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Tariffe della Tares

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Tariffe della Tares
IL CONSIGLIO COMUNALE
30 maggio 2013
Deliberazione n.48
Seduta in I^ convocazione
Tributo comunale sui rifiuti e sui servizi (TARES) -Tariffe per l’anno 2013determinazioni.
L’anno duemilatredici, il giorno trenta del mese di maggio, alle ore 15,30 e seguenti,
in Assisi presso la Sala del Consiglio Comunale “Palazzo dei Priori”, si è riunito il
Consiglio Comunale, nelle persone dei Signori:
Sindaco
Ricci Claudio
Presidente
Buini Patrizia
Freddii Rino
Maccabei Simonetta
Marcucci Paolo
Marini Luigi
Paoletti Leonardo
Pettirossi Simone
Tardioli Luigi
Consiglieri
Almaviva Walter
Apostolico Stefano
Bartolini Giorgio
Bocchini Ivano
Brunozzi Franco
Risultano presenti gli Assessori, sigg.: Lunghi Antonio - Cannelli Lucio - Fortini Moreno – Massucci
Moreno – Mignani Francesco.
Scrutatori: Pettirossi – Freddii - Marini
Presidente del Consiglio: dr.ssa Patrizia Buini
Partecipa alla seduta il Segretario generale dr.ssa Claudia Bianchi
Il Relatore: Assessore Moreno Massucci
IL DIRIGENTE DEL SETTORE
ISTITUZIONALE E FINANZIARIO
In ordine alla regolarità tecnica si esprime
Il seguente parere: Favorevole
dr.ssa Patrizia Laloni
Con allegati
IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO
dr.ssa Patrizia Buini
IL DIRIGENTE SETTORE
ISTITUZIONALE E FINANZIARIO
In ordine alla regolarità contabile si esprime
Il seguente parere: Favorevole
dr.ssa Patrizia Laloni
RESP. UFFICIO TRIBUTI
rag. Mariella Fortini
IL SEGRETARIO GENERALE
dr.ssa Claudia Bianchi
DELIBERAZIONE CONSIGLIO COMUNALE
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PRESIDENTE. La parola all’Assessore Massucci.
ASSESSORE
MASSUCCI.
Grazie
Presidente.
Come
dicevo
prima,
l’elemento
sostanziale del tributo è questo. Ora io vorrei partire da una considerazione per poi
capire, negli interventi successivi dei Consiglieri qui presenti, dove vogliamo andare
a parare. E soprattutto, quando mi vengono delle critiche, devo capire le proposte
alternative, se ci sono e se sono legittimamente sostenibili.
Noi ci muoviamo nel quadro del decreto legislativo 158/99 che individua i parametri
di formazione della tariffa e la classificazione e non abbiamo modalità di
regolamentazione autonoma del Comune. Dico questo per essere molto chiari. Ci
muoviamo nell’ambito dell’articolo 14 del Decreto legge 201, che istituisce,
anticipando il federalismo, la TARES. Ci muoviamo nel quadro di normative regionali,
la legge regionale 23/2007, che istituisce gli ambiti regionali sovracomunali per la
gestione del tributo; ci muoviamo nell’ambito del Piano regionale dei rifiuti del 2009
e ci muoviamo nell’ambito della sentenza del TAR del 2010 che rigetta il ricorso
fatto dal Comune di Assisi, afferente la questione di non condivisione degli ATI.
Allora muovendoci in questo quadro regolamentare, qualcuno poi mi deve dire, negli
interventi, dove sta la potestà di scelta del Comune, perché la realtà è questa, il
Comune non ha nessuna potestà di scelta. Il Comune, nella formazione della tariffa,
ha dovuto prendere il costo di servizio, che non è stato individuato dal Comune, ma
da GEST, il quale gestisce come bene sapete, il servizio raccolta e smaltimento, il
quale ha presentato i suoi piani finanziari e ha detto che il servizio costa 6 milioni 76
mila euro all’anno.
CONSIGLIERE BARTOLINI. E zitto devi stare!
IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO
dr.ssa Patrizia Buini
IL SEGRETARIO GENERALE
dr.ssa Claudia Bianchi
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ASSESSORE MASSUCCI. Ma non è così, poi lo dirò successivamente. Noi stiamo zitti
perché non ci sono alternative alla gestione sovracomunale di questo servizio.
CONSIGLIERE BARTOLINI. …(Intervento fuori microfono).
ASSESSORE MASSUCCI. Io non capisco però, o mi fai finire per favore, perché sembra
che noi siamo somari e tutti gli altri Comuni d’Italia gestiscono in questo ambito e in
un quadro di legittimità nel quale, volenti o nolenti, ci dobbiamo stare. Se fate
silenzio vado avanti, altrimenti no! Non è un piacere stare qui e dire ai cittadini che
le tasse aumentano, se qualcuno pensa questo, e siccome non abbiamo alternative, e
tutte le chiacchiere sono chiacchiere e sono chiacchiere fasulle che non trovano
legittimazione in atti legittimi, ma solo in presunzione e lo stesso TAR lo dice nella
sentenza con cui rigetta questa non ammissione da parte del Comune di Assisi
nell’ATI formato dalla Regione. E addirittura la legge regionale 23 prevede il
commissariamento del Comune da parte della Regione nel momento in cui il Comune
non adempie. Le indicazioni devono partire da una base normativa concreta e non da
chiacchiere, perché con le chiacchiere non si risolve il problema del tributo.
Semmai preferirei contestare il costo che noi dobbiamo sopportare, legato a GEST,
probabilmente, come ha fatto qualche Consigliere comunale del PDL di Perugia, che
ha contestato i costi afferenti a GEST o alla GESENU, contestando le 20 società
partecipate
di
GESENU,
che
sono,
ovviamente,
come
ben
sapete,
a
compartecipazione tra Comune di Perugia per il 45 per cento e privato per il
restante. Tanto è vero che il Presidente della GESENU ha detto che è riuscito a
ridurre i costi di 1 milione e mezzo; mi pare che avrebbe bisogno di un consiglio da
parte nostra, che sul bilancio che andremo ad approvare abbiamo fatto tagli ben più
sostanziali. Evidentemente è lì che dobbiamo domandarci perché nel costo dello
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smaltimento noi andiamo a pagare 108 euro a tonnellata a GESENU. Allora è questa
la realtà, tutto il resto sono chiacchiere!
Noi paghiamo, a fronte di 16 mila 500 tonnellate di residui differenziati prodotti, di
varie categorie e specie, 121 euro a tonnellata per i rifiuti urbani non differenziati,
per lo spazzamento delle strade paghiamo 144 euro. E’ questo che noi paghiamo a
GESENU. Allora se vogliamo fare politica, domandiamoci questo e andiamo a leggere
nei bilanci di GESENU cosa c’è scritto, quali sono i compensi del consiglio di
amministrazione, di tutti i delegati, le 20 partecipate, che ovviamente sono
costituite da altrettanti consigli di amministrazione, che, a differenza dei nostri
consigli di amministrazione, hanno compensi ben lauti. Allora sono quelli i costi. Si
dovrebbero abbattere i costi, ma evidentemente c’è un quadro normativo e
decisionale che nasce da un vecchio momento storico, in cui evidentemente era
giusto anche andare contro gli ATI; idea giusta, ma non sostenibile giuridicamente
quando si è capito che gli ATI erano elementi di forte politicizzazione anche nei costi
di gestione. Quindi è lì il problema e non nel servizio che deve dare un Comune
turistico come il nostro, che è ancora più complesso. Abbiamo anche istituito la
raccolta del verde e dello sfalcio, poi, ovviamente sappiamo tutti che in questo
verde e nello sfalcio i cittadini, con molto senso civico, buttano calcinacci e quanto
altro! Come in alcune vie, dove i cittadini, con molto senso civico, buttano divani,
frigoriferi, lavatrici e quanto altro! Faccio un esempio che è lampante: in Via
Francesca, qui ad Assisi, c’è un cassonetto ad un incrocio, lì nella strada che sale a
San Damiano, qualche giorno fa c’era un materasso legato, ci ho visto divani,
lavatrici, televisioni. Evidentemente c’è qualche cittadino che pensa che quello è un
punto interessante anche come visibilità. Questa mancanza di senso civico comporta
certo un maggiore costo dello smaltimento, come avviene e come ho visto qualche
tempo fa durante una processione fatta a Torchiagina, passando lì nella nuova area
PEP, c’erano, vicino ai cassonetti, una miriade di elementi che non sono da rifiuto,
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dr.ssa Patrizia Buini
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ma sono da portare direttamente alla Eco Cave. Questo senso civico dei cittadini, i
quali, ovviamente, sono pronti a criticarci, ha un costo che incide anche
sull’impianto tariffario.
Voglio aggiungere che quando si dice che noi dobbiamo essere autonomi, dobbiamo
tenere conto e questo non lo dico io, ma lo dice la stessa sentenza del TAR, lo dice
la normativa, che noi siamo comunque legati ad una gestione sovracomunale perché
non abbiamo, ovviamente, purtroppo o per fortuna, dipende dai punti di vista, un
punto dove smaltire questi rifiuti. Non è che qualcuno pensa di portarli sul Subasio o
sugli stazi. Se avessimo potuto fare questo, avremmo potuto gestire il servizio
autonomamente. Ma siccome dobbiamo rapportarci ad un ambito sovracomunale
nello smaltimento, è chiaro che in qualche modo dobbiamo starci ed è chiaro che la
normativa ci obbliga. Ripeto, la normativa ci obbliga a stare nell’ambito
sovracomunale ed è soggetta a commissariamento.
Se qualcuno la vede in un altro modo è in errore, è sbagliato e non funziona. Quindi
non diciamo cose non vere che non funzionano.
Nella formazione della tariffa, che, ripeto, non è un piacere né per me, né per i
Consiglieri di maggioranza leggerla, o stare qui a votarla, perché non ci fa piacere,
tuttavia siamo soggetti a tutto questo, per tutta una serie di elementi, l’economia, il
sistema, ecc. Mi pare fino troppo ovvio dire quali sono le ragioni, a parte una
imposizione statale, ma è anche una questione evidentemente legata alla spending
review.
Nella formulazione della tariffa c’è un elemento fondamentale, c’è il cosiddetto K,
che è un elemento fondamentale, cioè nel Decreto legislativo 158 quando formuli la
tariffa, ti compare questo K che individua la capacità di produrre rifiuti da parte
delle varie classi di attività, quindi sia domestiche che non domestiche, che sono
stabilite dalle leggi dello Stato. Per il nostro Comune, che è un Comune che sta al
centro, che è definito come Comune che sta nel centro tra il nord e il sud, sono ben
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individuate, sono ben precisi questi K e si possono modulare abbastanza
relativamente e il prodotto di modulazione è estremamente relativo, perché poi è lo
Stato che ha individuato le classi di attività e, di conseguenza, i consumi legati ad
ogni attività. Tanto è vero che nel piano tariffario troviamo dieci attività che vedono
la diminuzione del tributo. Alcune stranamente, diminuiscono, comprese le banche,
che non capisco come mai e gli uffici degli studi professionali aumentano, quando mi
pare che ci sia una similitudine nel lavoro; ma evidentemente, chi ha fatto la norma,
ha voluto favorire l’economia delle banche a danno di tutti gli altri. Questo
probabilmente è un dato di fatto.
Nella modulazione della tariffa, nel piano finanziario, è stata seguita questa linea
nel valutare l’attribuzione dei costi, il 51 per cento alle utenze domestiche, per 3
milioni 129 mila euro e il restante 48 per cento per le attività ovviamente non
domestiche, quindi per tutto il resto. Sono stati individuati questi K, e alla fine viene
fuori sicuramente una tariffa che non fa piacere a nessuno, che ha un impatto
sull’abitazione, perché, come vi dicevo prima sul regolamento, adesso abbiamo una
parte fissa e una parte variabile, dove entrambe vanno in base ai componenti il
nucleo familiare e nell’ambito dell’abitazione una proiezione fatta tenendo conto di
una abitazione di 100 metri quadrati per il singolo cittadino, quindi per un
componente, rispetto al vecchio status della TARSU, comporta un aumento di 86
euro. Nella sostanza pagherebbe con la TARES 186 euro contro i 100 euro.
Ovviamente io in questo non considero l’addizionale provinciale, in quanto è un
tributo che va alla Provincia, che nella normativa si chiama tributo provinciale per
interventi di qualificazione ambientale, equivale al 5 per cento e la Provincia, ogni
anno, con propria autonomia, stabilisce la percentuale. Quindi io nei miei
ragionamenti non la considero in quanto è una questione afferente alla Provincia.
Quindi per un componente e per 100 metri quadrati, aumenta di 86 euro; per due
componenti c’è un aumento, sempre su 100 metri quadrati di abitazione, di 130
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euro. Quindi si trova a pagare 230 euro contro i 100 euro, perché la TARSU era di 1
euro; per 3 componenti l’aumento è di 164 euro; per 4 componenti l’aumento è di
188 euro; per 5 componenti l’aumento è di 236 euro; per 6 e più componenti,
l’aumento è di 273 euro. Sui 6 e più componenti l’ufficio ha anche considerato gli
istituti religiosi, che essendo più componenti ed avendo una valenza abitativa,
rientrano in quel campo.
Per quanto riguarda le attività, avevo fatto un quadro comparativo e come dicevo ci
sono una serie di attività che vedono una riduzione più o meno sostanziale del
tributo. Ve le elenco perché sono 10 attività: le sale giochi, le attività commerciali
all’ingrosso, le mostre, gli autosaloni, gli autoservizi, le autorimesse diminuiscono di
importo, i circoli sportivi e ricreativi diminuiscono di 1 euro, le rosticcerie
diminuiscono, le banche diminuiscono di 1,40 euro a metro quadrato, le sale teatrali
diminuiscono di 1,83 euro.
A fronte della parte di attività non domestiche vi è la normativa, che richiamo, e va
detta una cosa importante e cioè che il Comune, non solo non può più partecipare al
sostegno del costo del servizio con propri fondi, ma, anche nell’ambito della tariffa,
il Comune non ha potestà regolamentare e non può dire modulo il costo su più classi
di attività. Faccio un esempio banalissimo, a fronte di 6 milioni di costo che noi
dobbiamo introitare, ci sono 2 milioni e 100 metri quadrati di superficie ascritta
come nettezza urbana, quindi tassabile, e se noi facessimo 6 diviso 2 viene 3 euro a
metro quadrato. E volendo fare poi le differenziazioni per l’abitativo, comunque per
le attività io avrei la possibilità di calibrare, nell’ambito dell’attività, questo costo.
Non è possibile, è assolutamente vietato in quanto la legge statale ha individuato la
quantità di rifiuto realizzato o prodotto da ciascuna tipologia di attività. E noi,
nell’ambito di quello, ci dobbiamo muovere. Ci siamo mossi con il K cercando di
andare ad adottare K più bassi per quelle attività che hanno avuto un aumento molto
molto impegnativo. Infatti, a fronte di aumenti che sono nell’ambito dell’euro,
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prima diceva Paoletti delle attività ricettive, alberghiere, con la TARSU era 5,65
euro, con la TARES va a 7,03 euro, con un aumento di 1,38 euro. E’ sicuramente un
aumento, ma rispetto a ristoranti e trattorie, faccio un esempio, l’aumento è di 7,67
euro, quindi i ristoranti e le trattorie avranno un costo di 14,03 euro. Questo vale per
le pizzerie, le quali avranno un aumento anche di 7 euro, perché dovranno sostenere
14,36 euro a metro quadrato.
