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il bosco racconta
Agenzia Regionale per la Prevenzione e la Protezione dell’Ambiente
IL BOSCO RACCONTA
piccole storie di piccoli narratori
Animazione alla lettura ed educazione allo sviluppo sostenibile in un laboratorio di costruzione di storie per la scuola dell’infanzia
www.sagraf.eu
Agenzia Regionale per la Prevenzione e la Protezione dell’Ambiente
Direzione Generale
Corso Trieste, 27 - 70126 BARI
Tel. 080.5460350 - Fax 080.5460150
www.arpa.puglia.it - [email protected]
IL BOSCO RACCONTA
piccole storie di piccoli narratori
PRESENTAZIONE
Le attività di ARPA Puglia in tema di educazione alla sostenibilità si sono, negli ultimi anni, potenziate in modo particolare. Nel
Decennio dell’Educazione allo Sviluppo Sostenibile promosso dall’ONU e dall’UNESCO, la sfida della promozione della cultura
ambientale ha assunto una notevole rilevanza.
ARPA Puglia si sta misurando con scelte didattiche e metodologiche innovative ed efficaci che stanno restituendo, alla
cittadinanza e al mondo scolastico, un’immagine dell’Agenzia dell’Ambiente familiare e realmente presente sul territorio.
La partecipazione alle iniziative di carattere europeo, nazionale o del sistema agenziale, la collaborazione ai PON nelle scuole
pugliesi di ogni ordine e grado, le attività laboratoriali richieste dagli istituti ad integrazione del percorso curricolare sono
oramai la quotidianità del Servizio Ricerca e Sviluppo, Formazione e Informazione.
A queste si aggiunge la nuova idea di realizzare laboratori stabili all’interno della nostra sede affinché siano gli studenti a
frequentare, vivere e scoprire l’ente cui apparteniamo.
Da qui la nascita del laboratorio Energylab gestito con Legambiente e l’avvio quest’anno del progetto “Il bosco racconta” che
costituisce una particolare innovazione perché è destinato alle Scuole dell’Infanzia, spesso trascurate da interventi educativi di
questo tipo, e anche perché genera un nuovo approccio sistemico tra educazione ambientale e animazione alla lettura.
Giorgio Assennato
(Direttore Generale ARPA Puglia)
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storie di piccoli narratori
INTRODUZIONE
L’idea e il progetto “Il bosco racconta” hanno rappresentato per ARPA Puglia una vera e propria scommessa metodologica. Il
punto di partenza è stato l’analisi sulle fasce d’età normalmente coinvolte da azioni di educazione alla sostenibilità. A partire
dai 6 anni fino a raggiungere età adulte, con le dovute differenti calibrazioni, esistono diverse tipologie di interventi educativi
basati su metodologie di reciproco scambio e di condivisione di esperienze e competenze.
Spesso esclusi, però, da questi interventi sono i bambini in età compresa tra i 3 e i 5 anni, quelli, cioè, che frequentano le scuole
dell’infanzia e che sono, quindi, non ancora alfabetizzati.
L’ipotesi fatta è quella di una metodologia che potesse essere efficace proprio per questi bambini e che trovasse i linguaggi adatti
a sviluppare una riflessione sui temi della sostenibilità. Si è dunque pensato di fare ricorso alle storie, alle fiabe, proprio perché
rispecchiano situazioni per lo più magiche e offrono ai piccoli lettori nuove dimensioni dell’immaginazione con le quali decifrare
la realtà, anche quella angosciate e paurosa. Lo strumento del racconto e della narrazione custodisce quindi un grandissimo
potenziale di sviluppo psicologico. Grazie alle storie i bambini riescono dunque a orientarsi nel mondo. A rappresentare una
successiva differenza, poi, sarà la qualità letteraria che genera l’incanto e il rapimento in modi e in momenti diversi: un bel libro
costituisce un valore aggiunto di rilevante importanza.
Il primo livello che bisogna tenere in considerazione, se decidiamo di utilizzare le storie come strumento per esplorare dei
campi educativi, è la soddisfazione, il piacere della lettura. L’obiettivo è fare in modo che i bambini amino le storie perché in
questo modo ne riconosceranno il valore. La visione del mondo di una storia coincide con quella che hanno i bambini e, per
questa ragione, loro si fidano delle fiabe. Per Piaget i bambini sono animisti fino alla pubertà e questo li rende sensibili e disposti
ad accogliere diversi tipi di narrazione che considerino l’elemento fantastico come preponderante tale da permettere loro di
decodificare il mondo grazie anche alla fuga nella fantasia.
La storia offre delle soluzioni, non li fa sentire soli. Se, al contrario, i bambini conoscono solo storie reali penseranno che non è
riconosciuta dignità alla loro vita interiore fantastica e se ne distaccheranno perdendo quella chiave di lettura più adatta alla
loro età e correndo anche il rischio di provare esigenze di fughe fantastiche in età più adulta.
Da qui la scelta di leggere le storie ai bambini, proprio per rispondere alla loro necessità del fantastico. I bambini giocano con le
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loro idee, non le temono e sanno gestirle in modo corretto.
Nel dettaglio, poi, ci siamo confrontati anche con la necessità della presenza di mostri nelle fiabe per non lasciare i piccoli
lettori soli con le proprie ansie. Se provo sentimenti contrastanti verso i miei genitori, non mi sentirò un mostro se nelle storie
incontro altri bambini che litigano con la mamma o vorrebbero disintegrare il papà. Anzi, le fiabe mi aiuteranno a trovare dei
codici per non negare le mie emozioni conducendole però ad una giusta misura che non generi terrore. La fantasia è una risorsa
naturale fondamentale senza la quale non abbiamo speranze di affrontare le difficoltà. Dinanzi alle sconfitte, ad esempio, i
bambini provano ira che scompare non appena la fantasia immagina una soluzione. Ma la fiaba da sola non basta, serve il giusto
coadiuvante che è la speranza che infondono gli adulti lettori. Ascoltare una fiaba e recepirne le immagini equivale ad uno
spargimento di semi. Ecco perché si parla di narrazione piuttosto che di semplice lettura.
L’obiettivo posto è rappresentato dalla promozione della costruzione del significato che, durante una narrazione, si vuole
raggiungere. A questo va unito il carattere sacrale della lettura a voce alta, con la giusta intonazione, tempi e ritmi.
Ecco spiegata la scelta di un approccio sistemico dell’educazione alla sostenibilità scegliendo di attingere ad altre metodologie,
cioè all’animazione alla lettura che potesse supportare l’intervento didattico destinato a queste fasce d’età. L’animazione alla
lettura diventa strumento efficace di saperi condivisi, di percorsi d’immaginazione, di rielaborazione di situazioni. L’elemento
fantastico permette il decollo dei significati, il loro acrobatico avvitarsi e riavvolgersi. Siamo anche di fronte a un alto grado di
rielaborazione, mutuante asseconda del setting che l’animazione alla lettura fornisce. E questa rielaborazione, la costruzione
dei significati condivisi, assume il lessico della sostenibilità, sia nelle storie che si scelgono,
sia nelle fasi laboratoriali successive.
Il progetto di ARPA Puglia destinato alle scuole dell’infanzia “Il bosco racconta” muove
da questa analisi e ha ipotizzato come prima cosa la realizzazione di un ambiente consono
agli obiettivi posti, il giusto setting. Grazie alla progettazione di due bioarchitetti, si è
realizzata un’area di forma ovale di circa 40 mq che rappresenta un vero e proprio bosco
fatto di numerosi alberi, animali, fiori, prato, foglie, ma anche suoni (cinguettio) e odori
(terra bagnata posta ai margini della struttura) realizzato quasi completamente con
materiali di risulta. Una bolla verde, un allestimento magico che per cinque giorni al mese
è stato appositamente montato in una delle aule dell’Agenzia.
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In questo ambiente sono state realizzate le letture animate a beneficio di tutte le scolaresche che, grazie anche alla diffusione
dell’iniziativa fatta con l’Ufficio Scolastico Regionale, si sono prenotate per l’anno 2010/2011. Il bosco ha ospitato 46 classi
appartenenti a 15 scuole per un totale di circa 500 bambini.
