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potrebbe salvarci la bellezza - Metroservices Facility Management

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potrebbe salvarci la bellezza - Metroservices Facility Management
Anno I - Numero 02 - Metromag Bimestrale Marzo/Aprile 2015 - Poste Italiane / Spedizione in Abb. Postale D.L 353/03 - 70% Roma Aut. C/RM/05 2015
Sistemi, Sicurezza, Enti E Aziende
Sindacato
Sindacati & Datori: riconoscersi e valorizzarsi
Fisco
Split payment: pro e contro
Sicurezza
D. Lgs. 81/2008 per l’effettivo miglioramento
di sicurezza e condizioni di lavoro
Made in Italy
Made and died in Italy... C’era una volta la pizza
Attualità
“Un bel nodo di cravatta
è il primo passo serio nella vita”
Società
Donne risolutive
potrebbe
salvarci
la bellezza
Inestimabili valori culturali
e patrimoni artistici,
che non hanno pari al mondo,
i nostri beni rifugio per esaltare
il PIL del Paese, eppure...
L’Editoriale di Alessandro Pignatelli
Oltre il
Belpaese
“Paese mio che stai sulla collina disteso come un vecchio addormentato...
paese mio ti lascio e vado via”...
è l’incipit di una famosa canzone (cover di molteplici vedettes internazionali), sintesi forse dell’impulso ispiratore di quegli italiani che si
sono trapiantati oltre le nostre colline, trasferendo valori, personalità, principi, ingegnosità e fattività del Belpaese.
Penso che qualche spigolatura della storia di qualche italiano di
successo “oltre-mare” può aiutare anche chi ha deciso di restare,
nonostante tutto, fra le nostre colline, poiché gli esempi - oltre che
arricchire la conoscenza - possono diventare fattore emulativo e
messaggio di concretezza oltre le difficoltà e le contingenze.
Partendo da lontano, sia nel tempo, sia nello spazio, Marco Polo ha
dato un saggio alla poliedrica Cina della intraprendenza dei veneziani, (ossia degli antesignani repubblicani, assieme alle altre repubbliche marinare di Genova, Pisa e Amalfi, della futura Repubblica
Italiana). E dopo, il gesuita Matteo Ricci, ha costruito, anche quale
Consigliere di più imperatori, un ponte importante per la compenetrazione di civiltà profondamente diverse, trasferendo la conoscenza di valori consolidati nella cultura italiana quali geografia, matematica e astronomia.
è in Cina che oggi si gioca la conquista del consenso e della credibilità mondiale, anche per il nostro Paese ed è ciò che ha certamente
avvertito un italiano di successo, contemporaneo, che è oggi a capo
del più importante fenomeno di capacità comunicativa del “bello
Italia”. è Alessandro Giglio che, con la sua televisione italiana, e con
tutte le tecnologie digitali (satellite, cavo, iptv, web, mobile e tablet),
“invade e capillarizza“ la Cina con la realizzazione di 3 canali tematici “made in Italy”.
Essi daranno voce e volto all’immagine dell’Italia verso centinaia di
milioni di cinesi raccontando esclusivamente i monumenti, l’arte, i
cibi e la cucina, la moda, la natura, le città, la civiltà antica e consolidata della nostra cultura, i sapori, le emozioni, le tradizioni, la storia,
RISORSE
UMANE PER
L’AZIENDA
sicurezza e vigilanza Piantonamento fisso
e antirapina; Collegamento impianti di allarme
con centrale operativa; Pronto intervento di
autopattuglie; Servizi di ronda; Radiolocalizzazione
satellitare; Tele-radioallarme; Videosorveglianza.
Reception services Controllo accessi; Front
ed help desk; Custodia e smistamento posta;
Accoglienza per uffici; Assistenza multilingue.
Numero Verde 800 912 837 - www.metroservice.biz - www.metroservice.org.uk
Azienda Certificata ISO 9001 - ISO 14001 - OHSAS 18001
la bellezza. Capacità e iniziative che consolidano innumerevoli storie di italiani che hanno saputo aiutare la fortuna nella costruzione di sogni ed aspirazioni. Così Placido Napoli, “il re” della Borsa di
Buenos Aires, partito a 10 anni dal Sud dell’Italia verso il Sud dell’America che, dopo la gavetta necessaria a chi deve reperire mezzi e
risorse strada facendo (anche attraverso l’esperienza dello strillone
che vende giornali e bibite allo stadio), è stato infine regista di un
giro finanziario di oltre 35 milioni di dollari al giorno con oltre 150
società quotate, dando personalità e vigore al sistema finanziario
argentino. Certamente, tutto ciò inorgoglisce ed è sperabile che divenga incentivo alla fattività, la stessa che per una vita ha permeato
l’impegno di un altro emigrante da San Fratello in Sicilia (lo stesso
paese di origine di Bettino Craxi). Benny Caiola è partito da zero
e, oltre ad aver costruito grattacieli fra New Jersey e New York, lasciando in eredità 3000 appartamenti e 32 palazzi a Manhattan, ha
costruito, per sé e per il godimento degli amatori, una importante
collezione del simbolo d’Italia per antonomasia, la Ferrari, ma anche
Maserati e Lamborghini.
è il coronamento del sogno americano, con il consolidamento di ricchezza e successo, ma è dimostrazione di ideali, impegno e forza di
volontà, per raccontare e dimostrare alla nazione leader nel mondo, gli Usa, che il simbolo di spessore, ingegno e creatività artistica
e tecnologica per antonomasia ci appartiene, fa scuola, è miraggio
e status symbol.
Senza approfondire oltre con altri esempi di italianità, altrettanto
virtuosi e prestigiosi, in Giappone, Canada, Emirati, Sud Africa, Russia, Paesi scandinavi, per restare nell’ambito anglosassone, sintesi e
morale di tutto non può che essere l’esortazione Go Ahead!
...Forza, si va avanti.
[email protected]
Sommario
Il Fondo di Franco Fazio
UNIVERSO
ITALIA
editoriale
Oltre il Belpaese
#1
il fondo
Universo Italia
#3
di Alessandro Pignatelli
di Franco Fazio
sindacato
Sindacati & Datori:
riconoscersi e valorizzarsi
intervista a Luca Famiani
religioni
Religioni di pace,
religioni per l’umanità
di Mohamed Kassen
relazioni internazionali
Brasile: geografia di una
realtà che conquista
di Dario Tarsia
ottimizzazione
Elogio della farfalla
di Orlando Mancini
fisco
Split payement: pro e contro
di Marco Sanchini
beni culturali
Potrebbe salvarci la bellezza #22
di Lucia Cappelletti
attualità
Un bel nodo di cravatta è il
primo passo serio nella vita #26
di Bruno Tucci
#4
#16
#6
a cura di Riccardo Panzironi
società
Donne risolutive
di Franco Fazio
#9
amarcord
Pensieri vigili
di R. Ricciardi e A. Pimpini
#12
#22
volontariato
Vita da volontario
di Raffaella D’Andretta
#14
Non intendendo dare voce alla corrente distruttiva, per una volta cerchiamo di leggere un
aspetto di positività, attraverso un elemento che caratterizza un popolo: la sua lingua. Nel
#28
nostro caso l’italiano. Se pensiamo al suo impiego, non sarà difficile godere di un momento di
orgoglio, di sentimento, di superbia nazionale.
A controbattere, per esempio, il fatto che le lingue ufficiali dei protocolli diplomatici o commerciali sono il francese e l’inglese, non si può trascurare che il Papa, qualunque sia o sia stata
#32
la sua nazionalità (italiana, polacca, tedesca, argentina...), e il Vaticano hanno quale lingua
ufficiale, oltre al latino per specifiche funzionalità e formalità, l’italiano.
I suoi seminaristi stranieri o prelati o principi della Chiesa imparano in maniera perfetta e
approfondita la lingua di Dante, nella quale percorrono l’iter di studio, conseguono lauree e
#34
specializzazioni canoniche, ecclesiali, giuridiche, filosofiche, religiose. E nel caso del Pontefice,
ogni qualvolta rivolge i suoi messaggi, irradiati in circa 200 paesi del mondo, il nostro idioma
perviene a oltre 2 miliardi di cristiani e 7 miliardi potenziali di abitanti del pianeta.
#36
Nelle nostre orecchie, almeno una volta é risuonato il canto di Enrico Caruso, Pavarotti, Maria
Callas, Carreras, Placido Domingo, Montserrat Caballé, o Renata Tebaldi, tutti protagonisti
della scena mondiale, tutti a cantare, recitare nei maggiori e più prestigiosi teatri o auditorium
nel mondo, opere di italiani, in italiano, che mai nessun impresario ha immaginato di traslare
#39
in altra lingua, poiché l’italiano è veicolo suggestivo e affascinante di opere universali, capite
da tutti e capaci di arrivare al cuore e all’animo della gente senza che necessariamente se ne
debba conoscere la lingua. E, restando nell’ambito musicale, le indicazioni “allegro, allegretto,
immigrazione
La tratta degli schiavi
di Sara Rodilosso
tecnologia
Nell’attesa del Drone
di Fabrizio Cicchinelli
di Alessandro Pignatelli
di Patrick Fazio
innovazioni
Perchè guidare a
“emissioni zero”
sicurezza
D. Lgs. 81/2008 per l’effettivo
miglioramento di sicurezza e
condizioni di lavoro
#16
made in italy
Made and died in Italy...
C’era una volta la pizza
comunicazione
Ora lo sai
Il gioco allo sfascio è certamente una delle
attitudini nelle quali noi italiani riusciamo
meglio. E in questo, immaginando, per stare
al gioco, di svolgere delle puntate virtuali, ci
piace giocare d’azzardo scommettendo sul
deleterio anziché sul virtuoso.
di Paolo Morbiato
allegretto vivace, allegro agitato, allegro ma non troppo, allegro maestoso, andante, andante
#43
con brio, andante agitato, andante cantabile, andante ma adagio, andante maestoso, forte, fortissimo...” (e sono solo una parte della nomenclatura), sono, negli spartiti di direttori,
italiani, cinesi, russi, inglesi, giapponesi, spagnoli, francesi - e fra essi Abbado, Barenboin,
#48
Bernstein, Celibidache, Chung, Karajan, Toscanini, Zubin Meta - da sempre in italiano, lette,
comprese ed eseguite in italiano.
E se talvolta recriminiamo sul fatto che inglesismi o francesismi tendano a inserirsi nella nostra lingua, è certo, caso mai, che molti paesi della terra potrebbero recriminare che nostri
termini sono da tempo correnti e di immediata comprensione nelle loro lingue: così è per “alto,
#18
#43
soprano, contralto, bravo, opera, orchestra, pianoforte, primadonna, bella, buongiorno, ciao,
dolcevita, Ferrari, Frecce Tricolori, gondola, grazie mille, chianti, mozzarella, parmigiano, pizza, prosciutto, risotto, spaghetti, sole, tempo, volare, video, viva, ...”
METROMAG Sistemi, Sicurezza, Enti e Aziende
Bimestrale Marzo/Aprile 2015 - Numero 02
Editore: Metroservices Facility Management Srl
Sede Legale: Via Toscana 30, 00187 Roma
Tel: +39 06 83369044 - Fax: +39 06 83369045
N. Verde: 800 912 837
[email protected] - www.mfacility.biz
P. IVA/C. F.: 10 166 651 009 - Rea: RM 1214468
Direttore Responsabile: Franco Fazio
Direttore Editoriale: Alessandro Pignatelli
Amministratore: Marco Panzironi
Comunicazione: Patrick Fazio
Grafica: Daniele Paternò
Stampa: Tipografia Ostiense srl
Via P. Matteucci, 106 C - 00154 Roma
Luogo di pubblicazione: Roma
Aut. Trib. Roma 280/2014 del 31.12.2014
Poste Italiane SpA: Spedizione in Abb. Postale
D.L. 353/03 - 70% Roma Aut. C/RM/05 2015
Resp. Trattamento Dati: Marco Panzironi
Metromag sarà inviato gratuitamente a chi ne farà
richiesta, inviando autorizzazione al trattamento dati
(D.Lgs. 196/2003) all’indirizzo o tramite e-mail.
Hanno collaborato a questo numero:
Lucia Cappelletti, Fabrizio Cicchinelli, Raffaella
D’Andretta, Luca Famiani, Mohamed Kassem,
Orlando Mancini, Paolo Morbiato, Riccardo Panzironi,
Alessandro Pimpini, Riccardo Ricciardi, Sara Rodilosso,
Marco Sanchini, Dario Tarsia, Bruno Tucci.
Ma se a tutto ciò aggiungiamo che l’italiano è oggi la terza lingua studiata nel mondo, non
possiamo non considerare che - pur indulgendo al nostro gioco preferito dello sfascio - sarebbe bene che nel gioco si aggiungesse anche un pò di pratica dell’amor proprio, dell’orgoglio
italiano, non foss’altro - anche senza ricordare Dante Alighieri - perché Carducci, Deledda,
Pirandello, Quasimodo, Montale, Fo, ben 6 Premi Nobel per la letteratura, sono Italiani e in
lingua italiana.
[email protected]
Relazioni sindacali
# 4 Metromag
Relazioni sindacali
Metromag # 5
SINDACATI & DATORI:
RICONOSCERSI
e VALORIZZARSI
I Contratti Collettivi Nazionali del Lavoro sono “bibbia”
per i lavoratori e “arma” per le organizzazioni sindacali.
esigenze della aziende.
di poteri. Abbiamo assistito increduli: alla
arrivare a qualunque decisione che coin-
Credo dunque che sia proprio qui il fulcro
spaccatura della triplice sindacale, alla
volga organizzazioni sindacali, imprese e
della questione, nell’avvicinare due mon-
firma del primo contratto specifico del
lavoratori. Questo perché, se è vero che la
di che faziosamente ed ideologicamente
settore, alla immediata successiva ratifica
contrattualistica è la bibbia dei lavorato-
sono stati tenuti troppo lontani e che
per rappresaglia di un altro CCNL paral-
ri, è altrettanto vero che non lo è affatto
invece in anni passati avevano vissuto
lelo votato al ribasso e collegato al con-
per i Giudici del Lavoro, i quali spesso uti-
la bellezza del riconoscersi e del valoriz-
tratto della Vigilanza Privata. Insomma
lizzano i testi contrattuali per poi piegarli
zarsi gli uni negli altri, riconoscendosi
una vera bagarre atta per lo più a cam-
alle più fantasiose e ondivaghe interpre-
Nel nostro settore l’analisi diventa più
meriti ed oneri nell’ottica di una crescita
biare affinché nulla cambiasse. Da parte
tazioni, gettando un consolidato senso
complessa arricchendosi di tutte quelle
comune sia in termini economici che in
nostra l’intento è stato sempre lo stesso,
di incertezza del giudizio e della giustizia
particolarità ed anomalie che rappresen-
termini sociali. Di altro tenore invece è la
ispirato al principio di rispetto e ricono-
su ogni causa che vede un lavoratore ed
tano le peculiarità del comparto Servizi.
parte delle relazioni che riguarda i con-
scimento delle realtà sindacali, quello di
una azienda l’uno contro l’altro di fronte
D. Il mondo del Sindacato è quanto di
Questo, vedovo ma non in lutto della Vi-
tratti collettivi di lavoro nazionali, croce
semplificare la contrattualistica riducen-
ad una corte.
più variegato possa esservi nel mon-
gilanza Privata ha faticosamente trovato
e delizia delle organizzazioni sindacali ed
do il numero di testi per settore e creare
Ritorniamo così al punto di partenza, con
do delle relazioni sociali e dell’econo-
una sua identità ben precisa, cosa che,
anch’essi al centro delle mire riformiste
un testo moderno e strettamente aderen-
l’affermazione che parlare dei rapporti
mia; e certamente non può dirsi che
seppur non ancora digerita da tutte le
del Premier Renzi.
te alle richieste ed alle necessità precipue
sindacali in maniera completa ed esau-
la politica del sindacato possa essere
sigle che rappresentano i lavoratori, ha
del comparto, aiutando gli operatori e
stiva significa prendere in esame l’intero
univoca in qualsivoglia segmento e
comportato una filiera tutta nuova e spe-
riconoscendo in maniera adeguata i circa
sistema del lavoro, la sua strutturazione e
comparto del lavoro.
cifica delle Relazioni tra parte Datoriale e
D. Altro portato del pluralismo è
90.000 impiegati che lo animano.
le sue malattie croniche.
Al tempo stesso in mondo dei datori
Sindacati.
indubbiamente la “non unità” del-
Oggi portare avanti le relazioni sindaca-
di lavoro presenta sfaccettature di-
Una tale evoluzione che di per sé rap-
la organizzazioni sindacali che pur
li è un arduo compito, diverso per ogni
verse sia in funzione del posiziona-
presenta un terremoto nell’ancien regi-
essendo indicata dalla mediologia
D. La nostra testata ha dedicato, nei
azienda, per ogni operatore, per ogni si-
mento di settore, sia della tipologia
me sindacale è resa ancor più scomoda
corrente quale “triplice sindacale”, fa-
suoi contenuti redazionali, spazio si-
gla sindacale e persino per ogni delega-
di bene o servizio prodotto.
e quindi avversata anche alla luce della
cendo pensare ad una usuale unità di
gnificativo ai problemi della giustizia
to sindacale. Si tratta di trovare il giusto
Quali gli aspetti e le problematiche
attuale situazione congiunturale e poli-
intenti, di norma percorre binari ben
correlati al mondo del lavoro.
compromesso tra le richieste sindacali,
collegate al rapporto Sindacati/Datori
tica, che vorrebbe rovesciare il totem del
divergenti.
