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Camorra scesa in politica - Friuli Sera il quotidiano del giorno prima

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Camorra scesa in politica - Friuli Sera il quotidiano del giorno prima
1,00
www.friulisera.it
ANNO I N° 45 MARTEDI 26 APRILE 2016
VOGLIAMO LA VERITA’
FR I U LISE RA aderisce all’appello
della sorella di Giulio Irene Regeni
che chiede che non cali l’oblio
sulla fine del giovane ricercatore.
BLITZ. Nuovi arresti eccellenti ed avvisi di garanzia in Campania, nei guai il presidente del Pd Graziano
Camorra scesa in politica
GIULIO REGENI AL CENTRO DEL 25 APRILE ANCHE A UDINE
NEL MIRINO DI
FIAMME GIALLE
E ANTIMAFIA
I SOLITI REATI,
APPALTI
TRUCCATI,
BUSTARELLE
E VOTO DI
SCAMBIO
FRANCIA BATTE TUTTI
RESISTENZA
SU REGENI
D A L L’ E G I T T O N O N P I Ù S O L O D E P I S TA G G I , I N S U LT I E
A R R E S T I D I G I O R N A L I S T I C H E C H I E D O N O L A V E R I T À | P. 0 4 |
I LEADER NAZIONALI CGIL-CISL-UIL A GEMONA
SPORT
LA SOLIDARIETÀ
DEL FRIULI NEL ‘76
UN ESEMPIO PER
L’INTERO PAESE
Vezzali, il
ritiro dopo
tanti record
u Camusso, Furlan e Barbagallo hanno affrontato molte dei problemi del
mondo del lavoro, ma non hanno dimenticato di ricordare e lodare
l’esempio dei friulani. |P. 07|
u Valentina Vezzali dice basta.
Questa sera, la fiorettista azzurra sarà in pedana a Rio per l’ultima gara di una carriera zeppa
di record. |P. 12|
Appalto per
l’Australia 12
sommergibili
u LA FRANCIA si aggiudica a
sorpresa una mega commessa
da 34 miliardi di euro con la Australia per la fornitura di 12 sottomarini. Battuta la migliore
concorrenza sul mercato: Germania e Giappone. Una ventata
di ossigeno per l’economia e
per il governo Hollande. |P. 05|
2
ANNO I N° 45 MARTEDI 26 APRILE 2016
MAIL [email protected]
PRIMO PIANO
VOTO DI SCAMBIO
IL BLITZ. Finiscono in manette in nove, fra gli altri anche l’ex sindaco di Santa Maria Capua Vetere
Commistione politica-camorra
in cella imprenditori e dirigenti
Indagato anche il presidente regionale del Pd Stefano Graziano consigliere regionale ed ex deputato
il politico, si è autosospeso dal partito, ma è sospettato di aver ottenuto favori elettorali dai casalesi
.........................................................
...
... REDAZIONE FRIULISERA
... [email protected]
.
u Certo che anche gli indagati
non è detto siano colpevoli, le parole del presidente dell'associazione magistrati Piercamillo Davigo su corruzione e politica che
tante polemiche hanno suscitato
non possono che risuonare come
un mantra, quasi una profezia,
quando si scopre che questa mattina con un blitz del nucleo di polizia tributaria della guardia di Finanza della Campania è finito dei
guai il presidente del Pd Campa-
Scoperto l’ennesimo
sistema di appalti
truccati pro camorra
nia Stefano Graziano, accusato di
concorso esterno in associazione
camorristica, mentre si sono
aperte le porte del carcere per nove persone fra le quali l'ex sindaco di Santa Maria Capua Vetere Biagio Maria Di Muro. Poche ore dopo l’annuncio dell’inchiesta in cui è indagato per concorso esterno in associazione mafiosa, Graziano ha lasciato non
solo l’incarico di presidente del
Pd campano ma anche quello di
presidente dell'assemblea regionale campana. Pare che la richiesta gli sia stata notificata direttamente dal Nazareno, la sede del
Pd a Roma se non da Palazzo Chigi. C'è grande imbarazzo nel Pd e
parole molto caute e misurate, si
cammina sulle uova perchè agli
occhi dell’opionione pubblica
quanto avvenuto in Campania
sembra la prova provata delle accuse del presidente dell’Anm e
sarebbe stato controproducente
dire che un indagato non è necesssariamnete colpevole. In qusdto caso l’equazione, magari
sbaglita, ma appre lapalissiana.
Così il premier e segretario dem,
Matteo Renzi, ha voluto subito le
dimissioni di Graziano secondo
l’imperativo categorico che vale
IL PRESIDENTE DEL PD CAMPANO. Stefano Graziano consigliere reegionale ex deputato
la presunzione di innocenza ma
l’accusa è troppo pesante e il Pd
non vuole ombre.
In carcere è finito anche l'imprenditore del settore della ristorazione, Alessandro Zagaria, 30 anni
accusato dai pm di stringere rapporti illegali con esponenti politici locali e con ambienti sospetti
del crimine organizzato. Altri
sette indagati devono rispondere
a vario titolo di corruzione e fal-
sità in atto pubblico, reati aggravati dall'aver agevolato una cosca. Il meccanismo era il solito,
lavori rallentati ad hoc, un fiume
di soldi pubblici che si trasforma
in appalti pilotati e un mucchio di
I COMMENTI DEGLI AVVERSARI POLITICI
u COme era prevedibile le
agenzie ed i siti web non avevano neoppure finito di battere la
notizia sulle indagini relative
all’esponente Pd Camano Stefano Graziano che le opposizioni erano all’attacco, del resto in
campagna elettorale una vicenda così è la manna che cade dal
cielo. “Presidente Matteo Renzi”, ha commentato a caldo il
deputato M5s Alessandro Di
Battista, “indagato per camorra
il presidente Pd in Campania.
Camorra! Ora si spiega la sua
coda di paglia dei giorni scorsi”.
A stretto giro ecco arrivare il segretario del Carroccio Matteo
Salvini: “Mentre ascolto e incontro tanti imprenditori italo-americani con voglia di fare e
onesti giovani in fuga dall’Italia,
da Roma arrivano notizie di altri
arresti e indagati a carico del partito al governo per reati gravissimi e collusione con la criminalità
organizzata. Che tristezza…”.
Critiche pesanti anche da sinistra. A parlare è Pippo Civati, ex
Pd: "In un momento tanto delicato per Napoli e la Campania, con
una nuova guerra di camorra in
atto che sta lasciando per le strade morti e un diffuso senso di impotenza tra i cittadini, appare assai grave l'ennesima inchiesta
che collega il mondo degli appalti, il clan dei Casalesi ed esponenti di spicco della politica locale. La presunzione d'innocenza è
doverosa, ma non si può non rilevare la gravità del coinvolgimento del presidente del Pd campano Stefano Graziano nell'indagine coordinata dalla direzione distrettuale antimafia di Napoli".
Un commento anche dal sindaco
di Napoli De Magistris: "Bisogna
comprendere più nel dettaglio la
vicenda", dichiara il sindaco Luigi de Magistris. "Si tratta di indagini per le quali non bisogna mai
giudicare frettolosamente, però,
ancora una volta, un esponente
apicale del Pd viene coinvolto in
vicende giudiziarie assai gravi,
addirittura per quanto attiene a
legami con una delle più potenti
organizzazioni mafiose in Italia.
La rottamazione di Renzi non è
mai iniziata, anzi. Ed è per questo
che continuiamo nella nostra
battaglia per dimostrare che in
politica non sono tutti uguali ma
che ci sono anche persone che si
schierano, con onestà e coraggio, per impedire che tra politica
e crimine organizzato ci siano zone grigie o di collusione".
fatture fasulle, buone solo a giustificare spese virtuali. E tutta qui
l’inchiesta della Guardia di Finanza coordinata dall’aggiunto
Giuseppe Borrelli, sono guidate
dai pm Maurizio Giordano, Alessandro D’Alessio, Gloria Sanseverino e Luigi Landolfi, ma questa volta nell'indagine è coinvolto un pezzo da 90 della politica
campana, appunto Stefano Graziano, presidente regionale del
Pd e consigliere regionale, ex deputato. Secondo gli inquirenti
Graziano è sospettato di concorso esterno in associazione camorristica. Su di lui indagano i pm
della procura Antimafia di Napoli che hanno ordinato la perquisizione del suo ufficio in Regione
e delle sue abitazioni compresa
quella di Roma. L'ipotesi che ha
indotto gli inquirenti a effettuare
le perquisizioni nei confronti di
Stefano Graziano sarebbe legata
a presunti appoggi elettorali
chiesi ed ottenuti in riferimento
alle ultime consultazioni per l'elezione del Consiglio regionale
della Campania. Insomma ipotesi di voto di scambio. Secondo
tale ipotesi investigativa Graziano si sarebbe posto “come punto
di riferimento politico ed amministrativo” del clan Zagaria del
quale è accusato di far parte Alessandro Zagaria arrestato oggi,
omonimo ma non parente del
boss. Vi sarebbe una intercettazione di colloqui tra Alessandro
Zagaria e Biagio Di Muro, l'ex
sindaco di Santa Maria Capua
Vetere, anch'egli arrestato oggi.
Conversazioni nel corso delle
quali si faceva riferimento all'appoggio elettorale che occorreva
garantire a Graziano. Laconica e
quasi burocratica la nota di Lorenzo Guerini, vicesegretario nazionale del Partito Democratico:
«Sulle notizie che arrivano da
Caserta ci auguriamo che si faccia chiarezza al più presto, che si
possano rapidamente chiudere le
indagini e definire la posizione di
chi è coinvolto. Nel frattempo,
totale e incondizionata fiducia
nel lavoro della magistratura».
MAIL [email protected]
ANNO I N° 45 MARTEDI 26 APRILE 2016
3
ARGOMENTI
DEL GIORNO
EDITORIALE
Giustizialisti o semplici
amanti della giustizia
..........................................................
...
... FABIO FOLISI
... [email protected]
.