L’attività ha previsto una lettura accompagnata dalla proiezione delle immagini della storia e la presenza di una fatina in formato
digitale che ha costituito un elemento di straordinario fascino per i bambini che si sono potuti tuffare appieno in un mondo
immaginario fatto di creature fantastiche a loro molto vicine.
L’educazione alla sostenibilità è stata declinata non solo nella narrazione e nella meta riflessione sui temi trattati, ma anche
nella fase laboratoriale successiva che consisteva nella costruzione di storie.
Questi piccoli racconti raccolti in questo volume, sono stati creati grazie all’intervento degli operatori che hanno fornito ai
bambini alcuni personaggi ai quali i piccoli hanno assegnato dei nomi, un ambiente in cui svolgere la storia e un elemento di
disturbo a valenza negativa che coincideva quasi sempre con un fattore inquinante di quel contesto. I bambini si sono cimentati
con grande abilità e fantasia elaborando racconti semplici ma che racchiudevano in sé l’elaborazione di significati condivisi che
hanno come tema la tutela e il rispetto della natura.
L’ipotesi metodologica ha prodotto quindi dei risultati molto interessanti e soddisfacenti riscontrati anche dai numerosi
feedback giunti successivamente dalle maestre coinvolte nelle attività.
Un ringraziamento particolare va a tutto il Servizio Ricerca e Sviluppo, Formazione e Informazione, alla dirigente Lucia Bisceglia
e a tutto il personale che, in varie forme, ha preziosamente contribuito alla realizzazione
del progetto: Maria Serinelli, Raffaele Longo, Gino Lorenzelli, Ida Galise e, in modo
particolare Paola Chirilli, Michela Elia e Maria Lucia Mongelli che si sono prestate con
grande entusiasmo a interpretare il ruolo della fatina digitale Minou che ha infiammato
l’entusiasmo di tutti i piccoli visitatori del bosco.
Un “grazie” di cuore va poi a tutti i bambini, alla loro curiosità e intelligenza, insostituibile
motore di tutte le attività di educazione alla sostenibilità.
Gigi Carrino
(Referente Educazione Ambientale di ARPA Puglia)
piccole storie di piccoli narratori
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Luca eroe del mare
C’era una volta un bambino di nome Luca che, d’estate, in una bella mattina di sole, decise di andare al mare con il suo papà. Era
una giornata ideale per fare il bagno e Luca proprio non voleva perde tempo e, tolti gli abiti, si tuffò tra le onde. “Non c’è niente
di meglio che giocare in mare con papà” pensava il nostro piccolo amico, ma, all’improvviso, qualcosa lo punse al piede. “Ahi!”
urla Luca tenendosi l’alluce tra le mani. “Ma chi è stato?”.
A pizzicarlo era stato Nemo, un piccolo dentice che nuotava vicino alla riva. Nemo in realtà non era un animale aggressivo ma
in quel momento era particolarmente spaventato. Infatti poco prima aveva avuto un incontro un po’ particolare con il granchio
Pizzicone con il quale aveva litigato. La lite si era conclusa con un bel pizzicotto che il granchio aveva dato alla coda di Nemo.
Da quel momento il piccolo dentice era spaventato e, appena viste le gambe di Luca sotto la superficie del mare, aveva creduto
potesse essere un pericolo e aveva deciso di mordergli il ditone.
Insomma, a riva c’era stato un po’ di trambusto e qualche lamentela di Luca che cercava di farsi consolare dal suo papà.
Ad un tratto però accadde qualcosa di inaspettato. Un potente motoscafo si avvicinò con il motore acceso facendo un gran
rumore e, soprattutto, una gran puzza. Gli animali erano terrorizzati. Nemo fuggì via seguito dal granchio Pizzicone e insieme
cercano un rifugio per mettersi in salvo. Ma anche tutti gli atri pesci scapparono spaventati da quell’orrendo mostro puzzone.
Allora Luca, seppure ancora dolorante per il morso di Nemo, decise di intervenire e si diresse verso il guidatore del motoscafo
per affrontarlo: “Tu non puoi stare qui con il motore acceso! Il mare è la casa dei pesci, dei granchietti e di tantissimi altri animali,
e non è giusto che tu gli faccia paura!” gli disse tutto d’un fiato. “E poi se non spegni quel motore inquinerai tutto il mare di
questa spiaggia e noi non potremo più fare il bagno”. Sebbene fosse stato morso dai pesciolini, Luca non ci aveva pensato due
volte a difenderli da quell’intruso e a proteggere la natura da quelli che non la rispettano.
Il suo papà fu molto fiero di lui quando vide che il motoscafo se ne andò e il suo piccolo fu festeggiato da tutti gli animali della
spiaggia.
III Circolo Didattico “Melvin Jones” di Monopoli
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storie di piccoli narratori
Il morso di Lupino
Lupino era un lupo nero che abitava nel bosco dove sorgeva un maestoso albero di nome Martino. L’albero era il più alto ed il
più possente di tutto il bosco e molti animali vi trovavano lì rifugio per la notte.
Nel bosco viveva anche un simpatico uccellino di nome Cip il quale era impegnato a sorvolare il prato per trovare qualcosa da
mangiare. Nel suo girovagare il piccolo uccello si avvicinò anche all’albero Martino dove incontrò Lupino il quale gli chiese: “E
tu chi sei? E da dove vieni?”. Cip si presentò e i due iniziarono a chiacchierare come due vecchi amici.
Mentre i due erano lì all’improvviso udirono delle urla terribili, il classico starnazzare di qualche paperella. Si trattava di Pappino
l’anatroccolo il quale, mentre faceva tranquillamente il bagno nel suo lago, era stato spaventato dall’arrivo di un grande
escavatore. Pappino si precipitò fuori dall’acqua e corse velocissimo a dare l’allarme a tutti gli altri abitanti del bosco.
Cip e Lupino cercarono subito di trovare una soluzione. Lupino coraggiosamente decise di proteggere i suoi amici e l’intero
bosco e così si lanciò a tutta velocità verso l’autista dell’escavatore. Arrivato dinanzi al mostro meccanico iniziò a ringhiare
mostrando tutti i suoi denti bianchi ed aguzzi. L’autista scese dall’escavatore per mettersi in salvo, ma Lupino lo inseguì senza
paura fino a mordergli il culetto. L’autista, urlante e dolorante fuggì a gambe elevate mentre tutti gli abitanti del bosco portano
in trionfo il loro salvatore: il lupo Lupino.
III Circolo Didattico “Melvin Jones” di Monopoli
piccole storie di piccoli narratori
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La farfalla Michele
Michele era un bruco parlante e viveva in un bosco molto grande. Da tempo il piccolo bruco aspettava che si avverasse la magia
di cui gli aveva parlato la sua mamma, finché un bel giorno si trasformò finalmente in farfalla ed iniziò a volare. La sua nuova vita
era fantastica. Fino al giorno prima aveva strisciato con grande fatica e sudore, ed ora volava leggera sulle chiome degli alberi
e sui verdissimi prati.
Volando incontrò una scoiattolina di nome Spagnoletta la quale mise in guardia Michele da un pericolo che lui ancora forse non
conosceva ancora bene. Poco distante il ragno Gianni aveva tessuto la sua tela e Spagnoletta allertò la farfalla affinché non
rischiasse di finirci dentro.
Ma il vero pericolo era un altro. Il signor Legna era il terrore di tutto il bosco. Armato di sega elettrica iniziò a segare proprio
l’albero su cui Gianni aveva fatto la sua ragnatela. Il ragno si spaventò moltissimo. Allora Michele e Spagnoletta decisero di
intervenire proprio in difesa di Gianni. Il primo gli svolazzava sulla testa e la seconda gli passava tra i piedi creando una gran
confusione e distraendo l’uomo dal suo intento di segare l’albero. Nel frattempo Gianni aveva preparato un’enorme ragnatela
dove l’uomo, cadendoci, rimase intrappolato.
Felici d’aver salvato l’albero e di aver trovato nuovi e fedeli amici, i tre protagonisti si allontanarono in cerca di nuove avventure.
