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Porgete l`altra guancia La bonta` e` disarmante

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Porgete l`altra guancia La bonta` e` disarmante
Anno 6 - Numero 5
Liceo Classico e Linguistico "V. Gioberti"
Aprile 2011
Via S. Ottavio 9/11 - 10124 - Torino
Una volta qualcuno ha detto: "Non ho il coraggio di fermarmi a pensare, perché se lo
facessi non saprei come ripartire".
Porgete
l'altra guancia
Alessandro Brizzi
Qualche settimana fa la Corte
europea per i diritti dell’uomo, con
sentenza d’appello definitiva, ha
assolto
l’Italia
dall’accusa
di
violazione
dei
diritti
umani,
perpetrata tramite l’esposizione del
crocifisso nelle aule.
CONTINUA A PAG. 14
La bonta' e' disarmante
Giulietta de Luca
Il 24 marzo è stata organizzata una
visita all’Arsenale della Pace per
alcuni studenti delle classi III G e III
H.
La
giornata
è
iniziata
con
l’accoglienza, che prevedeva una
spiegazione di ciò che il Sermig è e di
come si è evoluto nel tempo [...]
CONTINUA A PAG. 18
Anno 6 - Numero 5
Aprile 2011
In questo numero
Giappone: italiche considerazioni
Il mondo trema sotto Gheddafi
Rifugiati, non clandestini
Siamo anomali o ammalati?
Maschi o femmine?
Porgete l'altra guancia
Il nuovo gossip è nero
La bontà è disarmante
La nostra scuola
Eventi di Aprile/Maggio
In bacheca: dillo a Joe
Pazza Inter, amala
Top e flop del calciomercato
Se non ti piace pulire le scale
La vignetta
L'oroscopo
Accadde ad Aprile
Giuliana Cassia
Chiara Giraudo
Tommaso Pirfo
Boum
Anna Tagliaferro
Alessandro Brizzi
Aurora Romanucci
Giulietta de Luca
Filippo Ascolani
a cura di Alessandro
Brizzi
a cura di Giulietta
de Luca
Daniele Bringhenti
Fjodor Mischiati
Un Tipo Losko
Federica Messina
Federica Messina
Giulietta de Luca
Pag.4
Pag.6
Pag.8
Pag.10
Pag.12
Pag.14
Pag.16
Pag.18
Pag.20
Pag.22
Pag.23
Pag.25
Pag.27
Pag.29
Pag.30
Pag.31
Pag.32
coordinatori della redazione
Giulietta de Luca
Lara Saccani
redazione
Federica Messina
Tommaso Pirfo
Giuliana Cassia
Filippo Ascolani
Alessandro Brizzi
Fotografa: Valeria Bianchi
Vignettista: Federica Messina
[email protected]
[email protected]
www.joeberti.wordpress.com
Anno 6 - Numero 5
Aprile 2011
In questo numero
L'editoriale
Dalla mia finestra vedo un
edificio che è stato appena
occupato. Non ne ho capito
il motivo, ma va bene così.
Un cartello dice: ”No agli
sgomberi”. Tutto lì. No agli
sgomberi. Dentro è tutto
buio, fuori c’è un tavolo. Un
signore, che avrà una
sessantina d’anni, se ne sta
seduto a leggere. Intorno ci
girano un paio di ragazzi in
bici, due ragazze giocano a
carte. Da quel che ho
sentito vociferare, il signore
sarebbe stato sfrattato dal
suo appartamento e questi
baldanzosi
giovani
avrebbero
deciso
di
combattere la sua causa, e
manifestare
contro gli
sgomberi. Che la cosa abbia
un senso o no, non sta a noi
deciderlo. Noi dobbiamo
solo scegliere per quali
cause combattere. È una
semplice selezione. Questo
sì, questo no. Perché, anche
se siamo a Pasqua e anche il
Valentino è ormai troppo
affollato, le nostre lotte
non finiscono. Lotte per la
pace, primaverili, semplici.
Ascoltiamo Lennon, and
let’s give peace a chance.
Come quelli che giocano a
carte nell’edificio occupato.
I Professori non fanno che
ripetere che l’anno è finito.
Che
tra
pasqua,
manifestazioni e assemblee
non mancano che pochi
difficili giorni di scuola. E
invece
a noi la fine
dell’anno
sembra
irraggiungibile, e vorremmo
solo perderci a metà strada.
Forse tra un paio di mesi i
ragazzi
dell’edificio
di
fronte non manifesteranno
più contro gli sgomberi, ma
per la salvaguardia dei
panda. Ma almeno saranno
ancora lì. E la mia stima per
loro
non
diminuirebbe
neanche un po’. Tra un paio
di mesi probabilmente la
guerra in Libia ci sarà
ancora, perché, alla fine,
pochi credono nella pace.
E mentre arranchiamo per
arrivare al fatidico 21
aprile, avremmo almeno
potuto goderci il processo a
Berlusconi. Poveri illusi.
Crediamo
ancora
nella
vittoria della giustizia. Ma
illudersi va bene, sogniamo
ad
occhi
aperti.
Ringraziamo tutti coloro che
sognano, coloro che lottano
per la pace, coloro che
scrivono. Ringraziamo la
Prof.ssa
Genta,
come
sempre di grande aiuto.
E noi continuiamo a lottare.
Docente referente Maria Luisa Genta
Editoriale a cura di Lara Saccani
Impaginazione a cura di Giulietta de
Luca
Foto di copertina a cura di Valeria
Bianchi
La redazione
3
Anno 6 - Numero 5
Aprile 2011
attualita'
Giappone:
italiche
considerazioni
Giuliana Cassia
Da dove si può partire per
parlare di una tragedia del
genere?
Dal
terremoto?
Dallo
tsunami?
Dalle
radiazioni di Fukushima o
dalla nostra breve memoria?
Andiamo in ordine. La
catastrofe inizia come una
sciocchezza, alle 8:36 del 9
marzo l'Ansa scrive: "Un
terremoto di magnitudo 7,3
e' stato registrato a nord del
Giappone, con epicentro a
10 Km di profondita' nelle
acque del Pacifico al largo
delle coste settentrionali
dell'isola di Honshu. La
Japan metereologial agency
(Jma) ha lanciato l'allarme
tsunami, ma poi e' rientrato.
La scossa e' stata registrata
alle 11.45 locali (3.45 in
Italia). La scossa e' stata
percepita anche a Tokyo,450
Km circa dall'epicentro. La
tv pubblica Nhk ha riferito
che
al
momento
non
risultano danni a persone o
cose." Si potrebbe pensare
che è una cosa normale da
loro, le isole del Giappone
sono nate a ridosso di una
fossa oceanica ed è questa
che
rende
la
zona
fortemente sismica. Il paese
del Sol Levante era abituato
a tremare, ma non era
preparato al peggio.
Lo tsunami segue con due
giorni di scarto e i danni che
prima si diceva non ci
fossero stati ora diventano
gravi, gravissimi, perchè, è
vero, il terremoto è come
un amico di vecchia data,
ma lo tsunami coglie sempre
alla
sprovvista.
Cosa
avrebbero
potuto
fare
contro l'acqua?
E inizia il pallottoliere dei
morti e dei dispersi, la
televisione ci mostra case
galleggianti e onde che
hanno un solo obiettivo:
sostituirsi
al
cielo.
I
pallottolieri si accumulano e
si accatastano, non c'è più
spazio, "Dove li mettiamo?"
Questo sembrava il culmine
del
dramma,
ormai
l'antagonista era uscito di
scena e agli abitanti della
città non restava che
aspettare l'Eroe che, anche
se non era arrivato appena
avevano urlato "Superman,
aiutami
tu!",
avrebbe
aiutato a ricostruire le loro
case,
invece
tutto
è
peggiorato ancora una volta.
Attoniti,
impalliditi
abbiamo visto dal nostro
divano esplodere il reattore
uno della centrale nucleare
Fukushima Daiichi gestita
dalla TEPCO, e gli spettri di
un passato non troppo
lontano sono tornati (ci
erano voluti 20 anni dallo
psicologo prima di riuscire a
chiudere
nel
profondo
quella verità che avevamo
conosciuto e che avevamo
scelto
di
dimenticare).
Cernobyl.
Naoto Kan, il Primo Ministro
Giapponese, dall'inizio alla
fine ha provato a rassicurare
4
il suo popolo, ha provato a
dire che non sarebbe
successo nulla, che i livelli
di radioattività sarebbero
scesi in fretta, che il rischio
era minimo, che... Ma tutte
le
sue
parole
hanno
contribuito solo a sussurrare
dei dubbi. "Non pensare agli
elefanti" e tu ci pensi e
ripensi.
Si deve però ammettere che
il dolore di quella gente a
quasi un mese dall'inizio ci
arriva
ormai
ovattato,
adesso abbiamo altre cose a
cui pensare, la Libia ad
esempio, l'avvicinarsi del
processo del Bunga‐Bunga.
Sono
tutte
cose
demotivanti, certo, ma 1. il
Giappone è lontano e a noi
non ci tocca, 2. a giugno ci
sarà il referendum sul
nucleare e vogliamo mica
rischiare che la gente vada
a votare?, 3.almeno in Libia
ci sono i Buoni e ci sono i
Cattivi, 4. anche in casa
nostra ci sono momenti
demotivanti, ma il gossip è
decisamente più divertente.
E quindi perchè perdere
ancora tempo? Liquidiamolo
come solo noi Italiani
sappiamo
fare,
non
facciamo come la Germania
che progetta di dire addio al
nucleare, andiamo avanti
senza farci notare, anzi,
iniziamo adesso a ricorrere
all'energia nucleare.
Liquidiamolo come ha fatto
il vicepresidente del Cnr
Anno 6 - Numero 5
attualita'
Roberto De Mattei a Radio
Maria: "Le catastrofi sono
talora
esigenza
della
giustizia di Dio, della quale
sono giusti castighi(...).Però
si dice la catastrofe c'è,
punisce
il
colpevole,
colpisce anche l'innocente,
come si conciliano con la
provvidenza queste stragi
dell'innocenza e della virtù?
E la risposta è che Dio non
potrebbe fare in modo che
un terremoto colpisca il
colpevole
e
rispetti
l'innocente, se non la
moltiplicazione di miracoli,
attraverso una profonda
modifica del piano della
creazione divina. Ora è
chiaro che Dio può salvare e
talvolta salva l'innocente
operando un miracolo. Ma
Dio non è obbligato a
moltiplicare i miracoli o a
rinunziare al piano della sua
creazione per salvare la vita
di un innocente."
Cosa si può aggiungere a
queste
parole?
Si
commentano da sè e, se non
si commentano, sono state
commentate. La scienza ha
smesso
di
cercare
spiegazioni
razionali,
si
rifugia nel dio vendicatore
che si abbassa e distrugge.
Liquidiamolo come ha fatto
il sindaco di Roma Gianni
Alemanno; ad esempio lui
ha saputo mostrarsi aperto
e disponibile ad aiutare,
anche solo a parole, un
paese così ferocemente
colpito
dalla
"fortuna"
(accezione latina), e infatti
ha detto con una limpidezza
disarmante:
Aprile 2011
“La
candidatura
alle
Olimpiadi di Tokyo era ed è
da valutare con molta
attenzione. Non è mai
avvenuto che si creassero
questi cortocircuiti; quando
un paese deve essere
ricostruito è difficile infatti
che si dia priorità agli
impianti sportivi. Sono due
cose che devono rimanere
indipendenti per evitare
strumentalizzazioni. Siamo
tutti molto vicini al popolo
giapponese che sarà aiutato
anche
a
livello
internazionale,
ma
la
questione
olimpica
è
un’altra storia”. E il fatto
che Roma sia una delle
candidate alle olimpiadi del
2020 è un dettaglio da
trascurare.
