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Il Melegnanese

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Il Melegnanese
CRONACA
4 - IL MELEGNANESE
N. 13/2003 - SABATO 12 LUGLIO 2003
La frutta costa troppo cara? Per Pietro Tamiazzo i
prodotti vanno comprati nella loro stagione
Da più parti si leggono notizie che mettono in guardia i
consumatori dai prezzi praticati
dai negozi di frutta e verdura.
Altrove si legge che crollano i
consumi di frutta e verdura,
forse sull’onda dell’aumento
dei prezzi. Tuttavia i dati AN
Nielsen Food riferiti all’anno
2000 segnalavano il mercato
italiano ancora in buona salute,
nonostante una leggera flessione, con un valore monetario pari a sei miliardi di euro e ad un
volume di merci di 5770 milioni di tonnellate. Per capire l’esatto andamento del mercato,
per lo meno quello che ci riguarda da vicino, abbiamo interpellato Pietro Tamiazzo, titolare di un negozio di frutta e
verdura a Melegnano in viale
Lombardia, consigliere provinciale della Associazione Eser-
centi di Frutta e verdura e responsabile della sua categoria
nell’Associazione Commercianti di Melegnano.
“Non noto grosse flessioni
nei consumi –afferma Tamiazzo- e nemmeno riscontro aumenti preoccupanti sul prodotto fresco di stagione. Posso assicurare che i prezzi che vengono praticati da me e dai miei
colleghi sono assolutamente
giusti”.
Ma le lamentele sui costi
della frutta non ce le inventiamo noi. Sono sulla bocca di
tutti. Lei cosa dice?
“La frutta che appare sui
banchi del fruttivendolo a
prezzi più alti del normale non
è la frutta di stagione. E’ magari un prodotto che viene importato o che viene coltivato in
serra. In entrambi i casi si pa-
gano costi aggiuntivi come il
trasporto e l’immagazzinamento. Se un cliente vuole mangiare le ciliegie o le fragole a Natale lo può chiedere, noi gliele
procuriamo, ma non può pretendere di pagarle come se le
mangiasse a maggio. La gente
deve capire che va consumata
la frutta e la verdura di stagione. In inverno vendiamo i fagiolini a 11 euro il chilo, ora
–che è la loro stagione- li vendiamo a un euro e mezzo. Dove sta l’errore? Comunque i
costi più alti possono dipendere anche dalla qualità del prodotto, una pesca grande e bella
costa leggermente di più di una
pesca piccola, che si presenta
meno bene”.
Quindi i costi dei prodotti
risentono un po’ dell’andamento delle quantità, come in
borsa?
“Certo –risponde Tamiazzose c’è scarsità di prodotto, il
prezzo sale e viceversa”
E questa siccità porterà dei
danni alla produzione agricola?
“I caldi e la siccità porteranno alla maturazione una minor
quantità di prodotto, ma la loro
qualità sarà eccellente”
Perché a Melegnano, ma
anche in tutto il Sud Milano,
si registra una penuria di negozi di frutta e verdura?
“Perché è un lavoro pesante,
che richiede molta competenza, e non c’è ricambio generazionale. Dobbiamo conoscere
bene il prodotto, saperlo valutare col colpo d’occhio e col
tocco delle mani. Inoltre è un
lavoro che costringe ad orari
pesanti. Infine la frutta e la
verdura sono merci difficili da
trattare, che risentono delle
condizioni ambientali o della
stagione o di eventuali situazioni atmosferiche”.
Siete attenti all’aggiornamento e alla riqualificazione
professionale?
“Certamente, in sede provinciale e mandamentale attiviamo corsi, incontri, seminari per
tenerci aggiornati sulla norma-
tiva e sulle caratteristiche organolettiche dei prodotti che vendiamo”.
Quali sono i problemi coi
quali vi trovate quotidianamente a combattere?
