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GAMBERINI – Io mi fermerò su due punti ovviamente che

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GAMBERINI – Io mi fermerò su due punti ovviamente che
INCONTRO del 19 febbraio 2002
1
BOZZA NON CORRETTA
GAMBERINI – Io mi fermerò su due punti ovviamente
che
riguardano
Complessivamente
il
devo
Comune
dare
atto
di
che
Crespellano.
è
stato
fatto
un
buon lavoro, un ottimo lavoro, non facile, non semplice.
La problematica è molto ampia, problemi da risolvere ce
ne sono moltissimi e credo che il lavoro - insomma - sia
stato abbastanza positivo.
Io vorrei mettere in evidenza due cose. Crespellano
è stato al centro anche di discussioni in questi anni
per
la
vicenda
del
casello
detto
che
siamo
sempre
autostradale,
ma
autostradale.
Noi
abbiamo
d’accordo
sul
casello
andava
come
dire
ovviamente
–
–
costruita una rete di viabilità che sopportasse questo
casello
autostradale
altrimenti
necessario,
ma
caotica
viabilità
la
soprattutto
era
francamente
avrebbe
nel
reso
territorio
non
ancora
del
più
Comune
di
Crespellano.
Devo
dire
che
grazie
al
lavoro
della
Provincia
e
della Regione e di altri Enti siamo sicuramente arrivati
a degli ottimi risultati, ottimi risultati che è stata
sì la collocazione, la nuova collocazione del casello
cosiddetto
perché
chiamato
l’hanno
problemi;
chiamato
comunque
collegamento
dalla
dal
Muffa,
dalla
nel
non
Muffa,
territorio
casello
alla
ho
ma
di
via
mai
non
capito
ci
sono
Crespellano
Emilia,
ma
il
poi
sull’asse della via Emilia tornerò, e in parte, ma un
tratto significante, sicuramente il collegamento tra il
casello autostradale e – diciamo così – il versante sud
dell’autostrada
della
Muffa,
fino
questo
all’asse
con
un
Strada
Provinciale
finanziamento
50
27
percento
della Società Autostrade, della Regione e di altri Enti.
Questo
lo
vedo
stato
presentato,
coordinamento,
varie
una
opere
anche
di
tempi;
sicuramente
coordinamento
propongono
soluzione
nei
finale
diversi
(DISTURBI
questo è molto importante.
qui,
anche
quello
un
intendo
che
c’è
lavoro
di
dire
finanziamenti,
DI
che
le
trovano
REGISTRAZIONE)
e
INCONTRO del 19 febbraio 2002
2
BOZZA NON CORRETTA
Il
punto
critico,
qui,
è
il
completamento
della
nuova Bazzanese perché si prevede dall’asse della strada
provinciale 27 della Muffa, arrivare a Savignano, cioè
l’altro tratto di Crespellano, e tutto il territorio di
Bazzano, fino ad arrivare nel territorio modenese nel
2011, e - ancor peggio - quello dal casello autostradale
in questo verso est, verso l’attuale – diciamo così
via
Lunga
dove
inaugurare
la
arriva…
nuova
quella
Bazzanese,
forte
preoccupazione,
ovest
noi
sappiamo
perché
bene
che
nel
a
mesi
2015.
soprattutto
che
Modena
dovremmo
Questo
dal
e
-
è
di
versante
modenesi
la
pedemontana è già appaltata, inizieranno in breve tempo
i lavori. Noi qui stiamo ancora discutendo… non abbiamo
ancora il progetto e soprattutto prevediamo quest’opera
nel 2011. Voi vi potete immaginare Bazzano e Crespellano
che
cosa
succede
quando
arriva
la
pedemontana
se
la
viabilità rimane quella attuale. Per chi conosce la zona
sa
che
ci
Bazzanese
sono
chilometri
tutti
i
giorni;
di
coda
con
una
attualmente
scelta
del
sulla
genere
francamente siamo preoccupati anche perché, e lo voglio
dire, anche se il mio amico Paolo Mattiuzzi non c’è più,
ma negli accordi con l’Assessore Regionale Peri si era
detto che il completamento degli altri due tratti della
Bazzanese stava dentro al prossimo piano triennale della
Regione.
entro
alla
prossimi
dopo
Loro
il
l’anno
fine
tre
scorso
del
anni
2005.
2001
stava
Questo
hanno
detto:
avrebbero
qua
era
dentro”,
un
“Quello
approvato
cioè
accordo
non
che
che
per
i
quello
andava
benissimo, questo qui.
(INTERVENTO ???)
– Il tema, in questo caso, queste
date che abbiamo messo, sono date che ci servono anche
per compilare degli scenari. Allora, avevamo un primo
scenario ravvicinato al 2005, poi un altro scenario che
si conclude come simulazione al 2011. Allora non vuol
dire che quest’opera si fa nel 2011, vuol dire che al
2011
dovrebbe
considerato
essere
come
sicuramente.
scenario.
Le
date
Quindi
l’abbiamo
precise…
è
un
INCONTRO del 19 febbraio 2002
3
BOZZA NON CORRETTA
esercizio
essere
di
la
divinazione
data.
Quindi
dire
al
esattamente
2011
al
più
quando
tardi
può
doveva
comunque essere operante.
GAMBERINI – Io prendo atto e sono soddisfatto anche
di questa risposta però, leggendo qui, la preoccupazione
era evidente perché io credo che qui avremo sicuramente
poi modo in altre occasioni di incontrarci, vederci e
stabilire dei tempi temporali che noi avevamo concordato
ben
precisamente,
anche
perché
sarebbe
veramente
una
situazione ingestibile.
L’altra
sull’altro
considerazione
asse
non
meno
invece
la
preoccupante
voglio
della
fare
Bazzanese
che è la via Emilia. Anche qui qualche preoccupazione.
Noi,
dal
casello
autostradale,
c’è
la
nuova
asse,
la
nuova strada che arriva sulla via Emilia. Poi, i tempi
dalla via Emilia verso la trasversale di pianura, anche
qui se gli atti qui sono lunghissimi, non si prevede
nessuna soluzione verso ovest, verso Castel Franco, e
noi qui abbiamo un centro abitato che è Ponte Samogia,
che è già in una situazione molto precaria. Adesso, qui,
anche con Anzola, perché la via Emilia divide a nord
Anzola, a sud Crespellano, e questa località di Ponte
Samogia che comunque, sia dalla parte di Crespellano che
di
Anzola,
non
in
modo
–
voglio
dire
–
di
grande
dimensione, ma comunque sta aumentando, ma soprattutto
ci
sono
forti
insediamenti
industriali,
un
traffico
molto intenso e molto pesante, io credo che su questo
punto
della
via
Emilia
bisognerà
fare
il
punto
della
situazione, incontrarci. Noi ci siamo visti anche ieri
con
Anzola,
alcune
proposte
le
abbiamo,
credo
che
bisognerà vederci su questo punto qui perché anche qui,
visto che i tempi 2005, casello e il collegamento con la
via
Emilia,
sono
finiti,
e
questo
va
benissimo,
però
dopo bisogna anche vedere le conseguenze che ne porta su
una viabilità esistente che è già al limite e forse più
della sopportabilità.
INCONTRO del 19 febbraio 2002
4
BOZZA NON CORRETTA
Queste erano le due cose che intendevo mettere in
evidenza e voglio rubare un ultimo minuto, anche se non
lo vedo che è andato via sicuramente, con - mi sembra l’ingegner
Crocioni
del
Comune
di
Bologna.
Io
sono
rimasto molto preoccupato di questo intervento, non lo
dico per spirito di parte. Io sono uno che molti qui mi
conoscono
nel
settore
dei
trasporti,
oltre
ad
averci
lavorato direttamente, è sempre stato un settore che ho
seguito sicuramente negli ultimi vent’anni ed anche di
più. Io sono sempre stato un profondo assertore che i
problemi della mobilità e della viabilità si risolvono
in un ragionamento di un’area più vasta. Io l’ho sempre
detto in tempi non sospetti. Se si pensa che nei viali
della città di Bologna si risolvono i problemi, credo
sia una politica che questa vede poco lontano, ma lo
dico
adesso
perché
io
l’ho
sempre
sostenuto
da
tempo
questo.
Noi stiamo discutendo di un’area più vasta, stiamo
discutendo che se non c’è una concertazione nel gestire
queste problematiche nei tempi della realizzazione e in
un collegamento tra la città sicuramente, tra importanti
poli della città, come diceva qui l’ingegner Crocioni,
che sono la Fiera, l’Università, le cose che ha detto
che – per l’amor di Dio – sono altrettanto vere, ma se
si
pensa
di
dire:
“Noi
abbiamo
deciso,
accodatevi,
altrimenti andiamo avanti…” più o meno mi è sembrato di
cogliere
in
questi
termini
qui…
Voglio
dire,
il
tema
però mi è parso in questa maniera qui. Io credo bene, mi
fa piacere; io credo però che la problematica sia molto
più vasta. Credo che Provincia, Regioni, ma in un’area
più vasta, con i Comuni interessati, questo rapporto ci
deve essere perché io credo che per compartimenti stagni
non si risolva nessun problema tanto meno questo.
(INTERVENTO ???) – Io sono stato destinato dalla mia
azienda.
Ho
seguito,
per
quanto
riguarda
sempre
l’Azienda U.S.L., i lavori di una parte del P.T.C.P., di
un paio di gruppi di lavoro del P.T.C.P.. Chiedo anche
INCONTRO del 19 febbraio 2002
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BOZZA NON CORRETTA
scusa
della
problema
mia
difficoltà
strada,
un
po’
ad
entrare
meno
del
nel
merito
problema
del
mobilità.
Quello che vi porto è un contributo che casualmente mi
ritrovo nella borsa, destinato ad un intervento fra due
giorni,
sempre
P.T.C.P.,
che
popolazione
periodi
è
di
di
nell’ambito
tre
il
un
numero
da
questi
stimato
milione
giorni
di
di
una
di
lavori
persone
abitanti
del
su
colpite
concentrazione
una
per
media
di
PM10 di 50 o di 100 microgrammi metro cubo. Voi tenete
presente che durante il mese di gennaio solamente per un
giorno
noi
siamo
scesi
sotto
i
50
microgrammi
metro
cubo, mentre abbiamo avuto parecchie triplette, cioè due
triplette
da
triplette,
200
cioè
microgrammi
parecchie
metro
tre
cubo
e
giorni
parecchie
oltre
100
microgrammi metro cubo. Quindi il livello di peso che ha
avuto quest’inquinamento è stato in termini di numero di
morti di 50… insomma, non voglio fare io qua il conto
perché sarebbe anche antipatico nel caso ci fossero dei
giornalisti.
Ecco,
l’organizzazione
mondiale
della
sanità
del
resto ha ben espresso, in un lavoro di qualche anno fa,
il concetto che annualmente ci possono essere circa 300
morti nell’ambito della città di Bologna per i livelli
di
inquinamento
medio
annui
appunto
del
1998-’99.
Improvvisamente il sistema politico ha capito che questi
morti
non
sono
più
accettabili,
forse
senza
neanche
molte idee di come fare in termini rapidi a trasformare
e a non accettare questi morti, dato che il sistema,
cioè
dato
che
vi
è
un
rapporto
lineare
fra
il
particolato, la mortalità e le patologie, perché non si
tratta solamente di morti, si tratta anche di ricoveri,
di giorni di lavoro persi, etc., quindi a scendere ad un
numero
molto
maggiore
di
patologie,
che
se
poi
uno
arrivasse a fare un conto dei costi ci si accorgerebbe
che tutto sommato sono costi considerevoli. Questi sono
- diciamo così - effetti collaterali, questi che vi sto
raccontando, sono effetti collaterali di un sistema dei
INCONTRO del 19 febbraio 2002
6
BOZZA NON CORRETTA
trasporti così come si è venuto a sviluppare tutt’oggi
per quanto riguarda la nostra città e visto il numero
anche
per
quanto
Provincia.
riguarda – diciamo così – la nostra
Assieme
a
questi
effetti
collaterali
naturalmente ce ne sono altri in termini di incidenti
stradali. Per quanto riguarda sempre solamente la città
di Bologna vi sono 40–50 morti per incidenti stradali
all’anno,
la
mortalità
è
diminuita,
l’incidentalità
è
aumentata, date le diverse modalità di trasporti, sono
morti
poco
paragonabili
a
quelli
dell’inquinamento,
perché se uno poi ragionasse in termini di anni di vita
persi vedrebbe che la mortalità per incidenti stradali,
colpendo persone molto più giovani, sicuramente per anni
di
vita
persi
arriverebbe
vicina
a
quella
della
mortalità per l’inquinamento da sistema trasportistico.
C’è
da
tenere
contesto
queste
urbano,
famose
mobilità.
fattori
presente
il
97
polveri
Solamente
esterni,
che
stima
percento
PM10
un
in
una
3
è
dato
di
del
dell’inquinamento
dal
percento
genere
all’interno
sistema
è
tipo
dato
da
da
della
altri
produttivo,
al
di
fuori dei contesti urbani, il contesto urbano di Bologna
è piuttosto grande, non è limitato solo ai confini della
città. Al di fuori da questo, i numeri e le percentuali
dei
contributi
cambiano,
ma
non
di
tanto.
Un
altro
sottoprodotto del sistema dei trasporti è quello, del
resto
è
questione
epidemia
di
di
questi
obesità,
io
giorni,
stesso
si
sono
parla
di
una
leggermente
in
sovrappeso, beh è dovuto sicuramente anche al fatto che
mi muovo poco.
Il
visto,
trasportare
come
c’è
metropolitano,
e
nel
il
riversare
progetto
questo
sul
del
una
parte,
sistema
trasporto
come
ho
ferroviario
collettivo
è
sicuramente un guadagno netto in termini di salute che
m’interessa
molto,
m’interessa
proprio
come
sistema
sanitario in quanto ritengo di aver minori spese. Quindi
quando
arriveremo,
abbastanza
presto
e
ci
a
fare
arriveremo,
i
conti,
spero
non
anche
dico
INCONTRO del 19 febbraio 2002
7
BOZZA NON CORRETTA
dell’esternalità,
ma
anche
semplicemente
delle
nostre
spese dirette, a qualcuno poi presenteremo il conto se
riusciremo ad arrivarci in fondo.
Quindi chiedo anche scusa di non essere riuscito ad
intervenire nel merito e vi faccio vedere anche un altro
lucido.
della
Non
sono
riuscito
costruzione
delle
ad
intervenire
strade
e
vi
nel
faccio
merito
vedere
un
altro lucido che potrebbe essere interessante, piuttosto
recente,
rivista
che
di
qualche
mese
internazionale,
non
differiscono
fa,
è
uscito
ovviamente
nemmeno
in
misure
tanto
una
nota
statunitense
rispetto
a
quelle
italiane, sono gli inquinanti interni ai veicoli, quelli
che
si
questo
misurano
a
istante,
quella
Comunità
bordo
Europea,
che
strada,
che
è
e
la
sarà
l’ho
costruito
legislazione
la
in
della
legislazione
della
Comunità Europea al 2005 e al 2010, che è un’altra di
quelle
cose
Scusate,
cui
dopo
tenere
il
2000
presente.
ho
perso
Ah,
i
ho
sbagliato.
riferimenti
spazio
temporali.
Quindi anche su questo, quando si progettano strade
con tale dovizia, invece di cercare
di implementare di
più il trasporto collettivo, sarebbe ben tenere presente
quella che è poi dopo di fatto quelle che saranno le
condizioni
che
ci
permetteranno
di
utilizzare
tali
strade. In genere, quando ci sono le strade ci vanno
anche
i
veicoli.
Quindi
noi
respiriamo
quando
ci
muoviamo su un trasporto – così – stradale, con i nostri
veicoli,
respiriamo
degli
inquinanti
che
sono
ben
superiori per quanto riguarda benzene e (toloene, metil
del butiretere), formaldeide, ben superiori a quelli che
sono i limiti consentiti dalla Comunità Europea.
(INTERVENTO
???)
– Per capire, interni al veicolo
significa componenti dell’area dentro l’abitacolo?
(INTERVENTO
guida,
una
???)
all’interno
dose
superiore
– Certo, interni al veicolo. Chi
dell’abitacolo
rispetto
a
si
chi
prende
cammina
in
a
genere
bordo
strada. Si può sviluppare diciamo meglio, ma questo è un
INCONTRO del 19 febbraio 2002
8
BOZZA NON CORRETTA
contributo
che
può
essere
speso
a
favore
del
famoso
sistema ferroviario metropolitano. Come cittadino poi mi
dispiacerebbe perdere l’uso della mia automobile, alla
quale sono… vivo all’interno anch’io di contraddizioni
che credo più o meno ci viviamo tutti, perdo l’uso della
mia
automobile,
ma
guadagnarne
in
salute
è
un
fatto
positivo, io chiedo anche a voi di dare un contributo in
questo
senso,
per
permettere
poi
l’uso
delle
strade
solamente al trasporto delle merci, che è vero che non
sono
soggette
ad
un
inquinamento
così
pesante,
ma
è
altrettanto vero che credo che anche queste potrebbero
dare un contributo al trasferirsi in sedi diverse.
(MODERATORE)
ricordare
–
anche
Io
a
ringrazio
tutti
noi
naturalmente.
la
Voglio
finalizzazione
della
Conferenza e quindi dei nostri interventi. Noi dobbiamo
riuscire, queste opinioni, a farle diventare sempre di
più puntuali osservazioni, integrazioni e modifiche del
piano,
partendo
da
queste
considerazioni
di
carattere
generale. Celli, prego.
CELLI – Dopo i tratti che ci hanno letto, beh io
vado spesso in treno e sono più contento, però io vado
in treno, ma altri no, tanti altri, e io questa pianura
la vedo come un formicato, cioè come un formicaio, tutta
una
colonna
vengono
di
formiche
attratte,
bene
che
o
girano
male,
in
da
automobile
Bologna,
e
ingegner
Crocioni. È questo il problema che abbiamo tutti, spero
anche
il
Comune
di
Bologna.
Io
ce
l’ho.
Io
sono
del
Comune di Budrio e ce l’ho, per una serie di motivi.
Primo, per motivi - come dire - igienico economici etc.
etc., per la salute dei miei cittadini; secondo, perché
-
tutto
attraversa
sulle
sommato
il
strade
mio
-
tutto
questo
territorio,
provinciali
o
e
ANAS,
traffico
che
ma
non
va
va
su
che
poi
soltanto
tutte
le
strade comunali, è per me un peso quasi intollerabile,
dal punto di vista degli impegni manutentivi della rete
stradale comunale.
INCONTRO del 19 febbraio 2002
9
BOZZA NON CORRETTA
Allora,
che
dire?
Io,
da
un
lato,
non
posso
non
essere soddisfatto del fatto che appunto la traversale
di
pianura
territorio
si
di
avvia
finalmente
Budrio,
questo
a
mi
conclusione
soddisfa;
nel
dall’altro
lato vorrei però anche porre una questione relativamente
alla
riqualificazione,
alla
riclassificazione
della
strada che è questa…
(CASSETTA
2
LATO
B)…
insomma,
questa
dovrebbe
diventare una strada a quattro corsie, due per senso di
marcia.
Mi
definitiva
primo,
chiedo,
cioè
all’organo
che
si
mi
di
tenga
chiedo,
anzi
pianificazione
conto
della
chiedo
in
provinciale:
necessità
di
salvaguardare gli abitati, i loro abitanti e i centri
storici; secondo, che si tenga conto della necessità di
salvaguardare,
visto
che
siamo
poi
fuori
nell’area
vasta, ma fuori insomma dalla cintura, di salvaguardare
le
attività
agricole,
perché
un
nastro
di
asfalto
e
calcestruzzo e quant’altro in mezzo alla campagna vuol
dire che bisogna salvaguardare gli attraversamenti o nel
sottosuolo o nel soprasuolo, non lo so, per coloro che
ci danno da mangiare, che inquiniamo molto con i nostri
gas di scarico ma che poi producono quello che ci serve,
il
cibo
che
fondamentale,
cosa.
ci
serve
diventa
Qualcuno
per
vivere.
fondamentale
diceva
Questo
poi
giustamente,
diventa
anche
credo
un’altra
l’ingegner
Patrignieri, che poi la trasversale così riqualificata
diventa
un
asse
logistico
attrazione,
un
attrattore
industriale.
È
evidente.
ma
anche
per
Non
un
elemento
attività
scopro
di
l’acqua
di
tipo
calda,
voglio dire. Però qual è il punto? Il punto è che allora
diventa per noi indispensabile
di
noi
amministratori
riferimento
forte
a
- quando dico noi parlo
comunali
livello
-
avere
un
sovraordinato,
punto
e
c’è
di
nel
piano di coordinamento provinciale, poiché non dobbiamo
neppure noi, a livello dei Comuni, perdere il controllo
dei nostri piani regolatori o se vogliamo seguire l’onda
che
potrebbe
verificarsi,
poiché
non
possiamo
non
INCONTRO del 19 febbraio 2002
10
BOZZA NON CORRETTA
pensare che poi questo stradone dovrà essere governato
relativamente
parlo
appunto
del
alle
richieste
secondario
di
insediamento,
essenzialmente,
cioè
dell’industriale. Però a questo punto mi viene un’altra
domanda
da
fare:
la
Provincia
di
Bologna,
che
ha
ovviamente un peso relativamente alla progettazione dei
piani strutturali, si chiama così adesso il P.R.G., si
chiameranno, avrà una influenza? Poi, relativamente al
Comune
di
domanda,
Bologna,
cari
che
peso
signori?
ha?
Faccio
Perché faccio questa
questa
domanda
per
un
semplice motivo, che se pensiamo ad una rete a maglie,
cioè alle maglie di una rete, e se pensiamo che lungo
questi assi, io parlo di quello che mi interessa di più,
perché ci vivo vicino, cioè la trasversale di pianura,
possono
dislocarsi
concentrandole
delle
secondo
attività,
criterio
di
ovviamente
pianificazione
regionale e comunale abbastanza con giudizio, se questo
dovesse essere fatto bisogna che venga fatto. Mi spiego:
se poi in realtà tutto questo sistema deve poter servire
a fare in modo che a Bologna, e non lo dico per polemica
con l’ingegner Crocioni, ma lo dico in generale, che a
Bologna
sbaglio,
oltre
che
undici
i
poli
elencati
funzionali,
lì,
in
undici
maggioranza
se
non
terziario
tutto sommato, o grande distribuzione, se oltre questi
deve
continuare
o
deve
sopravvivere,
o
comunque
non
disincentivato una ulteriore concentrazione di attività
di altro genere, beh allora io non ci sto più. Cioè non
ci sto più ad essere attraversato dalla trasversale di
pianura e da quant’altro per averne semplicemente - come
dire - il beneficio di io stesso, come altri cittadini
del mio Comune, di essere dentro la colonna per andare
verso Bologna o, comunque, verso la periferia vicina di
Bologna, verso la cintura di Bologna. Non ci sto più
perché non ne vedo più la razionalità dal mio punto di
vista
–
come
territorializzato.
dire
Ci
-
starei
particolare,
invece
se
molto
appunto
si
potesse innescare un processo io credo virtuoso appunto
INCONTRO del 19 febbraio 2002
11
BOZZA NON CORRETTA
di decentremento in qualche modo, che poi decentramento
vada
coordinato
con
i
Comuni,
compreso
il
Comune
di
Bologna, certamente.
Allora,
decentramento
poi
vuol
dire
anche
possibilità di programmare, non vuol dire solo la parola
pianificare
che
potrebbe
essere
troppo
forte,
ma
programmare… lì c’è scritto qualcosa nel documento di
cui
stiamo
parlando,
programmare
gli
insediamenti
residenziali e soprattutto, visto che stiamo parlando di
quelli, non residenziali, produttivi, all’interno di una
rete di trasporti che, e qui dico, mi va anche bene,
perché
ci
meglio,
sono
il
sopra,
appunto
potenziamento
di
potenziamento
qualitativo
del
o,
servizio
ferroviario metropolitano e quindi anche della Bologna
Borgo
Maggiore,
bene.