Questo aumento è forte, lo ripeto, e la Dottoressa Laloni, che ringrazio, può in
qualsiasi momento dire quanto ho cercato di insistere per potere modulare la tariffa
in maniera diversa rispetto ai parametri K, lei mi ha detto: è illegittima, perché se tu
moduli la tariffa, diminuendo una e alzando l’altra, quello che si vede alzata la
tariffa, perché tu la rimoduli nel quadro generale cercando di spalmare i 6 milioni su
un quadro di classi di attività, ti fa ricorso. Questa è la norma. La Dottoressa Laloni
può confermare, sia questo obbligo normativo e la richiesta, evidentemente
inappropriata, fatta dal sottoscritto.
Abbiamo anche le attività artigianali, tanto per andare in un quadro di formazione;
per tali attività l’aumento è di 1,6 euro; per le attività industriali l’aumento è di 1,7
euro a metro quadrato, quindi si passa da 2,23 euro per le attività industriali, a 3,93
euro; per il commercio al dettaglio l’aumento è di 1,6 euro a metro quadrato, quindi
si passa da 3,72 euro a 5,39 euro. Ovviamente la preoccupazione era non solo per
quanto riguarda il quadro delle attività ricettive nel nostro territorio, ma anche per
quanto riguarda le attività commerciali. E’ pur vero che come frequenze e come
incidenza di superficie, i ristoranti, le pizzerie, i bar sono sicuramente, in base ai
dati che abbiamo, inferiori rispetto ad altre attività iscritte a TARES, tuttavia sono
attività che esistono nel nostro territorio e vedere che l’applicazione di questa
tariffa dà questi valori, sicuramente non ci ha fatto piacere.
Ci sono studi professionali, come dicevo prima, semplicemente perché qui abbiamo,
oltre al sottoscritto, vari professionisti e per questi studi aumenta di 1,29 euro e la
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domanda che mi faccio è perché le banche, che producono carta così come gli uffici,
hanno questa differenza. Poi abbiamo farmacie, tabacchi e pluri licenze dove
l’aumento è di 2,6 euro a metro quadrato e da 3,71 euro passano a 6,35 euro. Per le
botteghe e i parrucchieri si passa da 2,23 euro a 4,9 euro; per le attività di
carrozzerie e officine elettrauto si passa da 2,23 euro a 5,56 euro a metro quadrato,
quindi è abbastanza incidente; per le attività di fast-food e self-service, la tariffa
che riguardava ristoranti, pizzerie, bar, caffè, fast-food, gelaterie, con la vecchia
TARSU era di 6,69 euro, mentre adesso hanno ovviamente degli importi diversi. Per
l’ortofrutta e la pescheria, anche su questo ho chiesto lumi alla Dottoressa Laloni per
capire perché aumenta di 14 euro a metro quadrato, e mi è stato detto perché per
legge l’ortofrutta e la pescheria producono una quantità notevole di rifiuti.
Ecco, questi sono i parametri normativi ai quali abbiamo dovuto, ovviamente
sottostare.
Il parere della Commissione: è stato: favorevoli i Consiglieri Ivano Bocchini e Franco
Brunozzi, astenuto: il Consigliere Leonardo Paoletti.
PRESIDENTE. Chiede di intervenire il Consigliere Bartolini, ne ha facoltà.
CONSIGLIERE BARTOLINI. Come stavo dicendo prima, il problema è che noi passiamo
da una tassazione di 4 milioni 300 mila euro, circa, ad una tassazione di 6 milioni di
euro. Questi sono i fatti, quindi l’incremento che c’è è del 77 per cento. Su questo
non c’è dubbio. Dice Lunghi che bisogna fare i fatti concreti, certo che bisogna farli
e non fare invece le solite pagliacciate che si fanno comunemente presso questa
Amministrazione, che è tutto un discorso di immagine, con dieci comunicati stampa
giornalieri. E’ chiaro che bisogna fare i fatti concreti, bisogna lavorare sulle cose e
pensare a quello che si fa possibilmente quando si lavora, perché se uno lavora in
modo sbagliato non serve a niente. Noi avevamo un contratto che scadeva nel 2014 e
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quello non lo avrebbe toccato nessuno, fino al 2014 potevamo andare avanti
benissimo. Quindi anche se abbiamo perso al TAR potevamo fare ricorso al Consiglio
di Stato e andare avanti, potevano commissariare il Comune di Assisi, se la Provincia
voleva farlo, con un’azione di forza, li avremmo aspettati, se ci fossi stato io, li avrei
aspettati, però il contratto era fino al 2014 e non scadeva. Basta fare sempre i
tappetini nei confronti di Perugia! Basta! E’ stato sempre detto: l’ospedale va bene,
il direttore generale è un nostro amico, faremo questo… tutte balle! L’Università fa
la fine che fa! E così tutti gli altri enti. Le stupidaggini che sono state dette: qui
adesso faremo una banca! Faremo uno sportellino!
Quindi meno immagine bisogna fare e più fatti concreti e soprattutto quando si
prendono i provvedimenti, si devono prendere con la testa, possibilmente. Questo è
un provvedimento preso senza testa, secondo me.
E allora, chiedo all’Assessore. Vedo qui i famosi coefficienti KA e KB e quindi leggo,
ci sono quelli fissi che tali sono, che non si possono naturalmente toccare, poi ci sono
i K variabili che abbiamo messo noi, non è che li ha messi lo Stato. Allora vorrei
capire il perché, per esempio, una persona ha un coefficiente 1, due persone, 160,
con un incremento di 0,6; tre persone hanno un incremento di 0,4; poi c’è uno 0,20,
uno 0,70 addirittura e poi uno 0,50, soggetto per soggetto. Io non capisco il perché,
in quanto poi questo si riverbera comunque su questo altro dato, sul C ed è vero che
dice l’Assessore che purtroppo la tariffa è abbastanza rigida, però, in realtà, il
Comune l’ha resa meno rigida applicando il coefficiente KD per la parte variabile. E
lì il coefficiente KD lo ha applicato in relazione a quello che intendeva applicare.
Quindi lo ha applicato l’Assessore, il Sindaco, la Giunta e probabilmente i Consiglieri
comunali di maggioranza se lo hanno visto prima questo provvedimento. E allora
ecco le meraviglie di certe cose. Io ho fatto un solo conteggio, ho preso un’attività
di impresa, che appunto passa da un 2,57 euro, come ha detto l’Assessore ad un 3,93
euro, e quindi anche questa ha un incremento del 77 per cento, con il 5 per cento
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dr.ssa Claudia Bianchi
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che poi va alla Provincia. E così il discorso della casa di abitazione dei 100 metri, che
anche quello ha un incremento dell’80-85 per cento.
Quindi questi sono incrementi terribili. Mi rendo conto che sulla banca forse si
poteva manovrare un po’ meglio rispetto agli studi, perché? Perché non è stato
detto, ma dal conteggio che ho fatto io, la banca cala del 33 per cento. Quindi io ho
questi dati, altri non ce ne ho perché il provvedimento l’ho visto adesso, però tutti
questi dati mi impressionano. Bene hanno fatto nel regolamento, secondo me, ad
inserire quel fatto che si può dare una certa percentuale, meno 25 per cento, a delle
famiglie particolarmente disagiate, attingendo dal bilancio comunale, Questa è una
cosa fatta bene, però voi, in qualche modo state dando una stangata alle imprese.
Stangata che viene dopo quella dell’IMU. Vi siete resi conto cosa avete fatto con
l’IMU? I fabbricati industriali ed artigianali già hanno subito quest’anno sulle rendite
catastali un incremento dell’8 per cento, in più voi avete messo un altro incremento
del 12-13 per cento, perché passare dall’aliquota 7,60 all’8,60 è un 12-13 per cento,
qui c’è un incremento del 20 per cento. Quando prendevate questi provvedimenti,
che poi avete votato in Consiglio comunale, cosa pensavate? Le attività stanno
chiudendo, vi posso assicurare per il lavoro professionale che faccio, che ho chiuso
tantissimi bilanci e quelli che ho chiuso in attivo sono pochissimi, le aziende sono
disperate. Ancora hanno la cassa integrazione, ma ci saranno i licenziamenti e voi
andate ad aumentare l’IMU! L’IMU è una tassa patrimoniale sulle imprese, no?
Tassate le imprese anche se non hanno reddito! Ma vi rendete conto? In questo
momento di crisi!
Voi dovevate fare un’azione esattamente contraria, diminuire l’IMU alle imprese, in
modo tale che possano prendere una boccata di ossigeno per cercare di farle
riprendere e di dargli una mano.
Noi
stiamo
facendo
un’azione
controproducente
nell’interesse
della
economia.
IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO
dr.ssa Patrizia Buini
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dr.ssa Claudia Bianchi
nostra
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Adesso, Consigliere Freddii, non mi dire come avresti fatto tu, perché tu sei capace
di dirmi questo, ma siccome io non amministro, io avrei fatto in modo diverso, ti
assicuro, ed è inutile che tu mi dici: guarda che lo stesso Paoletti farebbe in modo
diverso. Io non farei neanche quello che fa Paoletti; io avrei fatto delle cose diverse
per potere fare in modo di non mettere l’IMU, che è una tassa terribile nei confronti
di tante categorie. Voi l’avete messa nei confronti di tutti, ad eccezione degli
alberghi. Allora io dico: l’IMU i ristoranti la pagano? Sì. Gli alberghi? No. Non pagano
l’incremento, io sto parlando dell’incremento perché è chiaro che quell’altra la
devono pagare per forza, perché quella va a beneficio dello Stato, quindi su quello
non si discute. Allora come vogliamo ragionare? Io mi rivolgo a tutti i Consiglieri
comunali, parlo con voi, non voglio nemmeno parlare con la Giunta, dico: cosa
facciamo? Ditemi se questo è un modo di andare avanti in questa situazione di crisi
così terribile. Allora cosa vogliamo fare? Nel prossimo bilancio che cosa c’è? Tenendo
presente che c’è la crisi, mettete 200-300 mila euro, o non so cosa, perché avete
tassato l’IMU, per incrementare o per fare qualche cosa? Non lo so, lo vedrò. L’anno
scorso ci avete messo 20 mila euro per dare un incremento alle attività commerciali
e non li avete spesi, non siete stati capaci di spendere neppure quelli! Che fate? A
parte l’immagine, a parte tutti i giorni uscire sulla stampa, cosa fa questa
Amministrazione? Questo vi chiedo e vorrei che mi rispondeste: allora, caro
Consigliere, stiamo facendo questo, questo e questo. Non è che mi dovete dire che
avete ricevuto 38 persone in un giorno, che non me ne importa niente, mi dovete
dire cosa state facendo per le attività commerciali del nostro territorio, attività
commerciali che partono dalla Rocca di Assisi, arrivano a Torchiagina fino a
Capodacqua, vorrei sapere cosa avete fatto, perché il nostro territorio è questo, i 27
mila abitanti stanno su questo territorio. Quindi che cosa facciamo, cosa fa questo
Consiglio comunale nell’interesse di questa gente? Questo vi chiedo. Grazie.
IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO
dr.ssa Patrizia Buini
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dr.ssa Claudia Bianchi
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PRESIDENTE. Ci sono altri interventi?
VICE SINDACO LUNGHI. La differenza fra il costo e l’incasso non è come hai detto tu,
Giorgio, perché noi fino al 2012 abbiamo incassato di TARSU 3 milioni 600 mila euro e
non 4 milioni 400 mila euro, cioè noi già nel 2012 avevamo un gap fra entrate e
uscite di circa 1 milione 400 mila euro e quest’anno è arrivato a 2 milioni 300 mila
euro. Però noi pagavamo con la fiscalità ordinaria, cioè all’interno del bilancio, una
parte fondamentale in percentuale di questo servizio. Quindi non è che totalmente è
dovuto al fatto che c’è stata una interruzione, ma è dovuto al fatto che la legge oggi
dice che il servizio deve essere pagato tutto dal tributo. Deve essere chiaro questo
discorso, altrimenti non si capiscono i passaggi.
PRESIDENTE. Prego, Capogruppo Marcucci.
CONSIGLIERE
MARCUCCI.
Grazie
Presidente.
Poche
parole
solamente
per
sottolineare quello che anche il Consigliere Bartolini ci ha illustrato. Mi pare che
nascondendosi dietro ai minori trasferimenti e al periodo di vacche magre, in realtà
l’operazione che si sta facendo è che si sta mettendo le mani in tasca, in maniera
indiscriminata, andando a colpire quelle realtà che in questo momento sono più in
sofferenza. Bartolini lo ha detto in maniera molto chiara, sia l’intervento che poteva
essere calmierante da un punto di vista della TARES per la parte che il Comune
poteva in qualche modo stabilire, sia l’aumento della IMU, vanno a pesare, in
maniera pesante – perdonate il gioco di parole – incredibilmente pesante sulle
attività produttive in generale, non solo quelle commerciali. E vanno a pesare in un
momento di difficoltà finanziaria, di liquidità. Chi ha fatto investimenti negli anni
passati nel nostro territorio e si ritrova in difficoltà con la sua attività produttiva e
magari tiene duro aspettando che passi la bufera e tornino tempi migliori, con il
IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO
dr.ssa Patrizia Buini
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dr.ssa Claudia Bianchi
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ricorso agli ammortizzatori sociali, quindi la cassa integrazione in deroga, ecc, si
troverà
quest’anno,
per
le
scelte
fatte
dall’Amministrazione,
a
pagare
indipendentemente dalla capacità reddituale. E questa è una cosa pesante che poi
dovrete spiegare bene ai cittadini, perché ci saranno imprese ed aziende che si
troveranno a pagare fior di migliaia di euro in più quest’anno. Io faccio una
riflessione ad alta voce e ovviamente voterò contrario a questo provvedimento, sulla
quale vorrei sentire anche l’opinione della maggioranza, grazie.
PRESIDENTE. Ha chiesto di intervenire il Capogruppo Freddii, ne ha facoltà.
CONSIGLIERE FREDDII. Grazie Presidente. Bisogna che inquadriamo il problema come
ha cercato di fare il Consigliere Bartolini in un discorso più ampio che riguarda il
bilancio. Prenderò solo i minuti che mi spettano, però bisogna che inquadriamo la
tassa di questa sera dentro il bilancio, altrimenti viene un corpo estraneo. Noi
partiamo da un dato preciso e certo che sono 5 milioni 200 mila euro di trasferimenti
in meno da parte del governo, questa è la partenza, a cui abbiamo dovuto dare una
risposta e l’abbiamo data in questo modo. Abbiamo tagliato 3 milioni 200 mila euro
di spese correnti in due anni, parlo del 2012 e del 2013 e i restanti 2 milioni li
abbiamo fatti con il calo dell’IMU sulla prima casa e con la rimodulazione dell’IMU
sulle altre, e poi intervengo anche su questo perché vorrei approfondire un attimo e
l’altro milione, grosso modo, viene dato dal movimento di questa nuova tassa che è
la TARES. La TARES è imposta dal governo e il Comune non può fare niente. Quindi la
differenza che c’è stata, che ha rilevato Bartolini, e come ha precisato anche il Vice
Sindaco Lunghi, non è data da due misure comparabili, perché fino all’anno scorso
noi ripianavamo la differenza tra le entrate e le uscite. Quindi di questo ne va tenuto
conto. Cosa che quest’anno, come dice la legge, in primis, la TARES dovrà coprire il
cento del cento del costo del servizio sostenuto dai Comuni. Quindi questa è una
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dr.ssa Patrizia Buini
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dr.ssa Claudia Bianchi
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legge precisa, che ci impedisce addirittura di ripianare, come avevamo fatto negli
anni precedenti, fino all’anno scorso, i 2 milioni di euro dell’anno scorso. Questo è
quanto dovevo dire e va inquadrato nella giusta misura. Condivido in pieno
l’accalorato intervento dell’Assessore, che è sempre più preparato in materia
amministrativa ed economica, che è complicata, e dico che tutte le posizioni
espresse in Consiglio comunale devono essere rispettate, però non bisogna fare
sempre i giochini. Non è corretto dire che si aumenta la tassa della nettezza urbana,
perché mentre prima era possibile avere uno sbilanciamento, ora, con l’introduzione
della TARES, questo sbilanciamento non è possibile. E parliamo dell’IMU. Io vorrei
sapere quel milione dell’IMU dove andava preso. Tu mi dici: non lo devi chiedere a
me perché sono un Consigliere di minoranza. Io te lo chiedo, perché non è possibile
continuare a dire che i Consiglieri di minoranza hanno la risoluzione, per non
mettere le mani in tasca ai cittadini, e non la dicono. A me questa sembra una cosa
che non sta né in cielo, né in terra. Stiamo parlando di 1 milione di euro, che non è
poca cosa. Quindi per ribilanciare 1 milione di euro credo che ci sia un’idea che
dovrebbe essere un’idea che vale; non basta dire: noi siamo dell’opposizione e
quindi non ve lo diciamo. Questo va contro i cittadini, sarebbe una cosa fuori dal
mondo. Io credo che dietro a questo ci sia molta demagogia, perché noi abbiamo
rimodulato l’IMU per le varie attività; per quanto riguarda gli alberghi non abbiamo
inteso aumentare l’IMU, è stata una scelta come un’altra. Il motivo è per fare
quadrare i conti del Comune. Mi dovete dire dove si va a trovare questo milione di
euro. Se me lo dite, perché io non lo so. Se per voi è tanto semplice e noi, dopo mesi
e mesi di riunioni, non siamo riusciti a trovarlo, vorrà dire che voi siete più bravi. Ci
dovete però dire: io questo milione di euro lo troverei in questo modo. Grazie.
