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Rubrica `E ora trattiamo di Tratta`

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Rubrica `E ora trattiamo di Tratta`
E ORA TRATTIAMO
DI TRATTA
Una pratica rubrica per conoscere e comprendere
il fenomeno della tratta di esseri umani.
CISS - Cooperazione Internazionale Sud Sud
Via G. Marconi, 2/a
- 90141 Palermo
Tel: 0039 091.6262004/6262694 Fax: 091347048
[email protected] - www.cissong.org
Perché un mondo di cui si è consapevoli
è un posto migliore in cui vivere!
C.F. 97143970826
48
aikpitanyi.aspx
http://www.youtube.com/watch?v=1v1RLhpI36c
http://www.youtube.com/watch?v=QJW_hXwC3gI
http://www.youtube.com/watch?v=SvlPFEyqkuw
http://www.tusciaromana.info/3Cultura/
c_noi_par_trafficking12.htm
La presente rubrica è stata realizzata da Serena Caputo,
con la collaborazione di Claudia Cassina, Rafaela Hilario e
Margherita Maniscalco,
per il CISS — Cooperazione Internazionale Sud Sud,
nell'ambito del progetto “Root - Un progetto di ricerca e azione
per lo sradicamento della tratta”, finanziato dall’Unione Europea.
http://www.youtube.com/watch?v=iO4VQTlgXC8
http://video.repubblica.it/le-inchieste/per-scappare-dallastrada-nascondevo-i-soldi-nei-tampax/121638/120125
5. In Italia esistono leggi per tutelare
le vittime di tratta?
Interviste di approfondimento pag 32 - pag 37
6. In che modo i mass media trattano di tratta?
http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/11/04/mendicanti-inschiavitu-14-arresti-milano-case-in-romania-
Palermo, dicembre 2014
elemosine/1191235/
http://www.redattoresociale.it/Notiziario/Articolo/472808/
Sbarchi-l-allarme-dell-Oim-Boom-di-nigeriane-destinatealla-schiavitu
2
47
e5772718-41dc-11e4-a55b-96aa9d987f34.shtml
INDICE
http://www.notratta.it/il-consiglio-deuropa-ammoniscelitalia-serve-piu-attenzione-al-tema-della-tratta/
Che cos’è la tratta di esseri umani?
pag. 6
Che differenza c’è tra tratta e traffico?
pag. 10
Qual è il numero di vittime di tratta in Italia?
pag. 13
4. Qual è la nazionalità delle vittime di tratta
presenti in Italia?
Qual è la nazionalità delle vittime di tratta
presenti in Italia?
pag. 18
http://saharareporters.com/2014/01/23/investigation-
In Italia esistono leggi per tutelare
le vittime di tratta?
pag. 25
Intervista all’Avv. Salvatore Fachile
pag. 32
Intervista al Prof. Fulvio Vassallo Paleologo
pag. 34
In che modo i mass media trattano di tratta?
pag. 38
Per saperne di più...
Link di riferimento divisi per sezione
pag. 44
http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/11/04/mendicanti-inschiavitu-14-arresti-milano-case-in-romaniaelemosine/1191235/
inside-nigeria%E2%80%99s-ruthless-human-traffickingmafia-premium-times
http://mediavillageng.org/mecaht/
h t t p : / / u n e s d o c . u n e s c o . o r g /
images/0014/001478/147844e.pdf
http://www.ansa.it/sito/notizie/magazine/
numeri/2014/10/10/africa-take-away_9037661f-41a54e68-9ebf-686a1486678c.html
http://www.youtube.com/watch?v=tMef3Xt0IHk
http://www.youtube.com/watch?v=B_oqEShxICQ
http://www.unaqualunque.it/a/2494/il-gioco-del-potere-latratta-delle-donne-in-italia-la-storia-di-isoke-
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2. Che differenza c’è tra tratta e traffico?
http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/10/16/migranti-lochiamano-mos-maiorum-ma-e-una-schedatura/1157401/
http://www.youtube.com/watch?v=CQM3glql8d8
http://www.youtube.com/watch?v=6Rzz3bhmw5M
http://www.youtube.com/watch?v=jRDfB2g2Gzc
3. Qual è il numero di vittime di tratta in Italia?
http://usedineurope.com/
http://www.amnesty.it/italia-rapporto-sullo-sfruttamentodei-lavoratori-migranti-in-agricoltura
http://www.unodc.org/documents/data-and-analysis/
glotip/Trafficking_in_Persons_2012_web.pdf
h t t p : / / w w w . n e x us i n s t i t ut e . ne t / p ub l i c a t i o n s / p d f s /
Traffickersandtrafficking1.pdf
http://publications.iom.int/bookstore/free/
Alcune immagini presenti nella pubblicazione appar-
WMR2013_EN.pdf
tengono alla campagna di comunicazione “Io Non
Tratto”, realizzata grazie alla collaborazione del Comune di Palermo e dell’Istituto Scolastico A. Volta e
ideata nell'ambito del progetto "ROOT".
http://www.osservatorionazionaletratta.it/
http://www.corriere.it/cronache/14_settembre_22/trattaumana-monito-ue-italia-debole-coi-mercanti-schiavi-
4
45
Per saperne di più..
link di riferimento divisi per sezione
1. Che cos’è la tratta di esseri umani?
- matrimoni forzati
(guarda
anche
mail-order
bride
http://
dirittiumani.donne.aidos.it/bibl_1_temi/g_indice_per_temi/
La presente rubrica è stata realizzata al fine di
tratta/d_tratta-scopo-matrimonio.html)
far conoscere e comprendere il fenomeno della
tratta di esseri umani ad un pubblico vario e non
- gravidanze forzate
necessariamente esperto in materia.
(guarda anche baby factories in Nigeria)
Con l’auspicio che la lettura si dimostri utile e
proficua, mi auguro soprattutto che essa possa
- servitù domestica
(http://www.meltingpot.org/Riduzione-in-schiavitu-
portare ad una più diffusa consapevolezza ri-
e s t o r s i o n e - m i n a c c e - A r r e s t a t a -
guardo a questa moderna forma di schiavitù, i
datrice.html#.VEjrm2d_s6U )
cui numeri sono spaventosamente in aumento.
- adozioni internazionali
Serena Caputo
( ht t p: / / w w w . e ur op a r ltv . e ur o p a .e u/ it / pl a y e r .a s p x ?
pid=8a94a6a8-4b0f-4e76-a9e1-2fe5e036e90a)
- bambini soldato nei contesti di guerra
(http://www.repubblica.it/solidarieta/dirittiumani/2014/02/11/news/bambini_soldato-78308699/)
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5
Che cos’è la tratta di esseri umani?
Il Protocollo addizionale della Convenzione delle Nazioni Unite contro la Criminalità organizzata transnazionale (Protocollo di Palermo) del 2000 definisce la tratta di
esseri umani come "il reclutamento, il trasporto, il trasferimento, l'accoglienza e l'ospitalità di persone, dietro minaccia di ricorso o ricorso alla forza o ad altre forme di costrizione, o tramite rapimento, frode, inganno, abuso di potere
o di una posizione di vulnerabilità, o dietro pagamento o
riscossione di somme di denaro o di altri vantaggi per ottenere il consenso di una persona esercitando su di essa la
propria autorità, a scopo di sfruttamento. Lo sfruttamento
include, senza pretesa di esaustività, lo sfruttamento della
prostituzione di terzi e altre forme di sfruttamento sessuale, i lavori o servizi forzati, la schiavitù o pratiche simili alla
schiavitù, la servitù o l'espianto di organi. Il consenso di
una vittima della tratta di persone allo sfruttamento è irrilevante nei casi in cui qualsivoglia dei mezzi usati di cui
sopra è stato utilizzato".