Vorrei
della
sapere,
Bologna-Budrio.
non
lo
so,
Va
quindi
lo
certamente
butto
lì,
verrà fuori nei momenti conclusivi, vorrei sapere questo
- se lo chiedeva anche l’ingegner Crocioni e concordo che interrelazione può avere con il metro’ o il tram,
non
lo
metro’,
so.
o
Insomma,
metro’
l’ingegner
leggere,
non
Crocioni
diceva
lo
io
so;
il
direi:
preferirei qualcosa di più leggero e di meno pesante dal
punto di vista economico se fosse possibile, perché mi
piacerebbe
un
ragionamento
all’interno
del
quale
da
Bologna, almeno verso la cintura, si diramasse qualche
linea di trasporto pubblico in sede propria o impropria,
non lo so, comunque qualche linea di trasporto pubblico
come tram o metropolitana. Mi piacerebbe molto, perché
dal mio punto di vista, che sono nella seconda cintura,
questo tipo di espansione, del trasporto pubblico, che
dal cuore di Bologna andasse verso l’esterno, per noi
sarebbe effettivamente un miglioramento perché potremmo
incontrare, noi che siamo costretti a volte a prendere
il mezzo privato, incontrare dei luoghi dove lasciarlo
per andare sul tram, perché la ferrovia non ci basta,
perché siamo su un territorio molto stellarizzato. Se
questo
si
potesse
fare
sarebbe
interessante
e
si
INCONTRO del 19 febbraio 2002
12
BOZZA NON CORRETTA
affronterebbe
abbattimento
forse
il
con
una
problema
qualche
possibilità
dell’inquinamento
da
di
polveri
sottili o da gas d’altro genere.
Bene.
perché
Sarebbe
bello,
l’intervento
preoccupato,
mio
come
è
di
questa
dialogo
piccoli
io
Conferenza
e
la
e
questo
lo
dico
perché
sono
vorrei
capire
poi
appunto
che
semplicemente
altri,
all’interno
noi
appunto,
Provincia
che
è
un
tipo
po’
di
più
grande potremmo avere con il Comune di Bologna. Vorrei
proprio saperlo; perché finora abbiamo sentito, la volta
scorsa
dico,
il
Comune
di
Bologna
in
alcuni
elementi
qualificanti, gioielli di famiglia, del Comune, ma anche
della
Provincia,
Provincia
come
cioè
Ente,
nostri
nostri,
voglio
sono
dire,
alcuni
non
della
gioielli
di
famiglia che non vogliamo che vengano toccati, sono i
poli
funzionali
di
cui
parlavo
prima,
pongono
dei
problemi, si cercherà di risolvere questi problemi ma
comunque
li
lasciamo
lì
dove
sono
perché
spostarli
provocherebbe forse problemi maggiori. D’accordo; però
poi su altre cosine vorremmo forse poter parlare avendo
nel Comune di Bologna un interlocutore.
Finisco. Il rapporto fra Comuni e la Provincia, o
altri Enti sovraordinati, può essere utile allo stesso
Ente sovraordinato oltre che al Comune. Questo lo dico
semplicemente
non
per
fare
demoralismo,
ma
serve
per
ricordare all’ingegnere Luminassi che poi, forse con le
risorse del Comune, di questo Comune, che rappresento,
riusciremo
-
così
-
affrontare
la
questione
della
razionalizzazione di un altro incrocio, quello fra la
Zenzalino e la San Vitale. Forse ci riusciamo, ed è un
esempio dal basso se vogliamo, di dazione da parte di un
Comune verso - insomma – l’Ente provinciale, al fine di
risolvere problemi che sono di tutti, e sarebbe bello
che
questo
esempio,
che
questo
esempio
microbo,
micronico proprio, piccolissimo, potesse essere anche come dire - seguito da Comuni più grandi, perché tutti
abbiamo le nostre esigenze, i Comuni grandi più grandi,
INCONTRO del 19 febbraio 2002
13
BOZZA NON CORRETTA
i Comuni più piccoli più piccole, ma a volte anche i
Comuni
cercano
di
problematiche
impegnarsi
di
a
risolvere
carattere
esigenze
strutturale
che
e
non
riguardano solo il Comune, ma un’area appunto più vasta.
Questo aggettivo “vasta” credo che vada comunque usato
anche
quando
piaccia
al
non
piace,
Comune
di
perché
Bologna
-
-
che
qui
piaccia
siamo
in
o
non
un’area
vasta, di cui poi ci saranno… nella quale ci sono dei
cerchi
più
o
meno
concentrici
intorno
al
Comune
di
Bologna medesimo, però siamo dentro ad un’area vasta.
Ingegner
Crocioni,
lo
so
io
e
lo
sa
forse
anche
lei
quando si muove ed esce da Bologna e va verso la seconda
cintura,
o
no?
quest’insieme
riusciamo,
con
Lo
sappiamo
sarà
bene
una
certa
tutti.
che
ci
sinergia
E
quindi
dentro
muoviamo,
senza
se
ci
cominciare
a
battere i pugni sul tavolo e dire: “Noi abbiamo deciso
così,
gli
altri
o
si
accodano
oppure
vadano
a
(ramengo)”. Sì, forse questo avverrà, però qualcuno se
ne prenderà poi anche la responsabilità.
MATTIUZZI – Chiedo scusa anche perché intervengo e
poi
devo
andare
sostituirà
via,
prenderà
discussione
nonché
fatte
cose
alle
importante
ma
l’architetto
nota
anche
eventuali
che
sto
riconsiderare
Barba
dell’andamento
osservazioni
per
tutti
che
dire.
che
mi
della
saranno
Innanzitutto
quanti
noi
quello
è
che
diceva Cavalcoli all’inizio, cioè noi siamo qui riuniti
prima di tutto per condividere un quadro conoscitivo,
cioè
per
metterci
d’accordo
sull’insieme
dei
problemi
che insistono in questo determinato territorio, mettere
in fila - diciamo così - le opinioni o le opzioni tutti
quanti
per
carattere
Bologna
trovare
poi
concertato,
terrà
conto
alla
del
nel
fine
quale
poi
momento
in
una
soluzione
di
la
Provincia
di
cui
andrà
alla
predisposizione del piano vero e proprio. Cerco di porre
il
tema,
e
da
questo
punto
di
vista
ringrazio
per
davvero Crocioni per il suo intervento, per il fatto di
aver
messo
l’accento
su
alcune
questioni
che
sono
di
INCONTRO del 19 febbraio 2002
14
BOZZA NON CORRETTA
carattere cruciale, almeno da come lo vedo io, cioè qui
noi
stiamo
ragionando
organizziamo
la
su
come
capitale
costruiamo
funzionale
e
del
come
sistema
regionale. È una delle capitali funzionali del sistema
padano,
è
una
delle
capitali
funzionali
del
sistema
nazionale, è una delle capitali funzionali del sistema
europeo. Stiamo ragionando di questo, non di altre cose.
Certo,
l’esercizio
Bologna
e
l’area
dimensione,
di
queste
di
Bologna
presenta
funzioni,
problemi
in
che
questa
che
connotano
determinata
ricadono
su
questo
territorio, problemi che non rispettano sempre i confini
amministrativi dei singoli Comuni, problemi che ricadono
per l’appunto in questo territorio dove peraltro vivono
delle
persone
qualità
che
della
pretendono
vita
qualità
delle
intende
esercitare.
parte
il
elevata
funzioni
Ed
che
diciamo
almeno
questa
allora
ragionamento,
-
gli
è
a
così
livello
capitale
qui,
-
della
funzionale
secondo
accordi
una
che
me,
che
dobbiamo
raggiungere, le intese che dobbiamo raggiungere, il modo
in cui troviamo soluzione ai problemi. Perché, certo, è
vero, e tra l’altro in questo ragionamento noi dobbiamo
partire
da
restituito
dei
la
capisaldi,
storia,
la
dalle
storia
cose
della
che
ci
ha
pianificazione
diciamo così, che vede sicuramente luoghi di eccellenza
dove… come si dice, undici del numero dei gioielli di
famiglia
si
sono
ben
collocati
appunto
proprio
nel
Comune di Bologna, e questo è un risultato della storia,
ma è anche un risultato della storia il fatto che tra le
province di Bologna e Modena ci sono più di mille aree
di insediamento produttivo, che nella stessa Provincia
di Bologna ci sono 200 aree di insediamento produttivo
in ognuna delle quali c’è almeno un’impresa che è in
relazione globale, in relazione mondiale, che pretende
servizi
che
non
riusciremo
sicuramente
a
dare
e
a
garantire se abbiamo ancora mille aree di insediamento
produttivo.
Comunque
organizziamo
la
rete,
comunque
siano fatte le scelte per poter dare dei servizi, sia
INCONTRO del 19 febbraio 2002
15
BOZZA NON CORRETTA
per
le
comunicazioni
comunicazioni
immateriali,
materiali,
se
che
l’assetto
per
le
insediativo
lo
manteniamo questo, difficilmente riusciremo a dare delle
proposte, delle risposte più che avanzare proposte, ma
delle risposte soddisfacenti a chi legittimamente popola
sul
territorio,
quelle
a
determinate
andiamo
fare
è
chi
legittimamente
aree.
Quindi
un’operazione
si
insedia
l’operazione
di
carattere
che
in
noi
complesso,
partendo - certo - dal fatto che ci sono alcune eredità
della
storia
che
sono
difficilmente
inamovibili,
i
centri storici sono inamovibili per le loro funzioni e
per
quello
alcune
che
cose
hanno
che
accumulato
siamo
nel
riusciti
tempo,
a
ma
anche
costruire
più
recentemente, qui veniva citata la Fiera, la Stazione
dell’alta
velocità,
l’Aeroporto,
alcune
questioni
che
costituiscono per me capisaldi di un ragionamento e sul
quale
dobbiamo
perché
poi
convenire.
-
modificare,
d’altra
però
Sono
parte
questi
–
assumiamo
tutto
alcuni
i
capisaldi,
si
può
anche
capisaldi
del
ragionamento. Dopodiché, come facciamo ad organizzare un
territorio perché possa essere esercitata efficacemente
ed
del
efficientemente
sistema
la
regionale
funzione
padano
di
capitale
nazionale
e
funzionale
europeo?
E
quindi il tema dell’organizzazione reticolare, io non lo
voglio chiamare decentramento, ma di una organizzazione
(territoriale) e reticolare di un territorio è il tema
di
come
facciamo
a
reggere
esattamente
in
maniera
soddisfacente l’esercizio di quell’insieme di attività,
e
qui
riprendiamo
le
questioni.
Allora
non
c’è
un
problema di grande o piccolo Comune, io non lo porrei
così, perché posto così non c’è dubbio, il grande Comune
vince
sempre,
problema
devono
il
piccolo
innanzitutto
assumere,
se
che
lo
Comune
i
perde
soggetti
devono
sempre.
C’è
un
istituzionali
si
assumere
anche
in
concertazione, in combinazione con le forze economiche,
con le forze sociali, in generale con gli attori che
popolano
questo
territorio,
che
hanno
un
determinato
INCONTRO del 19 febbraio 2002
16
BOZZA NON CORRETTA
interesse,
vado
per
verso
attività
una
come
–
come
in
do
una
organizzazione,
ripolarizzazione
innumerevoli
sostenere
svolgere
dire
che
dire
maniera
qui
-
del
si
le
sostanziale
svolgono
in
differenti
tutto
efficace.
come
delle
modo
da
funzioni
E
qui
e
siamo
tutti pari, non c’è qualcuno che conta di più e qualcuno
che conta di meno. È un problema per l’appunto di un
approccio. Ce lo stiamo ponendo anche nel ragionare per
il piano territoriale regionale, cioè come riusciamo a
dare razionalità, ripolarizzare per poter servire meglio
e
quindi
garantire
competitività
a
questo
sistema,
partendo da questo assunto, che noi la sfida possiamo
vincerla
se
sapremo
accrescere
la
competitività
del
sistema territoriale regionale, e dunque anche del suo
cuore, che è la parte principale, soltanto se sapremo
muovere
rispetto
all’accrescimento
di
tre
qualità
sostanziali: accrescere la qualità economica, accrescere
la qualità sociale, accrescere la qualità ecologica, che
sono
le
qualità
richieste
per
sistemi
economici
fortemente sviluppati come Emilia Romagna. È su questo
che
noi
dobbiamo
concentrare
i
nostri
ragionamenti
e
tentare di dare delle risposte, e naturalmente superando
anche
autoreferenziazioni
nel
ragionamento,
la
dico
così. Noi troppo spesso siamo abituati, quando parliamo
di trasporti, a descrivere il territorio dei trasporti,
quando parliamo di sanità di descrivere il territorio
della sanità, quando parliamo dell’impresa descrivere il
territorio
territori
delle
imprese
corrispondono
corrispondono
con
autoreferenziate,
dimostrazione
settoriale.
le
nel
di
Allora
tra
e
di
esigenze
senso
una
noi
che
qualche
più
difficilmente
loro,
tante
reali,
sono
volte
spesso
funzionali
teoria
umilmente,
questi
di
io
non
sono
alla
carattere
dico
così,
dobbiamo guardare per l’appunto invece di come pensiamo
di organizzarlo per poter dare delle risposte efficaci e
conseguentemente trovare delle soluzioni – diciamo così
–
di
carattere
settoriale,
certo,
che
sono
INCONTRO del 19 febbraio 2002
17
BOZZA NON CORRETTA
rilevantissime, ma che hanno a riferimento un
un’organizzazione
del
territorio
condivisa,
assetto,
ed
allora
probabilmente molte delle questioni si (smurseranno) come
dire
-
nella
autoreferenziata,
ragionevolmente
loro
radicalità
incominceranno
posizionate
ad
nell’ottica
un
po’
essere
più
di
dire:
come
faccio un assetto, un’organizzazione del territorio che
riesco
a
servire
conseguentemente
come
serve
efficacemente utilizzando, visto che stiamo parlando di
trasporti, i modi, le modalità più congeniali che fino
ad ora sono state inventate e che per l’appunto siano
capaci
di
accrescere
quella
qualità
che
tutti
quanti
ricerchiamo. Io sono convinto che se il ragionamento con
la
Provincia
termini
lo
di
poniamo
una
istituzionali,
in
questi
concertazione
ma
poi
anche
termini,
fra
cioè
soggetti
economici,
ma
poi
nei
oggi
anche
sociali, ai fini di condividere intanto i problemi che
abbiamo
di
problemi,
fronte,
di
dare
di
trovare
delle
una
soluzione
a
questi
concreta
a
questi
risposte
problemi, ecco probabilmente non avremo… come dire, non
ci imbatteremo alla fine di questo percorso in quella
difficoltà che è vero, la Legge evidenza, ma si sa anche
per quale motivo la evidenzia, di cosa succede poi alla
fine se non si trova un accordo nella risoluzione dei
problemi e quindi, come dire, poiché a me hanno sempre
insegnato
che
i
piani
non
fanno
niente,
ma
sono
i
soggetti che fanno le cose, mentre i piani possono dare
una mano soltanto se quei soggetti ci si riconoscono.
Allora, l’idea di approvare un qualche cosa dentro il
quale non si riconosce nessuno può essere un esercizio
che
come
dà
si
poca
soddisfazione.
dice
fortemente,
–
la
E’
molto
condivisione
accrescere
questi
e
meglio
trovare –
quindi
discutere
nostri
incontri,
moltiplicare gli incontri, bilaterali, trilaterali, in
tutti i modi possibili, per trovare soluzioni a questi
determinati
problemi
da
rappresentare
poi
successivamente nel piano, affinché il piano provinciale
INCONTRO del 19 febbraio 2002
18
BOZZA NON CORRETTA
diventi
effettivamente
il
momento
della
concertazione
condivisa fra i Comuni, non il piano della Provincia di
Bologna, ma il piano della condivisione, del punto per
davvero
di
condivisione
in
cui
si
è
trovato
collegialmente alla risoluzione dei problemi. E io penso
che
se
lavoriamo,
avviata
questa
come
dire,
attività,
nel
sarà
modo
in
molto
cui
più
si
è
facile
raggiungere questo tipo di risultato. Grazie.
LOIANO
–
Io
mi
soffermo
in
particolare
a
parlare
delle politiche per favorire il trasporto pubblico, il
trasporto collettivo, e faccio questo perché avverto ed
anche conto sull’attenzione, per quanto riguarda la rete
viaria, l’attenzione - dicevo - sulla fondo valle Savena
e
sulla
Futa,
sulla
65
della
Futa,
che
sappiamo
è
diventata provinciale, e su cui proprio in questi giorni
si stanno già facendo due importanti interventi.
L’hanno detto in tanti, questa dovrebbe essere una
sede istruttoria, preliminare, quindi una sede in cui
ascoltarsi,
magari
dire
la
leggermente
propria,
diverse
proporre
o
anche
sguardi
visioni
diversi
al
territorio e alle politiche del fare.
Oggi
ho
ascoltato,
precedentemente
ho
letto,
cercando di farlo in modo accurato, i due documenti, la
relazione
partire
descrittiva
dagli
e
indicatori
il
che
documento
avete
preliminare,
utilizzato,
a
perché
già su quelli mi ero persa all’inizio, quando mi ero
accorta che non… cioè sono riuscita a superare il dubbio
che ho provato di fronte al fatto che non utilizzate
l’ulteriore
coefficiente
moltiplicatore
che
tenesse
presente il fatto che c’erano degli autobus all’interno
della corrente veicolare. Mi era subito sorto il dubbio
che
poi
ho
frenato
nel
momento
in
cui
ho
ritrovato
maggiormente affrontato il tema del trasporto su gomma
in un’altra parte del documento. Dico questo perché dal
mio punto di vista, che poi è il punto di vista di una
vallata, o di più vallate, se vogliamo, tutte quelle che
fanno parte sud est, il trasporto pubblico è un elemento
INCONTRO del 19 febbraio 2002
19
BOZZA NON CORRETTA
per noi fondamentale per capire che cosa si può fare nel
breve e nel medio periodo, assumendo per lungo periodo
la data che è girata anche qua prima, cioè quel 2007 in
cui dovrebbe entrare in funzione a pieno regime, almeno
si auspica, si pianifica e si opera perché entri a pieno
regime
il
progetto
del
servizio
ferroviario
metropolitano.
Fatta questa premessa vado per punti, anche perché
interessa
anche
a
me
proporre
qualcosa
in
termine
proprio di ottica del come si guarda la montagna, cioè
devo
percepire
maggiormente
presente
che
seconda
cintura,
diverse
da
Comuni
città.
le
problematiche
quelle
della
Una
la
che
hanno
della
montagna,
sono
della
pianura,
montagna,
prima
consapevolezza
cosa
da
è
da
quelli
quasi
una
che
Comuni
sia
della
radicalmente
quelle
di
altri
chiaramente
della
domanda,
avere
la
certezza che non si sia persa per strada la Futa, nel
senso che viene più volte confermato, nelle pagine che
riguarda
la
mobilità,
sono
concentrate
sono
sette
se
che
lungo
non
le
le
situazioni
principali
sbaglio.
Poi
più
critiche
direttrici,
succede
questa
che
cosa
strana, che quando si parla… cioè c’è il ragionamento:
ci sono sette direttrici, poi si passa alle valutazioni
e alle interpretazioni e spariscono la Porrettana e la
Futa per poi risaltare fuori quando si parla della… c’è
la carta della percorribilità delle strade e quindi i
tempi
di
percorrenza,
drammatico
che
per
ed
la
allora
Porrettana,
salta
fuori
il
percorso
il
dato
a
reti
cariche, pari a 28 chilometri all’ora, e per la Futa 32
chilometri all’ora, anche se questo dato in realtà dice
tutto
e
dice
niente,
perché
se
poi
ci
fermiamo
a
Rastignano si arriva ai 17 chilometri all’ora. Da qui
una prima domanda, cioè verificate, perché la cosa non
mi
torna,
cioè
non
è
possibile
essere
citati,
poi
sparire, poi rispuntare con dei dati di velocità medie
di
questo
tipo,
cito
appunto
il
caso
drammatico
del
centro urbano di Rastignano, e poi ritrovare di nuovo
INCONTRO del 19 febbraio 2002
20
BOZZA NON CORRETTA
nei
rilievi
dei
flussi,
è
nuovamente
richiamata
la
direttrice nord, quella di Ravenna, Rimini, Modena, San
Giovanni,
Firenze
e
Porretta,
e
poi
nelle
sintetiche
conclusioni la Porrettana rientra nella direttrice nord
e la Futa sparisce. Gradirei invece vederla nominata.
Nel
lungo
periodo,
la
nuova
stazione
centrale
di
Bologna consentirà, si è detto, si è scritto, con un
livello
di
superficie
adibita
al
traffico
ferroviario
metropolitano, di creare un sistema diverso di raccordo
fra
la
Provincia
e
la
città.
Il
mio
problema
è
che
questo problema, e qui è ora, nel senso che va benissimo
pensare che nel 2007 si potrà contare su questo tipo di
relazioni
fra
noi,
però
ci
sono
delle
cose
che
potenzialmente si possono fare qui ed ora, o a breve e
medio periodo. Dico questo sapendo che, cioè non bastano
forse
tre
corse,
guardo
l’ingegner
Nigro
perché
ne
abbiamo parlato diverse volte, tre corse aggiuntive, due
all’andata e una al ritorno della stazione di Pianoro,
ma il problema forse è un pochino più complesso e merita
una maggiore attenzione sul breve e sul medio periodo,
se non altro in relazione a due grandi temi che sono qua
saltati fuori. Mi è piaciuto molto l’intervento sulle
polveri, perché erano degli argomenti che volevo citare
a
favore
di
azioni
reali
e
concrete
nel
breve
e
nel
medio. E l’altro tema è l’alta velocità, nel senso che
va benissimo, è una grande opera, che da noi transita,
da
noi
transita.
relazione
ha
È
l’alta
una
grande
velocità
e
opera,
a
quello
sappiamo
che
che
accadrà
anche a Bologna, c’è il piccolo nodo di Rastignano, o
meglio i lavori che dovranno essere realizzati, cantieri
che dovranno essere impiantati diciamo così, su Futa,
Rastignano
qualcosa
di
e
San
Ruffillo.
tracciato
Allora,
organicamente
io
che
devo
mi
vedere
dica
nel
breve periodo, nel medio periodo come questa cosa sta in
piedi e può essere affrontata, altrimenti il panico che
mi piglia sempre, che ci prende sempre, è che si ragioni
dalla cintura in giù e che quindi non si abbia la benché
INCONTRO del 19 febbraio 2002
21
BOZZA NON CORRETTA
minima consapevolezza, poi lo so che in molti casi non è
così, però poi il non vederlo mai alla fine il dubbio
viene che nella pratica sia così, cioè che non ci si
ponga mai il come poi là sopra ci si muova.
Allora,
company,
nodo
non
di
ci
Rastignano,
sono
tempi
Futa,
certi
San
di
Ruffillo
e
realizzazione
e
tanto meno di fine lavori del nodo di Rastignano. Il
tavolo che è preposto a valutare il percorso è chiamato
anche
ad
individuare
quelle
che
possono
essere
le
strategie alternative di mobilità e dobbiamo saperle per
tempo,
cioè
analizzate
devono
per
tempo
essere
e
discusse,
chiaramente
condivise,
all’interno
delle
strategie ci sono tutte le sinergie che anche voi avete
messo
qua
trasporto
in
moto,
pubblico
in
su
relazione
gomma,
così
alle
ferrovie,
come
per
al
quanto
ci
riguarda in termini di viabilità un 8/70, è una strada
collegata a monte con una cosa che non è più una pista,
(CAVET), tanto per fare un esempio. Il discorso delle
polveri,
bisogno
che
di
salutare
scuola
lo
volevo
fare
presto.
programmare.
di
usare
cultura
Dal
che
Va
come
indicatore
benissimo
mio
punto
apprezzo
e
di
un
progettare,
di
vista
vorrei
è
è
una
continuare
a
mantenere nel tempo, anche se vedo che si tende sempre
più a dire che è meglio fare subito ora, senza stare ad
avere
il
quadro
complessivo,
mentre
il
quadro
complessivo - a parer mio - è la scuola migliore per poi
pianificare
e
riuscire
a
fare
sul
serio
azioni
intelligenti e coerenti anche nel breve periodo.
