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Donna- Lavoro- Gravidanza - Dipartimento della prevenzione

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Donna- Lavoro- Gravidanza - Dipartimento della prevenzione
Donna- Lavoro- Gravidanza
FATTORI DI RISCHIO PER LA
GRAVIDANZA
FATTORI FISICI
Rumore
Il rumore, comunemente definito come suono
non desiderato, è l’inquinante più diffuso negli
ambienti di lavoro. (considerando le aree di
lavoro a prevalenza femminile è presente
soprattutto
nell’industria
tessile,
nelle
operazioni di montaggio e confezionamento
meccanizzate, nella metalmeccanica leggera, in
agricoltura,
nell’ambiente
scolastico,
soprattutto asili-nido e scuole materne, in molti
uffici open-space, chi lavora su strada (vigili,
guidatrici di mezzi pubblici…) o settori
commerciali rumorosi.
Gli effetti dell’esposizione a rumore elevato,
maggiore di 80 dBA, durante la gravidanza,
sono stati oggetto di numerosi studi
sperimentali ed epidemiologici, i risultati dei
quali non sono sempre univoci.
La maggior parte delle indagini epidemiologiche
mette in evidenza una riduzione di crescita del
feto e quindi un minor peso alla nascita, mentre
più incerti sono i risultati di studi sull’aumento
dell’abortività e sulla mortalità fetale nelle
donne esposte a rumore elevato. Non sono
ancora chiari i meccanismi d’azione del rumore
sull’andamento della gravidanza e sul feto, si
ipotizza una vasocostrizione articolare che
potrebbe
essere
responsabile
di
una
diminuzione del flusso placentare.
In attesa di ulteriori conoscenze sull’argomento
si ritiene prudente un allontanamento dal lavoro
per livelli di esposizione pari o superiori ad 80
dBA.
Radiazioni ionizzanti
L’esposizione a radiazioni ionizzanti riguarda
quasi esclusivamente l’ambito sanitario e
interessa in particolare il personale medico e
paramedico di radiodiagnostica e radioterapia.
Sono ben noti gli effetti nocivi provocati
dall’esposizione ad alte dosi di radiazioni
ionizzanti, sia che provengono da una sorgente
esterna (irradiazione) sia che raggiungono il
feto dall’interno (radiocontaminazione). Tra i
tanti effetti dannosi si evidenzia una sterilità,
facilità all’aborto, aumento delle malformazioni
e tumori nei fgli.
Radiazioni non ionizzanti
Al momento attuale non esistono sufficienti
risultati sugli effetti provocati sulla gravidanza
da
sorgenti
più
intense
di
campi
elettromagnetici a bassa frequenza, sia di tipo
occupazionale che legati alla residenza della
donna (elettrodotti, forni micronda):
Vibrazioni
Il rischio da vibrazioni è diffuso in rapporto
alla meccanizzazione e con l’incremento della
rete di ogni tipo di trasporto. Le categorie più
esposte includono operaie dell’industria tessile,
lavoratrici agricole e le donne che lavorano su
mezzi di trasporto. Le vibrazioni trasmesse in
tutto il corpo, possono provocare irregolarità
dei cicli mestruali con conseguente diminuzione
della fertilità, aumento delle minacce di aborto,
del numero di aborti, aumento delle complicanze
in gravidanza e parti prematuri.
Microclima
Nell’industria tessile, dell’abbigliamento in
particolare
la
stiratura,
nell’industria
alimentare e della ristorazione rappresentano i
settori dove è più frequente il rischio da
microclima sfavorevole. I meccanismi della
termoregolazione che vengono attivati in
ambiente caldo possono risultare meno efficaci
durante la gravidanza, in quanto esiste in
questo periodo una vasodilatazione fisiologica
ed un aumento della frequenza cardiaca. Oltre
a ciò si osserva un aumento del metabolismo
basale
con
diminuzione
delle
riserve
energetiche.
L’effetto più importane segnalato risulta
essere un aumento degli aborti spontanei per
esposizione ad elevate temperature.
FATTORI CHIMICI
Molti studi evidenziano una correlazione tra
l’esposizione occupazionale a solventi organici di
1
Donna- Lavoro- Gravidanza
lavoratrici in gravidanza, con verificarsi di
aborti spontanei, specialmente nei primi tre
mesi di gestazione.
Il campo di utilizzazione dei solventi è molto
ampio, vengono usati come materie prime nella
produzione di fibre sintetiche, materie
plastiche, gomma. Viene inoltre sfruttato il loro
potere sgrassante nelle operazioni di pulitura,
decapaggio, sgrossatura, sia nell’industria
metallica, sia nelle lavanderie a secco. I solventi
sono componenti essenziali di colle e mastici
(industrie calzaturiere e tessili), di vernici e
lacche, inchiostri e resine ecc. (industria del
legno, metalmeccanica, grafica, farmaceutica).
Ci sono altre sostanze che potrebbero dare
problemi durante la gravidanza anche se su
alcune non ci sono ancora dati certi in
bibliografia attestante effetti nocivi sulla
gravidanza.
Le sostanze sono i seguenti:
Formaldeide
Glutaraldeide
Detergenti
Ossido di etilene
In attesa di ulteriori dati il problema va
affrontato con atteggiamento preventivo si
consiglia quindi l’allontanamento fino dall’inizio
della
gravidanza.
Il
Centro
di
documentazione e formazione dell’ASL rimane
a disposizione per una costante è aggiornata
ricerca in questo campo.
GAS ANESTETICI
Preparati attualmente usati per l’induzione e il
mantenimento dell’anestesia generale. Il
personale sanitario presente in sala operatoria
è quello più esposto in quanto anche se non
dovrebbe capitare i gas si possono disperdere
nell’ambiente.
Alcuni studi hanno evidenziato un aumento di
aborti “spontanei” e di neonati con basso peso
alla nascita nelle lavoratrici esposte a gas
anestetici durante la gravidanza. Vi sono inoltre
evidenze di un possibile rischio di ipertensione
nelle donne gravide, con rischio sia per la madre
che per la gravidanza.
Farmaci antiblastici
Sono utilizzati in ambito sanitario e il personale
che manipola tali sostanze può essere esposto
per fatti accidentali legati all’assorbimento di
microdosi nelle attività di ricostruzione e
preparazione dei farmaci, sommistrazione,
contaminazione per la rottura accidentale di
flaconi. Questi farmaci sono considerati
mutageni e teratogeni per la specie umana,
pertanto il loro assorbimento accidentale
durante le operazioni già sopra descritte , può
comportare un serio pericolo per la gravidanza.
Possono determinare aborto “spontaneo” e
malformazioni.
Si
ricorda
inoltre
che
l’esposizione delle donne in età fertile può
portare a menopausa precoce con conseguente
infertilità.
METALLI
Piombo
L’impiego più frequente di questo metallo si ha
nei seguenti settori lavorativi:
ceramica
metalmeccanica
grafica
fotoceramica
elettronica
plastica
lavorazione del vetro e del cristallo
produzione accumulatori
lavorazione del petrolio
distribuzione di benzina.
Il piombo è tra gli agenti tossici meglio
documentati. Può agire già prima del
concepimento sia sulla donna che sull’uomo,
durante la gravidanza, sia sulla madre che sul
prodotto di concepimento e dopo la nascita, sul
neonato attraverso il latte materno.
Mercurio
L’impiego più frequente del mercurio si ha nei
seguenti comparti:
produzione di apparecchiature elettriche
produzione e manutenzione di strumentazione
sanitarie.
2
Donna- Lavoro- Gravidanza
L’esposizione a mercurio nella donna può
causare un aumento di disordini mestruali,
aborti, nati morti e malformazioni congenite,
basso peso alla nascita, paralisi celebrali,
convulsioni nei neonati.
A tutt’oggi non esistono dati certi sulla
tossicità riproduttiva umana del cromo, nichel e
cadmio.
FATTORI BIOLOGICI
Le malattie infettive contratte in gravidanza
possono
avere
notevoli
ripercussioni
sull’andamento della stessa, gli effetti di una
malattia possono essere:
• un aggravamento della malattia infettiva;
• repercussioni sfavorevoli sull’andamento
della
gravidanza
(aborto,
morte
intrauterina del feto, del feto, parto Si
dovranno considerare le condizioni generali
di salute della donna in esame ed il suo
stato immunitario rispetto ad alcuni agenti
per
cui
si
realizza
un’immunità
permanente.pretermine);
• embriopatie,
fetopatie
o
nanopatie
infettive causate ad esempio da alcuni virus
(rosolia, morbillo, parotite, citamegalovirus,
herpes virus, influenza, epatiti, ADIS) e dal
toxoplasma.
Il rischio di contaminazione infettiva deve
essere valutato caso per caso, tenendo conto
della natura, del grado e della durata
dell’esposizione.
FATTORI ORGANIZZATIVI
Posture e movimentazione manuale dei carichi
Questi fattori di rischio sono presenti in quasi
tutti i comparti lavorativi. In particolare
possono essere soggette a movimentazione
manuale di carichi e postura in piedi prolungata
per più di metà del tempo lavorativo: le
infermiere, le addette all’assistenza, le
educatrici degli asili nido, le addette al
comparto alberghiero, le addette alle mense, le
addette a lavori di magazzino. Sono sottoposte
a posture obbligate particolarmente affaticanti
le addette alle catene di montaggio, le addette
al controllo e confezionamento a catena, le
addette alle macchine da cucire, le lavoratrici
nell’industria orafa, nelle ceramiche artistiche,
nell’industria tessile, le addette del montaggio
nell’industria metalmeccanica.
Cos’è la postura di lavoro?
Per postura di lavoro si intende il complesso e
la sequenza degli atteggiamenti che il corpo
assume per lo svolgimento di un determinato
compito lavorativo.
Le posizioni fisse obbligate, sia sedute che
erette, per lunghi periodi, possono determinare
un’accentuazione di patologie già frequenti in
questo periodo.
Alcuni studi, sebbene non completamente
confermati, hanno evidenziato una maggior
prevalenza di aborti, parti prematuri e basso
peso alla nascita del neonato, causati dal rischio
dovuto alla movimentazione manuale dei carichi.
FATICA VISIVA
Il sovraccarico visivo o affaticamento visivo
può essere determinato da un impegno
continuativo e prolungato in operazioni che
richiedono una visione ravvicinata o anche da
condizioni scorrette di illuminazione. La
presenza di difetti visivi non corretti, mal
corretti o difficilmente correggibili può essere,
in alcuni casi, causa di per sé di affaticamento
visivo; in altri casi può concorrere, insieme ai
fattori connessi al tipo e all’ambiente di lavoro,
all’insorgenza di fatica visiva.
Come agisce?
L’eccessiva e prolungata contrazione dei
muscoli impegnati nell’accomodare e nel
convergere durante la visione da vicino può
indurre
affaticamento
visivo.
Condizioni
scorrette di illuminazione, ostacolando la buona
visione, costringono l’occhio ad un maggiore
impegno e ne determinano, di conseguenza, un
precoce affaticamento.
La fatica visiva si manifesta con bruciore, senso
di fastidio (sensazione di corpo estraneo),
prurito
agli
occhi,
arrossamento
della
congiuntiva, dolore ai bulbi oculari o in regione
frontale, mal di testa.
3
Donna- Lavoro- Gravidanza
Si tratta di disturbi transitori che per lo più
scompaiono dopo un adeguato periodo di riposo,
ma spesso comportano un abuso di anti
dolorifici. I settori più a rischio sono: uffici in
relazione all’uso del VDT; laboratori in
relazione all’utilizzo di microscopi ottci, lenti di
ingrandimento;
elettronica
in
relazione
all’utilizzo di microscopi ottici, alle operazioni
di montaggio e controllo di piccoli pezzi; grafico
in relazione alla correzione di bozze; meccanico
in relazione al montaggio e al controllo di piccoli
pezzi; farmaceutico in relazione alle operazioni
di sperlatura (consiste nel controllare
visivamente che non siano presenti impurezze in
fiale e flaconi); orafo in particolare nelle fasi di
montaggio e di controllo; tessile soprattutto
nelle operazioni di controllo pezzi; alimentare
nelle operazioni di controllo confezionamento.
Alcool, fumo di sigarette e droghe (cocaina,
eroina, psicofarmaci). Bisogna ricordare che
possono causare dei problemi durante la
gravidanza e al nascituro.
STRESS
Negli ambienti di lavoro, il termine può essere
applicato ad una serie di condizioni ambientali
obiettive e ad altre legate all’organizzazione
del lavoro e alle relazioni umane, quindi più
soggettive.
Dai dati finora disponibili, risulta che lo stress
è una delle condizioni ambientali da prendere in
considerazione nella valutazione del rischio
lavorativo.
Le lavoratrici gestanti e puerpere possono
risentire in modo particolare dello stress
professionale
per
mutamenti
ormonali,
fisiologici e psicologici.
LAVORO NOTTURNO
Prevalentemente il lavoro notturno interessa le
donne del comparto sanitario, le addette alle
pulizie, le lavoratrici occupate in comparti a
ciclo continuo. Il lavoro notturno può
influenzare negativamente le alterazioni
fisiologiche già presenti durante la gravidanza
(modificazioni dell’apparato cardiovascolare,
respiratorio,
digerente,
neurologico,
locomotore).
Dipinto da Katerina Peviani
TOSSICI DA ABUSO PERSONALE
Quali sono?
4
Donna- Lavoro- Gravidanza
AGRICOLTURA
Le donne in agricoltura sono circa 700.000, occupate
soprattutto nei lavori di ortofrutticoltura e in
coltivazione in serra; meno frequentemente che non
per il sesso maschile nelle attività di allevamento e
nell'utilizzo di macchine.
ELENCAZIONE DELLE PRINCIPALI
LAVORAZIONI
1. Preparazione del terreno o potatura delle
piante.
2. Lavorazioni successive alla semina e
precedenti il raccolto.
3. Coltivazioni in serra.
4. Raccolta e trasformazione dei prodotti
5. Preparazione dei mangimi.
6. Alimentazione e igiene degli animali.
7. Mungitura.
8. Raccolta e smaltimento rifiuti.
PRINCIPALI FATTORI DI RISCHIO
I due grandi cambiamenti che hanno mutato il volto
dell'agricoltura sono stati la chimizzazione (sono in
uso circa 300 principi attivi tra fungicidi, insetticidi,
diserbanti, concimi, disinfettanti, mangimi medicati)
e la meccanizzazione di molte operazioni prima
effettuate soprattutto manualmente. Se tali
mutamenti hanno portato con sé una forte riduzione
della fatica fisica e dell'impiego di manodopera,
hanno anche comportato uno sconvolgimento nella
gerarchia dei rischi. Nel settore agricolo i rischi
principali sono oggi, accanto a quello infortunistico,
da meccanizzazione, quello da pesticidi, con tutta la
problematica di attualità legata alle possibili
patologie cancerogene e degenerative, alle patologie
respiratorie da miceti (funghi) legate, direttamente
o indirettamente, allevamento. Accanto a questi
troviamo i rischi da rumore e vibrazioni legati all'uso
delle macchine e infine il rischio di contrarre zoonosi
(infezioni degli animali in grado di contagiare l'uomo)
e micosi, soprattutto cutanee, nelle attività di
allevamento. Va inoltre ricordato che il carico di
lavoro della donna occupata nel settore agrizootecnico, legato al ritmo stagionale delle colture e
a quello giornaliero degli allevamenti, anche quando si
tratta di allevamenti di modeste dimensioni, va
sommato a quello domestico, fino a raggiungere le
12/16 ore quotidiane.
FATTORI DI RISCHIO PRESENTI NEGLI
AMBIENTI DI LAVORO E/O DERIVANTI DALLE
LAVORAZIONI
Fattori presenti negli ambienti di vita e di lavoro,
che possono diventare nocivi quando vi siano eccessi
o carenze: temperatura, umidità, rumore, esposizione
ai raggi solari, precipitazioni atmosferiche. Ad
esempio nelle stalle sono da considerare anche la
cubatura, dimensioni e numero di aperture,
ventilazione,
illuminazione
e
il
rapporto
cubatura/animale.
Fattori che hanno origine nelle lavorazioni agricole e
zootecniche: polveri, liquidi e gas. Polveri: animali
(forfore, lana, sete, crini), vegetali (cereali, farine,
tabacco, lino, fieno, canapa, mangimi, ecc.), minerali
(silice, argilla, calcio, ecc.) e di origine artificiale
(fertilizzanti e antiparassitari). Liquidi: pesticidi,
fertilizzanti, liquidi biologici. Gas: possono essere
prodotti antiparassitari (fumiganti), derivare dal
letame, ecc. Rientrano in questo gruppo, come
fattori biologici, gli agenti eziologici delle zoonosi, ad
esempio: - tra le malattie batteriche: carbonchio,
brucellosi, leptospirosi, tubercolosi, - tra le
parassitosi: echinicoccosi e la toxoplasmosi, - tra le
micosi o malattie da funghi: istoplasmosi,
coccidiomicosi e sporotricosi.
Fattori che hanno origine dall'attività muscolare che
può comportare sforzi fisici dovuti, ad esempio, a
sollevamenti o spostamenti di pesi e al mantenimento
prolungato e/o alla ripetizione di particolari posizioni
di lavoro (carico di lavoro eccessivo). Il fattore di
rischio legato alla movimentazione manuale dei
carichi .
Fattori stancanti diversi dall'attività muscolare,
come per esempio l'effettuazione dei turni,
responsabilità, ritmi, orari di lavoro (in tempo di
lavoro e in ore di inizio e di fine lavoro), assenza di
pause e di giorni di ferie (organizzazione del lavoro
in generale).
LA SALUTE RIPRODUTTIVA
Si tratta di un aspetto complessivamente poco
indagato; si riportano qui alcuni elementi tratti dalla
5
Donna- Lavoro- Gravidanza
letteratura dell'ultimo decennio. In un'indagine
dell'80/82 nell'USL di Cremona è risultata più
elevata la percentuale di parti pre-termine tra le
donne in ambiente rurale, così come era più alto il
numero di ricoveri per tumore maligno del seno e
dell'utero. Già dal 1980 in letteratura erano citati
sia danni per l'embrione che per gli organi sessuali in
correlazione con: - antiparassitari ed erbicidi (aborti
spontanei, parti prematuri, malformazioni, nati
mortalità, aberrazioni cromosomiche, fertilità); vibrazioni (parti prematuri, nati mortalità, morte del
feto, disturbi mestruali); - posizioni di lavoro
incongrue (aborti, parti prematuri, disturbi
mestruali, nati sottopeso); - rumore (alterazione
della fertilità); fatica e movimentazione pesi (parti
prematuri, nati sottopeso). Recenti indagini (Donna,
1989, Crosignani , 1990) hanno valutato i casi di
tumore legati all'esposizione ad erbicidi (atrazina,
ecc.), evidenziando un Rischio Relativo pari a 2,7 per
il carcinoma ovarico nelle esposte a triazine. Alcune
ricerche
indicano,
tra
le
donne
addette
all'agricoltura un lieve aumento di incidenza di
leucemie e tumori del sistema linfopoietico, ma anche
di malattie cardiocircolatorie. Infine una ricerca
condotta in U.S.A. sul rischio da uso domestico di
insetticidi spray ha segnalato un aumento del rischio
relativo di tumore cerebrale nei bambini. Una
rassegna E.P.A. (Environmental Protection Agency,
U.S.A.), sul problema della teratogenesi, conclude
per un aumento del rischio relativo a seguito di
esposizione ad alcuni pesticidi.
TABELLA RIASSUNTIVA DEI FATTORI DI
RISCHIO
PER
LA
GRAVIDANZA
CON
RIFERIMENTI LEGISLATIVI (integrati nel D.LGS
151/2001)
Lavorazione
Preparazione
del terreno o
potatura delle
piante.
Lavorazioni
successive
alla semina e
precedenti il
raccolto.
Coltivazioni in
serra.
Raccolta e
trasformazion
e dei prodotti
Fattori di
rischio
Microclima
D.Lgs. 645/96 all. I
comma 1 lett.f
Rumore
D.Lgs. 645/96 all. I
comma 1 lett.c
Movimentazione
manuale dei
carichi
D.Lgs. 645/96 all. I
comma 1 lett.g
Vibrazioni
DPR 1026/76 art. 5
lett. I
Concimi chimiciFitofarmaciDiserbantiProdotti per la
maturazione
artificiale della
frutta
Postura
incongrua e
fatica fisica
ALLEVAMENTO DI
Lavorazione
Fattori di
rischio
Preparazione
dei mangimi.
Alimentazione
e igiene degli
animali.
Mungitura.
Raccolta e
smaltimento
rifiuti.
Riferimenti Legislativi
D.Lgs. 645/96 all. I
comma 3 lett.d
DPR 1026/76 art. 5
lett. B
DPR 1026/76 art. 5
lett. G
ANIMALI
Riferimenti Legislativi
Microclima
D.Lgs. 645/96 all. I
comma 1 lett.f
AntiparassitariDerattizzanti
DPR 1026/76 art. 5
lett. B
Rischio biologico
(zoonosi)
D.Lgs. 645/96 all. I
comma 1 comma 2 e
All. II
DPR 1026/76 art. 5
lett. G
Postura
incongrua e
fatica fisica
Ritmi e orari di
lavoro
L. 903/77 art. 5
6
Donna- Lavoro- Gravidanza
CONFEZIONAMENTO
CARATTERIZZAZIONE
DELLA
PRESENZA
FEMMINILE
In molti settori produttivi (tessile, farmaceutico,
abbigliamento, alimentare, metalmeccanico, grafico,
ecc.) le attività di confezionamento e di controllo
della qualità dei prodotti vengono svolte per lo più da
personale femminile impiegato nelle operazioni più
ripetitive e di minor contenuto professionale.
