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CORPI PERFETTI TROPPO PERFETTI

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CORPI PERFETTI TROPPO PERFETTI
Maggio 2015 - n° 21
CORPI PERFETTI…
TROPPO PERFETTI
QUESTO MESE:
Corpi perfetti...troppo perfetti
L’adolescenza
Il Perché...leggere
La Moda oggi
Sempre più soli…
Progetto Assistenza Educativa Specialistica
Stili di birra
Progetto Studenti dentro
Cosa può fare una canzone
Intervista a un ex detenuto
Famiglia, Amici, Scuola...
Il Cimitero americano di Nettuno
Salute sessuale
Amici a 4 zampe...e non
Abbinamento cibo vino
Conferenza Polizia Postale
Il diabete
“Grease”
“Sogno di una notte di mezza estate”
“Oltre ogni limite” II puntata
Personaggi del mese
La Vetrina dello Sport
Coppie da copertina
Facce da copertina
Sportivamente
“Tra musica e fornelli”
Scotti e bruciati
L'essere bello è considerato, ai giorni nostri, non
pag. 1-3
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pag. 10-12
più una caratteristica individuale, ma una necessità sociale. L’apparire belli e il cercare di esserlo
a tutti i costi hanno subito in questi ultimi anni
un’accelerazione vertiginosamente drastica. Se
guardiamo alla Venere di Botticelli, la donna è
rappresentata con curve molto accentuate, un
grande ventre e seni molto prosperosi. Andando
avanti con il tempo le forme tondeggianti, dolci e
quasi rassicuranti hanno lasciato il posto a veri
pag. 13
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“stecchini” dalla taglia 38. Questo modello di bellezza è certamente passato attraverso i media,
che propongono immagini sempre più estremizzate, quasi sofferenti, senza più vie di mezzo. A
guardarsi in giro, oggi vi è o l'obesità o l'eccessiva
magrezza, con gravi ripercussioni a livello psicologico, in entrambi i casi. In particolare le ragazzine tra i 15 e i 18 anni si ispirano ai modelli della
televisione - come modelle e veline – presentati
come esempi di corpi perfetti…troppo perfetti. E
questo spinge molte a una ricerca estrema della
forma fisica spesso a danno del proprio corpo. È in
questi casi che può comparire lo spettro dell'ano-
IL
PERCHE’
I.I.S. “San Benedetto”
Via Mario Siciliano, 4
04010 B.go Piave - Latina
tel. 077369881-fax 0773662890
E-Mail: [email protected]
Siamo su internet!
www.ipasanbenedetto.gov.it
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Redazione:
Daniela Fiorentini (direttore)
Silvia Sessa (caporedattore)
Abagnale Alessia, Acquasanta Jessica, Bica
Laura, Carnali Marika, Corsi Cristina, Costanzo Doriana, D’Ambrosio Luca, De Lucia Mariangela, Di Bella Marika, Di Rocco Cristina,
Bruno Esposito, Ferraioli Giorgia, Gallina Eliana, Nappo Alessia, Pontone Riccardo, Quadara
Rosanna, Sabbatini Martina, Tolli Giorgia,
Torrao Arianna, Valentini Alessandra. Zanellato Veronica, Fabio Della Corte (ex-studente)
(redattori)
Responsabili del Progetto:
Prof.ssa Cristiana Angiello (redazione)
Prof. Claudio Cappelletto (redazione e grafica)
Assistenza tecnica:
Mauro Coppotelli
IL
Numero 21
PERCHE’
Pagina 3
ressia o della bulimia,
re un libro dalla co-
disturbi
alimentari
pertina, senza avere
dovuti al terrore di
il desiderio e l’umiltà
ingrassare. Per colpa
di entrare nel mondo
di
dell'autore.
questa
malattia,
Forse
molte ragazze si rovi-
siamo tutti un po’ più
nano completamente
superficiali nei nostri
arrivando, in alcuni
rapporti. E allora è
casi drammatici, ad-
più facile guardare la
dirittura alla morte…
copertina di una per-
solo per essere '' bel-
sona, piuttosto che
le''. Ma cos’è “bello”?
leggere il suo conte-
Al di là della bellezza
nuto…aprire gli occhi
vera, quella oggettiva, Sandro Botticelli, La Nascita di Venere; 1485 ca; Firenze, Galleria degli Uffizi del cuore e leggere
quella data in dote
dentro qualcuno ri-
dalla natura, ma che hanno davvero in pochi individui, bisogna
partire dal presupposto che il
''bello '' è relativo. A una persona
può piacere una ragazza magra, a
un'altra, una persona più in carne
senza che vi sia una scala di bellezza. Non c'è una criterio davvero
obiettivo per definire ciò che è bello da ciò che non lo è. Eppure si è
sempre più impegnati nella ricerca della bellezza perfetta, nel raggiungimento della perfezione esteriore anche attraverso la
chirurgia plastica. Oggi le
persone ricorrono con estrema facilità al chirurgo per sentirsi più belle. Un bel naso
nuovo o seni che sfiorano ogni
legge di gravità sono spesso
stesso/a perciò mi rifaccio il naso,
perché è goffo, o il seno, perché è
piccolo, o gli zigomi per sembrare
più giovane… ''.
La sicurezza personale non si acquisisce nel salotto del chirurgo!
Servono anni di esercizio e tanto
carattere! Ma soprattutto serve
amore per se stessi, per farsi veramente apprezzare dagli altri. La
chirurgia estetica è meravigliosa
solo per chi, a causa di gravi pro-
chiede forse troppa fatica…Bisogna
imparare ad accettare noi stessi e
gli altri per quello che siamo e che
sono…valorizzando l’essere piuttosto che l’apparire, perché c'è sempre qualcuno che ci apprezza per
come siamo e non per come dovremmo essere. Dietro ogni essere
umano c'è un paradiso piccolo o
grande, un rifugio dove sognare per
vivere...
Veronica Zanellato
(2°B Tc)
blemi di salute, debba ricorrervi.
La sicurezza personale non
si acquisisce nel salotto del chirurgo! Servono anni di esercizio e
tanto carattere! Ma soprattutto
serve amore per se stessi, per farsi
veramente apprezzare dagli altri
regali per i diciotto anni di
tante ragazze! Una plastica, che
doni l'aspetto desiderato, sembra
regolare l’umore, donando anche
serenità, armonia con se stessi e
sicurezza personale. Perché è di
questo che si parla nello studio di
un chirurgo: “Non sto bene con me
Ma un naso storto o importante,
segno distintivo di famiglia, dovrebbe essere solo portato con orgoglio! Purtroppo la società nella
quale viviamo giudica per come si
è esteriormente e non per la bellezza interiore. É un po' come valuta-
Barbie
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L’adolescenza è senz’altro uno dei
periodi più difficili della vita. In
questa fase di crescita i giovani
devono affrontare molti problemi e
molte responsabilità. Se fossero in
grado di superare le prove di questa età, potrebbero diventare delle
persone adulte, ma capita frequentemente che l’adolescente non riesca ad affrontare con successo le
preoccupazioni. Pertanto in lui nascono situazioni di disagio che egli
non riesce sempre a esprimere. La
famiglia non può aiutarlo a superare quei momenti perché a volte i
genitori, distratti dal lavoro o da
altre preoccupazioni, non colgono i
messaggi impliciti dei figli. Allora
il giovane cerca aiuto nei coetanei,
ma non sempre trova chi può capire il suo disagio interiore. Talvolta
accade che l’amico più caro lo ferisca tradendo la sua fiducia, magari
andando a raccontare un segreto...
Questo può causare forti depressioni, da cui è difficile uscire senza
l’aiuto di qualcun altro, che spesso
viene respinto per paura di subire
un’altra delusione. Anche il rapporto con la fidanzata o il fidanzato
non aiuta, e spesso i giovani si lasciano coinvolgere troppo in storie
che non si rivelano affatto serie,
come loro pensavano. Altri problemi dipendono dalla difficile accettazione della propria persona. Infatti
i cambiamenti di un adolescente
sono anzitutto fisici. Spesso il corpo
cresce non proprio come noi avremmo voluto, oppure non rispecchia i
modelli che gli amici, la società una società che è capace solo di
giudicare e che punta tutto sull’esteriorità - e talvolta anche i genitori ci impongono. Questi sembrano
problemi soprattutto femminili, ma
risulta che anche i maschi oggi ne
soffrano molto più di un tempo.
Pure l’ambiente scolastico è spesso
fonte di insoddisfazione per un
adolescente. Molti ragazzi hanno
la volontà di affrontare lo studio
per raggiungere gli obiettivi prefissati, ma poi la mancanza d’interesse per alcune materie scolastiche
che percepiscono sempre più lontane dalla loro sensibilità e dal mondo in cui vivono, li porta a risultati
insoddisfacenti e quindi frustranti.
Molti adulti accusano i giovani di
oggi di essere privi di ideali, di interessi. Forse questo è in parte
vero, nel senso che i giovani di oggi
non devono lottare per ottenere
quello che vogliono, spesso se lo
trovano a disposizione senza grandi sforzi. Questo li rende superficiali e scettici rispetto ai grandi
valori della vita. Probabilmente
questa mancanza di ideali è dovuta al fatto che gli adulti cercano di
inculcare nei giovani valori di cui
poi non sono essi stessi un esempio
concreto per i ragazzi. Il mondo
degli adulti non offre sempre buoni
esempi da seguire… Questo può
creare disorientamento nei giovani
che non sembrano più avere forti
punti di riferimento. Sono infatti
drammaticamente aumentati i
tentativi di suicidio fra adolescenti, soprattutto nelle grandi città, e
gli episodi di autolesionismo, di
anoressia, bulimia, vandalismo,
bullismo, ecc…sono all’ordine del
giorno. Come abbiamo visto, le
preoccupazioni degli adolescenti
sono parecchie, a dispetto di chi
pensa a quest’età come solo spensierata e serena. Ma è proprio impossibile risolvere questi problemi?
Forse, ma almeno si può cercare di
evitare che giungano ad un punto
critico. Anzitutto bisogna far capi-
re all’adolescente che la diversità,
rispetto a un modello proposto dalla
tv o dal “gruppo”, non è un difetto,
ma un valore. Bisogna provare ad
accontentarsi di quello che si è, senza dare troppa importanza all’aspetto esteriore, ma potenziando gli
elementi positivi che sono dentro
ognuno di noi. Ogni persona ha le
sue carte da giocare nella società
per quello che è, non necessariamente per il ruolo che ricopre o per
la maschera che indossa.
Un’altra strada per affrontare bene
quest’età è quella di selezionare le
amicizie e gli adulti di riferimento,
in modo da privilegiare il rapporto
con le persone che davvero dimostrano di voler bene alla persona
nella sua integrità. In questo modo
i ragazzi acquisteranno maggiore
fiducia nelle proprie potenzialità e
scopriranno una passione cui dedicarsi con impegno e costanza.
Forse, senza che neanche se ne accorgano, a quel punto avranno già
imboccato e iniziato a percorrere la
strada per un’effettiva maturità.
Tatiana Accappaticcio
(2°B Tc)
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Il Perché… leggere
“Cose che
nessuno sa”
Autore: Alessandro D’Avenia,
(Palermo, 2 Maggio 1977) giovane
scrittore, insegnante e sceneggiatore siciliano, è l’autore del testo “Il
primo giorno che vorrei”, pubblicato sull’Avvenire il 10 settembre 2011. Apprezzato dalla critica
e dal pubblico fin dal suo esordio
come scrittore, con il romanzo
Bianca come il latte, rossa come il sangue. Il secondo titolo di
D'Avenia è "Cose che nessuno
sa", pubblicato nel novembre 2011
e tradotto in altre otto lingue.
Casa Editrice: Mondadori, 2010
Genere: romanzo
Breve trama
Margherita ha quattordici anni e
sta per varcare una soglia magica
e spaventosa: l’inizio del liceo. I
corridoi della nuova scuola sono
pieni di fascino ma anche di minacce, nel primo intervallo dell’anno
scolastico si stringono alleanze e si
emettono sentenze capaci di segnare il futuro. Chiusa nella sua stanza, con il tepore del sole estivo ancora sulla pelle, Margherita si sen-
te come ogni adolescente: un’equilibrista su un filo sospeso nel vuoto.
Solo l’amore dei genitori, della
straordinaria nonna Teresa, del
fratellino le consentono di lanciarsi, di camminare su quel filo, di
mostrarsi al mondo e provare a
diventare grande con le sue forze.
Ma un giorno Margherita ascolta
un messaggio in segreteria telefonica. È suo padre: annuncia che
non tornerà più a casa. Per Margherita si spalanca il vuoto sotto i
piedi. Ancora non sa che sarà proprio attraversando questo doloroso
smarrimento che a poco a poco si
trasformerà in una donna, proprio
come una splendida perla fiorisce
nell’ostrica in seguito all’attacco di
un predatore marino. Perché questo è il segreto del dolore: sa dove
si nasconde la vita e se ne nutre
per farle crescere le ali. Questa
volta però la saggezza sorridente
di nonna Teresa non basterà a
Margherita, e sarà dal suo nuovo
mondo, quello scolastico, che giungeranno nuove voci in grado di aiutarla: quella di Marta, la compagna di banco capace di contagiarla
con il suo entusiasmo, quella profonda di Giulio, il ragazzo più misterioso della scuola e anche quella
di un professore, un giovane uomo
alla ricerca di sé eppure capace di
ascoltare le pulsazioni della vita
nelle pagine dei libri. Proprio in un
libro, l’Odissea, Margherita legge
la storia di Telemaco e trova le
energie per partire in un viaggio
alla ricerca del padre che cambierà
radicalmente il suo destino.
Giudizio generale
A mio giudizio, il significato profondo del romanzo, “Cose che nessuno sa” , è racchiuso tutto in
queste parole: “Quattordicianni è
volere tutto e niente nello stesso
momento. Avere segreti inconfessa-
bili e domande senza risposta.
Odiare sé per odiare tutti. Avere
tutte le paure e nasconderle tutte,
pur volendole dire tutte insieme,
con mille bocche. Avere centomila
maschere senza cambiare mai la
faccia che ti ritrovi. Avere un milione di sensi di colpa e dover scegliere a chi addossarli per non doverli
portare tutti da sola. Vuoi amare e
non sai come si fa. Vuoi essere
amata e non sai come si fa. Vuoi
stare da sola e non sai come si fa.
Vuoi un corpo di donna e non ce
l’hai, e se il corpo diventa di donna, non lo vuoi più. Quattordici
anni è fragilità e non sapere come
si fa.
Ci sono cose che nessuno spiega...
Ci sono cose che nessuno sa...
