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IL BIOLOGICO: DOMANDE FREQUENTI

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IL BIOLOGICO: DOMANDE FREQUENTI
IL BIOLOGICO: DOMANDE FREQUENTI
Cosa s’intende per prodotti biologici?
Parliamo di alimenti provenienti da produttori controllati e certificati sulla base di Regolamenti
comunitari e di leggi nazionali, che escludono l’impiego nella coltivazione di prodotti chimici di sintesi e
tutelano quindi le falde acquifere e il terreno, che utilizzano tecniche agronomiche idonee, adottando
la tecnica della rotazione colturale e dei sovesci, scegliendo varietà, sementi e materiale vivaistico
idonei, a seconda della vocazione della zona, rispettando i cicli naturali di maturazione. Realtà che
producono e trasformano prodotti bio d’eccellenza, che impiegano esclusivamente tecniche e additivi
di origine naturale per la preparazione e trasformazione degli alimenti e che non utilizzano radiazioni
ionizzanti per aumentare la conservabilità del prodotto e dei suoi ingredienti e che sono più coinvolte
nella filiera che li unisce al consumatore.
Secondo i dati ISTAT nel nostro Paese vengono impiegati annualmente circa 1.475.000 quintali di
pesticidi chimici di sintesi. Affidarsi al prodotto bio significa contribuire a diminuire sempre più tale
enorme quantità, in nome della tutela di ciascun essere vivente, dalla terra all’uomo.
Che informazioni devo trovare in etichetta per essere sicuro che un prodotto sia bio?
Sull’etichetta dobbiamo trovare innanzitutto il logo bio europeo, rappresentato da una foglia stilizzata
composta da 12 stelle bianche su fondo verde, logo che è stato scelto dalla Commissione Europea
attraverso un concorso che ha visto coinvolti 3.500 studenti d’arte degli Stati membri.
Troveremo inoltre informazioni sull’Organismo di controllo e di certificazione, dato obbligatorio che un
prodotto bio deve riportare.
Biologico e naturale: sono sinonimi?
Non sono sinonimi nel senso che i prodotti biologici sono certificati e normati a livello comunitario dal
Reg. CE 834/07 e successivi, oltre che a livello italiano.
Per i prodotti agroalimentari biologici vigel’assoluto divieto di utilizzare OGM e il Reg CE 834/07
garantisce che siano denominati biologici soltanto gli alimenti contenenti almeno il 95% di ingredienti
biologici.
I prodotti cosiddetti “naturali” non sono regolamentati e quindi non devono rispondere a requisiti ben
definiti né sono sottoposti a controlli specifici. E’ bene ricordare che i prodotti biologici garantiscono
una tutela ambientale e della natura, e per le metodologie di coltivazione e di allevamento sono
prodotti secondo natura.
Perché molte volte i prodotti biologici hanno prezzi più alti di quelli “tradizionali”?
Il metodo di coltivazione e di allevamento biologici prevedono l’adozione di tecniche molto
impegnative, che richiedono sicuramente maggiore necessità del lavoro dell’uomo. E’ bene inoltre
ricordare che non parliamo di agricoltura o allevamento intensivi: i terreni e gli animali non vengono
“sfruttati” e hanno rese più costanti nel tempo anche se in quantità minore. Cosa significa? Che una
superficie coltivata col metodo bio avrà una produzione inferiore rispetto a quanto non farebbe se
coltivata in modo intensivo, con conseguente impoverimento del terreno, inquinamento delle falde
acquifere etc. La rotazione delle colture e il sovescio sono tecniche adottate nel bio per arricchire il
terreno, per nutrire la terra a discapito della produzione.
E’ utile riflettere su un altro importante aspetto: non abbiamo mai pensato a quanto costano le attività
di bonifica dei terreni, delle falde acquifere, di cura alle malattie? In qualche Paese europeo le leggi
stabiliscono un nesso di causa/effetto tra le malattie e l'uso di pesticidi.
In Francia, per esempio, il morbo di Parkinson è riconosciuto come malattia professionale per gli
agricoltori.
Se consideriamo questi costi, andandoli ad aggiungere al prezzo dei prodotti non bio, scopriamo
facilmente che il bio non può essere definito come caro.
I prodotti bio sono sinonimo di sicurezza alimentare e qualità?
I prodotti alimentari bio sono sottoposti a numerosi controlli lungo la filiera produttiva e di distribuzione
per garantire al consumatore che in fase di produzione e di trasformazione vengano rispettati i
regolamenti vigenti. EcorNaturaSì aggiunge ai controlli abituali da parte delle autorità e degli enti
competenti una attività molto scrupolosa di assicurazione e controllo qualità. Un team di 10 esperti,
impegnato quotidianamente “sul campo”, interagisce con i fornitori creando una collaborazione vera e
propria con l’obiettivo di definire le caratteristiche e gli standard del prodotto più idonei e per mettere a
punto nel tempo il miglior prodotto possibile per i consumatori: dalle verifiche in campo a quello delle
etichette dei prodotti, dalla pianificazione delle semine al supporto nelle fasi più impegnative. Una
collaborazione che per il fornitore rappresenta un valore aggiunto unico per un miglioramento continuo
della produzione e per una crescita sana dell’azienda. Una partnership che per il consumatore
significa poter scegliere tra alimenti provenienti da produttori selezionati impegnati costantemente per
un miglioramento continuo delle proprie produzione e della qualità dei prodotti.
