...

Il salame? Nel caveau Sette proposte per Aimag Il Referendum è

by user

on
Category: Documents
46

views

Report

Comments

Transcript

Il salame? Nel caveau Sette proposte per Aimag Il Referendum è
Periodico di informazione
del Comune di Mirandola
fondato nel 1877
Numero 21
Novembre 2015
www.indicatoreweb.it
MIRANDOLESE
san felice
Il salame?
Nel caveau
Bancarelle, gastronomia, sfilate, divertimento e incoronazione della nuova principessa
Un week end con Francia Corta
Il 14 e 15 novembre a Mirandola grande festa con la Fiera Mercato del Principato
partnership
Tutelare il patrimonio e promuovere lo sviluppo del territorio. è con
questo spirito che durante il consiglio
di amministrazione di Sanfelice 1893
Banca Popolare di mercoledì 30 settembre, i membri della Consorteria del
salame di San Felice insieme a Maurizio Ferraresi (veterinario dell’Ausl di
Modena) hanno sottoscritto il contratto
per una “particolare cassetta di sicurezza” controfirmato dal presidente della
banca Pier Luigi Grana. La cassetta
(nella quale è stato simbolicamente
depositato il disciplinare del salame di
San Felice) è in realtà un’intera sala a
pianta quadrata ricavata nei sotterranei
del palazzo dell’ex Monte di Pietà,
adiacente al caveau. Una scelta che
testimonia la volontà di assimilare il
salame tipico a un bene prezioso che
necessita di tutela e di una custodia
adeguata. La sala, completamente
restaurata con soffitti a botte e archi, è
dedicata al salame di San Felice e ricorda una tipica “cantina” di stagionatura.
Nella Consorteria, che recentemente
si è anche costituita come rete d’imprese, sono presenti tutti i produttori
che realizzano il salame di San Felice
con il marchio “Tradizioni e Sapori di
Modena”: azienda agricola Santa Maria
di Poletti Rita; Valpa di Tassi Dario e
c. S.n.c; Ratti fratelli di Ratti Sergio &
Claudio S.n.c.; azienda agricola Rossi
Marco; società agricola Veronesi di
Veronesi Gaetano & C. S.a.s; società
agricola Pico-Farm di De Marchi S.s.
Sette proposte
per Aimag
Alle pagg. 12-13
mirandola
La lotta all'evasione
finanzia asilo e materna
Sono state rese note nei giorni
scorsi, dal Ministero dell'Interno,
le somme accreditate ai Comuni
per il contributo dato nel 2014 alla
lotta all'evasione fiscale tramite le
segnalazioni qualificate inviate all'
Agenzia delle entrate e alla guardia
di finanza. In provincia di Modena,
Mirandola risulta essere il secondo
Comune, dopo Modena, con 266.247
euro recuperati.
Il Servizio Tributi dell’Unione
sta svolgendo un importante lavoro
nella lotta all’evasione fiscale. Già
in passato il Comune di Mirandola
ha recuperato cifre significative
che hanno permesso di finanziare
investimenti per migliorare la qualità
della città.
I 266.247 euro recuperati
quest’anno sono stati destinati, il
primo ottobre scorso, ad un intervento di manutenzione straordinaria
dell’immobile di via Poma che ospita l’asilo nido e la scuola materna.
Lo scorso 30 ottobre, è scaduto il
termine per la presentazione di manifestazioni d'interesse per operazioni di
partnership con Aimag spa. Sono state
sette le proposte pervenute al Comune
di Mirandola, che ha agito su delega
degli altri Comuni soci. Si tratta di:
Austep spa; F.lli Baraldi Spa; Hera spa;
Tea spa; Piacere Aimag srl e Estra spa;
Canarbino spa; Fondazioni Casse di
Risparmio di Carpi e Mirandola. Nei
prossimi giorni i sindaci dei 21 Comuni
soci di Aimag, i quali detengono il 65%
del pacchetto azionario della società, si
riuniranno in sede di patto di sindacato
per iniziare l’esame delle manifestazioni pervenute.
ospedale
Il Referendum
è stato indetto
Domenica 13 dicembre 2015 si
terrà a Mirandola un Referendum comunale consultivo sul quesito: “Volete voi
che l’Amministrazione comunale avvii
un percorso partecipativo per valutare la
possibilità di rendere nuovamente operativo l’ospedale di Mirandola, come
già avveniva prima del sisma 2012?”
A pag. 3
2 · n. 21 - novembre 2015
La raccolta funziona: all'indifferenziato vanno solo 67 chili a persona
rifiuti
A Medolla si differenzia di più
Il Comune della Bassa premiato a Parma per le buone pratiche ambientali
Lunedì 19 ottobre si
è tenuto a Parma il convegno “Ridurre il rifiuto
e recuperare materia, per
un’economia circolare”
e la premiazione della
VIII edizione di “Comuni Ricicloni dell’EmiliaRomagna” che premia i
migliori risultati conseguiti nel 2014 dalle amministrazioni comunali
in tema di gestione dei
rifiuti urbani. Nel corso
della mattinata numerosi
relatori, fra cui il vicepresidente nazionale di
Legambiente Stefano Ciafani sono
stati approfonditi molti temi fra cui
la riduzione dei rifiuti, il sistema di
raccolta domiciliare e il recupero di
materia e anche il nuovo concetto di
economia circolare illustrato nella
recente legge regionale sui rifiuti.
Nella categoria dei Comuni tra 5.000
post sisma
Via libera di Bruxelles
al Fondo di solidarietà
e 25.000 abitanti in Emilia Romagna
si aggiudica ben due primati il Comune di Medolla, con gestore Aimag,
rispettivamente per la minore quantità
pro capite di rifiuti a smaltimento
(66,7 kg/anno a persona nel 2014) e
per la più alta percentuale di raccolta
differenziata (86,8%).
finale emilia
In manette 35 enne bloccato con
115 grammi di cocaina in tasca
I carabinieri di Finale Emilia hanno arrestato nella serata dello scorso
23 ottobre un 35enne nordafricano,
per detenzione illecita di stupefacenti.
L’operazione è nata da una serie di
controlli eseguiti dai militari nelle
ultime settimane che hanno portato
a individuare l’uomo, che era solito
viaggiare a bordo di uno “scuterone”.
I carabinieri lo hanno intercettato
lungo la via per Ferrara in direzione
Bondeno, intimandogli l’alt al quale
non si è fermato. Ne è quindi nato
un inseguimento terminato in pochi
chilometri considerata la sua difficoltà
a seminare la vettura dei carabinieri.
Il magrebino si è quindi fermato e
sceso dal veicolo ha tentato di fuggire
ancora a piedi ma è stato prontamente
fermato. I militari lo hanno quindi perquisito e gli hanno trovato 115 grammi
di cocaina nella tasca del giubbotto e
circa 1.500 euro verosimile provento
di spaccio. L’uomo, con precedenti
penali per stupefacenti e senza fissa
dimora, è stato tratto in arresto e condotto al carcere di Sant’Anna in attesa
di giudizio.
mirandola
Il Comune cerca un ingegnere
per il Servizio lavori pubblici
L’Amministrazione del Comune di
Mirandola ricerca una figura professionale da ascrivere alla categoria professionale D1, con profilo di Istruttore direttivo tecnico da assegnare al Servizio
lavori pubblici-Ingegnere cui affidare
oltre alle mansioni proprie del predetto
profilo professionale, compiti ad alto
contenuto specialistico-professionale
in attività di progettazione di opere ed
interventi comprese le funzioni di Rup,
ai sensi del D.Lgs.163/2006 e del Dpr
207/2010, nell'ambito delle predette
attività progettuali , da assumere con
rapporto di lavoro a tempo determinato
ai sensi dell’art. 110 del D.Lgs. 267/00 .
Copia integrale dell’avviso di selezione può essere consultato sul sito del
Comune di Mirandola (www.comune.
mirandola.mo.it). La domanda di partecipazione alla selezione, corredata dal
curriculum, trasmessa anche via fax, al
n. 0535-29538, dovrà pervenire entro il
giorno 23 novembre 2015 al Protocollo
del Comune di Mirandola – via Giolitti
22, 41037 Mirandola (Mo) o tramite
pec [email protected].
mirandola.mo.it.
Per informazioni: Servizio Personale (tel. 0535 - 29621/29619/29636).
Periodico del Comune di Mirandola fondato nel 1877 - Autoriz. del Tribunale di Modena n. 1247 del 30-08-95 Tiratura: 20.500 copie - Distribuzione gratuita
Dir. responsabile: Fabio Montella. - Capo redattore: Luca Marchesi
Segretaria di redazione: Raffaella Girotti - Grafica: Ufficio Stampa Comune di Mirandola.
Stampa: F.D.A. Eurostampa S.r.l. - Borgosatollo (Bs) - tel. 030/2701606
Pubblicità: Gruppo RPM Media S.r.l. - v. Agnini 47 - Mirandola (Mo)
pubblicità tel. 800 047999, fax: 0535/609721, e-mail: [email protected]
Le lettere al giornale (con firma verificabile) vanno indirizzate a
L’Indicatore Mirandolese, via Giolitti, 22 Mirandola 41037 tel. 0535/29525,
fax 0535/29541 e-mail: [email protected]
Chiuso in redazione il 3 novembre 2015. Prossimo numero il 19 novembre 2015
La chiusura dei Moduli abitativi
provvisori entro dicembre di quest’anno e l’aggiornamento dei provvedimenti di assistenza alla popolazione.
Il via libera da Bruxelles, senza rilievi,
al Fondo di solidarietà di 572 milioni
di euro certificando ufficialmente, a
seguito dei propri controlli, l’ammissibilità di tutti gli interventi cofinanziati.
Le proposte normative (emendamenti)
da sottoporre al Governo sulla legge
di stabilità con il lavoro congiunto
con il Ministero dello Sviluppo economico per rendere operativi entro
l'anno gli sgravi fiscali previsti dalle
Zone franche urbane. Sono questi i
temi principali affrontati nel corso del
Comitato istituzionale e di indirizzo
per il terremoto del 2012 (costituito
dai sindaci dei Comuni colpiti) che
si è riunito a Crevalcore. Infatti dopo
San Felice sul Panaro, Bondeno e
Reggiolo il Commissario delegato alla
ricostruzione ha convocato la riunione
nel Comune bolognese più colpito dal
terremoto del 20 e 29 maggio 2012. Nei
giorni scorsi la Commissione europea
ha comunicato ufficialmente al Dipar-
timento di Protezione civile la chiusura
delle procedure del Fondo di solidarietà
dell’Ue in Italia in relazione agli eventi
sismici del 2012. Dopo quasi un anno
dalla consegna della rendicontazione
analitica delle spese sostenute per la
gestione della fase emergenziale la
Commissione europea ha certificato, a
seguito dei propri controlli, l’ammissibilità di tutti gli interventi rendicontati
sul Fondo di solidarietà dell’Unione europea. Riguardo agli altri argomenti si
sono analizzate le proposte di modifica
da introdurre all’ordinanza che regola
l’assistenza alla popolazione in particolare quelle relative a coloro che sono
ancora all’interno dei moduli abitativi
provvisori (Map). È stato concordato
che, gli attuali beneficiari dei Map
che hanno un percorso di rientro nella
propria abitazione in via di riparazione/
ricostruzione potranno usufruire delle
altre forme di assistenza quali gli affitti
a carico del Commissario o il rimborso del canone di locazione in caso di
sistemazione autonoma. Prosegue di
pari passo anche lo smontaggio dei
moduli abitativi.
Tribuna
Ai sensi dell'art. 9 della Legge 22
febbraio 2000, n. 28, la rubrica con le
opinioni dei capigruppo consigliari è
sospesa fino a dopo il Referendum
san felice
Il miele
è salutare
Nei giorni scorsi si è svolto a San
Felice presso la sanitaria ortopedia
Bertelli un incontro sul miele medicato e sui suoi utilizzi. All’iniziativa
hanno partecipato 54 persone tra
infermieri e medici di base. Il dottor
Merisi e Mary Guerzoni hanno
illustrato le nuove frontiere della
medicazione avanzata con l’utilizzo
del miele medicato e i risultati ottenuti anche con l’uso di diapositive,
mentre il dottor Santoro ha svolto
medicazioni e bendaggi, mostrando
come vengono eseguiti direttamente
su pazienti. I relatori hanno evidenziato i risultati ottenuti con il miele
medicato soprattutto per ragadi del
capezzolo, lesioni vagino-perineali,
per la prevenzione e la cura di ulcere
da decubito e di origine diabetica. Al
termine dell’incontro i relatori hanno
risposto alle numerose domande degli
ospiti su casi vissuti e trattati.
n. 21 - novembre 2015 ·
Urne aperte dalle 8 alle 23 in 12 seggi nel capoluogo e nelle frazioni
mirandola
Indetto il Referendum consultivo
Domenica 13 dicembre gli elettori potranno esprimere la loro preferenza
Domenica 13 dicembre 2015 si
terrà a Mirandola un Referendum
comunale consultivo, dove gli elettori
del Comune potranno esprimere la loro
preferenza rispetto al seguente quesito:
“Volete voi che l’Amministrazione
comunale avvii un percorso partecipativo per valutare la possibilità di rendere
nuovamente operativo l’ospedale di
Mirandola, come già avveniva prima
del sisma 2012 ?”
I seggi elettorali saranno aperti
dalle ore 8 alle ore 23. Affinché il Referendum sia valido, è necessario che
votino non meno del 50% + 1 degli
aventi diritto.
In considerazione che il Referendum ha valore solo per il Comune
di Mirandola, sono diverse le novità
rispetto alle votazioni tradizionali:
- Ufficio elettorale per il Referendum: sarà l’organo preposto all’organizzazione del Referendum, costituito
dal Segretario comunale e da tre consiglieri comunali di cui uno di minoranza.
- Aventi diritto al voto: potranno
votare, oltre che tutti i cittadini italiani
residenti e iscritti nelle liste elettorali
del Comune di Mirandola, anche tutti i
cittadini dell’Unione Europea residenti
referendum
Voto dei cittadini non italiani
di un Paese dell'Unione Europea
Al Referendum del 13 dicembre potranno partecipare anche i
cittadini non italiani appartenenti a
un Paese dell’Unione Europea resi-
denti nel Comune di Mirandola, che
avranno compiuto la maggiore età il
prossimo 13 dicembre.
Per poter esprimere il proprio
mirandola
nel Comune di Mirandola e che abbiano
fatto richiesta di essere iscritti nell’apposita lista elettorale aggiunta per il
voto alle elezioni comunali.
- Meno seggi elettorali: i seggi
elettorali del capoluogo saranno ridotti
da 17 a 12 (compreso il seggio di San
Giacomo Roncole), e avranno ciascuna
un numero di elettori per seggio che,
da una media di 850, potrà arrivare ad
un massimo di 1.300. I seggi elettorali
di Mirandola saranno tutti concentrati
presso le scuole medie di via Tazio
Nuvolari. Nelle frazioni i seggi rimarranno invariati.
Gli elettori ricoverati presso l’ospedale di Mirandola e gli ospiti della casa
protetta Cisa, potranno votare presso
tali strutture come per le elezioni ordinarie.
- Meno membri di seggio elettorale:
nei seggi elettorali invece di 5 membri
previsti per i Referendum nazionali,
saranno presenti 4 membri: un Presidente eletto dall’Ufficio elettorale per
il Referendum, e tre scrutatori eletti
dalla commissione Elettorale comunale, tra cui il Presidente dovrà scegliere
il Segretario.
- Tessera elettorale: per questo
Referendum la tradizionale Tessera
elettorale utilizzata dagli elettori per
esprimere il voto nel seggio, non sarà
necessaria, e per poter votare sarà
sufficiente presentarsi presso il seggio
elettorale con un documento d’identità
personale valido. Al fine di informare
tutti gli elettori della sede di seggio
dove recarsi a votare, verrà inviata ad
ognuno un’apposita comunicazione
pochi giorni prima della data prevista
per la consultazione (13 dicembre).
Nulla cambia invece rispetto alle
elezioni tradizionali per gli elettori
che fossero ricoverati nell’ospedale
di Mirandola o presso la casa protetta
Cisa, che potranno votare presso le
strutture in cui sono ospitati, o che avessero impedimenti fisici tali da non consentire loro di recarsi presso il seggio
elettorale, che potranno votare presso
il loro domicilio. Anche per gli elettori
con difficoltà fisiche a esprimere il
voto potranno, come di consuetudine,
essere accompagnati da una persona
di fiducia. Per ulteriori informazioni è
possibile contattare l’Ufficio elettorale
comunale (telefono: 0535/29505, e
mail: [email protected].
mo.it), oppure consultare il sito del
Comune di Mirandola (www.comune.
mirandola.mo.it).
voto tali cittadini dovranno essere
iscritti nell’apposita lista aggiunta per
le elezioni del sindaco e del Consiglio
comunale, istituita presso l’Ufficio
elettorale comunale. Coloro che
non vi fossero già iscritti, potranno
richiederlo, tramite la compilazione
di un apposito modulo, entro il 20
novembre 2015.
L’iscrizione nella lista avverrà
una volta che l’Ufficio elettorale avrà
verificato il possesso dei requisiti
previsti dalla legge. Il modulo per
l’iscrizione nelle liste aggiunte è
possibile scaricarlo dal sito web del
Comune (www.comune.mirandola.
mo.it.), oppure ritirarlo presso l’Ufficio elettorale del Comune in via
Giolitti n.22 negli orari di apertura
al pubblico dal martedì al sabato
dalle 8,30 alle 12,50 e il giovedì
pomeriggio dalle 15 alle 17,30.
finale emilia
Gli orari dell'anagrafe
di San Martino Spino
Si abbattono
Tari e Tosap
La delegazione anagrafica di San
Martino Spino, in via Valli 455, è
aperta, nel periodo novembre 2015
-luglio 2016, dalle 15 alle 17 nei
seguenti giorni: il 17 novembre, l’1
e il 15 dicembre, il 12 e il 26 gennaio
2016, il 9 e il 23 febbraio, l’8 e il 22
marzo, il 5 e il 19 aprile, il 3, il 17 e
il 31 maggio, il 14 e 28 giugno, il 12
e il 26 luglio.
La Croce Blu a San Martino Spino e l’Auser a Gavello svolgono un
Nell’ambito dell’ultima Consulta
Economica, l’Amministrazione comunale di Finale Emilia ha condiviso
con le associazioni di categoria presenti, Cna, Confesercenti, Confcommercio, Lapam e con il Comitato
commercianti una nuova misura di
sostegno alle attività commerciali
del centro storico. Si tratta di un
investimento di oltre 100 mila euro
finalizzato ad abbattere due imposte
gravanti sulle attività commerciali:
servizio di prenotazione e consegna
di documentazione anagrafica, che i
cittadini possono utilizzare nei giorni
e negli orari di apertura delle sedi
frazionali delle associazioni.
