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raoul bova
news
sanitarie
dal mondo
Marilab
1
NEFROLOGIA
Cuore e reni
uniti
per la salute
ONCOLOGIA
In cucina
l’impegno
contro
il tumore al seno
ORTODONZIA
Mascherine
trasparenti
per un sorriso
sano e bello
A TU PER TU CON
RAOUL BOVA
“La bellezza che nasce dall’acqua”
Foto di Gianluca Saragò
Trimestrale di informazione medico-scientifica_anno VI_n. 1_gennaio/marzo 2012_ distribuzione gratuita
PERIODICO DI SALUTE E BENESSERE
Sommario
gennaio/marzo2012
Dica 33 - Il personaggio
Mali e beni di stagione
6
12
Che STRESS la vita stressata
16
Gastroenteriti fra bimbi,
attenzione al rotavirus
RAOUL BOVA
“L’acqua?
Ha un potere psicanalitico”
di Chiara Bilancioni
Anno VI - numero 01 - gennaio/marzo 2012
Direzione - Redazione
Intornoalsegno srl - Voc. Le 5 Torri, 2/21
Fraz. Rosceto - 06059 Todi (PG)
Tel. 075 8870055
[email protected]
[email protected]
Diagnosi e terapia
La salute vien mangiando
10
“MAPA” una sigla per
la lotta all’ipertensione
Direttore responsabile
Luca Marino
23
18
Quando il rene non funziona
bene anche il cuore soffre
Il Gusto della Vita:
una campagna itinerante
per affrontare meglio
il tumore al seno
Comitato scientifico
Luca Marino, Andrea Fabbri, Mario Pascone,
Federica Razzi, Domenico Alberti
28
UDITO: quando intervenire
nella prevenzione e perchè
Mangiare tutto
per stare tutti meglio
Progetto grafico
Intornoalsegno srl - Todi (PG)
24
Bene a sapersi
Novità salutari
13
30
Donne sempre più informate
su sessualità e salute,
ma per le più giovani
resistono ancora dei tabù
33
Mascherine trasparenti
per conquistare un sorriso
sano e bello
La bioenergetica per riappropriarsi
delle proprie emozioni
14
Il sorriso?
Meglio di ogni medicina
22
La storia infinita
della DAY SURGERY
del Gruppo Marilab
17
Filo diretto
20
Infomarilab
Quando il ginocchio
è poco sportivo
21
Varie&Curiose
27
Marilab per il sociale
26
32
34
Un bimbo su 250 a rischio
autismo, l’importanza
della diagnosi precoce
Rubriche
Caporedattore
Maria D’Amico - tel. 3388540988
Stampa
Miligraf srl - Formello (RM)
VIVENDI è una rivista trimestrale a carattere
medico-scientifico edita da: Marilab srl
Marketing e pubblicità
c/o Marilab srl
rif. Valentina Ambrosio - tel. 349 8732864
[email protected]
Francesca Boldrini - tel. 06 56195107
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Gaia Gentile - tel. 06 56195110
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La riproduzione e la ristampa, anche parziali, di articoli e immagini
del giornale sono formalmente vietate senza la debita autorizzazione
dell’editore. L’Editore è a disposizione di tutti gli eventuali proprietari
dei diritti sulle immagini riprodotte, nel caso non si fosse riusciti
a reperirli per chiedere debita autorizzazione.
Registrazione presso il Tribunale di Roma n. 423 del 19.10.2005
Finito di stampare nel mese di DICEMBRE 2012
VIVENDI viene distribuita gratuitamente.
32
Se la fertilità è bassa
occhio alla leptina
23
PER CONTATTARE LA REDAZIONE DI VIVENDI,
POTETE INVIARE UNA MAIL ALL’INDIRIZZO:
[email protected]
[email protected]
[email protected]
[email protected]
14
10
Editoriale
a cura di Luca Marino
Gentili lettori e lettrici,
prima di ogni cosa auguri per un 2012 pieno di novità salutari e desideri che si
possano realizzare. Auguri sinceri che vi accompagnino per l’intero anno.
L’anno appena iniziato non sarà dei più semplici sotto molti aspetti.
Per questo è importante volgere lo sguardo in positivo verso il futuro, impegnandoci ognuno per la propria parte affinché tutto vada per il meglio.
Noi del Gruppo Marilab lo facciamo da sempre e non smettiamo mai di pensare
e ideare nuovi modi per esservi più vicini.
La prima importante e rivoluzionaria novità che troverete in questo numero di
Vivendi è la scelta del testimonial. Per la prima volta abbiamo dedicato la copertina a una figura maschile “d’eccezione” in grado di coniugare bellezza, impegno
e solidarietà. Raoul Bova è un artista che ha saputo crescere professionalmente
sdoganandosi dal ruolo di “bellissimo” per divenire un attore completo in grado
di emozionare non solo per il suo aspetto fisico. Il nostro testimonial si racconta
nelle pagine della rivista mettendo a nudo la sua umanità.
Nelle altre sezioni di Vivendi, come sempre, pagine dedicate alla medicina, al vivere sano e ad alcune importanti novità scientifiche.
Lo stretto legame esistente tra il funzionamento di cuore e reni è ben spiegato
nell’esaustivo articolo del Prof. Alessandro Colloca e della Dott.ssa Marina Rotondi; così come, attraverso la lettura dell’articolo della Dott.ssa Linda Pisano, scopriamo quali possono essere gli interventi che in campo ortodontico ci possono
aiutare a conquistare un sorriso sano e bello anche da adulti.
Altri approfondimenti sono dedicati alla salute del ginocchio e al benessere delle
donne, all’importanza di un’alimentazione sana per sconfiggere i tumori e ad alcune patologie che colpiscono i più piccoli come il rotavirus.
Infine nello spazio rubriche novità riguardanti l’Hockey, ma anche il filo diretto
con Voi lettori e clienti.
Nel 2012 vogliamo rafforzarci e radicarci sempre più sul territorio. Un obiettivo
che possiamo raggiungere solo attraverso il vostro sostegno.
Buona lettura.
Foto di scena dal film “Come un delfino”
“L’acqua?
Ha un potere
psicanalitico”
DICA 33 - IL PERSONAGGIO
VIVENDI
6
Inauguriamo il 2012
con il primo testimonial
maschile di Vivendi:
l’attore Raoul Bova
“Il nuoto, e lo sport in genere,
formano il carattere e il fisico dell’individuo”
A
nno nuovo, vita nuova anche
per la nostra rivista. Il 2012 di
Vivendi si apre infatti con un
piacevole cambiamento: dopo
mesi e mesi in compagnia di donne bellissime e volti noti del piccolo e grande
schermo, abbiamo deciso di cominciare
ad esplorare il mondo del benessere declinato al maschile.
Non potevamo non iniziare da un attore
che è l’esatta immagine della salute. Bello,
riservato, sensibile e altruista, Raoul Bova
è tra gli attori italiani più apprezzati e in
vista del momento. A gennaio nelle sale
cinematografiche con Immaturi – Il viaggio, è stato campione di ascolti televisivi
con la fiction Come un delfino, prossima al
bis su Mediaset. Fin da giovanissimo, del
resto, Bova è stato un grande atleta.
Qual è il ruolo dello sport, e del nuoto
che conosce bene, nel mantenimento
del benessere di un individuo?
Il nuoto ha avuto un ruolo fondamentale
nella formazione del mio carattere e della
mia personalità, imponendomi uno stile di
vita controllato e sano che ha sicuramen-
te segnato il mio approccio alla vita. Mi ricordo gli allenamenti da adolescente prima di entrare a scuola per poi riprenderli
il pomeriggio... Un ritmo a volte eccessivo
ma che sono certo ripeterei se tornassi indietro nel tempo. A prescindere dalla mia
carriera di attore, lo sport praticato a livello agonistico e amatoriale non può che
aiutarci nell’affrontare il nostro percorso
di vita. Sono perfettamente d’accordo sul
potere psicanalitico dell’acqua, almeno
per la mia esperienza. Ricordo da ragazzo
il potere che operava su di me. Quando
nuotavo mi calavo in una dimensione interiore ed intimista che mi infondeva un
profondo senso di protezione. Quando ho
deciso di interrompere ed affrontare altre
strade ho vissuto un certo disorientamento che però ho superato subito. Ribadisco,
quindi, che la scuola offerta dallo sport ti
consente di affrontare nuove esperienze
di vita, come anche tanti ostacoli, e ti permette di coltivare e mantenere un eccellente benessere fisico.
Possiamo quindi affermare che lei ha un
approccio positivo in tema di salute?
di Chiara Bilancioni
In generale lo definirei estremamente sereno e spesso tendo ad ignorare sintomi
e piccoli problemi che si presentano.
Di solito utilizza medicine o preferisce
evitarle?
Per mia natura non sono un tipo ipocondriaco e tendo ad utilizzare farmaci solo
se effettivamente costretto da reali problemi di salute.
Crede nella medicina alternativa?
Nel corso della mia esperienza di vita ho
spesso trovato giovamento nell’utilizzo
dei rimedi Fiori di Bach, in particolare Rescue Remedy.
Il suo mestiere è legato all’immagine.
Ha paura di invecchiare?
Il mio concetto di bellezza si fonda su considerazioni che vanno oltre l’oggettività.
Sono spesso i dettagli, i particolari che mi
portano a considerare un qualcosa bello,
dettagli comunque che debbono essere
avvalorati dai sentimenti senza i quali le
mie sensazioni e considerazioni sulla bellezza non riescono ad esprimersi.
Il mio lavoro è fatto di espressività e di
conseguenza il mio pensiero sull’argomento ne è fortemente influenzato. Il
nostro viso è il veicolo privilegiato di
emozioni, esperienze, percorsi di vita
ed ogni singolo momento si fissa su
di esso caratterizzandolo e spiegando
chi siamo. Intervenendo su questo retaggio, unico e personale, si cancella
tutto.
So che è stato testimonial di molte
onlus che incentivano la ricerca su
malattie che colpiscono i giovani.
Può ricordare la sua esperienza con
associazioni specifiche?
Sono molte le associazioni a cui mi
sono dedicato, da quella per la fibrosi
cistica a quelle per la ricerca in generale. In particolare ritengo che le problematiche di salute ancora senza risposte utili debbano essere appoggiate
e supportate incentivando in maniera
concreta e senza pregiudizi morali la ricerca che può essere l’unico strumento
per ottenere dei risultati.
Foto di Alessandro F. Dobici
DICA 33 - IL PERSONAGGIO
VIVENDI
8
Foto di scena dal film “Immaturi - Il viaggio”
É molto impegnato nel sociale e nei progetti di THE SPOT, l’associazione del XIII
Municipio presieduta da William Zanchelli. Ci dice di cosa si tratta e se la vedremo ancora coinvolto in iniziative su
Ostia?
In comune con The Spot ho una visione della realtà basata su una società più
giusta e solidale nella quale tutti possano
godere di pari opportunità di sviluppo e
non vi siano né esclusi né emarginati, una
società in cui non ci siano differenze e
pregiudizi e dove quello che esprimiamo
non è altro che il frutto di ciò che siamo.