Marika Di Bella
(3°B Tc)
Numero 21
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Al giorno d’oggi essere alla moda
è diventata una cosa importantissima per la vita delle persone, in
particolare per i ragazzi. Perché
attraverso la “moda” ognuno di
noi riesce a esprimere il proprio
stile di vita e soprattutto riesce a
trasmettere agli altri qualcosa di
sé. Molte persone, però, nascondono la propria personalità e seguono le mode degli altri solo per
paura di essere giudicati male e
non essere accettati dal gruppo.
Oggi è diventata moda qualsiasi
cosa renda “grande”, perfino il motorino è moda. Ma anche il taglio
di capelli, il modo di indossare un
capo (risvoltini ai pantaloni, tute a
cavallo basso, capi firmati), il profumo (solo determinate marche…).
A ognuno di noi piace apparire in
ordine ed essere giudicato sempre
bene dal prossimo, e forse è anche
questo il motivo che ci spinge a
seguire la moda e tutte le sue evoluzioni, pronti a cambiare insieme
a essa. Sull’abbigliamento giovanile, un forte impatto è dato dai
mass media. Le giovani generazioni sono inevitabilmente soggette
all’influsso negativo dei mezzi di
comunicazione, implacabili e senza
scrupoli, nel proporre continuamente capi che non tutti possono
permettersi e nuovi trend che condizionano ragazzi e ragazze. Ma
cosa spinge i giovani a comprare
quei capi costosi e a seguire quelle
mode? La risposta va ricercata
nella loro debolezza: la paura di
essere esclusi. Molti pensano infatti di non essere abbastanza, di
non riuscire ad integrarsi in un
gruppo se non seguono la moda
del momento, rinunciando a una
personalità vera per costruirsene
una basata sul giudizio comune.
Si rinuncia così alla propria identità per poter apparire, indossando un pantalone nero strappato
che magari prima si detestava e
una maglietta scollata troppo appariscente. Inoltre la moda proposta dagli stilisti sottolinea troppo
spesso l’idea del “magro è bello”,
costringendo tanti giovani a prendere atto che il proprio corpo non
corrisponde esattamente a quel
modello di bellezza…e allora via
con diete dure ma soprattutto improvvisate, inutili rinunce alimentari per entrare in una taglia troppo piccola e sbagliata… Appare
dunque chiaro quanto possa divenire ingannevole l’idea di bellezza,
se strettamente collegata a una
determinata taglia di jeans. La
moda deve essere seguita sì, ma
nel modo giusto! Da essa si possono trarre spunti, ispirazioni senza
esserne schiavi, dominandola senza farla prevalere sul nostro essere. L’IO è il vero protagonista di
tutta la vicenda! Chiediamoci
quindi se sia meglio esprimere il
nostro essere o quello degli altri…
Veronica Zanellato (2°B Tc)
PERCHE’
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Bellezza standard,
no grazie!
Cos' è la bellezza? La bellezza è un
canone standard deciso dalla società, che ci dice come dovremmo essere, per apparire belli ai suoi occhi. Ma vogliamo davvero essere
comandati da uno standard?
Ogni persona è bella a modo proprio, con le proprie stranezze, con i
propri difetti e pregi. Oggi se non
sei nello standard, vieni escluso
dalla società, non vieni più preso in
considerazione da nessuno, vieni
giudicato per il tuo aspetto senza
sapere che magari dentro sei una
La vera bellezza, dopo
tutto, sta nella purezza di
cuore Gandhi
persona con un cuore d'oro. Molti
sanno fregarsene delle critiche, ma
altri più fragili no, anzi arrivano a
fare gesti impensabili pur di farsi
accettare. Se una persona è grassa,
si stimola il rigurgito, e di conseguenza la persona diventa bulimica, mentre altre non mangiano più
e vanno incontro all'anoressia. Se
una persona è poco "popolare", inizia a fare quello che fa la propria
comitiva, rischiando così di finire
in brutti giri.
Insomma, alla bellezza standard
rispondiamo NO, GRAZIE!
Alessia Abagnale & Laura Bica
(3°B Tc)
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Sempr
PERCHE’
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Pa
…
La tecnologia è oramai presente in
E chi non volesse far parte della
l’ennesima volta! È una situazione
ogni momento della nostra vita.
Galassia Internet? Sarà un esclu-
quasi pirandelliana; siamo come
“Siamo in uno stato di connessione
so, quasi un reietto. Internet è co-
Mattia Pascal che, conquistata la
permanente… siamo come Zeus
me un grande buco nero che inglo-
libertà dalle proprie trappole, non
Panopticon che sapeva in ogni mo-
ba tutto quello che trova. È un
è in grado di vivere davvero l’indi-
mento dove era nel mondo…”.
Universo parallelo che non è possi-
pendenza e si cala in un’altra trap-
Ma siamo certi che tanta tecnolo-
bile ignorare, anche se lo volessi-
pola, ancora più soffocante della
gia ci aiuti a vivere meglio? O for-
mo. Viviamo in un mondo in cui
prima...anche noi, che ci siamo
se finisce per ostacolarci, rendendo
tutto ciò che è “diverso” viene
liberati dalle trappole dei diritti
la nostra vita più complicata?
violati, della mancanza di
I dati personali rappresenta-
libertà, dei totalitarismi che
no cibo prelibato, servito su piatto
d’argento, per quelle persone senza scrupoli, che ne approfittano
per utilizzarli a loro piacimento
hanno soffocato ogni aspira-
Dove inizia il nostro potere di
connessione inizia anche il pericolo per la nostra libertà individuale. In un mondo in cui, attraverso Internet la vita di ognuno
zione alla democrazia e alle
libertà individuali, siamo entrati nella nuova trappola del
è esposta su una piattaforma a
escluso. E oggi la “normalità” im-
mondo tecnologico, quale sarà mol-
360°, 24 ore su 24, è inevitabile
plica la presenza nelle nostre vite
to difficile fuggire. Anche noi ci
che ci si esponga a seri rischi. I
della tecnologia, della rete, della
nascondiamo dietro le “maschere”
dati personali rappresentano cibo
Galassia Internet…L’uomo che ha
dei nostri smartphone, dei nostri
prelibato, servito su piatto d’ar-
lottato per la propria libertà, come
computer, dietro schermi che ci
gento, per quelle persone senza
valore
privano della nostra personalità,
scrupoli, che ne approfittano per
inalienabile…ora l’ha persa per
assoluto,
irrinunciabile,
rendendoci sempre più soli.
utilizzarli a loro piacimento.
Perché il problema è proprio que-
Per non parlare dei tanti delin-
sto: la solitudine.
quenti, pedofili, pervertiti che
I social network uniscono tutto il
la rete nasconde in maniera
mondo, ma in realtà quanto ci
perfetta. Ma l’uso della rete è
dividono dalla nostra vita reale?
andato ben oltre…l’ISIS se ne
Dietro lo schermo, seduti sulla
serve per la propria assurda
sedia di una scrivania, siamo
propaganda, schermo privile-
sempre più soli…
giato di orrendi spettacoli di
Daniela Fiorentini
morte e di violazione dei diritti
(5°B Tc)
umani.
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listica
tiva Specia
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rogetto di
P
attività è nata 3 anni fa su iniziativa
dei ragazzi stessi che l’hanno proposta. Volevano coinvolgere i loro compagni di classe e così è stato, dando
inizio a una vera e propria tradizione! I premi consistono in consumazioni al bar da condividere con i
compagni di classe. Possiamo dire
che l’integrazione e l’inclusione sono
partite proprio da questi ragazzi.
Sara e Federica Salani: eravamo 6
Il Progetto di Assistenza Educa- squadre formate da noi e dai nostri
tiva Specialistica si è articolato in compagni di classe. Dovevamo risolvari momenti: Laboratorio Artigia- vere piccoli giochi per ottenere
nale, Caccia al Tesoro, Circle Time, “pezzetti” di una mappa del tesoro!
Teatro…
Ognuno di noi indossava un cartelliAbbiamo intervistato alcuni ragazzi no con il simbolo della propria squacoinvolti nel Progetto per sentire le dra. Bisognava essere veloci, ma anche aiutarsi ed essere una vera
loro opinioni in merito.
“squadra”! Noi siamo molto brave
Laboratorio Artigianale: è stato
anche a realizzare piccola bigiottecondotto su iniziativa della mamma
ria!
di Andrea Morelli. I ragazzi hanno
realizzato oggetti con materiale di Valentina Bettiol: io ho preferito
riciclo, oggetti poi esposti e in parte la caccia al tesoro dell’anno scorso
venduti presso l’I.I.S. San Benedetto che s’ispirava al personaggio di Pein occasione della presentazione del- ter Pan! L’ho preferita perché Peter
lo spettacolo teatrale “Le cosmico- Pan rappresenta il bambino che è
miche” di Italo Calvino. Obiettivo del laboratorio è l’apprendimento procedurale attraverso
l’esperienza. I ragazzi acquistano competenze nell’ambito delle
autonomie personali e sociali.
Anche le famiglie dei ragazzi
saranno coinvolte nell’organizzazione degli stand e nella vendita
degli oggetti realizzati nel Laboratorio.
Umberto Mogno: mi sono divertito tanto a realizzare lavoretti
con la mamma di Andrea. Ho usato
colla, carta igienica, pezzetti di stoffa, fili di lana, brillantini… Questi
nostri lavoretti li venderemo nei mercatini artigianali del Comune di
Latina!
dentro di noi!
Circle Time: il “cerchio” è il luogo
ideale per aprirsi all’altro senza timore o vergogna. All’interno del
“cerchio” ogni ragazzo riesce a parlare dei propri problemi, a confrontarsi e a trovare aiuto e consiglio.
Cristian Emiliani: anche io ho realizzato dei lavoretti e mi sono diverti- Valentina Bettiol: il Circle Time
costituisce un momento di sfogo,
to tanto!
quando hai problemi in famiglia,
Caccia al Tesoro: il tema di quecon gli amici o quando vivi difficoltà
st’anno era inspirato ad “Alice nel
sentimentali…
Paese delle Meraviglie”. Questa
Simone Morrillo: Valentina è la più
brava a dare consigli! A me è successo
di avere difficoltà a con i compagni e
lei mi ha spiegato dove sbagliavo
Cristian Emiliani: mi piace il Circle
Time! Riesco a parlare liberamente e
ricevo buoni consigli dai miei compagni. Questi diventano il punto di riferimento che spesso manca a casa
Umberto Mogno: nel “cerchio” si
parla della famiglia, dei compagni e
dei problemi d’amore…Io amo Valentina! Di lei mi piace tutto! I capelli, le
mani, i piedi… e poi il suo carattere,
Valentina è dolce e romantica ma anche severa e quando si arrabbia, mi
tratta male! Però mi piace! La voglio
sposare e avere figli! Il mio cuore batte
per Valentina!
Valentina Bettiol: per me non è un
amore corrisposto!
Orto botanico: purtroppo quest’anno
è stato portato avanti fino a gennaio e
poi è stato interrotto. Tutti i ragazzi
sperano che questo Progetto possa
essere riattivato il prossimo anno. Per
loro sarebbe importante poter partecipare ad attività che implichino
una maggiore “manualità” e un più
stretto contatto con la natura.
Lo spettacolo teatrale “Le cosmicomiche” di Italo Calvino è stato
presentato in forma ridotta presso
l’Aula Magna del San Benedetto in
data 30 maggio 2015, con l’invito ai
presenti a partecipare allo spettacolo completo che si terrà in data 7
giugno 2015 presso il Teatro Ponchielli di Latina.
Ricordiamo i nomi degli altri ragazzi
coinvolti nel Progetto di Assistenza
Educativa Specialistica: Gianmarco Picone, Mattia Pomponi,
Sabrina Marini, Giorgio Masullo,
Roberto Di Giorgio, Carlo Varone,
Camilla Gente, Daniel Taranto,
Luca Ghirotto, Fabio Trapani,
Federico Morgante.
Si ringraziano tutti gli educatori impegnati nel progetto.
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Stili di birra
Nel mese di maggio 2015 si è concluso il Progetto interdisciplinare
“Stili di birra”, portato avanti
dalle prof.sse Sabrina Massaro
e Daniela Ciacci. Il momento conclusivo è stato condotto dai ragazzi
della 3°D Alb., protagonisti del
progetto, che si sono esibiti nella
preparazione di cocktail a base di
birra di fronte al Ds Prof.re Vincenzo Lifranchi e a un gruppo di
docenti presenti all’evento.
Le preparazioni dei diversi cocktail
sono state precedute da interessanti spiegazioni sui vari tipi di birra,
condotte dai ragazzi in lingua italiana, inglese e spagnola.
Scenografiche da vedere e ottime
da gustare le crepe al flambe!!!
I presenti hanno dimostrato di gradire sia l’assaggio dei cocktail che
quello dei vari stuzzichini preparati dai ragazzi della 4°A Alb. guidati dal prof.re Vincenzo Rizzi.
Complimenti ai ragazzi e ai loro
prof!
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ZONE
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COSA
Progetto Studenti Dentro
Cosa può fare la Musica contro le
Contro Mafia e potere c’è solo la
piccolo della nostra quotidianità.
mafie? La Musica, il più popolare
Rivoluzione, ma la Rivoluzione
Quindi basta dire che non ci sono i
e universale dei linguaggi, per vei-
non si fa solo in piazza, la Rivolu-
fondi per la Cultura! I fondi ci sono!
colare
quei
zione sta nelle parole di un testo,
La verità è che lo Stato ha paura
messaggi portatori di principi no-
la Rivoluzione sta in ogni sparti-
della cultura, un popolo di ignoran-
bili, la musica da quell’input, quel-
to, la Rivoluzione sta in ogni cas-
ti è più facile da governare. Schiac-
la scintilla che spinge alla rifles-
sa, la Musica è Rivoluzione, la
ciano chi non sa difendersi, ovvero
sione. La Musica non è solo lucro,
Musica e la Cultura. Rivoluzio-
chi non ha le capacità e la cono-
non è solo successo, non è solo un
ne e Cultura, gli ingredienti per-
scenza per farlo. Dinanzi a queste
prodotto confezionato in base alle
fetti per la lotta contro la Mafia.
ingiustizie qual è la soluzione?
richiesta del pubblico. La Musica
Ma ad oggi, ahimè, sono proprio gli
Rivoluzione, il secondo tassello
non è per forza di “moda”. La Mu-
“ingredienti” che scarseggiano. La
mancante per finire il puzzle, la
sica è musicalmente impegnata è
Cultura giorno dopo giorno viene
Rivoluzione è dei GIOVANI, e
altro…ma cosa significa “essere
compromessa da uno Stato che non
appartiene a loro. E se c’è una ma-
musicalmente impegnati”? “Essere
la finanzia. Continuano a nascon-
nifestazione in piazza, se c’è la pos-
musicalmente impegnati” significa
dersi dietro un muro di bugie e di
sibilità di provare almeno a cam-
lottare per un’ideologia condivisa,
falsità, giustificandosi come al soli-
biare le cose, va colta al volo. Ogni
prendere posizione sui problemi
to, con la mancanza di fondi. I fon-
urlo, ogni singolo passo di ogni sin-
politici e sociali del momento, cre-
di ci sono ma non vengono gestiti
gola persona in un corteo, serve a
dere ancora in qualcosa, alzarsi la
nel giusto modo, basta pensare che
cambiare qualcosa, che tu stia in
mattina ed impegnarsi al massimo
in Italia ogni anno vengono spesi
fondo o in prima linea non cambia.
per portare avanti e rispettare i
la bellezza di 4 miliardi di euro
La sola forza di volontà che ti ha
propri principi, senza paura, ma
solo per la manutenzione delle au-
fatto alzare dal letto per andare in
con coraggio, affrontare temi di
toblu, questi 4 miliardi di euro po-
piazza quando, come molti altri,
attualità, così da innescare nell’a-
trebbero essere investiti in qualco-
avresti potuto restare a dormire, ti
scoltatore quella scintilla di valori
sa di eticamente corretto come la
fa onore! Magari quella manifesta-
che solo la Musica è capace di far
Cultura. Garantire e promuovere
zione neanche ti fa avere ciò che
risuonare dentro ognuno di noi.
la Cultura significa dare ai giova-
chiedevi, ma forse un tuo compagno
La Musica è un sistema vincente
ni la possibilità di “conoscere” e di
di scuola, svegliato dalle tue urla,
perché fa stare insieme le persone,
“capire” che nella vita c’è sempre
si affaccerà al balcone e vedrà te e
riesce a superare ogni barriera e a
un’alternativa
all’illegalità.
tutti quei ragazzi, uniti in un solo
parlare direttamente all’UOMO.