Fonte (pag 42)
In altre parole con l’espressione tratta di esseri umani si
intende una forma di schiavitù moderna, spesso invisibile
agli occhi dei più, alla quale sono costretti uomini, donne e
bambini e che rappresenta una grave violazione dei diritti umani fondamentali.
Generalmente le vittime di tratta si trovano in una condizione di estrema vulnerabilità in quanto provenienti da
contesti di disagio e di povertà, aggravata da una globaliz-
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43
piattaforme digitali e che generino un certo numero di vi-
zazione sempre più selvaggia, ma anche da zone di guerra
sualizzazioni. La qualità del lavoro non può che risentirne.
Un’indagine più approfondita su questo tipo di vicende po-
o da paesi in cui vengono perseguitate da regimi autoritari.
Per questo motivo decidono di spostarsi e spesso, per
trebbe essere condotta dal giornalismo d’inchiesta ma, co-
il trasferimento dalle “periferie del mondo” verso i luoghi
me tutti sappiamo, al momento è particolarmente in crisi.
in cui si spera di avere un futuro migliore, si affidano a
Occorre infine considerare che l’attività degli operatori
dell’informazione è molto condizionata dalle decisioni editoriali della testata per cui lavorano piuttosto
che dalle direzioni generali della rete televisiva in cui
esercitano la loro professione.
dei trafficanti senza scrupoli, affiliati a organizzazioni criminali internazionali ben radicate nel territorio che provvedono
a
inserire
le
vittime
in
vere
e
proprie
reti
di sfruttamento. Non è detto che il contatto coi trafficanti
avvenga sin da subito, infatti è possibile che ciò si verifichi
in altre fasi del viaggio migratorio.
Raccontare e comunicare la tratta di esseri umani correttamente porterebbe a una maggiore conoscenza e consapevolezza del fenomeno per un pubblico sempre più ampio; è
importante che ciò avvenga in modo critico e responsabile
affinché la protezione dei dati delle vittime sia costante.
Difatti riportare il nome della vittima in un articolo di giornale potrebbe mettere in serio pericolo la sua incolumità,
essendo suo malgrado immischiata in una rete di criminalità difficile da sgominare interamente. Sarebbe auspicabile
ripartire dal linguaggio e tornare a chiamare le cose con il
loro nome, evitando l’uso di titoli sensazionalistici e di espressioni discriminanti che rafforzano vecchi luoghi comuni e ne costruiscono dei nuovi. Solo così i mass media potranno contribuire a sconfiggere la tratta di esseri umani,
piaga dilagante dei nostri tempi.
Il complesso fenomeno della tratta di esseri umani ha carattere transnazionale ma può anche avvenire all’interno
dello
stesso
stato
e
si
regge
grazie
a
forme
di coercizione sia fisica che psicologica esercitate nei confronti delle vittime.
Nei paesi di destinazione le vittime di tratta vengono generalmente costrette all’accattonaggio o a svolgere pesantis-
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7
sime mansioni nel caso degli uomini, mentre quello delle
dano le espressioni traffico di migranti e tratta di es-
donne è quasi sempre uno sfruttamento a scopo
seri umani, il ché riflette una confusione di base. Certa-
sessuale, cui vengono obbligate facendo uso della forza e
mente il confine esistente tra tratta e traffico diviene spes-
ricorrendo a subdole minacce. Tuttavia bisogna far presen-
so labile e chi decide di affidarsi a un trafficante per supe-
te che tratta non corrisponde a prostituzione, ma spesso
rare il confine nazionale di un determinato Stato può rive-
le donne vittime di tratta, e a volte anche gli uomini e i
larsi anche vittima di tratta, ma ciò non toglie che siano
bambini, vengono costrette al marciapiede. Allo stesso mo-
due fenomeni ben distinti. Secondo questa strana logica, i
do è necessario distinguere l’espressione tratta di essere
termini tratta e traffico appaiono interscambiabili e, nel
umani (trafficking in human beings) da quella di traffico
disorientamento generale, si verranno a creare delle grandi
di migranti (smuggling of migrants) che spiegheremo
zone d’ombra.
prossimamente nella nostra rubrica.
Riguardo lo sfruttamento, possono conviverne diverse
forme, può essere per esempio sia lavorativo che sessuale,
come avviene nel caso delle lavoratrici rumene del ragusano, venuto a galla solo di recente.
Gli aguzzini intascano la maggior parte dei guadagni delle
vittime e reagiscono con violenza fisica, psicologica o manipolazione emozionale, se esse accennano a voler uscire
dallo stato di soggezione in cui si trovano, tentando di convincerle che non esiste alcuna alternativa alla vita fatta di
stenti che conducono.
Purtroppo la condizione iniziale di vulnerabilità delle vittime
Probabilmente uno dei motivi per i quali episodi di cronaca
si aggrava ulteriormente una volta giunte nel paese di de-
dietro cui vi sono vicende di tratta non vengono analizzati a
fondo è che oggi l’operatore dell’informazione deve misu-
stinazione a causa delle leggi vigenti in materia di immigrazione; ciò si verifica anche in Italia dove, per via della Bossi-Fini (legge n. 189 del 30 luglio 2002), in assenza di lavoro non si ha diritto al permesso di soggiorno ma senza il
permesso di soggiorno difficilmente si verrà assunti. In
questo modo non si fa altro che rafforzare l’esistenza di un
rarsi con un flusso incessante e enorme di informazioni
difficili da decifrare nei tempi ridottissimi a sua disposizione. L’era dei social media e del city journalism ha reso tutto più frenetico pertanto egli può solo limitarsi a ricostruire
perverso circolo vizioso che favorisce il gioco degli sfrutta-
superficialmente le dinamiche dei fatti poiché lo deve fare
nel più breve tempo possibile. Si è sempre alla ricerca di
tori.
notizie lampo, di grande impatto, da inserire subito sulle
8
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do all’accattonaggio, secondo la narrazione dei mass media
la vittima di tratta non appare mai come tale, piuttosto la
Come vedremo più avanti, la legislazione italiana a tutela
si definisce spesso “lavoratore/lavoratrice”,
“uomo/donna
delle vittime di tratta è tra le più avanzate, ciò malgrado vi
sfruttato/a”, la si etichetta come “mendicante” e solo a vol-
sono notevoli criticità che ostacolano la stessa individuazio-
te si usa il termine “schiavo/a”.
ne delle vittime.
Accade spesso che in un articolo di giornale o in un servizio
Occorre sottolineare l’irrilevanza del consenso di queste
televisivo non si faccia alcun riferimento al fenomeno,
ultime da considerarsi in relazione alle condizioni di ricatto
sebbene ci si trovi chiaramente di fronte a delle vittime di
in cui il consenso si verifica.
tratta. Ciò avviene in modo sistematico, nonostante dietro
La tratta a scopo di sfruttamento lavorativo è diffusissi-
il mercato dei nuovi schiavi si celino potentissime organiz-
ma nel nostro paese ma paradossalmente poco conosciuta,
zazioni criminali transnazionali che ricavano guadagni
del resto come quella finalizzata all’espianto degli organi,
astronomici da questo business.
nonché la tratta a danno di minori, che, assieme alle don-
Una situazione di sfruttamento lavorativo e sessuale che si
ne, costituiscono la categoria più fragile, soprattutto quan-
perpetua da anni, ma venuta a galla solo di recente, è
do si è in presenza di minori stranieri non accompagnati.
quella delle lavoratrici rumene nel ragusano. Saranno stati
i forti interessi economici dei proprietari terrieri/sfruttatori
Esistono forme di tratta ancor meno visibili rispetto a
a far sì che nessun operatore dell’informazione richiamasse
quelle sopracitate e di seguito ve ne presentiamo un picco-
l’attenzione dell’opinione pubblica sulla vicenda?
lo elenco che riportiamo nella speranza possa creare mag-
Ancora di più, quando sentiamo parlare del traffico di orga-
giore consapevolezza riguardo a un fenomeno difficilmente
ni, la penna del giornalista o la voce del telecronista si limi-
riconoscibile e drammaticamente in aumento nel nostro
ta, nella maggior parte dei casi, a descrivere le circostanze
paese, nel territorio dell’Unione Europea e in tutto mondo.
fondamentali, i luoghi, con un accenno molto vago alle persone coinvolte. Potremmo trovare un semplice riferimento
a delle vittime provenienti da contesti di disagio e povertà,
ma senza far nascere il dubbio nel lettore/spettatore che,
prima di essere facili prede dei trafficanti di organi, esse
fossero l’agnello sacrificale di una più ampia rete di sfruttamento con un commercio di ben altre proporzioni. Insomma, nulla di ciò che si afferma induce a pensare a delle
vittime di tratta.