Assieme a mia moglie abbiamo creato la
fondazione Coloriamo i Sogni e la Graffiti
Art School che è la prima scuola in Italia ad
ospitare artisti della street art, scenografi e
writers da tutto il mondo per condividere
una filosofia di vita che è alla base di uno
scambio artistico ma soprattutto sociale e
culturale. Una scuola vivaio di artisti che
comunicano l’altra faccia dell’arte del futuro. Questo progetto è stato felicemente
sposato anche da William Zanchelli e sicuramente questi ideali ci coinvolgeranno
ancora nel futuro.
Foto di scena dal film “Amore nero” - Produzione “Sanmarco”
Foto
glossario
Foto di scena dal film “Come un delfino”
FIORI DI BACH o rimedi floreali di Bach: sono una cura alternativa basata sulla floriterapia (terapia con i fiori), ideata dal
medico britannico Edward Bach. Alla base della floriterapia è il principio secondo il quale nella cura di una persona devono
essere prese in considerazione principalmente la prevenzione e la conoscenza dei disturbi psicologici, i quali determinerebbero
la sintomatologia. Il singolo fiore, a detta di Bach, curerebbe il disturbo psicologico che ha causato o potrebbe causare un certo
malessere fisico. Secondo i sostenitori del metodo ad ogni disturbo psicosomatico corrisponderebbe un ben preciso disturbo
emotivo.
RESCUE REMEDY: Il 39° fiore di Bach si chiama Rescue Remedy, il Rimedio d’emergenza messo a punto da Bach stesso. Si
tratta di una miscela composta da Star of Bethlehem, per il trauma, lo shock; Impatiens, per l’ansia; Rock Rose, per il terrore, il
panico; Clematis, per l’incoscienza, la confusione mentale; Cherry Plum, per la paura di perdere il controllo. È un rimedio che
riporta ad uno stato di calma e conforto nei momenti di stress.
FIBROSI CISTICA: è una malattia congenita, cronica, evolutiva, trasmessa con meccanismo autosomico recessivo più frequente nella popolazione caucasica. La fibrosi cistica è secondaria ad un’anomalia della proteina chiamata CFTR; la sua funzione è quella di regolare gli scambi idroelettrolitici. All’alterazione della proteina consegue un’anomalia del trasporto di sali
che determina principalmente una produzione di secrezioni per così dire “disidratate”: il sudore è molto ricco di sodio e cloro, il
muco è denso e vischioso e tende ad ostruire i dotti nei quali viene a trovarsi. La malattia coinvolge numerosi organi ed apparati: l’apparato respiratorio, il pancreas, il fegato, l’intestino e l’apparato riproduttivo, soprattutto nei maschi.
glossario
9
VIVENDI
Vincitore, a sedici anni, del campionato italiano giovanile di nuoto nei 100 metri dorso
maschili e istruttore di nuoto presso la scuola sottoufficiali dell’esercito, Raoul Bova debutta nella miniserie tv di Rai Uno “Una storia italiana”, diretta da Stefano Reali, biografia
dei fratelli Giuseppe Abbagnale e Carmine Abbagnale, glorie del canottaggio italiano. Nello stesso anno appare per la prima volta sul grande schermo con i film “Quando eravamo
repressi”, sotto la regia di Pino Quartullo e “Mutande pazze”, regia di Roberto D’Agostino.
Il primo successo lo ottiene con il film del 1993 di Carlo Vanzina, “Piccolo grande amore”, in cui
ha il ruolo di Marco, un maestro di surf che conquista la bella principessa straniera, interpretata
da Barbara Snellenburg. Nel 1996 è protagonista nel film poliziesco diretto da Claudio Fragasso
“Palermo Milano solo andata” con Giancarlo Giannini e nel film “La lupa” con Monica Guerritore.
Interpreta il ruolo del Commissario Breda nella fiction “La Piovra” e successivamente è il Capitano dei
Carabinieri Ultimo nell’omonima miniserie televisiva del 1998 e nel sequel “Ultimo - La sfida” del 1999.
A partire dal 2002 comincia a lavorare in alcune produzioni negli USA: in “Avenging Angelo” con Sylvester Stallone, in “Under the Tuscan Sun” con Diane Lane e da co-protagonista in “Alien vs Predator”.
Nel 2003 è protagonista insieme a Giovanna Mezzogiorno nel film “La finestra di fronte” diretto da
Ferzan Ozpetek e l’anno successivo è ancora protagonista della miniserie tv “Ultimo - L’infiltrato”,
ancora sotto la regia di Michele Soavi. Nel 2007 esce in Italia il film “Io, l’altro”, di cui è attore e produttore. La pellicola, per la regia di Mohsen Melliti, trionfa al “Magna Grecia Film Festival” di Soverato come miglior opera prima. Si susseguono diversi successi da “Scusa ma ti chiamo amore”,
commedia con regia di Federico Moccia al sequel “Scusa ma ti voglio sposare”.
Del 2011 è la mini-fiction “Come un delfino” dove il nostro attore interpreta il ruolo di Alessandro
Dominici, ispirandosi alla storia vera dell’ex nuotatore Domenico Fioravanti, che ha visto finire la
sua carriera a causa di problemi cardiaci.
La vita pubblica di Raoul Bova è caratterizzata da un notevole impegno nel sociale e
nella beneficenza. Nel 2007 partecipa insieme ad altri personaggi tra cui Roberto Benigni e Francesco Totti al calendario dell’associazione “Aipd” posando in
coppia con giovani persone down. É più volte presente ai “Derby del Cuore” giocati tra Roma e Lazio e alla “Partita del cuore” in favore di diversi enti benefici
ed associazioni di volontariato. Il 15 ottobre 2010, Raoul Bova è stato nominato
Ambasciatore di buona volontà dell’Organizzazione per l’Alimentazione e l’Agricoltura delle Nazioni Unite (FAO).
Sposato con Chiara Giordano, ha due figli, Alessandro Leon (1999) e Francesco
(2001).
DICA 33 - IL PERSONAGGIO
Come un delfino, sul set e nella vita
di scena dal film
“MAPA”
DIAGNOSI E TERAPIA
una sigla per la lotta
all’ipertensione
VIVENDI
10
I
l monitoraggio della pressione arteriosa ha assunto una notevole
importanza diagnostica e prognostica nell’ambito del controllo delle
malattie cardiovascolari. Il rischio legato
all’ipertensione è stato dimostrato da numerosi studi epidemiologici che confermano come l’ipertensione rappresenti un
fattore di rischio “ maggiore” per:
• Malattie cerebrovascolari;
• Cardiopatia ischemica, infarto miocardio;
• Scompenso cardiaco;
• Vasculopatie;
• Insufficienza renale.
Per arrivare a definire un soggetto iperteso è necessario effettuare il rilievo di valori pressori elevati in condizioni standardizzate, ovvero attraverso la misurazione
della pressione arteriosa con sfigmomanometro a mercurio (usato dal medico
di famiglia o dal cardiologo in condizioni
di riposo e di tranquillità). La diagnosi va
fatta quando la media di due successive
misurazioni in almeno due visite è maggiore di 90 per la minima e di 140 per la
massima.
La migliore valutazione della pressione
arteriosa è il Monitoraggio Ambulatoriale
Il Monitoraggio Ambulatoriale
della Pressione Arteriosa nelle ventiquattro ore,
una metodica sempre più valorizzata
per lo studio dell’ipertensione arteriosa
della Pressione Arteriosa nelle ventiquattro ore, definito anche MAPA.
Si tratta di una tecnica che fornisce informazioni utili e aggiuntive per la valutazione del paziente iperteso rispetto
all’approccio clinico tradizionale della misurazione isolata. Consente, infatti, la misurazione della pressione arteriosa e della
frequenza cardiaca durante le ore diurne
e notturne, nello svolgimento dell’attività lavorativa e durante il sonno, e non
determina, a differenza della rilevazione
tradizionale, reazione di allarme espressiva. Per l’attendibilità dell’esame occorre
che almeno il 70% delle misurazioni sia
valido.
Gli apparecchi attualmente in commercio
utilizzano metodi di misurazione pressoria oscillometrica e o microfonica. Per
ottenere risultati attendibili è comunque necessario utilizzare apparecchi che
rispondano ai criteri stabiliti dalle linee
guida internazionali dell’Organizzazione
Mondiale della Sanità.
Durante il monitoraggio il paziente deve
svolgere le sue normali attività registrando su un diario alcuni parametri fondamentali: l’ora del risveglio, quella del
riposo, dell’assunzione della terapia e
l’eventuale comparsa di disturbi.
Dr. Luigi Sulpizii
Cardiologo
I dati vengono poi elaborati da programmi statistici in modo da ottenere i valori
medi della pressione arteriosa e della frequenza cardiaca nelle ventiquattro ore,
i valori medi per ogni ora, i valori medi
diurni e notturni. Di solito si programma
una misurazione ogni 15 minuti durante il
giorno e ogni 30 minuti durante la notte.
DIAGNOSI E TERAPIA
zione del ritmo sonno-veglia patologico.
Il Monitoraggio Ambulatoriale della Pressione Arteriosa è lo strumento più adatto
anche per identificare i soggetti affetti
dalla cosiddetta “ipertensione da camice
bianco”, ovvero alta pressione arteriosa
alla misurazione convenzionale e pressione arteriosa normale al MAPA, e dall’ipertensione resistente alla terapia medica.
Il Monitoraggio Ambulatoriale della Pressione Arteriosa è una metodica il cui utilizzo è in aumento sia da parte dello spe-
cialista sia da parte del medico di medicina
generale. La conoscenza delle indicazioni
e delle utilità di questo strumento è fondamentale per una corretta interpretazione dei risultati. Il suo uso razionale può
rappresentare un importante contributo
nell’ottimizzazione della gestione diagnostica e terapeutica dei nostri pazienti.
L’OTTIMISMO AIUTA IL CUORE
Lo afferma una ricerca condotta negli Usa dalla Duke University.
Gli ottimisti con cardiopatie vivono più a lungo dei malati con analoghe
patologie ma con una visione più grigia dell’esistenza. La ricerca ha esaminato 2.800 pazienti malati di cuore per oltre 15 anni ed ha pubblicato
i risultati sulla rivista americana di medicina interna “Archives” .
L’indagine ha osservato che dal primo ricovero ospedaliero per episodi cardiaci i pazienti con una percezione
rosea della vita hanno evidenziato il 30% in più di probabilità di essere ancora vivi rispetto ai più pessimisti.
I dati hanno mostrato che le probabilità di sopravvivenza tra i malati di cuore e il loro recupero fisico dopo un infarto o altri episodi cardiaci seri sono direttamente legati al loro atteggiamento rispetto alla malattia stessa. Gli
ottimisti si prendono più cura del proprio corpo, sono più rigorosi nell’esercizio fisico raccomandato e credono
fortemente nelle loro capacità di recupero.
11
VIVENDI
Nel soggetto normoteso il ritmo circadiano sonno-veglia della pressione arteriosa
ha un calo notturno che raggiunge il massimo intorno alle quattro del mattino con
una graduale risalita, più marcata al momento del risveglio. La riduzione durante
il sonno è di almeno il 10%.
Nei soggetti in cui non si evidenzia questo
calo notturno e si perde il ritmo circadiano
della pressione arteriosa si deve, prima di
tutto, valutare se le cause sono un’insonnia
indotta dalla metodica, oppure è un’altera-
MALI E BENI DI STAGIONE
Carichi di lavoro pesanti,
cattiva organizzazione,
scarso riconoscimento
delle proprie capacità.
