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I Segugi 105 web - pro segugio vicenza

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I Segugi 105 web - pro segugio vicenza
Organo
ufficiale
Associazione
Prosegugio
L. Zacchetti
105
tradizione, cultura e selezione del cane da seguita
In caso di mancato recapito si prega di restituire al CPO di
Rimini per il mittente che si impegna a pagare la relativa tassa.
settembre 2015
Anno XXXIV Società Italiana Pro Segugio “L. Zacchetti” - Sped. in abb. post. 45% - Art.2 comma 20b Legge 662/96 Filiale Bologna
LEPRI
DI CATTURA
ESTERE E
NAZIONALI
ALLEVAMENTO
DI FAGIANI
MANCHURIA E
AMERICANI
La Selva Società Agricola
Via Canale Bastione Allevamento
26 • Via Canale
• Località e
Massa
Fiscaglia
• 44025 Fiscaglia (Fe)
di Fornaro
fagiani 1americani
fagiani
mongolia
Tel. 0533 53736 • Fax 0533 539923 • Cell. 339 8597074
www.aziendalaselva.it • [email protected]
Codice identificativo • Ministero Politiche Agricole 340001
La nostra organizzazione, presente in tutti i
paesi autorizzati
all’export delle
lepri vive, assicura in primis la
sanità degli animali, la stabulazione e la spedizione. Possibilità
di visionare sui
luoghi la cattura
degli animali e le
successive fasi
fino all’arrivo nei
nostri depositi in
Italia. Disponibilità mesi: dicembre,
gennaio,
febbraio, aprile e
maggio.
Import-Export lepri
e fagiani di cattura
La Selva Società Agricola
Via Canale Bastione 26
44025 Massa Fiscaglia (Fe)
Tel. 0533 53936 - Fax 0533 539923
www.aziendalaselva.it
[email protected]
Codice identificativo
Ministero Politiche Agricole 340001
L’allevamento del Fagiano è di tipo a “ciclo chiuso”. Gli animali
vengono fatti crescere in voliere di circa 6
metri di altezza al cui
interno la vegetazione naturale permette
un buon adattamento alla vita in natura.
L’azienda prevede l’allevamento a densità
ridotta rispetto alla
media, il non utilizzo di
occhiali e la somministrazione di granaglie
fin dall’età di 40 giorni
che consentono un minor stress al momento dell’immissione in
natura con dei buoni
risultati faunistico venatori.
Organo
ufficiale
Associazione
Prosegugio
L. Zacchetti
105
settembre 2015
n. 105 settembre 2015 - Anno XXXIV
Organo Ufficiale dell’Associazione
Italiana Pro Segugio “L. Zacchetti”
Direttore Responsabile
Gian Carlo Bosio
Comitato di Redazione
Felice Argenio, Palmiro Clerici,
Simona Pelliccia, Nicole Perret
Archivio fotografico
SIPS “L. Zacchetti”
Proprietà ed Editore
SIPS “L. Zacchetti”
Casalpusterlengo (Lodi)
Progetto Grafico
Sergio Penner
Studio DOD design - Massa Lombarda
Pubblicità
Segreteria SIPS
Tel. 0377 802414 – Fax 0377 802234
www.prosegugio.it
E- mail: [email protected]
Spedizione
Autor. del Tribunale di Crema n. 57/86
Sped. in abbonamento postale 45%
Art. 2 comma 20b Legge 662/96
Filiale di Rimini
Autorizzazione ROC 24745
Articoli e fotografie, anche se non
pubblicati, non saranno restituiti.
La responsabilità per i contenuti e
le opinioni espresse negli articoli
pubblicati è esclusivamente degli autori.
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Ai soci
A Padova la festa del Segugio
Gli articoli pubblicati in questo numero
non sono riproducibili.
La redazione non si assume nessuna
responsabilità sulle inserzioni pubblici­
tarie inoltrate senza bozzetto, sulle
quali per altro, si riserva di operare
eventuali tagli al testo compati­
bilmente con lo spazio prenotato dal
committente.
Finito di stampare nel mese di settembre 2015
Sommario
Segugi
dell’Appennino
a Pontremoli
Il colore del mantello del cane
Toscana d’Eccellenza 2015
Selezione e rigore scientifico
Cinofilia avanzata: anno zero
Cinghiali e caprioli incontenibili
IV Trofeo Romagnolo di Eccellenza
2º Trofeo BS Planet
Genetica del “Colore del mantello del cane”
Considerazioni sulle verifiche zootecniche
Dalle sezioni
A
EDITORIALE
i soci
Siamo giunti ad un passo dalla
fine del mandato di questo Con­
siglio Direttivo della Sips e grazie
alla determinazione di tutti i suoi
componenti, siamo riusciti a com­
pletare quasi totalmente il pro­
gramma che ci eravamo prefissati.
Ho, però, la necessità di chiarire,
innanzitutto, alcune affermazioni
errate che ci vengono addebitate.
Lo studio sulle due razze, Segugio Italiano a pelo
raso e forte, non ha assolutamente lo scopo di cambiare lo standard, ma quello di verificarne lo stato di
salute e molte altre caratteristiche morfo-funzionali necessarie alla vita stessa
delle due razze italiane.
Nessuno vuole cambiare
gli standard del Segugio
Italiano, non abbiamo alcuna
necessità di farlo. Non è lo stan­
dard che deve essere cambiato
ma dovranno essere sempre gli
allevatori che dovranno adeguarsi
a quello esistente.
Il libro sul “Colore del Mantello
del Cane” serve a definire cor­
rettamente la descrizione di tutti
i tipi di mantelli, e per questo, non
vuol dire assolutamente che un
colore di un mantello sia miglio­
re di un altro mantello. Per cui un
nero focato è ugualmente valido
come un fulvo, un fulvo carbonato
o un fulvo sellato di nero, e vice­
versa, sono tutti validi se restano
compresi nello standard.
La raccolta dei campioni del DNA
ha interessato tutto il territo­
rio nazionale e precisamente a:
Ascoli Piceno (durante il Cam­
pionato Sociale su Lepre), Ales­
sandria, Padova(durante la Festa
del Segugio),Perugia, Avellino. Si
faranno ancora due prelievi, ma
abbiamo quasi raggiunto i dati ne­
cessari per lo studio.
Lo sforzo profuso per la raccolta
dei dati è stato grande, due veteri­
nari, provenienti dall’ Università di
Camerino hanno preso i campioni
biologici nelle varie sedi, spostan­
dosi per migliaia di chilometri; si
può ben comprendere la difficoltà
dell’operazione, ci scusiamo con
voi se c’è stato qualche piccolo
problema.
Devo dire, però, che tanti nostri
colleghi segugisti in quelle giorna­
te hanno preferito dileguarsi per
partecipare all’ennesima prova,
piuttosto che portare i loro sog­
getti al prelievo.
C’è bisogno di un cambiamento
di atteggiamento, bisognerebbe
essere più partecipativi e collabo­
rativi.
La cinofilia moderna per essere
veramente tale ha bisogno di re­
cepire tutte le conoscenze a di­
sposizione, dobbiamo per forza
tentare di renderla di tipo avan­
zata.
Cosa vuol dire? È giunto il mo­
mento di tentare di modernizzar­
ci, aumentando il ritmo del rinno­
vamento, altro che percorrere i
terreni già battuti.
In questi anni tante cose sono
cambiate, abbiamo implementato
tante iniziative mirate al rinnova­
mento, molte cose vengono rece­
pite con grande lentezza, e non
tutti sono predisposti per forma
mentis ad adeguarsi.
C’è anche colui che si ribella alle
novità, scagliandosi in vari modi
contro chi le propone.
Tutto fa parte del nostro modo di
essere; la passione cinofila che ci
2
Il gruppo degli organizzatori della Festa del Segugio con alucni partecipanti
Da destra Dino Muto,
Rafael de Santiago
(presidente FCI),
Vincenzo Ferrara e
Gianluca
Di Giannantonio
anima a volte non ci fa ragionare.
Però, non possiamo più aspettare,
non devono essere utilizzate ri­
sorse se non per il miglioramento
dell’allevamento di tutte le razze
da seguita da noi rappresentate, in
primis le quattro razze italiane.
In questo mandato abbiamo dato
già segni di modernizzazione: con
convegni, studi scientifici, pubbli­
cazioni, non ultimo gli stimoli ten­
tati con gli editoriali al fulmicoto­
ne, ma non basta, bisogna andare
oltre.
È stato editato un libro dall’Enci
dal titolo “Il Colore del Mantello
del Cane” che tanti si chiederan­
no a che cosa serve nel mondo
segugistico, basterà aprirlo e leg­
gerlo con molta attenzione, e
tante cose che ci ripetiamo da
sempre dovranno essere riviste.
Questo libro è una conseguenza
logica del Convegno dallo stesso
tema tenutosi a settembre scorso
da noi a Chiaravalle (AN). In quella
occasione, in collaborazione con
il Gruppo Cinofilo Anconitano,
sono stati affrontati dei temi che
molto spesso hanno funzionato
da provocazioni gratuite tra noi
segugisti. Leggendo il contenuto
del libro tanti miti verranno sfata­
ti, non da affermazioni gratuite ma
da concreti argomenti scientifici.
Per inciso, alcuni argomenti di cui
ci impossessiamo arbitrariamente
quali la “genetica”, proprio questa
non è un argomento di cui tutti
possono parlare, nemmeno tanti
veterinari, medici, professionisti
e non, possono avventurarsi a di­
squisirne correttamente.
A scanso di equivoci, la mia non
è arroganza come qualcuno vor­
rebbe subito appiccicarmi, ma è
solamente la mera realtà. La gene­
tica non si presta facilmente alle
discussioni tra di noi, magari per
rafforzare delle ipotesi a volte di
mera fantasia.
La genetica è espressione di tecni­
ci competenti che tutti i giorni ne
seguono l’evoluzione. E quando ci
mettono a conoscenza di novità
validate, non possiamo esimerci
dal recepirle e farle nostre. Dob­
biamo per forza essere guidati in
questo campo, per evitare errori
che potrebbero danneggiare il
nostro percorso di miglioramen­
to della nostra attività selettiva.
Tanto è stato fatto ma molto di
più bisogna fare per raggiungere i
criteri di una cinofilia avanzata.
Abbiamo le risorse a disposizione
e non dobbiamo ne’ sprecarle e
ne’ congelarle.
Ma nel segugismo non vedo sola­
mente scienza, è anche passione,
anzi quasi sempre preponderante
sul raziocinio. L’ho visto a Casale
di Scodosia (PD) il 31 di maggio
alla festa del Segugio. Il gruppo
della Sips Padovana guidato dal
nostro consigliere Adolfo Gara­
vello ha dato dimostrazione di
possederne tanta. Hanno appron­
tato 70 box nei quali hanno preso
posto circa 500 cani, tutto con
passione ed abnegazione verso i
colleghi segugisti e i loro Segugi.
A Padova non ci siamo fatti man­
care nulla, abbiamo messo in atto
quanto preventivato e tantissimi
soci hanno aderito all’invito por­
tando con loro i propri cani per
mostrarli ai colleghi.
Approfitto per augurarvi un’otti­
ma annata venatoria esortandovi
a mantenere sempre un’etica de­
gna dei veri Segugisti.
Vincenzo Ferrara
3
Segugi, trombe da caccia, cavalli nel magnifico scenario di Villa Correr a Casale di Scodosia (Padova)
A
Padova
la festa
del SEGUGIO
Gli amici della SIPS di Salerno presenti alla Festa del Segugio
Devo, per immensa gratitudine a
Adolfo Garavello e alla sezione
di Padova, iniziare il commento
di questa magnifica festa elogian­
do l’impegno e la serietà profusa
nell’organizzazione della stessa.
L’impegno morale e fisico dimo­
strato da tanti segugisti padovani
che hanno lavorato alacremente
alla realizzazione di 70 box all’om­
bra degli alberi del parco di Villa
Correr di Casale di Scodosia, non
53
I ragazzi con i Segugi
può essere facilmente dimentica­
to.
È questo un esempio tangibile di
quanto affermavo in un mio edi­
toriale, quando sostenevo che chi
crede nella Sips lo deve poi dimo­
strare con i fatti.
Padova lo ha fatto. È questo lo spi­
rito che occorre per migliorare e
sviluppare la nostra passione per
il Segugio.
Non posso non ringraziare l’am­
ministrazione comunale di Casale
di Scodosia, proprietaria di uno
dei capolavori più belli delle ville
venete, molto gentile e contenta
di accogliere tanta gente a visita­
re il loro comune e hanno anche
chiesto se la festa potrà essere ri­
Il Convegno
Il Convegno
6
Alcuni box con i Segugi
La Messa di Sant’Uberto
petuta l’anno prossimo.
Ma veniamo ai numeri e al pro­
gramma della Festa del Segugio.
70 box con circa 500 Segugi.
I nostri colleghi hanno onorato
con la loro presenza l’impegno
profuso dagli organizzatori, rin­
grazio tutti per la partecipazione,
in particolare quelli che hanno
percorso centinaia e centinaia di
chilometri per essere presenti.
Sabato 30 maggio sera si è tenu­
to il convegno sulla gestione della
Lepre che, con la sala gremita di
appassionati, ha visto alternarsi
73
Sergio Penner e i suoi Fox-Hound alla festa del Segugio
Il Convegno
giudici, presidenti di sezione e veri
segugisti a discutere di un argo­
mento fondamentale della nostra
attività.
Tanti i temi sviscerati e discussi,
con l’esortazione finale dei rela­
tori ad avere rispetto e compor­
tamento etico nei riguardi di un
animale delicato e spesso in dif­
Il Convegno
8
ficoltà.
A seguire, la cena preparata da
Stefania (moglie di Adolfo) e dalle
sue amiche e collaboratrici, che
hanno lavorato con passione ri­
uscendo a soddisfare i tanti par­
tecipanti. Un grandissimo grazie a
tutte loro.
Lo scenario in cui si è svolta la
cena era fantastico, il clima mite
di una serata incantevole nella
corte antistante Villa Correr, ma­
gnifica costruzione veneta in stile
liberty,ha deliziato i presenti.
Domenica 31 maggio l’arrivo dei
cani e dei loro proprietari, vera­
mente tanti.
Un sano spuntino
da Nanni Cardinali
La prima volta in cui nessuno do­
veva preoccuparsi di presentare
cani in esposizione o in prova. La
prima occasione dove ognuno po­
teva presentare tutti i propri cani
e visionare quelli dei colleghi sen­
za alcun tipo di sfida.
Dopo la Messa di Sant’Uberto, ce­
lebrata nel parco all’aperto, tanta
animazione con cavalli, cani, trom­
be da caccia, falchi, chioccolatori,
corso di handler.
Tutto ha funzionato, e penso che
l’evento potrebbe facilmente ri­
petersi.
La presenza di migliaia di appas­
sionati e non, accorsi anche da
molto lontano, denota un ambien­
te ancora molto sano e che ha vo­
glia di incontrarsi per santificare il
proprio idolo: il Segugio.
Segugi, trombe da caccia, cavalli nel magnifico scenario di Villa Correr a Casale di Scodosia (Padova)
93
I
L COLORE
DEL MANTELLO
DEL CANE
PRESENTATO ALLA MONDIALE 2015
10
La Sips nazionale finalmente rive­
ste il ruolo che le compete nel­
la Cinofilia italiana riuscendo ad
instaurare un rapporto proficuo
con l’Enci, basato su una forte
collaborazione di tipo prevalen­
temente scientifica e l’occasione
della presentazione all’Expo Mon­
diale di Milano del libro “Il Colore
del Mantello del Cane”, svoltasi
durante la conferenza stampa uf­
ficiale, ne è la conferma.
L’idea di avere a disposizione un
volume che descrivesse con pre­
cisione il colore del mantello del
cane è scaturita dal convegno
svoltosi a Chiaravalle (AN) nel
settembre 2014 da una collabo­
razione tra il Gruppo Cinofilo
Anconitano la SIPS nazionale e
l’UNICAM.
In tale occasione, insieme all’au­
tore dott. Maurizio Gubbiotti e al
Prof. Carlo Renieri, è stata lanciata
l’idea di realizzare un testo aggior­
nato sulla definizione precisa delle
numerosissime varietà dei colori
dei mantelli del cane in modo da
facilitare il compito sia ai giudici,
sia agli allevatori e a tutti gli ap­
passionati cinofili.
Visto che i progressi della scienza
rendono obsolete molte cono­
scenze che per anni hanno fatto
da guida a tante attività, compre­
sa quella dell’allevamento canino,
visto quanto detto nel convegno
dai relatori, riguardo al testo in
uso sull’argomento, quello del
Prof. Bernard Denis, che grazie
ad ulteriori passi avanti fatti dal­
la ricerca con nuove acquisizioni
,risultava essere, anche se impor­
tante, superato, abbiamo deciso di
La copertina
realizzare questo libro con tutti
gli aggiornamenti che riguardano
il colore del mantello del cane.
Questo lavoro si propone una
classificazione dei mantelli e una
loro denominazione, basate sul fe­
nomeno biologico della pigmenta­
zione dei diversi distretti cutanei.
I pigmenti presenti nel mantello
e la loro ripartizione consento­
La conferenza stampa alla Mondiale di Milano
no di individuare dei modelli di
pigmentazione. In questi modelli
sono descrivibili tutti i mantelli
classificati come mantelli di base,
denominati in relazione alla ripar­
tizione dei pigmenti.