Io
penso
circolazione
duratura
che
le
veicolare
risposta
targhe
non
ai
alterne
e
i
costituiscono
problemi
limiti
una
alla
serie
e
dell’inquinamento
atmosferico. Sono emersi anche alcuni dati che, se ce ne
fosse
bisogno,
ci
richiamano
ai
contorni
reali
del
problema. Ciò premesso, gli atti che sono stati assunti
chiaramente
quello
di
dei
non
vari
far
Comuni
avevano
degenerare
come
obiettivo
ulteriormente
la
situazione, però anche questi piccoli – fra virgolette -
INCONTRO del 19 febbraio 2002
22
BOZZA NON CORRETTA
accorgimenti
hanno
evidenziato
il
problema
che
richiamavo all’inizio, del come diavolo ci si muove se
si è oltre quella cortina. Io li chiamo gli affetti dal
pendolarismo di studio o di lavoro che sono nei Comuni,
che confinano con i Comuni della prima cintura e vorrei
che venisse analizzato questo piccolo problema, cioè è
difficile promuovere l’utilizzo di mezzi pubblici se il
numero
di
numero
corse,
di
di
mezzi
corriere
e
di
o
treni
è
frequenze,
limitato
oppure
in
non
è
semplicemente accessibile. E questo non penso però che
sia un problema del singolo Comune che si trova anche in
situazione
ridicola,
limite
blocco
il
per
il
parziale
quale
del
è
stato
traffico.
fatto
Io
mi
al
sono
trovato a fare un bel volantino in cui dicevo ai miei
cittadini: “Ragazzi, qua potete girare, però Pianoro è
messa così, San Lazzaro è messa così, Sasso Marconi è
messo così” ed invitavo più o meno tutti a cercare di
limitare l’uso dell’auto, a utilizzare i mezzi pubblici
o andare in più assieme in macchina. L’ho detto sapendo
benissimo che, se tutti avessero accolto il mio invito,
la
corriera
sarebbe
non
stata
avrebbe
strapiena
fatto
ed
una
altre
fermata,
corse
perché
non
ce
ne
sarebbero state per un’ora, e poi ho i buchi di tre o
quattro ore, e non ho il treno se qualcuno non lo sa.
In tanti hanno detto anche programmare, concordare;
concordare
cose,
e
cioè
programmare
avere
una
può
voler
dire
consapevolezza
e
anche
una
tante
visione
complessiva del territorio provinciale, quella visione
che può anche aiutare magari a capire che non ha molto
senso impedire il transito delle auto, per esempio da
Pianora,
da
San
Lazzaro,
la
domenica,
verso
Loiano,
Monghidoro, Monterenzio.
Altro punto. Il piano giustamente fa riferimento a
nuove fermate nell’area provinciale e pone da subito
una
cosa
che
dell’offerta
ho
apprezzato
cadenzata
dei
moltissimo
treni,
con
-
il
chiaramente
-
tema
una
intensificazione anche nelle ore di punta. Come dire: va
INCONTRO del 19 febbraio 2002
23
BOZZA NON CORRETTA
bene prevedere nuove fermate - tipo ho visto Rastignano
2001-2003 -, ma allo stesso livello si pone il discorso
della frequenza dei treni e quindi del grado, mi sa che
lo ricordasse Luminasi prima, dell’essere competitivi,
cioè
del
proporre
soluzioni
che
poi
sono
accettabili
perché stanno in piedi, sono competitivi, hanno una loro
appetibilità
e
un
loro
significato.
Il
prevedere
la
realizzazione di nuove fermate con nodi di interscambio,
principali o secondari, con i servizi su gomma, io l’ho
interpretato
come
l’obiettivo
di
favorire,
cioè
del
valutare anche il come arrivare a favorire l’utilizzo
del
mezzo
pubblico.
Però
collegato
a
questo
tipo
di
ragionamento ho cozzato subito con la solita visione e
qui vi propongo di modificarla. Ho trascritto proprio il
pezzo,
a
pagina
dell’area
269:
bolognese
è
“La
mobilità
oggi
delle
fortemente
persone
squilibrata
a
favore del mezzo privato. La tendenza che si registra da
alcuni
anni
è
una
servizio
pubblico,
mobilità
sul
sicuramente
progressiva
con
treno.
sul
la
perdita
parziale
Questo
di
eccezione
fenomeno,
decentramento
utenti
che
residenziale
della
si
da
del
basa
Bologna
verso l’interland, avvenuto negli ultimi venti anni, è
rafforzato
da
stile
di
vita
e
forme
di
benessere
economico che favoriscono l’uso del mezzo privato”. Oh,
non è mica solo così. Per questa cosa qua fa testo un
pochino quello che ho detto prima, cioè che per poter
fare
queste
termine
di
affermazioni
confronto,
bisogna
cioè
se
che
il
ci
mezzo
sia
non
anche
il
c’è…
Ma
soprattutto io non capisco perché non si possa fare una
lettura diversa dei dati, che la mia è la seguente: si
può anche dire, con
gli stessi dati, che a fronte del
decentramento residenziale e della scelta esercitata da
parte di tanti cittadini di vivere nell’interland non è
corrisposto un conseguente adeguamento nell’offerta dei
mezzi di trasporti pubblici capace di rispondere alle
nuove
domande
possibili
di
utenti.
servizi
I
dati
posti
sono
dai
gli
movimenti
stessi,
però
dei
la
INCONTRO del 19 febbraio 2002
24
BOZZA NON CORRETTA
visione è completamente diversa e mi sorge il dubbio che
anche in relazione alla visione con cui si leggono i
dati poi vadano in coda alle risposte e le possibili
soluzioni.
Altro esempio. Io sono convintissima che il servizio
ferroviario metropolitano sia una buona cosa anche in
relazione
alle
persone
che
il
mezzo
privato
non
ce
l’hanno. Quindi è un servizio che può funzionare tanto
in relazione a chi già usa l’auto, quando soprattutto a
chi non ha a disposizione, non ha disponibile il mezzo
privato. Dico questo, però da qualche parte devo avere
la certezza che si sappia benissimo che da noi questo
discorso non vale, nel senso che se c’è un raccordo con,
c’è
un
raccordo
che
comunque
deve
essere
anche
attraverso un trasporto pubblico perché da noi o hai la
macchina o ci deve qualcos’altro perché altrimenti non
ti muovi.
Altro
linee,
punto.
più
Il
oltre,
discorso
parlando
dei
di
parallelismi
delle
razionalizzazione,
si
evidenzia il parallelismo di alcuni tratti del servizio
ferroviario
metto
esperta
con
subito
da
le
le
attuali
mani
questo
corse
avanti
punto
di
delle
perché
vista.
corriere.
sto
Io
diventando
Allora,
a
me
il
discorso parallelismi può andare benissimo a patto che
si tolgano dove ha senso toglierli e quei risparmi si
reinvestano
funzionale
laddove
ha
l’intero
senso
aggiungere
sistema,
ovviamente
per
rendere
penso
alla
montagna.
L’altra
risorse
annotazione
eventualmente
è
che
spendere
disponibili
in
risorse,
questo
modo
le
per
migliori collegamenti con le zone anche di interscambio,
non deve portare ad un eccessivo poi anche svilupparsi
di
un
siamo
servizio
già
all’altro,
ulteriori
risposta.
frammentato
abituati
ma
se
si
frammenti
a
fare
per
tante
una
inserissero
sarebbe
un
tappe.
corsa
da
ulteriori
disastro
e
Cioè
un
noi
mezzo
tasselli,
non
una
INCONTRO del 19 febbraio 2002
25
BOZZA NON CORRETTA
Due ultime richieste. Il piano urbano della mobilità
deve essere metropolitano. Allora, che la pianificazione
provinciale
dei
trasporti
venga
prolungata
lungo
le
direttrici: Porrettana, Val di Setta, Futa, Idice, fino
al confine regionale, cioè io devo percepire che c’è una
visione globale del fatto che tanti si muovono e che,
fra parentesi - ma avremo anche modo di dirlo in altre
sedi - la montagna non è immobile, non è statica, ma è
tutt’altro.
Ultima cosa: il progetto (STIMER). Ci teniamo molto,
nel senso che per quanto ci riguarda noi siamo molto
abituati
già
corriera,
saltare
da
auto-autobus,
autobus,
sistema
a
un
disponibili
per
integrato
anche
all’altro:
auto-treno-autobus,
auto-treno-treno,
tariffario
mezzo
a
cui
zonale
un
è
auto-
corriera-
discorso
ottimale,
sperimentazione
nel
di
siamo
nostro
territorio visto che si presuppone, ci si auspica che
possa partire dal gennaio 2003, se ho letto bene.
LORENZINI
–
Per
quello
che
riguarda
gli
aspetti
della montagna qualcosa comincio a capire vivendola da
sempre e da Sindaco da sei mesi.
Io
volevo
sentito
in
partire
sala
qui
da
due
oggi.
considerazioni
La
prima
che
ho
dell’ingegnere
Crocioni, che mi è piaciuta molto, quando dice che vanno
bene
i
piccoli
Non
grandi
accordi,
accordi.
potremo
Questo
senz’altro
ma
abbiamo
vale
bisogno
soprattutto
parlare
in
anche
in
di
montagna.
montagna
di
una
traversale montagna. Vale il concetto di vallata. Quindi
piccoli
invece
interventi
non
“Bellissimo
mi
è
localizzati.
piaciuta,
questo
lavoro,
E
invece
mi
l’altra
qualcuno
sembra
che
cosa
ha
sia
che
detto:
tutto
buono, tutto bello”. A me non sembra proprio! Cioè in
questi volumi che ci siamo un po’ sfogliati del P.T.C.P.
abbiamo trovato tantissimi riferimenti, il 95 percento
di riferimenti in pianura, Bologna città, ela montagna è
totalmente
dimenticata.
Allora,
da
cosa
nasce
tutto
questo? A noi senz’altro non può fare piacere. Insomma,
INCONTRO del 19 febbraio 2002
26
BOZZA NON CORRETTA
anche
noi
tipo,
di
abbiamo
accordi
bisogno
di
un
di
interventi
certo
tipo,
di
un
anche
certo
perché
la
montagna – l’abbiamo visto negli incontri precedenti
–
si sta ripopolando, quindi non direi per necessità, ma
per scelta, quindi dovremmo conto di queste cose.
Invece,
sentito
poi,
per
parlare
parziale
entrare
della
negli
argomenti,
tangenziale,
interramento
delle
abbiamo
dell’autostrada,
corsie
dell’autostrada,
l’allargamento a tre corsie in superficie, tutte cose
bellissime
ma
nell’arco
che
dei
troveranno
prossimi
coinvolgeranno
il
applicazione
cinque
traffico
già
o
sei
forse
anni,
congestionato
quindi
oggi
per
chissà quanti altri anni. Non abbiamo visto su questo
documento parlare per esempio della tangenziale sud di
Bologna,
cosa
che
Salomoni
tira
fuori
continuamente,
però non è stato ripreso in questo piano, eppure sulla
validità
credo
che
non
si
debba
neanche
stare
a
discutere. E’ talmente ovvio che serve; può aiutare a
decongestionare
l’attuale.
Teniamo
conto
che
arrivano
due corsie da Firenze, tre corsie da Milano, due corsie
da Padova, tre dal mare, passano tutte da lì, in qualche
modo
dividerebbe
impattante,
molto
un
in
po’
questo
galleria.
traffico:
Allora
io
poco
credo
che
questo si debba senz’altro prenderlo in considerazione.
E
poi
a
me
piace
pensare
anche
di
un’altra
idea
sull’attuale autostrada tangenziale di Bologna. C’è, a
mio avviso, una soluzione tanto semplice, che in tre o
quattro
facciamo
mesi
di
una
autostrade.
lavoro
sezione
Abbiamo
la
rende
attuabile.
trasversale
la
corsia
della
di
Allora,
tangenziale
emergenza
della
tangenziale, due corsie per la tangenziale, una corsia
di
emergenza
l’autostrada.
delle
Ora,
se
autostrade
andiamo
e
due
semplice
a
corsie
per
togliere
il
(new jersey) che separa l’autostrada dalla tangenziale,
nell’80 percento dei casi abbiamo la terza corsia fatta.
È
chiaro
che
diventerà
tutta
tangenziale,
quindi
i
caselli li portiamo all’esterno. Però per farlo bastano
INCONTRO del 19 febbraio 2002
27
BOZZA NON CORRETTA
tre mesi di lavoro. Poi c’è un nodo un po’ particolare
lì nella zona dello svincolo di Padova, in alcuni altri
casi dove i livelli tra loro non sono allineati. Questa
anche
a
me
sembra
una
opportunità
per
dare
immediatamente una corsia in più, poi con calma pensiamo
alle grandi opere che potranno venire.
Per
parlare
questi
anni,
invece
sta
di
ferrovia,
vivendo
la
Monghidoro,
questione
in
dell’alta
velocità. Allora, se andiamo ad analizzare per vallata,
la vallata del Reno alla ferrovia, la Vallata del Setta
alla ferrovia, la nostra Vallata dell’Idice adesso ha la
ferrovia, ma è una ferrovia ad alta velocità che non
consente fermate intermedie. Tuttavia, tecnicamente sono
possibili queste fermate intermedie. Allora, anche qui,
perché non cominciamo a pensare ad una stazione, ad una
fermata
per
un
l’altra
della
treno
pendolare
velocità
possa,
che,
e
tra
una
tecnicamente
corsa
e
abbiamo
visto che è fattibile, possa collegare la zona dell’alta
Idice con Bologna?
Allora, per parlare di ferrovia, ancor prima, per
quel
che
mi
metropolitana
o
riguarda,
di
tutto
resto,
il
parlare
credo
di
ferrovia
che
dovrebbe
essere tenuta in considerazione questa cosa. Cioè tutto
il pendolarismo che dicevo l’altra volta, che abbiamo
circa un migliaio di pendolari, tutto il pendolarismo
fisso, cioè quello che tutti i giorni parte dallo stesso
punto ed arriva allo stesso punto, potrebbe benissimo
beneficiare di questa cosa.
Ora,
prima
avete
detto
che
c’era
la
necessità
di
integrare meglio tutti questi sistemi. Allora, io è da
due anni da questa parte, prima da Assessore, oggi da
Sindaco, che dico per esempio che quando inizieranno i
lavori del nodo Rastignano, attraversare quel punto lì
sarà
un
disastro.
L’abbiamo
visto
con
la
posa
delle
fibre ottiche; un senso unico alternato creava per tutto
il giorno quattro, cinque, sei chilometri di code, con
ritardi nell’ordine della mezz’ora.
INCONTRO del 19 febbraio 2002
28
BOZZA NON CORRETTA
Vi
cito
ad
esempio
un
caso
personale:
mia
figlia
studia a Bologna, arriva con l’Atc fino in autostazione,
poi da lì con un autobus va… parte da Monghidoro alle
sei e dieci per essere in classe alle otto e dieci, sei
ore di lezione, quattro ore di viaggio, diventano dieci
ore
via
da
quindici
casa
anni.
velocizzare
Ci
di
piccolissimo
coincidenza
per
ragazzina
potrebbe
circa
banale,
a
una
essere
mezz’ora
creare
Pianoro.
la
con
una
Allora
di
quattordici-
possibilità
un
semplicissimo
piccolissima
a
di
Pianoro,
banale
l’Atc,
in
coincidenza con le ferrovie, potrebbero benissimo creare
un meccanismo che, scaricata la gente a Pianoro, questi
non in quaranta o cinquanta minuti come ci mette l’Atc
ad
arrivare
in
autostazione,
minuti,
quindi
ne
minuti
addirittura
quarantacinque,
guadagna
ci
quindi
ma
bensì
con
soli
venti-venticinque,
mette
fate
il
un
treno
po’
il
venti
dodici
anziché
conto,
che
vantaggio che ne traiamo. Ora, quanto ci vuole a mettere
in piedi questa cosa?
Io
mi
chiedo,
se
sono
due
anni
che
parliamo
di
queste cose, ancora non ci siamo arrivati, figuriamoci
quando avremo questa benedetta ferrovia metropolitana.
Facciamo in tempo a morire prima. Per cui, proprio per
parlare di quei piccoli accordi di cui abbiamo bisogno,
credo che ci si debba, ad un livello più piccolo, perché
qui mi sembra di portare via tanto di quel tempo ad un
sacco di gente che non gliene interessa niente dei miei
problemi di Monghidoro, credo che ci si dovrebbe mettere
appunto attorno ad un tavolo e ragionare anche di queste
cose.
Poi la fondo valle Savena, non ci riguarda solo per
quello
che
è
il
tratto
lì
di
Rastignano.
Ovviamente
questa è una cosa che non poteva essere recepita sul
vostro documento perché è emersa proprio pochi giorni
fa. Il Consigliere Solomoni ha ottenuto dalla Regione un
finanziamento
definitiva
di
due
miliardi
sistemazione
alla
e
mezzo
parte
alta
per
dare
della
una
fondo
INCONTRO del 19 febbraio 2002
29
BOZZA NON CORRETTA
valle Savena, quella bredella che collega Monghidoro con
la fondo valle, unitamente ad altri due miliardi e mezzo
che
investirà
la
TAV
su
quella
strada,
che
ce
l’ha
massacrata e si è resa quindi disponibile a metterla a
posto, diventano cinque miliardi, per quattro o quattrocinque chilometri di strada, che diventeranno il più bel
tratto di strada che ha il Comune di Monghidoro. Noi
chiediamo
che
tutta
questa
strada
diventi
poi
a
sua
volta provinciale. Andrete a provincializzare il tratto
che
da
Rastignano
arriva
-
immagino
-
fin
forse
a
(Castel dell’Alpe) sulla provinciale dell’altra parte,
ma abbiamo bisogno che alla biforcazione di Valgattara
arrivi
anche
a
Monghidoro
con
la
provincializzazione.
Con questi soldi ci andiamo a spendere senz’altro in una
strada
che
è
un
capolavoro,
vi
chiediamo
di
essere
quanto meno partecipi con noi nella provincializzazione
di questa strada.
Poi abbiamo sentito parlare del trasporto pubblico
collettivo,
da
favorire
il
trasporto
pubblico
collettivo. Bene. Abbiamo già detto che quelli che sono
i
pendolari
classici,
che
partono
da
punti
fissi,
arrivano a punti fissi, non hanno bisogno di aggiungere
altro, però invece tutti gli altri, me compreso, di che
cos’è
che
hanno
bisogno
per
non
congestionare
il
traffico in centro o per portare inquinamento in centro?
Decentrare alcune attività. Allora io per primo, e lo
dico sorridendo, la sede della Provincia che cavolo ci
fa in centro a Bologna? Sarà comoda per l’Assessore del
Comune di Bologna, ma per i 59 Comuni del circondario la
sede della Provincia è la prima da prendere e spostare
di fuori.
Detto questo, noi avremmo bisogno forse di un punto
dove lasciare l’auto e prendere non l’autobus, che in
termini
di
tempo
ci
rende
la
vita
difficile,
che
in
termini di servizio non va dove abbiamo bisogno, bensì
forse potrebbe utile uno scambio con un’autoelettrica,
una
Smart
elettrica
che
non
inquina,
che
prende
poco
INCONTRO del 19 febbraio 2002
30
BOZZA NON CORRETTA
posto. Io, tutte le volte che vengo in Provincia, spendo
venti-venticinque
mila
di
parcheggio,
le
spendo
volentieri per un’auto che in questo caso mi dia questo
tipo di servizio.
È
chiaro
Allora
che
occorrono
finanziate
degli
investimenti
forti.
- non so - 200 veicoli elettrici a
disposizione ad un noleggio che stia bene a tutte le
tasche. Questo, senz’altro, a tutti quei pendolari che
non
sono,
non
hanno
una
partenza
e
un
arrivo
fisso
potrebbero trovare probabilmente cosa buona.
Fra
le
tante
sciocchezze
noi
siamo
riusciti
in
piccoli tavoli a metterne a posto diverse… con l’Atc per
esempio abbiamo fatto un bellissimo lavoro. Sono partite
alcune
corse
veloci
bellissimo
servizio
avamposto
della
disagiati.
Abbiamo
ragionare
un
che
alla
effettivamente
hanno
dato
montagna.
siamo
l’ultima
Provincia,
po’
bisogno
su
i
più
anche
queste
Noi
disagiati
noi
cose.
di
Quindi
e
un
dei
cominciare
per
a
piccoli
accordi in tavoli più ristretti ci piacerebbe ritrovarci
per parlare anche di altre cose.
COLOMBI
parola
–
Cercherò
“montagna”.
di
Mi
usare
il
piacerebbe
di
meno
possibile
più,
in
una
la
fase
istruttoria preliminare come questa, parlare di comunità
grande
che
si
occupa
di
una
serie
di
questioni,
che
tiene conto dei problemi di tutti. Questo mi piacerebbe
poter fare, in una discussione che per alcuni aspetti
però preoccupa per alcune parti che si sono letti nei
documenti
sessioni
preliminari,
tematiche
che
saranno
ovviamente
di
affrontate
altro
tipo.
in
Vorrei
tenermi ai temi fondamentali e strettamente connessi con
la riunione di questa mattina partendo proprio da questo
concetto
comunità,
però,
che
di
tutte
la
qualità
le
di
comunità
vita
delle
provinciali,
nostre
per
i
problemi che hanno, vanno salvaguardate tutte e a tutte
vanno
offerte
le
stesse
opportunità
in
termini
di
condizioni di usufruire di quei servizi fondamentali che
fanno la qualità della vita. E quindi quali funzioni e
INCONTRO del 19 febbraio 2002
31
BOZZA NON CORRETTA
quali ruoli hanno singolarmente i territori, deve fare i
conti
anche
con
la
possibilità
davvero
di
accesso
a
questa opportunità.
Sulla
questione
Ovviamente
questo
pongo
della
viabilità
e
della
locali,
è
inevitabile
che
fortuna-sfortuna
di
questioni
succeda,
avendo
questa
mobilità.
amministrare una comunità che ha a che fare i conti con
il servizio ferroviario metropolitano, ha a che fare i
conti con l’unica strada, compresa la via Emilia, con
l’unica delle due strade che l’ANAS ha mantenuto nella
propria
titolarità,
Fortuna-sfortuna
nel
perché
proprio
avere
ambito
le
di
strutture
governo.
e
rendersi
conto che si potrebbe godere meglio di queste strutture,
può rappresentare una sfortuna se certe attenzioni non
vengono
portate
a
sintesi
con
provvedimenti
che
le
rendono effettivamente fruibili. Cercherò di spiegarmi,
schematizzando proprio, per essere breve e non ripetere
alcune delle considerazioni che sono già state fatte in
presenza, che in parte condivido, ma sempre nell’ottica
della
comunità
grande,
non
nell’ottica
dei
territori
diversi. Servizio ferroviario metropolitano. Noi siamo
gli
sperimentatori
del
servizio
ferroviario
metropolitano, perché alcuni dei provvedimenti che sono
stati individuati come i toccasana per dare funzionalità
e praticabilità e quindi accessibilità a questo servizio
nel
disegno
complessivo
li
abbiamo
cominciati
a
sperimentare quindici anni fa. C’è stato fra l’altro un
opportuno intervento dell’allora dirigente del ferrovie
in
questi
ultimi
giorni
sul
Resto
del
Carlino,
l’ingegner Marino, che ricordava quell’esperienza e le
ragioni
di
quell’esperienza,
sperimentarli
considerare
il
per
un
treno
noi
aspetto
non
più
abbiamo
cominciato
ovviamente,
un
mezzo
di
quello
a
di
trasporto
tradizionale, ma un mezzo di trasporto metropolitano. Il
cadenzamento, allora, sono quindici anni che ne godiamo.
