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Como prenda esempio dai commercianti

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Como prenda esempio dai commercianti
CRONACA
Corriere di Como Mercoledì 11 Novembre 2015
Il nuovo dolce
L’oro in pasticceria:
cioccolatini 23 carati
Gioielli da mangiare
ideati da un comasco
Il pasticcere comasco Stefano Camozzi con le sue creazioni
(a.cam.) In pasticceria per comprare
un gioiello. L’ultima frontiera in fatto di dolci è il cioccolatino ricoperto
da uno strato di oro commestibile 23
carati. L’idea è del comasco Stefano
Camozzi, 44 anni. «Ci ho provato quasi
per gioco - dice - e il successo del prodotto è stato davvero inaspettato».
Da Milano a Hong Kong, passando
per il Lario, la lista degli ordini si allunga di ora in ora. Il cliente può scegliere tra la linea “economica” - dolci
ricoperti con polvere d’oro e abbelliti
con un fiocchetto in oro 23 carati, 29
euro cadauno - e la serie super gold,
cioccolatini interamente ricoperti da
uno strato composto da quattro fogli
d’oro 23 carati, al costo di 69 euro al
pezzo. Il gusto è tartufo bianco, cioccolato Ecuador e sale dell’Himalaya.
«È chiaro che si tratta di un costo altissimo per un dolce - sottolinea il pa-
sticcere comasco - ma parliamo di un
prodotto molto particolare, realizzato con ingredienti di massima qualità. Solo per la copertura in oro, per dare un’idea, impiego 7-8 minuti per ciascun cioccolatino».
Le confezioni, che naturalmente
fanno pensare che il contenuto sia un
gioiello, contengono uno o due cioccolatini. Sono poi disponibili le scatole
da 10 e da 18 pezzi, quelle già richieste
anche dall’Asia.
«In una settimana, da quando cioè
abbiamo presentato il prodotto a Milano, abbiamo ricevuto tantissime richieste di vedere la linea, anche di alberghi e locali - dice Stefano Camozzi
- Oltre ai cioccolatini ho pensato a una
tavoletta di cioccolato al tartufo. In
vista del Natale ci sarà anche il panettone con i fogli d’oro. Per un dolce da
un chilo il prezzo arriva a 135 euro».
«Como prenda esempio dai commercianti»
Primavesi ieri alla festa del 70°: «Serve più gioco di squadra»
~
Orgoglio
Siamo un
gruppo serio
e sano, che fa
la sua parte
senza
ambizioni
particolari
~
Bene comune
Vogliamo
più bene
al territorio,
come
facciamo noi,
capendone
i lati positivi
Qualche sassolino dalla scarpa
Giansilvio Primavesi, presidente di
Confcommercio Como, ieri sera se
l’è levato, nel gala di festeggiamenti per il settantesimo del sodalizio da lui guidato, a Villa d’Este
di Cernobbio. «La città prenda
esempio da noi commercianti - ha
detto il numero uno del commercio lariano - Tutti devono volere
più bene al territorio, come facciamo noi, capendone i lati positivi e
come sfruttarli al meglio. Possibilmente facendo lavoro di squadra, e cioè creando sinergie concentrate, cioè senza disperdere le
forze. Non è possibile ad esempio
pretendere che in cento ci si occupi
di turismo».
«Ho passato una vita in associazione - ha aggiunto commosso - e
ho già alle spalle altri compleanni
importanti, come i 50 e i 60 anni di
Confcommercio. Un patrimonio di
cui andare fieri, cresciuto grazie
all’apporto di migliaia di persone,
che hanno rubato tempo al proprio
lavoro e alle proprie passioni per
l’interesse dell’associazione. Il risultato è che oggi siamo un gruppo
serio e sano, che fa la sua parte senza ambizioni particolari. Non ci
arrendiamo, anche se a volte non
veniamo ascoltati come dovremmo», ha concluso.