Tutti gli altri mantelli evidenzia­
bili nel cane risultano derivati da
quelli di base per modificazioni a
vari livelli del complesso processo
della pigmentazione.
Questi mantelli sono classificati
come modificati e vengono deno­
minati nella maggior parte dei vasi
con il nome del mantello di base
seguito dalla specificazione della
modificazione avvenuta.
Il presidente dell’Enci, Dino Muto,
ha recepito immediatamente que­
sta iniziativa importante da desti­
nare alla cinofilia ufficiale, e grazie
a lui l’opera si è potuta realizzare.
Oltre alla precisa definizione della
nomenclatura del colore del man­
tello del cane, nell’opera si parla
delle correlazioni esistenti tra il
colore del mantello, quello degli
occhi, quello del tartufo e quello
delle unghie.
Il compito assegnato a chi riveste
il ruolo della dirigenza dell’Enci e
quindi della cinofilia è quello di
recepire e rendere fruibili ai soci
La conferenza stampa alla Mondiale di Milano
3
11
tutti gli aspetti migliorativi e mo­
derni atti a migliorare le compe­
tenze di tutti gli attori di questo
contesto.
Il libro fornisce agli allevatori, ai
giudici e agli appassionati alcu­
ni strumenti per migliorare la
selezione ed evitare errori che
potrebbero danneggiare il loro
lavoro.
Per il giudice dovrebbe un aiuto
ad utilizzare la terminologia più
appropriata nel descrivere il colo­
re del mantello del cane e poterlo
indicare senza indugio ai concor­
renti.
La veste editoriale è quella di un
manuale versatile ed immediato e
lo schema generale prevede del­
le schede con la denominazione
del mantello, una illustrazione, la
definizione del mantello, la sua
descrizione ed in alcuni casi qual­
che elemento differenziale di altri
mantelli simili.
Basta aprire il volume e con un
linguaggio comprensibile a tutti,
tecnici ed appassionati cinofili, si
riesce a stabilire con facilità la de­
finizione precisa di ogni mantello
del cane.
Sfogliando le pagine del libro si
genera quasi una sfida a saper
indicare il nome esatto di tutti i
mantelli, perciò tutti gli appassio­
nati, ma anche i giudici e gli alleva­
tori potranno avere un linguaggio
comune che classificherà con pre­
cisione scientifica l’esatto colore
del mantello di ogni cane.
Il libro appena editato dall’Enci,
per la cui pubblicazione ha avuto
il convinto sostegno del Presiden­
te Dino Muto e del consigliere
Gianluca Di Giannantonio, spero
contribuisca a imboccare quella
strada che porterà alla revisione
di tutti i concetti cinofili che, per
lo sviluppo della ricerca veterina­
ria, sono ormai sorpassati.
Sarà compito dei giudici far pro­
prie le novità validate, ma sarà
compito dell’Enci procedere ad
un aggiornamento continuo ed
obbligatorio per tutte le catego­
rie dei giudici.
Spero che il libro possa avere il
ruolo di un vero e proprio ma­
nuale che consenta con facilità di
poter stabilire l’effettiva definizio­
ne di ogni tipo di colore di man­
tello del cane.
Il libro è stato presentato alla
conferenza stampa della Espo­
sizione Mondiale Canina di Mi­
lano 2015, davanti a moltissimi
giornalisti e fotografi di tutto il
mondo.
12
Vincenzo Ferrara
Tavole esplicative del libro
Collari di reperimento sÌ,
ma solo quelli consentiti
dal Regolamento delle
Prove di Lavoro dell’ENCI
Per gli Esperti
Giudici e per
i Signori
Concorrenti
Più di una volta è capitato
di vedere alle prove di lavoro cani con collari di reperimento non consentiti.
Ricordiamo a tutti che il
nuovo regolamento prevede l’utilizzo dei collari,
ma vieta l’uso, con pena
l’eliminazione dal turno di prova, di quelli che
all’interno hanno sistemi
coercitivi quali il campanello elettronico e la vibrazione.
Ricordiamo i due articoli
specifici del nuovo regolamento delle prove che
riguardano l’argomento:
Art. 10
Il canettiere può dotare i
suoi cani di collari di reperimento se non contengano mezzi coercitivi
o dissuasivi quali: sistemi
elettronici, sistemi acustici, sistemi meccanici;
inoltre non può utilizzare
collari che contengano
spuntoni interni che mimino quelli elettronici.
Art.13 comma I
l) - durante la prova è
tassativamente vietato ai
concorrenti l’utilizzo di
qualunque apparecchio
elettronico, compreso il
telefono cellulare, le radio ricetrasmittenti, i comandi degli apparecchi di
reperimento satellitare. I
concorrenti che ne facessero uso saranno eliminati dal turno di prova.
sporgenze evidente
BS-Planet 999
con correzione
BS-Planet 3119
senza correzione
Sportdog TEK 2
con correzione
sporgenze
evidenti
al tatto
Sportdog TEK 2
senza correzione
T
Trofeo
OSCANA
D’ECCELLENZA
2015
Nelle terre della Luna (Massa) il
2 e il 3 maggio si è svolta la finale
del trofeo Toscana d’Eccellenza,
manifestazione di prestigio a cui
solamente i cani più talentuosi ri­
escono ad accedere.
Il trofeo è composto da 5 prove,
tutte in terreno libero e solamen­
te i primi 6 soggetti che hanno
totalizzato i migliori punteggi in
tre prove riescono a raggiungere
la finale.
Tuttavia, le prove a cui i cani sono
sottoposti sono tutt’altro che
semplici ed ognuna di esse si di­
stingue per la difficoltà, manifesta­
ta dal territorio e dalla selvaggina
presente nel suo interno.
La prima prova si è svolta a Po­
pulonia, molto impegnativa per il
terreno bellissimo ma accidenta­
to, con vegetazione mediterranea
in molti punti quasi inaccessibile
a causa della sua esposizione al
mare.
La seconda prova è stata il Cam­
pionato Sociale di Grosseto che
vede impegnati soggetti prove­
nienti da tutta Italia. Si svolge in
terreni molto variegati che van­
no dalla macchia intricatissima di
Marsiliana a un bosco più aperto
come quello del Bagnolo.
Mascherino di
Alessandro Contri
14
La terza prova si è svolta a Siena.
In questo territorio la difficoltà
consiste nel trovare il cinghiale,
poiché il bosco, piuttosto rado,
ospita oltre al solengo, numerose
varietà di selvaggina,tra cui ca­
prioli, cervi, daini lepri, lupi, per cui
il compito del cane è più che mai
arduo e solamente soggetti adde­
strati alla perfezione riescono ad
ottenere importanti risultati.
La quarta prova si è tenuta all’El­
ba. Territorio in cui è presente ve­
getazione bassa e inestricabile,per
cui solo i cani più tenaci e atten­
ti riescono in quella situazione a
fronteggiare la carica dei cinghiali
che sono sempre restii a lasciare
la lestra poiché si sentono protet­
ti dalla vegetazione. Spesso il cane
è costretto ad abbaiare al buio
perché neppure i raggi di sole rie­
scono a penetrare nel verde delle
piante basse e fitte.
La quinta prova si svolge a Casta­
gneto, Livorno. Qua la macchia è
decisamente meno ostica, in com­
penso però, il numero di cinghia­
li, nettamente inferiore rispetto
a quello delle zone sopra citate,
impegna i cani in meticolosi acco­
stamenti.
La finale si è tenuta nella Lunigia­
na provincia di Massa, in località
Fivizzano. È stata organizzata dalla
Prosegugio locale e gestita egre­
giamente dal presidente Gionny
Fiorentini e da Filippo Merlini che
con gli accompagnatori hanno
permesso di portare a termine
in maniera perfetta la prova in un
territorio stupendo ma difficilissi­
mo da tenere sotto controllo. In
molti hanno espresso dubbi sulla
location ma poiché il nostro do­
vere è quello di apporre miglio­
ramenti alle varie razze,un cane
deve saper lavorare non solo nel­
la macchia intricata dell’Elba ma
anche sui terreni rocciosi e con
scarsa vegetazione delle Apuane.
I 6 cani qualificati per la finale
sono stati nell’ordine: Tofee di An­
drea Aprilino; Mascherino di Ales­
sandro Contri; Iro di Paolo Cucini;
Tripoli di Mino Cupini; Saetta di
Oreste Giubbani; Pippo di Davide
Vergagni.
A tutti va il mio plauso perchè
arrivare in finale è un risultato
prestigioso a tal punto che supera
qualsiasi piazzamento ottenuto in
altra prova.
Il trofeo è stato assegnato a Ma­
scherino di Alessandro Contri,
con 168 punti ECC. Questo risul­
tato giunto alla fine di un percor­
so molto impegnativo ha premia­
to un cane non certo sconosciuto
a chi si occupa di prove in singolo
Saetta dei fratelli Giubbani
su cinghiale. Mascherino è un cane
di 5 anni, che ha cominciato la sua
carriera nelle verifiche ricono­
sciute dall’ENCI all’età di tre anni
partecipando a tre prove in ter­
reno libero. A 4 anni è diventato
Pippo di Davide Vergagni
15
Trofeo
Campione Sociale e si è classifica­
to primo nella batteria al Campio­
nato sociale di Grosseto. Ha otte­
nuto il CAC e il primo posto nella
prova in terreno libero di Brescia.
Si è classificato più volte primo di
batteria (anche nel trofeo delle
Nazioni).
Quest’anno è arrivato quarto con
172 punti a Populonia, giudicato
da Rober Scotto. Quarto assoluto
nel lavoro al campionato sociale
di Grosseto con 171 punti, giudi­
cato da Luigi Fusar Poli. Quarto
nella prova di Siena con 175 punti,
giudicato da Alberto Galdi.
Il suo palmares è di assoluto ri­
spetto. Il Toscana di Eccellenza
non si vince mai per caso. Nelle
quattro edizioni si sono succeduti:
Berlusconi di Mino Cupini (2012);
Lapo di Andrea Aprilino (2013);
Elba di Paolo Cucini (2014), Ma­
scherino di Alessandro Contri
(2015).
Tutti sono discendenti diretti di
Berlusconi. Questo è indicativo
della trasmissibilità dei caratteri
nel Segugio Maremmano.
La prova è stata giudicata da due
Presidenti, quello Nazionale Vin­
cenzo Ferrara e quello del club
del Maremmano, Giorgi Rossi. En­
trambi hanno svolto alla perfezio­
ne il loro compito.
Un ringraziamento particolare va
a Stefano Federici che ha coordi­
nato la manifestazione, oltre ad
Tofee di Andrea Aprilino
aver organizzato le prove di Po­
pulonia e Castagneto e a tutte le
sezioni della Prosegugio della To­
scana che hanno contribuito allo
svolgimento di questa prova così
lunga e impegnativa, ed agli spon­
sor ufficiali BS Planet e Mister Mix
16
Organizzatori, concorrenti e giudici
sempre presenti.
Per l’anno prossimo abbiamo al­
tre realtà che vorrebbero entrare
a far parte del circuito Toscana
d’Eccellenza. Sicuramente le valu­
teremo anche se non sarà facile
ampliare un percorso di suddetta
Iro di Paolo Cucini
importanza. Sarà tuttavia il nostro
obiettivo primario poiché chi si
presta a partecipare in prove di
tale spessore trova sempre ascol­
to presso il coordinamento Re­
gionale della Toscana. Agli altri la­
sciamo le maldicenze che servono
solo a dividere un mondo cinofilo
che invece ha bisogno di concre­
tezza e serietà.
Ferrara a fine manifestazione ha
fatto il punto sul lavoro svolto
dalla Prosegugio in favore dei cani
da cinghiale e del segugio Marem­
mano, la quale può vantare 25.000
cani iscritti nei libri dell’Enci e che
è all’attenzione di cacciatori di
tutta Italia e non solo.
Bruno Mugnaini
17
S
ELEZIONE
E RIGORE
SCIENTIFICO
Sono passati più di trenta anni da
quando io,giovane seguace della
caccia alla lepre col segugio, en­
travo nel mondo della cinofilia.
Erano i tempi in cui infuriava fero­
ce la battaglia tra i sostenitori del
cane di passata e i sostenitori del
cane d’iniziativa.
I detrattori del primo lo definiva­
no “il pasturone”, quelli del secon­
do un “cane da corsa”.
Ci si accapigliava sul metodo di
lavoro del segugio chiamando in
causa una selezione molto condi­
zionata dal gusto personale.
Erano anche i tempi in cui trova­
vano terreno fertile alcune leg­
18
gende, senza alcun fondamento
scientifico, come quella che spie­
gava l’importanza delle orecchie
lunghe e pendenti del segugio che,
formando una sorta di imbuto
capovolto, incanalava e riscalda­
va l’aria ai lati della canna nasale,
permettendo così una migliore
olfattazione.
Oggi i tempi sono cambiati. Mol­
tissime di queste “verità” si sono
rivelate semplici credenze popo­
lari senza fondamento alcuno, ma
nell’epoca del DNA il confronto
non poteva che spostarsi sul ter­
reno scientifico.
Questo mio scritto prende infatti
Segugi Maremmani alla Mondiale di Milano
spunto dalla partecipazione ad un
convegno organizzato dalla SIPS
nazionale a Grosseto sullo stato
del segugio maremmano e sul co­
lore del mantello del cane.
In sede di discussione il discorso
è finito sul tema che appassiona e
divide al momento il popolo segu­
gista e cioè il colore e il pigmento
delle unghie e del tartufo nel se­
gugio.
Sono stati presentati alcuni dati
scientifici ma ancora da interpre­
tare correttamente perchè, come
ammesso onestamente dallo stes­
so relatore professor Renieri
dell’Università di Camerino, mol­
Il gruppo dei Segugi dell’Appennino alla Mondiale di Milano
te problematiche sono ancora in­
solute non essendo state oggetto
di studi specifici almeno fino ad
ora. Tutto questo però non ha
impedito che si scatenasse tra i
sostenitori dell’una o dell’altra
tesi un entusiasmo più consono al
tifo da stadio che ad un convegno
scientifico.
Chi si occupa di ricerca sa benissi­
mo quanto sia difficile arrivare alla
verità. Esiste un percorso obbliga­
to richiesto dalla comunità scien­
tifica internazionale e cioè:
1)si fa il disegno dello studio di­
chiarando prima gli obbiettivi
prefissati
2)fondamentale è assolutamente
la parte statistica che deve es­
sere tassativamente inattacca­
bile
3)il disegno dello studio deve es­
sere pubblicato su una rivista
scientifica e più importante è
la rivista maggiore sarà il valore
dello studio
4)i dati ottenuti dovranno essere
pubblicati in modo tale da per­
mettere alla comunità scientifi­
ca di validare o criticare tutto
o in parte lo studio.
Si comprende come gli studi
rigorosi necessitino di molto
denaro,di molto tempo e di per­
sone qualificate dedicate. In pato­
logia umana i portatori di malattie
rare sanno purtroppo quanto sia
difficile trovare terapie efficaci vi­
sto la scarsità di mezzi in campo
per lo studio trattandosi di malat­
tie poco remunerative in termini
di ritorno economico per l’indu­
stria farmaceutica.
Perciò, se anche uno solo di que­
sti requisiti è carente, lo studio
perde in parte o in toto la sua
efficacia.
Cercare la “verità” della scienza in
poco tempo senza aver esplora­
to a fondo tutti gli aspetti è pura
utopia a meno che non si voglia
“una verità”, magari quella che ag­
grada di più.
La genetica è materia affascinan­
te ma ancora molto misteriosa e
ostica nell’interpretazione delle
conoscenze.
Entrati nel terzo millennio
ben vengano gli studi scientifi­
ci a portare un po’ di luce in un
mondo,quello della cinofilia ve­
natoria, dove ha regnato incon­
trastato e in molti casi ancora
regna l’empirismo,ma ricordando
che l’empirismo ha sempre pre­
ceduto la scienza. In sessanta anni
dalla fondazione della SIPS sono
stati fatti molti passi avanti nella
selezione. Il salto di qualità però
lo possono portare solo le cono­
scenze scientifiche,ma quelle vere.
Lo studio sul segugio italiano
promosso dalla SIPS nazionale
con disegno pubblicato su “I Se­
gugi” è molto ambizioso nella sua
concezione,ma rischia di essere
velleitario per i target prefissati e
per il tempo a disposizione. Forse
sarebbe stato meglio procedere
per piccoli ma sicuri step. Molto
semplicemente l’ENCI potrebbe
rendere note le caratteristiche
genetiche dei soggetti proclamati
campioni e dei quali ha già il DNA
depositato.
Chi volesse utilizzare questi ripro­
duttori dovrebbe aver accesso a
informazioni quali la longevità del
riproduttore, la fertilità, la possi­
bilità di trasmissione di malattie
genetiche quali epilessia, insuffi­
cienza renale precoce, displasia
dell’anca, etc.
Quanto alle doti venatorie poi
sono di fatto certificate dallo
stesso ENCI nel momento in cui
il cane viene dichiarato campione
italiano.
Questi sarebbero piccoli ma si­
gnificativi passi di una lunga strada
da percorrere senza fretta che,
in campo scientifico, è sempre
stata cattiva consigliera e forie­
ra di errori interpretativi anche
gravi. D’altra parte va ricorda­
3
19
Da destra Righi, Cupini con Tripoli, Scotto e Petrucci con Fumo
to che non esiste una legge che
impedisca a chiunque di allevare
cani utilizzando riproduttori in­
20
sufficienti nel tipo o strettamente
consanguinei o con tare gene­
tiche o altro di poco ortodosso
giustificando il tutto con le gran­
di doti venatorie eventualmente
trasmesse. Se i cuccioli non sono
messi sul mercato resta un affare
assolutamente privato.