Da oggi Piercamillo Davigo
sarà per molti una sorta di
oracolo, per altri la punta di
diamante di un complotto anti-renziano e temiamo, invece,
che a pochi verrà in mente che
quelle parole sulla commistione politica corruzione, condita
dal giudizio storico che “oggi
manco si vergognano” sia stato frutto di conoscenza, non
dei fatti o quantomeno non di
tutti i fatti, ma di una realtà che
solo chi si finge cieco può non
vedere. Non serve neppure essere un giudice o un poliziotto,
basta un giornalista, o un semplice cittadino attento per capire che quanto giornalmente
arriva da anni dal mondo della
politica e forse ancora di più
da quello della dirigenza dei
vari livelli della pubblica amministrazione, odora fortemente di marcio. Non è muffa e
neppure “patchiuli” quel profumo della passata generazione, ricca di giovani sessantottini, d'idealisti militanti e di ricercatori della verità spirituale che raggiungevano il cuore
dell'India in autostop, al termine di un viaggio purificatore e di un percorso di rinascita
interiore e che oggi troviamo a
frotte nei tanti ambiti della società capitalistica, manager
rampanti, politici voltagabbana e giornalisti venduti al miglior offerente. Si tratta più
semplicemente della resa di
varie generazioni che si contagiano fra di loro, alle logiche del profitto e dell'accumulo, sia esso di denaro o di potere. Non fosse così non si spigherebbe il fenomeno dei tanti
già “arrivati” che si contendono nuove vette a suon di corruttele e voti di scambio. Così
tornando a Davigo, che non ha
quindi sbagliato a generalizzare perchè in democrazia la
maggioranza “vince”, avrebbe semmai dovuto distinguere
dicendo che esiste una minoranza di onesti perfino in politica. Così Davigo per aver
detto una verità scomoda è
bollato con quella che sembra
un infamia, anzi l'infamia del
terzio millennio, passata dalla
generazione Berlusconi a
quella Renzi-oni. Questa parola è “giustizialismo”. Nel
linguaggio p olitico italiano ci
sono parole che assumono una
connotazione negativa per il
solo fatto di terminare con il
suffisso “ismo”. Una di queste
è appunto “giustizialismo”.
Ma cosa succede alla ‘giustizia’ quando alla parola si aggiungono quelle cinque letterine, quel suffisso maligno ‘lismo’? Succede che se la giustizia è una cosa buona, il giustizialismo diventa una cosa
cattiva, o almeno questo è
quello che si si vuole dare a
intendere. Così è un “perfido”
giustizialista chi coltiva un attaccamento non “moderato”
verso la giustizia. Chi è giustizialista è un ‘forcaiolo’ per
antonomasia e non è, per contrario, un ‘garantista’, intendendo che il giustizialista vuole mandare in galera un imputato senza rispettare le regole e magari senza dare la
possibilità all’accusato di difendersi. Il ragionamento ha
una sua certa attinenza con la
realtà se applicata alle sentenze d'osteria o a quelle ancora
più pericolose che possiamo
leggere su forum, blog e social
di ogni genere per non parlare
dei talk-show. Ma se lanciamo
questa accusa ad un magistrato allora si lancia qualcosa di
davvero infamante. In realtà
sia giustizialisti che garantisti
sono due facce della stessa
medaglia, quelli che vogliono
la giustizia abbia due pesi e
due misure, in altre parole la
giustizia per colpire l’avver-
L’OPINIONE. di Claudio Gentile
Inter-Udinese con 22 stranieri
povera la nazionale italiana
Ogni partita di serie A vede schierati in media 16-17 forestieri
u Le mamme italiane sono entrate
in sciopero e non 'sfornano' più
campioni? L'allarme, in riferimento
ai problemi che ciò comporta per la
Nazionale azzurra, viene dal campionato dove in ogni partita di serie
A è schierata una media di 16-17
giocatori stranieri. Col record dell'en plein (22 su 22) sabato sera a
San Siro nell'anticipo Inter-Udinese. I tifosi nerazzurri si giustificano
invocando la ragione sociale del
team, appunto “Internazionale”,
ma i friulani che, come l'Atalanta, il
Chievo e il Vicenza, sono stati per
anni la fucina cui attingeva il Ct azzurro? E non è un episodio isolato
dato che quest'anno il team dei Pozzi ha schierato ben 9 volte una squadra di tutti stranieri. Quelli italiani li
ha fatti sparire una crisi cominciata
10 anni fa, in quel 2006 in cui vincemmo in Germania il nostro quarto
titolo mondiale. Alle loro spalle non
son nati rincalzi di pari valore. Una
crisi paragonabile a quella successiva alla tragica fine a Suoerga, il 4
maggio 1949, del Grande Torino.
Ci illudemmo di supplire con gli 'oriundi', figli o nipoti (o sedicenti) tali di emigrati italiani soprattutto in
Sud America. Arrivarono dall'Uruguay gli Schiaffino e i Ghiggia reduci dal trionfo a Rio del 1950, l'argentino Sivori, il brasiliano Altafini, tanto per citare i più noti. Vestirono la maglia azzurra, ma nel 1966
perdemmo nell'Irlanda del Nord e
per la prima e unica volta non an-
dammo ai Mondiali, quelli del 1966
in Inghilterra. Nella nuova crisi si
son cercati palliativi come il tetto al
numero dio giocatori extra-comunitari, ma non ha funzionato. I motivi sono molteplici.
1) Con l'arrivo dei diritti televisivi,
anche le piccole squadre han puntato ai 30 milioni per la permanenza
nella massima serie e quindi non
hanno più rischiato di avere giovani
inesperti da 'allevare'. Occorreva
troppo tempo.
2) I calciatori italiani si devono scegliere in un mercato ristretto e costano più di quelli visionati su un
mercato mondiale fatto di migliaia
di giocatori.
3) Da noi ora manca una selezione
di base. Dato che il campionato Primavera è inutile, non ci sono partite
vere in cui far crescere i ragazzi.
4) L'emigrazione dei nostri migliori
allenatori (Zaccheroni, Lippi, Spalletti, Mancini, Capello, Ranieri,
Guidolin, Prandelli, Trapattoni,
Ulivieri e ora Conte) ha indebolito
l'insegnamento al nostro calcio di
base. Il football praticato adesso nei
nostri campionati è un piccolo catenaccio in mezzo al campo. Sono
scomparse profondità e vlocità che
erano le nostre peculiari caratteristiche.
5) Le scuole calcio hanno tolto i
bambini dalle strade. Un vantaggio
per le madri, ma un danno profondo
per il calcio. Imparavano molti di
più nelle strade e negli oratori dove
vigeva una democrazia del merito
dato che i migliori erano scelti dai
loro stessi compagni.
sario, sia esso politico o altro.
Insomma in realtà quello che
pare infastidire i più è proprio
la ricerca della giustizia. A secondo dei casi bisognerebbe
non fare o fare ‘accanimento
giudiziario’, in altre parole,
bisognerebbe indulgere, lasciar correre o alla bisogna
colpire duro. Il sottinteso è
semplice un po’ di giustizia va
bene, troppa no. Ma viene da
chiedersi cosa significa ‘troppa giustizia’? Ragionando su
questo e documentandosi su
internet, dove per fortuna non
vi sono solo blog e social, ci si
imbatte perfino in Aristotele,
aiutati magari dal ricordo di
alcune letture scolastiche giovanili. Ebbene Aristotele so-
steneva l’etica del ‘giusto mezzo’. Tutte le virtù tranne una,
spiegava, sono il giusto mezzo
tra due vizi opposti: la temperanza è il giusto mezzo tra l’intemperanza e l’insensibilità; il
coraggio è il giusto mezzo tra
la viltà e la temerarietà; la liberalità è il giusto mezzo tra
l’avarizia e la prodigalità, e
così via. Ma questo non vale
per la giustizia, che non ha due
estremi opposti. Essa è la virtù
per eccellenza perché chi rispetta tutte le leggi è l’uomo
perfettamente virtuoso. Se mi
allontano dalla giustizia in un
senso sono ingiusto; se me ne
allontano nel senso opposto
sono ugualmente ingiusto.
Quindi non esiste ‘troppa’ giu-
stizia. La giustizia deve essere
perfetta, nella misura in cui
umanamente si può essere perfetti. Così dopo queste dotte
letture si può capire che comunque non c'è bisogno di essere filosofi per seguire questo
ragionamento. Quindi possiamo dire che il giusto non è a
metà strada tra la giustizia e
l’ingiustizia. Si potrebbe dire
che è a metà strada tra la punizione feroce e l’indulgenza.
Ma la ferocia e l’indulgenza
sono parimenti ingiuste. La
conclusione è semplice e banale. Chi ce l’ha con il giustizialismo in realtà ce l’ha con
la giustizia e basta. Su questo
dovrebbe meditare anche il
nostro premier.
CLAUDIO GENTILE
FRIULISERA - EPAPER l DIREZIONE E REDAZIONE: VIA PIER PAOLO PASOLINI 2, 33040 PRADAMANO (UD) TEL. 0432 1847695 - WWW.FRIULISERA.IT - [email protected] - [email protected]
N° ISCRIZIONE R.O.C.: l DIRETTORE RESPONSABILE: FABIO FOLISI l UFFICI DI CORRISPONDENZA: ROMA 069291973, MILANO 0221118502 l CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÀ: SMA SRLS, VIA SELVUZZIS 53
33100, UDINE TEL. 3318179155 - [email protected] l REG. TRIBUNALE: UDINE, N° 2 DEL 06/02/2015 l RESPONSABILE TRATTAMENTO DATI (D. LGS. 30/06/2003 N. 196): FABIO FOLISI
l VERSIONE DIGITALE: PROVIDER: ONE.COM, KALVEBOD BRYGGE 24 DK-1560 COPENAGHEN V, DANIMARCA l TIPOGRAFIA SPECIALI: MEDIASTAMPA S.R.L. VIA DEL LITOGRAFO 4 BOLOGNA. TEL: 03928288201
4
ANNO I N° 45 MARTEDI 26 APRILE 2016
ITALIA &
MAIL [email protected]
Mondo
EGITTO. Rania Yassin con toni da passionaria ha evocato il complotto internazionale
Presentatrice egiziana in tv
Giulio Regeni “Vada al diavolo”
Renzi: italia pronta
LA LIBIA CHIEDE
AIUTO ALL'ONU
CONTRO L'ISIS
Torna il pugno duro di Al Sisi: ”retata” di giornalisti anche in piazza Tahrir
.........................................................
...
