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Scarica Cammina nella natura

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Scarica Cammina nella natura
Il Club Alpino Italiano (CAI) ed il Soccorso Alpino (CNSAS)
ringraziano:
Comune di Forni di Sopra
Comune di Forni di Sotto
Itinerari escursionistici
SEGNALETICA C.A.I.
█207█
Vico – Casera Varmost – Casera Valaseit – Sessalas – Val di Palù – Passo Ma uria
█208█
Vico – Puonsas – Duvies – Casera Tartoi – Val di Tiarfin – Casera Razzo
█209█
Vico – Val di Laur – Malga dell’Aip – Casera Tragonia – Forcella Risumiela – Casera
Mediana – I Molini – Sauris
█210█
Vico – Tiviei – Duns – Casera Montemaggiore – Forcella Ciana – Casera Ciansaveit –
Casera Mediana – Casera Razzo
█211█
Casera Varmost – Salàras – Casera Tartoi – Sociaval – Casera Tragonia – Plan di
Plaron – Bûs di Vela – Casera Montemaggiore
█211A█
Casera Tragonia – Sarodinas – Forcella Forada – Casera Montemaggiore
█212█
località S.Antonio (Forni di Sotto) – località Clapi – Costa Baton – Forcella Rancolin –
Forcca del Bivera – Chiansaveit – Mediana – Casera Razzo
█213█
Casera Montemaggiore – Fluotas – Forcella Rancolin – Casera Fantignelles – Bivio
sentiero 214
█214█
Forni di Sotto – Stavoli Preson – Fantignelles – Forcella Zaûf – bivio sentiero 234 –
Crinale di Priva – Brutto Passo – Forcella Montovo – bivio sentiero 215
█214A█
Forni di Sotto – Fienili Avroni – Ricovero casera Montòf (Montovo)
█215█
Forni di Sotto – Stavoli Ciasteons – Forcella Montovo - Casera Tintina – Rifugio Tita
Piaz (Passo Pura)
█233█
Casera Tintina – Bivio sentiero 240 – Punta dell’Uccel – Forcella Montovo – Bivio
sentiero 215 – Sentiero naturalistico Tiziana Weiss
█234█
Bivio sentiero 214 – Forcella Zaûf – Casera Giaveada – Torrente Lumiei – I Molini –
Sauris di Sopra
█237█
Strada Regionale 52 Carnica km 38 – Stâli dal Prêdi – La Salina – Passo Pura
█238█
Rifugio Tita Piaz – Casera Nauleni – Casera Colmajer – Monte Sesilis
█239█
Strada Regionale del Passo Rest (Forcella Vergon) – Monte Jof – Monte Pelois –
Bivio Strada Regionale 52 Carnica km 38 – Località Stâli dal Prêdi
█325█
Passo Mauria – Ricovero Miaron – Sentiero Olivato – Bivacco Vaccari
█336█
Lorenzago – Val di Palù – Val Prendera - Passo del Landro – Casera Doana – Strada
Regionale 619 Vigo/Casera Razzo
█338█
Casera Doana – Torrente Piova – Strada Regionale 619 – Laggio di Cadore
█340█
Rifugio Giâf – Boschet – Valonut di For – Forca Cridola – Bivacco Vaccari – Valle del
Cridola – Strada Regionale 52 Carnica – Località Campo
█341█
Passo Mauria – Torrente Tor – Torrente Fossiana – Rifugio Giaf
█342█
Rifugio Giâf – Forcella del Cason – Bivacco Marchi Granzotto – Forcella Monfalcon di
Forni – Cadin d’Arade – Pra di Toro – Bivio sentiero 346
█344█
Forcella Giâf – Tacca del Cridola – Bivio sentiero 340
█346█
Località - Davâras – Rifugio Giâf – Forcella Giâf – Rifugio Padova
█348█
Passo Mauria – Forc.Fossiana – La Mescala – Raccordo sentiero 340
█354█
Rifugio Giaf – las Busas – forcella Las Busas dismesso
█359█
Caseruta dei Pecoli – Val Monfalcon di Forni – Bivacco Marchi Granzotto
█361█
Rifugio Giaf – Forcella Urtisiel – Casera Valbinon – Rifugio Pordenone
█362█
Forni di Sopra – Rifugio FlaibanPacherini – Passo del Mus – Val di Guera – Val
d’Inferno – Val Postegae – Raccordo sentiero n.361
█363█
Rifugio FlaibanPacherini – Passo di Suola – Forcella Rua Alta – Bivio sent.366
█363A█
Passo Suola – bivio sentiero 363 – Sidon Alta – Bivio sentiero 366
█364█
Forni di Sotto – Fiume Tagliamento – Torrente Poschiadea – Località Covardins –
Forcella Lareseit – Rifugio Pussa
█366█
Sorgente Val dell’Inferno (Bivio sentiero 362) – Forcella Pramaggiore – Ricovero
Casera Pramaggiore – Val Settimana
█366A█
Bivio sentiero 366 – M.ga Col de Post – Bivio sentiero 364
█367█
Località Davaras – Passo Lavinal – Canpuros – Raccordo sentiero 369
█368█
Località Dria – Piniei – Torr. Rovadia – Rua – Raccordo sentiero 373
█369█
Casera Valbinon – Canpuròs – Forcella Val di Brica – Forcella dell’Inferno – Forcella
Fantolina Alta - Passo del Mus (raccordo sentiero 362)
█369A█
Rifugio FlaibanPacherini – Palon di Suola - Raccordo sentiero 369
█371█
Truoi dal Von
█373█
Forni di Sotto – Fiume Tagliamento – Bivacco Masons – Cima Camosci - Cima
Chiavallì – Forcella Sarodine – Località Rua – Bivio sentiero 368
█373A█
Bivio sentiero 373 – Cima Camosci – Forcella Lareseit – Bivio sentiero 364
█378█
Forni di Sotto - ponte Sacrovint – Malga Chiampiuz – Casera Naiarduzza – Forca del
Mugnol – Bivio sentiero per Passo Rest
█379█
Ric. Caseruta dei Pecoli – Val di Brica – Bivio sentiero 369
█383█
Strada Regionale 52 Carnica Località Rio Verde – Stali dal Mur – Guado Fiume
Tagliamento Stavoli Trentesin – Rio Negro – Casera Naiarda – Casera Naiarduzza –
Bivio sentiero 378
█383A█
Bivio sentiero 378 – Fienili Preses – Rio Carùl – Rio dei Zaas – bivio sentiero 383
█387█
Val Postegae - bivio sentiero 362 – Passo Pramaggiore – Ricovero Casera
Pramaggiore
Le Dolomiti di Forni di Sopra
DIFFICOLTA’ ESCURSIONISTICHE
Si utilizzano sigle della scala CAI per differenziare la cautela richiesta dagli itinerari di tipo
escursionistico. Questa precisazione è utile non soltanto per distinguere il diverso impegno richiesto
da un itinerario, ma anche per definire chiaramente il limite tra difficoltà escursionistiche ed
alpinistiche.
T = Turistico. Itinerari su stradine, mulattiere o comodi sentieri, con percorsi ben
evidenti e che non pongono incertezze o problemi di orientamento. Si svolgono in genere sotto i
2000 m e costituiscono, di solito, l’accesso ad alpeggi o rifugi. Richiedono una certa conoscenza
dell’ambiente montano ed una preparazione fisica alla camminata.
E = Escursionistico.- Itinerari che si svolgono quasi sempre su sentieri, oppure su
traccia di passaggio, su terreno vario (pascoli, detriti, pietraie) di solito con segnalazioni; possono
esservi brevi tratti pianeggianti o lievemente inclinati di neve residua e, in caso di caduta, la
scivolata si arresta in breve spazio e senza pericoli. Si sviluppano a volte su terreni aperti, senza
sentieri ma sempre con segnalazioni adeguate. Possono svolgersi su pendii ripidi e avere singoli
passaggi, o tratti brevi su roccette, non esposti, non faticosi, ne impegnativi, grazie alla presenza di
attrezzature ( scalette, pioli, cavi) che però non necessitano l’uso di equipaggiamento specifico
(imbragatura, moschettoni, ecc.). Richiedono un certo senso di orientamento, come pure una certa
esperienza e conoscenza dell’ambiente alpino, allenamento alla camminata, oltre a calzature ed
equipaggiamento adeguati. Costituiscono la grande maggioranza dei percorsi sulle montagne
italiane.
EE = Per escursionisti esperti.Si tratta di itinerari generalmente segnalati
ma che implicano una capacità di muoversi su terreni particolari. Sentieri o tracce su terreno
impervio o infido (pendii ripidi e/o scivolosi di erba o misti di rocce ed erba, o di roccia e detriti).
Terreno vario, a quote relativamente elevate (pietraie, brevi nevai non ripidi, pendii aperti senza
punti di riferimento, ecc.). Tratti rocciosi, con lievi difficoltà tecniche (percorsi attrezzati, vie ferrate
fra quelle di minore impegno). Rimangono invece esclusi i percorsi su ghiacciai, anche se
pianeggianti e/o all’apparenza senza crepacci (perché il loro attraversamento richiederebbe l’uso
della corda e della piccozza, nonché la conoscenza delle relative manovre di assicurazione).
Necessitano: esperienza di montagna in generale e una buona conoscenza dell’ambiente alpino;
Passo sicuro ed assenza di vertigini; equipaggiamento, attrezzatura e preparazione fisica
adeguate.
EEA = Per escursionisti esperti con attrezzatura.- Questa sigla si utilizza
per certi percorsi attrezzati o vie ferrate al fine di preavvertire l’escursionista che l’itinerario richiede
l’uso dei dispositivi di auto assicurazione. (moschettoni, dissipatore, imbragatura, cordini omologati
secondo norme CEE - UIAA).
EAI = Escursionismo in ambiente innevato. Sono percorsi riconoscibili che
richiedono l’utilizzo di racchette da neve, hanno facili vie di accesso, si svolgono in fondo valle o in
zone boschive o sui crinali che garantiscono, nel complesso, sicurezza di percorribilità.
SEGNALI INTERNAZIONALI DEL SOCCORSO ALPINO
A)
Chiamata di soccorso:
emettere richiami acustici / ottici in numero di 6 ogni minuto
(un segnale ogni 10 secondi);
1 minuto di intervallo (e poi ripetere la sequenza sin quando serve).
B)
Risposta di soccorso:
emettere richiami acustici / ottici in numero di 3 ogni minuto
(un segnale ogni 20 secondi)
1 minuto di intervallo (e poi ripetere la sequenza sin quando serve).
Per richiedere nel modo più semplice, immediato, efficace
l’intervento del Soccorso Alpino comporre il numero telefonico
118
Chiunque intercetta un segnale di richiesta di soccorso deve rispondere al segnale
e poi avvertire la stazione di Soccorso Alpino più vicina, o il servizio di
emergenza sanitari 118.
Abbiamo bisogno
di soccorso
non serve
soccorso
MODALITÀ DA SEGUIRE PER ATTIVARE
IL SOCCORSO ALPINO E SPELEOLOGICO
www.cnsas-friuli.it
A) Accertarsi della reale gravità dell’infortunato;
B) Comunicare in modo chiaro le proprie generalità e quelle dello infortunato, natura e
conseguenze dell’incidente e il luogo dove è avvenuto il fatto; comunicare inoltre il
numero telefonico dell’ apparecchio dal quale si sta chiamando;
C) Attendere una chiamata di conferma con le eventuali istruzioni da parte del Soccorso
Alpino e Speleologico o del personale sanitario: sino a quel momento, rimanere accanto al
telefono.
Servizio Regionale del Friuli - Venezia Giulia
Stazioni di Soccorso Alpino e Speleologico
Cave del Predil /Tarvisio
Moggio Udinese / Pontebba
Forni di Sopra
Forni Avoltri
Maniago
Pordenone
Valcellina
Trieste
Udine
Friuli V. G. – Servizio di Soccorso Alpino Tel. 118
Slovenija – Servizio di Soccorso Alpino Tel. 112
OAEV – Austria – Tel. 140 Bergrettung
Soccorso Speleologico II zona Friuli Venezia Giulia
348.2490021 - 348.2490029
Delegato Alpino 1^ zona Friuli Venezia Giulia – Vladimiro Todesco
Per notizie più dettagliate si consiglia il volume: CAI - Forni di
Sopra, “I monti dei Forni Savorgnani” (Tamari 2009)
Club Alpino Italiano - Sezione di Forni di Sopra
Via Nazionale, 206 - 33024 FORNI di SOPRA
Tel. 339.219405
E-mail: [email protected]
www: caiforni.it
ARRAMPICATA SPORTIVA
Palestra arrampicata sportiva indoor
Situata all’interno del complesso sportivo comunale (piscina-palestra) è composta da due
pareti artificiali per diverse vie di salita su difficoltà varie, con un’altezza massima di 12
metri. Può essere utilizzata contattando il gestore degli impianti sportivi: Comune
tel.0433.88056 – Consorzio Servizi Turistici – tel.0433.88553.