Oppure liquidiamolo come
ha fatto chi ha precisato
che "non vada presa nessuna
decisione
sull'onda
dell'emotività" in vista di
Giugno e del referendum, o
come chi ha provato a
tenere insieme un rapporto
difficile e poi ha chiesto
una pausa di riflessione
(ministro dello sviluppo
economico), o come chi,
ancora, per non sembrare
troppo scostante e non in
linea con il governo, si è
contraddetto
più
volte
prima urlando ai quattro
venti "andremo avanti!" (con
il nucleare) e poco dopo "È
finita, non possiamo mica
rischiare le elezioni per il
nucleare. Non facciamo
cazzate. Bisogna uscirne,
ma in maniera soft. Ora non
dobbiamo fare nulla, si
5
decide
tra
un
mese"
(ministro dell'ambiente).
A queste alte considerazioni
italiche volevo aggiungere
una mia piccola riflessione:
é mai possibile che un
paese avanzato come il
Giappone, un paese al quale
si guarda perchè è sinonimo
di tecnologia, per eventi
naturali rimanga paralizzato
in un terrore che ha provato
solo
a
Hiroshima
e
Nagasaki? Perchè, chiariamo
almeno questo punto, gli
uomini sono bravissimi a
distruggersi a vicenda, ma
quando ci si mette dio si
vede che è a un altro
livello.
Anno 6 - Numero 5
Aprile 2011
attualita'
IlChiara
mondo
trema
sotto
Gheddafi
Giraudo
L’Africa quest’anno non sta
vivendo un gran bel periodo
a causa di tutte le rivolte
interne
scoppiate
recentemente.
Le
zone
interessate finora sono state
la Tunisia, l’Egitto, la Libia
e la Siria. Attualmente sono
ancora in corso le rivolte in
Libia ed in Siria e secondo
quest’ordine geografico si
pensa che questo “sciame”
proseguirà verso l’Arabia ed
oltre. Tutti gli stati africani
sono in allerta per paura
che l’ira di Gheddafi possa
colpire anche loro. Infatti
da quando Francia, Gran
Bretagna e Stati Uniti hanno
iniziato ad attaccare la
Libia con l’aiuto dell’Italia e
di altri Paesi il Rais ha
cominciato a minacciare
l’Italia che si pentirà del suo
tradimento e che le bombe
che
gli
aerei
stanno
lanciando sul suo stato lo
fanno ridere dal momento
che lui ha le bombe
chimiche.
L’Italia
viene
rassicurata dal Capo della
Difesa che sostiene che
nemmeno a Lampedusa
riusciranno ad arrivare i
razzi del Rais e tutti gli
aerei
sono
stati
neutralizzati quindi non vi è
pericolo per noi, ma i Paesi
africani
non
hanno
accettato
di
attaccare
anche
perché
Gheddafi
riuscirebbe a colpirli vista la
vicinanza alla Libia. Infatti
6
essi accusano l’Italia e gli
altri Stati di essere stati
troppo
precipitosi
nell’attaccare perché erano
quasi riusciti ad iniziare una
trattativa con il Rais e loro
l’ hanno fatta naufragare
senza aspettare il loro
parere in proposito. Se
qualcuno
non
avesse
attaccato però la strage
sarebbe stata ancora più
grande e, quindi, si crede
che sia soltanto paura per il
Rais. L’ONU con gli altri
stati
appartenenti
al
“gruppo
d’attacco”
sta
decidendo come dividere la
Libia dopo aver sconfitto
Gheddafi e, naturalmente,
alla Francia andrà la parte
più grande di governo
Anno 6 - Numero 5
Aprile 2011
attualita'
perché è stata la prima ad
attaccare il Rais. Una
domanda che molti si
pongono è se la Francia
abbia voluto veramente
aiutare gli insorti libici
oppure abbia iniziato il
combattimento solo per
essere
al
centro
dell’attenzione,
per
la
prima volta, per rifarsi alle
due Guerre Mondiali. Obama
ha ritardato il più possibile
l’entrata degli Stati Uniti
nel
“combattimento”con
grande stupore di tutti i
cittadini
americani
che
speravano che il loro Stato
fosse il primo ad intervenire
come
all’epoca
della
Guerra. Un altro Paese
incerto è la Germania che
non
è
completamente
d’accordo sull’attacco al
Rais si pensa forse per pura
paura, ma d’altronde se non
temiamo niente noi che
siamo lo Stato più vicino
perché
la
Germania
dovrebbe preoccuparsi? Non
vi è una vera e propria
risposta. Gheddafi sembra
determinato a non mollare,
preferisce
resistere
piuttosto che arrendersi ed
evitare
altri
inutili
spargimenti
di
sangue
innocente. Questo è quello
che preoccupa sia gli insorti
libici sia gli Stati che li
difendono.
La
battaglia
sarebbe vinta se tutta la
popolazione fosse ostile al
Rais ma, purtroppo, una
parte dei cittadini lo
sostiene
ostacolando
la
buona
riuscita
dell’operazione.
Naturalmente il prezzo del
petrolio
sul
mercato
aumenta a vista d’occhio
con la chiusura di tutti gli
impianti per l’estrazione “di
oro nero” in Libia e, di
conseguenza, anche molte
imprese straniere stano
fallendo a causa di questa
insensata lotta dovuta al
governo
tirannico
di
Gheddafi. Questa è stata la
goccia
che
ha
fatto
traboccare il vaso, ovvero
l’economia sta entrando in
una
crisi
sempre
più
profonda da cui, forse,
uscirà tra una decina d’anni
se non di più. Ora molti
Stati del Sud Africa, che il
Rais
aveva
precedentemente
finanziato, sono pronti ad
offrirgli
asilo
politico
all’esilio a cui è stato
condannato, anche alcuni
Stati dell’America Latina si
sono offerti disponibili al
riguardo. Ma la domanda è
accetterà
“il
castigo”oppure
si
comporterà da testardo
come ha sempre fatto
finora?
di citazione in citazione
"Sono sicuro, sicurissimo che c'è un paradiso di
prati infiniti per le erbe solitarie.
Milano, via Broletto"
Da Ettore Sottsass, Foto dal finestrino
Lara Saccani
7
Anno 6 - Numero 5
Aprile 2011
attualita'
Rifugiati,
non
clandestini
Tommaso Pirfo
La Convenzione di Ginevra,
redatta il 28 luglio 1951,
stabilisce che “Il rifugiato è
colui che temendo a ragione
di essere perseguitato per
motivi di razza,religione,
nazionalità, appartenenza a
un
determinato
gruppo
sociale o per le sue opinioni
politiche, si trova fuori del
Paese di cui è cittadino e
non può o non vuole
tornarvi per il timore di cui
sopra”.
L’Italia fu una delle ventisei
nazioni ad aderire alla
Convenzione di Ginevra del
1951, la sua politica interna
riguardo il riconoscimento
dello status di rifugiato
dovrebbe
perciò
conformarsi al protocollo
imposto dalla Convenzione
stessa: questo stabilisce che
“Nessuno stato contraente
potrà espellere o respingere
in nessun modo un rifugiato
verso le frontiere dei luoghi
ove la sua vita e la sua
libertà
sarebbero
minacciate.” A completare
il quadro delle procedure
che
dovrebbero
essere
seguite
qualora
l’Italia
dovesse ricevere richieste di
asilo è la Convenzione di
Dublino, redatta nel 1990,
che afferma che colui che
chiede asilo in uno dei paesi
membri della Convenzione e
viene
in
quel
paese
identificato(in Italia tramite
i
C.I.E.)
diviene
“responsabilità”
del
8
medesimo Paese, salvo casi
eccezionali.
L’immigrato
che cioè viene identificato
in Italia non potrà andare in
Francia a chiedere asilo, ma
dovrà restare all’interno dei
confini italiani, auspicando
ovviamente che gli venga
riconosciuto lo status di
rifugiato.
È evidente quindi come in
questo confuso momento
politico in cui il nostro
paese versa, si stiano
violando i diritti umani e gli
stessi accordi sulle politiche
migratorie stipulati dal 1951
ad oggi: quegli immigrati,
che sono prima di tutto
persone che necessitano del
nostro aiuto, hanno il
diritto di essere identificati
Anno 6 - Numero 5
attualita'
nei
C.I.E.
(centri
di
identificazione
ed
espulsione) o di richiedere
asilo nei C.A.R.A. (centro
accoglienza
richiedenti
asilo).
Senza
essere
identificati, senza sapere da
quale paese provengano e
senza conoscere la loro
storia, diventa impossibile
dare
loro
aiuto
e
permetterne l’inserimento
nella società. Il governo
commette un reato e un
errore
gravissimo
nel
considerare
tutti
gli
immigrati
giunti
a
Lampedusa “clandestini”(un
termine che offende la
dignità di ogni uomo),
perché tra loro ci sono
quelli che fuggono dalla
guerra civile in Libia e a cui
va
riconosciuto
l’asilo
politico, così come ci sono
immigrati
provenienti
dall’Eritrea
o
dalla
Somalia,paesi
dell’Africa
dilaniati dalla guerra, che
hanno il diritto di ricevere
lo status di rifugiato. Molto
spesso gli stessi profughi non
sanno neanche di avere
diritto ad ottenere lo status
di rifugiato, e fuggendo dai
centri
di
identificazione,perché
timorosi
di
essere
rimpatriati, violano la legge
e si autocondannano a
divenire clandestini.
Ovviamente queste politiche
non possono essere avviate
nei periodi di emergenza,
come quello in cui ci
troviamo, ma necessitano di
tempo e di fondi da
investire. C’è chi fugge da
Aprile 2011
situazioni
di
estrema
povertà per migliorare il
proprio tenore di vita, chi
da dittature spietate e
guerre civili, tutte queste
persone hanno in comune il
desiderio di condurre una
vita migliore, più dignitosa.
Non
sono
merce
da
scambiare, non sono zavorra
per lo stato in cui giungono,
né devono essere trattati
come bestie senza diritti.
L’immigrato non deve essere
considerato un clandestino
bensì una risorsa per il
Paese in cui esso chiede
asilo. Il flusso migratorio
che
l’Europa
sta
fronteggiando
e
dovrà
fronteggiare ancora per
parecchi
anni
necessita
soprattutto
di
collaborazione
e
di
solidarietà da parte dei
paesi
che
stanno
partecipando alla guerra in
Libia. Lanciare bombe da un
aereo caccia o farlo da una
nave da guerra è cosa
alquanto
facile
da
realizzare, i problemi si
presentano quando i governi
vengono messi in ginocchio
dai flussi migratori dovuti al
lancio di quella bomba.
Nessuna persona a questo
mondo vivrebbe in un Paese
dove
la
vita
è
costantemente minacciata e
si contano decine di vittime
al giorno, è evidente.