... REDAZIONE FRIULISERA
... [email protected]
.
u Mentre in Italia si celebrava la
ricorrenza del 25 aprile, a rafforzare le parole pronunciate dal
Presidente della repubblica Sergio Mattarella: "È sempre tempo
di Resistenza. È tempo di Resistenza perché guerre e violenze
crudeli si manifestano ai confini
d'Europa, in Mediterraneo, in
Medio Oriente", ecco giungere le
notizie dall'Egitto. Il Paese è blindato e militarizzato con presidi
armati dei luoghi più noti, come
piazza Tahrir. Motivo prevenire
manifestazioni di protesta annunciate da giorni da movimenti di
opposizione al presidente Abdel
Fattah Sisi ed al governo. Le proteste inizialmente hanno preso le
mosse contro la cessione delle
due isole di Tiran e Sanafir, nel
Golfo di Aqaba, all’Arabia Saudita, che ne avrebbe ottenuto la
restituzione dopo 66 anni da
quando, nel 1950 aveva chiesto
all’Egitto di proteggerle da possibili assalti di Israele. Ma poi,
come era chiaro già da tempo, alle storiche rivendicazioni di piazza, si sono aggiunti anche altri,
più recenti, motivi di malcontento. A difesa del potere di al Sisi e
contro le rivendicazioni della folla, già alla vigilia della giornata di
protesta, i media locali hanno
propagandato discorsi molto fermi contro ”le forze del male che
vogliono creare il caos” e contro
chi “minaccia la stabilità e la sicurezza del paese”. Messaggi con
richiami all’ordine molto chiari,
diffusi in tv e sui siti dallo stesso
presidente Al Sisi e dal ministro
dell’interno, Mahmoud Abdel
Gaffar. Non solo: arresti preventivi di attivisti e difensori dei diritti umani sono stati compiuti a
LA CONDUTTRICE TV EGIZIANA Rania Yassin
centinaia già a partire dai giorni
scorsi. Fra gli arrestati una trentina di giornalisti, compresa Basma Mostafa, che sul caso Regeni
aveva intervistato la famiglia
presso la quale erano stati trovati
i documenti intestati a Giulio Regeni sbugiardando così la tesi
dell'assassinio a scopo di estorsione e rapina del ricercatore friulano. E forse proprio la sua notorietà internazionale ha fatto si
che venisse poi rilasciata. No si
hanno notizie certe però degli altri operatori dei media, sia di
quelli locali che di 4 giornalisti
Francesi.
Arrestato
anche
Ahmed Abdal-lah, direttore della
Commissione egiziana per i diritti e le libertà che ha documentato centinaia di casi di desaparecidos ma che è anche consulente dei legali della famiglia Regeni. Tanto che i parenti del ricercatore si sono detti «angosciati»
per la notizia del fermo, esprimendo «preoccupazione per la
recente ondata di arresti in Egitto
ai danni di attivisti per i diritti
umani, avvocati e giornalisti anche direttamente coinvolti nella
ricerca della verità circa il sequestro, le torture e l'uccisione di
Giulio». L'uomo è stato prelevato
in casa dalle forze di sicurezza.
Ma che l'Egitto di al Sisi avesse
deciso di mostrare la sua faccia
più crudele ed autentica lo si era
capito già dagli ultimi discorsi
dello stesso presidente quando, in
particolare riferendosi al caso
Regeni, aveva accusato la stampa
di aver montato la vicenda, quasi
un complotto ai suo danni. Detto
fatto e oltre agli arresti di giornalisti ecco che il Cairo denuncia
la Reuters. Un'indagine a carico
del capo dell'ufficio di corrispondenza dell'agenzia, Michael
Georgy. Nella denuncia- avviata
dal responsabile della stazione di
polizia di Azbakiya, la stessa dove l'agenzia ha riferito che il ricercatore italiano era stato portato dopo il suo arresto - si accusa
la Reuters di avere pubblicato
"notizie false che puntano a disturbare l'ordine pubblico" e di
"diffondere indiscrezioni che
danneggiano la reputazione dell'Egitto". Giovedì Reuters, citando sei fonti di polizia e di intelligence aveva rivelato che il ricercatore italiano era stato arrestato dalla polizia egiziana la sera
della sua scomparsa, il 25 gennaio, e poi trasferito in un compound gestito dai servizi di sicurezza interni. Ora a dar manforte
alle tesi del presidente ecco oltre
alle sue forze di sicurezza che alcuni giornalisti fedeli al regime
sono scesi in campo. “Che cos'è
tutto questo baccano? E' la prima
volta che qualcuno viene ucciso?
All'inizio abbiamo simpatizzato,
un giovane è stato ucciso. Ma
adesso ci avete spinto a dire 'che
vada al diavolo', ci siamo stufati
di questa storia!”. Parole insopportabili pronunciate da un'attrice e presentatrice Tv egiziana,
Rania Yassin, che ha lanciato le
sue accuse con tono inequivocabile sulla vicenda di Giulio Regeni dagli schermi della tv Al hadath Al Arabiya, canale saudita
appartenente al grande network
Msc. Oltre alle parole a destare
perplessità generale è stato il modo “passionario” usato dalla conduttrice che ha espresso la sua
opinione dopo aver dato la notizia dell’apertura dell’inchiesta
contro l’agenzia di stampa internazionale Reuters. Dalle affermazioni della Yassin hanno preso le distanze diversi giornalisti,
considerandole “fuori luogo e da
non pubblicizzare”.
La riunione del G5
u L’appello del governo libico a
guida Serraj per proteggere i pozzi petroliferi non è caduto nel vuoto, anzi era quello che ci si attendeva. Da Hannover, alla riunione
del “G5” Matteo Renzi ha assicurato il "sostegno unanime" a Tripoli. L'Italia sarà "sensibile" alle
sue richieste, quando verranno
"formalizzate" ha spiegato il premier italiano. Fonti di Palazzo Chigi smentiscono però l'offerta di
900 soldati italiani, nel senso che
non sarebbero stati fatti numeri.
L’appello di Tripoli è all’Onu e
all’Ue. Il governo libico ha chiesto
sostegno per proteggere i pozzi
petroliferi dalla minaccia dell'Isis.
E la comunità internazionale dunque ha risposto anche se tutto pare orchestrato nei tempi e nei modi. Infatti a Tripoli il Consiglio presidenziale guidato dal primo ministro Fayez al Serraj prosegue
quindi a piccoli passi nel tentativo
di dare un ordine al caos libico ed
evitare che arruivino accuse dia
prire il Paese a massicci inteventi
di truppe straniere. La richiesta di
aiuto all'Onu, agli europei ed ai
Paesi africani confinanti è infatti
“mirata” serve per proteggere le
risorse petrolifere, dopo un'allerta
su possibili attacchi a installazioni
anche marittime, tanto più che
due giorni fa i miliziani dello Stato
Islamico hanno lanciato una nuova offensiva contro i pozzi di Brega, nell'est del Paese. Di certo però commando britannici stanno
preparano un attacco all'Isis a Sirte, insieme a Francia e Usa. Mentre Washington lancia una cyber
war contro Califfato.
MAIL [email protected]
ANNO I N° 45 MARTEDI 26 APRILE 2016
5
ECONOMIA
CONTRATTO DEL SECOLO. La fornitura di 12 sommergibili all’Australia
Francia imbattibile sottacqua flash
mega contratto da 34 miliardi
Maglia nera per l’Italia
Smacco per avversari del calibro di Germania e Giappone
u La Francia, da tempo in crisi
quanto e forse più di noi, ha portato a
casa un autentico “colpaccio” battendo sul filo di lana avversari decisamente agguerriti come Giappone e Germania. Sul piatto della bilancia il “contratto del secolo”: la
realizzazione di 12 sottomarini per
conto dell’Australia. Un appalto da
34 miliardi di euro, quanto basta per
dare una “sferzata” al Pil nazionale.
MEGA APPALTO. La commessa
da 50 miliardi di dollari australiani
(34,5 mld di euro) è la più grande
mai affidata dall’Australia e riguarda la fornitura di 12 sottomarini
oceanici della classe Shortfin Barracuda Block A1, destinati a sostituire gli attuali 6 sottomarini Collins, entrati in funzione nel 1990 e il
cui ciclo di vita si concluderà nel
2026. Appalto che si è aggiudicata la
Dncs (Direzione costruzioni navali
e sistemi con sede a Cherbourg, detenuta al 62% dallo Stato e al 35% da
Thales, a sua volta controllata al
27% dallo Stato e al 26% dal gruppo
SOTTOMARINI. Costosi gioielli della tecnologia navale
Dassault), battendo avversari formidabili come la tedesca ThyssenKrupp Marine Systems o il consorzio giapponese formato da Mitsubishi Heavy Industries e Kawasaki
Shipbuilding Corporation, una candidatura presentata direttamente dal
Governo di Tokio. Una vittoria inaspettata da tutti, francesi compresi.
LA POLITICA. Dal punto di vista
politico, si tratta di una vera boccata
d’ossigeno per l’esecutivo di Hollande, a un anno dalla presidenziali
e, in particolare, di un altro successo
personale del ministro della difesa
Jean-Yves Le Drian. La sua politica
orientata all’export ha già portato al
record di vendite di armamenti nel
2015, pari a 16 miliardi di euro.
L’ECONOMIA. Oltre ai 3/4 mila
posti di lavoro salvati o creati, una
buona parte del valore generato dalla commessa (si parla di 50 anni di
lavoro tra consegna e manutenzione
dei sottomarini e formazione) resterà in Australia, ad Adelaide, dove
verranno assemblati i Barracuda.
Inoltre, il sistema di combattimento
installato (pari al 10% del valore totale) sarà americano. L’indotto francese è stato stimato in circa 8 mld.
DIFFERENZE DI GENERE
FCA. Automobili
FIAT CHRYSLER
Crescono gli utili, ma
il debito segue a ruota
u Il consiglio d'amministrazione della società olandese, riunitosi a Londra, ha approvato i
conti del primo trimestre che
vedono un aumento dei ricavi
(+3%)?a 26,57 miliardi di euro e
un utile operativo quasi raddoppiato (+88%)?a 1,3 miliardi
dai 696 milioni del 2015. L'utile
netto è salito a 478 milioni da
27 dello stesso periodo dell'anno precedente. Tutto bene,
dunque? Non proprio: infatti, il
debito netto industriale, l'indicatore principale della solidità
finanziaria del gruppo, è salito a
fine marzo a 6,6 miliardi di euro
dai 5 miliardi di fine dicembre.
Un preoccupante aumento del
30% pari a 1,5 miliardi di euro.
Sandrigo Ingross srl via Che Guevara n.5, Z.A. Aquileia (ud)
tel. 0431/919665 - fax 0431/919675 [email protected]
u Sul fronte dell’occupazione
l’Italia porta a casa una doppia
maglia nera: sul fronte degli occupati (60,5%) ci batte solo la
Grecia, nel divario fra uomini e
donne che lavorano (-20%)
peggio di noi solo Malta. È
quanto emerge dai dati Eurostat
per il 2015. Sul fronte del lavoro,
siamo ancora lontani dall’obiettivo fissato per il 2020 (67,5). A
titolo di confronto, siamo lontani anni luce dai migliori del gruppo: Svezia (80,5%), Germania
(78%), Gran Bretagna (76,9%),
Danimarca ed Estonia (76,5%) e
Olanda (76,4%). Sul fronte del
divario minimo tra il tasso di occupazione maschile e quello
femminile, i più virtuosi sono: Finlandia (-2,15), Lituania (2,4%),
Lettonia (4%) e Svezia (4,2%).