DESCRIZIONE DELLE PRINCIPALI MANSIONI
Al di là della specificità del lavoro nei vari settori
produttivi, dei materiali trattati e degli utensili
impiegati, l'elemento che caratterizza le attività di
assemblaggio e di confezionamento è la costante
ripetizione di poche e semplici operazioni. Tali
operazioni vengono per lo più svolte in linee di
montaggio o produzione con ritmi prefissati, sovente
incentivati dal cottimo. Le operazioni di controllo di
qualità consistono nella ricerca dei difetti nei vari
manufatti; anche in questo caso il lavoro comporta
ritmi prefissati e spesso assai veloci.
PRINCIPALI FATTORI DI RISCHIO
•
Fattori di stress a prescindere dai diversi
•
Posture
incongrue-movimentazione
di
carichi-ripetitività dei gesti. I lavori di
confezionamento e di controllo comportano
generalmente posture fisse sia in piedi che
sedute e frequentemente incongrue per i
•
comparti produttivi, le addette ai reparti di
confezionamento
subiscono
un
affaticamento dovuto al restare collegate ai
ritmi di scorrimento del prodotto sui nastri
con elevati livelli di attenzione e monotonia
che impediscono di avere, da un lato, un
rapporto sociale con gli altri addetti e,
dall'altro, un tempo marcato dalle esigenze
umane. E' il contenuto stesso del lavoro ad
esporre maggiormente questi lavoratori a
fenomeni di stress, caratterizzati da
frustrazione per l'impoverimento della
prestazione professionale, priva di sbocchi
di carriera e generalmente estranea a
innovazioni qualitative nella mansione.
Condizioni
di
cottimo
contribuiscono
all'aumento
della
tensione
favorendo
l'assunzione di carichi di lavoro pesanti.
L'ambiente rumoroso produce isolamento e
difficoltà nella comunicazione.
•
seguenti motivi: il lavoro si svolge
generalmente a braccia sollevate e capo
flesso, il che comporta la precoce
insorgenza di patologie al rachide cervicale
e dorsale, gli arredi utilizzati risultano
estremamente
"arrangiati",
raramente
progettati a misura umana: banchi di lavoro
di altezza errata, assenza di spazio per le
gambe, sedili non ergonomici, non regolabili,
non dotati di schienale anatomico, etc. Tutti
questi
aspetti
condizionano
posizioni
dannose per la colonna vertebrale anche in
sede lombosacrale (posizione fissa e schiena
curva e/o in tensione). Non a caso le
patologie più frequenti sono quelle a carico
dell'apparato muscolo-scheletrico. Si tratta
di un lavoro faticoso soprattutto se in
gravidanza. La movimentazione manuale di
carichi pesanti è ritenuta rischiosa per la
gravidanza in quanto può determinare lesioni
al feto e un parto prematuro. Il rischio
dipende dallo sforzo, vale a dire dal peso del
carico, dal modo in cui esso viene sollevato e
dalla frequenza con cui avviene il
sollevamento durante l’orario di lavoro. Con
il
progredire
della
gravidanza
una
lavoratrice incinta è esposta a
rali ingenerati dalla gravidanza avanzata. Vi
possono essere rischi per le puerpere, ad
esempio dopo un taglio cesareo che può
determinare una limitazione temporanea
delle capacità di sollevamento e di
movimentazione. Spesso in questi settori
vengono usati piccoli strumenti vibranti
(cacciaviti, avvita-dadi) che comportano non
solo un ulteriore affaticamento delle
braccia tenute semisollevate per molto
tempo (dolenzia), ma anche dei disturbi
neurocircolatori
(torpore,
formicolii,
alterazione delle sensibilità delle dita) sino
a vere e proprie patologie dei tendini e delle
articolazioni (tendiniti, epicondiliti, etc)
dovute ai movimenti ripetitivi che provocano
piccoli traumi continui. In molti casi il
confezionamento comporta movimentazione
manuale dei carichi che va valutata e
migliorata in applicazione del Decreto 626.
Le donne in gravidanza non devono essere
sottoposte a sforzi fisici e a sollevamento
manuale di pesi.
Fatica visiva. L'incongrua illuminazione e lo
scorrimento
veloce
degli
oggetti
(soprattutto nel controllo di prodotti
farmaceutici, della produzione ceramica e
7
Donna- Lavoro- Gravidanza
vetraria,
ecc.)
contribuisce
comparsa di disturbi visivi.
•
•
alla
Microclima.
In
particolare
nell'industria tessile, di abbigliamento,
alimentare. L’effetto più importante
segnalato risulta essere un aumento
degli aborti spontanei per l’esposizione
ad elevate temperature.
TABELLA RIASSUNTIVA DEI FATTORI DI
RISCHIO PER LA GRAVIDANZA CON
RIFERIMENTI LEGISLATIVI (integrati nel
D.LGS 151/2001)
Lavorazione
Fattori di rischio
Postura obbligata
Rumore. Gli studi sul rapporto tra
rumore elevato e gravidanza sono
controversi. La maggior parte delle
indagini mette in evidenza una riduzione
della crescita del feto e quindi un minor
peso alla nascita. Inoltre sembra certo
che esista un rischio per l’udito dei figli
di madri esposte a elevato rumore,
durante la gravidanza (in particolare dal
sesto mese in poi). Più incerte le
segnalazioni sul rapporto tra rumore,
mortalità fetale, minaccia di aborto. Da
un recente studio, per esempio,
risulterebbe che l’esposizione a rumore
industriale durante la gravidanza
aumenta il rischio di morte fetale
anteparto. Comunque, nonostante le
incertezze ancora presenti, la maggior
parte degli esperti ritiene necessario
un allontanamento delle donne gravide
da esposizione a rumorosità elevata
(sicuramente
se
con
livelli
di
esposizione superiori a 90 dBA).
Rumore
D.Lgs. 645/96
All. I comma 1
lett. c
Postura in piedi
DPR 1026/76
art. 5 lett. G
Stress
D.Lgs. 645/96
All. I comma 1
lett. g
Movimentazione
manuale dei
carichi
D.Lgs. 645/96
All. I comma 1
lett. g
Microclima
D.Lgs. 645/96
All. I comma 1
lett. f
Assemblaggio
Confezionamento
Riferimenti
Legislativi
DPR 1026/76
art. 5 lett. G
8
Donna- Lavoro- Gravidanza
INDUSTRIA FARMACEUTICA
ELENCAZIONE
LAVORAZIONI
1.
2.
3.
4.
5.
DELLE
PRINCIPALI
PREPARAZIONE DEL FORMULATO
CONFEZIONAMENTO
SPERLATURA
LABORATORIO CHIMICO-FISICO
STABULARISTI
CARATTERIZZAZIONE
DELLA
PRESENZA
FEMMINILE
Nella produzione di un farmaco si distinguono due
momenti principali: la sintesi del principio attivo ed il
confezionamento del prodotto finito intendendo con
questo termine la preparazione del formulato ed il
suo confezionamento. Le industrie di sintesi sono
tipiche
industrie
chimiche,
ad
occupazione
soprattutto maschile; mentre nei confezionamenti
l'occupazione è tipicamente femminile.
DESCRIZIONE DELLE PRINCIPALI MANSIONI
a) Preparazione del formulato
Viene effettuata seguendo una ricetta e si tratta di
solito di pesature e miscelazioni dei prodotti in
polvere ed in fase liquida. In questi reparti lavorano
di solito uomini.
b) Confezionamento. Possiamo distinguere:
confezionamento
della
forma
farmaceutica
che
presenta
caratteristiche diverse secondo
che si tratti di compresse, capsule,
fiale, flaconi, etc...;. Può essere
effettuato in camere "sterili"
caratterizzate da elevato ricambio
d'aria purificata, presenza di
agenti
sterilizzanti,
quali
le
radiazioni ultraviolette; le persone
che vi lavorano devono indossare
abiti molto coprenti;
confezionamento - imballaggio del
prodotto finito. Di solito entrambi
i
confezionamenti
vengono
effettuati
su
un'unica
linea
automatizzata;
agli
addetti
compete di controllare la linea,
intervenire in caso di inceppamenti,
effettuare i vari carichi e scarichi.
c) Sperlatura
Consiste nel controllare visivamente che non siano
presenti impurità in fiale e flaconi. Le lavoratrici,
sedute, osservano passare davanti ad uno schermo
luminoso fiale o flaconi. A volte utilizzano una lente
di ingrandimento.
d) Laboratorio chimico-fisico
La mansione è sostanzialmente di controllo qualità
della materia prima e del prodotto finito. E spesso
svolta da donne con grado di istruzione medio, non
espone di solito a rischio elevato di esposizione a
parte delle materie prime e dei solventi normalmente
utilizzati in un laboratorio. Rimane il rischio della
microesposizione cumulativa.
e) Stabularisti
In alcuni casi nelle aziende farmaceutiche vengono
attrezzati stabulari per la sperimentazione di
prodotti allo studio. Possiamo distinguere gli addetti
ai laboratori e gli
addetti alle pulizie. I rischi principali sono di tipo
infettivo e allergologico; maggiormente esposti sono
gli addetti alle pulizie.
PRINCIPALI FATTORI DI RISCHIO
•
Sostanze chimiche. L'esposizione presenta
la seguente caratteristica: quantità molto
limitate di prodotto finito, cioè il farmaco.
Il farmaco, come tutte le sostanze
chimiche, può comportare dei rischi per la
salute. Fino ad oggi dei farmaci si è studiato
più l'effetto su donne che li hanno assunti in
gravidanza
che
non
su
lavoratrici
dell'industria
produttrice.
Ma
è
assolutamente giusto applicare i risultati di
questi
studi
(che
troviamo
obbligatoriamente nei foglietti illustrativi
nelle
confezioni
farmaceutiche)
alle
lavoratrici,
tenendo
ovviamente
in
considerazione le diverse modalità di
assunzione, le dosi, etc... Attenzione quindi
ai farmaci antitumorali, agli antibiotici, agli
ormoni, agli anticoagulanti, antiepilettici, ma
anche a vitamine ad alte dosi (es. vitamina
A). Gli effetti principali dei farmaci,
possibili anche a basse dosi, sono: - allergie
(dermatiti, asma, oculoriniti) nel caso di
esposizione ad esempio ad antibiotici, enzimi
o ad acari, peli e forfore di animali degli
stabulari; - effetto farmacologico (specifico
per ogni farmaco trattato e quindi
potenzialmente infinito) vedi ad esempio
assorbimento
di
ormoni,
antiblastici,
trinitrina, digitale, antiaritmici, antibiotici.
9
Donna- Lavoro- Gravidanza
confezionamento dei flaconi di vetro. Gli
studi sul rapporto tra rumore elevato e
gravidanza sono controversi. La maggior
parte delle indagini mette in evidenza una
riduzione della crescita del feto e quindi un
minor peso alla nascita. Inoltre sembra
certo che esista un rischio per l’udito dei
figli di madri esposte a elevato rumore,
durante la gravidanza (in particolare dal
sesto mese in poi). Più incerte le
segnalazioni sul rapporto tra rumore,
mortalità fetale, minaccia di aborto. Da un
recente studio, per esempio, risulterebbe
che l’esposizione a rumore industriale
durante la gravidanza aumenta il rischio di
morte
fetale
anteparto.
Comunque,
nonostante le incertezze ancora presenti,
la maggior parte degli esperti ritiene
necessario un allontanamento delle donne
gravide da esposizione a rumorosità elevata
(sicuramente se con livelli di esposizione
superiori a 90 dBA).
Molti farmaci poi, come noto, possono
interferire sul decorso della gravidanza e lo
sviluppo del feto. Nelle camere sterili e
degli stabulari vi può essere contatto con le
sostanze utilizzate per la sterilizzazione e
la pulizia (formaldeide, detergenti) e con
rischi di tipo biologico da contatto con
animali. Nei laboratori di analisi vengono
usate molte sostanze nocive e alcune delle
quali cancerogene (benzidine, formaldeide..)
anche se a piccolissime dosi e da personale
altamente esperto. Occorre però sapere
sempre con precisione cosa si sta usando e
farlo con le massime precauzioni (ad
esempio sempre sotto cappa di aspirazione a
flusso laminare), usando tutti i dispositivi di
protezione personale prescritti. La stessa
Organizzazione Mondiale della Sanità
(OMS) ha ribadito l'opportunità di svolgere
ricerche più approfondite sul fenomeno
degli aborti spontanei tra le lavoratrici
occupate nei laboratori chimici del settore
farmaceutico.
•
Impegno visivo. Un notevole impegno visivo
è presente alla sperlatura dove gli operatori
devono osservare attentamente e per tempi
prolungati le fiale ed i flaconi che passano
davanti al visore illuminato.
•
Posture incongrue e impegno fisico. La
postura è di solito fissa, in piedi per le
addette alle linee di confezionamento e
seduta per le addette alla sperlatura. Al
confezionamento finale può essere richiesto
anche lo spostamento di pesi. A tutte le
addette che operano in condizioni di lavoro
fisse vanno garantiti sedili ergonomici. Si
ricorda che la posizione prolungata in piedi
potrebbe essere causa di aborto spontaneo.
•
Fattori di stress. Situazioni di stress sono
riconoscibili: nelle camere sterili, per la
costrizione
dell'ambiente
e
dell'abbigliamento
alle
stesse
linee
automatiche di confezionamento per lo
scarso contenuto della mansione, a fronte di
una certa attenzione. Le lavoratrici gestanti
e puerpere possono risentire in modo
particolare dello stress professionale per
mutamenti ormonali, fisiologici e psicologici.
•
Rumore.
Posizioni
rumorose
sono
soprattutto alle linee di lavaggio e
•
Microclima. Disagio termico è riferito dalle
lavoratrici addette al confezionamento delle
fiale. Disagio creano anche i camici che
vengono indossati nelle camere sterili.
L’effetto più importante segnalato risulta
essere un aumento degli aborti spontanei
per l’esposizione ad elevate temperature.
•
Radiazioni non ionizzanti. Raggi ultravioletti
vengono utilizzati per la sterilizzazione
delle camere sterili.
•
Rischio biologico. Il Decreto legislativo 626
obbliga alla valutazione del rischio biologico
presente per le addette agli stabulari e alla
preparazione di vaccini o di prodotti a base
di materiale biologico.
10
Donna- Lavoro- Gravidanza
TABELLA RIASSUNTIVA DEI FATTORI DI RISCHIO PER LA GRAVIDANZA CON
RIFERIMENTI LEGISLATIVI (integrati nel D.LGS 151/2001)
Lavorazione
Fattori di rischio
Riferimenti Legislativi
Confezionamento e imballaggio
prodotti in vetro
Rischio chimico
L. 1204/71 art. 3 comma III
Postura incongrua e fatica fisica
DPR 1026/76 art. 5 lett. G
Microclima
D.Lgs. 645/96 All. I comma 1 lett. f
Rumore
D.Lgs. 645/96 all. I comma 1 lett. c
Alcol isopropilico
DPR 1026/76 art. 5 lett. B
DPR 303/56 art. 33 voce 40 tabella allegata
Sperlatura
Postura incongrua e fatica fisica
DPR 1026/76 art. 5 lett. G
Laboratorio chimico-fisico
Sostanze chimiche
L. 1204/71 art. 3 comma III
Postura incongrua e fatica fisica
DPR 1026/76 art. 5 lett. G
Rischio infettivo
D.Lgs. 645/96 all. I comma 2
DPR 1026/76 art. 5 lett. L
Stabulatori
11
Donna- Lavoro- Gravidanza
presenti, la maggior parte degli esperti ritiene
necessario un allontanamento delle donne
gravide da esposizioni a rumorosità elevata
(sicuramente se con livelli di esposizione
superiori a 90 dBA).
ABBIGLIAMENTO
CARATTERIZZAZIONE
DELLA
FEMMINILE
Il lavoro è tipicamente femminile.
ELENCAZIONE
LAVORAZIONI
1.
2.
3.
4.
5.
6.
DELLE
PRESENZA
•
Microclima i rischi connessi ad una confortevole
situazione microclimatica in questo settore sono
legati prevalentemente alle operazioni di
stiratura dei capi di abbigliamento, che
comportano una certa emissione di calore caldo e
umido. L’effetto più importante segnalato risulta
essere un amento degli aborti spontanei per
l’esposizione ad elevate temperature.
•
Solventi
clorurati
smacchiatura.
•
Movimentazione manuale dei carichi le addette
al magazzino in questo settore sono le più
esposte a sforzi fisici. Il più frequente è
rappresentato dallo spostamento di pesi nelle
operazioni
di
confezionamento
e
di
magazzinaggio. Nel considerare il rischio dovuto
alla movimentazione manuale dei carichi bisogna
valutare come si effettua lo spostamento e cioè
se è necessario compiere dei movimenti di
torsione della colonna vertebrale o se è
necessario compiere dei movimenti di flessione
ed estensione. Nelle fasi avanzate della
gravidanza si deve tener conto della distanza del
carico da spostare dal baricentro del corpo, per
evidenti problemi di ingombro, ciò comporta un
aumento dello sforzo che la donna deve
compiere a parità di peso da spostare. La
maggior fatica fisica necessaria determina
maggior arco a livello della colonna vertebrale
con rischio aumentato per quanto riguarda la
comparsa di lombalgia o di più importanti
patologie come ernia del disco. Alcuni studi
anche se non completamente confermati, hanno
evidenziato una maggior prevalenza di aborti,
parti prematuri e basso peso alla nascita del
neonato.
PRINCIPALI
TAGLIO
CUCITURA
STIRATURA
SMACCHIATURA
CONFEZIONAMENTO
LAVORI IN MAGAZZINO
PRINCIPALI FATTORI DI RISCHIO
•
Posture in piedi che si verifica durante le
seguenti lavorazioni: al taglio, alla stiratura, al
confezionamento e durante i lavori in magazzino.
Queste
lavorazioni
che
richiedono
alla
lavoratrice una presenza continua “in piedi”,
possono comportare un aumentato rischio di
lombalgie e disturbi venosi alle gambe.
•
Postura obbligata
il rischio è presente
soprattutto per le lavoratrici addette alle
macchine da cucire. Il lavoro si svolge in
posizione seduta, spesso prolungata in posti di
lavoro quasi sempre arredati casualmente e
pertanto non ergonomici. Le addette alle
macchine da cucire oltre a dover tenere una
certa postura obbligata, devono eseguire
continuamente
movimenti
che
impegnano
l’apparato muscolo scheletrico. La posizione
seduta mantenuta a lungo può costituire un
problema per la corretta circolazione del
sangue, facilitando la congestione venosa
(aumento patologico di sangue in un tessuto o in
organo) a livello del bacino, provocando
infiammazioni e infezioni vaginali.
•
Rumore la posizione più rumorosa è soprattutto
quella dell’addetta alla macchina di cucitura capi
di abbigliamento. Gli studi sul rapporto tra
rumore elevato e gravidanza sono controversi.
Un gran numero di indagini evidenzia una
riduzione della crescita del feto e quindi un
minor peso alla nascita. Inoltre sembra certo
che esista un rischio per l’udito dei figli di madri
esposte a elevato rumore durante la gravidanza
Comunque, nonostante l’incertezza ancora
nelle
operazioni
di
12
Donna- Lavoro- Gravidanza
TABELLA RIASSUNTIVA DEI FATTORI DI RISCHIO PER LA GRAVIDANZA CON
RIFERIMENTI LEGISLATIVI (integrati nel D.LGS 151/2001)
Lavorazione
Taglio
Cucitura
Fattori di rischio
Postura in piedi
Postura obbligata
Riferimenti Legislativi
DPR 1026/76 art. 5 lett. G
DPR 1026/76 art. 5 lett. G
Utilizzo di macchine mossa o
comandata a pedale con
ritmo frequente e notevole
sforzo
DPR 1026/76 art. 5 lett. H
Rumore
D.Lgs. 645/96 all. I comma 1 lett. c
Postura in piedi
DPR 1026/76 art. 5 lett. G
Microclima
D.Lgs. 645/96 all. I comma I lett. f
Smacchiatura
Solventi clorurati
DPR 1026/76 art. 5 lett. B
Confezionamento
Postura in piedi
DPR 1026/76 art. 5 lett. G
Lavori in magazzino
Postura in piedi
DPR 1026/76 art. 5 lett. G
Movimentazione manuale dei
carichi
D.Lgs. 645/96 all. I comma 1 lett. g
Stiratura
13
Donna- Lavoro- Gravidanza
METALMECCANICA
ELENCAZIONE
DELLE
LAVORAZIONI
1. CONFEZIONAMENTO
2. MONTAGGIO
PRINCIPALI
Per valutare questo settore fare riferimento anche ad
altre schede: CONFEZIONAMENTO, MONTAGGIO, etc.