Tante le cause di stress
lavorativo che spesso
si trasforma in malattia
VIVENDI
12
P
Che STRESS
la vita stressata
arlare oggi di carichi di lavoro e
ritmi troppo pesanti rientra nella quotidianità di ognuno di noi.
Chi non ha un “capo” che non
concede un attimo di tregua? Quanti hanno l’ansia di fare tutto di corsa poiché il
tempo a disposizione è poco? Quanti, data
anche la crisi occupazionale, hanno timori
per il proprio posto di lavoro? Sentirsi “sotto stress” è una condizione di vita sempre
più diffusa tra un numero maggiore di persone. Ma, ci ammaleremo tutti? Certo che
no, ma le continue tensioni che s’instaurano nel mondo lavorativo impiegatizio o
di fabbrica possono minare la salute, con
danni di tipo psicofisico.
L’incapacità di resistere a intense pressioni
può farci ammalare di questa nuova patologia: stress da lavoro.
In Italia, secondo l’Agenzia Europea per la
Sicurezza e la Salute sul Lavoro, un lavoratore su quattro ne è colpito. Il Decreto
Legislativo 81/08, con relativo aggiornamento del 2009, ha centrato l’attenzione
su questa nuova tipologia di rischio, richiamando l’Accordo quadro firmato nel 2004
tra le parti sociali dell’Unione europea mirato a definire le politiche per prevenirlo.
Un quadro legislativo che definisce lo
stress nei luoghi di lavoro “una condizione
accompagnata da sofferenze o disfunzioni
fisiche, psichiche, psicologiche o sociali,
che scaturisce dalla sensazione individuale di non essere in grado di rispondere alle
richieste o di non essere all’altezza delle
aspettative”.
Ma in un’azienda cosa bisogna fare per
individuare i segnali di allarme? In una prima fase, obbligatoria per tutte le imprese,
il monitoraggio avviene su gruppi di lavoratori più esposti a rischi come i turnisti,
gli operatori dei call center, gli addetti alla
sicurezza e al controllo del traffico. Vari
possono essere i segnali di questo malessere, tra cui un eccessivo tasso di assenteismo, la frequente rotazione del personale,
un numero elevato d’infortuni e malattie
professionali, la richiesta di cambio mansione.
Spesso i lavoratori sono stressati da orari
troppo rigidi, o dalla “quantità” di lavoro
che sovrasta le capacità dell’individuo. Ma
ciò avviene anche quando la quantità e la
qualità del lavoro sono scarse o vi è solo un
parziale riconoscimento delle competenze
professionali. Spesso esiste una “tensione”
emotiva per i continui attriti o conflitti tra
colleghi con la sensazione di non ricevere
il rispetto che ci si merita.
Quando si passa a indagare la sfera del sin-
Dr. Massimo Gismondi
Specialista in Medicina del
Lavoro e Otorinolaringoiatria
golo individuo, la valutazione dei rischi diventa più complessa a causa della diversa
soglia di tolleranza e quindi di adattamento che ognuno può presentare.
Il termine stress è di origine inglese e può
essere tradotto con vari vocaboli e significa attivazione, sollecitazione, spinta, sforzo, pressione, tensione.
Lo stress può essere pertanto definito
come una forte attivazione dell’individuo
- inteso nell’insieme corpo/mente - che ne
favorisce l’adattamento a qualsiasi cambiamento fisico/psichico che turba l’equilibrio della persona.
L’individuo può riuscire ad affrontare
l’esposizione a una pressione psicologica a breve termine, cosa che può anche
essere considerata positiva, ma ha una
maggiore difficoltà a sostenere un’esposizione prolungata ad un’intensa tensione.
I singoli individui, inoltre, possono reagire
differentemente a una stessa situazione,
oppure possono reagire diversamente a
situazioni similari in momenti diversi della
propria vita.
La resistenza allo stress, o adattamento,
è caratterizzato da una serie di risposte
dell’organismo in grado di mantenere il
normale equilibrio, quello che noi chiamiamo “omeostasi”.
P
resentati i risultati di una ricerca
realizzata da Demoskopea sul
rapporto che la donna ha con
il proprio corpo durante la sua
vita e sul ruolo chiave che deve avere la
figura del ginecologo in quanto medico
di riferimento. L’indagine, svolta su tutto
il territorio nazionale, ha visto coinvolte
1.001 donne di età compresa tra i 18 ed
i 50 anni (età fertile). Dalle risposte delle
intervistate è emerso come la prima volta
del ciclo mestruale sia vissuta per lo più
con imbarazzo (60%) - sensazione che riguarda soprattutto le donne più mature
che all’evento sono giunte con poche informazioni di natura principalmente non
istituzionale (ricevute da amiche, parenti
e non da medici). Solo 4 donne su 10 la
vivono “senza farci caso”, mentre risulta
evidente come il ciclo
abbia ripercussioni sulla
vita sociale: riduce l’efficienza lavorativa (45%),
incide sull’attività sportiva (63%) e quella sessuale (85%). La sensazione di fastidio legata
al ciclo mestruale è dovuta più che a uno stato
doloroso ad un malessere diffuso che si manifesta con emicrania,
sensazione di stanchezza
e malumore. È compito del ginecologo
sfatare falsi miti e tabù sulla mestruazione (come ad esempio quello che la donna
debba star lontana dalla cucina durante
il ciclo) allo scopo di aiutarla a migliorare
il proprio rapporto con il ciclo mestruale,
anche attraverso la scelta contraccettiva
ormonale. Le donne intervistate considerano la pillola il metodo più efficace, ma
poche sanno che aiuta a ridurre il dolore
del ciclo e i sintomi che interferiscono con
la qualità della vita.
Le informazioni sulla contraccezione e la
gravidanza sono elevate - circa il 92% - ma
differiscono in base all’età. Le giovani, infatti, si rivolgono a canali più informali e
meno coinvolgenti come le amicizie e Internet, mentre le donne più mature fanno
ricorso al ginecologo.
Nel caso di gravidanze, poi, sembra essere ormai consuetudine continuare la vita
di sempre con un occhio però a controlli
mirati e costanti e a pratiche di vita più
regolari. La fine del ciclo è vissuta dalle ultraquarantenni come una liberazione: ma
anche la menopausa, che arriva intorno ai
51 anni, si manifesta non senza problemi.
Per l’80% delle donne si presentano disturbi come vampate di calore, aumento
di peso e sudorazione improvvisa.
La maggior parte delle intervistate ha dichiarato di far visita al ginecologo almeno
una volta l’anno, vivendo l’appuntamento
in modo sereno, anche se per le più giovani il rapporto deve ancora consolidarsi. Dal proprio ginecologo si aspettano
un approccio amichevole e riservato allo
stesso tempo.
Le più grandi di età appaiono invece più
disincantate nella relazione con il ginecologo, al quale si rivolgono volentieri
per avere informazioni che però devono
essere chiare e ben argomentate. Il ginecologo è il medico amico della donna e
della femminilità nell’intero arco della vita
riproduttiva, dalla prima mestruazione al
tempo della menopausa e oltre. Ed è un
dato confortante sapere che la donna ha
oggi, nel 75% dei casi, un rapporto sereno
e di confidenza con il proprio ginecologo,
che definisce una figura medica professionale fondamentale per la propria vita.
13
VIVENDI
Un’indagine statistica fotografa come
le donne vivono le differenti fasi
della loro fertilità e conferma
l’importante ruolo del ginecologo
come “il medico amico delle donne”
BENE A SAPERSI
Donne sempre più
informate su sessualità e salute,
ma per le più giovani
resistono ancora dei tabù
BENE A SAPERSI
IL SORRISO?
MEGLIO
DI OGNI
MEDICINA
di V.B.
VIVENDI
14
Pregi e vantaggi della clownterapia:
ne parliamo con Alessia Gioffi, indimenticata
protagonista di Non è la Rai
N
on solo una forma di intrattenimento ludico-creativa ma
anche un importante strumento a disposizione dei medici
nella loro opera di assistenza e cura dei
bambini. È la terapia del sorriso o “clownterapia”, attività che ormai da tempo supporta la medicina tradizionale e fa parte
integrante del programma ospedaliero.
Ne parliamo con Alessia Gioffi, indimenticata protagonista di Non è la Rai che ha
fatto del sorriso un segno distintivo. Alessia è infatti convinta che ridere sia una terapia efficace più di qualunque medicina.
È così?
Senza dubbio. Credo che sorridere a quello che la vita ci presenta sia la nostra arma
migliore per combattere qualsiasi malattia. Tra l’altro è scientificamente dimostrato che il riso ha un effetto terapeutico che
spesso rende più rapido il percorso di guarigione. Ridere è un esercizio muscolare e
respiratorio che aiuta a rilassare i muscoli
del corpo e provoca un fenomeno di purificazione e liberazione delle vie respiratorie superiori. Ecco perché io rido sempre.
E ballo. Ridere e ballare rappresentano la
mia fonte energetica di benessere.
Conosci alcune patologie che possono
essere combattute ridendo?
Mi sono informata e ridere può far cessare una crisi d’asma grazie al rilassamento
muscolare delle fibre lisce dei bronchi,
può migliorare l’insufficienza respiratoria
e abbassare la quantità di grasso nel sangue.
Quanto è importante adottare la terapia
del sorriso negli ospedali?
Direi che è fondamentale ma dovrebbero
ridere anche dottori e infermieri, non solo
i “clown terapeutici”. Il personale ospedaliero dovrebbe essere semplicemente più
umano. Sarebbe bellissimo se una persona, già sventurata di suo, potesse avere a
che fare, piuttosto che con un freddo letto di ospedale, con un ambiente gentile,
avendo la possibilità di essere trattata con
amore, gentilezza e sorrisi, appunto. Ridere attenua il dolore inducendo una calma
temporanea e inoltre la terapia del sorriso ha effetti positivi su tutti i protagonisti
della cura medica: non solo il pazientebambino ricoverato ma anche i parenti e
gli amici.
BENE A SAPERSI
“Ridere attenua il dolore
inducendo una calma temporanea
e inoltre la terapia del sorriso
ha effetti positivi su tutti
i protagonisti della cura medica”
Potremmo definire il sorriso una sorta di autocura nei confronti delle malattie della vita.
Certo! Spesso il sorriso aiuta più di una medicina. Ridere è il primo passo verso
uno stato d’animo di ottimismo che contribuisce a donare gioia di vivere ed ha
quindi proprietà antidepressive. Insomma, ridere è il mezzo più sano per vivere
meglio e più a lungo, sfidando le difficoltà che la vita ci presenta. Di fronte ad
ogni avversità io mi guardo allo specchio, sorrido a me stessa e vado avanti.
CHI È LA NOSTRA “CONSULENTE” DEL SORRISO
Basta aprire la sua pagina Facebook o, meglio ancora, quella
del gruppo Alessia Gioffi Friends Club, per capire che Alessia
Gioffi non rientra tra i “tipi televisivi qualunque”. Nata sotto
il segno dell’Ariete, la Terminator di Non è la Rai è rimasta nel
cuore della gente che continua a seguire sempre da vicino
le sue evoluzioni artistiche. Sotto la sapiente regia di Gianni Boncompagni ha cantato e ballato alcuni tra i
maggiori successi discografici di tutti i tempi e non ha mai smesso di ballare e di incidere le sue canzoni. Nel
2005 la sua voce e il suo volto approdano a Rai Sat Gambero Rosso dove Alessia assume il ruolo di intervistatrice per i canali satellitari Rai dedicati soprattutto a un target giovane. Oggi come oggi i progetti della nostra
Terminator continuano ad essere moltissimi ma top secret. Ospite d’eccezione in alcuni programmi tv, Alessia
ha in cantiere un progetto discografico importante sul quale mantiene il più assoluto riserbo. E poi c’è il suo
adorato libro, scritto e coccolato per tre lunghi anni e che per lavorare ad altre cose ha lasciato nel cassetto.