“Conoscere” significa avere il corag-
credo, e forse si pentirà di non aver
Con la Musica si può combattere
gio di avere coraggio; il coraggio di
partecipato a quel momento. A fine
la Mafia, perché l’Antimafia si fa
fare scelte che possono cambiare la
giornata, mentre tornerai a casa e
anche divertendosi. La Musica è
realtà che ci circonda, anche nel
penserai se ne sia valsa la pena,
messaggi
profondi,
capace di far divertire, di aggrega-
mettiti l’anima in pace… in quelle
re, di unire e al tempo stesso è in
due ore non hai fatto altro che lan-
grado di veicolare contenuti sani.
ciare scintille, che presto divente-
“La Musica è armonia e armonia è
accordo e nell’accordo ogni parte si
ranno fuochi ardenti.
riconosce senza perdere la propria
identità…”
Don
Luigi
Ciotti.
Bruno Esposito
(3°B T.c.)
IL
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PERCHE’
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(ex detenuto),
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à carceraria
sulla realt
Progetto Studenti Dentro
In quale carcere è stato e per Dovrebbe esserlo, ma almeno per zioni e sensazioni. Attraverso lo svolquanti anni?
me, non lo è stato. Ti rieduchi da gimento di queste due attività, sono
Ho trascorso ben 23 anni in carcere. solo, non c'è sistema che ti può aiu- riuscito a esprimermi al meglio eviIn realtà non sono stato in un singo- tare, ti ribelli e la tua ribellione è un tando di passare le ore a pensare e a
lo carcere ma ne ho cambiati 42 poi- grido senza voce, uno sguardo senza deprimermi
ché avevo una nota di “soggetto in- occhi. Impari da solo a trovare una La famiglia le è sempre stata
desiderato non assoggettabile”
via d'uscita alla tua distruzione
accanto?
Sono nate amicizie in carcere?
Ha mai assistito a violenze o atti Sì, la famiglia mi è sempre stata
Certamente, vivendo un'esperienza di sopraffazione in carcere?
accanto, certamente ho perso la loro
del genere, sono riuscito a conoscere Sì, molto spesso. Ho visto mancanza fiducia e mi dispiace per questo, ma
persone con cui ho passato del tempo di rispetto da parte dei secondini non posso fare altrimenti...
e con cui ho condiviso opinioni, pen- verso i detenuti. Ma pur assistendo Scrivere un libro è stato un atto
sieri ma soprattutto il dolore interio- ad atti di violenza, non potevo non di sfogo per lei?
re della realtà carceraria
reagire, cercavo sempre di difendere Il libro è stato un modo di parlare a
Ha mantenuto amicizie con al- i miei compagni. Proprio per questo me stesso, mi ha aiutato a fare un
cuni detenuti?
percorso spirituale e a riuscire a
La maggior parte delle amici-
ritrovare il mio "io" interiore
zie che ho costruito non sono
Quali difficoltà affronta quo-
state delle vere amicizie, visto
tidianamente ora che è un
che il 99% dei detenuti non ha
valori, ideali, sentimenti, sono
uomo libero?
La difficoltà è quella di provare
per lo più palloni gonfiati! So-
a sentirmi veramente libero…i
no solo “numeri” il cui reale
ricordi del carcere stesso mi af-
valore è dato dalla cifra per
fliggono ogni notte, facendomi
cui tradirebbero il più sincero
svegliare con la paura di essere
amico
ancora lì, chiuso e solo. Una seGli anni trascorsi in carcere le sono stato trasferito con la nomina conda difficoltà, una volta uscito, è
hanno fatto comprendere i suo di “sobillatore” e inserito nel decreto stata capire che il tempo di una volerrori?
14 bis, ovvero per 6 mesi sono stato ta non esisteva più, e quindi abiSì, gli errori si comprendono ma recluso in uno stanzino, solo, e senza tuarmi a una nuova realtà e a nuovi
vengono ricommessi una volta al di la possibilità di fare attività alter- modi di pensare. Una terza difficolfuori del carcere, dato che non vi è native
tà, la più importante, è quella di
una condizione sociale adeguata che Quali attività ha potuto svolge- non trovare nessuno spazio per il
ti dia l'impulso a poter migliorare e re in carcere?
reinserimento nella società attraversoprattutto "il carcere non è altro Le attività in carcere sono fonda- so il lavoro…
che lo specchio della realtà esterna". mentali, occupano il tempo che semL'unica differenza sta nel fatto che bra non passare mai, inoltre ti danvi è un muro che racchiude e na- no modo di scoprire le tue qualità. Io
sconde il malessere della società
mi sono legato molto alla pittura che
In base alla sua esperienza, pen- mi ha aiutato nel mio percorso, ma
sa che il carcere sia un ambien- soprattutto alla scrittura che mi ha
te RIEDUCATIVO?
permesso di raccontare le mie emo-
Ludovica Marin
Michela Dini
(3°B T.c)
IL
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Progetto Studenti Dentro
La personalità di un giovane, che
giro della delinquenza, anche per
intraprende una carriera crimina-
farsi accettare da qualcuno. La par-
le, non è facilmente spiegabile. Es-
tecipazione di giovani ad attività
sa subisce trasformazioni continue,
criminali è crescente. Molti lasciano
sotto la spinta di processi interni
la scuola, rinunciando al valore
ma anche spinte esterne. Ma cosa
dell’istruzione. La scuola non in-
spinge un giovane a compiere atti
segna solo nozioni ma educa alla
illegali? La famiglia rappresenta
ti, a loro volta, non danno il buon
legalità, aiutando i giovani a saper
il modello che più determinerà i
esempio, compiendo azioni crimi-
distinguere il bene dal male. Chi
comportamenti dei giovani ragazzi.
nali. Anche le amicizie hanno un
delinque non ha timore delle conse-
I componenti della famiglia, con il
ruolo importante: i ragazzi passa-
guenze. La maggior parte di loro è
loro comportamento, possono con-
no molto tempo, anzi, quasi tutta
consapevole del reato che commet-
tribuire fortemente a mutare inte-
la giornata con i propri coetanei.
te, ma sa anche che le punizioni
riormente un giovane in formazio-
Se le compagnie non sono quelle
previste per un minore non sono
ne. La famiglia talvolta è del tutto
giuste, potrebbero trasportare i più
così pesanti come quelle per gli
assente durante l’adolescenza del
deboli verso l’illegalità, spingendoli
adulti. Nelle carceri i giovani af-
proprio figlio, che deve affrontare
così sulla cattiva strada. Se un ra-
frontano difficili percorsi rieducati-
così gli ostacoli della vita da solo. E
gazzo è sicuro di se stesso, se ha
vi al fine di avere una nuova possi-
questo è un dato comune a tante
una famiglia solida alle spalle e ha
bilità, quando torneranno ad essere
storie di giovani criminali. Essi
interiorizzato valori positivi non
liberi: programmi d’istruzione, pro-
vivono spesso in condizioni disagia-
ha problemi a dire di no. Un ragaz-
getti di vario genere, tutto allo sco-
te e degradate, all’interno di fami-
zo debole, con scarsa autostima,
po di dare un’altra possibilità a chi
glie prive di valori, i cui componen-
più facilmente potrebbe cadere nel
ha sbagliato.
FAMIGLIA, GRUPPO DEI PARI, SCUOLA sono questi gli ingredienti fondamentali per la crescita
equilibrata di un giovane…
dunque a ciascuno il suo arduo compito…
Alessia Abagnale
Letizia De Rosa (3°B Tc)
IL
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DI NETTUNO
IL CIMITERO AMERICANO
Anzio è conosciuta internazionalmente per essere stata teatro di
una delle più celebri azioni della
Seconda Guerra Mondiale: lo
Sbarco Alleato che da questo luogo prende il proprio nome. Il giorno
22 gennaio 1944 gli eserciti americani iniziarono a sbarcare su
un'ampia fascia costiera. Anzio e
Nettuno rappresentarono i perni
di tutta l'operazione. Anzio fu il
centro abitato che subì più danni.
Oltre alle vittime civili, gran parte
del patrimonio edilizio della città
andò distrutto o semidistrutto. Lo
sbarco si protrasse anche nei giorni
successivi ed ebbe termine solo il
31 gennaio, quando approdarono le
ultime unità anglo-americane. In
totale sbarcarono oltre centomila
uomini con una gran quantità di
materiale bellico. I tedeschi, colti di
sorpresa, iniziarono a reagire energicamente solo tre giorni dopo l'inizio dell'azione, quando si era già
costituito un solido schieramento
attorno ad Anzio, Nettuno e nelle
zone limitrofe. Tuttavia l'obiettivo
di una rapida conquista della vicina capitale, che aveva spinto gli
Alleati a progettare lo sbarco, non
venne raggiunto. Roma, situata a
soli cinquanta chilometri di distan-
za, o poco più, venne infatti liberata solo quattro mesi e mezzo più
tardi, il 4 giugno 1944.
Oltre 60000 soldati americani hanno dato la vita per liberare l’Italia.
Il Cimitero americano di Nettuno è un cimitero militare dedicato
ai soldati statunitensi caduti durante la Seconda Guerra Mondiale.
Questo copre circa 31 ettari. Venne
installato nell'attuale territorio
della città di Nettuno (allora Nettunia), come cimitero temporaneo,
il 24 gennaio 1944, dopo solo due
giorni dall'inizio dello sbarco di Anzio e Nettuno, che ebbe luogo sulla
costa tirrenica nell'area che si
estende da Lido dei Pini fino a Torre Astura. All'ingresso vi è una piccola isola con dei cipressi. Subito
dietro, si apre un grande viale co-
steggiato da 7.861 lapidi bianche,
schierate come un vero e proprio
esercito. Esse corrispondono a tutti
gli americani deceduti tra i quali
anche 17 donne appartenenti al
Women’s Army Corps, Infermiere, personale della Croce Rossa e
23 coppie di fratelli. I Caduti sono rimasti sul campo di battaglia
in diversi contesti: nell'operazione
Shingle, nello sbarco in Sicilia ini-
ziato il 10 luglio del 1943; nello
sbarco a Salerno, e ovviamente,
nello sbarco ad Anzio. In fondo vi è
un grande Memorial, consistente
di una cappella, un peristilio e una
stanza delle mappe illustranti le
operazioni di guerra. In posizione
preminente nel peristilio, si erge il
Monumento ai “Fratelli in armi”, una scultura che simboleggia
il soldato e il marinaio statunitensi, fianco a fianco, ognuno con un
braccio intorno alle spalle dell'altro. All'interno della cappella, le
pareti di marmo sono incise con il
nome, grado, appartenenza e stato
di ammissione al servizio militare
di 3094 dispersi: 2031 dell'esercito
e dell'aviazione, 1063 della marina.
Sopra l'abside, è scolpito "Qui sono registrati i nomi degli americani che hanno dato la vita al
servizio del loro paese e che riposano in tombe sconosciute". In
490 tombe sono raccolte le spoglie
di coloro che non poterono essere
identificati.
I soldati americani introdussero il
baseball a Nettuno ed insegnarono agli italiani come giocare. Ad
oggi, Nettuno è conosciuta come
“Città del baseball”.
In questo suggestivo angolo di pace
sono venuti in visita anche il Presidente
americano
George
Bush, in occasione del Memorial
Day del 1989 ed il Presidente
americano Bill Clinton in occasione della celebrazione del Cinquantesimo Anniversario dello
Sbarco a Nettuno nel 1994.
Tatiana Accappaticcio
(2°B Tc)
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Il progetto SISM, dell’Università
“La Sapienza” di Roma dal titolo
“Il sesso è una cosa seria”, tenuto presso il nostro Istituto nel
-maturare una consapevolezza
ri, lo psicologo del consultorio.
di sè in rapporto all’altro, quin-
Queste figure dovrebbero rappre-
di dei propri bisogni, dei pro-
sentare i depositari della fiducia
pri “tempi”; cosa ci si sente pronti
dei ragazzi in caso questi ultimi
a fare e cosa no, cosa si vuole e co-
sentano la necessità di avere un
sa no
aiuto.
-conoscere i metodi di contrac-
Quanto suddetto rappresenta la
cezione, le loro caratteristiche
premessa
e le modalità di reperimento e
“salute
utilizzo degli stessi;
dall’Organizzazione
per
pervenire
sessuale”,
alla
definita
Mondiale
triennio dei diversi corsi di studio,
della Sanità come “stato di be-
ha suscitato nei ragazzi sensazio-
nessere fisico, emotivo, mentale
ni ed impressioni piuttosto varie.
e sociale relativo alla sessuali-
Da un lato ci ha chiarito le idee
tà”.
sulla nostra salute sessuale, cosa
La “salute sessuale” non consiste
che spesso ignoriamo. Possiamo
solo nella semplice assenza di ma-
dire, alla luce di quanto ci è stato
lattie, disfunzioni o infermità. La
spiegato, che “salute
“salute sessuale” richiede un ap-
sessuale
negli adolescenti” significa:
proccio positivo e rispettoso verso
-conoscere il proprio corpo e il
la sessualità e le relazioni sessuali
suo funzionamento
come pure la possibilità di fare
-conoscere le principali malattie
a
trasmissione
sessuale
(MTS), le modalità di contagio
e prevenzione, nella consapevolezza che chiunque può contrarre
malattie sessualmente trasmissibili, spesso senza accorgersene
subito
esperienze sessuali piacevoli e sicu-non sentirsi colpevoli o prova-
re, libere da coercizione, discrimi-
re vergogna
nazione e violenza.