Per informazioni: Comune di
Mirandola (0535/29558; e mail:
[email protected].
mo.it); delegazione di San Martino
Spino (0535/29502); Croce Blu San
Martino (0535/33450); Auser Gavello
(349/8765130).
verrà restituito il 40% di quanto pagato per la Tari (tassa sui rifiuti) 2014
dalle attività collocate nel centro
storico; per la Tosap la restituzione
sarà del 40% per i titolari di posteggio fisso nei due mercati settimanali
di Finale e Massa, del 20% (che si
somma alla riduzione già attivata
nel 2013 del 30%) per le attività
di tutto il territorio comunale che
occupano suolo pubblico in modo
permanente. Le modalità di restituzione prevedono la compilazione di
un modulo che l’Ufficio Tributi del
Comune sta elaborando e sarà presto
reperibile presso l’Ufficio e sul sito
dell'Amministrazione comunale
(www.comunefinale.net).
3
brevi
LAVORI AL CIMITERO
DI CONCORDIA
Lo scorso 26 ottobre a Concordia
sono stati consegnati i lavori di restauro e ripristino con miglioramento sismico del cimitero monumentale. Un
intervento importante con un costo di
2,4 milioni di euro. Sarà vietato quindi
l’ingresso ai non addetti ai lavori.
Il tempo previsto per l’esecuzione
delle opere è pari a 430 giorni naturali
consecutivi; la durata complessiva dei
lavori sarà suddivisa in tre distinte
scadenze temporali, corrispondenti
alla consegna dei tre lotti in cui è
diviso il progetto.
Per maggiori informazioni: www.
comune.concordia.mo.it.
OGGETTI SMARRITI:
UFFICIO IN MUNICIPIO
A Mirandola, l’ufficio oggetti
smarriti e rinvenuti si trova in municipio, via Giolitti 22, al primo piano,
ufficio 108.
A CUBA CPL
PORTA IL BIOGAS
Si è finalmente concretizzato uno
dei più rilevanti accordi commerciali
tra Italia e Cuba nel campo delle
energie rinnovabili. A Santa Cruz de
Norte, situata a 50 km dalla capitale
cubana, Cpl Concordia realizzerà un
complesso impiantistico multifunzionale per la generazione di biogas
dal trattamento anaerobico di acque
reflue: è prevista la produzione fino
a 3,5 Mw di energia elettrica e il trattamento di fanghi di lavorazione con
essicazione e insaccamento.
A beneficiarne sarà una delle più
importanti aziende Sud americane,
Cuba Ron Sa, produttrice del notissimo rum Havana Club, distribuito in
tutto il mondo. L’impianto, che sarà
realizzato grazie all’intermediazione
commerciale della società Proyecto
Isla Verde di San Benedetto del
Tronto, rappresenta il viatico per
una serie di opportunità di sviluppo
che Cpl intende esplorare. Sace ha
già preso in carico la richiesta di
assicurazione del credito. Attraverso
l’impianto realizzato da Cpl, del valore di 10,5 milioni di euro, Cuba Ron
Sa riuscirà a perseguire ambiziosi
obiettivi di abbattimento del livello
di inquinamento dell’acqua, ripagandosi in pochi anni l’investimento
sostenuto attraverso i ricavi generati
dalla produzione e immissione in rete
dell’energia elettrica prodotta.
La leggendaria fabbrica di Santa
Cruz potrà in tal modo vantare un
significativo e concreto esempio di
sviluppo sostenibile frutto dell’ingegneria e dell’intraprendenza tutta
made in Italy.
n. 21 - novembre 2015 ·
eventi
Nella giornata conclusiva convegno sulle opportunità del cicloturismo
Le eccellenze della Bassa ad Expo
Dal 20 al 26 ottobre si sono alternate alcune imprese dell'Area Nord
Si è conclusa la partecipazione
dell’Unione Comuni Modenesi Area
Nord ad Expo, presso Cascina Triulza,
antico casolare che, dopo un profondo
restauro, è stato incluso nell’Esposizione Universale ed ha ospitato il
padiglione della società civile. Presso
l’isola espositiva della Cascina, dal 20
al 26 ottobre, si sono alternate alcune
aziende della Bassa modenese che
hanno fatto conoscere e venduto con
successo altrettanti prodotti tipici:
l’Azienda Agricola Casumaro Maurizio e il Caseificio La Cappelletta
con il Parmigiano Reggiano, la Cipof
Società Cooperativa Agricola con la
pera Abate, gli aceti balsamici di mela
e di pera e l’olio di noce, la Società
Agricola Garden Vivai Morselli con
l’aceto balsamico tradizionale, la pera
Abate e la mela Campanina, il Salumificio dei Fratelli Ratti della Consorteria
del Salame di San Felice, Pasta Fresca
Loretta con i maccheroni al pettine
delle Valli mirandolesi e la Società
Agricola Guerzoni con diversi tipi di
aceto balsamico. Il 26 ottobre, giornata
di chiusura del mercato della Bassa
modenese a Expo, almeno cinquecento
persone dai Comuni dell’Area Nord, si
sono recati all’Esposizione Universale
di Milano. La giornata si è aperta con
tanto entusiasmo e vivacità grazie alle
esibizioni di Do Re Mi Banda e dei
Rulli Frulli della Fondazione scuola
di musica “Andreoli”. Le due bande
hanno animato la corte della Cascina
davanti ad un pubblico numeroso e
compiaciuto della brillante prova di
tanti giovani ragazzi venuti dalla Bassa
per testimoniare la forza e l’impegno
Alcuni momenti della
partecipazione della
Bassa all'Expo
di una comunità desiderosa di ripartire.
Nel pomeriggio all’interno dell’auditorium, si è tenuto l’incontro “Pedalare
con gusto nelle terre della Bassa modenese” organizzato dall’Unione, insieme
a Fiab (Federazione Italiana Amici
della Bicicletta), Circuito Città d’Arte
della Pianura Padana, Verde Natura
(agenzia di viaggi), Apt della Regione
Emilia Romagna, per affrontare il tema
del cicloturismo nella Bassa, in ottica
costruttiva, nel contesto di EuroVelo 7,
la strada del Sole, pista ciclabile lunga
oltre settemila chilometri che, unisce
Capo Nord (in Norvegia) con Malta,
attraversando molti Paesi e l’argine del
Secchia. In particolare il tratto VeronaFirenze, risulterebbe strategico per il
turismo verde e sostenibile della Bassa,
perché il turista, spostandosi con la
bicicletta tra le tante offerte di città artistiche come Verona, Mantova, Bologna
e Firenze, potrebbe essere ospitato proprio nei Comuni modenesi dell’Area
Nord. I prodotti tipici che compongono
la tradizione emiliana modenese sono
elementi fondamentali per lo sviluppo
del nostro territorio, come ad esempio
il Parmigiano Reggiano che in Emilia,
a cavallo tra il 1.200 ed il 1.300 d.C.
aveva già raggiunto la tipizzazione
odierna (citato nel “Decameron” di
Giovanni Boccaccio) o, il maccherone al pettine delle Valli mirandolesi
protagonista del Palio, in cui le frazioni
di Mirandola ogni anno si sfidano,
realizzando un piatto di maccheroni al
pettine al ragù, ispirandosi alla storia
locale, nel contesto della zona di protezione speciale delle Valli. La Compagnia teatrale Koinè ha poi realizzato
in Cascina Triulza una degustazione
teatrale audio-guidata, accompagnata
5
dalla bella voce di un’interprete che ha
intonato alcuni brani della tradizione
contadina e dall’attore Hendry Proni, in veste di un simpatico turista in
bicicletta curioso visitatore delle corti
modenesi. Ora questa degustazione
verrà riproposta nell’Area Nord, presso
le scuole, le aziende protagoniste della
settimana di mercato all’Expo, nelle
piazze o come accoglienza a gruppi di
cicloturisti in visita al nostro territorio.
L’ospitalità è il fulcro del progetto del
cicloturismo. Occorre anche affinare
ulteriormente la qualità dei percorsi cicloturistici, mentre le aziende agricole,
le cantine, le fattorie, gli agriturismi,
le trattorie e gli alberghi e i bed and
breakfast, dovranno essere pronti al
fine di ricevere il flusso turistico in
movimento lungo l’asse nord-sud.
Le istituzioni pubbliche, dal canto
loro, dovranno essere preparate a fare
conoscere la bellezza di un territorio
da scoprire che, dopo il violento sisma
del maggio del 2012, sta ripartendo
con nuove offerte ricreative e culturali.
Persi i centri storici, le chiese e i musei,
rimangono i paesaggi, i terrazzi del
Secchia e del Panaro, le riserve naturali,
la simpatia tipica emiliana, la quiete, la
ruralità di fattorie lontane dal traffico
congestionato delle grandi metropoli,
dove è bello perdersi e risvegliarsi
nella pacatezza della campagna emiliana. Nella Bassa si sta percorrendo
una nuova strada, l’Expo è stata una
tappa basilare e, per avere successo,
è necessario fare rete. L'Unione cerca
quindi altre aziende interessate a collaborare per lanciare il turismo verde,
sostenibile, sano, senza consumo di
territorio, perché nella Bassa pedalare
è facile, senza salite. Una nuova tappa
di cooperazione tra aziende e Comuni
dell’Area Nord modenese all’insegna
del cicloturismo, della sostenibilità
ambientale, della tutela del territorio e
dei suoi abitanti.
Con l’aiuto di nuove aziende si
potrà iniziare un percorso nuovo e
garantire alle generazioni future una
qualità della vita migliore, nel rispetto
del territorio visto come libertà di movimento e di sani stili di vita.
6 · n. 21 - novembre 2015
sicurezza idraulica
«Ora occorre accelerare sulle opere in corso di progettazione»
25 milioni per fiumi e canali sicuri
Due immagini dell'alluvione del
gennaio
2014
Eseguiti oltre 100 interventi per migliorare la situazione di argini e alvei
Oltre un centinaio di interventi eseguiti a partire dallo scorso anno su argini e alveo di fiumi e canali del territorio
modenese, per una spesa complessiva
di oltre 25 milioni di euro. E nei giorni
scorsi si è conclusa una prima fase di
una capillare campagna di monitoraggio che ha consentito di individuare
e chiudere oltre 600 tane di animali
lungo gli argini dei fiumi Secchia e
Panaro. Sono solo alcuni dei numeri
emersi nel corso dell'incontro che si
è svolto mercoledì 14 ottobre a Modena sull'applicazione della direttiva
comunitaria per la gestione del rischio
alluvione, al quale hanno partecipato
tra gli altri Fabrizio Curcio, capo del
Dipartimento nazionale della Protezione civile e i rappresentanti dell'Autorità
di bacino del Po, Aipo, Servizio tecnico
di bacino, dell'Agenzia regionale di
Protezione civile e della Protezione
civile provinciale. L'iniziativa è stata
anche l'occasione per fare il punto sui
lavori per la messa in sicurezza dei
corsi d'acqua eseguiti a Modena dopo
l'alluvione del gennaio 2014. Sugli
interventi effettuati, è stata ribadita
la necessità di accelerare con le opere
in corso di progettazione soprattutto
quelle relative al potenziamento delle
casse di espansione di Secchia e Panaro
e sui rialzi arginali attesi da tempo.
Ora le risorse ci sono, serve quindi un
salto di qualità. La Provincia è in una
condizione irripetibile per mettere in
sicurezza il complesso nodo idraulico
modenese. Ad oggi risultano eseguiti
praticamente tutti gli interventi di ripristino degli argini per frane e cedimenti;
eseguita anche la pulizia della vegetazione in alveo e lo sfalcio degli argini
stessi in diversi tratti, mentre è tuttora
in corso la definizione dei progetti
strutturali sulle casse di espansione di
Secchia e Panaro e sui rialzi arginali,
particolarmente complessi, i cui lavori
partiranno il prossimo anno. Intanto
è stato avviato il primo stralcio dei
lavori per la realizzazione delle casse
di espansione del Naviglio. Sul tema
della prevenzione Fabrizio Curcio ha
sottolineato che anche grazie a una
maggiore consapevolezza dei rischi da
parte dei cittadini è possibile ridurre i
danni dovuti alle calamità naturali.
Questo ovviamente deve esser accompagnato da un positivo gioco di squadra
delle istituzioni come si sta facendo a
Modena. Sul tema della prevenzione
l'esperienza modenese rappresenta un
modello a livello regionale soprattutto
in questa fase dove occorre adeguare
le strategie ai cambiamenti climatici
in corso che impone anche un ripensamento dei sistemi di allertamento
a cui si sta lavorando. Per la messa in
sicurezza del nodo idraulico modenese
sono disponibili 70 milioni di euro che
serviranno a chiudere con i progetti in
corso nel più breve tempo possibile e
a dare continuità nel tempo nell'azione
di prevenzione.
Durante gli interventi sono stati
illustrati anche i lavori, quasi tutti terminati, del Servizio tecnico di bacino
della Regione sul reticolo idrografico
minore (oltre quattro milioni spesi),
mentre Rita Nicolini, responsabile
della Protezione civile provinciale
modenese ha sottolineato il lavoro di
coordinamento degli interventi sugli argini da parte della Provincia attraverso
un apposito staff tecnico. Nel corso del
dibattito è intervenuto anche Vittorio
Cajò, in rappresentanza del Comitato
ArginiaMo di Bastiglia che ha sollecitato «la definizione di un piano preciso
su tempi e modalità dei lavori ancora da
eseguire» richiamando una maggiore
attenzione sul problema «di favorire
una maggiore deflusso delle acque in
alveo per scongiurare problemi in caso
di forti piene».
argini
Chiuse oltre
600 tane
Coordinato dalla Protezione civile
della Provincia di Modena, il monitoraggio delle tane degli animali sugli
argini dei corsi d'acqua modenesi,
partito nell'estate del 2014 e concluso,
in questa prima fase, nei giorni scorsi,
ha consentito di scoprire e chiudere
oltre 600 tane di animali (nutrie, volpi,
istrici e tassi) e individuare altre 300
situazioni di rischio tra fessurazioni,
legname in alveo e piccoli cedimenti
che sono stati puntualmente segnalati e
risolti dagli enti competenti. Nel corso
dell'incontro a Modena sulla direttiva
alluvioni è stato fatto il punto su questa attività che ha coinvolto i Comuni
attraverso i loro gruppi comunali e le
associazioni di volontariato di Protezione civile e degli Ambiti territoriali
di caccia, attraverso i volontari coadiutori. L'intervento ha riguardato tutti i
Comuni lungo Secchia e Panaro, per
complessivi 243 chilometri di argini
e diversi canali. Il monitoraggio, reso
possibile dall'attività straordinaria di
sfalcio eseguita a partire dal 2014, ha
consentito anche la pulizia di oltre 50
chilometri di argini del reticolo minore.
n. 21 - novembre 2015 ·
7
Il presidente Gori: «Effetti positivi già a partire dal 2016»
concordia
Cpl riammessa nella white list
Soddisfazione in azienda per la revoca del provvedimento di esclusione
Il consiglio di amministrazione di
Cpl Concordia ha appreso con viva
soddisfazione la revoca del provvedimento di esclusione dalla white list
formalizzata alla società dalla Prefettura di Modena lo scorso 20 ottobre.
«La riammissione è il riconoscimento
degli importanti sforzi profusi dalla
nostra cooperativa», è il pensiero
iniziale del presidente di Cpl Mauro
Gori che ha presieduto nei giorni scorsi
una conferenza stampa in Legacoop a
Bologna sul rientro della cooperativa
nella white list.
«Oggi il consiglio di amministrazione desidera esprimere un sentito
ringraziamento nei confronti di tutti
quei soggetti, in particolare di quelli
preposti alla legalità, come il presidente
dell’Anac Cantone, il prefetto di Modena Di Bari, i commissari prefettizi
Filippi, Tranfaglia e Varazzani, che
hanno saputo comprendere e valorizzare i cambiamenti da noi introdotti».
Insieme alle autorità, il presidente
Gori ha voluto ricordare l’operato di
politici e amministratori regionali,
provinciali e locali, del vescovo di
Carpi Cavina, di Legacoop nelle sue
diverse articolazioni territoriali e dei
sindacati, sottolineando il rapporto
di fattiva collaborazione realizzatosi.
«La riammissione di Cpl nella white
list non determinerà effetti in questo
scorcio di 2015 - precisa il presidente
Gori - ma sicuramente produrrà esiti
positivi già nel 2016, ovviamente se
saremo in grado con il nostro lavoro
di confermare e acquisire commesse».
La revoca dell’interdittiva toglie un
elemento sostanziale di incertezza
circa il futuro dell’azienda: l’iscrizione alla white list avrà difatti un
impatto positivo nei rapporti con tutti
gli interlocutori di Cpl, in particolare
con il ceto bancario. Secondo Gori gli
effetti si potranno vedere già nel breve
termine, cioè a partire dai prossimi
quattro- sei mesi. «Avremo un aumento
del volume dei ricavi e saremo pertanto
in grado di richiamare in azienda una
parte delle maestranze che si trovano
in cassa integrazione. Stimiamo questo
impatto positivo in oltre 150 unità.
Questo risultato dipende, ovviamente,
dal centrare gli obiettivi di crescita
molto ambiziosi che ci siamo dati
e che prevedono di recuperare nel
2017, come gruppo Cpl, i livelli di
produzione conseguiti nel 2015, anche
grazie al contributo importante delle
società controllate». Il ritorno dell’utile
è fissato per il 2017. Alla conferenza
stampa erano presenti fra gli altri,
amministratori locali oltre ai presidenti
di Legacoop Modena Lauro Lugli e di
Legacoop Emilia Romagna Giovanni
Monti. Vito Zincani, presidente
dell’organismo di vigilanza di Cpl, ha
espresso la soddisfazione per il grande
lavoro di gruppo che in così breve
tempo è riuscito a cambiare il modus
operandi di una società come Cpl.
«Ciò che più mi preme sottolineare è
l'iniziativa
«Per il prossimo Natale
scegliete regali solidali»
“Natale per l’Emilia” è una promozione di prodotti di aziende emiliane, selezionate in quanto si distinguono per la cura del loro lavoro, la
qualità e la trasparenza della filiera e
delle garanzie per i lavoratori e l'ambiente. L’obiettivo di questo progetto
è trovare clienti che credono in questa
eccellenza e, scegliendo le offerte
proposte, sostengono l'economia che
lavora e che continua nei territori
mirandola
Un momento della conferenza
stampa. Da destra, Lusetti,
Zincani, Gori e Barbieri
terremotati. Per le tante aziende ogni
anno in cerca di una strenna da regalare, le confezioni “Natale per l’Emilia”
possono essere una modalità concreta
di fare un regalo solidale e dal valore
aggiunto. In cambio riceveranno una
selezione di prodotti di ottima qualità,
in prevalenza tipici delle terre emiliane o del commercio equo e solidale.
Per i tanti consumatori in cerca di
un'idea regalo, questa è un'occasione
Aperto il Giardino dei Pendenti
«Molto più di un negozio di fiori»
la convinzione che noi potremo costituire un modello, dimostrando che una
società può, nel rispetto assoluto della
legalità, rappresentare anche un modello di efficienza», ha detto Zincani.
Mauro Lusetti, presidente Legacoop
nazionale, ha dichiarato: «E' un giorno
di particolare gioia, perché celebriamo
un risultato, quello della riammissione
nella white list, che mette Cpl nelle
condizioni di tornare a fare la sua corsa
sul mercato. Ma è un giorno speciale
anche dal punto di vista di Legacoop,
perché quanto accaduto rappresenta un
esempio fondamentale e di successo di
come dobbiamo portare avanti la nostra
battaglia per la legalità.