A gettare ombre sull’aiuto
che riceveremo dalle altre
nazioni europee in merito
allo
smistamento
degli
immigrati, è l’esclusione
dalla videoconferenza a cui
9
hanno partecipato i ministri
di
Francia,Inghilterra,Germani
a e Stati Uniti e a cui non è
stata invitata l’Italia: il
nostro paese è ritenuto
evidentemente inaffidabile
ed è tenuto fuori dalle
importanti
decisioni
riguardanti lo sviluppo della
guerra in Libia. Questa
esclusione non è un buon
segno per ciò che riguarda
la politica estera ma anche
quella
interna,
perché
testimonia la solitudine
dell’Italia
in
ambito
europeo e mondiale e
genera dubbi sull’entità
dell’aiuto che la nostra
nazione riceverà dalle altre
potenze per far fronte alle
numerose
ondate
d’
immigrazione
avvenute
nelle ultime settimane.
Anno 6 - Numero 5
Aprile 2011
attualita'
Siamo anomali o ammalati?
Citazioni
Ministro e considerazioni per riflettere sul nostro Primo
Boum
L’anomalia italiana
non
è
Silvio
Berlusconi, ma sono
i giudici comunisti
la vera anomalia in
Italia.
(Silvio
Berlusconi che parla
IN TERZA PERSONA
nella puntata di
Ballarò
del
27/03/2009)
È assurdo soltanto
pensare
che
io
abbia pagato per
aver rapporti con
una donna, è una
cosa che non mi è
mai
successa
neanche una sola
volta nella vita ed è
una
cosa
che
considererei
degradante per la
mia dignità. (Dal
videomessaggio del
16/01/2011)
Nell’aprile del 2009 il
premier mi diede 10000. A
me i soldi li ha dati
personalmente Berlusconi in
una busta. (Nadia Macrì,
escort, o come la vogliamo
chiamare)
Quando
ho
conosciuto
Berlusconi ho creduto che
sarebbe stato più facile
frequentarlo
facendomi
accompagnare da bellissime
ragazze. Non sapevo che
D’Addario fosse una escort.
( l’ “imprenditore” Tarantini
in
un’intervista
de
Il
Giornale il 25/06/2009)
Il premier lo sapeva che ero
una escort. Lo ha detto
anche alla Montereale che
sapeva che ero una escort.
(Patrizia D’Addario, escort,
ad Annozero il 30/09/2011)
Credo che nessuno possa
governare meglio di me.
[...] La sinistra mi invidia il
"bunga bunga" cioè il mio
modo di vivere. Quando
sono entrato alla Camera mi
hanno
accolto
dicendo
"bunba bunga" che vuol dire
andiamo a divertirci, a
ballare, a berci qualcosa.
Anche la sinistra è stata
10
conquistata da questo
mio modo di vivere. (25
febbraio
2011,
conferenza stampa a
Palazzo Chigi)
Invito tutti al Bunga
Bunga.
(Conclusione
geniale e simpatica e
buffa e ridicola e
grottesca
dell’
intervento di Silvio
Berlusconi al congresso
dei Cristiano Riformisti)
Crediamo nel nucleo
della
famiglia,
la
famiglia fatta da un
uomo e da una donna.
Finchè
noi
governeremo
questo
paese,
le
unioni
omosessuali
non
verranno
mai
equiparate alla famiglia
tradizionale. Finchè noi
governeremo
questo
paese non saranno mai
possibili le adozioni per i
singoli e per le coppie gay.
(…)Gli
insegnanti
della
scuola di stato inculcano
dei principi che sono il
contrario di quelli che i
genitori vogliono inculcare.
(Intervento
di
Silvio
Berlusconi al congresso dei
Cristiano
Riformisti
del
26/02/2011)
E,
per
concludere
il
quadretto, il 5 aprile il
Primo Ministro ha fatto
sapere che per motivi
istituzionali non sarebbe
Anno 6 - Numero 5
attualita'
stato presente al processo
riguardante il suo rapporto
con
la
forse‐minorenne
forse‐maggiorenne Ruby.
In tutto ciò, gli italiani,
dove sono? Tutti in Piazza
Vittorio a festeggiare i 150
di
questa
fantastica
nazione?
Ecco,
ora
prendiamo
questi
150,
dividiamo per 10. Fa 15.
Berlusconi è stato eletto
Primo Ministro per la prima
volta nel 1994 e da allora è
stato sempre il protagonista
indiscusso della politica
italiana. Sono 15 anni che
determina
l’immagine
dell’Italia all’estero. E non
deve essere un’immagine
bellissima.
Nei 15 anni di governo
Berlusconi,
il mondo è
andato avanti.
Gli USA
hanno visto susseguirsi Bush
Junior, Clinton e Obama,
primo
presidente
afroamericano degli Stati
Uniti; l’Inghilterra
Blair,
Brown e ora Cameron; la
Spagna Marquez, Lopez,
Zapatero;
l’India
Narayanan, poi Kalam e poi
Aprile 2011
Patil, prima donna a essere
presidente dell’India.
Si
può continuare di questo
passo.
15 anni fa l’Italia costruiva
la Salerno‐Reggio Calabria.
Ed era appena stato eletto
Primo Ministro Berlusconi.
Dal
1994,
in
ordine
cronologico, i primi ministri
italiani
sono
stati:
Berlusconi,
Dini,
Prodi,
D’Alema,D’Alema, Amato,
Berlusconi,
Berlusconi,
Prodi, Berlusconi. Berlusconi
c’è 15 anni fa e c’è anche
ora. Oggi, la Salerno‐Reggio
Calabria non è ancora
completata. E Berlusconi è
ancora tutto ciò di cui si
parla. Mentre tutti gli altri
paesi fanno passi avanti, noi
siamo ancora qui, abbagliati
dalla sua genialità, come se
facessimo fatica a lasciarlo
andare. La storia si ripete,
questo lo sappiamo, ma di
solito
con
personaggi
diversi.
Indro
Montanelli,
noto
giornalista di centro destra,
sul suo giornale La Voce,
scriveva:
“Bismarck
diceva
che
protagonisti della storia non
sono coloro che la fanno, in
quanto la storia si fa da sé;
ma
coloro
che,
avvertendone dal fruscio il
passaggio,
riescono
a
buttarle addosso il loro
mantello
al
momento
giusto. Berlusconi con la
storia probabilmente non ha
nulla a che fare, ma sulla
cronaca il mantello ha
saputo
gettarlo
che
spaccava il secondo. E ora
eccolo qui in attesa della
convocazione al Quirinale.”
E' nato il blog del Joe Berti!
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11
Anno 6 - Numero 5
Aprile 2011
attualita'
Maschio
o
femmina?
Anna Tagliaferro
Recentemente sono state
introdotte
massicce
campagne
di
sensibilizzazione
contro
l’inquinamento e a favore
della salvaguardia degli
ecosistemi come la foresta
amazzonica, i Circoli Polari
Artico ed Antartico e la
protezione
delle
specie
animali e vegetali a rischio
d’ estinzione. Ormai, dopo
essere stati bombardati
dagli spot ministeriali e non
sull’importanza
del
risparmio energetico e la
protezione dell’ ambiente,
siamo abbastanza ferrati,
ma quanto siamo consci dei
problemi della salute dei
fiumi e del cibo che
potremmo mangiare? Poco.
Fino a non molto tempo fa
ero a conoscenza del fatto
che i bacini idrici fossero
inquinati, ma non mi ero
mai posta la domanda su
che cosa fosse a impestarli.
Uno studio condotto su due
dei principali fiumi canadesi
ha rilevato che nell’ acqua
erano presenti oltre due
dozzine di agenti chimici ed
organici
inquinanti,
fra
questi vi erano estrogeni ‐
normalmente
usati
per
farmaci
anticoncezionali
come la pillola e terapia
ormonale, steroidi naturali
e sintetici – usati nell’
industria agricola e per l’
allevamento bovino‐
e
bisfenolo A ‐ sostanza
chimica
usata
per
la
produzione della plastica.
Ne è conseguito che ben
l’85% della popolazione
ittica risultava di sesso
femminile mentre a valle,
dove l’ acqua era pura,
rappresentava solo il 55%.
Un altro caso eclatante di
12
inquinamento ormonale è
quello del Tamigi, in cui
sono stati scaricati gli
ormoni
di
scarto
di
fabbriche
di
prodotti
cosmetici producendo un
netto
e,
aggiungerei,
preoccupante
aumento
degli esemplari femminili.
Fenomeni
simili
si
verificano in tutto il mondo,
colpendo fiumi come il
Missouri, il Mississippi ed il
Colorado, che non è da
confondere
con
la
trasmissione televisiva.
Non sentiamoci troppo al
calduccio
nella
nostra
amata Italia, infatti il Po, il
fiume più importante del
Paese, subisce gli effetti di
questo
tipo
di
inquinamento.
Recentemente sono stati
condotti studi dall’Irsa‐Cnr,
sotto la supervisione del
Prof. Luigi Viganò.
Proprio
quest’ultimo
in
un’intervista radiofonica ha
affermato che nel Po vi
sono vari agenti inquinati
che interferiscono con il
normale funzionamento del
sistema
endocrino
dei
pesci.
Queste sostanze possono
essere
principalmente
divise
in
due
gruppi:
ormoni, quindi anche scarti
organici,
e
prodotti
sintetici. La prima categoria
è la più pericolosa per la
saluta
della
fauna
acquatica,
ma
Anno 6 - Numero 5
attualita'
fortunatamente è anche
quella meno diffusa, il
problema sorge con la
seconda, infatti i suoi
componenti,
gli
“interferenti
endocrini”,
trovano ampio utilizzo nella
produzione di materiale
plastico,
contraccettivo,
pesticida, e di filtri UV,
detergenti
industriali
e
vernici antivegetative delle
imbarcazioni. Il risultato è
che la comunità ittica è
sottoposta all’ azione di
agenti che ne alterano
gravemente
il
sistema
endocrino e provocandone
pesanti malformazioni. Ne
deriva che la riproduzione è
altamente
compromessa,
inoltre la scarsa fecondità
maschile
potrebbe
determinare un calo della
biodiversità
del
bacino
idrografico e non credo sia
necessario informarvi a cosa
porti questo fenomeno. Un’
Aprile 2011
altra cosa che pochi sanno è
il fatto che gli interferenti
endocrini si sedimentano sul
letto del fiume formando
una
riserva
attiva
e
disponibile
per
la
contaminazione.
Sembra che l’ affluente più
contaminate del sia il
Lambro, in cui l’attività
estrogenica
è
particolarmente elevata.
Altrettanto
preoccupanti
sono gli effetti che provoca
l’
ingestione
di
cibo
contaminato da questo tipo
di sostanze. Negli ultimi
anni sono state condotte
ricerche che hanno portato
alla luce alcuni seri danni
collaterali che potrebbero
essere causati al nostro
organismo, specie a quello
maschile,
come
la
disfunzione delle ghiandole
sebacee e sudorifere, che
rendono la pelle più sottile
ed esposta a graffi e
contusioni, e la crescita del
seno, spesso in modo
asimmetrico.
Per quanto sia allettante
l’idea di un mondo popolato
da sole donne, penso sia
meglio darci da fare per
non inquinare i nostri fiumi.