Ieri sera la festa di Villa d’Este
per Confcommercio (58 categorie
rappresentate per un totale di 4mila iscritti) è stata all’insegna della
leggerezza. I primi settant’anni
sono stati raccontati da uno spettacolo di cabaret con gli artisti
Giorgio Verduci di Zelig e Daniele
Ceva di Colorado che hanno messo
in scena alcuni episodi divertenti
accaduti in passato, prendendo
spunto da un libro di Gianni Monetti poi offerto in dono a tutti gli
intervenuti, insieme con un’opera
Il rinnovo
Giansilvio Primavesi con il direttore di Confcommercio Graziano Monetti
d’arte del pittore Fabrizio Musa
che riproduce la sua opera collocata nella rinnovata area accoglienza dell’ente di via Ballarini.
Durante la serata il presidente
nazionale di Confcommercio Carlo Sangalli, comasco di origine, ha
conferito alcune menzioni speciali
ad associati particolari. Hanno ricevuto il premio la signora Adriana Bernasconi, moglie dell’indimenticato presidente dell’associazione Felice Bernasconi, la signora Gianna Ratti per 50 anni di
attività e successi di Bennet Spa,
Davide Meroni presidente di Idrosanitaria Spa, azienda in espansione ma legata al territorio, Gianni
Monetti alla direzione dell’associazione per molti anni assieme al
presidente Bernasconi e la stessa
Villa d’Este, nelle mani del direttore generale Danilo Zucchetti,
come prestigiosa sede del “Forum
Nazionale di Economia Confcommercio-Ambrosetti”.
Il cabaret degli artisti Giorgio Verduci di Zelig e Daniele Ceva di Colorado
Adriana Bernasconi, moglie dell’indimenticato presidente Felice Bernasconi
Unindustria, via libera alla squadra di Porro
Due donne tra i nomi proposti dal prossimo presidente
Via libera del consiglio generale di Unindustria Como alla squadra che affiancherà Fabio Porro, designato a guidare l’associazione imprenditoriale alla
scadenza del mandato dell’attuale presidente Francesco Verga.
Ieri Unindustria ha approvato i nomi proposti da
Porro, che verranno sottoposti al voto dell’assemblea generale, in programma entro fine anno.
Il prossimo presidente di Unindustria, Fabio Porro (al centro) accanto alla sua squadra
Il consiglio di presidenza
che affiancherà Porro è costituito da cinque vicepresidenti - Gianluca Brenna,
Claudio Gerosa, Antonio
Pozzi, Marco Taiana e Tiberio Tettamanti - e da
quattro consiglieri incaricati - Serena Costantini,
Annarita Polacchini, Stefano Poliani e Alessandro
Rampoldi - cui si aggiungerà, in veste di past president, l’attuale numero
uno, Francesco Verga.
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La proposta svizzera
Valichi chiusi
Consiglieri
contro Berna
Consiglieri regionali comaschi all’attacco contro il Consiglio federale
svizzero (il governo di
Berna), che ha dichiarato
possibile la chiusura serale dei valichi secondari
con l’Italia per contrastare l’escalation di furti
in Canton Ticino.
Si dice «stupito per la
decisione unilaterale che
la Svizzera ha assunto
senza il minimo confronto con l’Italia» Alessandro
Fermi (Forza Italia), sottosegretario regionale ai
Rapporti istituzionali.
«Chiederò alla Commissione speciale per i rapporti con la Confederazione elvetica di assumere
tutte le iniziative necessarie per scongiurare la
chiusura notturna dei valichi minori. Contro i furti, ammesso che siano aumentati, serve semmai
potenziare i controlli».
«Con il Canton Ticino
siamo in una situazione
di guerriglia continua dice Luca Gaffuri (Pd) - O
Regione Lombardia alza
la voce oppure è inutile
imbellettarci parlando di
Macroregione alpina».
«È una follia - commenta Daniela Maroni (Lista
Maroni) - Non è certo con
la chiusura delle dogane
di Drezzo, Bizzarone o Ronago che si riduce il numero dei furti sul territorio ticinese».
«Abbiamo chiesto a
Berna, attraverso Regione Lombardia, chiarimenti su questa decisione
assunta senza consultare
l’Italia», spiega Francesco
Dotti (Fratelli d’Italia).
«È un’idiozia - taglia
corto Dario Bianchi (Lega
Nord) - e penso che alla fine gli svizzeri non faranno nulla».
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