-sviluppare la capacità di pren-
Credo che parlare nelle scuole di
dere decisioni, anticipando le
“sessualità” in modo serio e com-
conseguenze
petente sia molto importante per i
delle
proprie
azioni
ragazzi. Oggi i “tempi” per vivere la
-saper “dire di no”
propria sessualità si sono netta-
-imparare a soddi-
mente accorciati e molti tendono
sfare
proprie
ad affrontarla con la “posa” di un
curiosità o risolve-
adulto, ma con l’ingenuità di un
re dubbi e paure
“bambino”.
rivolgendosi
alle
Inoltre parlare di sesso significa
giuste”,
anche parlare di “affettività”, di
piuttosto che affidar-
benessere emotivo e psicologico
si solo alle voci dei
prima di tutto con noi stessi…un
coetanei o ai conte-
“benessere” che ci consente poi di
nuti mediatici: il me-
affrontare il “mondo”…
le
“persone
dico di famiglia, il
Marika Di Bella
ginecologo, gli in-
(3°B Tc)
segnanti, i genito-
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IL TRAFFICO ILLEGALE DI ANIMALI ESOTICI
Alligatori nelle fogne, serpenti
nelle tubature, scoiattoli sugli
alberi delle città…leggende metropolitane o verità? E se vi dicessi che non molto tempo fa proprio
nella grande città di Milano è stato trovato un pitone in un palazzo? A quanto pare è tutto reale.
Non c’è da riderci sopra, né tanto
meno da rimanerci stupiti. Negli
ultimi anni, se l'abbandono di animali domestici - come cani e gatti
- si sta abbassando, è in aumento
quello degli animali esotici. A chi
non piacerebbe vantarsi del proprio variopinto pappagallo parlante tenuto in sala, del pitone nel
rettilario, del minuscolo pesce pagliaccio nell'acquario, del furetto
portato a guinzaglio? Ma qualcuno si è mai posto una domanda:
“Queste povere creature sono felici
del posto in cui si trovano?” o anche “Come sono arrivate qui da
noi?”. Questi animali spettacolari
arrivano spesso da veri paradisi
terrestri, vittime di traffici illegali. Trascorrono tempi più o meno
lunghi nelle loro nuove case ma
poi, quando il padrone ne ha abbastanza, finiscono gettati nelle
fogne, per strade o in laghi e fiumi. Per lo più questo traffico è
gestito dalla malavita, infatti è
secondo solo a quello di stupefacenti ed armi! I metodi utilizzati
per la cattura si rivelano spesso
cruenti e - nella maggior parte dei
casi- gli adulti, che tentano di
difendere i propri cuccioli o gli
altri componenti del branco, vengono uccisi, poiché sono un ostacolo. I trafficanti, sfruttando la povertà, convincono - per pochi soldi
- gli abitanti locali a imprigionare
e consegnare esemplari indifesi,
spesso appartenenti a specie in
via di estinzione. Gli animali vengono rinchiusi in gabbie senza
nessun tipo di nutrimento, per
intraprendere un viaggio, per
molti fatale, che li condurrà in
un’altra parte del mondo, lontani
dalle loro "case". A destinazione
arriverà soltanto un numero di
animali compreso fra il 10 ed il
50% di quelli stipati a bordo di
navi ed aerei. Questo a causa dello stress, di comportamenti aggressivi, di sovraffollamento e di
mal nutrizione. Molti esemplari
non sopravvivono nemmeno alla
cattura. Giunti a destinazione, i
superstiti si troveranno a affrontare temperature diverse da quelle a cui erano abituati… A volte lo
stress subìto è così forte che molti
di essi si lasceranno morire d'inedia…soprattutto quelli che si ritroveranno rinchiusi in zoo e circhi. Sapevate che i meravigliosi e
buffi pesci pagliaccio vengono catturati in artificiali barriere coralline? Pensate a questi poveri pe-
sciolini che per scappare dai predatori marini, si ritrovano dispersi nel mondo, trasportati in sacchetti di plastica per passare il
resto della propria esistenza in un
acquario.
Adesso, caro lettore, se stavi pensando di acquistare un esemplare
esotico, poniti la seguente domanda:
“È giusto poter vantare il possesso
di un animale esotico in casa propria, se questo comporta così tanta
sofferenza? Ma non è forse meglio
lasciarlo vivere libero e felice nel
suo habitat naturale senza sconvolgere il delicato ecosistema, fra
l'altro…?" Acquistare animali esotici infatti è un modo per sconvolgere anche gli equilibri naturali,
contribuendo a mettere fine a specie in via d'estinzione. Inoltre il
traffico illegale di animali non
farà altro che aumentare attività
illegali legate alla vendita di avorio, gusci di tartaruga, pelli di
cuccioli di foca…
Il bracconaggio è roba da paleolitico! Come lo è la caccia e soprattutto la caccia per le pellicce!
Siamo nel XXI secolo!
NON CI SERVONO PELLICCE
PER RIPARARCI DAL FREDDO,
NÈ TANTO MENO ALLIGATORI
E SERPENTI DA INDOSSARE
COME BORSE E SCARPE, MA
NEMMENO PIUME DI MALCAPITATI VOLATILI PER RIEMPIRE I NOSTRI GIUBBOTTI, O
VOLPI DA INDOSSARE COME
SCIARPE!
E poi non è più bello osservare
queste fantastiche creature libere,
felici e spensierate nei luoghi in
cui sono nate e cresciute? Io penso
proprio di sì…
Giorgia Ferraioli
3°C (T.c.)
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Abbin
Marco Carpineti
Visita presso l’azienda
biologica
“Marco Carpineti”
Eccoci qui, siamo arrivati al termine di questo interessante progetto
che pian piano ci ha avvicinato a
mondo fatto di colori, profumi, sapori…il mondo del vino… Come
conclusione i responsabili del corso
hanno organizzato una giornata
presso l’azienda biologica “Marco
Carpineti” a Cori. Ci siamo dati
tutti appuntamento in tarda mattinata davanti la scuola, per raggiungere in seguito l’azienda. Il
sig.re Carpineti ci ha accolto con
grande simpatia e senso di ospita-
lità. Ci ha parlato della nascita e
della storia aziendale della sua
azienda, illustrandoci i vari appezzamenti di terreno, i diversi sesti
d’impianto in relazione alle varietà, le macchine agricole e i portainnesti. Quindi i vantaggi dell’esposizione al sole del vigneto, l’uso
del catrame per coprire le ferite
procurate dall’innesto, ma anche
le perdite economiche che l’attività
può subire a causa del maltempo,
della malriuscita degli innesti o
della messa a dimora delle barbatelle. Il sig.re Marco Carpineti ci
ha saputo trasmettere, con grande
onestà e semplicità, tutte le profonde emozioni nate in lui dal contatto diretto con la natura, con gli
animali, con la vita…
Ci siamo quindi
spostati
nella
cantina
dove
abbiamo potuto
vedere i vari
tini di fermentazione, le macchine depressatrici,
pressatrici,
la
macchina
imbottigliatrice, la
fase di etichettatura, le postazioni
di stoccaggio, le barrique e tanti
altri particolari dell’attività che
hanno catturato la nostra attenzione, dando corpo a quanto trattato in aula. È stato bello anche il
momento di convivialità vissuto
in azienda: accomodati a una
lunga tavolata, ben apparecchiata e imbandita di diverse leccornie, abbiamo potuto gustare tante buone prelibatezze. Antipasti,
primi, secondi e dolci. Ad ogni
piatto ovviamente vi era stato
abbinato un vino, sicché abbiamo
potuto godere di un momento di
vero piacere! Il panorama, che si
ammirava attraverso le vetrate che
si affacciavano sulle colline e sui
vitigni, ha completato un quadro
perfetto. Il ricco pranzo, offerto
dalla famiglia Carpineti, è stato
allietato da chiacchiere che hanno
unito ancora di più il gruppo. A
fine giornata il Presidente del Biocampus, Pierpaolo Pontecorvo,
e altri esponenti della Provincia di
Latina,
hanno
consegnato a tutti i partecipanti
al corso un attestato di partecipazione...
Sicuramente questa esperienza ha
arricchito le nostre conoscenze,
ci ha permesso di
fare nuove amicizie e al tempo
stesso di apprezzare prodotti a noi
sconosciuti.
Che dire in conclusione?!
Alla nostra e vostra salute…cin
cin!!!
Fabio Della Corte
IL
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Conferen
nali altrui non autorizzate rischia
grosso, anche fra i banchi di scuola.
I genitori poi difendono sempre i
figli nonostante tutti i casini che
spesso questi creano, giustificandoli come “ragazzate”… In realtà
ognuno è responsabile delle proprie
azioni e deve avere piena coscienza
di quello che fa e di quello a cui va
incontro. Ai giovani il mondo virtuale può sembrare qualcosa di
interessante, di alternativo…ma si
Il giorno 13 Marzo, presso l'Istituto
Spesso si sente parlare di reato, ma
San Benedetto, si è tenuta una
cosa si intende per reato in Rete? guere il mondo virtuale dalla real-
Conferenza con la Polizia Posta-
Chiunque di noi potrebbe trovarsi tà ed utilizzarlo il meno possibile,
le. Finalità dell’incontro è stata
a essere vittima o responsabile di
per mantenere il contatto visivo ed
quella di mettere in guardia i ra-
un reato? Di violazioni ve ne sono
emotivo con le persone che ci cir-
gazzi dall’uso sconsiderato di Inter-
moltissime: sostituzione di persona condano… non facciamo sì che il
net e della Rete, più in generale.
(appropriarsi del profilo di qualcu-
Ma cos'è Internet? Internet è come
no), minacce, pedofilia e pedopor- attraverso una “scatola inanima-
un iceberg, 1/3 galleggia ed è quello
nografia online, copyright, sexting,
che utilizziamo, i 2/3 invece stanno
violazione della privacy - le infor-
Veronica Zanellato
sotto
cosiddetta
mazioni di una persona riguardano
(2°B Tc)
''darknet'' dove c'è praticamente di
solo quella persona e non si posso-
tutto. L'identità in Internet è una
no violare né tanto meno riutilizza-
cosa importantissima, è un elemen-
re come meglio si crede - diffama-
to centrale per la tutela e la sicu-
zione (non si può insultare una per-
e
sono
la
rezza di chi usufrui-
sona attraverso In-
sce della Rete. Essa
ternet), violazione di
spesso non ha rego-
un sistema informa-
le. Lo Stato Italiano
tico, cyber bullismo,
ha deciso, proprio
stalking, grooming.
per questo, di stabi-
Chi diffonde imma-
lire norme precise.
gini con dati perso-
deve sempre e comunque distin-
nostro rapporto con il mondo passi
ta”!
www.commissariatodips.it
Denuncia reati informatici
IL
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Il diabete
Il diabete è una malattia
del cervello). Questa forma
cronica caratterizzata dalla
di diabete ha un’alta inci-
presenza di elevati livelli di
denza e colpisce maggior-
glucosio nel sangue dovuta
mente pazienti intorno ai
a un deficit produttivo o
40 anni ma anche anziani.
funzionale di insulina eso-
Per diabete gestaziona-
gena. Per insulina, inten-
le, infine, si intende quel
diamo
prodotto
tipo di diabete che insorge
dal pancreas che consente
solo durante la gravidanza
al glucosio di entrare nelle
e che nella maggior parte
cellule ed essere utilizzato
dei casi scompare dopo la
dalle
fonte
nascita del bambino. E’
energetica. Si tratta anche
presente in meno del 15 %
l’ormone
stesse
come
di una patologia degenera-
delle gravidanze e si sco-
tiva, poiché se non trattato, può
portare a gravi complicazioni.
dipendente) e diabete gestaziona-
pre tra la 24esima e la 28esima
le.
settimana di gestazione. Il diabe-
La concentrazione di glucosio nel
Il diabete di tipo 1 richiede una
te gestazionale dovrebbe essere
sangue è definita glicemia e il
terapia insulinica sostitutiva e si
suo valore è determinato dalla
manifesta quando le cellule β- pan-
trattato durante la gravidanza per
prevenire problemi sia per la
quantità di glucosio ingerita e as-
creatiche, responsabili della produ-
mamma che per il bambino.
sorbita dal fegato e quella assorbi-
Tuttavia, ci sono anche altri tipi di
ta a livello tissutale. Questo valore
diabete secondario che sono dovuti
è normalmente compreso tra 60 e
a diverse cause, come farmaci o
110 mg/dL. Se tale valore supera i
interventi chirurgici.
110 mg/dL, si parla di iperglice-
Il diabete è considerata una malat-
mia, se al contrario, scende al di
tia multifattoriale. Per quanto ri-
sotto dei 60 mg/dL, di ipoglicemia.
guarda il diabete di tipo 1, per
I valori glicemici sono controllati
esempio, sono coinvolti fattori ge-
dagli ormoni prodotti dal pan-
netici (familiarità), immunitari e
creas: glucagone (cellule α) e insu-
ambientali.
lina (cellule β).
zione di insulina, sono quantitativa-
Per quanto riguarda il diabete di
Esistono tre differenti tipologie di
mente ridotte. Questa riduzione por-
tipo 2, tra i fattori patogenetici, si
diabete: diabete mellito di tipo
ta di conseguenza a una diminuzione
riconoscono: ereditarietà, alimen-
1 (o insulino-dipendente), diabete
della produzione di insulina. Tale
tazione ipercalorica e obesità. Que-
mellito di tipo 2 (o non insulino-
tipo di diabete ha una bassa inciden-
st’ultima patologia è in forte au-
za e colpisce prevalentemente in età
mento nei paesi ad alto reddito e
giovanile.
porta, nella maggior parte dei casi,
Il diabete di tipo 2, invece, non
alla
necessita di una terapia insulinica
quindi all’accumulo di trigliceridi
esogena ed è dovuto principalmente
nel fegato e nel muscolo.
a una ridotta azione di insulina sui
I soggetti diabetici eliminano gran-
tessuti periferici (come ossa, tessuto
di quantità di glucosio nelle urine.
adiposo, tessuto muscolare e cellule
Questo, che è uno dei sintomi della
sensibilità
dell’insulina
e
IL
Numero 20
PERCHE’
Pagina 19
se vengono colpiti gli occhi si ha,
invece, una retinopatia (che può
portare anche a cecità).