Ad aprile tutti volevano che espellessimo Cpl, cosa che noi non abbiamo
voluto fare perché dovevamo salvaguardare il lavoro di centinaia e centinaia di lavoratori che sono la linfa di
tanti territori. Oggi possiamo dire che
la scelta di assumerci delle responsabilità, mettendoci la faccia ma portando
avanti una logica di “tolleranza zero”,
è risultata vincente».
per portare nelle case di amici e parenti qualità, solidarietà ed economia
vera. Per il 2015, nella consuetudine
di vicinanza e attenzione al territorio,
l’iniziativa sosterrà il progetto “Com'è
bello cantar” in collaborazione con
l'Unione Comuni Modenesi Area
Nord e la Fondazione scuola di musica
“Andreoli”. Il percorso della durata
di nove mesi, condotto da esperti
dell'Unità Operativa di Medicina Riabilitativa dell'ospedale di Mirandola,
intende attivare un rinforzo riabilitativo attraverso attività corale per
persone con deficit comunicativi.
Parte dei proventi delle confezioni
serviranno per l'acquisto di un impianto di amplificazione. Le cooperative
è stato inaugurato lo scorso 3
ottobre a Mirandola in via Verdi, 25,
il nuovo negozio di fiori “Il Giardino
dei Pendenti” di Lorenza Baraldi.
L’esercizio presenta un originalissimo
allestimento in stile nordico con prato
vero sul pavimento, che ha incuriosito
anche i giornali di settore. Al taglio
del nastro erano presenti circa 250
persone, a piedi nudi e la festa è proseguita fino alle 22. Lorenza Baraldi,
flora designer dal 2003, è anche un
volto noto della pallacanestro mirandolese. «Ho deciso di aprire contro
il parere di tutti, ma il coraggio e
l’incoscienza fanno parte di me –
spiega - mi occupo di matrimoni e
allestimenti per ogni tipo di evento.
Il mio non è solamente un negozio di fiori: un percorso sensoriale
accompagna il cliente in tutti gli 80
metri quadrati. Per Franciacorta ci
sarà l'anteprima del Natale con orario
continuato».
sociali Eortè di Soliera, Oltremare di
Modena e Vagamondi di Formigine
insieme alle associazioni Venite alla
Festa e La Festa (Gruppo di acquisto
solidale) gestiscono il progetto nato
nell'estate del 2012 per sostenere le
aziende e le stesse cooperative colpite
dal terremoto, operanti proprio nella
zona del cratere emiliano. L'esperienza di “Natale per l'Emilia” si fonda
su principi economici reali, sostiene
un'economia che lavora con qualità,
rispetto dell'ambiente e garanzia di
pagamenti equi e salute per i lavoratori. Il sito web www.nataleperlemilia.
it, presenta la storia dell'iniziativa, i
singoli produttori e le confezioni standard o personalizzate a seconda delle
richieste; sul sito è inoltre possibile
ordinare direttamente le confezioni
natalizie. E mail: [email protected].
8 · n. 21 - novembre 2015
mirandola
Prestigioso incarico al titolare dei poliambulatori Inaqua e Riattiva
«Così insegno a sezionare i corpi»
Daniele Monari è il primo italiano a insegnare nella clinica tedesca Guben
Daniele Monari, secondo da sinistra davanti
(seduto al tavolo) con
allievi e dirigenti di
Guben. Nell'altra foto,
all'opera con il bisturi
Daniele Monari, titolare a
Mirandola dei poliambulatori Inaqua e
Riattiva, è il primo italiano a insegnare
nella clinica tedesca di Guben, fondata
da Gunther Von Hagens. Il prestigioso
incarico gli è stato conferito dopo un
periodo di formazione durato quasi due
anni e la prima lezione si è svolta, dal 16
al 19 settembre scorso e ha avuto come
studenti un gruppo selezionato di una
decina di medici italiani. Monari aveva
visitato la clinica di Guben, cittadina
medolla
Il pranzo
dell'Ortopedia
Si è svolto lo scorso 26 settembre,
presso il ristorante “La Cantina” di
Medolla, il tradizionale pranzo degli
ex dipendenti che per tanti anni hanno
lavorato al reparto di Ortopedia degli
ospedali di Mirandola e Concordia.
Erano presenti, oltre al primario Settimio Racalbuto, anche i medici Saverio Montella, Michele Costopulos,
Elio Ragazzi, Victor Macchiavello e
tanti paramedici. Quel reparto di Ortopedia, in un primo tempo a Mirandola e
poi trasferito a Concordia, composto da
una eccellente equipe medica, divenne
un importante punto di riferimento per
pazienti provenienti da tutte le regioni
d’Italia. Racalbuto, nel suo intervento,
ha ringraziato i presenti, rivolgendo un
pensiero particolare alle due colleghe
che sono venute a mancare nel corso
dell’anno: Iliana Benatti e Iliana
Luppi. Alla fine si è rinnovato l’impegno a ritrovarsi il prossimo anno.
al confine con la Polonia a due ore di
macchina da Berlino, nel 2013 con un
gruppo di dottori italiani e, fin da subito,
gli è stato proposto, insieme a un collega
mantovano, un percorso formativo che
sarebbe poi sfociato nella docenza. E
così è stato. Più volte, negli ultimi due
anni, si è recato in Germania per fare
esperienza e, da settembre di quest’anno, ha iniziato la fase di insegnamento.
Che proseguirà anche nel 2016, compatibilmente con le esigenze familiari di
Il pranzo del
2015 del vecchio
reparto di Ortopedia
Daniele che a gennaio diventerà padre
per la seconda volta. La clinica di Guben si occupa di anatomia e si chiama
“Plastinarium” perché qui si applica una
tecnica di sezionamento dei cadaveri
denominata appunto “plastinazione”.
è lo stesso Monari a spiegare di cosa
si tratta: «Al corpo appena arrivato
vengono tolti i liquidi biologici e al
loro posto vengono iniettati polimeri di
silicone. Poi il corpo viene immerso in
vasche contenenti formalina dove può
rimanere anche un anno: non ci sono
odori, e le parti anatomiche mantengono
sia la colorazione che la consistenza
iniziale». Occorre precisare che la
tecnica non ha niente a che fare con
il lavoro del medico legale ed è stata
brevettata dal tedesco Von Hagens nel
1977. La plastinazione è una pratica
sconosciuta nel nostro Paese ed è, anche
per questo, che Monari intende portare
ai suoi seminari il maggior numero
di studiosi italiani. Le lezioni che lui
svolge sono perlopiù di carattere pratico
e i partecipanti sono indotti a usare il
bisturi fin dal primo giorno. I cadaveri
che vengono utilizzati sono di persone
che hanno concesso l’autorizzazione a
donare il proprio corpo alla scienza: attualmente nel mondo sono circa 11 mila.
All’interno della clinica c’è una mostra
permanente, in cui sono esposti corpi interi già sottoposti alla plastinazione, ma
ne esiste anche una itinerante, intitolata
“Body World”, che è stata vista da 30
milioni di visitatori. Per Daniele Monari
la docenza in Germania rappresenta un
successo professionale di grande rilievo
a livello internazionale. Del resto lui
si occupa di attività didattica anche in
Italia: collabora infatti da tempo con
la facoltà di Medicina a Pordenone e
con Fisioterapia a Ferrara. A novembre
presso il Circolo Medico “Merighi” di
Mirandola terrà un aggiornamento professionale sul tema “Trattamento delle
cefalee”, sulla base di un progetto pilota
avviato in collaborazione con Maria
Michela Cainazzo del Centro Cefalee
di Modena.
Giovanni Moi
brevi
IN PENSIONE
IL PROFESSOR COPPI
Ha eseguito
personalmente
oltre dieci mila
interventi chirurgici, è stato
inventore di
innovative tecniche e dispositivi, autore
di centinaia di
pubblicazioni
scientifiche e relatore ai più importanti appuntamenti scientifici nazionali e
internazionali. E’stato inoltre fondatore
e presidente della Società italiana di
Chirurgia Vascolare ed Endovascolare.
Dopo oltre 44 anni trascorsi nel servizio
sanitario pubblico, il professor Gioachino Coppi, direttore del Dipartimento interaziendale delle Malattie Cardiache e
Vascolari dell’ospedale di Baggiovara,
lo scorso primo novembre, ha lasciato
il suo incarico.
IL PETTIROSSO
CRESCE ANCORA
Al Centro fauna selvatica Il Pettirosso di Modena sono partiti i lavori
per allestire due nuove strutture, adiacenti al Centro in via Nonantolana
1217, destinate a ospitare animali
gestiti dall'associazione, in cura o in
attesa di essere liberati o trasferiti per
la liberazione in parchi nazionali.
Nella prima struttura troveranno un
habitat adeguato diversi tipi di animali
tra i quali Frida, una femmina di lupo,
salvata nei mesi scorsi.
n. 21 - novembre 2015 ·
Oltre 140 persone alla serata di apertura del Circolo medico "Merighi"
medolla
Tumore al seno, la prevenzione conta
«Scelte salutari diminuiscono del 30% l'insorgenza del cancro alla mammella»
Oltre 140 persone hanno preso
parte domenica 18 ottobre, giorno
di San Luca Evangelista, patrono dei
medici, presso l’hotel “La Cantina”
di Medolla, alla serata dedicata al
“Tumore alla mammella: quattro
sono le regole d’oro” organizzata
dal Circolo medico “Mario Merighi”
in collaborazione con l’associazione
Ammi, con Amo e con la Conoscenza Condivisa®. L’evento ha visto la
partecipazione di Paolo Veronesi
(nella foto), direttore della Chirurgia
Senologica Integrata dell’Istituto
Europeo di Oncologia. Ha introdotto
la serata Nunzio Borelli, presidente
del Circolo “Merighi”. Veronesi ha
parlato di prevenzione per quanto
riguarda i tumori, di cui siamo
direttamente responsabili, quindi
dell’importanza di scelte più o meno
“salutari” nel nostro stile di vita (alimentazione povera di grassi e ricca
di vegetali e fibre, una vita meno
sedentaria, non fumare, limitare il
consumo di alcolici). Tali comportamenti sono in grado di diminuire
l’insorgenza di alcune tipologie di
tumore, tra cui quello al seno, anche
fino al 30%. Nella prevenzione
ricopre un ruolo fondamentale la dia-
gnosi precoce
e per quanto riguarda
il tumore al
seno questi
esami sono
l’ecografia e
soprattutto la
mammografia, da eseguire ogni anno
a partire dai
40 anni di età.
Prevenire è l’obiettivo del presente
e del futuro di tutti i medici. L’età
è tuttavia il vero “fattore di rischio”
del tumore rispetto al fattore menopausa: il tumore al seno è un
tumore “ormono-sensibile”, ovvero
è molto recettivo agli estrogeni ed è
stimolato dalla crescita di tali ormoni. Pure l’universo maschile non è
esente da questa patologia; accade
naturalmente molto meno rispetto
all’universo femminile e comprende
solo l’1 per cento delle neoplasie
mammarie totali. Nell’ambito della
prevenzione si inserisce anche un
ulteriore tema d’attualità, come la
mastectomia profilattica, che si può
eseguire in caso di genetica positiva,
coinvolgendo donne in età sempre
più precoce e fornendo altrettante
garanzie di un ottimo risultato sia
funzionale che estetico. Veronesi ha
poi parlato della sempre maggior importanza della chirurgia conservativa
della mammella, associata o meno
alla radioterapia postoperatoria per
i tumori in fase iniziale, una realtà
consolidata in tutto il mondo, o alla
più moderna radioterapia intraoperatoria. Grazie alla tecnica della quadrantectomia può essere risparmiata
la mammella, che un tempo veniva
sempre e completamente asportata
anche per un tumore di piccole
dimensioni, lavorando quindi sul
“minimo danno estetico possibile”.
Un altro grande passo avanti a livello chirurgico per quanto riguarda il
tumore al seno è quello connesso alla
ricostruzione immediata della mammella contestualmente all’asportazione del tumore, direttamente con
i più moderni impianti definitivi o
con tecniche autologhe, vantando
dell’ausilio della chirurgia pastica.
La mastectomia oggi conserva cute
e areola ogni qualvolta la patologia
lo può permettere. L’istituto Europeo
Oncologico (Ieo) di Milano sta sviluppando inoltre interventi al seno
con tecniche robotiche, intervenendo
attivamente nello sviluppo di nuove
tecniche chirurgiche cosi come di
terapie sempre più adeguate e meno
invasive.
La donna deve essere seguita nella sua globalità e fondamentale è il
follow-up, ossia i controlli periodici
a cui si sottopone una volta trattata
la malattia. Per quanto concerne le
terapie, l’istituto Europeo e la Fondazione Veronesi, presieduta dallo
stesso Paolo Veronesi prevedono
che nel futuro più prossimo si effettueranno scelte terapeutiche non
più basate su protocolli standard ma
creati “a misura di paziente”. Lo Ieo
di Milano è già orientato in tal senso.
Da qui nascono soluzioni e tecniche
innovative che, pur provate sui numeri, lavorano sul singolo e sulla sua
reazione specifica.
mirandola
9
iniziativa benefica
Un volume
ricorda Vecchi
Nel corso della serata sui tumori
al seno è stato presentato
il libro: “Ci
hai messo il
cuore, i fatti
più salienti
della vita
del dottor
Giulio Vecchi”. Giulio
Vecchi era
iscritto al Circolo medico “Merighi”
ed è sembrato quanto mai bello poter
presentare il volume in occasione della
manifestazione di apertura del nuovo
anno sociale. Anna Artioli, moglie del
dottor Vecchi, presente insieme ai figli
Federico e Alessandra, ha spiegato,
con una voce rotta dalla commozione,
come è nata l’idea di fare questo
“omaggio a suo marito”.
Il libro presenta una ricca iconografia della vita di un grande amico
scomparso prematuramente all’età
di 71 anni. Il ricavato del volume, a
offerta libera, andrà alla Croce Blu di
Mirandola, di cui Giulio Vecchi è stato
presidente.
Il gruppo teatrale
"La Zattera"
mirandola
«Gli psicologi fondamentali
nella reazione al terremoto»
“Donne sull’orlo di una crisi di
nervi- reazioni emotive a tre anni dal
terremoto” era il titolo della serata
che si è svolta lo scorso 16 ottobre
presso l’auditorium delle scuole
medie “Montanari”di Mirandola.
Relatrice dell’iniziativa, che rientrava nell’ambito dell’Ottobre rosa,
è stata Nora Marzi psicologa del
Centro di psicologia clinica. è stata
vivace la partecipazione dei presenti
che hanno dato vita ad un intenso
dibattito, perché, è stato affermato
che è peggio non parlarne, che parlarne. Nora Marzi ha ricordato che
nei giorni del sisma 2012 sono state
viste, magari in situazione di fortuna,
circa 2.000 persone, 75% donne e
25% uomini con un 10% di stranieri.
E’ stato un bene farsi aiutare nei primi
momenti dopo il sisma perché è stato
riconosciuto dal mondo scientifico
che nell’area del cratere emiliano
la comunità tutta è resiliente e non
solo il singolo individuo. In psicologia, la resilienza è la capacità di
un individuo di affrontare e superare
un evento traumatico o un periodo di
difficoltà. Attualmente chi accede ai
servizi della psicologia clinica presenta come diagnosi nel 50% dei casi
ansia, attacchi di panico, difficoltà
di adattamento e nel 15% disturbi
depressivi minori. I professionisti
della psicologia clinica sono stati un
grande aiuto nei momenti del sisma ed
ancora oggi lo sono, l’auspicio è che
continuino ad esserlo per un tempo
adeguato in questa area. Una serata
che ha riscosso un notevole successo
e che, come detto, rientrava nell’Ottobre rosa organizzato da: associazione
“Donne in centro”, Amo, “Ricordati
di te”, Circolo Medico “Merighi” di
Mirandola, Adgs Podisti Mirandolesi,
Fondazione Ant, Fondazione Cassa
di Risparmio di Mirandola, Servizio
sanitario regionale Emilia Romagna
(Azienda Usl Modena, Azienda Ospedaliero- Università di Modena), con il
patrocinio del Comune di Mirandola.
Nunzio Borelli
Ottobre rosa chiude alla grande
con l'ironia di Achille Campanile
Si è concluso a Mirandola l’Ottobre
rosa, il mese dedicato alla prevenzione,
una iniziativa realizzata con la collaborazione delle associazioni Donne in
Centro, Amo, Ant e Podisti mirandolesi. Dopo una cena, tre conferenze,
“Due passi in rosa”, a conclusione
delle iniziative dell’Ottobre in Rosa, lo
scorso 25 ottobre presso l’auditorium
delle scuole medie “Montanari”, la
compagnia “La Zattera” ha contribuito
con bravura e maestria a far conoscere
al pubblico un grande scrittore come
Achille Campanile irriverente ed
estremamente moderno! Ed è stato un
piacere sentire le risate del pubblico e
veder uscire i volti sorridenti delle persone. «Ringrazio – ha detto Nazzarena
Bernardi, presidente di Donne in Centro – il Comune di Mirandola, l'azienda
Usl, il Circolo medico “Merighi”, per
il loro patrocinio a Ottobre in rosa e la
Fondazione Cassa di Risparmio che ha
dato un contributo».
n. 21 - novembre 2015 ·
mirandola
11
L'organo di indirizzo ha approvato il Piano programmatico pluriennale
«Sei milioni di euro per il territorio»
A tanto ammonteranno le erogazioni previste della Fondazione Crm per il triennio
L’organo di indirizzo della Fondazione Cassa di Risparmio di Mirandola
nella riunione dello scorso 27 ottobre,
ha approvato all’unanimità il Piano
programmatico pluriennale (Ppp)
che identifica le priorità d’intervento della Fondazione per il triennio
2016-2018. L’organo di indirizzo ha
altresì approvato all’unanimità il Documento programmatico previsionale
2016 (Dpa), predisposto dal consiglio
d’amministrazione che definisce le
iniziative progettuali ed erogative per
l’anno a venire. La Fondazione nel
corso nel triennio 2016-2018 opererà
con le modalità già avviate nei precedenti esercizi, finanziando progetti
promossi da terzi, ovvero anche tramite
bandi su specifici ambiti di attività che
verranno definiti nel corso del triennio,
o ancora realizzando progetti propri
anche in partnership con altri soggetti.
In considerazione del perdurante clima
di incertezza presente sui mercati finanziari a livello nazionale e globale e
con tassi d’interesse sia nel breve che
nel medio lungo termine caratterizzati
da una dinamica decrescente che ha
raggiunto nuovi minimi storici, non è
possibile stabilire con certezza la redditività del patrimonio e l’ammontare
complessivo delle risorse finanziarie
generate annualmente. La Fondazione
prudenzialmente e in accordo con
l’advisor, pertanto stima per il triennio
2016-2018, risultati complessivamente
inferiori, comparati al singolo esercizio,
rispetto a quanto si stima di realizzare
nel 2015, con conseguenti minori
accantonamenti destinati all’attività
erogativa. Viceversa la Fondazione
mirandola
Cosimo
Quarta
Aimag, Fondazioni interessate
«Puntiamo al 20 per cento»
Giovanni
Belluzzi
vuole continuare nella mission volta
a sostenere le numerose e valide
iniziative e attività a valenza sociale,
culturale ed economico ambientale che
caratterizzano l’identità del territorio
dell’Area Nord di Modena. Pertanto,
mediante un ragionato e parziale utilizzo dei fondi a supporto del processo
erogativo già accantonati negli anni
passati, si è deliberato un volume di
erogazioni per il 2016 pari a 2 milioni
di euro, che se mantenuto nel corso del
triennio produce un obiettivo erogativo
complessivo di 6 milioni di euro.