Per entrare ancora di più nel detta-
le necessità aziendali e le ipotesi di un
di lavoro del settore servizi/vigilanza
sindacato in tutte le sue espressioni, par-
Quale è la linea di condotta della “tri-
glio, quali gli orientamenti della giu-
eventuale chiamata in giudizio in merito,
privata?
tendo ad esempio dal tanto chiacchierato
plice” relativamente al Vs. comparto?
stizia nei confronti delle tematiche
confidando sempre (lo dico a titolo per-
sindacali?
sonale) nella professionalità e nella cor-
Intervista a
Luca Famiani*
Luca Famiani, 1983, é Segretario Generale dell’Associazione PiùServizi, organismo rappresentativo
datoriale dei Servizi Fiduciari e della Vigilanza, firmataria dello specifico CCNL di settore.
è attualmente membro del Consiglio Direttivo
dell’Ente Bilaterale Nazionale dei Servizi Ausiliari
Fiduciari ed Integrati (EBINSAFI) e del Fondo di Assistenza Sanitaria dei Servizi Integrati (FONDO ASSI).
Durante gli studi alla facoltà di Scienze Politiche,
è stato eletto Consigliere di Facoltà per il biennio
2003-2005.
Ha frequentato negli Stati Uniti scuole certificate di
Lingua Inglese. Nell’ambito delle attività aziendali,
nella cooperazione sociale,prima di assumere i correnti incarichi rappresentativi, si é occupato, per 5
anni, principalmente dei bandi di gara e delle Relazioni istituzionali.
Articolo 18.
R. La riflessione sull’utilità e sulle meto-
Sarebbe però un errore grande a mio av-
R. Parliamoci chiaro. I CCNL rappresen-
dologie delle relazioni sindacali assume
viso non riconoscere il grande lavoro che
tano da un lato la bibbia dei lavoratori e
R. La prima risposta potrebbe essere:
non adottano la stessa cura che hanno
in questi tempi un valore diverso, tale da
le OO.SS. svolgono in termini di rappre-
dall’altro un’arma carica per le organizza-
cosa c’entra con i sindacati l’assetto della
nel controllare quanto dovuto dalla so-
avvicinare ogni iscritto più alla catego-
sentatività e di efficacia nell’intervenire
zioni sindacali.
giustizia? In effetti, un bel nulla. Ma, per
cietà rispetto a quanto richiesto per lo
ria della filosofia politica che alla mera
in situazioni di crisi o difficoltà, sapendo
Nel nostro settore su questo tema si è assi-
lasciare un pò di amaro in bocca si può
svolgimento delle mansioni per le quali
descrizione ed analisi della situazione
agire in molti casi con ragionevolezza av-
stito ad un vero e proprio scontro genera-
anche argomentare in proposito poiché è
sono retribuiti. • ©
giuslavoristica.
vicinando le necessità dei lavoratori alle
zionale, politico economico e non ultimo
un costante elemento da considerare per
rettezza dei lavoratori che, capita spesso,
Religioni
# 6 Metromag
Religioni di Pace,
Religioni per l'Umanità
“Possiamo avere diverse religioni, lingue
diverse , colore di pelle diverso ma tutti noi
apparteniamo alla stessa razza umana.”
di Mohamed Kassem
Nei momenti in cui vengono aggrediti l’umanità e i principi di fede e
di libertà, in cui la parte giusta della società, anche attraverso il proprio credo religioso, contribuisce alla serenità civile, al progresso e
alla convivenza fra popoli, etnie, fedi e opinioni, é dovere di tutti dare
spazi e opportunità alla libera circolazione del pensiero.
Metromag è felice di ospitare e condividere il “pezzo” di Mohamed
Prima di esporre questo argomento, desidero presentarmi. Sono
un cittadino libanese musulmano che vive all’estero, precisamente in Italia, e la diversità religiosa fa parte della mia vita quotidiana.
Il Libano!! è un piccolo paese arabo del medio oriente.
Un area di 10.000 km2 spalmata sulla costa del Mar Mediterraneo.
Si compone di una popolazione approssimativamente di 4 milioni
di abitanti, anche se la mancanza di statistiche ufficiali non consente di avere un dato preciso (ma questa è un’altra storia).
Kassem che, con civiltà e compenetrazione di valori, ha voluto apportare il suo contributo, sereno e fraterno, a chi crede nella tolleranza,
nell’eguaglianza, nella pari dignità sociale delle persone “senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche,
di condizioni personali e sociali”, nella garanzia dei “diritti inviolabili
dell’uomo, sia come singolo, sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità” (artt. 3 e 2 della Costituzione della Repubblica
Italiana).
Religioni
Metromag # 7
Nonostante il numero esiguo della sua
l’umanità che danno a tutto l’Islam una
popolazione, il Libano è il paese più di-
cattiva fama.
“L’Induismo era rappresentato da Ghan-
versificato del medio oriente, forse an-
Sfogliando il libro della storia, anche
di e dal fanatico che l’ha assassinato.”
che del mondo, laddove è stato ed è pos-
quella recente del XX secolo, La religione
La caricatura dell’Islam come religione
sibile far coesistere le diverse comunità
Islamica non può essere additata come
violenta ed intollerante è irragionevole e
etnico-religioso: Islamismo (Sciiti, Sun-
unica religione sanguinaria, e lo sguardo
non ammissibile.
niti, Alawiti, e Drusi), Cristianesimo (Cat-
volge a fatti atroci commessi da Cristia-
Ricordiamoci che chi è in piedi a combat-
tolici, Ortodossi, Maroniti e Protestanti),
nesimo – Buddismo – Comunismo – Na-
tere contro quei fanatici, terroristi e falsi
L’Ebraismo e altre piccole minoranze di
zismo - Induismo – etc fissando il record
musulmani sono prima di tutto gli stessi
Armeni e Curdi.
di sterminio di massa.
Musulmani.
Un paese cosi piccolo come perimetro
ma abbastanza grande per brillare come
unico esempio della diversità religiosa.
Permettetemi di specificare che il mio
ruolo non è spiegare il significato dell’I-
Tutte le religioni
hanno subito martirî e
persecuzioni
slam o contraddire le altre religioni, poi-
neralizzare verso qualsiasi fede.
è da denunciare la brutalità, il sessismo,
l’intolleranza e la criminalità, ma non
possiamo confondere tali episodi con
tutto l’Islam. Cerchiamo di non nutrire il
bigottismo islamofobo evidenziandone
solo errori e trascurando la diversità di
ché questi argomenti vanno oltre le mie
(è vero che il Corano ha passaggi di vio-
una religione con 1,6 miliardi di fedeli, di
capacità, ma evidenziare cose date per
lenza ma cosi fu per la Bibbia e per il Tal-
cui molti sono i precursori di tolleranza,
scontato. Oggi il mondo islamico com-
mud.)
modernità e sostenitori dei diritti umani.
prende un ceppo che è sproporzionato,
Queste persecuzioni non hanno reli-
La grande frattura non è tra le fedi ma tra
intollerante ed oppressivo.
gione e non distinguono tra Cattolici,
i fanatici intolleranti estremisti di ogni
Barbari dello Stato Islamico citano la loro
Ortodossi, Protestanti, Sciiti, Sunniti,
tradizione e religione. “L’Islam insegna la
fede come baluardo del loro comporta-
Yazidi o Atei.
tolleranza, non l’odio; la fratellanza uni-
mento mostruoso. Oggi più che mai as-
Il mondo Islamico é vasto e variegato.
versale, non inimicizia; la pace e non la
sistiamo a decapitazioni e crimini contro
Dobbiamo prestare attenzione a non ge-
violenza”. • ©
www.lgaitalia.it
BRASILE:
GEOGRAFIA
DI UNa realtà
che conquista
Economia e Finanza di livello e primato
mondiali, per potenzialità del mercato
interno e per capacità di attrazione degli
investimenti esteri.
di Dario Tarsia
Brasile: diverse opportunità per le azien-
Tuttavia, sono le complessità burocra-
Grande attenzione è dedicata anche al
de italiane, grazie ad un mix vincente di
tiche, alcune rigidità del mercato del
miglioramento delle città, sia nelle gran-
fattori, quali il comune retaggio cultu-
lavoro ed i tempi di realizzazione degli
di e storiche metropoli (San Paolo, Rio de
rale, gli storici legami economico‐com-
investimenti a “raffreddare” l’entusiasmo
Janeiro, Brasilia) sia nelle zone che hanno
merciali e per l’apprezzato alto livello
delle aziende italiane e degli operatori
visto una rapida crescita economico‐so-
di qualità, affidabilità e innovazione che
economico‐finanziari verso le opportu-
ciale negli ultimi anni (come nel caso
l’export italiano è in grado di offrire in di-
nità offerte dal vasto e crescente merca-
dell’area nord‐orientale).
versi settori.
to brasiliano.
Le previsioni positive circa la stabilità po-
Le autorità brasiliane, se da un lato con-
litica e macro economica del Paese per i
tinuano a mantenere un atteggiamento
prossimi anni e la rapida evoluzione del
protezionista nei confronti della produ-
contesto socio‐economico interno rap-
zione manifatturiera interna, sono sem-
presentano fattori da non sottovalutare,
pre più impegnate a limitare gli ostacoli
che rafforzano l’attrattività del Brasile in
allo sviluppo delle attività economiche
termini di sviluppo del business, sia a
e ad attirare investimenti dall’estero in
livello di interscambio commerciale che
ogni settore.
di potenzialità per l’ampliamento degli
Ancora limitanti ma in rapida evoluzione
investimenti diretti esteri.
Atteggiamento
protezionista, ma
con forte apertura a
capitali e risorse estere
Servizi e pronto intervento per la famiglia e l’azienda
Pulizia, giardinaggio, disinfestazione, facchinaggio e traslochi.
Le recenti evoluzioni in campo demo-
e crescita sono gli aspetti legati alla logi-
grafico e del potere d’acquisto in Brasi-
stica ed alla distribuzione.
le stanno portando sul mercato milioni
Il governo brasiliano sta compiendo un
di nuovi consumatori, particolarmente
notevole sforzo di ammodernamento
attratti da trend e tendenze provenien-
della propria rete infrastrutturale, con
Politiche di incentivo
per il segmento industriale
che guarda all’ingegno
delle imprese italiane
ti dal continente europeo e sensibili al
ingenti risorse finanziarie messe a dispo-
richiamo del fascino del design italiano.
sizione per i prossimi anni.
Il commercio verso il Brasile risente an-
Ciò non riguarda solo il settore dei tra-
cora di diversi fattori potenzialmente
sporti, con l’ampliamento o la creazione
limitanti, come le barriere doganali, che
di porti, aeroporti, ferrovie e reti stradali,
Gli Stati come São Paulo e Minas Gerais
seppur diminuite negli ultimi anni, rap-
ma anche la distribuzione dell’energia e
sono le aree dotate di uno strutturato
presentano un vincolo significativo in
dei servizi utili allo sviluppo delle attività
tessuto industriale, una forza lavoro qua-
termini di costi e procedure.
economico‐commerciali.
lificata e una presenza sindacale conso-
Relazioni internazionali
# 10 Metromag
lidata. Tuttavia, tali mercati evidenziano
tive e commerciali diffuse su tutto il ter-
e numerosi incentivi all’investimento
segnali di saturazione, anche a livello
ritorio, si sono distinte per la qualità dei
diretto. Da un punto di vista di classifi-
logistico, che rendono impegnativa l’im-
prodotti e dei servizi offerti.
cazione settoriale, la presenza italiana si
plementazione di un piano di investi-
La distribuzione geografica delle impre-
concentra nel settore meccanico (23%
mento industriale.
delle imprese) e in quello automobilisti-
Gli Stati del nord-est, come Pernambuco
co (16%). Considerando le possibili mo-
e Bahia, e del centro-ovest, come Goiàs
e Distretto Federale, sebbene siano situati in aree geografiche e industriali più
periferiche, hanno avviato negli ultimi
Tecnologia e know-how,
i vantaggi competitivi
discriminanti
anni politiche di incentivo per rafforza-
dalità per mobilitare le proprie risorse
verso il Brasile, un’impresa può valutare
tra diverse opzioni, le quali possono essere implementate alternativamente o
come fasi successive di un processo di
re il proprio settore industriale e quindi
se riflette la storia economica del Brasile:
espansione strutturato.
offrono nuove opportunità per le no-
circa il 90% delle imprese si concentra
La scelta di realizzare un investimento
stre imprese. In Brasile si contano circa
nelle regioni sud e sud-est (il 50% solo
greenfield non è tanto legata alla dimen-
40 Grandi Gruppi italiani, tra i quali Fiat
nello Stato di San Paolo), caratterizza-
sione dell’impresa, ma piuttosto al fatto
Group, Pirelli, Finmeccanica, Telecom Ita-
te da un livello di sviluppo industriale
di detenere un vantaggio competitivo
lia, Azimut Benetti, Techint, Saipem, Enel,
consolidato. Si segnala un’attenzione
in termini di tecnologia e/o know how
Mossi&Ghisolfi, Impregilo, Atlantia, Mai-
crescente verso le regioni del nord-est
rispetto al mercato di riferimento o alla
re Tecnimont, Maccaferri, Prysmian.
(ad esempio, lo Stato di Pernambuco), a
possibilità di creare dal nulla un distret-
È altresì presente un numero conside-
conferma del fatto che, sebbene tali aree
to industriale o entrare a far parte di un
revole di imprese di piccole e medie
siano relativamente meno sviluppate,
indotto già consolidato da parte di un
dimensioni che, con le loro filiali produt-
presentano tassi di crescita più elevati
grande gruppo. • ©
Esportazione
1. è una soluzione ancora molto praticata.
2. Non si rivela una scelta conveniente a causa degli elevati dazi all’ingresso di merci sul
mercato brasiliano.
3. Richiede un’analisi accurata degli aspetti fiscali, logistici e della concorrenza.
Accordi commerciali - Joint Ventures
1. è la soluzione meno onerosa e, al contempo, meno rischiosa per intraprendere un
business.
2. è consigliabile, per lo meno in una fase preliminare, per conoscere il mercato e l’impresa partner.
3. Può essere considerata come step iniziale a
una business combination o acquisizione.
Fusioni e Acquisizioni (M&A)
1. Poco utiilizzata dalle aziende italiane, al
contrario di altre europee e americane: il
successo dipende dalla stima corretta di
parametri chiave, due diligence e capacità
di implementazione di sinergie; differenze
culturali e di gestione possono avere impatto sulla redditività.
2. Permette di garantire immediatamente una
partecipazione di mercato, una struttura
operativa e funzionale, accelerando la curva di crescita. Può costituire l’unica soluzione in caso di alte barriere all’entrata.
Investimento greenfield
1. Si tratta di creare da zero uno stabilimento
produttivo o una filiale commerciale in loco.
2. è evidente una crescita tendenziale di questo tipo di operazioni, utilizzato spesso per
grandi investimenti o quando non esistono
alternative di M&A e JV.
Relazioni internazionali
Stato
San Paolo
Rio de Janeiro
Metromag # 11
Popolazione
(mln di abitanti)
Pil pro capite
(miglialia di US$)
tasso di crescita
% del PIL (2003-12)
16
15
3,56
41,3
18
Minas Gerais
19,6
Santa Catarina
6,3
14
Espirito Santo
3,5
15
5,89
3,5
10
4,18
2,5
11
4,6
Bahia
Pernambuco
Parà
Amazonas
Maranhão
Mato Grosso do Sul
14
8,8
7,6
6,6
11
3,86
4,6
7
2,43
7
4,2
6
4
2,75
4,8
4,48
Ottimizzazione
# 12 Metromag
Elogio
della
farfalla
personale un nuovo concetto di organiz-
2) Abbandonare l’agenda, completa-
zazione del tempo. La domanda è: oggi
mente, ed iniziare la giornata semplice-
questi sistemi funzionano ancora? Per un
mente con delle liste con delle cose da
periodo di tempo ed al fine di verificare
fare ed affrontare la giornata così, all’im-
quanto un sistema di pianificazione tra-
pronta. Mutuando un’espressione delle
dizionale sia ancora efficace, ho cancel-
arti marziali, la cui filosofia alla base ha
lato in maniera visibile tutti gli appunta-
prodotto pagine di riflessioni bellissime
menti e gli impegni pianificati, in modo
sul tempo, si dice: Avere una mente «flu-
“La farfalla non conta mesi
ma momenti, e ha tempo
a sufficienza”.
che fossero evidenti le modifiche. Il risul-
ida come l’acqua».
tato è stato un disastro: solo poche cose
Stesso concetto utilizzato da David Al-
erano ancora nella loro posizione origi-
len, uno dei guru dell’organizzazione
naria. Pianificare la giornata, oggi, anche
personale con il suo “detto, fatto!” (Lo
in ragione della velocità che l’utilizzo
ammetto, ho letto anche quello)…
di Orlando Mancini
della mail prima e della condivisione poi
Quella che mi sembra un’ulteriore con-
(dropbox, evernote, e cloud in genere)
ferma di queste riflessioni è il momento
Mi occupo di “business” da diversi anni.