Nel gruppo degli ultimi della
classe, siamo in compagnia di
paesi come Malta (27,8%), Grecia (-18%), Romania (-17,5%) e
Repubblica ceca (-16,6%). Per
il fronte degli occupati, prima di
noi la Grecia (54,9%), dopo di
noi la Croazia (60,5%) e la Spagna (62%). Se fossimo una
classe scolastica, saremmo nel
gruppo dei “teppisti”.
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ANNO I N° 45 MARTEDI 26 APRILE 2016
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ECONOMIA / Regione
IRES-FVG. La nostra regione assieme alla Marche ha registrato una crescita del 36%
Fvg: tutti pazzi per i voucher
dal primario agli altri settori
Torrefazione friulana
ORO CAFFÈ: +10%
DEL FATTURATO
NEL 2015
Uno su quattro non sono stati riscossi, si teme utilizzi distorti dello strumento
.............................................................
...
... GAETANO SPATARO
... [email protected]
.
u Il Fvg si conferma, a pari merito
con le Marche, la regione dove l’utilizzo dei voucher è cresciuto maggiormente, in relazione ai livelli occupazionali. Da una indagine Ires
Fvg su dati Inps e Istat curata dal ricercatore Alessandro Russo, risulta
che sono stati venduti quasi 5,3 milioni di voucher, un milione e mezzo
in più rispetto al 2014 (+35,7%).
Una crescita che è divenuta esponenziale negli anni, infatti, si è progressivamente passati da meno di
250 mila voucher venduti nel 2009 a
3,8 milioni nel 2014. Un tren che non
è esclusivo del Fvg, bensì una tendenza comune all'intero territorio
nazionale.
I COMPARTI. Il settore in cui si utilizza maggiormente il lavoro accessorio (e i relativi voucher) è il terziario, in particolare l’anno scorso
commercio, servizi e turismo insieme hanno assorbito il 40% del totale.
Curiosamente l’agricoltura, comparto per il quale tale strumento era
stato originariamente concepito, ha
registrato una flessione (-7,4%).
Complice di questo cambiamento la
riforma contenuta nella legge 92 del
2012 dove viene permesso di fatto
l’utilizzo di lavoro accessorio per
qualsiasi tipologia di attività. Tanto
che nell'ultimo anno è cresciuto soprattutto l'aggregato "altre attività",
dove il numero dei voucher è quasi
raddoppiato (+92%); incrementi rilevanti anche nei lavori domestici
(+87%), nelle manifestazioni sportive e culturali (+41%) e nel turismo
(+34,5%).
A facilitare la diffusione di tale strumento, anche la possibilità di acquistarlo praticamente ovunque: dai tabaccai (72,3%), via telematica
(11,2%) e, infine, le sedi provinciali
Inps (7,7%), un tempo canale di acquisto principale e oggi solo residuale.
gione nel 2015 sono stati oltre 50 mila le persone che ne hanno fatto uso
(1,4 milioni a livello nazionale). Oltre la metà sono donne, poco meno
della metà sono giovani (under 35).
La componente femminile risulta
maggioritaria in tutti settori, tranne
che nelle attività agricole e nell'ambito del giardinaggio e delle pulizie.
A fronte di 5,3 milioni di voucher
venduti, circa 3 su 4 sono stati utilizzati e riscossi (quasi 4 milioni).
Ogni lavoratore in media ne ha ricevuti 78 con un compenso netto annuo pari a 587 euro. Le retribuzioni
risultano direttamente proporzionali all’età del prestatore.
UTILIZZATORI. Nella nostra re-
ABUSI. La forte discrepanza, sia a
livello nazionale che regionale, tra i
voucher venduti e quelli riscossi (ne
mancano circa un quarto), fa pensare
a possibili utilizzi distorti di tale
strumento. In un documento del Ministero del lavoro e dell’Inps si sostiene la necessità di rendere questo
strumento pienamente tracciabile,
per evitare «comportamenti illegali
ed elusivi delle aziende che acquistano il voucher, comunicano l'intenzione di utilizzarlo ma poi lo usano solo in caso di controllo da parte
di un ispettore del lavoro». Il fatto
che un quarto dei buoni lavoro venduti non siano stati riscossi sembra
confermare questa tendenza.
La nostra regione conferma la sua
vocazione non solo nella produzione e commercializzazione di vino,
ma anche di caffè. Oltre alla nota
azienda triestina di proprietà della
famiglia Illy, anche una azienda
friulana, la Oro Caffè di Tavagnacco, continua a macinare bilanci positivi: un fatturato di 6,7 milioni di
euro con una crescita del 10% rispetto al 2014. Sono dati di tutto rispetto, soprattutto in tempi difficili
come quelli attuali. Complici di tale
risultati, l’apertura n Friuli dei primi “Adoro Cafè”, il progetto di caffetterie in franchising firmato Oro
Caffè.
I primi tre locali in franchising
dell’azienda, gestiti direttamente
dall’azienda sono stati aperti recentemente a Udine, Trieste e Martignacco.
A questo si aggiungono anche:
l’ampia espansione sul territorio
romano, dove è più che raddoppiato
il numero dei clienti a cui è garantito
un servizio di assistenza ed approvvigionamento costante, ed i dati positivi provenienti dall’export (che
determina il 50% del fatturato) grazie anche al servizio allargato
all’oltreoceano offerto dalla filiale
canadese Oro Caffè Inc.
BILANCIO 2015. I risultati di una ricerca di Continental Italia conferma un deciso incremento delle vendite di automezzi per il trasporto non solo in regione
Una decisa ripresa nel settore degli autotrasporti
vero boom in Fvg di nuovi veicoli pesanti: +65,4%
u Il settore dei trasporti, da tempo in affanno anche nella nostra
regione, sta registrando una nuova ripresa delle immatricolazioni, segno evidente, ma non confermato, di una inversione di tendenza. Nel 2015 in Friuli Venezia
Giulia le immatricolazioni di veicoli per il trasporto merci sono
aumentate del 14,6% rispetto al
2014. Considerando i veicoli adibiti al trasporto di merci, l’incremento registrato è del 9% per
quelli fino a 16 tonnellate di peso.
Per i veicoli oltre tale peso, l’incremento è stato molto superiore:
+65,4%.
Da un’elaborazione del Centro
Ricerche Continental Autocarro
su dati Aci, emerge che a livello
territoriale, la provincia friulana
in cui vi è stata la maggior crescita delle immatricolazioni di
veicoli per il trasporto merci è
Gorizia (+32,9%), seguita da
Udine (+24,2%) e Trieste
(+22,7%).
A Pordenone, invece, vi è stato un
calo, seppure lievi (-3,2%).
Dai dati elaborati dalla Continental emerge che le immatricolazioni di veicoli per il trasporto pesante sono cresciute di più a livello nazionale in Emilia Romagna: +24,1%.
Considerando solo gli automezzi
TIR. Autotrasporti pesanti
con peso totale inferiore a 16 tonnellate, emerge una regione spesso fuori da qualsiasi classifica
(come nel resto del Sud): la Calabria.
Come già anticipato, il Fvg emerge prepotentemente nel dato riferito agli automezzi più pesanti
(oltre le 16 tonnellate), con un autentico boom: +65,4%.
L’amministratore delegato di
Continental Italia, Alessandro
De Martino: «L’aumento registrato l’anno scorso fotografa efficacemente il momento congiunturale che il settore dei trasporti su strada sta attraversando.
Dopo una crisi prolungata, molte
aziende di autotrasporto si sono
trovate nella condizione di non
poter più rimandare la sostituzione dei loro mezzi più vecchi e inquinanti. Allo stesso tempo l’inizio della ripresa economica ha
contribuito a far aumentare gli
scambi di merci e con essi i trasporti. Questi due fattori hanno
spinto le aziende di trasporto ad
accelerare il ricambio dei mezzi
per poter affrontare le sfide che
attendono l’economia nel futuro
prossimo con una flotta di veicoli
più giovani, più sicuri e più efficienti».
Una notizia di per se positiva, che
però deve essere consolidata.
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ANNO I N° 45 MARTEDI 26 APRILE 2016
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REGIONE
IL TERREMOTO . I tre leader sindacali nazionali alle celebrazioni tra Gemona e Venzone
La solidarietà e la speranza dei friulani
un esempio che molti oggi rimpiangono
Il Friuli rinacque allora perchè riprese subito a lavorare e a vivere insieme
...........................................................
...
... REDAZIONE FRIULISERA
... [email protected]
.
u Da Gemona a Venzone si sono
svolte oggi le commemorazioni
delle vittime del sisma che 30 anni
fa scosse nelle fondamenta la nostra regione, spingendola ad una
reazione che fu, oggi come allora,
da esempio per molti.
Una ricostruzione che fu non solo
materiale, ma anche e soprattutto
morale, come hanno ricordato oggi
i leader nazionali delle tre principali sigle sindacali presenti
all’evento: Susanna Camusso
(Cgil), Annamaria Furlan (Cisl) e
Carmelo Barbagallo (Uil).
La visita dei segretari generali, partita da Gemona con l’omaggio alla
stele che ricorda gli 11 operai delle
Manifatture uccisi dalla scossa del
6 maggio, è proseguita nel municipio di Venzone, dove Cgil, Cisl e
Uil hanno organizzato anche una
mostra fotografica che rievoca le
tappe della ricostruzione e le tante
battaglie che videro allora protagonista il sindacato a fianco dei terremotati.
CAMUSSO. Nel suo intervento,
la segretaria generale della Cgil
leader cislina, ha precisato che accogliere chi fugge dalla guerra e
dalla morte è un dovere. Furlan ha
aggiunto che «Il Fiscal compat è
oggi il vero freno a mano dell’economia e del lavoro. Oggi, dobbiamo assolutamente costruire una
Europa federale, gli Stati Uniti
d’Europa. Per rilanciare l’economia e la competitività delle industria europee servono prima di tutto premesse di pace nel mondo».
Sul tema del lavoro e dei voucher,
in particolare, ha concluso: «Sono
un modo di coprire realtà di precariato assoluto, il loro dilagante utilizzo rende assolutamente necessari controlli a tutela della dignità
del lavoro e della vita».
I TRE LEADER. Da sx: Furlan, Barbagallo e Camusso
Susanna Camusso, a Gemona del
Friuli (Udine), ha citato la riforma
del sistema previdenziale e il rinnovo dei contratti pubblici e privati, definendoli: «Priorità che i sindacati chiedono ad un governo che
si comporta come un pessimo datore di lavoro». I contratti nazionali, infatti, non risultano ancora rinnovati. Stesso discorso per gli investimenti pubblici e industriali
che languono, «alimentando deflazione e stagnazione».
Sul delicato tema delle pensioni,
infine: «urge un nuovo sistema,
perchè la pensione per i giovani oggi è una utopia».