Non è raro poi che nel linguaggio giornalistico si confon-
40
9
Che differenza c’è tra tratta e traffico?
qualsiasi forma di analisi e di mediazione giornalistica; ciò che rimane è il semplice fattarello di cronaca messo
Nel linguaggio comune le espressioni tratta di esseri umani
(trafficking
in
human
beings)
e
traffico
di
migranti
(smuggling of migrants) vengono frequentemente confuse. A contribuire a questo diffusissimo errore sono gli
stessi mass media poiché gli operatori del settore utilizzano
in modo improprio le due espressioni, quasi fossero
Tuttavia è fondamentale comprendere che siamo di fronte
a fenomeni distinti, nonostante il confine tra i due sia
spesso molto labile.
Avendo già analizzato il concetto di tratta, soffermiamoci
adesso sul significato del termine traffico.
Secondo quanto affermato nel Protocollo addizionale
contro il traffico di migranti via terra, via mare e via
(2000),
l’espressione
traffico
di
migranti
indi-
ca procurare - al fine di ricavare, direttamente o indirettamente, un vantaggio finanziario o materiale – l’ingresso
illegale di una persona in uno Stato parte di cui la persona
non è cittadina o residente permanente.
gio che riflette l’impossibilità, o la mancata volontà, di
spingersi oltre alla mera descrizione dell’accaduto, per moIn questo modo, se una vittima di tratta sfruttata nel campo della prostituzione viene uccisa, i giornali parlano dell’omicidio di una “prostituta” e accanto a tale termine probabilmente comparirà la nazionalità di quest’ultima (ad esempio “prostituta nigeriana”- la maggior parte delle vittime di
tratta presenti in Italia viene dalla Nigeria), mentre per
l’espressione “vittima di tratta” non c’è spazio. Far sì che
l’attenzione del lettore si focalizzi sul fatto che la donna
uccisa fosse una prostituta e aggiungere la sua nazionalità,
senza nessun riferimento alla condizione cui era costretta,
indica un atteggiamento superficiale, tendente alla semplificazione e che porta al consolidarsi di luoghi comuni difficili
tà).
Alla luce di questa definizione appare chiaro che, mentre la
tratta di esseri umani comporta una violazione dei diritti
umani, il traffico di migranti consiste nella violazione
delle leggi nazionali di uno o più Stati.
cambio di lauti compensi, lo aiutano a superare i confini
illecito. Il
fatto
che
I responsabili della tratta di queste giovani vengono definiti
“connazionali”, “gli arrestati” o, al massimo, “i trafficanti”,
termini che non fanno pensare alla sistematica violazione
dei diritti umani perpetrata nei confronti delle vittime; nella
migliore delle ipotesi si ricorre ad appellativi come
Generalmente il migrante contatta i trafficanti i quali, in
in modo
Indubbiamente a monte vi è un problema di linguag-
da estirpare (ad esempio il binomio immigrazione - illegali-
Fonte (pag.2)
nazionali
grave sfruttamento e di vera e propria schiavitù.
tivi vari sui quali possiamo solo fare delle congetture.
intercambiabili.
aria
in risalto dalla pomposità del titolo che oscura situazioni di
egli
si
affi-
di spontaneamente a gruppi criminali organizzati su base
10
“sfruttatori” o “schiavisti”.
Allo stesso modo, quando siamo in presenza di sfruttamento lavorativo, come quello che avviene in agricoltura, nell’edilizia, nel settore della ristorazione ma anche costringen-
39
In che modo i mass media trattano di
tratta?
transnazionale fa sì che la legislazione internazionale non
Prima di interrogarci riguardo alle modalità secondo cui i
introdotte negli ultimi anni tendono a criminalizzare l’in-
mass media si occupano di tratta, una domanda sorge
gresso irregolare di individui nel nostro paese.
spontanea:
Di solito, non appena il migrante attraversa illegalmente il
lo consideri vittima, a differenza di quanto avviene per
chi è esposto al fenomeno della tratta. Per di più le leggi
confine, il rapporto con il passeur si interrompe. Le
vittime di tratta, invece, a causa della condizione di schia-
i mass media trattano di tratta?
vitù in cui si trovano, sono costrette ad avere legami con i
Nei giornali, in radio o in tv difficilmente si parla di tratta di
loro sfruttatori anche una volta giunte nel paese di desti-
esseri umani, come se non fosse una tematica abbastanza
nazione.
appetibile per i fruitori dell’informazione. Quando, invece,
l’argomento viene preso in considerazione, accade di fre-
A volte le differenze tra tratta e traffico sono mini-
quente che lo si faccia definendolo in modo errato e pie-
me in quanto in molti casi accade che i migranti che si ri-
gandosi a facili semplificazioni. Non è dunque possibile ri-
volgono ai trafficanti per l’attraversamento illecito dei con-
spondere con tono secco e risoluto all’interrogativo che ci
fini nazionali in un secondo momento diventino vittime di
siamo appena posti poiché la situazione è varia e molto
tratta. Difatti non è raro che il passeur si tramuti in
articolata. Eppure sarebbe interessante comprendere qual-
vero e proprio sfruttatore o che metta il migrante nelle
cosa in più rispetto a questa reticenza dei mezzi di co-
mani di una rete di sfruttamento. Ciò è possibile poiché si
municazione nel trattare di tratta.
approfitta della condizione di irregolarità, e quindi di
vulnerabilità, in cui il migrante si trova nel paese di desti-
Ma veniamo a noi:
in che modo i mass media trattano di tratta?
Un fenomeno già di per sé complesso e sommerso come
quello della tratta di esseri umani, non è semplice da raccontare e comunicare. La cosa diventa ancora più intricata
se, nei casi sporadici in cui ciò avviene, lo si fa riportando i
fatti in modo superficiale, senza un’osservazione attenta e critica che permetta di risalire alle cause e alle
dinamiche degli eventi. Così facendo, si rinuncia
a
38
11
nazione; così facendo, lo si costringe ad attività che hanno
agevolazione dell’immigrazione irregolare non depongono a
il solo scopo di ricavare denaro da consegnare allo sfrutta-
favore di un’efficacia del mezzo come strumento effettivo di
tore per riscattare la propria libertà.
contrasto dell’immigrazione irregolare.
In conseguenza all’aumento del fenomeno migratorio verso
Crede che il piano nazionale anti tratta verrà adotta-
l’Europa, nel nostro paese si è verificato un inasprimento
to a breve?
delle norme sull’immigrazione, come dimostrato dall’in-
Dipende sempre dai fondi disponibili perché qualunque pia-
troduzione del reato di favoreggiamento dell’immigrazione
no dovrebbe poggiare su due pilastri: la presenza di fondi
clandestina.
affinché questo piano possa funzionare e la presenza di
controlli sull’attuazione del piano. Ora, non vedo né i fondi
http://www.asgi.it/wp-content/uploads/public/
né dei soggetti, che dovrebbero essere anche soggetti ter-
testo.unico.agg.25.luglio.2012.pdf
zi, società civile, che possano esercitare un controllo sull’-
http://www.altalex.com/index.php?idnot=41644
attuazione di questo piano. Il piano c’è però bisogna
poi verificare regione per regione.