Inviateci i vostri articoli,
m
o
c
.
l
i
a
m
g
@
i
t
r
e
m
b
o
e
c
.
o
j
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s
s
o
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n
i
l
r
a
p
n
d
r
r
o
o
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Anno 6 - Numero 5
Aprile 2011
liberopensiero
Porgete
l'altra
guancia
Alessandro Brizzi
Due anni fa, invece, nel
primo grado del processo, la
stessa
Corte
condannò
l’Italia
per
non
aver
garantito libertà di pensiero
e di religione. Il mondo
cattolico
italiano
(ovviamente comprendente
l’intero
Consiglio
dei
Ministri) si sollevò indignato
contro la sentenza, e gli
insospettabili cristiani della
politica, rimasti in silenzio
di
fronte
alle
loro
malefatte,
esplosero
e
iniziarono a combattere a
favore
di
quello
che
chiamavano “il volere della
maggioranza”.
Tra i vari discorsi, per la
maggior parte deliranti,
proferiti nell’arco di tempo
tra la vittoria del demonio e
la restaurazione del volere
divino, ne spiccano alcuni
che
meritano
risposta,
nonostante sia chiaro che ad
averla
vinta
saranno
comunque le persone che
godono di quei 2 minuti di
telecamere
necessari
a
imporre le proprie idee
sull’italiano
medio.
Li
riporto di seguito, alcuni
sotto forma di citazioni,
altri
rielaborati
come
argomenti (se tali si possono
definire) pro crocifisso. Il
linguaggio di alcune delle
affermazioni
seguenti,
particolarmente in voga
presso il colto mondo delle
vecchiette che mentre si
spintonano attorno al banco
del pescivendolo rilasciano
un’intervista al TG1, è
adattato al livello culturale
di queste.
“Perché se i musulmani
vogliono
che
noi
ci
togliamo le scarpe prima di
entrare in una moschea,
noi dobbiamo togliere il
crocifisso dalle aule?”
Giochiamo
a
“specchio
riflesso”?
Se
paesi
evidentemente più arretrati
di noi dal punto di vista
della libertà religiosa si
comportano in un modo, noi
dobbiamo
reagire
ripagandoli
della
stessa
moneta? Tra l’altro se
entriamo in un luogo di
culto è evidente che non
possiamo
appellarci
al
principio di laicità dello
Stato o, tantomeno, alle
nostre libertà individuali:
come non si può entrare a
San Pietro in canottiera o,
nei paesini della provincia,
senza fare il segno della
croce, non possiamo entrare
in una sinagoga a capo
scoperto.
L’aula,
invece,
evidentemente non è un
luogo di culto, dunque il
paragone non regge.
“Questo simbolo religioso è
simbolo
di
amore
universale,
non
di
esclusione
ma
di
accoglienza” (card. Tarcisio
Bertone).
Ebbene? Se dimostriamo la
14
bontà
di
un
simbolo
religioso vuol dire che
possiamo appenderlo in
classe? Assolutamente no,
soprattutto se la percezione
di tale amore è così
soggettiva: personalmente,
trovo
l’esecuzione
per
crocifissione
uno
dei
processi più abominevoli
mai compiuti dall’uomo.
Dunque chi non crede vede
quell’oggetto come una
rappresentazione in primis
di una morte cruenta, ma
anche di tutti i crimini
atroci compiuti sotto la
croce.
Un simbolo si presta a mille
interpretazioni e possiamo
difendere la nostra, ma non
imporla.
“È importante che Dio sia
visibile
nelle
case
pubbliche e private, che
Dio sia presente nella vita
pubblica, con segni della
croce,
nelle
case
pubbliche” (Benedetto XVI)
A
me
non
sembra
importante, ma chi lo
ritiene tale non ha certo
bisogno di averlo davanti
agli occhi in classe (a meno
che
non
migliori
il
rendimento, non si sa mai).
Dio, inoltre, può benissimo
accompagnare un fedele
senza essere rappresentato:
un cristiano potrebbe, nelle
sue
funzioni
civiche,
rispettare le leggi dello
Stato ed agire come meglio
crede.
Anno 6 - Numero 5
Aprile 2011
liberopensiero
“Ci sono 8 paesi d’Europa
che hanno la croce nella
loro
bandiera...
Cosa
dovrebbero fare, cambiare
la loro bandiera?”
No comment. Si tenti di
indovinare di chi è questa
perla, cribbio.
“Ma l’Italia è uno stato
cattolico”
Tale
affermazione
è
l’origine
di
tutte
le
questioni sulla laicità dello
Stato,
in
particolare
riguardanti l’articolo 7 della
Costituzione, che nel primo
comma recita: “Lo Stato e
la Chiesa cattolica sono,
ciascuno nel proprio ordine,
indipendenti e sovrani”.
Nell’articolo 8 si legge,
invece: “Tutte le confessioni
religiose sono egualmente
libere davanti alla legge”.
L’Italia, dunque, non è un
paese cattolico: è un paese
a maggioranza cattolica, e
di certo esso non costituisce
il fondamento politico e
religioso dello Stato, in
quanto a ciò provvede la
Costituzione.
Dovremmo
altrimenti dire che l’Italia è
uno stato di destra: come
non esiste un partito unico o
favorito,
non
è
assolutamente prevista una
religione di stato.
“I programmi di italiano
(letteratura),
storia
e
filosofia sono pieni di
riferimenti
cristiani.
Andrebbe abolito anche
questo tipo di studio
perché provoca l’orticaria
nei ragazzi di famiglie
immigrate?
Ovvio.
Gentaglia
come
San
Francesco, Dante (che si
occupa
di
inferni,
purgatori e paradisi) e
Manzoni, per citare nomi
"abbastanza" noti: via,
fuori dai libri di testo
perché nociva alla salute
mentale della gioventù. È
evidente.
Siamo
in
presenza di un problema
psichiatrico”
(Vittorio
Feltri)
Poco obiettivo e rozzo come
al solito, Feltri fa leva sulla
paura e il disprezzo degli
Italiani nei confronti di
quegli
immigrati
“che
arrivano qui e vogliono
15
cambiare
tutto”.
I
riferimenti alla religione
cristiana nell’insegnamento
devono essere appresi se
rilevanti dal punto di vista
storico,
filosofico
e
letterario, per l’appunto,
ma sono anche i fondamenti
di una rielaborazione critica
sulla
Chiesa
e
sulla
religione.
Visto che con Feltri bisogna
fare gli esempi sennò non
capisce:
se
a
scuola
studiamo
il
marxismo
(esempio
casuale)
è
normale che appendiamo
gigantografie di Marx?
“Se il crocifisso c’è già,
perché toglierlo?”
Fu introdotto sotto il
fascismo insieme ai Patti
Lateranensi
come
contentino alla Chiesa, e ne
prevede l’esposizione un
Regio Decreto (che, tra
l’altro,
stabilisce
l’affissione del ritratto del
Re). Una delle tante cose
che mi richiama alla mente
un crocifisso in un’aula è
un’immagine di Mussolini
che discute, seduto su una
poltrona
chinato
leggermente in avanti, con
Pio XI che ascolta assorto.
Chissà,
magari
stavano
parlando proprio di questo
in quel momento.
C’è a chi il crocifisso
richiama amore, c’è a chi
ricorda ciò.
Chi fosse interessato a
proseguire il dibattito è
invitato
a
mandare
materiale alla Redazione.
Anno 6 - Numero 5
Aprile 2011
liberopensiero
IlAurora
nuovo
gossip
e'
nero
Romanucci
All'inizio di settembre è
scoppiato il caso Sarah
Scazzi, ogni telegiornale ne
parlava e quasi la metà dei
servizi era dedicato alla sua
sconvolgente vicenda. Era
l'argomento centrale di ogni
dibattito o discussione e non
c'era nessuno ormai che non
sapesse dell'atroce sorte
della ragazzina.
Poi, qualche mese dopo, è
scomparsa Yara Gambirasio
e i telegiornali erano
all'apice della felicità, per
non parlare dei talk show.
L'argomento "Sarah" era
pressochè esaurito e non
avevano più idea di come
far aumentare l'audience
dei loro programmi.
Queste due ragazze, con la
loro morte e le loro terribili
vicende, sono state e sono
tuttora
al
centro
dell'attenzione e i media
non fanno che tornare sui
loro casi ogni volta che c'è
carenza di notizie e i loro
parenti sono diventati quasi
delle star televisive. Sono
un po' il "jolly" della
televisione
italiana
e
quando terminano le notizie
di scandalo sul mondo della
politica vengono tirate in
ballo con nuovi sviluppi
riguardo alle indagini.
L'aspetto più tragico di tutto
16
ciò è che la gente segue
questi casi commentandoli
come fossero notizie di
gossip e non si rendono
conto della reale gravità
dell'accaduto. Non vogliono
vedere che fatti simili
accadono ogni giorno sotto i
loro occhi e che l'unico
motivo per cui le vicende di
queste due ragazze creano
tanto scalpore è che sono
finite in televisione ed è
stato creato un immenso
business intorno a loro e
alla sofferenza di chi gli era
più vicino. Sicuramente
sentire che delle ragazze
così giovani siano dovute
morire in modo così atroce
Anno 6 - Numero 5
Aprile 2011
liberopensiero
non fa piacere a nessuno, o
quasi, ma è certo che non è
normale che diventino un
argomento di discussione
così superficiale e frivolo,
uno di quegli argomenti da
affrontare di fronte ad un
caffè in compagnia di amici
solo per il gusto di avere
qualcosa di cui parlare,
qualcosa che fornisca lo
spunto per sputare sentenze
addosso a persone delle
quali
non
si
conosce
assolutamente nulla. Le
notizie che ci forniscono i
progammi televisivi sono
oltretutto non complete e
sicuramente esagerate nei
particolari
più
terribili
perchè
puntano
a
commuovere lo spettatore e
fare in modo che esso
rivolga la sua rabbia agli
artefici di queste tragedie
senza
effettivamente
conoscere i fatti. Questa,
sia ben chiaro, non vuole
essere una difesa nei
confronti dei criminali che
hanno compiuto atti simili,
ma vuole essere un appunto,
una nota a piè di pagina,
che ricordi che non tutto ciò
che proviene dai programmi
televisivi è da prendere per
buono in assoluto, anche
perchè, diciamocelo, non
siamo anziani in pensione
che non hanno nulla da fare
nella vita se non stare
attaccati di fronte ad un
televisore per assorbire
tutte
le
informazioni
distorte che questo cerca di
trasmetterci,
ma
siamo
giovani che hanno gli
strumenti e la possibilità di
cercare la verità o per lo
17
meno un qualcosa che le
somigli.
Ovviamente
nessuno tranne i diretti
interessati
saprà
mai
l'esatto svolgimento dei
fatti delle vicende delle due
ragazze e in fondo è giusto
così in quanto si tratta di
vicende private e non gossip
mondano,
ma
possiamo
almeno
imparare
a
distinguere le informazioni
più reali da quelle che
sembrano quasi un'immensa
iperbole
ideata
dai
produttori dei programmi
televisivi.
Anno 6 - Numero 5
Aprile 2011
liberopensiero
La
bonta'
e'
disarmante
Giulietta de Luca
[...] ovvero: si tratta di una
fabbrica di armi in disuso
che nel 1983 è stata scelta
da un gruppo di giovani
come
sede
per
un’associazione di volontari
che si sono occupati di
ristrutturarla e renderla un
centro di accoglienza.
Dopo la breve introduzione,
in una sala completamente
piena per via della presenza
di più di duecento ragazzi,
c’è stato un momento di
riflessione, in cui i volontari
del Sermig si sono occupati
di illustrarne con maggior
precisione le funzioni.