III Circolo Didattico “Melvin Jones” di Monopoli (BA)
8 · Il Bosco racconta · piccole
storie di piccoli narratori
Rebecca, la rana con l’accappatoio
C’era una volta una bambina di nome Martina che viveva in una bellissima casa di campagna. Le piaceva giocare, correre,
saltare, andare in bicicletta e stare con Sansone, il suo amato cane. I due erano inseparabili e si volevano un gran bene.
Un giorno arrivò saltellando a casa di Martina una ranocchia e, trovando una finestra aperta, vi si infilò. Si chiamava Rebecca e,
una volta dentro la casa, si diresse in bagno per fare una doccia.
Poco dopo si udì un fastidiosissimo rumore seguito da una puzza tremenda: un grande camion giunse davanti alla casa di
Martina che in quel momento dormiva.
Svegliata dal frastuono e dal cattivo odore, la bambina uscì di casa con il suo cane per rendersi conto di cosa stesse succedendo.
Anche Rebecca incuriosita, uscì dalla doccia, indossò l’accappatoio bianco e rosso di Spiderman, si mise il deodorante e si
diresse verso la porta di casa. Appena l’autista del camion vide la rana con l’accappatoio di Spiderman, si spaventò moltissimo
e fuggì via con il suo camion liberando i nostri amici dal rumore e dalla puzza.
Martina e Sansone diventarono subito amici di Rebecca e decisero di ospitarla per sempre a casa loro.
III Circolo Didattico “Melvin Jones” di Monopoli
piccole storie di piccoli narratori
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Gli amici di Nonnina
Nonna Nonnina viveva in una fattoria. Ogni giorno procurava il fieno ai suoi cavalli e andava a raccogliere le verdure dall’orto.
Proprio nel cesto delle verdure trovò una lumaca che, appena la vide, si presentò:
“Ciao! Io mi chiamo Macchina”. Da quel giorno le due andavano sempre insieme a raccogliere gli ortaggi dal campo di Nonnina.
Una mattina, mentre stavano lavorando, furono interrotte da una voce:
“Che ci fate voi due nel mio prato?”
Era Tino il serpente il quale viveva da sempre lì.
“Stiamo raccogliendo le verdure” risposero le due.
“Posso aiutarvi?” chiese il serpente e, in un attimo, si trasformò nel manico della cesta.
Al loro ritorno in fattoria, trovarono una brutta sorpresa: parcheggiata sul piazzale c’era una grande ruspa.
Nonnina si affrettò subito a chiedere all’autista:
“Che cosa sei venuto a fare qui?”
“Devo scavare!”
“E che cosa devi scavare?”
“Devo preparare tanti buchi perché qui dobbiamo costruire una strada”
“Una strada??” urlò Nonnina preoccupatissima “non è possibile!”
A quel punto Tino, vedendo Nonnina così agitata, andò dall’autista, lo guardò negli occhi e fece sibilare la lingua. L’uomo
terrorizzato, si rimise al volante della ruspa e scappò via velocissimo.
Nonnina, felicissima, preparò per festeggiare una buonissima torta di ciliegie.
Circolo Didattico “G. Modugno” di Bitritto (BA)
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Il coraggio di Melinda
C’era una volta una bellissima volpe di nome Melinda che viveva un po’ in un bosco e un po’ su una montagna. Un giorno,
mentre era intenta a mangiare noccioline, le passò davanti la lucertola Giovanna. Melinda era così intenta a mangiare che, senza
accorgersene, ingoiò la lucertola.
Nonna Lusinda, che viveva lì vicino, si accorse di quello che era successo e avvisò la volpe di quello che aveva fatto. Melinda,
dopo aver tossito, riuscì a sputare la piccola Giovanna.
Ma proprio mentre si erano tranquillizzate, udirono un cattivissimo odore che si avvicinava. Era Puzzetta, una terribile macchina
che sputava un gran fumo nero che si stava avvicinando sempre più.
Melinda e Giovanna fuggirono, mentre Lusinda affrontò Puzzetta chiedendole di andarsene, ma lei non aveva nessuna
intenzione di accontentarla.
A quel punto Melinda tornò coraggiosamente indietro, ringhiò come solo lei sapeva fare, e mise in fuga Puzzetta. L’aria tornò
ad essere buona e i nostri amici tornarono a casa sorridenti e felici.
Circolo Didattico “G. Modugno” di Bitritto (BA)
piccole storie di piccoli narratori
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Porcellino sparafango
C’era una volta tre amici molto speciali: Martina la formica, Coccodè la gallina e Porcellino il maiale. Vivevano felicemente su un
prato dove passavano il loro tempo giocando, lanciandosi le foglie, rincorrendosi e trascorrendo bellissime e allegre giornate.
Erano felici perché si volevano molto bene.
Ogni tanto il fattore andava per portar loro da mangiare, soprattutto a porcellino e Coccodè, e quest’ultima lo ringraziava
facendo delle ottime uova.
Una mattina si presentò sul loro prato un escavatore che doveva costruire una nuova casa. Vincenzo, l’autista, spiegò agli
animali che questa nuova casa doveva sorgere proprio dove vivevano loro, quindi accese il motore ed iniziò a fare nel terreno
dei grossi buchi. Gli animali erano terrorizzati e scapparono via velocissimi.
Solo Porcellino non fuggì via e iniziò a lanciare, con le orecchie, fango sul vetro dell’escavatore e, quando Vincenzo scese per
pulire il vetro, il maialino lo travolse con una grande palla di fango. L’autista non riuscì a reagire e decise di scappare via.
Rimasto solo, Porcellino chiamò subito i suoi amici che lo raggiunsero in un attimo. Coccodè e Martina lo abbracciarono forte
per ringraziarlo di quello che aveva fatto e, insieme, organizzarono una grandissima festa.
Scuola dell’infanzia “Hero Paradiso” di Santeramo (BA)
12 · Il Bosco racconta · piccole
storie di piccoli narratori
Le amiche di Cavallona
C’era una volta la coccinella Cocciolona, la cavalletta Cavallona ed il pulcino Pulcione. Erano amici e vivevano felici in un prato di
un grande e profumato giaredino. Tutto il giorno lo trascorrevano divertendosi un mondo saltando, giocando e volando.
La loro gioia fu però interrotta dall’arrivo di un grande camion della spazzatura che svuotò tutta la monnezza sul loro prato.
Bisognava trovare subito una soluzione per risovere quel problema puzzolente. Cavallona chiamò tutte le sue amiche cavallette
e Pulcione la sua mamma gallina. Erano diventati tantissimi e tutti pronti per portare quella spazzatura via di lì.
Ad una ad una, tutte le cavallette portarono nei bidoni le buste che inquinavano il loro prato. Furono bravissime e veloci,
mentre la mamma gallina, Pulcione e Cocciolona seguivano il lavoro a distanza. In poco tempo il prato tornò bello com’era e le
cavallette soddisfatte tornarono a casa contente più che mai.
Scuola dell’infanzia “Botticelli” di Barletta (BAT)
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· Il Bosco racconta · 13
Le forti pinne di Sanciu
C’era una volta un capodoglio di nome Sanciu che viveva nell’oceano. Lui nuotava lentamente e si godeva i suoi lunghi viaggi in
quel meraviglioso mondo blu. Un giorno incontrò una sua amica seppia di nome Pinna. Si conoscevano da tanto e si volevano
un gran bene, cosi, decisero di fare un pezzo di mare insieme.
Passando vicino a degli scogli videro, attaccata alle sue amiche, Cozzina la cozza, una loro grande amica. Così decisero di
avvicinarsi per salutarla.
Proprio in quel momento passava di lì una grande petroliera che improvvisamente, prese fuoco versando tutto il petrolio nel
mare il quale diventò subito nero.
Era uno spettacolo terribile e pauroso, Cozzina, Pinna e Sanciu non riuscivano più a vedere nulla. Non sapevano proprio come
fare. Ad un tratto si accorsero che con le sue pinne Sanciu poteva allontanare il petrolio. Ed anche Pinna gli diede una mano
chiamando le sue 1000 cugine seppie che abitavano lì vicino.
Fu un grande lavoro di squadra e, in breve tempo, il mare ritornò trasparente com’era.