Prima in uno studio professionale, ora
dall’altra parte della scrivania, in azienda. Nel corso del tempo ho ricoperto
diversi ruoli in società molto importanti
e prestigiose.
giunto alla conclusione che l’unica risorsa che meriti tutta la mia attenzione
è il tempo. Romano Battaglia, ha scritto
che “Il tempo è come un fiocco di neve,
scompare mentre cerchiamo di decidere
che cosa farne”. Non puoi averne di più,
non puoi allungare le giornate senza
che questo influisca sulla tua salute, non
puoi fermarlo. Qualche volta desideri anche che scorra più veloce, ma anche questo non puoi ottenerlo volontariamente
anche se qualche volta accade. Le uniche
due cose produttive che puoi farci è: Vi-
"FULLY TESTED", DOCK CONNECTOR, ANTENNA DATI/WIFI,
FOTOCAMERA.
INTERVENTI LAVAGGIO E SANIFICAZIONE, RIPARAZIONE CHIP AUDIO,
SOSTITUZIONE LCD RETINA TASTI MUTO E VOLUME, TASTO
ACCENSIONE, TELAIO, CICALINO AUDIO, SENSORE DI PROSSIMITÀ.
stesso in cui ho scritto queste brevi con-
Ma è possibile
“organizzare l’efficienza”...
oggi?
Come tutti quelli che hanno avuto un
percorso professionale come il mio, sono
SOSTITUZIONI BOTTONE HOME, SCHERMO TOUCH, BATTERIA
siderazioni: mi ero segnato in agenda di
farlo ieri sera a casa, dopo aver messo a
letto mio figlio ed invece mi trovo a scriverlo in ufficio, a ridosso di un collegio
sindacale, perché ieri sera ho lavorato
su un’altra cosa, non programmata fino
comportano, mi sembra essere qualcosa
a notte fonda.
di improponibile. Pertanto come essere
Rabindranath Tagore, poeta, dramma-
efficienti oggi?
turgo, scrittore e filosofo indiano ha
La risposta non c’è l’ho, non l’ho ancora
scritto: “La farfalla non conta mesi ma
trovata, se dovessi riuscirci anch’io mi
momenti, e ha tempo a sufficienza”.
inserirò nel lungo elenco di coloro che
In barba alla pianificazione. • ©
ASSISTENZA E
I
RIPARAZION
PLE
P
A
I
T
T
O
D
O
R
P
hanno scritto in questa materia, ma due
riflessioni mi continuano a balenare nella mente:
1) Con l’attuale sistema lavorativo non
è più possibile essere efficienti se non a
scapito della propria salute;
“Il tempo è come un fiocco di neve,
scompare mentre cerchiamo di decidere che cosa farne”
(Romano Battaglia)
Chi ha tempo, perda tempo!
verlo e Gestirlo.
Sul primo argomento si potrebbero scrivere fiumi di parole, cosa che peraltro è
stato spesso fatto. Sul gestirlo, anche ed
anche in questo caso sono stati scritti
moltissimi libri, pieni di consigli, indicazioni e strumenti. Come tutti quelli che
hanno avuto un percorso professionale
come il mio, ho speso migliaia di euro in
agende, con diversi gradi di tecnologia
insita, libri di time management e speso
ore in pianificazione. Nella maggior parte dei casi, questi sistemi sono piuttosto
datati: l’agenda quo vadis, una delle più
utilizzate, è un sistema del 1952, quando Il dottor Francis Georges Beltrami, di
professione medico, creò per il suo uso
Siamo alla Stazione Ferroviaria
di PADOVA
Tel. 049 8364081
Fisco
# 14 Metromag
Split payment:
pro e contro
nistrazione non alla data di emissione ma
Una delle principali misure di contrasto
all’evasione in materia di IVA contenute nella
Legge di Stabilità 2015 è il meccanismo del
cosiddetto Split Payment.
alla data dell’incasso); dall’altro genera una
... e io pago!
riduzione di liquidità che potrebbe influire
di Marco Sanchini
sulla sopravvivenza di tante piccole azien-
Nello scorso febbraio il Presidente Raffaele Squitieri ha inaugurato l’an-
de.
no giudiziario 2015 della Corte dei Conti con la relazione sull’attività del
Se poi considerassimo il caso di aziende
2014. Seguire il lavoro e l’impegno della Corte è fonte di conoscenza
effettuanti operazioni in via principale o
degli sprechi e delle malefatte del Paese ad opera dei nostri politici,
esclusiva con la Pubblica Amministrazio-
poiché la Corte dei Conti fornisce i dati reali che non si vorrebbe arrivas-
ne, si avrebbe il paradosso in cui l’azienda
sero all’attenzione degli italiani. Uno dei fatti annosi, discussi e oggetto
da debitrice diventerebbe creditrice dello
dei principali talk-show televisivi, è la piaga dei vitalizi che, stranamente,
Stato (avendo a sua volta corrisposto l’Iva
anziché ridursi, non foss’altro che per cessazione naturale dei benefi-
ai propri fornitori) il che potrebbe, con l’at-
ciati, sono segnalati, dalla Corte dei Conti, in aumento. Nel “Belpaese”,
tuale tempistica prevista per i rimborsi IVA
una pletora di “politici di professione” - oltre centoquarantamila soggetti
(seppur facilitata come previsto dall’art.
eletti in Europa, al Parlamento, nelle istituzioni periferiche - ci costano
8 del D.M. 23.01.2015 col quale si è prov-
all’incirca due miliardi di euro e la cifra considerata, per come già detto,
veduto a inserire i soggetti in questione
segue un trend dannosamente ascendente : nel 2013, certificato dalla
tra coloro cui spetta il rimborso IVA in via
Corte dei Conti, 143.936 i “politici di professione”, 144.591 nel 2014, 655
prioritaria) ad avere “tanti crediti e pochi
in più, un numero esuberante che ricorda quasi che, anziché abolire, o
liquidi”.
ridurre, il Senato, si sia provveduto a istituire un’altra Camera, ancora
più numerosa di quella dei Deputati (630). E, se poi si volesse trovare
L’art. 1 co. 629 della Legge n. 190/2014
IVA periodica.
2) In ciascun giorno del mese, con un
ha inserito nel D.P.R. 633/1972 il nuo-
Da un punto di vista pratico, va in primo
distinto versamento dell’ IVA dovuta,
In caso di volumi d’affari elevati con le
un emblema, una per tutte, ecco la sanguisuga Sicilia. Come si rileva
vo articolo 17–ter con il quale viene
luogo chiarito cosa va indicato in fattura
considerando tutte le fatture per le
Pubbliche Amministrazioni, che portino
dall’inaugurazione dell’anno giudiziario della Corte dei Conti di Palermo,
introdotto un particolare meccanismo
e, successivamente, procedere ad iden-
quali l’imposta è divenuta esigibile in
ad avere eccedenze di credito superiori
e dalla relazione annuale del procuratore facente funzioni, Giuseppe
di assolvimento dell’Iva per le ope-
tificare le relative registrazioni contabili.
tale giorno;
a euro 700.000,00, si dovrà fare i conti
Aloisio, vi è un elenco infinito di sperperi e abusi della politica isolana.
razioni effettuate nei confronti della
In merito al primo aspetto, nella fattura,
3) Entro il giorno 16 di ciascun mese, con
con il limite annuale di compensazione.
Le condanne per danno erariale sfiorano i 40 milioni di euro, un gioco al
Pubblica Amministrazione, Stato o
relativa ad operazioni effettuate a par-
un versamento cumulativo dell’ IVA do-
Enti pubblici.
tire dal 1° gennaio 2015, andrà indicato
vuta, considerando tutte le fatture per le
Per quanto riguarda il limite annuale di
casi di indagine seguono la medesima logica del trend ascendente.
che l’IVA non verrà mai incassata dal ce-
quali l’imposta è divenuta esigibile nel
compensazione si ricorda che l’art. 9 D.L.
E se di un emblema di protesta pacifica vogliamo dotarci, ecco che ci
Tale meccanismo, creato per evitare l’e-
dente ai sensi dell’art. 17 –ter del D.P.R.
mese precedente, le amministrazioni
35/2013, a decorrere dal 2014, ha aumen-
soccorre il Principe De Curtis, in una sua interpretazione... carica ed
vasione fiscale, determina, nei casi di
633/1972 (split payment).
in alternativa potranno accantonare le
tato da € 516.456,90 a € 700.000,00 il limite
espressiva sul soggetto destinato a pagare!
rapporti con la P.A. (ritenuta più affida-
Tale IVA andrà stornata dal totale della
somme entro il 31 marzo e poi procede-
di crediti fiscali e contributivi che possono
bile), che sia quest’ultima a versare all’E-
fattura.
re al versamento dell’imposta entro il 16
essere compensati mediante modello F24.
aprile data entro cui il meccanismo do-
A tal fine è stato stabilito che la dichiarazio-
rario l’IVA dovuta in qualità di cliente al
raddoppio rispetto al 2013, e anche le condanne raddoppiano, e i nuovi
posto del fornitore .
Ad esempio, se l’impresa emette fattu-
vrebbe essere a pieno regime.
ne iva andrà presentata in via autonoma
I fornitori delle Pubbliche Amministra-
ra di 10.000,00 euro + IVA 22%, questa
Vista la scarsa chiarezza su quali siano
entro il 28 febbraio e gli eventuali rimborsi
zioni, nel dettaglio, devono emettere re-
dovrà indicare:
i soggetti interessati da tale provvedi-
richiesti in sede di dichiarazione saranno
golare fattura rispettando le indicazioni
• che l’IVA di euro 2.200,00 sarà versa-
mento, ai “poveri contribuenti”, come
erogati entro 3 mesi dalla presentazione
prescritte dall’art. 21, D.P.R. n. 633/1972
ta dal committente ai sensi dell’artico-
confermato con la circolare A/E 1/E del
della stessa.
e apponendo la dicitura “scissione dei
lo 17-ter D.P.R. 633/72;
09/02/2015, è stato concesso un periodo
Con l’intervento del Decreto Millepro-
pagamenti” sulla stessa, devono registra-
• il totale fattura per euro 12.200
transitorio compreso tra il 01/01/2015
roghe si cerca di intervenire a monte del
re la fattura secondo gli ordinari termini
(10.000,00 + 2.200,00);
e il 08/02/2015 nel quale eventuali fat-
problema, anticipando ai soggetti che sti-
indicati dagli articoli 23 e 24 de D.P.R. n.
• come netto da pagare, euro
turazioni errate non saranno soggette a
pulano appalti pubblici un quota del 20%
633/1972, non devono computare come
10.000,00.
sanzioni. In realtà la valutazione di tale
del corrispettivo totale e non il 10% come
meccanismo, sopra descritto, se da un
precedentemente previsto, per aiutare le
IVA addebito l’imposta indicata nella fattura, la quale non parteciperà alla liqui-
Il versamento da parte della P.A. dell’im-
lato permette alle aziende di evitare il
imprese a prevenire problemi finanziari.
dazione periodica; pertanto dovranno
posta può essere effettuato secondo tre
problema del versamento dell’IVA do-
Per le fatture emesse nel 2014 ma non an-
gestire con particolare attenzione le sud-
diverse modalità:
vuta su dette operazioni, poiché trasfe-
cora incassate al 1°gennaio 2015 si segui-
dette operazioni, tenendo conto che la
1) Con un distinto versamento dell’ IVA
rito al cliente (che ricordiamo essere già
rà ancora il vecchio regime (l’Iva a debito
relativa IVA va annotata nel registro ven-
dovuta per ciascuna fattura la cui impo-
stato concesso, rendendo esigibile l’IVA
viene incassata dal fornitore e ricade nella
dite, ma non concorrerà alla liquidazione
sta è divenuta esigibile;
sulle fatture emesse alla Pubblica Ammi-
liquidazione periodica). • ©
è la casta, bellezza !
# 16 Metromag
D. Lgs. 81/2008
per l'effettivo
miglioramento
di sicurezza
e condizioni
di lavoro
di Fabrizio Cicchinelli
Il D.Lgs 81/2008, o anche Testo Unico in materia di Salute e Sicurezza sul lavoro (TUSL), in attuazione dell’articolo 1 della legge 3 agosto 2007 n. 123 ha riformato, riunito ed armonizzato, molte disposizioni dettate da
numerose precedenti normative in materia di sicurezza e salute nei luoghi di lavoro al fine di adeguare la
struttura normativa all’evolversi della tecnica e del sistema di organizzazione lavorativa.
Ripercorrendo la storia, il Testo Unico sulla sicurezza ha sostituito il precedente D.Lgs 626/94, introdotto in
Italia nel 1994 per regolamentare la sicurezza sui luoghi di lavoro.
Spesso è stato impropriamente definito “legge 626”, mentre il provvedimento aveva la forma di un decreto
legislativo (D.Lgs.19 settembre 1994 n. 626); esso si caratterizzava per una forte attenzione ai luoghi di
lavoro ed alle caratteristiche dei rischi strutturali, ma era carente negli aspetti formativi della persona e
nell’impostare un sistema che non valutasse solo i rischi oggettivi del luogo di lavoro ma anche i rischi
soggettivi e i rischi legati all’organizzazione delle specifiche aziendali.
Storicamente la “legge 626” non fu la prima a regolamentare la sicurezza nei luoghi di lavoro ma superò
Sicurezza
Sicurezza
Metromag # 17
alcune leggi precedenti e in vigore sin
certificazione della valutazione dei rischi
sanzioni pecuniarie o della durata delle
dalla metà degli anni cinquanta, dando
con l’obbligo di adottare le procedure
pene detentive), ma anche sul piano del-
una linea applicativa alle normative e
standardizzate per le piccolissime impre-
la scelta dei tipi di sanzione (ad esempio
alle direttive CEE sulla sicurezza nei luo-
se, la revisione dei contenuti formativi
sostituzione della pena esclusiva con
ghi di lavoro pur non abrogandole, in
per tutte le figure previste dal decreto
pena alternativa), oltre all’attribuzione di
quanto essa non conteneva riferimenti e
(Accordo della conferenza Stato Regioni
nuove o diverse sanzioni.
specifiche tecniche.
che ha indicato i percorsi formativi speci-
In conclusione possiamo sicuramente
A seguire, il D.Lgs 81/2008 ha riordinato
fici per lavoratori, dirigenti e preposti), la
affermare che il D.Lgs 81/08 rappresen-
e coordinato la normativa precedente
rivalutazione della posizione del lavora-
ta un cambiamento strutturale nell’ap-
mediante la definizione dei titoli, conte-
tore autonomo.
proccio e nella gestione della sicurezza
nenti quelli che erano i principi generali
Altro elemento rivisitato è stato il regime
sul lavoro, che passa da un mero adem-
già introdotti nel D. Lgs 626 e la stesura
sanzionatorio, infatti il D. Lgs 81/2008,
pimento strutturale al concetto dina-
degli allegati che riportano invece de-
già fra l’altro corretto, ha introdotto va-
mico del management del processo,
scrizioni tecniche e specifiche.
riazioni non solo sul piano degli importi
dove l’impresa deve definire procedure
Tra le principali variazioni introdotte ri-
delle sanzioni penali ed amministrati-
strutturate, non solo per meri adempi-
spetto alla precedente struttura norma-
ve (in termini di riduzione o comunque
menti normativi ma per migliorare le
tiva spiccano il superamento dell’auto-
modifica dei minimi e massimi delle
condizioni di lavoro. • ©
# 18 Metromag
Made in Italy
Made in Italy
Metromag # 19
MADE AND DIED IN ITALY...
C'ERA UNA VOLTA LA PIZZA
Avviare una rubrica fissa che parli di
sul pianeta terra, oggetto di valutazione
Anzi..., era un’arte!
Made in Italy, comporta di aprire con un
di assaggiatori professionisti.
Tanto per avere un quadro delle situa-
bene emblematico.
è bene imparare a riconoscere quella
zione, nella maggior parte dei locali, già
Penso possa essere la pizza, con il suo
buona, poiché è spesso di bassa qualità.
dalla preparazione si evince che qualco-
Un prodotto, massima espressione
di artigianalità e creatività,
é diventato occasione
di danno per il consumatore
il Rosso del Pomodoro, invenzione del
di Alessandro Pignatelli
marchio indelebile del Tricolore: il Verde
del Basilico, il Bianco della Mozzarella,
cuoco Raffaele Esposito della pizzeria
Brandi, che la intitolò “Margherita”, in
onore e in occasione della visita della
Regina Margherita di Savoia a Napoli,
nel 1889. Pizza, un genere titolato Italia
che, assieme ad altri prodotti e aziende,
segna un’eccellenza per la quale Noi ita-
sa non va. Vediamo.
...eppure, la pizza italiana
è Patrimonio Unesco
dell’Umanità e
riconosciuta e garantita
dall’UE, quale specialità
tradizionale
liani eravamo e siamo ancora “titolari” di
Il forno di cottura dovrebbe essere
pulito ogni due infornate, perché lo
sporco accumulato viene assorbito dalla
crosta pizza, che poi noi mangiamo.
Il fumo del forno sprigiona idrocarburi
che la crosta assorbe ed è dannoso alla
salute.