La forte penalizzazione dell’immigrazione irregolare e
Tra l’altro la Sicilia è l’unica regione d’Italia che non ha una
i meccanismi di contenimento dei flussi migratori hanno
legge regionale sull’immigrazione e non ha quindi quelle
portato a un enorme incremento delle attività delle or-
norme specifiche per il contrasto della tratta e per la tutela
ganizzazioni criminali. Considerando il divieto di ingres-
delle vittime che hanno invece altre regioni, le quali hanno
so regolare di stranieri oltre un determinato numero, sem-
potuto avviare dei programmi di protezione, di assistenza e
pre più migranti si rivolgono ai trafficanti. E’ chiaro che nel-
di accoglienza indipendentemente dalla norma o dal fondo
la maggior parte dei casi i migranti si vedono costretti a
nazionale ma utilizzando gli strumenti, anche finanziari,
ripiegare
portati dalle norme regionali.
sull’attraversamento
illegale
dei
confi-
ni nazionali, poiché non hanno la possibilità di avanzare
Questo in Puglia si è fatto, in Campagna si è fatto, in Sicilia
una richiesta di ingresso regolare.
non è possibile perché ci manca ancora una legge regionale
Certamente le azioni di contrasto al traffico dei migranti
sull’immigrazione.
fanno sì che il sistema tenda a concentrare i propri sforzi
nella caccia allo straniero irregolare, tralasciando l’eventualità che tra coloro che vengono definiti genericamente clandestini vi siano vittime di tratta, minori
stranieri non accompagnati, profughi, rifugiati politici, possibili richiedenti asilo, persone che scappano da guerra,
rivolte, carestie e persecuzione.
12
37
Ci sa dire qualcosa in più su quanto avviene nella
Qual è il numero di vittime di tratta in
questura di Palermo?
Italia?
Diciamo che la situazione di cui parlavo prima si riferisce
proprio alla questura di Palermo. Abbiamo poi altre questure in Sicilia, penso a quella di Siracusa o a quella di Ragu-
La tratta di esseri umani si può inserire tra le realtà som-
sa, che utilizzano l’articolo 18 anche in modo un po’ distor-
merse, spesso invisibili, di per sé difficili da analizzare e
cente; difatti ai migranti individuati come testimoni, che si
quantificare. Il calcolo del numero delle vittime è reso
trovano a bordo delle imbarcazioni cariche dei cosiddetti
ancora più problematico dall’assenza di un meccanismo
“clandestini”, si prospetta la possibilità che, per effetto del-
di raccolta sistematica di dati da parte delle istituzioni
la collaborazione e quindi della denuncia degli scafisti, pos-
preposte al contrasto del fenomeno. Difatti il Dipartimento
sano avere un permesso di soggiorno per l’articolo 18.
per le Pari Opportunità, il Ministero dell’Interno e il Ministe-
Questo è un metodo d’indagine corrente che determina poi
ro di Giustizia non hanno ancora creato un database co-
l’invio di queste persone in strutture di accoglienza (non
mune in grado di permettere la condivisione di dati sulla
preparate specificamente); talvolta queste persone si ren-
tratta. La mancata presentazione di un piano naziona-
dono rapidamente non reperibili sul territorio, altre volte
le anti-tratta è l’esempio emblematico di questo atteggia-
conseguono il permesso di soggiorno e comunque si
mento di colpevole immobilismo assunto dalle istituzioni e
allontano dal territorio.
criticato dal Gruppo di Esperti del Consiglio d’Europa per
C’è il forte rischio che il permesso di soggiorno ex articolo
l’azione
18, utilizzato surrettiziamente per favorire indagini penali
nel report pubblicato di recente.
contro
il
traffico
degli
esseri
umani
sugli scafisti con la prospettazione di un vantaggio alle persone che denunciano, possa far sì che vi siano persone
A contribuire all’assenza di dati attendibili e ufficiali vi
molto abili che si avvalgono dell’articolo 18 per denunciare
è la complessità del fenomeno e la sua costante mutevo-
pseudo scafisti che scafisti non sono. Inoltre ciò comporta
lezza in base ai cambiamenti del “mercato degli esseri u-
che le indagini contro gli scafisti non vadano avanti e che le
mani” e alle strategie di contrasto utilizzate dagli organi di
persone che ottengono così il permesso di soggiorno si ren-
polizia. Inoltre bisogna considerare che le leggi italiane in
dano irreperibili dopo un po’ di tempo, senza essere espul-
materia di immigrazione hanno determinato un aumento
se
degli ingressi irregolari, i cui numeri e le cui dinamiche in-
o
respinte,
come
potrebbe
succedere.
Anche in questo caso c’è una sfera di discrezionalità che
terne rimangono perciò sconosciuti. Così innumerevoli
distorce l’applicazione dello strumento previsto dalla legge
casi di sfruttamento e di tratta passano del tutto i-
in una direzione diversa da quella prevista dal legislatore,
nosservati, anche perché molte vittime preferiscono rima-
con risultati minimi perché l’incremento esponenziale degli
nere in una situazione di schiavitù piuttosto che correre il
sbarchi e il numero degli scafisti coinvolti nelle attività di
rischio di vedere sfumare il loro progetto migratorio.
36
13
I dati che citeremo a breve vengono presentati al solo sco-
precedenti.
po di dare un’idea approssimativa, ma il più possibile
A ciò si deve aggiungere un ulteriore ostacolo nell’applica-
vicina alla realtà, riguardo al numero degli schiavi contem-
zione dell’articolo 18 perché le questure, in tutta la Sicilia e
poranei in Italia, senza la pretesa di fornire una visione
con varie modalità, hanno assunto un atteggiamento selet-
totale ed esaustiva del fenomeno.
tivo nel rilascio di questi permessi di soggiorno.
La giurisprudenza italiana esclude il dovere della denuncia
Secondo il Rapporto di ricerca sulla tratta di persone e il
da parte di chi chiede protezione e vuole uscire seriamente
grave sfruttamento Punto e a capo sulla tratta, nel Belpae-
da un circuito di sfruttamento. Eppure per le questure l’e-
se dal 2000 al 2012 hanno ricevuto una qualche forma di
sclusione di questo obbligo di denuncia non vale. In so-
supporto dai progetti di protezione sociale oltre 65.000
stanza, se il dichiarante non fa i nomi, il permesso di sog-
persone e 21.378 hanno poi deciso di prendere parte a un
giorno per l’articolo 18 non viene rilasciato. Anche quando
programma di protezione sociale. Le cifre presentate dal
vengono fatti i nomi, il rilascio del permesso di soggiorno
Dipartimento delle Pari Opportunità per lo stesso periodo
non è mai certo, il ché espone a grossi rischi le persone
attestano, invece, che sono state assistite 21.795 persone,
che possono accennare a una rete di sfruttatori ma che, se
individuate come vittime di tratta, di cui 1.171 minori.
non vengono messe in sicurezza immediatamente in una
struttura protetta, rischiano di essere vittime di ritorsioni,
Guardando agli ultimi anni, nel report stilato dal Gruppo di
anche mortali, da parte delle organizzazioni criminali che
Esperti del Consiglio d’Europa per l’azione contro il traffico
sono sempre più forti.