Comunque in tanti anni di cinofi­
lia agonistica ne ho visti di questi
cani dalle doti venatorie superla­
tive ma di discutibile tipicità ge­
nerare centinaia di cuccioli persi
nella memoria se non addirittura
scadenti in tipo e anche stupidi a
caccia. Il massimo in tema di se­
lezione.
Ho visto di concerto anche cani
molto tipici ma con scarse doti
venatiche. Il cammino di una buo­
na selezione è lungo e costellato
di ostacoli e delusioni. In futuro
la scienza potrà facilitare questo
percorso, ma adesso sbandierare
un verità scientifica che non c’è
per avere l’avallo ad effettuare
incroci con soggetti al limite se
non addirittura al di fuori dello
standard, enfatizzando il conse­
guimento di doti venatorie eccel­
se, significherebbe aver gettato
sessanta anni di selezione, che
comunque ha dato dei frutti, per
imboccare una strada con desti­
nazione incerta.
Alessandro Manzoni ha detto
“non tutto ciò che viene dopo è
progresso”. Mi piace concludere
queste righe sulla selezione con
un aneddoto sulla vita di Oscar
Wilde.
Il grande scrittore inglese, ad una
bellissima ammiratrice che gli pro­
spettava la volontà di concepire
insieme un figlio che avrebbe do­
vuto essere in aspettativa bellis­
simo come lei e intelligentissimo
come lui, rispose: gentile signora,
pensi che sfortuna se questo figlio
invece, venisse brutto come me e
stupido come lei!
Già la genetica non è un’opinione.
Massimo Sassara
C
INOFILIA
AVANZATA:
ANNO ZERO
RISPOSTA A MASSIMO SASSARA
Caro Massimo,
hai insistito tanto per telefono
affinché aggiungessi un mio com­
mento al tuo scritto, lo faccio ben
volentieri.
Nelle nostre interessanti chiac­
chierate, riguardo la nostra comu­
ne passione, sono venute a galla
tante lacune esistenti nell’alleva­
mento del cane. Cercare di tenta­
re di colmarle è come tentare di
sfondare una porta blindata, tante
sono le resistenze e le remore
legate alla cultura tradizionale del
mondo segugistico.
I Fox-Hound di Sergio Penner
3
21
Ma ci aspettano molti impegni e
sfide nello scenario cinofilo in fer­
mento evolutivo.
Qualcuno dei nostri colleghi si
offende se insisto sul concetto di
modernità, ne ha diritto. Ma non
tornerò indietro, il compito di chi
dirige un’associazione è quello
di guidarla con responsabilità e
giudizio verso obiettivi sfidanti è
certamente ambiziosi, come vor­
rebbe dimostrare lo studio sul
Segugio Italiano in atto.
Mi riferisci al telefono delle tan­
te farneticazioni di quelli che non
riescono a guardare più in là del
loro naso, e perché no delle loro
tasche.
Mi riferisci che qualcuno dei no­
stri buontemponi si diverte a dire
che lo studio sul Segugio Italiano
viene fatto per il colore delle un­
ghie e per il colore del tartufo
dei nostri Segugi? Ma veramente
c’è qualcuno che mi ritiene così
sciocco?
A tutti quelli restii e ancorati ad
un segugismo antidiluviano ri­
spondo chiaramente che non
hanno capito nulla e che anzi non
vogliono proprio recepire le no­
vità a disposizione della cinofilia
“Avanzata”.
A chiarimento, e per chi non aves­
se compreso gli intenti di questo
22
Zar di Walter Della Piccola
Al centro Federico Gobbi con la sua signora
studio sul Segugio Italiano, inte­
ramente finanziato dall’Enci, riba­
disco che, analizzando un’intera
generazione(per questo vengono
valutati i soggetti di età compresa
tra i 3 mesi e i 2 anni), ha come
obiettivo di stabilire il grado di
consanguineità presente nelle due
Razze, la vicinanza genetica tra il
pelo raso e il pelo forte, e risa­
lendo tramite l’albero genealogico
tenterà di farci conoscere, attra­
verso i risultati ottenuti dai paren­
ti nelle prove di lavoro, le poten­
zialità di ogni soggetto in base al
sesso, al colore del mantello o del
tipo di pelo.
Addirittura in mezzo a noi c’è chi,
da acculturato, tenta di denigrare
gli ottimi professionisti, ricono­
sciuti e apprezzati a livello inter­
nazionale, che collaborano con
noi.
Questi, parlano a vanvera, e non
posseggono conoscenze geneti­
che che gli consentano di inter­
venire in alcuna discussione con­
creta e specifica di questa difficile
materia, perché la genetica, lo sai,
non è un’ opinione, ma una scien­
za esatta.
Penso al grado culturale scadente,
ma anche alle qualità morali pes­
sime di chi usa questi sistemi per
denigrare quanto non approva.
Come dicevamo per telefono, bi­
sogna partire da un “Anno zero”,
convincersi che non esistono stra­
de alternative, quello che prima
si poteva conoscere in vent’anni
oggi lo si può ottenere in un tem­
po molto più piccolo.
Ci sono dei nostri colleghi pie­
namente soddisfatti di aver vinto
un importante raduno o un pre­
stigioso trofeo, ma sono sicuri di
avere nei propri allevamenti sog­
getti esenti da gravi problemati­
che genetiche?
Quando in patologia umana si
parla di ereditarietà non si scher­
za, sono sempre di più le certezze
legate a questo aspetto genetico.
Quando ho riportato l’esempio
delle vacche qualcuno è saltato
sulla sedia, come se avessi avan­
zato delle farneticazioni non atti­
nenti al mondo della cinofilia. Non
è così e tu lo sai. Prima di giunge­
re all’uomo la maggior parte delle
tecniche diagnostiche e dei farma­
ci vengono provate sui batteri e
sugli animali. E allora?
Parlare dei risultati già ottenuti
su altre specie ci dovrà spronare
ad ottenere risultati vantaggiosi
per il nostro allevamento. Cosa
vorrebbe dire allora “ Tutela delle
razze?”, immobilità forse?
No, noi dovremo avere innanzi­
tutto la certezza di paternità e la
certezza della parentela dei nostri
soggetti, sapere anticipatamente
se incorreranno in patologie gravi
che spesso fanno morire i sogget­
ti ancora giovani, se incorreranno
in problemi gravi di riproduzione,
come succede in tante razze che
se non vengono assistite non si
riproducono (fecondazione artifi­
ciale assistita, parti cesarei, mor­
talità infantile, mortalità giovanile
ecc.
Dici che molte cose sentite a
Grosseto non sono scientifica­
mente validate, ma quelle che ci
ripetiamo tra di noi sui segugi lo
sono mai state?
Che un unghia sia nera o marrone
aggiunge qualche vantaggio al no­
stro Segugio?
Quando mi ricordi del famoso im­
buto formato dalle lunghe orec­
chie del Segugio, che portava me­
glio l’effluvio odoroso alle narici, e
che per anni ci ha fatto da guida,
aveva qualcosa di razionale?
Basta guardare l’iconografia dei
nostri Segugi per apprezzare la
grande lunghezza delle orecchie
che ha imperversato per decenni
in tutti, e dico tutti, gli allevamenti.
Pensi che queste cose siano facili
da cambiare senza essere ambi­
ziosi?
Tante cose sono state cambiate,
ma tante ancora se ne devono
cambiare.
Certo che questi miei intenti
sono molto ambiziosi, ma al con­
trario dovremmo attendere gli
eventi e basta?
Si potrà certamente sbagliare,
si potranno non raggiungere gli
obiettivi prefissati, ma pensare
che basti avere un soggetto feno­
tipicamente o funzionalmente a
posto, non ci dà nessuna certezza
di salute delle razze.
Quindi come puoi comprendere,
bisogna aggiungere un altro con­
cetto al buono e bello: “Sano ge­
neticamente”. Le possibilità vanno
sfruttate, in questo momento ce
le abbiamo e le dobbiamo utiliz­
zare anche se a qualcuno queste
cose non piacciono.
Vincenzo Ferrara
3
23
L’
Expo Mondiale
Baldo (SIPR)
Campione del Mondo
di Giovanni Brambilla
Furia di Campello
(Segugio Maremmano)
Campione del Mondo
di Vincenzo Soprano
24
di Milano
da record
Tigre di Giorgio Clementi Bob e Furia Di Campello di Vincenzo Soprano BOS
Tino di Pontenizza di Gilberto Mattiello, Squillo di Rodolfo del Treste e Ulisse di Campello di Antonio Romeo
3
25
Rocky e Nau di Tosini e Tino di Ponenizza, Birba, Kira e Lucy di Gilberto Mattiello
26
Il bel gruppo
dell’Allevamento di Pompiano
Gerlin con Stella (Segugio dell’Appennino) Campione del Mondo
3
27
C
INGHIALI E
CAPRIOLI
INCONTENIBILI
Teorie fantasiose
senza riferimenti tecnici
L’occasione giusta è stata il con­
vegno di Scanno organizzato dal
Gruppo Cinofilo Sagittario-San­
gro, dove Raffaele Pozzi è riuscito
a mettere intorno ad un tavolo la
maggior parte degli attori che si
occupano di gestione della fauna.
A lui vanno i miei ringraziamenti
Squadra di Andrea Bottecchia
28
per aver dato, ad una voce fuori
dal coro, la mia, la possibilità di far
conoscere gli argomenti che non
sono mai stati presentati nei con­
sessi riguardanti la gestione della
caccia agli ungulati con i cani da
seguita.
Erano presenti vari tecnici dell’In­
spra, Lega Ambiente, la Regione
Abruzzo, il PNALM e il presidente
dell’Enci.
Al convegno sono state presen­
tate varie relazioni interessanti,
di cui la prima, di Walter Trocchi
sulla starna. In questa relazione
è stato evidenziato con dati cer­
ti la quasi completa eradicazione
di questo selvatico dal territorio
italiano. Quando c’è stata la pos­
sibilità di poter fare domande, ho
chiesto come mai l’Inspra, in una
situazione di totale scomparsa
della starna dal territorio italiano,
ne autorizzi la caccia e non dia
parere di vietarla fino a quando
i censimenti decreteranno even­
tualmente la possibilità di rico­
minciare a cacciarla.
Il Dr. Trocchi ha ammesso una
grave condizione di squilibrio del­
le popolazioni di ungulati, e prima
di chiudere il suo intervento ha
Annata di
gestione
1973
1974
1975
1976
1977
1978
1979
1980
1981
1982
1983
1984
1985
1986
1987
1988
1989
1990
1991
1992
1993
1994
1995
1996
1997
1998
1999
2000
2001
2002
2003
2004
2005
2006
2007
2008
2009
2010
2011
2012
2013
Specie
Capriolo
Capriolo
Capriolo
Capriolo
Capriolo
Capriolo
Capriolo
Capriolo
Capriolo
Capriolo
Capriolo
Capriolo
Capriolo
Capriolo
Capriolo
Capriolo
Capriolo
Capriolo
Capriolo
Capriolo
Capriolo
Capriolo
Capriolo
Capriolo
Capriolo
Capriolo
Capriolo
Capriolo
Capriolo
Capriolo
Capriolo
Capriolo
Capriolo
Capriolo
Capriolo
Capriolo
Capriolo
Capriolo
Capriolo
Capriolo
Capriolo
invitato anche i propri colleghi, di
non eccedere nel protezionismo,
poiché nel prossimo futuro diven­
terà sempre più difficile riuscire
a contenere le popolazioni ple­
toriche di caprioli, cinghiali, cervi,
daini ecc.
Quest’ultimo razionale avver­
timento dovrebbe far riflettere
tutte le istituzioni e tutte le asso­
ciazioni venatorie, perchè se do­
vessero trascurare il consiglio di
Trocchi, si troverebbero affronta­
re problemi molto gravi nel pros­
simo futuro.
Ecco la mia posizione riguardo
Assegnazioni prelievi
fuori dai parchi
18796
58420
57652
59121
62379
67191
80653
85170
91166
97920
99956
111585
119910
131458
144006
156478
173277
194167
218084
254096
282351
309727
327481
353297
394574
434305
467444
485117
499874
509796
532227
561655
574237
585520
560332
558349
583242
595342
613300
585803
615757
questo argomento:
l’Ispra e il suo indirizzo mitteleu­
ropeo a mio parere sta esageran­
do nel propinare alle amministra­
zioni migliaia di corsi, con l’intento
finale di vietare l’utilizzo del cane
per la caccia, sia da seguita e sia
da ferma.
Vi voglio elencare quanti tipi di
corsi, a pagamento per il cacciato­
re, senza i quali in molti posti non
si potrebbe andare a caccia, ven­
gono proposti giornalmente dalle
amministrazioni provinciali:
1)abilitazione per la caccia al cin­
ghiale.
Realizzazioni prelievi
fuori dai parchi
50700
58563
59426
63205
63220
66692
62487
70397
77466
85044
89443
98445
108687
120707
131068
143476
157076
179166
199323
235215
261418
285319
302744
327403
367288
395657
408627
430262
445238
461689
483412
502771
505433
509726
501345
487984
507898
522188
530805
544960
553083
40 anni di prelievi fatti esclusivamente con i cani da seguita
(dati Organizzazione Nazionale Caccia e Fauna Selvatica - Francia)
3
29
I relatori del Convegno
30
2)abilitazione per capo caccia al
cinghiale
3)abilitazione per cane limiere
4)brevetto di muta
5)abilitazione al controllo di spe­
cie diverse dal cinghiale
6)abilitazione per la caccia di se­
lezione
7)abilitazione per conduttore di
cane limiere
8)abilitazione per il recupero di
animali feriti
9)abilitazione per le rilevazioni
biometriche
Al momento non ne ricordo più
ma a qualcuno di voi ne verranno
in mente altri.
Ma secondo voi questa tendenza
non è un tentativo per distrugge­
re la nostra amata attività segugi­
stica?
Al convegno di Scanno ho eviden­
ziato che nessuna amministrazio­
ne ha mai valutato i risultati di que­
ste scelte scellerate, praticate da
circa vent’anni e che ad oggi non
hanno portato al risparmio di un
solo euro, anzi le spese di risarci­
mento dei danni da fauna selvatica
sono aumentate, in alcuni casi in
maniera esponenziale. In allegato
troverete il riassunto della caccia
al capriolo in Francia, dati dell’Or­
ganizzazione Nazionale Caccia e
Fauna Selvatica. In questa tabella
potrete verificare la gestione di
40 anni effettuata con censimenti,
attribuzione del numero di capi,
prelievo fatto esclusivamente con
i cani da seguita. Per farci digerire
tutti i corsi a pagamento e senza
alcun risultato di risparmio sui
danni, l’Ispra ha volontariamente
trascurato, di concerto con tante
amministrazioni della caccia, con
la complicità di tante, o diciamo
di tutte le associazioni venatorie, i
dati di chi, in maniera inoppugna­
bile dopo 40 anni di monitoraggio,
ha praticato la caccia al capriolo
solo con i cani da seguita.
Il dato del 2013 è eloquente: in
Francia sono stati prelevati circa
600.000 caprioli sui circa 650.000
assegnati. Quindi, nonostante
l’uso del cane da seguita, per 40
anni non è stata destrutturata
alcuna popolazione di capriolo e
con difficoltà ogni anno si cerca
di raggiungere l’obiettivo degli
abbattimenti preventivati. Pensate
cosa sarebbe successo all’ambien­
te se non fosse stato adottato
un prelievo così oculato! In Italia
l’eccesso di cervidi provoca danni
maggiori ai boschi cedui, i compe­
tenti possono verificare che la ri­
crescita è rallentata fino al punto
di far prendere al bosco un aspet­
to di cespugliato. Per questo è
giunto il momento di riflettere ed
agire, prima che sia troppo tardi.
La stessa cosa vale per il cinghiale,
che grazie ai serbatoi di protezio­
ne sta distruggendo molti habitat
italiani.
Mi ha fatto tenerezza una signo­
ra che cercava di spiegare che il
cane limiere non disturba gli altri
animali,non si devono disturbare
le volpi, le lepri, i caprioli! E’ assur­
do usare queste farneticazioni per
tentare di eliminare una forma di
caccia storica radicata nel nostro
paese, quella con i cani da seguita
a vantaggio di un’altra forma che
porta la gestione degli ungulati al
fallimento totale.
La gestione di ogni cosa prevede
risultati, altrimenti non può chia­
marsi tale, nella situazione attuale
ruba solo risorse alle amministra­
zioni, spesso piene di problemi
economici. Ma possibile che dopo
vent’anni di fallimenti nessuno ha
mai chiesto agli amministratori i
risultati di questo tipo di gestione
della fauna selvatica?
Solamente un aumento di danni,
distruzioni di ecosistemi, di in­
dennizzi e di incidenti stradali. Di­
menticavo le tante parcelle pagate
a questi super protezionisti!
Dai loro cilindri di prestigiatori
hanno cavato la girata, come se
si dovesse fare un lavoro di rifi­
nitura, non di riduzione drastica
di un gran numero di capi danno­
si all’agricoltura e alla sicurezza
stradale.
Hanno demonizzato la bracca­
ta, termine improprio, visto che
ad esclusione di poche province,
non la si pratica da nessuna parte.