Scuola dell’infanzia “Botticelli” di Barletta (BAT)
14 · Il Bosco racconta · piccole
storie di piccoli narratori
Spirit l’eroe
Libbo era una mosca, simpatica e piena di amici. Il pomeriggio si incontrava con loro per trascorrere il tempo e, tra loro, c’era
un’ape di nome Pina. Era sicuramente la sua migliore amica ed insieme amavano giocare a nascondino tra le zampe del loro
amico Spirit, uno splendido cavallo. Spirit le portava spesso in giro su bellissimi prati e, passeggiando, chiacchieravano a lungo.
Un giorno, però, Libbo, durante un volo di ricognizione, vide una enorme discarica. Avvisò i suoi amici e tutti si intristirono
moltissimo. “Ma com’è possibile che nel nostro prato ci sia una discarica puzzona?” si chiedevano.
Questa cosa era insopportabile e così decisero di intervenire per risolvere il problema. Sotto le indicazioni e la guida di Libbo e
Pina, Spirit, con grande pazienza, portò via ogni oggetto dalla discarica liberando il loro bellissimo prato.
III Circolo S. Giovanni Bosco di Massafra (TA)
piccole storie di piccoli narratori
· Il Bosco racconta · 15
Giocando sul fiume
C’era una volta un fiume abitato da moltissimi pesciolini che vi trascorrevano delle allegre giornate. Tra di loro c’era Giorgia,
una grossa trota, molto conosciuta da quelle parti e piena di amici non solo tra gli abitanti del fiume. Tra i suoi amici, infatti,
ve ne erano due particolarmente speciali: Puzzettona, un bellissimo esemplare di puzzola dal manto bianco e nero e Paprica,
una intelligentissima marmotta. Entrambe vivevano nel bosco lì vicino, ma spesso andavano al fiume per abbeverarsi e per
incontrare Giorgia. Spesso stavano tutte e tre insieme e si divertivano come matte a giocare a nascondino e al gioco del bruco.
Un pomeriggio però, si accorsero che qualcuno stava buttando acqua sporca nel fiume dove viveva Giorgia la quale iniziò
a sentirsi male. Puzzettona e Paprica si affrettarono a portar via la loro amica trota da quelle acque oramai inquinate che
l’avrebbero fatta morire. Giorgia fu salvata ma il povero fiume rimase sporco ancora a lungo.
Scuola dell’Infanzia “Cuore di mamma” – Bitritto (BA)
16 · Il Bosco racconta · piccole
storie di piccoli narratori
Questo lago non si tocca
Rico era un pesce, un muggine per la precisione, e viveva nel Lago Lagone. Aveva un amico speciale che era il Tafano Palmino.
I due erano inseparabili e la loro amicizia era veramente particolare perché si incontravano sulla superficie del’acqua del lago
perché uno viveva subito sopra e l’altro subito sotto.
E proprio sulla superficie del lago c’era Flor, una magnifica Ninfea dai colori bellissimi e dai modi gentili.
Tutto trascorreva felicemente finché un giorno Palmino vide qualcosa di terribile: molti uomini si erano avvicinati al lago e
avevano iniziato a parlare del fatto che proprio al posto del lago avrebbero costruito un parcheggio. Questo voleva dire che i
nostri amici presto non avrebbero più avuto una casa.
Questo non poteva succedere. Flor, Palmino e Rico si promisero che avrebbero fatto di tutto per impedirlo. L’idea vincente
venne a Palmino che chiamò a raccolta tutti i suoi amici tafani: un vero e proprio esercito che si scatenò su quegli individui che
volevano eliminare il lago. Fu bellissimo vederli fuggire a gambe levate pieni di punture dei nostri amici insetti. Il lago fu salvo
ed i nostri amici felici.
I Circolo Didattico “Renato Moro” di Taranto
piccole storie di piccoli narratori
· Il Bosco racconta · 17
La ciminiera puzzona
C’era una volta un cervo di montagna che si chiamava Sergio. Era un cervo bellissimo e gentile. Passeggiava tra gli alberi ogni
giorno in cerca di cibo e di cose da scoprire. Il suo migliore amico era l’orso Giorgio con il quale faceva interminabili partite a
pallone divertendosi un mondo. Ma tra i suoi amici c’erano anche due procioni: Giurgio e Parco famosi in tutto il bosco per
essere due monellacci.
Trascorrevano giornate felici e spensierate.
Un giorno, però, vicino alla montagna, Giorgio sentì un cattivissimo odore che proveniva dalla ciminiera di una industria che
avevano costruito da poco.
L’aria di tutta la montagna si stava impuzzolendo e i nostri amici decisero di non starsene senza fare nulla. Giorgio corse al
lago e si riempì la bocca d’acqua per tornare vicino a quell’industria e, con una forza straordinaria, sputò l’acqua sulla ciminiera
spegnendo del tutto il fumo che ne usciva.
L’aria tornò pulita per la gioia di tutti gli animali del bosco.
I Circolo Didattico “Renato Moro” di Taranto
18 · Il Bosco racconta · piccole
storie di piccoli narratori
Le avventure di Argentino l’acciuga
C’era una volta il gabbiano Gigi che viveva su dei fantastici scogli in riva al mare. Un giorno, mentre pranzava pescando pesci,
incontrò un’acciuga di nome Argentino. Fecero amicizia e Gigi le promise che non l’avrebbe mai mangiata. Da quel momento
divennero inseparabili, giocavano sempre insieme con le Barbie, ad acchiapparello, a nascondino e a tanti altri divertentissimi
giochi.
Una mattina fecero la conoscenza del rospo Federico, un simpatico animale che viveva da quelle parti e con il quale passarono
bellissime giornate.
Un giorno, però, videro una cosa terribile. Una nave che passava sul loro mare si ruppe e tutto il petrolio che conteneva finì
in acqua inquinando tutto. La situazione divenne terribile. Tutti gli animali erano in pericolo a causa di quell’olio nero che
macchiava loro, le alghe e gli scogli.
Quel petrolio andava eliminato e tutti fecero quello che gli era possibile per risolvere il problema. Il gabbiano usò le sue ali, il
rospo la sua grande bocca e l’acciuga i colpi della sua coda. In questo modo il petrolio fu eliminato e tutti gli abitanti del mare
furono grati ai nostri amici per il loro grande sforzo.
Circolo dell’infanzia Carrassi di Bari
piccole storie di piccoli narratori
· Il Bosco racconta · 19
Giulia e Lilly contro il sacchetto di spazzatura
C’era una volta una mantide che si chiamava Giulia che viveva in un grande giardino. Lì un giorno incontrò uno scarafaggio di
nome Lilly e Giulia, dopo essersi presentata, lo invitò a giocare insieme.
Lo scarafaggio dapprima rispose una cosa che non si riuscì a capire, poi però accettò volentieri l’invito. Giocarono a nascondino
e poi a pallavolo con la palla di cacca che Lilly aveva costruito poco prima. Proprio durante una partita arrivò Iva, la cimice verde,
e disse “Ragazze, ho un problema. Un ragazzino maleducato ha rovesciato nel nostro giardino il sacchetto di spazzatura del
pranzo di ferragosto. Aiutatemi, il nostro giardino è sporco e puzza!”
Lilly e Giulia entrarono subito in azione. La mantide rimise insieme tutta la monnezza e Lilly fece rotolare il sacchetto fino al
camion della spazzatura. Una volta raggiunto, lo buttarono dentro.
Alla fine della loro impresa festeggiarono con una bella partita di calcio utilizzando sempre le palle di cacca fatte dallo scarafaggio
Lilly.
I circolo didattico “Renato Moro” di Taranto
20 · Il Bosco racconta · piccole
storie di piccoli narratori
Odore d’incendio
Puppu il camaleonte viveva in un bellissimo bosco attraversato da un torrente ed un giorno incontrò sulla sua strada uno
scoiattolo di nome Coiotto. I due si piacquero subito e diventarono presto amici inseparabili. Passavano le giornata giocando a
carte e a nascondino e non stancandosi mai di stare insieme.