FURLAN. Decisamente preoccupata del risultato delle elezioni presidenziali in Austria, che ha visto il
crollo del partito della Liberta, la
BARBAGALLO. Al centro
dell’intervento di Carmelo Barbagallo, infine, il tema dei migranti:
«Al di là della solidarietà e della
giustizia c’è anche un enorme problema economico. Chiudere le
frontiere significa bloccare la circolazione delle merci e delle persone con danni incalcolabili».
«Il Friuli - ha aggiunto il leader della Uil - è rinato perchè i lavoratori
sono ritornati subito in fabbrica pur
essendo ancora una tenda. Senza
lavoro i giovani non hanno speranze nel futuro e non fanno figli. Il nostro paese rischia l’estinzione». In
sostanza: «non ci può essere ripresa economica senza ripresa demografica e quest’ultima non può avvenire soltanto con gli immigrati».
LEADER LOCALI. A fianco dei
segretari generali, dei rappresentanti territoriali di Cgil-Cisl-Uil,
Villiam Pezzetta, Franco Colautti e
Ferdinando Ceschia, e dei i sindaci
di Venzone e di Gemona, Fabio Di
Bernardo e Paolo Urbani, anche la
presidente della Regione Debora
Serracchiani, che ha dichiarato:
«Insieme per ricordare una ricostruzione che fu un esempio concreto di federalismo, grazie al coinvolgimento diretto della Regione e
dei sindaci, un modello capace non
soltanto di ricostruire le case, le
fabbriche e il nostro patrimonio artistico e architettonico, ma anche di
preservare un senso di comunità
che sopravvive ancora oggi».
Sulla stessa falsariga le parole del
segretario regionale della Uil, Ceschia, che ha ricordato: «La voglia
di partecipazione e di democrazia
che attraversò con impeto anche il
sindacato, dando vita a un modello
organizzativo che ci diede caratteristiche più autonome, più snelle e
più libere».
Un terremoto, dunque, che nella
sua tragicità, ha messo in luce la capacità dei friulani di emergere senza dimenticare la solidarietà e la capacità di immaginare un futuro.
Tutte cose che oggi mancano
drammaticamente, come più volte
è emerso nei discorsi dei vari leader.
I DATI DI BILANCIO. Nel triennio 2013-2015 realizzate opere per 11 milioni, previsioni di sviluppo futuro
Consorzio Ziu: strumento per lo sviluppo industriale
Marinig: tra i nuovi obiettivi lo sviluppo della logistica e in particolare il nuovo scalo ferroviario a Nord
u Il Consorzio per lo sviluppo industriale del Friuli centrale segnala per il triennio 2013-2015
opere realizzate per un valore di
oltre 11 milioni di euro.
Nello stesso periodo, inoltre, si
registra un utile netto di circa 800
mila euro di cui 152 mila euro
realizzati nell'esercizio 2015 e
415 mila euro nel 2014. Nel solo
2015 le opere realizzate ammontano a 3,57 milioni di a euro. Questi i dati del bilancio che sono stati
presentati dal presidente del Consorzio Ziu, Renzo Marinig, assieme alla vicepresidente Mariella
Moschione e al direttore Roberto
Tomè. Gli stessi che saranno sottoposti alla approvazione dell'assemblea dei soci il 29 aprile.
Guardando alle altre cifre, in particolare, emerge che dal 2013 ad
oggi, il patrimonio del Consorzio
è cresciuto costantemente, pas-
sando dai 4,7 milioni di euro del
2013, ai 5,37 milioni del 2015.
Anche l'occupazione è cresciuta
del 4% dal 2008 ad oggi. L'area
Ziu è estesa su un unico perimetro
di 5,2 milioni di mq, conta 120
aziende insediate e oltre 3200 addetti.
Il presidente del Consorzio Ziu,
Marinig, ha ricordato come tra le
attività svolte dall'ente consortile
vi è la realizzazione delle opere di
infrastrutturazione e urbanizzazione: «Che rivestono un ruolo
fondamentale per lo sviluppo e il
funzionamento della zona indu-
striale udinese». Fra queste il potenziamento e l'adeguamento
delle reti fognarie di via delle Industrie, i lavori di adeguamento
del depuratore consortile a servizio della Ziu, la dislocazione rotatoria esistente fra viale del Lavoro e via delle Industrie, l'allargamento di via Buttrio con potenziamento della rete fognaria e
l'adeguamento del depuratore
consortile a servizio dell'area industriale oltre all'adeguamento e
potenziamento della rete fognaria meteorica a servizio della
Ziu.
Riguardo alla riforma dei Consorzi, Marinig ha confermato
l’esigenza di un cambiamento,
senza dimenticare il ruolo che
hanno assunto sino ad oggi: «Sono stati e sono ancora strumenti di
massima importanza per sostenere la crescita del Fvg». Fra gli
obiettivi futuri, lo sviluppo della
logistica: le zone zone industriali
Ziu, Ziac e Consorzio per lo Sviluppo Industriale ed Economico
della Zona Pedemontana Alto
Friuli (Cipaf) riuniti in un unico
ente, secondo Marinig, con la
partecipazione
dell'Interporto
Alpe Adria di Cervignano potrebbero configurarsi come una
piattaforma logistica internazionale intercettando i flussi di merci
provenienti dal mercato del Sud
-Est del Mediterraneo e diretti
verso il Centro e Nord-Est Europa. Nel prossimo triennio, infine,
l’opera più rilevante sarà il nuovo
scalo ferroviario a Nord della
Ziu, un’opera da 6 milioni di euro, che insisterà su 35 mila metri
quadri e 500 addetti. Previsto anche il raccordo con la tangenziale
Sud, un asilo nido, sportelli bancari e di medicina per il lavoro.
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ANNO I N° 45 MARTEDI 26 APRILE 2016
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CRONACA
AMARO. La polstrada ha bloccato dei trafficanti sulla A23
IL SINISTRO schianto contro il guardrail
Cani: ancora traffici Incidente sulla A4
sequestrati 10 cuccioli
Tre giovani feriti, uno in maniera seria
Bloccata a Moggio una Volkswagen Sharan con targa slovacca
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...
... REDAZIONE FRIULISERA
... [email protected]
.
u La nostra regione si dimostra
sempre di più terra di transito di
traffici illeciti. Uno di questi è
quello di animali. Alcuni individui
sono stati infatti sorpresi nell’area
di servizio autostradale di Campiolo, in A23, all’altezza di Moggio
Udinese, a scambiarsi cuccioli di
cane e sono stati denunciati dalla
polizia stradale di Amaro. Gli
agenti della polstrada, stavano effettuando un servizio di controllo
quando hanno fermato una Volkswagen Sharan con targa slovacca. Aperto il bagagliaio si sono visti quattro trasportini nei quali era-
no stipati dieci cuccioli di razza,
Cavalier King e Golden Retriever.
Le bestiole costrette negli spazi angusti probabilmente da molte ore.
Secondo il veterinario dell’Azienda sanitaria – intervenuto sul posto
– non erano infatti in buone condizioni. I cuccioli apparivano sofferenti disidratati a causa del viaggio.
Inoltre si trattata, a parere del medico veterinario di cuccioli molto
piccoli, di due mesi o forse meno,
appena svezzati e quindi, non idonei all’importazione nel nostro
Paese. Erano inoltre privi di microchip e non avevano nessun documento valido per l’importazione.
Per questi motivi oltre all’autista
40enne slovacco è finita nei guai
una cittadina argentina, classe
1961, residente a Castelfranco Veneto. Entrambi dovranno rispondere dell’accusa di maltrattamento
di animali. Il veicolo utilizzato per
il trasposto è stato sequestrato. I
cuccioli sono stati subito affidati
per le cure a volontari. Le indagini
però non sono concluse, la polizia
vuole capire la destinazione che
dovevano avere i cuccioli, in questi
casi esperienza insegna che gli animali alimentano un mercato clandestino che vede finti allevamenti
piazzare i cuccioli nel nostro Paese
dichiarandone la nascita da fattrici
presenti in Italia. In questa maniera
il valore degli animai aumenta a dismisura.
LE RICERCHE. L’auto dell’uomo scomparso da giorni era stata trovata nei pressi dell’argine
Cavazzo: Trovato corpo nel lago
probabilmente è Paolo Toffoletti
u E' stato trovato poco dopo le 15
di martedì il corpo privo di vita di
un uomo annegato nel lago di Cavazzo. Anche se non vi è alcuna
conferma ufficiale tutto fa suporre trattarsi di Paolo Toffoletti,
l'uomo di Magnano in Riviera
scomparso tre giorni fa. Le ricerche nelal zona erano riprese questa mattina proprio nella zona del
lago di Cavazzo Carnico , dopo
l’allarme lanciato dai familiari
erano state avviate subito le ricerche che hanno portato a rinvenire
la sua automobile, aperta, vicino
allo specchio d’acqua. Il timore
era che l’uomo fosse caduto o si
fosse gettato in acqua. I sopralluoghi di ieri non avevano dato
esito e questa mattina le squadre
sono ripartite. Operano sul posto,
coordinati dal vigili del fuoco il
personale del nucleo Saf di Udine,
speleo-alpino-fluviale, il nucleo
sommozzatori dei vigili del fuoco
di Trieste e l’elicottero del nucleo
dei vigili del fuoco di Mestre. Partecipano alle ricerche anche il
Sagf della Guardia di finanza e i
carabinieri. Poi nel pomeriggio il
triste ritrovamento. Nella casa dove abitava con il fratello è stato
trovato un messaggio ai parenti di
cui non è stato reso noto il contenuto. Ma del resto il ritrovamento della vettura, una Volkswagen
Polo di color rosso, trovata parcheggiata poco distante dal lago
di Cavazzo, aperta e con le chiavi
inserite aveva da subito fatto temere il peggio. Per i soccorritori
la consolazione di aver fatto tutto
il possibile per cercarlo nella speranza che si fosse invece allontanato nei boschi.