“Ernesto
Olivero
a
ventiquattro
anni
ha
fondato il Sermig assieme a
sua moglie con l’ambizione
di cambiare il mondo” è
stato l’incipit, a cui sono
seguiti alcuni video, svariate
canzoni (“Tocca a me”, “Ci
metto la faccia”, “Mondo
uomo”, “Alzati e cammina
con me”), e parecchie
informazioni da parte degli
animatori,
che
hanno
elencato tutte le nuove
iniziative
dell’Arsenale.
Difatti non è più solamente
un centro di accoglienza,
ma
ha
decisamente
ampliato i propri orizzonti,
soprattutto nei confronti dei
giovani.
Tra i progetti che riguardano
soprattutto gli abitanti del
quartiere possiamo citare
l’Asilo del dialogo, un nido
che accoglie bambini di ogni
nazionalità per aiutarne
l’integrazione, e numerosi
corsi
per
ragazzi
che
spaziano dallo sport alla
falegnameria
e
che
assicurano una formazione a
giovani spesso privi di
stimoli,
aiutandoli
a
“ritrovare
un’indentità
comune per entrare in un
codice etico”.
Più in generale troviamo il
centro
medico
dove
lavorano dottori che hanno
acconsentito
a
fornire
gratuitamente le loro cure e
il centro leucemia, dove
vengono accolte le famiglie
dei
malati,
provenienti
anche
da
paesi
extraeuropei.
Tra le altre innovazioni, il
Sermig dispone anche di un
centro
di
accoglienza
notturna, che ospita circa
millecinquecento persone a
notte.
Ancor più recentemente i
volontari sono riusciti con
successo a creare una scuola
d’arte, un’accademia di
musica e una sala di
registrazione.
Dopo questa presentazione
dell’Arsenale, gli animatori
hanno spiegato che “il
Sermig
sta
diventando
sempre di più la seconda
casa dei giovani perché i
giovani hanno bisogno di
stare in mezzo ai giovani e
bastano
a
se
stessi”,
esordendo poi con un
18
leggermente discutibile:“I
giovani fanno schifo e, se
fossero migliori, lo sarebbe
anche il mondo.”
Ai ragazzi è stato mostrato
un video di interviste
raccolte in piazza Castello,
in cui prendevano la parola
svariati adolescenti – spesso
interpellati in gruppo per
evidenziare la loro scarsità
d’interessi, la cui opinione
generale era che non si può
fare assolutamente nulla
per migliorare il mondo, a
seguito dell’ammissione che
la gioventù moderna è priva
d’ideali e valori, mentre la
mentalità degli adulti è
troppo chiusa.
Poi, per mostrare che non
tutti i ragazzi sono da
cestinare, gli animatori
hanno parlato del raduno
“Giovani
della
pace”
svoltosi
lo
scorso
17
ottobre, durante il quale
20.000 persone, giovani e
non, si sono riunite in
piazza
Castello
per
riflettere
insieme
e
confrontarsi.
Da qui è emerso il concetto
chiave dell’Arsenale, quella
che può essere definita la
sua morale, ovvero la
restistuzione. “Non si viene
né per prendere né per
dare: si viene per essere. E
mentre si è, ci si accorge
che
si
sta
dando
e
ricevendo, per cui nessuno
si sente povero o geloso.”
Anno 6 - Numero 5
Aprile 2011
liberopensiero
L’attività seguente è stata
la “Merenda dei Popoli”: i
ragazzi si sono ritrovati nel
salone utilizzato per le
conferenze, dove era stata
apparecchiata una lunga
tavolata. I volontari hanno
distribuito a tutti bigliettini
con sopra indicato il nome
di una nazione, poi hanno
invitato coloro che avevano
avuto in sorte un paese
sviluppato ad accomodarsi
attorno al tavolo, mentre gli
altri,
di
numero
infinitamente maggiore, si
sono seduti per terra.
Ai “paesi ricchi” sono stati
distribuiti pane, dolciumi e
cibarie di ogni genere,
mentre i “paesi poveri”
hanno ricevuto una mollica
di pane ciascuno.
Questo per ricreare quella
che è la reale situazione nel
mondo, se non fosse che
nella realtà al segnale degli
animatori non ci si scambia
amichevolmente tutto il
cibo presente in sala.
Per rettificare, neanche al
Sermig la situazione si è
risolta propriamente così: al
suddetto segnale, i ragazzi
che interpretavano i paesi
sottosviluppati
si
sono
letteralmente gettati sul
tavolo, impossessandosi di
qualsiasi cosa vi fosse, dal
pane ai bicchieri.
Anche questo è servito a
dimostrare
cosa
effettivamente accade nella
realtà. Il comportamento
dei ragazzi, oltre ad essere
previdibile, rifletteva in
modo perfetto la situazione
odierna, in cui, per dirla in
19
maniera
banale,
gli
immigrati provenienti dai
paesi poveri, non ricevendo
aiuti
spontanei,
si
appropriano di quanto più
riescono.
Quest’esperienza,
sicuramente
la
più
interessante,
ha
fatto
nascere
un
fiume
di
riflessioni e ha incoraggiato
un dibattito quasi civile,
con il quale la giornata si è
conclusa.
Anno 6 - Numero 5
Aprile 2011
l'intervista
La
nostra
scuola
Filippo Ascolani
Continua la serie di articoli
riguardanti
l’
apparato
educativo italiano. Il mese
scorso abbiamo parlato con
un’ insegnante, in cerca di
una testimonianza diretta;
in questi trenta giorni,
siamo riusciti a ottenere
un’intervista
con
Anna
Bianco, autrice del libro
“Merito?
No,
grazie.
Meritocrazia
ed
egualitarismo nella scuola
italiana”, che è venuta al
Gioberti il 6 Aprile per una
conferenza.
Prima di tutto, grazie per
aver
acconsentito
a
comparire
sul
nostro
giornalino. Il suo libro si
basa soprattutto sui dati
OCSE PISA, può spiegarci
cosa siano esattamente?
Nella quasi totalità dei paesi
del mondo ( circa l’ ottanta‐
novanta per cento ormai),
Italia
compresa,
si
verificano, ogni tre anni, le
competenze scientifiche o di
lettura
degli
studenti
quindicenni con test uguali
per tutte le nazioni; è stata
scelta quella fascia di età
perché
rappresenta,
praticamente dovunque, il
momento in cui “scade” l’
obbligo
scolastico.
Per
scrivere il mio libro ho
utilizzato i dati risalenti agli
esami del 2003 ( Matematica
) e del 2006 ( Lettura ).
Quale è il risultato degli
studenti italiani?
Diciamo che i nostri risultati
sono equiparabili con quelli
della Turchia, del Portogallo
e della Thailandia, che, con
tutto il rispetto per loro,
non
sono
paesi
che
primeggiano nella scena
internazionale; la media
OCSE ( composta dai test di
tutti gli stati partecipanti) è
molto lontana, e ancor di
più l’ efficienza della
Germania e della Finlandia:
basti pensare che il numero
degli studenti italiani con
livelli
superiori
di
competenza è minore della
metà della media.
Quali fattori influenzano
una buona ( o cattiva)
educazione e quindi i
risultati nei test?
In linea generale, possiamo
definirne tre: il luogo di
nascita,
perché
la
percentuale di studenti “
eccellenti “ nei Licei del
Nord è del ventitrè per
cento, nei professionali del
Sud
è
pericolosamente
vicina allo zero per cento. Si
può quindi dedurre che sia
presente una parte dell’
Italia
che
potrebbe
competere persino con i
tedeschi e un’ altra in cui l’
ignoranza in questi campi
predomina.
Il
problema
forse più grave è che i
docenti tendono a preferire
il Nord come zona di
20
insegnamento, e quindi,
spesso, si trovano i migliori
professori con i migliori
alunni;
la
scuola
frequentata,
perché,
sempre considerando i bravi
studenti, i Licei superano i
Tecnici, e questi, a loro
volta, i Professionali. Inoltre
il tasso di abbandono all’
Università è molto più alto
fra gli studenti degli ultimi
due indirizzi ( Nonostante
quelli provenienti dai Licei
siano
in
misura
assai
maggiore). Questo, come è
ovvio, dimostra quanta poca
equità sia presente nell’
educazione
scolastica;
infine,
il
background
familiare, perché chi ha la
fortuna di avere genitori
con un certo livello di
istruzione, tende a ricevere
una formazione migliore
rispetto a un figlio di
persone
di
modeste
condizioni, in quanto i
parenti vogliono che la
prole li eguagli in termini di
istruzione, e sono quindi
pronti a investire parecchio
denaro
per
ripetizioni,
insegnanti privati, e per l’
Università, una spesa troppo
ingente ( o
non
conveniente) per molti.
Cosa
intende
egualitarismo
meritocrazia?
con
e
Prima di tutto, distinguo
due tipi di egualitarismo: l’
uguaglianza assoluta ( per
Anno 6 - Numero 5
Aprile 2011
l'intervista
esempio di opportunità) el’
uguaglianza relativa ( che si
basa sul merito); nella
scuola italiana si tende a
restringere il range di
valutazione, cioè spesso si
alzano i voti degli studenti “
peggiori” – magari per
raggiungere la sufficienza, e
le valutazioni dei migliori,
invece, rimangano quasi
invariate.
Questo
probabilmente
accade
perché non si seguono ( o a
volte non esistono) standard
di
valutazione,
che
permettano di assegnare i
giusti voti. Addirittura il
novanta per cento degli
insegnanti ammette di non
fare
riferimento
agli
obiettivi minimi, ma di
seguire il progresso dei
ragazzi e la composizione
della classe, che di per sè
non sono criteri del tutto
sbagliati, ma si rischia, in
questo modo, di distorcere
la realtà: per esempio, un
otto in un professionale del
Sud può rappresentare un
sei di un tecnico e un
quattro di un Liceo del
Nord; magari, in seguito,
quel
ragazzo
del
Professionale deciderà di
frequentare l’ Università,
ma si scontrerà contro il
muro delle sue lacune e
andrà
fuori
corso
o
rinuncerà. In sunto si può
dire che in Italia non si
segue la meritocrazia ( e
quindi
l’
uguaglianza
relativa), ma si utilizzano
criteri diversi per regione,
scuola e insegnante.
Infine, secondo il suo
parere di studentessa e
studiosa, la scuola nostrana
ha bisogno soltanto di una
riforma, o è la mentalità
che deve cambiare?
Senza dare nessun giudizio
sul Ministro dell’ istruzione,
Mariastella Gelmini, penso
che una riforma possa
essere detta efficace se è
accettata dagli “ addetti ai
lavori”, gli studenti e gli
insegnanti in questo caso;
ritengo che all’ Italia
manchino
alcune
cose
potrebbero migliorare molto
il livello di formazione: ad
esempio, non esibiste un
Istituto nazionale di ricerca
educativa,
cioè
un
organismo che si occupi
specificamente della scuola,
composto
da
personale
competente
in
questo
particolare ambito; inoltre,
è presente un’ uniformità di
programmi che non porta
poi ad una di rendimento,
quindi
non
si
tiene
assolutamente conto del
contesto in cui i professori
sono costretti a lavorare: è
quindi una conseguenza che
le
valutazioni
siano
differenti
nelle
varie
situazioni; in Italia non si
sperimenta, ma le riforme
vengono attuate da un
giorno all’altro su tutto il
territorio nazionale, senza
prima testarne l’ effettiva
utilità e il rendimento.