Devo dire però che la qualità del servizio da allora non
è cambiato gran che, per varie ragioni. Non sto facendo
INCONTRO del 19 febbraio 2002
32
BOZZA NON CORRETTA
una ricerca di responsabilità, sto registrando un dato
di fatto: la velocità commerciale, l’accessibilità del
servizio, la possibilità in alcuni momenti, in alcune
giornate, in alcune ore di punta di avere davvero delle
possibilità di maggior carico dei mezzi, e poi non ne
aggiungo
altre.
Quello
che
viene
previsto
nella
programmazione del P.T.C.P., per quello che riguarda il
sistema ferroviario metropolitano per la tratta Bologna–
Porretta, è poco più che la registrazione dello stato
dell’arte.
Mi
spiego:
quando
si
è
parlato
del
cadenzamento dei trenta minuti se ne parlava sei anni
fa, sette anni fa. Oggi bisogna aggiornare anche quella
previsione. Sarebbe sbagliatissimo - ci batteremo perché
sia diverso - pensare che ci sia mezza tratta con un
cadenzamento
ai
cadenzamento
trenta
minuti
all’ora.
e
Mettiamo
mezza
in
tratta
con
movimento
un
altre
macchine sulla Porrettana per raggiungere il treno della
mezz’ora.
È
profondamente
sbagliato
pensare
ad
un
provvedimento del genere. Aveva una ragione quando si
pensava che alla confluenza delle vallate del Reno e del
Setta
occorreva
creare
un’alternativa
al
mezzo
di
trasporto privato; pensare oggi di fermarsi a metà della
linea
per
ragioni
giustificabili,
vedere
in
un
varie,
tutte
non
momento
di
tutte
comprensibili,
ammissibili
a
programmazione,
mio
tutte
modo
di
sarebbe
un
errore fondamentale. Teniamo conto che, non so, forse
dico un dato sbagliato, non c’è l’ingegner Crocioni che
può confermarlo, leggevo sui giornali, perché questo è
quello che si può sapere di quello che fa il Comune di
Bologna, perché altro non si sa, che con la prima linea
della metropolitana si andrà a risolvere il problema di
spostamento di circa 11mila persone. Non so, forse è un
dato che ho letto male o…
(CASSETTA 3 LATO A)… con i movimenti che garantisce
quotidianamente
la
Porrettana
ci
arriviamo
vicino.
Forse, pensare anche a quello con qualcosa di diverso,
in
termini
di
mezzi
diversi,
aumento
della
velocità
INCONTRO del 19 febbraio 2002
33
BOZZA NON CORRETTA
commerciale,
qualità
aumento
del
delle
servizio
frequenze,
aumento
complessivamente
della
reso
al
viaggiatore, quasi sempre pendolare - ecco che torno al
tema della qualità della vita, perché togliere un quarto
d’ora al giorno di tempo sul treno vuol dire dare un
quarto d’ora di vita a quella persona che si muove - può
essere un tema da affrontare. Questo richiede un grande
sforzo
anche
ombra
di
da
parte
dubbio;
opportunità
del
dovrà
maggiori
soggetto
avere
per
gestore,
condizioni
destinare
un
non
c’è
migliore,
po’
più
di
attenzione, ancora di più alla nostra linea. Ma questo è
un
tema
che
insistere
modalità
si
pone.
ancora
di
di
Così
più
scambio
come
sui
del
si
servizi
mezzo
di
pone
il
tema
accessori,
trasporto,
di
sulle
perché
abbiamo visto che piccoli interventi locali, ma non può
essere solo la buona volontà locale con qualche sostegno
da parte della Regione e della Provincia a risolvere il
problema, ci vogliono più sostegni, però abbiamo visto
che qualche piccolo intervento locale ha migliorato di
molto
le
condizioni
probabilmente
ha
di
accessibilità
tolto
qualche
e
quindi
automobile
alla
Porrettana e ha dato qualche passeggero in più al treno.
Poi bisogna trovare il problema però di farcele stare le
persone sul treno. Molto spesso, mi rivolgo anche alla
platea,
si
fa
utente,
si
fa
fatica
a
fatica
stare
a
sul
starci
treno,
lo
fisicamente,
dico
non
da
c’è
posto.
Sulla
Porrettana
strada.
Intanto
va
capito
quali
sinergie può costruire uno strumento di programmazione
come
il
P.T.C.P.
con
il
soggetto
gestore,
che
non
dipende dalla volontà delle amministrazioni regionali,
provinciali e tanto meno comunali, ma che ha una sua
autonomia
rispetto
modi
comportamento
di
alla
quale
che
bisognerà
ci
stabilire
facciano
capire
dei
che
funzioni, che ruolo avrà quella direttrice. Anche qui,
il
quadro
registrano
conoscitivo,
su
cose
gli
concrete
strumenti
lo
stato
preliminari
dell’arte,
INCONTRO del 19 febbraio 2002
34
BOZZA NON CORRETTA
ipotizzano
con
un
respiro
ampissimo
2015
o
2020,
che
lascia un po’ il tempo che trova, possibili soluzioni di
alcune questioni, ma complessivamente non si affrontano
i problemi principali. Il problema principale è che con
la variante di valico la vallata del Reno a sud di Sasso
Marconi
ha
perso
il
castello
di
riferimento
autostradale, non ce l’ha più. Per andare in autostrada
si
scende
Setta,
la
valle
del
si
scende
ovvero
Reno,
si
la
risale
Valle
la
del
Valle
Reno
del
fino
a
Casalecchio. La Valle del Reno, con la sua complessità,
con la sua modestissima complessità, però non ha più il
casello di riferimento, quella parte della Vallata Reno
non ha più il casello di riferimento autostradale, però
nel complesso delle opere della variante di valico non
si è previsto di risolvere il problema della rupe di
Sasso Marconi, cioè quel tappo che potrebbe determinare
in condizioni – spero di essere chiaro – di difficoltà
di
valico
autostradale
dell’Appennino
in
presenza
appunto di un incidente o di un qualcosa che succede
alla
rupe
Bologna,
di
Sasso
Firenze
Marconi,
e
l’irraggiungibilità
Pistoia
attraverso
di
l’Appennino,
perché in questo momento sia la ferrovia Porrettana, sia
la
strada
naturali
Porrettana
di
un
in
certo
presenza
rilievo
anche
non
si
di
calamità
chiudono
mai,
funzionano sempre e sono l’unica alternativa anche per i
prossimi anni e ancora per molti anni, sembra di poter
dire,
di
valico
appenninico
in
quella
parte
di
territorio. Per cui una qualche attenzione in più che
siano destinate a quella infrastruttura viaria secondo
me
occorrerà
per
programmazione
lo
meno
tentare
all’interno
del
di
costruire
futuro
come
piano
di
coordinamento provinciale.
Badate,
sulla
se
non
si
percorribilità
automobilistica,
fa
questo
fra
l’altro,
automobilistica,
sulla
mobilità
insomma
sulla
su
specie
mobilità
gomma,
si
aprono poi mille spazi a vari tipi di proposte, più o
meno
demagogiche,
più
o
meno
realizzabili,
di
INCONTRO del 19 febbraio 2002
35
BOZZA NON CORRETTA
attraversamenti
di
bretelle,
di
grandi
trafori,
di
grandi viadotti che hanno molto sapore di propaganda.
Io
credo che nella logica della programmazione ci
debba stare anche l’effettiva praticabilità del percorso
di
raggiungimento
degli
attuali
degli
obiettivi:
percorsi,
soluzione
ammodernamento
dei
nodi
della
sede
attuale per quanto è possibile in tutta la sua tratta,
che
non
nessun
degli
è
solo
la
problema
la
interventi
Marano-Silla,
perché
Marano-Silla.
Nella
sulla
Porrettana
–
non
risolve
progettazione
consentitemi
di
dirlo – abbiamo cominciato a rovescio, ma non noi, chi
l’ha fatto, abbiamo cominciato a progettare alla fine.
Non
si
risolve
nulla
spendendo
150
miliardi
sulla
Marano-Silla. Non si risolve nulla spendendo 150 o più
miliardi
Ponte
della
Venturina
Pal.
Non
si
risolve
nulla. La Porrettana rimane sempre una strada che può
rappresentare l’unica alternativa al valico appenninico
ma che ha questi nodi di fragilità che se non risolti
continueranno
questo
dico
a
rendere
che
le
vana
soluzioni
questa
vanno
alternativa.
elaborate,
Per
perché
personalmente credo che sia giusto fare una battaglia
nel
nostro
peculiari
territorio
ambientali
per
che
la
salvaguardia
il
nostro
di
alcune
territorio
ha,
garantire uno sviluppo di talune vocazioni. Non abbiamo
quindi
bisogno
di
abbiamo
bisogno
nuove
di
far
faraoniche
funzionare
infrastrutture,
molto
bene
e
molto
meglio quelle che abbiamo, risolvendo questi nodi.
(INTERVENTO
intervento
un
???)
po’
– Era mia intenzione fare questo
prima
per
fornire,
subito
dopo
le
relazioni, l’altra gamba del problema, nel senso che la
mobilità non si può separarla dalla qualità dell’aria
che
è
un
tema
pianificazione
intervenire
che
verrà
di
giovedì;
prima
perché
affrontato
in
non
nella
sono
Conferenza
riuscito
contemporanea
a
ad
questa
Conferenza di pianificazione c’è stato il terzo vertice,
il terzo SAM istituzionale che affrontava proprio nel
numero
50
nella
Sala
A,
con
tutti
i
Sindaci
e
gli
INCONTRO del 19 febbraio 2002
36
BOZZA NON CORRETTA
Assessori
delle
Presidente
appunto
Province
Errani
della
e
e
dei
Comuni,
all’Assessore
qualità
dell’aria,
insieme
Tampieri,
perché
il
le
al
tema
relazioni
sono evidenti, sono acclarate, possiamo discutere sulle
percentuali del contributo che il traffico, come dire, a
cui contribuisce in termini di inquinamento atmosferico.
Sicuramente sono numeri a vanvera quelli del Ministro
Matteoli, del Ministro Sirchia sul fatto che invece la
quota
principale
riscaldamento,
impianti
di
del
produzione
riscaldamento
termici.
situazione,
nella
PM10
Abbiamo
situazione
è
a
carico
domestico
e
del
degli
stimato
nella
nostra
emiliana
romagnola
che
questo corrisponde a circa il 10 percento e un di più,
perché l’80 percento e forse anche il 90 percento invece
è
addebitabile
completamente
al
traffico.
Quindi
parlando di traffico, parlando di mobilità, trasporti e
viabilità
mi
intervento
verranno
sembrava
che
utile
anticipi
soprattutto
e
anche
necessario
alcuni
affrontati
dei
nella
fare
temi
giornata
un
che
di
giovedì, pensando che poi il pubblico non è sempre lo
stesso,
almeno
in
queste
prime
due
c’è
un
pubblico
variabile, una geometria variabile ovviamente anche in
funzione dei temi non tanto da parte dei Sindaci o degli
Assessori,
ma
quanto
dei
tecnici
che
non
sempre
si
occupano sempre di tutte le cose, grazie a loro e buon
per loro.
Quindi anticipare alcuni temi significa, come dire
parlando di mobilità, di viabilità e di trasporti, fare
anche qualche considerazione da una parte, come ha già
fatto
anche
dell’aria
Claudio
Po,
derivando
sull’ambiente
più
sugli
appunto
in
generale.
effetti
da
A
della
questo
questo
qualità
settore
e
proposito
vi
richiamo ad un uso corretto che dovrebbe essere fatto
della VLASAT. Questo primo step del piano territoriale
di
coordinamento
provinciale
si
compone
di
tre
fascicoli, di tre volumi: il documento preliminare, il
quadro
conoscitivo
e
la
VALSAT.
La
VALSAT
è
la
INCONTRO del 19 febbraio 2002
37
BOZZA NON CORRETTA
valutazione di sostenibilità ambientale e territoriale
delle politicazioni contenute nel documento preliminare
e quindi non è possibile, come dire, come contributo,
come supporto tecnico da parte dei partecipanti altra
Conferenza di pianificazione far finta o, comunque, non
considerare il fatto che c’è la VALSAT. Quindi in ogni
comprensiva
modo
dichiarazione dovrebbero essere in qualche
ripresi
incerti
o
o
tenuti
in
potenzialmente
considerazione
presumibilmente
gli
aspetti
negativi
che
nella VALSAT, come gruppo di elaborazione, come cabina
di
regia,
come
ufficio
di
piano
del
P.T.C.P.
abbiamo
evidenziato.
Quindi vi richiamo questo. Solo due citazioni per
poi
fare
un
ragionamento
invece
più
attinente,
o
comunque conseguente a queste due citazioni, conseguente
sul tema della mobilità, vi leggo due brevi periodi che
potete trovare nel capitolo conclusivo della VALSAT, non
sto a dirvi come è organizzata la VALSAT perché questo
dovreste averlo già capito e quindi vado direttamente
sul
punto,
a
conclusivo
pagina
della
109
e
VALSAT.
a
pagina
110
Relativamente
del
capitolo
agli
effetti
negativi, parliamo di obiettivo generale, miglioramento
dell’accessibilità del territorio bolognese e quindi fra
gli
effetti
negativi
o
presumibilmente
negativi,
cioè
quelli che sono marcati nella matrice con la X o con il
punto
interrogativo
questa
delle
cosa:
X,
vi
“Ovviamente
infrastrutture
dell’efficienza
leggo
il
viarie
della
questo
pezzo,
potenziamento
e
quindi
mobilità
il
privata
del
traggo
sistema
miglioramento
contrasta
con
l’obiettivo di ridurre gli spostamenti e le percorrenze
procapite
del
con
trasporto
mezzo
mezzi
privati
ambientalmente
pubblico,
uso
e
disincentiva
più
della
l’utilizzo
sostenibile
bicicletta…
e
È
quindi
quindi
necessario che questa politica venga in parte compensata
con
l’impegno
degli
Enti
e
delle
istituzioni
al
miglioramento del parco circolante - quindi sostituzione
dei mezzi inquinanti con auto ed anche mezzi pubblici a
INCONTRO del 19 febbraio 2002
38
BOZZA NON CORRETTA
bassa emissione - e all’aumento dell’offerta di soluzioi
e alternative all’auto privata che risultino competitivi
in termini di attrattività”, quindi miglioramento della
rete,
della
frequenza
realizzazione
Un’altra
di
piste
citazione
del
trasporto
pubblico,
ciclo-peodonali
altrettanto
etc.
breve.
Per
etc..
quanto
riguarda l’obiettivo generale del piano: “perseguire il
raggiungimento
effetti
di
una
mobilità
sostenibile”.
Fra
gli
incerti, a commento degli effetti incerti che
sono evidenziati nelle matrici si dice: “l’attivazione
di un PUM, di un Piano Urbano della Mobilità, tradotto
ed
esteso
considerato
in
piano
gli
della
obiettivi
mobilità
che
si
metropolitano,
propone,
sviluppo,
effetti potenzialmente positivi che potranno però essere
valutati esclusivamente in una fase successiva in cui
saranno
definiti
e
chiariti
i
contenuti;
gli
effetti
sulle componenti aria, rumore ed energia della politica
-
e
dico
conseguentemente
salute
-
della
politica
relativa alla localizzazione dei futuri insediamenti in
prossimità
delle
fermate
delle
SFM
e
delle
infrastrutture stradali di grande capacità, sono stati
valutati come incerti, poiché tale politica favorisce al
contempo lo sviluppo della mobilità pubblica e privata e
quindi non persegue l’obiettivo del riequilibrio modale
a favore di sistemi a basso impatto”. Perché ho citato
solo
queste
due
cose?
Perché
queste
due
cose
qui
ci
aprono poi la strada a quello che dovrà essere il piano
delle azioni per una mobilità sostenibile che in qualche
modo
è
stato
già,
tenendo
conto
appunto
di
questa
situazione emergenziale in cui ci troviamo, in realtà
abbiamo
scoperto,
la
stampa
e
l’opinione
pubblica
ha
scoperto il PM10, i dati dell’anno scorso erano uguali e
identici, non c’è stato il picco intorno al 20 gennaio,
ma la situazione mediamente, anzi quest’anno è minore di
quella dell’anno scorso, cioè i dati medi mensili sono
inferiori di l’anno scorso, però va bene così, abbiamo
scoperto le PM10 finalmente e quindi è iniziato… Come?
INCONTRO del 19 febbraio 2002
39
BOZZA NON CORRETTA
No, lasciamo stare una volta tanto… giochiamo in casa
nostra,
solo
che
la
responsabilità
cavalcato
funzionario
una
in
età
tigre
di
è
che
nostra.
gli
pensiono,
ha
il
Formigoni
messo
giorno
ha
lì
un
prima
di
andare in pensione ha fatto approvare alla Giunta una
cosa, un trabocchetto, e adesso Formigoni, da ex sotto
segretario all’Ambiente governa la questione abbastanza
anche
correttamente
e
giustamente
raccoglie
anche
gli
onori che gli spettano. È uno che ha fatto con coerenza
una
certa
cosa
da
governatore,
però
non
ci
riguarda
nulla questo qui di Formigoni. Semplicemente questo era
per dire che nel governare, nel tentare di governare da
una parte a livelli istituzionali, quindi assemblee dei
Sindaci
da
parte
della
Provincia,
quindi
l’Assessore
Clo’ e il vice Presidente Rabboni insieme hanno gestito
questa partita, e i Sindaci presenti lo sanno benissimo,
e
dall’altra
negoziazione
negli
in
incontri
qualche
modo
tecnici,
con
quindi
Bologna,
e
io
di
ho
sentito solo una parte dell’intervento di Crocioni, e mi
dispiace
che
se
ne
sia
andato
perché
è
in
contro
tendenza lui, cioè o si dice il falso nelle altre stanze
quando si parla di ambiente, della qualità dell’aria, e
quindi – come dire – ci si accorda su tavoli tecnici per
un ragionamento sulle azioni di una mobilità sostenibile
a livello metropolitano, quindi almeno dei quattordici
Comuni, poi giustamente - come dicevano alcuni Sindaci la
questione
va
estesa
perché
le
vallate,
quando
arrivano ai Comuni confinanti, che fanno? Lasciano lì
tutto quanto oppure non parto neanche da casa. Quindi è
un problema di PUM che riguarda 14 Comuni ma in realtà…
che
riguarderà
Comuni,
ma
è
almeno
anche
un
come
accordo
problema
che
di
programma
riguarda
14
l’intera
Provincia. D’altra parte il piano di risanamento della
qualità dell’aria dobbiamo farlo per l’intera Provincia,
non soltanto per i 14 Comuni. Anche se, i 14 Comuni, due
in
meno
rispetto
al
PUM,
Crespellano
da
una
parte
e
Bentivoglio dall’altra, e due in più rispetto al PUM,
INCONTRO del 19 febbraio 2002
40
BOZZA NON CORRETTA
San Giovanni in Persiceto e Sala Bolognese, i due fissi
sono
Argelato
questa
ed
Ozzano,
sovrapponibilità
questi
fra
sono…
come
l’agglomerato
dire,
c’è
individuato
dalle linee di indirizzo della Regione Emilia Romagna
per
la
gestione
atmosferico
stendere
e
degli
l’area
ed
episodi
sulla
elaborare
metropolitano.
quale
un
Quindi,
acuti
di
inquinamento
almeno
inizialmente
piano
della
sostanzialmente,
mobilità
questa
è
la
situazione. Quindi in questi giorni si è cominciato già
a
prendere
anche
delle
petizioni
abbastanza
forti
da
parte della Provincia, anticipando in qualche modo il
piano metropolitano della mobilità. Venerdì scorso c’è
stato il primo tavolo, l’istituzione del tavolo diciamo
potremmo
chiamarlo
l’estensione
o
del
business
comunque
la
forum,
esplosione
in
realtà
del
forum
è
di
Agenda 21, in due componenti: quella economica e quella
sociale.
Quindi
cosiddetti
poteri
imprenditoriali,
sociale,
cioè
venerdì
forti
i
economico
questa
invece
c’è
un
diciamo,
sindacati
sociale,
settimana,
con
stato
e
e
incontro
le
giovedì
prossima
sera
l’associazionismo,
c’è
i
associazioni
quant’altro
la
con
dell’area
settimana,
l’incontro
associazionismo
ambientalista e consumerista perché le soluzioni per una
mobilità sostenibile e le soluzioni per un inquinamento
atmosferico non possono che essere il combinato disposto
di
azioni
della
comunità
provinciale,
dell’intera
comunità provinciale in tutti i suoi componenti, anche
perché
problema
è
un
di
problema
stili
di
di
qualità
vita
che
della
vanno
vita,
cambiati.
è
Non
un
è
semplicemente un problema infrastrutturale o di azioni
emergenziali. È un problema di azioni, piani strutturali
di medio e lungo periodo che ci devono portare proprio a
cambiare stili di vita nei confronti del nostro muoverci
sul territorio.
Allora, brevemente questi sono i contenuti esposti
dall’Assessore Clo’ nella riunione di venerdì e ripresi
in
conclusione
dal
Vice
Presidente
Rabboni.
I
punti
INCONTRO del 19 febbraio 2002
41
BOZZA NON CORRETTA
rilevanti
delle
strategie,
sono
tre
sostanzialmente
i
punti rilevanti delle strategie dell’Unione Europea, del
Ministero
dell’Ambiente,
dell’autovettura
trasporto
della
più
sono
privata
a
degli
riduzione
favore
vantaggioso,
lunghezza
la
il
di
una
modalità
contenimento
spostamenti
e
dell’uso
lo
del
di
numero
sviluppo
del
trasporto combinato. A fronte di queste tre strategie,
sia dell’Unione Europea che del Ministero dell’Ambiente,
le
misure
previste
di
breve
e
medio
periodo,
ma
in
alcuni casi anche di lungo, possono essere ricondotte
schematicamente
a
due
categorie,
quindi
provvedimenti
che riguardano la gestione della domanda di mobilità da
una
parte
e
miglioramento
questo
primo
provvedimenti
che
hanno
dell’offerta
dei
trasporti.
elenco
che
di
fatto
per
oggetto
il
E
in
anticipa
qui,
in
qualche
modo credo il piano della mobilità metropolitano e che
verranno inglobate nel rapporto della qualità dell’aria,
giovedì
dato
parleremo
un
fascicolo
pianificazione
fascicolo
saranno
perché,
di
con
come
che
le
a
in
sono
slide
illegibili,
oltre
qualità
ma
dell’aria,
queste
tenuti,
non
due
vi
conferenze
vi
sarà
dato
che
verranno
proietate
non
ci
sarà
nessun
c’è
già
quello
che
verrà
di
un
perché
fascicolo
nel
quadro
conoscitivo, fra una settimana esce il rapporto della
qualità
dell’aria,
qualcuno
di
voi
dirà
finalmente,
perché abbiamo unito il 2000 con il 2001 perché avevamo
già
lo
abbiamo
step
del
detto
quadro
alcune
conoscitivo
cose
già
del
P.T.C.P.
importanti
anche
dove
nel
convegno di luglio, e quindi verrà trasmesso a tutti i
partecipanti il rapporto sulla qualità dell’aria nella
Provincia di Bologna 2000 e 2001. Intanto ve li elenco
proprio per titoli ovviamente, perché non c’è tempo per
svilupparle,
avremo
tempo
successivamente.