In questo comparto complesso vi sono però fattori di
rischio abbastanza tipici che vogliamo brevemente
esaminare:
PRINCIPALI FATTORI DI RISCHIO
•
•
•
Il rumore. E’ sicuramente un fattore di rischio
tipico nel settore metalmeccanico, l'esposizione
delle lavoratrici in gravidanza a rumore può
comportare una riduzione della crescita del feto
con conseguente minore peso alla nascita del
neonato. E' ancora in discussione se il rumore
possa influire sulla capacità uditiva del neonato
(tenendo presente che le cellule acustiche sono
formate negli ultimi 4 mesi di gravidanza).
L'esposizione
a
metalli
tossici. Aspetto
sottovalutato nel settore metalmeccanico è
l'esposizione a metalli nocivi ad esempio nelle fasi
di saldatura. Occorre sapere sempre la
composizione degli acciai che si saldano e
ricordarsi che alcuni di loro (cromo, nichel,
cadmio) sono cancerogeni e mutageni. Altri come
il piombo possono recare gravi danni al feto:
dall'aborto
alla
nascita
prematura,
alla
alterazione dello sviluppo del bambino. I metalli:
cromo, nichel e cadmio sono considerati metalli
cancerogeni e quindi l'esposizione ad essi va
valutata con particolare attenzione sia ai sensi del
capitolo sugli agenti cancerogeni che troviamo nel
Decreto 626 sia come fattore di rischio specifico
per la gravidanza ai sensi del Decreto 645 del
1996.
L'esposizione a solventi e pigmenti nelle fasi di
verniciatura. L'esposizione a solventi può
comportare disturbi alla fertilità e nascite
sottopeso. Altri studi hanno evidenziato un
aumento di malformazioni al sistema nervoso
centrale in figli di donne addette alla
verniciatura.
MONTAGGIO
CARATTERIZZAZIONE
FEMMINILE
DELLA
PRESENZA
Queste operazioni sono tipiche nel settore della meccanica,
elettromeccanica, elettronica e sono prevalentemente
affidate alle donne. Sono caratterizzate da alta ripetitività
e bassa qualificazione, pur richiedendo un certo grado di
attenzione. Vengono effettuate sia presso le grandi - medie
aziende che, soprattutto, presso piccole aziende artigiane,
caratterizzate da limitate possibilità di controllo.
DESCRIZIONE DELLE PRINCIPALI MANSIONI
a) Montaggio
Può presentare caratteristiche molto diverse:
- montaggio di componenti su circuiti stampati: può
essere effettuato con o senza l'uso di strumenti ottici
ingrandenti; spesso l'inserimento dei componenti è guidato
da un fascio luminoso; a volte è automatizzato;
- montaggio/cablaggio di componenti elettromeccanici,
motori elettrici, relais, interruttori: viene effettuato
manualmente e con l'ausilio di piccole macchine operatrici,
ed i pezzi sono di dimensioni maggiori rispetto al tipo
precedente;
- assemblaggio del prodotto finito, per esempio piccoli
elettrodomestici.
I
primi
due
tipi
comportano
l'effettuazione di microsaldature che possono essere
effettuate
manualmente,
in
modo
semiautomatico
(pozzetto), automatico (saldatrice a onda).
b) Controllo visivo
Il controllo visivo è un altro compito tipicamente femminile;
può essere complementare al montaggio o venire effettuato
come operazione a sé stante. Di solito è previsto l'uso di
strumenti ottici ingrandenti quali lente d'ingrandimento,
microscopio, visore.
PRINCIPALI FATTORI DI RISCHIO
•
Impegno visivo. L'impegno visivo é richiesto sia
al montaggio, soprattutto quando si tratta di
piccoli componenti, che al controllo. Inoltre, come
già detto, spesso è mediato dall'uso di strumenti
ottici ingrandenti.
•
Posture incongrue ed impegno fisico. Nei
lavori di montaggio la postura è in genere
fissa, frequentemente seduta. Occorre
sempre garantire alle lavoratrici un sedile
ergonomico. Nei montaggi di componenti e
piccole parti viene molto sollecitato il tratto
cervicale della colonna vertebrale e gli arti
superiori, quando si richiede l'uso di
strumenti quali avvitatori, etc... Queste
operazioni
ripetitive
comportano
un
sovraffaticamento
e
un'usura
delle
articolazioni e dei tendini con tendiniti,
epicondiliti.. Nel corso dell'assemblaggio e
controllo finale può essere richiesta la
movimentazione
manuale
di
pesi;
attualmente si va diffondendo l'uso di
"bracci meccanici” ausiliari. Nel considerare
il rischio dovuto alla movimentazione
manuale dei carichi bisogna valutare come si
effettua lo spostamento e cioè se è
necessario compiere dei movimenti di
torsione della colonna vertebrale o se è
necessario compiere dei movimenti di
flessione ed estensione. Nelle fasi avanzate
della gravidanza si deve tener conto della
14
Donna- Lavoro- Gravidanza
distanza del carico da spostare dal
baricentro del corpo, per evidenti problemi
di ingombro, ciò comporta un aumento dello
sforzo che la donna deve compiere a parità di
peso da spostare. La maggior fatica fisica
necessaria determina maggior carico a livello della
colonna vertebrale con rischio aumentato per
quanto riguarda la comparsa di lombalgia o di più
importanti patologie come ernia del disco. Alcuni
studi anche se non completamente confermati,
hanno evidenziato una maggior prevalenza di
aborti, parti prematuri e basso peso alla nascita
del neonato. Il Decreto 626 del 1994 obbliga la
valutazione dei rischi per la movimentazione
manuale di carichi ed un piano di soluzioni, oltre
che una sorveglianza sanitaria specifica.
•
•
Sostanze chimiche. Le principali operazioni che
comportano l'utilizzo di sostanze chimiche sono la
microsaldatura e la pulizia delle piastre saldate.
Durante la microsaldatura vi può essere emissione
di fumi di sostanze irritanti e/o sensibilizzanti,
principalmente la colofonia. Tutte queste
postazioni di lavoro vanno presidiate con impianti
di aspirazione localizzata ed efficiente, a braccio
snodabile.
Rumore. Nell'industria elettronica non è
certamente un rischio caratteristico, mentre
nell'elettromeccanica il rumore può essere
generato da piccole macchine operatrici o può
derivare dalla presenza nello stesso capannone di
tavoli di montaggio e macchine utensili classiche.
Gli studi sul rapporto tra rumore elevato e
gravidanza sono controversi. La maggior parte
delle indagini mette in evidenza una riduzione
della crescita del feto e quindi un minor peso alla
nascita. Inoltre sembra certo che esista un
rischio per l’udito dei figli di madri esposte a
elevato rumore, durante la gravidanza (in
particolare dal sesto mese in poi). Più incerte le
segnalazioni sul rapporto tra rumore, mortalità
fetale, minaccia di aborto. Comunque, nonostante
le incertezze ancora presenti, la maggior parte
degli esperti ritiene necessario un allontanamento
delle donne gravide da esposizione a rumorosità
elevata (sicuramente se con livelli di esposizione
superiori a 90 dBA).
TABELLA RIASSUNTIVA DEI FATTORI DI
RISCHIO PER LA GRAVIDANZA CON
RIFERIMENTI LEGISLATIVI (integrati nel
D.LGS 151/2001)
Lavorazione
Fattori di rischio
Lavorazione dei Rumore
metalli con
macchine
Vibrazioni
Riferimenti Legislativi
D.Lgs. 645/96 all. I
comma 1 lett. c
D.Lgs. 645/96 all. I
comma 1 lett.a
DPR 1026/76 art. 5
lett. I
Oli minerali
DPR 1026/76 art. 5
lett. B
Fumi di saldatura
con possibilità di
esposizione a
metalli:
piombo
cromo
nichel
cadmio
mercurio
DPR 1026/76 art. 5
lett. B
Sgrassatura
Solventi
Detergenti
DPR 1026/76 art. 5
lett. B, C
Decapaggio
Acidi forti
(cloridico
solforico, nitrico,
ecc)
Solventi
Pigmenti
Resine
DPR 1026/76 art. 5
lett. B, C
Rischi generali:
Postura
DPR 1026/76 art.
5 lett. G
Saldatura
Verniciatura
Operazioni
varie
D.Lgs. 645/96 all. II
comma I lett. c
DPR 1026/76 art. 5
lett. B, C
Movimentazione
D.Lgs. 645/96 all. I
manuale dei carichi comma 1 lett. g
15
Donna- Lavoro- Gravidanza
LEGNO
ELENCAZIONE
DELLE
PRINCIPALI
LAVORAZIONI
DOVE
VENGONO
IMPEGNATE LE DONNE
1. RIFINITURA DEI MOBILI
2. VERNICIATURA
3. LUCIDATURA
Si tratta di un settore più tipicamente
maschile, ma le donne vengono impiegate in
alcune lavorazioni di rifinitura dei mobili,
soprattutto nelle operazioni di verniciatura e
lucidatura. Il settore legno è un settore ad
elevata rumorosità. Gli studi sul rapporto tra
rumore elevato e gravidanza sono controversi.
La maggior parte delle indagini mette in
evidenza una riduzione della crescita del feto e
quindi un minor peso alla nascita. Inoltre
sembra certo che esista un rischio per l’udito
dei figli di madri esposte a elevato rumore,
durante la gravidanza (in particolare dal sesto
mese in poi). Più incerte le segnalazioni sul
rapporto tra rumore, mortalità fetale, minaccia
di aborto. Da un recente studio, per esempio,
risulterebbe che l’esposizione a rumore
industriale durante la gravidanza aumenta il
rischio
di
morte
fetale
anteparto.
Comunque,nonostante le incertezze ancora
presenti, la maggior parte degli esperti ritiene
necessario un allontanamento delle donne
gravide da esposizione a rumorosità elevata
(sicuramente se con livelli di esposizione
superiori a 90 dBA).
Nelle operazioni di verniciatura e rifinitura vi
sono soprattutto rischi di esposizione a solventi
delle vernici, che possono passare la barriera
emato-placentare e quindi influire sul feto. Si
parla di aumento di aborti spontanei e di
malformazioni congenite (labbro leporino,
malfomazioni dell'apparato cardiocircolatorio e
del sistema nervoso centrale), diminuzione del
peso alla nascita.
Nel settore legno si
osservano anche rischi da movimentazione di
pesi, rischi che vanno valutati e risolti, ma che
possono comportare un aumento di aborti
spontanei e di nati pre-termine.
TABELLA RIASSUNTIVA DEI FATTORI DI
RISCHIO PER LA GRAVIDANZA CON
RIFERIMENTI LEGISLATIVI (integrati nel
D.LGS 151/2001)
Lavorazione
Lavorazione
legno
con
macchina
Fattori di
rischio
Rumore
Riferimenti
Legislativi
D.Lgs. 645/96 all.
II comma 1 lett. c
Polveri di
legno
DPR 1026/76 art.
5 lett. B, C
Lucidatura
- Polveri di
Carteggiatura
legno, di
vernici, ecc
DPR 1026/76 art.
5 lett. B, C
Incollaggio
Formaldeide
DPR 1026/76 art.
5 lett. B
Microonde
D.Lgs. 645/96 all.
I comma 1 lett. e
Verniciatura
Solventi
Pigmenti
Resine
DPR 1026/76 art.
5 lett. B, C
Operazioni
varie
Rischi
generali:
Postura
DPR 1026/76 art.
5 lett. G
Movimentazio D.Lgs. 645/96 all.
I comma 1 lett. g
ne manuale
dei carichi
16
Donna- Lavoro- Gravidanza
con le gambe. Spesso vi sono delle
vibrazioni concomitanti: tutti questi
fattori possono comportare deficit di
circolazione del bacino e quindi in
gravidanza dei disturbi circolatori alla
placenta, con un aumentato rischio di
nascite sottopeso o anticipate. A tutte
le lavoratrici che operano in posizioni
fisse vanno garantite dei sedili
ergonomici: sicuri, pratici, adattabili,
confortevoli e solidi. Non vanno
dimenticati in questi settori i movimenti
ripetitivi degli arti superiori con o
senza attrezzature manuali che possono
causare delle patologie dei tendini e
delle
articolazioni:
tenosinoviti,
epicondiliti sindromi del tunnel carpale,
formicolii alle mani.
PELLETTERIE E CALZATURE
ELENCAZIONE
DELLE
PRINCIPALI
LAVORAZIONI
1. TAGLIO PELLI
2. ORLATURA-GIUNTURA (sgranatura,
cucitura, incollaggio)
3. MONTAGGIO-ASSEMBLAGGIO(messa in
forma incollaggio, ribattitura)
4. FISSAGGIO-RIFINITURA (coloritura
ritocco, applicazione solette, stiratura
pulizia)
CARATTERIZZAZIONE DELLA PRESENZA
FEMMINILE
La lavorazione delle pelli e delle calzature è una
tipica attività produttiva italiana dove viene
impiegato in buona parte personale femminile.
DESCRIZIONE
DELLE
PRINCIPALI
MANSIONI
Il ciclo lavorativo delle pelli e delle calzature
prevede delle operazioni molto definite e
parcellizzate, con un elevato grado di monotonia
e ripetitività. Si tratta essenzialmente delle
operazioni di taglio delle pelli e degli accessori
(ad esempio nel caso della scarpa: tomaia e
fodera), dell'assemblaggio con inchiodatura,
ribattitura, cuciture, incollaggio e finissaggio
con uso di appretti.
PRINCIPALI FATTORI DI RISCHIO
• I collanti. I collanti possono essere
distinti in lattici e mastici. Questi
ultimi, di più frequente impiego,
contengono solventi quali: idrocarburi
aromatici ed alifatici e loro derivati
alogenati, chetoni ed alcoli. Alcuni studi
evidenziano
una
associazione
tra
esposizione a solventi nei primi tre mesi
di gravidanza e aborto spontaneo e
delle malformazioni al sistema nervoso
centrale e al cuore.
•
•
Rumore. In questo settore vi sono delle
fonti di rumore soprattutto nei
confezionamenti (es. ribattitura con
chiodi, uso di rivettatrici). Gli studi sul
rapporto tra rumore elevato e
gravidanza sono controversi.
La
maggior parte delle indagini mette in
evidenza una riduzione della crescita
del feto e quindi un minor peso alla
nascita. Inoltre sembra certo che
esista un rischio per l’udito dei figli di
madri esposte a elevato rumore,
durante la gravidanza (in particolare dal
sesto mese in poi). Più incerte le
segnalazioni sul rapporto tra rumore,
mortalità fetale, minaccia di aborto. Da
un recente studio, per esempio,
risulterebbe che l’esposizione a rumore
industriale durante la gravidanza
aumenta il rischio di morte fetale
anteparto. Comunque, nonostante le
incertezze ancora presenti, la maggior
parte degli esperti ritiene necessario
un allontanamento delle donne gravide
da esposizione a rumorosità elevata
(sicuramente
se
con
livelli
di
esposizione superiori a 90 dBA).
Le posture ed i movimenti ripetitivi.
Nelle pelletterie frequentemente le
lavoratrici sono costrette a posture
fisse innaturali ed in spazi angusti,
azionando in continuazione pedali e leve
17
Donna- Lavoro- Gravidanza
TABELLA RIASSUNTIVA DEI FATTORI DI
RISCHIO PER LA GRAVIDANZA CON
RIFERIMENTI LEGISLATIVI (integrati nel
D.LGS 151/2001)
Lavorazione
Taglio pelli
OrlaturaGiuntura
(scarnitura,
spaccatura,
cucitura,
incollaggio)
MontaggioAssemblaggio
(messa in
forma,
incollaggio
ribattitura)
FissaggioRifinitura
(coloritura,
ritocco,
applicazione
solette,
stiratura
pulizia)
Fattori di rischio
Riferimenti
Legislativi
Postura
DPR 1026/76 art.
5 lett. G
Polvere di pelle e
cuoio
DPR 1026/76 art.
5 lett. C
Rumore
D.Lgs. 645/96 all.
I comma 1 lett. c
Postura
DPR 1026/76 art.
5 lett. G
Polvere di pelle e
cuoio
DPR 1026/76 art.
5 lett. C
Rumore
D.Lgs. 645/96 all.
I comma 1 lett. c
Solventi
DPR 1026/76 art.
5 lett. B
Postura
DPR 1026/76 art.
5 lett. G
Rumore
D.Lgs. 645/96 all.
I comma 1 lett.c
Solventi
DPR 1026/76 art.
5 lett. B
Postura
DPR 1026/76 art.
5 lett. G
Solventi/Tinture
DPR 1026/76 art.
5 lett. B
18
Donna- Lavoro- Gravidanza
PLASTICHE
I CICLI PRODUTTIVI
Sotto il termine “lavorazione delle materie plastiche”
si nasconde in realtà una miriade di diverse tecniche
produttive, tra cui le più importanti sono:
STAMPAGGIO
INIEZIONE:
PER L’oggetto
si
ottiene
spingendo e stampando
plastica fusa in una
pressa orizzontale.
ESTRUSIONE:
La plastica fusa viene
fatta “filare” attraverso
fori di diversa forma e
spessore.
IMPREGNAZIONE:
Diversi tipi di supporto
vengono impregnati per
immersione o spruzzatura
di resine.
SPALMATURA:
La resina viene spalmata
sul supporto.
TERMOFORMATURA: Il semilavorato in resina
viene formato a caldo.
STAMPAGGIO
A La plastica ( di un tipo
PRESSIONE:
che tende a indurire col
calore) viene stampata in
presse verticali.
CALANDRATURA:
La plastica viene fatta
passare
attraverso
grandi cilindri, che la
trasforma in una lamina
o un foglio, che verrà poi
variamente lavorato e
raccolto in rotoli.
CARATTERIZZAZIONE DI QUESTO SETTORE
Sotto il termine di lavorazione delle materie
plastiche vengono raccolte molte lavorazioni
diversificate, tutte in grande espansione per
l'aumento degli oggetti di plastica pura o riciclata
nella vita quotidiana. Si parla di stampaggio per
iniezione, estrusione, impregnazione, spalmatura. Si
tratta di un settore considerato non pesante, ad
elevata parcellizzazione e ripetitività delle mansioni,
dove viene impiegata molta manodopera femminile.
DESCRIZIONE DELLE PRINCIPALI MANSIONI
Il caricamento delle materie prime: granuli, sfridi,
coloranti in master avviene spesso automaticamente
con tramogge e altro. Il personale, soprattutto
quello femminile, viene impiegato nello scarico dei
pezzi e nei lavori di finitura.
PRINCIPALI FATTORI DI RISCHIO
•
L'esposizione
a
sostanze
chimiche
L'industria della plastica in genere è
considerata a rischio per quanto riguarda
l'insorgenza di malformazioni nei nati da
genitori occupati in questo settore, che ha
anche una maggiore incidenza di aborti tra
le lavoratrici. Questo è da attribuirsi
soprattutto alla varietà di sostanze presenti
nell'aria di questi reparti. Il settore della
plastica non è mai stato studiato a
sufficienza. Le sostanze più pericolose sono:
i monomeri alcuni dei quali cancerogeni e
mutageni, ad esempio:
-il cloruro di vinile dal PVC; riconosciuto
cancerogeno
per l’uomo, può indurre aborti
spontanei
o
malformazioni
congenite.
Fortunatamente si incontra sempre più raramente.
-la
formaldeide
(nelle
resine
ureiche
e
formaldeidiche); oltre che essere riconosciuta
come probabile cancerogeno per l’uomo, determina
disordini mestruali (che a loro volta possono
essere causa di infertilità).
-lo stirene, toluene e xilene (nel polistirolo,
ABS..). Particolarmente indiziato è lo stirene,
valutato come possibile cancerogeno per l’uomo e
mutageno. Lo stirene ridurebbe inoltre la fertilità
degli esposti e determinerebbe un minor peso alla
nascita nei figli di madri esposte.
- il benzene, riconosciuto come cancerogeno per
l’uomo, oltre che forte mutageno, avrebbe
capacità di indurre turbe mestruali, aborti
spontanei e parti prematuri.
I solventi ed i plastificanti, ad esempio:
-gli ftalati, usati come plastificanti (soprattutto
nella calandratura) possono causare disordini
mestruali.
Poiché molte lavorazioni avvengono a caldo, può
avvenire che dalle sostanze utilizzate si sviluppino
fumi che contengono sostanze diverse, dovute alla
trasformazione che le sostanze subiscono a causa
del calore (fenomeno della DEGRADAZIONE
TERMICA); tale trasformazione può in alcuni casi
determinare un aumento della nocività.
•
La postura. Nelle plastiche frequentemente
le lavoratrici sono costrette a posture fisse
sempre
in
piedi
o
sedute
nei
confezionamenti; spesso vi sono delle
vibrazioni concomitanti per un elevato uso di
strumenti
e
attrezzature
ad
aria
compressa: tutti questi fattori possono
comportare deficit di circolazione del
bacino e quindi in gravidanza dei disturbi
circolatori alla placenta, con un aumentato
rischio di nascite sottopeso o anticipate.
Non vanno dimenticati anche in questo
comparto i movimenti ripetitivi degli arti
superiori con o senza attrezzature manuali
19
Donna- Lavoro- Gravidanza
che possono causare delle patologie dei
tendini e delle articolazioni: tenosinoviti,
epicondiliti, sindromi del tunnel carpale,
formicolii alle mani.