Cosimo Quarta
Direttore Fondazione
Cassa di Risparmio di Mirandola
Le Fondazioni Cassa di Risparmio
di Carpi e di Mirandola, da tempo
azioniste di minoranza in Aimag, con
una quota congiunta del 10%, e in
linea con il proprio ruolo di enti impegnati nello sviluppo socio economico
del territorio, sono particolarmente
attente all’evoluzione della multiutility di riferimento e confermano le
motivazioni che, in origine, le portarono a entrare nel suo capitale sociale.
In prima istanza, la partecipazione
in Aimag si configura infatti quale
investimento finanziario a elevata
redditività, per le oggettive capacità
Giuseppe
Schena
economiche dimostrate dall’azienda.
Non secondaria inoltre è la volontà, di
fornire un contributo importante agli
enti locali e, in senso più ampio, al
territorio di riferimento. Sulla base di
queste motivazioni, le due Fondazioni
hanno ritenuto di essere parte attiva
per il futuro dell’azienda, presentando
nei giorni scorsi una manifestazione
d’interesse ad aumentare la propria
partecipazione nel capitale sociale di
Aimag, portando la quota congiunta
posseduta indicativamente al 20%.
Inoltre, tale decisione sarà utile anche a
ricercare un partner di natura industria-
le indispensabile all’evoluzione futura
della multiutility. La manifestazione di
interesse presentata fa seguito all’apposto invito pubblico dei Comuni soci
e si colloca nel più ampio percorso di
definizione del futuro assetto di Aimag,
che si svilupperà nei prossimi mesi.
«Gli organi della Fondazione Cassa
di Risparmio di Carpi – ha dichiarato
Giuseppe Schena, presidente della
Fondazione carpigiana – dopo una
lunga e attenta riflessione, hanno ritenuto irrinunciabile prendere parte a un
percorso che sarà determinante per il
futuro della multiutility del territorio.
La manifestazione d’interesse si colloca in piena coerenza con lo spirito che
portò la Fondazione a entrare, allora,
nel capitale sociale di Aimag. Non si
tratta infatti di un semplice investimento finanziario ma un modo concreto per
sostenere l’azienda pubblica a cui è affidata la gestione di servizi importanti
per i cittadini e le attività del territorio.
La speranza è che la nostra iniziativa
possa costituire per il socio pubblico,
i Comuni, un’opportunità per la scelta
definitiva circa l’assetto di Aimag».
Per Giovanni Belluzzi, presidente
della Fondazione Cassa di Risparmio
di Mirandola: «Aimag costituisce un
patrimonio di particolare importanza
per il territorio mirandolese, sul quale
l’azienda è fortemente radicata. La
positiva collaborazione tra le due
Fondazioni, inoltre, conferma la rilevanza che l’operazione riveste anche
per il più ampio bacino di utenza di
Aimag e fornisce basi concrete per il
suo sviluppo».
12 · n. 21 - novembre 2015
francia corta
All'inizio era una contrada temuta ed evitata dagli altri cittadini
Una storia lunga quattro secoli
Il quartiere nacque come "colonia" dei soldati francesi chiamati dai Pico
L'edizione 2014 della Fiera Mercato di Francia Corta.
Sotto, a sinistra, l'incoronazione della prima principessa, Sheila Rosin
La storia
risale a oltre
quattro secoli
or sono, quando
Mirandola era
all'apice della sua
notorietà. I soldati francesi, chiamati più volte, in
aiuto della Signoria dei Pico per le
controversie nate
dapprima con il
Papa Giulio II
e poi con il Papa
Giulio III, nel
1700 lasciarono
definitivamente
la città. Erano
alloggiati nella
parte Sud-Est di
Mirandola tra le mura orientali, il
bastione di Santa Caterina, la strada
di Terranova (ora via F. Montanari) e
le contrade adiacenti. Il quartiere fu
chiamato Francia Corta e continuò a
chiamarsi così anche quando fu adibito
all'abitazione della gente più povera.
Francia Corta, a lungo trascurata,
risorse a vita nuova acquistando una
certa fama, anche se per motivi particolari, finendo con I'essere temuta
ed evitata dagli
altri cittadini e
costantemente tenuta sotto
controllo, con
scarsi successi in verità, da
guardie e gendarmi. Infatti,
la sua gente,
seppur povera
e poco istruita, era terribilmente scaltra e
astuta nell'appropriarsi di
ogni cosa, specialmente generi alimentari
che capitavano
sotto mano e le
numerose denunce che fioccavano sui
tavoli della Prefettura non portavano
ad alcun risultato. Con I'avvento della
pubblica illuminazione e in seguito ad
un’azione di risanamento morale ed
edilizia e in più in generale dal benessere portato dalle favorevoli condizioni
economiche, Francia Corta divenne
un quartiere come gli altri, anzi con
particolari tradizioni ed un passato
unico da non dimenticare. Nel 1862 è
La Famiglia Pavironica
all'edizione 2015. A
destra, damigelle
stata regolarmente costituita la Società
denominata “Principato di Francia
Corta” che scelse come simbolo una
sporta di paglia rotta sul fondo dove
si intravedono aglio e cipolle per ricordare le passate razzie negli orti dei
benestanti. Solo in seguito lo stemma
si arricchirà della rappresentazione
grafica di parte delle mura bastionate
da un lato, del Castello con il torrione
dall'alto e dello stemma dei Pico. Di
anno in anno la Società di Francia Corta
crebbe in prestigio e come numero di
soci e le iniziative divennero sempre
più amate dai Mirandolesi, anche se
lo scopo principale era allora come
oggi, divertire i cittadini con la Fiera,
negli annuali corsi mascherati e aiutare
i poveri con beneficenza. Nei giorni
della Sagra il principato diventa “Stato
Libero nella Mirandola” con tanto di
principe e di corte composta di guardasigilli, vari ambasciatori, marescialli,
gran ciambellano e da altri dignitari.
Viene, inoltre, eletta di anno in anno
una nuova principessa.
n. 21 - novembre 2015 ·
Principato in festa in attesa dell'incoronazione della principessa
mirandola
Francia Corta e i sapori dell'autunno
Sabato 14 e domenica 15 novembre torna la tradizionale Fiera Mercato
Si svolgerà sabato 14 e domenica
15 novembre a Mirandola il tradizionale appuntamento autunnale con la
Fiera Mercato di Francia Corta. La
manifestazione sarà preceduta, sabato
7 novembre, dalla 27° edizione del concorso di pittura per bambini e ragazzi
“Armando Aleotti” che si svolgerà
nei locali della scuola media di via
Tazio Nuvolari, dalle 14,15. Le opere
saranno esposte in piazza Costituente
nei giorni della Fiera. Coppe in premio
a tutti i partecipanti, nel corso della
cerimonia che si svolgerà domenica 15
novembre alle 14,30, sempre in piazza
Costituente. Sabato 14 novembre la
Fiera entra nel vivo con l’apertura,
alle 13,30, della cucina del principato
con specialità tipiche: maccheroni al
pettine, polenta con ragù, zampone
dei Pico (marchio registrato), stracotto con polenta e gnocco fritto. Alle
14,30 ci sarà l’esposizione dei dipinti
del concorso di pittura e, sempre alle
14,30, apriranno i battenti il luna park
e i divertimenti nel piazzale Atcm. Ancora alle 14,30 è prevista l’apertura del
mercato straordinario degli ambulanti,
13
con oltre 200 espositori provenienti da
tutta Italia. Alle 15,30 inaugurazione
ufficiale della Fiera del principato di
Francia Corta alla presenza delle autorità. Alle 16 si svolgerà la sfilata della
corte di Francia Corta con spettacolo
degli sbandieratori della Contrada Santa
Maria in Vado. Alle 16,30 presentazione
e incoronazione della nuova principessa
di Francia Corta. Alle 18,30 i principi
offrono la cena al popolo affamato: allo
stand gastronomico ci saranno
“fasulada, pulenta imbrucada e
ven brulè”. La manifestazione
si concluderà domenica 15 novembre. Alle 8 riapre il mercato
straordinario degli ambulanti
e, sempre dalle 8, si potrà visionare l’esposizione del 27°
concorso di pittura per bambini
e ragazzi. Alle 9 dal piazzale
della stazione Atcm, partenza
della corsa podistica non competitiva “30° Trofeo di Francia
Corta”, in collaborazione con
il Gruppo Podisti Mirandolesi
(articolo a pag. 29). A partire da
mezzogiorno funzionerà lo stand
gastronomico. Alle 14,30, come
detto, si svolgerà la premiazione
del concorso di pittura. Alle
15,30 concerto per le vie del
principato con la Banda di Vago
di Verona e le majorette. Alle
16,30 dal palco dei proclami in
piazza Costituente, ci saranno
il saluto di Mirandolina, lo
sproloquio di Sandrone e della
Famiglia Pavironica e il discorso
del principe di Francia Corta.
francia corta
Il presidente Benatti:
«Una società che dà lustro»
Cari amici del Principato di Francia Corta,
amici dei paesi vicini,
del gnocco fritto e dei
maccheroni al pettine,
anche quest'anno, come
ormai è diventata tradizione, andremo a festeggiare la nostra festa
più bella, ovvero la Fiera
Mercato. Diciamo subito
che quest'anno è stato un anno
molto impegnativo per tutti noi.
La ricostituzione del gruppo
degli sfilanti con notevole incremento delle adesioni, ha permesso
di partecipare con un gruppo di
circa cinquanta persone ad alcune
manifestazioni, la più importante
è stata il Carnevale di Venezia,
senza dimenticare le altre località
del Veronese e del Mantovano.
Infine, il giovedì grasso, siamo stati
presenti alla manifestazione in quel
di Modena organizzata dal nostro
amico Sandrone.
Bellissima la “Festa di Prima-
vera” con tanta gente in
piazza, ma voglio ricordare, in modo particolare,
l'evento “Langhirano per
Mirandola”. La piazza
era stracolma di Mirandolesi, finalmente, grazie
anche al contributo del
complesso musicale “I
numero Uno”.
E come al solito, siamo stati di supporto ad altre associazioni nelle loro manifestazioni
tenutesi in piazza.
Abbiamo, infine, rappresentato
il Comune di Mirandola in alcuni incontri in altre località fuori regione.
Voglio ricordare con affetto, cosa
che non faccio mai, la nostra principessa Veronica, bella e brava, sempre presente a ogni manifestazione
ma che purtroppo, non avendo dato
alla luce un erede, dovrà lasciare ad
altra damigella il piacevole incarico.
La nostra Società, nata nel 1862,
grazie al lavoro dei suoi volontari ha
sempre dato lustro alla nostra città;
Altri
figuranti
di Francia
Corta. Nella
foto piccola,
il presidente
Italo Benatti. In alto, la
tradizionale
sfilata
per le sue iniziative è sinonimo di
feste, spettacoli, buona cucina, ma
soprattutto si distingue anche per
beneficienza, amicizia e grande
generosità.
Vi invito, con l'occasione, a
partecipare numerosi alla nostra
Fiera Mercato per dar vita e conti-
nuare ancora una volta la nostra
tradizione.
Un abbraccio a tutti.
Il presidente ltalo Benatti
14 · n. 21 - novembre 2015
mirandola
Una troupe della trasmissione ha registrato nella città dei Pico
Lo zampone in onda con Mengacci
Dal 9 al 13 novembre televisori accesi su Rete Quattro per vedere "Ricette all'Italiana"
Due momenti della
registrazione
della trasmissione di
Mengacci a
Mirandola
Lo scorso sabato 17 ottobre alle ore
8,30 arriva a Mirandola la troupe di Rete
Quattro per allestire i cinque punti in cui
si registrerà la puntata di “Ricette all'Ita-
liana” condotta da Davide Mengacci e
Michela Coppa. Incontro Raffaella, la
coordinatrice del programma, nel primo
punto di ripresa della trasmissione: il
cortile interno del Castello dove viene
apparecchiato un tavolo, davvero invitante, con zamponi e cotechini, il tutto
attorniato da lenticchie in abbondanza.
«È stato scelto questo luogo - spiega la
responsabile della trasmissione - perché
è proprio fra le mura del Castello dei Pico
che durante l'assedio sferrato da Papa
Giulio II a Mirandola tra il dicembre 1510
e gennaio 1511, si narra sia nato lo zampo-
ne, grazie all'inventiva di un astuto cuoco
di corte che per conservare la carne del
suino, dopo averla condita, la racchiuse
nella zampa cucendola e cuocendola per
poi mantenerla tra la gelida neve di quel
freddo inverno». A questo punto mentre
la prima troupe attende Mengacci per la
registrazione, ci incamminiamo verso la
seconda postazione, la Galleria del Popolo, dove invece verrà mostrato il prosciutto
nostrano assieme a scorci del municipio e
dell'antica edicola della città. «Vogliamo
mostrare i vostri bei monumenti e le opere
di messa in sicurezza e di ricostruzione»
mi spiega Raffaella. Qui giungono Davide Mengacci pronto per la seconda ripresa
e Michela Coppa che deve invece essere
accompagnata con la seconda troupe al
Foyer del Teatro dove la attenderanno tutti
i protagonisti della puntata per rilasciare le
relative interviste con tanto di tipici prodotti locali esposti. Devo dire che sia Mengacci che la Coppa sono persone squisite
e cordiali e Mengacci, tra un ciak e l'altro,
si intrattiene con le persone che popolano
il mercato cittadino del sabato. Dopo aver
sistemato tutto, arriviamo al terzo luogo
di registrazione in angolo tra via Verdi, La
Madonnina e piazza Costituente. Qui c’è
un tavolino colmo di salamini cacciatori,
che come potete immaginare, spariscono
non appena il regista pronuncia lo stop,
con lo staff del programma che mostra
di gradire parecchio lo spuntino. Alle
11,30 si svolge il momento clou della
trasmissione, ovvero la preparazione da
parte dello chef delle ricette con i prodotti
tipici locali. Per poter cucinare, la troupe,
attrezzatissima, è giunta direttamente
con fornellini a gas, bombolette, pentole,
ingredienti eccetera, mentre a noi hanno
richiesto tavoli, prolunghe e corrente per
le apparecchiature elettriche. I set sono già
predisposti con le luci da esterno, mentre
le telecamere e i microfoni vengono trasportati da un luogo all'altro dagli stessi
tecnici. E qui inizia l'interazione col pubblico. Mengacci e la redazione cercano di
coinvolgere le persone che passeggiano
per il mercato o che si fermano ad assistere
alla registrazione chiedendo loro di girare
una mini gag sui maccheroni al pettine,
di lanciare il tg4 o salutare il pubblico
a casa invitandolo a seguire la prossima
puntata. Io stessa sono stata chiamata a
presenziare in trasmissione. Mengacci
improvvisa sketch divertenti seguendo le
sole linee guida del programma da vero
professionista. Alla fine salutiamo il team
al completo che è rimasto in città circa
sette ore e ci diamo appuntamento su Rete
Quattro, dal 9 al 13 novembre alle 10,45
per vedere Mirandola in tv.
Greta Mantovani
n. 21 - novembre 2015 ·
EMILIA ROMAGNA
Un poetico film d'animazione sul sisma del 2012 che l'Italia ignora
Il terremoto in corsa per gli Oscar
15
brevi
CALDARROSTE
IN GALLERIA
Grande successo all'estero per il cortometraggio "La ballata dei senzatetto"
Il suo cortometraggio d’animazione, “La ballata dei senzatetto”,
ambientato nell’Emilia Romagna del
terremoto del 2012, ha fatto il giro
del mondo: Cannes, Los Angeles, e
ora concorrerà per vincere addirittura
il premio Oscar. Eppure, racconta
Monica Manganelli, 38enne scenografa, concept e visual artist di
Parma emigrata all’estero, «in Italia
non l’aveva preso in considerazione
nessuno». Né i festival, né i concorsi,
nemmeno quello di Pontenure, in
provincia di Piacenza. Monica ha
raccontato la sua vicenda, un po’
surreale in verità, a ilfattoquotidiano.
it, spiegando di avere vinto un bando
dell’Emilia Romagna Film Commission e di avere realizzato in sette mesi
il cortometraggio che però in Italia è
stato di fatto ignorato «E pensare – ha
spiegato Monica – che negli ultimi
mesi, all’estero, ha fatto il giro di 14
festival, 5 dei quali solo a settembre
e poi si è aggiudicato il Los Angeles
Shorts Fest, che l’anno scorso è stato
vinto dalla Disney, guadagnandosi
la possibilità di concorrere, nella
propria sezione, sia agli Oscar, sia ai
Bafta and Canadian Screen Award».
Mica male, insomma per un lavoro
Un frame del
cortometraggio
bellamente ignorato da noi. E anche
una rivincita per Manganelli e l’ennesima conferma che nessuno è profeta
in patria. “La ballata dei senzatetto”
è ispirata alla storia di Tommaso, un
bambino, figlio di un vigile del fuoco,
Nicola golinelli
«Negli Usa ho imparato
che l'Italia ce la può fare»
«L’Italia ce la può fare: deve
solo credere di più in se stessa».
Parola di Nicola Golinelli, giovane
ingegnere mirandolese, di ritorno
da sei mesi negli Stati Uniti, dove
ha svolto attività di ricerca (come
“visiting scholar”) all’Università
del Maryland, nel Dipartimento di
Ingegneria aerospaziale. «Lavorando
negli Usa – spiega il 29enne – mi
sono reso conto dei grandi mezzi che
loro hanno a disposizione, ma anche
del fatto che gli italiani, a parità di
condizioni, potrebbero competere
con chiunque, in termini di capacità,
inventiva e prodotti». Auto di lusso,
vestiti di gran classe, cibo e la nostra
proverbiale fantasia… Non c’è ambito dove il made in Italy non si faccia
valere all’estero, anche se troppe
volte ce lo dimentichiamo. «Se ci si
sofferma a pensare a qualsiasi settore,
prodotto o idea brillante, – commenta
Golinelli – gli italiani non mancano
mai. Gli americani hanno un’alta
considerazione di noi e di ciò che
produciamo. Questa esperienza negli
States me lo ha confermato e mi ha
anche fatto diventare “nazionalista”,
nel senso che ho imparato ad amare il
mio Paese ed ho capito che invece di
continuare ad autoflagellarci, dovremmo tornare ad essere consapevoli di
quello che potremmo fare e diventare,
per poterlo far tornare nel posto che gli
spetta». Dopo l’esperienza americana,
arricchita da una serie di lusinghiere
presentazioni del proprio lavoro in
alcuni convegni, Golinelli è rientrato
in Italia per terminare il dottorato in
ingegneria applicata ai fluidi magnetoreologici, sostanze utilizzate negli
ammortizzatori di auto di alta gamma.