Bisogna continuare sulla
strada
seguita
con
la
Riforma di valutazione dei
21
docenti, che è stata provata
su un’ area ridotta. Infine
bisogna seguire l’ esempio
dei paesi esteri, come la
Finlandia, che basa il suo
successo
su
un
‘
organizzazione totalmente
diversa o, per non andare
troppo lontano, del Friuli,
risultata forse la miglior
regione dal punto di vista
della scuola.
Anno 6 - Numero 5
Aprile 2011
eventi
Eventi di Aprile/Maggio
a cura di Alessandro Brizzi
14 aprile – Assemblea di
Istituto.
14 aprile – Incontro con
Franca Rizzi Martini per il
circolo di lettura dalle 14:30
alle 16:00.
14 aprile – Mostra “Scuola
di Italiani” dalle 14:30 alle
17:30, che può comunque
essere visitata per tutto il
mese
di
maggio
su
appuntamento.
15 aprile – Agon di Greco.
Per
la
nostra
scuola
partecipano Giorgia Della
Ferrera e Paolo Colusso per
il ginnasio, Alice Lipari e
Alice Clemente per le prime
liceo, Giulia Spatola e
Roberto Pecchio per le
seconde e terze liceo.
18 aprile – Versione comune
di Latino.
18
aprile
–
SCUOLA
SUPERiore, Casa del Teatro
Ragazzi e Giovani, ovvero
una manifestazione teatrale
in cui gareggiano gruppi
teatrali di diverse scuole,
che devono inscenare lo
spettacolo in una versione
ridotta.
19 aprile – Flash‐mob con la
Clown Army e riunione degli
stati
generali
della
conoscenza in vista dello
sciopero del 6 maggio.
L’iniziativa ha inizio alle
16:00 in Piazza Castello.
19 aprile – Concorso Hermes
II edizione.
19 aprile – Incontro in Aula
Magna sulle problematiche
connesse all’uso di Internet
nell’ambito del progetto
Salute.
2
maggio
–
Giochi
studenteschi di atletica.
3 maggio – Pubblicazione
dei risultati degli esami
Cambridge ESOL.
4
maggio
–
Giochi
studenteschi di atletica.
6 maggio – Sciopero CGIL e
manifestazione studentesca,
cui il Collettivo Gioberti ha
deciso di aderire al fine di
scendere
in
piazza
e
ribadire le posizioni degli
studenti
sulla
riforma
Gelmini.
9 maggio – Assemblea di
Istituto.
10 maggio – Prove Invalsi di
Italiano e Matematica per la
classe
II
della
scuola
secondaria
di
secondo
grado.
13 maggio – Partita di Rugby
per il torneo tra scuole.
14(/15) maggio – Spettacolo
del gruppo di teatro presso
il Museo delle Scienze
Naturali, probabilmente in
orario pomeridiano o serale.
16
maggio
–
Rappresentazione
del
gruppo
di
teatro
alla
rassegna “Gianni Reale” alle
h 10:00.
22
Un ringraziamento speciale
a Serena Miceli della V D,
che
ha
fornito
la
programmazione completa
del gruppo di teatro!
Anno 6 - Numero 5
Aprile 2011
in bacheca
Dillo a Joe
a cura di Giulietta de Luca
Laconsiglia
redazione
Lo consiglio perché è un album che
contiene canzoni poliglotte che trattano
di argomenti attuali
"Solo voy con mi pena
Sola va mi condena
Correr es mi destino
Para burlar la ley
Perdido en el corazn
De la grande Babylon
Me dicen el clandestino
Por no llevar papel"
Io, Nojoud, dieci anni, divorziata
di Nojoud Ali
E’ il racconto della vita di una bambina
di otto anni che vive nello Yemen e che
è costretta a sposare un uomo di trenta
mai conosciuto prima ed a subirne i
maltrattamenti per due lunghissimi anni,
al termine dei quali decide di scappare e
di chiedere il divorzio al tribunale di
Sana’a, dove, poi, le verrà concesso.
“La storia di un’infanzia riconquistata.”
Chiara
La frontiera addosso
di Luca Rastello
Invito a leggere questo libro perché
approfondisce le cause dei flussi
migratori,denuncia le irregolarità delle
procedure di accoglimento degli immigrati
e soprattutto rivela i patti stipulati tra
l'Italia e gli stati del Nordafrica negli
ultimi anni per far fronte agli sbarchi dei
cosiddetti "clandestini".
Tommaso
CLANDESTINO
di Manu Chao
Giuliana
Io e te
di Niccolò Ammaniti
Lorenzo, adolescente ribelle e difficile,
decide di chiudersi in una cantina per una
settimana con una piccola scorta di viveri
per fingere di passare una settimana
bianca. I suoi propositi sono invece...
quelli di godersi una specie di beata
solitudine, lontano da un mondo che, tutto
sommato, poco comprende, poco gli piace
e un po’ perfino lo spaventa. Sarà una
ragazzina,
Olivia,
capitata
lì
improvvisamente e inaspettatamente, ad
aiutarlo ad accettare le regole di questo
strano gioco che si chiama “vita”.
Federica
[email protected]
23
Anno 6 - Numero 5
Aprile 2011
in bacheca
Marcia su Roma e dintorni
di Emilio Lussu
Eragon, Eldest, Brisinger
di Cristopher Paolini
"Ora come mai, la testimonianza di uno dei
più celebri antifascisti italiani può aiutarci
a conoscere meglio l'ascesa di un partito le
cui
finalità
antidemocratiche
erano
evidenti fin dall'inizio, ma che, purtroppo,
gli Italiani non hanno compreso".
Forse il miglior esponente del fantasy
moderno, il Ciclo dell'Eredità è una serie
appassionante ed avventurosa, in cui il
sangue e le battaglie si mischiano a
magie ed amori.
In una parola: superlativo.
Alessandro
Filippo
Il discorso del re
regia di Tom Hooper
Con la meravigliosa interpretazione di
Geoffrey Rush, un film british in tutti i sensi.
Giulietta
Cappuccetto Rosso deve piangere
di Beate Teresa Hanika
Fra rosea favola e crudele realtà.
Lara
Pullman
Vidi una vecchia giovane sedere
accanto ad una giovane vecchia,
e accudire i vecchi suoi figli tre.
Lo sguardo sprezzante della giovane vecchia.
E vidi il sole illuminare
ogni ruga della giovane vecchia,
la vecchia giovane triste sorridere
guardando i volti dei vecchi bambini;
vidi la voce della vecchia giovane alle
orecchie dei vecchi bambini sussurrare,
la giovane vecchia tacere alle spalle
e odore di sigaretta emanare,
coprendo il dolce odore della pelle
a sara: tanti auguri di buon
compleanno
dai
tuoi
adorabili compagni di classe!
di una madre che sembrava soffrire.
Bob
24
Anno 6 - Numero 5
Aprile 2011
sport
Pazza Inter, amala
Daniele Bringhenti
Ormai dappertutto lo si
sente cantare; “E’ una gioia
infinita, che dura una vita.
Pazza Inter amala!”.
Le nuove generazioni sono
affascinate
da
questa
squadra di campioni, l’Inter,
che negli ultimi anni è stata
in grado di dominare tutte
le competizioni europee e
mondiali e il cui dominio è
giunto al massimo apice a
dicembre 2010 con la
conquista del prestigioso
Mondiale per Club, prima
denominato
“Coppa
dell’Amicizia”,
con
la
vittoria contro una squadra
dall’alto livello tecnico e
conosciuta fin negli estremi
più remoti del mondo, quale
il Mazembe.
L’amore per una squadra di
tale calibro risulta naturale.
Ne è simbolo lo stesso
allenatore,
Leonardo
Nascimento de Araújo; è
colui che predica l’amore
fra le genti, che ha scelto di
terminare la sua carriera nel
club che lo ha cresciuto e
che ora sta perseguendo un
sogno, così da lui definito.
Egli è ormai un idolo per
tutti i giovani interisti, dopo
le lacrime da lui versate in
occasione della strepitosa
vittoria contro il Bayern
Monaco, dove taluni hanno
sostenuto senza supporto di
tesi che il gol di Eto’o fosse
in fuorigioco. Sincero e
cordiale
come
sempre,
come quando sostenne a
novembre che per parecchio
tempo non avrebbe potuto
allenare altre squadre in
Italia dopo aver lasciato il
Milan, e amichevole come
nei confronti di Gattuso, da
lui
definito
ormai
un
rottame, ma stranamente
tornato
alla
ribalta
quest’anno.
Inutile,
per
di
più,
rammentare
come
lo
spogliatoio presenti una
rappresentanza del mondo,
a dimostrazione della pace e
dell’amore predicati dal
loro
allenatore:
sono
presenti
camerunensi,
giapponesi,
argentini,
brasiliani, brasiliani che
hanno
ottenuto
la
cittadinanza
italiana,
olandesi, macedoni, serbi,
colombiani,
marocchini,
rumeni,
originari
dell’Honduras,
oltre
a
Pazzini,
Ranocchia,
Materazzi, Castellazzi e
Orlandoni,
rappresentanti
dell’Italia. Come tuttavia
dice il saggio, “meglio pochi
ma buoni”.
A stupire è però soprattutto
l’abilità di questo gruppo
che, come riportato in
prima pagina il 30/3/11,
non è “Mai Stankovic di
vincere”
e
riesce
a
proseguire
nelle
competizioni
più
impegnative con estrema
facilità.
Simbolo
indimenticabile è la vittoria
della
UEFA
Champions
League
2009/2010,
una
25
coppa assente nella loro
bacheca dal 1965, un dato
minimo, come dimostrato
dallo striscione della Curva
Nord “Dal bianco e nero al
full hd senza passare due
volte in B”. Per la cronaca
ci sarebbe da segnalare la
retrocessione
in
B
conseguita nel campionato
1921/1922,
evitata
in
seguito con uno spareggio
vinto a tavolino e ottenuto
grazie alla riunificazione
delle due leghe calcistiche
italiane di quell’epoca,
FIGC e CIC, evento unico
nella storia e segno della
Provvidenza
divina
manzoniana.
Ritornando sull’argomento
Champions
League,
lo
scorso
anno
l’Internazionale, dopo un
girone all’italiana dove ha
trattenuto
le
proprie
energie sotto i consigli dello
Special One Mourinho, il
conquistatore di “tituli”, è
stata in grado di sconfiggere
squadre
come
Chelsea,
CSKA Mosca, Barcellona e
Bayern Monaco. È inutile e
ridicolo che i maligni
continuino a sostenere che
al Chelsea siano stati negati
due rigori, un rigore a Barça
e uno al Bayern, oltre ad un
gol in fuorigioco di Milito e
un gol annullato a Bojan per
tocco di mani inesistente di
Yaya Tourè nella doppia
sfida
contro
il
club
spagnolo; infatti per le sfide
internazionali
disputate
Anno 6 - Numero 5
Aprile 2011
sport
dall’Inter sono sempre stati
assegnati dalla UEFA arbitri
assolutamente
imparziali,
quale
Olegário
Benquerença, connazionale
di Mourinho.
Alla base di tali successi
conseguiti
è
tuttavia
necessario
l’assoluta
regolarità ed equilibro del
capitale sociale. A fine
2010,
infatti,
F.C.