•
•
Il rumore. Non elevatissimo (se i mulini
granulatori sono insonorizzati o esterni ai
reparti di lavoro) ma diffuso per la presenza
di numerose macchine. Gli studi sul rapporto
tra rumore elevato e gravidanza sono
controversi. La maggior parte delle indagini
mette in evidenza una riduzione della
crescita del feto e quindi un minor peso alla
nascita. Inoltre sembra certo che esista un
rischio per l’udito dei figli di madri esposte
a elevato rumore, durante la gravidanza (in
particolare dal sesto mese in poi). Più
incerte le segnalazioni sul rapporto tra
rumore, mortalità fetale, minaccia di aborto.
Da un recente studio, per esempio,
risulterebbe che l’esposizione a rumore
industriale durante la gravidanza aumenta il
rischio
di
morte
fetale
anteparto.
Comunque, nonostante le incertezze ancora
presenti, la maggior parte degli esperti
ritiene necessario un allontanamento delle
donne gravide da esposizione a rumorosità
elevata (sicuramente se con livelli di
esposizione superiori a 90 dBA).
Il microclima caldo. E’ caratteristico di
questi settore dove gli impianti (ad esempio
di stampaggio a caldo), se non coibentati,
disperdono calore. L’effetto più importante,
evidenziato però a livello sperimentale,
risulta essere un aumento degli aborti
spontanei per esposizioni a elevate
temperature.
TABELLA RIASSUNTIVA DEI FATTORI DI
RISCHIO PER LA GRAVIDANZA CON
RIFERIMENTI LEGISLATIVI (integrati nel
D.LGS 151/2001)
Lavorazione
Fattori di
rischio
Riferimenti
Legislativi
Rumore
Preparazione
materie
(macinazione)
Postura
mescola,
aggiunta
di
additivi
Additivi
contenenti
piombo
D.Lgs. 645/96
all. I comma 1
lett. c
DPR 1026/76
art. 5 lett. G
Iniezione,
estrusione
Postura
DPR 1026/76
art. 5 lett. G
Rumore
D.Lgs. 645/96
all. I comma 1
lett. c
Postura
DPR 1026/76
art. 5 lett. G
Solventi
Inchiostri
DPR 1026/76
art. 5 lett. B
Stampa
D.Lgs. 645/96
all. II lett. c
20
Donna- Lavoro- Gravidanza
•
Stress.
E’
legato
prevalentemente
all'organizzazione del lavoro su turni, anche
notturni, alla monotonia e ripetitività delle
operazioni eseguite in un ambiente disagevole. Dai
dati finora disponibili, risulta che lo strss è una
delle condizioni ambientali da prendere in
considerazione nella valutazione del rischio
lavorativo. Le lavoratrici gestanti e puerpere
possono risentire in modo particolare dello stress
professionale per mutamenti ormonali, fisiologici
e psicologici.
•
Impegno visivo. Si ritrova soprattutto nella fase
di ordimento e di visita pezze.
•
Sostanze chimiche. L'esposizione può interessare
sia l'apparato respiratorio che quello cutaneo, ed
è legata alla presenza di sostanze apprettanti o
coloranti sul filato, di nichel in elementi del telaio
continuamente manipolati dalle addette, di polveri
di fibre tessili disperse nell'aria. Per le addette
alla visita pezze può esserci un'esposizione a
vapori di solventi clorurati utilizzati per
smacchiare.
TESSILE
ELENCAZIONE DELLE PRINCIPALI LAVORAZIONI
1.
2.
3.
4.
FILATURA –TORCHIATURA
ROCCATURA
TESSITURA
CONTROLLO SMACCHIATURA
Questo comparto produttivo è caratterizzato da una
presenza femminile "storicamente" piuttosto elevata sia
nelle fasi di tessitura che in quelle di tintura, finitura e
confezionamento.
TESSITURA
LE PRINCIPALI MANSIONI
1) Addetta alla preparazione filati.
2) Addetta ai telai.
3) Addetta alla visita pezze e confezioni tessuti.
PRINCIPALI FATTORI DI RISCHIO
•
Rumore. Molto esposte sono le addette ai telai e
talvolta le addette alla preparazione per la
contiguità delle aree di lavorazione. Il rumore
prodotto dai telai raggiunge un'intensità
compresa tra 87 dBA (telai a crochet) e 102 dBA
(telai a navetta); i più frequenti comunque sono i
telai a pinze che producono una rumorosità
intorno ai 92-95 dBA. In questo comparto non è
facile risolvere il problema rumore, anche se vi
sono delle soluzioni: telai insonorizzati, supporti
antivibranti, trattamenti fonoassorbenti, etc.
Questo livello comporta sia rischi per l'apparato
uditivo che effetti extrauditivi. Occorre
assolutamente dotarsi dei mezzi di protezione
personale per l'udito. Gli effetti della esposizione
a rumore durante la gravidanza sono stati studiati
sia con ricerche condotte su animali che con
indagini epidemiologiche su donne esposte. Anche
se con qualche contraddizione la maggior parte
delle indagini, comunque, mette in evidenza una
riduzione della crescita del feto, un aumento degli
aborti " spontanei" e quindi un minore peso alla
nascita. Questi effetti potrebbero essere dovuti
alla vasocostrizione delle piccole arterie della
placenta che "nutre" il feto.
•
Posture. Il lavoro ai telai e all'ordimento non
consente all'addetta di sedersi, ma la costringe
alla stazione eretta prolungata; la posizione
obbligata favorisce la ritenzione di liquidi a livello
degli arti inferiori, fattore predisponente per lo
sviluppo di patologie a carico del sistema venoso.
Vi è un rischio da movimentazione dei carichi, le
addette devono essere dotate di sollevatori
meccanici. Affaticamento e posture incongrue
favoriscono un aumento degli aborti "spontanei",
prematurità e basso peso alla nascita.
.
TINTO STAMPERIA
La presenza femminile è cospicua solo nelle stamperie e
nella preparazione della "tintura e purga a stella" della
seta.
PRINCIPALI MANSIONI FEMMINILI
1) Addetta alla cucina colori.
2) Stampatrice e aiuto-stampatrice.
3) Campionatura.
4) Visita pezze.
PRINCIPALI FATTORI DI RISCHIO
•
Sostanze chimiche. Si ritrovano coloranti,
ausiliari, solventi, detergenti. Si può verificare un
assorbimento di tali sostanze per via inalatoria,
digerente e per contatto cutaneo. L'esposizione
maggiore si verifica in cucina colori. E' possibile la
presenza di sostanze ritenute cancerogene
(coloranti derivati da particolari ammine
aromatiche, tiourea). Per questo aspetto il
Decreto Legislativo 626 del 1994 impone una
seria analisi del rischio cancerogeno, con il
cambiamento delle sostanze ove possibile e
comunque cicli chiusi, elevatissimi livelli di
sicurezza e informazione. Alcune ammine
aromatiche
usate
nei
coloranti
delle
tintostamperie sono cancerogene e teratogene
(danno malformazioni al feto). La legislazione di
tutela inizia con la circolare 77/92 sino al
Decreto 626 del 1994 che considera come
cancerogene le sostanze etichettate con la frase
di rischio R45 e R49; oltre a queste due voci vi è
la R40 (“possibilità di effetti irreversibili”) alla
quale appartengono le sostanze da considerarsi
con sospetto per i possibili effetti cancerogeni
sull’uomo e per le quali tuttavia le informazioni
disponibili non sono sufficienti per una
valutazione soddisfacente. La R40 può trovarsi
combinata con la R20 (per inalazione), la R21 (a
21
Donna- Lavoro- Gravidanza
contatto con la pelle), la R22 (per ingestione) in
modo tale da chiarire meglio in quale modo la
sostanza è o può essere nociva. Conviene inoltre
tenere in considerazione le frasi di rischio
relative alle sostanze che possono provocare
riduzione della fertilità (R60 e R62), possibili
danni al feto (R61 e R63) o ai bambini allattati al
seno (R64). Occorre sapere cosa si usa e sul piano
operativo. Per i lavori con sostanze pericolose
contenenti agenti chimici che possono causare un
danno genetico ereditario, i datori di lavoro
devono valutare i rischi per la salute dei
lavoratori derivanti da tali attività e, se del caso,
prevenire o controllare tali rischi. La prevenzione
dell’esposizione deve costituire la più alta
priorità. Se non è possibile prevenire il rischio,
l’esposizione può essere controllata mediante una
combinazione di controlli tecnici unitamente a una
buona pianificazione e gestione dell’attività e
all’uso di dispositivi di protezione individuale
(DPI). I DPI dovrebbero essere usati a fini di
controllo soltanto se tutti gli altri metodi non si
sono rilevati sufficienti. Essi possono essere
anche usati quale protezione secondaria in
combinazione con altri metodi. Se possibile si
dovrebbe procedere alla sostituzione degli
agenti nocivi.
•
•
Microclima. I parametri microclimatici rilevati in
alcune aziende nel periodo estivo nei reparti di
stampa hanno evidenziato valori molto elevati,
confermando una situazione di grave disagio,
lamentata dagli addetti. L’effetto più importante
segnalato risulta essere un aumento degli aborti
spontanei
per
l’esposizione
ad
elevate
temperature.
•
Impegno visivo. Molto elevato per tutte le
mansioni citate, anche perché le operazioni
vengono effettuate in forte contrasto di luce.
•
Stress. Elevato per la grande
richiesta per tutto l'orario di lavoro.
TABELLA RIASSUNTIVA DEI FATTORI DI
RISCHIO PER LA GRAVIDANZA CON
RIFERIMENTI LEGISLATIVI (integrati nel
D.LGS 151/2001)
Lavorazione
Filatura Torciatura
La presenza femminile è significativa nella preparazione
lucidi e nel ritocco dei quadri.
PRINCIPALI MANSIONI FEMMINILI
1) Lucidista.
2) Mascheratrice.
3) Ritoccatrice.
PRINCIPALI FATTORI DI RISCHIO
•
Sostanze chimiche. La principale esposizione è
quella ai solventi contenuti nei prodotti
vernicianti e riguarda le ritoccatrici; e possibile
anche per le stesse una sensibilizzazione agli
isocianati.
Fattori di
rischio
Riferimenti
Legislativi
Rumore
D.Lgs. 645/96
all. I comma 1
lett. c
Microclima
D.Lgs. 645/96
all. I comma 1
lett. f
Vibrazioni
DPR 1026/76
art. 5 lett. f
D.Lgs. 645/96
all. I comma 1
lett. a
DPR 1026/76
art. 5 lett. C
Polveri
Roccatura
Rumore
D.Lgs. 645/96
all. I comma 1
lett. c
Tessitura
Microclima
D.Lgs. 645/96
all. I comma 1
lett. f
D.Lgs. 645/96
all. I comma 1
lett. c
Posture. Durante le operazioni di stampa le
addette sono costrette a parecchi piegamenti del
tronco e a muoversi continuamente per tutto il
reparto. Nella preparazione della "stella" per la
purga o tintura della seta, la sistemazione del
tessuto comporta una continua elevazione delle
braccia dell'addetta che lamenta un marcato
affaticamento, anche da movimentazione dei
rotoli di tessuto.
FOTOINCISIONI DI QUADRI PER
STAMPA TESSUTI
attenzione
Rumore
Vibrazioni
Controllo
smacchiatura
Solventi
clorurati
Rischi comuni
Postura in
piedi
DPR 1026/76
art. 5 lett. I
D.Lgs. 645/96
all. I comma 1
lett. a
DPR 1026/76
art. 5 lett. B
DPR 1026/76
art. 5 lett. G
D.Lgs. 645/96
all. I comma 1
lett. g
22
Donna- Lavoro- Gravidanza
esposta a un rischio maggiore di lesioni a
seguito della movimentazione manuale di
carichi. Ciò è causato dal rilassamento
ormonale dei legamenti e dai problemi
posturali
ingenerati
dalla
gravidanza
avanzata. Vi possono essere rischi per le
puerpere, ad esempio dopo un parto cesareo
che può determinare una limitazione
temporanea delle capacità di sollevamento e
di movimentazione.
COMPARTO ALBERGHIERO
CARATTERIZZAZIONE DELLA PRESENZA
FEMMINILE
Il settore alberghiero è tra i più importanti comparti
lavorativi del nostro paese in termini di prodotto
interno lordo e numero di addetti. Nel "mercato
globale" che tanta crisi porta in tutti i settori
produttivi, l'Italia con le sue bellezze naturali ed
artistiche potrebbe avere nel turismo una grande
ricchezza stabile nel tempo. Ma solamente con
l'entrata in vigore delle direttive CEE con il Decreto
626 questo settore è stato studiato dal punto di
vista dei rischi professionali. Sino ad oggi
relativamente alle malattie professionali denunciate
appare "silente", anche se ricerche internazionali
indicano nella patologia muscolo-scheletrica (della
colonna vertebrale) e nelle dermatiti (da prolungato
mantenimento delle mani nell'acqua, da uso di
detersivi, disinfettanti e da contatto con superfici
nichelate: es. carrelli), le malattie professionali più
frequenti. Come tutte le attività di "servizio alla
persona" il lavoro in campo turistico e alberghiero è
tipicamente femminile.
DESCRIZIONE DELLE PRINCIPALI MANSIONI
L'albergo è una grande casa in cui la donna deve fare
praticamente tutto: dal riordino delle camere e degli
spazi comuni ai lavori di ufficio, a quelli di pulizia a
quello di cucina a quelli di lavanderia.
PRINCIPALI
FATTORI
DI
DELL'INSERVIENTE DI ALBERGO
•
•
Rischio chimico. Sono legati soprattutto alle
sostanze usate per la pulizia e la
disinfezione che possono essere irritanti e
potenzialmente sensibilizzanti. Non si
conoscono allo stato attuale ricerche su
effetti per la salute del nascituro delle
sostanze normalmente utilizzate nel lavoro
di pulizia.
TABELLA RIASSUNTIVA DEI FATTORI DI
RISCHIO PER LA GRAVIDANZA CON
RIFERIMENTI LEGISLATIVI (integrati nel
D.LGS 151/2001)
Lavorazione
RISCHIO
Movimentazione manuale di carichi, sforzi
fisici. Riordinare tante camere vuole dire
spostare mobili, letti, caricarsi di pesi
(valigie, casse di alimenti, stoviglie,
biancheria, mobilio), assumere posizioni
incongrue per rifare i letti, pulire in ogni
angolo, camminare per molti chilometri al
giorno, stare sempre in piedi, lavorare in
condizioni microclimatiche non sempre
favorevoli: le stanze vanno infatti arieggiate
comunque. Non a caso le patologie più
frequenti sono quelle a carico dell'apparato
muscolo-scheletrico. Si tratta di un lavoro
faticoso soprattutto se in gravidanza. La
movimentazione manuale di carichi pesanti è
ritenuta rischiosa per la gravidanza in
quanto può determinare lesioni al feto e un
parto prematuro. Il rischio dipende dallo
sforzo, vale a dire dal peso del carico, dal
modo in cui esso viene sollevato e dalla
frequenza con cui avviene il sollevamento
durante l’orario di lavoro. Con il progredire
della gravidanza una lavoratrice incinta è
Pulizia locali
Servizio camere
Guardaroba
Cucina
Fattori di rischio
Riferimenti
Legislativi
Postura
DPR 1026/76 art.
5 lett. G
Fatica fisica
DPR 1026/76 art.
5 lett. F
Movimentazione
dei carichi
D.Lgs. 645/96 all.
I com. 1 lett.G
Microclima
D.Lgs. 645/96 all.
I com. 1 lett.f
Lavoro su scale
DPR 1026/76 art.
5 lett. E
Detergenti
DPR 1026/76 art.
5 lett. C
23
Donna- Lavoro- Gravidanza
COMMERCIO
E
DISTRIBUZIONE
infiammatorie (cistiti, vaginiti) e ad una
insufficienza venosa alle gambe con gonfiori,
crampi, formicolii. Anche alle cassiere come per
le operatrici ai VDT vanno garantiti sedili
ergonomici: sicuri, pratici, adattabili alle misure
umane, confortevoli, solidi e adeguati. Per la
donna in gravidanza si possono avere nascite
sottopeso
o
premature
proprio
per
l'affaticamento fisico. Si rammenta infine il
pericolo determinato dal lavoro in altezza ovvero
con l'uso di scale, attività con rischio di caduta
alla quale, per legge, non devono essere adibite
le lavoratrici in gravidanza. La movimentazione
manuale dei carichi deve essere presa in
considerazione nella valutazione dei rischi
obbligatoria in applicazione del Decreto 626 del
1994; le addette vanno dotate di tutti gli ausili
di movimentazione: pallets autosollevanti, rollers
e carrelli (a cui va garantita una manutenzione
adeguata delle ruote) che devono scorrere su
pavimenti senza avvallamenti e buche. La
movimentazione manuale di carichi pesanti è
ritenuta rischiosa per la gravidanza in quanto
può determinare lesioni al feto e un parto
prematuro. Il rischio dipende dallo sforzo, vale a
dire dal peso del carico, dal modo in cui esso
viene sollevato e dalla frequenza con cui avviene
il sollevamento durante l’orario di lavoro. Con il
progredire della gravidanza una lavoratrice
incinta è esposta a un rischio maggiore di lesioni
a seguito della movimentazione manuale di
carichi. Ciò è causato dal rilassamento ormonale
dei legamenti e dai problemi posturali ingenerati
dalla gravidanza avanzata. Vi possono essere
rischi per le puerpere, ad esempio dopo un parto
cesareo che può determinare una limitazione
temporanea delle capacità di sollevamento e di
movimentazione.
GRANDE
CARATTERIZZAZIONE DELLA PRESENZA
FEMMINILE
In questo settore molte donne sono impiegate
soprattutto nelle attività di commessa e di cassiera.
Ma anche i servizi ausiliari (scaffaliste e pulizie)
sono frequentemente eseguite da personale
femminile.
DESCRIZIONE
MANSIONI
DELLE
PRINCIPALI
L'attività delle commesse e delle cassiere comporta
il
contatto
con
il
pubblico,
la
continua
movimentazione di oggetti di vario peso (da scaffali,
da tapis-roulant a banchi di vendita e viceversa), la
registrazione degli importi (su tastiere, con lettura
ottica, scanner del codice a barre), presa e consegna
dello scontrino, incasso e consegna del resto.
Operazioni sussidiarie e saltuarie sono quelle della
smagnetizzazione (di capi di vestiario), di riordino, di
pulizia dell'ambiente di lavoro
PRINCIPALI FATTORI DI RISCHIO
●
Posture incongrue e movimenti ripetitivi. Se il
lavoro di commessa si svolge quasi sempre in
piedi con conseguente aumento di lombalgie e
rischi di insufficienza venosa alle gambe, quello
di cassiera si svolge in posizione seduta fissa
mantenuta per molte ore consecutive in posti di
lavoro per lo più inadeguati, spesso assai
costrittivi. Le operazioni di trasferimento di
oggetti sul banco-cassa e di digitazione su
tastiera avvengono con movimenti ripetitivi delle
braccia spesso non appoggiate e con una
disposizione irrazionale degli oggetti e degli
strumenti d'uso, con uno spazio ridotto per
l'alloggiamento ed i movimenti delle gambe. Più in
generale come si diceva nella grande
distribuzione e nel commercio vi sono molte
operazioni che comportano una movimentazione
ed una spinta manuale di carichi, che alla fine del
turno di lavoro può essere complessivamente
elevata. Frequenti sono i disturbi della colonna
vertebrale, le infiammazioni dei muscoli e dei
tendini degli arti superiori per cui tendinite ed
epicondiliti sono le conseguenze di questi lavori
ripetitivi e senza pause. Le posture coatte fisse
possono comportare una facilità alle forme
●
Fattori di stress. Il contatto con un pubblico
non sempre "gentile" è sicuramente il fattore di
stress più evidente. Dato che il "cliente ha
sempre ragione", le difese sono piuttosto
aleatorie e il controllo della lavoratrice commessa dipende non solo dalla "gerarchia
interna", ma soprattutto dal giudizio degli
utenti. L'ambiente, piuttosto rumoroso e
caotico, rende poi più pesante dal punto di vista
psico-fisico il lavoro. Il regime degli orari non
riesce a quantificare la variabilità del carico di
lavoro, che può avere punte molto elevate in
particolari momenti della giornata, della
settimana, dell'anno. Frequentemente, a causa di
ritmi di lavoro troppo elevati, vi sono difficoltà
di effettuare anche le pause" fisiologiche". Le
lavoratrici gestanti e puerpere possono risentire
24
Donna- Lavoro- Gravidanza
in modo particolare dello stress professionale
per mutamenti ormonali, fisiologici e psicologici.
●
Microclima. I principali problemi possono
derivare da un cattivo condizionamento dei locali
(eccessivo freddo in estate e caldo in inverno),
dalla vicinanza di posizioni di lavoro fisse (es.
cassiere) a porte di ingresso e la presenza di
aree a diversa temperatura (presenza di
frigoriferi...), zone di cottura. Occorre
comunque negli ambienti condizionati garantire
che venga effettuata periodicamente la pulizia
dei filtri e la verifica della loro efficienza. I
meccanismi della termoregolazione che vengono
attivati in ambiente caldo possono risultare
meno efficaci durante la gravidanza, in quanto
esiste in questo periodo una vasodilatazione
fisiologica ed un aumento della frequenza
cardiaca. Oltre a ciò si osserva un aumento del
metabolismo basale con diminuzione delle riserve
energetiche. L’effetto più importante segnalato
risulta essere un aumento degli aborti spontanei
per esposizione ad elevate temperature.