Il cartone della pizza da asporto è di
tre tipi, quello di cellulosa bianco (l’unico legale), quello semi chimico o cartone
crediti verso il resto del mondo…
A questo proposito c’è da dire che non
ondulato e quello riciclato, ovvero grigio.
La pizza è il prodotto italiano più diffuso
vi è giustificazione alcuna perché essa sia
Quest’ultimo ha la particolarità di assor-
di bassa qualità: la differenza economica
bire residui di inchiostri che a loro volta
fra una pizza fatta con ingredienti genu-
impregnano la pizza che noi mangiamo.
ini, cotta in un forno curato, rispetto a
Sarebbe scontato dire che la pizza fatta
quella non genuina, condita con olio di
con ingredienti giusti e corretti faccia
colza, lievitata in solo un’ora, con farina
bene, ma ad un concetto cosi chiaro, si
piena di glutine e discutibili mozzarelle
oppone l’“elemento di disturbo italico”,
estere, potrebbe essere appena di 40
perché oltre a titolari del simbolo di arte,
centesimi!
cultura e storia, siamo grandi portatori
In tali casi è proprio da dire: C’era una
sani del virus della mediocrità, malattia
volta… la PIZZA ITALICA, in alternativa
che ci rende unici nel rovinare quanto
PIZZA NAPOLETANA o PIZZA TONDA,
di buono hanno saputo creare i nostri
riconosciuta come Patrimonio immate-
antenati, in generazioni che rischiano di
riale dell’Umanità dall’Unesco, nel 2011,
apparire migliori della nostra.
e già riconosciuta e garantita, nel 2010,
Dopo un viaggio culinario in varie città, è
dall’Unione Europea quale specialità
facile scoprire che da Napoli a Roma, da
tradizionale!
Essa è divenuta, nel giro di pochi anni
(anche a causa della globalizzazione),
un prodotto di consumo dal quale trarre
profitto in maniera selvaggia, poiché la
marginalità, già molto alta del prodotto,
è diventata l’unica vera mission del Piz-
Ristoratori poco
scrupolosi, per pochi
centesimi, deteriorano
immagine e qualità
zaiolo. E poco conta, nella valutazione
dell’imprenditore pizzaiolo, che la qua-
Milano a Venezia, da Firenze a Palermo,
lità deteriore della pizza possa nuocere
spesso la pizza non è digeribile e tal-
alla salute del cliente.
volta, può contenere elementi cancero-
A ciò contribuisce il fatto che “l’approc-
geni e il problema nasce fin dall’origine
cio artigianale” alla preparazione della
dell’impasto, perché la farina più usata
pizza, per ingordigia, si è trasformato
è la “00” anche detta “farina rinforza-
spesso in “approccio meccanico” poiché
ta”, un prodotto americano che man-
gli ingredienti, base della qualità, son
tiene in maniera ottimale l’impasto ed è
diventati ingranaggi di assemblaggio di
maggiormente elastica.
un pasto qualsiasi, quasi rancio di una
Ma è anche ad alto contenuto glicemi-
guerra di trincea.
co, il che aiuta a NON prevenire il can-
Ahimè...! Se consideriamo che la Pizza
cro con effetti collaterali quali gonfiore
è storia! è cultura, è territorialità e arte!
addominale e disfunzione dell’apparato
Made in Italy
# 20 Metromag
Made in Italy
Metromag # 21
digerente. Ma che importa, purché sia
quale dovrebbe essere il creatore di
La risposta prevalente é: No; quasi tutti
tra anche in altri fatti gestionali quali, per
debba essere il San Marzano, prodot-
comprata a filoni ed importata dalla Ger-
remunerativa, sino allo spasimo!
pizze), ha certamente una sua ricetta
non usano olio di oliva, ma gli altri; per-
esempio, che le oliere dei ristoranti non
to maggiormente nel foggiano, dove i
mania, perché costa meno! Commentare
L’olio. Andrebbe usato solo l’olio di
di olio, se dipinge ad olio, di acquerel-
ché costano meno. Quanto meno? Pochi
vengono spesso svuotate e pulite ma
campi stanno per essere abbandonati
serve a poco! O, forse, anche se appare
oliva, ma... per l’80% dei ristoratori olio
lo, se dipinge ad acquerello, di tempera
centesimi, che basterebbe caricarli sul
solo rabboccate, mischiandosi cosi con
perché noi italiani non compriamo più
espressione sconfortante da “Bar del-
di Girasole e olio d’Arachidi la fanno da
se dipinge a tempera e da innamorato
consumatore finale, o, ancor meglio, as-
olio, nel frattempo divenuto rancido, e
italiano: per miseri divari di pochi cen-
lo Sport”: Povera Italia! Ma se vogliamo
padroni e, a Firenze, sembra che spopoli
del suo talento e del suo lavoro, è as-
sorbirli in proprio, poiché non sono quei
quindi oltre all’olio rabboccato, sarà in-
tesimi, il prodotto più usato è Tomato
elevare il nostro lamento, citando Dante
l’olio di Sansa. Nella tabella sono illustra-
solutamente escluso che possa essere
pochi centesimi che determineranno
gerito anche quello rancido.
Paste, in arte il Concentrato, provenien-
Alighieri dal canto VI del Purgatorio: “Ahi
te le caratteristiche degli oli. è palese la
disponibile ad utilizzare dei surrogati.
l’arricchimento, anzi saranno causa del
Avevamo parlato in apertura di prodotto
te dalla benedetta CINA. La mozzarella?
serva Italia, di dolore ostello, nave senza
differenza tra il nostro olio di oliva e gli
La considerazione è volta a porgere una
depauperamento del prodotto e di no-
tricolore, dove due componenti di tale
Noi, inventori della bufala e fior di latte,
nocchiere in gran tempesta, non donna
altri.
domanda. In Italia, i creatori, cioè gli arti-
cumento del cliente.
cromia sono la mozzarella ed il pomo-
invece di valorizzare la terra, il contadi-
di province, ma bordello!” • ©
Il vero artista (che per sensibilità e ge-
giani, della pizza usano il famoso e per-
Ma purtroppo ciò è entrato a far parte
doro! Il disciplinare - ove ci fosse - preve-
no, anche in questo ci siamo venduti al
nuinità non differisce dall’artigiano,
fettamente strutturato olio di oliva?
della mentalità di pochezza che si riscon-
drebbe che il pomodoro per eccellenza
padrone germanico: la mozzarella viene
OLIO DI SANSA
parte le sanse esaurite e dall’altra una soluzione di olio in esano.
L’ olio di Sansa è un olio ottenuto dal taglio di olio di sansa di oliva
Per allontanare quest’ultimo si attua un processo di distillazione.
raffinato e di olio di oliva vergine diverso dal lampante: possiede
Il tempo che intercorre tra l’estrazione dell’olio di oliva con mez-
una acidità non superiore all’ 1%. La sansa è il residuo solido che
zi fisici e la lavorazione delle sanse residue con solventi chimici,
rimane dopo l’estrazione dell’olio. Dalle sanse è possibile estrarre
deve essere il più breve possibile.
modeste quantità d’olio per pressatura o mediante centrifugazio-
OLIO DI GIRASOLE
ne; l’’olio che se ne ricava è chiamato olio di sansa di oliva greg-
Viene prodotto a partire dai semi di girasole, ha un colore giallo
gio e non è commestibile. Mediante un processo di raffinazione
chiaro e viene impiegato soprattutto per la produzione di maio-
quest’olio viene purificato ottenendo un olio di sansa raffinato
nese e margarina. Non è molto adatto alle fritture perché instabi-
con acidità inferiore allo 0,5%. L’olio di sansa pronto per l’utiliz-
le alle alte temperature a causa delle alte concentrazioni di acido
zo è ottenuto mescolando l’olio di sansa raffinato con oli di oliva
linoleico; può essere invece usato a crudo senza problemi.
vergini diverso dall’olio lampante di acidità inferiore al 1.5%. Non
Presenta vitamina E, che protegge dalle patologie cardiovascola-
è previsto un minimo di oli vergini da addizionare. La composi-
ri, e grassi insaturi che aiutano a combattere il colesterolo cattivo
zione dell’olio di sansa è simile a quella dell’olio di oliva, rispetto
ed abbassano il tasso di trigliceridi nel sangue. Le alte concen-
al quale è più ricco di acido linoleico 9,5%-15,5% ed è presente
trazioni di acido linoleico però, a lungo andare, possono creare
acido elaidinico 0,2%, un isomero trans dell’acido oleico conte-
problemi al cuore e al fegato.
nuto anche nel burro e nella margarina. Anche per questo motivo
OLIO DI ARACHIDI
l’olio di sansa è un olio nettamente più scadente e meno benefico
Viene prodotto a partire dalla parte grassa dei semi di arachidi,
dell’olio di oliva. Di consistenza simile ad una pasta la sansa con-
ha un colore giallo paglierino e, come quello di girasole, è spesso
tiene ancora una certa percentuale di olio, che tuttavia non può
impiegato nella produzione di margarina e maionese. è forse il
più essere estratta per semplice spremitura. L’unica strada percor-
migliore, tra gli oli di semi, per le fritture, ma non solo. Infatti, non
ribile per estrarre questa quota, non irrisoria, di olio è il ricorso a
soltanto ha lo stesso potenziale dell’olio d’oliva sull’abbassamen-
mezzi chimici. La sansa viene miscelata ad un solvente selettivo
to del colesterolo cattivo nel sangue, ma ha anche un sapore mol-
per la componente lipidica chiamata esano che solubilizza l’olio
to più buono rispetto agli altri oli di semi. In pratica, è l’olio imme-
residuo. Segue una filtrazione, che consente di ottenere da una
diatamente successivo a quell’oliva nella classifica dei migliori oli.
# 22 Metromag
POTREBBE SALVARCI
LA BELLEZZA
Inestimabili valori culturali e patrimoni artistici,
che non hanno pari al mondo,
i nostri beni rifugio per esaltare il Pil del Paese,
eppure...
di Lucia Cappelletti
Beni Culturali
Beni Culturali
Beni culturali, paesaggio ma anche
scuola e ricerca scientifica.
Il leitmotiv che – da tempo immemore
– si sente ripetere fino allo sfinimento è
che, senza veri investimenti, la cultura
italiana muore. Ma i dati a nostra disposizione non sono affatto confortanti. Ultimi della classe in Europa.
A scriverlo, nero su bianco, il dipartimento per lo Sviluppo e la Coesione Economica della Presidenza del Consiglio che
ha messo sotto la lente di ingrandimento
le spese in ambito culturale nel periodo
compreso tra il 2000 e il 2011. Fino al
2009 nel Belpaese – definizione quantomeno ironica, vista la situazione – gli investimenti erano pari allo 0,9 % del Prodotto Interno Lordo. Ma nel 2011 questa,
già magra, cifra era scesa allo 0,6 % del
Pil. Praticamente dimezzata. Un trend
confermato anche negli anni successivi.
Nemmeno in Grecia, arrivata ad un passo dal default, il taglio è stato così netto.
Numeri che fanno impallidire, se messi a
confronto con gli altri 27 Paesi dell’Unio-
Metromag # 23
ne. Dove, in media, la spesa in cultura si
aggira tra l’1 e l’1,5 % del Pil, con punte
addirittura superiori in Danimarca, Slovenia, Paesi Bassi, Ungheria.
E, mentre in Italia solo l’8 % dei cittadini
partecipa ad attività culturali, in Scandinavia si sfiora il 43%. A risentire maggiormente dei tagli al settore sono le regioni
del Sud dove il già forte squilibrio con il
resto del Paese, nonostante i Fondi Co-
In Italia lo 0,6% del PIL
è dedicato alla cultura;
nei 27 Paesi dell’Unione,
in media, l’1 e l’1,5 %
munitari e quelli Strutturali, si fa di anno
in anno più grave. Cultura come riscatto,
cultura come “petrolio”.
A ben vedere, niente di più distante dalla
dura realtà restituita dalle cifre. Che fare,
dunque? Quali risorse trovare? E, soprattutto, come agire? Innanzitutto con una
riforma – vera – dei Beni Culturali. Che
non vada nella direzione, come quella
che sembra appena aver preso il Ministro Franceschini, di una spending review
camuffata da riorganizzazione. L’Italia, il
Belpaese appunto, non merita questo.
Gli accorpamenti previsti, la redistribuzione delle competenze delle Direzioni
Regionali dei Beni Culturali a favore
delle Soprintendenze non possono
andare di pari passo alla creazione ex
novo, e spesso incomprensibile, di poli
museali autonomi a livello contabile
ed amministrativo.
Non possono procedere parallelamente
all’aumento esponenziale delle poltrone
a livello centrale, con ben 12 direzioni generali al posto delle precedenti quattro.
Mentre il blocco del turn over dei funzionari territoriali fa registrare un’età media
di 57 anni. Nessuna riforma può essere
realmente efficace senza il rilancio delle
strutture pubbliche di tutela – le Soprintendenze, appunto – grazie alla selezione di giovani ben preparati attraverso
Beni culturali
concorsi, alla costante formazione del
personale già assunto, allo stanziamento
di risorse – pubbliche – adeguate. Sulle
quali innestare, magari, quelle private.
Anche con strumenti di agevolazione fiscale, come previsto dalla nuova norma
sul mecenatismo.
Tra il 1985 e il 2011:
oltre 15mila calamità
e quasi mille morti.
Un mecenatismo, come da tempo avviene negli Stati Uniti, che è donazione
senza contropartita economica. Ben
lontano dalle becere sponsorizzazioni
messe già in atto in Italia con pubblicitàmonstre sugli edifici storici in restauro –
due esempi su tutti: il Colosseo a Roma
e Piazza San Marco a Venezia – ma soprattutto con la folle presenza dei privati
nell’organizzazione delle mostre o nella
gestione interna museale. Un mecenatismo privato che, però, in Italia può
funzionare solo in presenza di ingenti
finanziamenti pubblici. Nel Paese che
ha il triste primato in Europa – terzo nel
mondo – per evasione fiscale, recuperare
anche solo una piccola parte dei miliardi
di tasse non pagate potrebbe essere la
soluzione alla cronica mancanza di risorse da investire in cultura o nella scuola.
Basta volerlo. Ma una riforma seria dei
Beni Culturali non può non tenere conto anche della tutela ambientale e paesaggistica. L’Italia non può permettersi
di chiudere gli occhi davanti al dissesto
idrogeologico che, ogni anno, costa allo
Stato 3,5 mld di euro. E che – secondo
un rapporto dell’Ance, l’associazione dei
costruttori – tra il 1985 e il 2011 ha fatto
registrare oltre 15mila calamità e quasi
mille morti. Nel Paese più fragile d’Europa, con il 10% del territorio a elevato
rischio idrogeologico, il 44% a elevato
rischio sismico, mezzo milione di frane
in movimento che incombono su centri
abitati, scuole e monumenti, la via da
seguire non è l’allentamento dei vincoli
paesaggistici – con la scusa di una semplificazione burocratica – come previsto
dallo Sblocca Italia appena varato.
Provvedimento nel quale per la manutenzione del territorio vengono stanziati
110 mln di euro, a fronte dei 4 mld destinati alle Grandi Opere. Per salvare – non
“sbloccare” – l’Italia, serve invece un atto
di coraggio.
Servono i tanto attesi Piani Paesaggistici,
coordinati tra Ministero e Regioni, come
previsto dal Codice dei Beni Culturali.
Un esempio virtuoso ma già contrasta-
to, anche da parte di molti enti locali, è
quello della Toscana. Dove – a dispetto
delle tante critiche che spesso celano
forti interessi di natura economica – si è
superato il concetto di sola tutela, concepita come parere dei funzionari che
rappresentano lo Stato.
Arrivando a codificare regole, trasparenti
e condivise, capaci di anticipare ed indirizzare correttamente i progetti urbanistici futuri, garantendo il buon governo
del paesaggio e delle sue trasformazioni.
Gli strumenti per una buona riforma del
10% del territorio a elevato
rischio idrogeologico, 44%
a elevato rischio sismico;
mezzo milione di frane
incombe su centri abitati,
scuole e monumenti.
settore, dunque, ci sono tutti. Per salvare
il patrimonio storico artistico di questo
Paese non servono vacue promesse, né
discussioni infinite.
Non immobilismo – vecchio vizio tutto
italiano, dietro il quale nascondersi – ma
capacità di rischiare. • ©
Beni culturali
Metromag # 25
Si parla di capacità e potenzialità del patrimonio architettonico, ambientale, artistico e culturale ad essere il nostro “oro antico”, un sistema
economico, con una sua definizione (accanto
ai termini di industria, commercio, terziario):
“bellezza”, per esempio.
La ”bellezza” potrebbe salvarci e sarebbe categoria da affiancare a industria, commercio,
terziario, ambiti dai quali derivare il nostro
PIL, il nostro petrolio.
E lo diciamo in maniera apparentemente qualunquistica, perché talvolta il non dire le cose
in maniera semplice fa apparire insormontabile
il problema. Sarebbe il primo passo, pensare
alla categoria economica della “bellezza”, meritoria di tutela non in astratto, o soltanto per
fatti edonistici, ma per la stessa ragione per cui
esistono industria, commercio, pesca e agricoltura, servizi. Leggi relative, investimenti, aiuti,
riordini normativi, incentivi servono a creare
PIL attraverso esportazioni, filiere e canali
corti, tutela dei prodotti della terra, salvaguardia del mare e della pesca, sostegno ai servizi.