Proprio mentre erano impegnati in uno dei loro giochi, il riccio Pino, che casualmente passava di lì, punse accidentalmente il
nostro camaleonte.
“Ahia!” urlò Puppu “Che dolore!”.
“Mi dispiace molto” disse il riccio tutto mortificato “Spero tu non sia arrabbiato con me”.
“Ma certo che no!” rispose Puppu sorridendo ed invitando il nuovo amico ad unirsi ai loro giochi.
Proprio durante una partita a carte, i tre iniziarono a sentire uno strano odore proveniente dal bosco. Più che un odore era una
vera e propria puzza. Si spaventarono ancor di più quando capirono che l’odore era dovuto ad un incendio che era scoppiato
tra gli alberi. Immediatamente con tutti i mezzi che potevano, si diedero da fare per spegnere il fuoco. Usarono le zampette,
le code ma l’impresa non era facile. Alla fine riuscirono a vincere le fiamme, ma molti alberi erano già stati distrutti e i tre amici
capirono quanto fosse importante rispettare sempre e in ogni luogo la natura.
IV Circolo “Carolina Bregante” di Monopoli (BA)
piccole storie di piccoli narratori
· Il Bosco racconta · 21
Un cielo fumoso
C’era una volta un prato e subito sopra un bellissimo cielo azzurro. Proprio in quel cielo viveva e volava Zochi, un bellissimo falco
grillaio. Un giorno incontrò la rondine Butumbo con la quale iniziò a litigare per i vermi che ciascuno stava catturando. Iniziò un
gran frastuono tra urla e beccate. Ad un cento punto intervenne un gallo che disse “Ooohh!! Che cos’è tutta questa casciara?
Smettetela di litigare per queste sciocchezze, ci sono argomenti più seri di cui preoccuparsi”. Era proprio così, qualcuno stava
sporcando ed impuzzolendo il cielo con un gran fumo.
Gli animali si preoccuparono molto e subito iniziarono a pensare a quale soluzione ricorrere. Mutumbo e Zochi iniziarono a
sbattere le ali per scacciare il fumo.
Fu un’operazione lunga e stancante, ma i nostri amici furono bravissimi e fecero scomparire tutto il fumo facendo tornare il
cielo azzurro e profumato di fiori.
IV Circolo “Carolina Bregante” di Monopoli (BA)
22 · Il Bosco racconta · piccole
storie di piccoli narratori
Uccellini netturbini
C’era una volta una grandissima giungla piena di bellissimi alberi, fiori profumatissimi e tanti animali tra cui il pappagallo Martino,
il tucano Topolino e il varano Birillo.
Il pappagallo Martino che amava svolazzare di qua e di la, un bel giorno incontrò il tucano Topolino al quale chiese come si
chiamava perché voleva fare amicizia con lui. “Mi chiamo Topolino” rispose il Tucano.
“Ma che bel becco lungo e profumato” aggiunse Martino e poi lo invitò a giocare insieme. Giocarono a lungo, divertendosi e,
ogni tanto, abbracciandosi con le ali e annusando i profumi dei fiori che li circondavano. Ma proprio mentre volavano felici,
passarono su un prato pieno di spazzatura puzzolente. Era uno spettacolo orrendo e così decisero di darsi da fare ma non da
soli. Un aiuto prezioso lo chiesero a Birillo, il varano più forte della giungla. “Che cosa è successo?” chiese il lucertolone. “Ci aiuti
a togliere tutta questa spazzatura ?” risposero i due uccelli.
E così, Birillo con la bocca e Martino e Topolino con il becco, tutti e tre portarono i sacchetti di spazzatura nei bidoni liberando
la giungla da quel brutto inquinamento.
IV Circolo “Carolina Bregante” di Monopoli (BA)
piccole storie di piccoli narratori
· Il Bosco racconta · 23
La megattera Dina
Un tempo, nella barriera corallina, viveva un pesce pagliaccio che si chiamava Cignotto. Con lui c’era anche la tartaruga Celex,
sua grande amica, con la quale passava gran parte del tempo andando in giro, giocando a nascondino e ballando abbracciati.
Un giorno arrivò dalle loro parti Dina, una magnifica megattera che, in un primo momento, disse di voler mangiare i due
amici. Poi ci ripensò, chiese scusa, e propose ai due di diventare amici. Da quel momento partirono per lunghi viaggi insieme e
impararono a dividere ogni cosa.
Durante il tragitto incontrano molte buste di spazzatura in mare. Dina era affamata e si precipitò per mangiarle. Celex e Cignotto
non fecereo in tempo a fermarla che lei aveva già ingoiato una busta intera. Dina si ammalò, ma i suoi amici riuscirono a curarla
utilizzando una pianta magica.
Una volta guarita la megattera, i tre si misero al lavoro per ripulire il mare dalla spazzatura. Celex con pinna e coda riuscì a
rimettere le buste nel bidone. Altrettanto fecero Dina e Cignotto e presto il mare fu di nuovo pulito per la gioia di tutti.
IV Circolo “Carolina Bregante” di Monopoli (BA)
24 · Il Bosco racconta · piccole
storie di piccoli narratori
La lepre innamorata
C’era una volta una gallina che si chiamava Belle e aveva un grande amico: il coniglio Bax. I due vivevano in una bellissima
fattoria dove trascorrevano il tempo ballando la salsa, la tarantella ed il tango.
Mentre i due stavano ballando, arrivò da lontano la lepre Macchia che immediatamente si innamorò della gallina Belle. La lepre
si presentò e i tre andarono subito d’accordo e giocarono a 1,2,3…stella e al gioco della torre.
Proprio mentre stavano giocando, i nostri amici sentirono una terribile puzza che proveniva dal piazzale della fattoria dove
vivevano.
Si trattava della spazzatura che un camion aveva appena scaricato proprio in quel piazzale. La spazzatura era così tanta che i
tre amici dapprima si persero. Poi si ritrovarono e diedero anche una mano al proprietario della fattoria che si impegnò a ripulire
il piazzale.
Presto tutto tornò a posto e Macchia e Belle si innamorarono e vissero per sempre felici e contenti.
IV Circolo “Carolina Bregante” di Monopoli (BA)
piccole storie di piccoli narratori
· Il Bosco racconta · 25
Fango nero
C’era una volta un piccolo pony che si chiamava Titti che viveva, correva e saltava sul suo bellissimo prato. Un giorno incontrò
l’asinella Crumina con la quale diventò subito amico. Tanto si volevano bene e andavano d’accordo, che passavano le intere
giornate a divertirsi: correvano, giocavano ad acchiapparello e a nascondino. Proprio mentre stavano giocando, inciamparono
e caddero in una gran pozza di fango nero. All’inizio non riuscirono a capire bene di che cosa si trattasse, poi si accorsero che
era fango cattivo e dannoso per la loro salute e per l’ambiente.
Nel frattempo arrivò il capretto Fiocchetto al quale i due raccontarono subito ciò che era accaduto, che erano caduti nella pozza
di fango e il capretto esclamò “Oddio….aiuto!”. Subito Fiocchetto spiegò a Titti e Crumina che era necessario che si lavassero
bene e quindi li accompagnò in una spiaggia dove c’era un mare pulitissimo dove poterono lavarsi per bene.
Una volta ripuliti i tre amici tornarono indietro e si impegnarono ad eliminare tutto il fango che inquinava il loro prato.
XXVIII Circolo Japigia II - Bari
26 · Il Bosco racconta · piccole
storie di piccoli narratori
Una foresta da salvare
C’era una volta un topo di nome Gelmondo, goloso di formaggi, che viveva nella foresta. Un giorno incontrò una lontra che sui
chiamava Morbidina con la quale fece subito amicizia. Morbidina disse al topo “Stai molto attento perché qui in giro ho visto un
gattaccio a caccia di topi” poi aggiunse “Comunque, se vuoi, ti aiuto a cercare del formaggio, ma tu aiutami a ritrovare il fiume
perché mi sono persa”. Per fortuna giunse anche la cerva Cervetta che allontanò il gatto per difendere Gelmondo.
Poi, ad un tratto, arrivò in foresta un camion di spazzatura dal quale usciva un terribile odore. Il camion rovesciò tutto il suo
carico sul terreno dove giocavano i nostri amici e andò via.