Durante gli studi universitari Golinelli
era già stato in America per un mese,
a perfezionare la lingua inglese, poi,
dopo la laurea in ingegneria meccatronica, conseguita nel 2013 all’Università di Modena e Reggio Emilia, ha
ottenuto un assegno di ricerca di sette
che dopo il terremoto aveva paura a
uscire di casa.
Il piccolo, assieme alla sua lumaca, simbolo della tenacia emiliana,
che avanza e non si arrende, compie
un viaggio nell’Emilia terremotata,
Nicola
Golinelli a
Washington
mesi. Quindi, alla fine del 2014, è volato nel Maryland, esattamente a College
Park, dove si trova una delle Università
un set virtuale creato grazie alla
documentazione fotografica raccolta
dall’autrice, le chiese distrutte, la
torre dell’Orologio di Finale, le case
in macerie, mescolata alla poetica
surrealista della pittura.
più prestigiose per il suo ambito di
ricerca. «Le spese sono state coperte
quasi interamente da un bando per la
mobilità post laurea», precisa Golinelli, che ha già rinunciato ad alcune
offerte di lavoro per continuare ad
approfondire la materia di studio che
l’appassiona. «Per ora ho deciso di
finire il dottorato, poi spero che il mio
curriculum mi permetterà di scegliere
il lavoro che più mi piace in una vasta
gamma di settori, dall’ingegneria
meccanica, alla robotica all’automazione». La strada per questo giovane
mirandolese che ama viaggiare
sembra dunque spianata, ma non è
stato un percorso facile. «Decidere
di cominciare un dottorato dopo
che si è appena finito cinque anni di
università, può spaventare – conclude
infatti il 29enne – ma è una esperienza
che consiglio assolutamente perché
si ha la possibilità di imparare tanto,
viaggiare e soprattutto fa aumentare
la consapevolezza di quello che si è
in grado di fare. Colgo, infine, l’occasione per ricordare gli altri dottorandi
che come me hanno avuto la fortuna
e la bravura di farsi valere all’estero
come in Italia, augurandomi che in
futuro sempre più giovani possano
intraprendere questa strada ricca di
soddisfazioni».
M e r c o l e d ì 11 n o v e m b r e a
Mirandola, presso il Centro in Galleria di viale Gramsci, zona Famila,
dalle 8 alle 20, al Minimercato Martini
Frutta ci saranno caldarroste di Castel
del Rio (Bo), considerate le migliori
in Italia e vino novello.
MEDOLLA PIANGE
ADOLFO ODDOLINI
Si è spento lo scorso 29 ottobre a
Medolla, nella sua abitazione di via
Genova, Adolfo Alberto Oddolini, 64
anni, figura storica dello sport cittadino. Oddolini, infatti, imprenditore di
successo nel settore dell’abbigliamento intimo, aveva fondato il Medolla
Calcio negli anni ’90 e ne era stato a
lungo presidente.
Nel corso degli anni della sua
presidenza, la società aveva sempre
avuto un occhio di riguardo alla crescita umana e sportiva di tanti giovani
calciatori medollesi. Alla famiglia le
condoglianze della redazione dell’Indicatore Mirandolese.
LUDOBIBLIO
A CAVEZZO
I martedì 17 e 24 novembre a Cavezzo, presso la sede della biblioteca
comunale in via Rosati,46, si svolgeranno, a partire dalle 20,30, gli ultimi
due appuntamenti con la Ludobiblio
per imparare a giocare insieme a giochi
di tavolo, di ruolo e strategici. L’iniziativa, a cura della biblioteca e dell’associazione “Multiverso”, è rivolta a
ragazzi, giovani e adulti. Informazioni
presso la biblioteca, telefono: 0535/
49830; e mail: biblioteca@comune.
cavezzo.mo.it.
16 · n. 21 - novembre 2015
iniziative
Parte del ricavato sarà devoluto in beneficenza per aiutare il Malawi
La Zona rossa a regola d'arte
Una mostra di pittura e fotografia illustra i danni del terremoto a Concordia
Barelli e
Galavotti
con alcuni
dei lavori in
mostra
Potrà essere visitata fino al 15
gennaio 2016 la mostra “Zona rossa”
allestita a Concordia presso Fotostudio
Immagini in piazza della Repubblica,
28. Il dramma del sisma nella Bassa
viene raccontato attraverso le immagini
del fotografo Euro Barelli e i colori
del pittore Gian Luca Galavotti, due
artisti che il terremoto l'hanno vissuto
in prima persona. L’esposizione, oltre
a proporsi di sensibilizzare sulla pro-
blematica della ricostruzione, ha anche
uno scopo benefico: aiutare le popolazioni del Malawi (Africa orientale)
recentemente colpite da disastrose alluvioni. In quelle zone, fin dal 1974, opera la missionaria diocesana Germana
Munari, che oltre a svolgere il lavoro
di infermiera professionale in ospedali
da lei costruiti (grazie alle donazioni
raccolte dal Centro Missionario Diocesano), offre anche assistenza ai bambini
orfani. Garante dell’operazione sarà il
Centro Missionario Diocesano a cui
sarà devoluto parte del ricavato della
vendita delle foto e dei quadri esposti,
nonché tutte le donazioni per l’acquisto
del catalogo e dei poster relativi alla
mostra. Per informazioni rivolgersi a
Fotostudio allo 0535/55331.
san felice
Parcheggi e percorsi pedonali
per il polo scolastico
Completata nei giorni scorsi a San
Felice una parte di intervento aggiuntivo alle opere di urbanizzazione del
nuovo polo scolastico in via Montalcini. Oggi l’area vede infatti ulteriori
parcheggi e nuovi percorsi pedonali e
ciclabili, che consentono di raggiungere
con maggiore sicurezza gli ingressi
delle scuole, in particolare la nuova
primaria Muratori.
Sempre per una maggior sicurezza
dei bambini, con ordinanza da parte
del Corpo unico di polizia municipale,
si è poi decisa la chiusura al traffico del
tratto di strada antistante l'ingresso della
primaria Muratori, a partire da lunedì
19 ottobre, negli orari di entrata e uscita
degli alunni.
brevi
GIORNATA
DEL RISPARMIO
Lo scorso 31 ottobre si è celebrata la novantunesima edizione della
Giornata Mondiale del Risparmio
organizzata dall’Associazione di
Fondazioni e di Casse di Risparmio,
sotto l’Alto Patronato del Presidente
della Repubblica. Sanfelice 1893
Banca Popolare ha colto anche
quest’anno l’occasione di questo
evento per confermare il valore del
risparmio: un valore assoluto e un
tema particolarmente interessante
da affrontare con i più giovani. Nel
pomeriggio del 30 ottobre due classi
terze della scuola primaria dell’istituto comprensivo di San Felice sono
state accolte presso la sede storica
di piazza Matteotti dallo staff della
banca che ha illustrato ai ragazzi
l’importanza del risparmio e di un
atteggiamento responsabile nei confronti del denaro. Gli alunni hanno
ricevuto, in ricordo della giornata,
un salvadanaio unitamente ad un
promemoria sulle “regole del gioco”. Grazie anche al coinvolgimento
degli insegnanti, l'iniziativa è stata
un divertente pretesto per introdurre
i concetti di: risparmio, autonomia, progettualità e responsabilità.
L'evento non è isolato ma rientra in
un progetto di coinvolgimento delle
scuole che Sanfelice 1893 ha avviato
con successo già da qualche anno,
grazie anche alla disponibilità e al
coinvolgimento diretto dei docenti.
Altre scuole che fossero interessate
a ripetere la medesima esperienza o
a ospitare simili iniziative presso le
proprie strutture possono contattare
l’ufficio marketing della Banca
all’indirizzo: [email protected].
NUOVO CENTRO DIURNO
A SAN FELICE
mirandola
All'Hangar di via Brunatti
si ride con lo yoga
Lunedì 9 novembre a Mirandola,
presso la sala Hangar Sl di via Brunatti,
1, prenderà il via un corso di yoga della
risata con la sessione di prova aperta a
grandi e bambini. Ingresso gratuito, con
contributo sala di 2 euro a persona. Lo
yoga della risata è l’ultima tendenza nel
campo della salute che si sta diffondendo
in tutto il mondo, grazie alla quale tutti
possono ridere senza un motivo. Per
milioni di persone è stata un'esperienza
che ha davvero cambiato le loro vite.
Tutti possono farlo; è scientificamente
dimostrato. È facile da imparare e molto
divertente: si possono avvertirne i benefici
già dalla prima sessione. È anche praticato
in aziende e multinazionali, nei centri di
fitness e di yoga, nei centri per anziani, in
scuole, università e in gruppi di sostegno
per persone con problemi fisici e mentali
e per malati di cancro. Una tipica sessione di yoga della risata è condotta dal
leader o dall’insegnante della risata che
coordina il gruppo e fornisce istruzioni per
i diversi esercizi di risata, respirazione e
stretching. Gli step dello yoga della risata
sono quattro: battito ritmico delle mani,
respirazione, gioco ed esercizi di risata. Si
inizia con attività di riscaldamento come
il battito ritmico delle mani, il vocalizzo
“ho ho ha ha”, seguito da svariati esercizi
di risata che aiutano le persone a ridere di
cuore e fragorosamente, partendo dalla
pancia. Questi esercizi si alternano ad altri
di respirazione profonda. I membri sono
incoraggiati ad alimentare il proprio lato
giocoso e il contatto visivo, che conducono a una risata autentica e spontanea.
Insegnante del corso è Daniele Solieri
che ha studiato e approfondito direttamente con l’ambasciatore di yoga della
risata nel mondo e master trainer Richard
Romagnoli la metodologia e la filosofia
del laughter yoga. Lo stesso Richard
Romagnoli lo ha diplomato prima leader
e successivamente teacher di yoga della
risata. Solieri ha inaugurato e gestisce
assieme a un gruppo straordinario di amici
il “Club della risata” di Reggio Emilia. Per
prendere parte alle lezioni servono un tappetino, calze e un abbigliamento comodo.
Per info sala e prenotazioni: 347/5368451,
oppure info@happyschoolmirandola.
com. Per informazioni sull’insegnate e lo
“Yoga della Risata”: www.danielesolieri.
it. L’iniziativa è organizzata in collaborazione con l’Associazione genitori per le
scuole di Mirandola.
Lo scorso 24 ottobre a San
Felice, si è svolta nell’area esterna
della Polisportiva, in via Garibaldi,
la cerimonia di posa della prima
pietra del nuovo Centro diurno
disabili. Presenti tanti cittadini,
amministratori comunali, i rappresentanti di Cooperativa Sociale
Kcs, Fondazione Marino Golinelli
e Alfawasserman spa, Assemblee
regionali dell’Umbria, delle Marche
e della Valle d’Aosta, Festa sulla
Neve democratica di Andalo, che,
con donazioni pari a 693.000 euro,
hanno consentito di finanziare interamente la struttura: 380 metri quadrati e la possibilità di ospitare fino a
venti persone. In rappresentanza dei
donatori erano presenti Francesco
Pieralisi del consiglio di amministrazione di Kcs, che ha letto il testo
di una pergamena di ringraziamento
posta con la prima pietra e Marino
Golinelli, che ha ringraziato con
emozione per una giornata che, ha
detto: «Deve costituire un modello
per il nostro Paese, per l’attenzione
che dimostra al futuro e alle nuove
generazioni». «Uno spazio - ha spiegato poi l’architetto Mauro Frate,
che ha progettato la struttura - pieno
di luce e aperto verso l’esterno, ma
allo stesso tempo riservato e accogliente. L’edificio, che dal punto di
vista architettonico vuole inserirsi
armonicamente nel contesto pubblico circostante, in termini energetici
consumerà la metà di un edificio
costruito in modo convenzionale ed
è studiato per sfruttare al massimo
l’energia del sole».
n. 21 - novembre 2015 ·
mirandola
A San Giacomo il premio "popolare", a Mortizzuolo il trofeo internazionale
Polverizzati 300 chili di maccheroni
Battuto ogni record per l'edizione 2015 del Palio del Pettine vinta da Quarantoli
Alcuni momenti dell'edizione 2015 del Palio del Pettine
Il Palio del Pettine ritorna a Quarantoli per la seconda volta (nel 2013
la prima), con una ricetta denominata
“Costina di Maiale”. La terza edizione
della manifestazione si è svolta sabato
24 e domenica 25 ottobre scorsi in
“Contrada Gavello”, in una tensostruttura annessa al nuovo Centro civico
post terremoto. Per assaggiare i maccheroni al pettine delle Valli mirandole-
si, l’affluenza è stata alta già da sabato
sera, sfociata poi in un tutto esaurito la
domenica, con duecento persone circa
costrette a restare fuori dalla tensostruttura. Letteralmente polverizzati
i 300 chili di maccheroni al pettine,
fatti a mano da più di 100 sfogline,
avvicendatesi in lunghe “serate di filò”.
Così come gli altrettanti 300 chili di
ragù suddivisi in sei diverse ricette,
una per ogni contrada. Le giurie si sono
trovate quest’anno in seria difficoltà
a scegliere le migliori, dato l’elevato
standard qualitativo. I gusti di tutti i
17
commensali che hanno così formato
la giuria popolare, si sono concentrati
sulla ricetta “Ragù Tradizionale Contadino” di San Giacomo Roncole, della
frazione del presidente del Comitato
del maccherone Luigi Marchi. La giuria internazionale bavarese, costituita
da 39 giurati e presieduta da Bruno
Diazzi, ha invece premiato la ricetta di
Mortizzuolo, denominata “Polpettine
di Salsiccia e Funghi Pioppini”. La
giuria di qualità, anche
quest’anno di alto spessore tecnico, presieduta
dallo chef stellato Luca
Marchini dell’Erba del Re
e presidente di Modena a
Tavola, era composta da
Luigi Franchi, coordinatore associazione Chef
to Chef, Simona Vitali,
FoodBlogger, Giuseppe
Di Biasi di Repubblica e
Bell’Italia, Enrico Belgrado, marketer di Italian
Art Of Living e Luca
Bonacini di Resto del
Carlino e Gambero Rosso,
da sempre ambasciatore
del maccherone al pettine
delle Valli mirandolesi,
fin dal primo palio 2013.
Purtroppo lo scrittore Valerio Massimo Manfredi,
bloccato in autostrada, non
ha potuto raggiungere il
resto della qualificata giuria. Il celebre archeologo e
scrittore tornerà in futuro
nella Bassa per ricevere
l’onorificenza di ambasciatore del maccherone
al pettine 2015. Grande è
stata la soddisfazione di
tutti i volontari presenti
alla festa, che si sono avvicendati in più di 150 e che si sono
ben meritati questo successo. Un
sentito grazie va all’Amministrazione
comunale, sempre più attenta a questo
prezioso risultato che si aggiunge a tutti
gli sforzi di valorizzazione in chiave di
marketing territoriale. Per vedere foto
e filmati dell’evento www.paliodelpettine.it; su FaceBook: Palio del Pettine.
18 · n. 21 - novembre 2015
mirandola
Iniziativa nata per promuovere le eccellenze gastronomiche italiane
Una cena Expo a quattro mani
Susy e Luca del "Quattrochiacchiere" ospiti di colleghi della Valpolicella
Luca e Susy del ristorante
"Quattrochiacchiere" (secondo
e terza da sinistra) coi colleghi
di Mazzano di Negrar
Lo scorso 25 ottobre Susy e Luca
del ristorante “Quattrochiacchiere”
di Mirandola sono stati ospiti, in occasione della manifestazione “Expo
in Valpolicella”, di Renza, Odilla e
Stefano della trattoria “Alla Ruota” di
Mazzano di Negrar (Vr) per una cena a
quattro mani, per far conoscere e valorizzare i prodotti e i piatti delle proprie
terre. Hanno aperto la cena lo gnocco
fritto con salame nel budello gentile
e la “mortadella da favola”, insieme
all’uovo soffiato della gallina grisa della Lessinia e i finferli in abbinamento
al Lambrusco di Sorbara Leclisse della
Cantina Paltrinieri. I primi sono stati i
maccheroni al pettine tradizionali delle
Valli mirandolesi con ragù di carni
miste e la zuppa di castagne in abbinamento alla Valpolicella superiore di
Ripasso della Cantina Antolini che ha
accompagnato anche i secondi piatti,
zampone dei Pico con fagioli in umido
e brasato all’amarone con polenta. Una
pausa per assaggiare il Parmigiano
Reggiano 27 mesi con il mosto cotto
(sabia) e poi i dolci, sughi d’uva con
gelato alla ricotta della trattoria “Alla
Ruota” e il “balson” (ciambella) del
ristorante “Quattrochiacchiere” intinto
nel Recioto della Valpolicella della
Cantina Antolini. «E’ stata una bella
esperienza di scambio culturale ed enogastronomico – ha commentato Luca
Ascari di “Quattrochiacchiere” – un
grazie a tutte le aziende del territorio
che hanno fornito le eccellenti materie
prime per realizzare questa fantastica
cena». In diverse trattorie della Valpolicella, si è svolta dal 15 settembre al
25 ottobre la manifestazione “Expo in
Valpolicella”, un programma di cene
“a quattro mani”, in cui sono stati
ospiti i cuochi di ristoranti di diverse
regioni d’Italia, abbinando i vini della
Valpolicella. I menù proposti erano
una sintesi di culture regionali diverse:
quella della Valpolicella si è integrata di
volta in volta, con ingredienti e ricette,
alla creatività e alla tradizione del ristorante ospitato. Queste cene sono state
un’occasione di confronto, ma anche
di apertura ad altre interpretazioni dei
prodotti e delle materie prime.
medolla
Addio a Giovanni Razzaboni
Il re dei pullmann della Bassa
Giovanni
Razzaboni
alla Tintarella
Si è spento all’improvviso lo
scorso 23 ottobre a Medolla, Giovanni Razzaboni, 80 anni, conosciuto
e stimato imprenditore medollese.
Razzaboni lascia le figlie Mara e Giuliana, generi e nipoti. Alla famiglia
vanno le condoglianze dell’Amministrazione comunale di Mirandola
e della redazione dell’Indicatore
Mirandolese. Vogliamo ricordare
Giovanni, la cui ditta ha avuto in appalto per anni il servizio di scuolabus
a Mirandola, con un articolo di Giovanni Moi, apparso sull’Indicatore
numero 6 del marzo 2012.
Che cosa volesse fare nella vita
Giovanni Razzaboni lo ha avuto chiaro fin dalla più giovane età. Di solito
chi è appassionato di automobilismo
ama circolare su bolidi fiammanti e di
grossa cilindrata. Razzaboni la predilezione per i motori l’ha trasformata
in un lavoro ma con un’importante
variante: l’essersi messo a disposizione degli altri. In pratica, dopo aver
conseguito la patente, l’imprenditore
originario di Medolla ha deciso di
dedicare la sua esistenza al trasporto
privato di persone. Lo ha fatto con
macchine e pullman di sempre maggiori dimensioni, addirittura anche a due
piani come quelli in uso in Inghilterra.
