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Antidoto.

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Antidoto.
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ANTIDOTO
Isola di Gran Sasso (TE), si è svolto
il secondo corso per addestratori
di NCA (Nuclei Cani Antiveleno)
Alberto Angelini conduce Maya
D
rante la mattinata di giovedì 14 giugno, presso la
sede si è tenuto il corso teorico, con interventi di:
Monica Di Francesco, funzionario del Parco del Gran
Sasso e Monti della Laga, che ha illustrato le attività
svolte nel parco.
Anna Cenerini – Proget manager di LIVE ANTIDOTO,
che si occupa di progetti per soluzioni concrete di specie animali e vegetali e contro gli avvelenamenti della
Fauna selvatica e di animali d’affezione e uccelli rapaci.
Umberto Di Nicola - Medico veterinario, che ha parlato delle sostanze venefiche, dei loro effetti e dei possibili rimedi. Alessandra Mango – Conduttore NCA,
appartenente al Corpo Forestale dello Stato. Alberto
Angelini – Conduttore NCA, appartenente al Parco del
Gran Sasso e Monti della Laga. Victor Barco Diaz –
Addestratore cani anti veleno.
La seconda edizione del corso ha visto una partecipazione assai più numerosa, erano presenti oltre venti
Foto di Gruppo
persone, appartenenti a vari enti e organizzazioni, quali:
Corpo Forestale dello Stato n. 5, associazioni locali di
tartufai/soci FNATI n. 6, polizia eco zoofila n. 2, Anpana
n. 3, educatori cinofili n. 2 ai quali si sono aggiunti un
veterinario dell’ASL e un zootecnico.
I vari interventi sono stati documentati e arricchiti con
immagini e proiezioni, che per motivi di spazio non possiamo riportare in dettaglio e dei quali vi facciamo un
riassunto.
ANTIDOTO – Vuole favorire la formazione di altri NCA
in Italia attivando una campagna di sensibilizzazione
sulla problematica dell’uso illegale del veleno e informando enti e istituzioni sulle potenzialità dell’impiego
di NCA.
Inoltre il personale dell’Ente e del CFS (Corpo Forestale Stato) è disponibile a collaborare all’addestramento
di cani e alla formazione di conduttori per Nuclei Cinofili
Antiveleno destinati a operare in altre aree d’Italia.
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Argomenti discussi.
• Strategia contro l’uso del veleno in Italia. • Raccolta
e analisi dei dati disponibili sui casi di avvelenamento. •
Protocollo operativo con procedure da attuare. • Analisi
delle principali criticità. • Sostanze tossiche più utilizzate.
• Distribuzione temporale degli avvelenamenti nell’arco
dell’anno. • Specie maggiormente colpite. • Miglioramento della legislazione in materia.
Sul sito; www.lifeantidoto.it è possibile visionare la
relazione dei Funzionari del progetto e del Direttore
del Parco. Vi sono illustrati gli scopi del progetto corredati anche da statistiche realizzate dagli Istituti Zooprofilattici italiani, che a nostro parere sono da valutare come semplice curiosità, poiché largamente
incompleti e approssimativi, come ammesso anche
da loro stessi, dovuti principalmente a una disomogenea segnalazione dei casi fra le varie regioni e alla
scarsità di denuncie e segnalazioni di avvelenamenti.
Da uno specchietto dei casi di avvelenamento, appare al primo posto l’Emilia Romagna con 867; il rilevamento è dovuto al maggior numero di denuncie inviate, poiché sin dal 2007 era già operativa una
legge sugli avvelenamenti; questo ha fatto sì che le
denuncie siano state maggiori di quelli delle altre regioni, ma non significa che i casi siano stati meno
altrove.
E’ impressionante osservare le quantità di sostanze
tossiche utilizzate e facilmente reperibili senza alcun
permesso, delle quali non desideriamo fornire elenco.
E’ interessante osservare che esiste anche una stagionalità degli avvelenamenti.
Periodi critici: Gennaio - marzo (mesi di picco) e settembre-ottobre (In forma molto più attenuata). Come
mai?