●
TABELLA RIASSUNTIVA DEI FATTORI DI
RISCHIO PER LA GRAVIDANZA CON
RIFERIMENTI LEGISLATIVI (integrati nel
D.LGS 151/2001)
Lavorazione
Fattori di
rischio
Riferimenti
Legislativi
Rischi generali: DPR 1026/76 art.
5 lett. G
Postura
Operazioni
varie
Movimentaz.ma D.Lgs. 645/96 all.
I comma 1 lett. g
nuale dei
carichi
Microclima
D.Lgs. 645/96 all.
I comma 1 lett. f
D.Lgs. 645/96 All.
I comma 1
lett. g
Lavoro su scale DPR 1026/76 art.
5 lett. E
Stress
CURIOSITA’. I lettori ottici sono strumenti
laser del tipo a gas neutri o atomici. Si tratta di
strumenti sicuri per gli addetti alle casse e per
gli utenti. Sono strumenti funzionanti a bassa
potenza con una emissione massima permessa
non superabile in nessuna condizione di impiego.
Si escludono danni per l'apparato oculare o la
pelle e per la gravidanza.
25
Donna- Lavoro- Gravidanza
della movimentazione manuale di carichi. Ciò
è causato dal rilassamento ormonale dei
legamenti e dai problemi posturali
ingenerati dalla gravidanza avanzata. Vi
possono essere rischi per le puerpere, ad
esempio dopo un parto cesareo che può
determinare una limitazione temporanea
della capacità di sollevamento e di
movimentazione. Il Decreto 626 che ha
recepito la direttiva CEE, obbliga i datori di
lavoro delle cucine e mense a valutare il
rischio da movimentazione dei carichi, a
dotare le addette di ausili di trasporto, a
fare informazione e formazione e a
effettuare una sorveglianza sanitaria
mirata.
MENSE
CARATTERIZZAZIONE DELLA PRESENZA
FEMMINILE
Si tratta di un settore in crescita (per le
modifiche dell'organizzazione sociale e del
lavoro) e ad elevata occupazione femminile.
L'organizzazione delle mense è molto varia e
configura situazioni di esposizione a fattori di
rischio diversificate; ad esempio non in tutte le
situazioni vi è presente una cucina (pensiamo
alla distribuzione dei pasti nelle scuole), in
altre la distribuzione dei pasti può essere fatta
secondo un modello di self-service.
●
Il microclima nelle mense non è certamente
favorevole: caldo-umido, con sbalzi termici
(ad esempio nelle zone di carico e scarico,
nelle permanenze in celle frigorifere). Già
fisiologicamente in gravidanza vi è una
vasodilatazione ed un aumento della
frequenza
cardiaca,
questi
sintomi
peggiorano in un microclima caldo umido,
portando a collassi e ad un aumentato
rischio di aborti. Anche i periodi mestruali
sono piuttosto difficili in questo contesto
microclimatico. Oltre ciò si osserva anche
un aumento del metabolismo basale con
diminuzione delle riserve energetiche.
●
L'uso di detergenti. Non si conoscono allo
stato attuale ricerche su effetti per la
salute del nascituro delle sostanze
normalmente utilizzate nel lavoro di pulizia;
anche se i detergenti in uso possono dare
patologie irritanti e allergiche a carico della
cute e dell'apparato respiratorio e che,
talvolta, possono essere causa di reazioni
allergiche anche gravi (crisi di asma). Un
cenno
particolare
va
riservato
all’ammoniaca: è una sostanza chimica
utilizzata in soluzione con acqua ed ha
spiccate proprietà detergenti e per questo
motivo viene spesso impiegata nei lavori di
pulizia domestica e industriale. L’ammoniaca
è molto irritante per l’apparato respiratorio
per la cute e per gli occhi. Pertanto, anche
se non sono segnalati effetti tossici
DESCRIZIONE
DELLE
PRINCIPALI
MANSIONI
Nei self-service senza cucina (es. scuole) il
lavoro implica soprattutto una movimentazione
di pesi: contenitori di alimenti, stoviglie, vassoi,
oltre che i lavori di riordino e pulizia delle
stoviglie e degli ambienti. Nelle cucine vere e
proprie, oltre a queste mansioni vi sono tutte le
operazioni di preparazione dei cibi: dal lavaggio
delle verdure al taglio e la pezzatura di carne,
formaggi, alla cottura, alla porzionatura e
distribuzione dei pasti.
PRINCIPALI FATTORI DI RISCHIO
●
Le posizioni di lavoro e la fatica fisica.
Si tratta di posizioni fisse o sempre in piedi
(preparazione e distribuzione pasti) o
sempre sedute (es. cassiere). Si tratta di
un lavoro molto faticoso per lo spostamento
di pesi: pentole, piatti, derrate alimentari
spesso con movimenti di torsione e
flessione del tronco. La movimentazione
manuale di carichi pesanti è ritenuta
rischiosa per la gravidanza in quanto può
determinare lesioni al feto e un parto
prematuro. Il rischio dipende dallo sforzo,
vale a dire dal peso del carico, dal modo in
cui esso viene sollevato e dalla frequenza
con cui avviene il sollevamento durante
l’orario di lavoro. Con il progredire della
gravidanza una lavoratrice incinta è esposta
a un rischio maggiore di lesioni a seguito
26
Donna- Lavoro- Gravidanza
generali con eventuale rischio per la
gravidanza, si sconsiglia l’uso di ammoniaca
durante il periodo di gestazione anche in
considerazione del fatto che la sua
percezione olfattiva, di per se sgradevole,
si ha per concentrazioni molto basse
nell’aria ambiente e che la donna gravida ha
normalmente una minore tolleranza per gli
odori forti.
TABELLA RIASSUNTIVA DEI FATTORI DI
RISCHIO PER LA GRAVIDANZA CON
RIFERIMENTI LEGISLATIVI (integrati nel
D.LGS 151/2001)
Lavorazione
Cucina
●
CURIOSITA’. Un problema particolare: in
gravidanza spesso la donna ha delle
avversioni a odori e a cibi che si
manifestano con nausea e vomito: in questo
settore è piuttosto difficile combattere
questo rischio.
Fattori di
rischio
Riferimenti
Legislativi
Postura
DPR 1026/76 art.
5 lett. G
Fatica fisica
DPR 1026/76 art.
5 lett. F
Movimentaz.
dei carichi
D.Lgs. 645/96 all.
I com. 1 lett.g
Microclima
D.Lgs. 645/96 all.
I com. 1 lett.f
Lavoro su scale DPR 1026/76 art.
5 lett. E
Detergenti
DPR 1026/76 art.
5 lett. C
27
Donna- Lavoro- Gravidanza
PARRUCCHIERE ED ESTETISTE
CARATTERIZZAZIONE DELLA PRESENZA
FEMMINILE
Tolte rare eccezioni è un settore a componente quasi
esclusivamente femminile. Si tratta per lo più di piccole
aziende familiari con apprendisti e lavoranti, ma in grande
espansione per l'elevarsi della qualità di vita sociale.
DESCRIZIONE DELLE PRINCIPALI MANSIONI
Lavaggio, taglio, messa in piega e trattamento dei capelli,
cure estetiche varie: pulizia del viso, depilazione, manicure
e pedicure.
placentare mentre questo è ancora nell’utero oppure
durante e dopo il parto, ad esempio nel corso
dell’allattamento o a seguito dello stretto contatto
fisico tra madre e bambino. Agenti tipo che possono
infettare il bambino in uno di questi modi sono il virus
dell’epatite B, quello dell’epatite C, l’HIV ( il virus
dell’AIDS), l’herpes, la tubercolosi, la sifilide, la
varicella e il tifo. Il rischio di contaminazione infettiva
deve essere valutato caso per caso, tenendo conto
della natura, del grado e della durata dell’esposizione.
Si dovranno considerare anche gli aspetti peculiari
della donna in esame quali ad esempio le sue condizioni
generali di salute e il suo stato immunitario rispetto ad
alcuni agenti per cui si realizza un’immunità
permanente.
PRINCIPALI FATTORI DI RISCHIO
●
Posture incongrue. Si tratta di un lavoro fatto quasi
sempre in piedi e di conseguenza soprattutto per le
donne comporta un maggiore rischio di patologie
circolatorie agli arti inferiori: edema (gonfiori), vene
varicose, senso di pesantezza alla sera. Mutamenti
fisiologici durante la gravidanza (maggiore volume
sanguigno e aumento delle pulsazioni cardiache,
dilatazione generale dei vasi sanguigni e possibile
compressione delle vene addominali o pelviche )
favoriscono la congestione periferica durante la
postura eretta. La compressione delle vene può ridurre
il ritorno venoso dalla pelvi con una conseguente
accelerazione compensativa del battito cardiaco
materno e il manifestarsi di contrazioni uterine. Se la
compensazione è insufficente ne possono derivare
vertigini e perdite di conoscenza. Periodi prolungati in
piedi ( da ferme e/o camminando) durante la giornata
lavorativa determinano per le donne un maggior rischio
di parto prematuro. Consigli: cambiare ogni tanto la
gamba di appoggio se si sta troppo in piedi; sul lavoro
portare sempre scarpe comode e anatomiche (con
plantare e tacco di pochi centimetri); dormire con le
gambe lievemente alzate ad esempio con un cuscino
grande sotto le gambe; non indossare sul lavoro
pantaloni troppo stretti; mantenersi in un peso forma.
●
Sostanze irritanti. Rispetto al passato i prodotti di
cosmetica sono migliorati molto. Leggi più severe a
tutela dei consumatori hanno prodotto una ricerca di
prodotti migliori (coloranti, eccipienti, solventi, saponi,
profumi) con effetti benefici anche su chi li usa per
lavoro.
●
Rischio biologico. Durante il lavoro delle estetiste vi
potrebbe essere un contatto con sangue, piccole
ferite, germi cutanei per tale ragione è importante
usare tutte le precauzioni di tipo igienico: sterilizzare
tutti gli strumenti e usare i dispositivi di protezione
personale. Anche il personale (se ad es.sieropositivo o
con epatite B o C) può trasmettere alla cliente delle
infezioni se non usa i mezzi di protezione personale
idonei. Molti agenti biologici possono interessare il
nascituro in caso di infezione della madre durante la
gravidanza. Essi possono giungere al bambino per via
TABELLA RIASSUNTIVA DEI FATTORI DI
RISCHIO PER LA GRAVIDANZA CON
RIFERIMENTI LEGISLATIVI (integrati nel
D.LGS 151/2001)
Lavorazione
Tutte le
operazioni
Uso di prodotti
vari per shampoo,
tinture,
permanenti,
lacche e
decolorazioni
Fattori di rischio
Riferimenti
Legislativi
Postura
DPR 1026/76
art. 5 lett. G
Microclima
D.Lgs. 645/96
all. I com. 1
lett.f
Biologico (epatie B
e C, AIDS)
D.Lgs. 645/96
all. I com. 2
Sostanze
allergizzanti
Coloranti
Ammoniaca
Persolfati
DPR 1026/76
art. 5 lett. B, C
28
Donna- Lavoro- Gravidanza
IMPRESE DI PULIZIE
●
Posizioni di lavoro incongrue e fatica fisica.
Le posizioni tipiche dei lavori di pulizia: in piedi
con la schiena piegata o in ginocchio, se vengono
mantenute a lungo possono comportare per la
donna in gravidanza un peggioramento delle
condizioni circolatorie del bacino e quindi della
placenta e della patologia lombosacrale. Si
rammenta poi il pericolo determinato dal lavoro
in altezza ovvero con uso delle scale, attività con
rischio di caduta alle quali, per legge non devono
essere adibite le lavoratrici in gravidanza, ma
che, proprio per la precarietà dei rapporti di
lavoro in questo settore, vengono a volte
effettuate. Inoltre nelle imprese di pulizia vi è
molta movimentazione di pesi e operazioni di
spinta
dovute
al
sollevamento
e
allo
spostamemto di secchi, macchine di pulizia,
arredi che, anche se di modesta entità, vengono
effettuati con frequenza elevata, determinando
patologie della colonna. Per quanto riguarda la
fatica fisica occorre premettere che la donna in
gravidanza è più suscettibile alla fatica (
fisiologico aumento della frequenza cardiaca,
tendenza all’anemia, diminuzione delle riserve
energetiche). Inoltre un eccessivo sforzo fisico
può
essere
correlato
ad
un
aumento
dell’abortività spontanea e dei nati pretermine.
Il Decreto 626 che ha recepito la direttiva CEE,
obbliga i datori di lavoro delle imprese di pulizia
a valutare il rischio di movimentazione dei
carichi, a dotare le addette di ausili di
movimentazione, a fare informazione e
formazione e ad effettuare una sorveglianza
sanitaria mirata.
●
Sollecitazioni termiche. In questo settore le
lavoratrici sono esposte per esigenze di lavoro a
temperature molto fredde d’inverno e molto
calde nel periodo estivo. Durante la gravidanza
le donne sopportano meno il calore ed è più
facile che svengano o risentano di stress da
calore. Il rischio si riduce di norma dopo il parto
ma non è certo con quanta rapidità migliori la
tolleranza. L’esposizione al calore può avere esiti
nocivi sulla gravidanza. L’allattamento può essere
pregiudicato a causa della disidratazione da
calore. Il lavoro a temperature molto fredde può
essere pericoloso per le gestanti e i nascituri. Si
dovrebbe mettere a disposizione indumenti
caldi. I rischi aumentano comunque nel caso di
un’esposizione a improvvisi sbalzi termici.
CARATTERIZZAZIONE DELLA PRESENZA
FEMMINILE
Le imprese di pulizie sono ambiti di lavoro tipici del
lavoro femminile. Negli ultimi anni si è affermata
questo tipo di impresa di servizio alla collettività
(Comuni, Ospedali) e al settore privato: nella pulizia
di uffici, banche, condomini, etc. Si tratta spesso di
un lavoro precario dove lo sfruttamento della
manodopera, trattandosi di imprese di piccole
dimensioni, è elevato: salari scarsi, orari difficili,
carichi di lavoro pesanti, potere contrattuale minimo.
E’ anche un settore in cui è presente una quota non
trascurabile di “lavoro nero”. E' quindi un settore
dove risulta problematica l'applicazione della
normativa vigente sia di tutela della maternità che di
tutela della salute e sicurezza sul lavoro.
DESCRIZIONE DELLE PRINCIPALI MANSIONI
In questo tipo di lavoro le mansioni riguardano il
riordino, la raccolta e spesso la differenziazione dei
rifiuti (es. nei condomini negli uffici) oltre che le
pulizie vere e proprie.
PRINCIPALI FATTORI DI RISCHIO
●
L'uso di detergenti Non si conoscono allo stato
attuale ricerche su effetti per la salute del
nascituro delle sostanze normalmente utilizzate
nel lavoro di pulizia; anche se i detergenti in uso
possono dare patologie irritanti e allergiche a
carico della cute e dell'apparato respiratorio e
che, talvolta, possono essere causa di reazioni
allergiche anche gravi (crisi di asma).Un cenno
particolare va riservato all’ammoniaca: è una
sostanza chimica utilizzata in soluzione con
acqua ed ha spiccate proprietà detergenti e per
questo motivo viene spesso impiegata nei lavori
di pulizia domestica e industriale. L’ammoniaca è
molto irritante per l’apparato respiratorio per la
cute e per gli occhi. Pertanto, anche se non sono
segnalati effetti tossici generali con eventuale
rischio per la gravidanza, si sconsiglia l’uso di
ammoniaca durante il periodo di gestazione
anche in considerazione del fatto che la sua
percezione olfattiva, di per se sgradevole, si ha
per concentrazioni molto basse nell’aria
ambiente e che la donna gravida ha normalmente
una minore tolleranza per gli odori forti. Le
lavoratrici devono esser informate sui rischi e le
modalità d'uso delle sostanze impiegate nelle
varie pulizie e devono essere dotate dei
dispositivi di protezione personale idonei (DPI):
guanti, creme barriera, mascherine.
29
Donna- Lavoro- Gravidanza
TABELLA RIASSUNTIVA DEI FATTORI DI RISCHIO PER LA GRAVIDANZA CON RIFERIMENTI LEGISLATIVI
(integrati nel D.LGS 151/2001)
Lavorazione
Fattori di rischio
Riferimenti Legislativi
Fatica fisica
DPR 1026/76 art. 5 lett. F
Movimentazione manuale dei
carichi
D.Lgs. 645/96 all. I com. 1 lett.g
Postura
DPR 1026/76 art. 5 lett. G
Lavoro su scale
DPR 1026/76 art. 5 lett. E
Microclima
D.Lgs. 645/96 all. I com. 1 lett.f
Detergenti Acidi alcali
DPR 1026/76 art. 5 lett. B, C
Operazioni varie
30
Donna- Lavoro- Gravidanza
SANITA' E SERVIZI
CARATTERIZZAZIONE DELLA PRESENZA
FEMMINILE
Questo settore si caratterizza per una maggiore presenza
femminile tra gli occupati ( sino al 60%). I fattori di rischio
occupazionali possono quindi costituire un reale e serio
rischio per la gravidanza.
Le donne sono particolarmente presenti nelle mansioni di
infermiera e ausiliaria e nelle attività di laboratorio. Ma
anche i medici donna sono oramai una figura frequente nelle
strutture sanitarie. A composizione pressoché totalmente
femminile sono le attività di ostetrica, puericultrice e
fisioterapista. In questo settore i problemi più rilevanti si
trovano all'interno degli ospedali e più in generale dei luoghi
di assistenza e cura. Numerosi sono i luoghi di lavoro del
settore sanitario da considerare: dall'ospedale alla casa di
riposo, dai servizi domiciliari di assistenza all'aiuto del
dentista, dal laboratorio all'assistenza socio-sanitaria.
DESCRIZIONE
MANSIONI
DELLE
PRINCIPALI
a)Infermiera. Comporta diversi tipi di attività: assistenza
al malato, preparazione e somministrazione di terapie,
collaborazione all'esecuzione di trattamenti diagnostici,
distribuzione alimenti. Per chi lavora prevalentemente in
sala operatoria, con funzioni di supporto alle attività
chirurgiche, vanno presi in considerazione, oltre ai rischi
generici del lavoro di assistenza che esamineremo oltre,
quelli da esposizione ai gas anestetici e alle radiazioni
ionizzanti.
b)Ausiliaria. Le principali attività riguardano: la pulizia dei
reparti, l'assistenza non tipicamente sanitaria del malato,
la distribuzione dei pasti e il riassetto della cucina, dei
servizi e delle aree comuni di reparto.
c)Laboratorista Addetta alla preparazione ed analisi su
materiali biologici (sangue, urine, feci, escreato, ecc.)
mediante l'utilizzazione di specifiche apparecchiature e di
svariati reagenti chimici. In alcuni casi vi è l'uso prolungato
di microscopi. Anche se queste operazioni sono oramai
altamente automatizzate dobbiamo rilevare che nelle
operazioni di laboratorio si possono usare sia microrganismi
altamente patogeni (ad esempio nella preparazione di
colture microbiologiche o di vaccini...) che sostanze ad
elevata tossicità: es. cancerogeni noti anche se in dosi
molto
ridotte
(ad
esempio:
benzidina,
benzene,
formaldeide, etc..)
più frequente malattia infettiva professionale é l'epatite
virale (epatiti del gruppo B e C), la più drammatica anche se
fortunatamente rarissima é oggi quella dovuta al virus
dell'AIDS: entrambe sono per lo più determinate da tagli o
punture con strumenti infetti. Fra gli altri rischi importanti
vi è quello della rosolia e delle malattie virali in genere (cui
è esposto in particolare il personale di assistenza
pediatrica) che, se contratte in gravidanza, possono
provocare aborti "spontanei" o malformazioni del feto.