Palestra arrampicata sportiva - Giâf
Questa palestra è dislocata presso il Rifugio Giâf (1405 m s.l.m.), proprietà del C.A.I. di
Forni di Sopra. E’ composta da struttura artificiale in legno per arrampicate su varie
difficoltà, adatte sia ai bambini che agli sportivi più allenati. Altezza max 11 m. Può
essere utilizzata contattando il gestore del Rifugio Giâf – tel. 0433.88002.
Falesie
Nel comprensorio fornese sono tre le palestre su roccia naturale (falesie) adatte
all’arrampicata sportiva.
La prima è situata in “Località Ropa”, raggiungibile attraverso la Strada Statale 52, si
trova a circa 4 km dopo il centro di Forni di Sopra in direzione Passo Mauria. Parcheggio
nelle vicinanze. Questa palestra dispone di una dozzina di vie di salita su varie difficoltà,
adatte sia ai principianti che ai più allenati. Tutte le vie sono protette con punti di
assicurazione.
La seconda si trova sul “Clap Varmost” (parete Ovest) a pochi minuti dalla stazione di
arrivo della seggiovia Varmost 1. Questa palestra dispone di una ventina di vie di salita
su varie difficoltà, adatte sia ai principianti che ai più allenati. Tutte le vie sono dotate di
punti di assicurazione.
La terza palestra per l’arrampicata sportiva è situata a Forni di Sotto: offre molte
possibilità di arrampicata su ottima roccia, disponendo di una trentina di vie di salita
protette da punti di assicurazione. La palestra si raggiunge dopo 10 minuti di cammino
dalla Piazza Principale di Forni di Sotto, seguendo il sentiero CAI 214A, oppure il sentiero
di fondovalle n. 5. Informazioni: Gruppo CAI Forni di Sotto – tel. 0433.87013.
ARRAMPICATA IN AMBIENTE ALPINO
Le pareti naturali delle Dolomiti Friulane, dichiarate patrimonio dell’Umanità
dall’UNESCO, offrono moltissime vie di salita. Le loro torri e pinnacoli hanno attirato
l’attenzione dei più grandi scalatori come Kugy, Cozzi, Comici e molti altri. E’ così
possibile effettuare le più classiche ripetizioni di antiche vie alpinistiche su Monfalconi,
Cridola e Pramaggiore, oppure cimentarsi nelle vie più moderne (dotate di punti di
assicurazione a pressione) aperte negli ultimi anni dagli arrampicatori locali. Informazioni:
C.A.I. Sezione di Forni di Sopra – 339.2194405 forni [email protected] – www.caiforni.it
CANYONING o TORRENTISMO
I torrenti che possono essere esplorati praticando questa disciplina sono il torrente Tolina
e il torrente Rassie, quest’ultimo dislocato a Forni di Sotto, entrambi attrezzati con punti di
protezione. Informazioni: Scuola di Alpinismo del FVG [email protected] oppure
Parco Naturale delle Dolomiti Friulane [email protected]
VIE FERRATE
Torrione Comici - Via “Cassiopea”
DISLIVELLO
QUOTA MINIMA E MASSIMA
DIFFICOLTÀ
CARATTERISTICHE
TEMPO/KM
PERIODO CONSIGLIATO
350 m
1910 m – 2260 m
EEA = Escursionisti Esperti con Attrezzatura
Via ferrata
30/40 min dall’attacco – 6,5 km dal paese
Da metà maggio (possibile neve dura nei
canaloni) a fine ottobre
CARTE E SEGNAVIA C.A.I.
█362█ + indicazioni
PUNTI DI APPOGGIO
Rifugio Flaiban-Pacherini
ACCESSO
Passo del Mus
NOTE
Torrione dedicato alla famosa Guida Alpina Emilio Comici (Trieste 1901 – Selva
di Gardena 1940). Nata dall’idea delle Guide Alpine Mario Cedolin e Luciano Cergol. Via
ferrata verticale ed esposta, una delle più impegnative della Carnia (passaggi di IV+),
necessita dell’attrezzatura completa (kit ferrata, casco e imbrago), di assenza di vertigini,
di discreta forza e di un’attenta valutazione delle condizioni meteo. Per i meno esperti è
consigliabile procedere in cordata.
Dal rifugio Flaiban-Pacherini (itinerario descritto a parte) si segue il sentiero █362█ fino
al Pas dal Mus. Da qui si prosegue a sinistra su sfasciumi e detriti verso la forcella che
divide il torrione Comici dal torrione Pacherini. In prossimità delle prime rocce di sinistra si
nota l’attacco della via che, dopo una piccola cengia, sale verso l’intaglio che incide la
base ovest del torrione. Qui converge il cavo della discesa. Il percorso piega a sinistra
seguendo il cavo di salita che ci guida alla parte più impegnativa e verticale lungo la
parete ovest fino al ballatoio, per poi arrivare in breve alla cima. Per la discesa si
raggiunge di nuovo il ballatoio, che si percorre verso sud. Si scende per canalini e brevi
fessure verticali, aiutati da pioli, fino al traverso dove alla fine si incrocia il cavo di salita
della parte bassa. Lungo questo, in breve, si torna all’attacco.
Strapiombi Varmost (Adventure Climb – “la mason dal Infiar”)
DISLIVELLO
QUOTA MINIMA E MASSIMA
DIFFICOLTÀ
CARATTERISTICHE
TEMPO/KM
PERIODO CONSIGLIATO
256 m
1499 m – 1751 m
EEA = Escursionisti Esperti con Attrezzatura
Via ferrata
30/40 min dall’attacco – 4 km dal paese
Da maggio a fine ottobre (salvo particolari
condizioni)
CARTE E SEGNAVIA C.A.I.
█207█ + indicazioni
PUNTI DI APPOGGIO
Rifugio Som Picol
ACCESSO
Località In som al Picol (1° tronco seggiovia)
NOTE
Ideato dalle Guide Alpine Mario Cedolin ed Attilio De Rovere. Inaugurato nel
2007, il percorso atletico ed impegnativo è riservato a persone allenate e necessita di
attrezzatura idonea (kit da ferrata, imbracatura, casco, consigliati i guanti). Osservare
scrupolosamente le istruzioni poste alla partenza e lungo il percorso. I minori devono
essere accompagnati da un adulto esperto oppure da una Guida Alpina. La fatica è
compensata dal fantastico panorama.
A 500 m circa dal centro del paese, in direzione Passo Mauria, imboccare Via Chianeit,
che si attacca a destra nei pressi di una cappella. Iniziare la salita fino al termine
dell’asfalto, quindi continuare seguendo il segnavia C.A.I. █207█ per pista forestale a
tratti erta, ma complessivamente facile. Giunti in località In Som al Picol, raggiungibile
anche in seggiovia, si seguono le indicazioni, a fianco della stazione d’arrivo, che portano
in breve alla base della parete da dove ha inizio il percorso attrezzato. Seguendo la
roccia ci si abbassa di alcuni metri per immettersi in una grande fessura tettonica che
separa l’avancorpo della massa rocciosa del Clap Varmost. La salita comincia da questa
fenditura con una scala a pioli che raggiunge il panoramico pinnacolo. Da qui si
attraversa il vuoto sull’ondeggiante ponte sospeso, raggiungendo la parete principale. Un
facile tratto diagonale porta al bivio dove si decide se proseguire per gli impegnativi
verticali oppure rientrare al sentiero per la breve discesa attrezzata. Chi sceglie di
proseguire guarda in alto e attacca la parete a piombo attrezzata con pioli e cavo di
sicurezza. Roccia liscia e ancoraggi sicuri ci accompagnano su tratti verticali, brevi
strapiombi e aerei traversi fino alle roccette sommitali, quindi facilmente alla cima del
“Clap” con le sue ampie visioni. La discesa avviene sul versante nord del Clap Varmost
(sentiero non numerato).
LE ESCURSIONI
Truoi dal Von
DISLIVELLO
370 m
QUOTA MINIMA E MASSIMA
895 m – 1264 m
DIFFICOLTÀ
T = Turistico
CARATTERISTICHE
Sentiero o mulattiera
TEMPO/KM
3 ore – 6 km dal paese
PERIODO CONSIGLIATO
Tutto l’anno, inverno “ciaspas”
CARTE E SEGNAVIA C.A.I.
█371█
ACCESSO
Forni di Sopra - Località Santaviela
NOTE
L’itinerario è stato pensato da un vecchio saggio del paese e realizzato
dall’Ente Parco delle Dolomiti Friulane. Percorso circolare, adatto a tutti ed estremamente
panoramico, è percorribile sia in un senso che nell’altro.
Dal parcheggio Santaviela, di fronte alle seggiovie del Varmost, imboccare la strada
forestale che corre parallela alla Statale e che costeggia il fiume Tagliamento. Raggiunta
la strada asfaltata che conduce al rifugio Giâf, si prende a sinistra, 100 metri dopo la
fornace, per guadare il torrente e risalire la valle del Lavinâl dal Ors fin sopra la grande
briglia a quota 1125 m. Da qui ci si porta sull’altra sponda del torrente dove inizia il
sentiero. Ora la salita si fa più ripida e porta, dopo aver toccato il punto panoramico sul
Lavinâl e scorto i resti di alcune carbonaie, alla quota massima presso la forcella dei Tuis
(1264 m). Altri luoghi di sosta con vista verso le malghe, sui Monfalconi e Cridola e le
lontane Tre Cime di Lavaredo. Dopo aver scollinato inizia la discesa intercettando il
belvedere sulla valle, passando sotto il caratteristico Clap dal Von, un’altra sosta e le
baite di Pocagneit. Nel tratto finale si attraversano doline e pinete, la zona dei Clapons di
Soraruoi per rientrare al parcheggio Santaviela attraversando il romantico Puont dal Sirai.
Anello di Forni (fondovalle)
DISLIVELLO TOTALE
372 m
QUOTA MINIMA E MASSIMA
830 m – 1202 m
DIFFICOLTÀ
T = Turistico
CARATTERISTICHE
Sentieri e mulattiere
TEMPO/KM
3 ore – 6 km dal paese
PERIODO CONSIGLIATO
Tutto l’anno; inverno “ciaspas”
CARTE E SEGNAVIA C.A.I.
(non numerato)
ACCESSO
Forni di Sopra (Piazza del Comune)
R = Rientri
Possibilità di ritorno alla strada Nazionale.
NOTE
L’itinerario propone un percorso ai margini degli abitati suddiviso in diversi tratti
da “inanellare” a piacere. Quindi partenze e rientri sono lasciati alla fantasia di ognuno.
Tracciato circolare adatto a tutti e percorribile sia in un senso che nell’altro: si consiglia il
senso antiorario.
Partenza dal centro di Vico, Piazza del Comune. Si percorrono le stradine interne in
direzione della Mauria per poi risalire via Chianeit. Raggiunto il borgo di Stalas si gira a
sinistra. Passato il rio si percorrono i prati di Pradas fino a sfiorare gli stavoli col
caratteristico ruscello (R) per poi giungere, sempre con poca pendenza, alle praterie di
Misiei (R). Lasciati i due stavoli si attraversa il rio (R) e dietro la casa di Clapuniei si inizia
a salire verso il rudere di Glorion e fino al punto più alto dell’Anello, sull’ampio pianoro di
Somaplana-Poàs (sorgente 50 m a destra poco dopo l’inizio).
Percorso il piano si scende, davanti alle case, in località Calda dove, passata l’ex Colonia
seguiamo la stradina comunale fino alla statale, che si attraversa per imboccare la
mulattiera che porta alle case della Roppa e, dopo il rio, al fiume Tagliamento. Lo si
supera sotto lo sbarramento (acque convogliate nel serbatoio del Lumiei) fino alla strada
che da Nuoitas scende, a destra dopo il ponte, alle case del Tarmau. Attraversiamo il
ponte di Davaras e dopo 100 metri scavalchiamo il torrente Giaf per portarci sulla destra
del Tagliamento. Si percorre la stradina tra ghiaie, acque e saletti fino agli impianti sportivi
(R) dove prendiamo la strada verso Palas. Dopo un paio di chilometri, al parcheggio, si
gira a sinistra per scendere al ponte sul Tagliamento(R)che si attraversa. Scendendo una
cinquantina di metri si lascia l’asfalto e a sinistra, in piano e in salita, si raggiunge il sito
del Castello di Sacuidic e continuando a salire, dopo essere passati davanti
all’incompiuta opera dell’architetto Marcello D’Olivo, si approda alla strada statale (R).
Si imbocca, poco distante, la stradina centrale del villaggio Stinsans, si sale fino alle
ultime case dove parte il sentiero verso la località Masaroul, dopo la quale si attraversa il
torrente Agozza per poi, prima della discesa, voltare a destra e salire all’ampio pianoro e
alle caratteristiche case di Tiviei (R).
Raggiunto l’asfalto si piega a destra percorrendo, davanti agli stavoli, la strada forestale
che si lascia dopo un po’ per scendere a sinistra verso il canale idroelettrico interrato e,
attenzione al bivio a sinistra, terminare l’escursione scendendo in paese.
Rifugio Giâf (m 1405)
DISLIVELLO
355 m
QUOTA MINIMA E MASSIMA
1050 m – 1405 m
DIFFICOLTÀ
T = Turistico
CARATTERISTICHE
Sentiero o mulattiera
TEMPO/KM
1 ore – 2,5 km dal parcheggio
PERIODO CONSIGLIATO
Tutto l’anno, inverno “Ciaspas” e sci-alp
CARTE E SEGNAVIA C.A.I.