Oggi, magari, è arrivato il momento di farlo uscire! Un grande in bocca al lupo dai lettori di Vivendi.
VIVENDI
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MALI E BENI DI STAGIONE
VIVENDI
16
Gastroenteriti fra bimbi,
attenzione al rotavirus
Rischio disidratazione a causa del virus che
ogni anno colpisce piu di 400 mila bambini
“E
pidemia” di mal di pancia e vomito fra i più piccoli. Questa, infatti,
è la stagione delle “influenze”,
che frequentemente colpiscono
anche l’intestino.
Occhio però: spesso non si tratta di episodi banali, l’infezione può, infatti, essere da
“rotavirus” con conseguenze che possono
essere molto gravi.
Il rischio maggiore, almeno nel mondo
occidentale, è quello della disidratazione,
che in un bambino può avvenire in pochissime ore.
«Il rotavirus – spiega Carlo Giaquinto, responsabile del Servizio di Malattie Infettive pediatriche del Dipartimento di Pediatria di Padova – è la causa più comune
di gastroenterite grave nei neonati e nei
bambini piccoli di tutto il mondo».
«Colpisce praticamente tutti i piccoli
entro i primi cinque anni, con episodi ripetuti di diarrea e vomito, ed è la causa
più frequente di ricovero nell’infanzia».
Traducendo questi dati in numeri emerge che ogni anno in Europa si verificano
3,6 milioni di episodi dovuti a rotavirus
nei 23,6 milioni di bambini sotto i 5 anni
di età.
In Italia questo significa che il fenomeno
interessa oltre 400 mila bambini.
Il virus è molto contagioso, si trasmette
con grande facilità e può sopravvivere a
lungo nell’ambiente. Nella stagione invernale poi si può confondere con una
normale dissenteria, quando in realtà è
particolarmente aggressivo. La sua trasmissione avviene più che altro per via
orofecale, cioè attraverso il contatto delle
mani sporche dopo aver toccato pannolini
o aver accudito bambini malati, ma anche
per via respiratoria e attraverso lo scambio
di oggetti, ad esempio i giocattoli.
In molti casi non esiste alcuna terapia efficace per la gastroenterite virale. Gli antibiotici non sono efficaci contro i virus e
abusarne può contribuire allo sviluppo di
ceppi batterici antibiotico-resistenti. La
terapia, quindi, non è di tipo farmacologico e si basa principalmente su semplici
consigli di buonsenso. La prima cosa da
fare è prevenire la disidratazione e, in fase
di guarigione, lasciare riposare lo stomaco anche digiunando completamente per
alcune ore. Oppure cercare di mangiare
lentamente un ghiacciolo - se è estate - e
di bere acqua a piccoli sorsi. In alternativa
provare bevendo bibite frizzanti al limone
non fredde, brodini o bevande energetiche. Adulti e bambini colpiti dal virus dovrebbero cercare di bere sempre molto, in
maniera frequente e a piccoli sorsi. Poi riabituarsi a mangiare cominciando dai cibi
in bianco facili da digerire, come crackers,
pane tostato, banane, riso e pollo. Ma se la
nausea si ripresenta é consigliabile smettere di mangiare.
Il virus può essere contratto anche in
ospedale, nonostante le misure d’igiene
esistenti. E la stessa igiene domestica non
è sufficiente a proteggere dall’infezione,
per questo è frequente che dai bambini
il virus possa essere trasmesso ai genitori,
rendendo la situazione ancor più difficile
da gestire.
Per contattare Daniele Marino
si prega di inviare una e-mail a
[email protected]
o un fax al n° 0656195174
17
VIVENDI
«In tutto il vecchio Continente – prosegue
il Professor Giaquinto – ogni anno 2,8 milioni di episodi di gastroenterite vengono
seguiti a casa dal pediatra, 700 mila casi
richiedono una visita in ospedale e 87 mila
il ricovero. Lo stesso vale, in proporzione,
per il nostro Paese: circa 322 mila gli episodi con sola assistenza al domicilio del
piccolo, 80.500 quelli che necessitano di
una visita ambulatoriale, mentre oltre 10
mila vengono ospedalizzati».
È stato inoltre stimato che la gastroenterite da rotavirus causa 50 mila visite in
pronto soccorso l’anno, con conseguente
congestione di tutte le strutture ospedaliere, specie nei mesi invernali, quando si
registra il picco d’incidenza.
La costante ricerca di nuove soluzioni mirate alla crescita della qualità e del numero dei servizi proposti ai nostri clienti ha spinto il Gruppo Marilab alla ristrutturazione del sistema informativo clinico aziendale.
L’ambizioso progetto richiedeva professionisti competenti e partner all’altezza
della nostra azienda. Dopo aver analizzato le soluzioni offerte dal mercato informatico, abbiamo scelto di rivolgerci ad un’azienda leader in grado di garantire prodotti all’avanguardia.
Il team di lavoro creatosi ha implementato il progetto con ottimi risultati che
però, in fase di messa in esercizio del sistema, non si sono purtroppo tramutati in una piena soddisfazione del pazienti. Ci siamo accorti subito, infatti, che
il disservizio maggiore creato ai nostri pazienti - evidenziato dalle loro stesse
segnalazioni - è stato il dilatarsi dei tempi d’attesa, che, in passato, invece, rappresentava un punto di forza delle nostre accettazioni. Ad oggi, possiamo dire
che i tempi si sono ridotti rispetto ad un anno fa e che stiamo ancora lavorando
per ridurli ulteriormente.
È bene, però, descrivere quali garanzie e valori aggiunti il nuovo sistema informativo clinico porta all’interno del Gruppo Marilab e quindi rispetto ai servizi
prestati ai pazienti.
Come primo punto va menzionata la Cartella Clinica Elettronica: questo strumento permette agli specialisti presenti nelle nostre strutture di condividere le
informazioni cliniche dei pazienti, in modo da avere tutti i dati utili per poter
analizzare ed individuare le eventuali patologie.
Come secondo punto sono state introdotte policy di sicurezza atte alla conservazione dei dati dei nostri pazienti ed alla loro gestione, riducendo al minimo la
possibilità di un errore umano.
Oltre ai servizi già presenti in passato, Marilab sta lavorando allo sviluppo di
nuovi sistemi, come ad esempio la possibilità di scaricare il proprio referto direttamente dal Web, quella di ricevere e-mail e sms come promemoria degli
appuntamenti fissati oppure ancora l’invio dei referti, ove esplicitamente richiesto dal paziente, tramite e-mail.
In conclusione, rinnoviamo la nostra volontà di fornire servizi qualitativamente
elevati in linea con la storia del Gruppo Marilab, obiettivo raggiungibile grazie
al costante impegno del team di lavoro.
FILO DIRETTO
Un nuovo
software
per nuovi servizi
DIAGNOSI E TERAPIA
Quando il rene
non funziona bene
anche il cuore soffre
VIVENDI
18
Individuare con anticipo il deterioramento
delle funzioni renali aiuta a prevenire
l’insufficienza renale, il trattamento dialitico
e gli incidenti cardiovascolari
O
ggi in campo medico si sente
frequentemente parlare di Medicina Anticipatoria. Questo
nuovo termine evidenzia il desiderio di poter rendere sempre più precoce l’intervento medico sul malato. È ormai
un dato acquisito che la rapidità nella diagnosi e nell’avvio della terapia può portare
più facilmente a una completa guarigione
e, ove questo non fosse possibile, al raggiungimento di una cronicizzazione controllata con limitazione del danno.
Un esempio di quanto affermato si può
riscontrare nel campo delle patologie
nefrologiche, dove poter individuare con
anticipo il deterioramento della funzione
renale significa prevenire parte dei casi
d’insufficienza renale terminale e il conseguente trattamento dialitico.
Non va poi dimenticato che un rene mal
funzionante compromette anche il funzionamento del cuore. Le statistiche confermano che un danno renale lieve aumenta
di tre volte il rischio di un incidente cardiovascolare. Questo perché esiste una
complessa e reciproca interazione tra rene
e cuore che operano insieme per garantire
una buona funzionalità del circolo sanguigno. Di fatto, questi due organi condividono alcuni fattori di rischio come l’iper-
tensione, l’obesità e il diabete e questa è
la ragione per la quale oggi la letteratura
definisce tale rapporto come Sindrome
cardio – renale.
È quindi necessario potenziare lo screening dei soggetti a rischio.
Per valutare la funzionalità renale in laboratorio si usa dosare la creatinina, la cui
concentrazione nel sangue è legata alle
masse muscolari e alla relativa attività,
all’apporto dietetico, al sesso e alla razza.
Esistendo tra i vari individui notevoli differenze, può verificarsi che l’intervallo del
cosiddetto valore normale risulti molto
ampio. Invece, il singolo soggetto ha una
propria concentrazione di creatinina con
variazioni molto piccole e, conseguentemente, la differenza critica tra due misurazioni sarà notevolmente contenuta.
La conoscenza di quest’assetto fisiologico
suggerisce di valutare con attenzione la
sequenzialità delle misurazioni per evidenziare eventuali trend che potrebbero
essere indicativi anche nell’ambito dei cosiddetti valori normali.
Infine va ricordato che i reni hanno una riserva funzionale piuttosto ampia e, pertanto, è naturale che la creatininemia cominci
ad aumentare solo quando gran parte della funzionalità renale è compromessa.
Prof. Alessandro Colloca
Patologo clinico
Dr.ssa Marina Rotondi
Microbiologa
Da tutte queste considerazioni ne deriva
che:
1. Il dosaggio della creatininemia non può
essere considerato un marcatore precoce
dell’insufficienza renale;
2. La determinazione della sola creatininemia non può essere affidabile per la misura della funzionalità renale.
Ancora oggi il clinico, per maggiore garanzia, richiede frequentemente la clearance
della creatinina, indagine che ha una sua
validità se condotta con accuratezza, ma,
purtroppo, sempre più spesso, può essere
resa difficile da problemi logistici e/o inficiata dall’alta probabilità dell’errore preanalitico legato all’inadeguata raccolta del-
IPERTENSIONE
DIABETE
OBESITÀ
RENE
le urine nell’arco delle ventiquattro ore.
Non potendo, quindi, fare affidamento sul
dato della creatininemia e sulla sua clearance, gli esperti hanno ritenuto corretto
stimare la Velocità del Filtrato Glomerulare (VFG/GFR) con l’applicazione di formule
che correggono il valore della creatininemia tenendo conto dei dati antropometrici e applicandola solo ai soggetti di età
compresa tra diciotto e settantacinque
anni.
Oggi le società scientifiche raccomandano
di calcolare la VFG/GFR, usando la formula
MDRD semplificata e incoraggiano i laboratori a riportare automaticamente la VFG/
GFR ogni qual volta sia richiesta la creatinina.
Ai pazienti, in allegato al dato della creatininemia, noi forniremo il valore di filtra-
CUORE
zione glomerulare, che è considerato il
miglior misuratore della funzione renale.