SOMMOZZATORE DEI VIGLI DEL FUOCO. Foto di repertorio
Incidente stradale lungo l'autostrada
A4 intorno alle quattro della scorsa
notte, tre giovani sono rimasti coinvolti nel sinistro. Uno dei tre è stato
ricoverato in condizioni gravi all'ospedale di Udine. L'incidente, secondo la ricostruzione dei soccorritori è avvenuto sul tratto compreso
tra i caselli di Palmanova e Villesse,
nel territorio comunale di Ajello del
Friuli. L'auto sulla quale i tre si trovavano, una Volkswagen Polo, stava procedendo in direzione di Trieste, quando, per cause ancora in corso di accertamento (non si esclude
vista l’ora il colpo di sonno) è uscita
di strada, sbandando a destra e finendo contro il guardrail. Gli accertamenti da parte della Polizia stradale
di Gorizia, sul posto per i rilievi. A
riportare le ferite più serie è stato uno
dei due passeggeri, 23 anni di nazionalità bulgara e residente a Monfalcone. Il giovane era seduto sul sedile
posteriore e, forse anche perché pare
non fosse legato con la cintura di sicurezza, è stato sbalzato violentemente nell'abitacolo a seguito dell'urto. Soccorso dai sanitari del 118,
il paziente è stato trasportato al Santa
Maria della Misericordia con un importante trauma cranico. Per gli altri
due, di 25 anni e 20 anni, entrambi di
Monfalcone, a loro volta feriti ma in
maniera più lieve, è stato ritenuto
sufficiente il trasporto al vicino
ospedale di Palmanova. A quanto
appreso, i tre stavano rientrando a
casa dopo una serata in discoteca, a
Lignano. L'alcoltest al quale il conducente è stato sottoposto è risultato
negativo. ra la Polstrada attende di
conoscere anche l'esito delle ulteriori analisi, in particolare il narcotest,
eseguite in ospedale. Al momento,
come prassi, il conducente risulta
denunciato per lesioni gravi.
TTIP-CETA. Mereto di Tomba l’unico comune italiano a Barcellona
Stop ai trattati tossici
la protesta è europea
u Il 21 e 22 aprile amministratori
comunali di 40 città di tutta Europa,
del Parlamento europeo ed esperti si
sono trovati a Barcellona per l'incontro paneuropeo di "Autorità locali e nuova generazione di trattati di
libero scambio" durante il quale si
sono discusse strategie di dissenso
ai diversi accordi commerciali che
minacciano l'autorità degli enti locali. Unico rappresentante italiano,
il Comune di Mereto di Tomba
(Ud), il cui consigliere, Walter Mattiussi, nell'incontro ha dichiarato:
«Trattati commerciale nati alle spalle dei cittadini come il TTIP (libe-
ro scambio in corso di negoziato dal
2013 tra l'Unione europea e gli Stati
Uniti d'America) e il CETA (tra Canada e l'Unione Europea) minacciano i diritti dei cittadini, servizi pubblici e la tutela dei consumatori. Se il
TTIP sarà approvato così com'è, i
comuni si troveranno di fronte al rischio molto consistente di bloccare ogni tentativo di sviluppo sostenibile locale». Massimo Moretuzzo, sindaco di Mereto di Tomba ha
aggiunto: «Sono più di 1.500 i comuni in tutta Europa e Stati Uniti che
si sono dichiarati contrari a questi
accordi commerciali».
MAIL [email protected]
ANNO I N° 45 MARTEDI 26 APRILE 2016
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XXX / Xxx / Udine
CRONACA
IL CASO. La polizia locale di Udine veste in modo non regolamentare
Passaggi a livello, presto incontro tra Comune, Regione e RFI
Vigili, divise vecchie e logore Treni in città
Al ricambio, ci penserà l’Uti? echi dall’esposto
Per le uniformi, stanziati da anni 360 mila euro e mai utilizzati
...........................................................
...
... LUCIA BURELLO
... [email protected]
.
u BRUTTI ANATROCCOLI. Ecco a cosa assomigliano i nostri vigili durante le parate. Vigili di serie
B, che perfino nei giorni di festa e
“onor patrio” sono costretti a sfilare con divise non regolamentari e
vecchie anche una decina di anni.
Sfigurando
non
poco.
Ma come mai, si domandano numerosi consiglieri di Minoranza, la
nostra Polizia locale non è ancora
“vestita di nuovo”?
Come mai tutti gli agenti della regione brillano lustri sotto al sole,
mentre quelli di Udine si distinguono per antiquata foggia, spegnendosi stinti come il bucato della bisnonna?
La domanda è legittima, anche perché, secondo il nuovo regolamento
regionale, tutte le uniformi della
polizia locale dovevano essere sostituite “da mo’”, per garantire una
più estetica e riconoscibile uniformità.
Con il Decreto del Presidente della
Regione, 8 aprile 2013, n. 68, infatti, sono state emanate, in attuazione
dell'articolo 25, comma 1, lettere
a), b) e c) della legge regionale 29
aprile 2009, n. 9 "Disposizioni in
materia di politiche di sicurezza e
ordinamento della Polizia locale",
anche concernenti le "caratteristiche dei veicoli, degli strumenti
operativi, delle tessere personali di
riconoscimento e delle divise con i
relativi elementi identificativi, in
dotazione ai corpi e ai servizi della
polizia locale operanti nella regione".
Tutto il Friuli Venezia Giulia si è
adeguato. Il Comune di Udine, invece, ostinato, mantiene le sue Cenerentole con la fondina.
Ecco che sulla questione, l’opposizione in Aula, con il consigliere
grillino Fleris Parente in testa, ha
redatto un’interpellanza da portare
al prossimo Consiglio Comunale,
sottolineando che, “con la delibera
n.90 del 26 novembre 2014, avente
oggetto una variazione di bilancio,
il Comune destinava ben 230 mila
euro per il 2015 e 130 mila per il
2016 all’acquisto del nuovo vestiario della Polizia Locale.
E l’interpellanza, guarda a caso, si
materializza in concomitanza con
una lettera di lamentele che, stando
a quanto dicono sussurri da pianerottolo, sarebbe stata inviata dal
vertice di via Girardini, Sergio Bedessi
all’Ufficio
acquisti.
Con la missiva, evidentemente in-
LOGORI. Rifrangenza consumata e cappello con visiera staccata
tercettata dall’opposizione, pare
che il comandante arrivato dalla
culla del Rinascimento, si lamenti
scandalizzato dell’indecente livrea
dei suoi agenti, che pur facendo
parte di un capoluogo di provincia,
sembrano arrivare dai sobborghi di
Gotan City. Ma non solo, sembrerebbe lamentarsi anche di inutili,
paradossali e ingiustificabili rimbalzi di mail e di responsabilità scaricate da un ufficio all’altro.
Ma per il momento il Comune si
giustifica: «Le divise non sono ancora state cambiate con la nuova
foggia imposta dalla Regione perché la procedura non è così banale.
C’è una gara in corso e ci sono stati
dei ritardi. Adesso sono arrivate
tutte le scarpe nuove» ecc. ecc per
finire con il rassicurante annuncio
che suona più o meno così: “non
preoccupatevi, perché tutto il vestiario andrà cambiato”.
Ecco il punto succulento dell’intera vicenda. Sì, perché la domanda
delle domande è: chi penserà a vestire come si deve i vigili di Udine?
E la risposta più maliziosa seppur
più credibile è: ci penserà l’Uti.
Insomma, perché spendere oltre
300 mila euro se, fra tre mesi, con
l’ufficializzazione delle Unioni
Territoriali Intercomunali (con
presidente Honsell) si condividerà
e accorperà anche il servizio di Polizia Locale? A spendere quei soldi
ci pensi il nuovo governo territoriale. Se questa è realmente l’intenzione, ben venga il risparmio, dopo la
salassata di piazza Primo maggio;
ma basterebbe dirlo, tanto la figura
barbina, Udine la sta già facendo.
u A SEGUITO dell’esposto
scritto dai consiglieri comunali di Forza Italia, Vincenzo
Tanzi e Maurizio Vuerli in tema di sicurezza dei cittadini, compromessa «dal mal
funzionamento, blocco e intralcio della circolazione
stradale causata dai passaggi a livello in città» e indirizzato al Procuratore Capo della Repubblica, Antonio De Nicolo, pare che
qualcosa si stia muovendo.
Non è dato sapere di che si
tratta, ma voci di corridoio
danno per imminente (domani) un incontro a porte
chiuse, un tavolo programmatico, tra il sindaco, Furio
Honsell, l’assessore regionale Mariagrazia Santoro e i
rappresentanti della Rete
Ferroviaria Italiana (Rfi). Insomma, la questione dei
passaggi a livello, in auge
anni fa dopo la nascita del
comitato spontaneo di cittadini che si batte per la dismissione dei cinque passaggi a livello ferroviari nella tratta in superficie Udine/Tarvisio, torna ad infiammare gli animi nella speranza che venga risolta una volta e per tutte.
Insomma, dopo otto mila firme raccolte per la causa,
dopo i molteplici incidenti,
disagi, costi e sgradevole
inquinamento dovuto a soste giurassiche delle auto in
coda davanti alle sbarre, dopo le vane richieste dell’uso
della tratta interrata non solo per i treni merci, ma anche passeggeri, si chiede al
Procuratore Capo della Procura della Repubblica, «di
intervenire affinché siano
flash
L’ORA DELLE STORIE
Educazione al cibo
con la Coldiretti
u Sarà la frutta la protagonista
assoluta del prossimo appuntamento con “Ti mangio”, il modulo dell'Ora delle storie dedicato all'educazione alimentare.
disposti gli opportuni accertamenti, valutando eventuali profili di illiceità».
E mentre i consiglieri forzisti attendono risposta, a rincarare la dose interviene
oggi il consigliere della Lega
Nord, Mario Pittoni: «Per la
dismissione dell'antieconomica e ormai fuori dal tempo tratta ferroviaria Bv
Vat-Udine, che taglia in due
la città, servono decisioni
operative. Non è più tempo
di parole: dal tavolo programmatico di domani deve
uscire un atto preciso, dopo
anni di rimpiattino tra Comune di Udine, Regione e
Rfi. Non è vero – continua
Pittoni - che come ipotizza
qualcuno, servano 50 milioni per adeguare la linea di
cintura. I costi cui accenna
Rfi si riferiscono a ben altri
interventi. Mentre, al contrario, sono ben noti gli alti
costi di manutenzione ordinaria e straordinaria della
tratta da dismettere, con
ben cinque passaggi a livello. Abbiamo a disposizione
la tratta interrata, a suo
tempo progettata proprio
prevedendo lo spostamento
di tutto il traffico passeggeri
e merci della linea Tarvisio-Udine. E La differenza
non è di 10 km, ma solo 4,3
senza gli attuali rallentamenti».
Domani, mercoledì 27 aprile
dalle 17 alle 17.50 la biblioteca
della VII circoscrizione, in via
Piemonte 84/7 a Cussignacco,
ospiterà un incontro dedicato
alla frutta e alla sua fondamentale importanza per l'alimentazione quotidiana. Ospiti dell'iniziativa saranno Coldiretti e l'associazione Panificatori del Friuli
Venezia Giulia, che parleranno
anche del valore del cibo e del
lavoro agricolo. Nel corso dell'incontro i piccoli partecipanti
potranno ascoltare tante simpatiche favole legate alla frutta
e provenienti anche da altri
Paesi.