La vera braccata, tipica della To­
scana, è vietata in molte regioni,
in altre non è stata mai praticata,
ma il termine calza a pennello per
denigrare la caccia con i cani da
seguita, orde di cani famelici che
Gli incidenti causati da animali
selvatici 1995-2007
ANNO
INCIDENTI
1995
17
1996
5
1997
22
1998
48
1999
52
2000
95
2001
317
2002
396
2003
460
2004
628
2005
603
2006
800
2007
1.005
distruggono tutto!
Tutti noi sappiamo che la caccia
al cinghiale più praticata in Italia è
quella che prevede prima la trac­
ciatura degli animali, poi la sciolta
dei segugi sulla passata degli ani­
mali; la caccia classica con i cani da
seguita, sempre più addestrati su
di un solo tipo di animale. Peccato
che tanti nostri colleghi vogliano
volutamente storpiare la realtà,
con l’intento di denigrare la cac­
cia col segugio e favorire quella
di selezione. Peccato che intanto,
grazie a questa gretta e oppor­
tunistica mentalità, tanto denaro
pubblico venga dissipato per con­
Costi delle polizze e risarcimenti
erogati dalla Regione
Fonte: Elaborazione Coldiretti Marche su
dati Regione Marche - Servizio Caccia e
Pesca
ANNO
EURO
2001
250.000
2002
440.000
Dato non disponibile
2003
2004
1.300.000
2005
1.850.000
2006
1.300.000
2007
3.000.000
Fonte: Elaborazione Coldiretti Marche su
dati Regione Marche - Servizio Caccia e
Pesca
tinuare a pagare i danni.
È di pochi giorni fa la notizia della
morte in Sicilia di un uomo ag­
gredito da un cinghiale, la notizia
ha scatenato commenti su tutti i
giornali, ma gli unici ascoltati sono
sempre i protezionisti, mai un’in­
tervista ad un cacciatore com­
petente. In questi giorni ho letto
tante idiozie, tra queste, quella
che riguarda il rapporto di mille
lupi e un milione di cinghiali pre­
senti sul territorio italiano, per cui
la soluzione del problema sarebbe
quella di aumentare il numero di
lupi! Che scienziati!
Questi commenti sono degni di
dinamiche disneyane, altro che di
esperti di gestione!
Lo stato italiano per gli eccessi di
ungulati spende più di 100 milioni
di euro ogni anno, insostenibile in
un’economia disastrata.
Questo conto dovrebbero sal­
darlo i gestori fallimentari degli
ultimi 20 anni, i veri colpevoli di
questa deriva animalista che sta
dissipando le risorse dei cittadini
e distruggendo il territorio.
Gli stessi diffamatori che tentano
costantemente di incolpare il no­
stro amato Segugio, senza avere
uno straccio di prova, solamente
per avvalorare le loro scelte disa­
strose.
Vincenzo Ferrara
Gli incidenti per Provincia causati da animali selvatici nel 2007
PROVINCIA
ANCONA
ASCOLI/FERMO
MACERATA
PESARO/URBINO
TOTALE
MARCHE
INCIDENTI
INCIDENTI INCIDENTI INCIDENTI
INCIDENTI
A CAUSA DI A CAUSA DI A CAUSA
A CAUSA
TOTALI
CAPRIOLI
CINGHIALI DI ISTRICI
DI DAINI
201
40
103
36
5
98
41
38
1
254
55
151
17
3
452
288
75
23
43
1.005
424
367
77
51
Fonte: Elaborazione Coldiretti Marche su dati Regione Marche - Servizio Caccia e Pesca
3
31
IV
Trofeo
TROFEO
ROMAGNOLO
DI ECCELLENZA
CAC-CACIT SU LEPRE
L’agonismo cinofilo-sportivo ha
nuovamente trionfato con gran­
de visibilità sui selettivi compren­
sori in terra di Romagna, dove il
6-7 giugno i concorrenti migliori,
provenienti da tutta Italia, si sono
misurati in terreni vari, che anda­
vano dalle armoniose colline cinte
dai vigneti di Sangiovese sino agli
alti pascoli del Monte Fumaiolo.
Si può fare! Il tutto è nelle mani
32
di chi organizza le prove cinofile.
Miserrime ed inconcludenti con­
getture mediatiche supportate
da nullità cinofilo-selettive ren­
dono “Maestri” dell’inesistente
personaggi che di cinofilia non
capiscono una cippa. Questi, il cui
destino non è altro che quello di
sopperire per sempre nella terra
asciutta e vuota delle loro malsa­
ne idee, qui non sono i benvenuti.
La selezione va praticata non solo
sui nostri segugi ma soprattutto
sugli umani che li accompagnano
(spesso in modo inconsciente), sui
giudici ENCI, che li esaminano e
che hanno la onerosa responsabi­
lità di fare la cernita dei migliori
soggetti assegnandogli qualifiche
più o meno prestigiose, sul perso­
nale che in ogni settore è ruolo
partecipe dell’evento. Solo così si
Il Sindaco di Galeata premia Carlo Generotti vincitore
del IV Trofeo Romagnolo di Eccellenza
può ambire a gratificanti e stra­
ordinari risultati, solo in questo
modo saremo un polo attrattivo
in special modo per i neofiti. Ban­
do agli intrallazzi ed alle cospira­
zioni massoniche senza senso. Mai
osare pensare di ridimensionare i
Titani del passato dobbiamo attin­
gere dai loro insegnamenti, riflet­
tere, argomentare, confrontarci e
rispettare le idee altrui. La verità
è spietata in cinofilia è impossibi­
le ingannarla e vince sempre con
l’impulso e la forza del sacrificio,
dell’umiltà e della costanza. In un
arco di tempo di sessant’anni dalla
costituzione della nostra società e
con la dedizione imperterrita ed
intelligente di encomiabili segu­
gisti, possediamo segugi di tutto
rispetto, siamone orgogliosi! Le
sirene del male restino a sper­
nacchiare fra Scilla e Cariddi, noi
navighiamo sicuri nella giusta rot­
Accompagnatori e organizzatori
del Trofeo Romagnolo di Eccellenza
con al centro il Sindaco di Galeata Elisa Deo
33
Trofeo
Silvano Molino
secondo classificato
a Galeata
ta. D’esempio dovrebbe essere la
tavola rotonda tenutasi il sabato
pomeriggio, senza la presenza di
illustri professoroni oppure ve­
tero- tecnocrati, ma composta
da noi segugisti appassionati, dai
concorrenti,la vera anima della
cinofilia. In questo bel clima di
confronto, su iniziativa del Presi­
dente Vincenzo Ferrara, si sono
toccati i temi più disparati, dalla
nuova scheda di valutazione ad
argomenti di carattere scientifico
come la colorazione del manto,
oppure delle unghie sino alla trac­
ciatura genetica, dove il grande
Gianni Zaccagno (lui sì Maestro)
ha dato sfoggio della sua cultura
ed esperienza da allevatore pro­
pinando perle di saggezza. Questo
deve essere lo spirito che deve
animare le prove cinofile.
In tutto questo contorno, dove
Federico Bellucci
terzo classificato
a Galeata
34
hanno partecipato ben 42 mute,
i cani di passata sono risaliti sul
podio, riconfermando, qualora ve
ne fosse necessità, che il loro me­
todo di lavoro è vincente. Vince il
IV Trofeo Romagnolo d’eccellen­
za CAC-CACIT la pluridecorata
muta di GENEROTTI CARLO
che ha sommato nei due giorni di
gara il punteggio di 336,3. In se­
conda posizione la muta di BEL­
LUCCI FEDERICO, già vincitrice
di due passate edizioni del nostro
Trofeo, con punti 330,2, mentre
il terzo posto è andato a MOLI­
NO SILVANO con punti 328,9. Il
Premio del “Miglior cane in una
delle 2 prove” è stato assegnato
a ZARA di MASTROGIACOMO
GUIDO, la quale si è fregiata,
con la qualifica di 180, del CACCACIT. La “Migliore muta della
seconda giornata” è andata alla
compagine dei rosso fulvi dell’um­
bro MACCABEI PAOLO.
Colgo l’occasione per ringraziare
lo staff della Pro Segugio di ForlìCesena e gli accompagnatori, ma
anche l’instancabile Atos Mazzoni
e la Pro Loco di Galeata, il sindaco
di Galeata Elisa Deo, che ha patro­
cinato la nostra manifestazione ed
il Presidente della Federcaccia di
Galeata Boris Malpezzi, che ogni
anno si prodiga nel raccogliere le
firme dei proprietari e concessio­
nari terrieri, nonché i proprietari
delle AFV “San Paolo”di Fabbri
cav. Fabio e “Sasseto Mortano”
del dott. Claudio Ravaioli.
Speriamo di migliorarci anno per
anno con l’auspicio che questo
Trofeo si confermi come una vera
Classica del Segugismo. Al 2016!
Martino Michelangelo
2
Trofeo
ºTROFEO
BS PLANET
Nelle giornate dell’8 e 9 agosto
2015, nei territori dei comuni di
Vergato, Gaggio Montano, Griz­
zana Morandi e Savigno (oggi
Valsamoggia), nella splendida cor­
nice dell’appennino bolognese
si è svolto il 2° Trofeo BS Planet,
C.A.C. su cinghiale categorie sin­
goli e coppie.
Le due giornate di prova, nono­
stante le elevate temperature del
periodo, sono state caratteriz­
zate dalla notevole presenza di
concorrenti sia locali che prove­
nienti da altre regioni italiane ed
hanno consentito di giudicare 15
soggetti nella categoria singoli e
9 coppie.
CAC SU CINGHIALE
Nella giornata del 9 agosto, in
concomitanza, si è disputata an­
che la finale del 1° Campionato
Regionale riconosciuto dell’Emilia
Romagna, categoria singoli; per
la categoria coppie la finale del
Campionato Regionale si era già
svolta a Ravenna nella giornata del
1° agosto 2015.
La notevole partecipazione a que­
sta prova di lavoro per cani da
cinghiale in terreno libero, che a
causa di stringenti regolamenta­
zioni regionali si è ripetuta anche
quest’anno in un periodo poco
adatto allo svolgimento di prove
di questo tipo, è senza dubbio da
attribuire agli organizzatori, la se­
zione pro-segugio di Bologna e la
società BS Planet Srl.
Soprattutto il buon fine della pro­
va è da attribuire alla collabora­
zione delle squadre di cinghialai
locali, la Gaggese, la Vergatese, la
Gallo Nero, la Prima Valle Borgo­
novo e la SCAV Valsamoggia che
oltre a mettere a disposizione i
territori di caccia loro assegnati,
si sono materialmente adoperati
per curare ogni particolare della
prova.
Quest’ultimo aspetto è di fonda­
mentale importanza per lo svol­
gimento delle prove di lavoro in
terreno libero, soprattutto su
cinghiale; infatti, nei territori ove
53
Viola di Angiolini Campionessa Regionale su cinghiale Emilia-Romagna 2015
Trofeo
36
si avvia un percorso organizzativo
di questo tipo, capita solitamente
di trovare poca collaborazione
da parte delle squadre locali che
a causa di errati preconcetti ten­
dono a non offrire il loro aiuto, la
loro esperienza e la loro cono­
scenza dei territori e, soprattutto,
ad evitare l’utilizzo delle zone di
caccia.
La maturità dei cacciatori di que­
sto scorcio di appennino bolo­
gnese, invece, è stata tale che già
dalla seconda edizione del Trofeo
BS Planet a visto aumentate le
squadre che hanno messo a di­
sposizione oltre che competenti
accompagnatori ed i territori di
caccia anche la loro fattiva col­
laborazione per poter gestire al
meglio le due giornate di prove e
le dieci batterie di concorrenti.
Ovviamente per la buona riuscita
di una prova di lavoro di questo
tipo non poteva mancare, oltre
ad una giusta presenza di cinghiali,
una nutrita varietà di specie sel­
vatiche che hanno reso la stessa
ancor più selettiva ma, soprattut­
to, non poteva mancare una giuria
competente ed esperta.
A tale proposito, un ringrazia­
mento particolare va al Presiden­
te nazionale della SIPS Vincenzo
Ferrara che anche quest’anno ci
ha onorato della sua presenza
che, unitamente ai colleghi giudi­
ci Italo Capri, Felice Bracco, Ni­
cola Luzzi e Franco Virgili, hanno
sapientemente e con attenzione
valutato le qualità dei soggetti in
prova.
Il 2° Trofeo BS Planet è stato vin­
to per la categoria singoli dal cane
Zira di Colinelli con la qualifica di
Ecc. punti 165, mentre per la ca­
tegoria coppie dai cani Randello e
Gerry di Gandini con la qualifica
di Ecc. punti 169,5. Inoltre, al se­
condo e terzo posto delle cate­
gorie singoli e coppie si sono qua­
lificati, rispettivamente: Silvio di
Degli Esposti con qualifica di Ecc.
punti 160; Candido di Butini con
qualifica di M.B. punti 153; Lillo e
Salcio di Ribechini con qualifica
di Ecc. punti 166; Brina e Birba di
Giorgi con qualifica di M.B. punti
159.
Particolarmente apprezzata è
stata la presenza di giovanissimi
conduttori come Riccardo Borri
ed Elia Giorgi che, al pari dei loro
colleghi più anziani, hanno manife­
stato competenza e attitudine nel
condurre i loro soggetti nei turni
di prova.
Altro particolare da sottolineare
è che alla prove sono stati pre­
sentati soggetti appartenenti a di­
Colonna del XV secolo con l’emblema
del Comune di Vergato (Bologna)
verse razze di cani da seguita, sia
italiane che estere.
La classifica finale del 1° Campio­
nato regionale dell’Emilia Roma­
gna, che come detto si è disputata
per la categoria coppie sabato
1° agosto 2015 nei territori del­
la Provincia di Ravenna e curata
Circe e Zira di Colinelli,
Compione Regionale Emilia-Romagna 2015 categoria coppie su cinghiale
dal Presidente Provinciale Medri
Otello, e per la categoria singoli
nei medesimi territori della pro­
va riferita al 2° Trofeo BS Planet,
nella giornata del 9 agosto 2015,
è risultata la seguente: per la ca­
tegoria singoli al 1° posto si è
classificata Viola di Angiolini con
la qualifica di Ecc. punti 170; al
2° posto Tigre di Michelini con la
qualifica di Ecc. punti 165 e al 3°
posto Lady di Neretti con la qua­
lifica di B. punti 140, mentre per
la categoria coppie al 1° posto si
sono classificati Circe e Zira di
Colinelli con la qualifica di ECC.
punti 160; al 2° posto Rimettilo e
Pruno di Senzi con la qualifica di
M.B. punti 154 e al 3° posto Mino
e Spina di Elmi con la qualifica di
M.B. punti 153.
SEGUGISTI SUL PIEDE DI GUERRA!
Un ringraziamento particolare
alla società BS PLANET Srl, soste­
nitrice e sponsor della manifesta­
zione e alla squadra cinghialai “La
Gaggese” che ha messo a dispo­
sizione, tra l’altro, la propria sede
e con le sue cuoche curato anche
gli incontri conviviali che hanno
caratterizzato alcuni momenti fi­
nali delle due giornate di prove.
Un arrivederci alla prossima edi­
zione.
Giovanni Petrucci
I risultati delle due giornate di prova sono i seguenti:
Sabato 8 agosto:
Batteria n. 1 – cat. singoli - Giudice Italo Capri
• 1° Zira di Colinelli – Ecc. 165;
• 2° Iro di Cucini – B. 140;
Batteria n. 2 – cat. Singoli - Giudice Felice Bracco
• 1° Silvio di Degli Esposti – Ecc. 160;
Batteria n. 3 – cat. Singoli - Giudice Nicola Luzzi
• nessun qualificato
Batteria n. 4 – cat. coppie - Giudice Franco Virgili
• 1° Randello e Gerry di Gandini – Ecc. 169,5;
• 2° Pippo e Bufera di Vergagni – M.B. 157;
Batteria n. 5 – cat. coppie - Giudice Vincenzo Ferrara
• 1° Brina e Birba di Giorgi – M.B. 159;
• 2° Mambo e Ugo di Marata – A.B. 131;
Domenica 9 agosto:
Batteria n. 1 – cat. singoli - Giudice Nicola Luzzi
• 1° Fumo di Petrucci – B. 141;
Batteria n. 2 – cat. singoli - Giudice Franco Virgili
• 1° Candido di Butini – M.B. 153;
• 2° Scugnizza di Ciabatini – M.B. 150;
Batteria n. 3 – cat. coppie - Giudice Italo Capri
• 1° Lillo e Salcio di Ribechini – Ecc. 166;
Campionato regionale Emilia Romagna
Batteria n. 4 – cat. singoli - Giudice Felice Bracco
• 1° Tigre di Michelini – Ecc. 165;
• 2° Lady di Neretti – B. 140;
Batteria n. 5 – cat. singoli - Giudice Vincenzo Ferrara
• 1° Viola di Angiolini – Ecc. 170.
FVG: UN PIANO FAUNISTICO VENATORIO CONTRO I CANI DA CACCIA
Ci eravamo illusi che, pazientando,
i tempi bui in cui la Regione maltrattava il settore venatorio sarebbero finiti e che con l’avvento della
nuova amministrazione regionale la
stagione dei danni era terminata. Invece non è stato così. Quando, infatti,
abbiamo letto le nuove disposizioni
contenute nel piano faunistico regionale, recentemente approvato dalla
Giunta su proposta dell’assessore
alla caccia, abbiamo capito che ci
eravamo illusi e che anche quest’ultimo non ci sembra all’altezza della
situazione. Il perché è presto detto.