Quante persone ha scarrozzato lungo le
vie della Bassa? Impossibile quantificarlo in quasi 60 anni di attività. Tra
le prime clienti della ditta Razzaboni
le titolari di maglieria che andavano
a Carpi a recapitare il frutto del loro
lavoro. Forse erano le stesse che poi
alla sera o alla domenica si recavano a
ballare, magari alla “Lucciola” di Concordia, usufruendo dello stesso tipo di
servizio. Stiamo parlando del periodo
in cui l’economia stava cominciando
a riprendersi dopo la buia parentesi
della guerra. Per venire ad anni a noi
più prossimi, Razzaboni trasporta i
giocatori delle squadre di calcio della
zona, ad esempio il Finale, che vanno
in trasferta e anche i loro tifosi al seguito. Organizza gli spostamenti dei
supporter di Juve, Milan o Inter quando
vanno a Milano o Torino a incitare i
loro beniamini. Per non parlare dei
pellegrinaggi religiosi a Medjugorie,
del trasporto dei turisti all’aeroporto,
dei malati di dialisi ai centri di cura.
Naturalmente per fare tutto questo,
dispone di un gruppo di sei autisti
che si alternano alla guida di tre automobili, “ rigorosamente Lancia”, e
altrettanti pullman la cui capienza va
dai 50 ai 73 posti. Ma non è raro vedere
ancora il titolare inforcare il volante
e cimentarsi alla conduzione degli
automezzi aziendali. Del resto, come
ammette la figlia Mara, mio padre «è
una continua fucina di idee». E tanto
attivismo non poteva che contagiare
il resto della famiglia. Non è un caso
se le due figlie di Giovanni, abbiano
intrapreso attività strettamente legate a
quella paterna. Giuliana infatti gestisce a Medolla un’autoscuola e la stessa
Mara un’agenzia di viaggi a Mirandola.
Proprio quest’ultimo è stato per
anni il sogno proibito di Razzaboni
che vedeva nel servizio aggiuntivo e
logistico offerto ai turisti un naturale
sbocco del suo lavoro.
n. 21 - novembre 2015 ·
Tra i prossimi appuntamenti "Il Meraviglioso Viaggio verso la Vita"
associazioni
Cinquant'anni di Lions a Mirandola
Il Club festeggerà il mezzo secolo con la nuova presidente Lorella Ansaloni
La presidente Lorella Ansaloni riceve le
consegne da Paolo Bergamini, past president. A sinistra, il Sax Quartet Assax...ini
Nel corso di una serata svoltasi a
Mirandola, presso Villa Fondo Tagliata, la presidente Lorella Ansaloni ha
aperto l’annata 2015-2016 del Lions
Club mirandolese. Si tratta di un
anno particolarmente importante, in
cui sarà festeggiato il cinquantenario
dalla fondazione del Club. L’incontro
ha visto la partecipazione dei massimi
rappresentanti dei Lions Club Carpi
Host e Castelfranco Emilia, a simboleggiare la vicinanza e la condivisione
della grande famiglia Lions per le
iniziative che il Club di Mirandola
vorrà intraprendere. D’altronde l’atteggiamento di comunanza d’intenti
si riflette anche nel motto: «Meglio
Insieme» che la presidente Ansaloni
ha scelto come obiettivo sociale, a
significare che l’unione rende più forte
ed incisiva qualsiasi azione del Club. E
quando c’è entusiasmo in ciò che si fa,
perché si è parte di un gruppo di amici
che perseguono gli stessi obiettivi, lo
mirandola
"L'immagine del sacro"
in un video dell'Indicatoreweb
si fa meglio, anche trasmettendo tale
entusiasmo agli altri. Molti sono gli
interventi di servizio che il Club sta
valutando per il nuovo anno, nell’imbarazzo della scelta fra le innumerevoli
necessità sorte dopo il terremoto del
2012. Negli incontri delle prossime
settimane saranno trattati temi di
interesse generale, quali, per citarne
alcuni, “Il Meraviglioso Viaggio verso
la Vita”, in intermeeting col Rotary
Club di Mirandola il 5 novembre e
“Dall’Eredità dell’Expo, al Giubileo”
in un meeting il 24 novembre. La serata
di apertura è stata allietata dall’esecuzione di pezzi di un vasto repertorio
di musica moderna, da parte del Sax
Quartet Assax..ini, un quartetto di sassofoni formatosi nel 2011 fra giovani
allievi della locale scuola di musica
(Fondazione “Carlo e Guglielmo
Andreoli”), che ha proseguito la sua
attività concertistica anche dopo che i
componenti hanno deciso di proseguire
i loro percorsi lavorativi e scolastici
in modi differenti (infatti, qualcuno è
studente universitario, qualcuno lavora, qualcuno è al conservatorio), pur
continuando a suonare in formazioni
bandistiche della zona. I bravissimi
musicisti intervenuti (Cecilia Messora, Caterina Manicardi, Maicol
Benatti e Margherita Rompianesi)
suonano ognuno un sassofono diverso
(cioè, sax: soprano, contralto, tenore
e baritono), ma ciascuno di questi è
fondamentale e insostituibile nel caratterizzare la sonorità dei brani. I pezzi
scelti sono stati molto graditi, sia per
l’elevato livello di bravura degli esecutori, sia per la loro varietà, dal Jazz,
allo swing-craze, al rag-time.
racconti
Mirandolesi premiati a Legnago
per "Una scomoda eredità"
Valter Barbieri,
al centro, durante
l'inaugurazione
della mostra
brevi
A MEDOLLA SEMINARIO
TRA SOGNO E REALTà
Prosegue a Medolla, presso l’auditorium comunale, il seminario di filosofia “Il sogno e la realtà, dal cinema
alla filosofia”, dedicato appunto al tema
del sogno. Gli incontri si svolgono
di mercoledì alle 21. Dopo il primo
incontro, l’iniziativa continua l’11 novembre con “Oltre il sogno”, visione e
commento di parti del film “Inception”
di C. Nolan a cura di Claudio Antonio
Testi. Il 18 novembre, ultimo incontro
del seminario, nel corso del quale
si parlerà di: “Che cos’è il sogno?”
a cura di Mario Enrico Cerrigone e
Claudio Antonio Testi. Gli incontri,
curati dai docenti dell’Istituto Filosofico di Studi Tomistici di Modena,
sono a ingresso libero e gratuito. E’
gradita la compilazione del modulo di
iscrizione, comunque non vincolante.
Per informazioni e iscrizioni: Centro
culturale, telefono 0535/53850; e-mail:
[email protected];
www.comune.medolla.mo.it. Nel corso
degli incontri saranno svolte una serie
di considerazioni filosofiche sul sogno,
nel tentativo di comprendere di cos’è
fatto il tessuto di questa particolare
esperienza.
LA BOTTEGA
EQUA E SOLIDALE
La Bottega del Sole di Mirandola
per il commercio equo e solidale, in
via Battisti 10 (laterale di via Pico),
in occasione delle prossime festività
natalizie, venderà le tradizionali confezioni e ceste di Natale. Nel negozio
ci saranno anche tante idee regalo
originali. Nella Bottega del Sole, in
centro storico da 12 anni, si possono
trovare alimenti, bevande e artigianato
di qualità provenienti dal commercio
equo, dalle terre confiscate alla mafia
e dalle coop sociali. Per maggiori
informazioni visitare la pagina Facebook della Bottega del Sole di Carpi
e Mirandola.
LE CELEBRAZIONI
A SAN FELICE
Anche il vescovo di Carpi, Francesco Cavina ha visitato nei giorni
scorsi la mostra “L’immagine del
sacro, stampe di argomento religioso
XVI-XIX secolo”, ospitata nell’Aula
Santa Maria Maddalena in via Goito 1.
L’esposizione, organizzata dal Comune di Mirandola e dalla Parrocchia
di Santa Maria Maggiore, ha proposto
l’interessante collezione privata di Valter Barbieri ed è stata apprezzata dalle
persone che hanno potuto visitarla fino
allo scorso 25 ottobre.
Un video sulla visita del vescovo
e sulla mostra è pubblicato su www.
indicatoreweb.it.
Il racconto “Una scomoda eredità”, scritto dai mirandolesi Valentina
Gualtieri e Andrea Serravalli, ha vinto
il primo premio al concorso per horror
storie “Leggere è da paura”, organizzato dalla libreria “Pascal” di Legnago
(Vr). Lo scorso 30 ottobre, il racconto
dei due mirandolesi è stato proclamato
vincitore tra una rosa di cinque finalisti.
A incoronare “Una scomoda eredità” è
stato il pubblico presente alla libreria
Pascal, che dopo aver ascoltato il reading dei cinque racconti finalisti. ha
votato per quello scritto da Gualtieri
e Serravalli.
Nella foto, insieme a Serravalli
(primo da sinistra) e a Valentina
Gualtieri, gli organizzatori Filippo
Meneghetti (secondo da sinistra) e
Mattia Tasso.
19
A San Felice le celebrazioni per il
4 novembre si svolgeranno domenica 8
novembre. Alle 11 è previsto il raduno
del “Comitato comunale permanente
per la memoria e le celebrazioni” e
delle autorità presso il parco Marinai
d’Italia, con la deposizione di una
corona e l’alza bandiera. Alle 11,05 è
prevista la deposizione di una corona al
Monumento dei Caduti in piazza Rocca,
mentre alle 11,10 ci sarà una sosta alla
casa dell’ammiraglio Carlo Bergamini e
la deposizione di una corona. Alle 11,30
verrà celebrata la santa messa celebrata
nella chiesa parrocchiale di piazza Italia
e a seguire saluto del sindaco.
n. 21 - novembre 2015 ·
Perno del programma sarà la proiezione di "Eccellentissima Strega"
mirandola
brevi
Quando la Bassa mandava al rogo
Concerto
d'organo
Convegno su Giovan Francesco Pico e i processi di stregoneria dell'Inquisizione
Il Centro di Cultura “ Giovanni
Pico” propone per gli studenti delle
scuole superiori di Mirandola un breve
convegno dal titolo “La Caccia alle
Streghe, Giovan Francesco Pico e i
processi di Stregoneria”, che si terrà
il 12 novembre, alle ore 10, presso
l’Aula Magna “Rita Levi Montalcini”
di Mirandola. Ha progettato l’iniziativa
Matteo Al Kalak, giovane e valente
storico del cristianesimo presso la
Scuola Normale di Pisa, che terrà le
fila dei vari momenti del convegno. Interverranno Vincenzo Lavenia, storico
dell’Inquisizione presso l’Università
di Macerata, Matteo Duni, storico
della Stregoneria presso la Syracuse
University di Firenze e Grazia Biondi,
studiosa dell’Inquisizione nell’area
modenese. Perno del programma
sarà la proiezione del filmato di
Raistoria “Eccellentissima Strega”,
che permetterà di collegare immagini
e spiegazioni. I fatti storici, da cui
partiremo, avvennero a Mirandola nel
1522-23. Gianfrancesco Pico, Signore
della Mirandola e nipote di Giovanni, persuaso che il diavolo avesse
“infestato” le sue terre con streghe e
stregoni chiese alla Santa Inquisizione
di intervenire per reprimerne l’eresia.
Fu inviato come inquisitore Gerolamo
Armellini da Faenza, che iniziò una
serie di processi. Il conte Gianfrancesco lo affiancò interrogando personalmente gli imputati, raccogliendo le
mirandola
La Grande Guerra di Cederna
inaugura la stagione teatrale
Giuseppe Cederna
Attore, scrittore e viaggiatore, Giuseppe Cederna sarà il protagonista,
martedì 17 novembre alle ore 21 presso
l'Aula Magna “Rita Levi Montalcini” di
Mirandola, de “L’ultima estate dell’Europa”, monologo sulle orme della prima
guerra mondiale, da quell’ultima estate
di giugno, scenario dell’attentato di
Sarajevo che fece deflagrare il conflitto,
sino a Caporetto, componendo l'intenso affresco di un'Europa trasformata,
grazie alla follia degli uomini, in un
immenso mattatoio a cielo aperto.
Pièce, quella che inaugurerà la
ricca stagione teatrale 2015-2016
dell’Aula Magna “Rita Levi Montalci-
ni” di Mirandola, scritta da Giuseppe
Cederna e Augusto Golin per la regia
di Ruggero Cara, che vedrà sul palco
anche la presenza di due musicisti, Alberto Capelli (chitarra e percussioni)
e Mauro Manzoni (flauti, sassofoni e
clarinetto basso) le cui melodie andranno a comporre la tessitura di questo
racconto in cui guerra, orrore e umanità
si mescolano tra loro.
Giuseppe Cederna è, in questo
nuovo spettacolo, un sopravvissuto, un
naufrago che, aggrappato a una zattera
di sacchi e legni anneriti dal fuoco, rievoca la memoria della Grande Guerra,
ne racconta l’orrore ma anche l’uma-
testimonianze e ratificando le sentenze.
Furono condannati al rogo dieci persone, tre donne e sette uomini. Altre
sessanta persone furono coinvolte, a
vario titolo, nei processi. La crudezza
di questi eventi fu tale che suscitò scalpore e dissenso tra la popolazione. Per
giustificarsi e sostenere la tesi della natura demoniaca della stregoneria Gianfrancesco scrisse in latino un libretto
intitolato Strix (La Strega) contenente
tre dialoghi fra quattro personaggi:
Fronimo (il Saggio, in cui si identifica
Gianfrancesco), Dicasto (il Giudice,
ovvero l’Inquisitore Armellini), Apistio
(l’Incredulo, che però alla fine diventa
Pistico, cioè il Credente, in quanto si
persuade della natura demoniaca della
stregoneria) ed infine la Strega, che
rende la sua testimonianza. Le vicende,
che ho brevemente narrato, non sono
certo un “unicum”. La credenza nelle
streghe è presente sia nella cultura
pagana, che cristiana e si diffuse in
tutta l’Europa. È singolare però che
nità. L’uomo, capace di cose orrende,
a volte è anche in grado di compiere
gesti meravigliosi. «La guerra è dentro
di noi, la memoria è fondamentale»
afferma Cederna, che per questo decide
di raccontare al pubblico quella grande
carneficina attraverso un lungo flusso
di coscienza, composto di memorie,
poesie, racconti dei grandi cantori,
poeti e scrittori, del conflitto mondiale:
Owen, Gadda, Stuparich, Marinetti,
Ungaretti, Trilussa, Rumiz.
Un racconto drammatico, tagliente, doloroso ma al contempo in grado
di consegnare allo spettatore di un
messaggio di speranza, una sorta di
rinascita dalle macerie. Con il recupero
della memoria riusciamo a ricostruire il
nostro futuro e a renderlo migliore. Il
ricordo ci aiuta a non ripetere l’orrore
subito. Il costo del biglietto intero e ridotto è rispettivamente di 15 e 10 euro.
Prossimo appuntamento della stagione
sarà, giovedì 10 dicembre, quello con
Geppy Gleijeses, Lello Arena e Marianella Bargilli, i quali metteranno
in scena uno dei testi “sacri” di Pirandello, “L’uomo, la bestia, la virtù”.
La programmazione della stagione
dell'Auditorium Rita Levi Montalcini
è affidata, da quest'anno, al Circuito
Regionale Multidisciplinare dell'Emilia
Romagna di Ater-Associazione Teatrale
Emilia-Romagna.
Rimandiamo, per ulteriori informazioni, alla pagina Facebook Aula
Magna Rita Levi Montalcini.
Si veda anche pag. 30
21
proprio nel Cinquecento, il secolo che
dà inizio all’Età Moderna, la “Caccia
alle Streghe” riprenda tanto vigore. Nel
convegno si parlerà dell’Inquisizione,
delle accuse tremende rivolte agli imputati, degli atteggiamenti misogeni e
sessuofobi, che di norma improntavano
questi processi. Possiamo chiederci che
senso abbia ricordare questi eventi del
passato. Posso rispondere che è sempre
importante conoscere la nostra storia,
ma nel caso specifico il senso più
profondo del convegno sta proprio
nel significato metaforico, che anche
nel linguaggio comune attribuiamo
all’espressione “Caccia alle Streghe”.
Anche oggi prolificano le “Cacce alle
Streghe “contro coloro che hanno una
cultura diversa dalla nostra, abitudini
o atteggiamenti che si discostano da
ciò che consideriamo “giusto”. Magari
non terminano con i roghi, ma lasciano
il segno nell’animo di quanti sono
oggetto dei nostri pregiudizi.
Renata Bertoli
Ve n e r d ì 2 0 n o v e m b r e a
Mirandola, al caffè “La Fenice”
presso la Galleria del Popolo, alle
21 prosegue la rassegna musicale
“Itinerari Organistici” con “A due
tastiere. Concerti per due clavincembali e archi fra Italia e Germania”.
Si esibiranno con il clavicembalo
Silvia Rimbaldi e Chiara Cattani e il
quintetto d’archi “G. Sarti” con Roberto Noferini come primo violino.
Saranno eseguite musiche di Johann
Sebastian Bach, Baldassare Galuppi, Francesco Durante, Giovanni
Battista Pergolesi. L'iniziativa è ad
ingresso libero.
La rassegna, organizzata da 20
edizioni dall’Associazione Domenico Traeri per il restauro e la valorizzazione degli organi storici, ha il
sostegno di Comune di Mirandola
e Fondazione Cassa di Risparmio
di Mirandola. Direzione artistica di
Giacomo Gibertoni.
Per informazioni visitare la pagina di Facebook Domenico Traeri
concerti d’organo, o inviare una mail
all’indirizzo: traeri.associazione@
libero.it.
mirandola
San Martino Spino da sogno
nei quadri di Andrea Cerchi
Dai suoi quadri traspare tutto
l’amore per le Valli mirandolesi e la
Bassa modenese, un territorio dipinto
a volte come reale, talora invece rappresentato come sognato che svanisce
in paesaggi dell’anima, ricchi di solarità e freschezza. Andrea Cerchi,
pittore, ritrattista, paesaggista e naif,
classe 1942, vive da sempre a San
Martino Spino. Fin da giovanissimo
ha mostrato una forte attitudine per
le arti figurative, una passione che lo
ha accompagnato per tutta la vita. Nel
corso degli anni, l’eclettico artista ha
partecipato con le sue opere a numerose rassegne d’arte contemporanea,
riscuotendo sempre
lusinghieri consensi e
ottenendo importanti
riconoscimenti in prestigiosi premi. Ha sempre dimostrato inoltre
un’attenzione per la
vita domestica, che si
è tradotta in dipinti con
nature morte, tratte sia
della realtà che dalla
sua fantasia. La sua
vena poetica lo ha portato anche a rappresentare magici paesaggi di
sogno in cui ritroviamo
l’incanto di evanescenti atmosfere
del mondo onirico. Andrea Cerchi,
molto noto a San Martino per essere
attivo nel volontariato parrocchiale,
in occasione del sisma del 2012, ha
messo a disposizione la sua abilità di
scultore ligneo per il recupero delle
preziose statue religiose, danneggiate
dal terremoto, che si trovavano nelle
varie chiese.