10
ANNO I N° 45 MARTEDI 26 APRILE 2016
CULTURA / &
MAIL [email protected]
spettacoli
ANTICIPAZIONI. Terra e fuochi, è la suggestione tematica della prossima edizione
Il Mittelfest compie ben 5 lustri
per l’occasione si ricollega alla terra
Un’opera da camera è dedicata al mugnaio Domenico Scandella, detto Menocchio
u TERRA E FUOCO è la suggestione tematica della prossima
edizione di Mittelfest. Dopo la dedica del 2015 all’Acqua.
E visto che la rassegna festeggia
quest’anno i 5 lustri, l’occasione è
propizia per rinsaldare il legame
con il territorio che la ospita.
Terra di suggestivi scorci naturali
e di originale composizione linguistica, dove i popoli si incontrano. Questo secondo tassello
della trilogia ideata dal direttore
artistico Franco Calabretto vuole
accendere i riflettori sul binomio
terra/fuoco, lungo il quale si dipana il cartellone degli spettacoli
che animeranno Cividale dal 16 al
24
luglio.
Attesa già per il giorno 13 luglio
un’anteprima, d’eccezione, con il
concerto di uno dei più importanti
musicisti della scena pop mondiale, il chitarrista messicano Carlos
Santana che celebrerà con ritmi di
fuoco i 25 anni di Mittelfest, prima dell’avvio della programmazione ufficiale. Mentre il cartellone generale sta prendendo la sua
forma definitiva, si rendono note
alcune “chicche” dell’edizione
2016. Per la prima volta quest’anno Mittelfest affronta una produzione lirica, con un’Opera da Camera dedicata ad un grande eretico friulano finito sul rogo
dell’Inquisizione nel 1599, Domenico Scandella detto Menocchio, da Montereale, la cui storia è
stata raccontata magistralmente
da Carlo Ginzburg in “Il formaggio e i vermi”, il best seller edito
da Einaudi di cui proprio quest’anno ricorrono i quarant’anni
dalla pubblicazione. Il progetto
musicale in programma nella prima serata di festival (sabato 16 luglio alle 22.00 in Piazza Duomo) che gode anche del supporto della
RAI - raccoglie artisti internazio-
nali e territoriali. Partitura e libretto originali sulle orme della
parabola eretica del mugnaio friulano sono firmate, rispettivamente, da Renato Miani e Francesca
Tuscano, la regia, le scene e i costumi sono di Ivan Stefanutti, nativo di Udine, che vanta un’atti-
vità molto intensa nell’opera lirica. Sul palcoscenico le voci del
baritono Gabriele Ribis nel ruolo
di Menocchio, il tenore Branko
Robinšak, il basso Nicholas
Isherwood e il mezzosoprano Elena Biscuola.
Gli fa da ideale contraltare, con
sottili rimandi, la nuova produzione teatrale firmata da Promomusic che Simone Cristicchi dedica a David Lazzaretti, detto il
“Cristo dell’Amiata”. Dopo il
successo di Magazzino 18, una
nuova indagine del cantautore romano, sempre tra canzoni e nar-
IL ROGO. Eretico Domenico Scandella
razione, per recuperare l’ideale di
giustizia sociale che attraversa la
storia dell’utopista toscano. Ne
“Il secondo figlio di Dio” – al debutto in prima assoluta a Mittelfest sabato 23 luglio - si racconta
la grande avventura di un mistico,
un visionario di fine ottocento, capace di unire fede e comunità, religione e giustizia sociale. Un teatro canzone dedicato al fuoco
dell’eresia che vedrà la partecipazione di cori e musicisti regionali.
Approda per la prima volta sul
palcoscenico di Cividale il gruppo teatrale Agrupación Señor Serrano con lo spettacolo Birdie: da
veri maestri delle contraddizioni,
i componenti della compagnia
spagnola indagano la facilità con
cui in rete si movimentano capitali e beni e le difficoltà tra le quali, sulla terra, si muovono i migranti. Un sontuoso e visionario
allestimento verrà proposto dal
China National Opera and Dance
Drama Theatre nello spettacolo
Confucio, in programma al Teatro Nuovo Giovanni da Udine
martedì 19 luglio. Qui terra e cielo
si incontrano grazie ad un apparato visivo e coreografico stupefacente: protagonista in scena il
richiamo ad uno dei più influenti e
conosciuti pensatori d’Oriente. Il
Teatro delle Ariette, particolarmente noto per il suo “Teatro da
mangiare”, per il forte legame con
i mestieri della terra e il particolare rapporto che riesce a creare
con gli spettatori - spesso coinvolti nei loro gesti culinari e
nell’assaggio dei piatti preparati
durante lo spettacolo – presenterà
a Mittelfest la prima italiana di
“Tutto quello che so del grano. La
farina è quella vera, e quella
dell’esperienza”: i tre protagonisti usano le mani mentre raccontano pensieri di vita per un finale
sempre conviviale e condiviso.
In esclusiva per Mittelfest, inoltre, l’inedito accostamento di due
artisti che lavorano in equilibrio
con gli elementi. In Fuoco e Terra
il coreografo turco Azazi dà spazio al divampare del fuoco nelle
veloci rotazioni dell’arte appresa
dai dervisci, mentre la potenza e i
riti ancestrali guidano i gesti del
danzatore keniota Anuang’a, cresciuto nella terra dei Masai.
Sacile. Alla Fazioli Concert Hall, il Circolo Culturale Controtempo ospiterà il 2 maggio in concerto il faro delle nuove frontiere del jazz
Al “Piano Jazz”, sta per sedersi il grande Gerald Clayton
“Piano Jazz” rassegna organizzata dal Circolo Culturale Controtempo in collaborazione con la
Fazioli Pianoforti e il sostegno del
MiBACT e della Regione, arriva
al suo secondo appuntamento. Alle 20.45 di lunedì 2 maggio sale
sul palcoscenico della Fazioli
Concert Hall di Sacile il pianista
Gerald Clayton: classe 1984,
olandese di nascita, americano di
formazione, Clayton è una figura
leader per le giovani generazioni,
tanto da influenzare il nuovo lessico jazz d'oltreoceano e le sue tematiche più alternative. Figlio del
bassista John e nipote del sassofonista Jeff Clayton, Gerald studia
pianoforte classico, jazz e composizione nelle migliori accademie.
Secondo premiato al Thelonius
Monk Institute of Jazz Piano
Competition del 2006, di lì a poco
inizia la sua collaborazione con il
trombettista Roy Hargrove: da allora incide diversi dischi e suona
con nomi come Diana Krall, Melissa Morgan, Terell Stafford &
Dick Oatts, e poi Michael Rodriguez, Dayna Stephens, Terri Lyne
Carrington. Tre album, diverse
nomination ai Grammy per i suoi
arrangiamenti, Clayton spicca per
indipendenza creativa. Anche il
suo recente "Life Forum", uscito
per Concord Jazz, mette alla prova la sua "importante e autorevole
personalità", come la definisce il
New York Times, confermando il
suo talento.
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ANNO I N° 45 MARTEDI 26 APRILE 2016
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SPORT Calcio
L’ANALISI. Su 220 calciatori impegnati, al fischio d’avvio appena 91 erano ‘nostrani’
C’erano una volta gli italiani
ora comandano gli stranieri
Bianconeri
ZAPATA SARÀ OUT
PER SQUALIFICA
TOCCA A PERICA?
Nessun ‘tricolore’ in campo all’inizio fra Inter e Udinese. E ci sono altri casi
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...
... LUCIANO PATAT
... [email protected]
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u Una volta, il 'made in Italy' del
calcio era un bene prezioso, da
proteggere e coltivare. Oggi, però, vedere un nostro calciatore in
campo è sempre più difficile.
Qualcuno punta il dito sui vivai
sempre meno prolifici in alcuni
ruoli - il parco attaccanti della nostra Nazionale ne è un esempio -,
altri accusano i club di eccessiva
esterofilia, e vedendo la qualità di
alcuni stranieri nel nostro campionato non hanno proprio tutti i torti.
Fatto sta che sabato sera, per Inter-Udinese, al fischio d'avvio
dell'arbitro Domenico Celi non
c'era alcun giocatore italiano in
campo. È un'eccezione? Mica tanto. Certo, questo è un caso emblematico, ma anche sugli altri
campi non è che il tricolore abbia
abbondato nell'ultimo turno di
campionato. Su 220 calciatori impegnati, appena 91 erano italiani,
meno della metà. Detto della sfida
fra nerazzurri e friulani, in altri
stadi la presenza di 'nostri' atleti in
campo fin dall'inizio era ridotta al
lumicino.
Un caso lampante è rappresentato
dal match fra Roma e Napoli, che
peraltro ha deciso le sorti dello
scudetto: quando è cominciato
l'incontro, erano soltanto tre i giocatori a portare in alto la nostra
bandiera (Alessandro Florenzi e
tra Frosinone (8) e Palermo (5).
Tredici anche i giocatori italiani
in campo al 'Dall'Ara' per l'incontro tra il Bologna, che schierava
ben 10 atleti di casa nostra - unico
'intruso' l'algerino Saphir Taider e il Genoa, con tre soli portacolori.
Due, infine, i match più ricchi di...
Italia nello scorso turno di campionato: il confronto tra Carpi ed
Empoli ha visto impegnati al fischio d'inizio 14 calciatori italiani
- 9 tra gli emiliani, 5 fra i toscani -,
mentre il computo della gara fra
Torino e Sassuolo si attesta a 15 (6
granata e 9 neroverdi).
Inter-Udinese, insomma, è stato
un esempio estremo, certo, ma il
tricolore sembra sempre più sbiadito sui nostri terreni di gioco.
Quando svetterà di nuovo negli
stadi la bandiera tricolore?
TITOLARE. Silvan Widmer era fra gli 11 stranieri sabato
Stephan El Shaarawy fra i giallorossi, il naturalizzato Jorginho
per i partenopei). Scarsità, in questo senso, anche nella partita che
ha visto impegnate a Marassi la
Sampdoria e la Lazio con 6 italiani complessivamente sul terreno di gioco: si tratta dei blucerchiati Emiliano Viviano, Mattia
Cassani, Lorenzo De Silvestri e
Fabio Quagliarella, mentre tra i
biancocelesti i nostri 'alfieri' erano il portiere Federico Marchetti e
Antonio Candreva. Stesso conteggio anche nel match tra Fiorentina e Juve con, da una parte, Lorenzo Astori e Federico Bernardeschi, dall'altra Gigi Buffon, Andrea Barzagli, Leonardo Bonucci
e Daniele Rugani.
Da altre parti, fortunatamente, è
andata meglio. Sia nella sfida fra
Atalanta (7 italiani) e Lecce (5),
sia in quella tra Verona (7) e Milan
(5) c'erano in campo 12 calciatori
tricolori, uno in più nell'incrocio
LEGA PRO. Il successo sul Cuneo consente alla truppa di Tedino di accedere alla seconda fase
PORDENONE PUÒ BRINDARE
I PLAY-OFF SONO UFFICIALI
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...