La miriade di pagine del documento
regionale contengono un complesso
di norme insensate e contraddittorie,
praticamente un aborto venatorio.
Esattamente ciò che Pro segugio
andava sostenendo fin dalla prima
stesura e che aveva tentato di far
modificare inviando le proprie osservazioni che successivamente erano
state illustrate in forma dettagliata
proprio all’assessore di riferimento. Il
tutto, però, è stato ignorato con irrisoria noncuranza. È difficile condividere un documento che contempla
l’attività venatoria a caprioli e cervi
con i segugi e poi, di fatto, vieta le
prove cinofile finalizzate a seleziona-
re geneticamente i soggetti più idonei anche per quanto riguarda il loro
grado di educazione. Più propriamente: nelle premesse si dichiara di
volere selezionare cani certificati e
poi praticamente se ne vieta l’attività propedeutica alla certificazione.
Ed è altrettanto incomprensibile vietare l’uso del segugio per la caccia al
cinghiale nella fascia pedemontana
dichiarata di eradicazione del suide,
considerando tale forma di prelievo
non idoneo rispetto alla caccia di
selezione. Se ciò fosse tecnicamente
valido, l’assessore o chi per lui ci dovrebbe spiegare come mai a Trieste
e nella parte del Goriziano dove si
pratica esclusivamente la caccia selettiva al cinghiale, gli animali stiano
letteralmente invadendo i centri abitati, creando pericoli per le persone,
mentre stranamente questo non accade nei territori dove si caccia con i
cani. Certo, servirebbe più spazio per
spiegare tutte le stranezze partorite
dagli uffici e dall’assessore regionale, un’accoppiata che ha pensato
bene anche di ridurre le quantità e
i periodi di prelievo di alcune specie
migratorie nonostante l’Europa ne
abbia da tempo certificato lo stato
di ottima salute. Anche l’istituzione di
ulteriori fasce di rispetto dalle zone
di protezione altro non è stato che
l’ennesimo atto d’imperio perpetrato alla categoria dei cacciatori che
impiegano il cane da seguita per
indirizzarli verso forme di caccia alternative. Insomma, per dirla tutta,
capiamo che la caccia crei fastidio
all’assessore (e non soltanto a lui),
ma crediamo che Paolo Panontin,
con l’ausilio dei suoi collaboratori,
questa volta abbia toccato il fondo.
Lo dimostra anche il recente parere emesso dagli uffici regionali sugli
orari in cui si può esercitare la caccia
che ha generato confusione in tutto
il comparto con il rischio di sanzioni
e penalizzazioni non indifferenti. A
fronte di tutto ciò, ci auguriamo che
i cacciatori friulani rispondano con
un sussulto d’orgoglio. Compito degli
amministratori regionali dovrebbe
essere quello di trasformare la caccia in una cosa seria, come in tutto
il resto d’Europa. Ma ciò, nel nostro
paese, non sembra possibile perché
seri non ci sentiamo di ritenere coloro che ciclicamente sono deputati
a farlo.
Sandro Levan
Presidente Regionale FVG
Pro Segugio
37
C
ONSIDERAZIONI
SULLE
VERIFICHE ZOOTECNICHE
Cari concorrenti e cari giudici, par­
tecipando alle prove anche come
semplice spettatore ho sempre più
l’impressione che spesso venga meno
il rispetto reciproco che ci dovrebbe
essere fra la classe giudicante e chi
sottopone al suo giudizio i propri au­
siliari, per ricevere in cambio le giu­
ste indicazioni sul percorso selettivo
intrapreso in modo da migliorarne le
caratteristiche morfo-funzionali.
Ricordiamoci sempre, infatti, che le
nostre sono (o, almeno, dovrebbero
essere) a tutti gli effetti delle verifiche
zootecniche...!
Io penso che alla base di tutto ci sia
la malafede e la natura del sospetto
ormai profondamente radicata nel
nostro DNA e ritengo che questo
modo non solo di agire, ma anche
di pensare stia seriamente minando
le fondamenta del nostro “mondo”,
quello della cinofilia segugistica.
Pretendiamo dai giudici l’uniformità
nei giudizi, e certo ciò sarebbe sacro­
santo, ma non dimentichiamoci mai
che abbiamo a che fare con uomini
che – come tali – non potranno mai
essere infallibili. Permettetemi, da ex
portiere di una squadra di calcio, un
paragone con quanto succede in que­
sto sport, il più popolare nel nostro
Paese: nonostante la presenza sul ret­
tangolo di gioco di 5 arbitri, di decine
di telecamere che permettono, con la
moviola, di sviscerare in mille modi
un singolo episodio, gli errori di giu­
dizio sono all’ordine del giorno! Non
si è mai tutti d’accordo, anzi per dieci
persone ci sono dieci interpretazioni
diverse!
E’ nella natura umana (e quindi anche
di un giudice!) sbagliare, così come in
certi casi lasciarsi suggestionare dal
nome del conduttore, plurititolato
vincitore di campionati e trofei a livel­
lo nazionale o internazionale (suddi­
tanza psicologica...). Ma la buona fede
non si può e non si deve mai mettere
in discussione.
Noi concorrenti, siamo sicuri, durante
il turno di prova, di vedere sempre il
giusto? Penso proprio di no!
Il giudice in 45 minuti deve giudicare
ciò che vede, non sempre può resta­
re a stretto contatto con i cani, sta
anche a noi cercare di metterlo nel­
le condizioni di limitare al minimo gli
errori...
La nuova scheda di valutazione (sicu­
ramente ben modificata, a mio pare­
re) impone all’esperto-giudice di
ripassare gli standard morfologici del­
le varie razze, così da evitare di cade­
re in grossolani errori.
Oggi tutti i conduttori conoscono
bene lo standard della razza dei loro
ausiliari e si partirebbe con il piede
sbagliato se il giudice non dimostrasse
sicurezza nel giudicare la morfologia
al momento della sciolta.
La SIPS dovrebbe farsi portavoce
presso l’ENCI della necessità indero­
gabile di incentivare corsi di aggiorna­
mento per i giudici e soprattutto per
i CONCORRENTI.
Raduno Nazionale di Casale Monferrato. I migliori gruppi
38
E perché non ripercorrere una stra­
da già intrapresa anni fa, se non vado
errato, e poi caduta nel dimenticatoio,
di istituire la figura del commissario di
prova? Nel calcio a qualsiasi livello, ad
esempio, il commissario va a visionare
gli arbitri per normale routine.
Per quanto riguarda noi concorrenti,
se partiamo dal presupposto che i
giudici si lascino condizionare da fat­
tori esterni o, peggio ancora, agiscano
per partito preso in malafede, allo­
ra sarebbe più opportuno restare a
CASA, andare ad addestrare oppure a
caccia, ma non partecipare alle prove.
Se si dovesse essere colpiti da un
ingiustizia chiara, bisogna avere il co­
raggio di fare nomi e cognomi, sot­
toscrivendo un formale esposto da
consegnare al delegato ENCI, se pre­
sente, oppure da inviare direttamente
all’Ente, non restare nel vago e creare
problemi a tutto il nostro mondo.
Anche coloro che rivestono cariche
al vertice del nostro sodalizio do­
vrebbero stare ben attenti prima di
parlare, perché certe parole possono
essere estrapolate da un contesto e
strumentalizzate provocando danni.
In questo periodo non ne abbiamo
bisogno. Per concludere, cerchiamo
TUTTI e dico TUTTI di ricompattar­
ci per il bene del nostro mondo: le
divisioni, in qualsiasi campo, non han­
no mai rafforzato ma indebolito! E’ il
minimo che dobbiamo ai nostri tanto
amati segugi.
Marco Tosini
dalle
Sezioni
Alessandria
Raduno Nazionale a Casale Monferrato
L’unico raduno nazionale per razze da segui­
ta italiane ed estere in programma in Piemonte
nell’anno 2015 si è svolto sabato 2 Maggio 2015 a
Casale Monferrato (AL). L’allestimento della mani­
festazione è stato curato dalla locale Sezione Pro­
vinciale SIPS che, per l’occasione, si è avvalsa della
collaborazione del Gruppo Cinofilo Alessandrino,
organizzatore del 7° “International Dog Show”. Si
è trattato di una “tre giorni cinofila” comprenden­
te l’Expo Internazionale CAC-CACIB di Alessandria,
l’Expo Nazionale CAC di Asti ed una serie di raduni
di razza, fra i quali – oltre a quello dei segugi – spic­
cavano analoghe rassegne dedicate ai cani lupi ce­
coslovacchi, ai pastori inglesi (collie, border, bobtail,
bearded e corgi), ai kurzhaar, ai setter ed ai cao de
agua portoghesi. Secondo una tradizione consolidata
nel tempo, anche il raduno di quest’anno era valido
fra l’altro per il Trofeo “Pasquale Minella”, dal mo­
mento che, come da alcuni anni a questa parte, la
partecipazione al raduno dà diritto ad acquisire pun­
ti per l’edizione successiva del “Minella”, purchè av­
venga con un numero di soggetti adeguato alla classe
d’interesse (vale a dire, uno per la classe singolo, due
per la classe coppie ed almeno quattro per la classe
mute). Il tutto finalizzato ad incentivare la presenza
dei segugisti, solitamente più propensi ad iscrivere i
propri ausiliari alle prove di lavoro che non alle expo,
non riconoscendo la grande importanza che riveste,
per la selezione di una razza, anche il controllo delle
caratteristiche morfologiche, oltrechè di quelle fun­
zionali. Teatro dell’evento in questione, il Polo Fieri­
stico di piazza d’Armi, già sede in passato di impor­
tanti rassegne di altro genere e dell’annuale “Fiera
di S. Giuseppe” organizzata dal Comune di Casale
Monferrato, sotto il patrocinio del quale si è svolta
l’intera manifestazione. In una cornice così prestigio­
sa, la giuria – composta dagli esperti italiani Sandra
Piscedda ed Alessandro Braga e dal francese Renè
Favre – ha valutato, sotto gli occhi di un pubblico
appassionato ed attento, la rispondenza ai rispettivi
standard morfologici di un centinaio di soggetti, in
rappresentanza di 12 delle razze riconosciute dal­
la Federazione Cinologica Internazionale e tutelate
dalla SIPS, fra le quali segugio italiano a pelo raso
(38) ed a pelo forte (23), segugio dell’Appennino a
pelo forte (11), segugio maremmano a pelo raso (6),
petit bleu de Gascogne (4), ariégeois (5), beagle (13),
grand anglo-francais tricolore (7), griffon nivernais
(2), segugio del Giura (1) e briquet griffon vendèen
(1). A quattordici soggetti la giuria ha rilasciato il
Certificato di Tipicità, primo passo per il loro in­
gresso nella cinofilia ufficiale. Per quanto riguarda la
ripartizione delle razze fra gli esperti-giudici, i segugi
italiani a pelo raso sono stati affidati a Sandra Pi­
scedda, i pelo forte, i segugi dell’Appennino ed i ma­
remmani ad Alessandro Braga e le rimanenti a Renè
Favre. Dopo la pausa per il pranzo, si sono disputati
nel pomeriggio sul ring d’onore gli spareggi per desi­
gnare il miglior rappresentante di ognuna delle razze
in concorso (BOB) ed a seguire la miglior coppia ed
il miglior gruppo. Fra le coppie, il giudice Piscedda ha
assegnato la palma di migliore ai segugi italiani a pelo
forte nero-focati presentati dall’Allevamento di Roc­
caverano di Calisto Ferrero; a completare il podio, ai
posti d’onore, i griffoni nivernesi di Andrea Schiap­
pacasse ed i fulvi a pelo raso di Gilberto Mattiello.
Quest’ultimo si è imposto nei gruppi, giudicati da
Braga, precedendo i nero-focati a pelo forte dell’Al­
levamento di Roccaverano e gli ariégeois di Rinal­
do Reale. A giudicare il “Best in Show”, atto finale
della manifestazione, è stato designato – per dovere
di ospitalità – Favre, sotto i cui occhi hanno sfilato
sull’ampio ring i migliori rappresentanti di ogni raz­
za. Questi ha valutato scrupolosamente tutti i sog­
getti non solo in stazione, ma anche in movimento,
prima di emettere il verdetto finale. Verdetto che è
stato comunicato al pubblico presente dallo speaker
in un crescendo musicale di sottofondo costituito
dalla colonna sonora del celebre film del 1992 “L’ul­
timo dei Mohicani”, non a caso premiata all’epoca
come miglior colonna sonora ai Golden Globes ed
all’Oscar. Dopo essere usciti tutti dal ring, lo speaker
ha invitato a raggiungere il podio in ordine decre­
scente, dal terzo al primo classificato, i tre migliori
soggetti del raduno. Tra gli applausi del pubblico ri­
masto in trepidante attesa a bordo ring, hanno fatto
un rapido giro d’onore, prima di salire sui tre gradini
del podio per le foto di rito, la femmina di petit bleu
de Gascogne Chutney du Grand Vieilly del vercellese
Lorenzo Caldera, terza classificata, quindi il maschio
a pelo forte nero-focato Taison dell’Allevamento di
Roccaverano dell’astigiano Calisto Ferrero, secondo
e Riserva di BIS, e la femmina fulva a pelo raso Kira
presentata dal varesino Gilberto Mattiello, vincitrice
del titolo di BIS, ossia di miglior soggetto assoluto
del raduno di Casale Monferrato.
Raduno Nazionale di Casale Monferrato. Il Best in Show
40
dalle
Sezioni
Risultati & Classifiche
Raduno per razze da seguita italiane ed estere
C.A.C. - Casale Monf. (AL), 02/05/2015
SEGUGIO ITALIANO A PELO RASO (Giud.: Piscedda S.)
Maschi
Classe LIBERA = 1° ECC.-C.A.C. Chicco (Tosini)
Classe LAVORO = 1° ECC.-C.A.C. Tino di Pontenizza
(Mattiello)
Femmine
Classe LIBERA = 1° ECC.-R/C.A.C. Brina (Comaroli)
Classe INTERMEDIA = 1° ECC.-C.A.C. (B.O.B.) Kira (Mattiello)
Classe LAVORO = 1° ECC.-C.A.C. Birba (Mattiello)
SEGUGIO ITALIANO A PELO FORTE (Giud.: Braga A.)
Maschi
Classe CAMPIONI = 1° ECC. (B.O.B.)
Taison (Allev. di Roccaverano)
Classe LIBERA = 1° ECC. Gin (Allev. di Roccaverano)
Classe LAVORO = 1° M.B. Fido del Tario (Torta)
Femmine
Classe CAMPIONI = 1° ECC. Duna (Allev. di Roccaverano)
Classe LIBERA = 1° ECC.-C.A.C. Furia del Tario (Torta)
Classe INTERMEDIA = 1° ECC.-R/C.A.C.
Praia di Roccaverano (Allev. di Roccaverano)
Classe LAVORO = 1° ECC.-C.A.C. Aia (Allev. di Roccaverano)
SEGUGIO DELL’APPENNINO A PELO FORTE
(Giud.: Braga A.)
Maschi
Classe LAVORO = 1° ECC. Muschin (Ghisio)
Femmine
Classe LIBERA = 1° ECC.-C.A.C. Madonna (Ghisio)
Classe LAVORO = 1° ECC.-C.A.C. (B.O.B.) Morina (Coggiola)
SEGUGIO MAREMMANO A PELO RASO
(Giud.: Braga A.)
Maschi
Classe LIBERA = 1° ECC. C.A.C. (B.O.B.) Dick (Lucca)
Classe GIOVANI = 1° M.B. Ugo (Vergagni)
BEAGLE (Giud.: Favre R.)
Maschi
Classe CAMPIONI = 1° ECC. Bigbad Voodoo Kooler (Asunis)
Classe LIBERA = 1° ECC.-C.A.C. (B.O.B.)
Alotorius Old Glory Dynamic Star (Allev. Salga)
Classe LAVORO = 1° ECC.-C.A.C.
Waiting for Loves True Kiss Jimmy (Allev. Dell’Isola di Ios)
Classe GIOVANI = 1° ECC. California Gold Rush (Asunis)
Femmine
Classe LIBERA = 1° ECC.-C.A.C.
Birichina di Casa Calbucci (Asunis)
Classe LAVORO = 1° ECC.-C.A.C.
Grace Kelly dell’Isola di Ios (Allev. dell’Isola di Ios)
Classe GIOVANI = 1° ECC. Salga Looney Tune (Allev. Salga)
PETIT BLEU DE GASCOGNE (Giud.: Favre R.)
Femmine
Classe LIBERA = 1° ECC.-C.A.C. Tosca (Caldera)
Classe LAVORO = 1° ECC.-C.A.C. (B.O.B.)
Chutney du Grand Vieilly (Caldera)
ARIEGEOIS (Giud.: Favre R.)
Femmine
Classe LIBERA = 1° ECC. Tosca (Reale)
Classe LAVORO = 1° ECC.-C.A.C. (B.O.B.) Diana (Reale)
GRIFFON NIVERNAIS (Giud.: Favre R.)
Maschi
Classe LIBERA = 1° ECC. Artù (Ghiso)
Femmine
Classe LAVORO = 1° ECC.-C.A.C. (B.O.B.) Lilla (Schiappacasse)
SEGUGIO DEL GIURA (Giud.: Favre R.)
