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UN BOCCONE DI PESCE DI LAGO

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UN BOCCONE DI PESCE DI LAGO
UN BOCCONE
DI PESCE
DI LAGO
Il menu della serata è unico e irripetibile,
proposto con pesce fresco del lago nell’ottica
di promozione dei prodotti tipici dell’Alpago.
Il lago di S. Croce è ricco di specie:
il coregone, il pesce persico, la trota di lago,
la trota fario, la carpa, il luccio, il cavedano...;
una ricchezza pressochè sconosciuta in quanto
non esiste una filiera di raccolta e vendita.
antipasti
Tartare scottata di trota con
crema al prezzemolo
Carpa in sfoglia di polenta
Boccone di coregone in saor
primi
Raviolone ripieno al cavedano
Risotto con filetti di pesce persico
secondi
Fritto di lago:
luccio, persico, lavarello, alborelle
dolce
Spuma al limone
Delizia pagota di sonde
mais e mandorle
(prodotto dalla Pasticceria
Centeleghe di Farra d’Alpago)
musica
dal vivnoo
con Li
FARRA D’ALPAGO - BELLUNO - Viale al lago,13
Per prenotazioni:
tel. 0437 46996 - [email protected]
www.sarathei.it
Santa Croce
Al lac de Santa Cróse - Il lago di
La terra d’Alpago, fra Ie sue tan“O Piave, o Piave,
“O Pià, o Pià,
te bellezze, annovera un magnifico Iago
e.
se non la smetti,
di sbarramento: il lago di Santa Croc se no te là mòla,
una buona volta
na bòna òlta
Nelle sue acque Iimpide si rispecchiano
o, te serarò al fià”. ti chiuderò il respiro’’.
la macchia nera del bosco del Cansigli
il verde smagliante delle vallate e I’az
zurro terso del cielo. Anche il Iago, na- Di li a qualche tempo, infatti, un grosso
turalmente, ha le sue belle leggende che lembo della montagna franò, unendo i
intendono, in qualche modo, giustificare monti del gruppo del Costa al Col Vila
da
Ia sua origine e formazione. Ecco
sentin e sbarrando, in tal modo, la stra
reva
scor
e
Piav
e
fium
il
a
e,
prima. Una volt
al borioso e prepotente fiume. Il qual
nel fondovalle della conca alpagota, qiu- mogio mogio, dopo aver invano tentato
a
sto ai piedi del Col Visentin; imboccav
di farsi una nuova strada per giungeso
aver
attr
e,
alto
Fad
del
gola
a
tta
la stre
re al mare, scavando nel terriccio dell
giun
iso,
Trev
di
e
no
eglia
la piana di Con
egnarsi a cambiar.......
si frana, dovette rass
geva al mare. Su di una collina, nei pres
te nelle Alpi deviò
r il percorso. A Pon
di Vittorio Veneto sorgeva, e c’è anco
verso Belluno, da li continuò in dire
S.
a
icata
ded
va
voti
a
sett
o
chie
rett
una
oggi,
zione di Feltre e, insomma, fu cost
ilamb
o,
cors
suo
nel
e,
Piav
Augusta. Il
mare per la via che
. a raggiungere il
va con le acque il piede di quel colle ancor oggi percorre. Naturalmente dove
a
è
Quando il fiume era in piena, la furi
il lembo di montagna franò, si form
aca
scav
ia,
rocc
Ia
peva
rom
e
poi,
acqu
delle
il lago di questa storia. Come mai,
caverne, portava via la terra alla collina... il lago abbia avuto il nome di S. Croce,
i
ln tanto incessante lavorio il fiume, quas beh! Sentite un po . Pare dunque che,
la
i
tutt
a
are
sa
orgoglioso di poter dimostr
prima della frana, nella valle sommer
al
lto
rivo
e,
gant
arro
fare
con
a,
con
sua forz
poi dalle acque, sorgesse un villaqgio
za
santuario bofonchiava:
tanto di chiesetta al centro della piaz
di
le
pani
cam
bel
suo
e, naturalmente, col
“O Gustéta, Gustéta,
e
cosa
ogni
fianco. La frana travolse
an cin a la ólta
e
Nell
.
l’acqua sommerse l’intero villaqgio
te tirarò dó da la postéta”.
giornate serene, quando l’acqua era lim
o
pida, pare che i pe- scatori riuscisser
“O Augustina, Augustina,
la
ua,
’acq
sott
a vedere dalle loro barche,
un po’ alla volta
croce del campanile sommerso. Proprio
ti tirerò giù dal tuo posto”.
al
da questo fatto sembra sia derivato
.
erva
cons
oggi
r
anco
che
hé, lago quel nome
E tutto andò bene e filò Iiscio finc
la...
un bel giorno, anche la Santa perse
Noro)
(Le bèle storie de na òlta di Osvaldo
pazienza e rispose per le rime:
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