Nella sua abitazione di via Giavarotta, 1 a San Marino Spino, Cerchi ha
allestito una sorta di esposizione delle
sue opere che è possibile visitare,
previo appuntamento telefonando al
345/2188234.
n. 21 - novembre 2015 ·
Presentazioni a San Benedetto Po, Nonantola e Pistoia
sullo scaffale
In un libro la strada di Matilde
media
Cresce ancora
l'Indicatoreweb
Pubblicato un volume sulla "Romea Imperiale", via che attraversava la Bassa
Fra le tante iniziative
organizzate nell’ambito
delle manifestazioni per il
nono centenario della morte
della contessa Matilde di
Canossa (1115-2015), si
segnala anche la pubblicazione del volume “La via
Romea Imperiale. Mantova
Modena Pistoia”, che tratta
anche di alcuni aspetti della storia
della Bassa. Il libro, realizzato grazie
al sostegno di Lapam-Confartigianato
di Modena e di 11 Comuni della nostra
provincia, verrà presentato nei primi
tre sabati di novembre in tre luoghi
significativi: San Benedetto Po (il 7),
Nonantola (il 14) e Pistoia (il 21). La
via Romea imperiale era un’importante direttrice viaria medievale che,
utilizzando ampi tratti della rete stradale romana, costituiva la più breve e
meglio organizzata strada per collegare le città del Sacro Romano Impero
a Roma. L’arteria passava anche per
la nostra provincia e in particolare per
due tratti che partendo da Modena si
dirigevano uno Mirandola e l’altro a
Nonantola, per poi ricongiungersi a
Verona e proseguire verso nord. La
Romea imperiale era dunque una strada strategica, crocevia di altre arterie
importanti, come la via dell’Ambra,
quella del Sale o la via per Santiago
di Compostela. Il volume
di oltre 300 pagine è edito
da “Settegiorni” di Pistoia
ed è curato dallo storico
dell’arte Jacopo Cassigoli
e dall’architetto e ingegnere
Gabriele Farinelli. Fra i
diversi contributi del libro
sulle caratteristiche realtà
dei territori attraversati dalla
Romea, si segnala quello dedicato alla
plurisecolare attività dei mulini natanti
dei fiumi italiani ed europei, con particolare riguardo alla decina di mulini
sul Secchia di Concordia, che fino al
1711 erano gestiti dai Pico. Tolti per
una trentina d’anni a seguito della
decadenza della famiglia che regnava
su Mirandola e Concordia, quattro
mulini furono inseriti nuovamente nel
1743 per interessamento dei marchesi
Tacoli di San Possidonio. Tre erano a
gestione comunale (due per Concordia
e uno per Mirandola) e uno era privato
dei Tacoli. Il contributo sui mulini
natanti è stato curato da Disma Mantovani di Concordia e Stefano Medas
di Riccione, rispettivamente presidente dell’Associazione Italiana Amici
dei Mulini Storici (Aiams, di cui si
può visitare il sito: www.aiams.eu) di
Revere (Mn) e presidente dell’Istituto
Italiano di Archeologia ed Etnologia
Navale (Istiaen) di Venezia.
anniversario
Maria e Adler, 70 anni sposi
Una filastrocca per festeggiarli
concordia
Due tesi di laurea
sui mulini natanti
Ai mulini natanti di Concordia e
non solo sono state dedicate due tesi
di laurea, entrambe presso l’Università di Bologna. La prima, intitolata
“Saggio bibliografico sui mulini natanti del bacino del Po-Età moderna”,
è stata presentata da Lisa Ghirelli di
Concordia (relatore il professor Bru-
Per la Contessa di Canossa
anche una linea di foulard
Tra i tanti progetti che anche nella
Bassa intendono ricordare Matilde di
Canossa nel nono centenario della
morte si segnala la ditta concordiese
Olmes & Mirta, che ha prodotto una
preziosa collezione di foulard con precisi richiami ai luoghi legati alla vita
PER MARIA E ADLER
Sembra ieri che sposati
belli, freschi, innamorati,
e già giunge quell’istante
delle nozze di diamante.
Il lavoro, la fatica
sostenuti nella vita
sono stati un buon auspicio
giusto premio al sacrificio.
Mentre il mondo va in rovina,
tra divorzi e cocaina,
col migliore sentimento
ecco il vostro insegnamento.
A Gavello di Mirandola, circondati da amici e parenti, festeggiano 70 anni di matrimonio Adler
e Maria Vicenzi che si sono sposati l’8 novembre 1945. Un augurio
particolare giunge dalla figlia Carla e da Angela. Questa filastrocca
è stata a loro dedicata da un grande
amico che, prima di andarsene, ha
voluto lasciare questo bel regalo.
no Andreolli) nell’anno accademico
2001-02; la seconda tesi (“Lungo
il fiume sull’acqua” sui mulini del
Po e del Secchia) è stata presentata
da Giorgia Bianchini di San Pietro
in Casale (Bologna), con relatore
il professor Pierluigi Dall’Aglio,
nell’anno accademico 2010-11.
olmes & Mirta
Tanti anni sempre insieme,
nell’amore… spesi bene,
sono prova consistente
dell’unione intelligente.
Adler e Maria,
sposi da 70 anni
23
Siete stati a lungo andare
Buon esempio da imitare,
onorando in comunione
questa vostra bella unione.
Nino e Carla Vicenzi
della contessa: Pistoia, Lucca, Mantova e Modena. Il curioso omaggio
è stato realizzato da tre creativi fiorentini e il catalogo della collezione,
pensato come un vero e proprio libro
illustrato, è a cura di Nilo Benedetti
(“Settegiorni” editore di Pistoia).
Continua a crescere l’Indicatoreweb (www.indicatoreweb.it), la
versione on line del nostro giornale,
visibile anche da tablet e smartphone, sbarcata sul web dallo scorso
18 gennaio 2013. Nel corso del
2014 sono stati 28.610 i visitatori
dell’Indicatoreweb per un totale di
103.220 visualizzazioni di pagina
e una durata media di sessione di
un minuto e 17 secondi. Le notizie
pubblicate, nel corso del 2014, sono
state 346 mentre i video 24. L’Indicatoreweb è una versione digitale
che integra e completa quella cartacea e che consente di consultare in
ogni momento il giornale anche dal
telefonino per essere informati in
tempo reale su quello che accade a
Mirandola e nella Bassa. Dalla home
page è possibile accedere alle diverse sezioni del sito: cronaca, politica,
economia, cultura e sport, con una
sezione dedicata anche alle rubriche
“storiche” del giornale.
truffe
Federconsumatori avverte:
«Attenti ai falsi venditori»
Federconsumatori Modena, in un
comunicato stampa, mette in guardia
contro i venditori di rilevatori di fughe
di gas porta a porta. «Nonostante tre
note aziende venditrici di rilevatori
fughe di gas siano state multate profumatamente dall'Antitrust, i venditori
porta a porta di rilevatori di fughe di
gas non demordono. – si legge nella
nota – è dei giorni scorsi la notizia
che un soggetto presentandosi presso una abitazione genericamente
come “quello del gas” abbia venduto
ad una signora ultra ottantenne un
rilevatore chiamato “Big Silver Gas
con comando elettrovalvola” per un
costo complessivo pari a 199 euro.
Fortunatamente la famiglia si é rivolta
alla nostra associazione e abbiamo
esercitato immediatamente il diritto
di recesso e la contestuale richiesta
di restituzione dell'acconto di 50
euro già versato. Ma cosa sarebbe
successo se non fosse stato possibile
esercitare il diritto di recesso? O se
la famiglia avesse esitato qualche
giorno a chiedere consiglio? Questi
individui – continua il comunicato
di Federconsumatori – si presentano
alle nostre case, puntando sui soggetti più deboli e meno informati,
traendoli in inganno circa le loro reali
funzioni (sono quello del gas, ricorda
una funzione di pubblica utilità e di
altri tempi) e vendendogli apparecchi
costosissimi di cui magari non hanno
alcuna necessità. Quando ci capita un
fatto di questo genere, non facciamo
entrare nessuno - conclude la nota
- chiamiamo i nostri figli, nipoti, oppure i vigili urbani, oppure il numero
verde Sos Truffa 800631316».
n. 21 - novembre 2015 ·
mirandola
Il dipinto del Duca di Modena era esposto al Museo Civico
Il Sustermans che non t'aspetti
L'artista fiammingo, autore del noto ritratto di Galileo, dipinse anche Alfonso IV
Il museo civico di Mirandola,
allestito nella sala dei Carabini
nel castello dei Pico, conteneva una sezione dedicata
ai ritratti dei membri di casa
Pico ed Este e tra questi
silenziosi interlocutori, dipinti per lo più da mano
anonima, si offriva al visitatore il ritratto del giovane
Alfonso IV, duca di Modena,
opera del fiammingo Sustermans. La curiosità è che la maggior parte di noi si è imbattuta in un
celebre ritratto di mano di questo
artista, pur non conoscendolo:
il ritratto di Galileo riprodotto nei nostri libri scolastici e che compariva sulle
banconote da duemila lire.
Sustermans è stato un importante ritrattista del ‘600,
attivo alla corte dei Medici.
Nato ad Anversa nel 1597 qui
compì la sua prima formazione
artistica, poi proseguita a Parigi
presso Frans Pourbus il Giovane.
Intorno al 1620 giunse a Firenze insieme
a un gruppo di arazzieri chiamati a lavorare per il Granduca Cosimo II. Venne
notato dal Granduca dopo aver dipinto il
ritratto dell’arazziere Fevère, il quale riconoscendone le grandi qualità lo nominò
pittore di corte. Sustermans aveva infatti
la capacità di cogliere le fattezze fisionomiche con grande realismo, caratteristica
che gli derivava dalla pittura fiamminga
e di saper coniugare questa componente
alle esigenze della ritrattistica ufficiale.
Ebbe rapporti di amicizia con i maggiori
artisti fiamminghi del secolo Van Dyck
e Rubens. A Rubens commissionò un
dipinto, ora agli Uffizi, “Le conseguenze della guerra” (1638), che
avrà presa sulla sua successiva
produzione artistica per l’uso
del colore e la scioltezza
della pennellata, mentre da
Van Dyck ereditò il carattere
aulico dei ritratti ufficiali.
Fu più volte a Modena tra
il 1649 e il 1659, (ma anche
a Parma, Mantova e Vienna),
prestato al servizio degli Estensi;
qui eseguì due ritratti di profilo
di Francesco I che servirono da
modello al Bernini per il famoso
busto scolpito con l’effige
del duca e a Modena poté
vedere il ritratto fattogli dal
Velaquez, il cui stile lo
influenzò nella successiva esecuzione delle effigi
estensi. Esistono tre ritratti
di Alfonso IV (1634-1662)
di mano del Sustermans, uno
di questi è quello di Mirandola
(il dipinto proveniva dalla raccolta privata di Giacinto Paltrinieri
di Mirandola poi confluito nelle raccolte
civiche), eseguito probabilmente nel 1649
durante il primo soggiorno dell’artista a
Modena: all’interno di un ovale emerge
dal fondo nero, mostrandosi di tre quarti,
la figura dell’erede di Francesco I. Secondo i canoni della ritrattistica ufficiale
dell’epoca Alfonso è raffigurato in vesti
militari a indicarne le doti marziali, ma
al realismo del Sustermans non sfugge il
viso pallido e allungato e lo sguardo sornione del giovane, che ben si allontanano
dal carattere di fierezza e sicurezza di sé
del padre del dipinto spagnolo.
Simonetta Calzolari
25
brevi
CHARLOT SOLDATO
A SAN FELICE
Venerdì 6 novembre, all’auditorium
di viale Campi a San Felice, proiezione
alle 21 del film “Shoulder Arms”, noto
in Italia come “Charlot soldato”, interpretato da Charlie Chaplin. L’accompagnamento musicale della pellicola verrà
eseguito dal vivo al pianoforte da Marco
Dal Pane, musicista e compositore,
autore di musiche per il cinema, con
all’attivo oltre 750 proiezioni cinematografiche. Ingresso gratuito.
AL CAFFè LA FENICE
TANTI APPUNTAMENTI
Sono numerosi gli appuntamenti che si svolgono in novembre a
Mirandola al Caffè La Fenice in Galleria del Popolo. Domenica 15, dalle
19,30, “Spritz & Swing”, apericena
in musica con i Monelli dello Swing.
Venerdì 20, alle 21, si svolgerà il
“Concerto per due clavicembali e archi fra Italia e Germania” organizzato
dall’Associazione Domenico Traeri
con la collaborazione del Comune e
della Fondazione Cassa di Risparmio
di Mirandola. L’iniziativa rientra
nell’ambito della stagione musicale
“Itinerari Organistici”. Domenica 22
alle 18,30, grande Milonga di Blu Tango alla Fenice con rinfresco di delizie
gastronomiche. Venerdì 27 alle 21,
Angela Carone con Michele Fischietti
al pianoforte nel concerto di diamanti,
accompagnano la presentazione delle
collezioni di Marcello Marchesi Gioielli. Sabato 28, alle 17, presentazione
ufficiale del Lunario 2016 al Barnardon
con Giacomo Borghi, le poesie di Brunetta Panzani, le barzellette della Lory,
aneddoti e racconti in dialetto mirandolese e Tancredi Veronesi che legge
il lunario. Previsto un brindisi finale.
Per le altre iniziative di novembre alla
Fenice telefonare allo 0535/1906576.
26 · n. 21 - novembre 2015
storia
Itinerario del giornalista alla scoperta di una città conosciuta e amata
Soliloquio di plenilunio a Mirandola
Pubblichiamo un articolo di Odoardo Focherini uscito nel 1941 sull'Avvenire
L’Indicatore ha ritrovato un
articolo, oggi dimenticato, firmato
da Odoardo Focherini e pubblicato sull’Avvenire d’Italia (l’attuale
giornale Avvenire) il 26 ottobre
1941. Si tratta di un “itinerario”
alla scoperta di Mirandola (dove
Focherini all’epoca abitava), che
dimostra conoscenza e stima per
la città che lo aveva “adottato” ma
anche un’inedita vena poetica del
giornalista, dichiarato beato nel 2013
per il suo impegno straordinario a
favore degli ebrei.
Mirandola! e chi non l’ha sentita
nominare almeno qualche volta indissolubilmente legata al nome di «Pico»?
E chi sfogliando la storia d’Italia
non ne ha trovato spesso il nome vuoi
riferito a fatti d’armi, vuoi alla famiglia
che le dette fama, vuoi alla posizione
geografica e strategica?
«Pico» è certamente più conosciuto
della sua città, ma per la gran massa
lo è per lo più per la sua prodigiosa
memoria che per l’ingegno; più per la
straordinarietà unica di questo dono
prezioso che non per le sue opere.
Di questo uomo eccezionale «fenice degli ingegni», molti non si sono
curati di sapere perché si chiamasse
«…della Mirandola» ed ancor meno
dove è ubicata questa terra fortunata e
che parte ha avuto nella di lui vita. E
dire che «Pico della Mirandola» è forse
l’uomo più invidiato da tutti gli scolari
del mondo, e non soltanto da quelli.
Mirandola come nome è nota e
arcinota, ma pochi ne conoscono il
passato storico famoso; di «Pico» si
parla come se fosse il solo e ve ne sono
in tutti i tempi!
Solo nel campo del sapere accanto
al famoso «Giovanni Pico» ve ne fu un
secondo, altrettanto famoso: il nipote
Francesco (nella dinastia Francesco II)
grande ingegno non meno celebre del
precedente il quale scrisse una trentina
di opere su tutti i rami del sapere.
Anche Ariosto ne parla. Morì per
mano dei sicari, e tutto il mondo di
allora ne fu commosso.
Gli illustri
A Mirandola si contano poi altri ed
altri uomini illustri come Francesco
Montanari, l’austero cospiratore, che
faceva parte dei Mille e perì nell’assalto
di Calatafimi. Poi c’è il conte Maffei, il
sagace Luosi ministro del Regno Italico, il conte Scarabelli della Cispadana,
il capitano della guardia napoleonica
Leonida Papazzoni e il Tabacchi
ancora, che molti avranno incontrato
nella schiera di Villa Glori.
Sarebbe poi grave che ci si dimenticasse di incontrarsi con Orazio Possidonio, non sempre cara conoscenza
degli studenti alle prese con la filosofia
del diritto.
Accanto a questo teologo, poiché
era anche un teologo, i Mirandolesi
ricordano fra le loro glorie un Cardinale, Lodovico Pico; il poeta e filosofo
Bernardi e non pochi altri che ho
scoperto qua e là che non nomino per
non spiccare la mia ignoranza oltre lo
sconveniente.
Ecco: perché abbiamo sfogliato
quattro libri crediamo di conoscere la
storia del mondo e non conosciamo
neppure all’incirca quella di casa! E per
conoscere la storia Mirandolese se ne
dovrebbero leggere di volumi!
Chi ha studiato di Modena qualche
cosa di più del principato e chi ricorda
una vicenda oltre quella della «Secchia
rapita?»; eppure solo questa bassa
modenese è densa di memorie e di grandezze che ancor oggi si possono leggere
più che sui monumenti nel volto fiero
e signorile degli abitanti ed hanno un
riflesso nello spirito campanilistico
dominante in tutti e che saputo abilmente sfruttare può benissimo essere
non ultimo coefficiente per il benessere
della collettività.
I Pico continuarono qui l’opera
odoardo focherini
Biografia
di un Giusto
Odoardo Focherini nasce a Carpi il 6 giugno 1907. Giornalista, nel
1942 inizia l’attività a favore degli
ebrei che si intensifica ulteriormente
dopo l’8 settembre 1943. L’11 marzo
1944 è arrestato all’ospedale di Carpi
mentre cerca di organizzare la fuga
di Enrico Donati. Per questo motivo
Odoardo viene deportato. Muore il
27 dicembre 1944 nell’infermeria
del campo di concentramento di
Hersbruck. Nel 1969 ottiene il titolo
di “Giusto fra le Nazioni” e nel 2013
viene proclamato beato.
di bonificazione dei loro antichi che,
trascinati dall’esempio dei Monaci
benedettini della Abbazia Nonantolana,
avevano iniziato la trasformazione delle
valli paludose in terre lavorative.
Nei tempi remoti il centro era Quarantuli o Quarantula come dicevano i
Longobardi: è a pochi chilometri da
Mirandola ed era una zona di paludi e
boschi; ma tutto ciò che potrebbe ricordare quel tempo si riduce alla romanica
torre campanaria con la chiesa: resti
austeri e solitari di una inobliabile cura
d’anime, che un venerando Sacerdote
da decenni con una ostinazione ammirabile ha riordinati, rinfrescati, resi
ancor degni di rappresentare un passato
di gloria religiosa, artistica e civile.
Qui Ugo Manfredo, investito per
diploma della Contessa Matilde, dette
origine a quelle famiglie che dominarono gran parte della storia di questo
territorio: i Pio e i Pico.
I Pico della Mirandola
A Mirandola i Pico (non del tutto
abbandonando Quarantoli) si stabilirono non appena si seppero sicuri della
loro potenza.
Ma ne passò del tempo prima che
potessero dir questo!
A ritardare l’affermazione del
casato vi pensarono le gelosie, gli
interessi, le parentele: e queste, come
se non bastasse, sobillate o addirittura
sostituite dalle fazioni e dagli intrighi.