Secondo l’OMS (Organizzazione
Mondiale della Sanità), sono circa
177 milioni le persone affette da
diabete nel mondo. In particolare,
nei paesi a basso reddito, sembra
possibile un raddoppiamento del
numero di casi entro il 2025. In
Italia, il diabete interessa circa il
5% della popolazione (5,2% nelle
donne e 4,5 % negli uomini) ma la
Sardegna rappresenta un’incidenza tra le più alte al mondo risultando seconda solo dopo la Finlandia.
Per la prevenzione, infine, nel diamalattia, porta a un aumento del
ni ricorrenti e vista appannata).
bete di tipo 1 è essenziale quella
senso di sete, definito come poli-
Le patologie che il diabete provoca
primaria che riguarda la consu-
dipsia. A questi principali sintomi,
differiscono in base al tipo di re-
lenza genetica: essa si occupa di
se ne aggiungono tuttavia degli
gione colpita. Se, infatti, viene
informare il malato e la famiglia
altri, come fame intensa (o polifa-
interessato il sistema cardiocirco-
sulla loro condizione allo scopo di
gia), stanchezza e affaticamento,
latorio, si osserva la presenza di
aiutare il paziente a prendere de-
perdita di peso, lenta cicatrizzazio-
malattie cardiovascolari come l’ic-
cisioni in merito ai rischi produtti-
ne delle ferite (che può portare an-
tus, se vengono colpiti i reni, si
vi. Nel diabete di tipo 2, è invece
che all’amputazione di arti, infezio-
verifica un’insufficienza renale e
fondamentale una prevenzione che
riguardi l’educazione sanitaria.
La prevenzione secondaria, invece,
si occupa di identificare casi non
noti di diabete attraverso degli
screening, mentre quella terziaria
viene attuata mediante la somministrazione di terapia insulinica e
farmacologica ai pazienti con diabete conclamato al fine di ridurre
la mortalità e di migliorare la qualità della vita delle persone interessate.
Eliana Gallina (5°B Tc)
IL
Numero 21
Quest'anno abbiamo deciso di mettere in scena il musical “Grease”
che per temi e musiche ha molto
coinvolto i ragazzi che vi hanno
preso parte. Il lavoro, che è iniziato nel mese di Gennaio, è andato in
scena il 26 e 27 Maggio presso
l'Aula Magna dell'Istituto. Come
sempre c'è stato un grande entusiasmo e una buona partecipazione
degli alunni. Un bel gruppo dei
quali ha contribuito attivamente,
soprattutto alla realizzazione delle
coreografie, con la prof.ssa Paola
Cavallini. Proprio sulle coreografie si è cercato infatti di porre la
maggiore attenzione. Fondamentale
anche
il
contributo
della
prof.ssa Fernanda Raponi che
ha accompagnato al pianoforte la
nostra Sandy, Martina Tsironas, in una suggestiva esecuzione
canora. Il pubblico pare aver gradito questo musical. Mai come quest'anno abbiamo avvertito un grande affetto nei nostri confronti da
parte dei docenti e dei ragazzi della scuola. Dimenticavo che per la
prima volta un docente dell'Istituto, la prof.ssa Livia Armandi, ha
recitato il ruolo della preside della
Rydell High School. La prof ha dimostrato uno straordinario senso
dell'humour oltre al coraggio di
mettersi in gioco. È stata anche
quest'anno un'esperienza indimenticabile!!!
Prof.ssa Romanina Ricci
PERCHE’
Pagina 20
Numero 21
Ecco finalmente realizzato il
nostro sogno!
Nonostante il poco tempo e le tante
difficoltà, l’impegno e la perseveranza
ci hanno ripagato con uno spettacolo
indimenticabile...
Le performance hanno regalato al
pubblico presente grandi sorrisi e
forti emozioni.
Inizialmente noi attori eravamo molto nervosi all’idea di andare in scena
davanti a tutto l’Istituto, convinti di
non essere all’altezza della situazione
e preoccupati di poter dimenticare
qualche battuta.
Per fortuna, è andato tutto bene!
E anche ciò che non ha funzionato
alla perfezione, si è rivelato un grande successo!
Quella teatrale è stata un’ esperienza
formativa che ci ha arricchito sia sotto il profilo umano che caratteriale.
Infatti, molti di noi, salendo sul palco, sono riusciti a superare un blocco
di timidezza che in precedenza non
permetteva di aprirsi spontaneamente con i coetanei.
Questo tipo di espressione artistica, il
“teatro in prosa”, dà la possibilità a
tutti di poter esprimere le proprie
potenzialità e attitudini. Ognuno ha
infatti potuto “metterci del suo”, arricchendo il copione originale con parole
o espressioni più vicine al linguaggio
del giovane pubblico presente.
Questo ha reso lo spettacolo divertente, originale e facilmente comprensibile…con buona pace di William
Shakespeare!
Ringraziamo le prof.sse Patrizia Gesini, Rosanna D’Avino e Tiziana
Battisti.
Ma un grande ringraziamento va a
tutti noi che abbiamo così tenacemente creduto in questo progetto!
Arianna Torrao (3°B Tc)
IL
PERCHE’
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IL
Numero 20
Racconto OLTRE
PERCHE’
Pagina 22
OGNI LIMITE
II Puntata
Capitolo II
False amicizie
Mi risvegliai a casa, nella mia stanza. Ero ancora un po’ stordita ma
mi alzai dal letto, mi vestii e andai
in soggiorno. Lì trovai Christopher
con altri ragazzi. Parlava con mia
madre ma appena mi vide, smise di
farlo. Tutti rivolsero lo sguardo su
di me ma i miei occhi si posarono
su Christopher, sui suoi bellissimi
occhi scuri, sui suoi perfetti lineamenti stranieri, sulla sua bocca
perfetta. Ahimè, la voce di mia madre mi strappò da questa bellissima
visione. Mi chiamava, rivolgendosi
a me con infinita dolcezza - Tesoro,
vorrei tanto spiegarti tutto, ma ci
sarebbero troppe cose da dire e non
abbiamo molto tempo. Ti spiegheranno tutto loro - disse posandomi
delicatamente una mano sulla
guancia.
- Mamma, ma cosa devo sapere?!
Voglio solo andare al mare con
Marta! – risposi con angoscia
- No, non puoi! Sei in pericolo! continuò mia madre con voce stridula
- Non è vero! Tutta questa storia
non è reale!- urlai. Mi avviai verso
la porta, decisa a uscire da quella
stanza e da quella situazione assurda. Mia madre provò a fermarmi ma non ci riuscì. Fui più veloce
di lei e in un solo movimento evitai
la sua mano e guadagnai l’uscita.
Sotto casa avevo la fermata dell’au-
Alessandra Valentini è nata a Latina il 28 febbraio 2000, vive con la sua
famiglia a Borgo Carso. Studia presso l’I.I.S. San Benedetto di B.go Piave
(Lt), indirizzo alberghiero.
Alessandra ha sempre avuto la passione per la lettura ma grazie al giornale
d’Istituto “Il Perché”, è nato in lei l’amore per la scrittura. Ha iniziato con lo
scrivere piccoli articoli, ha continuato scrivendo una piccola storia: “La
cacciatrice” e adesso continua con un nuovo progetto letterario, una mini
serie dal titolo “Oltre ogni limite”. Essa sarà pubblicata a puntate sul
giornale d’Istituto “Il Perché”.
Breve trama di “Oltre ogni limite”
Breve riepilogo della puntata precedente
E’ l’ultimo giorno di scuola e Giulia se lo sta godendo con la sua migliore
amica Marta. Ma il pericolo è in agguato…alcuni uomini malvagi vogliono
il palmare del padre di Giulia, venuto a mancare qualche anno prima. Giulia non ha la minima idea di cosa contenga quel palmare, sa solo che il padre era un agente segreto. Quegli uomini le stanno per fare del male…ed
ecco allora arrivare in suo aiuto Christopher…
tobus, il che è una fortuna per un’adolescente che non ha il motorino o
la macchinetta e vuole uscire.
Quando scesi, il pullman era appena arrivato e lo presi al volo.
Marta mi stava aspettando distesa
su un asciugamano. Sfoggiava il
suo nuovo costume da bagno che
avvolgeva e delineava il suo fisico
snello e perfetto. Marta era la mia
migliore amica, anche se ero sempre stata un po’ invidiosa di lei e
del suo aspetto. Marta era sempre
perfetta e sicura di sé.
- Ehi, lucertola!- esclamai sorridendo
- Oh ciao!- rispose con un grande
sorriso, mettendosi seduta – Deve
arrivare anche Mattia…- io annuii
un po’ distrattamente. Mentre mi
toglievo la maglia, mi accorsi di
essere guardata con una strana
insistenza da Marta, ma non ne
capivo il motivo. Nel momento in
cui stavo per chiederglielo, fu lei a
riprendere il discorso – Sai… lui è
pazzo di te…e lo sai bene…- fece
una breve pausa – Dovresti uscirci
insieme- concluse in un soffio
- Mh… non è il mio tipo – risposi io
un po’ seccata
- Andiamo! Per te nessuno è “il tuo
tipo”! - ribatté Marta gesticolando
come una pazza.
- Salve!- Mattia comparve al mio
fianco.
- Oh, ehi! Stavamo giusto parlando
di te! - esclamò Marta. La fulminai
con lo sguardo
- Davvero?- chiese lui con aria interrogativa e un po’ confusa
- Stava scherzando - risposi ridendo
e sperando di non sembrare nervosa.
- Bene! Andiamo a farci un bagno?chiese lui cambiando argomento, io
annuii.
L’acqua era abbastanza calda ma, a
causa del vento, c’erano delle onde
alte e forti. Quando uscimmo
dall’acqua, Mattia mi propose una
passeggiata, ma gli risposi che prima volevo asciugarmi, così mi stesi
al fianco di Marta. Quando finalmente fui asciutta, mi alzai e mi
rivestii. Mentre mi infilavo i pantaloncini di jeans e mi preparavo per
la passeggiata, notai una figura scura vicino al chiosco verso la strada.
Riconobbi subito quella persona,
Christopher. La sua smisurata altezza, i suoi capelli neri come pece
lunghi fino alle spalle erano inconfondibili per me. Il suo corpo robusto e statuario si notava anche perché, in quel contesto, era l’unico ad
indossare vestiti neri in piena estate. Gli scoccai un’occhiataccia, pur
sapendo che non sarebbe stato in
grado di vederla da quella distanza.
Io e Mattia ci incamminammo lungo
la battigia.
IL
Numero 20
DI
DI
ALESSANDRA
ALESSANDRA
VALENTINI
VALENTINI
calcio allo stinco
sinistro in modo
tale da procurargli
abbastanza dolore
da fargli mollare la
presa dal braccio.
Mattia emise un
grugnito e cadde in
ginocchio.
Corsi
verso l’ombrellone
dove Marta era distesa a rilassarsi
con la musica nelle
orecchie. Mi infilai
le scarpe da tennis,
presi tutte le mie
cose e corsi verso la
fermata dell’autobus. Ma prima che potessi arrivare
sul marciapiede, qualcuno mi afferrò nuovamente il braccio. Mi
girai e vidi Mattia. - Perché tutta
questa fretta? Mi stavo divertendo
- disse con falso piacere
- Beh, io no!- gridai
- Che peccato!- mi rispose con faccia da cucciolo – Tanto quello che
vuoi non mi interessa, voglio solo
sapere dove si trova il palmare di
tuo padre- continuò.
- Lasciami andare!- urlai attirando
l’attenzione di molti passanti, ma
nessuno intervenne – Ti ho detto di
lasciarmi stare!- afferrai con il
braccio libero quello con cui mi
bloccava, mi voltai dandogli le
spalle e appoggiai il suo braccio
sulla mia spalla con l’intento di
ribaltarlo. Ma lui fu più veloce di
me e con l’altro braccio mi bloccò
alla gola.
- Oh! Sai, avresti dovuto essere più
veloce - mi sussurrò lui all’orecchio
–
Lasciami andare!!!- urlai a denti
stretti –
Ehm… - fece finta di pensare – No!
– ribadì con tono secco.
Dopo questa risposta, non capii più
niente, fu tutto così veloce che mi
parve non fosse successo nulla.
Quando realizzai cosa stava succedendo, mi ritrovai trascinata da
Christopher verso l’auto.
- Avevate ragione, sono in pericolo
– sussurrai con un filo di voce - ma
perché cercano me e non voi?! Insomma siete voi quelli che hanno
queste cose!-Non in questo caso…- rispose
Christopher. Assunsi allora un’e-
OLTRE
OLTRE
OGNI
OGNI
LIMITE
LIMITE
- Sai, ho sempre sognato questo momento tra di noi…- disse Mattia
mentre camminavamo
- Ehm, davvero? E perché? Mi metti
a disagio con queste parole - non
sapevo cos’altro dire! Ero davvero
imbarazzata, odiavo queste situazioni!
- Beh, mi sei sempre piaciuta. Ho
sempre avuto un debole per te…continuò posizionandosi all’improvviso davanti a me e impedendomi di
procedere oltre – Io ti voglio… - continuava a cercare il mio sguardo –
Sai, ti vorrei ancora di più, se mi
dessi il palmare di tuo padre oppure
se mi dicessi dove trovarlo - la sua
voce dolce e delicata si era indurita e
quasi incattivita. L’espressione da
orsetto, con la quale mi aveva ingenuamente persuasa ad accettare il
suo invito, si era trasformata in
quella gelida e senza vita di uno
squalo, pronto a sferrare il suo attacco.
– Cosa, scusa? – Non ci posso credere! Uno dei miei migliori amici fa
parte dell’associazione che mi ha
preso a botte!?
- Hai sentito bene. Dimmi quello che
voglio sapere! - continuò con atteggiamento sempre più duro e aggressivo. Provai a passargli oltre ma lui
mi afferrò il braccio impedendomi di
farlo. Dovevo trovare un modo per
fuggire. Christopher e mia madre
avevano ragione, ero davvero in pericolo. Mattia stringeva sempre di
più il mio braccio, lo stringeva talmente tanto forte da farmi male.
Provai a liberarmi dalla sua presa
ma fu tutto inutile. Improvvisamente mi venne un’idea: gli sferrai un
PERCHE’
Pagina 23
spressione interrogativa
-Tuo padre non si fidava di molte
persone, quindi le cose preferiva
farsele da sé – sospirò Christopher,
riprendendo a parlare – Penso debba farlo anche te -Già, quindi…non dovrei fidarmi
neanche di te! - dissi con un sorriso
amaro, mentre giocherellavo nervosamente con il braccialetto che
avevo al polso
- Ehm… io… - Christopher sorrise
per qualche minuto e poi tornò subito serio - Parlando seriamente,
tu sai dove si trova il palmare di
tuo padre, vero?- continuò con tono
indurito dalla tensione.