PRESIDENTE. Ha chiesto di intervenire il Capogruppo Marcucci, ne ha facoltà.
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CONSIGLIERE MARCUCCI. Volevo dire al Capogruppo Freddii dove trovare questi
fondi, visto che l’ha chiesto. Allora dico intanto delle spese che possono essere
evitate, ne cito una, la Mostra di Canova. Non si capisce perché debba costare 10
mila euro se il finanziamento da parte della Fondazione Cassa di Risparmio è 100
mila euro. Quindi 10 mila euro li possiamo risparmiare lì. Possiamo risparmiare tutte
le spese di rappresentanza del nostro Sindaco, che mi risulta che alla fine di maggio
ha già consumato tutto il plafond che aveva per medagliette, vessilli, bustine, per
tutte queste cose qui. Potremmo risparmiare sull’utilizzo dell’auto blu. Guardate che
se le andate a contare queste cose alla fine dell’anno 10, più 10, più 10, più 10, si
arriva ad 1 milione. E’ che voi non avete il coraggio di fare una revisione della spesa
effettiva. Voi state prendendo in giro i cittadini.
…INTERVENTI FUORI MICROFONO…..
PRESIDENTE. Consigliere Bartolini e Consigliere Almaviva, un attimo, sta parlando il
Capogruppo Marcucci, per cortesia.
CONSIGLIERE MARCUCCI. Presidente, mi riservo di mandare al Capogruppo Freddii
una bella lista di tutte le spese in più fatte nel 2012 tutte spese inutili, che non
hanno portato niente, e Tardioli, tra l’altro, ne dovrebbe sapere qualche cosa,
perché anche lui ci sta in mezzo a queste spese. Le spese legali per tutta una serie di
querele fatte dal Sindaco, per la difesa del ricorso sulle quote rosa, cioè ci sono
tutta una serie di spese inutili, che potevano e possono essere evitate. Invece la cosa
più semplice che avete saputo fare, la sapeva fare anche un bambino della quinta
elementare, aumentare l’IMU dell’1 per mille.
PRESIDENTE. Ha chiesto di intervenire il Capogruppo Pettirossi, ne ha facoltà.
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CONSIGLIERE
PETTIROSSI.
Grazie,
Presidente.
Innanzitutto
volevo
capire
dall’Assessore Massucci perché da come ha messo la questione sembra quasi che qui
si ratifica la scelta, a livello anche di tariffe, definita dal governo o comunque dalla
legislazione nazionale. Ha parlato della questione delle banche e degli istituti di
credito ed anche a me effettivamente era saltato all’occhio questo dato, perché è
nettamente inferiore rispetto ad altre categorie simili. Però mi chiedo perché il
Comune, nella parte variabile, ha applicato a questa categoria il massimo possibile e
magari ad altre il minimo possibile?
Un’altra questione che ovviamente bisogna evidenziare è che certamente vi sono dei
limiti, dei margini di movimento da parte dell’Amministrazione comunale, però per
quanto riguarda le tariffazioni delle imposte, sicuramente il problema non è alzare o
abbassare le imposte, il problema è dirlo. Cioè il problema è che questa
Amministrazione comunale continuamente dice di non alzare le imposte, di
mantenere le imposte e la pressione fiscale allo stesso livello, sbandierandolo nei
media, in tutta la stampa, e così via, e poi dopo, sotterraneamente, dove può farlo
in maniera meno evidente, invece alza tutto quello che può alzare. Ha alzato i diritti
di segreteria per quanto riguarda le pratiche edilizie, ha alzato le questioni delle
tariffe, ha alzato l’IMU. Al di là delle valutazioni che può fare la maggioranza, la
minoranza non governa, la minoranza controlla, fa delle proposte o si oppone ai
provvedimenti che non ritiene adeguati e così via, ma non è che si può dire
all’opposizione: dovete dirci voi quale è la soluzione. Sì, quando governeremo,
cercheremo noi le soluzioni e poi l’opposizione controllerà, criticherà e farà le sue
valutazioni. Fino a quando svolgiamo un compito di opposizione e di minoranza,
possiamo anche fare delle proposte, ma innanzitutto dobbiamo evidenziare le
criticità. La prima criticità è proprio questa che dicevo, perché una delle prime cose
che un amministratore pubblico, che gestisce i soldi pubblici, dovrebbe fare è dire la
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verità, cioè essere trasparente. Vi sono tanti Comuni in giro per l’Italia ed anche in
Umbria, che non è che dicono: non abbiamo alzato le tasse, dicono: sì, abbiamo
alzato le tasse perché altrimenti non riuscivamo più ad aprire l’asilo comunale o a
garantire i servizi di trasporto pubblico locale. Il problema è che voi non potete
dirlo, perché già il trasporto pubblico locale non lo garantite e neanche l’asilo nido
comunale. Quindi chiaramente i cittadini dicono: ma noi dobbiamo vedere
aumentare le tasse per quali servizi sociali? Le frazioni sono ormai isolate dal resto
del territorio comunale, gli asili nido comunali ancora, al di là degli annunci, non se
ne vedono e sicuramente per quanto riguarda il reperimento di risorse,
assolutamente bisognerebbe fare una valutazione sulle spese che vengono fatte e
frantumate nel corso dell’anno. Una cosa che mi viene in mente, per esempio, è una
questione che abbiamo già affrontato in passato e c’era stata una mozione, sul
perché alcuni beni di proprietà del Comune vengono dati gratuitamente ad alcuni
soggetti. Cioè se
i giovani di Assisi chiedono, per esempio, delle sale, o delle
strutture pubbliche devono pagare e poi ci sono invece alcuni che non pagano. Per
quale motivo? La cosa più eclatante sono
alcune iniziative che si sono svolte al
Lyrick. Per esempio, la Fondazione Paoletti ha organizzato, mi sembra quest’anno,
un meeting e si se va sul sito Internet si vede che l’iscrizione era 1000 euro, o
qualche cosa del genere e noi gli abbiamo concesso
il Lyrick gratuitamente.
Dall’altro lato c’è il Metastasio che lo abbiamo dato ulteriormente per due anni,
gratis. E poi magari invece un soggetto che volesse utilizzarlo deve chiedere al
Comune che glielo conceda, appunto per concessione, non per diritto, dietro
pagamento, perché c’è un regolamento. Questi sono tutti costi, legati al fatto che si
fanno scelte a macchia di leopardo, che poi incidono sul bilancio complessivo.
Dall’opposizione non si riesce a costruire il bilancio, perché è chiaro che gli
strumenti dell’opposizione, anche a livello di tipo gestionale, non possono essere gli
stessi. L’opposizione ha un ruolo da Consigliere comunale e invece la maggioranza ha
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un ruolo di altro tipo. Cioè il ruolo di un governo è con il Sindaco, con gli Assessori,
che stanno tutto il giorno a fare questo, o comunque per gran parte del tempo.
Un’altra questione è quella dell’IMU. Anche su questo il problema non è fare le
scelte, il problema è dirle e spiegarle, perché altrimenti si possono pensare tutte le
cose possibili. Uno può fare una scelta dicendo che le strutture ricettive sono in
difficoltà, ecc, ma è chiaro che in un momento in cui non solo le strutture ricettive,
ma tutte le imprese sono in difficoltà, o fai la scelta difficile di dire le tasse le
aumentiamo a tutti, oppure non le aumentiamo a nessuno, oppure aumentiamo di
meno a tutti. Chiaramente fare una differenziazione per l’abitazione principale di
una vecchietta, che magari non la utilizza o magari sta in una casa di riposo, ecc,
oppure in una situazione in cui c’è un bisogno di tipo sociale, è possibile farlo, per
andare incontro alle disuguaglianze e alle inequità, ma quando si tratta di imprese,
non è che c’è una impresa di serie A e una impresa di serie B. Quindi penso che da
parte di questa Amministrazione comunale ci vorrebbe una maggiore presa di
coscienza, anche di responsabilità, nel mostrare chiaramente quali sono le sue
scelte, senza dire che non alza le tasse quando non è vero. Perché poi magari le alza
in settori che non interessano direttamente tutti i cittadini, o magari indirettamente
prima o poi gli interessano ed avere così almeno una rendicontazione con la
cittadinanza più chiara e che secondo me permette anche di limitare gli sprechi e le
inefficienze.
PRESIDENTE. Ha chiesto di intervenire il signor Sindaco, ne ha facoltà.
SINDACO RICCI. Grazie signor Presidente del Consiglio. Intervengo per innanzitutto
ringraziare tutti i signori Consiglieri comunali che stanno dimostrando alto senso del
dovere….(registrazione
mancante)
perché
chi
governa,
anche
nei
momenti
complessi, deve avere il coraggio di prendersi le proprie responsabilità e poi volevo
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ringraziare l’Assessore Moreno Massucci perché, come sto per dire, ha migliorato, in
maniera profondamente consistente la qualità amministrativa e gestionale in termini
finanziari del Comune di Assisi. Anticipo qualche riflessione dovendo doverosamente
non replicare, ma sottolineare due aspetti. E’ stato citato l’ospedale. Il Comune ha
determinate responsabilità e su quello decide, la materia sanitaria è trasferita dallo
Stato alle Regioni, che hanno piena responsabilità e su quello decide. Il Comune può,
come sta facendo, sollecitare e accompagnare tali decisioni, ma poi alla fine la
decisione in materia sanitaria viene presa dalla Regione. Così come quello che stiamo
provando a fare, il sostegno al mantenimento del Corso di laurea in economia del
turismo è un atto doveroso, ma alla fine, come ho già ricordato sabato, la decisione
spetterà da un lato all’Università degli Studi di Perugia, dall’altro al Ministero
dell’Istruzione, Ricerca ed Università, in particolare per quanto attiene al decreto
ministeriale n.47. Chi ha responsabilità è chiamato a decidere, anzi, io spero che da
questo Consiglio comunale e da questa Consiliatura si prenda atto che se vogliamo
insieme fare crescere Assisi, non solo per Assisi, ma anche per fare crescere l’intero
quadro regionale, perché se Assisi cresce, cresce l’intero quadro regionale,
occorrerà, in termini politico-amministrativi, fare in modo che alcuni dei nostri
rappresentanti cittadini residenti nel territorio di Assisi, o comunque persone
afferenti a questo quadro amministrativo, possano avere ruoli e responsabilità nelle
istituzioni, anche oltre quelle comunali. Cioè noi dobbiamo fare uno sforzo congiunto
per fare sì che Assisi sia rappresentata ai livelli regionali e ai livelli nazionali nelle
varie istituzioni, perché se non ci sarà questo, non ci sarà la possibilità di decidere,
anche nei servizi che riguardano il territorio di Assisi. E quindi chi ha questa
responsabilità di amministrare il Comune di Assisi, non si deve solo preoccupare dei
servizi e delle opere dello stesso Comune, ma anche di fare contare di più il Comune
nelle sedi istituzionali dove si vota. E da questo punto di vista mi auguro che una
maggiore apertura serva anche per creare accordi politico-istituzionali affinché
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qualcuno di noi, qualcuno che non è in questa sala consiliare, possa assumere sempre
più ruoli, in questi ambiti, affinché possa difendere e decidere su temi che
riguardano anche Assisi.
Per quanto riguarda l’auto, come vedono tutti i cittadini che alla fine votano
vedendo, io viaggio tantissimo nel territorio con la mia ormai gloriosa “Punto”, che
viene alimentata da servizi rigorosamente a mia esclusiva cura, così come non ho mai
avuto il telefono del Comune, ho utilizzato il mio telefono, così come viaggio spesso
a mie spese, così come, anche nella giornata odierna e gli uffici di segreteria possono
testimoniarlo, ho affrontato direttamente una spesa che riguardava quadri
amministrativi del Comune. E anche quando viaggio, o viaggiamo, includendovi
Assessori e Consiglieri, lo facciamo per raggiungere risultati. Ne cito uno, avete letto
magari qualche articolo, sulla Spagna, che ha dichiarato il 2014 anno francescano,
grazie al lavoro di tutti noi ed anche a qualche viaggio, per la verità molto breve e
come mi accade spesso anche senza mangiare, per mia scelta, con oltre cento eventi
che verranno realizzati in tutta la Spagna ed iniziative, credo apportando un quadro
di promozione culturale e turistica italo-spagnola di grande significato, contenuti e,
se mi consentite, rappresentando Consiglieri e Assessori di maggioranza, anche con
ampi indotti per la promozione culturale e turistica. Il 22 siete invitati, perché a
Palazzo Bonacquisti viene inaugurata una mostra con 70 opere dei principali artisti
spagnoli, che hanno dedicato la loro arte a San Francesco, completamente finanziata
dalla Regione di Galizia, che ha un valore di circa 300 mila euro, credo risparmiati e
che pure produce promozione culturale. E quando anche si cita il Lyrick che viene
concesso gratuitamente come alla Fondazione Patrizio Paoletti, si scorda della
macroeconomia, perché quell’evento ha portato migliaia di persone che hanno
pernottato nel nostro territorio e avevano anche un quadro di significanza economico
medio-alta, proprio in termini di turismo di qualità e di maggiore presenza media nel
territorio. Potrei continuare negli esempi, ma mi arresto qui e vado al punto, perché
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le cifre sono tali. In due anni, quindi nel biennio 2012-2013, e voglio ampliare ancora
di più le cifre e ringrazio il Consigliere Rino Freddii e gli altri Consiglieri, lo Stato
italiano complessivamente ha dato, non solo al Comune di Assisi, ma a tutti i
Comuni, molto meno risorse, al Comune di Assisi, e il dato è certificato, ha dato in
meno 5.2 milioni di euro. A questo dobbiamo aggiungere un altro dato, oltre ad
avere avuto in meno 5.2 milioni di euro, noi dal 1997 e negli anni successivi non
abbiamo più le risorse post-sisma che ammontavano ad 1.8 più 0.3 milioni di euro, in
parte corrente, per un totale di 2.1 milioni di euro che non discendono più dal postsisma e sommando 5.2 milioni di euro, minori trasferimenti nel biennio, 2.1 milioni di
euro che non provengono più dal post-sisma, si arriva, come noto, a 7.3 milioni di
euro. Quindi negli ultimi anni l’Assessore al bilancio, i signori Consiglieri, gli
Assessori, hanno dovuto fare i conti con ben 7.3 milioni di euro in meno nel gestire
l’Amministrazione comunale ed hanno recuperato, stanno recuperando, perché
hanno recuperato il 12 per cento in spesa corrente, diminuendo i costi, che sono
circa 3 milioni di euro, che sommati ai 2.1 milioni di euro, che non arrivano più dal
quadro che discendeva il termine post-sisma, siamo ad un recupero di circa 5.1
milioni di euro. Questo significa che se noi non avessimo recuperato con le minori
spese, 3 milioni di euro circa, recuperando con il post-sisma che non c’è più, 2.1
milioni di euro - l’Assessore Massucci, insieme a tutti voi ha recuperato quindi 5.1
milioni di euro -, se non ci fosse stato questo recupero, che certo è ancora un po’
distante dal recupero totale, 7.3 milioni di euro, noi avremmo dovuto tassare in più i
nostri cittadini di 5.1 milioni di euro. Questo è stato il risultato della performance
che ha ottenuto l’Assessore Moreno Massucci e questi sono i dati.