█346█
ACCESSO
Forni di Sopra - Parcheggio Località Davâras
NOTE
Nei pressi del rifugio vi è una cappella e stele marmorea, dedicata ai caduti in
montagna e ricordati con una Messa la prima Domenica di agosto. Al suo fianco la
“dependance” del rifugio che svolge anche la funzione di locale invernale. La strada non
è percorribile in auto senza avere il permesso; è disponibile, tuttavia, il servizio di
trasporto con fuoristrada garantito dal gestore del rifugio. 40 posti letto, servizi, docce,
acqua, telefono. Rifugio gestito, aperto nel periodo estivo. Tel. 334.1630435 –
0433.88002 [email protected] www.rifugiogiaf.it
Si segue dal centro del paese la Strada Regionale 52 verso il Passo Mauria per 3 km,
sino alla Località Chiandarens dove, vedi segnaletica, si svolta a sinistra per la
carreggiabile fino al parcheggio prima del ponte. Da qui inizia l’escursione breve e facile.
È ideale anche per i bambini. Ore 1 dal parcheggio. Il rifugio Giaf è il logico punto
d’appoggio per l’infinità di salite ai gruppi dei Monfalconi e del Cridola. È possibile
utilizzare la scorciatoia, poco sopra il ponte, che sale parallela al torrente Giâf fino ai prati
della vecchia malga sottostante il rifugio, ed è indicata dal segnavia C.A.I. █346█ .
Anello di Bianchi (Anel di Bianchi)
DISLIVELLO
300 m
QUOTA MINIMA E MASSIMA
1405 m – 1705 m
DIFFICOLTÀ
E = Escursionistico
CARATTERISTICHE
Sentiero
TEMPO/KM
3 ore - 5 km
PERIODO CONSIGLIATO
Primavera, estate, autunno
CARTE E SEGNAVIA C.A.I.
█346█ - █340█ - █342█
PUNTI DI APPOGGIO
Rifugio Giâf
ACCESSO
Dal rifugio Giâf
NOTE
Percorso semplice in ambienti dolomitici estremamente panoramici che vuole
essere un omaggio alla memoria del fornese Coradazzi Iginio “Bianchi”, guida alpina e
pioniere dell’alpinismo fornese.
Dal rifugio Giâf (vedi descrizione a parte), si segue il segnavia █346█ per pochi minuti. Al
primo bivio (tabella) si prende a destra il sentiero █340█ che attraversa l’ombroso bosco
di conifere sino al costone di mughi che si supera giungendo al panoramico punto di vista
sulla vallata. Continuando si raggiunge il pianoro del Cason del Boschet (m 1705) dove si
piega a sinistra lasciando il sentiero █340█ (possibilità di percorrerlo per 10 minuti e,
dopo aver visto il grande Valò e il Valonut che lo sovrasta, tornare sui propri passi). Ora si
scende lungo il panoramico tracciato con di fronte la corolla dei Monfalconi, l’intaglio della
Forcella Giaf, la verticale Torre Spinotti. Procedendo in silenzio si possono incontrare i
diffidenti camosci. Alla fine della discesa si incrocia il sentiero █346█ (possibilità di rientro
al rifugio) che si percorre per breve tratto per poi piegare a sinistra fino, dopo salitella, sul
versante opposto e al sentiero █354█ , che lasciamo presto per continuare dritti sotto i
bastioni della Torre di Forni fino alla forcelletta (altre visioni panoramiche) e poi dopo
piccoli salti (cavo di sicurezza) e mughi raggiungere il sentiero di rientro █342█ che da
Forcella Cason ci porta al rifugio.
Rifugio Giâf – Torrente Fossiana
DISLIVELLO
QUOTA MINIMA E MASSIMA
DIFFICOLTÀ
CARATTERISTICHE
TEMPO/KM
PERIODO CONSIGLIATO
CARTE E SEGNAVIA C.A.I.
ACCESSO
439 m
966 m – 1405 m
T = Turistico
Strada forestale e sentiero
2,30 ore – 9 km dalla Statale
Primavera, estate, autunno
█346█ - █341█
Strada Statale 52 (bivio rifugio Giâf)
Si parte dalla Strada Statale a quota 966 m. Si raggiunge il rifugio Giâf (sentiero █346█ –
vedi descrizione a parte). Dal piazzale si imbocca il sentiero █341█ che porta al Passo
Mauria, lo si percorre attraverso mughi, ghiaioni e poi bosco fitto fino alle ghiaie del
Torrente Fossiana. Si abbandona il sentiero e, piegando a destra, si segue il corso
d’acqua. Prima in sinistra orografica lungo la ben visibile strada forestale, poi
scavalcando varie volte il torrente, si giunge alla località Nuoitas e seguendo l’asfalto al
luogo di partenza. Percorso che può essere efettuato anche in senso inverso. Breve,
inconsueto, interessante.
Passo della Mauria (m 1298) – Rifugio Giâf (m
1405)
DISLIVELLO
QUOTA MINIMA E MASSIMA
DIFFICOLTÀ
CARATTERISTICHE
TEMPO/KM
PERIODO CONSIGLIATO
CARTE E SEGNAVIA C.A.I.
ACCESSO
102 m
1298 m – 1405 m
E = Escursionistico
Sentiero
2,45 ore – 7 km dal parcheggio
Tutto l’anno; inverno “ciaspas” EE
█341█
Passo della Mauria
Dal Passo Mauria, km 9 da Forni di Sopra, si prosegue attraverso il sentiero che si stacca
dietro la casa cantoniera, pianeggiante, sino al crinale del torrente Torre.
Lungo la breve discesa che immette nel greto ghiaioso, guardando in alto, sul costone
coperto di mughi e resinose, a breve distanza dal sentiero si può vedere la cavità
naturale detta “Grotta dei camosci”..e forse anche loro. Dopo aver superato il torrente
Torre, si attraversano le alture di Parsupagn sino al versante del torrente Fossiana. Altro
attraversamento di ghiaie e conseguente salita nel bosco per portarsi sul costone del
Boschet, coperto di mughi e percorso da vari ghiaioni, con vista sul paese e sui
Monfalconi, sotto i quali si intravede in fondo fra le abetaie, la bianca sagoma del rifugio
Giâf. Da qui, vedi descrizione a parte, si scende alla Strada Regionale 52 dove in
precedenza avremo lasciato una macchina con la quale riprendere quella lasciata al
Passo Mauria.
Bivacco Marchi-Granzotto m 2170
DISLIVELLO
1174 m
QUOTA MINIMA E MASSIMA
1050 m – 2224 m
DIFFICOLTÀ
EE = per Escursionisti Esperti
CARATTERISTICHE
Sentiero
TEMPO/KM
4.00 ore – 4 km
PERIODO CONSIGLIATO
Tutto l’anno, inverno sci-alp
CARTE E SEGNAVIA C.A.I.
█346█ – █361█ - █342█
PUNTI DI APPOGGIO
Rifugio Giâf
ACCESSO
Forni di Sopra (Località Davâras)
NOTE
Il bivacco, da 12 posti letto, è situato su uno sperone ai piedi della Forcella del
Leone.
Dal Rifugio Giaf (itinerario descritto a parte) s’imbocca il “Truoi dai Sclops” che dopo un
po’ si abbandona salendo dritti tra i mughi verso il canalone e la forcella (m 2224)
passando ai piedi di splendidi torrioni: cima Porton, cima Barbe, Torre di Forni, Torre
Gilberti e altre.
Dalla forcella si attraversa il costone verso il bivacco a quota 2170 m, tenendosi sopra il
pianoro della sorgente dove rifornirsi d’acqua. L’anfiteatro è circondato da una
impressionante corona dolomitica che va dalla Cresta del Leone, al Mofalconi di
Cimoliana e di Forni, aprendosi verso Valmenone e il Pramaggiore. Per chi lo desidera
c’è la possibilità di raggiungere il Cadin d’Arade, il Campanile di Val Montanaia, tutto il
mondo dei Monfalconi e, verso Est seguendo la traccia sul ghiaione, il caratteristico
squarcio del Porton dai Monfalcons, che si specchia nei sottostanti laghetti delle Crode
Bianche. Il rientro a ritroso, oppure salendo a Forcella Las Busas e scendere il lungo e
disagevole ghiaione.
Rifugio Flaiban–Pacherini (m 1587)
DISLIVELLO
680 m
QUOTA MINIMA E MASSIMA
907 m – 1587 m
DIFFICOLTÀ
T = Turistico
CARATTERISTICHE
Strada e mulattiera
TEMPO/KM
2 ore – 5,5 km dal paese
PERIODO CONSIGLIATO
Tutto l’anno, inverno “ciaspas” e sci-alp
CARTE E SEGNAVIA C.A.I.
█362█
ACCESSO
Località Davost o Località Dria (fraz. Andrazza)
NOTE
18 posti letto disposti su 4 camere, servizi, docce, acqua
Tel. 0433.88555 - Cell. 328.8183636 - [email protected]
Partendo dal centro del paese si raggiunge la località Davost. Si prosegue per la strada
forestale, segnavia C.A.I. █362█ , fino alla località Palas per poi seguire il sentiero. Vi si
può accedere anche da Andrazza, imboccando il sentiero che inizia oltre il piccolo ponte
sul Tagliamento a monte della Centrale Idroelettrica. Da Palas (area di sosta) il percorso
si snoda fra pini, mughi e betulle lungo la sinistra orografica del torrente Dria, sino alla
spalla di un ampio ghiaione, dal quale in breve si è al rifugio. Punto di partenza per
lunghe attraversate, da qui si domina l’alta Val di Suola, coronata dalle cime Fantulina,
Sion, Dria, Pic di Mea, dall’incombente torrione Comici e dal nascosto Pramaggiore: areacuore del Parco delle Dolomiti Friulane.
Malga Varmost (m 1758)
(Sentiero “Giovanni Caposassi” verso Casera Lavazeit m 1813)
DISLIVELLO
851 m – 906 m
QUOTA MINIMA E MASSIMA
907 m – 1758 m / 1813 m
DIFFICOLTÀ
T = Turistico
CARATTERISTICHE
Sentiero e mulattiera
TEMPO/KM
2,30 ore – 2 km da Varmost
PERIODO CONSIGLIATO
Primavera, estate, autunno
CARTE E SEGNAVIA C.A.I.
█207█
ACCESSO
Forni di Sopra (Via Chianeit)
NOTE
La malga Varmost è raggiungibile anche in seggiovia. Nel periodo estivo la
malga è monticata ed è possibile acquistare i prodotti caseari. D’inverno sono in servizio
gli impianti sciistici. Nel 2008 il Comune di Forni di Sopra ha dedicato il sentiero VarmostVal di Valaseit (Lavaseit) alla memoria del fornese Giovanni Caposassi (1914-1983),
botanico autodidatta, autore di un pregevole erbario.
A 300 m circa dal centro del paese, in direzione Passo Mauria, imboccare Via Chianeit
che si stacca a destra nei pressi del capitello. Si sale fino al termine dell’asfalto per poi
continuare seguendo il segnavia C.A.I. █207█ su pista forestale a tratti pendente ma
facile. Attraversati i panoramici ghiaioni sotto i verticali dell’omonimo Clap si raggiunge il
rifugio stagionale di In Som al Picol. Da qui seguendo la pista e i pascoli si giunge alla
malga. Notevole visione sulle Dolomiti fornesi e cadorine. Possibilità di gustare e prodotti
caseari durante la stagione estiva. Da qui è possibile salire sull’erboso e panoramico
Monte Simon (m 2123) e, in circa 30 minuti, raggiungere la piccola Casera Valaseit
(Lavazeit, m 1813) attraverso il gradevole e panoramico sentiero citato che inizia dietro la
casera e percorre il costone Sud del Simon in direzione del Cadore.
Malga Varmost - Lavazeit - Forcella Tarondon –
Malga Tartoi – Malga Varmost
DISLIVELLO
248 m
QUOTA MINIMA E MASSIMA
1758 m – 2006 m
DIFFICOLTÀ
T = Turistico
CARATTERISTICHE
Sentiero e tracce
TEMPO/KM
3 ore – 5 km
PERIODO CONSIGLIATO
Primavera, estate, autunno
ACCESSO
Malga Varmost
NOTE
Il percorso compie un anello ed è consigliato a quanti d’estate raggiungono
Varmost in seggiovia: naturalmente ogni altra opzione è possibile.
Dalla casera Varmost si raggiunge la simpatica caseretta di Val di Valaseit, descrizione
segnavia █207█ ,dalla quale ci si porta verso il ruscello. Prima di raggiungerlo si continua
a destra e attraversatolo più in alto si salgono i prati che portano alla evidente forcella
Tarondon, tra l’omonimo monte e il Tudali. Si sale per breve tratto sulla sinistra per poi
tagliare il pendio erboso che scende prima in Cià di Fals e quindi alla casera Tartoi.
Il rientro in Varmost avviene sul sentiero █211█ da dove dopo 20 minuti si può piegare a
destra e risalire in casera oppure continuare e raggiungere i pascoli dietro il Clap e quindi
il secondo tronco di seggiovia
È un anello, però da Tartoi è possibile scendere in paese lungo la strada forestale,
segnavia █208█ (vedi descrizione).