Molti agenti biologici possono interessare il nascituro in
caso di infezione della madre durante la gravidanza. Essi
possono giungere al bambino per via placentare mentre
questo è ancora nell’utero oppure durante e dopo il parto,
ad esempio nel corso dell’allattamento o a seguito dello
stretto contatto fisico tra madre e bambino. Agenti tipo
che possono infettare il bambino in uno di questi modi sono
il virus dell’epatite B, quello dell’epatite C, l’HIV ( il virus
dell’AIDS), l’herpes, la tubercolosi, la sifilide, la varicella e
il tifo. Il rischio di contaminazione infettiva deve essere
valutato caso per caso, tenendo conto della natura, del
grado e della durata dell’esposizione. Si dovranno
considerare anche gli aspetti peculiari della donna in esame
quali ad esempio le sue condizioni generali di salute e il suo
stato immunitario rispetto ad alcuni agenti per cui si
realizza un’immunità permanente. Per quanto riguarda i
rischi biologici la direttiva europea e il Decreto 626 del
1994 obbliga il datore di lavoro ad una valutazione dei
rischi, alla informazione e formazione degli addetti, alla
loro dotazione di dispositivi di protezione personale idonei
(DPI quali: guanti, maschere, facciali, etc), di attrezzature
per rendere meno rischiose le operazioni di prelievo, di
analisi di laboratorio e ad una sorveglianza sanitaria mirata
per gli operatori con un potenziale rischio di infezioni
professionali. Ad esempio una modalità per affrontare
questo rischio potrebbe essere: che la valutazione deve
tenere conto in primo luogo della natura dell’agente
biologico, del modo in cui si diffonde infezione, delle
probabilità di un contatto e delle misure di controllo
disponibili. Queste possono comprendere il contenimento
fisico e le misure d’igiene abituali. L’uso dei vaccini
disponibili andrebbe raccomandato tenendo conto delle
controindicazioni relative alla sommistrazione di alcuni di
essi alle donne nelle prime fasi della gravidanza. Se si è a
conoscenza di un elevato rischio di esposizione ad un agente
estremamente infettivo sarà opportuno che la lavoratrice
gestante eviti qualsiasi esposizione. Il datore di lavoro deve
assicurare il monitoraggio immunitario per le occupazioni a
rischio
(varicella,
toxplasmosi,
parvovirus)
e
il
trasferimento ad altre mansioni o un congedo temporaneo
in caso di manifestazioni epidemiche, se si riscontra
sieronegatività.
●
PRINCIPALI FATTORI DI RISCHIO
Rischio biologico. Gli ambienti sanitari e gli ospedali in
particolare, per la presenza di malati o per motivi
strutturali, sono luoghi di particolare concentrazione di
agenti infettivi. Il rischio biologico è diffuso ma si
concentra in particolare nei reparti, nei servizi e in quelle
operazioni che comportano maggiore contatto con il malato
e coi suoi materiali biologici (pronto soccorso, rianimazione,
dialisi, reparti infettivi, laboratori, pneumologia, etc...). La
Movimentazione manuale di carichi e posture
incongrue. Lo spostamento manuale di pazienti ed
oggetti e il conseguente impegno fisico sono notevoli e
frequenti, in particolare in reparti e servizi in cui vi
sono pazienti non autosufficienti quali ad esempio:
lunghe degenze, chirurgia, geriatria, ortopedia,
rianimazione, etc. Particolarmente gravose sono le
operazioni di trasferimento dal letto alla barella o alla
carrozzina e viceversa, quelle di assistenza all'igiene
personale del malato e quelle di spostamento del
paziente nel letto. La movimentazione manuale di
31
Donna- Lavoro- Gravidanza
-
-
-
●
●
carichi pesanti è ritenuta rischiosa per la gravidanza in
quanto può determinare lesioni al feto e un parto
prematuro. Con il progredire della gravidanza una
lavoratrice incinta è esposta a un rischio maggiore di
lesioni a seguito della manipolazione manuale di carichi.
Ciò è causato dal rilassamento ormonale dei legamenti
e dai problemi posturali ingenerati dalla gravidanza
avanzata. Và inoltre ricordato che la natura e l’entità
dei rischi di lesioni o di patologie risultanti dai
movimenti o dalle posture durante o dopo la gravidanza
dipendono da diversi fattori, tra cui:
la natura, la durata e la frequenza dei compiti/ dei
movimenti (movimentazioni manuali che comportano
rischi di lesioni);
il ritmo, l’intensità e la varietà del lavoro;
la tipologia dell’orario di lavoro e degli intervalli;
i fattori ergonomici e l’ambiente lavorativo generale
(movimenti e posture disagevoli, soprattutto in spazi
limitati);
l’adeguatezza e l’adattabilità delle attrezzature di
lavoro utilizzate . In questo caso, introdurre o
adattare le attrezzature di lavoro e i dispositivi di
sollevamento, sarebbe consigliabile evitare alle
lavoratrici i periodi prolungati di movimentazione di
carichi, oppure lunghi periodi in posizione eretta o
seduta senza moversi o compiere altri esercizi fisici
per riattivare la circolazione. Inoltre vi possono
essere rischi per le puerpere, ad esempio dopo un
taglio cesareo che può determinare una limitazione
temporanea della capacità di sollevamento e di
movimentazione.
Fattori di stress. La necessità di una continua
assistenza determina un'organizzazione del lavoro in
cui oltre ai turni, al personale viene fatta richiesta di
interventi in situazioni di emergenza cui non sempre
sono adeguatamente formati. Il contatto quotidiano
con situazioni di sofferenza e di morte, la pressione
dell'utenza, l'inadeguatezza della struttura e la scarsa
definizione dei ruoli sono tutti fattori che concorrono
a determinare condizioni di stress. A ciò si aggiunge,
come aggravante, la forte carenza di personale
determinata anche da una insoddisfacente condizione
contrattuale. Non tutte le donne ne risentono allo
stesso modo ai rischi correlati allo stress che variano
a seconda del tipo di lavoro. Tuttavia l’affaticamento
mentale e psichico, aumenta generalmente durante la
gravidanza e nel periodo pos natale a causa dei diversi
cambiamenti, fisiologici e non, che intervengono.Può
essere necessario adeguare temporaneamente gli orari
e le altre condizioni di lavoro, compresi i tempi e la
frequenza delle pause nonché modificare la tipologia e
la durata dei turni, al fine di evitare rischi.Per quanto
riguarda il lavoro notturno, un’attività diurna dovrebbe
essere possibile a titolo sostitutivo per le donne
gestanti.
Sostanze chimiche. Sotto questa voce vanno
compresi: i farmaci, i reagenti di laboratorio, i
disinfettanti e i detergenti sia per la cura del paziente
che per la pulizia degli strumenti e dell'ambiente. Le
malattie più frequenti dovute all'uso di tali sostanze
sono le dermatiti irritative, meno frequenti le allergie
della pelle e respiratorie. Alcune sostanze contenute
nei prodotti utilizzati a scopo detergente e
disinfettante possono avere effetti nocivi sulla
gravidanza. Molto serio è il problema della esposizione
a sostanze cancerogene come la formaldeide, l'ossido
di etilene, i farmaci antiblastici (antitumorali) che
deprimono le difese immunitarie e sono dotati di
azione mutagena. Per quanto riguarda il rischio di
esposizione a sostanze potenzialmente cancerogene (e
quindi altamente tossiche sia per gli operatori che per
il feto se si è in gravidanza) la direttiva europea e il
Decreto 626 del 1994 obbligano il datore di lavoro ad
una valutazione dei rischi, alla informazione e
formazione degli addetti, al cambiamento delle
sostanze ove possibile e se non possibile come nel caso
dei farmaci alla loro manipolazione in condizioni di
sicurezza assoluta (guanti monouso, facciali, maschere,
lavorazioni sottocappa a flusso laminare...), oltre che
ovviamente a una sorveglianza sanitaria mirata.
●
Gas anestetici. Il personale che lavora in sala
operatoria (ma anche l'assistente alla poltrona
del dentista) é esposto in modo continuativo a
piccole dosi di gas anestetico: propano,
alogenati, miscela di protossido di azoto, etc. E'
stata riscontrata, ma tuttora non confermata,
un'azione lesiva sulla funzione del fegato, dei
reni, sul sangue, sul sistema immunitario. Alcuni
studi hanno evidenziato un aumento di aborti
spontanei e di neonati con basso peso nelle
lavoratrici esposte a gas anestetici durante la
gravidanza. In via cautelativa è opportuno
comunque l'allontanamento, al primo sospetto di
gravidanza, delle addette alla sala operatoria.
Ovviamente in sala operatoria vanno garantiti
per tutti adeguati ricambi d'aria, manutenzione
e cambio periodico dei filtri, effettuando un
monitoraggio sia dell'ambiente che degli addetti
per valutarne l’ esposizione.
●
Radiazioni. Il rischio di esposizione a radiazioni
ionizzanti è concentrato soprattutto nei servizi
di radiologia e radioterapia, nelle sale
operatorie, nei reparti di rianimazione. Il
personale di tali reparti è generalmente
addestrato
e
controllato
da
personale
specializzato (fisico e medico autorizzato).
Sfugge frequentemente al controllo il personale
che esegue esami radiologici di emergenza al
letto del paziente in ambienti non protetti. Le
radiazioni ionizzanti sono classificate come
agenti
mutageni,
quindi
potenzialmente
teratogeni sulla specie umana. L’esposizione
durante il primo trimestre di gravidanza può
provocare aborto, malformazioni e deficit
funzionali ( ad es. ritardo mentale).
32
Donna- Lavoro- Gravidanza
TABELLA RIASSUNTIVA DEI FATTORI DI
RISCHIO PER LA GRAVIDANZA CON
RIFERIMENTI LEGISLATIVI (integrati nel
D.LGS 151/2001)
Lavorazione
Reparti di
degenza e Pronto
Soccorso
Sale operatorie
Fattori di rischio
Rischio biologico
D.Lgs. 645/96 all.
I com. 2
DPR 1026/76 art.
5 lett. L
Movimentazione
pazienti
D.Lgs. 645/96 all.
I com. 1 lett.g
Chemioterapici
D.Lgs. 645/96 all.
I com. 3 lett.d
Turno notturno
L.903/77 art.5
Anestetici volatili
DPR 1026/76 art.
5 lett. B
Radiazioni
ionizzanti
D.Lgs. 645/96 all.
I com. 1 lett.d
DPR 1026/76 art.
5 lett. D
D.Lgs. 645/96 all.
I com. 1 lett.d
DPR 1026/76 art.
5 lett. D
D.Lgs. 645/96 all.
I com. 2 lett.L
DPR 1026/76 art.
5 lett. L
DPR 1026/76 art.
5 lett. B
DPR 1026/76 art.
5 lett. B
Radio diagnostica, Radiazioni
radio terapia
ionizzanti
Laboratorio
analisi
Rischio biologico
Solventi
Sterilizzazion
strumenti
Addetti pulizia
Riferimenti
Legislativi
Ossido di
etilelene,
formaldeide,
glutaraldeide
Fatica fisica
DPR 1026/76 art.
5 lett. F
Disinfettanti,
detergenti
DPR 1026/76 art.
5 lett. B, C
Postura
DPR 1026/76 art.
5 lett. G
33
Donna- Lavoro- Gravidanza
SCUOLA
CARATTERIZZAZIONE DELLA PRESENZA
FEMMINILE
Il settore dell'educazione è fortemente caratterizzato
dalla presenza femminile con una concentrazione
particolare nella docenza (soprattutto nella scuola materna
ed elementare) e nelle mansioni di assistente
amministrativo (ex-applicata di segreteria) e di
collaboratrice scolastica (ex-ausiliaria, custode, bidella).
DESCRIZIONE DELLE PRINCIPALI MANSIONI
a)Insegnante. E' evidente che ben diversi sono ruoli e
rischi di un'insegnante di scuola elementare rispetto a
quella che opera in una scuola media superiore. Se studiare,
spiegare, correggere possono essere compiti simili, molto
diverse sono le problematiche degli allievi, la fatica fisica e
psicologica richiesta.
b)Assistenti amministrative. Svolgono attività di ufficio
analoghe svolte al di fuori della scuola, ma spesso i ritmi di
lavoro sono meno compressi e l'ambiente di lavoro è più
favorevole.
c)Collaboratrice
scolastica.
Le
principali
attività
riguardano ancora la pulizia delle aule, dei servizi comuni,
degli uffici, la distribuzione di materiali (merende, sussidi,
circolari...), la sorveglianza delle classi in caso di
momentanea assenza del docente, lo spostamento di
suppellettili, la pulizia degli spazi di pertinenza della scuola.
Sono incaricate inoltre dell'assistenza degli alunni
portatori di handicap per l'accesso e l'uscita dalla scuola,
per l'uso dei servizi igienici e nella loro igiene personale
oltreché per tutti l'assistenza a piccoli infortuni e
incidenti.
lesioni al feto e un parto prematuro. Vi possono essere
rischi per le puerpere, ad esempio dopo un parto cesareo
che può determinare una limitazione temporanea della
capacità di sollevamento e di movimentazione. Con il
progredire della gravidanza una lavoratrice incinta è
esposta a un rischio maggiore di lesioni a seguito della
movimentazione manuale di carichi. Ciò è causato dal
rilassamento ormonale dei legamenti e dai problemi
posturali ingenerati dalla gravidanza avanzata. Và inoltre
ricordato che la natura e l’entità dei rischi di lesioni o di
patologie risultanti dai movimenti o dalle posture durante o
dopo la gravidanza dipendono da diversi fattori, tra cui:
la natura, la durata e la frequenza dei compiti/ dei
movimenti (movimentazioni manuali che comportano
rischi di lesioni);
il ritmo, l’intensità e la varietà del lavoro;
la tipologia dell’orario di lavoro e degli intervalli;
i fattori ergonomici e l’ambiente lavorativo generale
(movimenti e posture disagevoli, soprattutto in spazi
limitati);
l’adeguatezza e l’adattabilità delle attrezzature di
lavoro utilizzate. In questo caso, introdurre o
adattare le attrezzature di lavoro e i dispositivi di
sollevamento.
●
Fattori di stress. La necessità di una continua
attenzione e presenza richiede un notevole impegno
per l'insegnante. La vivacità dei bambini, le
problematiche dell'adolescenza, l'inadeguatezza delle
strutture in termini di sussidi e strumenti didattici, di
mezzi moderni, di spazi, la carenza di aggiornamento
professionale, la pressione dell'utenza sono tutti
fattori che concorrono a determinare condizioni di
stress. Incidono in modo determinante anche la
rigidità dell'organizzazione del lavoro, lo scarso
riconoscimento sociale ed economico, la difficoltà a
utilizzare integralmente la professionalità acquisita.
Non tutte le donne ne risentono allo stesso modo ai
rischi correlati allo stress che variano a seconda del
tipo di lavoro. Tuttavia l’affaticamento mentale e
psichico, aumenta generalmente durante la gravidanza
e nel periodo post natale a causa dei diversi
cambiamenti, fisiologici e non, che intervengono.
●
Rischio infettivo. L'ambiente di lavoro "scuola",
soprattutto per la presenza di bambini, comporta per
le donne che vi lavorano una possibile esposizione ad
agenti infettivi delle tipiche malattie infantili
(morbillo, rosolia...) alcune delle quali (quelle virali), se
contratte in gravidanza, possono provocare aborti o
malformazioni del feto.
PRINCIPALI FATTORI DI RISCHIO
●
Posture incongrue e movimentazione manuale dei
carichi.
Risultano esposte a questo rischio
soprattutto le maestre di asilo nido, scuola materna ed
elementare,
specialmente
nel
primo
ciclo.
Movimentazione manuale dei carichi. Le operazioni
maggiormente a rischio sono quelle che comportano il
sollevamento dei bambini necessario per effettuare la
quotidiana assistenza (lavoro al fasciatoio, lavoro al
lavello, pasti dei bambini, gioco e risposta a esigenze
quotidiane di carattere affettivo, ecc.). Nel corso del
turno di lavoro giornaliero l'educatrice esegue circa
60-80 movimenti di sollevamento dei bambini il cui
peso varia mediamente fra 8 e 17 kg. Grande è quindi il
rischio di lombalgie acute e di ernie discali; notevole è
anche la presenza di disturbi cronici della colonna
dorsolombare. Le collaboratrici scolastiche sono
tenute a provvedere allo spostamento di suppellettili e
quindi sono sottoposte ai rischi da movimentazione,
sollevamento e traino manuale di pesi. La legge 1204 di
tutela delle lavoratrici madri stabilisce che non
possano essere adibite al sollevamento di pesi le donne
in gravidanza sino a 7 mesi dopo il parto.
La movimentazione manuale di carichi pesanti è ritenuta
rischiosa per la gravidanza in quanto può determinare
34
Donna- Lavoro- Gravidanza
TABELLA RIASSUNTIVA DEI FATTORI DI RISCHIO PER LA GRAVIDANZA CON RIFERIMENTI LEGISLATIVI
(integrati nel D.LGS 151/2001)
Mansione/lavorazione
Asilo Nido
Educatrici di infanzia e
operatrici di asilo nido
Assistenza bambini e
supporto bambini con
handicap
Lavoro di pulizia dei locali
per le operatrici
Scuola materna ed
Elementare
Insegnante
Educazione con eventuale
assistenza dei bambini
Supporto bambini con
handicap
Lavoro svolto in locali
come palestre, mense
Fattori di rischio
Stress
D.Lgs. 645/96 All. I comma 1
lett. g
Movimentazione bambini
Postura
D.Lgs. 645/96 all. I com. 1 lett.g
DPR 1026/76 art. 5 lett. G
Rischio infettivo
D.Lgs.645/96 all. I comma 2
DPR 1026/76 art. 5 lett. L
Fatica fisica
Postura
DPR 1026/76 art. 5 lett. F
DPR 1026/76 art. 5 lett. G
Stress
D.Lgs. 645/96 All. I comma 1
lett. g
Eventuale
movimentazione alunni
con handicap
Rumore
Rischio infettivo
Bidella
Pulizie aule, bagni ecc.
eventuale
supporto Fatica fisica
servizio
mensa, Postura
distribuzione pasti e lavori
in
cucina,
assistenza
bambini
ed
eventuale
supporto a bambini con
handicap
Eventuale
movimentazione alunni
con handicap
Rumore
Scuola media inferiore
Riferimenti Legislativi
Rischio infettivo
D.Lgs. 645/96 All. I comma 1
lett. g
D.Lgs. 645/96 All. I comma 1
lett. c
D.Lgs.645/96 all. I comma 2
DPR 1026/76 art. 5 lett. F
DPR 1026/76 art. 5 lett. F
DPR 1026/76 art. 5 lett. G
D.Lgs. 645/96 All. I comma 1
lett. g
D.Lgs. 645/96 All. I comma 1
lett. c
D.Lgs.645/96 all. I comma 2
DPR 1026/76 art. 5 lett. F
Vedi rischi scuola
materna ed elementari
(Movimentazione
bambini
Postura Rischio infettivo
Fatica fisica Postura
Stress Rumore
Eventuale
movimentazione alunni
con handicap)
35
Donna- Lavoro- Gravidanza
VIGILANZA URBANA
CARATTERIZZAZIONE DELLA PRESENZA
FEMMINILE
●
Il lavoro di vigile urbano é considerato ancora
tipicamente maschile, ma negli ultimi anni molte
donne vi si sono inserite soprattutto nelle
grandi città; attualmente il 50% dei vigili in
assunzione sono donne.
DESCRIZIONE
DELLE
PRINCIPALI
MANSIONI
Servizio di viabilità (autopattuglia, servizio su
strada, servizio ciclistico e motociclistico,
servizio rimozione autoveicoli, vigilanza alle
scuole), controllo delle licenze edilizie, dei
mercati, presenza a manifestazioni pubbliche,
notifiche a domicilio, indagini di vario tipo,
lavoro d'ufficio.
PRINCIPALI FATTORI DI RISCHIO
●
Stress. La continua attenzione richiesta
dai vari compiti di vigilanza in un ambiente
rumoroso, inquinato, male illuminato, a volte
caotico come la strada, richiede un notevole
impegno. Il contatto con il pubblico in
condizioni
difficili
(illegalità,
multe,
alterchi, incidenti, infortuni) non facilita
certamente un sereno lavoro. In particolare
per il sesso femminile tale situazione può
comportare un maggior coinvolgimento nel
lavoro, un atteggiamento competitivo nei
confronti del sesso maschile per il quale è
ipotizzabile, almeno in partenza, una
situazione
più
favorevole
per
l'affermazione del proprio ruolo sia
all'interno del corpo di vigilanza urbana che
nei confronti dell'utenza. Le "vigilesse"
devono poi sopportare purtroppo a volte
stupidi sarcasmi derivanti dall'essere
donne. Per queste ragioni vi è una prassi
consolidata, anche per accordi contrattuali,
di favorire per tutti la turnazione del
lavoro operativo sulle strade a quello più
protetto del servizio d'ufficio. Non tutte le
donne ne risentono allo stesso modo ai
rischi correlati allo stress che variano a
seconda del tipo di lavoro. Tuttavia
l’affaticamento mentale e psichico, aumenta
generalmente durante la gravidanza e nel
periodo post-natale a causa dei diversi
cambiamenti, fisiologici e non, che
intervengono.
Posture incongrue. Il lavoro di vigilanza
urbana richiede una presenza continua "in
piedi" in mezzo al traffico. Questo può
comportare un aumentato rischio di
lombalgie e disturbi venosi alle gambe.
Cappotti pesanti e borsello non facilitano
sicuramente le condizioni di lavoro e
frequenti sono le artrosi cervicali. Per
quanto riguarda la fatica fisica occorre
premettere che la donna in gravidanza è più
suscettibile alla fatica ( fisiologico aumento
della
frequenza
cardiaca,
tendenza
all’anemia,
diminuzione
delle
riserve
energetiche). Inoltre un eccessivo sforzo
fisico può essere correlato ad un aumento
dell’abortività spontanea e dei nati
pretermine.