- Sì- risposi annuendo
- Bene…-Vuoi sapere dove si trova?- chiesi
io, per metterlo alla prova
- Questa è una tua scelta, dirmi
dove si trova…ma se fossi in te,
manterrei il segreto - rispose lui.
Quindi mi sta dicendo di non fidarmi di lui? E’ abbastanza strano,
no? Sono un po’ confusa e frastornata. Perché pensa sia meglio che
io non lo dica nemmeno a lui!
- Dove mi stai portando?- continuai
cambiando argomento
- Al nostro quartier generale- rispose
- No, portami a casa – risposi io
quasi disperata
-No, sei in pericolo lì…e lo sai…!esclamò lui
- Sì, lo so, ma devo andare da mia
madre, non posso lasciarla sola!
Poi, anche lei è in pericolo, è la moglie di mio padre!- ribattei con tono
insistente
- Non è la stessa cosa- continuò
quasi in un sussurro
- Ma come! Mia madre è in pericolo come lo sono io!!! - gridai quasi
piangendo
- No, lei non è in pericolo…- Come sarebbe a dire?!- stavo decisamente urlando
- Lei non è… non è la tua vera madre…-
Continua...
Numero 20
IL
PERCHE’
Pagina 24
Personaggi del Mese
Nome Cognome:
Angela Tripodi
Professione: Docente di Lettere
Da quanti anni insegna in que- rimasta in Italia, ha frequentato
sta scuola?
l'università qui, altre invece si sono
Sono 22 anni. Ho iniziato a inse- sposate con alunni di questa scuola.
Ricordo con gioia le esperienze fatte
gnare nel 1983
con il prof.re Claudio Danieli, quanHa sempre insegnato o ha fatto do abbiamo messo in atto quel proqualche altra esperienza lavo- getto che c'è ancora oggi sulle
rativa prima?
“Tragedie del ‘900”. Nonostante i
giornali parlino di prime volte di
Ho sempre insegnato
altre scuole, siamo stati noi ad anCom'è nata la sua passione per
dare ad Auschwitz per la prima voll'insegnamento?
ta! È stata un’esperienza molto belSicuramente dal tipo di laurea che la. Siamo partiti in pullman, c'eraavevo, in lettere, poi questa passio- no molti chilometri da fare in un
ne è cresciuta nel tempo. Posso af- paese in cui ancora il comunismo
fermare di essere cresciuta insieme era presente. È stato un'momento
all'esperienza fatta con i ragazzi
molto significativo e toccante perché
Come si trova a insegnare in un conto è vedere i filmati storici in
televisione, un conto è parlarne, un
questa scuola?
conto è leggere i documenti, altra
Benissimo! Ero arrivata qui con cosa sono le sensazioni e le emozione
l'intenzione di rimanerci poco, che si provano, stando lì. Vedendo i
mentre ci sono rimasta 22 anni e luoghi dove queste persone sono pasnon ho nessuna intenzione di an- sate e dove forse hanno lasciato la
darmene! La nostra scuola è bellis- propria anima. Abbiamo visitato
sima, sia per la disposizione egli Praga molto bella…e le foibe…
edifici che per gli spazi verdi che
ha…ma soprattutto i nostri ragazzi Come si sente ora che la scuola
non può portare avanti, almeno
sono speciali…
momentaneamente, l’esperienza
Com'è il suo rapporto con gli di scambio culturale?
alunni?
Mi dispiace molto perché era una
Per quello che mi riguarda, mi bella esperienza…a volte s’instaurasembra buono! Bisognerebbe chie- vano rapporti di amicizia con i raderlo agli alunni! (Un alunno: è gazzi e professori che stavano in
perfetta ma interroga troppo!)
Repubblica Ceca o Ungheria. La
Un episodio speciale che lei scuola adesso è cambiata, allora
ricorda maggiormente dei suoi eravamo meno e forse riuscivamo a
organizzarci di più. Ora siamo tanti
anni d’insegnamento?
e si fa quello che si può!
Mi ricordo quando sono venute qui,
in tempi molto particolari, allora Qual è stato lo scambio culturanon era ancora caduto il muro di le che l'ha segnata di più?
Berlino, né il comunismo, alcune Soprattutto Auschwitz. Ma anche la
ragazze albanesi. Erano veramente Repubblica Ceca e Praga dove ci
le più brave della classe! A distan- hanno ospitato proprio in una scuoza di tanti anni le ricordo ancora la e ci sono stati contatti diretti con
con tanto affetto… Sono state bra- ragazzi e professori. L'esperienza è
ve, partecipavano attivamente, ave- stata molto utile per conoscere il
vano una visione della scuola di- loro ambiente e le loro abitudini
versa dalla nostra, forse anche più
severa e più selettiva. Qualcuna è Quali sensazioni lei pensa che
gli scambi culturali lascino nei
ragazzi?
Io penso che lascino grandi emozioni, sono una bella esperienza considerato che, per alcuni ragazzi, è probabilmente l'unica esperienza che
potranno fare fuori dall’Italia
Pensa che i ragazzi siano cambiati nel corso degli anni?
Sì, molto. Chiaramente questo cambiamento rispecchia il momento che
le nuove generazioni stanno vivendo.
I ragazzi di oggi presentano aspetti
positivi e aspetti negativi. Sono forse
troppo presi da questa tecnologia che
diventa un elemento di disturbo,
quando si sta in classe a spiegare,
però sono capaci anche di tante iniziative positive che vanno loro riconosciute
Secondo lei è venuto a mancare
il legame famiglia-scuola?
No, non è né peggiorato né migliorato. Ci sono famiglie che s’interessano
dei propri figli, altre che se ne interessano di meno
Come pensa che la scuola potrebbe migliorare?
Io penso che la cosa migliore sia portare a termine questi lavori… sono
in giro da 6/7 anni ormai! Sarebbe
un grosso passo avanti!
Cosa fa nel tempo libero?
Mi piace leggere libri. Narrativa
contemporanea, classica, storica…
Adesso sto leggendo un libro di psicologia
Com'è il suo rapporto con i colleghi?
Con alcuni c'è un rapporto storico
che è divento una vera e propria
amicizia. Con altri c’è un bel rapporto, ma da quando la scuola é diventata così grande, alcuni non li conosco proprio!
Marika Di Bella (3°B Tc)
IL
Numero 20
PERCHE’
Pagina 25
Nome Cognome:
Antonella Silvestri
Ruolo: Docente di Diritto
Da quanti anni insegna al San
Benedetto?
Insegno in questa scuola dall’anno
scolastico 1993-1994
Come ha visto cambiarla nel
corso degli anni?
Sicuramente ci sono stati molti
cambiamenti, anche nella normativa scolastica dettata dal Legislatore.
Oggi insegno Diritto e Tecniche
Amministrative nell’indirizzo Alberghiero e Diritto ed Economia
nel primo biennio. Nel 1993/94
insegnavo Diritto, Legislazione ed
Educazione Civica nelle classi
quinte agrotecniche e Diritto ed
economia negli indirizzi chimico e
agrario. Ho scelto questa scuola
dopo aver vinto il concorso e mi
sono trovata subito bene! Amo gli
spazi aperti, amo la natura e considero il San Benedetto una scuola
meravigliosa. Avevamo anche la
piscina …un vero spettacolo! Abbiamo perfino ospitato, collaborando con la NASA, una serra sperimentale per la coltivazione di vegetali su Marte! Sembra incredibile,
ma è così!...Quando sarà coltivata
l’insalata sul Pianeta Rosso, dovranno ringraziare il Ns Istituto!
Negli anni la scuola è cambiata,
adesso è molto più grande rispetto
all’anno in cui ho iniziato a insegnare…basti pensare che allora
c'erano solo 700 studenti! La scuola è bellissima, anche attualmente
e il Ns DS sta lavorando per migliorarla ulteriormente! Grande!
Ritiene il cambiamento positivo o negativo?
Non giudico il cambiamento né
positivo né negativo: è stato soltanto il risultato di un’evoluzione
nell’offerta formativa, con il conseguente aumento numerico di studenti e docenti. Oggi siamo una
“scuola-paese”, siamo tantissimi:
c’è, quindi, qualche problema che
prima non c'era…ad esempio, è
molto faticoso avere tanti studenti
in ogni classe, con situazioni differenti… C’è da dire che l’I.I.S. San
Benedetto è una scuola “di successo” e avere tre indirizzi nel Professionale e due nel Tecnico ha favorito un numero notevolissimo di
iscrizioni!
Com'è il suo rapporto con gli
alunni? E come è cambiato nel
tempo?
Ho un buon rapporto con i miei
alunni. Bisogna dare ai ns ragazzi
la possibilità di esprimersi, di crescere, di migliorare, di manifestare liberamente opinioni e anche,
eventuali disagi. I docenti insegnano, educano e non devono mai
dimenticare che i loro allievi hanno, spesso, bisogno di essere compresi anche psicologicamente. L’adolescenza è un’età particolarmente difficile: ogni docente deve sempre ricordarlo.
Non è cambiato nel tempo il mio
rapporto con gli alunni: cambia la
società, cambia la tecnologia, ma
noi siamo esseri umani e ci esprimiamo in quanto tali…nella nostra “umanità”!
È rimasta in contatto con
alunni già diplomati?
Sì, molti di loro vengono a salutare i loro ex prof e recentemente alcune classi hanno organizzato del-
le cene per ritrovarci! Bei momenti!...
Ha avuto esperienze lavorative prima di insegnare in questa scuola?
Ho avuto un'esperienza lavorativa
in una scuola privata. Insegnavo
nei corsi serali. C’erano molti
adulti-lavoratori
In situazioni difficili i ragazzi
si rivolgono a lei?
Sì, capita ed è capitato. Se gli studenti vivono momenti di difficoltà,
devono rivolgersi ai loro familiari
e ai loro insegnanti che possono
aiutarli e indirizzarli
Cosa fa nel suo tempo libero?
Nel pochissimo tempo libero che
ho a disposizione, leggo e studio
la lingua tedesca, qui a scuola,
con la professoressa Tiziana Cordella!
Secondo lei, in cosa dovrebbe
migliorare il San Benedetto?
Aspettiamo tutti la fine dei lavori
di ristrutturazione dell’ex-convitto.
Desidero che venga ristrutturata
anche la Ns Chiesa, notevole anche dal punto di vista architettonico. Voglio sottolineare che abbiamo la fortuna di avere il Dirigente
Scolastico, prof.re Vincenzo Lifranchi, che sta risolvendo tutti i
“problemi aperti”, con capacità e
competenza. E’ davvero in gamba!
Non possiamo lamentarci: abbiamo una “Grande Scuola”!
Laura Bica
Maila Magrini (3°B T.c)
IL
Numero 20
PERCHE’
Pagina 26
Nome Cognome:
Paola Cavallini
Professione: docente di Lettere
Stato civile: coniugata
Autori preferiti: Pirandello/Shakespeare
Come è iniziata la sua passione
per l’ insegnamento?
Io ho sempre voluto insegnare, fin da
piccola, al momento della scelta universitaria ero combattuta tra “il
DAMS” (dipartimento di artemusica-spettacolo dell’ Università di
Bologna) e “Pedogogia”, ed ho scelto
la seconda, perché offriva più possibilità di lavoro. Non mi sono mai
pentita di questa scelta
Dove ha studiato? E come è iniziata la sua esperienza d’insegnamento?
Ho studiato a Bologna, ed ho cominciato ad insegnare dando ripetizioni
a 18 anni, il mio primo incarico d’insegnamento risale al 1992 in una
scuola privata superiore in provincia
di Bergamo. Poi ho insegnato nelle
scuole medie dal 1997 al 2007 in tutta la provincia di Latina. Nel 2007
sono passata alle superiori, direttamente al San Benedetto
Come si trova al San Benedetto e
com’è il suo rapporto con i colleghi?
Benissimo, spero di non lasciare mai
questa scuola! Il rapporto con i colleghi è generalmente ottimo, anche se
essendoci in questo istituto molti colleghi, non è possibile conoscere bene
tutti allo stesso modo
Quali sono le sue materie preferite?
Fino al liceo: letteratura, storia, filosofia, inglese. All’università ho scoperto la matematica!
Sappiamo che oltre all’insegnamento lei ha altre passioni…
Sì! La scrittura e la lettura, il cinema, il teatro che pratico come regista
sceneggiatrice, scenografa. Difatti
partecipo al progetto “Musical” dell’Istituto da 3 anni. Costumista
Ha avuto altre esperienze lavorative prima di passare all’insegnamento?
A cominciare dai lavori estivi classici
- baby sitter, colonie - impiegata, infermiera generica, maestra d’asilo e
scuole materne
Andiamo un po’ sul privato…
Sono sposata da quasi 13 anni, ho un
figlio di 8 anni. Mio marito ha un’agenzia pubblicitaria con la quale
spesso collaboro
Ha dovuto fare dei sacrifici per
proseguire gli studi? :
Ho fatto l’università da pendolare
lavorando e anche durante il periodo
come docente ho spesso cambiato sede
di lavoro, ma mi piace molto cambiare e non è stato un peso
Se potesse tornare indietro nel
tempo, cambierebbe la sua scelta?
Assolutamente no, però mi sarebbe
piaciuto dedicare più tempo al teatro
Quale è la cosa che le piace di più
nel suo lavoro?
I ragazzi; sono sempre stati lo scopo
principale della mia vita da insegnante e sono convinta che questo non
cambierà mai…
Alessia Raia
Valerio Romani
(4°B Tc)
Il giorno 7 febbraio 2015si è svolto,
presso la sala mensa dell’I.I.S. San
Benedetto, il Torneo di Dama Italiana della categoria juniores allievi.
La fase scolastica ha visto la partecipazione di un cospicuo numero di ragazzi dell’Istituto alla presenza di un
giudice d’eccezione: il campione europeo di Dama Internazionale, Daniele Macali.
Va precisato che ogni nazione ha un
suo gioco di dama e nelle competizioni
tra diversi paesi viene utilizzata quella internazionale, al fine di garantire
modalità di gioco uguali per tutti e
regole standardizzate. Rispetto alla
Dama italiana, quella internazionale
viene giocata su una damiera 10x10,
con cantone a sinistra e 20 pedine a
testa. Essa prevede che la pedina
mangi la dama e le altre pedine, sia in
avanti che all’indietro. La dama si
muove in diagonale, come l’alfiere negli scacchi.
Per quanto riguarda i nostri studenti,
ottimi risultati sono stati ottenuti dai
ragazzi
Martinelli
Federico
(1°classificato), D’Ambrosio Luca
(2°), Candian (3°), Bottoni Simone
(4°) e Moriconi Mattia (5°).