Sostanzialmente sono quattordici le azioni che possono
essere ricondotte schematicamente a queste due categorie
che
ho
detto,
dell’offerta:
gestione
della
l’aumento
domanda
e
miglioramento
dell’efficienza
tecnico
INCONTRO del 19 febbraio 2002
42
BOZZA NON CORRETTA
economica
della
capacità
delle
reti
di
trasporto
pubblico al fine di conferire al servizio un grado di
elevata
qualità
e
flessibilità
e
rispondenze,
quindi
appetibilità anche nell’uso; la razionalizzazione della
rete
del
delle
trasporto
risorse
energetiche
pubblico
attraverso
disponibili,
alternative,
migliori
riconversione
sviluppo
del
a
usi
fonti
trasporto
intermodale, miglioramento delle connessioni tra linee
di trasporto pubblico. Tanto per dirne alcune; non ha
senso
che
l’Atc
faccia
competizione,
si
ponga
come
mission la competizione alle SFM. Mi sembra che sia una
cosa
fuori
da
risposte
ogni
date
logica,
per
sull’adeguamento
che
eppure
sono
alcune
delle
esempio
a
San
Giovanni
stato
fatto
dei
percorsi,
è
dell’accessibilità degli scambi intermodali e Atc dice:
“No, io 150 metri in più non li faccio perché questo… io
devo fare competizione alle SFM, non andare a servizio e
a supporto”. Quindi qui un’azione come questa comporta
una
grossa
questi
revisione
sono
temi
abbonamenti
dell’intera
da
mezzi
altri
rete
tavoli.
pubblici,
questo
dell’Atc,
Incentivare
è
di
ma
gli
brevissimo
periodo. Ci sono Comuni, come Granarolo, che sopportano
una
spesa
urbana
e
che
gli
quindi
di
consente
di
entrare
nella
tariffa
rendere
in
termini
economici
più
appetibile il mezzo pubblico. I sistemi tecnologici per
la priorità semaforica dei bus ed interventi di modifica
delle
sedi
urbani),
stradali
quindi
di
corsie
penetrazione
riservate
urbana
ai
bus
o
(per
vere
i
che
consentano l’eliminazione delle strettoie e delle code.
Sono alcuni temi discussi nell’assemblea dei Sindaci per
provvedimenti di breve e medio periodo per far fronte
all’emergenza
parcheggi
inquinamento
scambiatori,
razionalizzazione
famosa
-
adeguati
come
della
dire
modelli
distribuzione
delle
-
di
atmosferico.
parcheggi
distribuzione
logistica
gestionali
merci.
e
C’erano
e
Incremento
per
di
biciclette;
delle
merci,
la
l’introduzione
di
organizzativi
alcuni
nella
Sindaci,
il
INCONTRO del 19 febbraio 2002
43
BOZZA NON CORRETTA
Sindaco di Ferrara che proponeva nel vertice del palazzo
di fronte, della torre di fronte, dal 2005 in poi non
entri
in
Quindi
città
nessun
soluzioni
prenderle,
mezzo
anche
comunque
che
non
sia
drastiche.
sarebbe
euro-diesel.
Sarebbe
in
ora
qualche
di
modo,
nell’autonomia di un accordo di programma. come si farà
nei prossimi giorni fra Regione, Province, e Comuni con
più di 50 mila abitanti, quindi cominciando a mettere i
piedi veramente nel piatto di elementi strutturali di
una
mobilità
diffusione
sostenibile.
della
Provvedimenti
mobilità
pedonale
e
per
la
ciclabile;
tariffazione della sosta stradale, accesso a strade ed
aree; i mobility manager, che non sia soltanto un nome,
una
patacchina
istituzioni,
che
quindi
ma
qualcuno
che
siano
gestiscono
dipendenti,
qualche
che
e
più
modo
ha
veramente
la
degli
manager
metta
Enti
in
o
mobility
mobilità
mobility
gestisca,
negli
nelle
manager,
utenti,
dare,
rete,
dei
anche
in
coordini
le
attività dei singoli mobility manager. L’utilizzazione
comune
di
Addirittura
hanno
autovetture,
ci
sono
provvedimenti
alterne
o
sul
alcuni
che
blocco
quindi
i
Comuni,
tipo
vanno
totale
in
per
(carpooling).
deroga
auto
Modena,
sulle
con
più
che
targhe
di
tre
passeggeri, con almeno tre passeggeri. Quindi anche qui
un
incentivo.
mestiere:
Che
Poi
cosa
potrebbe
faccio?
nascere
Faccio
la
il
attività
trasportato
di
per
consentire alla macchina di entrare, come è successo a
Padova, ma queste sono altre battute così. La modifica
degli errori, quindi una redistribuzione temporale degli
spostamenti attraverso la modifica degli orari di inizio
e
termine
di
attività
interventi
di
fluidificazione
innovativi
per
il
lavorative
trasporto
del
e
delle
scuole;
traffico;
collettivo,
di
mezzi
nuova
concessione o di dimensioni ridotte ed istituzioni di
sistemi collettivi trasporto, quindi i taxi collettivo,
bus a chiamata, (carshering) etc.. Tutte cose, nulla di
nuovo
che
stanno
già
nei
documenti
del
Ministero
INCONTRO del 19 febbraio 2002
44
BOZZA NON CORRETTA
dell’Ambiente,
se
andate
sul
sito
Ministero
dell’Ambiente, mobilità sostenibile, c’è un lungo elenco
nella
relazione
introduttiva
al
sito
della
mobilità
sostenibile, stanno anche nell’elenco dei provvedimenti
presentati da Matteoli, niente di nuovo. La novità è che
ci sono solo le briciole rispetto alle strade, quindi al
piano
delle
milioni
di
opere
euro
del
per
Ministro
il
Lunardi,
trasporto
perché
pubblico
300
sono nulla
rispetto ai 2.800 miliardi di euro previsti invece dal
piano delle opere. Comunque qualcosa si sta muovendo.
La proposta forte, e con questo chiudo in qualche
modo, un’altra proposta forte ad una domanda di alcuni
Sindaci: “Ma come facciamo a pagare, cioè dove troviamo
le
risorse
finanziarie
implementare
questa
per
lista
di
fare
queste
azioni”.
azioni,
Proposta
forte
fatta dal Vice Presidente, dall’Assessore all’Ambiente,
il
Vice
Presidente
l’altro
l’Assessore
all’Ambiente
perché
riduciamo
non
destinate
alle
nel
del
strade
giorno
vertice
10–20
e
le
venerdì,
oggi
istituzionale,
percento
le
reinvestiamo
è
risorse
in
queste
azioni. Non tutte le strade, ormai lo sappiamo, c’è chi
è d’accordo e chi non è d’accordo e continueremo per
anni a rimanere su barricate diverse nel sostenere che
nuove strade non risolvono i problemi, non risolvono un
primo periodo, ma nel medio periodo aumentando l’offerta
aumenta anche l’utenza che usa queste strade, e questo
ormai comincia ad entrare anche nel linguaggio comune di
nostri Assessori, di nostri Sindaci, quindi una scelta
forte come questa, ci sono alcune strade per esempio, e
nel
P.T.C.P.
ci
prioritariamente
sono,
mettere
nel
in
documento
fondo,
preliminare,
quindi
non
dare
priorità alle strade che sono - e c’è anche nel rapporto
di quello dell’aria - che sono competitive o alternative
secche ai rami del servizio ferroviario metropolitano.
Perché
dobbiamo
andare
noi
per
primi
a
costruire
una
strada che diventa competitiva? Le strade le faremo di
qui a dieci anni, di qua a tre o quattro anno, a seconda
INCONTRO del 19 febbraio 2002
45
BOZZA NON CORRETTA
dei rami, effettivamente avremo implementato il servizio
ferroviario
vengono
metropolitano,
gestiti
come
attraverso
dire
il
gli
ingorghi
trasporto
pubblico
piuttosto che realizzare nuove strade. Quindi questa mi
sembra una scelta forte dichiarata ufficialmente appunto
dal Vice Presidente e dall’Assessore Rabboni, quindi una
posizione - credo - in qualche modo della Giunta, visto
che ieri ne hanno discusso, anche se non ho chiesto se
hanno
discusso
anche
di
questo,
però
è
uscita
pubblicamente: togliere i finanziamenti e stornarli su
queste azioni.
L’ultima
cosa
che
riprende
un
po’
le
battute
polemiche che ho sentito nei confronti di Bologna. Qui
abbiamo due strumenti che dovranno implementare sia i
temi
della
risanamento
mobilità
qualità
della
dell’aria
qualità
sostenibile,
o,
dell’aria
quindi
comunque,
e
i
temi
mobilità,
del
della
trasporti
e
viabilità, che a questo diventano quasi piani stralcio
del P.T.C.P.: il piano della mobilità metropolitano e il
piano di risanamento della qualità dell’aria. E questi
piani,
come
avvenendo
dire
in
il
confronto
questo
ultimo
istituzionale
mese,
che
che
continua
sta
ad
avvenire e che il primo marzo credo che continuerà come
scambio regionale in questo seminario regionale appunto
sulla qualità dell’aria, è che ci sia una sinergia forte
fra la Provincia di Bologna, i Comuni interessati dagli
agglomerati, nella Provincia di Bologna gli agglomerati
sono due, non c’è solo Bologna, non dimentichiamolo mai,
c’è
anche
capoluogo
Imola
e
agglomerato
con
con
che
i
suoi
l’altro
è
Imola.
Comuni,
Comune
Non
e
diciamo
è
con
il
Comune
capoluogo
possibile
pensare
di
di
attivare politicazioni sulla mobilità sostenibile se non
coinvolgendo,
checche
ne
facendo…
possa
aver
E
questo
detto…
ma
tavolo
è
appunto
già
ho
nato,
sentito
soltanto commenti e non l’intervento. L’altro è il piano
di risanamento della qualità dell’aria, dove appunto ci
sono questi due agglomerati forti per la gestione degli
INCONTRO del 19 febbraio 2002
46
BOZZA NON CORRETTA
episodi
acuti
Bologna,
i
di
10
inquinamento
Comuni
atmosferico
confinanti,
più
che
sono
volontariamente
Argelato, Sala Bolognese, San Giovanni e Ozzano che si
sono
aggregati,
e
dall’altra
c’è
appunto
Imola
con
i
suoi tre Comuni, Mordano, Dozza e Castel Guelfo, e poi
c’è
questa
zonizzazione,
zonizzazione
del
seconda
livello
degli
agli
del
obiettivi
attuali
che
territorio
di
molto
standard
poi
lo
vedremo
provinciale
in
antropizzazione
forti
di
e
molto
legge,
funzione
che
ci
ridotti
limiti
giovedì,
di
a
porrà
rispetto
legge,
da
raggiungere con le politiche di pianificazione da una
parte,
pianificazione
territoriale
di
una
parte
e
di
panificazione della mobilità dall’altra.
VITULLI – Sarò brevissima anche perché non amo molto
parlare davanti al pubblico. Sentivo in premessa che uno
degli
obiettivi
valorizzazione
principali
del
trasporto
del
P.T.C.P.
pubblico
inteso
era
in
la
senso
generale, e questo è un concetto e un obiettivo che è
stato ripreso anche in diversi altri interventi. Noto
però una contraddizione tra questo obiettivo e quanto è
poi
riportato
sul
quadro
conoscitivo,
in
particolare
nella parte che citava anche il Sindaco di Loiano, sulla
mobilità pubblica, nella parte nella quale si dice che
l’avvio
del
particolare
servizio
del
ferroviario
servizio
cadenzato
metropolitano,
sulla
in
ferrovia,
comporterà una sovrapposizione del servizio ferroviario
con delle linee di trasporto pubblico su gomma. Questa
sovrapposizione viene considerata una competizione tra
le linee su gomma e su ferro, contrapposizione che si
ritiene di dover risolvere tramite la soppressione dei
servizi paralleli su gomma.
Noi,
come
Atc,
non
concordiamo
su
questa
osservazione, soprattutto per l’obiettivo del piano, che
è quello - come è detto da tutti voi - di incrementare e
migliorare il trasporto pubblico. Noi vediamo invece il
servizio ferroviario metropolitano come una opportunità
di miglioramento e di aumento dell’offerta di trasporto
INCONTRO del 19 febbraio 2002
47
BOZZA NON CORRETTA
pubblico, ma non come una necessità di dover chiedere ad
un utente di dover scegliere tra un servizio su gomma o
un
servizio
su
ferro.
Il
servizio
ferroviario
metropolitano deve essere un modo attraverso il quale
l’utente possa scegliere di lasciare magari a casa la
propria macchina per servirsi di un servizio integrato
di
trasporto
pubblico,
sia
esso
solo
gomma,
sia
esso
solo ferro o sia gomma più ferro.
Questo lo dico non tanto per fare della teoria, ma
quanto
perché
l’ingegner
l’abbiamo
vissuta
servizio
ferroviario
Nigro
prima,
la
ci
è
prima
testimone
perché
sperimentazione
metropolitano
cadenzato
del
sulla
direttrice nord ha avuto degli esiti non molto positivi.
Infatti
eravamo
completa
del
totale
linea
dei
-
servizio
servizi
per
parallela
drasticamente
con
su
-
ferrovia,
dovuti
della
una
gomma,
paralleli,
intenderci
alla
linciaggio
partiti
con
era
97,
l’eliminazione
stata
che
dopo
tornare
riorganizzazione
eliminata
era
esattamente
qualche
indietro
popolazione.
È
la
mese
per
siamo
evitare
stata
portata
il
in
coincidenza in stazione evitandone il prolungamento fino
a Bologna in quanto coincideva, era in…
Quindi, ecco, noi proporremmo una modifica di quella
parte
del
servizio
quadro
conoscitivo
ferroviario
perché
metropolitano
sicuramente
determinerà
il
la
necessità di una riorganizzazione dei servizi su gomma,
ma
deve
essere
nell’ottica
del
miglioramento
dell’offerta di trasporto pubblico e non della…
Adesso, poi, Bollini è andato via, volevo fare una
semplice
osservazione
su
quanto
aveva
detto
su
San
Giovanni in Persiceto, non per fare polemica, però visto
che l’ha citata preferisco chiarire. Allora, non abbiamo
detto
assolutamente
Persiceto
specifiche
che
che
non
ci
al
Comune
volevamo
sono
state
di
San
Giovanni
prolungare
le
richieste,
tre
non
in
corse
volevamo
prolungarle alla stazione perché eravamo in competizione
con
le
ferrovie,
ma
la
richiesta
del
Comune
era
di
INCONTRO del 19 febbraio 2002
48
BOZZA NON CORRETTA
prolungare
quelle
corse
per
servire
una
scuola
che
è
immediatamente a nord della ferrovia e ritenevamo che,
viste le distanze, si potesse evitare di sacrificare gli
altri
utenti
interessati.
che
a
Fatto
assolutamente
in
questa
sta
deviazione
che
queste
coincidenza
con
non
corse
i
erano
non
treni
sono
perché
gli
orari di transito dei treni sono diversi dagli orari di
entrata
ed
uscita
dalle
scuole.
Era
solo
una
precisazione.
BRUNI – Vado per titoli, rapidamente. Mi dispiace,
d’altra
parte
raccolgo
magari
l’invito
di
Piero
Cavalcoli a fornire un contributo più corposo nel corso
di queste giornate.
Allora, io ho partecipato solo alla fine di questa
mattinata
appunto
perché
con
Bollini
ero
all’altro
incontro sui fenomeni di emergenza qualità dell’aria, e
volevo
intervenire
su
questa
parte,
ma
la
do
per
scontata nel senso che Bollini l’ha ampiamente trattata,
anche
Claudio
Po
a
personalmente,
ma
mi
benissimo
il
quanto
sento,
pare
problema.
di
D’altra
non
capire
parte
l’ho
che
sentito
ha
posto
giovedì
21
si
parlerà espressamente di qualità dell’aria e il tempo e
il modo per approfondire anche quanto manca, o c’è o non
c’è
nel
quadro
conoscitivo,
credo
invece allora un altro problema
che
ci
sia.
Pongo
– ripeto, tralasciando
questo del sistema di mobilità e qualità dell’aria - il
problema della sicurezza. Il problema della sicurezza è
inteso
in
sicurezza
senso
ampio,
intesa
naturalmente
incidenti,
fenomeno
in
primo
incidenti.
luogo
Noi
Regione stiamo ragionando, intanto stiamo predisponendo
una
bozza
comunque
di
in
indirizzo,
realtà
è
io
una
adesso
bozza
la
di
definisco
delibera
che
così,
vede
coinvolte più direzioni di questa Regione. Nella bozza
di
delibera
ragionamento,
uno
dei
punti
anche
con
i
sui
colleghi
quali
della
abbiamo
Direzione
Programmazione di questa Regione, è proprio quello di
far
sì
che
nel
quadro
conoscitivo
il
tema
INCONTRO del 19 febbraio 2002
49
BOZZA NON CORRETTA
dell’incidentalità,
quindi
dell’analisi
del
fenomeno,
per situazioni, per contesti, per luoghi etc., l’analisi
di come e in che modo, di quattro punti fondamentali in
sostanza,
come
informatico
e
sul
che
architettura
fenomeno.
Cioè
ha
il
sistema
è
un
sistema
se
informativo - come auspichiamo e come diremo anche nella
bozza di delibera
(forze
- integrato tra quello ISTAT, quello
dell’ordine)
e
le
schede
di
mortalità,
per
capirci. Terzo e quarto punto, appunto, e di qui vengo
alla
che
pianificazione territoriale urbanistica, il fatto
il
quadro
conoscitivo,
dicevo,
deve
ricomprendere
questi aspetti e quindi fornire delle indicazioni per il
documento preliminare anche per le scelte previsionali
che
non
è
che
siano
previsioni,
solo
scheda,
quadro
neri
un
della
ininfluenti
nella
VALSAT
sinottico
viabilità
rispetto
ho
con
notato
alle
che
indicazioni
provinciale
sul
future
c’è
di
quale
una
punti
occorre
intervenire. Pero, ripeto, ci sono altri temi. Aggiungo,
come
dirigente
dell’Assessorato
alla
Sanità,
aggiungo
che la discussione su questo fenomeno è l’analisi nel
quadro conoscitivo, se n’è parlato l’altra volta, ma non
in questo senso ovviamente, rispetto ai poli funzionali,
cioè come e in che modo funziona il sistema emergenza
urgenza
per
quanto
riguarda
il
sistema
sanitario
per
esempio, quando c’è un accadimento di questo genere. E
quindi tutte analisi che nel quadro conoscitivo, ripeto,
ci devono stare e a mio parere, e a parere anche dei
colleghi, degli amici con i quali stiamo lavorando come
direzioni diverse dalla Sanità, e queste cose - ripeto è
opportuno
che
ci
importantissimo,
siano.
E
fondamentale
questo
del
è
tema
un
aspetto
sicurezza
correlato al tema che è stato affrontato e che stiamo
affrontando
l’aspetto
questa
della
mattina.
sicurezza
Però
che
non
è
interessa.
faccio più breve, riservandomi – ripeto
solo
questo
Quindi
la
– caso mai di
fornire un contributo scritto, occorre tenere presente
anche altri aspetti della sicurezza su strada, quindi
INCONTRO del 19 febbraio 2002
50
BOZZA NON CORRETTA
dei
sistemi
mobilità
della
loro
architettura.
C’è
il
problema delle emergenze, cioè frane, dei fenomeni cioè,
voglio
dire,
di
dissesto
idrogeologico,
ma
anche
di
altri tipi di fenomeni o eventi che possono determinare
emergenze. Allora la domanda che ci si deve porre è tema
di
pianificazione,
strumenti
possono
e
le
dare
nel
senso
risposte
una
o,
risposta
che
poi
meglio,
al
tema
dopo
gli
magari
gli
strumenti
che
possono
essere
sia
della pianificazione come di altre. Però la domanda, se
in caso di fenomeno emergenziale, ci sia la possibilità
rapida
di
accesso
dei
mezzi
di
soccorso,
nonché
la
possibilità di evacuazione da parte dei cittadini, per i
piani di evacuazione che ci sono in tema di protezione
civile, ma non solo, di prefettura, di accordo con la
protezione
civile
etc.,
ecco
com’è
il
sistema
della
mobilità, delle infrastrutture rispetto a questo punto,
ci sono analisi, ci sono valutazioni, ci sono scenari o
prospettive, e mi fermo qui su questo punto.
Altro tema, non sono emergenze tipo frane o altri
fenomeni, comunque riguarda sempre il tema sicurezza in
senso
generale,
i
trasporti
pericolosi.
Cioè
sulle
nostre strade, nei centri urbani, circolano mezzi che
trasportano
sostanze
o
altre
cose,
radiotattive
o,
comunque, sostanze pericolose e via dicendo. Da questo
punto di vista credo che anche in questo caso qualche
considerazione
facendo
nel
riferimento
quadro
conoscitivo
naturalmente
non
va
tanto
fatta,
ad
cioè
analisi
astratte, quanto eventualmente ad una serie storica di
eventi che possono essere accaduti, come e in che modo
si è riusciti a far fronte a questi tipi di eventi e
come,
caso
mai,
rispetto
alle
conseguenze
che
se
ne
traggono, come si intende nel documento preliminare, ma
soprattutto
poi
nell’attuazione
del
P.T.C.P.,
dare
indirizzi ai Comuni perché etc. etc..
L’ultimo
tema
che
volevo
affrontare
molto
rapidamente è un tema che ci sta, cioè alla Sanità in
particolare, ma credo che stia a cuore a tutti, è un
INCONTRO del 19 febbraio 2002
51
BOZZA NON CORRETTA
tema
sociale
voglio
dire.
Allora,
il
sistema
infrastrutturale pubblico e private soddisfa il problema
o il bisogno di autosufficienza - quindi mi stacco dal
sistema sicurezza - soddisfa – ripeto – o dà risposte al
tema dell’autosufficienza dei soggetti disabili o delle
fasce deboli? Ecco, anche qua, anche su questo tema ci
dicevamo fra di noi, con Giovanni Rinaldi, con Alberto
Lotis, con colleghi amici, ripeto, con i quali stiamo
lavorando,
non
ho
trovato
nulla.
Credo
che
magari
qualche considerazione, perché il problema è rilevante
ripeto,
fasce
nel
piano
deboli
comunque
e
non
sanitario
dei
sono
regionale
disabili
gli
per
stessi
il
tema
l’altro
temi
ma
delle
verso,
sono
temi
che
che
possono andare insieme, rispetto a questo credo che si
debbano
sia
fornire – come dire – delle conoscenze e
dall’altro lato anche ipotizzare, se già ci sono bene,
altrimenti, perché so benissimo che Bologna voglio dire
le
risposte
le
dà,
per
carità,
non
è
che
sono
così
ingenuo da pensare che non ci siano, però bisogna vedere
se
sono
adeguate,
se
sono
adeguate
rispetto
ad
un
bisogno e una domanda.
BUONAIUTI
–
Dunque,
io
rappresento
Tren-Italia
trasporto regionale, e quindi analizzerò il settore che
riguarda
il
complimenti
per
sistema
ferroviario.
l’organizzazione,
adesso
Innanzitutto
passo
un
po’
alle osservazioni.
L’articolazione
nazionale,
sistema
prevede:
ferroviario
sistema
ferroviario
metropolitano,
salta
a
piè di pari tutta l’articolazione, poi ne fa anche un
po’ la delucidazione di tutto quello che è il (PRIT),
sistema ferroviario regionale. Teniamo conto che adesso
la parte portante del servizio sul ferro è tutto basato
su treni di tipo regionale o interregionale. Quindi il
servizio
ferroviario
nascerà,
intanto
la
metropolitano
struttura
è
portante
una
del
cosa
che
servizio
ferroviario è quella di tipo (DISTURBO REGISTRAZIONE)…
Teniamo conto che quando si parla di piano a livello
INCONTRO del 19 febbraio 2002
52
BOZZA NON CORRETTA
provinciale diventa importantissimo le relazioni interne
alla Provincia, sono egualmente importanti le relazioni
anche con le province limitrofe. Noi siamo in una realtà
in cui le relazioni con Ferrara, con Modena, con Prato,
etc.
etc.,
sono
territoriale
fondamentali
puntuale
collegamento
fa
e
quindi
parte
interprovinciale
di
che
il
servizio
un
servizio
di
è
estremamente
importante. Questa è la prima cosa.