Maschi
Classe LIBERA = 1° ECC.-C.A.C. (B.O.B.) Artù (Piaggio)
Con la premiazione dei migliori soggetti e con lo
scatto delle foto è calato il sipario sul raduno di
Casale Monferrato, in un clima di generale sod­
disfazione da parte di tutti – espositori, giudici ed
organizzatori – per la bella giornata di cinofilia tra­
scorsa, all’insegna dell’amicizia e della sportività, così
come quasi sempre avviene fra segugisti! Alla SIPS di
Alessandria non resta che ringraziare quanti hanno
contribuito, a qualunque titolo, alla migliore riuscita
della manifestazione, a cominciare dalla ditta Mon­
ge, sponsor ufficiale dei “tre giorni” cinofili, per aver
messo a disposizione i sacchi di mangime assegnati
quali premi sul ring d’onore unitamente a prestigio­
se confezioni di vini DOC locali dell’Azienda “Botto
Marco” di Sala Monferrato, con cui sono stati omag­
giati anche i giudici.
Gianedoardo Giordanino
Una nuova sezione SIPS
in Sicilia
Nicola Mobilia è il presidente Pro Segugio
della sezione Nebrodi MESSINA e va a co­
prire un vuoto in questa regioneche ci vedeva
senza alcuna sezione SIPS. Nella convinzione
che questa nuova realtà cinofila in Messina sia
di stimolo e traino affinchè anche nelle altre
province siciliane si vengano a creare operose
sezioni SIPS auguriamo a Nicolino e a tutto il
suo Consiglio un buon lavoro nell’interesse
dei segugi.
41
dalle
Sezioni
Alessandria
Segugi sugli scudi a Malvicino
Nel weekend del 18-19 Apri­
le 2015 i contrafforti appenni­
nici di Malvicino, al confine fra le
regioni Piemonte e Liguria, noti
non solo per la loro vocazione
alla raccolta di funghi e tartufi, ma
anche per i loro magnifici areali
agro-silvo-pastorali a “misura” di
segugio, hanno ospitato la prima
tappa dell’annuale Trofeo “Giusep­
pe Merlino”, verifica zootecnica
con CAC in palio per cani da se­
guita specializzati nella caccia alla
lepre articolata su due prove ed
organizzata in sinergia dalle Sezio­
ni SIPS di Savona ed Alessandria.
Buona – nonostante i timori del­
la vigilia, fugati in extremis - l’af­
fluenza di partecipanti che hanno
sfidato la lepre sugli ostici calan­
chi di tufo tipici di questo angolo
dell’Alto Monferrato, una palestra
dura anche per gli inseguitori più
abili ed avvezzi a questo genere di
terreno, “restio” a trattenere ed a
rilasciare nelle loro narici la flebile
emanazione lasciata dall’orecchio­
na prima di raggiungere il covo,
rendendo oltremodo difficoltosa
la fase di accostamento. A compli­
care ulteriormente il compito di
cani e canettieri ci hanno pensa­
to le condizioni meteorologiche,
42
caratterizzate – soprattutto nella
giornata di domenica – da folate
di vento e pioggia intermittente
che hanno accompagnato buona
parte dei turni e da un’escursione
termica di parecchi gradi nell’arco
della stessa mattinata. Ma, come
ha ben spiegato l’esperto giudi­
ce Mario Villa, trombetta storica
del segugismo del nostro Paese,
il cinofilo-segugista ama le sfide e
si esalta proprio quando il gioco
si fa complicato. Lepri smaliziate e
presenti in numero ottimale (trat­
tandosi, nel caso di Malvicino, di
un’azienda faunistico-venatoria in
cui un’intelligente gestione del­
la lepre da parte del direttoreconcessionario, geom. Angelo
Sasso, ben coadiuvato dalla figlia
Sara, ne permette annualmente
un oculato prelievo col cane da
seguita) sono state alla base di
una verifica zootecnica nel vero
senso della parola. La presenza in
giusta misura di altri mammiferi
selvatici, quali caprioli, cinghiali e
volpi, ha contribuito a creare un
mix di ingredienti ideale affinchè
la giuria potesse esprimere in ma­
niera probante delle valutazioni
tecniche in totale serenità e se­
rietà, in un clima ideale, in cui la
Giovanni Merlino con la sua muta vincitrice del Trofeo
sportività dei concorrenti si è fusa
perfettamente con il loro spirito
agonistico. Come hanno ricordato
a conclusione dei turni di prova gli
esperti-giudici Luciano Brazzarola,
Mauro Casetta, Gianni Gaino e
Mario Villa, in assenza delle quat­
tro fasi classiche della cacciata,
non necessariamente per colpa
dei cani, non è stato possibile at­
tribuire una qualifica agli stessi, ma
i giudici hanno comunque potuto
effettuare delle considerazioni
tecniche su tutti i soggetti sot­
toposti al loro giudizio, dando ai
canettieri, soprattutto se giovani
ed alle prime “armi” (e qualcuno a
Malvicino, per fortuna, si è visto!),
gli opportuni suggerimenti su
cosa fare per migliorare il livello
delle prestazioni non solo dei loro
ausiliari, ma anche di loro stessi.
Il tutto nel pieno rispetto, d’altra
parte, di quanto prescrive l’arti­
colo 1 del regolamento, laddove
riporta – cito testualmente - che
“lo scopo principale delle prove
è di accertare ed evidenziare le
doti venatorie dei segugi al fine di
conseguire, attraverso la selezio­
ne, un miglioramento qualitativo
degli stessi. Esse hanno, inoltre, la
finalità di educare il segugista alle
dalle
Sezioni
forme più classiche della caccia
alla seguita”. Non sono, tuttavia,
mancate le qualifiche, alcune an­
che di un certo spessore, in classe
singolo, come nelle coppie e nelle
mute, in cui si sono sfidati nella
quasi totalità segugi italiani, se si
eccettua una sparuta rappresen­
tanza di segugi esteri costituita da
un singolo e da una muta di ariè­
geois.
Tranne rare eccezioni, tutte le
équipes (tre singoli, undici coppie
e diciotto mute di cat. A, oltre ad
alcune di cat. B) hanno comunque
evidenziato sagacia e maneggevo­
lezza, com’è stato evidenziato in
relazione dai giudici al momento
della premiazione, svoltasi presso
la casa di caccia dell’AFV alla ca­
scina Almetta, in località Saliceto,
in un clima cordiale, oserei dire fa­
miliare. Su tutte, occorre segnala­
re la performance dei vincitori dei
trofei messi in palio dall’Azienda
di Malvicino e dalla SIPS di Ales­
sandria per il miglior punteggio
conseguito nelle diverse classi. Fra
i singoli, si è imposto Pago, segugio
italiano a pelo raso fulvo presen­
tato da Emanuele Giusto (al se­
colo, “Milino”), al quale il giudice
Brazzarola ha assegnato la qualifi­
ca di 1° MB con punti 152. Ecco la
relazione: “(1° turno – inizio pro­
va ore 7:40) Maschio di ottimo
tipo, buona la cerca, ben collegato;
rileva in gerbido, buono lo stile, ti­
pica la voce. L’accostamento è al­
quanto precario nella prima parte,
in bosco l’azione migliora, arriva
su traccia e parte in seguita, ben
vocalizzata, corredata da più falli.
Chiudo il turno con Pago impe­
gnato nell’azione (fine prova ore
8:45)”. Nessun altro soggetto si
è qualificato in questa che è stata
l’unica batteria di singoli in con­
corso nell’arco delle due giornate.
Fulvi a pelo raso protagonisti an­
che nelle coppie, in cui il miglior
punteggio è stato appannaggio di
Lea (Ecc.-p.170) e Culto (Ecc.p.175), condotti da Giuseppe
Canepa, artefici di un’azione da
manuale gratificata dal giudice Vil­
la con la vittoria di batteria e la
qualifica di Eccellente con punti
172,5 sulla base della seguente re­
lazione: “(2° turno – inizio prova
ore 8:35) Coppia omogenea ed
abbastanza in tipo, sciolti in prato
fanno subito l’incontro, ben voca­
lizzato da Lea assecondata imme­
diatamente da Culto, iniziano un
accostamento preciso ben voca­
lizzato ed in perfetta coesione;
risolti diversi falli con precisione
arrivano a covo, la lepre parte un
attimo prima ma immediatamente
la coppia arriva a covo ed inizia
una seguita precisa e duratura con
la risoluzione di diversi falli. Il la­
voro nel complesso è perfetto, un
po’ di monotonia nelle voci, che
non creano quell’emozione tanto
cara al segugista (fine prova ore
9:30)”.
Altre qualifiche degne di menzio­
ne sono quelle attribuite ad Afa
e Furia di Giovanni Merlino (1°
Ecc.), Fiamma e Nerina di Pier
Paolo Del Conte (1° MB), Etò e
Milito di Leonardi (2° MB) e Seta
e Zeta, ancora di Giovanni Merli­
no (3° MB).
La rivincita dei nero-focati a pelo
raso si è avuta nella classe “regi­
na”, quella delle mute, in cui hanno
sbaragliato la concorrenza sei se­
gugie condotte da Giovanni Mer­
lino (ancora lui!), vero e proprio
“mostro sacro” del segugismo ita­
liano. Mira, Afa, Seta, Zeta, Furia e
Tara: questi i nomi dei
soggetti, artefici ancora
una volta di una grande
prova conclusa con un’inter­
minabile seguita. Tutti sono stati
valutati, singolarmente, Eccellenti
dall’esperto Gaino, il quale ha at­
tribuito alla muta – com’è ovvio
che sia! – la qualifica di Eccellen­
te con punti 171,83 ed il primo
posto di batteria. Per dovere di
cronaca, riporto di seguito la re­
lazione: “(3° turno – inizio prova
ore 10:35) Muta in tipo, omoge­
nea, morfologicamente piacevole,
corretti alla sciolta. Liberati su
prato cercano con passione, ben
collegati e con stile di razza, rile­
vano passata che evidenziano con
voci tipiche, Seta al limite. Passano
carraia, entrano in bosco condu­
cendo un accostamento sicuro e
con ottima valutazione della pas­
sata, Seta risolve fallo e con Mira
Risultati & Classifiche
Sabato 18/04/2015
Classe SINGOLO-cat. A
Batteria n° 1-Giudice: Brazzarola L.
1° MB (p. 152) Pago (Giusto E.)
Classe COPPIA-cat. A
Batteria n° 2-Giudice: Villa M.
1° Ecc. (p. 172,5) Lea-Culto (Canepa)
2° AB (p. 134) Varo-Vienna (Brero)
Batteria n° 3-Giudice: Gaino G.
1° Ecc. (p. 163) Afa-Furia (Merlino)
2° MB (p. 154,5) Etò-Milito (Leonardi)
3° MB (p. 150) Seta-Zeta (Merlino)
Classe MUTA-cat. A
Batteria n° 4-Giudice: Casetta M.
1° MB (p. 155,6) Luna-Perla-Mora-Sissi-Nina (Mana)
Classe COPPIA-cat. B
Batteria n° 5-Giudice: Rizzolio F.
1° Riservato
2° (p. 134) Viola-Rosa (Ambra)
Domenica 19/04/2015
Classe COPPIA-cat. A
Batteria n° 1-Giudice: Brazzarola L.
1° MB (p. 156) Fiamma-Nerina (Del Conte)
2° B (p. 144) Eschilo-Rina (Pelliccia)
Classe MUTA-cat. A
Batteria n° 2-Giudice: Gaino G.
1° Ecc. (p. 171,83) Mira-Afa-Seta-Zeta-Furia-Tara (Merlino)
2° MB (p. 155,75) Molli-Onda-Mara-Sara (Martignoni)
Batteria n° 3-Giudice: Villa M.
1° MB (p. 150,2) Pago-Birillo-Cico-Tosca (Giusto E.)
Batteria n° 4-Giudice: Casetta M.
1° MB (p. 153) Luna-Vicky-Selva-Pallino-Ida-Moro (Peletto)
Classe MUTA-cat. B
Batteria n° 5-Giudice: Rizzolio F.
Nessun classificato
Vincitori dei Trofei per il miglior punteggio assoluto:
SINGOLO Û Pago (Giusto E.) con MB (p. 152)
COPPIA Û Lea - Culto (Canepa) con Ecc. (p. 172,5)
MUTA Û Mira-Afa-Seta-Zeta-Furia-Tara (Merlino) con Ecc. (p. 171,83)
43
dalle
Sezioni
Emanuele Giusto con il miglior singolo
categoria A
Giuseppe e Mirco Canepa con la miglior coppia
categoria A
scova a vista, la seguita coesa e
persistente con soluzione di nu­
merosi falli si protrae sino a fine
turno in modo sicuro (fine prova
ore 11:30)”.
Da segnalare, fra le mute, anche le
qualifiche assegnate a Luna-Per­
la-Mora-Sissi e Nina di Antonio
Mana (1° MB), Luna-Vicky-SelvaPallino-Ida e Moro di Marco Pe­
letto (1° MB), Pago-Birillo-Cico e
Tosca di Emanuele Giusto (1° MB)
e Molli-Onda-Mara-Sara di Carlo
Martignoni (2° MB).
Si spengono così i riflettori sulla
prima prova del Trofeo “Giusep­
44
pe Merlino”, una prova perfetta­
mente riuscita per merito degli
organizzatori, ed in primis della
direzione dell’AFV di Malvicino e
dei suoi accompagnatori (Andrea,
Cristian, Ernesto, Giorgio, Matteo,
Michele e Ruggero), che hanno
profuso il massimo impegno nel­
la gestione di ogni aspetto della
manifestazione, mettendo sempre
i giudici nelle migliori condizioni
per poter esprimere un giudizio
sereno e coadiuvando quei po­
chi concorrenti che hanno avuto
problemi nel recupero dei cani a
fine turno. Per tutti, appuntamen­
to a Dego il 17, 18 e 19 Luglio per
la seconda tappa del “Merlino”,
organizzata dall’Unione Segugisti
Savonesi.
Per concludere degnamente que­
ste note, mi sento in dovere di
sottolineare che lo stesso “Pippi”
Merlino sarebbe stato orgoglioso
del lavoro fatto nell’occasione dal­
le sei “furie” nero-focate al guin­
zaglio di suo fratello Vanni, sempre
più all’altezza dei migliori soggetti
dressati da lui nel corso della sua
lunga, gloriosa carriera cinofila!
Gianedoardo Giordanino
dalle
Lario Brianza
Sezioni
PROVA DI LAVORO DI TRIUGGIO 7-8 MARZO 2015
SIPS LARIO BRIANZA
La muta di P. Zanotti
Anche quest’anno la Sips Lario
Brianza ha dato appuntamento ai
suoi associati e a tutti gli appas­
sionati segugisti, a Triuggio nelle
ZRC per la tradizionale prova
di lavoro su lepre. Il territorio di
bassa collina, gentilmente conces­
so dall’Amm. Provinciale di Monza
Brianza e dagli agricoltori locali, si
è dimostrato, come di consueto,
valido per questo tipo di prove, in
quanto composto da prati natu­
rali, boschi e colture miste, ideali
per la sopravvivenza e la riprodu­
zione della lepre. Per ricordare il
nostro amico e associato,Ampelio
Molteni, che ci ha recentemente
lasciati, a causa di una grave ma­
lattia, i fratelli Giuseppe e Virginio
hanno voluto dedicargli i trofei
per la miglior coppia di A, la mi­
glior muta di A e il miglior pun­
teggio assoluto. Nelle due gior­
nate di prove si sono confrontati,
con spirito di sano agonismo, ben
quaranta concorrenti equamente
suddivisi in coppie e mute. Il bel
tempo, gli ottimi terreni e l’ideale
presenza di lepri hanno permes­
so ai segugi di dimostrare le loro
capacità sul campo e ai giudici di
stilare buone qualifiche. Vincitore
della categoria coppie è risultato
Pozzato Matteo con i cani Perla e
Lara, 1° ECC 166,50, che ha vinto
anche il trofeo del miglior punteg­
gio assoluto con Perla (ECC 170).
Nelle mute hanno trionfato in­
vece i cani di Zanotti Pierfranco:
Brio, Sila, Zuma, Belem, Athos
e Selly, segugi italiani pelo forte
nero focati, con 1° ECC 162,66.
Al termine del consueto pranzo
presso il Ristorante Roma di Ca­
satenovo si sono svolte le premia­
zioni durante le quali non sono
mancati momenti di vera commo­
zione. Un ringraziamento a tutti i
concorrenti, ai giudici, alle guardie
venatorie, alle istituzioni, agli ac­
compagnatori e a tutti coloro che
hanno permesso di vivere questi
Perla e Lara di Pozzato
momenti, coinvolgendo numerosi
appassionati del segugio.