Successivamente, Martinelli, Bottoni e
Candian hanno partecipato come
squadra alla fase Provinciale, svoltasi
anch’essa al San Benedetto e a quella
Regionale, presso la scuola Giuseppe
Giuliano di Latina, aggiudicandosi, in
entrambi i tornei, il primo posto sul
podio!
Con queste premesse la squadra, composta in seguito da Martinelli, Bottoni
e Moriconi, ha rappresentato il nostro
Istituto nella Competizione Nazionale a Castiglione
della Pescaia, in provincia di Grosseto.
I ragazzi hanno avuto l’opportunità di
salutare anche il Giro d’Italia, che il
14 maggio ha attraversato la città, in
una sua tappa. Sotto la guida della
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insieme agli altri, con
grande complicità ed
intesa! Mi sono emozionato tanto e ho provato
grande gioia in queste
competizioni.
Sono
molto soddisfatto di me
e degli altri, soprattutto perché non me lo
aspettavo proprio!
Qual è il segreto per
prof.ssa Pirone, i ragazzi hanno giocato con sportività e grande entusiasmo,
raggiungendo il secondo posto in
classifica nazionale!
Il merito va al loro grande impegno
che li ha abbondantemente premiati
in quest’anno ma anche nel precedente! Gli eccellenti risultati ottenuti offrono certamente uno stimolo in più a
tutti noi per rimetterci in gioco e tentare l’impresa nel prossimo futuro!
vincere?
Innanzitutto è importante rispettare
l’avversario e giocare con lealtà. Questi
sono i princìpi a cui mi ispiro sempre.
Poi ci vuole costanza e un bell’allenamento mentale. Bisogna avere il tempo
giusto per analizzare le varie possibilità e prevedere le proprie mosse ma anche quelle dell’avversario. E soprattutto
bisogna saper gestire le emozioni giocando con concentrazione e assoluta
INTERVISTA A
FEDERICO MARTINELLI
Ho iniziato a giocare da piccolo con
mio padre. Lui mi ha trasmesso questa passione che, crescendo, ho portato
avanti partecipando ai tornei scolastici. Non mi aspettavo nulla, quando mi
sono iscritto… non pensavo di ottenere
grandi risultati, invece ho vinto sia
con la squadra sia individualmente!
Come ti sei trovato a giocare in
squadra?
Beh, i componenti della squadra li
conoscevo già e mi sono trovato quindi
molto bene. Per quanto riguarda il
gioco in sé si partecipa singolarmente
e poi si sommano i punteggi degli altri
compagni. Nonostante questo, lo spirito di squadra lo abbiamo sentito moltissimo e ci ha dato uno stimolo in più
per vincere. Infatti, quando sei lì a
giocare, non pensi di gareggiare solo
per te stesso ma lo fai per gli altri e
A quali altre competizioni ha partecipato?
Ho partecipato alle fasi interregionale
e nazionale, vincendo il campionato
Italiano scolastico. Nel 2009 ho vinto
il campionato agonistico di serie A, a
cui accedevano i migliori 10 giocatori
italiani. Il vincitore entra a far parte
della Federazione Italiana (FID), incorporata nel CONI. Inoltre ho vinto
il Campionato Europeo di Dama Internazionale under 26 e ho partecipato anche alle Olimpiadi nel 2008 e nel
2012!
Insomma, ho collezionato una serie di
conquiste!
Qual è stato il momento di maggior soddisfazione per lei nell’ambito di questo sport?
Mi sono emozionato molto quando
hanno suonato l’inno di Mameli nel
Campionato Europeo… sono stato il
primo italiano a salire sul podio!!!
Complimenti ai vincitori e ai partecipanti tutti!!!
Come ti sei avvicinato a questo
gioco?
ho iniziato ad allenarmi al circolo di
Latina ASD insieme ad altri ragazzi
In che modo porta avanti questa
sua passione
Attualmente continuo ad allenarmi al
circolo ASD Dama Latina, che si è
trasferito a Borgo Grappa. Mi alleno
ogni giorno e insegno ai ragazzi una
volta a settimana. Infatti sono Presidente tecnico della Federazione e sono
abilitato a fare l’allenatore e anche il
giudice di gara. Questo sport mi ha
calma. Si sa: la fretta non porta a nul- preso molto e sono 13 anni che lo porla!
to avanti, intendo continuare in queGrazie, Federico, ti auguriamo altri st’ambito, che permette di realizzarmi
successi come questo per il tuo futuro! e di esprimermi al meglio in ciò che
amo fare. Ci sono stati dei momenti
INTERVISTA A
difficili nella mia storia ma neanche
DANIELE MACALI
quelli non mi hanno impedito di anCi racconti com’è nata la sua pas- dare avanti e di continuare a vivere il
mio sogno…
sione per la dama?
Ho iniziato a 13 anni, ora ne ho 26, Grazie e congratulazioni per la sua
presso la Scuola Media Alessandro determinazione che l’accompagna
Volta, partecipando al torneo scolasti- ogni giorno per vincere nella dama
co. Non ero molto portato all’inizio però ma soprattutto nella vita!
mi sono appassionato a questo gioco e
Doriana Costanzo
(5°B Tc)
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Il Vendèe Globe, il giro del
barra del timone e
mondo in solitaria, la regata
boma… Ma soprat-
più estrema che sia mai stata
tutto hanno piena-
pensata… forse un giorno i ra-
mente
gazzi della terza F enogastro-
l’importanza di col-
nomia, che hanno partecipato
laborare per il rag-
al Progetto “Imparare navi-
giungimento di un
gando”, sogneranno di solcare
obiettivo
da soli al timone di una barca a
unitamente
vela mari che hanno visto pro-
spetto delle norme
tagonisti tanti Italiani.
di sicurezza e delle
comune
al
ri-
di
regole del mare che
non ammette impru-
liana a partecipare alla Coppa
denze.
America, fino a Luna Rossa,
A fine settimana la consegna
l’ultimo catamarano italiano in
degli attestati di partecipazio-
grado di volare sulle onde alla
ne da parte del D.S., prof.re
velocità di 25 nodi.
Vincenzo Lifranchi
I nostri ragazzi nella settimana
marinaresco con pasta alle von-
dall’11 al 16 maggio si sono
gole e frittura di pesce per la
messi in gioco con una nuova
gioia degli affamati “lupi di
esperienza sportiva, la Vela,
mare”, gentilmente offerto dal
con una barca-scuola di circa 5
Circolo Velico Riva Azzur-
metri, il laser 16, del CIRCO-
ra.
si
ricorderà
LO VELICO RIVA AZZURRA di Terracina presso la base nautica dell’Hotel
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compreso
“Azzurra”, la prima barca Ita-
Qualcuno
PERCHE’
IL
e pranzo
PERCHE’
Mira-
mare di Latina.
Alle prese con scotte, drizze
cime, guidati dagli istruttori
federali FEDERICA e STEFANO, i nostri ragazzi hanno
provato l’ebbrezza di “andare a
vela” sulle onde senza il motore, ma con la sola forza del vento. Si sono impadroniti di termini marinareschi come poggiare, orzare, cazzare e lascare,
Vendèe Globe, il giro del mondo in solitaria
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SCHOOL A2T9H
-05-2015
Grande manifestazione di Atletica al
campo CONI di Latina dove il 26
marzo 2015 a termine del progetto di
atletica “CORRI, SALTA, LANCIA”
coordinato dal prof. Michele Barra,
si è svolto il torneo di Atletica tra
tutte le scuole del comune di Latina,
organizzato dalla Federazione Italiana di Atletica leggera di Latina con
L’ATLETICA LATINA 80 e l’INTESATLETICA denominato SCHOOL
THLETIC GAMES.
Alle gare finali hanno partecipato
circa sessanta allievi del nostro istituto e tutti hanno contribuito alla
conquista di un brillante secondo
posto, in particolare citiamo MARIO
MARCHEI, vincitore del salto in
lungo con m 6,62 e della velocità
m80 con 7”11, FEDERICA MARAN, terza negli 80 femminili con
9”46, ERICA POMPONI, terza nel
peso con7,61.
Nel peso maschile quattro atleti del
San benedetto ai primi 4 posti.
Nell’ordine
LUCA
PROSSEDA,
SIMONE VARI, GABRIELE FENIO e CARLO SANNINO.
CLIZIA LUNGO, seconda nel lancio
del vortex con m42,59.
Un arrivederci alla seconda edizione
del prossimo anno alla quale i ragazzi parteciperemo sicuramente più
numerosi!
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Coppie da copertina
Nome Cognome:
Martina Tsironas
Ruolo: studentessa
Stato civile: fidanzata
Classe: 3° B Alberghiero
Da quanto tempo state insie-
Sappiamo che entrambi avete
ta…
me?
Stiamo insieme da 8 mesi e 11
la passione per la musica, per
Che attività avete in comune
voi è un elemento di forza?
oltre la musica?
giorni!
Sì, cantare un duetto è qualcosa in
Lavoriamo entrambi con i bambi-
Com'è nato il vostro amore?
Prima eravamo solo amici e non
più da condividere. Quando can-
ni, che ci piacciono tanto, però in
tiamo insieme, ci sentiamo molto
associazioni diverse
pensavamo mai di poter essere
più legati e ogni tanto facciamo
Vi trovate bene a recitare in-
qualcosa di più, poi a Ferragosto,
delle serate in qualche pub
ritrovandoci da soli, lui mi ha ba-
Sappiamo che non abitate vici-
sieme?
Sì, perché ci aiutiamo a vicenda.
ciata…e mi disse una frase che mi
Quest'anno partecipiamo al Musi-
ha convinta a provarci "chiamami
no, questo vi crea problemi?
All'inizio sì, perché nei momenti
stolto o coraggioso, io mi butto!"
difficili lui era lontano e non pote-
tagonisti! Non è difficile per noi
Ci dici un pregio e un difetto
va venire da me… però tutto si su-
interpretare questa parte perché si
di Luca?
Di pregi ne ha tanti ma quello che
pera, ci si abitua e penso che la
tratta di due innamorati…
distanza non vincerà mai sulla
io adoro di più è che è solare. Un
nostra storia!
Progetti per il futuro?
Io e Luca abbiamo due progetti
difetto è che è irascibile
Siete gelosi l'uno dell'altro?
Sì, io di più, però sempre modera-
diversi… di solito non ne parliamo
tamente! Anche lui è geloso e a me
invece lui è più realista. Io sogno di
ti…la stavamo ascoltando la sera
piace molto, alla fine a una donna
vivere in una bella casa in riva al
di Ferragosto…
fa piacere sentirsi voluta e ama-
lago, sposarmi all'aperto e avere
Avete una vostra canzone?
Si, “Baciami ancora” di Jovanot-
cal “Grease” della scuola come pro-
mai perché io sono più sognatrice
tanti bambini. Ma vorrei anche
viaggiare e portare Luca in Canada a vedere il posto in cui sono cresciuta…
Alessia Abagnale
Laura Bica (3°B Tc)
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Coppie da copertina
Nome Cognome:
Luca D’Ambrosio
Ruolo: studente
Stato civile: fidanzato
Classe: 5° B T.c.
forza?
Sì, è un punto di incontro "reale”,
Sappiamo che recitate insieme
Da quanto tempo state insieme?
ascoltiamo sempre musica insieme
protagonisti nel Musical di
Stiamo insieme da 8 mesi
ed è una cosa che piace molto ad
quest’anno,
Come è nato il vostro amore?
A dire la verità è stata una cosa
entrambi
Sappiamo che non abitate vi-
sensazioni provi a riguardo?
Sono stracontento di ricoprire il
inaspettata. Io e Martina già ci
cino, questo vi crea problemi?
ruolo del protagonista insieme a
conoscevamo da 3 anni poi, il 15
All’inizio è stato un po’ difficile…ci
lei, perché i sentimenti tra noi so-
Agosto 2014, ci siamo trovati l'uno
lasciavamo a malincuore, quando
no reali. Se la parte fosse stata
di fronte all'altra e ci siamo bacia-
ci dividevamo all'uscita di scuo-
assegnata ad un’altra ragazza,
ti…
la…però alla fine non ci ha mai
non sarebbe stata ovviamente la
Ci dici un difetto e un pregio
creato grandi problemi. Poi, da
stessa cosa, i sentimenti sarebbero
di Martina?
Premettendo che io amo ogni suo
quando ho la patente, stiamo sem-
stati solo “messi in scena”. Anche
pre insieme!
se penso che nel mondo del teatro
difetto…Martina è lunatica, osses-
Siete gelosi l'uno dell'altra?
La gelosia in una coppia c'è sem-
sia
sionata da Facebook e dalle strisce
pedonali! Io la chiamo Facebooko-
pre, ma non deve essere né ossessi-
anche sentimenti che non ci appar-
mane e Strisciofila! Un pregio di
va né malata... Per quanto mi ri-
tengono. Mi piace tanto recitare
Martina è quello di essere SEM-
guarda lascio molto libera Marti-
insieme a lei, ma a volte non viag-
PRE solare, sempre con il sorriso
na…Il rispetto e la fiducia sono
giamo sulla stessa lunghezza d'on-
sul viso… penso che questo sia uno
alla base della nostra relazione
da poiché, quando recitiamo, spes-
dei più bei pregi che possiede
Che attività avete in comune
so e volentieri lei ride!...e io la in-
Avete una vostra canzone?
Sì, la nostra canzone è "Baciami
oltre la musica?
Il teatro ci piace ad entrambi e poi
vito ad essere seria!!!
ancora" di Jovanotti: sono state le
qualsiasi tipo di sport, ma anche
prime parole che le ho detto, dopo
andare in giro per Latina e Nettu-
averla baciata per la prima vol-
no
ta…
Sappiamo che entrambi avete
Progetti per il futuro?
Non ne ho idea, non mi piace pro-
una vera passione per la musi-
grammare le cose, piuttosto vivo il
ca... Per voi è un elemento di
presente...
e ricoprite entrambi il ruolo di
necessario
“Grease”!
saper
Quali
diventare
un'altra persona e interpretare
Alessia Abagnale
Laura Bica (3°B Tc)
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Nome e Cognome:
Marco Esposito
Classe: 4°C Tc
Com’è nata la tua passione
per il disegno?
Fin da piccolo mi è sempre piaciuto disegnare. Appena posso e vedo
un foglio e una penna, mi viene
istintivo farlo! Ma non è proprio
un hobby perché, quando sono a
casa, non disegno. Per me è un
passatempo
Cosa ti piace più disegnare?
Preferisco disegnare i volti, gli
occhi e le mani ma in genere disegno tutto
Ciò che tu disegni, in particolare gli occhi, ha qualche senso particolare?
Il senso varia a seconda che sia
riferito a una persona o a un’altra…io personalmente gliene do
uno diverso per ogni disegno che
realizzo
Con quali materiali preferisci
disegnare?