Il topo, la lontra e la cerva decisero subito di pulire la foresta portando via tutti i rifiuti grazie all’aiuto di tutti gli altri animali che
ci abitavano che giunsero non appena furono chiamati.
Lavorarono sodo e a lungo, ma alla fine, la foresta tornò il posto pulito e bello di sempre.
III Circolo Didattico “Mazzini” - Bari
piccole storie di piccoli narratori
· Il Bosco racconta · 27
Gli aculei di Fulmine
C’era una volta un oceano e, in questo oceano, vivevano tantissime creature meravigliose, divertenti e anche terrorizzanti. Tra
loro c’era uno degli animali più grandi del mondo: la balena George. Lei nuotava sempre velocemente, pur essendo una balena.
Non si fermava mai e tutti quelli che la vedevano sfrecciare non riuscivano a capire il perché. Una mattina incrociò uno squalo
bianco che si chiamava Davide ed anche lui le chiese il perché di quella fretta. George gli spiegò che da tempo era inseguito da
una baleniera e che doveva nascondersi in fretta per non rischiare di essere arpionata.
Davide si preoccupò e poi aggiunse “se vuoi posso farti aiutare da un mio amico fortissimo e rispettatissimo: Fulmine il pesce
leone”.
George fu d’accordo e Fulmine arrivò. Subito si lanciò sulla baleniera, saltò a bordo con grande agilità e iniziò a pungere con i
suoi aculei tutti i marinai i quali, in preda alla paura, decisero di scappare a tutta velocità e non si fecero mai più vedere.
George fu molto grata a Fulmine e, insieme anche a Davide, andarono a cena a casa della balena.
III Circolo Didattico “Mazzini” - Bari
28 · Il Bosco racconta · piccole
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Quella puzza di benzina
C’era una volta un fungo di nome Bigolino. Era un fungo magico, viveva nel sottobosco e, ogni mattina faceva delle lunghe
chiacchierate con Bufola, la sua amica lichene. Avevano un amico speciale in comune: il folletto Chirino. Insieme giocavano a
nascondino, calcio e campana finché un giorno la loro allegria fu interrotta da una brutta cosa. Qualcuno lasciò nel bosco tanti
bidoni di benzina che puzzavano terribilmente.
Bigolino, Bufola e Chirino si misero al lavoro per risolvere questo grave problema che non gli permetteva più di giocare in
serenità. Così si procurarono un motocarro e, con il prezioso aiuto di Chirino e la magia di Bigolino, tutti i bidoni furono portati
subito via di lì lasciando l’aria nuovamente profumata, pulita e fresca.
I tre ripresero a giocare con più entusiasmo di prima perché avevano risolto un grave problema.
XXVIII Circolo Japigia II - Bari
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· Il Bosco racconta · 29
Nessuna schiuma sul nostro fiume
C’era una volta Quaqua, una paperella bianca con le ali gialle, che viveva in un comodo stagno. A differenza delle altre papere, a
Quaqua piaceva andare al mare. La mattina si preparava e si avviava per fare in bagno in quell’acqua salata che tanto le piaceva.
Tornata a casa si rilassava nel suo stagno e, di tanto in tanto, faceva delle uova. Il suo migliore amico era Lucio, un luccio molto
simpatico. I due giocavano spesso insieme, si divertivano a rincorrersi e a fare i tuffi ma soprattutto il loro gioco preferito era
schizzarsi.
Un pomeriggio fecero amicizia con Cucciolina una libellula viaggiatrice la quale li mise in guardia da un brutto pericolo. Poco
prima, infatti, aveva visto, dall’alto del suo volo, che era in arrivo, sul loro fiume, tantissima schiuma sporca e puzzolente che
stava inquinando l’acqua facendo del male a tutti gli animali che vi abitavano. Era una situazione terribile, ma i nostri amici non
si scoraggiarono e, usando delle foglie come se fossero pale, portano via tutta quella schiuma liberando il loro fiume da quel
terribile pericolo.
XXVIII Circolo Japigia II - Bari
30 · Il Bosco racconta · piccole
storie di piccoli narratori
La spiaggia dei mozziconi
C’era una volta il gabbiano Fofi, un agile uccello che volava sul mare dove si immergeva per pescare i pesci che più gli piacevano.
Molto tempo lo passava anche sulla spiaggia dove amava fare delle lunghe passeggiate anche per incontrare due suoi grandi
amici: il paguro Ez e il granchio Ed. Insieme giocavano ore e ore a nascondino o costruivano splendidi castelli di sabbia.
Una mattina d’estate in spiaggia arrivarono tantissime persone e buttarono in terra moltissimi mozziconi di sigaretta. Ed disse
“Brutti maleducati! Ma come è possibile che buttiate queste sigarette in casa nostra?” I suoi amici furono d’accordo con lui e si
prepararono per pulire tutta la spiaggia. Fu proprio Ed il più capace perché con le sue chele riusciva a prendere un gran numero
di mozziconi e li buttava nel cestino. Finita la pulizia, la spiaggia era tornata così bella che i nostri amici decisero di organizzarci
una festa grandiosa dove si divertirono tantissimo senza lasciare neanche un rifiuto.
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· Il Bosco racconta · 31
Copertone che passione
C’era una volta tre piccoli amici: il millepiedi Max, la lumaca Valentina e Gringo il riccio di terra. Tutti vivevano un po’ sopra e
un po’ sotto il terreno ed erano veramente molto amici e molto felici. Facevano un’infinità di giochi insieme: pallavolo, calcio,
1,2,3…stella, nascondino, fifone, lancia la palla più lontano e molti altri.
Un giorno successe una cosa molto strana: mentre giocavano Valentina sparì. Max e Gringo in lacrime iniziarono a cercarla
disperatamente. Mentre la stavano cercando, trovarono in terra tantissimi copertoni di automobili. Valentina, per paura di
queste ruote, si era nascosta nella sua casina. Max e Gringo la trovarono e la tranquillizzarono affinché uscisse nuovamente, poi
si diedero da fare per eliminare il problema. Decisero che tutti quei copertoni potevano diventare delle altalene. Così li legarono
agli alberi e fecero un gran bel parco giochi.
Ci aggiunsero anche uno scivolo fatto con le foglie e i rametti per le scale.
XXVIII Circolo Japigia II - Bari
32 · Il Bosco racconta · piccole
storie di piccoli narratori
Un cormorano nero
C’era una volta una stella marina che si chiamava Francy. Viveva nel mare dove passava il tempo nuotando, sputando e
divertendosi.
Francy aveva due cari amici: Chicco il riccio e Pippo il cavalluccio marino. Tutti e tre vivevano sotto lo stesso scoglio e si volevano
un mondo di bene.
Un giorno arrivò lì da loro un cormorano tutto sporco di petrolio che disse loro: “Ragazzi, qualcuno ha buttato in mare del
petrolio ed io mi sono sporcato tutto.”
I tre amici furono molto colpiti da quello che era successo e così decisero di pulire l’uccello e tutto il mare utilizzando una pezza
magica. Ben presto tutto tornò come prima e Pippo propose di organizzare una bella festa per celebrare il giorno della pulizia
del mare dal petrolio.
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· Il Bosco racconta · 33
Cafoni in spiaggia
C’era una volta una gattina che si chiamava Buccia la quale viveva sulla spiaggia. Tutto il giorno mangiava, giocava, nuotava,
dormiva e, soprattutto, faceva degli splendidi tuffi dallo scoglio.
Aveva molti amici tra cui due bambini: Francesca e Giovanni con i quali aveva giocato tutta l’estate. Con loro si divertiva anche
una gentilissima farfalla chiamata Vinca.
Una mattina arrivarono in spiaggia una comitiva di cafoni che lasciarono sulla sabbia tantissima spazzatura: cartacce, bicchieri
e piatti di plastica, mozziconi ecc.
I bambini e i due animali non poterono sopportare tutta questa maleducazione. La spiaggia non poteva essere sporca e quindi
Vinca iniziò a darsi da fare con le ali a trasportare nel bidone tutta la spazzatura. Lo stesso fecero Francesca e Giovanni aiutandosi
con secchielli e palette. Anche la gattina correva di qua e di là per dare una mano. Fu un grande lavoro di squadra e fu tutto
merito loro se la spazzatura lasciata dai cafoni finì nel bidone.