Mettendo da parte false retoriche, la “bellezza”
sarebbe comparto produttivo (dopo primario,
secondario, terziario, verrebbe da dire “quaternario”), mirato sì ad offrire al mondo il “bello
dell’Italia”, ma votato sopratutto, attraverso
ciò, a non essere soltanto “l’arte per l’arte”,
ma bene capace di produrre “ricchezza per la
ricchezza”.
Ciò comporterà, nei piani del Paese, di affidare
al “bello dell’Italia”, come avviene nelle aziende, un “budget e target di fatturati” da raggiungere, con dei responsabili (che nelle aziende
si chiamano amministratori, direttori generali,
direttori marketing, direttori di produzione,
ecc., ma seri, produttivi, moderni, efficienti e
creativi).
Tale sistema, di carattere e stampo aziendale, programmerà la protezione del “bello”, da
insidie idrogeologiche, ignavia degli addetti, carenze organizzative, muffe degli scantinati che
logorano le opere d’arte, inquinamento dei mari
e delle coste, assenza di segnalazioni e guide
per far sapere, per esempio, che al Museo Regionale di Messina vi sono opere di Antonello
e Caravaggio.
Maturando tali “must”, il bello non sarà soltanto il bello, ma “strumenti e impianti”, che
al pari di strumenti e impianti di altri comparti
vengono aggrediti dal tempo e, se vogliamo che
proseguano, occorre manutenerli.
Con una differenza, che nei comparti industria,
commercio, agricoltura, pesca, servizi, cioè nel
primario, secondario, terziario, “strumenti e
impianti” invecchiano, si logorano, “scadono”,
vanno sostituiti, cioè rifatti investimenti e immobilizzi. Nella “bellezza”, l’intervento sarà
invece risolutivo, per sempre; il bene non ha scadenza, non va sostituito, non passa di moda,
non è obsolescente.
Una volta riportato al suo standard di splendore, continuerà a produrre, senza bisogno di
aggiornamenti tecnologici, ma semplicemente di
normale cura e attenzione. E la sua “mission”
sarà raggiungere “budget e target di fatturati”,
essere determinante per il PIL, quanto il PIL
apportato da Industria, Commercio, Agricoltura, Pesca, Terziario, perché questo Paese, oltre a ritrovare voglia di lavorare, deve ritrovare
la voglia di scoprire nuove fonti di ricchezza, a
cominciare da quelle palesi che abbiamo sotto il
naso da sempre.
Attualità
“Un bel nodo
di cravatta
è il primo
passo serio
nella vita”.
Metromag # 27
Uno “status symbol”, quindi?
nenti del sindacato. Se avete fatto caso,
è parso di vederlo in tv. C’è di più, se pro-
Forse, ma anche una nota di eleganza,
spesso quando scende in sala stampa,
prio vogliamo essere “cattivi” (nel senso
perché la cravatta, non dimentichiamo-
a Palazzo Chigi, dopo un Consiglio dei
buono del termine). Il ministro dell’eco-
lo, “individua” la personalità del sogget-
Ministri, dialoga con i giornalisti in mani-
nomia greco ha il vezzo di portare la ca-
to che la porta. Gli onorevoli napoletani
che di camicia. Obbligatoriamente bian-
micia fuori dei pantaloni, proprio come i
andavano fieri di un famoso negozio che
ca: una moda che ha portato pure i suoi
ventenni di oggi.
aveva servito pure il presidente degli
fedelissimi a seguire la medesima strada.
è un bene o un male?
Stati Uniti. Compravano lì anche loro e
Un fenomeno soltanto italiano?
Lascio l’interrogativo a chi avrà la bontà
bastava far vedere
Assolutamente no. Anzi, in Italia, è anco-
di leggermi. Qualche settimana fa sono
ra un simbolo di eleganza e signorilità.
tornato a Montecitorio e con qualche
Non si perde di vista la moda, si
onorevole di vecchia data (con i capelli
scelgono con cura i colori,
grigi o bianchi) mi son messo a parlare
il nodo è un “proble-
del più e del meno, naturalmente di poli-
ma” di non poco
tica. Quando, ad un tratto, si è presentato
conto. Fuori dai
in Transatlantico un neo deputato che di
nostri confini,
elegante non aveva proprio nulla. Mini
invece, l’èra
sondaggio improvvisato. Il risultato era
della cravat-
più che scontato, perché i “vecchi” non
ta
perdonavano un simile comportamento,
il marchio di quella
cravatta
Oscar Wilde, 1893
di Bruno Tucci
sembra
al
mentre i più giovani se ne disinteressa-
per troncare qualsiasi
volgere
tramonto.
vano, affermando che i problemi dell’Ita-
discussione sul gusto o la scelta del di-
Chi non ha
lia sono ben altri. Inutile pensare alla cra-
segno. Ed ora? Come direbbe il premier
La cravatta diventa un “fatto politico”. Indossarla o no?
Fino a qualche anno fa questo interrogativo non si poneva
nemmeno. Quando, da giornalista di mezza età, passeggiavo per i corridoi del Transatlantico, a Montecitorio, o attraversavo le sale di Palazzo Madama, tale indumento non solo
era obbligatorio, ma diventava un simbolo.
Per come si intonava con il vestito, che tipo di nodo si prefe-
seguito
ultimi tempi la crisi della Grecia, la ca-
Fine del battibecco.
tata”. Iniziarono i radicali a rompere la
duta del vecchio governo, le elezioni, la
Ora, come è evidente, qualcuno potreb-
consuetudine. Poche eccezioni, però.
vittoria di Tsipras (giovane quanto il suo
be chiedermi: lei che ne pensa? In primo
Adesso, è quasi diventata una moda non
collega italiano)? Ebbene, tutti vi sarete
luogo, un particolare: le mie primavere
portarla. Persino lo stesso Presidente del
accorti che il nuovo Presidente del Con-
sono tante, i miei capelli non hanno più
Consiglio spesso e volentieri si presenta
siglio ellenico ha eliminato del tutto la
niente di nero.
senza metterla. Non dico ad una riunio-
cravatta dal suo abbigliamento. Anche
Allora? Me la cavo con un concetto bre-
ne del suo partito (giocando in casa lo si
nelle visite di Stato. Quando ha incontra-
ve, ma inequivocabile: pure l’occhio vuo-
potrebbe consentire), ma financo nelle
to la Merkel o il presidente Hollande l’ul-
le la sua parte. O se volete che sia ancora
riunioni ufficiali, quando incontra dele-
timo bottone della camicia era aperto e
più chiaro, dico: l’eleganza non è un op-
gazioni di altre forze politiche o espo-
così è stato in tutte le occasioni in cui mi
tional. Insomma, viva la cravatta. • ©
Ad esempio: un democristiano doc non avrebbe mai selechio stampo. Comunque sia, la cravatta era “obbligatoria” ed
i commessi, all’ingresso del Palazzo, vietavano a chiunque di
entrare se non la portavano.
Mi ricordo che al Corriere della Sera, redazione romana
(giornale in cui ho lavorato come inviato per oltre 25 anni)
in un armadio della segreteria se ne custodivano quattro o
cinque, pronte a consegnarle a quei colleghi che dovendo
andare alla Camera per un servizio, avevano preferito quel
giorno indossare un golf girocollo sotto la giacca.
Insomma, non si ammettevano eccezioni, nemmeno per un
deputato o un senatore che, distratti, l’avevano dimenticata
a casa o in albergo.
vatta o ad altre sciocchezze del genere.
Matteo Renzi, la cravatta è stata “asfal-
riva, quale colore si sceglieva.
zionato il rosso, come invece facevano i comunisti di vec-
negli
Un turista, che si è perso nel deserto, scorge un
beduino e lo supplica di vendergli un pò d’acqua:
«Spiacente» risponde questi «ma io vendo solo
cravatte…»
Molti chilometri dopo, lo sfortunato viaggiatore incontra un altro beduino al quale rivolge la stessa
domanda ricevendo l’identica risposta: «Spiacente, ma io vendo solo cravatte…»
Finalmente, dopo un altro bel pò di chilometri,
l’uomo scorge un bar di lusso.
Si precipita verso l’entrata, ma viene subito bloccato dal portiere che gli dice: «Niente da fare, signore, qui non può entrare senza cravatta…».
# 28 Metromag
Comunicazione
Comunicazione
ora lo sai
strategia di marketing e comunicazione
Un caso esemplare
per la Pubblica Amministrazione
che deve aiutare i bisogni della gente.
netrare target complessi e allargati con i
di Patrick Fazio
propri e necessari a campagne a larga
circolazione, cioè con l’obiettivo di pecriteri organizzativi che caratterizzano la
catena propria dei beni tradizionali e di
largo consumo.
La case history “Campagna Avis e CRI a
favore della raccolta del sangue” ha infatti caratteri omogenei con i percorsi svolti
dalle Aziende propriamente dette.
La campagna, nella consapevolezza
della delicatezza del tema e dell’ambizioso “obiettivo di mercato” (si raccoglievano soltanto ottocentomila flaconi
di plasma, ne occorrevano duemilionisettecentomila) si preoccupò di attivare
colloqui clinici su campioni di potenziali
donatori per capire e rimuovere eventuali meccanismi di difesa.
Cogliere impostazioni e indirizzi della
Fondazione Pubblicità Progresso è imprescindibile per chi svolge comunicazione pubblica, sociale, istituzionale.
Nata all’inizio degli anni settanta “Pubblicità Progresso” ha “inventato” la pubblicità “sociale” ed ha posto le basi per una
Lo Stato moderno deve
aprirsi al dialogo con il
cittadino con messaggi
semplici e comprensibili.
presa di coscienza delle istituzioni sul
valore della comunicazione; ne ha dimostrato, con il successo delle proprie iniziative, l’utilità, quale strumento di Enti,
Istituzioni, e organizzazioni che operano
nel sociale.
Se comunicare in maniera metodica e
veritiera sui target è necessario per il
privato, è condizione d’obbligo per ogni
figura pubblica, specie se della fascia “no
profit” che mira a sostenere iniziative
umanitarie, per “fare bene” e creare positivi riverberi nel sociale e nella comunità.
Innumerevoli sono state e sono le campagne o le azioni di Enti, Istituzioni, Volontariati contro la fame, la droga, gli
handicaps...
Tutte trovano, quale precursore, l’azione svolta da Avis e CRI, attraverso Pubblicità Progresso, per favorire la donazione del sangue, già nel 1971, quando
per tale tipologia di Enti era piuttosto
insolito valersi degli strumenti integrati
del marketing.
Non a caso integrati poiché quella azione presentava tutti gli elementi della
L’indagine rivelò la ritrosia a sottoporsi
al “trattamento di prelievo”, giustificata
dalla pretesa inconsapevolezza della
problematica sangue e dell’assoluto bisogno di alimentarne la raccolta, e che
parte del target - per non donare, creandosi un alibi morale - si trincerava dietro
l’ enunciazione: “Io ignoro che occorre
del sangue”.
Da questo presupposto, la strategia di
comunicazione si orientò verso la tecnica della “vendita negativa”: “se ignori il
problema non ci riguarda; è affar tuo e
della tua coscienza…!”
La campagna, con declinazione semplice e diretta, proclamò quindi: “C’è
bisogno di sangue.
Ora lo sai.”; titolo che, apparentemente
rivolto a coloro che si trinceravano dietro “il fatto di ignorare”, per celare altre
ritrosie, si abbinava all’ immagine di un
bambino triste, emaciato e dallo sguardo responsabilizzante.
In un solo colpo si scardinava il
Metromag # 29
Comunicazione
# 30 Metromag
Comunicazione
Metromag # 31
meccanismo di difesa, comunicando
moderno chiudersi al dialogo con il cit-
deve produrre un modo più civile di vi-
del problema, suffragata dal forte potere
semplice, diretto e di assoluto impatto
E, infine, in Grecia, la strada più creativa,
il tema-obiettivo della campagna, e
tadino, o, ancor peggio, imporgli di de-
vere insieme ed un miglior utilizzo delle
di memorizzazione di un successo cine-
visivo. Assai lontano dal solito aplomb
suggestiva e coinvolgente, forte del po-
trasferendo sul target la responsabilità
cifrare i messaggi del palazzo, elaborati
strutture e delle opportunità pubbliche.
matografico: “Il sangue si fabbrica solo
anglosassone: l’immagine di un braccio
tere subconscio di autoidentificazione ed
della vita e del benessere del proprio si-
nella lingua del palazzo.
- che le campagne sociali puntino a sti-
nei film. Nella vita reale dipendiamo da
appena sottoposto a prelievo, accompa-
emulazione verso il bene, prendendo a
mile. La pubblicità fu articolata su tutti i
molare comportamenti collettivi di cre-
te. Dona il sangue”.
gnato dal titolo: “Se vuoi dare una mano,
prestito dai “comics” il ricordo dell’Uomo
mezzi di comunicazione, perché potesse
scita civile della società (campagne di
In Inghilterra, il messaggio veicolato è
dai un braccio”.
Ragno: “Puoi essere uno dei Supereroi”. • ©
capillarizzarsi presso ogni segmento. Fu
educazione sanitaria, di lotta alla droga,
un grande successo che implementò la
di tutela dell’ambiente...);
raccolta ematica a favore di Avis e CRI e
• che si comunichi per rendere traspa-
del sistema sanitario italiano, ben oltre
rente la gestione della cosa pubblica con
gli obiettivi prefissati. L’attività di P.R. fu
adeguata spiegazione di importanti prov-
fondamentale grazie alla disponibilità di
vedimenti legislativi e amministrativi.
importanti testimonial dello spettacolo,
E, per chiudere, può essere interessante
dello sport, della scienza, della cultura,
- sul tema donazione del sangue - spigo-
che manifestarono adesione sia con di-
lare fra campagne svolte in vari Paesi del
chiarazioni sia con la personale dona-
mondo.
zione. E la dislocazione sul territorio di
Si evidenzia una maniera di comunicare,
autoemoteche, sanitari, paramedici, psi-
con taglio, o coerente con lo spirito e l’at-
cologi, strumentazione varia, di generi di
titudine del Paese in questione, o con un
conforto post-prelievo, del rilascio di at-
approccio appassionato, o in maniera
testati e certificazioni, fu cosa altrettanto
particolarmente creativa.
importante quanto l’impatto e la sugge-
In Brasile, alla campagna è stato dato
stività della comunicazione.
La realtà del bisogno di comunica-
uno stile e un tono distensivo e gioioso
Un caso esemplare, di strategia di comu-
zione sociale determina oggi, nella
cogliendo l’occasione, del “Carnevale-
nicazione, pianificazione e integrazione
moderna organizzazione del rapporto
Natale” dei giorni 4/7 dicembre del 2008:
di media, p.r., promozioni, meritevole di
Stato-Cittadini:
“E’ Carnatal. Dona Allegria, Dona san-
restare quale riferimento per le funzioni
• che lo Stato e i suoi Enti si orientino
gue”, il tutto rinforzato dall’immagine
pubbliche e istituzionali che devono aiu-
verso un utilizzo strategico, e quindi non
della testimonial Ivete.
tare i bisogni della gente.
occasionale, delle tecniche pubblicitarie;
Anche in Francia, è stata scelta la via “non
Nell’opinione pubblica si è passati dall’o-
• che siano utilizzate Agenzie di pubbli-
inquietante”, dando alla comunicazione
stilità, o diffidenza pregiudiziale, all’ac-
cità che diano ampie garanzie di profes-
un sereno tono di festa, arrivando a iden-
cettazione selettiva con aspettative e
sionalità;
tificare la goccia del sangue con la palli-
convincimenti positivi circa la comuni-
• che si istituzionalizzi la consultazione di
na da addobbo natalizio: “Fate un regalo
cazione istituzionale, non più sporadica,
categorie competenti e legate alle pro-
raro e prezioso. Donare il proprio sangue
considerato che per le PP.AA. comunica-
blematiche affrontate;
è offrire la vita”.
re non è un diritto, ma un dovere.
• che si considerino gli stanziamenti per
In Argentina, la strategia di comunicazio-
Sarebbe inconcepibile per uno Stato
la comunicazione, investimento che
ne ha puntato sulla drammatizzazione
Innovazioni
# 32 Metromag
Innovazioni
Metromag # 33
Perché guidare
“a emissioni zero”
a cura di Riccardo Panzironi
Le principali Case automobilistiche hanno
ad oggi nella loro gamma almeno una vet-
sulla qualità dell’aria in generale e sulle
Nel motore elettrico infatti non ci sono
a convertirsi all’elettrico, l’autonomia
In molti Comuni,
la mobilità elettrica,
gode di speciali attenzioni.
Meriterebbe però
una miglior politica
di incentivi.
quei componenti, tipo filtro dell’olio o
di molti modelli è ancora troppo bassa
dell’aria, o il cambio, che necessitano
per un utilizzo extraurbano, il numero di
di manutenzioni periodiche; al contra-
colonnine di ricarica è ancora ridotto e
rio la loro meccanica è notevolmente
quelle già esistenti sono spesso occupa-
semplice e poco impegnativa da tenere
te da vetture “normali” o da quelle elet-
in perfetta efficienza. In molti comuni
triche che hanno già completato il loro
inoltre le auto elettriche possono sostare
rifornimento, ma continuano a sostarvi
gratis nelle aree a pagamento, in alcuni
senza motivo. Eh già, perché purtrop-
La vera alternativa alla
combustione interna è
la mobilità elettrica, tale
sistema abbatte anche
l’inquinamento acustico.
condizioni di salute della comunità.
sentono di percorrere notevoli distanze.