Il bio in Italia
L’Italia si posiziona tra i Paesi leader nel settore dell’agricoltura biologica, con oltre un milione di ettari
dedicati al biologico e con circa 48.000 operatori certificati; il nostro Paese assume una posizione di
tutto rispetto anche in Europa. L’Italia, infatti, secondo gli ultimi dati del SINAB, si conferma il primo
Paese dell’Unione Europea per numero di produttori biologici (42.042) e occupa il secondo posto per
le superfici in un testa a testa con la Spagna (escludendo i boschi e i pascoli gestiti in biologico, il
primato rimane all’Italia). È il primo produttore al mondo di olive, frutta di origine temperata ed agrumi
e secondo solo alla Spagna per la produzione di uva. Inoltre, è tra i primi cinque Paesi per cereali,
ortaggi e colture proteaginose. L’Italia è leader a livello mondiale anche nella produzione di confetture
e marmellate biologiche.
Le aree del centro-sud sono quelle nelle quali si concentra maggiormente la produzione agricola.
Abbiamo moltissime aree coltivabili e un clima mite e quindi questo porta a una elevata produzione.
Ricordiamo che all’estero in bio made in Italy è molto richiesto, come ulteriore garanzia di prodotto
alimentare di qualità.
In che modo il bio tutela la terra?
I prodotti bio sono frutto di un metodo agricolo che concilia produzione e ambiente e che nutre la terra
donandole vigore in modo naturale. L’esclusione di fertilizzanti,diserbanti, insetticidi e anticrittogamici
chimici di sintesi, l’adozione della rotazione delle colture e della tecnica del sovescio contribuiscono a
donare nutrimento, armonia e salute al terreno, nutrendola nel tempo e rendendola fertile
costantemente.
L’amore e la cura per la terra contribuiscono a renderla fertile e viva per offrirci prodotti attenti al
nostro benessere. Ogni granello, ogni zolla, ogni campo rappresentano una fonte di vita da rispettare
e da amare.
Perché il bio è considerato sano?
Dal rispetto della terra e della natura provengono alimenti che aiutano a stare bene e ad alimentare in
modo sano ed equilibrato corpo e mente. I prodotti bio certificati disponibili nei NaturaSì e nei
Cuorebio provengono da realtà selezionate, da produttori e aziende di trasformazione che
rispecchiano l’identità stessa dell’azienda e che ne condividono i valori, con l’obiettivo di fornire i
migliori prodotti possibili in termini di qualità e di sicurezza alimentare. Produttori che hanno scelto di
dire sì alla natura, che con impegno e dedizione lavorano la terra escludendo OGM e prodotti chimici
di sintesi, rispettando i cicli naturali di maturazione e che allevano animali con alimentazione da
pascolo e foraggi biologici e senza uso preventivo di antibiotici. Aziende di trasformazione che evitano
coloranti, conservanti e altri additivi con effetti positivi sul benessere dei consumatori.
I prodotti bio sono più salutari?
I risultati degli studi di nove progetti di ricerca finanziati dal Ministero delle politiche agricole alimentari
e forestali, mettono in luce che il cibo biologico è più salutare del convenzionale sotto diversi aspetti. I
progetti di ricerca, che hanno coinvolto il Cnr e il Cra e alcune importanti università italiane, hanno
dimostrato che: i pomodori biologici freschi e trasformati, rispetto a quelli convenzionali, sono più ricchi
di antiossidanti e polifenoli, i micronutrienti di cui è stato ampiamente provato il legame con la
prevenzione del cancro, delle malattie cardiovascolari e cronico-degenerative in genere, facendoci
vivere più sani e più a lungo (studio Biopomnutri); i cereali biologici non contengono più micotossine di
quelli convenzionali e pur non avvalendosi di fungicidi (meglio noti come "anticrittogamici"), sono
meno esposti a contaminazioni fungine, grazie al ricorso alle buone pratiche agronomiche, in
particolare alla rotazione colturale (studio Psnb-Cer).
Il bio è sinonimo di tutela ambientale?
Un gruppo di ricercatori internazionali diretto da Andreas Gattinger (FiBL – Istituto di ricerca per
l’agricoltura biologica) ha esaminato i risultati di 74 studi internazionali che hanno paragonato gli effetti
sul terreno delle coltivazioni biologiche e quelle convenzionali. Il risultato dimostra che l'agricoltura
biologica permette di fissare nel terreno quantità di carbonio significativamente superiori, con ciò
offrendo un importante contributo per frenare il riscaldamento globale. Lo studio ha dimostrato che se
tutte le superfici agricole fossero coltivate con metodi biologici, le emissioni di CO2 causate
dall'agricoltura potrebbero ridursi del 23% in Europa e del 36% negli Usa. Gli autori hanno inoltre
calcolato che ciò corrisponderebbe a circa il 13% della riduzione complessiva necessaria per
raggiungere gli obiettivi climatici fissati per il 2030.
Ufficio stampa
Aries Comunicazione
Silvia Pessini
tel 02 87188020 – 348 3391007 – [email protected]
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