Internazionale ha deliberato
42.439.114,00,
e
ha
sottoscritto
e
versato
2.439.114,00; la società ha
dovuto
di
conseguenza
emettere
azioni,
obbligazioni e obbligazioni
conversibili per coprire i
restanti 40 milioni. Entro il
31 gennaio 2011 sono così
riusciti ad acquistare (o farsi
imprestare)
Andrea
Ranocchia,
Giampaolo
Pazzini, Kharja e Yuto
Nagatomo,
un’impresa
economica che sembrava
impossibile
da
quanto
dichiarato un mese prima
ma
che
è
stata
regolarmente sistemata.
Tuttavia il pilastro di questa
squadra è uno solo, senza il
quale niente sarebbe stato
possibile: Massimo Moratti,
operante nel settore della
raffinazione del petrolio,
che dopo anni di eterna
delusione
che
erano
culminati con
i tragici
eventi del 5 maggio 2002 è
riuscito in una sola estate a
ricostruire una squadra dalle
sue fondamenta, con la
cessione
di
un
unico
calciatore, lo svedese Zlatan
Ibrahimovic, considerato un
traditore da tutti per la sua
mania di voler cambiare
squadra
ogni
anno.
Dimostrazione
dell’abilità
imprenditoriale di Moratti è
aver venduto Ibrahimovic
per 50 milioni e le
prestazioni calcistiche di
Samuel
Eto’o,
mentre
solamente dodici mesi dopo
Zlatan è stato ceduto al
Milan per soli 24 milioni,
dimostrandosi
anche
in
questa nuova squadra un
uomo poco corretto in
campo, al punto tale da
aver tirato un “pugno” a
Marco
Rossi,
come
dichiarato
dal
portiere
saracinesca
Júlio
César
Soares Espíndola.
Anche quest’anno l’Inter sta
concorrendo per la vittoria
in
tutte
e
tre
le
competizioni
che
sta
disputando;
quotidiani
sportivi quali La Gazzetta
dello Sport e emittenti
televisive come Sky tessono
ogni giorno lodi per l’unico
26
club
italiano
che
sta
cercando di accumulare
punti per il ranking UEFA,
nonostante dalla prossima
stagione
solamente
tre
quadre
in
Italia
accederanno alla Champions
League,
anche
qualora
l’Inter vincesse nuovamente
la massima competizione
europea. Il 2/4/2011 si è
disputato il derby milanese
tra Milan e Inter, le due
pretendenti allo scudetto;
nonostante
l'assenza
di
Ibrahimovic stesso per il
“pugno” sopra citato, il
Milan ha vinto con lo
spettacolare punteggio di 3
a 0. E' stata fatta giustizia?
Chiediamo in campo e fuori
campo una giustizia vera,
per la quale la speranza
sarà eterna, e non una
giustizia illusoria alla quale
parole che sembrano tanto
dotte possono indurre le
menti umane.
Anno 6 - Numero 5
Aprile 2011
sport
Top
e
flop
del
calciomerc
a
to
Fjodor Mischiati
Siamo giunti a febbraio
2011, ed è arrivata l'ora di
fare le pagelle dei colpi di
mercato, quindi di stilare
una classifica dei 5 top e
flop
del
calciomercato
estivo e di quello invernale,
con i colpi più azzeccati
durante le sessioni di
mercato.
Scegliere 20 giocatori in
particolare
tra
gli
innumerevoli trasferimenti
di mercato è un'impresa non
da poco, considerando che
ci sono giocatori che più di
altri meritano la nomination
in
questa
classifica;
qualcuno
potrà
non
condividerla, ma credo che
in generale le opinioni sui i
giocatori che fanno parte
della classifica siano più o
meno le stesse. Alcuni di
questi calciatori dovevano
sicuramente essere collocati
nella classifica (per il
rendimento e le attese in
estate); chi si aspettava
giocatori sconosciuti nei
top? Di sicuro ad agosto ci
sono atleti catalogati come
riserve che poi esplodono
sulle ali dell'entusiasmo.
A
inizio
stagione
un
giocatore
acquistato
appartiene a una di queste
tre
categorie:
campione/fuoriclasse,
giocatore normale, riserva
sicura
all'80/90%.
Per
piazzare un calciatore in
uno di questi gruppi bisogna
basarsi
sulla
stagione
precedente, forma fisica,
caratteristiche tecniche e
stile
di
gioco. Alcuni
campioni non sono adatti a
giocare con un tipo di
modulo o con un certo
compagno
di
reparto,
mentre una riserva con quel
giocatore si intende a occhi
chiusi:
col
tempo
sia
campioni che gregari e
riserve posso alterare il loro
ruolo durante la stagione a
seconda delle prestazioni.
La caratteristica dominante
del calciomercato invernale
è la possibilità di rimediare
alle operazioni di mercato
errate
nelle
trattative
estive: un giocatore poco
utilizzato nella prima parte
della stagione vede nel
trasferimento l'occasione di
esprimersi
al
meglio;
purtoppo
un
giocatore
cambiando squadra fa un
dispetto ai propri tifosi, ma
se cè una trattativa per
passare, per esempio, dal
Cagliari alla Juventus (ogni
riferimento è puramente
casuale),
non
si
pùò
pretendere che il proprio
beniamino rifiuti di arrivare
nel gotha del calcio: ormai
le bandiere non esistono più
(tranne pochi casi) e i tifosi
devono accettare seppur a
malincuore la partenza dei
propri campioni.
Ma adesso è giunto il
momento di illustrare la
27
classifica dei top e flop di
entrambe le sessioni del
calciomercato:
Calciomercato Estivo
Top
1. Josip Ilicic. Lo sloveno
classe 1987 partito riserva,
è diventato titolare con
prestazioni soddisfacenti e
un intesa perfetta con
Pastore; gran tiratore dalla
distanza e con una tecnica
stupenda, abbina potenza e
classe
benissimo:
la
sorpresa del campionato.
2. Edinson Cavani. Che
sapesse segnare era noto a
tutti, ma che lo facesse con
una
frequenza
impressionante neanche il
più ottimista dei tifosi se lo
immaginava: 20 gol su 41
del Napoli, 3 doppiette e 2
triplette, gol decisivi e mai
banali (destro, sinistro, di
testa
e
da
fuori);
incredibilmente
bravo.
Secondo solo perchè Ilicic è
una sorpresa ancora più
pazzesca della sua.
3. Anderson Hernanes. Un
mix tra Gattuso e Pirlo, si
diceva; lo volevano il Milan,
l'Inter e il Barcellona, ma lo
ha preso la Lazio; lui subito
ne ha preso il controllo
segnando
e
facendo
segnare, tessendo reti di
passaggi
e
facendo
interdizione. L'artefice del
clamoroso attuale quarto
posto della Lazio.
Anno 6 - Numero 5
sport
4. Milos Krasic. "La freccia
serba", lo chiamavano in
Russia; appena arrivato in
italia ha subito incominciato
a bruciare l'erba del campo,
facendo ammattire i terzini
mancini di mezza Serie A:
una corsa inesauribile, un
fiuto per il gol e dei cross
perfetti.
Gli
manca
qualcosina in velocità e tiro
per essere al livello di
Gareth Bale.
5. Robinho. Il dribblomane
brasiliano veniva da una
stagione in panca al City e
nessuno aveva il coraggio di
rischiare puntando su di lui,
ma ha ripagato il Milan
segnando 10 gol in tutti i
modi; è la spalla ideale di
Ibrahimovic. I suoi doppi
passi sono spettacolari.
Flop
1. Adriano. Arrivato in Italia
come il centravanti che
mancava
alla
Roma
promettendo valanghe di
gol, neppure il tempo di
esordire in campionato e
arriva Borriello che lo relega
in panchina. Passa i mesi in
tribuna e ora il suo nome non
si sente neppure più a
Trigoria. Bollito.
2. Luca Toni. Al Genoa
mancava una punta centrale
adatta al gioco di Gasperini,
fatto di cross e sponde: lui
ha segnato 3 gol, ma rispetto
alle aspettative ne doveva
fare il triplo. Alla juventus si
è risvegliato: se comincia a
segnare, i portieri della Serie
A comincino a provare a
prendere i suoi fenomenali
colpi di testa...
3. Biabiany. Effettivamente
Aprile 2011
neanche lui si aspettava di
partire titolare: sulla fascia
volava, ma quei piedi...
4.
Abdelkader
Ghezzal.
Venuto a Bari per incantarla
con le sue giocate è finito
come
la
sua
squadra:
sfumato.
5. Floro Flores. Dopo i 9 gol
dell'anno prima quest'anno
doveva confermarsi, ma El
Nino Maravilla gli è esploso
davanti.
Calciomercato Invernale
Top
1. Alessandro Matri. Alla
Juventus è venuto per
segnare, e subito 3 gol tra
cui
quello
all'Inter.
Centravanti
fenomenale
all'apice della carriera.
2. Alberto Paloschi. L'anno
scorso partì bene a Parma,
ma un infotunio lo frenò. Al
Genoa all'esordio 2 palle
buone, 2 gol. L'erede di
Inzaghi.
3. Giampaolo Pazzini. Alla
Sampdoria
quest'anno
segnava poco e non è che lo
servissero tanto; all'Inter 4
gol da vero centravanti. Se
ritrova la forma migliore
mettetelo in coppia con
Rossi.
4. Stefano Okaka Chuka.
Mandato a Bari per farsi le
ossa, ha segnato 2 gol tra cui
quello contro il Lecce
all'esordio;
centravanti
potente come pochi, trova in
Rudolf il compagno ideale:
l'uno esalta le caratteristiche
dell'altro.
5. Francesco Lodi. A Udine
l'anno
prima
aveva
impressionato abbastanza e
28
poi l'hanno mandato a
Frosinone; il Catania l'ha
preso e lui ha risposto con 2
punizioni alla Del Piero. Può
diventare
lo
Sneijder
italiano.
Flop
1. Federico Macheda. Il suo
nome già era stato associato
all'erede
di
Cassano:
ebbene, non solo non ha
giocato come lui, ma "Kiko"
non ha neppure fatto un gol.
2.
Davide
Lanzafame.
Comprato dal Brescia per
inventare,
è
rimasto
nell'anonimato.
Deve
illuminare il gioco.
3. Cristiano Zanetti. A
Brescia mancava un regista
come
lui
che
sapesse
lanciare. Finora gli unici
lanci al Rigamonti sono
quelli del portiere.
4.
Davide
Santon.
Parcheggiato al Cesena per
farlo rinascere, lui non ha
dato segni di risveglio.
Eppure fermava Cristiano
Ronaldo
5. Raffaele Palladino. Al
Genoa ha fatto il bello e il
cattivo tempo, a Parma gol
alla prima partita con la
Juventus e poi di lui non se
n'è più sentito parlare.
Anno 6 - Numero 5
Aprile 2011
curiosita'
Se
non
ti
piace
pulire
le
scale
Un Tipo Losko
Parlando allegramente con il
mio vicino di casa, mi sono
ritrovato a disquisire a
proposito di lavoro, pensione
eccetera… la conversazione
si è conclusa con un mio:
“Non mi preoccupo di
quando andrò in pensione,
tanto non troverò mai
lavoro.”
Sono
rimasto
un
po’
sconvolto dalle mie parole,
cosa che mi succede spesso,
soprattutto
durante
una
qualche
interrogazione
andata stranamente bene,
allora ho deciso di andare su
internet, e cercando “lavori
strani” ho girato parecchi
siti; ora vi passo qualcosa
che ho trovato, sperando
possa essere interessante.