III Circolo Didattico “Mazzini” - Bari
34 · Il Bosco racconta · piccole
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Fiocchettina l’ambasciatrice
C’era una volta il pinguino Puccino che viveva da solo in un ghiacciaio. Un giorno fece amicizia con un orsetto di nome Cuoricino
che diventò un suo grande amico.
Giocavano molto insieme a nascondino, acchiaparello e a palla.
Ad un tratto sentiroo uno strano verso: “Ahu!”. Si guardarono chiedendosi chi potesse essere visto che non conoscevano
quella voce. Era una piccola foca di nome Fiocchettina che chiese loro se potessero giocare un po’ insieme.
Erano felici della loro amicizia e del posto in cui vivevano. Infatti una mattina, dall’altro del ghiacciaio, videro una principessa
fare il bagno in quell’acqua trasparente e pensarono: “Come siamo fortunati a vivere in questo postò cos’ì speciale.
Una mattina, però, ritrovarono il mare inquinato da petrolio. Era una cosa terribile e tutti si offrirono per risolvere il problema.
Si armarono di aspirapolvere e, in men che non si dica, tutto il mare era pulito e pronto.
Fu una giornata di grande amicizia e rispetto della natura.
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· Il Bosco racconta · 35
I ballerini del cielo
C’era una volta un falco che si chiamava Finchino che amava molto ballare il rock and roll e il waca waca. Proprio mentre era
intento a danzare incontrò una cincia di nome Cincetta anche lei appassionata di ballo. I due fecero subito amicizia ed iniziarono
ad esibirsi in danze strepitose.
Mentre erano intenti a fare un tango, arriva di corsa tutto sudato il pettirosso Beppe che tutto allarmato disse: “Ragazzi,
ragazzi…..è successa una cosa terribile. C’è una fabbrica con un camino dal quale esce un bruttissimo fumo nero che sta
sporcando tutto il nostro cielo!”
Era una situazione drammatica. Finchino e Cincetta si guardarono e decisero che bisognava intervenire. Armati di spugnette si
diressero verso la fabbrica e lì iniziarono a pulire con grande bravura fino a che tutto il cielo torno del suo bellissimo azzurro.
III Circolo Didattico “Mazzini” - Bari
36 · Il Bosco racconta · piccole
storie di piccoli narratori
Una strana puzza
C’era una volta un merlo di nome Luigi, un corvo di nome Michele ed una tortora di nome Francesca. I tre erano molto amici e
passavano insieme molto tempo giocando, volando e godendosi la natura.
Un bel giorno, mentre erano impegnati a volare, iniziarono a sentire una gran puzza e allora il merlo chiese al corvo “Ma hai
fatto una puzzetta?”. “Assolutamente no!” rispose Michele. Ma iniziarono a litigare e a darsi la colpa uno con l’altro. Litigarono
a lungo fino a che non si accorsero che il cattivo odore proveniva da una fabbrica lì vicino.
All’inizio non sapevano che fare, poi decisero che dovevano intervenire e così si avvicinarono al fumo della ciminiera e con un
gran battito d’ali riuscirono a disperdere tutto il fumo puzzolente. Il cielo ritornò pulito e i tre amici tornarono a volare felici
nell’aria pulita.
Scuola dell’Infanzia Madonna Pellegrina – Corato (BA)
piccole storie di piccoli narratori
· Il Bosco racconta · 37
Il prato profumato
C’era una volta un calabrone che si chiamava Michele il quale amava ronzare vicino ai fiori più belli. Un giorno conobbe
un’elegantissima farfalla di nome Giada che volava da quelle parti. Poco dopo si unì a loro anche la vespa Camilla, una vecchia
amica di Michele.
Mentre volavano vicino a una margherita, il calabrone disse “Ragazze lo sentite questo odore? E’ terribile!”
“Quale odore?” Rispose Giada “Che cosa è successo?”
“Qualcuno ha lasciato della spazzatura sul prato, vicino a quell’albero” disse Camilla.
I tre si precipitarono da quelli che avevano lasciato la spazzatura e iniziano a spaventarli finché non scappano via. Poi, con
l’aiuto di altri insetti, riescono a prendere i rifiuti e a buttarli nei cassonetti.
Il loro prato tornò pulito e profumato di fiori e coloro che lo avevano sporcato non tornarono mai più per paura di essere punti.
Scuola dell’Infanzia Madonna Pellegrina – Corato (BA)
38 · Il Bosco racconta · piccole
storie di piccoli narratori
I bravi coleotteri
C’era una volta la lumaca Genoveffa che, lentamente, camminava per la sua strada. Mentre passeggiava andò a sbattere contro
due millepiedi che stavano riposando. I due si svegliarono un po’ indispettiti, ma la lumaca si affrettò a chiedere scusa e quindi
si presentarono. I due millepiedi si chiamavano Striscia e Balla.
Tutti e tre decisero allora di fare una passeggiata insieme ma, mentre camminavano, si trovarono di fronte una montagna di
rifiuti, altissima.
Non sapendo che fare chiesero aiuto al coleottero Mangiafiori che era esperto nella risoluzione dei problemi.
Mangiafiori non si demoralizzò. Chiamò a raccolta tutti gli altri coleotteri che arrivarono alla guida di un grosso camion sul
quale, in poco tempo, caricarono tutta la spazzatura per portarla nei cassonetti giusti.
Una volta che il duro lavoro fu completato, per la felicità tutti gli animaletti organizzarono una festa per ringraziare gli amici
coleotteri.
I Circolo Didattico “Renato Moro” - Taranto
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· Il Bosco racconta · 39
L’incendio
C’era una volta lo gnomo Luigi che abitava in una bellissima foresta pluviale. Adorava andarsene in giro a conoscere animaletti.
Improvvisamente nella foresta scoppiò un incendio. Luigi scappò, e mentre correva incontrò Marco il folletto e Paco il cane. Lo
gnomo cercò subito di avvisarli “Scappate, scappate….c’è un incendio!”
I tre furono prontissimi ad intervenire. Presero subito i loro secchielli, corsero al lago e, con grande fatica e velocità, spensero
l’incendio a secchiate.
Alla fine del lavoro erano tutti sudati, stanchi, sporchi ma contenti e decisero di andare a riposare. Ma l’unico che si addormentò
fu il cane Paco che iniziò a russare disturbando tutti gli altri.
I Circolo Didattico “Renato Moro” - Taranto
40 · Il Bosco racconta · piccole
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D’Artagnan eroe del lago
C’era una volta un rospo di nome Rosetta che abitava in un bellissimo laghetto nel quale si divertiva a giocare saltando sulle foglie
di ninfee. Una mattina incontrò un muggine conosciuto come D’Artagnan con il quale fece amicizia e iniziò a fare lunghissime
partite a pallone sott’acqua. Proprio durante una partita si accorsero che qualcuno aveva buttato dei rifiuti nel loro laghetto.
“ma che schifezza è questa?” chiese Rosetta, “qui bisogna intervenire e solo il tafano Cristian potrebbe aiutarci”. Corsero
così a chiamarlo e lui in fretta e furia si armò di una scopa magica, diede una paletta al rospo e, con l’aiuto delle indicazioni di
D’Artagnan si misero subito al lavoro.
Fu un’operazione molto lunga ma, alla fine, i nostri amici riuscirono a eliminare tutta la spazzatura. Furono così felici che,
nonostante la stanchezza, organizzarono subito una nuova partita nelle acque limpide del loro ambiente naturale.
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· Il Bosco racconta · 41
Charlie e la busta di plastica
C’era una volta Charlie la triglia che nuotando nel suo mare, un giorno rimase intrappolato in una busta di plastica che galleggiava
sul fondo.
Bloccato e in pericolo Charlie iniziò a chiedere aiuto per potersi liberare. Lo sentì un merluzzo di nome Titti che passava da
quelle parti il quale, resosi conto della situazione, chiamò in aiuto la medusa Menny che era esperta in buste di plastica che gli
umani buttano maleducatamente nelle acque dei mari. Con i suoi tentacoli la medusa riuscì, in breve tempo, a rompere la busta
e a far uscire la triglia che finalmente fu salva.