L’opportunità
di
pianificazione,
è
estremamente
importante; estremamente importante dire dei sì e dire
dei no e fare delle scelte. Una cosa che dovrebbe essere
analizzata
e
quello
sarà
che
poi
puntualizzata,
poi
la
decisione
servizio
ferroviario
deve
servizio
a
puntuale
corredo
indipendentemente
di
essere
merito,
è
da
se
il
prevalentemente
del
territorio
un
oppure
prevalentemente un servizio di spostamento veloce che si
coniuga
con
altri
sistemi
che
sono
invece
servizi
e
su
puntuali sul territorio.
Quando
si
fa
una
pianificazione
poi
una
pianificazione si comincia a sovrapporre esigenze sempre
nuove, il pericolo qual è? È quello di rendere il treno
simile all’autobus e l’autobus simile al treno e quindi
di
avere
un
servizio
indifferenziato
del
territorio.
Secondo me si può fare una scelta di dire: bisogna che
il treno serva puntualmente al territorio; oppure una
scelta
che
veloce,
dica:
il
portante
territorio.
treno
è
rispetto
Fatta
questa
un
servizio
agli
scelta,
mediamente
spostamenti
poi,
occorre
sul
una
coerenza e la coerenza può essere imposta solo da un
organo
sovraordinato,
perché
il
diretto
interessato
a
livello locale è ovvio che dice: “Il treno voglio che
fermi qui perché io abito qui”. Quindi questo, essendo
uno
strumento
di
pianificazione,
dovrebbe
essere
uno
strumento che individua questa cosa, dà degli indirizzi
e cerca di svilupparli coerentemente.
Il
problema
L’attuale
del
servizio,
potenziamento
come
dicevo,
è
del
basato
servizio.
su
base
INCONTRO del 19 febbraio 2002
53
BOZZA NON CORRETTA
regionale
fermate
e
questo
non
frequenti,
vuol
però
dire
ci
che
sono
(non)
ci
fermate
sono
di
tipo
ferroviario. In qualche direttrice già da un prossimo
futuro
è
servizio
possibile
più
sovrapporre
puntuale,
il
a
questo
servizio
servizio
un
ferroviario
metropolitana, che agisce sulle stesse linee e diventa
un
servizio
in
aggiunta.
Il
servizio
in
aggiunta
presuppone anche il fatto di avere la disponibilità di
mezzi e risorse. Alle prime fasi, come Tren-Italia, ma
penso di poter parlare, anche se non sono rappresentante
anche di altre aziende di trasporto su ferro, ci si può
far fronte con le risorse attualmente disponibili. Siamo
al limite. Un livello di pianificazione deve prevedere
anche la possibilità non solo di pianificare la quantità
di servizio, ma anche la fattibilità del servizio da un
punto
di
vista
della
disponibilità
dei
mezzi
e
delle
risorse.
Attualmente,
da
adesso
in
poi,
con
i
mezzi
di
trasporto si va in autofinanziamento. Pare strano che si
invochino politiche di sovvenzione di auto elettriche,
di cose del genere, e non ci siano politiche di rinnovo,
di quello che è già elettrico e funzionante, che è il
parco
rotabili
che
dovrà
attuare
il
servizio
già
in
vigore ed anche il servizio in espansione. Quindi se si
programma servizio ferroviario metropolitano con fase di
attuazione a breve tempo e fasi di ulteriore attuazione
a medio e breve termine, fa parte della pianificazione
prevedere, e qui è soprattutto rivolto naturalmente non
alla
Provincia,
ma
alla
Regione,
poi
agli
Enti
sovraordinati…
(CASSETTA 3 LATO B)… ed anche forme di acquisto del
materiale
rotabile,
compartecipazione
alle
spese
di
acquisto perché nessun vettore è in grado di andare in
autofinanziamento e quindi comprare materiale nuovo per
servizi di questo tipo. Ho detto tutto.
BARICELLA
ovviamente
– Trenta secondi perché l’ora ci impone
l’estrema
sintesi.
Baricella;
abbiamo
INCONTRO del 19 febbraio 2002
54
BOZZA NON CORRETTA
ragionato,
stiamo
ragionando
su
una
situazione
molto
importante, stiamo mettendo le basi per la definizione
di
assetti
infrastrutturali
che
caratterizzeranno
lo
sviluppo dei prossimi quindici anni. Quindi l’obbligo è
quello
per
l’appunto
metropolitana,
di
ragionare
abbandonando
altre
in
termini
spinte
che
di
area
ci
sono
state. Dentro questo termine ci si trova pienamente le
zone,
i
Comuni
che
sono
marginali
della
Provincia
di
Bologna. Baricella, assieme a Malalbergo ed assieme a
Molinella,
sono
riferimento
Comuni
terminale
che,
della
diciamo
così,
Provincia
e
fanno
sono
da
riverse
verso la Provincia di Ferrara.
Quando parliamo di infrastrutture e in questo caso
di viabilità, chiaramente dalla lettura dei documenti ci
sono una serie di interventi definiti, di programmazione
abbastanza codificata. Mi preme sottolineare la scienza
di una questione, che riguarda la San Donato. Tutte le
strade provinciali sono state investite in qualche modo
da
forme
di
integrazione,
qualificazione,
miglioramento,
sistemazione,
collegamenti
assetti stradali, autostradali etc., San
ne
parla.
importante
La
San
Donato
ovviamente
collegamenti,
ecco
il
Baricella,
Minerbio
importante,
sulla
interessanti
dal
è
che
una
a
punto,
e
quale
punto
di
vari
per
sono
vista
con
Donato non se
strada
provinciale
tutt’oggi
Molinella,
ci
ampliamento,
manca
esempio
area
fermenti
delle
in
di
zona
abbastanza
piuttosto
prospettive
industriali anche per certi versi, manca un collegamento
con il casello autostradale di Altedo. Non esiste forma
di collegamento che faccia in qualche modo realizzare
questo tipo di rapporto. Così come è importante riuscire
a
realizzare
un
altro
sistema
di
comunicazione
con
l’area ferrarese-ravennate perché siamo per l’appunto al
punto terminale. Sembrerebbe quasi che alla fine della
Provincia tutto si debba fermare, mentre invece 50 metri
oltre agli argini del Reno c’è un’altra Provincia che ha
altri interessi commerciali, altri interessi industriali
INCONTRO del 19 febbraio 2002
55
BOZZA NON CORRETTA
che
può
sviluppo
essere
ovviamente
per
territorio.
relazioni
il
tra
il
un
nostro
volano
Quindi
sistema
importante
quale
di
sistema
viario
e
di
quello
esistente o comunque già in fase di potenziamento della
Provincia di (Ferrara). Noi pensiamo che la San Donato
sia naturalmente rivolta verso l’area argentana e quindi
essere in qualche modo un sistema di comunicazione con
il territorio ravennate, il territorio ferrarese. Quindi
occorrerebbe, occorre evidentemente andare a definire un
progetto,
una
progettualità
che
faccia
riferimento
a
queste problematiche.
La
sintesi
riguarda
mi
impone
anche
una
le
seconda
risorse.
riflessione
Quando
che
facciamo
programmazione a questi livelli ci rendiamo conto che
determiniamo dei poli di attrazione dello sviluppo. Poli
di
attrazione
particolari
nuovi
dello
aree
del
sviluppo
territorio
insediamenti
significa
si
che
in
concentreranno
dei
residenziali
e
produttivi,
quant’altro. Quindi nuove risorse per gli Enti locali.
La
condivisione
di
significa
stare
sviluppo
compatibilità.
Non
ci
un
piano
dentro
possono
programmatico
ovviamente
essere
a
Comuni
di
delle
che
non
hanno o che abbandonano l’idea di una qualche forma di
sviluppo a favore di altri Comuni che invece per ragioni
che
sono
storiche,
che
sono
ovviamente
definite
dal
tempo, che sono ubicate in particolari zone geografiche
strategiche per lo sviluppo, ma diano poi alla fine una
disponibilità
di
risorse
tali
da
poter
soddisfare
pienamente qualsiasi bisogno della popolazione. L’idea,
per l’appunto, di area metropolitana presuppone la messa
in campo di forme e di accordi d’area che siano in grado
di ragionare sulla ridistribuzione delle risorse, perché
altrimenti nessuno ci sta a vedersi in qualche modo
come
forma
dire
di
vogliamo,
Ogni
–
forviato,
sviluppo
che
però
popolazione,
lasciato
fuori
compatibile,
i
introducono
Baricella
ha
da
tutto
temi
una
qualche
quello
delle
–
che
risorse.
cinquemila-seimila
INCONTRO del 19 febbraio 2002
56
BOZZA NON CORRETTA
abitanti, deve rispondere in termini di servizio alla
propria popolazione, ha bisogno di risorse, le risorse
arrivano
ovviamente
anche
da
queste
forme
di
insediamento. C’è bisogno di una politica che metta in
campo
norme
capaci
di
redistribuire
questo
tipo
di
risorse.
Finisco.
per
queste
Credo che il tema del trasporto pubblico
aree
che
sono
all’interno
della
Provincia
siano fondamentali. L’aria nostra non è particolarmente
diversa
da
quella
di
Granarolo
che
ha
adottato
le
delibere per il traffico, una delle ragioni per cui non
ci siamo azzardati a mettere in campo una qualche forma
di iniziazione perché da Baricella non ci si muove se
non
attraverso
domenicale
non
il
mezzo
esiste,
pubblico.
se
non
in
Il
mezzo
forma
pubblico
assolutamente
insignificante per la popolazione, e quindi ovviamente
occorre anche pensare a forme di collegamento pubblico.
Non
abbiamo
la
ferrovia,
quindi
la
San
Donato
è
attraversata unicamente da gomma; quindi come potenziare
il
trasporto
pubblico
su
gomma
aumentando
la
rete,
allargando quindi il capolinea verso altre destinazioni
più distanti dal centro urbano di Baricella.
MODERATORE
che
stiamo
– A Baricella vorrei dire, come saprà,
cercando
di
lavorare
per
area
anche,
cioè
oltre i temi, e questa roba qua va apportata anche lì.
(BOTTI) – Sarò brevissima perché vedo che ormai il
pubblico
è
stanco
e
perché
abbiamo,
come
agenzia
trasporti pubblici, abbiamo lasciato comunque agli atti
una
nota.
aspetti
Mi
di
preme
semplicemente
condivisione
far
rilevare
innanzitutto,
cioè
alcuni
sugli
obiettivi di queste politiche, della mobilità, che sono
di miglioramento della qualità ambientale, degli impatti
appunto
derivanti
soprattutto
dal
traffico
privato,
e
quindi dalla scelta di privilegiare e di trovare forme
per sostenere, incrementare, sviluppare la mobilità col
mezzo collettivo. Su questi aspetti la Regione non ha
cominciato ieri a dare orientamenti e la Legge Regionale
INCONTRO del 19 febbraio 2002
57
BOZZA NON CORRETTA
30
appunto
definisce
quali
sono
i
cardini
di
queste
politiche non tanto per gli aspetti di programmazione
pianificazione che competono ad un altro strumento che è
il
PRIT,
ma
per
soprattutto,
quanto
attiene
l’utilizzo
proprio
anche
la
gestione
di
risorse,
l’individuazione appunto dei soggetti e l’attivazione di
quei
momenti
appunto
di
programmazione
comune
che
attraverso la Legge 30 si sono sostanziati in accordo di
programmi,
in
questi
ultimi
sette
anni
direi,
che
avevano al centro proprio questo obiettivo.
Credo che la novità, che io vorrei che venisse anche
in
qualche
modo
dell’agenzia
ripresa
e
richiamata,
naturalmente,
io
richiamata
per
nei
conto
documenti
ufficiali, che sta in questi accordi di programma 20012003, che rappresentano una fase transitoria verso la
liberalizzazione di settore, che mettono al centro il
tema della qualità del servizio, sia su ferro - su cui
la gestione ha una autonomia diretta - che su gomma,
venissero ripresi maggiormente. Si tratta anche appunto
di confrontarci ulteriormente, anche se la Provincia ha
sottoscritto
Regione,
l’accordo,
al
Comune
di
quindi
ha
Bologna,
preso
gli
insieme
altri
alla
Comuni,
una
serie di impegni, si verificasse che quanto contenuto in
quegli
accordi
eventualmente
della
venisse
sviluppato,
costituzione
esattamente
in
recepito
particolare
dell’agenzia
locale
ed
il
discorso
della
mobilità
che è un impegno preciso appunto della Provincia che può
consentire
forme
di
proprio
gestione:
il
discorso
le
forme
dello
per
sviluppo
quanto
delle
riguarda
il
trasporto pubblico su gomma, l’innovazione dell’offerta
a
fronte
ferroviario
di
entrata
in
vigore
anche
del
servizio
metropolitano.
Chiudo
qui
questa
premessa
che è anche troppo lunga appunto data l’ora
. I punti su cui si sono sviluppate le osservazioni
riguardano una parte che ha sviluppato sicuramente molto
meglio
Buonaiuti,
all’entrata
in
sul
vigore,
discorso
diciamo
di
così,
dare
del
rilievo
servizio
INCONTRO del 19 febbraio 2002
58
BOZZA NON CORRETTA
ferroviario
regionale,
ferroviario
alcuni
metropolitano
aspetti
su
cui
sul
servizio
stiamo
facendo
verifiche, delle varie schede che erano allegate, perché
per esempio il fatto che in molti casi la gestione di
questo servizio sia della FER, forse si tratta di una
fase in cui non era ancora perfezionato l’aggiornamento
del
documento.
Ancora;
anche
in
questo
settore,
prefigurare il modello di gestione per quanto riguarda
le
piccole
anche
stazioni.
Attenzione
all’inquinamento
ferroviario
che
si
dovuto
pone
agli
al
aspetti
rumore
proprio
in
relativi
del
traffico
funzione
di
una
intensificazione del servizio.
Una
cosa
che
vorrei
sottolineare,
oltre
alla
questione dello sviluppo e dell’attenzione alla mobilità
ciclistica, che la Regione in qualche modo ha dato anche
se non siamo ancora in presenza di un piano organico di
reti infraprovinciali, possiamo chiamarli così, ecco il
punto però che io vorrei soprattutto sottolineare è il
discorso della accessibilità all’area urbana centrale.
Questo
è
un
nodo
assolutamente
delicato.
Ci
sono
alcuni
preso
attraverso
questi
critico,
impegni
che
accordi.
La
assolutamente
la
Provincia
ha
disponibilità
ad
approfondire c’è su tutti i tavoli che vorremo da parte
dell’Agenzia, che è sicuramente prioritariamente della
Regione
in
quanto
istituzione
che
l’agenzia
locale
appunto potrà dare il suo contributo, su questi temi, e
la
cosa
che
mi
preoccupa,
su
cui
vorrei
avere
un
chiarimento, non so se in questa sede, è il discorso di
piano
urbano
della
mobilità.
Non
mi
sembra
ancora
chiarito il ruolo, il livello di approfondimento, cioè
quanto
compete
esattamente
a
questo
strumento.
È
un
piano appunto stralcio si è detto del P.T.C.P.. Quali
altri
contenuti
momento
in
anticipa
questo
o
cui
segue
documento
si
pensa
si
sviluppa
o
è
che
debba
come
parallelo
preliminare?
Mi
sviluppare
piano
nel
stralcio
ed
all’approvazione
di
sembrerebbe
appunto
INCONTRO del 19 febbraio 2002
59
BOZZA NON CORRETTA
opportuno che in questa fase si chiarissero anche questi
aspetti.
MODERATORE – Io ringrazio tutti moltissimi. Confermo
adesso che, andando a mangiare qualcosa adesso, sulle
tre
e
mezzo
siamo
relativi
ai
mattina;
concludo
qui
progetti
per
che
il
eventuali
abbiamo
approfondimenti
illustrato
dibattito
di
questa
questa
mattina
semplicemente avvertendovi che noi abbiamo la necessità
di
raccogliere
osservazione,
potere
nel
commento
seconda
cioè
mese
fase
va
prima
commento,
delle
si
avremo
una
di
in
ancora
entro
aprile
vostre
di
vostra
la
fine
poi
consultazione
montagna,
si
il
di
tempo
per
tempo
la
pensiamo,
poi
alla
fine
e
per
va
aree,
in
meno
ascoltato,
queste
considerazioni
e
come
delle
il
per
primo
fare
una
sapete,
e
però
quindi
che
un
pianura…
affinare,
diventa
scritta,
marzo,
potere
segnalazione
burocratico,
di
affrontare
posizioni,
prepariamo
prime
osservazione
quindi
se
non
cose
che
processo
sulla
più
base
di
abbiamo
fatto
insieme
pomeriggio,
penso
che
cominciate a formulare delle…
(L’INCONTRO VIENE SOSPESO)
(L’INCONTRO VIENE RIPRESO)
(INTERVENTO
???)
–
Buon
in
un’ora e mezza ce la caviamo, ad approfondire un po’
soprattutto gli studi progettuali che abbiamo fatto e
che non sono compresi nel quadro conoscitivo.
Abbiamo detto più volte che il quadro conoscitivo
non è una cosa statica, (non è???) una cosa dinamica, e
noi
vorremmo
che
pianificazione
poi
alla
ne
fine
uscisse
di
questa
arricchito
fase
sia
per
di
i
contributi che nascono dal dibattito, dal confronto con
i
Comuni
e
i
partecipanti
alla
Conferenza,
ma
anche
prendendo su’ ulteriori risultati di studi e ricerche
che stiamo facendo.
Recentemente
abbiamo
chiuso
questo
affronto
–
diciamo così - sulla trasversale e sulla intermedia, non
INCONTRO del 19 febbraio 2002
60
BOZZA NON CORRETTA
però in tempo da poter mettere i risultati nel quadro
conoscitivo, quindi nel quadro conoscitivo questi dati
non
li
cosa
avete,
quindi
comunque
noi
abbiamo
presentarvi
i
pensato
fosse
risultati
di
buona
queste
operazioni. Ce li illustra Claudio, vai pure.
(CLAUDIO)
pochino
–
Allora,
l’assetto
il
quadro
che
strategico
vedete
della
è
un
mobilità
metropolitana in cui si può cogliere la sovrapposizione
fra
le
linee
principali
del
ferro
con
direttrici
direttrice che
tutte
le
stazioni
infrastrutturali,
e
le
principale
- come qui si può ben vedere
- sono la
traversale di pianura, che va da San Giovanni fino a
Medicina, e le sue ricadute sul sistema autostradale che
avvengono
ad
ovest
di
Bologna
in
corrispondenza
del
casello di Crespellano e ad est in corrispondenza del
casello
di
Castel
San
Pietro.
Questa
è
un’asse
di
viabilità storico della Provincia di Bologna che è stato
riconosciuto
dovrebbe
dal
essere
PRIT
e – come dicevo in mattinata –
portato
allo
standard
progettuale
attuativo del terzo CNR, ossia due corsie per senso di
marcia.
Nello
sviluppare
questo
progetto
abbiamo
riscontrato, anche con i colleghi della Viabilità, il
problema di trovare un giusto equilibrio e rapporto con
l’attuale trasversale di pianura che, come dicevo, è una
strada che è nata e si è sviluppata a partire da tratti
di
strada
intercomunali,
constatando
che
un
eventuale
potenziamento in sede in alcuni tratti, non in tutti,
comporta la realizzazione di fasce infrastrutturali per
poi servire tutte le abitazioni che sono collocate di
fianco a questa strada.
Per
questo
motivo,
nell’andare
avanti
con
la
progettazione, insomma questa non è una progettazione,
questa è una individuazione di tracciati, si è capito
che in realtà la trasversale di pianura e quest’altro
asso, terzo CNR, costituiscono due sistemi che devono
funzionare in modo integrato, uno per il trasporto, uno
INCONTRO del 19 febbraio 2002
61
BOZZA NON CORRETTA
per
i
grandi
collegamenti,
collegamenti
di
poli
principali per le intersezioni nelle grandi direttrici,
e l’altro per permettere a questo sistema di qualità più
elevata
di
collegare,
di
distribuire
sul
territorio
efficacemente il traffico. Per cui il progetto è venuto
via via evolvendo e se vediamo la trasversale abbiamo
individuato
praticamente
due
percorsi
che
si
intersicano. La priorità ovviamente qual è? È quella di
completare da subito la trasversale di pianura. Questo è
il
punto
cruciale,
però
avendo
presente
le
caratteristiche progettuali che debbono corrispondere a
quest’asse infrastrutturale. Qui è presente il Comune di
Sala Bolognese per fare un esempio dei problemi… che la
mancata risoluzione del nodo trasversale ed asso terzo
CNR
comporta,
vorrei
l’attraversamento
alcuni
anni
viabilità
pianura,
perché
c’è
locale
in
e
le
rilevantissimi
incrocio
la
di
molto
non
da
anche
pericoloso
Da
tra
la
traversale
di
riusciva
a
in
sarebbero
pesanti
esempio
Bolognese.
della
si
fare
per
Sala
potenziamento
opere
con
di
viabilità
problema
caso
trasversale
prendere
dell’abitato
un
questo
proprio
risolvere
sede
della
state
opere
impatti
ambientali.
Allora il fatto di vedere una volta per tutte quale sarà
la sorte finale di questa strada, che se valutata non
può
essere
consentirà
altro
di
che
rimanere
apportare
alla
la
strada
intersezione
attuale,
le
dovute
migliorie ritenendo di non avere in questo modo gettato
via
denaro
specifica,
pubblico,
e
ma
consegnando
finalizzandolo
ad
un
tracciato
ad
un’opera
in
variante
quello che sarà lo sviluppo futuro.
(PARTECIPANTI CHE INTERVENGONO FUORI MICROFONO)
Allora, il vecchio tracciato è quello che ovviamente
vedete con la grana più sottile, e parte… ci spostiamo
un
po’
a
sinistra…
Crespellano,
è
ecco,
realizzata
qui
una
vediamo
variante
che
arriva
delle
da
località
delle Budrie, che verrà realizzata immediatamente dalla
Provincia
con
caratteristiche
di
quarto
CNR.
Questa
INCONTRO del 19 febbraio 2002
62
BOZZA NON CORRETTA
arriverà sulla circonvallazione di San Giovanni, più a
nord, sulla circonvallazione di San Giovanni che è stata
realizzata
della
in
una
Persicetana,
rimette,
parte
versione
ecco,
dalla
più
nella
stretta
parte
Persicetana,
in
direzione
alta,
e
qui
si
parte
l’attuale
trasversale di pianura. Il nuovo asse invece si stacca
dal
punto
dove
c’è
stato…
dove
è
previsto
il
potenziamento quarto CNR, si rimette in un tracciato che
comunque
quindi
è
lo
già
previsto
riutilizza,
dal
e
P.R.G.
quindi
di
a
San
Giovanni,
ritornare
sulla
trasversale. Dopodiché il potenziamento in sede non è
più possibile, perché si finirebbe dentro l’abitato di
Sala e si arriva in variante.
(PARTECIPANTI CHE INTERVENGONO FUORI MICROFONO)
L’abitato di Sala è qui, viene qui a destra, è lì;
e quindi ci si porta più a nord.
(PARTECIPANTI CHE INTERVENGONO FUORI MICROFONO)
È una variante ravvicinata locale, non è possibile.
