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accomodazioni relative - Centro Ottico Maffioletti

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accomodazioni relative - Centro Ottico Maffioletti
Ottica & medicina >
A cura di SILVIO MAFFIOLETTI
ACCOMODAZIONI RELATIVE
un test diffuso e cruciale
E’ la misurazione essenziale per prescrivere le lenti giuste a
chi ha problemi a distanza prossimale
I
test per la misurazione dell’accomodazione re-
vengono invece anteposte al soggetto le lenti con
latIva positIva (ARP) e dell’accomodazione rela-
un’addizione opportuna a garantirgli la visione nitida
tIva negatIva (ARN) servono per valutare l’entità
a 40 cm.
di accomodazione che può essere attIvata oppure
L’esaminatore avvisa il soggetto che inserirà lenti ne-
rilassata durante la visione a distanza prossimale. I
gative di potere crescente: il primo stop dovrà esse-
due test, che nella sequenza dei 21 punti OEP han-
re dato appena verrà percepito un leggero anneb-
no il numero 20 e 21, misurano l’entità di lenti ne-
biamento, il secondo stop dovrà avvenire quando
gative e l’entità di lenti positive che possono essere
l’annebbiamento sarà totale e la lettura sarà impos-
anteposte agli occhi prima che il soggetto veda an-
sibile.
nebbiato.
Il test inizia valutando l’ARP con lenti negative, cioè
A differenza del test dell’ampiezza accomodatIva,
aumentando il potere negativo (o riducendo il po-
ARP e ARN sono definite accomodazioni relative
tere positivo) con step di 0,25 D. Si stimola così
perché non indicano, in valore assoluto, la capacità
l’accomodazione, procedendo fino alla prima lente
complessIva di messa a fuoco del soggetto esa-
che evidenzia un leggero annebbiamento. Giunti a
minato, bensì la capacità di messa a fuoco relatI-
questo punto, si chiede uno sforzo per riportare la
vamente alla distanza di esecuzione. Le prove si
nitidezza: se il soggetto è in grado di raggiungerla,
eseguono con luce ambientale di media intensità,
si inseriscono, gradualmente, lenti negative di 0,25
inserendo a 40 cm una mira costituita da un brano
D fino a quando viene percepito il totale annebbia-
formato da lettere che sottendono un’acutezza visI-
mento delle lettere. Si annotano sulla scheda sia la
va di 10/10 a tale distanza (vedi fig. 1).
prima lente che ha ridotto la qualità dell’immagine,
Le lenti di partenza sono quelle del test soggettivo,
sia quella che ha provocato il totale annebbiamen-
che consentono al soggetto la visione nitida a ogni
to. La lente del leggero annebbiamento viene indivi-
distanza, compensando la sua ipermetropia, la sua
duata ponendo le seguenti domande: “Legge sen-
miopia o il suo astigmatismo. In caso di presbiopia,
za difficoltà?”; “Le lettere sono sempre nitide?”; “Se
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Area SCIENTIFICA
si sforza riesce a tor-
ARP (totale anneb-
nare a vederle niti-
biamento) = - (4,00
de?”. La lente del to-
D – 1,00 D) = sf-3,00
tale annebbiamento
D
invece è quella che
Il test prosegue valu-
comporta
l’impos-
tando l’ARN con len-
sibilità di leggere da
ti, cioè aumentando
parte del soggetto.
il potere positivo (o
In figura 2 della pa-
riducendo il potere
gina seguente sono
negativo) con step
rappresentate
tre
di 0,25 D. Si inibisce
rilevabili
così l’accomodazio-
durante il test: nel-
ne, procedendo fino
la prima il sogget-
alla prima lente che
to è nella posizione Figura 1.
evidenzia un legge-
condizioni
di partenza e riesce, accomodando, a mantenere
ro annebbiamento. Giunti a questo punto, si chiede
l’immagine sulla retina, quindi nitida; nella seconda
uno sforzo per riportare la nitidezza: se il soggetto
(dopo l’anteposizione di sf–1,50 D) l’immagine con-
è in grado di raggiungerla, si inseriscono, gradual-
tinua ad essere sulla retina, quindi nitida, mediante
mente, lenti positive di 0,25 D fino a quando viene
un aumentato impegno accomodativo; nella terza
percepito il totale annebbiamento delle lettere. Si
(dopo l’anteposizione di sf-3,00 D) la richiesta di im-
annotano sulla scheda sia la prima lente che ha
pegno accomodativo risulta eccessIva in relazione
ridotto la qualità dell’immagine, sia quella che ha
alle possibilità dell’esaminato, che percepisce l’im-
provocato il totale annebbiamento.
magine sfuocata in quanto si trova oltre la retina.