Utilizzo le penne perché con le matite non mi ci trovo. Mi piace abbellire i libri e i quaderni
Hai altre passioni/hobby?
Sì, amo la musica! Mi piace creare
delle tracce musicali
Cosa fai, mentre disegni?
Mentre disegno, ascolto sempre
musica perché mi tranquillizza e
mi ispira…così mi vengono più
idee
Che genere di musica ascolti?
Un po’ di tutto come per esempio
Hip-Hop e Techno
Pensi che il disegno ti porterà
a fare il grafico?
Sinceramente non penso che farò
quel lavoro. In questa società non
credo sia molto considerato. Mi
piacerebbe realizzare produzioni
musicali
I tuoi genitori cosa dicono di
queste tue passioni?
Mamma è contenta, le piace l’idea
di un mio lavoro legato alla musica ma non sa veramente di cosa si
tratti, quindi non dà molta importanza alla cosa
Avresti voluto fare il liceo artistico?
Sì, mi sarebbe piaciuto perché sono sempre stato portato per il disegno. Ma penso che la scuola che ho
scelto, cioè il Tecnico chimico, mi
porterà a un futuro lavorativo migliore
Qual è la tua materia preferita?
La mia materia preferita è Chimica Organica
Suoni qualche strumento?
Suono la chitarra da cinque anni.
Ho imparato da solo. Mi ritengo
capace, ma preferisco produrre
canzoni con strumenti elettronici
partendo da zero… però non sono
un dj! Da un po’ di tempo mi sono
appassionato a un programma di
produzione musicale
Sappiamo che a scuola vivi
una bella amicizia con Danilo
Siano… cosa ci dici?
Beh, che dire su Danilo?! Sono 4
anni che mi tocca sopportarlo!...
La nostra amicizia è nata spontanea, in classe, dietro ai banchi di
scuola. Io non stavo in questa sezione ma poi mi hanno trasferito e
ricordo che il primo giorno mi misero accanto a lui. Non sapevo chi
fosse, ma dopo averci scambiato
due parole, capii subito che di lui
ci si poteva fidare. Ancora oggi, a
distanza di anni, siamo molto legati.
È
un
ragazzo
d’“appartamento”! Passa il suo
tempo tra McDonald’s, divano e
playstation! Alcune cose non mi
piacciono, per esempio a volte dovrebbe dire qualcosa in meno, ma
per il resto va tutto bene!
Alessia Nappo (1°A Alb.)
Giorgia Ferraioli (3°C Tc)
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Nome e Cognome:
Danilo Siano
Classe: 4°C
Tc
Danilo Siano e Marco Esposito
Classe 4° C-TC
Quali sono i tuoi hobby prefe-
che lavoro fai?
l'hanno trasferito e quando l'han-
riti?
Faccio il cameriere e alleno da un
no spostato il primo giorno stava
Non ho un hobby ma di solito la
anno i bambini di 10 anni che pra-
vicino a me. Mi è stato subito sim-
domenica pomeriggio gioco sempre
ticano calcio
patico perché era così semplice co-
a calcio con i miei amici, ormai è
Una volta terminate le scuole
me lo si vede e poi balbettava e que-
un’abitudine
superiori, pensi di iscriverti
sta cosa mi fa ridere ancora ades-
Perché hai scelto questa scuo-
all’università?
so….soprattutto quando lo fanno
la?
Non saprei… devo vedere come si
leggere in classe.
Perché le materie di quest’indirizzo
mettono le cose
Siamo molto amici e gli voglio un
di studi orse riusciranno a darmi
Ti sarebbe piaciuto fare un’al-
gran bene!
un futuro lavorativo ma anche per-
tra scuola?
ché non sono poi così brutte da stu-
No, perché sto bene dove sto ora,
diare!
con la mia classe e con lo studio
Qual è la tua materia preferi-
Parliamo di mode giovanili! Ti
ta?
piacciono tatuaggi e piercing?
Chimica organica perché andiamo
Sì, mi piacciono ma non ne ho.
in laboratorio per due ore, anche se
Vorrei farmi un tatuaggio con le
è difficile…
iniziali di mia madre e di mio fra-
E invece qual è la materia che
tello
non ti piace ?
Cosa ci dici della tua amicizia
Beh, anatomia!!
con Marco Esposito?
Oltre al calcio, c’è qualcos’altro
Sono 4 anni che lo sopporto!!! La
che ti piace fare?
nostra amicizia è nata così, dietro
Mi piace guardare la Moto Gp e
un banco di scuola. Lui inizial-
lavorare
mente non era nella mia classe, poi
Hai detto che ti piace lavorare,
Alessia Nappo (1°A Alb.)
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Spo
Nome: Leonardo
Cognome: Genuardi
Età: 18
anni
Classe: 4°C
Tc
Sport: CrossFit
che la lunghezza della retta avente
Quale sport pratichi e da quan-
come estremi le mani sia legger-
to tempo?
mente maggiore rispetto a quella
Pratico Crossfit da pochi mesi
Com'è nata questa passione?
compresa tra le spalle; con il corpo
disteso si sale su, senza piegare il
busto e poi si ritorna giù all'altezza
dip…
Con quale frequenza ti alleni?
Mi alleno quasi tutti i pomeriggi!
Mi piace tenermi in forma perché
un fisico sano è la conseguenza di
una mente sana…
È nata così, per caso. Sono entrato
del pavimento. Le variazioni inclu-
in palestra e mi hanno proposto
dono push-up "leggeri" con le ginoc-
Per praticare questo sport devi
questo sport. Ho accettato di prova-
chia abbassate muovendosi solo con
avere un'alimentazione specifi-
re, iniziando così una nuova espe-
il busto e push-up con una sola ma-
ca?
rienza!
no, con le gambe più allargate;
Sì, certo. È un'alimentazione per la
Spiegaci che cos'è il CrossFit
quindi il Pull-up, ci si aggrappa a
maggior parte basata sull'assunzio-
una sbarra fissata in aria, in oriz-
ne di proteine e pochi carboidrati
Il CrossFit è un programma di
rafforzamento e condizionamento
fisico creato da Greg Glassman. Si
basa su varietà degli esercizi, alta
intensità, movimenti funzionali.
Gli esercizi possibili sono davvero
tanti! Giusto per spiegarne alcuni,
zontale, si parte da una posizione
sospesa a braccia tese. Successivamente si porta il mento al di sopra
della sbarra e si torna giù senza
toccare terra. Ce ne sarebbero anche
altri quali Lunge, Sit-up, Ring
Quale rapporto hai con giusta
alimentazione legata alla forma
fisica?
Beh, credo di aver raggiunto un
certo equilibrio personale. Se mi
capitasse una cena, di certo
partirei dall’ Air squat, ovve-
non mi farei problemi, mange-
ro il passaggio da una posizio-
rei come gli altri e il giorno
ne eretta, a una posizione ac-
dopo mi allenerei di più!
covacciata con le anche sotto le
ginocchia, per tornare poi in
posizione eretta; c’è poi Pushup, si parte con le mani all'altezza delle spalle, in modo tale
Marika Di Bella
Arianna Torrao
(3°B Tc)
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“Tra mu
a Andreina Nasca
f.ss
Intervista alla pro
Quale ricordo porta con sé della sua esperienza di docenza al
San Benedetto?
Sono stati anni bellissimi e formativi! Il San Benedetto è una scuola
unica e speciale: è immersa in un
parco con piante, fiori, animali e
tanto altro. E’ per la sua specialità
che rimane nel cuore. Inoltre in quegli anni è nato un fortunato sodalizio artistico con l’amica e collega
Fernanda Raponi, sodalizio che ci
ha portato a suonare in tutto il
mondo e che dura tutt’oggi
Ora lei sta frequentando il BioCampus ed è un'alunna! Può
dirci cosa l'ha spinta a questa
scelta?
Senz’altro la mia irrefrenabile sete
di conoscenza, unita alla mia passione per la cucina. L’opportunità
di diventare “tecnico” per le preparazioni agroalimentari è sembrata
un’occasione imperdibile, anche a
una persona come me già super impegnata tra il lavoro di docente e
quello di pianista, per giunta mamma di ben cinque figli! Vorrei essere
di esempio ai miei figli ma anche ai
miei alunni: se si ha un sogno, ed io
ne ho ancora da realizzare, bisogna
andare fino in fondo!
Sappiamo della sua passione
per la cucina. Può dirci qualcosa della sua esperienza al programma televisivo Masterchef?
La partecipazione al famoso reality
per cuochi amatoriali è stata per me
un’esperienza incredibile: per accedere alla trasmissione, tra i vari
casting, ho dovuto
superare
più di 15.000
concorrenti. Sono venuta a contatto con persone piene di estro
e
creatività.
Una
terribile
ferita al dito,
mai andata in onda, mi è costata
l’eliminazione in terza puntata. Resta comunque la soddisfazione di
essere arrivata dove credevo fosse
inarrivabile!
I giudici di Masterchef sono
così severi come appare nella
messa in onda oppure dietro le
telecamere si mostrano più disponibili?
Durante la trasmissione si devono
attenere scrupolosamente al format
americano, e come da contratto,
criticano, giudicano, sbraitano, e
ahimè, talvolta offendono. Fuori
onda invece sono tutt’altro: simpatici e affabili, pronti anche a dare
qualche consiglio. La TV, si sa, è un
grande show, dove spesso l’unica
logica è quella degli ascolti
Quale tipo di competenza in
cucina è richiesta, a suo avviso,
ai concorrenti di Masterchef?
Oltre a una grande dose di passione
per la cucina, a mio avviso, chi volesse tentare l’avventura di Masterchef deve avere senz’altro sangue
freddo davanti alle telecamere e,
sicuramente, una qualità artistica
(c’era il tatuatore, il regista, la pittrice, lo scrittore, il coreografo…).
Questo connubio rende “appetibile”
un’eventuale partecipazione alla
trasmissione. Poi non saprei….magari gli sono risultata
simpatica (ride)
In che modo, nella sua quotidianità, lei porta avanti la passione per la cucina?
L’esperienza televisiva ha sicuramente tirato fuori un lato nascosto
della mia creatività culinaria. Pian
pianino il mio tipico concerto classico ha lasciato il
posto a uno
spettacolo più
estroso in cui
convivono
la
mia
passione
per la musica e
quella per la
cucina.
L’ho chiamato
“Musica per il palato”. Si tratta di
un “cooking e music show” in cui mi
diverto a sorprendere gli ospiti sia
suonando brani classici meravigliosi quali Bach, Rossini, Debussy,
ovviamente in abito da sera, sia
intrattenendoli con grembiule e tegami proponendo piatti creativi del
mio repertorio. A fine spettacolo,
ovviamente, si mangia!
Lei è anche un'ottima pianista!
Trova che possa esserci un
qualche legame tra il piacere
dato dalle note e quelli dato dal
cibo?
“Comporre” ha lo stesso significato
in entrambi i contesti: con le note si
creano musiche meravigliose, mentre con gli ingredienti si creano
piatti fantastici.
Secondo il mio stato d’animo posso
esprimermi al pianoforte, compagno di viaggio di tutta una vita, o
altrimenti in cucina. Oppure, quando sono in vena, come ho già detto,
posso abbinare musica e cucina con
un risultato tutto da scoprire!
A cura di
Fabio Della Corte
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SCOTTI E BR
IL SEDANO
Il sedano (Apium Graveolens L.)
appartiene alla famiglia delle Ombrellifere come la carota, il finocchio e il prezzemolo. Esso vanta
spiccate proprietà terapeutiche. E’
una pianta erbacea biennale largamente coltivata in Italia e di comune utilizzo in cucina. Cresce spontaneo nei luoghi erbosi e paludosi e
può raggiungere gli 80/100 cm di
altezza. Le foglie sono composte da
3-5 segmenti dentellati, di colore
verde scuro e un picciolo carnoso,
che costituisce la parte commestibile della pianta. Tuttavia del sedano
si utilizzano anche i semi, le radici
e i frutti, raccolti a fine agosto.
Le specie di sedano sono numerose
e si distinguono per diverse particolarità tra cui il colore, il periodo di
fioritura e il metodo di conservazione.
Il sedano, ha poche calorie: apporta
circa 18 Kcal per 100 grammi.
Gli steli del sedano contengono importanti quantità di potassio, fosforo, magnesio, calcio, vitamine C, E,
K e alcune vitamine del gruppo B
mentre nelle foglie racchiudono
grandi quantità di vitamina A.
Del sedano a scopo terapeutico si
utilizzano le radici, le foglie e i semi. Questo ortaggio contiene Luteolina, un antiossidante che svolge
un’azione protettiva per il cervello.
Dalle foglie si estrae un succo dalle
grandi proprietà terapeutiche. Tutta la pianta possiede virtù diuretiche e depurative.
I frutti e le radici sono un ottimo
diuretico, contro la ritenzione idrica, nei problemi renali, della vescica e nelle nefriti.
Se consumato regolarmente, il sedano contrasta il colesterolo, regola
la pressione del sangue, svolge
un’azione anti tumorale, stimola e
migliora la digestione e aiuta a con-
trastare i reumatismi e l’insufficienza epatica.
Visto tutte queste proprietà ci sembra opportuno proporre 2 ricette a
base di sedano!
meno liquida, lasciatela bollire per
alcuni minuti.
Servite con una generosa manciata
di pecorino grattugiato!
ANTIPASTO DI SEDANO
CREMA DI SEDANO
VELLUTATA
Ingredienti (10 porzioni):




10 pezzi di sedano tenero
2 caprini
10 gherigli di noce
Olio sale pepe q.b.
Preparazione
Ingredienti







3 cespi di sedano bianco
1 scalogno
700 ml di brodo
200 gr di patate lesse
Olio
Sale pepe
Pecorino grattugiato
Lavare e tagliare a pezzi (circa 5
cm) del sedano non filamentoso
(cuore della pianta), asciugare.
In una ciotola schiacciare il formaggio fino a ridurlo a mousse, aggiungere olio a filo, un pizzico di sale,
eventualmente pepe.
Aggiungere i gherigli di noce sminuzzati e amalgamare il tutto.
Riempire la scanalatura del sedano
con il composto preparato.
Preparazione
Lavate e pulite il sedano, accertandovi di togliere i fastidiosi filamenti: tagliate quindi lo scalogno e il
sedano a fettine sottili.
Fate rosolare in una padella lo scalogno e, appena sarà dorato aggiungete il sedano.
Tagliate a dadini le patate lesse,
aggiungetele al sedano e coprite
con il brodo.
Lasciate cuocere per circa 10 minuti e passate quindi tutto con il frullatore: se desiderate una zuppa
Buon appetito!!!
Giorgia Tolli
(2°B Alb.)
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