Sulla base di esso, sempre considerando il
contesto clinico, il medico potrà modulare
la sua azione di curante utilizzando anche
la classificazione proposta dalle società
scientifiche.
L’identificazione precoce dei pazienti con
insufficienza renale è pertanto uno degli
obiettivi che molti Piani Sanitari Regionali
si prefigge in collaborazione con le società
scientifiche, suggerendo di valutare tutti
i soggetti ad aumentato rischio di Insufficienza Renale Cronica con i seguenti test
di laboratorio:
1. Dosaggio della creatinina ematica e
valutazione della Velocità di Filtrazione
Glomerulare (GFR);
2. Esame delle urine con particolare attenzione alla valutazione citologica del
sedimento urinario (morfologia dei globuli rossi con uso del citofluorimetro);
3. Dosaggio della microalbuminuria (tecnica immunoturbidimetrica).
Questi esami saranno sufficienti per confermare la diagnosi del medico curante
che potrà così procedere nell’iter terapeutico.
A conclusione di questa sintetica rassegna
- che ci auguriamo comprensibile - riteniamo doveroso, ancora una volta, ribadire
che spesso, purtroppo, la malattia renale
è diagnosticata in ritardo perché i reni restano silenti a lungo prima che compaiano i sintomi rivelatori del danno.
DIAGNOSI E TERAPIA
Un rene mal funzionante
compromette anche
il funzionamento del cuore.
Le statistiche confermano
che un danno renale lieve
aumenta di tre volte il rischio
di un incidente cardiovascolare
PROBLEMI COMUNI
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VIVENDI
Da prog.A.S.L. Lodi
Marilab
INFOMARILAB
UNO SGUARDO AL FUTURO E L’IMPEGNO PER UN MIGLIORAMENTO
COSTANTE
Miglioramento, qualità, tecnologia e risparmio: quattro punti saldi attorno ai quali ruotano
costantemente le scelte strategiche del nostro Gruppo che in pochi mesi è cresciuto ancora
aprendo le porte a nuovi servizi.
Presso il Marilab Center di Acilia è stato infatti inaugurato il reparto di Nuova Diagnostica
Radiologica Digitalizzata dove gli esami radiologici vengono effettuati mediante apparecchiature di ultima generazione e i referti vengono consegnati immediatamente al paziente
che, oltre a poter contare sulla professionalità del nostro staff, può godere di un notevole
risparmio economico.
Sempre nella sede di Acilia è possibile ottenere il rilascio di certificati medico-legali conformi
alla legge, quali: patente di guida; porto d’armi; cessione del quinto dello stipendio; idoneità
per assunzione lavorativa; sana e robusta costituzione e attività sportiva non agonistica.
Il Gruppo Marilab si è inoltre conformato alle nuove disposizioni di legge in materia di rilascio
e rinnovo della patente di guida rendendo possibile effettuare, presso la sede di Viale Zambrini 14 ad Ostia, esami di: acuità visiva; sensibilità al contrasto; visione crepuscolare; sensibilità all’abbagliamento; tempo di recupero dopo l’abbagliamento e campo visivo. L’esecuzione
di tali esami, in unica seduta, permetterà di ottenere una valutazione reale delle condizioni
del paziente e di redigere una certificazione complessiva da presentare in sede di valutazione dell’idoneità. Il tutto ad un prezzo
assolutamente vantaggioso e conveniente: solo €99 anziché €230!
Anche il reparto di Fisioterapia e Riabilitazione si rinnova e, oltre a garantire un percorso fisioterapico personalizzato e costantemente monitorato, offre da oggi la possibilità, a chiunque ne abbia bisogno, di effettuare terapie a domicilio.
VIVENDI
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UNA SCELTA DIFFICILE MA RESPONSABILE
Il desiderio di conciliare le esigenze sanitarie dei nostri pazienti con i disagi economici causati dall’attuale crisi ha spinto il Gruppo Marilab a proporre una promozione esclusiva sulla
Risonanza Magnetica. L’azienda ha assunto tale decisione al fine di garantire continuità
assistenziale, sempre puntando sulla qualità dei servizi offerti.
RISONANZA MAGNETICA
1° TRATTO
2° TRATTO
3°/4° TRATTO
MEZZO DI CONTRASTO
CRANIO
€ 170
€ 100
+100 €
ADDOME
€ 140
€ 100
+100 €
COLANGIO
€ 140
€ 100
+100 €
MUSCOLO-SCHELETRICA
€ 130
€ 90
€ 80
+100 €
GINOCCHIO
€ 120
€ 90
+100 €
TORACE
€ 130
€ 100
€ 120
€ 80
COLONNA:
• LOMBOSACRALE
• CERVICALE
• DORSALE
ANGIO € 170
€ 70
€ 100
+100 €
Già compreso
Per dettagli e prenotazioni contattate il nostro personale di segreteria o chiamate il numero 06 561951.
“The Club Roma”
sempre più vicino
alle istituzioni per
intraprendere insieme la strada della
beneficenza. Consegnato nelle mani
del Vicesindaco di
Roma, l’On. Sveva
Belviso, un defibrillatore destinato ad
un Centro Anziani.
Il The Club Roma è un’associazione senza fini di lucro nata dall’impegno
e la volontà di diciotto Soci fondatori.
In occasione del suo terzo anno di attività The Club Roma ha incontrato
le istituzioni capitoline per tracciare un percorso per una collaborazione
sempre più solida. Ad accogliere il Presidente di The Club Luca Marino il
Vicesindaco Sveva Belviso.
Dal 2008 The Club Roma ha intrapreso attività di charity, sostenendo e
aiutando a scopo benefico enti e istituzioni di volta in volta selezionati
come World Friends, Associazione Peter Pan, Associazione Alessia et
ses anges, Associazione Gens Futura.
L’ultimo traguardo, ma solo in ordine temporale, il defibrillatore che
sarà consegnato ad un Centro Anziani, come segno dell’impegno concreto per la prevenzione d’incidenti cardiologici.
Al Vicesindaco Sveva Belviso, nella sala della Piccola Protomoteca in
Campidoglio, i soci del The Club hanno illustrato ognuno il proprio
specifico settore d’impegno imprenditoriale. Il The Club Roma onorato
dalla disponibilità e sensibilità dimostrata dal Vicesindaco, sottolinea
quanto l’aiuto e il sostentamento di cause a scopo benefico rappresenti
per l’associazione un elemento cardine della propria mission.
Dopo la consegna le celebrazioni sono proseguite presso la splendida
location “Tenuta di Ripolo” con un evento a tema “Casinò Royale” e una
sala da gioco immaginaria dove si è svolta una raccolta fondi da destinare alla prossima iniziativa a scopo benefico.
VARIE & CURIOSE
A spasso per il quartiere “Garbatella” per
conoscere i luoghi storici e parlare dei
diritti dei minori. È stata questa l’iniziativa promossa dal Gruppo Marilab insieme
all’Associazione il Tempo Ritrovato di Fata
Garbatella per ricordare in modo originale e incisivo la Giornata Internazionale dedicata alla tutela dei diritti dei bambini.
Il 20 novembre si celebra l’approvazione
nel 1989, da parte dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, della Convenzione sui Diritti dell’Infanzia, il principale
strumento normativo internazionale per
la promozione e la tutela dei diritti dei minori, ratificato dall’Italia venti anni fa.
L’iniziativa ha visto insieme una realtà
radicata sul territorio come il Gruppo
Marilab, con una consolidata presenza
nell’assistenza sanitaria privata, e l’Associazione il Tempo Ritrovato di Fata Garbatella, da sempre impegnata sul territorio per un’azione di sensibilizzazione
e promozione sulla qualità della vita dei
bambini e degli adolescenti e la necessità
di scelte politiche e strumenti per approfondire la conoscenza dei loro nuovi bisogni e tutelarne i diritti. Durante la visita
attraverso i lotti storici del quartiere Fata
Garbatella ha associato un articolo della
Convenzione Onu per i minori ad ogni
lotto di abitazioni visitate, unendo così
la memoria storica, la difesa dei diritti dei
minori e la scoperta per molti di una parte
di città “unica” e non solo sotto il profilo
architettonico.
“The Club Roma” in Campidoglio
per coniugare impegno
sociale e spirito imprenditoriale
21
VIVENDI
GIORNATA INTERNAZIONALE
DEI DIRITTI DELL’INFANZIA
E DELL’ADOLESCENZA.
MARILAB E FATA GARBATELLA
INSIEME PER VISITARE I LOTTI
DEI “DIRITTI DEI MINORI”
Curiose
BENE A SAPERSI
VIVENDI
22
Dieci posti letto e un reparto
completamente funzionante
bloccato senza un perchè
dalla burocrazia della Regione Lazio
La storia infinita
della DAY SURGERY
del Gruppo Marilab
C
aro lettore, in questi giorni si
parla molto di ripresa economica e di agevolazioni alle imprese, specialmente quelle mediopiccole. Ebbene ti voglio raccontare una
storia che ha coinvolto la nostra azienda e
che si scontra decisamente con il concetto di favorire l’iniziativa imprenditoriale.
Circa quattro anni fa la Marilab iniziava la
costruzione di un nuovo reparto dotato di
due sale operatorie, totalmente attrezzate
per interventi in regime di Day Hospital, di
cinque posti letto e cinque poltrone per la
degenza post-chirurgica, di un laboratorio specializzato per la Procreazione Medico Assistita.
Poiché il reparto era progettato rispettando tutte le normative della legislazione
vigente, una volta terminato, a Novembre
del 2009, ha passato il vaglio della commissione dell’Asl competente, ricevendo
il nulla osta per l’autorizzazione all’esercizio che veniva inviato alla Regione Lazio
per le procedure burocratiche.
E qui, caro lettore ha inizio il calvario della Day Surgery di Marilab che, dopo due
anni di attesa, rimane ancora chiusa con
un investimento di milioni di euro buttato al vento. Ciò che fa rabbrividire e che
stravolge qualsiasi logica imprenditoriale
è che, a tutt’oggi, non è dato sapere quale
sia il motivo e questo nonostante un ricorso al T.A.R. che ha condannato la Regione
Lazio ad emettere un provvedimento sulla questione entro il 14/06/2011. Tra l’altro, mi preme precisare, per chi è a digiuno di questioni di politica sanitaria, che la
richiesta di Marilab è inerente a una mera
autorizzazione all’esercizio di un’attività
totalmente privata, ossia con spesa a carico dei cittadini.
Allora ci si chiede: “Quale può essere il
motivo che spinge a non rilasciare un’autorizzazione che non comporterebbe nessuna spesa per le aride casse regionali?”
“Perché negare un’autorizzazione per
un’attività di cui il territorio è totalmente
insufficiente che, per di più, alleggerireb-
Dr. Luca Marino
Titolare e Direttore Sanitario
Gruppo Marilab
Delegato Unindustria per la
Diagnostica Ambulatoriale
be le intasate sale operatorie degli ospedali romani, lasciando maggiore spazio
per l’effettuazione di interventi di livello
estremamente più urgente e necessario?”
Si parla continuamente di spostare la medicina dall’ospedale al territorio, di accorciare le liste d’attesa e questa è la migliore
risposta che i nostri geniali burocrati hanno pensato di dare? È questa la soluzione
migliore alle esigenze sanitarie dei cittadini romani?