Lorenzo Milani
I Risultati delle prove
7 marzo 2015 - Categoria COPPIE A
Prima batteria - Giudice: Clerici Carlo
1° ECC. punti 166,50 Lara, Perla ( s.i.p.r.n.f.) del sig. Pozzato Matteo
2° B. punti 148 Drupi, Sissy (s.i.p.r.fulvi) del sig. Brambilla Gianni
Seconda batteria – Giudice: Faravelli Giuseppe
1° M.B. punti 151 Niki, Blu (s.i.p.r. fulvi) del sig. Teli
2° B. punti 140 Moro, Stella (s.i.p.f.n.f.) del sig. Panzeri Elio
Categoria MUTE B
Quarta batteria - Giudice: Pietrangeli Giorgio
1° M.B. punti 156,50 Moro, Pluto, Ledy, Baio, Baffo e Carlito (s.i.p.r.) del sig. Invernizzi Antonio
2° B. punti 142 Bisbino, Tex, Clio, Diva e Bianco (s.i.p.r.n.f.) del sig. Sassi Davide
8 marzo 2015 - Categoria MUTE A
Prima batteria – Giudice: Faravelli Giuseppe
1° riservato
2° B. punti 146,30 Fausy, Bimba, Drupi, Sissy e Sheila (s.i.p.r.fulvi) del sig. Brambilla Gianni
Seconda batteria – Giudice: Ghidelli Antonio
1° ECC. punti 162,66 Selly, Athos, Belem, Zuma, Sila e Brio (s.i.p.f.n.f.) del sig. Zanotti Pierfranco
2° B. punti141,20 Bisbino, Tex, Diva, Clio e Vienna (s.i.p.r.n.f.) del sig. Sassi Davide
Terza batteria – Giudice: Clerici Carlo
1° riservato
2° B. punti 144 Bigio, Pina, Siria e Selva (s.i.p.r.fulvi) del sig. Milani Lorenzo
3° B. punti 141,8 Lillj, Ivan, Teo, Lora e Eddy (s.i.p.r.n.f.) del sig. Formenti Orlando
Categoria COPPIE B
Quarta batteria – Giudice: Pietrangeli Giorgio
1° riservato
2° A.B. punti 134 Cloe, Trum (s.i.p.f.) del sig. Montorfano Paolo
Quinta batteria – Giudice: Molteni Piermaria
1° M.B. punti 152 Pila, Lavi (s.posavatz) del sig. Loculli Achille
45
dalle
Sezioni
Pordenone
Al Cervo con i segugi
A ottobre inoltrato le not­
ti son limpide e stellate, l’aria
frizzante e le albe straordinarie,
con fini nebbie mattutine. Su prati
brinati e magie di colori autunnali
si odono echi di scagni lontani in
un crescendo esasperato. Acco­
stamenti, scovi, inseguimenti, falli,
concerti e sinfonie, melodie diret­
te da sua maestà il Cervo. Meravi­
gliose parate mozzafiato, per bo­
schi, selve, crinali di mughe, cenge
e ghiaioni. Per chi aspetta alle po­
ste, la tensione, il timore, l’incer­
tezza che la seguita cambi direzio­
ne. All’ improvviso la certezza, il
batticuore. Poi, il cervo abbattuto,
l’arrivo dei cani, la loro frenesia, la
preda. Emozioni indescrivibili, sce­
nari stupendi tramonti infuocati,
La squadra di
Claudio Marcolina
46
La squadra
di Walter
Bigatton
ricordi indelebili. Ricordi di segugi.
Il nostro mondo!
Esperienze vissute con i propri
ausiliari dalle squadre di segugisti
di Bigatton Walter, Bottecchia An­
drea e Marcolina Claudio. Rispet­
tivamente nelle riserve di caccia
di Montereale Valcellina e di Fri­
sanco.
Sanavro Walter
dalle
Sezioni
Vicenza
PROVA DI LAVORO DI CANOVE-ROANA 2015
Organizzatori, accompagnatori e vincitori alla prova di Canove di Roana
Anche quest’anno come ogni
anno la nostra sezione di Vicenza
ha organizzato nelle giornate di
sabato 25 e domenica 26 aprile
2015 la classica prova di lavoro
per segugi su lepre negli stessi
territori, facenti parte dell’Alto­
piano dei Sette Comuni, che han­
no ospitato il Campionato Italiano
SIPS solo un anno prima.
La novità di quest’anno consiste
nel fatto che la prova è stata in­
serita come prima tappa del 2°
Gran Trofeo Delle Alpi. Sono stati
accolti concorrenti provenienti da
tutte le regioni che hanno potuto
godere degli scenari del nostro
splendido Altipiano dei 7 Comuni.
48
Devis Dalla Valle con
Franco e Ago miglior
coppia della cat. B
dalle
Sezioni
Classifica Canove di Roana
Singolo 25/04/2015:
Roll, ECC 171 di Drago Starcevic giudice F. Mapelli
Zar, ECC 165 di Walter Dellapiccola giudice F. Mapelli
Lampo, ECC 165 di Riccardo Bellò giudice G. Zani
Coppie 25/04/2015:
Ziva e Jok, A. B. 130, 5 di Nicola Zanrosso giudice G. Turcatti
Mute 25/04/2015:
Ivan,Vento, Sara, Nilo, Furlo Suff. 123, 4 di Luigi Ravarra giudice F.Virgili
Coppie 26/04/2015:
Lampo e Dalì, ECC 173 di Andrea Schirato giudice G. Zani
Falco e Falco, MB 155, 5 di Nicola Gianrosso giudice G. Zani
Rio e Rei, Buono 144, 5 di Enrico Framarin giudice L. Cesaro
Mute 26/04/2015:
Garo, Ruska, Audace, Aida, Felice, ECC 163, 2 di Cipriano Bagnatica
giudice A. Torri
Lampo, Kira, Scintilla, Nebbia, Shila, MB 157, 8 di Vincenzo Zanotti
giudice G. Turcatti
Brighella, Lampo, Fiume, Roll, Ombra, MB 157, 2 di Giovanni Picciol
giudice G. Turcatti
Ras, Boss, Etan, Teo (All. di Punta Grò), MB 156, 5 di Bruno Bottazzini
giudice F.Virgili
Leda,Timba, Mago, Roll, Buono 134, 25 di Luca Marcon giudice F.Virgili
Coppie Categoria B 25/04/2015:
Friz e Samba, MB 150, 5 di Alberto Silvagni giudice R. Trivellin
Franco e Ago, Suff. 125 di Devis Della Valle giudice G. Galvan
Singolo Cat. B 26/04/2015:
Lampo, Buono 145 di R. Bellò giudice G. Galvan
Coppie Cat. B 26/04/2015:
Franco e Ago, ECC 167 di Devis Della Valle giudice G. Carollo
Gilda e Manola, ECC 160, 5 di Giuliano Fochesta giudice G. Carollo
Mute Cat. B 26/04/2015:
Vasco, Roki, Laki, Laica, Ronda, Buono 147 di Franco Bertolin
giudice Debora Moro.
Un doveroso ringra­
ziamento va all’anima
di questa prova Frigo Ste­
fano ed al fido Mauro Lunar­
di; un ringraziamento al nostro
vicepresidente Dalla Valle Devis
e al nostro Segretario Framarin
Enrico, grazie al loro lavoro, pro­
ve come questa si possono rea­
lizzare; grazie anche ad Adelina e
Renato Meggiolaro che si sono
occupati egregiamente delle ope­
razioni di segreteria.
I risultati sono stati ottimi per
siffatti territori belli ma sempre
selettivi per i nostri segugi; i due
giorni di prova hanno ospitato 15
batterie tra CAT. A e CAT. B con
circa 250 cani a concorrere.
La diffusione delle prove di lavo­
ro nella nostra provincia ha in­
dubbiamente portato dei risultati
positivi nei vari anni; soprattutto
ha contribuito a informare mol­
tissimi sull’esatto uso del segugio,
sulla sua correttezza e maneg­
gevolezza, sul rispetto di animali
non oggetto di prova o cacciata,
sull’etica segugistica; per cui sap­
piate che le nostre iniziative per
il 2016 saranno ancora di più
indirizzate a soddisfare tutti gli
appassionati segugisti con nuove
prove di lavoro, nuove esposizioni
e raduni.
Ringraziamo tutti per il credi­
to concessoci ed arrivederci al
2016.
SIPS DI VICENZA
Massimo Raffaello
49
dalle
Sezioni
Vicenza
II° TROFEO MONTE PAÙ
I premiati a Monte Paù
L’ultimo week end di giugno si
è svolto il II° TROFEO MONTE
PAU’ Riserva Alpina di Cltrano,
verifica zootecnica per cani da se­
guita su lepre. Prova di montagna,
che sebbene sia solo alla secon­
da edizione sta riscontrando un
grande successo tra gli appassio­
nati del Segugio.
Per dare spazio a tutte le richieste,
la prova si è svolta in tre giorni
26/27/28 giugno, impegnativo per
gli organizzatori ma sicuramente
appagante per la risposta dei par­
Giulio Bonan vincitore del trofeo cat. A
50
tecipanti e per i risultati.
I territori interessati comprende­
vano zone del Comprensorio Al­
pino n°3, che ha come Presidente
Missagia Diego, e il Comprensorio
Alpino n°6 con Tescari Domenico
Oscar. Questi comprensori sono
divisi per Riserve Alpine e com­
prendono: Cogollo del Cengio,
Caltrano, Calvene, Lugo di Vicen­
za e Lusiana. La Sips di Vicenza
ringrazia i gestori e i Direttori
delle varie Riserve Alpine per le
autorizzazioni e la disponibilità
dimostrata.
Il paesaggio molto suggestivo ri­
marrà nella memoria degli aman­
ti del Segugio, che hanno potuto
vivere esperienze entusiasmanti
in questi aerali fantastici. Pascoli
d’alpeggio, circondati da conifere
e boschi di latifoglie, con in lon­
tananza i campanacci dei bovini al
pascolo e la presenza dell’uomo
solo sulle baite delle malghe. Una
attenta ed accurata gestione della
lepre da parte dei vari direttori
delle Riserve Alpine ha fatto si che
tutti i concorrenti trovassero l’in­
dalle
Sezioni
piccoli annunci
Addestro amatorialmente solo segugi
alla lepre per caccia e gare.
Cedo cuccioloni addestrati
a non inseguire i caprioli.
Curti Giuseppe
Fr. Rongio Inf. - 13866 Masserano (BI)
338 4923623
Cedo cuccioli e qualche monta di
Segugio Italiano pelo forte fulvo solo
lepre. Qualche soggetto pronto caccia.
Cuoghi Franco
Via Toscanini 13 - 41042 Fiorano M. (MO)
cuoghifranco@virgilio. it
0536 830059 - 328 2583213
Carlo Trovatelli
vincitore del
trofeo cat. B
contro. Un elogio particolare agli
accompagnatori che sono stati a
dir poco formidabili. Oltre alla le­
pre, in queste zone sono presenti
caprioli, camosci, cervi, mufloni,
cinghiali. Tutta questa grande va­
rietà di ungulati ha messo a dura
prova la correttezza dei Segugi
che nei tre giorni di prova non
hanno mai prestato loro attenzio­
Massimo Raffaello, Devis Dalla Valle
con Vittorio Frighetto e i collaboratori dell’All. del Giorio
Segugi maremmani da cinghiale,
fulvi e tigrati (riconosciuti
ENCI) disponibili cuccioli,
cucioloni e qualche adulto.
Alcuni anche a pelo forte.
Per informazioni telefonare al
340 9136728
ne. Il venerdì e il sabato si sono
svolte entrambi le categorie la A
e la B mentre; la domenica solo
la Cat.B.
In totale erano presenti 115 con­
correnti con più di 500 segugi, alla
fine delle tre giornate ci sono stati
ben 30 qualificati (foto e risultati
di tutti i qualificati sono visionabili
nel sito dell’Associazione Cinofila
Vicentina Pro Segugio), un risul­
tato strepitoso per una prova di
montagna!
La giuria della Cat.A era compo­
sta da: Villa Maria Assunta, Mapelli
Fiorenzo, Zani Gastone e Virgili
Franco.
La giuria della Cat.B era compo­
sta da giudici federali regionali che
hannosvolto un ottimo lavoro con
tanti bravi concorrenti provinciali
e regionali. Tutta la manifestazione
si è svolta in un clima di assoluta
serenità e amicizia, cosa gratifi­
cante per organizzatori, giudici e
concorrenti.
Il Trofeo Monte Paù Riserva Alpi­
na di Caltrano, per la Cat.A è sta­
to vinto dal cane Lem di Bonan
Giulio dalla provincia di Treviso,
mentre per la Cat.B lo ha vinto
il cane Brico di Trovatelli Carlo
nostro socio di Vicenza. Una nota
finale per evidenziare il risultato
dei S.I.P.F. dell’All. del Giorio di Vi­
cenza, fondato da Vittorio Frighet­
to, che nei tre giorni di prova ha
ottenuto 3 primi di batteria.
L’Associazione Cinofila Vicentina
Pro Segugio, si congratula con i
qualificati e ringrazia tutti i con­
correnti indistintamente per la
massiccia presenza e per la spor­
tività dimostrata, vi aspetta l’anno
prossimo, con i vostri bravi ausi­
liari, a far risuonare le valli, emo­
zionare gli animi mentre i segugi
incalzano la lepre.
Associazione Cinofila Vicentina
Pro Segugio
Vice Pres: Devis Dalla Valle
51
dalle
Sezioni
Venezia
Verifica zootecnica per Cani da Seguita su
Lepre C.A.C. di Cavarzere del 24 e 25 gennaio 2015
Anche quest’anno la verifica zoo­
tecnica di Cavarzere (VE) è stata
suddivisa in due giornate: sabato
24 gennaio si è svolto il 4° Trofeo
ATC-VE 4 con, in palio il C.A.C.
domenica 25 gennaio 2015 il 4°
Trofeo sezione Federcaccia di Ca­
varzere, anch’esso con C.A.C. in
palio.
Grande partecipazione di concor­
renti e di spettatori, durante la
fase di implementazione dei trofei
due volte si è dovuto aumentare il
numero dei giudici ENCI.
Dal punto di vista tecnico la veri­
fica zootecnica, grazie anche alla
scelta oculata dei campi di gara
con giusta densità di lepri, è stata
molto valida. Per cani e condutto­
ri tutte le difficoltà del lavoro clas­
sico del segugio utilizzato in ter­
I vincitori
52
Qualifiche Prova Di Lavoro
Per Cani Da Seguita Su Lepre Di
Cavarzere (Ve) 24-25 Gennaio 2015
Qualifiche Prova Di Lavoro
Per Cani Da Seguita Su Lepre Di
Cavarzere (Ve) 24-25 Gennaio 2015
Sabato 24 Gennaio 2015
Batt. N° 1 Coppie - Giud. Sig. Franco Virgili
1°Mb - P. 159 = Vispa- P. 161 / Mina- P. 157 = Sig.
Marcante Ermenegildo
2°Abb - P.138 = Selva- P. 135 / Fido- P.141 = Sig. Zanetti
Claudio
Batt. N° 2 Coppie - Giud. Sig. Gino Tacca
Nessuna Qualifica.
Batt. N° 3 Coppie - Giud. Sig. Gastone Zani
1° Riservato
2° B- P. 149 = Tito- P. 149 / Lea- P. 149 = Sig.Vittorio
Muraro
3° B- P. 147,5 = Rasti- P. 151 / Dora- P. 144 = Sig.
Fidenzio Celegato
Batt. N° 4 Coppie - Giud. Sig. Steno Zerlotti
1° Ecc- P. 179 = Albina- P. 179 / Nerina- P.171 = Sig.
Settimo Canella
2° Ecc-P.161,5 = Pato-P.161 / Freccia-P.160 = Sig.
Settimo Canella
3° B- P.145 = Blek- P.141 / Brina- P.149 = Sig. Fabrizio
Furlanetto
Batt. N° 5 Coppie
Giud. Sig.Ora Elena Marcaletti
1° Mb- P. 151 = Loli- P. 151 / Tina- P. 151 = Sig. Gastone
Salvagnin
2° B- P. 148,5 = Dick-P.148 / Ziuc- P. 149 = Sig. Nicola
Zanrosso
Batt. 6 Coppie - Giud. Sig. Armando Torri
1° Mb- P. 150,5 = India-P.150 / Pepe-P.151 = Sig.
Roberto Bellettini
2° B- P. 148,5 = Bianca-P.150 / Selva- P.147 = Sig.
Claudio Gallo
Batt. N° 7 Mute - Giud. Sig. Luigi Fusar Poli
1° Ecc- P. 162,25 = Rol-P.163/Mago-P.161/Perla-P.162/
Holly/ P.163 = Sig. Luca Marcon
2° B- P. 143,75 = Duca-P.145/Pepe-P. 143/Pele-P.143/
Alba-P.144 = Sig. Luca Marchesini
Domenica 25 Gennaio 2015
Batt. N° 1 Singolo - Giud. Sig. Gastone Zani
1°Mb-P.156 Albina = Sig. Settimo Canella
Batt. N° 2 Singolo - Giud. Sig. Gino Tacca
1° Ecc-P.166 Teo = Sig. Danillo Carradore
Batt. N° 3 Singolo - Giud. Sig. Armando
Torri
1° Mb- P.151 Rasti = Sig. Fidenzio Celegato
Batt. N° 4 Coppie
Giud. Sig. Luigi Fusar Poli
1° Mb- P.158 = Dori-P.158 / Chicca-P.158 = Sig.
Severino De Montis
2° Mb- P. 156 = Alpin-P.157/ Amir- P.155 = Sig. Davide
Gallenda
3° B- P. 147 = Asia-P.146 – Nichita-P. 149 = Sig. Diego
Meneghello
Batt. N° 5 Coppie – Mute
Giud. Sig.Ora Elena Marcaletti
1° Ecc-P.162,5 = Mara-P.162/ Sony-P.161/Leda-P.164/
Timba-P.163 = Sig. Luca Marcon
2° Mb-P.154,2 = Rol-P.157/Mago-P.155/Holly-P.155/
Perla-P.151 = Sig. Luca Marcon
3° B-P. 145 = Falco-P.149/ Sony-P.141/Moro-P.144/
Mora-P.146 = Sig. Andrea De Batisti
Batt. 6 Mute - Giud. Sig. Steno Zerlotti
1° Mb-P.150 = Gina-P.149/Birba-P.148/Billy-P.149/
Lillia-P.152/Rambo-P.150/
Nora-P.156 = Sig. Gilberto Calearo
Batt. N° 7 Mute – Giud. Sig. Luciano Cesaro
1° Ecc-P.163,77 = Afrodite-P.165/Naba-P.164/
Noemi-P.161/Vivrana-P.165 = Sig. Gianfranco Bellussi
dalle
Sezioni
La premiazione
ritori di pianura, difficoltà dovute
alla diversità di colture e terreni,
che chiedono particolari capacita
olfattive e di adattamento ai no­
stri amati ausiliari da seguita.