La lente del leggero annebbiamento viene indivi-
I dati da registrare sulla scheda sono il primo e il to-
duata ponendo le seguenti domande: “Legge sen-
tale annebbiamento ovvero le differenze tra ognuno
za difficoltà?”; “Le lettere sono sempre nitide?”; “Se
dei due valori individuati (primo e totale annebbia-
si sforza riesce a tornare a vederle nitide?”.
mento) e quello di partenza.
La lente del totale annebbiamento invece è quella
Esempio: lente di partenza OD = sf+ 4,00 D e OS
che comporta l’impossibilità di leggere da parte del
= sf+ 3,00 D. Lente di primo annebbiamento: OD =
soggetto.
sf+ 1,50 D e OS = sf+ 0,50 D. Lente di totale anneb-
In figura 3 della pagina seguente sono rappresenta-
biamento: OD = sf+ 1,00 D e OS = sf 0,00 D.
te tre condizioni rilevabili durante il test: nella prima
ARP (lieve annebbiamento) = - (4,00 D – 1,50 D) =
il soggetto è nella posizione di partenza e riesce,
sf-2,50 D
accomodando, a mantenere l’immagine sulla re-
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Ottica & medicina >
tina, quindi nitida; nella seconda
(dopo l’anteposizione di
sf+1,50
D) l’ immagine continua ad essere
sulla retina, quindi nitida, mediante Figura 2.
un ridotto impegno accomodativo;
nella terza (dopo l’anteposizione di
sf+3,00 D) la richiesta di inibizione
accomodatIva risulta eccessIva in
Figura 3.
relazione alle possibilità dell’esaminato, che perce-
Esempio: lente di partenza OD = sf 0,00 D e OS
pisce l’immagine sfuocata in quanto si trova prima
= sf+ 1,25 D. Lente di totale annebbiamento ARP:
della retina.
OD = sf -1,00 D e OS = sf+ 0,25D. Lente di tota-
I dati da registrare sulla scheda sono il primo e il to-
le annebbiamento ARN: OD = sf +2,50 D e OS =
tale annebbiamento ovvero le differenze tra ognuno
sf+3,75D.
dei due valori individuati (primo e totale annebbia-
Lente di prescrizione OD: (-1,00 + 2,50) / 2 = + 0,75 D
mento) e quello di partenza.
Lente di prescrizione OS: (+0,25 + 3,75) / 2 = + 2,00 D
Esempio: Lente di partenza OD = sf+ 4,00 D e OS
Addizione rispetto alla lente di partenza = sf+ 0,75 D
= sf+ 3,00 D. Lente di primo annebbiamento: OD
L’utilizzo dei test per la misurazione dell’accomodazio-
= sf+ 5,50 D e OS = sf+ 4,50 D. Lente di totale an-
ne relatIva positIva (ARP) e dell’accomodazione relatI-
nebbiamento: OD = sf+ 7,00 D e OS = sf+6,00 D.
va negatIva (ARN) nella pratica clinica è assai diffuso;
ARN (lieve annebbiamento) = - (4,00 D – 5,50 D) =
costituisce, negli studi optometrici, uno dei passaggi
sf+1,50 D
cruciali dell’analisi visIva e della prescrizione di lenti a
ARN (totale annebbiamento) = - (4,00 D – 7,00 D) =
soggetti che hanno difficoltà o che lamentano proble-
sf+3,00 D
mi durante la visione a distanza prossimale.
L’utilizzo dei test dell’accomodazione relatIva positIva (ARP) e dell’accomodazione relatIva negatIva
(ARN) per la prescrizione di lenti implica un semplice calcolo: si sommano algebricamente le due lenti
che hanno provocato il totale annebbiamento e si
IDENTIKIT DELL’AUTORE
Andrea Maiocchi è nato ed è cresciuto a Milano. Diplomato in Ottica, ha frequentato il Corso di
Optometria presso l’Istituto Superiore di Scienze
Optometriche ‘Giuseppe Ricco’ di Milano. Svol-
divide per due il risultato.
ge l’attività professionale prIvata a Milano, è con-
Così si trova la lente di prescrizione che metterà il
sulente nel settore optometrico e contattologico
soggetto nella condizione di non impiegare (a distanza prossimale) più della metà dell’ampiezza
accomodatIva a sua disposizione, ottenendo una
visione nitida e confortevole.
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ed è relatore di corsi ECM del settore.
E’ stato per dieci anni docente presso l’Istituto
Superiore di Scienze Optometriche ‘Giuseppe
Ricco’ di Milano; è autore del ‘Manuale pratico
per l’esecuzione di un esame visivo’, edito nel
2007 dalla Medical Books di Palermo.
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