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ricordo di gian franco migone de amicis

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ricordo di gian franco migone de amicis
Ricordo dell'Ing. Gian Franco Migone de Amicis a cura dell'Arch. Matteo
Lavarello
- Rotary Club di Genova, conviviale del 16 Settembre 2014 -
Presidente, Rotariani,
cari Maria Franca, Agostino, Carlo, Giacomo
cari amici
mi accingo a ricordare la luminosa figura di Gian Franco Migone de Amicis
E' per me un grande onore, per le sue preclare doti umane, professionali e rotariane, ma è
anche ragione di profondo turbamento per l'affetto che legava le nostre famiglie e me
personalmente.
Lo farò quindi con grande commozione e con la brevità che è consueta in questa sede per
cui, scusandomi con Voi, leggerò il mio intervento
Potrei celebrare le innumerevoli doti di Gian Franco in infiniti campi ed attività che tutti noi
e non solo noi, gli riconoscevamo.
Potrei citare il suo appartenere ad una grande antica famiglia genovese che ha dato e
continua a dare alla città ed al mondo, uomini di cultura, commercio, arti, professioni, politica
e diplomazia.
Potrei ricordare le sue profonde doti umane e spirituali ed il suo impegno culturale e sociale
ispirati da una sempre più forte adesione concettuale ai fondamenti delle socialdemocrazie
scandinave
Non dimenticherei la sua attività di ingegnere chimico ne la sua vita rotariana, che lo vide
Paul Haris Fellow e per due volte Presidente in due diversi Club e tanto meno di quando
diresse l'Associazione industriali della nostra provincia e di come si adoperò nelle sedi più
varie e per tantissimi anni, a salvaguardia degli storici diritti dell'Istituto Brignole, della
Fidecomisseria del quale era membro e poi dell'attività nell'Associazione delle dimore
storiche.
Potrei parlarvi dei luoghi che gli erano cari, intanto Villa Migone a San Fruttuoso, poi Corsano,
Rosignano Marittima, Milano, Camogli, Les Diablerets, dell'America che da uomo di tecnica
tanto amava, ma che non si sa perché, pur avendone avuto più di un'occasione, tralasciò
sempre di visitare.
Potrei parlarvi di vela, del Corsair e del Vaurien, di sci, di musica, del pianoforte del jazz e
della samba, che lo videro appassionato cultore.
Invece lo ricordo con l'aiuto di un aspetto particolare che ho sempre notato con ammirazione
in lui, quello dell'amicizia.
Non dell'amicizia con mio padre lunga più di settanta anni, cresciuta con la gratitudine che
papà aveva nei confronti di nonno Pippo e nonna Teresa, genitori di Gin che ebbero la
amichevole generosità di ospitarlo in tempo di guerra quando mia nonna era sfollata o di
quella di Gin, figlio unico, con quelli che avrebbero potuto , a partire da Guido, essere suoi
nove fratelli ovvero i fratelli e le sorelle di Maria Franca Calvi Parisetti la sua tenerissima e
fortissima consorte.
Non di quella con Casimiro, Giulio, Gigi, Emanuele, Nino, Gianni, Ghigo, Viki e
tantissimi altri in Circoli ed Associazioni di cui era Socio fra cui Il Circolo del Casino e lo
Yacht Club Italiano
Vi dico dell'amicizia di Gin con il resto del mondo, forte e sicura attraverso i tempi, la guerra,
le vicissitudini della vita grazie a quei fili che uniscono i singoli ed i popoli, il filo della musica,
quelli della tecnologia, dell'arte, ma sopratutto quello dei sentimenti.
Rammento un aneddoto curioso che mi raccontò che a parer mio, conferisce particolare
significato al suo modo di vivere l'amicizia quale elemento di amore fraterno, convivenza
civile, rispetto delle minoranze e dei più deboli.
Un giorno, parlandomi della propria grande famiglia, mi disse che per una curiosa
coincidenza, nel Suo cognome, che si compone fra quello dei Migone e quello della famiglia
del grande scrittore Edmondo De Amicis, si mescolano quasi per un gioco, ad esaltare un
concetto, segnare un destino, evocare un impegno.
Due cognomi che richiamano il senso dell'amicizia e se ciò è evidente nel cognome De
Amicis, gli risultava anche che il cognome Migone non sarebbe stato altro che una
modificazione o meglio una abbreviazione del cognome Amicone.
Una coincidenza, se volete un gioco di parole a segnare quel destino e quell'impegno onorati
fino all'ultimo anelito di vita.
Concludo, con la certezza che per questo destino segnato dalla gioiosità del cognome per
questo impegno onorato nel corso di una lunga vita, il Signore che ha voluto donargli Maria
Franca, moglie straordinaria, i figli Agostino, Carlo e Giacomo eredi del suo impegno,
nuore e nipoti adorabili, il Signore che ha voluto donare a noi l'opportunità ed il privilegio di
conoscere la luminosa figura di Gin e godere della sua amicizia, lo avrà accolto con
affettuosa, ma sopratutto amichevole benevolenza al Suo cospetto donandogli eterno e
pacifico riposo ed irradiandolo di luce perpetua.
Amicone Degli Amici grazie della tua amicizia
Amicone Degli Amici grazie di tutto ciò che ci hai dato
Gin non ti dimenticheremo mai.
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