Il primo varco possibile, qui c’è anche la teoria di
mantenere i varchi nel territorio, lo si trova da sud
dove siamo passati. Per cui…
(PARTECIPANTI CHE INTERVENGONO FUORI MICROFONO)
Sì, beh, questo… Noi abbiamo fatto dei tracciati,
ovviamente questi tracciati che abbiamo qui individuato
ci
sono
serviti
per
fare
valutazione
di
massima
dei
costi, perché – vi dicevo – dobbiamo vedere le priorità,
mettere tutto in fila; nell’approfondimento progettuale
si potrà scegliere quale dei due è più opportuno. Mon è
il nostro compito progettare le strade, ci sarà poi chi
dovrà farlo, però noi abbiamo individuato alcuni varchi
che sono possibili. Individuazione di un varco vuol dire
far passare una strada con sessanta metri di rispetto da
una
parte
dall’altra,
questo
più
o
meno
è
stato
il
concetto. Ti garantisco che è molto difficile. Questa
individuazione l’abbiamo fatta utilizzando foto aeree,
foto catastali, per vedere anche i punti di attestazione
dei fondi agricoli, per cercare sempre, ove possibile,
INCONTRO del 19 febbraio 2002
63
BOZZA NON CORRETTA
di collocare la strada nei punti di confine fra le varie
proprietà
e
non
certamente
per
attraversarle.
Però,
ripeto, sono tracciati. Ad ovest di Sala Bolognese si
rincrocia
l’attuale
traversale
di
pianura
all’intersezione con la padulese, dove - secondo diciamo
il tipo di intersezione che abbiamo pensato - risulta
compatibile, con ancora una volta con le proposte che
fanno
i
Comuni,
intersezioni
Ricordo
di
anche
sempre
potenziare,
rotatorie
che
il
PRIT
di
realizzare
sull’attuale
traversale.
della
Regione
individua
l’incrocio a rotatoria come una soluzione ottimale fin
tanto
i
questo
livelli
tipo
passando
di
di
soluzione.
sopra
padulese,
ci
traffico
la
si
consentano
In
rotatoria
sposta
di
perseguire
corrispondenza
quindi,
dell’incrocio
con
invece
a
sud
la
dell’attuale
trasversale, perché si è rilevato che il varco è più
aperto, si riesce a passare a più distanza dalle case, e
si rimane al sud, si oltrepassa il Reno, si rientra in
territorio di Argelato e ci si riconnette direttamente
con il progetto della bretella, bretella di Funo che fu
progettata in rapporto alla lungo Reno, sempre parliamo
di tracciati ovviamente, e quindi si viene a riprendere
il nodo dell’intersezione lungo Reno, bretella di Funo.
Dopodiché ovviamente ci si attesta sul percorso della
bretella di Funo e si utilizza tutto il progetto, cioè
lo studio che fu fatto a suo tempo fino ad arrivare alla
Porrettana, quindi ancora oltre. Alla Porrettana, qui è
possibile quasi generalmente, però anche in questo caso
rispetto
alla
importante
aver
gestione
chiarito
ordinaria
che
il
della
strada
è
progetto
rimane
in
questo punto perché ci sono proposte, ci sono richieste
di sviluppo da parte di imprese agricole, da parte di
società
che
pianura,
è
strada,
vogliono
importante
perché
anche
accedere
sapere
chi
alla
qual
intende
è
trasversale
il
futuro
investire
in
di
della
queste
aree ha delle risposte che servono per programmare la
propria attività. Quindi si rimane circa in sede fino
INCONTRO del 19 febbraio 2002
64
BOZZA NON CORRETTA
alla intersezione con la lungo Savena, che vedete questo
vermicello giallo e nero, dopodiché parte un tracciato
che
è
quello
hanno
che
vedete
previsto,
è
dell’attraversamento
superiore,
che
previsto
di
Budrio,
è
in
quello
quello
che
potenziamento
di
cui
parlava
questa mattina anche il Sindaco. Questi sono gli stralci
in
variante
alla
trasversale
per
il
superamento
di
Budrio. In questo caso nasce poi un problema, perché ci
pare
di
capire,
colleghi,
che
i
dovremo
tracciati
discuterne
che
sono
con
qui
i
nostri
proposti
come
categoria di quarto CNR possono avere difficoltà poi a
ritornare
ad
essere
potenziabili
alla
categoria
superiore. Quindi bisogna in alcune parti fare verifiche
progettuali
anche
sull’attuale
progettazione
per
renderla compatibile con quella futura. In particolare
il rientro sulla strada, sulla vecchia strada, nel punto
in cui era previsto, è proprio a fianco di edifici che
renderebbero impossibile qualsiasi futuro potenziamento.
Qui non si vede più bene, ma Budrio finisce circa al
tratto E.
(PARTECIPANTI CHE INTERCENGONO FUORI MICROFONO)
Il pezzo di aggiramento di Budrio al quarto CNR ed è
rientrato
nelle
finanziamenti…
comunque
una
priorità
di
cui
parte
regionali
parlava
che
si
anche
l’ingegner
fa,
ci
vuole
di
Luminasi.
È
avvertenza
a
farla in modo che sia poi utilmente potenziabile anche
per l’altro progetto. Dopodiché, ad esempio dal punto E,
l’attuale progettazione prevede un ritorno diretto sulla
vecchia
trasversale,
quella
che
vedete
più
sottile.
Questo è un pezzo che dal nostro punto di vista è da
discutere
perché
potenziamento
in
non
sede
sarebbe
per
tutto
poi
il
possibile
tratto
da
E
il
a
F
perché è completamente circondato da case, da santuari,
è assolutamente impossibile potenziarlo, per cui occorre
vedere
Budrio
se
non
è
sufficiente
rimettendosi
chiudere
direttamente
la
variante
sulla
di
vecchia
INCONTRO del 19 febbraio 2002
65
BOZZA NON CORRETTA
trasversale, non fare altre opere che potrebbero essere
anche inutili al momento.
Al punto F si ritorna sulla rotatoria attualmente
esistente
Fontana
a
Villa
si
tracciato
Fontana,
ritorna,
attuale
sopra
della
potenzia
aggirando
arrivare
all’attuale
per
chi
conosce;
questa
di
conclusione
Villa
rotatoria,
trasversale.
l’abitato
a
Si
aggira,
Medicina
della
nel
si
fino
ad
trasversale
di
pianura.
Da
quel
trasversale,
punto
in
parliamo
poi
di
non
parliamo
variante
alla
più
San
di
Vitale
e
questa variante alla San Vitale anche questa è entrata
nel piano…
(PARTECIPANTI CHE INTERVENGONO FUORI MICROFONO)
Medicina
è
questa,
quindi
nel
punto
H
incrociamo
credo la Trentola, la strada provinciale Trentola, al
punto
I
incrociamo
Montanara,
che
potenziamento
Luminasi.
la
anche
al
strada
questa
è
discorso
Quindi
qui
ex
stata,
che
stiamo
statale
è
Selice-
prevista
faceva
in
l’ingegner
entrando,
siamo
nella
Provincia di Imola e passiamo nella (inc.).
L’altro tratto che pur viene finanziato nel piano di
investimenti regionale, è il ritorno della trasversale
di pianura fino al castello di Castel San Pietro con la
nuova San Carlo.
Il
tratto
finanziamento
Poggio
attualmente
oggetto
è
quello
che
chiude
Piccolo,
circa
in
quel
potenziamento,
come
prevede
il
di
progettazione
sulla
rotatoria
punto.
PRIT
Un
al
di
eventuale
terzo
CNR,
dovrebbe rivedere il potenziamento a partire dal casello
e tutto il pezzo anche a monte.
Questo è più o meno il tracciato che abbiamo visto
possibile
per
la
tracciato
che,
come
chiude…
adesso
Crespellano,
riconnette
ma
con
qui
trasversale.
dicevo
non
chiude
la
è
su
Rispetto
questa
mattina,
evidenziata
la
Crespellano
pedemontana,
a
quindi
questo
arriva
chiusura
e
da
e
su
lì
si
costituisce
un
INCONTRO del 19 febbraio 2002
66
BOZZA NON CORRETTA
grande itinerario di supporto a tutto lo sviluppo del
territorio
bolognese
e
anche
romagnolo,
c’è
questo
tracciato, poi potrebbe, dovrebbe anche essere studiato
in
termini
financing
di
per
possibilità
vedere
se
di
può
pedaggio,
avere
di
anche
proget
sviluppi
in
termini di autofinanziamento. Questo è anche uno degli
obiettivi
di
lavoro
su
cui
siamo
ancora
impegnati.
Questo è più o meno quanto proponiamo agli studi e alla
valutazione dei Comuni.
Per
quanto
riguarda invece il tratto, la ricaduta
sul casello di Crespellano, il problema della via Emilia
sollevato
siamo
Comune
in
questa
corso…
di
mattina
stiamo
Crespellano
dal
Sindaco
studiando
ha
il
di
Crespellano,
quadro
presentato
una
perché
il
proposta
di
variante anche al nostro P.T.C.P., al nostro quadro, per
vedere la possibilità di studiare una variante alla via
Emilia che scavalchi l’abitato di Ponte Samogia.
(PARTECIPANTI CHE INTERVENGONO FUORI MICROFONO)
Il preliminare prevede il collegamento, terzo CNR,
direttamente
si
va
ad
infilare
su
quella
che
è
già
l’attuale variante delle Budrie, nel frattempo si sta
attuando
la
variante
di
Ponte
Samogia,
la
variante
locale di Ponte Samogia che collega la provinciale delle
Budrie
con
la
via
Emilia.
Si
cercherà,
appunto
nell’ambito di questo progetto che può vedere anche il
prolungamento
della
via
Emilia,
insomma
una
variante
alla via Emilia locale, di connettere in modo molto più
efficace questo asse nord sud che viene comunque pagato
dalla società Autostrade, che arriva sulla via Emilia,
con l’asse che viene attualmente finanziato nell’ambito
dei lavori dell’alta velocità, proprio per almeno fare
in
modo
che
questo
traffico
non
vada
a
gravare
direttamente come intersezione della via Emilia, ma che
sulla via Emilia ci arrivi solo il traffico che ha per
destinazione la via Emilia.
È
un
lavoro
in
corso,
credo
che
potremo
renderlo
disponibile per le valutazioni nel giro di venti giorni,
INCONTRO del 19 febbraio 2002
67
BOZZA NON CORRETTA
perché siamo già a buon punto. Questa è una cosa che ci
è
stata
richiesta
anche
in
un
incontro
congiunto
dell’Assessore Regionale con i Sindaci di Anzola e il
Sindaco
di
Crespellano
ed
anche
l’Assessore
per
la
Viabilità della Provincia. Quindi questo diciamo che è
in corso.
Questa carta comunque consente di vedere tutte le
infrastrutture che sono progettate…
(PARTECIPANTI CHE INTERVENGONO FUORI MICROFONO)
I
numerini
corrispondono…
Allora,
i
colori
corrispondono al fatto che sia un potenziamento in sede,
colore rosso, o un potenziamento in sede, colore verde,
o un nuova sede, che è il colore rosso. In alcuni casi
si vede il colore rosso contornato dal verde perché vuol
dire che si fa prima il tratto nuova sede, il quarto
CNR,
e
poi
viene
successivamente,
dovrebbe
successivamente essere potenziato.
I
numeri
trovati
corrispondono
nella
al
cartellina,
database
questo,
in
che
cui
vi
è
siete
possibile
appunto vedere qual è la direttrice, qual è rango che
viene
segnato
dal
PRIT,
di
quale
tratta
si
parla,
descrizione breve dell’intervento, se è finanziato o chi
lo
dovrebbe
finanziarie,
i
tempi
di
realizzazione
presumibili.
Per quanto riguarda i tempi di realizzazione, devo
dire a chiarimento che noi abbiamo dato alcuni tempi.
Dove
state
sapevamo
fatte
con
precisione
l’abbiamo
messo,
che
le
però
opere
i
sarebbero
tempi,
cioè
le
scansioni temporali che abbiamo assunto per fare poi la
simulazione
a
tutti
gli
scenari
sia
di
sviluppo
che
trasportistici sono il 2005, il 2011 e il 2015.
(PARTECIPANTI CHE INTERVENGONO FUORI MICROFONO)
Anche
le
date
che
corrispondono
alle
date
sono
di
ritenute
certe
finanziamento,
in
realtà
quindi
sono
tutte date abbastanza aleatorie, comunque raccogliamo il
suggerimento,
cercheremo
di
precisare
meglio,
cioè
quello che corrispondono a scenario da quella che è una
INCONTRO del 19 febbraio 2002
68
BOZZA NON CORRETTA
data prestabilita o quanto meno una data che sia base di
un accordo.
Non
so
excursus
se
su
può
tutte
essere
le
opportuno
opere
che
fare
sono
anche
un
previste
in
Provincia oppure ognuno avrà potuto vedere le sue o non
so se c’è una richiesta.
(PARTECIPANTI CHE INTERVENGONO FUORI MICROFONO)
Mi
piacerebbe
dell’intermedia
quadro
per
strada,
solo
anche
storicamente
abbiamo
era
ancora
questo
disegno,
su
questo
funzione
di
questa
su
richiamare
che
parlare
anche
visto
dovuta
la
essere
al
un
una
territorio
attimo
strada
che
bolognese,
che
ancora non è stata fatta, ma che i Comuni autonomamente
stanno anche mettendo in atto.
Cominciamo dalla Persicetana. Quella che si vede è
la padulese, ancora. In questo caso noi vediamo questo
pezzo
di
prevista
strada
una
che
parte
rotatoria,
dalla
che
va
a
Persicetana,
nord
su
dove
una
è
strada
esistente del Comune di Sala Bolognese, parte credo di
Sala Bolognese e parte di Calderara, e quindi a seguito
della soppressione del passaggio a livello è previsto un
cavalcavia, è semplicemente una razionalizzazione di una
strada
che
esistente.
vediamo
a
Questa
nord,
che
arriva
è
alla
quella
zona
di
Sala
industriale
Bolognese,
mista a Sala Bolognese e Calderara, insomma un po’ di
entrambi,
dopodiché
è
già
previsto
nell’ambito
degli
strumenti urbanistici - è un po’ concordato anche tra i
due
Comuni
strada
che
funzionale
confinanti
qui
al
si
-
vede
traffico
un
potenziamento
con
una
locale,
gobba
fino
di
per
ad
questa
renderla
immettersi
nell’attuale incrocio della padulese. Questo è un pezzo
di padulese che è stata fatta come variante del Comune
di
Calderara,
dopodiché
si
riparte
con
una
strada
esistente che mi risulta in potenziamento da parte del
Comune di Calderara che serve e che potrà – a spese del
Comune
a
questo
punto
–
arrivare
fino
a
servire
INCONTRO del 19 febbraio 2002
69
BOZZA NON CORRETTA
l’abitato di Longara, eliminando una situazione di forte
pericolosità.
Ci spostiamo a destra. L’intersezione dovrebbe, non
so se poi il progetto è andato avanti esattamente in
questo modo, dovrebbe servire direttamente all’abitato
di Longara, costituisce una variante anche di una zona
che
aveva
anche
difficoltà
e
pericolosità
per
il
traffico, poi si infila nella zona del fiume Reno, si
avvicina
all’alveo
dove
modalità,
nel
più
punto
lo
scavalca,
stretto
che
con
si
queste
individua,
ed
arriva a sud dell’abitato del Trebbo in Comune di Castel
Maggiore, dove qui è previsto un’altra intersezione con
l’attuale
via
Lame,
strada
di
traffico
metropolitano,
perché porta gran parte del traffico del (centese) in
direzione di Bologna e qui nell’ambito dello sviluppo
della lottizzazione, tutta questa area che voi vedete
bianca, dove c’è scritto “lotto”, è previsto lo sviluppo
dell’abitato del Trebbo, l’unica zona ad espansione che
è
previsto
l’ultimo
condizionata
piano
dalla
regolatore,
realizzazione
che
di
però
è
queste
infrastrutture. Tutta quest’area. Quindi qui si ritorna
sulla
via
del
Trebbo,
credo
che
si
chiami
via
di
Corticella, a seconda di che Comune lo si consideri, e
qui proseguendo, con un potenziamento in sede, si viene
ad intersecare la via Colombo, che è questa riga azzurra
che vedete salire da Bologna. La lungo Reno, invece è
quella che parte, che viene lì accennata, che prosegue
verso nord. Questo sarebbe il primo tratto in qualche
modo
dell’intermedia.
Il
secondo
tratto
lo
facciamo
partire invece dalla rotatoria più su della Galliera,
quella che si sta realizzando attualmente nell’abitato
di Primo Maggio, eventualmente anche con collegamenti e
scambi quando ci sarà con la lungo Reno, dove da qui si
utilizza una strada, un sotto passo già esistente, si
arriva in via di Vittorio, in Comune di Castel Maggiore,
è previsto un sistema di incrocio rotatorio con la via
Saliceto
attuale,
e
qui
l’opera
più
pesante,
più
INCONTRO del 19 febbraio 2002
70
BOZZA NON CORRETTA
importante
che
viene
fatta,
lo
scavalcamento
dell’autostrada fino ad arrivare alla zona industriale
di Cadriano.
Devo dire che questo tracciato in questa parte sarà
molto difficile da realizzare poiché una zona che lì è
individuata, un settore territoriale, è stato soggetto a
tutela
da
parte
della
Soprintendenza,
quindi
è
molto
difficile riuscire a proseguire. Qui a destra.
Ecco, vedete questo punto, questo triangolo ad est
della
zona
industriale
di
Cadriano?
È
tutelata
dal
(convincolo) del Soprintendente, per cui abbiamo anche
sviluppato un ragionamento alternativo che poi si può
riconnettere
oppure
può
in
corrispondenza
andare
direttamente
dell’attraversamento,
dentro
Corticella
che
sarebbe questa zona bassa, proprio per evitare due cose:
uno, questa difficoltà, e l’altro anche il fatto che le
costruzioni che comunque si sono sviluppate lungo questo
tracciato
hanno
reso
problematica
l’efficienza
e
la
sicurezza di questa strada. Voi vedete quante svolte,
quante emissioni, probabilmente se il flusso di traffico
è
consistente
molto
quest’opera
asfittica,
l’abbiamo
può
confrontata
non
con
diventa
un’opera
valere
la
un’ipotesi
che
pena.
che
nasce
Per
si
cui
sviluppa
maggiormente in Comune di Bologna più a sud, e di cui
comunque abbiamo valutato i costi. Dopo le due opere si
riconnettano, passano a nord dall’abitato di Quarto ed
arrivano
fino
praticamente
alla
tutti
lungo
questi
Savena.
centri
Quindi
che
vedete
vengono
che
toccati
sono zone industriali, sono zone che hanno problemi di
collegamento anche con mezzi pesanti, hanno traffico di
autocarri, di camion, e quindi in momenti… per questo
dicevo stamattina che va vista anche un po’ la relazione
i
lavori
della
tangenziale,
l’efficienza
della
bisognerebbe
pensare
struttura
di
cioè
i
momenti
primaria
mettere
in
va
atto
in
in
cui
crisi,
qualcosa
alternativo per non rimanere completamente intasati.
di
INCONTRO del 19 febbraio 2002
71
BOZZA NON CORRETTA
Questa è una valutazione che abbiamo fatto un po’ di
anni fa, adesso non vorrei dare dei dati, comunque penso
che fosse significativa, vado a memoria, nell’ordine del
15-20 percento. Mentre la trasversale di pianura si pone
a
una
distanza
tale
che
è
più
un
asse
di
equilibrio
territoriale di sviluppo e di riassetto strategico della
Provincia,
questa
avrebbe
proprio
una
funzione
di
supplenza alla tangenziale nei momenti di crisi, anche
se
ovviamente
avendo
la
tangenziale
non
è
stata
sviluppata in termini di grande viabilità, ma in termini
- per dare un’idea
– di quinto CNR, insomma di strada
percorribile ma non di grande accessibilità.
(PARTECIPANTI CHE INTERVENGONO FUORI MICROFONO)
Potenziamento
locale,
e
quindi
permette
di
far
vedere tutto lo schema.
(PARTECIPANTI CHE INTERVENGONO FUORI MICROFONO)
In
definitiva
sì,
sarebbe
quel
reticolo
che
era
stato posto a supporto dello sviluppo di Bologna che non
è
stato
attuato.
continua,
questa
continui
il
Va
detto
poi
che
nel
esprimo
la
potenziamento
del
momento
mia
in
cui
opinione,
nodo
si
si
tangenziale
autostradale, vuol dire che queste zone industriali che
sono
collocate,
accessibilità,
invece
che
che
si
ritroveranno
ributteranno
trovare
uno
sfogo
di
a
margini
nuovo
nord
su
ed
di
Bologna,
avere
via
d’uscita molto più libere e molto più integrate con gli
altri
distretti
produttivi;
e
Bologna
continuerà
ad
essere maggiormente intasata rispetto a questi traffici.
(INTERVENTO
???)
–
Ad
integrazione
di
quanto
ha
detto Claudio. E’ chiaro che in tutta la progettazione
di nuove strade si pone un problema abbastanza spinoso
che stiamo scontando adesso nelle valutazioni di impatto
ambientale nella viabilità previste, cioè l’inserimento
ambientale,
la
mitigazione
ambientale.
Un
tema
che
l’abbiamo posto sul tavolo e lo stiamo affrontando, in
cabina di regia, ma lo dovremo affrontare nelle norme
del P.T.C.P., è la necessità di superare - come dire -
INCONTRO del 19 febbraio 2002
72
BOZZA NON CORRETTA
il concetto di zone di rispetto dal Codice della Strada
passando
nastro,
ad
un
approccio
all’interno
di
della
strada
quale
come
ci
sta
fascia,
sia
il
come
nastro
d’asfalto che le fasce di ambientazione. Questo pone un
problema
grosso
frontisti
di
di
interferenza
espropri,
di
nei
vincoli
diritti
di
dei
servitù
o
quant’altro, ma o affrontiamo – come per altro fanno in
altre realtà europee – il tema delle strade in questo
modo,
oppure
non
riusciremo mai – perché rincorreremo
sempre le cose dopo, come abbiamo fatto a Budrio, come
abbiamo
fatto
fronte,
di
in
altri
rispettare
posti
la
–
legge
la
sul
necessità
rumore,
di
la
far
legge
sull’impatto atmosferico, la legge sui presidi idraulici
etc. etc..
Quindi
questo
importante
da
è
un
tema
affrontare,
molto
quindi
grosso
passare
e
dal
molto
nastro
d’asfalto… come dire, è un po’ come ha fatto Bologna nel
suo P.R.G., che ha dei corridoi, non ha delle strade, ha
dei corridoi all’interno del quale la strada può… tra
l’altro questo serve anche alla viabilità quando va a
fare il progetto esecutivo perché se si sposta di un
pelo
da
quello
che
è
il
tracciato
nel
progetto
definitivo, va contro poi tutta una serie di ricorsi,
etc. etc. etc..
(PARTECIPANTI CHE INTERVENGONO FUORI MICROFONO)
Ovvio, quindi il costo della strada non è più come
fa adesso la viabilità solo il nastro di asfalto. E’ la
strada,
sono
rimboschimenti.
le
Il
opere
lavoro
di
che
riforestazione,
abbiamo
fatto
di
sull’alta
velocità nel governo che si chiamava progetto integrato
d’area, quello di San Ruffillo, Rastignano San Ruffillo,
deve diventare un modo di progettazione ordinario della
Provincia e conseguentemente dei P.R.G. dei Comuni, cioè
dobbiamo creare le condizioni perché i Comuni possano
fare
queste
cose,
perché
oggi
i
Comuni
non
possono
farlo, e quindi immettendolo nelle norme del P.T.C.P. e
battendo
pari
tutti
e
tre
i
settori,
diciamo
la
INCONTRO del 19 febbraio 2002
73
BOZZA NON CORRETTA
Provincia in quanto tale, creare le condizioni perché i
Comuni
possano,
e
dargli
anche
gli
estremi
normativi
perché possono farlo, perché oggi non potrebbero farlo
con questo sistema normativo.
Quindi abbandonare le fasce di rispetto perché oggi
ti muovi solo nelle fasce di rispetto e invece
– come
dire
come
fascia
delle
acque,
–
affermare
all’interno
il
della
concetto
quale
c’è
di
la
strada
raccolta
quindi la depurazione piuttosto che… il rimboschimenti
piuttosto che la duna boscata piuttosto che le barriere
piuttosto che etc etc. etc., tutto quello che ne va al
contorno.