... REDAZIONE SPORTIVA
... [email protected]
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u Il sogno continua. E, intanto, il
primo mattoncino è stato messo.
Con la vittoria interna di sabato
scorso contro il Cuneo, firmata
dai gol di Luca Strizzolo e Matteo
Mandorlini, i neroverdi si sono assicurati l'accesso ai play-off del
girone A di Lega Pro, viatico obbligatorio per chi vuole continuare a coltivare sogni di serie B.
I ramarri, con questa affermazione, centrano così il primo traguardo auspicato dal presidente Mau-
ro Lovisa e dalla città intera. La
diciassettesima vittoria stagionale racconta da sola, con il semplice dato numerico, la forza dei
neroverdi: soltanto i 'marziani' del
Cittadella, con 22 successi, hanno
fatto meglio di Filippini e compagni.
Oggi, il Pordenone si è ritrovato al
Centro De Marchi per riprendere
la preparazione in vista della gara
di sabato a Pavia, penultimo impegno in campionato. Domani alle 16.30, pioggia permettendo, è
in programma un test amichevole
in trasferta contro il Mariano.
Il giallo rimediato a Milano costerà caro a Duvan Zapata. Il colombiano, infatti, era diffidato e
quindi sarà squalificato dal giudice sportivo per la partita di sabato con il Torino. Fermo restando che Cyril Théréau, in gol anche
al Meazza, è il punto fermo dell'attacco bianconero, chi ci sarà al
suo fianco? Potrebbe essere la
volta buona per rivedere in campo
Stipe Perica: il giovane croato,
dopo i due gol in fila contro proprio il Toro e l'Atalanta, è finito
inspiegabilmente ai margini. Tornerà protagonista? Da non sottovalutare la possibilità di vedere
Matos in coppia con Théréau.
QUI UDINESE. La squadra si è ritrovata dopo 48 ore di riposo
OGGI LA RIPRESA
IN VISTA DEL TORO
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...
... REDAZIONE SPORTIVA
... [email protected]
.
u Dopo due giorni di pausa, è
ripreso questa mattina il lavoro
sul campo dell'Udinese. La truppa di mister Luigi De Canio si è
ritrovata al Bruseschi, dopo le 48
ore di riposo concesse dal tecnico
post-gara con l'Inter, per riprendere la preparazione in vista del
match di sabato 30 aprile alle 18
contro il Torino.
Dopo un primo riscaldamento, la
squadra è stata suddivisa in due
gruppi, con l'allenamento che si è
snodato attraverso esercitazioni
tattiche alternate a possessi palla
e potenziamento atletico. Pablo
Armero, ancora non al top della
condizione, ha svolto lavoro differenziato, mentre Thomas
Heurtaux è stato protagonista di
un differenziato programmato.
Non c'era, invece, capitan Totò
di Natale, ancora alle prese con
alcune noie fisiche, mentre Emmanuel Badu sta recuperando
dalle noie alla caviglia patite la
scorsa settimana.
Nei prossimi giorni, i bianconeri
si alleneranno sempre alle 17.
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ANNO I N° 45 MARTEDI 26 APRILE 2016
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SPORT Vari
SCHERMA. Per la marchigiana ben 9 medaglie alle Olimpiadi
Il caso del ‘motorino’ di Van den Driessche
Valentina Vezzali dice addio
questa sera l’ultima stoccata
Bici con ‘l’aiutino’
Squalificata 6 anni
L’atleta più titolata di sempre si ritira: ultima gara a Rio
u SEI ANNI di squalifica. È
l'entità della pena comminata a Femke Van den
Driessche, la 19enne belga
pizzicata a utilizzare una bici con motorino elettrico
durante gli scorsi mondiali
Under 23 di ciclocross a
Zolder. Si tratta del primo
caso di 'trucco meccanico'
accertato e sanzionato da
quando è previsto dal regolamento della Federciclismo
mondiale, la Uci. L'atleta è
stata sanzionata in base agli
articoli del regolamento
1.3.010 che riguarda la propulsione e il 12.1.013bis
sulla frode meccanica. Il minimo della punizione, in
questo caso, è di sei mesi.
Nel dettaglio, a Van den
Driessche è stata anche inflitta una multa di 20.000
franchi svizzeri (circa
19.000 euro) oltre al pagamento delle spese legate al
procedimento. Inoltre, la
giovane belga dovrà anche
restituire medaglie e premi
in denaro ricevuti nel periodo coperto dalla squalifica quello che va dall'11 ottobre
scorso -, compreso il campionato europeo under 23 di
ciclocross vinto il 7 novem-
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...
... REDAZIONE SPORTIVA
... [email protected]
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u “C'è un tempo per tutto e credo
che questo sia il giusto tempo per
togliere la maschera, appendere il
fioretto al chiodo ed avviare un
nuovo inizio”. Parole e musica di
Valentina Vezzali che, così, ha
annunciato il suo ritiro dalla pedana. Questa sera, l'atleta azzurra
sarà impegnata nella gara a squadre del fioretto femminile ai Mondiali, poi lascerà la scherma. Sarà
di scena a Rio de Janeiro, luogo
dove si svolgeranno le prossime
Olimpiadi.
E la 42enne marchigiana, di Giochi, se ne intende alla grande. È
stata la prima schermitrice al
mondo a portare a casa tre medaglie d'oro olimpiche nelle specialità individuali in tre consecutive
edizioni, ma il suo palmares non si
esaurisce qui. Si è aggiudicata, infatti, altri tre ori ai Giochi nelle
competizioni a squadre, ai quali si
devono sommare un argento e un
bronzo individuali e anche un
bronzo a squadre. Sempre a proposito di Olimpiadi, nel 2012 è
stata la portabandiera italiana a
Londra.
MAMMA E DEPUTATO. Non solo scherma per ‘Vale’
L'elenco dei suoi successi è finito
qui? Certo che no: la Vezzali ha
vinto sei Mondiali e cinque Europei, oltre a 11 Coppe del mondo,
senza considerare gli allori conquistati a livello italiano. Inutile
dire che è l'atleta più titolata di
sempre, una personalità da inserire nell'Olimpo dello sport.
Valetina Vezzali è nata a Jesi il 14
febbraio 1974. Sposata, due figli,
dal 2013 ricopre la carica di deputato, quando si è candidata con
la lista Scelta civica ed è stata eletta deputato. Ci sarà la carriera politica nel suo futuro? “Nella vita
dopo ogni fine c'è sempre un inizio - ha concluso l'azzurra - ed io
non vedo il tramonto, ma l'alba di
nuove sfide da affrontare e da vincere”. E lei, da vera combattente, è
pronta per nuovi successi.
bre a Huijbergen, in Olanda.
Come ha fatto l'Uci ad accorgersi dell'escamotage?
Lo ha spiegato la stessa federazione in una nota: “La
bici è stata scansionata
usando la tecnologia con risonanza magnetica sviluppata dall'Uci durante l'anno.
Questa ha rilevato la presenza del motore nell'area
dei box. Il motore era un Vivax nascosto con la batteria
posta nel reggisella. Era
controllato da un pulsante
con Bluetooth istallato sotto
il nastro del manubrio”. Insomma, un trucco bello e
buono, scoperto e punito
con una mano (giustamente)
pesante. Per rinunciare alla
fatica sui pedali, ora per
Femke Van den Driessche ci
sarà un lungo arrivederci alle corse. La prossima volta
ci penserà su.
Il caso
VOLLEY. La testa si sposta al match di sabato contro Brescia
Vittoria con ‘tirata d’orecchie’
Martignacco batte Liu Jo, ma il successo non ha convinto
CHAMPIONS LEAGUE
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...
... REDAZIONE SPORTIVA
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.
u Come all'andata, anche nel retour match la Liu Jo Modena ha
fatto sudare sette camicie all'Itas
Città Fiera Martignacco. Sabato
scorso, le friulane si sono imposte
per 3-1 (25-20, 25-20, 23-25,
32-30) contro la 'cenerentola' e già
retrocessa squadra emiliana, ma
l'affermazione non ha convinto il
presidente Bernardino Ceccarelli:
“La vittoria sofferta è dovuta al
fatto di aver preso la gara senza la
dovuta concentrazione, come si
conviene a una squadra nella nostra posizione”, ha affermato senza usare giri di parole.
Insomma, ci vorrà tutt'altra prestazione sabato 30 aprile, quando
Martignacco sarà di scena a Brescia contro la capolista Millen-
flash
CADONO LE
ACCUSE DI
CORRUZIONE
PER PLATINI
L’ITAS va a muro
(FOTO SAIN)
In casa della capolista
Millennium ci vorrà
ben altra prestazione
nium. Il tecnico Jacopo Cuttini è
già pronto: “Andremo là sapendo
di affrontare la migliore - ha sottolineato il coach - e perciò questa
settimana ci alleneremo al massimo e con nulla da perdere cercheremo di dare battaglia, rischieremo con tutti i colpi e metteremo
in campo tutte le forze, avendo,
con la sola eccezione di Colonnello, l'intera rosa a disposizione”. “Non siamo inferiori e l'importante è che le atlete credano
della loro forza e che impongano
un gioco veloce e determinato”,
gli ha fatto eco il presidente Ceccarelli. Insomma, dopo la prestazione non al massimo contro la
Liu Jo, ci si aspetta dall'Itas tutt'altra risposta in casa delle lombarde, già matematicamente prime nel girone.
Intanto, la società comunica che
sarà a disposizione per i tifosi al
seguito un pullmann che partirà
da Martignacco alle 14 di sabato
30 aprile.
Semifinali al via:
stasera c’è Real-City
u Tempo di semifinali di Champions League. Questa sera
apre il programma la sfida tra
Real Madrid e Manchester City,
con calcio d'inizio alle 20.45.
Domani, alla stessa ora, ecco il
secondo match, quello tra Atletico Madrid e Bayern Monaco.
CRISTIANO Ronaldo
u LA COMMISSIONE etica
della Fifa ha fatto cadere le
accuse di corruzione e falso a
carico di Michel Platini. La
decisione è arrivata oggi, dopo che la stessa commissione aveva chiesto - appena un
anno fa - la sospensione a vita per 'le Roi' in merito alla vicenda dei 2 milioni di franchi
ricevuti nel 2011 da Sepp
Blatter come pagamento di
consulenze nel periodo
1999-2002. Platini era stato
sospeso per anni, viste le accuse di conflitto di interesse e
slealtà; anche Blatter era stato sanzionato con la medesima pena. Entrambi questi
'pezzi grossi' del calcio internazionale hanno fatto ricorso
al Tas.
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