Picol - Stâli Cuc - Varmost
DISLIVELLO
292 m
QUOTA MINIMA E MASSIMA
1466 m – 1758 m
DIFFICOLTÀ
T = Turistico
CARATTERISTICHE
Sentiero
TEMPO/KM
1 ora – 2 km
PERIODO CONSIGLIATO
Tutto l’anno; inverno “ciaspas”
ACCESSO
Forni di Sopra – Malga Varmost █207█
NOTE
Il rifugio Som Picol e la malga Varmost (vedi descrizione) sono raggiungibili
anche in seggiovia.
Si parte dal rifugio Som Picol percorrendo il bordo pianeggiante della pista da sci “Fienili”.
Dopo circa 300 m si piega a sinistra su sentiero non segnato che, sopra il bacino
artificiale, porta ai fienili. Oltrepassato lo stavolo si sale in diagonale fino a raggiungere il
costone del Monte Curnût. Da lì, rimanendo sempre nel bosco, lo si percorre in direzione
Nord, attraverso pianori e radure fino ad arrivare alla partenza del terzo troncone di
seggiovia. Da qui, lungo la pista, si raggiunge la malga. Gradevole anche in discesa.
Malga Tragonia (Triguonia) m 1760
DISLIVELLO
853 m
QUOTA MINIMA E MASSIMA
907 m – 1760 m
DIFFICOLTÀ
T = Turistico
CARATTERISTICHE
Strada forestale e mulattiera
TEMPO/KM
2.30 ore – 9 km e 5 km
PERIODO CONSIGLIATO
Tutto l’anno; inverno “ciaspas” e sci-alp.
CARTE E SEGNAVIA C.A.I.
█208█ (strada forestale) o █209█ (mulattiera)
ACCESSO
Forni di Sopra (Piazza d. Comune; ponte Tollina)
NOTE
Casera gestita nel periodo estivo, possibilità di ristoro e pernottamento,
bivacco invernale, n. 10 posti per sacco a pelo, accesso sul retro dell’edificio.
Dalla Piazza del Comune, imboccare Via Savorgnani sulla destra fino a raggiungere e
superare il ponte sul Torrente Tolina. Immediatamente a sinistra inizia la ripida salita
(segnavia █209█ . Oltrepassati vecchi savoli e percorso il sassoso bosco misto si
raggiunge il pianoro di Val di Laur con lal caratteristica costruzione. Si prosegue sul
sentiero, poco in alto sopra la casa, salendo alla rinnovata casera dal Aip da cui, per
comoda mulattiera, si raggiungono gli ampi pascoli di Tragonia oltre le acque cristalline
della Tollina. Rientro a ritroso oppure su strada forestale.
La malga è raggiungibile anche seguendo la citata strada forestale che parte dalla Piazza
del Comune, imboccando Via Novri (segnavia █208█ , il cui primo tratto, fino a
Duvies/Sociaval, è comune a quello per Malga Tartoi.
Malga Tartoi – Forcella
Risumiela – Malga Tragonia
Rossa
-
Forcella
DISLIVELLO
QUOTA MINIMA E MASSIMA
DIFFICOLTÀ
CARATTERISTICHE
TEMPO/KM
PERIODO CONSIGLIATO
589 m
1711 m – 2300 m
EE = per Escursionisti Esperti
Sentiero e tracce su ghiaione e prati
3 ore – 6 km
Primavera, estate, autunno; inverno sci-alp.
CARTE E SEGNAVIA CAI
█208█ - █209█
ACCESSO
Forni di Sopra - Malga Tartoi
NOTE
Il percorso compie un anello ed è consigliato per le particolarità di una natura
rispettata, intatta e rara.
Dalla casera Tartoi (vedi descrizione) si sale, mantenendo la destra, la retrostante
bastionata verso i pianori di Tiarfin posti ai piedi dell’omonimo Crodon.
Dagli ultimi pascoli si risale verso Est l’intero vallone in direzione di Forcella Rossa, che si
lascia a sinistra per continuare fino all’evidente soprastante ciglio. Da qui, inconsueta
visione sul Crodon di Tiarfin e il Cadore verso Ovest, mentre verso Est si aprono gli
orizzonti della Carnia, con Clapsavon e Bivera in primo piano. Scendiamo verso Forcella
Tragonia, prima su ghiaione poi su costoni erbosi da dove si intravede il laghetto di
Risumiela. Da qui per sentiero ai pascoli della malga.
Da casera Tragonia in paese sui percorsi descritti.
Malga Tartoi m 1711
DISLIVELLO
QUOTA MINIMA E MASSIMA
DIFFICOLTÀ
CARATTERISTICHE
TEMPO/KM
PERIODO CONSIGLIATO
804 m
907 m – 1711 m
T = Turistico
Strada forestale
2.30 ore – 8 km
Tutto l’anno, in inverno anche per racchette da
neve e sci alpinismo
CARTE E SEGNAVIA C.A.I.
█208█
ACCESSO
Forni di Sopra - Piazza del Comune
NOTE
Itinerario lungo ma privo di difficoltà e quasi interamente nel bosco. Bivacco
aperto: 15 posti per sacco a pelo.
Dalla Piazza del Comune, imboccare Via Novri, quindi la strada forestale che conduce
alla Malga (segnavia █208█ , il cui primo tratto, fino a Duvies/Sociaval, è comune a quello
per Malga Tragonia. Raggiunti gli stavoli di Puonsas, si costeggia il Rio Tartojana per poi
salire i tornanti del costone di Duvies. Al bivio, piegando a sinistra (a destra si va in
Tragonia) si prosegue verso i pascoli e l’anfiteatro della caratteristica malga, dominato dal
dolomitico “Crodon di Tiarfin”. Rientro a ritroso o a piacere.
Malga Montemaggiore (Mamajou) m 1729
DISLIVELLO
QUOTA MINIMA E MASSIMA
DIFFICOLTÀ
CARATTERISTICHE
TEMPO/KM
PERIODO CONSIGLIATO
699 m
907 m – 1729 m
T = Turistico
Sentiero
2.30 ore – 5 km
Tutto l’anno, in inverno anche per racchette da
neve e sci alpinismo
CARTE E SEGNAVIA C.A.I.
█210█
ACCESSO
Forni di Sopra (Località Tiviei anche in auto)
NOTE
Itinerario privo di difficoltà e quasi interamente nel bosco. Bivacco C.A.I. aperto
presso il ricovero E. Francescutto a 150 m dalla malga (9 brandine).
Dalla Piazza del Comune, seguire Via Savorgnani e Via Tiviei fino ad arrivare
all’omonima località, raggiungibile anche in auto. Da qui si procede seguendo il segnavia
█210█ : a sinistra sulla pista forestale, oppure a destra sul vecchio sentiero, entrambi
portano alla Località Clapus. Si prosegue quindi su comodo sentiero, prima attraversando
il pianoro di Duns e poi lungo il greto del Torrente Agozza fino in malga. Rientro a ritroso.
Il costone di Mùdas
DISLIVELLO
676 m
QUOTA MINIMA E MASSIMA
907 m – 1583 m
DIFFICOLTÀ
T = Turistico
CARATTERISTICHE
Sentiero
TEMPO/KM
4.00 ore – 8 km
PERIODO CONSIGLIATO
Tutto l’anno; inverno “ciaspas”
CARTE E SEGNAVIA C.A.I.
█210█ - █209█
ACCESSO
Forni di Sopra (Località Tiviei anche in auto)
NOTE
Itinerario privo di difficoltà, quasi interamente nel bosco. Casera del Aip aperta,
con sorgente.
Da Piazza dal Comune a Vico, si attraversa il torrente Tollina e si sale a destra l’intera via
Tiviei fino al caratteristico pianoro. Si continua sul sentiero (possibilità di seguire la più
lunga strada forestale) che porta in località Clapùs e sulla bella mulattiera di
Montemaggiore. Prima del piano di Duns si piega decisamente a sinistra, segnaletica sul
sasso, per salire verso Tàmaras su sentiero non numerato. Raggiunto l’antico stavolo
(sosta e riflessione su questi insediamenti) ci si passa davanti per la breve salita sul
costone di Mùdas. Da qui il lungo a tratti panoramico traverso fino a incrociare il segnavia
█209█ che, salendo, porta alla vicina casera del Aip e poi Tragonia, mentre a sinistra
scende al fienile di Val di Laur e quindi in paese.
Casera Valmenone (Valbinon) m 1778
DISLIVELLO
994 m
QUOTA MINIMA E MASSIMA
978 m – 1972 m
DIFFICOLTÀ
EE = per Escursionisti Esperti
CARATTERISTICHE
Sentiero
TEMPO/KM
2.30 ore – 5 km
PERIODO CONSIGLIATO
Maggio-ottobre; inverno sci-alp.
CARTE E SEGNAVIA C.A.I.
█367█
PUNTI DI APPOGGIO
Rifugio Giâf
ACCESSO
Forni di Sopra (località Davâras)
NOTE
Camera con 14 posti letto a castello. Casera gestita nel periodo estivo con
possibilità di ristoro. Ricovero invernale.
Ci si porta a piedi o in macchina lungo la strada per il Rifugio Giâf. A 1 km dalla Statale,
dopo la fornace e prima del guado, si scende nel greto del Torrente Giâf, a imboccare il
sentiero █367█ che percorre la ghiaiosa e ripida valle del Rio Lavinâl. Raggiunto il Passo
del Lavinâl dal Ors m 1972 ci si abbassa fino all’eccezionale pianoro di Canpuros col
rinnovato Cason a m 1945, sovrastato dal Crodon di Brica m 2243 e dalla caratteristica
Forcella Fantulina m 2088, porta per la Val di Brica. Da Canpuros imboccare il sentiero
█369█ fino alla tipica casera Valbinon. Da qui è possibile scendere la Val Cimoliana
verso il rifugio Pordenone, ovvero pernottare nei circostanti bivacchi: Cason di Brica,
Caserutta dei Pecoli, Marchi-Granzotto. Per la discesa si segue il sentiero █361█ che
taglia i mughi del costone Urtisiel fino a raggiungere l’omonima forcella m 1990. Da qui,
lungo il ripido ghiaione, si giunge al rifugio Giâf m 1405 e quindi a valle.
Fortino Miaron m 1776
DISLIVELLO
478 m
QUOTA MINIMA E MASSIMA
1298 m – 1776 m
DIFFICOLTÀ
T = Turistico
CARATTERISTICHE
Strada militare
TEMPO/KM
1 ora – 4 km
PERIODO CONSIGLIATO
Tutto l’anno; inverno “ciaspas” e sci-alp.
CARTE E SEGNAVIA C.A.I.
█325█
ACCESSO
Passo della Mauria
NOTE
Il forte fu realizzato prima della Grande Guerra, assieme alle postazioni del
Tudaio e del Pian dei Buoi, a difesa delle vallate del Tagliamento e del Piave. Erano
posizionate strategicamente per comunicare a vista tra loro. Dal fabbricato ha inizio la
salita verso il monte Miaron ed il sentiero attrezzato Olivato che porta al bivacco Vaccari.
Raggiungere il forte è estremamente semplice, basta seguire la carreggiabile militare a
tornanti che si stacca in prossimità dal Passo Mauria. La strada porta direttamente ad
una postazione dalla quale si gode di una ampia vista sull’Alta Valle Tagliamento e, in
lontananza la bassa Carnia. I fabbricati del forte si raggiungono piegando sul sentiero di
destra poco prima del pianoro. Da questo punto dominante la vista spazia sul Centro
Cadore e sulle cime dolomitiche dall’Antelao alle Tre Cime di Lavaredo.
Il larice gigante di Daguosas
DISLIVELLO
326 m
QUOTA MINIMA E MASSIMA
974 m – 1300 m
DIFFICOLTÀ
T = Turistico
CARATTERISTICHE
Mulattiera, sentiero
TEMPO/KM
1 ora – 2 km
PERIODO CONSIGLIATO
Tutto l’anno; inverno “ciaspas”
ACCESSO
Forni di Sopra (Località Massaroul in auto)
NOTE
Il Larice ultra secolare ha ispirato la recente favola “Harluk e la finestra
nell’albero” di Annalisa Cappellari (Ed. Moro, Tolmezzo, 2008).
La partenza avviene dalla Località Massaroul (974 m). Alla sinistra orografica del guado
sul Torrente Agozza, si imbocca l’evidente mulattiera che si inerpica nel bosco misto di
abeti e faggi secolari, fino alla Località Val di Daguossas. Da qui prestare attenzione al
sentiero che volta a destra e porta ad una palude. Salire il costone a fianco di baite e
ruderi, fino a raggiungere il secolare Larice ben protetto e nascosto dalla circostante
vegetazione. Rientro sul medesimo sentiero.
Piana di Tens, Rovadia, Piniei m 900
DISLIVELLO
247 m
QUOTA MINIMA E MASSIMA
775 m – 1022 m
DIFFICOLTÀ
T = Turistico
CARATTERISTICHE
Sentiero o mulattiera
TEMPO/KM
3.30 ore – 2 km
PERIODO CONSIGLIATO
Tutto l’anno; inverno “ciaspes”
ACCESSO
Forni di Sotto (località Miezevie, strada statale)
NOTE
Dove termina il piano il rio Puron esce nell’originale anfratto della grotta di
Dante.