Azzardiamo delle ipotesi supportate da consolidate
esperienze tragiche.
Il periodo gennaio-marzo coincide con la chiusura della
caccia, i veleni sono dispersi prevalentemente su certi
territori per eliminare gli animali predatori della selvaggina cacciabile (Cosiddetti nocivi).
Il periodo settembre ottobre coincide con l’apertura
della caccia e della ricerca del tartufo.
A nostro parere entra in azione chi non desidera essere
disturbato dalla presenza di estranei e animali nei pressi
della sua abitazione, in particolare durante le ore dedicate al riposo.
Relazione dell’addestratore: Victor Barco Diaz.
Victor è un addestratore trentacinquenne proveniente
dalla Navarra (Spagna), intervistato, ha riferito di aver
Partecipanti al corso
acquisito le basi principali dal padre e di essersi sempre
più perfezionato, studiando, documentandosi, partecipando a convegni e corsi acquisendo nuove conoscenze tecniche e anche psicologiche, basate su sistemi cosiddetti dolci, sulla motivazione del cane e la
gratificazione col gioco.
E’ stato un vero piacere ascoltarlo e vederlo all’opera.
Il suo linguaggio è molto essenziale ma incisivo, pertanto la seguente cronaca apparirà estremamente sintetica.
Il Cane di utilità va scelto!
Età ideale, 4 - 5 mesi.
Deve essere motivato, non pauroso e di buon fisico.
La motivazione è molto importante poiché deve lavorare.
Deve socializzare con la gente e non aver paura di ciò
per cui si addestra.
Non può essere il cane di famiglia o da compagnia, ma
deve lavorare!
Il suo massimo divertimento deve essere il lavoro.
Se è già appagato viziato e coccolato, non lavorerà in
modo adeguato.
Bisogno stabilire quale gioco preferisce, la pallina, il salsicciotto, un peluche, un pupazzetto di gomma o altro.
Generalmente i cani scelgono la pallina o il salsicciotto
di corda o stoffa.
Quando il cane deve essere gratificato al massimo,
dopo la carezza e il complimento, si aspetta il suo amato gioco.
Una volta addentato il gioco, questo gli deve essere
conteso, bisogna farglielo conquistare come fosse una
preda, pertanto non va rilasciandolo subito, ma dopo
una breve contesa.
Gratificazione media, con crocchette.
Gratificazione massima, con gioco preferito.
E’ molto importante che non riceva ordini sbagliati.
Fare attenzione a usare sempre gli stessi termini.
Addestramento cuccioli con cibo e Clicker (oggetto di
plastica che se premuto emette un click)
Il rumore del Clicker equivale a OK e deve essere subito
seguito dal premio.
Quando il soggetto sente il Clicker, è felice, poi fare
seguire subito l’elogio con tono di voce accattivante e
premio alimentare sempre elargito dalla mano.
Con i cani adulti è più difficile perché sono più distratti,
ma si può fare. Il momento di cercare è quando si applica al cane la pettorina.
Dice che gli avvelenatori sono sempre un passo avanti a
noi, studiano sempre nuove tecniche criminali.
Da sinistra: Anna Cenerini Direttrice ANTIDOTO
Monica Di Francesco, Direttrice Parco
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ANTIDOTO
Mettono cibo di casa, avanzi, preparazioni culinarie saporite, per confondere i veleni.
Mettono anche formaggio, carne o altro, anche con
aggiunte di sostanze chimiche che stimolano l’appetito,
utilizzate dalle industrie produttrici di alimenti per animali.
Usano sempre nuovi veleni o miscele di sostanze venefiche, per confondere l’olfatto dei cani.
Il cane don deve mai mangiare in terra, ma solo dalla
mano del conduttore.
Se il cane è ben preparato e motivato, non mangerà
mai, poiché cercherà il gioco da lui preferito.
Quando i cani lavorano, devono sempre trovare qualcosa e poi essere subito gratificati.
Bisogna stabilire se i cani devono segnalare tutti gli odori o solo quelli dei veleni.