“Due sono i problemi coi
quali quotidianamente ci troviamo quotidianamente a confrontarci: l’ortomercato e la
cattiva stampa. L’ortomercato
di Milano –gestito dalla SOGEMI- attualmente non dà adito a particolari preoccupazioni,
l’andamento di questa istituzione è buona e soddisfa tutti
gli operatori che come me ogni
mattina vanno ad acquistare i
prodotti da rivendere. Eppoi
c’è la stampa che sovente ci
critica, ma a mio giudizio ingiustamente, senza conoscere
interamente i contorni della
nostra situazione.
L’ordinazione di don Francesco Barbieri:
un momento di eccezionale partecipazione comunitaria
LETTERA AL DIRETTORE
Con piacere ho letto la notizia della Ordinazione sacerdotale di Francesco Barbieri sulle
pagine de “Il Melegnanese”
ma devo ammettere comunque
un po’ di delusione per lo spazio e il risalto dato all’avvenimento. Benché Melegnano sia
una terra abbastanza fertile di
vocazioni è vero comunque
che notizie del genere non arrivano tutti i giorni. Tanto si
scrive sui mali del mondo, sui
giovani violenti e privi di valori morali, sui disagi giovanili,
sulla droga…. Ora abbiamo
l’opportunità di parlare di
gioia, di fede, di famiglie che
svolgono il loro ruolo fino in
fondo, di oratori dove i giovani
veramente trovano accoglienza, amicizia, stimoli positivi e
tanta serenità. Per questa ordinazione giustamente il parroco
Don Antonio Imeri ha voluto
fare le cose “in grande”. Da
tanto tempo preparava tutti i
gruppi della Parrocchia di S.
Gaetano perché ciascuno secondo le proprie competenze
prendesse parte attiva nella
realizzazione di questa grande
festa. Elencare tutti coloro che
si sono dati da fare sarebbe impresa ardua anche perché sarebbe ingiusto stilare una scaletta di valore. Un esempio per
tutti. Entrando nella zona adiacente alla chiesa passando per
via 8 Giugno nessuno ha potuto fare a meno di notare le meravigliose decorazioni a forma
di grappoli di glicine che mani
operose di mamme hanno cucito per buona parte dell’inverno
servendosi di sete e tulle, mentre in via Platani centinaia di
bandierine ognuna recante
l’augurio di un ragazzo dell’oratorio hanno salutato l’uscita
terpretato molto
bene canti di non
facile esecuzione. Essere in
Chiesa in quella
occasione ha suscitato in tutti i
presenti una forte emozione e ha
reso tutti consapevoli che l’Amore, quello vero, davvero esiste e può fare
Un momento dellle spettacolo musicaleJesus
Christ Superstar. (Foto Bosi g.c.)
da casa di Francesco.
grandi cose.
Alle 10:30 faceva l’ingresso
La giornata è poi proseguita
in una Chiesa gremita all’invecon uno splendido pranzo corosimile il neo-sacerdote accolmunitario degno dei migliori
to da una musica degna dell’eristoranti.
vento. Qui è doveroso un partiAlle 16:30 una nuova S.
colare grazie alla prof. Marisa
Messa che Don Francesco ha
Rotta che ha saputo guidare
voluto celebrare per tutti gli
un’orchestra formata da 6 valianziani e gli ammalati per rindi elementi ed un coro misto di
graziarli del loro servizio umigiovani e adulti che hanno inle e nascosto reso ancora più
nobile e prezioso perché vissuto nella sofferenza. Dopo la S.
Messa don Francesco ha condiviso anche con gli ammalati
una merenda in oratorio che ha
reso felici tutti coloro che vi
hanno partecipato.
Alle ore 21:00 come già detto nel precedente numero del
vostro quindicinale nel salone
della Comunità i giovani dell’oratorio hanno messo in scena il musical “Jesus Christ Superstar”. Qui permettetemi un
commento un poco più lungo.