Rispetto per l’ambiente
buona parte, l’impatto sull’ambiente si
Dalla più piccola Smart, alla più grande e
Il rispetto e la tutela dell’ambiente costi-
ridurrebbe notevolmente.
per favorire l’individuazione di un veico-
casi possono accedere alle zone a traffico
po il problema più diffuso nella nostra
potente Tesla Model S, capace di ben 700
tuiscono un input fondamentale.
I benefici poi comprendono anche l’az-
lo in avvicinamento da parte dei pedoni.
limitato (ZTL) e, nelle giornate di limita-
società rimane l’inciviltà. Ma il futuro a
CV nella versione Performace!
Guidando veicoli elettrici si azzerano
zeramento dell’inquinamento acustico,
Vantaggi economici e non solo
zione o stop della circolazione, possono
emissioni zero sembra comunque avvi-
Queste e tante altre vetture sono la con-
completamente le emissioni locali di
problema molto evidente nelle aree
Per non parlare dei nostri portafogli: un
circolare senza problemi.
cinarsi sempre più velocemente: basta
ferma che la mobilità elettrica non è più
anidride carbonica, di ossidi di azoto e
urbane: il motore elettrico infatti è così
pieno di energia costa circa la metà di
Il rovescio della medaglia
solo crederci. Ah, per chi non lo sapes-
un settore di nicchia, ma sta diventando
di polveri sottili, contribuendo a ridurre
silenzioso che in alcuni Paesi è stato pro-
un pieno di carburante, a parità di chilo-
Non sono però solo rose e fiori: per
se, l’Harley-Davidson ha realizzato
un’alternativa concreta alla combustione
le produzioni inquinanti e i gas a effetto
posto di introdurre un leggero ronzio,
metri percorsi, e inoltre i veicoli elettrici
esempio mancano incentivi sicuri e
un prototipo di moto elettrica! Medi-
interna.
serra. Tutto ciò influisce positivamente
che si attiva in prossimità di un ostacolo,
hanno bassi costi di gestione.
concreti che invoglino gli automobilisti
tate gente, meditate… • ©
tura elettrica, a conferma che la mobilità
ad emissioni zero è un settore in crescita e
che suscita l’interesse collettivo. Ormai non
più solo citycar, destinate ad un traffico
principalmente cittadino, ma anche berline e auto di lusso con autonomie che con-
progetto LiveWire, la prima Harley completamente elettrica
Gli eco-scettici obiettano che per generare energia elettrica le centrali devono
comunque bruciare combustibile, favorendo l’inquinamento globale.
Ma se gli impianti produttivi si avvalessero di fonti rinnovabili, almeno per una
Tesla Model S
Società
donne
risolutive
risolutiva della guida di disegni ambizio-
Elvira Giorgianni Sellerio e Giancarla
Re Mursia, imprenditrici della cultura,
nel realizzare sé stesse,
hanno dato assetto al mondo
dell’editoria italiana e alle
aspettative di autori e talenti
relazionarsi con autori, intellettuali, po-
Metromag # 35
si, nell’impresa e nella società, affrontando rischi, sacrifici, senza mai perdere la
fiducia. La totale dedizione all’editoria,
alla religione del lavoro, con il più completo coinvolgimento, con la capacità di
eti, saggisti, filosofi, artisti, personaggi
della cultura, e altrettanto con il sistema,
con la politica, con la finanza, con l’economia, con enti, organismi e società.
La medesima capacità di “prevedere” opportunità e percorsi che si riveleranno
fondamentali per la crescita, il consolidamento, il successo.
Così fu per Elvira Sellerio nel conqui-
di Franco Fazio
L’argomento donne in carriera - ma sa-
stare l’interesse di autori, di affiancarli e
gement (da Nilde Iotti a Marisa Bellisa-
cati? Tanti meriti imprenditoriali, fra cui
rebbe meglio dire “donne risolutive” - è
rio), nella moda e nel cinema (da Miuccia
la medesima attenzione e il medesimo
all’ordine del giorno; sopratutto nel cine-
Prada a Lina Wertmuller), nella scienza
rispetto verso gli autori da migliaia di co-
ma, perché è di solito l’ottava musa che ne
e nella ricerca (da Rita Levi Montalcini e
pie e quelli da poche centinaia, o ancor
celebra le storie, reali o di finzione.
Margherita Hack a Samantha Cristofo-
meglio, l’idea di perseguire il successo
Alcuni casi: “Erin Brockovich“ (storia reale
retti e Ada Cattaneo), nella pedagogia e
attraverso le grandi firme per favorire la
con Julia Roberts); “Il Diavolo veste Prada”
nella santità (da Maria Montessori a Ma-
scoperta di futuri talenti.
(trasposizione di una storia ispirata alla
dre Teresa).
Giancarla Re Mursia (1920, laurea in filo-
caporedattrice di Vogue, Anna Wintour,
Ma, volendo avviare un appuntamento
sofia, militanza nella Resistenza, un Cam-
per il ruolo di Miranda Priestly, interpre-
stabile con i geni al femminile, il primo
piello, un Viareggio, impegnata nel socia-
tato da Meryl Streep) e “Una donna in
profilo doveroso spetta - per comunanza
le e in politica, Consigliere comunale per
carriera” (storia verosimile con due prime
donne a scalare i vertici del successo e
della finanza: Melanie Griffith nel ruolo di
Tess Mc Gill e Sigourney Weaver nel ruolo
dell’antagonista Katharine Parker); Demi
Moore, nelle sue interpretazioni di avvocato che non demorde, nel ruolo del capitano Joanne Galloway, in “Codice d’Ono-
editoriale - a donne che hanno respirato
l’inchiostro della tipografia e che hanno
dato personalità e vigore ad attività di famiglia, o sono state iniziatrici di percorsi
di successo e risolutrici di problemi.
Elvira Giorgianni Sellerio (1936- 2010,
Cavaliere del Lavoro, varie lauree, fra
conseguite e honoris causa, Premio
il PRI a Milano, Assessore all’Istruzione,
prima donna a presiedere l’Associazione
italiana editori, Consigliere d’Amministrazione alla Scala), editore. Casa Mursia, publisher di letteratura d’avventura
e di viaggio, della collana “La Biblioteca
del mare”, “importatore” di autori internazionali, Tolstoj, Conrad, Edgar Allan
re” e di caparbio e competitivo aspirante
Campiello, Premio Bellisario, Consigliere
Poe, e poi di libri scolastici, per ragazzi, di
Navy Seal in “Soldato Jane”.
Rai...). Come non ricondurla a Camilleri
memorialistica e saggistica. “Centomila
Una rassegna di altrettante personalità
al femminile, risolutive, potrebbe benissimo svolgersi nella politica e nel mana-
e Sciascia, a Bufalino, Buttitta, Carofiglio, Malvaldi, Scerbanenco, Tabucchi,
Soldati e agli oltre tremila titoli pubbli-
gavette di ghiaccio”, di Giuseppe Bedeschi, autore fino a quel momento ignoto,
e poi titolo di punta della casa editrice.
Due donne di successo, geograficamente lontane, in Sicilia, a Palermo, Sellerio,
in Lombardia, a Milano, Mursia, ma nei
fatti, nella vita e nell’impresa, accomunate da similitudini e dalle medesime
caparbietà e determinazione.
La condizione di mogli, motivate a sostenere le aspirazioni di mariti, intuitivi e
visionari, siciliani entrambi, Enzo Sellerio
e Ugo Mursia; donne capaci, per bisogno
e per vocazione, di assumere la missione
farsi credibilmente affiancare, come per
prio credo, alla propria fede, alla propria
E, pur con la consapevolezza dell’irruen-
esempio nel caso di Sciascia conosciuto
determinazione.
za di nuovi sistemi di comunicazione
Soltanto tali caratteri possono creare la
“inodori” (internet, social, giornali e nar-
consapevolezza che anche ogni piccola
rativa on line), sempre coinvolte la Selle-
decisione aziendale è potenzialmente la
rio e la Mursia - così come si conviene ai
scintilla capace di determinare un pro-
grandi editori - dall’odore della tipogra-
cesso di grandi eventi.
fia e dalla certezza che la carta stampata
La medesima tensione familiare. Nei
sarà tuttavia di casa nel mondo intero,
rapporti coniugali per Elvira Sellerio,
immanente nel tempo e nello spazio,
che portò anche alla scissione della
perché - per dirla con Sciascia - “ogni li-
casa editrice; nei rapporti con i figli per
bro, anche il meno bello, ha sempre al-
Giancarla Mursia, che portò a turba-
meno una pagina o una frase degna di
Due donne di successo,
nei fatti, nella vita e
nell’impresa, accomunate
da similitudini e dalle
medesime caparbietà e
determinazione.
menti a causa di “un rapporto affettiin concomitanza all’avvio dell’attività
vo che non c’è mai stato”.
editoriale. Un cammino di crescita e di
La medesima aspirazione e lo stesso
intuizioni, affiancata a Leonardo Sciascia,
desiderio - per loro stessa ammissio-
si profilava; e così fu per le centomila co-
ne - a ricercare cose normali.
pie de “L’affaire Moro” che resero credibi-
Ad occuparsi, nelle intenzioni di
le e spedito il percorso della Sellerio.
Giancarla Mursia, finalmente an-
Così fu per Giancarla Mursia che, dopo
che della casa,
diciassette rifiuti, pur non essendo certa
sistemare la biancheria, fare torte
della validità del soggetto e dell’autore,
e marmellate e potare le dalie in
seppe comunque seguire istinto e intu-
giardino.
izione a pubblicare “Centomila gavette
Di uscire, guardare semplicemen-
di ghiaccio” di Giuseppe Bedeschi che,
te la televisione, stare nascosti e
dopo le tremila copie di prima tiratura,
taciturni nella casa, caratterizza-
velocemente esaurite, ha proseguito
ta da dipinti siciliani, nelle aspira-
il suo successo di mercato sino a rap-
zioni di Elvira Sellerio....
presentare oggi il best seller di Mursia
Per entrambe, pensando di riu-
editore, con i suoi due milioni di copie
scire, alfine, a svolgere anche il
vendute.
ruolo di madre, non solo e non
Momenti, nella vita delle persone, nella
tanto per la missione naturale,
vita di due donne - anche loro inusual-
ma per dare ancora più senso,
mente alla guida di imprese sino a quel
più vita e più lungimiranza alla
momento appannaggio degli uomini - in
propria azienda, immettendo
cui è stato fondamentale affidarsi al pro-
i figli nella gestione.
fare l’uncinetto,
essere letta”. • ©
AMARCORD...
pensieri vigili
DI PADRE IN FIGLIO
(di Riccardo Ricciardi)
Lavoro nella sicurezza, dal 1991, assunto da un Istituto di Vigilanza Privata a Roma, nella Direzione commerciale.
Ma non ho mai pensato che fosse una vera e propria assunzione.
Ho creduto a una sostituzione, a un passaggio di consegne: quella
scrivania la sera prima era del mio papà!
Mio padre fu assunto a 13 anni, nel ‘49 e, nel “dopoguerra”, il
primogenito, a qualsivoglia età, andava a lavorare per portare i soldi
a casa.
Papà ha sempre raccontato con orgoglio la Sua vita da impiegato.
Come nei film del neorealismo o della commedia italiana, iniziata
in bicicletta, in giro per la Capitale, a consegnare i turni di servizio
alle Guardie.
E, poi, allorché si premiava il merito, la responsabilità nella Direzione Commerciale, quale addetto all’ufficio gare. Non aveva
avuto il tempo di terminare gli studi, ma era stato un successo
professionale, il coronamento di una carriera.
Un esempio, per me. Il suo lavoro e il suo impegno, il suo percorso,
sono sempre stati vita da rispettare e imitare, sono stati il mio insegnamento.
Ero piccolo, capitava spesso il sabato di andare in ufficio con lui,
era bellissimo, mi metteva alla scrivania, mi dava dei timbri e mi
“ordinava” di timbrare dei fogli: era come lavorare, lo aiutavo!
E quando mi portava in autorimessa, con le macchine per il pattugliamento stradale, (erano gli anni ‘70 e il vigilantes con bici era un
lontano ricordo), mi faceva parlare, con la radio rice-trasmittente,
con la Sala Operativa.
Qui c’erano anche i meccanici che mi regalavano gli adesivi per “discare” le auto.
In quell’azienda non ho solo lavorato, ci sono cresciuto.
Quella “magia” ha dato la possibilità di “fare famiglia” a mio
padre, a me, a migliaia di persone.
Era una azienda con uno spirito familiare, quando i vecchi andavano in pensione, e si erano comportati bene, ai figli era quasi sempre
riservato il posto di lavoro, c’era la continuità “Padre Figlio”.
Oggi con Grandi Gruppi, Fondi di Investimento, Multinazionali, Network, globalizzazione, ecc., calore, affetto, attenzione,
direi “amore”, non esistono più: siamo numeri, pedine.
Talvolta si sente dire, freddamente: “quello è un costo alto per l’Azienda”. Si è perso, dunque, quel lato romantico che vorrei trasparisse dai miei pensieri, ispirati dalla civiltà di un tempo, dove la
policy delle aziende trovava certezze e continuità nei valori e nell’educazione delle famiglie.
Il senso di questa cultura aziendale l’ho avvertito in una fiction che
raccontava la storia di Olivetti, attento alle sorti e alle vicissitudini
dei propri dipendenti e... l’emozione e l’assalto dei ricordi è stato
forte e liberatorio. • ©
Un rifugio sentimentale nelle esperienze
e nei ricordi che ci hanno fatto crescere,
nella vita, nella professione, negli affetti
Vigilanza, beneficio comune
(di Alessandro Pimpini)
Chi vive all’interno di un Istituto di Vigilanza, ha visione e consapevolezza di un’attività che, più di altre, ha mutato fisionomia.
Quando ho avuto il primo approccio con questo lavoro, nel 1985, il
numero degli istituti era molto ristretto e le società non vivevano la
concorrenza sfrenata di oggi.
In quegli anni i servizi di vigilanza erano per lo più servizi di vero
pattugliamento stradale.
Vi erano le ispezioni “random” con rilascio di bigliettini di controllo
e ispezioni con certificazione dei passaggi con orologi di controllo; i
clienti erano piccole aziende e/o attività commerciali, condomini e/o
abitazioni di lusso.
Vi erano i classici servizi di presidio fisso antirapina a tutela degli
Istituti di Credito; le guardie giurate cominciavano a prestare servizio di presidio fisso nelle portinerie di ministeri, enti e aziende di
stato in sostituzione parziale e totale di portieri/uscieri.
Queste figure - evoluzione del mondo del lavoro - sono oggi quasi
totalmente scomparse, quali dipendenti diretti.
Sono le società specializzate in tale servizio che ne svolgono le funzioni. Andando avanti negli anni, la tecnologia cominciava a fornire
i primi servizi di vigilanza ad alto contenuto tecnologico, i cosiddetti
teleallarmi che, nella vigilanza, segnano la totale integrazione tra
uomo e tecnologia, un’evoluzione che corre avanti per abbattere i
limiti di sistema ed essere aderenti alle avanzate richieste della committenza.
è abbastanza - pur sentendomi uomo contemporaneo, in grado di
utilizzare in maniera efficace e competente i moderni mezzi del progresso - per ricordare, con nostalgia, le nottate in servizio di controllo
alle guardie in turno; in ogni Bar notturno aperto trovavi almeno
una pattuglia della vigilanza.
Si era amici con tutti e, nonostante gli impegni del servizio, si faceva
in tempo a chiedere notizie dei familiari, di altri amici comuni, a
scambiare qualche battuta - spesso con “sfottò” - su Roma e Lazio,
ma anche sulle altre. 30 anni di vita in questo settore forse equivale
a 50 anni in qualsiasi altro.
Il ciclo continuo delle attività ti porta a non staccare mai la spina e,
ad avere la consapevolezza che il patrimonio che Ti viene affidato,
perché tu possa salvaguardarlo, é come se ti appartenesse.
Per questo io dico che questo lavoro non si fa solo per il sostentamento personale e familiare, ma solo se ne subisci il fascino, se si possiede
la responsabilità della missione e la capacità di saper far fronte, con
“vigilanza e sicurezza”, agli imprevisti, sempre dietro l’angolo.