degli
Italia
Un dato certo è che il fallimento o la mancata applicazione
nel 2011 il numero di vittime assistite sia stato di 1.955
dell’articolo 18 corrisponde a una crescita esponenziale del-
(di cui 1.417 donne, 446 uomini e 63 minori), nel 2012di
la diffusione, del livello di arricchimento e del potere di in-
1.650 (di cui 1094 donne, 420 uomini e 114 minori) e
terdizione delle organizzazione criminali che si diceva di
nel 2013 di 925 (di cui 650 donne, 230 uomini e 45 mino-
voler combattere. Evidentemente questo metodo basato
ri). Questi dati potrebbero risultare fuorvianti poiché
sullo scambio tra la denuncia e il rilascio del permesso di
inducono a pensare a una diminuzione del fenomeno, ma
soggiorno non funziona. Eppure non si vedono spiragli per-
bisogna considerare che siamo di fronte alla mera cifra del-
ché si possa andare verso un metodo diverso più basato
le vittime che hanno ricevuto assistenza. Basti pensare che
sulla collaborazione e sulla protezione e meno sulla denun-
secondo il dossier Piccoli schiavi invisibili nel nostro paese
cia delle persone autori di questi reati.
esseri
umani
si
sostiene
che
in
nel 2010 le vittime di tratta identificate o presunte sono
state 2.381, il numero più alto tra i paesi dell’Unione
Europea. Nello stesso anno il numero di vittime identificate o presunte registrato in Unione Europea superava le
14
35
9.500 unità, esattamente il 18% in più rispetto al triennio
Intervista al Prof. Fulvio Vassallo
Paleologo
di riferimento 2008/2010. Il medesimo documento conferma che nel 2014 le vittime di tratta assistite in Italia sono
Avvocato, docente di Diritto di asilo e statuto costituzionale
state 1.451, di cui 88 minori.
dello straniero, componente del Collegio del Dottorato in
Come testimoniato dai dati pubblicati da Eurostat, il nume-
“Diritti umani: evoluzione, tutela, limiti” presso l’Università
ro maggiore di vittime comunitarie presenti sul nostro ter-
di Palermo. Componente del Consiglio direttivo dell’ASGI
ritorio è di nazionalità rumena mentre la maggioranza
(Associazione studi giuridici sull’immigrazione), collabora
delle vittime provenienti da paesi
non comunitari è
con l’associazione Altro Diritto e opera attivamente nella
di nazionalità nigeriana. A questo proposito l’Ufficio delle
difesa dei migranti e dei richiedenti asilo con diverse orga-
Nazioni Unite per il controllo della droga e la prevenzione
nizzazioni non governative.
del crimine stima che ogni anno tra le 3.800 e le 5.700
donne siano vittime di tratta e vengano trafficate dall’Africa
A quanto pare c’è molta discrezionalità da parte del
Occidentale
all’Europa
(http://www.unodc.org/unodc/en/
questore per il rilascio del permesso di soggiorno per
frontpage/2012/October/nigeria-launches-anti-human-
l’art. 18 del T.U. Com’è la situazione siciliana?
trafficking-campaign-appoints-goodwill-
I motivi della difficoltà di ottenimento di questo particolare
ambassadors.html).
tipo di permesso di soggiorno per protezione sociale sono
di due diverse categorie.
Il primo è che nell’arco degli anni, soprattutto dal 2009, il
fondo nazionale e poi i fondi che a livello locale servivano
per finanziare i progetti per la protezione sociale sono stati
diminuiti e praticamente annullati. Ricordiamo che questo
permesso di soggiorno per l’articolo 18 non lo chiede la
vittima, ma lo chiedono le associazioni che includono la
vittima principalmente in un percorso di protezione e poi di
reinserimento sociale; sono le stesse associazioni che devono potere e avere le risorse finanziarie per portare avanti
questi progetti. Negli ultimi anni abbiamo visto spegnersi
Specificatamente in un rapporto dell’Unesco risalente al
molte iniziative, associazioni e progetti scomparsi perché
2006 si asserisce che il 93% delle donne nigeriane condot-
rimasti privi di fondi. Chi ha proseguito, come alcune asso-
te in Europa a scopo di sfruttamento sessuale provenivano
ciazioni in ambito cattolico, lo ha fatto con i propri mezzi e
dallo Stato di Edo.
con risultati inferiori rispetto a quelli conseguiti negli anni
34
15
Per avere una panoramica più ampia a riguardo, prendiamo
Secondo Lei il piano nazionale anti tratta verrà adot-
in considerazione i dati raccolti dalla International Labour
tato a breve?
Organization (ILO), secondo cui le persone vittime di lavo-
Sembra che non ci siano segnali da parte del governo in
ro forzato nel mondo tra il 2002 e il 2011 sono state 20,9
questa direzione. Nonostante molte associazioni abbiano
milioni, cioè all’incirca tre individui ogni mille
sollecitato il governo a emanare tale piano, non si sono
(http://www.ilo.org/wcmsp5/groups/public/---ed_norm/---
avute risposte a riguardo. Probabilmente ci sarà ancora da
declaration/documents/publication/wcms_182004.pdf ).
attendere.
Il 90% di queste vittime è stato sfruttato nel settore economico privato, 4,5 milioni sono vittime di sfruttamento
Pensa che questo ritardo sia dovuto a una mancanza
sessuale e 14,2 milioni hanno subìto sfruttamento in settori
di fondi o a una determinata volontà politica?
come quello dell’agricoltura.
In realtà, più che una volontà a non adottare il piano, sem-
Nel territorio dell’Unione Europea, tra il 2010 e il 2012, si
bra una mancanza di interesse politico.
registra che le vittime di tratta a scopo di lavoro forzato
siano state il 19%, quelle a scopo di sfruttamento sessuale
costituiscono, invece, il 69%. Il 12% di esse ha subìto altre
forme di sfruttamento, come l’accattonaggio, il prelievo di
organi o attività illegali di ogni genere.
http://epp.eurostat.ec.europa.eu/cache/ITY_OFFPUB/KSTC-14-008/EN/KS-TC-14-008-EN.PDF
http://images.savethechildren.it/IT/f/img_pubblicazioni/
img244_b.pdf?_ga=1.147040831.9625565.1412780711
Facendo ancora riferimento ai paesi dell’Unione Europea,
occorre considerare che se da un lato la maggior parte delle vittime accertate di tratta a scopo di sfruttamento sessuale è di sesso femminile (95% in riferimento al periodo
2010-2012), dall’altro il maggior numero di vittime attestate di tratta a scopo di sfruttamento lavorativo è di sesso
maschile (71% in riferimento al periodo 2010-2012).
http://epp.eurostat.ec.europa.eu/cache/ITY_OFFPUB/KSTC-14-008/EN/KS-TC-14-008-EN.PDF
16
33
Seppur consapevoli che la tratta di esseri umani rappresen-
Intervista all’Avv. Salvatore Fachile
ti un fenomeno di difficile misurazione, la raccolta sisteAvvocato, ricercatore giuridico e coordinatore scientifico di
matica e coordinata di dati effettuata dalle istituzioni e
progetti in ambito nazionale ed europeo dedicati alla tratta
dagli enti preposti permetterebbe una conoscenza più
internazionale di esseri umani e al diritto dell’immigrazione,
approfondita delle sue dinamiche interne. Certamente
con particolare riguardo al diritto alla protezione internazio-
questo vuoto informativo da parte delle autorità giudiziarie
nale e ai minori non accompagnati. Socio ASGI e docente
e di polizia è nocivo e fa sì che molto spesso, anche di fron-
presso alcuni Master (Università di Bologna, di Roma Tre,
te all’evidenza di casi di tratta, essi non vengano ricono-
del Sacro Cuore di Roma, alla Sapienza e all’Istituto Beck
sciuti come tali.
di Roma) Attualmente svolge la sua attività di avvocato a
Riuscendo a colmare queste lacune, sarebbe possibi-
Roma, nonché di consulente di varie associazioni.
le modificare adeguatamente i programmi di assistenza destinati alle vittime, oltre a creare delle strategie
Ritiene che il rilascio del Nulla Osta per l’art.18 BIS
integrate di prevenzione che abbiano un approccio
(prima applicazione delle norme contro il femminici-
multidimensionale. Ciò non solo consentirebbe di intro-
dio) avvenuto a Messina sia un episodio isolato o l’i-
durre dei più efficaci strumenti di identificazione delle
nizio di un percorso?
vittime, ma anche di apportare delle migliorie alle atti-
Non lo riterrei un caso isolato, ma non sembra ci siano i
vità di contrasto alle organizzazioni criminali. In questo
presupposti affinché questo strumento possa essere utiliz-
quadro si dimostra fondamentale la riorganizzazione dell’-
zato in maniera sistematica perché, per come è stato con-
Osservatorio Nazionale Tratta e del sistema di raccolta dati
cepito, molto probabilmente avrà sempre una scarsa appli-
SIRIT che, secondo quanto sostenuto nel report stilato da
cazione.