Nell’attesa che la Marilab porti a termine
le sue battaglie legali, se qualcuno ha una
risposta si faccia pure avanti!
Trenta ricette di cucina approvate
da oncologi, nutrizionisti e cuochi
per aiutare le donne anche
con stili di vita più sani
23
precoce e alle terapie innovative.
«Coniugare efficacia delle terapie e qualità
della vita è la nuova sfida - hanno spiegato i promotori della Campagna tra i quali
Paolo Marchetti, oncologo dell’Ospedale
S. Andrea di Roma - sopratutto per le donne che si trovano in una fase avanzata del
tumore e alle quali le terapie puntano a
offrire non solo ‘anni per vivere’ ma ‘anni
da vivere’».
E la qualità di vita può essere ulteriormente migliorata attraverso la dieta, con
la scelta di alimenti considerati veri e propri alleati delle terapie. Alcuni cibi, come
frutta e verdure ricche di vitamina A, oltre a prevenire i tumori, riducono il rischio
di ricadute nelle pazienti operate e limitano gli effetti collaterali delle terapie.
Frutti rossi come ribes e more, cavoli,
broccoli, verza, rucola, ravanello,
sedano di rapa e pomodori sono
alcuni degli alimenti maggiormente
raccomandati grazie alla loro capacità di contrastare i radicali liberi.
Il cibo gioca un ruolo fondamentale
nel recupero della salute proprio nei
momenti in cui meno si desidera mangiare, come spesso succede durante le
terapie oncologiche. Allo stesso tempo,
però, la dieta deve essere gradevole e
appetitosa, per contrastare l’avversione
al cibo che si può avvertire durante le terapie.
Una corretta alimentazione è necessaria
anche per contrastare l’aumento di peso
cui vanno incontro molte pazienti dopo
le cure e che rappresenta un fattore di
rischio per le recidive: durante la chemioterapia si possono guadagnare anche 10
chili. Da qui la necessità di affiancare alla
dieta anche una costante attività fisica.
VIVENDI
I
n Italia ogni anno sono 38 mila le
donne colpite dal tumore al seno, ma
grazie ai farmaci innovativi, sempre
più efficaci e con minori effetti collaterali, e agli stili di vita giusti, a partire
da quelli alimentari, la vita delle pazienti
può essere sempre più lunga e di qualità.
Da qui nasce Il Gusto della Vita, una campagna lanciata da nutrizionisti, oncologi e
cuochi per diffondere le ricette di cucina
“alleate” con il tumore al seno.
Il Gusto della Vita è una la campagna itinerante promossa dalle Associazioni Pazienti che operano sul territorio nazionale per
portare nelle città italiane corsi di cucina
allo scopo di coniugare la tradizione gastronomica con le esigenze delle pazienti
in terapia.
Grazie al costante impegno nella ricerca,
infatti, le pazienti possono oggi contare
su terapie sempre più efficaci e rispettose
del loro delicato equilibrio e delle loro esigenze. Migliora la qualità della vita di chi
affronta la malattia, ma migliorano anche
le possibilità di guarigione. Se negli ultimi
sei anni l’incidenza del tumore al seno è
cresciuta del 13%, le prospettive di guarigione e sopravvivenza a 5 anni possono
arrivare fino al 98% grazie alla diagnosi
LA SALUTE VIEN MANGIANDO
Il Gusto della Vita:
una campagna itinerante
per affrontare meglio
il tumore al seno
LA SALUTE VIEN MANGIANDO
Mangiare tutto
per stare tutti meglio
VIVENDI
24
Breve viaggio tra
le diete di tendenza
per conoscerne vantaggi
ed evitare errori
Q
uesta volta un argomento molto complesso ed interessante,
sicuramente “alla moda” e ricco di curiosità e dubbi.
Infatti, ad oggi, l’esistenza di diverse concezioni alimentari finisce per generare
confusione tra i meno informati.
Riporto, tanto per rendere l’idea dell’enormità di sfumature di stili esistenti, una
frase di un testo di alimentazione naturale: “Un naturista è quasi sempre anche un
vegetariano, un vegano tende a poco a
poco al fruttarismo, un crudista raramente è carnivoro, mentre un macrobiotico
può mangiare o non mangiare carne”.
Tutto chiaro, no???!!!
Già verso la metà dell’Ottocento la dieta
differenzia nettamente le classi sociali:
la borghesia cittadina segue un’alimentazione “aristocratica” ricca di proteine
e grassi animali, mentre l’alimentazione
“popolare” è caratterizzata da verdure, cereali, legumi e frutta.
?
Ad oggi, il vegetarismo è inteso come un
regime alimentare che in pratica elimina dalla dieta qualunque parte animale,
Dr.ssa Federica Razzi
Dietologia e Nutrizione
Terapista cognitivo-comportamentale
dell’obesità
Responsabile Doceo per il dimagrimento
compresi i pesci, i crostacei e il lardo, ma
transige su altri prodotti animali per ottenere i quali non è necessaria l’uccisione di
un animale.
Sono quindi consentiti uova, latte, formaggi, miele. Quest’ultimo è meglio definito come regime ovo-lacto-vegetariano
aperto quindi a tutti i prodotti animali non
carnei, sicuramente abbastanza completo
(rispetto agli altri) da un punto di vista di
fabbisogni nutrizionali.
Esiste poi il regime lacto-vegetariano che
è fondato sui vegetali e sul latte, escludendo le uova. L’uovo, per questa corrente, è considerato un “pulcino non nato” e
quindi incompatibile con una mentalità
una ricetta facile, gustosa e senza carne
COTOLETTE DI SCAMORZA AFFUMICATA
Occorrente per 4 persone
500 grammi di scamorza fresca
pangrattato q.b.
3 uova
farina q.b.
olio extravergine d’oliva
sale q.b.
Tagliare la scamorza a fette di circa 1,5 cm e tamponarle
con carta da cucina per asciugarle un po’. Sbattere le uova in una ciotola con un pizzico di sale. Infarinare le fette
di scamorza e poi passarle nell’uovo e nel pangrattato
premendo un po’ con le mani per farli aderire bene.
Ripassare le fette di scamorza nell’uovo e di nuovo nel
pangrattato in modo che si formi una crosticina di pane
più spessa.
Friggere le cotolette di scamorza affumicata in olio extravergine d’oliva tirandole fuori ben dorate, scolarle
dall’olio e asciugarle su carta assorbente.
Servirle ben calde!
LA SALUTE VIEN MANGIANDO
Quando la cotoletta è vegetariana
VIVENDI
25
che si caratterizza principalmente per
un’alimentazione non-violenta.
La restrizione che quest’ultimo stile alimentare apporta comincia a “squilibrare”
i fabbisogni di nutrienti: spesso si delinea
un eccesso di zuccheri, farine e frutta (eccesso di carboidrati in genere).
Ora, mi preme sottolineare, che la scelta
di escludere dalla dieta alcuni gruppi di
alimenti rimane sacra ed inviolabile per
ciascun individuo adulto e maturo, ma
devo comunque sostenere con forza e
gran voce che tutti i vegetariani dovrebbero capire che la carne (e le proteine
animali in genere) è un alimento dietologicamente insostituibile e che proseguire
con un regime privo di alimenti carnei
significa dover riorganizzare tutta la dieta. È necessario, quindi, pensare bene a
ciò che si mangia, cercando di puntare su
complementazioni proteiche che vadano
a sopperire le eventuali carenze di amminoacidi (es: cereali e legumi).
Questo “pensare” e questo “organizzarsi”
richiede tempo e conoscenza. Il tempo
riguarda tutta l’importantissima fase del
“prima di mangiare” ossia come fare la
spesa, cosa acquistare, come cucinare e
come abbinare i vari alimenti. La conoscenza riguarda le basilari regole alimentari di una dieta bilanciata cercando di
“contare” l’introito di proteine nobili ed
amminoacidi essenziali.
Ciò detto, sottolineo che non tutti possono improvvisarsi “vegetariani” per moda
o da un momento all’altro, né che tutti
possono seguire un tale regime alimenta-
re. Mi riferisco in particolare agli anziani,
ai soggetti in fase di accrescimento e alle
donne in gravidanza. Specialmente queste categorie “più deboli” di persone, se
non seguono una corretta e bilanciata alimentazione, rischiano carenze proteiche
sia qualitative che quantitative dovute
essenzialmente ad un tasso insufficiente
degli amminoacidi solforati, carenze vitaminiche (vit. B12, vit.A, Vit.D e vit. E) e
minerali (ferro, zinco, calcio).
Quando
il ginocchio è
poco sportivo
BENE A SAPERSI
Breve panoramica delle patologie
a carico del menisco, più diffuse
soprattutto tra chi pratica sport
VIVENDI
26
L
a sempre maggiore diffusione delle pratiche sportive e la progressiva espansione della fascia di popolazione di età avanzata hanno
contribuito, negli anni recenti, a modificare
l’epidemiologia della patologia meniscale,
di natura sia traumatica che degenerativa.
In questa sede mi propongo di fare una
breve panoramica sulle patologie a carico
del menisco.
A tale scopo è utile sapere che i menischi
sono due strutture fibrocartilaginee interposte tra il femore e la tibia e che sono
distinte in menisco mediale e menisco laterale.
La loro funzione è quella di garantire una
perfetta congruenza tra le superfici articolari di tibia e femore e di assorbire gli urti
della vita quotidiana salvaguardando la
cartilagine. Sono, quindi, strutture estremamente importanti nella biomeccanica
del ginocchio.
Il menisco, però, può andare
incontro a due principali tipi di
lesioni: quella a carattere degenerativo e quella a carattere
traumatico.
Le lesioni di tipo degenerativo
generalmente interessano i pazienti di età compresa tra i quaranta e i sessanta anni di vita,
non sono secondarie a traumatismi, ma dipendono dal coinvolgimento dei menischi
nella patologia infiammatoria e degenerativa caratteristica dell’artrosi.
Le lesioni traumatiche, invece, si riscontrano in pazienti più giovani e sono solitamente causate da movimenti del ginocchio che possono provocare un’eccessiva
sollecitazione sui menischi.
I movimenti che possono indurre una lesione del menisco sono piuttosto banali come
il rialzarsi bruscamente da terra oppure
fare una semplice torsione del ginocchio
ovvero mediante un trauma discorsivo del
ginocchio.
Le lesioni possono interessare una porzione più o meno grande della superficie di
inserzione meniscale, la capsula articolare,
e in tal caso si parla di lesioni periferiche. Si
parla invece di lesione a manico di secchio
quando tale disinserzione riguarda la quasi
totalità di questa superficie.
Dr. Barbarino Manfredi
Ortopedico
La diagnosi della patologia meniscale viene effettuata prima di tutto mediante una
visita dallo specialista il quale, individuata
la possibile patologia, prescriverà esami
strumentali come la RMN.
Di solito la terapia relativa a tale disturbo
può essere o di tipo conservativo – effettuata mediante sedute di fisioterapia e
terapia infiltrativa con Acido Ialuronico - o
chirurgico – realizzata mediante le avanzate tecniche artroscopiche.
bulanza durante le nostre partite
in casa».