Dalla statale, a monte della cantoniera, si scende al Tagliamento che si attraversa su
precaria passerella per risalire la scarpata fino alla piana. Dopo le case il sentiero
lievemente in pendenza percorre il pianoro fino ad altri stavoli che lasciamo a sinistra per
raggiungere l’alveo del torrente Rovadia. Risaliamo in sponda destra fino al guado delle
immense, geologiche ghiaie che coprono acque sotterranee (risalendo il torrente per circa
un chilometro si può ammirare la cascata dei Ghirei).
Risalendo in sponda sinistra si percorre la stradina verso il piano di Piniei e quindi, dopo
tre chilometri, si è ad Andrazza.
Zuviel m 1562
DISLIVELLO
785 m
QUOTA MINIMA E MASSIMA
777 m – 1562 m
DIFFICOLTÀ
T = Turistico
CARATTERISTICHE
Sentiero e mulattiera
TEMPO/KM
5 ore - 2 km
PERIODO CONSIGLIATO
Tutto l’anno; inverno con “ciaspes”.
CARTE E SEGNAVIA C.A.I.
█214█
ACCESSO
Forni di Sotto (Borgo Tredolo)
NOTE
E’ consigliabile munirsi di acqua.
Seguire il segnavia CAI █214█ che parte nelle vicinanze del centro scolastico. Dalla
località Sorzent abbandonare il sentiero e seguire le indicazioni per la baita di Zuviel in
direzione Nord. Da qui si raggiungono i casolari di Zuviel. Mantenendo la destra si
continua il cammino fino al rio omonimo, risalendo il quale si giunge in cima al monte Pale
Palombine, dove si trova una grande croce. Quindi si prosegue sotto il Clap di Val fino ad
arrivare ai casolari di Previnel da dove è facile raggiungere la mulattiera che si collega al
sentiero █214█ . Scendendo per circa un’ora si oltrepassa la località di Preson (a Nord
dei casolari secolare larice con sorgente) fino alla sottostante vallata di Chiampì da dove
continuando a sinistra si scende di nuovo in paese.
Val Auza m 1342
DISLIVELLO
QUOTA MINIMA E MASSIMA
DIFFICOLTÀ
CARATTERISTICHE
TEMPO/KM
PERIODO CONSIGLIATO
CARTE E SEGNAVIA C.A.I.
ACCESSO
NOTE
565 m
777 m – 1342 m
T = Turistico
Sentiero e mulattiera
5 ore - 7 km
Estate - autunno
█214A█ - █215█
Forni di Sotto (Borgo Tredolo)
Geologicamente interessante.
Dalla borgata di Tredolo seguire il segnavia █214█ per poi piegare a destra e imboccare
la stretta valle del torrente Auza. Si passa nei pressi di un capitello e di un’antica briglia
per poi in sponda sinistra salire verso Località Cuel dai Giai. Il sentiero prosegue
zigzagando. Una volta giunti alla forcella, si abbandona il sentiero █214A█ e si inizia a
scendere fino ad un bivio seguendo la segnaletica bianca o arancione. Svoltando a
destra si può raggiungere una delle sommità del monte Pimin (m 1356) da dove si può
ammirare l’intera valle di Forni di Sotto. Il percorso prosegue passando per i casolari di
Ciasteons da dove si raggiunge il raccordo al segnavia █215█ che, scendendo attraverso
macereti, riporta sulla statale in località Auza circa un chilometro a valle di Tredolo.
Casolari tra Marodia e Chiaradia m 1120
DISLIVELLO
QUOTA MINIMA E MASSIMA
DIFFICOLTÀ
CARATTERISTICHE
TEMPO/KM
PERIODO CONSIGLIATO
CARTE E SEGNAVIA C.A.I.
ACCESSO
288 m
832 m – 1120 m
T = Turistico
Sentiero e mulattiera
4 ore - 6 km
Tutto l’anno; inverno “ciaspes”
█212█
Forni di Sotto (località S. Antonio)
Partendo da Località Sant’Antonio, svoltare a destra e, in circa 10 minuti, si giunge
all’inizio del percorso. Superato un ponticello, si intravedono i primi casolari di
Cordenaves, oltrepassati i quali si arriva in Località Lavreit di Sotto, dove sarà possibile
rifornirsi di acqua. Si procede salendo per un rigoglioso bosco di faggi fino ad arrivare ai
casolari di Sareare e quindi ai ruderi di Force alle pendici del Monte Ranculin. Da qui
comincia la discesa avvistando ciò che rimane dei casolari di Lavreit di Sopra, quelli di
Chiaspaes e quindi si giunge al punto di partenza.
Casera Chiampiuz m 1696
DISLIVELLO
QUOTA MINIMA E MASSIMA
DIFFICOLTÀ
CARATTERISTICHE
TEMPO/KM
PERIODO CONSIGLIATO
CARTE E SEGNAVIA C.A.I.
ACCESSO
927 m
769 m – 1696 m
T = Turistico
Sentiero o mulattiera
6.30 ore - 8 km
Tutto l’anno; inverno “ciaspes” e sci-alp.
█378█
Forni di Sotto (Località Tredolo)
Seguire il segnavia █378█ che, dalla Statale all’inizio dell’abitato scende lungo il torrente
Auza fino a raggiungere il ponte di Sacrovint sul fiume Tagliamento. Si prosegue su
strada sterrata, mantenendo la destra al primo ed al secondo bivio. La strada termina
circa 2,5 km dopo il secondo bivio, nei pressi della casera Chiavalut (m 1572). Si continua
a salire lungo il sentiero che in quasi 1 km porta al ricovero casera Chiampiuz. Rientro a
ritroso.
Casera Capanna Alpina Costa Baton m 1731
DISLIVELLO
900 m
QUOTA MINIMA E MASSIMA
831 m – 1731 m
DIFFICOLTÀ
E = Escursionistico
CARATTERISTICHE
Sentiero o mulattiera
TEMPO/KM
4.30 ore - 4 km
PERIODO CONSIGLIATO
Primavera, estate, autunno
CARTE E SEGNAVIA C.A.I.
█212█ - █212A█ - █214█
ACCESSO
Forni di Sotto (Località S. Antonio)
NOTE
Il rinnovato rifugio Costa Baton è dotato di una decina di posti per sacco a
pelo, acqua nelle vicinanze.
Da S. Antonio ci si incammina in direzione NordOvest seguendo dapprima la strada, poi il
ripido sentiero █212█ che porta a piano di Clapi e quindi, ai piedi di Ranculin, alla casera
Costa Baton (m 1731). Per la discesa si hanno due alternative: ripercorrere a ritroso la via
di salita oppure proseguire per un centinaio di metri oltre la casera in direzione Nord fino
ad incrociare il “Sentiero-natura” █212A█ che scende sulla destra fino ai fienili Preson (m
1359). Si raggiunge il punto di partenza seguendo la strada sterrata █214█ , piegando a
destra al bivio della vallata di Chiampì.
“Sentiero Natura” Costa Baton m 1980
DISLIVELLO
QUOTA MINIMA E MASSIMA
DIFFICOLTÀ
CARATTERISTICHE
TEMPO/KM
PERIODO CONSIGLIATO
CARTE E SEGNAVIA C.A.I.
ACCESSO
1203 m
777 m – 1980 m
E = Escursionistico
Sentiero e mulattiera
6 ore – 9 km
Primavera, estate, autunno
█214█ – █212A█ – █213█
Forni di Sotto (Borgo Tredolo)
Si imbocca il sentiero █214█ a fianco del centro scolastico. Dopo due ore di cammino su
strada forestale si arriva ai casolari Preson (m 1350) dove inizia il vero e proprio “Sentiero
natura” █212A█ . Il tracciato prosegue in salita tra alberi secolari di conifere. Si procede ai
piedi di una vistosa cascata per poi salire al rifugio Costa Baton (m 1731) ai piedi del
Monte Ranculin. Si continua a salire verso la Forcella Rancolin, piegando poco prima
verso destra sul sentiero █213█ . Traversata a mezza costa sotto la colorata formazione
geologica dei “Campanili” fino al belvedere dei pascoli di Fantignelles (1980 m) alle
pendici del Monte Zaûf. Da qui, oltre il rio, ha inizio la discesa seguendo il segnavia
█214█ verso località Clapuse, quindi su mulattiera fino ai casolari Preson e alla strada
che porta di nuovo in paese.
LE FORCELLE
Forcella Giâf o Scodavacca (m 2043)
DISLIVELLO
QUOTA MINIMA E MASSIMA
DIFFICOLTÀ
CARATTERISTICHE
TEMPO/KM
PERIODO CONSIGLIATO
CARTE E SEGNAVIA C.A.I.
PUNTI DI APPOGGIO
ACCESSO
993 m
1050 m – 2043 m
T = Turistico
Sentiero e ghiaione
3 ore dal parcheggio – 5 km
Maggio-ottobre; inverno sci-alp.
█346█
Rifugio Giâf, rifugio Padova
Forni di Sopra (Strada turistica rifugio Giâf)
Dal rifugio Giâf, m 1400 (itinerario descritto a parte), il sentiero si snoda all’inizio in una
fitta abetaia, per poi inoltrarsi nei mughi fino ai piedi dei ghiaioni. Si salgono gli sfasciumi
sino al piccolo pianoro erboso e da qui in breve si raggiungono le pietraie della grande
forcella.
Siamo nel regno delle Dolomiti.
Salendo, dopo aver sfiorato i rossi strapiombi della Torre Spinotti, si possono ammirare a
sinistra le scogliere dei Monfalconi, la slanciata Torre Berti, l’incombente parete della
Torre Valentino; verso destra svettano le torri del Cridola, la Both e l’agile solitara Torre
Hubel a guardia del Castello del Cridola. Dalla Forcella si raggiunge in un’ora il piano di
Pra di Toro ed il vicino rifugio Padova, quindi Domegge di Cadore. È anche possibile
salire, EE, alla Tacca del Cridola (m 2290) per poi scendere nella Val Cridola o al bivacco
Vaccari e Forca del Cridola. Discesa sullo stesso percorso.
Passo Suola (m 1994)
DISLIVELLO
1087 m
QUOTA MINIMA E MASSIMA
907 m – 1994 m
DIFFICOLTÀ
T = Turistico
CARATTERISTICHE
Mulattiera e Sentiero
TEMPO/KM
Dal rifugio 1.30 ore – 2 km
PERIODO CONSIGLIATO
Tutto l’anno; inverno sci-alp.
CARTE E SEGNAVIA C.A.I.
█362█ - █363█
PUNTI DI APPOGGIO
Rifugio Flaiban-Pacherini
ACCESSO
Forni di Sopra (Località Davost)
NOTE
Durante la salita non è difficile imbattersi in magnifici esemplari di stambecco,
da alcuni anni introdotti dal Parco Naturale delle Dolomiti Friulane, che qui hanno trovato
il loro habitat ideale.
Dal rifugio Flaiban-Pacherini, m 1587 (itinerario descritto a parte), seguire il sentiero che
si snoda tortuoso senza pericoli fin sotto il sovrastante Torrione Comici, quindi lungo il
crinale erboso al ”Pas di Suola”.
Da qui la vista è ampia e spazia verso Est sull’Alta Val Tagliamento, le lontane vette
carniche come pure negli angoli più selvaggi e incontaminati della Val Rovadia. Verso
Ovest si ammira l’imponente bastionata dolomitica delle Cime del Sion e Val di Guerra,
fino alle ultime Fantoline. Idem il rientro.
Passo del Mus (m 2063) - Forcella dell’Inferno (m 2175)
DISLIVELLO
1268 m
QUOTA MINIMA E MASSIMA
907 m – 2175 m
DIFFICOLTÀ
EE = per Escursionisti Esperti
CARATTERISTICHE
Mulattiera, sentiero, ghiaione
TEMPO/KM
Dal rifugio 2.30 ore – 3 km
PERIODO CONSIGLIATO
Primavera – autunno; inverno sci-alp.
CARTE E SEGNAVIA C.A.I.
█362█ - █369█ - █ 369A█
PUNTI DI APPOGGIO
Rifugio Flaiban-Pacherini
ACCESSO
Forni di Sopra (località Davost)
NOTE
Siamo nel Parco Naturale delle Dolomiti Friulane, interessanti sono le
osservazioni di flora a fauna. In primavera è possibile osservare l’effimero laghetto nivale
di Val di Guerra.
Dal rifugio Flaiban-Pacherini, m 1587 (itinerario descritto a parte), seguire il sentiero che
si snoda tortuoso senza pericoli fino sotto il sovrastante Torrione Comici. Da qui prendere
direttamente il ghiaione di destra che immette al canalone e quindi al Passo del Mus.
Tenendosi sotto le rocce si piega a destra e superati alcuni gradoni si raggiunge il
costone indi la Forcella dell’Inferno. Vista sulla Val di Brica e sulle guglie dolomitiche fino
al Cadore a Ovest. Mentre verso Est e Sud, sopra le vallate Suola e Val di Guerra,
dominano il Sion, il Pramaggiore, le Postegae e le vicine torri e cime che conosciamo. Il
rientro avviene scendendo i prati dell’ampio Palon, dal quale è possibile salire facendo il
percorso inverso.