●
Rumore. Il rumore dovuto al traffico
raggiunge spesso punte piuttosto elevate;
anche se discontinuo e caotico nella sua
manifestazione è un fattore non solo di
fastidio, stress, stanchezza, ma anche di
vero e proprio rischio per l'apparato uditivo
(diminuzione dell'udito). Gli effetti della
esposizione a rumore durante la gravidanza
sono stati studiati sia con ricerche
condotte su animali che con indagini
epidemiologiche su donne esposte. Anche se
con qualche contraddizione la maggior parte
delle indagini, comunque, mette in evidenza
una riduzione della crescita del feto, un
aumento degli aborti " spontanei" e quindi
un minore peso alla nascita. Questi effetti
potrebbero
essere
dovuti
alla
vasocostrizione delle piccole arterie della
placenta che "nutre" il feto.
●
Microclima.
Soprattutto
la
stagione
invernale comporta per chi opera in questo
settore
notevoli
disagi,
aggravati
soprattutto dal dover mantenere una
posizione
abbastanza
fissa
e
un
abbigliamento confortevole ma spesso
ingombrante.
Il
freddo
facilita
la
36
Donna- Lavoro- Gravidanza
permanenza
d'inquinanti
e
batteri
nell'apparato respiratorio, facilitando tutte
le forme infiammatorie e influenzali. La
peculiarità
dell'ambiente
di
lavoro
impedisce specifiche e sostanziali misure di
bonifica. Il lavoro a temperature molto
fredde può essere pericoloso per le
gestanti e i nascituri. Si dovrebbe mettere
a disposizione indumenti caldi. I rischi
aumentano
comunque
nel
caso
di
un’esposizione a improvvisi sbalzi termici.
Durante la gravidanza le donne sopportano
meno il calore ed è più facile che svengano o
risentano di stress da calore. Il rischio si
riduce di norma dopo il parto ma non è
certo con quanta rapidità migliori la
tolleranza. L’esposizione al calore può avere
esiti nocivi sulla gravidanza. L’allattamento
può essere pregiudicato a causa della
disidratazione da calore.
TABELLA RIASSUNTIVA DEI FATTORI DI
RISCHIO PER LA GRAVIDANZA CON
RIFERIMENTI LEGISLATIVI (integrati nel
D.LGS 151/2001)
Lavorazione
Operazioni
varie
Fattori di
rischio
Riferimenti
Legislativi
Stress
D.Lgs.
645/96 All. I
comma 1
lett. g
Microclima
D.Lgs.
645/96 all. I
com. 1 lett.f
Posture
incongrue
DPR 1026/76
art. 5 lett. G
Rumore
D.Lgs.
645/96 all. I
com. 1 lett.c
37
Donna- Lavoro- Gravidanza
causa dei diversi cambiamenti, fisiologici e non,
che intervengono.
LAVORO DI UFFICIO
CARATTERIZZAZIONE DELLA PRESENZA
FEMMINILE
In questo settore è particolarmente significativa la
presenza delle donne, impiegate per lo più in attività
di tipo esecutivo ma fortunatamente in molti luoghi
di lavoro non è più così.
DESCRIZIONE DELLE PRINCIPALI MANSIONI
Il lavoro d'ufficio consiste nel recupero,
utilizzazione, archiviazione e trasmissione di dati e
informazioni mediante diversi strumenti. La mansione
è definita per lo più dal tipo di informazione da
trattare, dallo strumento utilizzato e dalla presenza
o meno di un contatto col pubblico. Fra le mansioni
tipiche delle donne vi sono quelle di segretaria,
addetta a dattilo o videoscrittura, data-entry,
centralinista, addetta allo sportello (banche - poste servizi sociali...).
●
Microclima. Per quanto riguarda il microclima
negli uffici, occorre considerare che la presenza
sempre
più
frequente
di
impianti
di
climatizzazione o condizionamento riduce
grandemente la possibilità che la donna gravida
sia esposta a temperature troppo alte o troppo
basse e che quindi subisca effetti negativi sui
propri meccanismi di termoregolazione con
conseguenti rischi per la gravidanza.
●
Rumore. Negli uffici le maggiori fonti di rumore
sono costituite dalle macchine da scrivere, dalle
stampanti e da altri strumenti di lavoro
(fotocopiatrici, stampanti, centri CED non
insonorizzati, telefoni, ecc.). I livelli di rumore si
mantengono per lo più al di sotto dei valori
considerati rischiosi per la funzione uditiva,
tuttavia superano sovente i livelli di 55 - 65 dBA
consigliati per garantire le attività mentali
tipiche del lavoro di ufficio. Gli effetti della
esposizione a rumore durante la gravidanza sono
stati studiati sia con ricerche condotte su
animali che con indagini epidemiologiche su
donne esposte. Anche se con qualche
contraddizione la maggior parte delle indagini,
comunque, mette in evidenza una riduzione della
crescita del feto, un aumento degli aborti "
spontanei" e quindi un minore peso alla nascita.
Questi effetti potrebbero essere dovuti alla
vasocostrizione delle piccole arterie della
placenta che "nutre" il feto.
●
Uso del VDT. Per questi addetti i principali
problemi sono quelli relativi alle posture di
lavoro, alla cattiva illuminazione (riflessi,
abbagliamenti,
leggibilità
dei
caratteri,
sfarfallamento, contrasto eccessivo ecc.) in
presenza di forte impegno visivo, ai fattori di
stress legati in particolare alla parcellizzazione
e alla monotonia e ripetitività del contenuto del
lavoro. Per altro verso va sdrammatizzata la
questione relativa alle radiazioni ed ai loro
effetti, specie in termini di aborti ed alterazioni
fetali: tutte le indagini più attendibili condotte a
proposito hanno non solo escluso tali effetti ma
hanno anche dimostrato che in prossimità dei
VDT non si modifica la radioattività naturale di
fondo. I livelli di radiazione elettromagnetica
che possono essere generati dai videoterminali
si situano ben al di sotto dei limiti fissati nelle
raccomandazioni internazionali per ridurre i
rischi per la salute umana determinati da tali
PRINCIPALI FATTORI DI RISCHIO
●
●
Posture incongrue e movimenti ripetitivi. Il
lavoro si svolge in posizione seduta, spesso
prolungata in posti di lavoro per lo più arredati
casualmente e pertanto non ergonomici. Le
operazioni di digitazione su tastiera avvengono
con movimenti ripetitivi e rapidi delle dita e con
le braccia sovente non appoggiate. Disturbi
cronici alla colonna vertebrale, infiammazioni di
muscoli e tendini sono le conseguenze dannose di
lavori ripetitivi e con pause ridotte. La posizione
seduta fissa, mantenuta a lungo facilita la
congestione venosa a livello del bacino e quindi
infiammazioni e infezioni vaginali.
Fattori di stress. Sono presenti e variano
ampiamente in funzione delle caratteristiche del
lavoro. Il lavoro a tempo pieno di "data entry” o
di videoscrittura risultano stressanti perché
monotoni e ripetitivi; la centralinista o l'addetta
allo sportello trovano occasione di stress nel
contatto col pubblico. In genere, è nelle
costrizioni organizzative derivanti da compiti
sempre più standardizzati, prescrittivi e poco
flessibili che possono rilevarsi situazioni
riconducibili a rischio di fatica mentale. Non
tutte le donne ne risentono allo stesso modo ai
rischi correlati allo stress che variano a seconda
del tipo di lavoro. Tuttavia l’affaticamento
mentale e psichico, aumenta generalmente
durante la gravidanza e nel periodo pos-natale a
38
Donna- Lavoro- Gravidanza
emissioni e anche i Comitati di protezione
radiologica non ritengono che tali livelli
costituiscano un rischio significatativo per la
salute. Quindi anche alla luce delle prove
scientifiche non è necessario che le donne
gestanti cessino di lavorare ai videoterminali. La
legge Comunitaria del 2000 introduce delle
notevoli modifiche al Titolo VII decreto
legislativo 626/94, relativo alla tutela della
salute e sicurezza nel lavoro a videoterminale.
Le novità principali sono due e riguardano la
definizione di lavoratore a videoterminale e la
periodicità delle visite mediche: con la nuova
definizione il lavoratore a VDT è colui che
utilizza
una
attrezzatura
munita
di
videoterminali in modo sistematico e abituale “
per venti ore settimanali”. La seconda novità
riguarda le visite di periodo controllo
oftalmologico, che diventano obbligatorie per
tutti almeno ogni cinque anni, mentre saranno
biennali per i lavoratori sopra i 50 anni o
giudicati idonei con prescrizioni. Tutti i posti di
lavoro devono essere conformi a determinate
prescrizioni minime, stabilite dall’allegato VII
del decreto legislativo n° 626/94, che tratta di :
attrezzature (schermo, tastiera, piano di lavoro,
sedie di lavoro), ambiente (spazio, illuminazione,
riflessi e abbagliamenti, rumore, colore,
radiazioni, umidità) interfaccia elaboratore –
uomo (software). L’informazione ai lavoratori è
obbligatoria e deve essere effettuata come
previsto da apposite “linee guida”, emesse dal
Ministero del Lavoro, con D. M. 2 ottobre 2000
(G. U. n° 244 del 18 ottobre 2000).
TABELLA RIASSUNTIVA DEI FATTORI DI
RISCHIO PER LA GRAVIDANZA CON
RIFERIMENTI LEGISLATIVI (integrati nel
D.LGS 151/2001)
Lavorazione
Operazioni
varie
Fattori di
rischio
Riferimenti
Legislativi
Stress
D.Lgs.
645/96 All. I
comma 1
lett. g
Microclima
D.Lgs.
645/96 all. I
com. 1 lett.f
39
Donna- Lavoro- Gravidanza
ALTRE INFORMAZIONI IMPORTANTI
INDIRIZZI UTILI
ENTI
SEDE
CDF
Melegnano
Pzza
Matteotti, 12
Melegnano via
Tel. 0298058453
UOPSAL
Tel. 0298115362
Maestri, 2
ISPETTORATO Milano
DEL LAVORO Via Mauro
Macchi, 9
ORARIO PER IL
PUBBLICO
Su appuntamento
Su appuntamento
Tutti i gg. (escluso
il sabato) dalle
900 alle 12.30
IL SEGUENTE DIAGRAMMA DI FLUSSO
ILLUSTRA LE PROCEDURE OPERATIVE,
PROPOSTE ALLE LAVORATRICI NEI CASI DI
GRAVIDANZA PATOLOGICA O NEI CASI DI
GRAVIDANZA NORMALE CON UN LAVORO A
RISCHIO
LAVORATRICE
Presenta al D.L. il certificato di
gravidanza
Gravidanza
patologica
GRAVIDANZA FISIOLOGICA
(NORMALE) E LAVORO A
RISCHIO
Ginecologo
Ispettorato
del Lavoro
D.L mette in atto
le procedure
previste
Possibilità di
spostamento
Nuova mansione
non a rischio
Il M. C. esprime
un giudizio di
idoneità
Impossibilità di
spostamento
Richiesta di
astensione
anticipata
Possibile verifica
ed informazioni
U.O. P.S.A.L
ISPETTORATO
DEL LAVORO
Leggenda: D.L. (datore di lavoro)
M.C. (medico competente)
U.O.P.S.A.L (unità operativa
prevenzione salute ambienti di lavoro)
40
Donna- Lavoro- Gravidanza
DIZIONARIETTO
ABERRAZIONI CROMOSOMICHE: anomalia irregolarità
di uno sviluppo normale dei cromosomi.
ABORTO: con questo termine si intende un'interruzione
della gravidanza prima che il feto sia vitale, cioè capace di
una vita extra-uterina indipendente. Dal punto di vista
legale si intende l'espulsione del feto entro 180° giorno di
gestazione.
Questo evento non è cosi' raro come si può pensare, poiché
ammontano a circa un quarto di tutti i concepiti.
Frequentemente si tratta di un evento misconosciuto,
poiché molto precoce, legato a cause cromosomiche.
Tra le numerose cause che lo possono determinare, oltre a
quelle più note ( età, malattie febbrili, varie condizioni
ginecologiche, fumo di sigaretta, alcool, ecc…) vanno
sicuramente annoverati alcuni fattori di rischio lavorativo
(ossido di etilene, policlorobifenili, gas anestetici,
radiazioni ionizzanti, ecc…).
AGENTE TERATOGENO: che provoca malformazioni. Solo
nel 5% delle malformazioni è stato evidenziato l'agente
teratogeno. Tra gli agenti teratogeni in ambiente lavorativo
vanno ricordate le radiazioni ionoizzanti, il piombo, alcuni
solventi organici, pesticidi, ecc…
Da ricordare la pericolosità di alcune infezioni contratte
durante il periodo della gravidanza: rosolia, toxoplasmosi,
ecc…
AGENTE CANCEROGENO: in grado di provocare
l'insorgenza di tumori. Molti agenti cancerogeni sono anche
teratogeni. Poiché alcuni agenti cancerogeni possono,
attraverso la placenta, esplicare i loro effetti sul feto, una
particolare attenzione dovrà essere posta all'esposizione
delle donne fertili a questi agenti.
AGENTE MUTAGENO: che provoca alterazioni del
patrimonio genetico. Le mutazioni più gravi possono
determinare aborto mentre le più lievi si evidenziano come
malformazioni.
Alcuni agenti mutageni inducono tumori e vengono pertanto
definiti anche "cancerogeni". Tra gli agenti mutageni più
noto in uso lavorativo, ricordiamo il benzene, le radiazioni
ionizzanti, farmaci antineoplastici ecc..
ASTENIA: senso di debolezza, mancanza di forze.
EMBRIONE: E' il prodotto di concepimento nelle prime
otto settimane di gravidanza; successivamente e sino al
termine della gravidanza viene detto feto. L'esposizione
ambientale, anche lavorativa, ad alcuni agenti nocivi può
determinare in questo periodo dello sviluppo intrauterino,
sia la morte del prodotto del concepimento che gravi lesioni
a carico di quegli organi che si stanno sviluppando in quel
momento.
Data la particolare vulnerabilità del nascituro in questi
primi mesi della gravidanza è importante che la donna
consapevole di essere in situazione di rischio lavorativo,
segnali immediatamente il proprio stato di gravidanza al
datore di lavoro.
EMBRIOPATIE: malattia embrionaria.
EPICONDILITI: dolore ai muscoli e ai tendini inseriti
all'epicondilo (protuberanza ossea adiacente a un condilo,
che costituisce il punto d'inserimento di legamenti o
tendini) dell'omero.
ETICHETTATURA SOSTANZE CHIMICHE:
Le sostanze e i prodotti chimici per poter circolare
liberamente sul mercato europeo devono essere
classificate in base alla loro tossicità secondo criteri
stabiliti in sede di Comunità Europea (CEE) ora denominata
Unione Europea (UE). La classificazione comporta che il
prodotto o la sostanza vengano etichettati con due simboli (
es. T+= molto tossico, X= nocivo ecc) accompagnati da frasi
R (di rischio) e da frasi S (consigli di prudenza).
E' importante quindi, per tutti i lavoratori che manipolano
sostanze chimiche, leggere attentamente le informazioni
contenute nell'etichetta del prodotto.
Per i problemi connessi con la riproduzione ricordiamo che
esistono diverse frasi R specifiche:
R33 = Può causare effetti cumulativi (anche durante la
fase intra_uterina e/o la lattazione)
R39 = Pericolo di effetti irreversibili molto gravi
R40 = Possibilità di effetti irreversibili
R45 = Può provocare cancro (tumore)
R46 = Può provocare alterazioni genetiche ereditarie
R47 = Può provocare malformazioni congenite
R61 = Può danneggiare i bambini non ancora nati
R62 = Possibile rischio di ridotta fertilità
R63 = Possibile rischio di danni ai bambini non ancora nati
R64 = Può essere nocivo per i bambini allattati al seno
FETO: prodotto del concepimento dal secondo mese di vita
intrauterina al parto.
FETOPATIE:
concepimento.
disturbi,
affezioni
del
prodotto
di
GESTAZIONE: gravidanza.
INFERTILITA': con questo termine si intende la difficoltà
al concepimento. In genere nello studio di questo fenomeno
si considera infertile la coppia che non ha registrato
gravidanze dopo aver praticato rapporti sessuali liberi per
almeno un anno.
Sebbene la maggior parte delle cause di infertilità sono
sconosciute, l'origine professionale di alcune di esse è
stata dimostrata.
L'infertilità può essere dovuta sia all'uomo che alla donna.
Per l'uomo fra i fattori di rischio lavorativo identificati
troviamo le radiazioni ionizzanti, le microonde, il piombo, il
solfuro di carbonio. Sono sospettati anche il calore, alcuni
metalli come il mercurio, magnese, arsenico, cadmio e
sostanze come l'epicloridrina. Nelle donne sono state
evidenziate soprattutto alterazioni del ciclo mestruale, con
conseguente infertilità. Fondati sospetti si hanno per lo
stirene, etilenglicole, formaldeide, rumore, sforzi fisici
eccessi e esposizione a gas anestetici.
MALFORMAZIONI : E' un'alterazione della normale
conformazione di un tessuto, organo o parte del corpo.
41
Donna- Lavoro- Gravidanza
Poiché la malformazione si evidenzia alla nascita o nei
primissimi anni di vita viene anche definita come "difetto
congenito".
Le malformazioni possono essere di tipo morfologico
(labbro leporino, malformazione cardiaca, renale, focomelia
ecc…).
Si stima che alla nascita circa 4 o 5 neonati su 100 siano
affetti da qualche difetto congenito. Nel 60-70% delle
malformazioni la causa non è conosciuta.
METABOLISMO BASALE: consumo minimo di energie da
parte dell'organismo in assoluto riposo.
MICROESPOSIZIONE CUMULATIVA: esposizioni di
piccole dosi di sostanze che portano ad accumuli
nell’organismo.
MORTILITA' INFANTILE: mortalità che colpisce i nati
vivi fra la nascita e il primo compleanno.
NEONATOPATIE INFETTIVE: disturbi, affezioni del
bambino appena nato, di tipo infettivo.
PARALISI CEREBRALI: totale arresto, impossibilità delle
normali funzioni del cervello.
PREMATURITA’: la nascita prima del completamento della
gestazione. Secondo la definizione dell’OMS, si considera:
pretermine un neonato con età gestazionale inferiore a 259
giorni o a 37 settimane. A termine un neonato con età
gestazionale tra 259 e 294 giorni, oppure tra 37 e 42
settimane. Postermine un neonato con età gestazionale
oltre i 294 giorni, oppure le 42 settimane.
Anche se importante dal punto di vista clinico, questa
variabile è poco utilizzata in studi epidemiologici per via
della sua limitata validità. Infatti la definizione età
gestazionale richiede la conoscenza della data della
fecondazione, o come approssimazione, la data dell’inizio
dell’ultima mestruazione. Queste date non sono sempre
accuratamente riportate dalle gestanti, né possono essere
sempre correttamente stimate dal medico, nemmeno in
popolazioni ben istruite e adeguatamente seguite dai
servizi sanitari.
SISTEMA LINFOPOETICO: sistema di formazione dei
linfociti.
PUERPERIO: periodo che segue il parto e il secondamento,
fino al ritorno della donna nelle condizioni normali, della
durata approssimativa di 60 giorni.
TENOSINOVITI: infiammazione di una guaina tendinea.
VASOCOSTRIZIONE ARTICOLARE: riduzione di calibro
dei vasi sanguigni.
42
Donna- Lavoro- Gravidanza
hanno evidenziato che sollevare e trasportare
grossi pesi durante la gravidanza comporta una
maggior prevalenza di aborti, parti prematuri e
basso peso alla nascita del neonato.
LAVANDERIE LAVAGGIO A
SECCO (pulisecco)
CARATTERIZZAZIONE
DELLA
FEMMINILE
Il lavoro è tipicamente femminile.
ELENCAZIONE
LAVORAZIONI
1.
2.
3.
DELLE
PRESENZA
•
Microclima.
I rischi connessi ad una
confortevole situazione microclimatica in questo
settore sono legati prevalentemente alle
operazioni di stiratura dei capi di abbigliamento,
che comportano una certa emissione di calore
caldo e umido. L’effetto più importante
segnalato risulta essere un amento degli aborti
spontanei
per
l’esposizione
ad
elevate
temperature.
•
Solventi clorurati (percloroetilene, trielina,
fluorocloidrocarburi, ammoniaca). Le fasi di
presmacchiatura e smacchiatura prevedono l’uso
di alcuni prodotti contenenti solventi e sostanze
diverse. Il contatto con questi prodotti può
provocare
irritazione
alle
mani,
sensibilizzazione, congiuntiviti. L’inalazione può
provocare fenomeni irritativi alle vie aerre,
respiratoire e spesso anche effetti tossici
generali. L’uso di guanti e la presenza di cappe
aspiratrici sopra il tavolo di smacchiatura potrà
eliminare l’insorgenza di effetti spiacevoli Il
percloroetilene
viene
anche
chiamato
tetracloroetilene. E’ un liquido incolore, di odore
pungente,
metallico,
insolubile
nell’acqua.
L’assorbimento di questa sostanza avviene
pricipalmente per via respiratoria, in piccola
parte attraverso la cute. Durante il lavaggio a
secco particolare attenzione deve essere posta
nel rispetto delle fasi di centrifugazione,
asciugatura e deodorizzazione. Una diminuzione
dei tempi previsti, per esempio nei periodi in cui
il carico di lavoro risulta aumentato, fa
aumentare considerevolmente la possibilità di
immissione di vapori di solvente nell’ambiente da
parte degli indumenti impregnati. I solventi
clorurati possono causare un danno genetico
ereditario. L’effettivo rischio per la salute
costituito da tali sostanze può essere
determinato esclusivamente a seguito di una
valutazione del rischio di una particolare
sostanza sul posto di lavoro. Ciò significa che,
sebbene le sostanze elencate abbiano la
potenzialità per porre in pericolo la salute o la
sicurezza, può non esservi nessun rischio nella
pratica, ad esempio se l’esposizione rimane al di
sotto del livello di nocività.