Tra l’altro avere ancora l’addizionale IRPEF, che si vede in busta paga, uguale a 0
penso che ormai siamo divenuti forse l’ultimo Comune italiano ad avere addizionale
IRPEF uguale punto 0; anche la tassa di soggiorno non c’è, è stata una scelta
sofferta, condivisa, ma credo molto utile, perché in questi giorni, solo per fare un
IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO
dr.ssa Patrizia Buini
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altro esempio, c’è un congresso nazionale della CISL, arrivato ad Assisi, ed anche qui
produce pernottamenti, qualità del turismo, perché tra le mete candidate c’era
Assisi che non aveva la tassa di soggiorno. E il Segretario Generale Claudia Bianchi,
che gestisce in maniera ottimale alcuni spazi, tra cui il Teatro Lyrick, conosce bene
che la scelta è stata perché qui non c’è la tassa di soggiorno. E questo ha portato
indotto nel turismo ed anche, credo, ovviamente, nei comparti affini al turismo. E
così, credo, lo sforzo è stato nel non aumentare servizi, tipo i servizi scolastici, quali
mense e trasporti e quindi andare incontro al sociale, alle famiglie e al sostegno
all’economia. Però il dato su cui vi prego di riflettere è che noi risparmiando 3
milioni di euro in parte corrente nel biennio e dovendo ulteriormente recuperare i
2.1 milioni di euro che non arrivano più dal post sisma, abbiamo evitato ulteriori
tasse con il risparmio di 5.1 milioni di euro ciò che avremmo dovuto fare nei riguardi
dei cittadini. Concludo ed è l’unico intervento anche perché sono andato oltre i
limiti consentiti, quindi ovviamente devo lasciare spazio a tutti gli altri interventi.
Sul TARES l’unica azione che avevamo a disposizione era il parametro K, che è stato,
per quanto possibile, come vi ha illustrato Moreno Massucci, rimodulato al minimo. E
per quanto riguarda i rifiuti, è chiaro che qui entriamo anche nel quadro dello
smaltimento in una politica di ambito regionale, ormai credo, non solo la Regione
Umbria, tutte le Regioni italiane ed europee dovranno vedere sempre più i rifiuti
come una vera e propria materia prima, dovranno sempre più creare sistemi duplici,
da un lato la materia prima rifiuto che deve essere trasformata in energia attraverso
tecnologie similari che si stanno evolvendo, come i microtermovalorizzatori, e
dall’altro attivandosi in una politica di forte risparmio. C’è un termine che sta
circolando a livello internazionale, più che pensare di realizzare nuove centrali di
produzione energetica, dovremmo cominciare a pensare a centrali del risparmio,
cioè a culturalmente introdurre tutti quegli aspetti che fanno risparmiare energia
elettrica e acqua, che fanno produrre meno rifiuti lì dove si dovrebbero produrre,
IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO
dr.ssa Patrizia Buini
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dr.ssa Claudia Bianchi
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perché credo che questo sarà uno scenario europeo ed internazionale futuro molto
vicino. Tra poco i Comuni, entro giugno, magari ci saranno delle proroghe immagino
a livello nazionale, dovranno approvare i bilanci, anche in Umbria tutti i Comuni
dovranno approvare i bilanci, e come prima riflettevamo con il Vice Sindaco Antonio
Lunghi, quando tutti i Comuni umbri avranno approvato i bilanci e avranno approvato
atti similari come il nostro, credo che questa volta, magari chiedendo anche aiuto a
qualche istituto universitario, credo che sarebbe interessante ragionare in euro su
tutti i Comuni umbri e capire in euro quanto è il totale di tasse comunali e provare a
dividerlo o per le famiglie, o per il numero di abitanti e vedrete che ancora una
volta, malgrado le complessità, il Comune di Assisi risulterà tra quelli che, in euro ad
abitante, ripeto, tutto compreso, avrà un livello fiscale molto, molto basso. Grazie.
PRESIDENTE. Ha chiesto di intervenire il Capogruppo Tardioli, ne ha facoltà.
CONSIGLIERE TARDIOLI. Un piccolo consiglio, perché noi ci siamo già organizzati sia
per andare in Regione, sia con i candidati Sindaci, quindi, Pettirossi, se vuoi vincere
comincia ad organizzarti perché noi già siamo in campagna elettorale, perciò mi pare
che sei un po’ a rilento. Intanto puoi chiedere a Giorgio se ti fa il candidato Sindaco!
Detto questo, bisogna sempre vedere, noi non è che non abbiamo riflettuto, parlo
della tassa di soggiorno e della mia Federazione che sta portando degli eventi,
l’ultimo che abbiamo fatto due settimane fa, lo abbiamo fatto a Foligno, provando
prima a venire ad Assisi, ma fortunatamente gli alberghi di Assisi erano tutti pieni e
la scelta è ricaduta sull’Umbria e su alcuni Comuni, tipo Assisi, dove faremo una
manifestazione il 13, appunto perché questi uno, due o tre euro a seconda delle
stelle pesano quando si parla di 1200 o 1400 persone al giorno di pensione completa.
Quindi la riflessione è stata fatta da tutti e dovete anche pensare che quando si
parlava degli importi per le domande individuali come mensa, trasporti, ecc, lo
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dr.ssa Patrizia Buini
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scrivente era interessato ad aumentarle, appunto perché ci si rende conto delle
difficoltà. Poi però un’altra cosa che non è stata detta e qui bisogna dare atto a
tutta l’Amministrazione e all’Assessore Massucci è che la cifra che si paga per il
trasporto pubblico e per la mensa ad Assisi è tra le più basse dell’Umbria, non
dobbiamo nemmeno tanto guardare la cifra di Bastia perché ovviamente lì siamo
molto più alti, per non parlare dell’Irpef. Quindi probabilmente, come dice
giustamente Rino Freddii, da qualche parte dovevamo prenderli i soldi; e abbiamo
fatto, secondo noi, la scelta più oculata per certi versi, considerato che l’aumento
che andiamo a proporre è di poche centinaia di euro.
PRESIDENTE. Ha chiesto di intervenire il Capogruppo Pettirossi, ne ha facoltà.
CONSIGLIERE PETTIROSSI. Grazie, Presidente. Innanzitutto sulle questioni politiche
penso che era una battuta, quindi non rispondo, sicuramente noi il candidato Sindaco
semmai lo sceglieremo in maniera autonoma, non c’è bisogno che ce lo suggerisci,
insomma!
Per quanto riguarda i rifiuti, volevo sottolineare un aspetto perché mi sembra
importante. Al di là della questione della tassazione, che sicuramente è aumentata e
questa è una cosa che impatta sulle imprese e sulle famiglie, vorrei chiarire che
sicuramente, raccogliendo un po’ anche la questione della responsabilità e così via,
su un aspetto comunque la legislazione nazionale ha ragione, che chiama i Comuni
ovviamente a delle responsabilità maggiori, ci chiede anche di affrontare dei
passaggi difficili, ma anche dall’opposizione non voglio eludere questo problema.
Quando è stato detto: adesso bisogna coprire la gestione dei rifiuti con la tassazione,
è una cosa che magari i cittadini pensano che è normale, ma invece non è così.
Questo aspetto, questa tendenza di cercare di accoppiare tassazione e servizio,
magari poi con dei riequilibri, è una cosa fondamentale a livello di buona gestione di
IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO
dr.ssa Patrizia Buini
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n. 48 del 30.05.2013
pag. 25
una pubblica amministrazione. Quindi su questo io non contesto il fatto. Sicuramente
come al solito in Italia arrivano questi cambiamenti improvvisamente, in maniera
molto rapida e questo produce degli effetti di difficoltà da un punto di vista di
adeguamento delle amministrazioni. Però ad Assisi bisogna dircelo, non è che se ne
parla da adesso della differenziata, la differenziata era un obbligo già da parecchio
tempo, da parecchi anni. E il fatto che ha ricordato anche l’Assessore Massucci, che
noi paghiamo delle cifre assurde sullo smaltimento dell’indifferenziato, non è una
cosa casuale, cioè l’indifferenziato non è che viene pagato tanto casualmente, o
perché magari costa in quel modo, ma perché c’è una politica nazionale, a livello di
legislazione e poi anche ad altri livelli, di penalizzare tutti quelli che non si sono
adeguati negli anni a produrre il più possibile i rifiuti differenziati. Quindi il
problema è che la logica di Napoli in cui si dice c’è la spazzatura per terra e nessuno
la raccoglie e facciamo i “montarozzi”, questo noi non ce lo possiamo permettere
perché noi siamo nel nord Italia, no?! Quindi io su questo sento una responsabilità
anche dall’opposizione, cioè non è che possiamo mettere in discussione la questione
della
differenziata;
il
problema
è
che
se
uno
arriva
alla
differenziata
improvvisamente, come ha fatto il Comune di Assisi in pratica, è chiaro che tu sconti
dei ritardi; per passare dal 20 per cento al 75 per cento sconti parecchi ritardi e
questi ritardi ovviamente poi si riversano sulle spalle dei cittadini, però non è che
uno la può ributtare solo sulla legislazione nazionale o sulle imposizioni o sulle
questioni regionali, perché queste c’erano.
Per quanto riguarda quindi la questione dei rifiuti, adesso ci troviamo in questa
situazione perché l’Amministrazione non è stata previdente e non si è adeguata in
tempo alla legge ed alle normative in maniera graduale. Per quanto riguarda poi i
servizi, lo ridico, i servizi offerti dal Comune di Assisi, al di là delle tariffe delle
mense, ecc, sicuramente non sono al livello di un territorio comunale come Assisi e
sicuramente il fatto di non agire su alcune tipologie di tassazione, addizionale Irpef
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ed altre molto visibili, che possono avere un ritorno di immagine quando uno lo va a
dire, poi dopo però pesa su questa mancanza di servizi e sulla tassazione indiretta
che uno va ad aumentare, come nel caso dei rifiuti, come nel caso dei diritti di
segreteria, ecc. Poi sulle mense e sulle scuole ci sono anche situazioni che accenno e
basta, ma le voglio dire, perché noi abbiamo una scuola elementare al convitto dove
il servizio mensa ce lo regalano. Cioè noi usufruiamo come Comune di Assisi, di un
servizio mensa che non è pagato dal Comune. Quindi una delle scuole elementari ce
l’abbiamo gratis. Sulle scuole quindi bisognerebbe fare un ragionamento diverso.
Sicuramente però la tariffazione che viene applicata in questo caso è una
tariffazione che va ad incidere in maniera molto indiscriminata sulle attività
produttive e sulle famiglie, quindi non può essere sicuramente accettabile.
PRESIDENTE. Ha chiesto di intervenire il Consigliere Bocchini, ne fa facoltà.
CONSIGLIERE BOCCHINI. Ringrazio l’Assessore Massucci ed anche Tonino Lunghi,
perché mi rendo conto che sono periodi difficili e che stanno lavorando mettendoci
tutto il loro impegno e la loro professionalità. Credo che questi sono periodi molto
particolari della vita politica italiana, della nazione ed anche della nostra città,
quindi dobbiamo tutti contribuire a mantenere un equilibrio ed evitare affermazioni
semplificative, perché le semplificazioni comunque non portano valore e
magari
possono determinare anche aspettative difficilmente sostenibili. Il costo del servizio
è molto alto, di questo ce ne rendiamo conto Tonino tutti i giorni, però purtroppo
dobbiamo combattere con un sistema che alla gara dell’ATI ha visto partecipare un
solo elemento. Questo la dice lunga su chi amministra la nostra Regione da cento
anni, caro Pettirossi. Noi infatti che cosa andiamo a pagare? Tutti i balzelli che
alcuni politici mettono dentro a queste strutture, quindi assunzioni di chi non serve,
consigli di amministrazione, grandi torte che si devono andare a spartire non so per
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quale motivo. Bartolini ha detto che avevamo un contratto fino al 2014 e potevamo
mantenerlo. Da una parte questa cosa è giusta, dall’altra parte dico che dal 2012 al
2014 continuiamo a produrre rifiuti indifferenziati e a portare in discarica tutta una
sorta di immondizia incontrollata. Questo non è giusto, Bartolini, perché non si può
guardare solo l’aspetto economico, noi dobbiamo guardare anche l’aspetto
ambientale. Quindi, da questo punto di vista, a mio avviso, abbiamo guadagnato due
anni, due anni importanti e tra due anni speriamo e contiamo di avere un risultato.
Infatti la differenziazione di quello che noi portiamo in discarica ci dà due valori,
uno economico ed uno anche ambientale di un certo tipo. Una considerazione sulla
TARES. Se non vado errato noi l’anno scorso mettevamo 1 milione di euro circa a
sostegno dei cittadini, così come facciamo, lo ricordava Tardioli, anche per le mense
scolastiche e per i trasporti. Ecco, quel milione c’è stato comunque tagliato e
comunque avremmo dovuto spendere; inesorabilmente lo Stato ha preso l’accetta e
ci ha tagliato i soldi e ci ha detto: organizzatevi. E’ chiaro che nei momenti di crisi
bisogna investire per poter rilanciare, ma non è questo il momento, non possiamo
investire. Quindi l’Assessore Massucci che ha lavorato sul bilancio ha cercato di fare
del suo meglio con le risorse che aveva a disposizione. Noi abbiamo cercato di dare il
nostro contributo, però questa è la realtà. Quindi sicuramente dovremo andare a
scuola da chi ci dice che dobbiamo risparmiare su tante cose, perché sicuramente
non saremo capaci e saremo spendaccioni, però vi prego di non semplificare quello
che semplice non è, perché non è giusto e non è corretto nei confronti di chi lavora.
PRESIDENTE. Ha chiesto di intervenire il Consigliere Bartolini, ne ha facoltà.