Oggi, dopo 30 anni di attività, posso dirlo con convinzione: offrire
Vigilanza significa trasmettere il concetto di sicurezza collettiva, anche se il tuo mandato possa riguardare un singolo, poiché la presenza
sul territorio e la peculiarità delle attività svolte comunicano fattività
e certezza di presenza operativa verso l’intera comunità. • ©
VIGILI E UMANI
partamento di cui è inquilina. A sorvegliare sulla condotta del Cavaliere
dale; e in “Tototruffa 62” (Camillo Mastrocinque, 1961), “travestito”
pre, via via, come tutto il mondo politico sia un intrico di menzogne,
Un ricordo romantico del metronotte notturno, sulla bicicletta nera, a
provvedono la domestica Caramella, Tina Pica, e il fratello prete Matteo,
da vigile, ma anche da Fidel Castro e da “proprietario” della Fontana
truffe, clientelismi e nepotismi, tra privati, aziende e Stato. Ne paga le
inserire bigliettini a prova del passaggio, è immagine familiare, perché vi-
Mario Carotenuto. Tutti ricordiamo le ineffabili sequenze in cui De Sica
di Trevi, cerca di svolgere qualche piccolo misfatto all’italiana. Alberto
conseguenze, emarginata e costretta in incarichi duri o di minor impor-
sti direttamente, o per le immagini cinematografiche delle innumerevoli
e la Loren ballano il mambo. Ed ecco il Principe De Curtis, Totò, nei
Sordi, “Il Vigile” (Luigi Zampa, 1960), a incarnare, anche in questo film,
tanza, sino ad essere diffamata e ad essere spedita in una sperduta isola
realizzazioni della commedia italiana. Quasi tutti film in bianco e nero
suoi diversi rapporti con la divisa da vigile; in “Totò, Peppino e la ma-
l’italiano medio. Il fascino della divisa gli danno modo di rivalersi, final-
siciliana. E, dulcis in fundo, Sordi, Peppino, Fabrizi, Cervi indossano la
e, la figura dell’attore/interprete in divisa era occasione, per sceneggia-
lafemmina” (Camillo Mastrocinque, 1955), per esempio, dove, assieme
mente nel suo quartiere della propria “pochezza“ e della nulla considera-
divisa di Vigile in “Guardia, Guardia scelta, Brigadiere e Maresciallo”
tori e registi, di racconto, con bonomia, di vizi e virtù del funzionario
a Peppino, in Piazza Duomo a Milano,
zione, complicando pur tuttavia la vita
(Mauro Bolognini, 1956). Il film determinò una meravigliosa chicca di
“titolare” di potere. A dire il vero, la figura nel cinema é quella del vigile
si rivolge al “ghisa”, al vigile meneghi-
sua e dei suoi familiari una volta che,
Aldo Fabrizi che, sollecitato dal Corpo dei Vigili Urbani di Roma, a re-
urbano, perché, attraverso la divisa pubblica, é più suggestivo e più coin-
no, nella vita Franco Rimoldi, ballerino
temerariamente e sconsideratamente si
stituire la placca, prestata per il film, rispondeva con la famosa la lettera:
volgente raccontare pregi e difetti dell’apparato dello Stato.
di rivista, per rivolgere la frase icona
impelaga nella sfida al potere. Tognaz-
“Ve scrivo rimannannove la placca che me chiedete in data 5/9; stava
E la galleria di personaggi é infinita, e molti attori del cinema italiano,
«Scusi, nojo volevon savuar l’indriss...»;
zi, ne “I mostri” (Dino Risi, 1963),
ancora appuntata su la giacca dar giorno che facessimo le prove. Si lo
passati e presenti, almeno una volta hanno vestito la divisa da vigile ur-
in “Le Motorizzate” (Marino Girolami,
incarna un vigile cattivissimo che fa
sapevo, la mannavo prima, ma lo doveva fa la Produzione; perciò Voi
bano. Divertiamoci un pò a rievocare qualche immagine e qualche prova
1963), episodio “Vigile ignoto”, Totò/
le multe di nascosto agli automobilisti
conservateme la stima e tante scuse a la Ripartizione. Lo sapete che
d’attore. “Pane, Amore, e...” (Dino Risi, 1955): Vittorio De Sica, nei pan-
Urbano Cacace, ridotto in miseria, si
che si fermano all’edicola per compra-
avevo progettato?
ni dell’ex Maresciallo Cav. Antonio Carotenuto, é chiamato a Sorrento a
finge vigile urbano per approfittare di
re, al volo, il giornale. E, al femminile,
Si er cinema finisce ar Cimitero faccio domanna p’esse incorporato ne li
dirigere i locali vigili urbani.
una raccolta di beneficenza della polizia
Mariangela Melato, in “La Poliziotta”
Vigili Urbani pè davvero. Ma rinunziamo ar desiderio pio pè non trovas-
Sarà ospitato in casa della bigotta donna Violante e sedotto dalla pe-
municipale, sino ad elevare contravven-
(Steno, 1974), fiera del suo incarico di
se ne la condizione che poi, tra er Corpo vostro e quello... mio s’arreste-
scivendola donna Sofia, la splendida Sophia Loren, che mira al suo ap-
zioni ed a cambiare la segnaletica stra-
Vigile Urbano, nel milanese, che sco-
rebbe la circolazione”. • ©
Volontariato
Supportiamo le aziende nelle funzioni accessorie.
Anche la tua.
Metromag # 39
VITA DA
VOLONTARIO
di Raffaella D’Andretta
Eroi quotidiani, ma guai a dirlo.
abbiamo bisogno di persone di buona
il compito di gestire il Campo di Croce
Sono i Volontari di Croce Rossa che ogni
volontà”. Massimiliano Zanon, Volontario
Rossa internazionale ed occuparsi della
giorno, in ogni condizione meteorolo-
di CRI, oltre che di Croce Rossa Militare,
potabilizzazione dell’acqua (Haiti, dopo
gica, “rubando” tempo alla famiglia ed
operatore di Sala Operativa, operatore
il terremoto del 12 gennaio 2010 era in
a loro stessi, svolgono i servizi più vari.
NBCR (per interventi in situazioni a ri-
condizioni igieniche disastrose). è stato
Dalle dimissioni dagli ospedali, all’ac-
schio nucleare, batteriologico, chimico
un mese di attività intense, durante il
compagnare i dializzati in ospedale per
e radiologico) e coordinatore locale di
quale ho vissuto esperienze e visto situa-
poi riportarli a casa (quelli del turno del
Protezione Civile, è cresciuto nel concet-
zioni che non dimenticherò mai più”.
mattino si svegliano “con comodo” alle
to dell’aiuto ai più deboli. Ex Scout, ha
Dopo il terremoto del 2012 in Emilia Ro-
5,30 per effettuare il servizio e poi vanno
deciso di entrare in Croce Rossa perché
magna, i volontari di Croce Rossa di tutte
regolarmente a lavorare…), dal portare
associazione che poteva dare maggiori
le zone d’Italia furono immediatamente
gli anziani alle visite mediche o passare a
possibilità di attività: “Con Croce Rossa
attivati nelle zone danneggiate. Vivendo
casa loro per tenere un pò di compagnia,
ho avuto anche la possibilità di parteci-
nei campi aperti nei giorni immediata-
fino alla distribuzione di aiuti ai meno
pare a una missione internazionale. Nel
mente successivi al disastro, hanno ser-
fortunati. E ovviamente il Servizio 118,
dicembre 2010 sono andato ad Haiti con
vito colazioni, pranzi e cene, hanno ga-
quello per l’emergenza sanitaria.
la missione “ERU (Emergency Response
rantito il supporto psicologico agli adulti
Gran parte degli italiani
hanno forte il sentimento
di aiutare i loro simili
meno fortunati
Unit) Base Camp Haiti EQ 2010”, duran-
che ne avessero necessità e offerto un
te la quale il contingente italiano aveva
programma di animazione, con clown ed
Per 365 giorni anno, vegliano e tutelano
la nostra salute, in tutta Italia, nonostante crisi, problemi di lavoro, difficoltà familiari e scarsità di mezzi.
Decidere di dedicare parte del proprio
tempo libero e della propria vita ad attività di volontariato, non è da tutti. Ma
gran parte degli italiani lo fanno per aiutare i loro simili meno fortunati.
Due numeri? Secondo l’ Istat del 2014,
Non perder tempo in ciò che non è centrale
per il tuo oggetto sociale. Evita, più che puoi,
costi fissi. Noi siamo “variabili” per aiutarti a
raggiungere i tuoi obiettivi.
Oltre il necessario
6,63 milioni di italiani si dedicano ad
attività di aiuto e sostegno a terzi. 4,14
milioni tramite un’attività organizzata,
la parte restante in maniera autonoma e
personale.
Cosa porta una persona ad occuparsi del
prossimo, gratuitamente e disinteressatamente? Spesso l’idea stessa dell’aiuto
ai più fragili. Se lo chiedi, ti guardano e
si stupiscono della domanda: “aiutiamo
chi ne ha bisogno”. E sono, poi, loro poi
www.seipro.eu
a chiederti: “perché non vieni con noi,
Volontariato
# 40 Metromag
animatori appositamente “formati”, per
Molto attivi per campagne di informa-
seguito ormai da molte iniziative simili,
ha supportato e supporta il Ministero per
risollevare il morale di bimbi ed adulti.
zione e formazione, sono i giovani della
segno che il problema è sentito.
garantire la massima sicurezza contro la
Per non parlare delle attività nella gestio-
CRI che, rivolgendosi ai loro coetanei
Dalle iniziative più indirizzate alla salute
diffusione internazionale delle malattie,
ne dei campi dei migranti, da Mineo agli
con una comunicazione semplice, rie-
individuale, si passa anche a temi come
secondo quanto stabilito dal Regolamen-
altri, aperti in varie zone d’Italia.
scono a portare avanti temi importanti
i cambiamenti climatici che hanno certo
to Sanitario Internazionale, adottato dalla
Dalla logistica, al magazzino, alla gestio-
come Educazione dei giovani alla sicu-
ripercussioni sull’uomo.
58a Assemblea Mondiale della Sanità.
ne delle attività degli ospiti, i volontari
rezza stradale, alla sessualità ed alla pre-
La campagna “Climate in Action” è la
Concretamente, il reparto è dotato di at-
hanno applicato quanto era nelle loro
venzione delle Malattie Sessualmente
risposta agli effetti dei cambiamenti cli-
trezzature per il Bio-Contenimento, barel-
professionalità e nella loro competenza,
Trasmesse, promozione della donazio-
matici sull’uomo tramite l’educazione
le, mezzi di trasporto per le potenziali per-
grazie anche ai corsi di formazione speci-
ne del sangue e ancora Campagne per
al rispetto dell’ambiente e delle risorse,
sone infette che significa poter trasportare,
ficatamente organizzati da Croce Rossa.
Igiene, Dieta, Educazione Alimentare, la
da diffondere tra la popolazione e nelle
in tutta sicurezza per il personale, pazienti
Gli ambulatori aperti in questi campi era-
cosiddetta campagna “IDEA”.
scuole, migliorando le capacità di rispo-
altamente contagiosi.
no gestiti dai medici (volontari) di Croce
Rossa con il supporto delle infermiere
volontarie (le “crocerossine”): hanno distribuito farmaci, medicati piccoli interventi, si sono occupati insomma della
situazione sanitaria degli ospiti, grandi
e piccoli.
Di quanto CRI sia attiva, possiamo verificarlo chiedendolo direttamente al Dott.
Ulrico Angeloni, Direttore Sanitario Nazionale di Croce Rossa e Responsabile
6,63 mln di italiani si
dedicano ad attività di
aiuto e sostegno a terzi.
4,14 mln con attività
organizzata, il resto in
maniera autonoma e
personale
sta alle emergenze connesse al cambiamento climatico, per prevenire gli effetti
delle ondate di calore.
La CRI sulla tutela della sanità pubblica
intesa come “Individuo sano, integrato
con l’ambiente in cui vive e con la salvaguardia dello stesso” è molto attiva e alla
ricerca sempre di forme di comunicazione che arrivino in maniera semplice ed
efficace alla gente.”
Cogliamo lo spunto per chiedere al Dott.
I giovani CRI portano avanti
Educazione a sicurezza
stradale, sessualità e
prevenzione Malattie,
promozione Donazione
Sangue, Igiene, Dieta,
Educazione Alimentare
Nazionale (per CRI) della Sanità Pubblica.
Queste solo alcune delle tematiche che
Angeloni dell’attività di CRI verso il re-
“Sanità pubblica è un termine molto
la CRI da sempre affronta sulla preven-
cente rischio Ebola, tenendo conto pro-
Fino ad oggi solo Ospedali specializzati
ampio che, in grandi linee, rappresenta
zione e sono temi di grande attualità.
prio della sicurezza dei volontari in prima
avevano queste capacità ed oggi la CRI si
quella parte della sanità che si interessa
E possiamo parlare anche dell’iniziativa
linea nell’accoglimento di migranti pro-
pone ad un alto livello di qualificazione per
di conservare e migliorare la salute dei
con Trenta Ore per la vita per la cultura
venienti dai paesi a rischio.
questo tipo di attività.
cittadini attraverso la prevenzione, la
della diffusione dei defibrillatori (DAE )
“Emergenza Ebola è un problema che fa
La formazione è fondamentale in questi
promozione e la protezione della salute.
che ha visto la CRI, tutta, impegnata con
notizia, per via delle molte vittime in Afri-
casi e le simulazioni ed esercitazioni che
In questo CRI, da sempre, è attenta alla
corsi di formazione per il BLSD (Basic Life
ca, in paesi come Sierra Leone, che hanno
facciamo, grazie alla rete dove il Ministero
salute dei cittadini ed il fatto che sia ca-
Support Defibrillation – supporto vitale
servizi sanitari in gravi difficoltà e non in
della Salute ci ha inserito, è delle migliori.
pillarmente distribuita sul territorio le
di base con defibrillatore – n.d.a), a cui
grado di gestire situazioni simili.
Ci confrontiamo con Esercito, Aeronautica,
permette di essere molto efficace e so-
faceva seguito poi nelle scuole e nei
In Italia l’unico caso che si è avuto è stato
Marina Militare, Vigili del Fuoco e natural-
prattutto comprendere quali siano i pro-
centri sportivi comunali l’istallazione dei
il medico curato allo Spallanzani di Roma
mente con gli Ospedali specializzati.
blemi reali su cui poter agire o comun-
DAE. Ai corsi di disostruzione pediatrica
e che era stato in quei paesi per curare i
In Sicilia dove il Nucleo del Reparto di Sa-
que portare l’attenzione.
che la CRI ha portato in evidenza, poi
malati.
nità Pubblica è molto attivo ed i volontari
Emergenza quindi in Italia non c’è, ma esi-
hanno veramente sviluppato delle capa-
ste un problema sulla gestione di eventuali
cità specialistiche importanti, stiamo spe-
malati altamente infettivI che è stato mes-
rimentando dei protocolli formativi che
so in evidenza proprio da questo allarme
presto porteremo sul territorio nazionale a
Ebola.
tutti i 14 nuclei fin qui formati.”
Il Ministero della Salute aveva già emana-
Fare il volontario in Croce Rossa è un im-
to delle linee guida sulla gestione di casi
pegno importante, in termini di tempo e
di malattie infettive e diffusive ma questo
di fatica.
periodo di attenzione ha fatto si che si veri-
Ti costringe a studiare per la formazione
ficassero le reali capacità di risposta.
continua che CRI ti chiede costantemen-
La CRI, grazie ad un accordo con il Mini-
te di aggiornare.
stero della Salute nel 2006 e continua-
Ti da la soddisfazione di partecipare ad
to fino ad oggi, ha creato un Reparto di
eventi eccezionali.
Sanità Pubblica costituito da volontari,
La soddisfazione più grande? Il sorriso
dipendenti e, naturalmente, dalle com-
della persona a cui hai dato aiuto, nel
ponenti ausiliarie delle Forze Armate, che
momento in cui aveva più bisogno. • ©
PROTEGGI
CHI ami
Fra i grandi danni che ciascuno
di noi può subire, uno dei più
gravi è la perdita dei beni, a causa
dell’aggressione al patrimonio.
Un accurato servizio di vigilanza
è fattore necessario, sia per
prevenire e controllare, sia per
dissuadere.
la tratta
degli schiavi
...migrare lontano da fame, miseria e guerra,
con la speranza di condizioni di vita
umane e rispettose.
di Sara Rodilosso
Vigilare, prevenire,
proteggere.
ISTITUTO DI VIGILANZA SECURITY LINE - www.security-line.biz
piantonamento fisso presso Enti Pubblici e Privati - piantonamento fisso antirapina banche
collegamento impianti di allarme con la centrale operativa dell’istituto - pronto intervento di autopattuglie
servizio di ronda mediante la certificazione delle ispezioni - servizio di viglianza di zona - servizio di ritiro schedine per alberghi
“Non voglio che la mia
casa sia cinta di muri.
Voglio che le culture di
tutta la terra si spandano
liberamente nella mia
casa. Mi rifiuto di essere
sopraffatto da una sola di
esse.” (Gandhi)
Immigrazione
# 44 Metromag
Immigrazione
Metromag # 45
La massiccia crescita demografica e le
ne non può essere considerata un esito
ma sarà soltanto impatto con la violenza
le lo sfruttamento a fini economici, costitu-
molte ore e cambiano spesso zone per
Minorenni per i provvedimenti di com-
carenti possibilità occupazionali, hanno
scontato nello scenario futuro di una so-
incondizionata.
iscono il reato di “tratta di persone”.
evitare agli sfruttatori rischi di intercetta-
petenza quali:
creato un forte divario fra sviluppo demo-
cietà multi-culturale e multietnica.