Le squadre giocano normalmente
sul sintetico delle Tre Fontane, anche se in questa prima fase di campionato, che si è conclusa a novembre, hanno giocato all’Acquacetosa
per l’indisponibilità dell’impianto
dell’EUR (a causa dei lavori di ristrutturazione). Entrambe le squadre giocano con lo scudetto sulle
maglie e l’Hockey Club Roma ha
chiuso l’andata in seconda posizione, mettendo una seria ipoteca ad
un posto per la Final Four che darà
lo scudetto, mentre le ragazze della
Libertas San Saba appaiono un po’
in ritardo ma con buone possibilità
di risalire la corrente nel girone di
ritorno che inizierà, come quello dei
maschi, all’inizio di marzo.
27
VIVENDI
A
Roma ci sono due squadre di
uno sport olimpico ma bollato come “minore”, l’hockey su
prato, che vincono sempre ed
hanno centrato tanti scudetti. Si chiamano Hockey Club Roma, i ragazzi, e Hockey
Femminile Libertas San Saba, le ragazze,
ed hanno vinto rispettivamente 7 e 9 scudetti all’aperto più una serie di titoli indoor e di Coppa Italia.
Vincere è sempre difficile, farlo in una
grande città come Roma è quasi impossibile, ma i nostri campioni ci sono riusciti e
forse un po’ di merito è anche della Marilab! «Ci siamo avvicinati alla struttura dei
fratelli Marino per merito della D.ssa Latella appassionata di sport e dotata di una
grande carica di simpatia» dice il factotum
dei due gruppi, Enzo Corso, un dirigente
sportivo molto apprezzato nell’ambiente
dello sport dilettantistico romano e nazionale «Ci siamo conosciuti casualmente nel
Centro Marilab di Fonte Meravigliosa ed
abbiamo costruito una sinergia che, devo
dire, ci ha portato molta fortuna. Per dei
gruppi di dilettanti, che fanno però sport
ad alto livello e con grandi carichi di lavoro, è fondamentale curarsi bene».
«I Centri Marilab con la loro professionalità e la loro cortesia (e pazienza) ci hanno aiutato tanto in questi ultimi anni,
quindi un po’ dei nostri scudetti sono
anche loro!».
«Poter fare velocemente un accertamento
diagnostico (che la signora Anna ci trova
in tempo reale!) ci aiuta tantissimo e ci fa
sentire importanti. Quindi grazie alla Marilab, che da quest’anno ha deciso anche
di assisterci in esterna, inviando un’am-
MARILAB PER IL SOCIALE
I Campioni
dell’Hockey Club Roma
e della Libertas San Saba
entrano nel mondo MARILAB
L’Hockey F emminile Libertas San Saba scudettata
DIAGNOSI E TERAPIA
VIVENDI
28
UDITO:
quando intervenire
nella prevenzione e perchè
Dai primi segnali di difficoltà uditiva,
riscontrabili dallo specialista, il consiglio
di prendere provvedimenti preventivi
S
ento ma non capisco… Faccio fatica a distinguere le parole quando ci
sono due o più persone che mi parlano… Devo aumentare il volume
del televisore… Ho un forte mal di testa…
Ho un orecchio che sente in modo più ovattato dell’altro: sono questi i possibili sintomi di un probabile calo uditivo.
In tali casi è importante sottoporsi alla
visita di uno specialista per un attento
esame uditivo volto ad individuare eventuali decadimenti precoci della capacità
uditiva. Con l’età, infatti, diventa fisiologico assistere ad un calo graduale dell’udito
(Presbiacusia) ma spesso ci sono eventi,
durante il corso della vita, che possono
accelerare questo decadimento.
Traumi acustici, cranici o pressori (aereoimmersioni), perforazioni timpaniche, otiti o infiammazioni dell’orecchio medio,
ictus o sbalzi della pressione sanguigna,
assunzione di medicinali ototossici (chinino-streptomicina-eutirox), Sindrome di
Ménière, vertigini etc., rappresentano tutti
motivo di alterazione dell’equilibrio uditivo e quindi della soglia tonale.
Quando si verificano tali situazioni è sempre opportuno effettuare una valutazione seguendo due strade parallele ma
congiunte: la via medica (consultazione
di uno specialista in Otorinolaringoiatria) per eventuali cure farmacologiche
o per necessità di interventi chirurgici, e
la via audiologica (consultazione di uno
specialista in Audiologia ed in Tecniche
Audioprotesiche) per intervenire parallelamente con eventuali correttori acustici,
qualora si fosse scesi sotto soglia di percezione uditiva.
Molto spesso ci si ferma solo alla valutazione medica e si tralascia l’aspetto audiologico, ma, quando in una fase successiva diventa necessario percorrere questa
seconda via, quasi sempre risulta essere
troppo tardi.
Ricorrere ad un apparecchio acustico,
ove necessario, non deve rappresentare
un motivo di vergogna, ma deve essere
vissuto con lo stesso stato d’animo con
il quale si accetta di indossare un paio di
occhiali, grazie anche al fatto che oggi la
tecnologia è in grado di realizzare dispo-
Dr. Maurizio Serra
Specialista in
Tecniche Audioprotesiche
sitivi discreti ed apprezzabili da un punto
di vista estetico.
I criteri utili a capire quando ricorrere ad
un apparecchio acustico sono fondamentalmente legati al livello medio di soglia
tonale ed alla percentuale di intelligibilità
protesico immediato. Nessuno immagina
o conosce, infatti, quanto la deprivazione
acustica comprometta velocemente la
percezione uditiva. Si parla di deprivazione uditiva quando i recettori cocleari e di
conseguenza la corteccia cerebrale uditiva non vengono stimolati a dovere a causa di una soglia uditiva sotto i 30-35 dB. Se
non c’è stimolazione elettrica a livello corticale o la stessa è insufficiente, l’immensa
quantità di neuroni deputati alla percezione e all’elaborazione cognitiva del suono,
non essendo sufficientemente stimolati,
DIAGNOSI E TERAPIA
vocale. Se la soglia tonale media è al di
sotto dei 30-35 dB allora, tramite la valutazione dell’intelligibilità vocale, si può individuare in quale stato uditivo ci si trova:
Normoudenza, Ipoacusia Lieve, Ipoacusia
Media o Ipoacusia grave.
Ricorrere agli apparecchi acustici fin
dall’insorgenza di un’ipoacusia lieve, parallelamente alle eventuali cure mediche
appropriate - qualora necessarie - ritengo
sia il modo preventivo più auspicabile per
rallentare il processo di decadimento uditivo, oltre che per ottenere un beneficio
tendono ad inattivarsi con il tempo, compromettendo definitivamente il riconoscimento del suono come parola.
Ricorrere in tempo agli apparecchi acustici, invece, garantirebbe una stimolazione
continuativa a livello cerebrale impedendone il processo di inattivazione e atrofizzazione, come la fisioterapia per gli arti.
Una spiccata capacità nelle relazioni interpersonali, un livello culturale buono, un’intraprendenza mentale verso molteplici
attività sono sicuramente motivi di rallentamento del decadimento uditivo, ma conoscere tutti questi aspetti significa avere
un quadro anamnestico abbastanza chiaro
del paziente che si sottopone ad una valutazione audiologica approfondita.
Per tutti i colleghi Otorini e per i nostri
lettori, ho realizzato uno schema in cui
sono sintetizzati i criteri tecnici e grafici
per valutare la decisione di sottoporre un
paziente ad un’indagine audiologica più
approfondita.
29
VIVENDI
Ricorrere ad un apparecchio
acustico non deve rappresentare un motivo di vergogna,
ma deve essere vissuto con
lo stesso stato d’animo con
il quale si accetta di indossare un paio di occhiali, grazie
anche al fatto che oggi la
tecnologia è in grado di realizzare dispositivi discreti ed
apprezzabili da un punto di
vista estetico.
NOVITÀ SALUTARI
VIVENDI
30
Mascherine trasparenti
per conquistare un sorriso
sano e bello
L’ortodonzia, una disciplina medica sempre
più diffusa per adulti e bambini per curare non
solo bocca e palato ma anche per raggiungere
l’equilibrio della persona
L
‘
ortodonzia o “ortognatodonzia”
è una disciplina che studia lo sviluppo e la crescita cranio-facciale
al fine di poter curare le malocclusioni eventualmente presenti nei bambini, negli adolescenti e nei pazienti adulti.
Gli obiettivi della terapia ortodontica possono variare secondo l’età del paziente e
della malocclusione presente. Nel paziente in crescita s’interviene quando il palato
è contratto, eseguendo un’espansione
per creare una simmetria del volto e far sì
che i denti permanenti riescano a uscire in
arcata correttamente.
In altri casi s’interviene con apparecchi
funzionali quando ci sono delle malformazioni della mascella, con il palato molto
sporgente rispetto alla mandibola (denti
a coniglietto!), o quando la mandibola è
molto spostata in avanti rispetto al palato
(morso inverso).
L’ortodonzia è necessaria anche in presenza di morso aperto anteriore, cioè quando
a causa del succhiamento del dito, del
ciuccio, o dell’interposizione della lingua
si crea uno spazio tra le arcate nella zona
anteriore del sorriso.
Sempre più spesso noi ortodontisti interveniamo per correggere maleocclusioni
anche nei pazienti adulti, in casi di denti
accavallati e disallineati, con gravi inestetismi del sorriso, o in casi di pazienti che
hanno perso uno o più denti ed hanno
la necessità di ripristinare correttamente
Dr.ssa Linda Pisano
Specialista in Ortodonzia
alcuni spazi, prima di eseguire dei lavori
protesici o implantologici.
L’obiettivo principale del trattamento ortodontico è il raggiungimento di un equilibrio armonico estetico e funzionale dei
mascellari, al fine di dare al paziente un
bellissimo sorriso con denti sani e perfettamente allineati.
Ormai da alcuni anni sta sempre più prendendo piede, con riferimento alla cura
dei pazienti adulti, la terapia Invisalign®,
un trattamento composto da una serie di
mascherine trasparenti chiamate aligner.
Questi supporti, invisibili, rimovibili e sostituiti ogni due settimane da un nuovo
set, sono personalizzati, cioè realizzati
appositamente e soltanto per i denti di
NOVITÀ SALUTARI
difficili da pulire.
La Forte spaziatura dentale accade invece quando la mascella presenta uno
spazio eccessivo e ciò può dipendere da
diversi fattori. I problemi di spaziatura
possono portare a disturbi come gengivite e periodontite, che, se non curati, possono causare la perdita dei denti.
Il Morso incrociato avviene quando l’arcata superiore e quella inferiore sono disallineate tra loro. Questo problema può
causare erosione dei denti, disturbi alle
gengive e perdita dell’osso.
L’Overbite si verifica quando i denti superiori presentano una significativa sovrapposizione rispetto ai denti inferiori.
Questo problema può causare disturbi o
irritazioni alle gengive e/o erosione dei
denti inferiori, e dolori alla mascella e problemi articolari.
La Protrusione dell’arcata superiore accade quando i denti inferiori si protendono
oltre i denti anteriori, solitamente a causa
di un sottosviluppo dell’arcata superiore,
di una crescita eccessiva della mandibola o di entrambi i fattori. Il problema può
essere inoltre causato dalla mancanza di
denti superiori e può impedire la normale
funzionalità dei denti anteriori o dei molari, provocando l’erosione dei denti. Può
essere inoltre causa di dolori alla mascella
e problemi articolari.
Il trattamento Invisalign può adattarsi
senza problemi e con facilità alla routine quotidiana. Non ci sono fili o attacchi
metallici e gli aligner sono comodi da indossare e facili da rimuovere in modo da
consentire il mangiare, bere, lavarsi i denti
e usare il filo interdentale.