GRETA, a volte presenta dei dati molto diversi rispetto a
quelli indicati dalle Ong attive sul territorio.
Crede che ci sia totale discrezionalità da parte delle
questure italiane per il rilascio del permesso di soggiorno per l’art.18 del T.U.?
La normativa è molto chiara a riguardo e non attribuisce
grandi margini di discrezionalità. Purtroppo, però, nella
pratica alcune questure ne fanno un’interpretazione tale da
arrogarsi una discrezionalità che comunque non viene riconosciuta dalla legge. Si tratta più che altro di una prassi
non condivisibile.
32
17
Qual è la nazionalità delle vittime di
tratta presenti in Italia?
1. quando il programma di protezione e integrazione socia-
In Italia la tratta di esseri umani è una realtà largamente
ritrovano senza un lavoro attraverso il quale sostentar-
diffusa e oramai consolidata tant’è che il nostro rappresen-
si. Come si può agire sul percorso previsto dall’art. 18 T.U.
ta sia un paese di transito che di destinazione per le
affinché esso diventi un’efficace misura di prevenzione in
vittime.
grado di evitare la rivittimizzazione delle vittime?
le previsto dall’art. 18 T.U. sull’immigrazione termina,
spesso le vittime di tratta che ritornano alla vita normale si
Consultando i dati al momento disponibili si evince che il
maggior numero di vittime di tratta proveniente da paesi
2. L’aspetto più rilevante dell’art. 18 T.U. è il rilascio di uno
extraeuropei presenti sul nostro territorio è di nazionalità
speciale permesso di soggiorno alle vittime di tratta prove-
nigeriana, mentre il più alto numero di vittime di tratta
nienti da paesi extraeuropei. In che modo l’art. 18 T.U. si
proveniente da paesi comunitari è di nazionalità rume-
pone a beneficio delle vittime di tratta provenienti dai paesi
na.
membri e che, quindi, non hanno bisogno del permesso di
Altri contesti di provenienza sono il Brasile, il Marocco e
soggiorno?
la Cina; si è registrato il ritorno dell’Albania tra i paesi di
origine delle vittime.
Tra le nazioni prevalenti figurano anche vittime provenienti
da Egitto, Bangladesh, Ghana, Tunisia, Senegal e Mol
davia.
Fonti:
Punto e capo sulla Tratta
Piccoli schiavi invisibili
Report concerning the implementation of the Council of
Europe Convention on Action against Trafficking in Human
Beings by Italy
Nel Belpaese le cifre più alte che riguardano le vittime di
tratta si riferiscono alla tratta a scopo di sfruttamento
sessuale, a danno soprattutto di donne che hanno un’età
compresa tra i 18 e i 25 anni, ma anche di minori, sia di
sesso
femminile
che
maschile,
e
di
transgender.
18
31
della tratta di esseri umani e alla protezione delle vittime”,
Nonostante le percentuali siano più basse, numerose sono
la cui elaborazione si è dimostrata particolarmente proficua
e che lascia intravedere un barlume di speranza agli opera-
Più nello specifico, spesso questo tipo di sfruttamento av-
tori del settore.
Difatti all’interno della direttiva europea 2011/36 la tratta
nato e in quello della ristorazione; in altri casi le vittime
le vittime di tratta a scopo di sfruttamento lavorativo.
viene in agricoltura, in edilizia, nel settore dell’artigia-
viene riconosciuta come “una seria violazione dei diritti
umani”, la sua prevenzione e repressione vengono definiti
vengono invece obbligate all’accattonaggio, alla vendita di
obiettivi prioritari dell’UE e degli stati membri. L’approccio
utilizzato per il contrasto del fenomeno è di tipo globale. Si
di stupefacenti o i furti. Certamente questo particolare fe-
intende, perciò, coinvolgere anche i paesi terzi da cui spesso provengono le vittime e nei quali è fondamentale inter-
maschile.
venire sulle cause che si trovano alla radice di questa nuova forma di schiavitù.
in agricoltura , dall’altro “sono 28.000 i minori di 14 e 15
Il documento accenna a molteplici misure di assistenza e
sostegno alle vittime, il ché fa comprendere quanto il livello
lavorativa definibile a rischio di sfruttamento. [..] Il 27 % è
di tutela previsto per le vittime sia alto, soprattutto se sono
minori e, nello specifico, minori non accompagnati. Da non
merce come ambulanti e ad attività illegali, come lo spaccio
nomeno coinvolge innanzitutto uomini e minori di sesso
Da un lato i lavoratori nordafricani sono quelli più sfruttati
anni sia italiani che stranieri, coinvolti in Italia in attività
costituito per lo più da ragazzi di origine straniera (in genere della Romania, Albania, Africa del Nord)”.
Ovviamente siamo quasi sempre di fronte a minori stranieri
tralasciare il fatto che si assume una prospettiva di genere,
parlando della “specificità di genere del fenomeno”,
non accompagnati.
poiché lo sfruttamento sessuale, che riguarda in primis le
donne, e quello lavorativo, spesso a danno di uomini, sono
Fonti:
Quasi schiavi (pag. 105)
caratterizzati da dinamiche molto diverse da combattere
perciò in modi diversi. Infine viene sottolineata l’importan-
Piccoli schiavi invisibili
za della società civile e delle organizzazioni non governative nella lotta alla tratta di esseri umani; a questo proposito
Esiste una sorta di repulsione morale nei confronti della
tratta che porta all’inserimento nel mercato del sesso,
si suggerisce agli stati membri di collaborare sempre più
strettamente con esse.
spesso lo sfruttamento lavorativo è culturalmente accettato e dunque si tende a tollerarlo. Così non è raro che
Auspicando che il recepimento della Direttiva in Italia possa
gravi forme di sfruttamento sul posto di lavoro passino del
tutto inosservate. Questo aiuta a comprendere perché sia
avere un impatto positivo nelle politiche, procedure e pratiche di tutela delle vittime della tratta, alcune domande
ancora più difficile essere in possesso di dati precisi riguardo alla nazionalità delle vittime di tratta a scopo di sfrutta-
rimangono ancora aperte:
mento lavorativo.
30
19
Difatti anche per ciò che concerne altre forme di tratta,
Se finora ci siamo soffermati sulle norme che dovrebbero
come quella finalizzata all’espianto degli organi, ai matrimoni precoci e alle gravidanze forzate, la scarsità dei dati e
consentire la tutela effettiva delle vittime di tratta, bisogna
adesso constatare ciò che avviene nella realtà, quando ci
delle ricerche al momento disponibili non ci permette di
considerare adeguatamente le proporzioni reali del proble-
si trova di fronte all’applicazione pratica di quanto disposto
ma, nonché le sue caratteristiche.
Negli ultimi anni si è osservato un incremento del numero
di vittime di tratta di nazionalità nigeriana presenti nel nostro paese e inserite nell’industria del sesso. Per questo
motivo prenderemo ora in considerazione la tratta delle
donne nigeriane a scopo di sfruttamento sessuale,
tenendo presente che spesso iniziano a esserne vittima
quando sono poco più che adolescenti.