Un cane può arrivare a marcare circa trenta sostanze.
E’ dell’avviso che ora devono marcare tutto quello che
non si trova spontaneamente in natura.
Ogni cane si può anche specializzare solo su certe sostanze.
I cani necrofori cercano solo cadaveri.
Altri segnalano solo bocconi avvelenati.
Altri segnalano solo esplosivi, mine o ordigni.
Altri ancora, cercano solo sostanze stupefacenti o altro.
Man mano che il cane cresce, si aumentano le difficoltà,
poiché il soggetto deve essere sempre più motivato.
Dopo l’allenamento lo si deve subito caricare in macchina, anche se non ci vuole entrare, per mantenere inappagata la motivazione.
Non si deve insistere per troppo tempo, il cane non
deve mai voler entrare in macchina perché è completamente soddisfatto.
Si devono usare metodi semplici, mai complicati.
Utilizzare sempre il vento in favore.
Lavorare su una superficie di cinquanta mq finché non
migliora. Quando si lavora, bisogna usare molto la postura del corpo, i gesti e l’espressione del viso.
E’ importante il tono della voce, dolce e accattivante
per i complimenti.
Tono di voce severo e di alta intensità se non ubbidisce
o sbaglia. Il cane motivato ti deve sempre guardare negli occhi poiché è in attesa di ordini.
Quando il cibo è a terra non farglielo mai mangiare, dargli
un secco no, confermare l’ok e premiarlo con un complimento e cibo sempre dalla mano e ripetutamente.
Dice che il risultato della bonifica generalmente si aggira
sull’ottanta percento.
Aggiunge che ora le sostanze venefiche sono talmente
numerose, che ci vorrebbe al seguito l’intera farmacia.
Ora si è orientato a far segnalare al cane tutti gli odori
presenti nella parcella controllata e poi decidere se il ritrovamento può essere di natura sospetta e, degno di
essere analizzato.
L’addestratore Victor Barco Diaz in azione
Giacomo Guarguaglini in azione
Commento - Anche il presidente di COAC (Circolo
Otesia Attività Cinofile) di Massa Finalese (MO), Giuseppe POGGIOLI e il suo braccio destro Luciano Tassi,
esperti cinofili che hanno già addestrato due cani antiveleno, impiegano quest’ultima tecnica, che è parsa loro più
congeniale.
Alla fine dell’esposizione Victor Barco Diaz, si è goduto
il lungo scroscio di applausi riservatogli dai presenti e
ha risposto esaurientemente a tutte le loro domande,
comprese alcune a lui poco gradite, rivolte da alcune
animaliste… che hanno giudicato certe sue tecniche
coercitive.
Il corso è stato completato da esercitazioni pratiche,
eseguite all’interno del parco, Barco ha condotto e perfezionato sia i cani del parco e sia quelli addestrati da
Giacomo Guarguaglini e Alessandro Poggini, complimentandosi con questi ultimi per l’ottimo livello di preparazione raggiunto e la grande motivazione conferita
ai cani.
E’ stato un vero piacere vedere Barco condurre i cani,
sembrava lui il loro padrone.
Desideriamo ringraziare i Dirigenti del Parco e di ANTIDOTO, per la collaborazione prestata. Ci auguriamo
che presto riusciremo a coronare l’iniziativa, accompagnandola in contempo da un supporto legislativo maggiormente orientato all’utilizzo dei NCA nelle bonifiche
dei territori inquinati da bocconi avvelenati.
Anna Cenerini scrive in proposito al presidente: “Alle
osservazioni all’ordinanza ministeriale (e non solo), stiamo ancora lavorando insieme al Centro di Referenza
Nazionale per la Medicina Forense Veterinaria e al Corpo forestale dello Stato. Non appena il documento sarà
pronto te lo farò avere (spero entro settembre)”.
Commento – Questa è una notizia positiva, poiché
senza una legge di supporto alla nostra iniziativa, non si
potranno utilizzare appieno i NCA.
Con la prossima edizione del notiziario diffonderemo
l’informazione relativa.
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