CONSIGLIERE BARTOLINI. Consigliere Bocchini, tu hai fatto un intervento nella prima
parte preciso e puntuale, solo lì ti saresti dovuto fermare perché poi sei andato fuori
strada. La prima parte è giusta, tant’è che io sono convinto e mi riferisco al collega
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Pettirossi, che ho l’impressione che con questa faccenda della nettezza urbana chi
ha risanato in parte il Comune di Perugia siamo stati anche noi e tutti gli altri
Comuni messi insieme, perché alla fine chi comanda è Perugia e Perugia ha fatto
certe cose che gli hanno permesso di risanare il bilancio. Quindi mi pare che i
cittadini del Comune di Assisi stanno pagando anche per gli altri. Detto questo, per
quanto riguarda la faccenda della raccolta differenziata che dici tu, il contratto
doveva rimanere quello fino al 2014; dopodiché se c’era da incrementare la
differenziata, ci mettevi 200, 300, o 400 mila euro in più e differenziavi di più, punto
e basta. E questo potevate farlo voi appena siete stati eletti. Mettevate più soldi, ma
il contratto doveva rimanere perché il contratto c’era. Certo che il contratto è stato
rescisso senza penali, certo senza penali, perché avete fatto un contratto dove i
costi unitari sono il doppio, quindi, a parità di servizi, noi paghiamo il doppio. Questa
è la verità, che noi paghiamo di più ed abbiamo meno servizi, perché i costi unitari
sono molto più alti. Ma io dico: come si fa a rescindere un contatto del genere? Io
questo mi chiedo. Chi è quell’imprenditore che fa una cosa del genere, se ha un
contratto in mano? Solo noi lo abbiamo fatto, perché non siamo imprenditori, perché
ragioniamo in un certo modo, diciamo: sì, ci manca la rappresentanza a Perugia,
allora dovremo andare alla Regione, dovrei andare a fare il parlamentare, o il
ministro. Ma di cosa stiamo parlando? Noi creiamo solo dei danni ai cittadini di Assisi.
Concludo dicendo che ci sono mancati 5 milioni di euro, Freddii ha detto che 3
milioni di euro li abbiamo risparmiati tagliando le spese e 2 milioni di euro li
abbiamo utilizzati dalla IMU e dalla TARES. Ha detto addirittura anche che il Comune
prima metteva 1 milione di euro, è vero, ma faccio notare una cifra sola, noi siamo
passati tra la ICI e la IMU in due anni da 5 milioni 50 mila euro, a 10 milioni 350 mila
euro, con un incremento di 5 milioni 300 mila euro, dentro le casse del Comune.
Questi soldi non sono andati a Roma, sono entrati dentro le casse del Comune. Avete
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capito che ci sono 5 milioni e 300 mila euro in più? Allora con questi soldi cosa ci
avete fatto? Io lo so cosa ci avete fatto, ma siete voi che mi pare che non lo sapete!
PRESIDENTE. Ha chiesto di intervenire l’Assessore Massucci, ne ha facoltà.
ASSESSORE MASSUCCI. Allora tanto per precisare, l’entrata IMU del 2012 è 7 milioni
600 mila euro e si differenzia dalla ICI, ai tempi dell’Amministrazione Bartolini. L’ICI
sommava l’ICI prima casa e l’ICI delle attività con aliquote abbastanza alte, e credo
che afferiva alle casse comunali una somma ben maggiore, perché noi con
l’abolizione dell’ICI prima casa da parte del governo Berlusconi siamo scesi a 5
milioni di euro, prima credo che c’erano 6-7 milioni di euro. Comunque, detto
questo, la questione del bilancio l’affronteremo nella sede opportuna, quindi non è
questo il momento di dire chi era più bravo; certo nel 2002 c’erano 7 milioni di
trasferimenti, come ha detto il Sindaco prima, sul bilancio comunale di parte
corrente e credo che c’è voluta poca bravura per amministrare e non mettere le
tasse. Chiusa questa partita, perché poi le chiacchiere ci piace a tutti farle, rispondo
alle domande che sono state poste. Intanto credo che il problema fondamentale
politico di questa questione sia legato alla GESENU, cioè a questo gruppo GESENU
partecipato dal Comune di Perugia per il 45 per cento e dal privato Sorain Cecchini
per il 55 per cento. Come ricordava giustamente il Consigliere Bartolini, nel tempo
addietro noi abbiamo subito aumenti dall’oggi al domani del 20 per cento nell’unico
anno in cui si decise di modificare la tariffa era perché c’era stato un aumento
dall’oggi dal domani del 20 per cento; era l’anno in cui Perugia probabilmente aveva
un qualche problema di bilancio e monetizzò il cosiddetto titolo di usufrutto degli
immobili. Cioè la GESENU trasferì, con questa monetizzazione dell’usufrutto degli
immobili. Quindi il problema sta lì, in questa struttura societaria, dove ci sono venti
società con 1300 dipendenti e con 50 milioni di euro di un investimento fatto in
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Sicilia, perché qualcuno dei vertici evidentemente appartiene a quella Regione, non
pagati e di dubbia esigibilità, al contrario di quanto dicono i vertici. Di conseguenza
noi dobbiamo sopportare un costo di un conferimento, perché poi torno a dire che il
commissariamento era l’elemento che avrebbe portato la Regione Umbria a
commissariare il Comune se non aderiva all’ATO, ma è altrettanto chiaro che se noi
avessimo aderito, il contratto di cui si parla si sarebbe risolto perché non avremmo
avuto la società disponibile a conferire il rifiuto a quei prezzi e con quelle modalità,
Quindi, ad oggi, noi con quel contratto saremmo senza servizio di conferimento,
avremmo solo il servizio di raccolta. Poi probabilmente qualcuno pensa che
potremmo portarla, come prima, agli stazi del Subasio, ma questa è una soluzione
che abbiamo preferito non perseguire per ovvie ragioni. Quindi il problema a monte,
quello politico, è nel costo di questa baracca che è GESENU, che è nata, giustamente
come qualcuno diceva, negli anni d’oro della politica, dove i soldi c’erano, i soldi
giravano, le risorse giravano e quindi venti consigli di amministrazione o venti
amministratori delegati, 1300 dipendenti, con un costo che va a finire sulla base, sul
cittadino, sulla tassa, è evidente. Quindi se noi avessimo avuto sul bilancio comunale
i 7 milioni di euro degli anni passati, fra Regione, Stato, ecc, noi avremmo potuto
affiancare, come suggeriva prima il Consigliere Leonardo Paoletti, accanto a questo
costo per i cittadini, un altrettanto milione di euro di contributi per abbattere il
costo. Sarebbe stato molto semplice fare così, ma purtroppo questi 7 milioni di euro,
che sono 14 miliardi di vecchie lire, non ci sono. Quindi io capisco i rimproveri, noi
siamo somari, ma certo è che quando si hanno 7 milioni di euro nel bilancio ci vuole
poco a non essere somari!
Per rispondere alle domande fatte, per quanto riguarda il famoso K dico che i K sono
stati modulati nel quadro di modulazione previsto dalla legge per cercare di
ammorbidire l’impatto su quelle attività che sopportano un maggiore costo. Lo
abbiamo visto, ci sono attività che sopportano un costo molto alto e, ripeto, sono i
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ristoranti, le mense, i bar, l’ortofrutta, ecc. Vi faccio un esempio, l’ortofrutta che
sconta un costo di 18 euro, ha due parametri, il minimo 4,23 euro, che è stato
adottato, che indica la capacità di produrre rifiuti e il massimo 10,76 euro; quindi
con una variabilità che avrebbe portato, applicando il massimo o intermedi,
evidentemente a costi maggiori. Quindi con l’ufficio sono stati valutati questi casi,
perché non è stata fatta questa tariffazione ad occhi chiudi; ringrazio gli uffici per il
lavoro fatto perché hanno studiato e analizzato il problema cercando di fare
un’azione il più possibile attutita per quelle classi di attività che comunque avevano
un maggiore impatto. Questo è stato adottato per i ristoranti, dove il K, al minimo, è
3,25 euro rispetto ad un massimo che di 9,84 euro, per le mense, per le birrerie, per
le hamburgherie, per i bar, per i caffè, per le pasticcerie, per l’ortofrutta, per tutte
queste attività che scontano gli alti costi. Per quanto riguarda le banche e gli istituti
di credito, è stato adottato il K maggiore 0,86 euro, il minore era 0,51 euro e
comunque l’effetto evidentemente è stato quello di avere una riduzione. Come
diceva il Sindaco prima, in un quadro generale di valutazione della tassazione e della
tariffazione, nel caso specifico con anche altri Comuni del nostro territorio
regionale, che stanno andando a TARES, ho voluto fare dei confronti con Comuni
limitrofi al nostro che non sono turistici, che hanno minori costi anche di
conferimento rifiuti, trovando delle differenze. Differenze dove la tariffa applicata
da questo Comune è maggiore della nostra su tutte le classi di attività, ma in
particolare leggendo l’ortofrutta che nel nostro Comune purtroppo è di 18,69 euro,
in questo Comune che ho preso come riferimento, è 19,73 euro, quindi con la
differenza di 1 euro. Ma questa differenza di 1 euro o di 1 euro e qualche cosa io la
trovo su tutte le tariffe, più o meno, in più per questo Comune. Evidentemente
nell’approccio a questa tariffa è stata fatta un’attenta valutazione di questi K, o
dell’incidenza di questi K, non è nata così per caso e questo lo voglio sottolineare e
ribadire. Ringrazio Rino Freddii per le parole che ha detto nei miei confronti, ma io
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voglio dire semplicemente che sulla responsabilizzazione personale e nei confronti
della maggioranza che sostiene questa Amministrazione, questa Giunta e il
sottoscritto ha voluto affrontare punto per punto questa questione, cercando di
ridurre l’impatto il più possibile e credo che in qualche modo sia stato fatto un
lavoro in tale senso. Grazie.
VICE SINDACO LUNGHI. A completamento di quello che diceva l’Assessore Massucci,
vorrei rimarcare un punto fondamentale di questa operazione che abbiamo fatto
questa sera, l’unica possibilità di scelta che avevamo, la più grande, era individuare
la percentuale che conferiva l’urbano nei confronti di quelle che erano le attività.
Noi abbiamo caricato di più l’urbano, quindi le famiglie, rispetto alla percentuale del
non urbano, quindi delle attività commerciali ed industriali. E questa è l’unica scelta
che abbiamo fatto. Se voi vedete quello che ha fatto Bastia, per fare un confronto ed
anche per capire le cose, vi renderete conto che Bastia ha caricato in percentuale
quasi nella percentuale nostra, più sulle attività commerciali ed industriali e meno
sulle attività delle famiglie. Questo ha comportato che noi abbiamo su questo tipo di
attività dei valori inferiori a Bastia, mentre abbiamo dei valori leggermente più alti
sulle famiglie rispetto a Bastia. La differenza non è eccessiva, però noi dobbiamo
capire che il costo di questo servizio incide in maniera determinante per quanto
riguarda il fatto che noi siamo una città a forte vocazione turistica; questo comporta
un maggiore spazzamento, maggiori servizi accessori e maggiore anche incremento di
volume equivalente per quanto riguarda la raccolta differenziata. Io credo che
questa incidenza sia intorno al 20 per cento del costo totale. Cioè se guardate i dati
del costo del servizio di Bastia ed anche di Perugia stesso, che forse è il Comune
umbro che ha più attinenza a noi, vi renderete conto che noi abbiamo una incidenza
di certi servizi in maniera molto più elevata degli altri. Comunque, con questo nuovo
servizio, le varie componenti di costo sono indicate e quindi sono bene individuabili.
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Questo comporta che se noi dovevamo caricare di più, quel problema che qualcuno
aveva accennato che noi abbiamo caricato troppo sul settore produttivo, non è vero
per quanto riguarda la TARES; anzi, noi abbiamo caricato di meno rispetto a tutto
quello che è successo per questo servizio; mentre dobbiamo dirlo con chiarezza,
abbiamo caricato di più sulle famiglie. Lo abbiamo fatto perché ci rendevamo conto
che il costo a metro quadro delle famiglie, era, quello del Comune di Assisi, al di
fuori di qualsiasi parametro previsto non a livello regionale, ma anche a livello
nazionale, noi pagavamo 1,18 euro, quando l’anno scorso il Comune di Perugia
pagava già più di 3 euro a metro quadro. Questi sono dati inconfutabili ed anche il
Comune di Bastia pagava 2,5-2,6 euro. Quindi noi abbiamo pensato che da una parte
caricavamo l’IMU, però alle famiglie gli si poteva dare più gettito e meno pressione.
Questa è stata la filosofia complessiva che ha mosso l’applicazione di questa legge
che però parte da questi dati, che noi abbiamo un costo del servizio oggettivamente
più alto di quello di altri Comuni, perché una parte di questo servizio dipende dalle
attività di accoglienza, che è una attività fondamentale e quindi anche in questo,
credo che diamo, in modo tangibile, un aiuto alle attività presenti nel territorio per
fase sì di potere resistere in questo momento di difficoltà.
PRESIDENTE. Prego, Consigliere Paoletti.
CONSIGLIERE PAOLETTI. Assessore Lunghi noi paghiamo di più di nettezza urbana a
causa di un afflusso turistico, causa la vocazione di questo territorio. Devo
continuare? Si risponde da solo, penso. Assessore Massucci, io non penso che lei sia
incapace, o la Giunta sia inetta, però quando poi lei mi fa un discorso generale sul
fatto che ci mancano questi 7 milioni di trasferimenti, quindi non abbiamo potuto
calmierare le tariffe rispetto alle attività e alle famiglie, è evidente che questi soldi,
in un momento di difficoltà come questo, andavano reperiti nel bilancio e reperiti
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magari attraverso anche un’altra fonte di entrata. Questo io rimprovero
fondamentalmente in questo atto. Cioè noi andiamo a caricare ulteriormente le
famiglie di una ulteriore tassa, in un momento in cui le famiglie non arrivano alla
fine del mese. Io sono un semplice Consigliere comunale, faccio il tecnico, ma penso
che al Sindaco e gli Assessori si rivolgano le famiglie, le quali vengono con problemi
veri, reali, e specialmente l’Assessore che si occupa del sociale credo che questi
argomenti e questa materia la tocca con mano; quindi il non mettere delle tasse
specifiche non è solo per una questione di immagine, perché secondo me noi spesso
amministriamo troppo verso il consenso della gente, a volte, forse le scelte anche
più pesanti nei confronti dei cittadini, intese anzi come meno popolari, forse alla
fine sono più produttive per l’Amministrazione; dovremmo probabilmente guardare
più diretti a quello che è il bene di questa città e dei cittadini e invece tante volte ci
fermiamo all’immagine, perché è importante dare un’immagine che non vengano
messe determinate tariffe, tipo la tassa di soggiorno, perché ci piace dire che non
l’abbiamo messa. Ma ce l’ha l’Italia intera e non per questo nelle altre città non ci si
sposta e non ci si va. Io dico che la tassa di soggiorno non avrebbe inciso
negativamente sui contratti alberghieri, perché la tassa di soggiorno la riscuote il
capogruppo al di fuori del contratto che l’albergatore fa con il tour operator. Questo
succede a Firenze, a Roma e anche in altre città. Quindi l’unica cosa spiacevole che
si sarebbe potuta verificare nei confronti della tassa di soggiorno sarebbe stata forse
che probabilmente l’albergatore avrebbe fatto il sostituto di imposta rispetto
all’Amministrazione comunale. Questa è una immagine forse poco piacevole per
l’albergatore, ma nulla gli sarebbe stato tolto come quantità e come interessi, anzi,
tutti i contratti sarebbero rimasti gli stessi. Quindi non capisco perché mi si dice che
non ci sono stati 7 milioni di trasferimenti e di conseguenza non abbiamo potuto
calmierare il discorso delle imposte. Io dico che lo si sarebbe potuto fare adottando
altri sistemi. Questo lo voglio ribadire con fermezza perché ne sono convinto e non
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perché lo dico io, ma perché lo hanno attuato tanti altri Comuni. Allora mi sorge la
domanda per quale motivo non è stato fatto? Perché? Per una questione di immagine?
Per dare a noi una immagine all’esterno di che cosa? Ecco, credo che ci siamo capiti.
PRESIDENTE. Ha chiesto di intervenire il Capogruppo Freddii, ne ha facoltà.
CONSIGLIERE FREDDII. Grazie, Presidente. Parto proprio dall’ultimo intervento del
Consigliere Paoletti, per precisare una cosa che credo gli sia sfuggita, cioè la tassa di
cui parliamo questa sera non ha niente a che vedere con le altre voci di bilancio, è
una legge imposta dallo Stato….