Cercheremo brevemente di analizzarne gli elementi distintivi e soprattutto le cause che portano sempre più persone
a intraprendere il viaggio migratorio dalla Nigeria
(soprattutto da Benin City, situata nello stato di Edo) all’Italia.
Al fine di comprendere quanto tale fenomeno sia in aumento, riportiamo le parole di Federico Soda, Capo Missione
dell’ufficio dell’Organizzazione Internazionale delle Migrazioni, che di recente ha affermato “abbiamo notato in particolare un rilevante aumento di giovani ragazze provenienti
dalla Nigeria: 1.290, circa il 300 % in più rispetto alle 392
arrivate l’anno scorso”.
http://www.italy.iom.int/index.php?
dalla legge italiana.
Certamente, seppur l’articolo 18 T.U. sull’immigrazione si
sia dimostrato innovativo, numerosi problemi sorgono nella
sua applicazione poiché in tantissime questure del nostro
Paese non si permette alla vittima di tratta di ottenere il
permesso di soggiorno e di entrare nei programmi di protezione ed integrazione, se prima questi non ha esposto denuncia nei confronti dei suoi aguzzini. Eppure, secondo
quanto emanato dal legislatore, la denuncia non è obbligatoria ma nella pratica quotidiana lo diviene.
Infatti la discrezionalità dei vari questori è totale e
spesso viene considerato esclusivamente il percorso giudiziario. In questo modo la denuncia diventa merce di scambio: tu denunci, io ti concedo il permesso di soggiorno. L’alternativa per la vittima è rimanere nel circuito di violenza
e sfruttamento al quale cerca di ribellarsi, a rischio della
propria incolumità.
Un altro elemento di forte criticità è rappresentato dalla drastica diminuzione dei fondi destinati ai programmi
per le vittime di tratta; a questo proposito l’Associazione
per gli Studi Giuridici sull’Immigrazione e la Piattaforma
option=com_content&task=view&id=318&Itemid=90
Nazionale Anti Tratta hanno creato una petizione online al fine di sollecitare le istituzioni italiane ad “adottare
I contesti di provenienza delle donne nigeriane vittime
urgentemente i provvedimenti vincolanti previsti dal decreto 4 marzo 2014 n. 24”.
di tratta sono caratterizzati da enorme povertà e da una vita fatta di stenti.
20
Tale decreto altro non è che il recepimento della Direttiva
2011/36/UE relativa a “la prevenzione e alla repressione
29
legge, prevede una pena che va da otto a venti anni per
La Nigeria figura nella lista dei paesi più poveri del mondo,
“chiunque esercita su una persona poteri corrispondenti a
quelli del diritto di proprietà ovvero chiunque riduce o man-
sebbene sia uno dei maggiori produttori mondiali di petrolio
tiene una persona in uno stato di soggezione continuativa”.
Di grande rilevanza è l’articolo 13 delle “Misure contro la
una struttura statale debole, il fardello del debito pubblico,
tratta di persone” che istituisce speciali programmi di
assistenza per vittime di tratta e riduzione in schiavi-
stato di diritto e una crescente polarizzazione della ricchez-
tù. Tali programmi consentono “in via transitoria, adeguate
condizioni di alloggio, di vitto e di assistenza sanitaria”.
popolazione, sempre più incline a emigrare in cerca di for-
Fonte: http://www.camera.it/parlam/leggi/03228l.htm
Infatti da un lato esistono i programmi previsti dall’articolo
Mai come al tempo della
13 (legge 228/2003) per le vittime di tratta, i quali forniscono misure di supporto iniziale, come un’abitazione, cibo,
assume forme così estreme
assistenza sanitaria, legale e psicologica, per una durata
che va da tre a sei mesi. Dall’altro lato l’articolo 18 T.U.
di vulnerabilità degli indivi-
sull’immigrazione permette il rilascio del permesso di soggiorno, qualora la vittima partecipi a dei programmi di pro-
ne. Queste ultime, in assen-
tezione e integrazione sociale che comprendono l’assistenza sanitaria, psicologica e legale, oltre a garantire alla vitti-
casi
ma di vivere in una struttura protetta e di prendere parte
ad attività di inclusione scolastica e lavorativa. I programmi
finiscono, con l’inganno.
creati grazie all’articolo 18 T.U. hanno una durata di sei
mesi, ma possono essere prolungati per un anno.
donne nigeriane viene determinata da una cultura tradi-
Riassumendo, in un primo momento si usufruisce dei programmi istituiti dall’articolo 13, durante un periodo di tran-
la
e possieda enormi risorse naturali e umane. La presenza di
la corruzione istituzionalizzata, il mancato rispetto dello
za non fanno altro che peggiorare le condizioni di vita della
tuna.
globalizzazione
la
povertà
che acuiscono la situazione
dui e soprattutto delle donza di alternative, in molti
decidono
di
mettersi
nelle mani dei trafficanti o ci
Senza dubbio la totale mancanza di prospettive per le
zionale
fortemente
disuguaglianza
maschilista
di
genere
in
cui
e,
prevale
pertanto,
la disuguaglianza di accesso al sistema educati-
sizione, di recupero e di riflessione; dopodiché ci sarà il
rilascio di questo speciale permesso di soggiorno che con-
vo nazionale. Diviene difficile per una donna anche l’acqui-
sentirà l’accesso vero e proprio ad un programma di assistenza sociale, così come previsto dall’articolo 18 T.U.
sentano di sbarcare il lunario in un contesto economico
sull’immigrazione.
(Report concerning the implementation of the Council of
Le giovani nigeriane che diventano vittime di tratta vengo-
Europe Convention on Action against Trafficking in Human
non estranea alla comunità che, come spesso avviene, si
sizione di elementari capacità professionalità che le consociale già di per sé problematico.
no adescate dalla cosiddetta maman, in genere una donna
Beings by Italy)
28
21
reca dalla famiglia della ragazza, proponendo per quest’ul-
permesso di soggiorno anche nei casi in cui il cittadino o la
tima una vita migliore in Europa, o in altri contesti geo-
cittadina straniera siano vittime di abuso o di violenza
domestica, in modo tale da permettere a questi ultimi di
grafici, grazie alla disponibilità di lavori come la parrucchiera o la venditrice di frutta. Più raramente la maman esce
allo scoperto sin dall’inizio e parla di prostituzione. La fami-
sottrarsi alla violenza.
Fonte: http://www.altalex.com/index.php?idnot=51626
glia acconsente alla partenza della congiunta e di frequente
la giovane si sottopone a un rito voodoo, il juju; esso costituisce un giuramento di fedeltà di carattere religiosotradizionale che la tiene emotivamente incatenata alla situazione di schiavitù in cui si troverà, fino a quando non
avrà risanato il debito contratto. Il viaggio migratorio è,
infatti, a carico della ragazza che dovrà ripagarlo a caro
prezzo, restituendo una cifra enorme alla
maman. Nel luogo di destinazione si può giungere sia in
aereo, spesso con documenti o con un visto falso, che via
terra (e poi via mare),
attraversando anche zone desertiche in viaggi
che possono durare settimane, se non mesi, e ai
quali in molti non sopravvivono.