Forca del Cridola (Valonut) m 2176
DISLIVELLO
1126 m
QUOTA MINIMA E MASSIMA
1050 m – 2176 m
DIFFICOLTÀ
EE = per Escursionisti Esperti
CARATTERISTICHE
Sentiero, ghiaione
TEMPO/KM
3.30 ore – 6 km
PERIODO CONSIGLIATO
Dalla primavera all’autunno
CARTE E SEGNAVIA C.A.I.
█340█ – per la Tacca del Cridola █344█
PUNTI DI APPOGGIO
Rifugio Giâf – bivacco Vaccari
ACCESSO
Forni di Sopra (Strada turistica rifugio Giaf)
NOTE
La forca del Cridola, incassata fra il Monte Valonut e le Punte Savorgnana e
Cozzi, ha una certa rassomiglianza con la più ampia forcella Giâf o Scodavacca.
Notevole l’ambiente dolomitico.
Dal rifugio Giâf si raggiunge località Cason del Boschet, m 1706 (itinerario descritto a
parte), si prosegue seguendo il sentiero verso Ovest che attraversa la dorsale di mughi
del Coston del Boschet e conduce al circo terminale del Valò di Forni. Da qui il sentiero si
inerpica fra baranci e pietrame per la conca detritica dalla quale, in breve, si perviene allo
stretto canalone che collega il Valò al Valonut (la Mescala), e quindi traversando i
ghiaioni si raggiungono le erbe della Forca. Ore 2.00 dalla località Cason del Boschet. La
vista coglie i capolavori di una natura selvaggia ed incontaminata. Dalla forca, si scende
la sottostante conca detritica della Cuna (la culla), dove si trova il bivacco Vaccari,
inaugurato nel 1978. Continuando la discesa attraverso gli sfasciumi della Valle del
Cridola, incassata fra i bastioni dolomitici, si raggiunge la Strada Regionale 52 (Passo
Mauria-Lorenzago), mentre verso sinistra si sale alla Tacca del Cridola.
Forcella Ciana m 2052
DISLIVELLO
1022 m
QUOTA MINIMA E MASSIMA
1030 m – 2052 m
DIFFICOLTÀ
E = Escursionistico
CARATTERISTICHE
Strada, sentiero, prato
TEMPO/KM
Da Tiviei ore 3.30 - km 6,5
PERIODO CONSIGLIATO
Primavera-autunno; inverno sci-alp.
CARTE E SEGNAVIA C.A.I.
█210█
PUNTI DI APPOGGIO
Casera Montemaggiore e Chiansaveit
ACCESSO
Forni di Sopra (Località Tiviei anche in auto)
NOTE. Dalla forcella Ciana il sentiero scende alle malghe Chiansaveit, Mediana e Razzo,
conservando la stessa numerazione. Sulla destra si alza il sentiero verso il Clapsavon.
La forcella si raggiunge seguendo il sentiero che porta a casera Montemaggiore
(Mamajou) m 1726 (itinerario descritto a parte) da dove, verso Nord e attraversando
l’omonimo rio Ciana, si sale la caratteristica valle fino a raggiungere il ciglio erboso in
circa 1 ora. La salita è comoda e non presenta difficoltà. La vista spazia sulle cime
dolomitiche, sul pianoro di Razzo, sui costoni malghivi di Sauris e le cime di Sappada e
del Comelico.
Forcella della Croce di Tragonia o Risumiela m
1973
DISLIVELLO
1066 m
QUOTA MINIMA E MASSIMA
907 m – 1973 m
DIFFICOLTÀ
E = Escursionistico
CARATTERISTICHE
Sentiero, strada
TEMPO/KM
Da Vico 3.30 ore – 9,5 km
PERIODO CONSIGLIATO
Primavera-autunno; inverno sci-alp.
CARTE E SEGNAVIA C.A.I.
█209█
PUNTI DI APPOGGIO
Casera Tragonia
ACCESSO
Forni di Sopra (Frazione Vico)
NOTE
Escursione facile, di grande soddisfazione
Dalla casera Tragonia (m 1742, itinerario descritto a parte) si prosegue verso Nord,
attraversando i pascoli della malga. Il sentiero è ben evidente e non presenta difficoltà di
alcun genere e in meno di un’ora si raggiunge la forcella. Dal ciglio Risumiela si può
scendere per l’altro versante, verso le casere di Mediana e Razzo, ovvero raggiungere
Sauris. Dalla forcella la vista spazia sui gruppi del Cridola e Monfalconi e verso Nord dei
Brentoni, cime di Sappada, le Pesarine e Sauris. La forcella è intagliata in antiche
arenarie. Il sentiero dell’ultimo tratto si snoda su una tipica torbiera, dove poco sopra è
possibile ammirare il caratteristico laghetto di origine glaciale.
Forca Montovo – Rifugio Tita Piaz
DISLIVELLO
1084 m
QUOTA MINIMA E MASSIMA
755 m – 1839 m
DIFFICOLTÀ
E = Escursionistico
CARATTERISTICHE
Sentiero
TEMPO/KM
5.30 ore – 7,5 km
PERIODO CONSIGLIATO
Primavera, estate, autunno
CARTE E SEGNAVIA C.A.I.
█215█
PUNTI DI APPOGGIO
Rifugio Tita-Piaz
ACCESSO
Forni di Sotto (frazione Tredolo)
NOTE
Alla fine della salita si incrocia il sentiero naturalistico █233█ (vedi “Il Tinisa”
Ed. Lint, Trieste, 1983), dedicato alla memoria della valente alpinista triestina Tiziana
Weiss (1952-1978).
Dal ponte Auza si piega a destra (provenendo da Sud), per sentiero che si inerpica fino al
rio Clavenò (m 1200). Guadagnata la sinistra orografica, si supera un ripido tratto che
porta ai ruderi di un casolare (m 1559). Attraversati i prati in diagonale, ci si inoltra in
un’abetaia e si raggiungono le ultime propaggini dei pascoli della malga Montovo. Ci si
porta alle forcelle (m 1839) a incrociare il segnavia █214█ per Fantignelles e █233█ per
Sentiero Tiziana Weiss. Dopo aver scollinato si scende sempre sul segnavia █215█
verso casera Tintina e su strada forestale si raggiunge la provinciale del Passo Pura e il
rifugio Tita Piaz.
LE CIME PRINCIPALI
Monte Simon m 2123
DISLIVELLO
QUOTA MINIMA E MASSIMA
DIFFICOLTÀ
CARATTERISTICHE
TEMPO/KM
PERIODO CONSIGLIATO
PUNTI DI APPOGGIO
ACCESSO
1216 m
907 m – 2123 m
T = Turistico
Sentiero, prato
Da casera Varmost 1.15 ore – 1 km
Tutto l’anno; inverno sci-alp.
Casera Varmost █207█
Forni di Sopra (Da frazione Vico, via Chianeit)
Dalla casera Varmost (m 1758, itinerario descritto a parte) si salgono i pascoli verso Nord
Ovest e ci si inoltra lungo la pista di discesa che scende dal Monte Crusicalas sino alla
Forcella Tarondon. Da qui a sinistra su costone erboso sino alla cima. La vista, oltre che
sulle Dolomiti fornesi, spazia sulle lontane cime della Carnia e del Cadore, dal Civetta alle
Tre Cime di Lavaredo.
Clap Varmost m 1751
DISLIVELLO
844 m
QUOTA MINIMA E MASSIMA
907 m – 1751 m
DIFFICOLTÀ
T = Turistico
CARATTERISTICHE
Sentiero e mulattiera
TEMPO/KM
Dalla casera Varmost 1. ore – 2 km
PERIODO CONSIGLIATO
Primavera, estate e autunno
CARTE E SEGNAVIA C.A.I.
█207█ + sentiero non numerato
PUNTI DI APPOGGIO
Rifugio Som Picol
ACCESSO
Forni di Sopra (Da frazione Vico, via Chianeit)
NOTE
Dalla vetta si domina il paese, le cime dolomitiche fornesi, il ghiacciaio
dell’Antelao e le Marmarole. La fatica è compensata dal fantastico panorama.
Dal paese si sale su strada comunale seguendo il segnavia C.A.I. █207█ (vedi
descrizione per malga Varmost). Giunti al rifugio Som Picol, proseguire verso Nord sulla
strada a fianco della pista da sci, fino a raggiungere il bivio, che si stacca nell’ampia valle
a destra, imboccando il sentiero che conduce alla cima in circa 15 minuti. Impressionante
visione verticale sulla valle fornese.
La località Som Picol è raggiungibile anche in seggiovia.
Crodon di Tiarfin m 2413
DISLIVELLO
1506 m
QUOTA MINIMA E MASSIMA
907 m – 2413 m
DIFFICOLTÀ
EEA = Escursionisti Esperti con Attrezzatura
CARATTERISTICHE
Sentiero, ghiaione, roccette
TEMPO/KM
Ore 6.30 e 11 km ,dal paese
PERIODO CONSIGLIATO
Estate e autunno
CARTE E SEGNAVIA C.A.I.
█208█
PUNTI DI APPOGGIO
Casera Tartoi
ACCESSO
Forni di Sopra (Frazione Vico)
NOTE
Dalla casera Tartoi ore 3. Ottima vista sino alle Giulie e sulle Dolomiti Orientali.
Le roccette finali esigono cautela.
Dalla Piazza del Comune imboccare Via Novri e seguire la strada forestale che conduce
alla casera Tartoi (vedi descrizione a parte). Continuando a seguire il segnavia █208█ si
supera la bastionata fino al pianoro. Si risale il vallone per poi piegare a destra in
direzione dell’evidente ghiaione. Si sale il ripido canalone e piegando a sinistra, dopo
aver superato alcune lisce placche di roccia (I° grado )si raggiunge in breve la vetta.
Dalla cima vista su antichi pascoli e lontani profili, dai Tauri alle Dolomiti alle Alpi.
Monte Lagna m 2134
DISLIVELLO
1227 m
QUOTA MINIMA E MASSIMA
907 m – 2134 m
DIFFICOLTÀ
EE = per Escursionisti Esperti
CARATTERISTICHE
Sentiero e pendii erbosi
TEMPO/KM
Dal paese 3.30 ore; dalla casera 1.30 ore, 2 km
PERIODO CONSIGLIATO
Maggio-ottobre; inverno sci-alp.
CARTE E SEGNAVIA C.A.I.
█209█ - █211A█ ; traccia non numerata
PUNTI DI APPOGGIO
Casera Tragonia
ACCESSO
Forni di Sopra (Frazione Vico)
NOTE
Dalla vetta si possono ammirare quasi tutti i vicini gruppi dolomitici. E’ possibile
giungere a forcella Forada anche da casera Montemaggiore (descrizione a parte).
Da casera Tragonia (m 1742, itinerario descritto a parte) si percorre il sentiero verso Est
sino alla forcella Forada, raggiunta la quale si piega a destra attraverso il lungo crinale
erboso su traccia poco segnalata e, attraversato il valloncello, si raggiunge il costone e la
sommità erbosa del monte. La vista, dominata dal Clapsavon, spazia lungo l’alta valle del
Tagliamento, dal Cadore ai Tauri e fino al mare. Per appassionati rispettosi di silenzi e
natura.
Clap Savon m 2462 e Monte Bivera m 2474
DISLIVELLO
1432 m
QUOTA MINIMA E MASSIMA
1030 m – 2462 m
DIFFICOLTÀ
EE = per Escursionisti Esperti
CARATTERISTICHE
Sentiero, ghiaione
TEMPO/KM
Da casera Montemaggiore 2.30 ore – 3 km
PERIODO CONSIGLIATO
Maggio-ottobre; inverno sci-alp.
CARTE E SEGNAVIA C.A.I.
█210█ , alla cima sentiero non numerato
PUNTI DI APPOGGIO
Casera Montemaggiore e Chiansaveit
ACCESSO
Forni di Sopra (Loc. Tiviei raggiungibile in auto)
NOTE
Il percorso avviene attraverso una zona interessante dal punto di vista
botanico e geologico. Panorama magnifico.
Dalla casera Montemaggiore (m 1729, itinerario descritto a parte), si segue il sentiero
█210█ , ben marcato, che risale il versante destro del rio Ciana. Per pascoli e prati si
giunge all’omonima forcella. Dal dosso si piega a destra traversando il vallone ghiaioso e,
raggiunto il costone, lo si percorre fino alla cima. Dalla vetta il panorama è fantastico.
L’occhio corre lungo tutta la scogliera delle Dolomiti Orientali, si spinge fino ai ghiacciai
dei Tauri e, nelle terse giornate autunnal, raggiunge la pianura friulana e...il mare.
Traversando verso Est, è possibile scendere alla forcella Bivera, attenzione ai lastroni, e
risalendo la cresta, raggiungere l’omonima vetta (m 2474). L’accesso più breve al Bivera
è dal versante di Sauris, partendo da casera Chiansaveit, m 1698.