CONSIGLIERE PAOLETTI. No, non è così, non è così, dici una grande inesattezza…
CONSIGLIERE FREDDII. E’ una legge dello Stato che impone ai cittadini di coprire al
cento per cento le spese della nettezza urbana. Quindi su questo noi non possiamo
intervenire. Sulle altre voci, come l’IMU ed altre cose, che compongono il bilancio, si
poteva intervenire. Comunque io dichiaro il voto favorevole al punto all’ordine del
giorno, evidenziando ancora una volta la difficoltà dell’opposizione nel motivare le
proprie posizioni nei confronti di una tassa imposta e regolamentata da una legge
statale.
Difficoltà
aumentata
dal
fatto
che
per
quello
di
competenza
dell’Amministrazione, il famoso fattore K, si sono lasciate le aliquote al minimo. Due
osservazioni, una a Pettirossi, che raccomanda ancora una volta trasparenza; torno a
ripetere che gli atti che passano in Consiglio comunale sono i più trasparenti che
possano esistere; quindi questo richiamo alla trasparenza a me dà molto fastidio e
già l’ho detto in altre occasioni. Credo che gli atti che passano in Consiglio comunale
sono trasparenti e sollecita di dire ai cittadini come stanno le cose; io credo che i
cittadini lo sanno benissimo come stanno le cose, lo sanno talmente bene che hanno
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riconfermato la fiducia a questa Amministrazione. Comunque, per quanto riguarda la
riduzione dell’IMU sulla prima casa, credo che siamo uno dei pochissimi Comuni in
Italia, se non l’unico; non aumento dell’IMU per le case utilizzate dai figli, credo un
altro record di questo Comune; non aumento delle mense e dei trasporti scolastici;
non introduzione dell’addizionale IRPEF. Queste non sono cose di facciata,
Consigliere Pettirossi, come hai detto tu, ma sono soldi che alla fine dell’anno vanno
nelle tasche dei cittadini, o per lo meno rimangono nelle tasche dei cittadini. Poi per
le imprese del settore turistico, torno a ripetermi, abbiamo fatto una scelta, ci sono
imprese del settore turistico per cui non abbiamo aumentato l’IMU e non abbiamo
introdotto la tassa di soggiorno, giusto o non giusto, per le altre imprese non
abbiamo aumentato l’IMU per quelle che hanno i capannoni inferiori a 250 metri
quadri. Questa è un’altra scelta che abbiamo fatto proprio per salvaguardare i piccoli
artigiani. Poi stiamo preparando un pacchetto economia, che fino ad ora non è stato
possibile, perché siamo al mese di giugno e fintanto che non c’era un governo non
sapevamo nemmeno di cosa parlare, perché non sapevamo neppure quello che si
imponevano le leggi, da questo momento in poi lavoreremo per questo pacchetto
economia, proprio per venire incontro a quelle imprese medie e medio-piccole,
perché stiamo parlando di quelle….
CONSIGLIERE BARTOLINI. …Intervento fuori microfono.
CONSIGLIERE FREDDII. ….purtroppo mancano i finanziamenti, i 20 mila euro
finalizzati all’assunzione non servono a nulla, Consigliere Bartolini….
CONSIGLIERE BARTOLINI. E allora per quale motivo ce li avete messi?
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CONSIGLIERE FREDDII. …Non sono per l’assunzione, perché un’azienda non assume
se le persone non gli servono, se ci mettiamo 20 mila euro o 30 mila euro, un’azienda
non assume se le persone non servono. Quindi va trovato un qualche cosa di più
completo e stiamo lavorando per questo. Quando verremo in Consiglio comunale con
le proposte quelle vere, ci confronteremo su quelle. Se nel frattempo voi avete delle
idee, come sembra che le avete, invece di tenerle per voi, se ce le fate sapere ci
fate un grandissimo favore.
PRESIDENTE. Ha chiesto di intervenire il Capogruppo Marcucci, prego.
CONSIGLIERE MARCUCCI. Grazie, Presidente. Intervengo per dichiarazione di voto.
Prima di annunciare il mio voto, voglio dire che veramente siete incredibili, ma non
solo perché non siete credibili, ma perché incredibilmente vi ostinare a dire le solite
sciocchezze, per usare un eufemismo. Quello che Pettirossi, ma anche io più volte ho
cercato di sottolineare, è che voi cercate di camuffare accusando l’opposizione che
non porta idee, che non porta proposte, ma in realtà quello che noi chiediamo è una
trasparenza vera, caro Freddii, che non c’è, perché la trasparenza vera significa che
lo Stato ci riduce i trasferimenti e noi siamo obbligati a fare questo. Allora intanto ti
smonto subito una cosa, che volendo, invece di tenere le aliquote al minimo,
potevano essere tenute più basse. E questo vale anche per l’IMU e tu lo sai. Quindi
voi vi ostinate, in un atteggiamento, come quello del Sindaco poco fa, che ha
sommato ai tagli e ai trasferimenti i soldi della ricostruzione che non c’entrano
niente, perché non erano soldi che andavano alla spesa corrente, erano soldi per chi
rifaceva la casa. Quindi perché mischiate sempre i cavoli con le banane, Consigliere
Freddii? Voi non siete credibili. Da questo punto di vista, ogni settimana che passa,
perdete sempre più credibilità. E mi fa piacere quello che ha detto il Consigliere
Paoletti, perché secondo me ha messo il dito nella piaga di questa Amministrazione,
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che con molta presunzione pensa di avere la bacchetta magica, ma non va a toccare
quelle cose fondamentali che servirebbero. Perché? Solo per una questione di
immagine di qualcuno. Per questo voto contrario. Grazie.
PRESIDENTE. Ha chiesto di intervenire il signor Sindaco, prego signor Sindaco.
SINDACO RICCI. Grazie, signor Presidente del Consiglio comunale. Ovviamente tutte
le posizioni sono tra loro diverse e in quanto diverse, profondamente rispettabili,
però in merito alla parte corrente il Consigliere Marcucci è evidente che forse non
ricorda perfettamente, lì vi erano, ovviamente, quadri contributivi in parte per
investimenti, cioè restauri e affini lavori, ma la parte corrente era una parte diversa.
Gli interventi post-sisma agivano sul restauro e le riqualificazioni ed in più c’era una
parte corrente che esisteva e che era compensativa di mancati introiti sulla leva
fiscale per gli edifici che non erano più agibili. Però nel complesso entravano in parte
corrente, sto parlando di parte corrente, non di parte investimento, 1.8 più 0.3
milioni di euro, quindi, in totale, 2.1 milioni di euro. Quelle cifre entravano, lo
ripeto, in parte corrente del bilancio perché erano cifre che virtualmente, dico
virtualmente perché i calcoli non erano poi esattamente così, tant’è che il Comune
di Assisi ebbe delle plusvalenze su questo, andavano a compensare i mancati redditi
comunali delle tassazioni in relazione agli edifici che non erano più agibili;
plusvalenze perché? Perché in realtà questa era una cifra che compensava di più con
i parametri rispetto a quello che effettivamente si perdeva dalle situazioni di non
agibilità dei privati. Il parametro comunque alla fine era tale – può piacere o no, ma
di questo si trattava – che il Comune per diversi anni e credo anche li abbia impiegati
adeguatamente bene, ha avuto in parte corrente del bilancio, 2.1 milioni di euro,
fino agli anni 2004-2005 per essere precisi. Da quel momento, come gli uffici
finanziari sanno molto meglio di me, è andata calando questa cifra, fino ad arrivare
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a 0 con il bilancio 2012-2013. Questa però era la cifra. A questo poi c’erano le risorse
che erano destinate invece ai restauri e alle riqualificazioni, che erano altro tipo di
risorse, completamente diverse, che agivano nella parte degli investimenti. Questo è
per precisare, quindi quel dato non è un dato eludibile, è un dato fisico, tra l’altro,
credo, utilizzato bene da quelle Amministrazioni….
CONSIGLIERE MARCUCCI. …Intervento fuori microfono.
SINDACO RICCI. Lei, Consigliere Marcucci, ha detto una cosa che non era nei fatti
economici e io glielo sto dicendo, dopodiché il suo parere è giusto, lo rispetto, però
non era nei fatti economici, c’erano in parte corrente 2.1 milioni di euro in più,
debbo dire utilizzati molto bene da quelle Amministrazioni comunali, ma erano cose
totalmente diverse dalle risorse post-sisma, che erano per i restauri e le
riqualificazioni urbane….
CONSIGLIERE MARCUCCI. Ma cosa c’entrano?
SINDACO RICCI. C’entrano, perché lei ha detto una cosa che non era nei fatti.
CONSIGLIERE MARCUCCI. Ma che c’entrano con l’aumento delle tasse?
SINDACO RICCI. No, perché l’ha citata lei la cifra, dicendo una cosa che non è
esatta, perché entrava nella parte corrente del bilancio; c’entrano con le tasse,
perché le tasse servono per coprire semplicemente la parte corrente del bilancio.
PRESIDENTE. Chiede di intervenire, per dichiarazione di voto, il Capogruppo Freddii,
prego.
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CONSIGLIERE FREDDII. Non intervengo per dichiarazione di voto, ma per alcune
precisazioni, perché come al solito da parte delle opposizioni vengono sempre delle
parole un po’ sopra le righe. Le sciocchezze questa sera non sono certo io ad averle
dette, caro Marcucci, né stasera e né le altre sere, perché io di sciocchezze non ne
dico, perché prima di aprire bocca un pochino ci penso. Eventualmente le
sciocchezze le hai dette tu quando hai fatto l’elenco dei risparmi che si potevano
fare, come le stupidaggini dell’altra volta quando hai votato contro la Pergamena
per il Papa o quando hai contestato l’acquisto della macchina elettrica. Questo lo
dico tanto per essere chiari. Io credo che all’interno di questo Consiglio comunale
mai come in questa Consiliatura si siano adoperate certe parole; quindi ti prego, per
cortesia, di utilizzare toni e parole adatte a questo Consiglio comunale, perché io mi
ritengo una persona seria con cui ci si può confrontare, sono aperto ai dialoghi, alle
critiche più dure, però desidererei avere un rapporto normale….
CONSIGLIERE MARCUCCI. Non devi essere permaloso.
CONSIGLIERE FREDDII. Non sono permaloso, ma quando uno dice all’altro: hai detto
delle sciocchezze, mi sembra un qualche cosa che…; quindi ti prego, per cortesia, di
utilizzare, almeno nei miei confronti, atteggiamenti diversi, grazie.
PRESIDENTE. Prego Consigliere Bartolini.
CONSIGLIERE BARTOLINI. Intervengo per dichiarazione di voto e dico subito che voto
contro e per precisare, perché evidentemente io ho le idee chiare sotto questo
aspetto, che è vero che c’erano 2.1 milioni di euro, ma è altrettanto vero che per
tutto quel periodo c’è stato un avanzo di amministrazione di 2 milioni di euro ogni
IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO
dr.ssa Patrizia Buini
IL SEGRETARIO GENERALE
dr.ssa Claudia Bianchi
DELIBERAZIONE CONSIGLIO COMUNALE
n. 48 del 30.05.2013
pag. 41
anno, che sono stati regolarmente impegnati per gli investimenti. Quindi dire che
c’erano 2 milioni in più sulla parte ordinaria significa non dire assolutamente niente,
perché quei 2 milioni in più non sono stati spesi per la parte ordinaria, ma sono stati
spesi per gli investimenti, altrimenti io non ho capito nulla di quello che è stato
detto stasera.
PRESIDENTE. La parola al Consigliere Pettirossi per dichiarazione di voto.
CONSIGLIERE PETTIROSSI. Per dichiarazione di voto, al di là delle precisazioni di
prima, ritengo che sicuramente questo aumento di tariffe che vanno ad incidere sia
sulle imprese, sia sulle famiglie, non possano essere votate. Volevo sottolineare,
perché mi sembra che tutti fanno delle precisazioni, che la trasparenza non è un mio
vezzo, ma anzi, visto che per altro adesso c’è un decreto che è già in vigore, sulla
trasparenza e questo Consiglio comunale è riuscito a rinviare due volte un
regolamento, adesso ormai è legge, invito tutti noi a fare le cose che dobbiamo fare
e ad adeguarci; sulla trasparenza e per rendere più trasparente possibile questo
Consiglio, sarebbe opportuno fare forse le riprese video, cosa che ormai fanno tutti.
Ultima considerazione sulle opposizioni e sulle proposte. Forse una delle proposte
che sta prendendo
un po’ le gambe, lo sa il Vice Sindaco Lunghi, è una delle
proposte che avevo fatto io all’inizio della Consiliatura sulle fibre ottiche, sono
contento che sta prendendo forma, vediamo come verranno utilizzate, speriamo non
male. Grazie.
PRESIDENTE. Ha chiesto di intervenire, per dichiarazione di voto, il Consigliere
Bocchini, ne ha facoltà.
IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO
dr.ssa Patrizia Buini
IL SEGRETARIO GENERALE
dr.ssa Claudia Bianchi
DELIBERAZIONE CONSIGLIO COMUNALE
n. 48 del 30.05.2013
pag. 42
CONSIGLIERE BOCCHINI. Grazie, Presidente. Annuncio il voto favorevole, come
prima dicevo, e poi rimango comunque abbastanza esterrefatto dalle dichiarazioni di
qualche Consigliere dell’opposizione, che continua ad insistere sul dichiarare cose
poco opportune, quanto meno, ecco. Quello che diceva Freddii prima, della
trasparenza e così anche altri termini, non sono molto graditi. Poi al Consigliere
Paoletti volevo dire che la tassa di soggiorno sicuramente è un argomento
interessante, però non sono d’accordo nel dire che con la tassa di soggiorno
dobbiamo calmierare la tasse che ci impone il governo; secondo me la tassa di
soggiorno dovrebbe sostenere lo sviluppo del turismo eventualmente, altrimenti
prenderemmo in giro i nostri albergatori.
PRESIDENTE. Chiede di intervenire il Capogruppo Marini, ne ha facoltà.
CONSIGLIERE MARINI. L’intervento tecnico l’ha già fatto il collega che è più esperto
di me, Presidente di Commissione, quindi non lo faccio io. Volevo solo dire all’amico
Bartolini che quando abbiamo fatto la chiusura del bilancio che ci hai dato del
“somaro” perché abbiamo avuto un avanzo di 50 mila euro. Hai dichiarato adesso,
che quando tu amministravi eri bravo e avevi un avanzo di bilancio di 2 milioni di
euro. Quindi se noi eravamo somari, io non so cosa rispondere!
CONSIGLIERE BARTOLINI. Cosa ti rispondo? Non ho capito nulla di quello che vuoi
dire!
CONSIGLIERE MARINI. Te lo spiego meglio. A noi hai dato del “somaro” perché
abbiamo avuto un avanzo di bilancio di 50 mila euro, hai appena dichiarato che
quando amministravi tu avevate un avanzo di 2 milioni di euro. Quindi noi siamo
somari perché siamo stati a scuola da te, forse, non lo so!
IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO
dr.ssa Patrizia Buini
IL SEGRETARIO GENERALE
dr.ssa Claudia Bianchi
DELIBERAZIONE CONSIGLIO COMUNALE
n. 48 del 30.05.2013
pag. 43
Volevo chiedere all’Assessore, perché io forse mi sono perso, ma cosa discutevamo
questa sera, il bilancio preventivo, oppure il tributo comunale TARES? Io ho sentito
parlare di tutto e di più, di IMU, di tassa di soggiorno, di spese di rappresentanza, di
spese legali e quanto altro. Io dico che alla fine non si capisce più di cosa si vuole
parlare. Hai spiegato benissimo che cosa è la tassa, hai citato normativa, legge, per
cui è una ratifica, penso, o poco più, è una imposta dovuta per legge, per questo
annuncio il voto favorevole del gruppo, un voto doloroso, perché a nessuno fa
piacere aumentare le tariffe ai nostri concittadini, nessuno ha piacere a fare questo,
c’è chi ha la possibilità di votare contro, io non lo posso fare, voto a favore, però….