PRINCIPALI
LAVAGGIO A SECCO
SMACCHIATURA
STIRATURA
•
Postura in piedi obbligata. Si verifica
durante quasi tutto il ciclo di lavoro. Il
lavoro richiede una presenza continua "in
piedi".
Questo
può
comportare
un
aumentato rischio di lombalgie e disturbi
venosi alle gambe. La compressione venosa
può ridurre il ritorno di sangue venoso dalla
zona pelvica che porta ad un aumento per
compensazione nel ritmo cardiaco materno
ed a contrazioni dell’utero. Se la
compensazione è insufficiente, ciò può
condurre a debolezza e capogiri. La
relazione tra attività in posizione eretta e
aumentato rischio di aborto o parto
prematuro sono conosciute. Confronti tra
donne lavoratrici in posizione eretta e
quelle sedute ha rivelato un rischio
maggiore di parti prematuri per le prime. Le
attività erette sono associate inoltre ad un
più alto rischio di basso peso alla nascita.
•
Movimentazione manuale dei carichi. Nel
considerare il rischio dovuto alla movimentazione
manuale dei carichi bisogna valutare come si
effettua lo spostamento e cioè se è necessario
compiere dei movimenti di torsione della colonna
vertebrale o se è necessario compiere dei
movimenti di flessione ed estensione. Nelle fasi
avanzate della gravidanza si deve tener conto
della distanza del carico da spostare dal
baricentro del corpo, per evidenti problemi di
ingombro, ciò comporta un aumento dello sforzo
che la donna deve compiere a parità di peso da
spostare. La maggior fatica fisica necessaria
determina maggior arco a livello della colonna
vertebrale con rischio aumentato per quanto
riguarda la comparsa di lombalgia o di più
importanti patologie come ernia del disco. Alcuni
studi anche se non completamente confermati,
43
Donna- Lavoro- Gravidanza
TABELLA RIASSUNTIVA DEI FATTORI DI RISCHIO PER LA GRAVIDANZA
CON RIFERIMENTI LEGISLATIVI (integrati nel D.LGS 151/2001)
Lavorazione
Fattori di rischio
Riferimenti Legislativi
Percloroetilene
DPR 1026/76 art. 5 lett. B, C
Trielina
Fluorocloroidrocarburi
Ammoniaca
Lavaggio
a
secco
Microclima
Smacchiatura
Stiratura
D.Lgs. 645/96 all. I com. 1 lett.f
Posture
incongrue
DPR 1026/76 art. 5 lett. G
Movimentazione
manuale dei carichi
D.Lgs. 645/96 all. I com. 1 lett. g
44
Donna- Lavoro- Gravidanza
condurre a debolezza e capogiri. La
relazione tra attività in posizione eretta e
aumentato rischio di aborto o parto
prematuro sono conosciute. Confronti tra
donne lavoratrici in posizione eretta e
quelle sedute ha rivelato un rischio
maggiore di parti prematuri per le prime. Le
attività erette sono associate inoltre ad un
più alto rischio di basso peso alla nascita.
LAVANDERIE INDUSTRIALI
CARATTERIZZAZIONE
DELLA
PRESENZA
FEMMINILE
Il lavoro è tipicamente femminile.
IL CICLO DI LAVORAZIONE
Sotto questo termine vengono descritti i vari
passaggi che vengono eseguiti per il lavaggio della
biancheria sporca.
ACCETTAZZIONE INDUMENTI, CERNITA
ED ETICHETTATURA DEI CAPI
EVENTUALE
PRESMACCHIATURA
(PERCLOROETILENE,
ACIDO
ACETICO,
AMMONIACA )
CARICO INDUMENTI IN LAVATRICE
•
Movimentazione manuale dei carichi. Nel
considerare il rischio dovuto alla movimentazione
manuale dei carichi bisogna valutare come si
effettua lo spostamento e cioè se è necessario
compiere dei movimenti di torsione della colonna
vertebrale o se è necessario compiere dei
movimenti di flessione ed estensione. Nelle fasi
avanzate della gravidanza si deve tener conto
della distanza del carico da spostare dal
baricentro del corpo, per evidenti problemi di
ingombro, ciò comporta un aumento dello sforzo
che la donna deve compiere a parità di peso da
spostare. La maggior fatica fisica necessaria
determina maggior arco a livello della colonna
vertebrale con rischio aumentato per quanto
riguarda la comparsa di lombalgia o di più
importanti patologie come ernia del disco. Alcuni
studi anche se non completamente confermati,
hanno evidenziato che sollevare e trasportare
grossi pesi durante la gravidanza comporta una
maggior prevalenza di aborti, parti prematuri e
basso peso alla nascita del neonato.
•
Solventi clorurati (percloroetilene, trielina,
fluorocloidrocarburi, ammoniaca). Le fasi di
presmacchiatura e smacchiatura prevedono l’uso
di alcuni prodotti contenenti solventi e sostanze
diverse. Il contatto con questi prodotti può
provocare
irritazione
alle
mani,
sensibilizzazione, congiuntiviti. L’inalazione può
provocare fenomeni irritativi alle vie aerre,
respiratoire e spesso anche effetti tossici
generali. L’uso di guanti e la presenza di cappe
aspiratrici sopra il tavolo di smacchiatura potrà
eliminare l’insorgenza di effetti spiacevoli. Il
percloroetilene
viene
anche
chiamato
tetracloroetilene. E’ un liquido incolore, di odore
pungente,
metallico,
insolubile
nell’acqua.
L’assorbimento di questa sostanza avviene
pricipalmente per via respiratoria, in piccola
parte attraverso la cute. Durante il lavaggio a
secco particolare attenzione deve essere posta
nel rispetto delle fasi di centrifugazione,
asciugatura e deodorizzazione. Una diminuzione
CICLO AUTOMATICO DI LAVAGGIO A
CIRCUITO CHIUSO:
•
Prelalavaggio
(esposizione
a
percloroetilene)
•
Oppure prelavaggio con detersivi
biologici
•
Lavaggio
•
Centrifugazione (in lavatrice)
•
Asciugatura
•
Deodorizzazione
con
ammorbidenti
nell’ultimo lavaggio
SARICO INDUMENTI LAVATI
OCCASIONALE SMACCHIATURA
STIRATURA:
•
Manuale con ferro da stiro
•
Automatica con mangano
•
Automatica a vapore su manichini
•
STOCCAGGIO
CONSEGNA BIANCHERIA PULITA
PRINCIPALI FATTORI DI RISCHIO
•
Posture in piedi e obbligata. Si verifica
durante quasi tutto il ciclo di lavoro. Il
lavoro richiede una presenza continua "in
piedi".
Questo può
comportare
un
aumentato rischio di lombalgie e disturbi
venosi alle gambe. La compressione venosa
può ridurre il ritorno di sangue venoso dalla
zona pelvica che porta ad un aumento per
compensazione nel ritmo cardiaco materno
ed a contrazioni dell’utero. Se la
compensazione è insufficiente, ciò può
45
Donna- Lavoro- Gravidanza
dei tempi previsti, per esempio nei periodi in cui
il carico di lavoro risulta aumentato, fa
aumentare considerevolmente la possibilità di
immissione di vapori di solvente nell’ambiente da
parte degli indumenti impregnati. Nel lavaggio ad
acqua si possono avere delle forme irritative
della cute e delle prime vie aeree respiratorie
dovute a detergenti. I solventi colrurati possono
causare
un
danno
genetico
ereditario.
L’effettivo rischio per la salute costituito da tali
sostanze può essere determinato esclusivamente
a seguito di una valutazione del rischio di una
particolare sostanza sul posto di lavoro. Ciò
significa che, sebbene le sostanze elencate
abbiano la potenzialità per porre in pericolo la
salute o la sicurezza, può non esservi nessun
rischio nella pratica, ad esempio se l’esposizione
rimane al di sotto del livello di nocività.
●
Rischio biologico. Per la manipolazione del
vestiario sporco di materiale infetto (feci,
sangue ecc.) portatori di agenti biologici.
Esistono delle procedure di norme di buona
tecnica che se ben eseguite evitano di entrare in
contatto con la biancheria sporca. La biancheria
proveniente da luoghi potenzialmente infetti
(ospedali, case di cura ecc) deve essere
contraddistinta dal resto della biancheria da
lavare. I sacchi contenenti la biancheria sporca
in nessun caso devono essere aperti, in quanto si
aprono automaticamente durante il lavaggio. Il
personale deve essere informato circa l’uso
dell’equipaggiamento
protettivo
personale:
indumenti di lavoro/tute e guanti. Le mani
dovrebbero essere lavate frequentemente con
sapone e acqua. Molti agenti biologici possono
interessare il nascituro in caso di infezione della
madre durante la gravidanza. Essi possono
giungere al bambino per via placentare mentre
questo è ancora nell’utero oppure durante e dopo
il parto, ad esempio nel corso dell’allattamento o
a seguito dello stretto contatto fisico tra madre
e bambino. Agenti tipo che possono infettare il
bambino in uno di questi modi sono il virus
dell’epatite B, quello dell’epatite C, l’HIV ( il
virus dell’AIDS), l’herpes, la tubercolosi, la
sifilide, la varicella e il tifo. Il rischio di
contaminazione infettiva deve essere valutato
caso per caso, tenendo conto della natura, del
grado e della durata dell’esposizione. Si
dovranno considerare anche gli aspetti peculiari
della donna in esame quali ad esempio le sue
condizioni generali di salute e il suo stato
immunitario rispetto ad alcuni agenti per cui si
realizza un’immunità permanente.
•
Microclima.
I
rischi
connessi
ad
una
confortevole situazione microclimatica in questo
settore sono legati prevalentemente alle
operazioni di stiratura dei capi di abbigliamento,
che comportano una certa emissione di calore
caldo e umido. L’effetto più importante
segnalato risulta essere un amento degli aborti
spontanei
per
l’esposizione
ad
elevate
temperature.
•
Stress. Non tutte le donne ne risentono allo
stesso modo ai rischi correlati allo stress che
variano a seconda del tipo di lavoro. Tuttavia
l’affaticamento mentale e psichico, aumenta
generalmente durante la gravidanza e nel
periodo pos natale a causa dei diversi
cambiamenti, fisiologici e non, che intervengono.
Può
essere
necessario
adeguare
temporaneamente gli orari e le altre condizioni
di lavoro, compresi i tempi e la frequenza delle
pause nonché modificare la tipologia e la durata
dei turni, al fine di evitare rischi.
•
Rumore. Gli studi sul rapporto tra rumore
elevato e gravidanza sono controversi.
La
maggior parte delle indagini mette in evidenza
una riduzione della crescita del feto e quindi un
minor peso alla nascita. Inoltre sembra certo
che esista un rischio per l’udito dei figli di
madri esposte a elevato rumore, durante la
gravidanza (in particolare dal sesto mese in
poi). Più incerte le segnalazioni sul rapporto tra
rumore, mortalità fetale, minaccia di aborto. Da
un recente studio, per esempio, risulterebbe
che l’esposizione a rumore industriale durante
la gravidanza aumenta il rischio di morte fetale
anteparto. Comunque, nonostante le incertezze
ancora presenti, la maggior parte degli esperti
ritiene necessario un allontanamento delle
donne gravide da esposizione a rumorosità
elevata (sicuramente se con livelli di esposizione
superiori a 90 dBA).
46
Donna- Lavoro- Gravidanza
TABELLA RIASSUNTIVA DEI FATTORI DI RISCHIO
RIFERIMENTI LEGISLATIVI (integrati nel D.LGS 151/2001)
Lavorazione
PER
LA
GRAVIDANZA
CON
Fattori di rischio
Percloroetilene
Trielina
Fluorocloroidrocarburi
Ammoniaca
Rischio biologico
Lavaggio
a
secco e in Microclima
acqua
Smacchiatura
Stiratura
Posture
incongrue
DPR 1026/76 art. 5 lett. B, C
D.Lgs. 645/96 all. I com. 2 lett.L
DPR1026/76 art.5lett. L
D.Lgs. 645/96 all. I com. 1 lett.f
DPR 1026/76 art. 5 lett. G
Movimentazione manuale D.Lgs. 645/96 all. I com. 1 lett. g
dei carichi
Stress
D.Lgs. 645/96 All. I comma 1 lett. G
Rumore
D.Lgs. 645/96 All. I comma 1 lett. c
47
Donna- Lavoro- Gravidanza
NETTEZZA URBANA
•
Movimentazione manuale dei carichi. Nel
considerare il rischio dovuto alla movimentazione
manuale dei carichi bisogna valutare come si
effettua lo spostamento e cioè se è necessario
compiere dei movimenti di torsione della colonna
vertebrale o se è necessario compiere dei
movimenti di flessione ed estensione. Nelle fasi
avanzate della gravidanza si deve tener conto
della distanza del carico da spostare dal
baricentro del corpo, per evidenti problemi di
ingombro, ciò comporta un aumento dello sforzo
che la donna deve compiere a parità di peso da
spostare. La maggior fatica fisica necessaria
determina maggior arco a livello della colonna
vertebrale con rischio aumentato per quanto
riguarda la comparsa di lombalgia o di più
importanti patologie come ernia del disco. Alcuni
studi anche se non completamente confermati,
hanno evidenziato che sollevare e trasportare
grossi pesi durante la gravidanza comporta una
maggior prevalenza di aborti, parti prematuri e
basso peso alla nascita del neonato.
●
Rischio biologico. Per il contatto accidentale di
rifiuti infetti (feci, sangue ecc.) portatori di
agenti biologici. Il personale deve essere
informato circa l’uso dell’equipaggiamento
protettivo personale: indumenti di lavoro/tute e
guanti. Le mani dovrebbero essere lavate
frequentemente con sapone e acqua. Molti agenti
biologici possono interessare il nascituro in caso
di infezione della madre durante la gravidanza.
Essi possono giungere al bambino per via
placentare mentre questo è ancora nell’utero
oppure durante e dopo il parto, ad esempio nel
corso dell’allattamento o a seguito dello stretto
contatto fisico tra madre e bambino. Agenti tipo
che possono infettare il bambino in uno di questi
modi sono il virus dell’epatite B, quello
dell’epatite C, l’HIV ( il virus dell’AIDS),
l’herpes, la tubercolosi, la sifilide, la varicella e il
tifo. Il rischio di contaminazione infettiva deve
essere valutato caso per caso, tenendo conto
della natura, del grado e della durata
dell’esposizione. Si dovranno considerare anche
gli aspetti peculiari della donna in esame quali ad
esempio le sue condizioni generali di salute e il
suo stato immunitario rispetto ad alcuni agenti
per cui si realizza un’immunità permanente.
●
Microclima. Soprattutto la stagione invernale
comporta per chi opera in questo settore
notevoli disagi, aggravati soprattutto dal dover
mantenere una posizione abbastanza fissa e un
abbigliamento
confortevole
ma
spesso
CARATTERIZZAZIONE
DELLA
PRESENZA
FEMMINILE
Il lavoro di addetti alla nettezza urbana é
considerato ancora tipicamente maschile, ma negli
ultimi anni molte donne vi si sono inserite
soprattutto nelle grandi città.
IL CICLO DI LAVORAZIONE
Sotto questo termine vengono descritte le varie
operazioni che vengono effettuate in un turno di
lavoro, che si possono così sintetizzare:
RIMOZIONE
Viene effettuata con le seguenti modalità:
1.
raccolta sacchi indifferenziata
2.
raccolta carta e cartone
3.
raccolta umido
4.
raccolta plastica
5.
raccolta vetro
Stazionamento dell’addetto
mezzo in movimento
su
pedana
del
Conducente camion raccolta rifiuti
1.
guida del mezzo
ADDETTI PULIZIA STRADE
Viene effettuata con le seguenti modalità:
1.
manualmente, con utilizzo di apecar
2.
meccanicamente,
con
utilizzo
spazzatrice
di
PRINCIPALI FATTORI DI RISCHIO
•
Posture in piedi e obbligata. Si verifica
durante tutta l’attività di lavoro. Il lavoro
richiede una presenza continua "in piedi".
Questo può comportare un aumentato rischio di
lombalgie e disturbi venosi alle gambe. La
compressione venosa può ridurre il ritorno di
sangue venoso dalla zona pelvica che porta ad un
aumento per compensazione nel ritmo cardiaco
materno ed a contrazioni dell’utero. Se la
compensazione è insufficiente, ciò può condurre
a debolezza e capogiri. La relazione tra attività
in posizione eretta e aumentato rischio di aborto
o parto prematuro sono conosciute. Confronti
tra donne lavoratrici in posizione eretta e quelle
sedute ha rivelato un rischio maggiore di parti
prematuri per le prime. Le attività erette sono
associate inoltre ad un più alto rischio di basso
peso alla nascita.
48
Donna- Lavoro- Gravidanza
ingombrante. Il freddo facilita la permanenza
d'inquinanti e batteri nell'apparato respiratorio,
facilitando tutte le forme infiammatorie e
influenzali. La peculiarità dell'ambiente di lavoro
impedisce specifiche e sostanziali misure di
bonifica. Il lavoro a temperature molto fredde
può essere pericoloso per le gestanti e i
nascituri. Si dovrebbe mettere a disposizione
indumenti caldi. I rischi aumentano comunque nel
caso di un’esposizione a improvvisi sbalzi termici.
Durante la gravidanza le donne sopportano meno
il calore ed è più facile che svengano o risentano
di stress da calore. Il rischio si riduce di norma
dopo il parto ma non è certo con quanta rapidità
migliori la tolleranza. L’esposizione al calore può
avere esiti nocivi sulla gravidanza. L’allattamento
può essere pregiudicato a causa della
disidratazione da calore.
•
•
Stress. Non tutte le donne ne risentono allo stesso
modo ai rischi correlati allo stress che variano a
seconda del tipo di lavoro. Tuttavia l’affaticamento
mentale e psichico, aumenta generalmente durante la
gravidanza e nel periodo pos natale a causa dei diversi
cambiamenti, fisiologici e non, che intervengono. Può
essere necessario adeguare temporaneamente gli
orari e le altre condizioni di lavoro, compresi i tempi e
la frequenza delle pause nonché modificare la
tipologia e la durata dei turni, al fine di evitare rischi.
Rumore. Gli studi sul rapporto tra rumore elevato e
gravidanza sono controversi. La maggior parte delle
indagini mette in evidenza una riduzione della crescita
del feto e quindi un minor peso alla nascita. Inoltre
sembra certo che esista un rischio per l’udito dei figli
di madri esposte a elevato rumore, durante la
gravidanza (in particolare dal sesto mese in poi). Più
incerte le segnalazioni sul rapporto tra rumore,
mortalità fetale, minaccia di aborto. Da un recente
studio, per esempio, risulterebbe che l’esposizione a
rumore industriale durante la gravidanza aumenta il
rischio di morte fetale anteparto. Comunque,
nonostante le incertezze ancora presenti, la maggior
parte
degli
esperti
ritiene
necessario
un
allontanamento delle donne gravide da esposizione a
rumorosità elevata (sicuramente se con livelli di
esposizione superiori a 90 dBA).
•
Lavoro notturno Il lavoro notturno può
influenzare
negativamente
le
alterazioni
fisiologiche già presenti durante la gravidanza
(modificazioni
dell’apparato
cardiovascolare,
respiratorio, digerente, neurologico, locomotore).
L.903/77 art.5 integrato all’articolo 53 del D.Lgs
151/2001 vieta di adibire le donne al lavoro dalle
24 alle ore 6 dall’inizio della gravidanza al
settimo mese dopo il parto e in altri casi
specifici.
TABELLA RIASSUNTIVA DEI FATTORI DI
RISCHIO
PER
LA
GRAVIDANZA
CON
RIFERIMENTI LEGISLATIVI (integrati nel D.LGS
151/2001)
•
Lavorazione
Fattori di rischio
Riferimenti Legislativi
Postura
Movin.Manuale
carichi
DPR 1026/76 art. 5 lett. G
D.Lgs. 645/96 All. I
comma 1
lett. g
Rischio biologico
D.Lgs. 645/96 all. I com. 2
lett.L
DPR1026/76 art.5lett. L
Microclima
D.Lgs. 645/96 all. I com. 1
lett.f
Stress
D.Lgs. 645/96 all. I com. 1
lett.g
D.Lgs. 645/96 all. I com. 1
lett.c
DPR 1026/76 art. 5 lett. I
D.Lgs. 645/96 all. I
comma 1 lett. A
Operazioni varie
Rumore
Vibrazioni
Lavoro notturno
L.903/77 art.5
Vibrazioni Il rischio da vibrazioni in questo settore è
legato alle donne che lavorano su mezzi di trasporto.
Le vibrazioni trasmesse in tutto il corpo, possono
provocare irregolarità dei cicli mestruali con
conseguente diminuzione della fertilità, aumento delle
minacce di aborto, del numero di aborti, aumento delle
complicanze in gravidanza e parti prematuri.
49
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