31
VIVENDI
ciascun paziente. Con gli aligner i denti
si muovono piano piano, settimana dopo
settimana, finché arrivano ad allinearsi
nella posizione finale programmata. Inoltre, attraverso un programma di trattamento virtuale 3D - software ClinCheck®
- è possibile vedere gli spostamenti che
i denti seguiranno nel corso del trattamento. Tutto questo per permettere al
paziente di sapere in anticipo quale sarà
l’aspetto dei denti al termine della terapia. Il numero di mascherine è variabile:
un trattamento completo prevede 18-36
aligner per l’arcata superiore e inferiore e
un periodo di terapia compreso tra 9 e 18
mesi. I benefici della correzione dentale
con Invisalign non si limitano a un sorriso
più sicuro e a una maggiore fiducia in se
stessi ma hanno indubbi effetti sulla salute orale.
Vediamo alcune situazioni in cui può essere utilizzato Invisalign. Al fine di comprendere quali siano le possibilità d’intervento
risolutivo attraverso Invisalign è utile una
breve rassegna su quelli che sono i casi
più frequentemente riscontrati.
L’Affollamento dentale avviene quando
nella mascella lo spazio non è sufficiente
per contenere tutti i denti normalmente.
Se non curato può aumentare il rischio di
disturbi gengivali, poiché i denti sono più
BENE A SAPERSI
Un bimbo su 250
a rischio autismo,
l’importanza della
diagnosi precoce
VIVENDI
32
Un progetto sperimentale tra scuole d’infanzia
e pediatri per individuare la malattia, ma anche
per liberare la positività dei giovani
U
n bambino su 250 potrebbe
essere a rischio di autismo e un
ritardo nella diagnosi, anche
solo di sei mesi, costituisce una
differenza fondamentale nella prognosi.
L’autismo è una forma di disabilità difficile da capire, quasi “invisibile” in quanto
poco descritta e compresa. Le definizioni
scientifiche internazionali più riconosciute
considerano l’autismo come un disordine
dello sviluppo che invade ogni ambito
delle funzioni cerebrali. Questo disturbo
condiziona gravemente l’organizzazione
e l’elaborazione delle informazioni percepite e si evidenzia con disfunzioni che
riguardano l’interazione sociale, la comunicazione verbale e lo sviluppo dell’immaginazione e della fantasia.
L’autismo è comunque una disabilità
complessa dalla quale non si guarisce, ma
presenta senza dubbio margini di miglioramento. Spesso però ancora oggi molte
persone colpite da autismo ricevono trattamenti inadeguati e accumulano negli
anni forte ritardo mentale causato da deprivazione di stimoli abilitanti.
L’esperienza ha dimostrato che il miglior
trattamento è una precoce e specifica
educazione, la cui filosofia sta nel puntare al massimo sviluppo possibile delle
capacità individuali e nell’aggirare i deficit
presenti.
Per sviluppare un percorso formativo
diretto ai pediatri di famiglia e agli insegnanti della scuola d’infanzia e per creare
un filtro iniziale che permetta la precoce
individuazione dei soggetti a rischio, l’IdO
- Istituto di Ortofonologia di Roma - ha avviato dal mese di aprile 2011 un progetto
di formazione basato sulla centralità della
diagnosi precoce nell’autismo infantile.
Nella prima fase il progetto prevede l’organizzazione di corsi di formazione dedicati a insegnanti ed educatori.
Nelle 42 scuole che hanno aderito sono
stati coinvolti circa 301 insegnanti. I corsi
per “medici pediatri”, che hanno ottenuto
l’adesione di alcune delle più importanti
società scientifiche del settore, hanno visto il coinvolgimento di 60 medici pediatri.
Nel complesso sono stati effettuati proto-
colli di screening su 1.200 bambini, e in
totale sono stati coinvolti indirettamente
circa 6.000 bambini.
La seconda fase del Progetto Autismo
prevede anche la realizzazione del “Festival delle giovani idee” - giunto alla sua
3° edizione - evento promosso ogni anno
dall’Istituto di Ortofonologia e dal portale
Diregiovani.it, dedicato alla positività e
creatività dei giovani.
L’autismo è una disabilità
complessa dalla quale
non si guarisce, ma presenta
senza dubbio margini
di miglioramento
Psicoterapeuta, supervisore e local trainer
in analisi Bioenergetica. Psicologa analista
di formazione junghiana e training autogeno.
Perito del tribunale penale e civile di Roma
Superare ansie e stress
attraverso esercizi corporei
utili anche per combattere
la mancanza di desiderio
S
tress e ansia repressi sono i veri
nemici dell’amore, si incastonano nel corpo procurando stasi di
energia, blocchi muscolari e contrazione del respiro che si esprimono in
mancanza di desiderio, disturbi organici e
ostilità verso il partner.
La frigidità femminile è risolvibile con l’intervento delle tecniche di Bioenergetica,
mentre per gli uomini si richiede anche
l’intervento dell’andrologo se il sintomo
è di vecchia data. La Bioenergetica individuale oltre ad analizzare le dinamiche
relazionali e i sogni onirici, permette di
scaricare le tensioni rimosse e incastonate
nelle stasi di energia, attraverso movimenti fisici mirati a liberare i blocchi muscolari,
stimolando il fluire dell’energia frizzante in
tutto l’essere.
La psicoterapia di coppia consente il superamento delle paure inconsce che influiscono sul contatto, il rilassarsi nella
relazione sensoriale, il sentire le emozioni
profonde che aprono il cuore verso la tenerezza e l’abbandono al piacere dell’amore.
La classe di esercizi Bioenergetici, consentendo alla coppia di interagire con gli altri, aiuta ad elaborare il confronto sociale.
L’ascolto del proprio corpo che si esprime
con la voce e con il movimento, in gruppo, occupa e vive uno spazio interiore
che si delinea nei personali confini pur
relazionandosi con altri spazi, formando
campi energetici che si incontrano felicemente tra loro in un “io” e in un “noi due”
nel mondo. L’alternanza tra movimento e
si richiede in situazioni di stress. La fatica
mentale e fisica che si innesca in queste
situazioni si manifesta con l’ansia, l’insonnia e l’insoddisfazione sessuale, riducendo
così le riserve energetiche dell’organismo,
tanto da insidiare la piacevolezza delle relazioni. La Bioenergetica utilizza numerosi
esercizi corporei per superare la mancanza di desiderio, anorgasmia, eiaculazione
precoce, impotenza, frigidità, vaginismo,
considerando la salute nella sua globalità:
corporea-mentale-emozionale-sessuale.
contatto, tra motricità individuale in coppia e in gruppo, tra ascolto e vocalizzazione, utilizza la regolazione energetica per
l’evoluzione della salute vibrante di ogni
singolo. Le tre possibilità di incontri Bioenergetici - Analisi Bioenergetica individuale, Analisi Bioenergetica di coppia, Classe
di esercizi Bioenergetici - aiutano a sentire
la propria respirazione superficiale per attivare la capacità di averne una profonda,
per aumentare la vitalità, unica spinta verso il piacere della conoscenza, del lavoro
e dell’amore, vere sorgenti della vita. Le
tecniche Bioenergetiche individuali, di
coppia e l’attività psicomotoria emozionale della classe di esercizi, promuovono
il movimento respiratorio adeguato al fine
di ottenere quell’energia addizionale che
Per informazioni:
Viale dei Promontori 50, 00122 Roma
cell. 338 5438008
www.bioenergeticaonline.it
33
VIVENDI
Dr.ssa
Maria Stallone Alborghetti
NOVITÀ SALUTARI
La bioenergetica
per riappropriarsi
delle proprie
emozioni
BENE A SAPERSI
Se la fertilità è bassa
occhio alla leptina
VIVENDI
34
Le delicate interazioni tra ambiente, stato
metabolico e funzione riproduttiva spiegate
da un esperto endocrinologo e andrologo
L
a sfera riproduttiva è strettamente dipendente dalle disponibilità
energetiche ed ambientali. Le modificazioni acute dello stato metabolico sono in grado di alterare la funzione dell’asse ipotalamo-ipofisi-gonade.
Nell’uomo e in varie specie animali la restrizione calorica e il digiuno causano una
rapida soppressione della secrezione delle
gonadotropine LH e FSH, con conseguente ridotta fertilità. Una spiegazione plausibile di questo fenomeno è di evitare o limitare al massimo inutili dispendi energetici
in condizioni in cui il successo riproduttivo
è altamente improbabile. Anche condizioni di eccesso di riserve metaboliche, come
l’obesità, interferiscono negativamente
con la corretta regolazione dell’asse riproduttivo. In questo contesto di delicate
interazioni tra ambiente, stato metabolico
e funzione riproduttiva, il tessuto adiposo
assume un ruolo di raccordo, informando
direttamente, attraverso i suoi prodotti di
secrezione, le strutture cerebrali sullo stato delle risorse energetiche a disposizione.
Tra le sostanze prodotte dal tessuto adiposo la leptina svolge un ruolo chiave non
solo sul controllo dell’appetito, ma anche
sulla sfera riproduttiva, i cui centri di controllo cerebrali risiedono in siti anatomici
adiacenti a quelli della fame.
La leptina, il prodotto ormonale sintetizzato nel tessuto adiposo, circola nel plasma
a concentrazioni direttamente proporzionali alle riserve di grasso. Il suo bersaglio
principale è il sistema nervoso centrale,
dove è espressa la massima concentrazione del suo recettore. La leptina circolante
supera la barriera emato-encefalica attraverso un sistema di trasporto saturabile e
raggiunge i recettori ipotalamici a livello
del nucleo arcuato, ove agisce principalmente come segnale anti-fame.
Nell’anoressia nervosa si associano alla
severa malnutrizione valori plasmatici
estremamente bassi di leptina che riflettono la significativa riduzione delle riserve
adipose, bassi livelli delle gonadotropine
con assente pulsatilità delle stesse, alterazioni mestruali e amenorrea. Alcuni anni
fa è stata identificata una soglia minima di
quota di massa grassa nella donna, pari al
17% in rapporto al peso totale, necessaria
per il menarca, e del 22% per il successivo
Dr. Massimiliano Caprio
Endocrinologo e Andrologo
mantenimento della funzione riproduttiva.
Sulla base di recenti lavori è stato costruito
un nomogramma per la valutazione della
corretta quota di grasso corporeo in base
all’altezza e al peso.
Valori di massa grassa al di sotto o al di
sopra di soglie stabilite sono infatti in grado di determinare alterazioni significative
dell’asse riproduttivo. Le recenti scoperte
sul principale fattore ormonale di secrezione del tessuto adiposo, la leptina, hanno in
parte chiarito questi fenomeni, fornendo
una spiegazione possibile della fisiopatologia dell’asse riproduttivo nell’obesità e
nell’eccessiva magrezza.
Risulta pertanto essenziale nell’approccio clinico ai disturbi della sfera sessuale
(disfunzione erettile, calo del desiderio
sessuale) e riproduttiva (infertilità) una
corretta valutazione della composizione
corporea, facilmente analizzabile attraverso metodica DEXA, al fine di correggerne
in prima istanza eventuali alterazioni, prima di ricorrere a presidi terapeutici diretti
più costosi e talvolta inutili.
INFOMARILAB
VIVENDI
35
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