Qui
gli
esempi
di
Svizzera,
in Francia, ed
anche in altre realtà, sono strade che a questo punto
hanno già inglobate le proprie fasce di ambientazione.
(INTERVENTO
chiarimento.
???)
Direi
–
Più
che
che
il
una
domanda
documento
dei
è
un
Sindaci
dell’imolese di indirizzi politici del P.T.C.P. è stato
recepito al cento percento, c’è solo una piccolissima
incongruenza…
(CASSETTA 4 LATO A)… sulla stazione di Toscanella,
nella SFM, stamattina, nella presentazione di Bellinato,
non
l’ho
trovata,
mentre
l’ho
trovata
nella
carta
di
sintesi allegata al… No, non c’è l’indicazione, non c’è
la scheda, non c’è l’indicazione della fermata, che poi
sarebbe, nella gerarchia mi pare delle soste, sarebbe
una semplice fermata. Direi che proprio l’unica cosa che
riguarda l’imolese… Bisogna vedere se fa testo la carta…
io
presumo
che
faccia
testo
quella
del
documento
preliminare, insomma lì è indicata, non c’è invece nella
cartografia di Bellinato.
(INTERVENTO ???) – Sì, se posso dare una spiegazione
forse - anche in assenza di Bellinato, alla domanda può
essere
questa.
Il
piano,
diciamo,
recepisce
per
così
dire un impegno a valutare la fattibilità diciamo della
fermata.
Quindi
rispetto
a
è
quelle
un
po’
diversa
programmate
e
come
situazione
progettate.
Quindi
andare a fare una schedatura, diciamo, come se fosse una
INCONTRO del 19 febbraio 2002
74
BOZZA NON CORRETTA
decisione già presa non era del tutto coerente con il
lavoro complessivo fatto per quanto riguarda il quadro
conoscitivo rispetto alle SFM. Questa credo possa essere
la spiegazione, nel senso che è certamente interesse del
piano andare a verificare le condizioni di fattibilità o
le precondizioni, sia le precondizioni – diciamo così –
di
domanda
che
le
condizioni
di
fattibilità
tecniche
economiche. Così come all’interno del piano, anche se è
di odine e di grandezze diverse, vi è, non l’ho detto
stamattina,
ma
salvaguardia
dismessa,
comunque
per
si
esempio
Budrio–Massa
salvaguardia
vuol
dire
recepisce
del
corridoio
Lombarda,
che
una
c’è
della
che
anche
esigenza
se
un
di
ferrovia
c’è
una
interesse
ad
andare a vedere poi quanto sia ancora - diciamo così –
proponibile
e
realizzabile
un
ripristino
del
genere.
Questo mi sembra, anche se si tratta in questo caso di
un tratto di rete, non di una fermata, può fare il pari
anche con quella situazione diciamo di Toscanella, per
la quale giustamente bisogna vedere più da vicino tutta
una serie di circostanze.
(INTERVENTO
l’indicazione
preliminare,
???
sulla
poi
–
L’importante
cartografia
la
è
che
allegata
scheda
in
futuro
–
dovremo
al
si
se
c’è
progetto
possa
fare,
l’importante è quello.
(INTERVENTO
però
meglio
???)
la
cosa,
Sì,
perché
non
andare
a
studiare
basta
secondo
me
convenire sull’opportunità di studiarla. Dobbiamo tutti,
come
dire,
essere
d’accordo
che
questo
impegno
a
studiare non vuol dire una certezza a fare da subito,
perché altrimenti…
(INTERVENTO
Siccome
è
una
???)
delle
–
Però
cose
questa
che
può
cosa
m’interessa.
ingenerare
qualche
equivoco e confusione, è il fatto che noi ci si assuma
degli
impegni
ampliamento,
di
integrazione,
approfondimento
del
correzione
quadro
conoscitivo
ed
e
delle proposte, va chiarito che tutto questo va fatto
nei
limiti
dell’1
luglio,
cioè
noi
comunque
dobbiamo
INCONTRO del 19 febbraio 2002
75
BOZZA NON CORRETTA
impegnarci a chiudere la partita, la consultazione delle
proposte entro l’1 luglio, nel senso che da lì in poi ci
mettiamo a lavorare per qualche mese in modo da poter
adottare il piano ai primi del 2003.
Le proposte integrative, gli studi ulteriori vanno
seriamente temporizzate, cioè nel senso che ci prendiamo
quest’impegno
della
verifica,
bisogna
che
noi
ci
mettiamo nelle condizioni di poter rispondere a Imola su
questo entro luglio. Altrimenti si deve dichiarare con
chiarezza che la cosa ci interessa ma non per questo
piano; e la cosa mi sembrerebbe diversa. Quindi bisogna
che noi vediamo il modo di dare questo tipo di risposta,
poi vediamo.
Un’altra
cosa,
se
non
ci
sono
altre
richieste
di
chiarimento sulle cose che avete visto oggi, rispetto
alle
domande
l’atteggiamento
e
è
agli
interventi
sempre
quello
di
che
stamattina,
vi
ho
detto
all’inizio, quindi non si tratta di rispondere, perché
raccoglieremo
risposta
tutti
complessiva,
i
suggerimenti,
ma
soprattutto
poi
dopo
faremo
che
una
abbiamo
sentito le aree, cioè dopo che abbiamo viaggiato anche
sui territori per raccogliere in maniera più organica le
proposte. Quindi non è che adesso vogliamo concludere
dicendo…
(PARTECIPANTI CHE INTERVENGONO FUORI MICROFONO)
(INTERVENTO ???) – Questi tavoli che state facendo
in che modo, in che relazione stanno con la Conferenza?
Perché sarebbe abbastanza opportuno, anzi necessario che
la
Conferenza
effettivamente
è
riconosciuta
da
tutti
come una sede di confronto su questi strumenti e che i
tavoli saranno periodo delle sedi di approfondimento di
dettaglio, ma non la sede del confronto, che significa
che questo è riconoscibile da sempre, ma anche che ciò
che accade su questi tavoli viene comunque portato in
Conferenza in termini di informazione.
(INTERVENTO
???)
–
Questo
è
indubbio.
Noi
ci
avviciniamo al verbale definivo della Conferenza, cioè a
INCONTRO del 19 febbraio 2002
76
BOZZA NON CORRETTA
luglio, con due tappe successive. La prima tappa ha una
prima risposta il 31 maggio, a seguito della riunione
del
17,
18
scritto
e
19
tutto
marzo,
nel
so
che
programma,
è
complicato,
lo
ripeto,
però
quindi
è
noi
concludiamo una prima fase di approfondimenti verticali
e tematici adesso nel mese… entro i primi quindici di
marzo, poi lasciamo quasi un intero mese perché sulla
base
di
questi
rispondano
approfondimenti
come
singoli
i
singoli
partecipanti
portando
delle
loro
osservazioni, primi commenti e così via, poi cerchiamo
di
farli
funzionare
non
più
come
singoli,
ma
come
collettivi d’area.
Una cosa che non abbiamo ancora risolto è: non tutti
gli Enti sono Enti istituzionalmente portati al gruppo,
quindi
come
partecipano
scala
provinciale
a
–
voglio
queste
dire
cose?
–
gli
Questa
Enti
cosa
di
non
l’abbiamo approfondita e potremo vedere di discuterla.
Certamente, però, la risposta, la domanda di fondo che
mi faceva Rinaldi è: ma l’assemblea generale non avrà
più
occasione
informata
di
discutere
seriamente
di
qual
e
di
è
sapere,
stata
di
la
essere
discussione
delle aree? La risposta in questo caso è sì perché noi,
su tutta la partita delle aree, poi rispondiamo facendo
un’altra
assemblea
plenaria.
Però
sarebbe
utile
anche
capire come alle aree partecipano non solo i Comuni in
associazione, ma anche gli altri.
Devo dire che noi abbiamo cominciato a fare il primo
giro delle aree, anche perché ai Comuni delle singole
aree abbiamo offerto uno o due dei nostri tecnici che in
qualche modo assistano nella lettura dei documenti, nel
commento
dei
documenti,
nell’apertura
delle
carte
e
nella formazione di un’idea più puntuale delle… Quindi
siamo già partiti, abbiamo già riunito un paio d’aree.
Da qui alla fine del mese vorremmo fare altri incontri.
L’idea
addirittura
che
sta
nelle
venendo
aree
più
fuori
in
evolute,
queste
fare
una
aree,
mini
Conferenza, cioè riuscire loro poi, alla fine di questa
INCONTRO del 19 febbraio 2002
77
BOZZA NON CORRETTA
partita, a proiettarsi sul loro territorio invitando le
loro associazioni imprenditoriali, le loro associazioni
ambientaliste, cioè riuscire a far figliare in qualche
modo… Adesso non impressioniamoci perché potremo essere
presi appunto dal delirio di potenza democratica, però è
chiaro che laddove questo riesce ad avvenire, io credo
che dei frutti, cioè la possibilità di moltiplicare le
discussioni, le idee sia molto positivo.
È ovvio che il tutto deve essere misurato con lana
nostra capacità organizzativa a stare dietro a queste
cose. Cioè, voglio dire, se penso all’Arpa, e che l’Arpa
in qualche modo debba seguire, magari l’Arpa ce l’ha fa
perché
ha
un
l’importante
certo
è
dappertutto,
che
poi
numero
di
quadri,
tutti
sappiano
dipende
dal
quello
grado
ma
altri…
che
avviene
di
capacità
organizzativa che c’è a star dietro a queste cose. La
stessa Regione non so se riuscirà a seguire tutte le
aree, il lavoro delle aree, non lo so; l’importante che
sappiate che ci sono, d’accordo? Ti è sufficiente come
risposta?
Prima
di
dare
la
parola
a
Claudio
che
me
l’ha
chiesta, perché alcune domande di questa mattina possono
avere se non una risposta un commento, o comunque un
indirizzo
per
leggere
meglio
le
cose
che
abbiamo
scritto, vi faccio una parentesi breve breve. Abbiamo
scoperto
che,
nonostante
la
totale
differenza
amministrativa e politica della Provincia di Milano e
nonostante
sostanziali
la
legge
differenze,
Lombarda
la
sia
una
Provincia
legge
con
Lombarda
sta
facendo esattamente la stessa cosa che stiamo facendo
noi, cioè sono lì con un po’ più di complicazioni dovute
ai numeri, perché lì sono un certo numero di abitanti
complessivi,
sono
188
Comuni,
però
si
sono
dodici tavoli di contrattazione dei contenuti e
formati
quindi
c’è mezza voglia, visto che non avevamo niente da fare,
a metà del mese di maggio, di fare due giornate, una a
Bologna raccontando Milano ed una a Milano raccontando
INCONTRO del 19 febbraio 2002
78
BOZZA NON CORRETTA
Bologna. Vi terremo informati anche su questo, cioè se
riusciamo a farlo mi sembra una delle cose carine che
può venire fuori in questo momento.
Allora,
io
darei
la
parola
a
Claudio
che
aveva,
rispetto a questa mattina, alcune precisazioni.
CLAUDIO – Volevo solo dare alcuni segnali di lavoro,
non dare delle risposte. Però per quanto riguarda la via
Emilia, vedo che adesso è arrivato il Sindaco Gamberini,
avevo già detto che ci si sta lavorando e credo che nel
giro di quindici-venti giorni potremo avere un incontro
per
vedere
del
nodo
delle
via
alternative
Emilia
possibili
incrocio
con
sullo
l’asse
sviluppo
pedemontana,
insomma questa partita che lui sollevava questa mattina.
Quindi mi riserverei questo tempo appunto per riprendere
e
poi
eventualmente
integrare,
tenendo
presente
che
questa partita poi deve chiudersi nel termine che diceva
prima Piero, perché se vale per il servizio ferroviario
vale anche per le strade. Quando siamo a luglio dobbiamo
aver chiuso con delle indicazioni per il piano.
Per quanto riguarda la Porrettana, le domande che
venivano fatte anche dal Sindaco di Loiano, Porrettana–
Futa, che cosa si fa? Cioè la Porrettana e Futa sono
opere che, la Futa per quanto riguarda l’alta velocità,
e
la
Porrettana
valico,
per
avevano
complessiva,
nel
quanto
riguarda
trovato
senso
che
una
con
la
la
buona
variante
di
sistemazione
variante di valico
viene realizzato tutto un nuovo tratto della Porrettana
che va dall’asse attrezzato di Bologna ed arriva fino al
casello di Sasso Marconi, e quindi all’attuale casello,
e quindi se anche successivamente il casello si sposta
nella Valle del Setta, comunque chiunque scenda dalla
Valle
venire
dalla
a
Porrettana
Bologna
sull’autostrada,
di
a
ha
la
possibilità
pagamento,
venire
a
come
Bologna
con
invece
di
attualmente
la
nuova
Porrettana, e quindi crediamo che il problema sia già
ampiamente
risolto
senza
bisogno
di
ulteriori
opere.
Questa era un po’ la valutazione che veniva fatta e non
INCONTRO del 19 febbraio 2002
79
BOZZA NON CORRETTA
richiedeva particolari valutazioni. Resta piuttosto il
nodo di capire se l’aggiramento della rupe del Sasso,
che
è
un’opera
molto
rilevante,
si
giustifichi
in
termini di costi benefici di impatto ambientale, perché
francamente questa è proprio una di quelle che cose che
con
il
nostro
sistema
di
valutazione
vorremmo
poter
ponderare e valutare molto molto accuratamente.
(PARTECIPANTI CHE INTERVENGONO FUORI MICROFONO)
MODERATORE – Questa cosa qui mi dà anche lo spunto
per fare un verbalino conclusivo degli impegni che ci
assumiamo noi, non è di commento, è degli impegni chi ci
prendiamo noi.
Dunque, prima questione: mi sembra che si possa dire
che, quello che abbiamo in qualche modo messo insieme,
sia il frutto - l’avete potuto verificare anche voi - di
un
passo
in
interno
avanti
alla
che
abbiamo
Provincia.
Voi
compiuto
stamattina
innanzitutto
avete
sentito
parlare tre settori, nelle prossime settimane sentirete
parlare
altri
lingua,
ma
cominciamo
settori,
cominciamo
a
non
ad
parliamo
ancora
intenderci
raccontarci
cosa
fa
e
la
per
l’uno
stessa
lo
e
meno
cosa
fa
l’altro. C’era chi spendeva e chi faceva il controllo
dei piani regolatori. Spesso si controllavano i piani
regolatori,
danari
e
si
spesso
trovavano
i
soluzioni
danari
che
andavano
a
non
fare
avevano
cose
non
previste dai piani regolatori. Questa era la situazione.
Mi sembra che si cominci a far quadrare. Questa è la
prima questione.
C’è
una
seconda
questione
periferia.
Stamattina
importante,
speriamo
che
abbiamo
che
duri
riguarda
avuto
così,
centro
un
perché
e
segnale
almeno
il
centro comincia a raccontarci non ancora che cosa vorrà
fare,
ma
almeno
che
cosa
ha
imparavamo
dopo
due
mesi
quello
deciso.
impariamo
Lo
subito
fatto
dopo,
ieri,
che
è
perché
era
già
un
già
noi
stato
passo
in
avanti, e ce lo vengono a raccontare. Mi sembra questo
un secondo passo in avanti importante.
INCONTRO del 19 febbraio 2002
80
BOZZA NON CORRETTA
Terza
questione.
Riusciamo
forse
a
determinare
la
formazione di volontà e di prese d’atto da parte dei
Comuni che comincia ad essere solidale almeno su alcuni
problemi, che è il presupposto perché al centro venga
fatta
una
precisa
domanda
di
prestazione
centro-
periferia. Cioè finché sono i singoli Comuni che vengono
a
lamentarsi
con
la
Provincia
o
con
la
Regione
del
comportamento del centro, non si risolve nulla. Quando
cominciamo ad essere i Comuni associati che fanno una
precisa
domanda,
una
precisa
prestazione
dal
sistema
complessivo, questo comincia ad essere una domanda e una
prestazione che pesa. Ed anche su questo mi sembra che
cominciamo ad avere i primi risultati. Quindi secondo me
già questo è un riscontro positivo della legge, quella
legge poi avrà anche altri mille difetti, però se non
altro la legge ha messo in campo questo tipo di novità
forte.
La
questione
questione
della
questione
del
dell’allarme
finalmente.
degli
impegni
mobilità.
PUM.
PM10,
Il
L’impegno
Qui
ci
finalmente
tavolo,
relativi
più
sono,
mosse
Gabriele
mi
a
questa
grosso
è
la
nell’occasione
delle
attenzioni;
perdonerà
questo
commento, ma il tavolo che si è aperto in questi giorni
è
qualitativamente
grandi
sforzi
molto
Agenda
21
diverso
aveva
da
quello
cercato
di
che
mettere
con
su
qualche mese fa, nel senso che esso è figlio magari di
quello, magari sicuramente molto più rappresentativo e
tale
da
questa
portare
mattina
dell’Assessore
qualche
del
Vice
considerazione
Presidente
all’Ambiente,
che
che
della
comincia
sentivate
Provincia,
ad
essere
seriamente critico nei confronti di decisioni che fino
ad ora noi avevamo sempre assunto sulla rete stradale
della
mobilità.
Anche
questo
mi
sembra
un
risultato
raggiunto straordinario, molto promettente.
Sulla questione della mobilità. La questione su cui
noi ci possiamo impegnare più seriamente è forse quella
che diceva Farné, una di quelle che stamattina avevamo
INCONTRO del 19 febbraio 2002
81
BOZZA NON CORRETTA
introdotto come contributi originali che può portare il
P.T.C.P.. Abbiamo un nuovo clima con i settori di spesa
però
non
abbiamo
ancora
seriamente
una
valutazione
unanime dei parametri che vanno usati per stabilire che
cosa fare prima e che cosa fare dopo, e su questo forse
dovremo fare un lavoro ad hoc, puntuale. Anche su questo
ci dovremo impegnare a tradurre quei criteri che sono
elencati però – Farné – nel… cioè si dice quali sono i
parametri, non sono quantificati, dobbiamo cominciare a
mettere giù delle… Insomma, anche su questo, Claudio,
proviamo… non accade mai che ci si mette d’accordo nelle
assemblee, si comincia a fare una qualche proposta e poi
la si discute. Quello che noi possiamo dire è che su
questo
argomento
insieme
alla
qui
proviamo
Viabilità
nostra
ragionamento
per
parametri
riferimento
di
un
cominciare
per
attimo
e
a
mettere
su
all’Ambiente
qualche
a
dire
sono
le
priorità
quali
e
fare
i
una
prima proposta che vi potremo portare - appunto - il 17
e il 18 aprile, potremo prendere questo impegno e quella
è la data. Tutto questo si deve ovviamente incrociare
con
la
storia
del
che
noi
grosso
riconvocare,
ne
PUM
che
è
l’altro
dobbiamo
parlavamo
secondo
riprendere.
prima
con
impegno
Dobbiamo
Bollini,
la
struttura operativa dei quindici Comuni. Poi stamattina
è stata posta anche la questione che poi in realtà non
sono solo quindici, bisognerebbe vedere anche gli altri,
però c’è un protocollo di intesa tra i questi quindici.
Credo
che
entrare
sia
in
dovere
quel
degli
protocollo,
altri
che
magari
non
credo
chiedere
lo
di
escluda
nessuno, per non può essere un’iniziativa provinciale.
Quei
quindici
Comuni
si
sono
messi
insieme
perché
vogliono fare uno strumento comune, vogliono coordinare
le loro politiche. Se ci sono altri Comuni che ritengono
di dover entrare in questa partita, la chiedono insomma.
Quindi questo secondo aspetto del PUM è un’altra delle
cose
su
dicendovi
cui
ci
impegniamo.
che
ci
sono
queste
Quindi
due
io
concluderei
questioni
su
cui
INCONTRO del 19 febbraio 2002
82
BOZZA NON CORRETTA
possiamo lavorare e naturalmente ci sono poi anche le
altre che qui sono state annunciate. Abbiamo degli studi
di fattibilità da concludere e tenderei a dire che sul
tema
complessivo
seduta
plenaria
della
del
mobilità
17
noi
aggiornando
ci
risentiamo
con
un
in
documento,
vedremo come farlo, aggiornando un po’ le cose che da
qui al 17 aprile verranno ulteriormente a maturazione,
compresa
la
vogliamo
–
proposta
dei
D’accordo?
Ci
della
criteri
sono
parametrizzazione
di
priorità
altre
cose
sulla
che
–
se
viabilità.
possono
essere
segnalate? Dimmi, Stagni.
STAGNI
–
Io
sono
stato
stimolato
da
questa
prima
parte delle tue conclusioni che sono confortanti, nel
senso che sono un’ipotesi di lavoro concreto, perché sul
tema della nuova trasversale di pianura noi corriamo il
rischio
di
fare
una
discussione
un
po’
(centrata)
a
seconda dei territori e corriamo il rischio di fare una
discussione dove una scelta strategica, che è inserita
dentro
al
piano
territoriale
di
coordinamento,
possa
veicolare una discussione tra le autonomie locali sulla
qualità
di
quella
scelta
strategica
e
quindi
una
discussione antipatica, nel senso che ci possono essere
altre soluzioni e non nascondo che il Comune di Imola ha
un
ventaglio
soluzioni
–
quell’idea:
di
come
La
soluzioni,
dire
–
avrebbe
che
soluzione
un
ventaglio
di
possono interloquire con
del
potenziamento
della
viabilità esistente, della quarta corsia autostradale e
della
variante,
laddove
necessaria
sullo
snodo
di
Bologna o delle varianti alla San Vitale nei punti dove
ci
sono
vista
maggiori
criticità.
finanziario,
sostenibilità
dal
ambientale,
Ipotesi
punto
che
ha
che
di
anche
dal
punto
vista
pregi
di
della
rispetto
alla scelta strategica, però mi aggancio a questa tua
prima
parte
di
conclusioni
che
io
considero
molto
importante, e la considero un punto sul quale lavorare
insieme, perché questa scelta strategica che nasce da
necessità di riequilibrio territoriale, di una parte del
INCONTRO del 19 febbraio 2002
83
BOZZA NON CORRETTA
territorio della Provincia di Bologna, della Provincia
di Ravenna, è una scelta strategica che può rimanere se
insieme decidiamo all’interno del quadro delle priorità
che quella scelta strategica, nel quadro delle priorità,
domani mattina non è una priorità e cioè facciamo una
discussione
dove
una
serie
potenziamento
della
viabilità
potenziamento
della
Selice,
di
interventi,
esistente,
come
dire
che
il
di
sono
tema
il
del
casello che adesso riguarda solo in parte la Provincia
di Bologna, la San Carlo etc., sono elemento portante
delle politiche degli investimenti pubblici perché noi
non
possiamo
hanno
già
dimenticare
cominciato
ad
che
i
Comuni
espandersi
ed
del
oggi,
ravennate
ed
anche
domani, utilizzeranno la mania infrastrutturale che c’è,
cioè l’attuale San Vitale, cioè l’attuale Selice. Per
cui credo che questa cosa, mi hai stimolato l’intervento
perché
non
volevo
parlare,
questa
tua
prima
parte
di
conclusione sia – come dire – confortante nel senso che
può aprire una discussione secondo me utile, e cioè di
tenere insieme la strategia, e la strategia non si gioca
solamente nei prossimi dieci anni, ma al tempo stesso il
tema
di
pubblici
quali
e
sono
in
le
priorità
particolare
degli
rispetto
investimenti
al
tema
del
potenziamento della viabilità esistente che, per quello
che
riguarda
l’ambito
imolese,
è
la
questione
fondamentale.
MODERATORE
–
Ci
salutiamo?
“l’aria”, a Castel Maggiore.
Allora,
giovedì
c’è
Fly UP