Sinceramente nessuno di noi
credo che osasse sperare tanto.
I nostri ragazzi, pur avendo
scelto un musical impegnativo,
di non facile realizzazione sia
dal punto di vista scenico, sia
soprattutto dal punto di vista
canoro hanno veramente lasciato tutti a bocca aperta. Sono risultati preparati, compe-
tenti a hanno dimostrato di sapere trasmettere anche con i loro canti quelle certezze di fede
che sicuramente con il loro
cammino in parrocchia hanno
acquisito. Vederli sul palco così affiatati e così amici ha reso
ancora più piacevole lo spettacolo. A questo riguardo vorrei
ringraziare Don Antonio per
aver creduto in questi giovani,
per aver dato loro carta bianca
permettendo loro di realizzare
ciò in cui credevano e non ultimo per avere loro fornito i
mezzi necessari.
Un bilancio della giornata
quindi più che positivo che ha
sicuramente ripagato tutti coloro che si erano dati ad fare per
realizzarla e che speriamo abbia toccato il cuore di qualcuno
che l’aveva vissuta solo da
spettatore.
Annamaria Prinelli
Si è costituito ‘Solidarietà’ un nuovo partito contro l’aborto
Si è ufficialmente aperta oggi in Sicilia, nel XXV anniversario della legge 22 maggio
1978, n. 194 sull'aborto procurato, la campagna nazionale di
adesione al "Nuovo appello ai
liberi e forti" (scaricabile dal sito Internet www.solidarieta.biz),
lanciato da "SOLIDARIETÀ Libertà, Giustizia e Pace", il
nuovo soggetto politico costituito a Milano il 12 novembre
scorso. Obiettivo prioritario di
"SOLIDARIETÀ" è quello di
mettere al centro della politica
il diritto alla vita di ogni essere
umano sin dal concepimento e
in tutto l'arco del suo sviluppo
sino al naturale tramonto. L'apertura della campagna è stata
dichiarata dalla prima assemblea nazionale di soci fondatori
che si è conclusa oggi a Pergusa (Enna).
Fonte primaria del nuovo
documento è l'"Appello ai liberi e forti" rivolto agli italiani da
don Luigi Sturzo il 18 gennaio
1919. Per questo i lavori dell'assemblea sono stati aperti sabato mattina a Caltagirone con
la visita al Mausoleo, dove riposa il sacerdote statista, e l'incontro con il vescovo monsignor Vincenzo Manzella, successore del Pastore della Chiesa calatina nella quale si formò
il fondatore del Partito Popolare Italiano. In una lettera consegnata a monsignor Manzella,
"SOLIDARIETÀ" sottolinea
che la proposta del nuovo soggetto politico costituisce anche
un tentativo per superare l'attuale e sterile diaspora dei cristiani impegnati in politica.
"SOLIDARIETÀ" ricorda
inoltre che il riconoscimento
del diritto alla vita di ogni essere umano sin dal concepimento è la questione sociale
che deve essere affrontata e risolta, con il criterio della sussidiarietà, come premessa essenziale per la pace.
A Pergusa l'incontro è stato
introdotto da don Salvo Millesoli, del Comitato storico per
la canonizzazione di don Sturzo, con una relazione sulla teo-
logia sturziana della carità politica.
È seguito un dibattito a tutto
campo sulle prospettive di
"SOLIDARIETÀ". Di qui l'impegno per tre obiettivi iniziali:
la costituzione di comitati in
ogni collegio elettorale per l'elezione della Camera dei deputati; la promozione di attività
per favorire la presenza del
nuovo soggetto politico nelle
istituzioni locali; l'adozione in
Italia di un sistema elettorale
proporzionale corretto, che garantisca insieme il massimo di
rappresentatività e la stabilità
di governo.
Alcuni dei promotori davanti alla tomba di don Sturzo. Nella foto si riconosce il vizzolese Piero Pirovano.
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