Cima Urtisiel Est m 2119
DISLIVELLO
QUOTA MINIMA E MASSIMA
DIFFICOLTÀ
CARATTERISTICHE
TEMPO/KM
PERIODO CONSIGLIATO
CARTE E SEGNAVIA C.A.I.
PUNTI DI APPOGGIO
ACCESSO
NOTE
1069 m
1050 m – 2119 m
EE = per Escursionisti Esperti
Sentiero, ghiaione, roccette
Dal parcheggio Davaras 3,30 ore – 4 km
Estate, autunno
█346█ - █361█
Rifugio Giâf, casera Valmenone
Forni di Sopra (Località Davâras)
Dalla cima ampia vista panoramica.
Dal rifugio Giâf (itinerario descritto a parte), si segue il sentiero per forcella Urtisiel (“truoi
dai Sclops”). Da qui, dopo una decina di metri, si piega a sinistra lungo il palone coperto
da mughi, lo si attraversa fino al ghaione, che si risale zigzagando per poi piegare
decisamente a destra anche su roccette fino alla forcelletta. Da qui salendo a sinistra,
sempre con cautela, si raggiunge la comoda e panoramica cima, dove la croce di ferro ci
dà il benvenuto. Il panorama ci appaga per tensione della salita. Monfalconi e Cridola
sono lì a portata di mano, sotto Forni e la Valle del Tagliamento, lontane le Dolomiti
cadorine, vicine quella cimoliane.
Monte Pramaggiore (Pramajôr) m 2479
DISLIVELLO
1572 m
QUOTA MINIMA E MASSIMA
907 m – 2479 m
DIFFICOLTÀ
EE = per Escursionisti Esperti
CARATTERISTICHE
Sentiero, ghiaione, roccette
TEMPO/KM
Dal rifugio Flaiban-Pacherini 3 ore – 4 km
PERIODO CONSIGLIATO
Estate, autunno
CARTE E SEGNAVIA C.A.I.
█362█ - █363█
PUNTI DI APPOGGIO
Rifugio Flaiban-Pacherini, biv. Pramaggiore
ACCESSO
Forni di Sopra (Località Davost)
NOTE
La risalita è impegnativa. Prestare attenzione alla friabilità della roccia, in
particolare nell’ultimo tratto. Zona selvaggia con stambecchi al pascolo. Panorama vario e
splendido.
Dal rifugio Flaiban-Pacherini (itinerario descritto a parte), si sale verso Sud la balza
erbosa che, sfiorando il torrione Comici e lo zoccolo del Sion, ci porta al Passo Suola.
Piegando a destra ci si alza ad attraversare l’alta testata di Rua fino alla forcelletta che
immette nel catino Est del monte (per i più esperti è possibile, prima di scollinare, salire le
ripide roccette della Sidon Alta, oppure infilarsi nell’angusta, pericolosa fessura della
Sidon Bassa, attrezzata con catena che portano sempre a forcella Pramaggiore). Dal
ciglio che immette nel palone, sovrastante il bivacco Casera Pramaggiore, si risale il
pendio erboso fino all’omonima forcella dove, piegando a sinistra, si inizia la guardinga
salita, per ghiaie e roccette, lungo la spalla NordEst del Monte. Raggiunta la cresta in
breve si è in vetta.
Durante le belle giornate l’occhio spazia sino alla terra friulana,al mare, ai Tauri austriaci,
alle Pale si San Martino, ai colossi della Marmolada, del Civetta, del Pelmo, al gruppo dei
Monfalconi, del Cridola e, verso Levante, sulle cime della Carnia e le selvagge vallate
clautane.
Chi ha ancora fiato nelle gambe può rientrare scendendo la Val d’Inferno, sotto le
bastionate del Sion, fino all’omonimo Clapon e alla sorgente, per poi risalire a destra la
Val di Guerra e quindi raggiunto il Pas dal Mus ridiscendere al rifugio Flaiban-Pacherini.
Cimacuta (Somaguda) m 2059
DISLIVELLO
QUOTA MINIMA E MASSIMA
DIFFICOLTÀ
CARATTERISTICHE
TEMPO/KM
PERIODO CONSIGLIATO
CARTE E SEGNAVIA C.A.I.
PUNTI DI APPOGGIO
ACCESSO
NOTE
Dalla vetta si domina la
Dolomiti al mare.
1152 m
907 m – 2059 m
EE = per Escursionisti Esperti
Sentiero, ghiaione, roccette
3.30 ore – 3,5 km
Primavera, estate e autunno
█367█ – alla cima per sentiero non numerato
Cason Canpuros
Forni di Sopra (Località Davâras)
Valle di Forni di Sopra, lo sguardo spazia dalle
Dal centro del paese, proseguire sulla Statale per 3 km sino al bivio di Chiandarens per il
rifugio Giâf. Da qui, sulla sinistra, proseguire sino in Località Davâras. Attraversato il
torrente Giâf, ci si inoltra in un folto bosco di resinose. Si segue la strada forestale e
quindi il sentiero che si snoda sulla sinistra orografica. Lo si percorre, tortuoso e a tratti
esposto, sino alla stretta finale quando, prima del cadin alto, si piega a sinistra sull’ampio
ghiaione salendo sulla destra il ripido palone che conduce al canalone, alle roccette finali
ed alla cima. Vista magnifica, non c’è altro da dire.
Monte Cridola m 2581
DISLIVELLO
1531 m
QUOTA MINIMA E MASSIMA
1050 m – 2581 m
DIFFICOLTÀ
EEA = Escursionisti Esperti con Attrezzatura
CARATTERISTICHE
Sentiero, ghiaione, roccia
TEMPO/KM
Dal rifugio 4.30 ore – 4 km – dalla forcella 2 ore
PERIODO CONSIGLIATO
Estate e autunno
CARTE E SEGNAVIA C.A.I.
█346█ - █344█
PUNTI DI APPOGGIO
Rifugio Giâf
ACCESSO
Forni di Sopra (parcheggio Davâras)
NOTE
Dalla cima si gode una visione senza tempo sulla labirintica cerchia dolomitica
circostante. E’ la montagna più elevata della zona. Questa escursione esige conoscenze
alpinistiche in quanto si tratta di una via esposta con difficoltà di I e II grado.
Dalla forcella Giâf o Scodovacca (m 2043, itinerario descritto a parte), si risale il ghiaione
che conduce alla Tacca del Cridola. Da qui si piega verso sinistra, costeggiando alcuni
spuntoni rocciosi per poi deviare verso Nord sulla cengia per 50 m. Si affronta quindi il
camino che conduce alla spalla e più oltre al vasto canalone centrale. Verso sinistra si
può notare uno stranissimo monolito a forma di uovo. Superati alcuni salti e percorso
quasi per intero il canalone, si piega nel canalino di sinistra dove prima per roccette
esposte poi per lastroni inclinati si raggiunge la vetta, la croce e la targa dei primi salitori.
La cima è stata raggiunta per la prima volta da J. Kugy nel 1884 lungo la via descritta.
La vista oltre che su Cadore e Carnia ci porta fino alle Giulie, alla Slovenia, all’Austria, al
Trentino, al Tirolo. Cima simbolo di queste Dolomiti.
Monte Miaron m 2132
DISLIVELLO
832 m
QUOTA MINIMA E MASSIMA
1300 m – 2132 m
DIFFICOLTÀ
EEA = Escursionisti Esperti con Attrezzatura
CARATTERISTICHE
Strada, ghiaione, roccia
TEMPO/KM
dal forte 1.30 ore – 1 km
PERIODO CONSIGLIATO
Estate
CARTE E SEGNAVIA C.A.I.
█327█ – alla cima per sentiero non numerato
PUNTI DI APPOGGIO
Passo della Mauria
ACCESSO
Passo della Mauria
NOTE
Il vasto panorama che si gode dalla cima spazia dai monti del Cadore a quelli
della Carnia cavallo tra Piave e Tagliamento.
Dal forte Miaron (m 1726, itinerario descritto a parte), si imbocca il sentiero Olivato.
Immediatamente prima del ghiaione si sale a sinistra il costone di mughi e, raggiunte le
rocce, si attraversa la scomoda scarpata per entrare nel ripido canalone. Raggiunto il
masso che lo ostruisce lo si supera sulla fessura di destra. Si prosegue alla forcelletta
dove piegando a sinistra si risalgono i gradoni per poi percorre l’esposta cengetta sopra
gli speroni nord del monte. Raggiunte le roccette del costone si è già sulla cima.
Monte Chiarescons m 2168
DISLIVELLO
1475 m
QUOTA MINIMA E MASSIMA
693 m – 2168 m
DIFFICOLTÀ
EE = per Escursionisti Esperti
CARATTERISTICHE
Sentiero e roccette
TEMPO/KM
6.30 ore - 9 km
PERIODO CONSIGLIATO
Dalla primavera all’autunno.
CARTE E SEGNAVIA C.A.I.
█364█ - █364A█
ACCESSO
Forni di Sotto (Borgo Vico)
NOTE
Lungo la strada, teleferica, fornaci e possibile fauna. Vista panoramica sulla
valle del Tagliamento e sulla Clautane.
Si lascia l’auto nei pressi del guado sul fiume Tagliamento; si segue il segnavia C.A.I.
█364█ proseguendo sulla strada sterrata fino alla località Rubarai (m 1026). Si continua
quindi, sulla destra del rio Chiarescons, attraversando un bosco di faggio, per circa 1 km.
Dopo aver guadato il rio, si procede sino alla confluenza di un ruscello: ultimo
rifornimento. Si continua a salire per il bosco di faggi e larici fino ai pascoli. Da qui si
prosegue lasciando a sinistra il Col della Valle, per poi giungere all’anfiteatro inferiore del
Monte Chiarescons e alla forcella Col della Valle. Ora si piega a destra per prati e mughi
e, superato un ripido ghiaione si raggiunge il catino superiore da cui proseguendo in
diagonale verso un conoide erboso si giunge alla base della gradinata e da questa in
breve alla vetta.
Monte Rancolin (Narculin) m 2096
DISLIVELLO
1264 m
QUOTA MINIMA E MASSIMA
832 m – 2096 m
DIFFICOLTÀ
EE = per Escursionisti Esperti
CARATTERISTICHE
Sentiero, pendii, costoni
TEMPO/KM
S.Antonio-Clapi ore 1.30, alla cima 2.30 – 5 km
PERIODO CONSIGLIATO
Estate - autunno
CARTE E SEGNAVIA C.A.I.
█212█ - alla vetta per sentiero non numerato
PUNTI DI APPOGGIO
Ricovero Costa Baton
ACCESSO
Forni di Sotto (località S. Antonio)
NOTE
Dalla vetta si domina tutta la Valle del Tagliamento, da Tolmezzo al Passo
della Mauria.
Dalla Località S. Antonio imboccare la strada sterrata segnavia █212█ che procede lungo
un sentiero fino a raggiungere località Fienili di Clapi (m 1310). Dopo i prati di Clapi,
piegare leggermente a sinistra, abbandonando così tale sentiero e, dopo circa 200 m, si
raggiunge una sorgente d’acqua. Proseguire piegando a destra fino ad arrivare ad
un’ampia radura. Proseguendo sul crinale in direzione NordEst si giunge facilmente in
vetta (m 2096). Continuando è possibile scendere all’omonima retrostante forcella e al
bivacco Costa Baton.
LUNGHE TRAVERSATE
Alta Via n. 6 – tratto interessante la zona di
Forni di Sopra
Casera Razzo – Rifugio Tenente Fabbro – casera Doana – Passo Landro █336█ – Costa
Bordonà a incrociare il sentiero █207█ , quindi Sessalas e Passo Mauria. Da qui █341█
verso Torrente Tor – Torrente Fossiana – Rifugio Giâ. Il percorso prosegue con due
itinerari verso forcella Giâf per il rifugio Padova e verso forcella Cason ed il rifugio
Pordenone.
Via alpina – tratto che attraversa la zona di
Forni di Sopra
Dal centro di Sauris di Sotto si sale al Monte Pieltinis per poi proseguire verso le malghe
Festons, Rioda e Casera Razzo. Da qui si sale a forcella Tragonia (m 1973) per poi
scendere all’omonima malga e, su comoda strada, a Forni di Sopra.
La successiva tappa risale la Val di Suola, raggiunge il rifugio Flaiban-Pacherini e,
superato il Pas dal Mus (m 2063) scende lungo la Val d’Inferno e l’ampia Val Postegae in
Val Meluzzo e al rifugio Pordenone. Si sale quindi in Val Montanaia e oltre il Campanile si
raggiunge l’omonima Forcella (m 2300) per poi scendere al rifugio Padova e quindi al
lago di Centro Cadore e Domegge.
Truoi dai Sclops (Sky-Race)
DISLIVELLO
1700 m
QUOTA MINIMA E MASSIMA
880 m – 2175 m
DIFFICOLTÀ
EE = per Escursionisti Esperti
CARATTERISTICHE
Sentiero e mulattiera
TEMPO/KM
8 ore - 22 km
PERIODO CONSIGLIATO
Dalla primavera all’autunno
CARTE E SEGNAVIA C.A.I.