I tre si abbracciarono per la felicità e iniziarono a giocare tra loro facendosi degli scherzi e cantando insieme una canzone che
tutti avevano imparato da piccoli: la rondine Gigetta
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42 · Il Bosco racconta · piccole
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Le fiamme della savana
C’era una volta il facocero Pumba che viveva nella savana e passava tutto il giorno a giocare e a correre con i suoi amici di
sempre: l’ippopotamo Ippom e l’antilope Alli.
Mentre facevano una passeggiata si trovarono di fronte ad un incendio che li spavento moltissimo. Non sapevano che fare e
a chi chiedere aiuto, ma tutta la savana era in pericolo. Allora si fecero coraggio e decisero di spegnerlo loro e così si misero al
lavoro. Iniziarono a prendere l’acqua dal fiume dove viveva Ippom, riempirono le loro pistole ad acqua ed iniziarono a sparare
sulle fiamme. Riuscirono a spegnerlo quasi del tutto, ma alla fine servì l’intervento del leone che con il suo potente soffio spense
le ultime fiammelle rimaste.
Soddisfatti del loro coraggio, i tre organizzarono una festa per tutta la savana per ricordare quanto sia importante rispettare il
posto in cui si vive.
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· Il Bosco racconta · 43
La squadra dei pulitori
C’era una volta la pecora Lilla, il maiale Antonio e la mucca Rosa che erano amici e vivevano insieme felici e contenti in una
grande fattoria. Passavano il tempo giocando ad acchiapparello, a nascondino e a calcio. Un giorno, mentre cercavano un
nuovo posto per le loro partite, si imbatterono in una montagna di spazzatura che qualche maleducato aveva scaricato sul
prato. Si preoccuparono molto e pensarono di avvisare tutti gli altri animali che vivevano nella fattoria.
Antonio, l’unico di loro che aveva la patente, si mise alla guida del camion del fattore e tutti gli altri si diedero da fare per
caricare uno alla volta, tutti i sacchetti di rifiuti. Lilla e Rosa guidavano le operazioni con grande bravura dicendo a tutti quello
che dovevano fare. Erano una vera squadra di pulitori che lavorò per molte ore, ma riuscirono a spostare tutti i rifiuti nel
cassonetto dove, chi li aveva abbandonati in quel modo, doveva buttarli.
I Circolo Didattico “Renato Moro” - Taranto
44 · Il Bosco racconta · piccole
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Un camion da cacciare
C’era una volta un lupo di nome Tigre che abitava in un bosco ed era molto goloso di mele. Durante la giornata, infatti, andava
in giro mangiando tutte quelle che trovava disponibili. Un giorno conobbe un orso di nome Rossino con il quale fece subito
amicizia ed iniziarono a giocare insieme divertendosi molto.
Poco dopo arrivò lo scoiattolo Scoiattolino che chiese di poter giocare a pallone con loro. Durante la partita si sentì uno strano
rumore accompagnato da un cattivissimo odore. Si accorsero che c’era un camion che sputava fumo nero e inquinante, e allora,
appena l’autista scese, si misero al volante per portarlo via, fuori dal bosco. In questo modo salvarono l’aria pulita che erano
abituati a respirare ogni giorno.
Così, felici e soddisfatti, tornarono a giocare la loro partita che fu vinta dallo scoiattolo.
XXVIII circolo Japigia II - Plesso Ardito
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· Il Bosco racconta · 45
Il tubo monello
C’era una volta Dolcina la lontra che abitava in un lago insieme al castoro Poppetto con il quale costruiva delle enormi e bellissime
dighe.
Oltre a lavorare, per, giocavano nell’acqua, facendo i tuffi, andando sott’acqua e divertendosi molto.
Mentre lavoravano, arrivò la lepre Sara che si tuffò con loro e, insieme, fecero le bolle. Da quel momento diventarono amici
inseparabili. Infatti erano tutti e tre insieme quel giorno che qualcuno mise nel lago un tubo dal quale usciva acqua sporca e
puzzona. I tre amici decisero che bisognava fare qualcosa per lasciare il loro lago pulito.
Il castoro preparò una diga davanti al tubo per bloccare ciò che ne usciva e, in questo modo, lasciarono che l’acqua del lago
rimanesse pulita.
Una volta risolto il problema festeggiarono con palloncini, torte al cioccolato, fragole e ciliegie, una alla panna e con candeline
e regali.
XXVIII circolo Japigia II - Plesso Ardito
46 · Il Bosco racconta · piccole
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La schiuma
C’era una volta un gatto selvatico che si chiamava Ellochitti che, normalmente, graffiava tutti quelli che non gli erano simpatici.
Viveva in una campagna, girava tra gli alberi e si faceva il bagno in un fiume che passava lì vicino. Un giorno incontrò Nerina, una
cagna sua amica che gli chiede come stesse. “Tutto bene” rispose il gatto.
Un pomeriggio, mentre erano al bar a prendere un caffè, incontrarono una bimba di nome Sissi che offrì il caffè a tutti. Dopo il
caffè consumarono anche un gelato e poi via, tutti di corsa a fare il bagno al fiume.
Arrivati al fiume, lo trovarono pieno di schiuma e decisero di toglierla con la paletta della spiaggia. Una volta fatto questo,
aggiunsero un po’ d’acqua al fiume prendendola dall’innaffiatoio. A quel punto, quando l’acqua era di nuovo pulita, fecero tutti
un lungo bagno.
Asilo Infantile Circolo “Don Bosco” – Sannicandro (BA)
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· Il Bosco racconta · 47
Il mare nero
C’era una volta il tonno Tommy che abitava nell’oceano e giocava a pallavolo.
Un giorno conobbe la murena Puntadoro e le chiese di fare una partita. In realtà il tonno sapeva di essere il più forte. Mentre
giocavano si avvicinò, per guardare la partita, anche l’aragosta Giuseppe che iniziò a fare il tifo per Tommy.
Durante la partita successe che dalla superficie del mare, iniziò a scendere della strana roba liquida nera e appiccicosa. Era il
petrolio che una nave stava scaricando in mare. Il mare si oscurò e i nostri amici cominciarono ad avere una gran paura. Molti
pesci morirono e Tommy, Giuseppe e Puntadoro si scervellarono per trovare una soluzione. Proprio in quel momento arrivò
un signore di nome Gigi che mise i pesci in una busta e, con un tubo, aspirò l’acqua sporca e aggiunse poi quella pulita. Fatto
questo rimise in acqua i piccoli amici.
Tutto era tornato come prima ed il mare non era più inquinato.
Asilo Infantile Circolo “Don Bosco” – Sannicandro (BA)
48 · Il Bosco racconta · piccole
storie di piccoli narratori
Una ruspa da smontare
C’era una volta una scimmietta di nome Minou che non aveva nessun amico. Un giorno, però, incontrò l’elefantessa Stella con
la quale fece amicizia e iniziò a giocare ogni pomeriggio.
Passarono delle giornate bellissime insieme divertendosi e ridendo. Infatti, attratta dalle grandi risate, si avvicinò a loro la zebra
Bloom che volle presentarsi per diventare loro amica. E così fu.
Un giorno però, mentre stavano camminando, incontrarono una grande ruspa che era arrivata nella loro savana per costruire
una strada. Gli animali si spaventarono perché pensarono anche che quella ruspa volesse schiacciarli.
Poi però presero coraggio e decisero di affrontare quel mostro per salvare loro stessi e la loro casa. Cominciarono a colpirla
come potevano: l’elefantessa con le zanne, Bloom con i calci mentre la scimmia si impegnò a smontare le ruote.
Non passò molto tempo che la ruspa era a pezzi e inoffensiva.
Contenti del loro lavoro, ciascuno si preparò una zuppa di latte. Minou con le banane, Stella con le noccioline e Bloom con ciuffi
d’erba.
XXVIII Circolo Japigia II - Plesso Ranieri - Bari
piccole storie di piccoli narratori
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