Una
Da non dimenticare poi l’articolo 19, comma 2-bis,
del Testo Unico sull’immigrazione che impone il divieto
di espulsione e di respingimento delle vittime di tratta.
volta
che la ragazza è giunta
La legge 228 del 2003, riguardante le “Misure contro la
in Italia, vi è una pratica
tratta di persone”, ha stabilito una pena che va da otto
a venti anni per “chiunque commetta tratta di perso-
oramai
consolidata
condo
la maman
la
se-
quale
sottrae
il
passaporto o qualsiasi documento di cui la vittima sia in
possesso; in questo modo si aumenta la vulnerabilità e
la ricattabilità di un soggetto che si trova già in una condizione di illegalità, essendo sprovvisto del permesso di
ne”(articolo 601 del Codice Penale). Più nello specifico,
tale pena viene inflitta a chi induce la vittima a “fare ingresso o a soggiornare o a uscire dal territorio dello Stato o
a trasferirsi al suo interno”. Se poi la tratta si rivela a danno di minori o allo scopo dello sfruttamento della prostituzione o del prelievo di organi, “la pena è aumentata da un
soggiorno. Al contempo viene spiegato alla ragazza qual è
terzo alla metà”. Allo stesso modo la modifica all’articolo
600 del Codice Penale, avvenuta attraverso la medesima
22
27
che risultino essere vittime di“violenza o di grave sfrutta-
il lavoro che dovrà fare per saldare il suo debito o, in alcu-
mento” e che si trovino di fronte a “concreti pericoli” per la
loro incolumità. Il diritto di soggiorno permette alle vittime
ni casi, viene direttamente portata in strada, senza fornire
di intraprendere due percorsi: un percorso sociale che
non prevede denuncia da parte della vittima e un percorso
prostituirsi scatta la violenza fisica e spesso lo stupro,
giudiziario, qualora si intenda denunciare i propri sfruttatori. Occorre sottolineare che la denuncia non è obbliga-
ciò, si ricorre alla coercizione psicologica, ricordando alla
toria, così che in entrambi i casi la vittima ha la possibilità
di sottrarsi alla violenza dell’organizzazione criminale e di
nacciano
alcuna spiegazione. Davanti a un rifiuto della vittima di
quasi si trattasse di una sorta di rito di iniziazione. Oltre a
vittima del juju e, qualora ciò non fosse sufficiente, si miritorsioni
nei
confronti
della
famiglia.
La maman riferisce alla ragazza che deve ripagare un debi-
accedere a particolari programmi di assistenza e integrazione sociale. Inoltre tale permesso di soggiorno è
to che si aggira attorno ai 50.000 € e che l’unico modo che
temporaneo ma può essere rinnovato per motivi di giustizia, prorogato se la vittima trova un lavoro, convertito per
soldi è prostituirsi. Non è raro che durante la permanenza
motivi di studio e revocato se il programma viene interrotto
o se la vittima dimostra “condotta incompatibile con le fi-
aggiunge ogni piccola spesa da lei effettuata per la ragaz-
nalità dello stesso”. Difatti l’articolo 18 del T.U. sull’Immigrazione permette alle vittime “l’accesso ai servizi assisten-
completamente
ziali e allo studio, nonché l’iscrizione nelle liste di collocamento e lo svolgimento di lavoro subordinato.”
Le condizioni di lavoro e i ritmi con cui esso viene svolto
Fonte: http://www.camera.it/parlam/leggi/
deleghe/98286dl.htm
a settimana e si guadagna circa 20 € a prestazione. Ripa-
una persona nella sua posizione ha per guadagnare dei
della giovane in Italia il debito aumenti poiché la maman vi
za; così l’acquisto di cibo, di vestiti, oltre all’affitto, grava
la
maman
sulle
altro
spalle
non
è
della
vittima,
che
un
che
per
investimento.
sono massacranti: si lavora ininterrottamente sette giorni
gare un debito di migliaia di euro, che aumenta costantemente,
in
questo
modo
risulta
disumano
Questi diritti sono stati estesi anche alle vittime di
e disumanizzante.
tratta provenienti da paesi membri, le quali hanno così
la possibilità di entrare nei programmi di assistenza e inte-
Una serie di azioni congiunte sono state intraprese su più
fronti per arginare il flusso continuo di donne che si affida-
grazione sociale. Ciò si è dimostrato necessario con l’ingresso nel 2007 in Unione Europea di nazioni come la Ro-
di schiavitù una volta giunte in Europa.
mania e la Bulgaria, spesso contesti di origine delle vittime
di tratta. Per tale motivo è stato introdotto il comma 6bis
for the Prohibition of Traffic in Persons and other related
no ai trafficanti in Nigeria e si ritrovano in una condizione
Indubbiamente la creazione di NAPTIP - National Agency
dell’art. 18 T.U sull'immigrazione.
Più recentemente abbiamo assistito all’inserimento
matters altro non è che la risposta del governo nigeriano
dell’articolo 18 BIS nel Testo Unico
sull’immigrazione (2013) che stabilisce il rilascio del
creata
alla piaga della tratta di esseri umani. Quest’agenzia venne
26
nel
2003
grazie
al
Trafficking
in
Persons
23
(Prohibition) Law Enforcement and Administration Act. La
stessa NAPTIP, insieme all’UNODC - United Nations Office
on Drugs and Crime, alla delegazione dell’Unione Europea
e al servizio immigrazione nigeriano (Nigeria Immigration
Service), nel 2012, ha lanciato nel paese africano una campagna nazionale contro la tratta di esseri umani e il traffico di migranti, nota con il nome “I am
priceless”. Lo scopo era sollecitare le autorità e le istituzioni affinché adottassero politiche di supporto alla lotta alla
tratta di esseri umani e al traffico di migranti. Inoltre si è
cercato di diffondere informazioni sul fenomeno e di creare
consapevolezza riguardo allo stesso all’interno delle famiglie e delle comunità, spesso tradite dalle false promesse di
una vita migliore. Bisogna considerare la mancanza di informazione riguardo ai possibili rischi che determinati cana-
In Italia esistono leggi per tutelare le
vittime di tratta?
Consideriamo ora la legislazione esistente nel nostro paese
per la tutela delle vittime di tratta.
La presente non costituisce una ricerca compiuta da professionisti del settore, tutt’altro, è una semplice indagine
realizzata al solo scopo di fornire degli strumenti che permettano anche ai non esperti di avere una visione d’insieme del fenomeno. Speriamo che la lettura possa far comprendere a grandi linee il modo attraverso il quale il sistema giuridico nazionale si relaziona alla problematica della
tratta.
Per chi sia interessato ad approfondire i contenuti di natura
li di emigrazione possono comportare vuoto conoscitivo che
tecnico-giuridica, riportiamo le fonti dirette dalle quali provengono le leggi citate. Infine proponiamo la lettura di due
si rivela a favore delle organizzazioni criminali cui i traffi-
interessanti interviste da noi realizzate.
canti sono affiliati.
In Italia la creazione di un piano nazionale anti-tratta rappresenterebbe un notevole passo in avanti nella raccolta
dei dati e nell’individuazione delle vittime, oltre che uno
strumento di lotta alle organizzazioni criminali transnazionali che hanno fatto della tratta di esseri umani un vero e
proprio business. Dal punto di vista giuridico l’esistenza
dell’articolo 18 del Testo Unico sull’Immigrazione costituisce un elemento di forza; tuttavia esistono numerose criticità riguardo alla sua applicazione nelle varie questure del
nostro paese. Alla luce di quanto fin qui sostenuto, si può
affermare che le attività organizzate spontaneamente dalla
società civile cerchino di compensare le deficienze del sistema istituzionale italiano, ma esse non sono sufficienti a
sradicare il fenomeno multidimensionale della tratta di es-
In Italia sono stati fatti enormi passi in avanti dal punto di
vista legislativo per tutelare le vittime di tratta. A partire
dalla fine degli anni Novanta il legislatore ha emanato delle
norme particolarmente innovative in materia, ancor prima
che l’Unione Europea si pronunciasse a riguardo, tant’è che
il sistema giuridico italiano è stato preso come esempio da
molti paesi. Tuttavia quando ci troviamo di fronte all’applicazione pratica di tali leggi, vi sono numerose criticità che
ostacolano il processo di tutela, protezione e integrazione
delle vittime di tratta.
Nel 1998 in Italia è stato emanato il Testo Unico sull’Immigrazione che contiene l’articolo 18 (Dlgs 286/98),
particolarmente rilevante poiché consente il rilascio di uno
speciale permesso di soggiorno per i cittadini stranieri
seri umani e molto resta ancora da fare.
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