█362█ - █369█ - █361█ - █346█
PUNTI DI APPOGGIO
I due rifugi e casera Valbinon
ACCESSO
Forni di Sopra (Località Davost)
NOTE
Itinerario straordinario nel Parco delle Dolomiti Friulane (patrimonio
dell’Umanità – UNESCO) con flora e fauna da osservare e avvistare. “Truoi dai Sclops”
significa Sentiero delle Genzianelle. Lungo questo itinerario si svolge l’interessante e
impegnativa Sky-Race di fine agosto (record di due ore). Si consiglia di seguire il senso di
marcia descritto, ma nulla vieta di effettuare il percorso inverso, cioè partendo ai piedi del
rifugio Giaf.
Da Vico attraversato il ponte sul Tagliamento si segue il segnavia █362█ che, prima su
strada poi su mulattiera, porta al rifugio Flaiban-Pacherini (m 1587) nell’alta Val di Suola
(itinerario descritto a parte). Si prosegue scegliendo tra due itinerari: il primo non
numerato sale il Palon su ghiaie e prati, tra le Punte del Mus e le Fantoline, fino ad
incrociare sul costone il segnavia █369█ ; il secondo prosegue sul sentiero █362█
salendo il ripido ghiaione fino al Pas dal Mus sopra la graziosa Val di Guerra, dove si
piega decisamente a destra, sotto le rocce, a imboccare il █369█ che, con alcuni salti,
porta al costone del Palon e alla Forcella Val d’Inferno (m 2175). Visione su vicine e
lontane crode dolomitiche, sulle sottostanti vallate, su lontani orizzonti. Ci si abbassa
quindi ad attraversare tutto l’alto catino della remota Val di Brica, per poi salire alla
Forcella Fantulina o Brica (m 2088), dal classico monolite, e scendere alla verdeggiante
incredibile piana di Canpuros, con sorgente e cason a quota 1945. Da qui ulteriore
discesa alla tipica casera Valbinon (Valmenon, m 1778), dove un centinaio di metri prima,
parte il lungo sentiero █361█ che taglia i mughi del costone Urtisiel e sale fino
all’omonima forcella (m 1990). Dal ciglio ripida discesa sui ghiaioni, di fronte ad una selva
di pareti dolomitiche, fino al sottostante rifugio Giâf, quindi a valle.
Giro delle malghe:
Montemaggiore, Tragonia, Tartoi, Varmost
DISLIVELLO
1182 m
QUOTA MINIMA E MASSIMA
907 m – 1839 m
DIFFICOLTÀ
T = Turistico
CARATTERISTICHE
Sentiero e pascoli
TEMPO/KM
7 ore - 18 km
PERIODO CONSIGLIATO
Primavera, estate, autunno
CARTE E SEGNAVIA C.A.I.
█211█
PUNTI DI APPOGGIO
Le quattro casere
ACCESSO
Forni di Sopra (Vico- località Tiviei)
NOTE
E’ possibile partire dalla casera Varmost salendo in seggiovia, o a piedi da
Vico, Chianeit, Picol. Stesso tempo e difficoltà, sia in un verso che nell’altro.
Le 4 grandi malghe fornesi sono collegate dal sentiero C.A.I. █211█ che offre una
splendida opportunità di trekking d’alta quota agli appassionati. Dalla casera
Montemaggiore (m 1729, itinerario descritto a parte), scendendo brevemente ad
attraversare il rio, si raggiunge sul versante Nord di Lagna il Bûs di Vela e l’appartato
Plan di Plaron coi suoi misteriosi pozzi, dal quale si scende alla mulattiera che porta alla
casera Tragonia (m 1742). Raggiunta la malga si percorre la strada verso Sociaval e
Duviès dove, dopo il tornante, si prende a destra il sentierino di raccordo con la strada
che porta alla casera Tartoi (m 1711). Immediatamente sotto la malga si piega a destra
sul comodo sentiero che, attraverso pascoli e corsi d’acqua, si inoltra nel fitto bosco fino
al segnalato bivio. Salendo a destra si attraversano i costoni, a tratti esposti,
raggiungendo i pascoli di Salaras e quindi la casera Varmost (m 1755). Continuando diritti
la mulattiera ci porta ai pascoli di Senas e alle piste dietro il Clap Varmost sotto la malga.
Da qui in paese.
Variante: dalla casera Montemaggiore a Tragonia si giunge anche attraverso la Forcella
Forada (m 2009), in alto verso Ovest, incassata tra la parete del monte omonimo e il
Monte Lagna. Segnavia █211A█ .
Forni di Sotto - Passo Zaûf (bivio 214) – Casera
Giaveada (Neveade) – Rio Mulins (bivio 209) –
Sauris di Sopra
DISLIVELLO
QUOTA MINIMA E MASSIMA
DIFFICOLTÀ
CARATTERISTICHE
TEMPO/KM
PERIODO CONSIGLIATO
CARTE E SEGNAVIA C.A.I.
PUNTI DI APPOGGIO
ACCESSO
1326 + 276 m
777 m – 2103 m
E = Escursionistico
Sentiero
9.00 ore - 6 km
Primavera, estate, autunno
█214█ - █234█
Casera Giaveada (Neveade)
Forni di Sotto (frazione Tredolo)
Da Forni di Sotto si imbocca la strada verso i casolari Chiampì e Preson e quindi salire in
Fantigneles e al soprastante Passo Zaûf a quota m 2103 (ore 5.00). Da qui per pascoli si
scende verso l’ Aghe dalas Voltes e malga Giaveada (Neveade - m 1684) ai piedi del
Monte Bivera. Oltrepassata la casera, si attraversa una radura sulla destra orografica del
rio Chiaranda e si sale brevemente fino alla forcella Pecol di Neveade. Da qui inizia una
ripida discesa fino a raggiungere il torrente Bosclâf. Prima che questo confluisca nel rio
d’Auenpoch, si taglia a destra per raggiungere il bivio del sentiero █209█ che da Mediana
porta a Sauris (m 1394). Sui pascoli alla base del Monte Zaûf, nelle giornate di bassa
nuvolaglia prestare attenzione al sentiero. Da Monte Zaûf a casera Giaveada (Neveade)
ore 0.45, al bivio █209█ ore 1.15, a Sauris ore 2.00.
Forni di Sotto – Forcella Lareseit – Rifugio Pussa
(Claut)
DISLIVELLO
QUOTA MINIMA E MASSIMA
DIFFICOLTÀ
CARATTERISTICHE
TEMPO/KM
PERIODO CONSIGLIATO
CARTE E SEGNAVIA C.A.I.
PUNTI DI APPOGGIO
ACCESSO
1082 m
693 m – 1775 m
E = Escursionistico
Sentiero
7.30 ore - 10 km
Primavera, estate, autunno
█364█
Rifugio Pussa
Forni di Sotto (Borgo Vico)
Dal guado sul fiume Tagliamento (m 693) si segue la mulattiera lungo il torrente
Poschiadea sino a località Covardins (m 952). In prossimità di un crocifisso, sulla sinistra,
diparte il sentiero pianeggiante che consente di superare alcuni ruscelli e la briglia,
oltrepassata la quale si prosegue per 1 km. In prossimità di Località Rubarai (m 1030), si
guada il torrente e si sale la Val dell’Orso sino a forcella Lareseit (m 1775) e al Bivio
█373█ per cima Camosci. Piegando leggermente a sinistra si scende in breve ai prati di
Libertan e quindi lungo i tornantini della Valle delle Camosce si raggiunge il fondo della
valle e su sentiero pianeggiante il rifugio Pussa (m 930) alla testata della Val Settimana,
dove arriva la carrozzabile da Claut.
Forni di Sopra - Rifugio Flaiban-Pacherini - Passo
Suola - Cima Camosci - Ricovero Masons - Forni
di Sotto (Vico)
DISLIVELLO
QUOTA MINIMA E MASSIMA
DIFFICOLTÀ
CARATTERISTICHE
TEMPO/KM
PERIODO CONSIGLIATO
CARTE E SEGNAVIA C.A.I.
PUNTI DI APPOGGIO
ACCESSO
1113 m
881 m – 1994 m
EE = per Escursionisti Esperti
Sentiero
9 ore - 17 km
Primavera, estate, autunno
█362█ - █363█ - █368█ - █373█
Ricovero Masons, rifugio Flaiban-Pacherini
Forni di Sopra - Forni di Sotto
Da Forni di Sopra si percorre la strada quindi la mulattiera che conduce in circa due ore e
trenta al rifugio Flaiban-Pacherini. Sulla sinistra ha inizio il sentiero █363█ che dopo
un’ora e mezza di ripida salita porta ai prati dell’ampio Passo Suola. Ci si abbassa di
poco per attraversare l’alto catino della Val Rovadia e raggiungere il Passo Chiavallì e più
oltre la Cima Camosci (ore 2.00). Da qui ottima visione sulla Valle del Tagliamento e la
Val Settimana. Procedendo sullo spartiacque si piega a sinistra fino al ricovero malga
Masons (m 1553) e da questi per bosco misto si scende alle ghiaie del Tagliamento e a
Forni di Sotto (ore 3.00).
Rifugio Tita Piaz – Forcella Rancolin - Malga
Montemaggiore - Forni di Sopra
DISLIVELLO
980 m
QUOTA MINIMA E MASSIMA
1386 m – 2103 m
DIFFICOLTÀ
EE = per Escursionisti Esperti
CARATTERISTICHE
Sentiero
TEMPO/KM
8 ore – 16 km
PERIODO CONSIGLIATO
Primavera, estate, autunno
CARTE E SEGNAVIA C.A.I.
█215█ - █214█ - █213█ - █210█
PUNTI DI APPOGGIO
Casere Tintina, Costa Baton, Montemaggiore
ACCESSO
Ampezzo (Passo Pura)
NOTE
Lunga attraversata sul costone che divide le vallate del Tagliamento e del
Lumiei in zone poco frequentate ma molto interessanti.
Dalla Provinciale del Passo Pura s’imbocca la strada forestale (m 1386) verso casera
Tintina, quindi per sentiero fino alle “Forcelle” (m 1822) a incrociare il segnavia █233█
“Sentiero-natura Tiziana Weiss”. Si prosegue percorrendo il lungo spartiacque che divide
Tagliamento e Lumiei, con vista su entrambe le vallate. Con un continuo saliscendi si
raggiunge il Monte Brutto Passo (m 2034), Priva e quindi Forcella Zauf a m 2103. Da qui
tagliando gli ampi pascoli di Fantigneles e passando sotto l’incredibile geologia del
“Cianpanii” si scollina in Forcella Rancolin (m 1880), immediatamente sopra il bivacco di
Costa Baton, che immette all’origine del selvaggio torrente Marodia. Attraversato il
silenzioso vallone si percorrono le pendici Sud del Clapsavon fino ai prati del bivacco
Francescutto, cioè malga Montemaggiore. Da qui a valle su percorso descritto.
Conoscere il Tagliamento
DISLIVELLO
217 m
QUOTA MINIMA E MASSIMA
560 m – 777 m
DIFFICOLTÀ
E = Escursionistico
CARATTERISTICHE
Sentiero e tracce
TEMPO/KM
6 ore – 11 km (stessi km fino a Caprizi 500 m)
PERIODO CONSIGLIATO
Primavera, estate, autunno
CARTE E SEGNAVIA C.A.I.
█378█ - █383A█ - █383█
PUNTI DI APPOGGIO
Nessuno
ACCESSO
Forni di Sotto Strada Regionale 52 (loc. S.Rocco)
NOTE
Inconsueta escursione nella parte più selvaggia del grande fiume, in zone
Wilderness. Abbigliamento chiaro e calzoni lunghi in caso di zecche, cambio scarpe per
attraversare il fiume.
Dalla statale all’inizio della frazione Tredolo, segnavia █378█ si scende al ponte di
Sacrovint che scavalca le impetuose acque del Tagliamento. Dopo alcuni tornanti si
prende la prima pista forestale a sinistra e in lieve discesa, tra boschi, prati, massi erratici
e ruscelli, si raggiungono le ampie ghiaie del fiume. Si cerca, a valle o a monte, un posto
adatto al guado, per portarsi in sponda sinistra.
Volendo è possibile seguire il corso dell’acqua fino allo sbarramento di Caprizi, sulla
strada statale ai piedi del Passo Rest.
Attraversato il fiume si incrocia il sentiero █383█ che, sfiorando stavoli abbandonati e
antichi prati, risale verso la statale. Dopo essere passati sulla impressionante fessura del
rio Rassie, attraversato il rio Verde si giunge alla stradina che porta al Passo della Morte.
Dopo la vecchia galleria, sopra le erosioni del Tagliamento, si oltrepassa l’antica chiesetta
di San Lorenzo e seguendo sempre la statale si rientra all’abitato di Forni di Sotto
.
Ideazione: A.A.S.T. e Turismo FVG di Forni di Sopra
Realizzazione: C.A.I. e C.N.S.A.S di Forni di Sopra
Testi ed impaginazione: Alfio Anziutti Timilin e
Turismo FVG di Forni di Sopra
Foto: Soci della Sezione CAI di Forni di Sopra
Organizzazione: Eligio Corisello - Renzo Pavoni Biorcia
Stampa: Tipografia
Comune di Forni di Sopra
Comune di Forni di Sotto
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