«Alceste, mia musa inquietante» De Chirico e quell`amore segreto

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QN - Il Giorno (ITA)
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Autore: Alberto Lazzarini
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14 Giugno 2015
«Alceste, mia musa inquietante»
De Chirico e quell'amore segreto
Ferrara, 19]7:scoppia la passionefra il pittore e la signorina Antonia
ALberto Lazzarini
ALCESTE: una storia d'amore
ferrarese" è il titolo di un originalissimo romanzo-saggio di cui è autore il manager estense Eugenio
Bolognesi. Narra del finora sconosciuto lungo innamoramento fra
Giorgio de Chirico e una signorina di Ferrara, Antonia Bolognesi,
sviluppatosi fra il 1917 e il 1918
quando il grande pittore metafisico risiedeva appunto nella città
estense. Ma il connubio proseguì
fino al 1919,anche quando de Chirico fu trasferito (era militare) a
Roma. Bolognesi ha svelato che la
storia d'amore (la protagonista è
una sua vecchia zia) è stata ricostruita grazie al ritrovamento, nella soffitta di un parente, di un poiveroso quanto prezioso pacchetto
di oltre cento lettere(ma anche cartoline illustrate e postali) che de
Chirico inviò alla sua amata. Ci sono anche Otto copie di lcttcrc di
Antonia a Giorgio.
TUTTO documentato insomma, a
cominciare dal fatto che la bella
giovane(un'autentica musa)dipinta in quegli anni da de Chirico era
proprio lei, Antonia: «Lo testimoniano alcune precise frasi in varie
lettere», ha sottolineato Bolognesi; le stesse lettere fanno parte del
libro, edito da Maretti, e ricostruiscono giorno dopo giorno i desideri, i travagli, i dolori dei due innamorati ma narrano anche storie e
personaggi(con qualche giudizio,
ad esempio su De Pisis) della Ferrara dell'epoca.
DE CHIRIO era giunto a Ferrara
nel 1915 all'inizio del primo conflitto mondiale con la divisa addosso e immediatamente assegnato
all'ospedale militare,all'epoca nel-
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realtà risiedette anche in centro e
non lontano dall'abitazione di Antonia. La giovane, di famiglia bene,dipendente dell'amministrazione provinciale,lavorava al Castello
estense.Probabilmentefu lì che avvenne l'incontro. I due si frequentarono per due anni ma poi, come
si diceva,il pittore dovette raggiungere una caserma di Roma.Per più
di sei mesi ebbero una fitta e passionale corrispondenza. Ma non si
sposarono mai. De Chirico invece
.........
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stra a Ferrara di de Chirico, qualcuno suonò al campanello di Antonia,sempre residente nella centralissima via Mentana. Lei non era
in casa ma c'era un parente che si
affacciò tardi alla finestra, tuttavia
abbastanza in tempo per individuare un signore, anziano, che si
allontanava. Aveva lasciato davanti all'uscio una rosa rossa.
LA SCOPERTA
IL nipote deLla donna, Eugenio
BoLognesi, ha ritrovato Le Loro
Lettere: ora sono in un Libro
tre Antonia(longilinea, mora, una
splendida figura) rimarrà sempre
fedele al suo Giorgio. Una musa
adorante e silente.
IL LIBRO d'amore sta suscitando
interesse e curiosità fra il popolo
dei lettori e fra gli specialisti anche
perché documcnta un periodo
pressochè Sconosciuto di de Chirico, quello trascorso nella «Ferrara
metafisica». Ma perché la storia
d'amore finì nel nulla nonostante
tanta passione? Ragion di... Stato,
anzi di famiglia,si potrebbe dire. I
genitori e il fratello di Antonia,infatti, si opposero sempre: il giovane spasimante era «senz'arte né
parte». Dunque la liaison terminò
con una laconica ma chiarissima
lettera della famiglia (e con Antonia, certamente, in lacrime) a de
Chirico: «Se vuole la mano di nostra figlia si costruisca una solida
posizione». Fu forse così che la musa divenne «inquietante». Mai decisione(di una famiglia)si dimostrò
così poco lungimirante. De Chirico smise dunque di scrivere ad Antonia, evidentemente offeso. Suggestiva appare infine una storia
nella storia narrata da Bolognesi:
nel 1970, in occasione di una
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ALceste" di Giorgio de Chirico 119181: è iL ritratto deLL'amata Antonia BoLognesi
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Un autoritratto giovaniLe di
Giorgio de Chirico
Antonia BoLognesi in una foto
deLLa seconda metà degLi anni '10
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Anche "Le muse inquietanti"
119171 fu ispirato da Antonia
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