In sintonia con le Linee Guida sulla Trat-
I minori.
zione. Spesso sono ceduti a bande diver-
• motivi familiari, quando il minore stra-
grafico e sviluppo economico, incentivato
L’integrazione è però un’altra cosa: è la
ta dell’UNHCR (Alto Commissariato ONU
E in caso di tratta di minori, il Protocollo
se. La mobilità bipolare è quella che av-
niero è convivente con parenti entro il
da scolarizzazione, diffusione dei mezzi di
capacità di diventare “popolo” quando
per i Rifugiati), il Protocollo di Palermo,
è molto categorico: che una persona al di
viene tra due aree territoriali specifiche,
quarto grado o con il coniuge di nazio-
comunicazione di massa e peggioramen-
popolo non si è.
adottato nel 2000, all’art.3 recita:
sotto dei 18 anni di età acconsenta, ini-
anche molto lontane.
nalità italiana;
to del clima politico, in popolazioni che
E il primo passo è la condivisione di con-
“Tratta di persone indica il reclutamento,
zialmente o successivamente, al proprio
I minorenni sono costretti a prostituirsi
• cure mediche per il tempo attestato
scelgono di sfidare il destino, per il biso-
testi urbani, che si fa capacità di poter
trasporto, trasferimento, l’ospitare o ac-
sfruttamento, non può, in nessun caso,
prima in una città e poi in un’altra, per poi
mediante idonea certificazione sani-
gno di un sogno, di un lavoro e di una
stare insieme; è solidarietà tra i popoli, è
cogliere persone, tramite l’impiego o la
far venire meno l’ipotesi di reato.
tornare alla precedente o in altre ancora.
taria, nei confronti delle donne che si
nuova vita… di pace, determinandosi
il dovere dell’accoglienza.
minaccia di impiego della forza o di altre
Anche se nessun mezzo coercitivo ve-
“Gli spostamenti” sono organizzati tra
trovano in stato di gravidanza o nei sei
così il fattore di espulsione (pushfactor)
L’integrazione presuppone la parità di
forme di coercizione, di rapimento, fro-
nisse usato contro il minore, anche se
persone della stessa banda che opera in
mesi successivi alla nascita del figlio a
dai Paesi in via di sviluppo.
diritti e doveri e per esercitare in modo
de, inganno, abuso di potere o di una po-
avesse acconsentito a lasciare il luogo di
zone diverse, o fra bande che collabora-
cui provvedono;
E, per contro, molti Paesi industrializzati
paritario questi diritti e questi doveri,
sizione di vulnerabilità o tramite il dare
origine, la persona che traesse un van-
no con scambi di denaro “per la merce”.
• motivi umanitari, salvo che possa di-
dell’Occidente determinano i fattori di at-
senza rischi di conflittualità, occorre im-
o ricevere somme di denaro o vantaggi
taggio economico dallo sfruttamento, di
Lo scambio può essere denaro/esse-
sporsi l’allontanamento verso uno Stato
trazione (pull factors) verso i Paesi in via
parare la lingua del paese dove si sceglie
per ottenere il consenso di una persona
qualsiasi tipo, del minore stesso, è impu-
re umano o essere umano/altro essere
che provvede ad accordare una prote-
di sviluppo per via della domanda di forza
di abitare, accettandone le tradizioni e le
che ha l’autorità su un’altra a scopo di
tabile del reato di tratta di esseri umani.
umano, con una modalità che l’autore
zione analoga contro le persecuzioni
lavoro in alcuni settori produttivi, a causa
regole, pur senza sopprimere le proprie,
sfruttamento.
duramente definisce di multiproprietà.
per motivi di razza, di sesso, di lingua, di
del disinteresse dei lavoratori autoctoni.
ma rispettando regole, tradizioni e con-
Lo sfruttamento comprende, come mini-
La mobilità multipolare avviene tra mol-
cittadinanza, di religione, di opinioni po-
I flussi migratori generati da fattoridi
suetudini del Paese dove si va a vivere
mo, lo sfruttamento della prostituzione
teplici aree territoriali specifiche, anche
litiche, di condizioni personali o sociali,
spinta e di attrazione che tendono a
senza perdere la “propria anima”.
altrui o altre forme di sfruttamento sessua-
appartenenti a regioni differenti.
ovvero possa rischiare di essere rinviato
rafforzarsi reciprocamente, variano a
La tratta.
le, il lavoro forzato o prestazioni forzate,
Le vittime sono spostate con maggior
verso un altro Stato nel quale non sia
seconda delle aree geografiche interes-
Purtroppo, questo fenomeno migratorio
schiavitù o pratiche analoghe, l’asservi-
frequenza dallo stesso sfruttatore che
protetto dalla persecuzione.
sate, delle relazioni esistenti tra Paesi di
é la moderna tratta degli schiavi; emi-
mento o il prelievo di organi (…)”.
ha alle spalle un’organizzazione perfetta,
Le donne.
origine e di destinazione, del contesto
granti soli in un paese straniero, privi di
Il Protocollo identifica i cinque elementi
Questo include persino i casi in cui il mi-
con caratteristiche di vera e propria im-
“Ragazze in abiti succinti esposte ai rigo-
socio-politico-economico e del livello
tutela, esposti al ricatto dei debiti di viag-
distintivi della tratta di esseri umani: reclu-
nore sapesse di essere oggetto di vendi-
prenditorietà manageriale.
ri delle notti invernali, rumene, polacche,
di integrazione raggiunto nei Paesi di
gio, schiacciati da forme di sfruttamento
tamento, trasporto, trasferimento, ospita-
ta e sfruttamento a scopo di sfruttamen-
Spesso tutto questo è coperto da attività
croate con lunghi stivali e gonne cortis-
destinazione.
estreme, avviati a un viaggio spesso di
re o accogliere persone.
to lavorativo o sessuale.
apparentemente lecite e legali.
sime, giovanissime albanesi dagli occhi
L’immigrazione è un segno dei tempi che
morte, spinti dalla povertà e dal mirag-
Tutte insieme, e ciascuna individualmente,
Nell’arco degli ultimi decenni, sono
Infine parlando di immigrazione relativa-
tristi: figure che fanno ormai parte del
ci accompagnerà a lungo e l’integrazio-
gio di un’opportunità di vita migliore…
queste attività, se hanno come scopo fina-
emerse altre forme di sfruttamento e
mente ai minori occorre ricordare i mino-
nostro paesaggio urbano, che popolano
abuso, quali l’accattonaggio, le adozioni
ri non accompagnati.
strade di campagna e strade periferiche.
illegali, attività di micro-criminalità e lo
Nello specifico, per minore straniero non
Una parte di loro vive in condizioni di
sfruttamento del lavoro minorile.
accompagnato secondo quanto prevede
sfruttamento estremo.
Il tipo di sfruttamento sessuale in Italia
il DPCM 535/99 “Si intende il minorenne
Molte altre, certamente le più invisibili,
va dall’impiego dei minori in film por-
non avente cittadinanza italiana o di altri
nografici, alla prostituzione, alla pedo-
stati dell’Unione Europea che, non aven-
pornografia su Internet.
do presentato domanda di asilo politico,
Quasi sempre la giovane età delle vitti-
si trova per qualsiasi causa nel territorio
me è un valore aggiunto, richiesto espli-
dello Stato privo di assistenza e rappre-
citamente dal mercato.
sentanza da parte dei genitori, o di altri
Nello sfruttamento, esistono tre for-
adulti per lui legalmente responsabili in
me di mobilità: monopolare, bipolare,
base alle vigenti leggi nell’ordinamento
multipolare.
giuridico italiano.”
Il business sulle donne,
soggetti di semiprigionia,
violenza fisica e
psicologica.
Proteggere contro le
persecuzioni di razza,
sesso, lingua, cittadinanza,
religione, opinioni politiche
e condizioni personali...
La mobilità monopolare è quella che
è anche previsto che, nei casi in cui il
avviene all’interno del singolo territorio
minorenne non possa essere espulso, il
lavorano in piccoli appartamenti, night
cittadino o su quello provinciale, dove i
Questore rilasci il permesso di soggiorno
club e alberghi, schiacciate e ricattate
minorenni sono costretti a prostituirsi
per minore età, salva l’iscrizione del mi-
dai debiti e dai propri sfruttatori... (Paola
in diverse parti della città, spostandosi
nore di anni 14 nel permesso di soggior-
Monzini).
dopo qualche giorno.
no del genitore o dell’affidatario stranie-
Queste donne a volte sono arrivate in
Il “loro valore” varia dall’età e dalla pre-
ro regolarmente soggiornante in Italia.
Italia dopo essere stata “ordinate per
stanza fisica. Più sono piccoli più attira-
Se si tratta di minore abbandonato è im-
telefono”, e pagate attraverso bonifico
no i clienti. Sono costretti a lavorare per
mediatamente informato il Tribunale dei
bancario.
Immigrazione
Metromag # 46
Merce.
legislazioni nazionali in materia, introdu-
offrendo contenimento e protezione,
Merce umana, un vero e proprio business.
cendo nel codice penale la definizione
ma anche negoziazione delle regole in
Vivono in condizioni di semiprigionia,
del reato di tratta di persone.
occasioni
soggette a violenza fisica e psicologica.
Il Codice Penale art. (600-601-602-604,
percorsi e progetti, con la prospettiva del
La loro condizione di sfruttamento non
416-416 bis), prevede pene per la riduzio-
reinserimento sul territorio.
deriva solo dai servizi richiesti, ma dalle
ne in schiavitù, per il commercio di schiavi
“Le persone di cui parliamo appartengo-
condizioni di inganno e sopraffazione, ri-
e la tratta, per associazioni di tipo mafioso
no alla categoria degli esclusi, dei senza
catto e abuso, alle quali sono sottoposte.
che riguardino la tratta di esseri umani.
voce, dei non tutelati: dare loro cittadinanza significa rendere sociale e quindi
Private di ogni autonomia sulla propria
esistenza, le sole persone con le quali
hanno a che fare sono i loro sfruttatori,
i clienti e a volte i poliziotti e coloro che
fanno lo stesso mestiere.
Sono costrette a lavorare anche 10-15
di confronto; individuando
Il fenomeno migratorio:
impatto con la violenza
incondizionata.
solidale, il nostro Stato e il nostro modo
di essere cittadini, cioè indurre sviluppo
e progresso. Uno Stato sociale non è un
costo, rappresenta invece una potenzialità di crescita per il nostro Paese, purché
non lo si induca ad assistenza e non si
ore al giorno ed in qualsiasi condizione e tutti i ricavi sono consegnati agli
Infine, la legge sulla prostituzione (legge
consideri ineluttabile l’esistenza di per-
sfruttatori. Spesso comprate e vendu-
n. 269/1998) prevede pene specifiche
sone ridotte ai margini dai percorsi di
te, ricomprate e rivendute, passano di
contro la tratta di esseri umani allo scopo
esclusione.” (Lucio Babolin, CNCA).
luogo in luogo, di aguzzino in aguzzino
di sfruttamento sessuale, anche quando
Le regole dunque non possono man-
come semplici oggetti di scambio e di
non intervengano violenza, coercizione
care, ma senso di accoglienza e di aiuto
guadagno.
o abusi. Nel nostro Paese, oltre “mezzi
deve essere palpabile e perciò si investe
A tutela delle vittime di tratta vi sono al-
di contrasto” offerti dalla normativa, im-
molto su relazione e affettività, mirando
cune norme del codice penale e la legge
portantissimo resta il ruolo dei volontari,
a rafforzare senso di fiducia e sicurezza
sulla prostituzione.
degli operatori e di tutte le strategie di
per iniziare un cammino individualizza-
“Misure contro la tratta di persone”.
intervento. Il modus operandi è quello
to, per aiutare a riacquistare il gusto per
La legge 11 agosto 2003 n° 228ha ri-
di proporre uno stile di vita diverso da
la vita: cose che in condizione di vittima
sposto all’esigenza dell’Unione Europea
quello vissuto in precedenza, agendo
non erano consentite. • ©
e delle Nazioni Unite di armonizzare le
anche da mediatori tra culture diverse;
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LA DIFFERENZA
Gli Istituti di Vigilanza, attenti alle
innovazioni e alle tecnologie.
UN DETTAGLIO
NON è
di Paolo Morbiato
La vigilanza moderna nasce nel 1870
zare a grandi passi anche perché costava
di trasmettere più informazioni.
dopo l’unione dello “stivale”; prima a Pa-
sempre meno.
Oggi il canale dati della linea ISDN è stato
dova; poi a Venezia, Milano, Genova e
Con lo sviluppo delle reti telefoniche, da-
soppresso, sostituito dalla linea ADSL.
Torino. Non c’erano leggi chiare che ne
gli anni ‘70, venivano collegati agli istituti
Nel frattempo, anche il combinatore te-
regolamentassero l’attività; solo nel 1890
di vigilanza gli impianti di allarme tramite
lefonico analogico (in fonia), veniva sop-
si hanno le prime leggi a regolare l’attività
i primi combinatori telefonici a NASTRO!
piantato dal comunicatore digitale con
ed il territorio di competenza che, per le
Su nastro, come per le segreterie telefo-
protocolli di trasmissione ADEMCO/CON-
tecnologie dell’epoca era molto ristretto;
niche, veniva registrato un messaggio
TACT ID permettendo, sempre nel canale
non c’erano mezzi di comunicazione se
trasmesso poi tramite lettura dello stes-
della fonia, una trasmissione di dati molto
non quelli diretti personali.
so, quando scattava l’impianto antifurto
elevata e veloce.
La Guardia Particolare Giurata usava
(al suono delle sirene). Erano apparati di
Sono ancora oggi presenti i combinatori
quale unica tecnologia la “bicicletta” e si
grandi dimensioni, almeno 30x30 cm, con
analogici poiché funzionali per un teleal-
spostava con il suo solo ausilio, oppure
schede elettroniche su bachelite, mecca-
larme verso un utente telefonico che non
a piedi, per i percorsi brevi. Pur tuttavia,
nici più che elettronici.
sia una centrale operativa (ascolto del
allora, i siti “sensibili” da proteggere erano
Contemporaneamente si sviluppava il
messaggio in chiaro su un telefono fisso
ben pochi, non v’erano zone industriali,
vettore radio con i primi sistemi monodi-
o mobile).
grandi aree commerciali o grandi aree
rezionali e bidirezionali su frequenze ana-
Alla pari, negli anni ’90, anche il vettore
condominiali.
logiche a quarzi, apparati molto ingom-
radio si è sviluppato ed ha permesso una
Passeranno molti anni prima che la GPG
branti che emettevano un segnale radio
riduzione delle dimensioni, una minore
possa utilizzare il “motociclo” e spostar-
utilizzando molta potenza: cominciava a
potenza in trasmissione e nell’ultimo de-
si in auto durante il servizio di ronda. E
nascere il problema dell’inquinamento da
cennio è passato da analogico a digitale,
dobbiamo aspettare gli anni ‘70 per i pri-
radio-frequenze.
potendosi anche interfacciare con la linea
mi impianti antifurto collegati con l’Isti-
Questi due vettori, telefonico e radio,
ADSL e contemporaneamente si è svilup-
tuto di Vigilanza, tramite linea telefonica
sono rimasti gli unici, negli anni, a sup-
pato per trasmettere e ricevere sulla rete
commutata o tramite doppino telefonico
portare lo sviluppo delle tecnologie di
GSM.
PUNTO-PUNTO .
trasmissione e ricezione, dati e fonia, per
La tecnologia IP, nelle reti telefoniche, ha
Quest’ultimo si utilizzava spesso per il col-
il settore della vigilanza privata con un ri-
poi permesso il servizio di televigilanza
legamento con le centrali delle FF.O., per
tardo tecnologico ridotto solo nell’ultimo
tramite interfacciamento delle telecame-
la sola ricezione degli allarmi su obiettivi
decennio.
re. La possibilità di vedere cosa accade
sensibili: Enti, Banche, Gioiellerie, Pellicce-
Il vettore telefonico, dopo i primi appara-
presso l’utente dell’Istituto di Vigilanza
rie ed altro.
ti in FONIA, si è sviluppato negli anni ‘90
è stato il primo passo per ridurre il tem-
Negli stessi anni, si sviluppavano i sistemi
con le linee ISDN e proprio sul canale DATI
po d’intervento, almeno quello virtuale.
di telecomunicazione via radio nelle note
(terzo canale di una linea ISDN,oltre ai
La visione immediata del sito permette
frequenze VHF e UHF. Attraverso questi
due della fonia specifici di una linea ISDN)
adesso all’operatore, in sinergia con la
nuovi canali, le GPG finalmente poteva-
ha trovato il sostituto del citato collega-
GPG sul posto, di ottenere il massimo ri-
no comunicare tramite un apparato radio
mento PUNTO-PUNTO.
sultato.
veicolare o portatile con la Centrale dell’I-
La sostituzione era nel funzionamento
Nel futuro si può immaginare uno svi-
stituto che, nel frattempo, era diventata
fisico ma anche in quello informatico; se
luppo importante dei telecontrolli video,
una vera e propria Centrale Operativa,
da un lato il canale dati sostituiva il punto-
anche nei siti più remoti, magari con l’in-
h24, alla pari delle centrali operative delle
punto, simulandolo tramite un “polling” di
tervento di un DRONE. • ©
FF.O.; la tecnologia cominciava ad avan-
frequenza continuo, dall’altro permetteva
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