Ci sono state poche ma significa­
tive qualifiche. Questo è la confer­
ma che anche in pianura, le verifi­
che zootecniche organizzate dalla
Società Italiana Pro Segugio pos­
sono avere un alto livello qualita­
tivo. Ringrazio a nome della SIPS
del Veneto e mio personale l’Am­
bito Territoriale di Caccia VE-4
per aver messo a disposizione i
campi di gara e per il 4° Trofeo.
La vittoria è andata al cane Albina
(con ECC. p. 179), del sig. Settimo
Canella, ilo premio è stato con­
segnato dal presidente dell’ATC
VE-4 signor Romano Manfrin.
Ringrazio, inoltre, la sezione Fe­
dercaccia di Cavarzere per il 4°
Trofeo messo a disposizione. Lo
ha vinto Teo (con ECC. p. 166), del
sig. Caradore Danillo, il premio è
stato consegnato dal vice presi­
dente della sezione sig. Alberto
Toffanello.
Un grande ringraziamento alla
provincia di Venezia, da sempre
sponsor delle nostre prove cinofi­
le, al sig. Roberto dell’agriturismo
“La Civrana” che ci ha ospitato
con grande entusiasmo e dispo­
nibilità, ai proprietari o direttori
dei fondi interessati dalle verifiche
zootecniche, agli accompagnatori,
veri esperti e conoscitori del ter­
ritorio e delle abitudini della lepre,
agli sponsor, sempre sensibili alle
nostre manifestazioni. Un ringra­
ziamento a tutti coloro che hanno
contribuito all’organizzazione, e in
particolar modo agli insuperabili
Massimo Vellini, Diego Libralesso
ed al vice presidente SIPS di Vene­
zia sig. Alberto Toffanello.
Vi aspetto in tantissimi l’ultimo
fine settimana di gennaio 2016,
sperando di poter avere maggio­
re disponibilità di territorio per le
prove, così da poter accogliere un
numerosissimo stuolo di concor­
renti.
S.I.P.S.Venezia
Paolo Agostini
La muta di Luca Marcon
53
dalle
Sezioni
Mirandola
A Mirandola III° Trofeo Luigi Levati
A Mirandola il 12 luglio 2015
si è svolta una verifica zootecnica
su Lepre in classe singolo. Il pre­
sidente ed il consiglio della locale
sezione Sips con l’effettuazione di
questa prova hanno voluto ricor­
dare e onorare la memoria di un
loro associato, Luigi Levati, che è
venuto a mancare, privando la se­
zione di una figura gioiosa ed alle­
gra. Levati è stato uno dei maggiori
attivisti della sezione di Mirandola
da quando era stata costituita. Al­
tissimo il numero dei singoli par­
tecipanti, anche se il caldo torrido
ha reso proibitivo il lavoro dei cani,
tredici le batterie di segugi, tanti
gli amici di Luigi. La famiglia Levati
ha messo in palio il III° Trofeo in
sua memoria che è stato assegna­
to al signor Moreno Furia, nostro
consigliere e grande amico di Luigi.
Numerosissima la partecipazione
al pranzo durante la quale è stata
fatta la premiazione dei vincitori.
Grande soddisfazione ha generato
in me la bella riuscita della manife­
stazione in ricordo del compianto
grande amico e collaboratore.
Onorio Baraldi
SIPS di Mirandola
Garavagna San Rocco (MS)
Il sol leone non ferma
i Segugi dell’Appennino/Lepraioli italiani!
54
L’emergenza rocciosa “Groppo
del Vescovo” in quel di Garavagna
San Rocco, frazione di Pontre­
moli, dai suoi mille metri e rotti
domina un sapiente alternarsi di
pascoli e boschetti, incastonati in
estesi boschi ininterrotti in tutte
le direzioni. Alle sue pendici il 2
di agosto scorso, poco dopo l’al­
ba, si è inerpicata una carovana
di auto e fuoristrada come per
una batteria di una prova per cani
seguita su lepre, però dieci volte
più lunga. Allora? Semplice: non
mancavano segugi e conduttori,
solo che i giudici non erano uno
o due, ma trenta! In verità di ti­
tolati ce n’erano tre, Maremmi,
Mugnaini e Selvatici, anche tutti
gli altri però quella mattina, che si
preannunciava torrida e ventosa
al tempo stesso, avrebbero osser­
vato, giudicato senza bisogno di
schede e punteggi, quindi discus­
so i vari turni. Tutto ciò per con­
correre alla giusta comprensione
dello standard di lavoro del S D
A/ L I, che sembra essere ostica
per alcuni addetti ai lavori, men­
tre è tanto chiaro ed esauriente
da aver meritato le lodi di illustri
cinotecnici. A volte viene il dub­
bio che a qualcuno sia mancata
la volontà non solo di capirlo ed
applicarlo, ma addirittura di leg­
gerlo per via di un pregiudizio nei
confronti della razza che pur non
è meno omogenea di molte razze
di ben più antico riconoscimento
sia morfologicamente che nel me­
todo e nello stile di lavoro. Una
nuova formula per il Campionato
sociale, articolata su più prove e
su una finale più selettiva, si pone
l’obbiettivo di aumentare la par­
tecipazione dei nostri segugi le­
praioli alle verifiche zootecniche,
per ora limitata ad un ristretto
numero di appassionati, comun­
que capaci in questi ultimi anni di
affermazioni proporzionalmente
molto alte rispetto alle poradiche
presenze. Anche una più assidua
frequentazione delle Expo contri­
buirebbe a far conoscere la raz­
za e a farle acquisire la meritata
considerazione del corpo giudi­
cante e del mondo segugistico in
generale. Maggior attenzione an­
drebbe riservata anche ai nume­
rosi soggetti che vengono sempre
più frequentemente utilizzati nella
caccia al cinghiale con lusinghieri
risultati. Il tempo per le riflessio­
ni ed i progetti seguirà poi, ora
è il momento dei protagonisti
assoluti: i segugi dell’Appennino
/ Lepraioli italiani! Ovviamente
niente sorteggio e sciolta per i
concorrenti più giovani: una pa­
riglia di femmine di appena due
anni. Progenie degli indimenticabili
Sony e Tato ed, andando indietro,
dei cani di don Nando, sono sta­
te allevate da Ercolino e Federico
Biani, molto tipiche, ben costruite,
a pelo raso, fulve scure, rappre­
sentano il prototipo della razza.
Slegate, mettono in evidenza ne­
vrilità e movimento al servizio di
una cerca indipendente rispetto al
conduttore e alla compagna con
puntuali ricongiungimenti. L’at­
tacco è debole come l’usta, l’ac­
costamento problematico, ma le
cagnette dimostrano di saper la­
vorare anche sul poco e con par­
che voci tipiche procedono senza
mai rientrare. Nel bosco cam­
biano ritmo ed in modo diverso,
l’una con isolati scagni acuti, l’altra
con più regolarità e voce piena,
segnalano la vicinanza del covo al
quale arrivano dopo che la lepre
l’ha abbandonato. La seguita regi­
stra un’iniziale incertezza, poi si
snoda incalzante, ben vocalizzata
e precisa fino al ghiaione sotto
il Groppo del Vescovo, lunga nel
dalle
Garavagna San Rocco (MS)
Un Segugio
dell’Appennino di
Gionny Fiorentini
tempo e nello spazio. Giovani le
seguge, giovane il conduttore che
ha le idee chiare: cani nevrilici, de­
terminati, instancabili e un occhio
alle altre razze dove non mancano
eccellenze da emulare! La secon­
da coppia, due pelo raso fulvi di
Santinelli, fatica ad applicarsi sulla
sempre più debole usta e la valida
cerca non porta al reperimento di
una pastura lavorabile; gli vengono
affiancati tre soggetti di Fiorenti­
ni, una giovane femmina pelo raso
nero focata, una femmina fulva p
f, un maschio fulvo pr, che pre­
sto attaccano con decisione evi­
denziando una determinazione
ed uno stile di razza apprezzabili
quanto l’eccellente morfologia. Su
lepre in piedi si esibiscono in un
rintraccio vivace che non porta
però ad una vera seguita, anche
se non demordono nonostante
il caldo in aumento. La carovana
si rimette in movimento per sa­
lire verso il Groppo del Vescovo
sperando di trovare condizioni
migliori nei pascoli alti dove ab­
bondanti caccole indicano che le
lepri li prediligono, ma il contesto
climatico/ambientale non cambia,
anzi peggiora. È la volta della muta
pluripremiata di sei soggetti fulvi
p f di Boschesi: la tipicità è buona
come la costruzione e le voci che,
dopo un ‘iniziale sovrabbondanza,
si regolarizzano e ci comunicano
le avvincenti fasi di un accosta­
mento difficile, ma coeso, nel bo­
sco di faggi. Lo scovo in prossimità
del crinale prelude ad una seguita
battente, precisa, ben vocalizzata
e, data l’ora e la stagione poco fa­
vorevoli, abbastanza lunga. Il sole
sta raggiungendo l’apice, si muove
il vento da sud, quando Nencetti
si accinge all’ultima sciolta: l’af­
fermata muta di quattro soggetti
fulvi pr con bianco abbondante
e ben distribuito su testa, collo e
arti. Caso forse più unico che raro,
tutti i componenti risultano camp.
It.di bellezza: tipicità, costruzione,
movimento e stile di razza sono
sottolineati da quel “quid” che si
chiama “classe”. Slegati, dimostra­
no determinazione e nevrilità su
una passata tanto difficile da de­
filare che, nel proseguo, la muta si
divide: uno dei due maschi trova
un salto nel bosco sottostante
e con rade voci cerca di riunire
i compagni che a loro volta sono
impegnati in un brullo cespugliato
a bordo campo. Nessuno sembra
in grado di poter procedere ad un
accostamento lineare: il maschio
solo procede a rilento; l’altro ma­
schio marca il fallo (che si rivelerà
poi di rimessa) e le due giovani
femmine cominciano a cerchia­
re, ampliando sempre il raggio. A
molti osservatori appare come
il totale fallimento del lavoro di
muta, tanto più che, spostando­
si nel bosco, il primo maschio è
stato avvertito dal secondo che
l’ha raggiunto e ora unisce i suoi
radi scagni agli ancor più radi del
compagno.
Altri giustificano il comportamen­
to con le impossibili condizioni
ambientali. Uno mi interpella ed
io rispondo: “Sono Segugi dell’Ap­
Segugi dell’Appennino
Sezioni
pennino, e mi sembra
normale che in contin­
genze tanto avverse pre­
valga nei singoli la volontà di
scovare sulla coesione!” Mi accin­
go a sostenere che, per me, è qua­
lità che va conservata e che trop­
pe sono già le razze di segugi che
avrebbero mantenuto la coesione
e da un pezzo si sarebbero ritirate
all’ombra, ma non riesco a finire il
discorso perché le due femmine,
chiudendo il terzo cerchio, impat­
tano a trenta metri da noi con la
lepre. Non hanno dato segni di es­
sersi accorte della prossimità del
covo, ma il fatto di essere tornate
tre volte lì dove avevano trovato
significativa una traccia inconsi­
stente, testimonia un grande lavo­
ro di testa e volontà. Dopo un mi­
nuto la muta si ricompone e valica
il crinale proprio sotto il Groppo
del Vescovo, dove la seguita si spe­
gne prematuramente mentre noi
rimaniamo a parlare di questi no­
stri segugi che in caratteristiche,
indesiderate ed impossibili in altre
razze, trovano la ragione della so­
pravvivenza e del riconoscimento.
Il segugio dell’Appennino/lepra­
iolo italiano è stato forgiato da
una secolare durissima selezione
basata esclusivamente sulle attitu­
dini al lavoro a singolo con rare
concessioni alla coppia, perciò
può adattarsi al lavoro di muta, ma
nelle difficoltà riemerge il singolo.
Così è e così dovrà rimanere per
sempre. In questa manifestazione
di Gravagna non è stato previsto
il turno di un singolo solo perché
l’obbiettivo era quello di vedere
più cani possibile, una prova tipo
Derby per soli singoli sotto i tre
anni è nel programma del Club e
non c’è dubbio che diventerà un
riferimento per la razza, una razza
in ottima salute.
Per il Club Giorgio Zauli
55
dalle
Sezioni
Nuoro
Raduno Nazionale a GaltellÌ
Secondo raduno nazionale
per razze da seguita città di Gal­
tellì, nel parco Malicas consesso
dal sindaco Giovanni Santo Porcu.
Alla manifestazione hanno preso
parte circa 120 cani appartenenti
a 16 razze: Beagle, Beagle Harrier,
Segugi Italiani nella due varietà di
pelo, Ariegeois, Segugi dell’Istria,
Segugi maremmani pelo raso e
pelo forte, Briquet Griffon Ven­
deen, Segugi del Giura, Posavatz,
Griffon Fauve de Bretagne e Tri­
colore Slavo.
Domenica mattina di buon’ora gli
organizzatori con l’aiuto dei ra­
gazzi della leva hanno dato gli ul­
timi ritocchi ai ring, attivato il bar
e allestita la grande graticola, dove
i ragazzi della leva hanno provve­
duto a mettere a fuoco le saporite
carni bovine locali.
Alle 10 inizio dei giudizi degli
esperti Sandra Piscedda, Vincenzo
Todaro e Luigi Gaboardi. Inter­
ruzione alle 14 per pausa pran­
zo presso il ristorante il Ritrovo,
dove Patrizio e Giuseppe Cossed­
du hanno preparato il pranzo con
menù a base di pesce, annaffiato
con ottimo vino cannonau locale.
Ripresa dei giudizi alle 15,30.
Premiati i migliori di razza, è
stato osservato un minuto di si­
lenzio per ricordare Stefania Pi­
ras di Desulo e Pietro Pira noto
Il Best in Show di Galtellì
56
capo caccia di Orosei, nostri soci
fondatori. Un minuto di silenzio
anche per Athos Albani (che in
Sardegna era di casa). I migliori
di razza: i Dago, AFPV di Chessa;
Amon di Costa Auta, Beagle Har­
rier di G.Baire; Pongo, Briquet
Griffon Vendeen di R.Arras; Jina
de l’Escoundou, Griffon Fauve de
Bretagne di L.Desogus; Ester, Por­
celaine di G.Perrone; Tarzan, Bru­
no del Giura di M.Scanu; Flipper,
Segugio dell’Istria p.r. di A.Atzei;
Barone,SIPF di T.Malatesta; Dante
dell’Alta Baronia, SIPR di G.Lutzu;
Lupa, Segugio Maremmano P.F. di
G.P.Pompitta; Lilla, Segugio Ma­
remmano P:R. di G.P.Pompitta;
Reggio, Segugio dell’Appennino
P.R. di L.Depperu; Fido, Segugio
Posavatz di F.Saccheddu; Sando­
kan, Segugio Tricolore Slavo di
L.Desogus. Best in Show: I° Amon
di Costa Auta, Beagle Harrier di
Gianluigi Baire; II° Lilla, Segugio
Maremmano P.R. di Gian Paolo
Pompitta; III° Sandokan, Segugio
Tricolore Slavo di Luigi Deso­
gus. Molti i premi messi in palio
dall’organizzazione (coppe e cap­
pellini) e dalla ditta Elettrosatellite
(che si occupa dell’installazione di
videosorveglianza, allarmi, ed im­
pianti industriali) rappresentata da
Massimo Porcu di Oliena.
Un nutrito pubblico ha seguito lo
svolgersi del Raduno, gratificando
con grandi applausi i vincitori. An­
che i bambini si sono molto diver­
titi nel parco con i giochi a loro
disposizione.
La Sips di Nuoro ringrazia: tutti gli
espositori e appassionati cinofili,
senza di loro non si sarebbe potu­
ta tenere la manifestazione; l’am­
ministrazione comunale di Galtellì
e il suo sindaco Giovanni Santo
Porcu; la Federcaccia sez.prov. di
Nuoro; gli sponsor: Best in Show
di Zidda e Conchedda, Pala Assi­
curazioni, Ecocentro demolizioni
di Isidoro Mossa, Spaccio carni di
Arcangelo Ruiu, Movimento terra
di Gian Paolo Pompitta; il dottor
Giuseppe Rodriguez che ha forni­
to l’assistenza veterinaria; i ragaz­
zi della leva di Galtellì; l’amico e
socio Tomaso Pisanu; i commissari
di ring che hanno dato un grande
supporto ai giudici; Stefania Sale
che come sempre ha avuto con
gran bel da fare nella prepara­
zione dei cataloghi e nel seguire
la segreteria; l’amico e vice pre­
sidente Sips Leonello; tutti quelli
che hanno contribuito alla riuscita
della manifestazione.
L’appuntamento e per domenica
4 settembre 2016 sempre si spe­
ra nel bellissimo parco Malicas a
Galtellì.
Gigi Desogus
Fly UP