CONSIGLIERE BARTOLINI. E perché non lo puoi fare?
E’ assente il Consigliere Apostolico. Presenti n.13.
CONSIGLIERE MARINI. Perché è una scelta che ho contribuito a fare, non lo posso
fare perché abbiamo scelto di fare questo, chi amministra fa le scelte e ne risponde
ai cittadini, caro Giorgio, come ne abbiamo risposto due anni fa, ne risponderemo
ancora tra tre anni e lo vedremo. Faccio questa cosa con dolore perché dispiace
aumentare le tasse, sarei stato ben felice di dire ai nostri cittadini che le tasse erano
di meno. Però nei Comuni dove amministrano i vostri amici, le tasse sono molto più
alte, i vostri amici di sinistra, con i quali oggi andate a braccetto! Giorgio, i tuoi
amici di sinistra, con i quali oggi vai a braccetto! Fai da Capogruppo, ce ne sono altri
tre di Capogruppo, ma il Capogruppo vero sei tu! Fai tu il Capogruppo a loro!
PRESIDENTE. Non ci sono altri interventi, pongo in votazione il punto n.5 all’ordine del
giorno: 8 favorevoli, 4 contrari, 1 astenuto.
IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO
dr.ssa Patrizia Buini
IL SEGRETARIO GENERALE
dr.ssa Claudia Bianchi
DELIBERAZIONE CONSIGLIO COMUNALE
n. 48 del 30.05.2013
pag. 44
Il Consiglio approva.
PRESIDENTE. Pongo in votazione l’immediata esecutività dell’atto: 8 favorevoli, 4
contrari, 1 astenuto.
Il Consiglio approva.
A seguito della illustrazione e discussione sopra fedelmente riportata per mera
trascrizione di testo registrato su supporto magnetico che costituisce verbale allegato
all’atto deliberativo.
IL CONSIGLIO COMUNALE
Essendo stato accertato e proclamato dal Presidente con l’assistenza degli scrutatori
designati il seguente esito della votazione: Presenti n.13 - Astenuti n.1 (Paoletti) Votanti n.12 - Voti favorevoli n.8 - Contrari n.4 (Marcucci – Pettirossi – Bartolini –
Maccabei).
DELIBERA
- di approvare la seguente proposta di deliberazione nel suo contenuto integrale cui si
riporta “per relationem”:
IL CONSIGLIO COMUNALE
“RICHIAMATO l’art. 14 del D.L. 06/12/2011, n. 201, convertito con modificazioni
dalla L. 22/12/2011, n. 214 , istitutivo, a decorrere dal 01/01/2013, del nuovo Tributo
comunale sui rifiuti e sui servizi (TARES), come modificato ed integrato
IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO
dr.ssa Patrizia Buini
IL SEGRETARIO GENERALE
dr.ssa Claudia Bianchi
dalla L.
DELIBERAZIONE CONSIGLIO COMUNALE
n. 48 del 30.05.2013
pag. 45
n.27/2012, dalla L. n. 44/2012, dalla L. n. 228 /2012 e, da ultimo, dal D.L. 8 aprile
2013 n. 35 ;
VISTI:
- il Regolamento comunale per la disciplina del Tributo comunale sui rifiuti e sui servizi
(TARES) approvato con propria deliberazione n.47 del 30.05.2013;
- il Regolamento comunale per la gestione dei rifiuti urbani e assimilati , approvato con
precedente propria deliberazione n. 38 del 26.04.2013;
- l’approvazione del Piano Finanziario per l’applicazione della tariffa per il servizio di
gestione integrata dei rifiuti solidi urbani e assimilati per l’anno 2013, effettuata con
precedente propria deliberazione n. 39 del 26.04.2013;
CONSIDERATO che il nuovo tributo si articola in due componenti:
a.
componente rifiuti, destinata a finanziare i costi relativi al servizio di gestione
dei rifiuti urbani e dei rifiuti assimilati avviati allo smaltimento;
b.
componente servizi, destinata a finanziare i costi dei servizi indivisibili del
Comune, determinata sotto forma di maggiorazione della tariffa della
componente rifiuti del tributo, come disciplinata dall’art. 14, comma 13, del D.L.
201/2011 e s.m.i. il cui gettito è da destinarsi allo Stato .
CONSIDERATO, inoltre, che:
-
Le tariffe sono determinate in modo da garantire la copertura integrale dei costi del
servizio di gestione dei rifiuti urbani ed assimilati.
-
In particolare il tributo deve garantire la copertura di tutti i costi relativi agli
investimenti per le opere ed ai relativi ammortamenti, nonché di tutti i costi
d’esercizio del servizio di gestione dei rifiuti, inclusi i costi di cui all’articolo 15 del
D.Lgs 13/01/2003, n. 36, individuati in base ai criteri definiti dal D.P.R. 158/1999.
-
Ai sensi del D.P.R. 158/1999 i costi da coprire con il tributo includono anche i costi
per il servizio di spazzamento e lavaggio delle strade pubbliche.
IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO
dr.ssa Patrizia Buini
IL SEGRETARIO GENERALE
dr.ssa Claudia Bianchi
DELIBERAZIONE CONSIGLIO COMUNALE
n. 48 del 30.05.2013
pag. 46
-
A norma dell’art. 14, comma 14, del D.L. 201/2011 il costo relativo alla gestione dei
rifiuti delle istituzioni scolastiche statali è sottratto dal costo che deve essere
coperto con il tributo.
-
I costi del servizio di gestione dei rifiuti urbani ed assimilati sono determinati
annualmente dal piano finanziario di cui all’art. 14, comma 23, del D.L. 201/2011.
CONSIDERATO che il Piano Finanziario relativo al Servizio di gestione integrata dei
rifiuti urbani ed assimilati, approvato con precedente propria deliberazione n. 39 del
26.05.2013 si riferisce ai soli costi relativi al gestore del servizio e che al fine del
rispetto dell’individuazione complessiva dei costi del servizio da coprire, così come
previsto dalla vigente normativa, gli stessi vanno integrati dei seguenti costi
direttamente contabilizzati e sostenuti dal Comune:
•
personale amministrativo e spese per la riscossione (CARC)
+
euro
61.673,86
per una determinazione definitiva del Piano Finanziario 2013 (Quadro economico
complessivo della gestione rifiuti) ai sensi dell’art. 14, comma 23, del D.L. 201/2011
come da Allegato “A” alla presente deliberazione;
RAVVISTA, la necessità di provvedere, nell’ambito della manovra finanziaria, alla
determinazione delle tariffe TARES per l’anno 2013 per le utenze domestiche e per le
utenze non domestiche;
VISTO in particolare l’art. 14, comma 23, del D.L. 201/2011, nel quale si
stabilisce che, il Consiglio Comunale deve approvare le tariffe della TARES entro il
termine fissato da norme statali per l’approvazione del bilancio di previsione, in
conformità al piano finanziario del servizio di gestione dei rifiuti urbani;
VISTO il comma 381, all’art. 1 della Legge 24 dicembre 2012, n. 228 (legge di
Stabilità 2013), secondo il quale, per l'anno 2013 e' differito al 30 giugno 2013 il termine
per la deliberazione del bilancio di previsione degli enti locali di cui all'articolo 151 del
IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO
dr.ssa Patrizia Buini
IL SEGRETARIO GENERALE
dr.ssa Claudia Bianchi
DELIBERAZIONE CONSIGLIO COMUNALE
n. 48 del 30.05.2013
pag. 47
Testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali approvato con decreto
legislativo 18 agosto 2000, n. 267.
CONSIDERATO che a norma dell’art. 13, comma 15, del D.L. 201/2011 a
decorrere dall’anno 2012, tutte le deliberazioni regolamentari e tariffarie relative alle
entrate tributarie degli enti locali devono essere inviate al Ministero dell’Economia e
delle Finanze, Dipartimento delle finanze, entro il termine di cui all’articolo 52, comma
2, del decreto legislativo n. 446 del 1997, e comunque entro trenta giorni dalla data di
scadenza del termine previsto per l’approvazione del bilancio di previsione. Il mancato
invio delle predette deliberazioni nei termini è sanzionato, previa diffida da parte del
Ministero dell’Interno, con il blocco, sino all’adempimento dell’obbligo, dell’invio delle
risorse a qualsiasi titolo dovute agli enti inadempienti. Con decreto del Ministero
dell’Economia e delle Finanze, di concerto con il Ministero dell’Interno, di natura non
regolamentare sono stabilite le modalità di attuazione, anche graduale, delle
disposizioni di cui ai primi due periodi del presente comma. Il Ministero dell’Economia e
delle Finanze pubblica, sul proprio sito informatico, le deliberazioni inviate dai comuni.
Tale pubblicazione sostituisce l’avviso in Gazzetta Ufficiale previsto dall’articolo 52,
comma 2, terzo periodo, del decreto legislativo n. 446 del 1997;
ESAMINATI i seguenti allegati relativi alla determinazione delle tariffe TARES 2013
(tributo comunale sui rifiuti e sui servizi), predisposti dal competente ufficio comunale,
ed allegati alla presente deliberazione per costituirne parte integrante e sostanziale;
•
Allegato “A” in cui è rappresentato:
-
il Piano Finanziario 2013 (Quadro economico complessivo della gestione
rifiuti)
-
la ripartizione tra i costi fissi ed i costi variabili da coprire integralmente
con le rispettive quote di tariffa TARES (componente rifiuti)
IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO
dr.ssa Patrizia Buini
IL SEGRETARIO GENERALE
dr.ssa Claudia Bianchi
DELIBERAZIONE CONSIGLIO COMUNALE
n. 48 del 30.05.2013
pag. 48
-
la percentuale di ripartizione dei costi da coprire tra le utenze domestiche
e le utenze non domestiche, determinata sulla base della contribuzione
all’ultimo gettito Tarsu 2012.
•
Allegati “B” e “C” alla presente deliberazione in cui sono rappresentate:
-
le categorie di utenze domestiche e non domestiche (attività con
omogenea potenzialità di produzione di rifiuti) ed i coefficienti Ka, Kb, Kc
e Kd di cui all’allegato 1 al D.P.R. 158/99, scelti per la determinazione
delle tariffe Tares 2013 (componente rifiuti). Le categorie e le tariffe sono
determinate facendo riferimento a quelle previste dalle tabelle 1a, 2, 3a
e 4a di cui agli allegati al DPR 158/99
RITENUTO di approvare:
- la DETERMINAZIONE, secondo le disposizioni del DPR 158/99, delle Tariffe TARES 2013
relative alla componente “Rifiuti” destinate alla copertura integrale dei costi relativi al
servizio di gestione dei rifiuti urbani e dei rifiuti assimilati come da Allegati “D” e “E”
alla presente deliberazione;
- la CONFERMA della maggiorazione, pari ad euro 0,30 al mq di superficie, prevista
dall’art. 14, comma 13, del D.L. 201/2011,
destinata al finanziamento dei servizi
indivisibili resi dal comune (TARES componente “Servizi”), il cui gettito è destinato
integralmente allo Stato .
ACQUISITO altresì, ai sensi dell’art. 239, comma 1, lettera b, del D.Lgs 267/2000,
come modificato dall’art. 3, comma 2-bis, del D.L. 174/2012, il parere dell’organo di
revisione economico-finanziaria;
VISTO il seguente parere della II Commissione Consiliare: “Favorevole (n.1
Consigliere astenuto Paoletti);
VISTO il D.Lgs. 18/08/2000, n. 267;
IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO
dr.ssa Patrizia Buini
IL SEGRETARIO GENERALE
dr.ssa Claudia Bianchi
DELIBERAZIONE CONSIGLIO COMUNALE
n. 48 del 30.05.2013
pag. 49
VISTO lo Statuto comunale;
DELIBERA
1)
di approvare , per il nuovo Tributo comunale sui Rifiuti e sui Servizi (TARES),
istituito, a decorrere dal 01/01/2013, dall’art. 14 del D.L. 06/12/2011, n. 201,
convertito con modificazioni dalla L. 22/12/2011, n. 214, come modificato ed
integrato
dalla L. n.27/2012, dalla L. n. 44/2012,
dalla L. n. 228 /2012 e, da
ultimo, dal D.L. 8 aprile 2013 n. 35 , i seguenti allegati alla presente deliberazione,
propedeutici all’approvazione delle tariffe Tares:
•
Allegato “A” in cui è rappresentato:
-
il Piano Finanziario 2013 (Quadro economico complessivo della gestione
rifiuti)
-
la ripartizione tra i costi fissi ed i costi variabili da coprire integralmente
con le rispettive quote di tariffa TARES (componente rifiuti)
-
la percentuale di ripartizione dei costi da coprire tra le utenze domestiche
e le utenze non domestiche, determinata sulla base della contribuzione
all’ultimo gettito Tarsu 2012.
•
Allegati “B” e “C” alla presente deliberazione in cui sono rappresentate:
-
le categorie di utenze domestiche e non domestiche (attività con
omogenea potenzialità di produzione di rifiuti) ed i coefficienti Ka, Kb, Kc
e Kd di cui all’allegato 1 al D.P.R. 158/99, scelti per la determinazione
delle tariffe Tares 2013 (componente rifiuti). Le categorie e le tariffe sono
determinate facendo riferimento a quelle previste dalle tabelle 1a, 2, 3a
e 4a di cui agli allegati al DPR 158/99
IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO
dr.ssa Patrizia Buini
IL SEGRETARIO GENERALE
dr.ssa Claudia Bianchi
DELIBERAZIONE CONSIGLIO COMUNALE
n. 48 del 30.05.2013
pag. 50
2)
di DETERMINARE , secondo le disposizioni del DPR 158/99, le Tariffe TARES 2013
relative alla componente “Rifiuti” destinate alla copertura integrale dei costi relativi
al servizio di gestione dei rifiuti urbani e dei rifiuti assimilati, per le utenze
domestiche e non domestiche,
come
risultano rispettivamente
indicate dagli
Allegati “D” e “E” alla presente deliberazione;
3)
di CONFERMARE della maggiorazione, pari ad euro 0,30 al mq di superficie, prevista
dall’art. 14, comma 13, del D.L. 201/2011, destinata al finanziamento dei servizi
indivisibili resi dal comune (TARES componente “Servizi”),il cui gettito sarà
integralmente introitato dallo Stato, salvo diverse disposizioni al riguardo che
dovessero intervenire prima della scadenza di pagamento di detta maggiorazione
statale;
4)
Di dare atto che tutti i suddetti allegati A-B-C-D-E costituiscono parte integrante e
sostanziale della presente deliberazione;
5) Di trasmettere, a norma dell’art. 13, comma 15, del D.L. 201/2011 e dell’art. 52 del
D.Lgs. 446/97, copia della presente deliberazione al Ministero dell’Economia e delle
Finanze, dipartimento delle finanze, entro il termine di 30 giorni dalla sua
esecutività, o comunque entro il termine di 30 giorni dalla scadenza del termine per
l’approvazione del bilancio di previsione.
Successivamente con votazione separata, essendo stato accertato e proclamato dal
Presidente con l’assistenza degli scrutatori designati il seguente esito della votazione:
Presenti n.13 – Astenuti n.1 (Paoletti) – Votanti n.12 – Voti favorevoli n.8 – Contrari
n.4 (Marcucci – Pettirossi – Bartolini – Maccabei), dichiara il presente atto
immediatamente eseguibile a norma dell’art.134 – 4° comma del D.Lg.vo n.267/2000.
IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO
dr.ssa Patrizia Buini
IL SEGRETARIO GENERALE
dr.ssa Claudia Bianchi
DELIBERAZIONE CONSIGLIO COMUNALE
n. 48 del 30.05.2013
pag. 51
E’ assente il Consigliere Marcucci. Presenti n.12.**********
Allegato "A" alla Delibera C.C. n. ____ del
.05.2013
PIANO FINANZIARIO 2013
(Quadro economico complessivo - gestione rifiuti)
COSTI
CSL costi di lavaggio e
spazzamento strade
RICAVI
CONTRIBUTO REGIONALE (potenziamento servizio
raccolta differenziata )
€
394.764,48
CRT costi raccolta e trasporto rsu
€
204.556,62
MIUR SCUOLA
CTS costi trattamento e
smaltimento rsu
€
556.204,79
ENTRATE TARES (Componente Rifiuti ) e tares
giornaliera
IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO
dr.ssa Patrizia Buini
0,00
26.516,41
IL SEGRETARIO GENERALE
dr.ssa Claudia Bianchi
6.050.245,00
DELIBERAZIONE CONSIGLIO COMUNALE
n. 48 del 30.05.2013
pag. 52
AC altri costi (realizzazione
ecocentri,campagna informativa,
consulenze,sacchetti
biodegradabili e quanto non
compreso nelle precedenti voci)
€
255.672,87
CRD costi per la raccolta
differenziata (costi di appalto e/o
convenzioni con gestori)
€
936.363,05
CTR costi di trattamento e riciclo
(per umido e verde, costi di
compostaggio e trattamenti)
€
69.079,95
CARC
Costi Amministrativi di
Accertamento e Riscossione
(costi amministrativi del
personale, di accertamento,
riscossione e contenzioso)
€
61.673,86
CGG
Costi Generali di Gestione
€
CK COSTI CAPITALE
3.296.366,00
€
302.080,22
TOTALE COSTI
TOTALE RICAVI
€
€
6.076.761,84
6.076.761,84
TF - Totale costi fissi
ΣTF = CSL+CARC+CGG+CCD+AC+CK
Costi totali
€
ΣT = ΣTF + ΣTV
€
4.310.557,43
6.076.761,84
TV - Totale costi variabili
ΣTV = CRT+CTS+CRD+CTR
€
1.766.204,41
SUDDIVISIONE UTENZE DOMESTICHE E NON DOMESTICHE
La ripartizione dei costi tra parte fissa e parte variabile risulta così definita:
% attribuzione costi a utenze domestiche e non domestiche
IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO
dr.ssa Patrizia Buini
IL SEGRETARIO GENERALE
dr.ssa Claudia Bianchi
DELIBERAZIONE CONSIGLIO COMUNALE
n. 48 del 30.05.2013
pag. 53
Costi totali
per utenze
domestiche
Costi totali
per utenze
NON
domestiche
ΣTd = Ctuf + Ctuv
€
3.129.531,91
ΣTn = Ctnf + Ctnv
€
2.947.229,08
% costi
attribuibili
utenze
domestiche
51,50%
% costi
attribuibili
utenze NON
domestiche
48,50%
Ctuf - totale dei costi
fissi attribuibili utenze
domestiche
Ctuv - totale dei costi
variabili attribuibili
Ctnf - totale dei costi
fissi attribuibili NON
utenze domestiche
Ctnv - totale dei costi
variabili attribuibili
NON utenze
domestiche
Ctuf =
ΣTF x 51,50%
Ctuv =
ΣTV x 51,50%
Ctnf =
ΣTF x 48,50%
Ctnv =
ΣTV x 48,50%
€
2.219.936,85
€
909.595,06
€
2.090.620,14
€
856.608,94
CRITERIO ADOTTATO PER LA RIPARTIZIONE DEI COSTI: determinata sulla base della contribuzione al gettito
TARSU 2012.
%
Allegato "B" Delibera C.C. n. ___ del .05 .2013
TARIFFE UTENZE DOMESTICHE –coefficienti KA e KB applicati
KA appl
KB appl
Tariffa utenza domestica
Coeff di
adattamento
per superficie
(per
attribuzione
parte fissa)
Coeff proporzionale di
produttività (per
attribuzione parte
variabile)
1. 1
USO DOMESTICO-UN COMPONENTE
0,86
1,00
1. 2
USO DOMESTICO-DUE COMPONENTI
0,94
1,60
1. 3
USO DOMESTICO-TRE COMPONENTI
1,02
2,00
IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO
dr.ssa Patrizia Buini
IL SEGRETARIO GENERALE
dr.ssa Claudia Bianchi
DELIBERAZIONE CONSIGLIO COMUNALE
n. 48 del 30.05.2013
pag. 54
1. 4
USO DOMESTICO-QUATTRO COMPONENTI
1,10
2,20
1. 5
USO DOMESTICO-CINQUE COMPONENTI
1,17
2,90
1. 6
USO DOMESTICO-SEI O PIU` COMPONENTI
1,23
3,40
%
Allegato "C" Delibera C.C. n. ___ del .05 .2013
TARIFFE UTENZE NON DOMESTICHE –coefficienti KC e KD applicati
Tariffa utenza non domestica
2.
1
MUSEI,BIBLIOTECHE,SCUOLE,ASSOCIAZIONI , LUOGHI DI
CULTO,CASERME
IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO
dr.ssa Patrizia Buini
KC appl
KD appl
Coeff
potenziale
di
produzione
(per
attribuzione
parte fissa)
Coeff di
produzione
kg/m anno
(per
attribuzione
parte
variabile)
0,61
5,65
IL SEGRETARIO GENERALE
dr.ssa Claudia Bianchi
DELIBERAZIONE CONSIGLIO COMUNALE
n. 48 del 30.05.2013
pag. 55
2.
CINEMATOGRAFI E TEATRI
0,46
4,25
AUTORIMESSE E MAGAZZINI SENZA ALCUNA VENDITA DIRET
0,52
4,80
CAMPEGGI,DISTRIBUTORI CARBURANTI,IMPIANTI SPORTIVI
0,81
7,45
ESPOSIZIONI,AUTOSALONI
0,56
5,12
ALBERGHI CON RISTORAZIONE
1,59
14,67
ALBERGHI SENZA RISTORAZIONE, AGRITURISMI , AFFITTACAMERE , B
&B
1,19
10,98
CASE DI CURA E RIPOSO
1,47
13,55
2.
10
OSPEDALI , CLINICHE MEDICHE SPECIALISTICHE
1,70
15,67
2.
11
UFFICI,AGENZIE,STUDI PROFESSIONALI
1,47
13,55
2.
12
BANCHE ED ISTITUTI DI CREDITO
0,86
7,89
2.
13
NEGOZI ABBIGLIAMENTO,CALZATURE,LIBRERIA,CARTOLERIA,
FERRAMENTA E ALTRI BENI DUREVOLI
1,22
11,26
2.
14
EDICOLA,FARMACIA,TABACCAIO,PLURILICENZE
1,44
13,21
2.
15
NEGOZI PARTICOLARI QUALI FILATELIA,TENDE E TESSUTI, TAPPETTI,
CAPPELLI E OMBRELLI, ANTIQUARIATO
0,86
7,90
1,12
10,32
0,99
9,10
2
2.
3
2.
4
2.
6
2.
7
2.
8
2.
9
2.
17
2.
18
ATTIVITA` ARTIGIANALI TIPO BOTTEGHE:PARRUCCHIERE,BARBIERE,
ESTETISTA, LAVANDERIA
ATTIVITA` ARTIGIANALI TIPO BOTTEGHE:FALEGNAME,IDRAULICO,
FABBRO, ELETTRICISTA, CALZOLAIO, MANUTENZIONE MACCHINARI.
2.
19
CARROZZERIA,AUTOFFICINA,ELETTRAUTO, GOMMISTA
1,26
11,58
2.
20
ATTIVITA` INDUSTRIALI CON CAPANNONI DI PRODUZIONE
0,89
8,20
2.
21
ATTIVITA` ARTIGIANALI DI PRODUZIONE BENI SPECIFICI
0,88
8,10
IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO
dr.ssa Patrizia Buini
IL SEGRETARIO GENERALE
dr.ssa Claudia Bianchi
DELIBERAZIONE CONSIGLIO COMUNALE
n. 48 del 30.05.2013
pag. 56
2.
22
RISTORANTI,TRATTORIE,OSTERIE,PIZZERIE,PUB
3,25
29,93
2.
23
MENSE,BIRRERIE,AMBURGHERIE
2,67
24,60
2.
24
BAR,CAFFE`,PASTICCERIA
2,45
22,55
2.
25
SUPERMERCATO,PANE E PASTA,MACELLERIA,SALUMI E FORMAGGI,
GENERI ALIMENTARI, ROSTICCERIA , GASTRONOMIA
1,49
13,72
2.
27
ORTOFRUTTA,PESCHERIE,FIORI E PIANTE,PIZZA AL TAGLIO
4,23
38,90
2.
30
DISCOTECHE,NIGHT CLUB
1,83
16,83
%
IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO
dr.ssa Patrizia Buini
IL SEGRETARIO GENERALE
dr.ssa Claudia Bianchi
DELIBERAZIONE CONSIGLIO COMUNALE
n. 48 del 30.05.2013
pag. 57
Allegato "D" Delibera C.C. n. ___ del .05 .2013
TARIFFE UTENZE DOMESTICHE :
Tariffa
Tariffa
fissa
variabile
Tariffa utenza domestica
1. 1
USO DOMESTICO-UN COMPONENTE
1,314548
54,110849
1. 2
USO DOMESTICO-DUE COMPONENTI
1,436831
86,577359
1. 3
USO DOMESTICO-TRE COMPONENTI
1,559115
108,221699
1. 4
USO DOMESTICO-QUATTRO COMPONENTI
1,681398
119,043869
1. 5
USO DOMESTICO-CINQUE COMPONENTI
1,788397
156,921464
1. 6
USO DOMESTICO-SEI O PIU` COMPONENTI
1,880109
183,976889
%
IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO
dr.ssa Patrizia Buini
IL SEGRETARIO GENERALE
dr.ssa Claudia Bianchi
DELIBERAZIONE CONSIGLIO COMUNALE
n. 48 del 30.05.2013
pag. 58
Allegato "E" Delibera C.C. n. ___ del .05 .2013
TARIFFE UTENZE NON DOMESTICHE
Tariffa utenza non domestica
Quota
Variabil
e
Quota
Fissa
€ /mq
2.
1
2.
2
2.
3
2.
4
2.
5
2.
6
2.
7
2.
8
2.
9
MUSEI,BIBLIOTECHE,SCUOLE,ASSOCIAZIONI , LUOGHI DI
CULTO,CASERME
0,817481
1,42268
1
0,614919
1,60824
8
0,694497
2,50515
6
1,077917
/
/
1,73196
0,740797
4,91753
2,122557
3,68041
5
1,588662
4,54639
6
1,960508
5,25773
6
2,267244
4,54639
6
1,960508
2,65979
6
1,14158
NEGOZI
ABBIGLIAMENTO,CALZATURE,LIBRERIA,CARTOLERIA,
FERRAMENTA E ALTRI BENI DUREVOLI
3,77319
9
1,629175
EDICOLA,FARMACIA,TABACCAIO,PLURILICENZE
4,45361
2
1,911314
CINEMATOGRAFI E TEATRI, SALE GIOCHI
AUTORIMESSE E MAGAZZINI SENZA ALCUNA VENDITA
DIRETTA
CAMPEGGI,DISTRIBUTORI CARBURANTI,IMPIANTI SPORTIVI
STABILIMENTI BALNEARI
ESPOSIZIONI,AUTOSALONI
ALBERGHI CON RISTORAZIONE
ALBERGHI SENZA RISTORAZIONE , AGRITURISMI ,
AFFITTACAMERE , B & B
CASE DI CURA E RIPOSO
OSPEDALI , CLINICHE MEDICHE SPECIALISTICHE
2.
11
UFFICI,AGENZIE,STUDI PROFESSIONALI
2.
12
BANCHE ED ISTITUTI DI CREDITO
2.
14
€ /mq
1,88659
9
2.
10
2.
13
Tariffe TARES
2013
(componente
rifiuti)
€ /mq
IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO
dr.ssa Patrizia Buini
2,704080
2,037600
2,302745
3,583073
/
2,472757
7,040087
5,269077
6,506904
7,524980
6,506904
3,801376
5,402374
6,364926
IL SEGRETARIO GENERALE
dr.ssa Claudia Bianchi
DELIBERAZIONE CONSIGLIO COMUNALE
n. 48 del 30.05.2013
pag. 59
2.
15
2.
16
2.
17
2.
18
NEGOZI PARTICOLARI QUALI FILATELIA,TENDE E TESSUTI,
TAPPETTI, CAPPELLI E OMBRELLI, ANTIQUARIATO
BANCHI DI MERCATO BENI DUREVOLI
ATTIVITA` ARTIGIANALI TIPO
BOTTEGHE:PARRUCCHIERE,BARBIERE, ESTETISTA,
LAVANDERIA
ATTIVITA` ARTIGIANALI TIPO
BOTTEGHE:FALEGNAME,IDRAULICO, FABBRO,
ELETTRICISTA, CALZOLAIO, MANUTENZIONE MACCHINARI.
2.
19
CARROZZERIA, AUTOFFICINA, ELETTRAUTO, GOMMISTA
2.
20
ATTIVITA` INDUSTRIALI CON CAPANNONI DI PRODUZIONE
2.
21
ATTIVITA` ARTIGIANALI DI PRODUZIONE BENI SPECIFICI
2.
22
RISTORANTI,TRATTORIE,OSTERIE,PIZZERIE,PUB
2.
23
MENSE,BIRRERIE,AMBURGHERIE
2.
24
BAR,CAFFE`,PASTICCERIA
2.
25
SUPERMERCATO,PANE E PASTA,MACELLERIA,SALUMI E
FORMAGGI, GENERI ALIMENTARI, ROSTICCERIA,
GASTRONOMIA
2.
26
PLURILICENZE ALIMENTARI E/O MISTE
2.
27
ORTOFRUTTA,PESCHERIE,FIORI E PIANTE,PIZZA AL
TAGLIO
2.
28
2.
29
IPERMERCATI DI GENERI MISTI
2.
30
2,65979
6
3,802823
GIORNALIERA
(come negozi
similari )
/
/
3,46392
1,493169
3,06185
8
1,316651
3,89691
1,675475
2,75257
9
1,186433
2,72165
2
1,171964
10,0515
55
4,330481
8,25773
9
3,559299
7,57732
6
3,262691
4,60825
1
1,985105
/
/
13,0824
86
5,628323
/
/
/
/
/
GIORNALIERA
(come negozi
similari )
5,65979
9
2,435081
BANCHI DI MERCATO GENERI ALIMENTARI
DISCOTECHE,NIGHT CLUB
1,143027
4,957089
4,378509
5,572385
3,939012
3,893616
14,382036
11,817038
10,840017
6,593356
/
18,710809
8,094880
************
IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO
dr.ssa Patrizia Buini
IL SEGRETARIO GENERALE
dr.ssa Claudia Bianchi
DELIBERAZIONE CONSIGLIO COMUNALE
n. 48 del 30.05.2013
pag. 60
CERTIFICATO DI PUBBLICAZIONE
N.
del reg. Pubblicazione
Copia della presente deliberazione è pubblicata all’albo pretorio per 15 giorni
consecutivi
con decorrenza dal
14.06.2013
IL MESSO COMUNALE
_______________________
al
29.06.2013
IL MESSO COMUNALE
___________________________
__
IL RESPONSABILE DELL’UFFICIO
________________________
.............................................................................................................
...........................
La presente deliberazione:
◊ è divenuta esecutiva per decorrenza dei termini di rito
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