Ad esempio sapevate che:
In Gran Bretagna, nel 1600,
tutti
dovevano
ricevere
un’educazione degna della
nazione, compresi i membri
della
famiglia
reale;
naturalmente le tecniche
pedagogiche a quei tempi
non erano molto, come dire,
umane, e quindi i bambini
dovevano essere picchiati
violentemente
perché
imparassero qualcosa, ma il
sangue del figlio del re era
considerato divino, dunque il
pargolo non poteva essere
frustato o picchiato. Da qui
emerge
la
figura
dei
“whipping boys”, bambini di
altre famiglie che venivano
pestati
al
posto
del
principino
quando
quest’ultimo
commetteva
qualcosa
di
sbagliato.
A quei tempi era comune
anche il mestiere dell’
“uomo sveglia”, per pochi
spiccioli, una persona era
incaricata di andare alle
finestre delle case dei
lavoratori e di picchiare le
tapparelle in modo da
svegliarli e di farli arrivare in
tempo a lavoro. Va ricordato
che, mentre gli uomini
andavano in fabbrica, le
donne restavano a casa e a
causa di questo mestiere
anche
loro
dovevano
svegliarsi all’alba, con ampio
disappunto.
Sinceramente
penso che però non fosse il
loro più grande problema.
Tra i mestieri più strani
ricordiamo anche il “clown
da funerale”, un uomo
pagato affinché durante la
cerimonia funebre danzasse
intorno alla bara e facesse
scherzi ai presenti, in modo
da spezzare la tensione…
penso alla mia nonnina bella
ad un funerale di quelli giù
in meridione, dove le donne
solevano urlare disperate e
strapparsi
i
capelli,
circondata da un esercito di
clown che le spruzzano
acqua
da
un
fiore.
Dovete sapere che l’urina
contiene
una
grande
quantità di NH3, (la prof di
chimica sarebbe fiera di me)
cioè di ammoniaca, e questa
era per l’appunto usata al
fine di pulire le vesti… da qui
emerse
una
figura
particolare, incaricata di
29
stare per ore chiuso nelle
fogne a raccogliere l’urina
dei
suoi
concittadini…
“Nuovo?? No, lavato con la
pipì!”
Immagino però la vostra
tristezza nel non aver
trovato nessun mestiere
attuale, quindi ne ho cercato
anche qualcuno più adatto ai
giorni
nostri.
Al primo posto si piazza
stabilmente il “mimo per
radio”, diffuso in non poche
reti radiofoniche, è una
persona che si occupa di far
divertire le voci radiofoniche
durante le canzoni, in modo
che
non
perdano
l’entusiasmo quando sta per
ricominciare la puntata.
Al secondo posto nella mia
personale classifica c’è il
“tester
di
deodoranti
ascellari da uomini” ma viste
le
pezze
sotto
alcune
braccia, si direbbe che non
sia un mestiere molto
diffuso. Merita particolare
riferimento
anche
il
mestiere di “ammaestratore
di fenicotteri”, per cui però
è richiesta una laurea in
veterinaria
con
specializzazione
esotica,
cosa
non
comune.
Potrei
parlarvi
del
commercialista
delle
bancarelle di mercato o del
PR di una trattoria umbra,
ma purtroppo lo spazio a mia
disposizione
si
sta
esaurendo, anzi ho paura di
essere già andato troppo
oltre. Ciao a tutti!
Anno 6 - Numero 5
Aprile 2011
la vignetta
Uova
di
Pasqua
Federica Messina
30
Anno 6 - Numero 5
Aprile 2011
svago/l'oroscopo
L'oroscopo
Federica Messina
IL SEGNO DEL MESE:
Ariete
Siete il segno del mese, ma la
salute non vi sorride (come
sempre). Il fisico ha bisogno di
movimento, il naso di un
fazzoletto e la mente di un po’
di riposo. Abbastanza bene la
scuola; l’amore potrebbe anche
andare, se non fosse che la
vostra esuberanza sentimentale
spaventa i corteggiatori.
Leone
Gli astrologi prevedono sciagure
per voi in questo mese
disgraziato. Certo, tutto dipende
da come saprete gestirvi nei vari
ambiti, ma i vari pianeti
allineati nel modo sbagliato vi
daranno talmente tanta energia
che non saprete come smaltirla,
ed è quindi probabile che
imploderete. Per il resto tutto
okay.
Toro
Il
mese
comincia
pieno
d’impegni. Tra i compiti, le
verifiche, gli esami, la nonna da
accudire,
il
fratellino
da
accompagnare da qualche parte
e i corsi di latino (o greco, o
matematica, o altro) non avete
il tempo di pensare a voi stessi.
Tutto questo correre non fa bene
alla vostra circolazione, perciò
sedetevi e rilassatevi con una
bella commedia di Menandro.
Vergine
Voi della vergine avete sempre
fretta, ma in questo mese vi
conviene darvi una calmata e
organizzarvi per bene altrimenti
vi verrà un collasso nervoso
prima della fine di maggio. Non
scherzo. Scegliete con cura i
vostri obbiettivi, soprattutto per
quanto riguarda la scuola e
l'amore.
Gemelli
In questo mese avete voglia di
spendere in tutto ciò che vi può
tirar su di morale. Lasciate
perdere e affidate il vostro
denaro a mani sicure, o a oggetti
sicuri come quel bel salvadanaio
a forma di porcellino del secolo
scorso.
Bilancia
Basta pendere un po' dall'una e
un po' dall'altra parte! Aprile,
care bilance, è il mese in cui
dovrete mettervi in gioco, in
tutti gli ambiti. Non abbiate
paura ad alzare la mano durante
una lezione e non abbiate paura
a fare qualche promessa in più
al
vostro
innamorato/amico/cane.
Cancro
Con questa ondata di caldo
improvviso vi viene voglia di
tuffarvi in una piscina, nel
vostro
elemento
naturale.
Attenti a non farvi distrarre da
questo sole abbagliante: avete
ancora due mesi di scuola da
sopportare e poi, finalmente,
potrete gettarvi tra le onde del
mare.
Scorpione
Strano ma vero, questo mese per
voi è una bella possibilità di
rimettervi in carreggiata, sia
nella salute che nella scuola. La
vostra innata capacità di reagire
ad ogni situazione, per quanto
brutta essa sia, vi darò una
nuova sicurezza in voi stessi. E
questa volta non rovinate tutto
con i vostri colpi di testa!
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Sagittario
Sorgono
nuovi
problemi
all'interno della famiglia. È un
periodo in cui vi sentite
particolarmente ribelli a tutto e
non perdete occasione di
contraddire chiunque (e non
provate a negarlo). Fate molto
sport per scaricare questa
aggressività prima che vi si
ritorca contro.
Capricorno
Siete caparbi e presuntuosi
abbastanza
da
non
farvi
spaventare da niente. Mi duole
ricordarvi che i nemici sono
sempre in agguato e non
accetteranno scuse quando vi
attaccheranno. Non permettete
a questi ostacoli di bloccarvi,
ripensate al vecchio detto
“don't worry, be happy” e tutto
di sistemerà.
Aquario
Vi trovate in un periodo “cool”
della
vostra
esistenza
e
guardate con occhio fermo e
rilassato i comuni mortali che si
preoccupano per tutto. Cercate
però di non essere troppo
rilassati e di non lasciarvi
sfuggire occasioni importanti
che vi si presenteranno sotto il
naso.
Pesci
Vi sentite romantici in questo
mese e, visto che siete già
sognatori di natura, attenzione
a chi frequentate e mantenete i
piedi ben saldi a terra. Gli
esperti dicono che le stelle vi
favoriscono
nell'ambito
del
lavoro; ovviamente sta a voi
cogliere le occasioni al volo.
Anno 6 - Numero 5
Aprile 2011
Accadde ad aprile
Giulietta de Luca
1° aprile 1748 ‐ L'antica città di Pompei torna alla luce grazie agli scavi archeologici decisi
da Carlo di Borbone
2 aprile 1902 ‐ L'"Electric Theatre", il primo cinema‐teatro americano, apre a Los Angeles
California
3 aprile 1973 ‐ Martin Cooper effettua la prima telefonata con un telefono cellulare
4 aprile 1581 ‐ Francis Drake viene nominato baronetto per essere stato il primo Inglese a
completare la circumnavigazione del mondo
5 aprile 1994 ‐ Muore Kurt Cobain, frontman dei Nirvana
6 aprile 648 a.C. ‐ Gli antichi greci registrano la prima eclissi solare
7 aprile 30 ‐ Data della morte di Gesù, secondo il Vangelo di Giovanni
8 aprile 1866 ‐ Italia e Prussia si alleano contro l'Austria a Berlino, in previsione della terza
guerra di indipendenza italiana
9 aprile 1977 ‐ Italia: a Firenze viene fondato il Partito Marxista Leninista Italian
10 aprile 1849 ‐ Walter Hunt inventa la spilla di sicurezza
11 aprile 1775 ‐ In Germania si tiene l'ultima esecuzione per un reato di stregoneria
12 aprile 1175 ‐ Con la sconfitta del Barbarossa, termina l'assedio di Alessandria, durato
oltre cinque mesi
13 aprile 1986 ‐ Papa Giovanni Paolo II visita la sinagoga di Roma: è la prima volta nella
storia che un papa entra in un tempio ebraico
14 aprile 2008 ‐ Silvio Berlusconi: vince le elezioni politiche per la presidenza del Consiglio
dei ministri
15 aprile 1989 ‐ In Cina inizia la protesta di Piazza Tien'anmen
16 aprile 1917 ‐ Vladimir Lenin ritorna a Pietrogrado dall'esilio per preparare la Rivoluzione
d'ottobre
17 aprile 1521 ‐ Martin Lutero viene scomunicato
18 aprile 1948 ‐ In Italia si tengono le prime elezioni politiche per il Parlamento
repubblicano
19 aprile 1968 ‐ identificato l'uomo che il 4 aprile uccise Martin Luther King: si tratta di
James E. Ray, evaso dal carcere di Jefferson City
20 aprile 1841 ‐ Pubblicato Murder in Rue Morgue di Edgar Allan Poe
21 aprile 753 a.C. ‐ Secondo la leggenda, Romolo fonda la città di Roma
22 aprile 1943 ‐ Albert Hofmann scrive il suo primo rapporto sulle proprietà allucinogene
dell'LSD
23 aprile 1933 ‐ In Germania viene istituita la Gestapo
24 aprile 1184 a.C. ‐ Secondo la tradizione gli antichi greci entrano a Troia servendosi di un
finto cavallo
25 aprile 1945 ‐ I partigiani liberano Milano e Torino dall'occupazione nazifascista
26 aprile 1931 ‐ New York, si effettua la prima trasmissione televisiva sperimentale
27 aprile 2010 ‐ Talmadge Hayer, uno degli uccisori di Malcolm X, viene rilasciato dal
carcere con la condizionale
28 aprile 1896 ‐ In Grecia, durante degli scavi fra i resti di una casa, viene scoperta la
parte inferiore della statua di bronzo conosciuta come l'Auriga di Delfi
29 aprile 1977 ‐ A Milano si tiene primo convegno delle donne giornaliste, sul tema La
donna nell'informazione
30 aprile 1945 ‐ Adolf Hitler ed Eva Braun si suicidano dopo essere stati sposati per un
giorno
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