Vinte tutte le insidie e le resistenze,
i Pico costruirono alfine un castello, che
se si guarda ai resti doveva essere una
reggia effettivamente come tramandano
le memorie.
È un vero rudere quello che si vede
se nei tempi di fastigio poteva accogliere una corte di cinquecento persone,
non è poi facile rendere l’idea del lusso
in cui si svolgeva il cerimoniale quando
nel cinquecento si ospitavano i più noti
principi e letterati; la parte migliore e
più vasta dell’edificio venne sconvolta
nei tempi susseguenti dallo scoppio di
una polveriera. Vi è però una parte rifatta, discreta, ma deturpata da brutture
reclamistiche.
Ma torno ai Pico: i quali, ottenuta
alfine la solenne investitura del Principato di Mirandola, iniziarono per la città un’epoca di splendore da gareggiare
col maggior rinascimento.
La città accanitamente contesa,
battuta e saccheggiata, venduta persino
per ventimila lire, sorgeva inizialmente
con le migliori speranze e tutta nuova:
il Duomo, il palazzo della Ragione
furono innalzati con maestà e ricchezza, mentre nell’antico S. Francesco vi
costruivano un vero Pantheon ricco di
pitture e monumenti.
Non so se questi signori abbiano
ringraziato i Marchesi di Mantova, i
quali aiutandoli a liberarsi dai nemici
li incoraggiarono anche a riedificare
la città ch’era stata rasa al suolo dai
Bonacorsi.
Il fatto è che nell’anno della investitura imperiale (1494) la città riedificata
venne munita di tali fortificazioni da
essere ritenuta una delle più importanti
piazzeforti italiane.
Era un grande respiro per la famiglia dei Pico constatare che il loro
casato era finalmente al sicuro dai nemici esterni e che non v’era più ombra
di dissidio entro le mura domestiche
perché dei due eredi Giovanni (la fenice) aveva tutto rinunciato al fratello
Galeotto.
Vicende pichensi
In tanti lustri di attività indefessa,
mentre alla fastosa corte convenivano
da ogni parte letterati ed artisti, giungeva la tranquillità feconda compensata
solennemente dall’Imperatore Massimiliano.
Ma tanta meritata soddisfazione
veniva ferita in quell’anno stesso dalla
morte immatura di Giovanni, il famoso
ingegno. Cinque anni poi dura ancora la
quiete: quindi la morte di Galeotto scatena contese, delitti e vendette indicibili: i tre figli di Galeotto non sanno o non
vogliono una via di accomodamento.
Gian Francesco imprigiona la
madre, scaccia i fratelli: ma di costoro
Federico muore misteriosamente: e
Lodovico che s’era imparentato coi
Trivulzio la vuol vinta ad ogni costo
sul fratello Francesco perseguendolo
ovunque con congiure di sicari.
Francesco era anche uno studioso
e letterato quanto lo zio; si consolava
quindi negli intervalli della lotta immergendosi nelle lettere e nella filosofia:
ma senza perdere di vista per questo i
diritti usurpati dal fratello. Intanto muore l’irriducibile Lodovico, sembra che si
siano spenti con lui anche i congiurati;
è il momento in cui Francesco potrebbe
essere integrato nel suo diritto: ma con
quali aiuti?; la cognata Trivulzio era
salda quanto il marito avendo a fianco
una guarnigione di suo padre.
Però la campagna contro i barbari
è per Francesco una bella occasione
per chiedere l’aiuto delle milizie pontificie. Infatti l’aiuto sollecitato viene
portato dallo stesso Pontefice Giulio
II che movendo da Bologna piomba
su Mirandola con potenti artiglierie e vi
entra vittorioso. Ivi, per primo, a capo
delle truppe passando per la «breccia»
che per qualche secolo lascerà il nome
ad un vicolo oramai scomparso.
Francesco è rimesso al trono: ma
neanche gusta questo piacere che il
Maresciallo di Francia, mordendo la
precedente sconfitta, lo costringe alla
fuga: la lotta quindi si protrae tra le
armi dell’uno e dell’altro funestando
l’intero territorio e non ha termine
se non quando Francesco e con lui il
figlio pugnalati entrambi dai sicari
lasciano incontrastato il terreno alla
mano francese.
La lotta non termina qui, e per
Mirandola si inizia, se non continua,
una storia di sofferenze e di strettezze
non mai sopportate prima d’ora.
Sopra questo territorio che volle e
fece fiorir ad ogni costo il benessere
e la ricchezza, passano ancora i Lanzichenecchi e poi le prepotenze delle
guarnigioni francesi e spagnole durante
la guerra di successione.
L’ultimo dei Pico vide la città dilaniata e i territori stremati dai saccheggi
passare agli Estensi per duecentomila
doppie di Spagna, incassate dalla corte
di Vienna, mentr’egli veniva spogliato
di beni e di diritti.
E … quod non fecerunt barbari
fecerunt barberini… poiché gli Estensi
non paghi di aver soppresse le più belle
istituzioni, scuole, uffici, iniziative,
demolirono addirittura la cittadella.
Soliloquio
E questa città è ancor mirabile
dopo tante vicende: ed è fresca inoltre
e piena di vita quasi che le tempeste che
infierirono sulla sua storia siano passate
come carezze lievi. La osservo in silenzio con lo sguardo immobile come si
presentasse in un velo di mistero che la
quiete notturna fa più bello ed attraente.
Se sapessi di poter ottenere una
risposta sola alle tante domande che si
accavallano nella mente, ne frugherei
per giorni interi tutta la nuova veste per
capire se le antiche piaghe cicatrizzate
o scomparse le apportarono alla fine
un bene o un male e se si sarebbe fatta
ancor più grande senza di queste o non
sarebbe cresciuta affatto.
Mah! Non è lontano il vecchio San
Francesco e lì ho mirato le tante volte
gli artistici sarcofagi che accolgono
oramai ceneri di cupidigie, di vendette,
ceneri di ricchezza ed anche ceneri di
menti geniali e gloriose per tanti aspetti,
ricordi di fasti.
Son pochi i resti impalpabili quasi
e fors’anche invisibili e confusi con la
pietra del sepolcro: resti che nascondono tutto il male e lasciano fuggire solo il
bene sia esso nato tale o sia scaturito per
inscrutabile divina volontà dall’odio e
dalla vessazione, dal ferro, dal fuoco e
dal sangue.
Così nella fantasia ho solo una
impressione bella di questi Pico: bella
anche di forme come mi appare la
figura del più noto fra questi illustri, il
prodigioso Giovanni, dal volto giovane,
severo, lo sguardo vivo e penetrante
come in tanta gente di questa terra esce
da fronte alta, spaziosa, fra un sorriso
austero, scruta e domina.
Così Giovanni Pico e così il «letteratissimo» Francesco sfortunato
nipote: così altri ritratti della parentela
raccolti in un ampio salone del Palazzo
Podestarile.
Però è strano: dinanzi a tante
immagini di gloria e di bellezza alla
mente tornano le domande tormentose
ed inspiegabili.
Questa famiglia ebbe la sua gloria,
ma anche il suo tormento: si sviluppò
tra continue guerre, fra invidie e tradimenti e più d’uno dei suoi membri
cadde trucidato.
Neppure Giovanni, il figlio di Giulia Boiardo, l’amica del Magnifico,
dei Ficino, dei Poliziano, il filosofo
che volle rimaner sempre fuori dalle
contese: neppur lui poté vivere in tranquillità il mondo incontrastato della
sua intelligenza. Si era perfino staccato
dagli interessi, dalle cariche, aveva
ceduto a prezzo irrisorio il patrimonio
che gli spettava perché non gli fosse
occasione di disgusti; eppure rischiò
di cadere sotto la procedura quando
presentò le sue quattrocento opinioni. E
non è tutto. Il male sottile lo raggiunse
allorché si ritirò nauseato del mondo e
degli uomini, e lo spezzò giovanissimo
fiore appena trentaduenne.
Fu sepolto lontano, le spoglie più
tardi furono disperse per essere ritrovate pochi anni or sono là sulle Rive
dell’Arno che forse conobbe le ansie,
le pene, i dubbi tormentosi, i pensieri
profondi, delle lente passeggiate fra
giardini in fiore e tramonti rosati in
cerca di sole e di salute.
Qui nella Mirandola illustre non vi
è che una esageratamente modesta stele
marmorea sormontata da un busto, uno
o due ritratti, poche pochissime cose
nella biblioteca comunale, il nome
ad una via, ad un caffè ed a specialità
gastronomiche (biscotti e pomodori
compresi) e negli involucri di questi
ultimi il classico profilo iconografico
(chiome inanellate fluenti da un ampio
zucchetto, naso aquilino) oramai…
condito in tutte le salse.
Di contro ogni tanto i torchi, e non
soltanto quelli italiani, cigolano per
sfornare un volume su questo grande
uomo che da secoli porta per il mondo,
indissolubilmente congiunto al proprio
ed alla propria fama, il nome della sua
Mirandola.
…di plenilunio
Tutto ciò mi veniva fatto di pensare
una notte, sostando nella grande piazza
in quell’ora illuminata da una luna tutta
d’argento, in un silenzio che pareva di
Chiesa.
Proiettando una geometrica ombra
nera il massiccio palazzo cinquecentesco che ne chiude il vasto rettangolo
occhieggiava il fratello di sinistra che
nella luminosità della sua linea perfetta
pareva guardare in corruccio il brutto
ornamento incentrato da un orologio
che ne sovrasta la ricca facciata dalle
snelle colonnine marmoree dalle bifore
a pieno arco.
Alla destra un leggiadro verone
posto ad un angolo della forse più antica
costruzione cittadina, pareva attendesse
che dalla porticina uscisse, con un
fruscio di sete, una dama dalla lunga
treccia dorata per sporgersi all’esile
ringhiera ad ascoltare romantici accordi
di liuti e di mandole.
Sullo sfondo di un lato del balconcino svetta verso l’azzurro del cielo
in cuspide acuta del S. Francesco, dal
quale pare provenga ancora il lento salmodiare dei monaci chini sui gran libri
miniati, illuminati dal fioco bagliore di
un vacillante lucignolo fumigante.
In fondo protetti dagli ippocastani i malconci resti della residenza
principesca che conobbe lo sfarzo
della corte continuavano indisturbati il
sonno dell’oblio mentre fra i merli del
ricostruito corpo prospiciente la piazza,
la luna occhieggiava ingigantendone le
sagome nere sulla massicciata.
Non molto distante l’alabastrata
«Madonnina» maternamente dominante e vigilante da secoli lo svolgersi delle
alterne vicende Mirandolane, pareva
stringere più a sé vicino il pargolo che
le è in braccio, quasi a ripararne il sonno
dall’abbagliante luce lunare che tutto
inondava nella ormai fresca notte senza
stelle. Il campanile del vecchio Duomo
scandiva sonoramente le ore piccine.
Odoardo Focherini
n. 21 - novembre 2015 ·
mirandola
Premio Pico all'artista che ha ideato il concerto "Italia Loves Emilia"
«Grazie Liga, figlio di questa terra»
Pubblichiamo la toccante laudatio di Vasco Errani al rocker di Correggio
«Grazie per l’invito e per l’onore
grande e forse immeritato, ma ci
provo. Se questa nostra terra, anche
di fronte alle prove più dure, esprime
dignità, autonomia, capacità di iniziativa, una lontana radice di ciò la
possiamo riconoscere proprio in un
personaggio come Pico della
Mirandola, Conte di Concordia. Una
memoria prodigiosa, una libertà di
pensiero fuori dal comune, un vero
innovatore che amava andare controcorrente. A fondamento della propria
filosofia metteva l’uomo, il soggetto
che con il fare promuove il proprio
destino e ne è titolare. Non i pregiudizi, le credenze, “le congiunzioni
astrali”, che Pico bocciava con coraggio. Ciò mi porta ad un collegamento indiretto a Luciano Ligabue
quando canta che “la vita non è in
rima, per quel che ne so”. A dire che
non sempre tutto ci riesce come una
poesia, che i giorni non funzionano
sempre in rime baciate e anche, per
fortuna, non siamo costretti a vivere
secondo uno schema precostituito.
Per Pico l’uomo può decidere cosa
essere. Come sapete ciò gli procurò
non pochi guai. Ma ce lo fa sentire
vicino, persino in sintonia con un
popolo che in ultima istanza non si
affida alle stelle (o all’italico stellone)
ma al lavoro, all’impegno, al far da
sé per fare insieme. Dando il giusto
valore alla creatività, al merito e alla
qualità degli individui e di una intera
comunità. Un apprezzamento sincero, dunque, a chi ha ideato e organizzato questo particolare Premio Pico
legato al tema della solidarietà. Solidarietà in questo caso verso le popolazioni dell’Emilia colpite dal terremoto del 20 e 29 maggio 2012. E una
lode speciale a chi lo ha davvero
meritato: Luciano Ligabue, un uomo,
un artista, un correggese, che ha saputo realizzare un sogno. Non parlo
di successo, di soldi, di polvere di
stelle. Non è questo il sogno per il
quale lo premiamo oggi. Lo premiamo perché ha voluto con determinazione e generosità (certo, insieme a
tanti altri) l’evento Italia Loves Emilia che ha segnato un momento di
straordinaria partecipazione e solidarietà concreta affinché la nostra
gente potesse rialzarsi presto in piedi.
Vincenzo Cerami, ha scritto di Ligabue “c’è sempre un dolente
background civile che dà spessore
alle sue parole, le inquadra in una
sincera quanto complessa visione del
mondo”. Perché “Quando tocca a te
tocca a te.” E quando è toccato a lui
Luciano ha fatto la sua scelta, quella
che per me e per tutti è stata la scelta
giusta. Racconta lui stesso in un libro
uscito nell’ottobre di un anno fa:
«L’esperienza del terremoto ti rende
precario tutto. La vita dei tuoi cari, la
tua casa: tutto quello che ha a che fare
con il centro della tua vita va di colpo
in pericolo per un capriccio della
terra. Il primo, che venne alle quattro
di notte, ci svegliò col cuore in gola.
Non finiva più. Poi ci furono quei
due, pochi giorni dopo, che furono
devastanti. Perché quando si cominciava a rimettersi in piedi, quando
pensavamo che sì ci sono tante scosse di assestamento ma almeno sono
tutte più piccole, proprio in quel
momento sono arrivate quelle due
con violenza. Hanno tagliato veramente le gambe e i nervi a chiunque.
E soprattutto hanno dato il colpo di
grazia a un sacco di edifici che erano
rimasti in piedi fino a quel momento.
E allora succede che cominciano a
chiamarmi dei colleghi per dire:
guarda Luciano, io non so se tu farai
qualcosa, ma se lo farai sappi che io
verrò, qualsiasi cosa tu faccia. Io non
avevo ancora pensato a niente, in quei
momenti pensavo ad altro, in realtà
non sapevo neanche io cosa fare. C’è
stato un momento in cui ho anche
pensato di andarmene, di portare al
Il Premio a Ligabue
La motivazione
Un momento della lettura della laudatio che
pubblichiamo in questa
pagina. Sotto, la consegna del premio
Per avere messo a disposizione, insieme a quello di tanti altri
artisti, il proprio talento, ideando e
realizzando il concerto “Italia Loves
Emilia” volto alla ricostruzione di
diverse strutture scolastiche emiliane
danneggiate dagli eventi sismici del
maggio 2012.
Il laudator
Laudator è stato Vasco Errani,
già presidente della Regione Emilia Romagna nel 2012 (anno degli
eventi sismici ai quali è collegato
il premio conferito).
premio pico
Un video
sull'evento
Le emozioni del Premio Pico
edizione 2015 rivivono in un video
pubblicato sull'Indicatoreweb.it.
Sergio Piccinini ha intervistato
alcuni dei premiati.
sicuro i miei cari. Un giorno Claudio
Maioli mi fa. Dobbiamo fare qualcosa. A quel punto gli dico: guarda che
a me sono arrivate le chiamate di
parecchi colleghi che hanno detto “io
ci sono”; e quindi non lo so, pensaci.
E lui ha cominciato a pensarci. Pochi
giorni dopo mi chiama: ho deciso, lo
faccio. Sei sicuro? Gli chiedo. Sai che
potrebbe essere un inferno, eh? E lui;
ci sono cose nella vita che vanno
fatte e basta”. Appunto “Quando
tocca a te tocca a te”». Quel concerto
non fu solo solidarietà, non fu solo
dal punto di vista artistico un momento del tutto originale della storia
della canzone italiana con duetti irripetibili di grande impatto emotivo,
fu anche un grande evento collettivo
dove non c’erano spettatori, ma persone che dal palco come dal prato si
sono ritrovate, hanno respirato, hanno detto con Ligabue “niente paura”.
Un grande sentimento comunitario
che ci ha dato forza, consapevolezza,
identità. Era quello di cui c’era biso-
gno e che forse solo la cultura, l’arte
ti può dare perché il primo danno da
recuperare è dentro di noi, intimo e
perché da solo non ce la puoi fare.
Per ricostruire devi sapere chi sei, ti
devi ritrovare, riconoscere negli altri,
sentirti protagonista nella comunità.
Perché comunità, solidarietà sono la
nostra identità e al tempo stesso il
motore che ci ha consentito di reagire. Parliamo di una comunità che non
vuole dimenticare. Al contrario vuole ricordare ed onorare i morti e i
feriti di quel terremoto. Vuole comprendere le ragioni di quei lutti e
mettere in sicurezza le case e i luoghi
di studio e di lavoro, i monumenti e
i luoghi di culto, vuole difendere i
propri diritti per darsi un futuro. Una
comunità che ha capito subito che il
primo e più importante aiuto viene
dalla propria coesione civile e sociale. Che ha capito che bisogna trasformare questo “tempo dell’emozione”
(come la Lezione Dottorale di Ligabue all’Università di Teramo) in
tempo del fare, del costruire con intelligenza e attenzione. Perché da
quel maggio non si torna indietro,
non saremo più come prima, dobbiamo diventare meglio di prima. Progettare, realizzare, convivere meglio
di prima. E’ una sfida difficile, un
impegno urgente, quotidiano, ma
anche un lungo lavoro che richiede
costanza, qualità, coscienza. Senza
mai dimenticare che chi vuole lucrare su un dramma come questo a
partire dalla criminalità organizzata
va isolato, denunciato, colpito, perché ne va della qualità della nostra
convivenza e soprattutto di quella dei
nostri figli e nipoti. Da quel palco del
Campovolo di Reggio Emilia (come
dal concerto dello stadio di Bologna
in giugno si proposero interventi
sulle strutture sanitarie) ci avete
detto: scuole, sport, musica, luoghi
di vita e di animazione. E avete aggiunto: vogliamo partecipare e controllare. Questo è spirito civico,
questo è impegno solidale e assunzione di responsabilità, condivisione.
E così si è fatto e si deve continuare
a fare. Questo ha reso il concerto al
Campovolo una esperienza originale,
non solo un gesto ma un percorso di
solidarietà. Ecco cosa ha fatto Ligabue. Non ha detto solo Questa terra
è la mia terra. Ma ha aggiunto: su
questa strada ci siamo anche noi, per
quanto possa essere lunga e difficile.
Vogliamo viverla fino in fondo. Ecco
di cosa si è fatto interprete e autentico protagonista Ligabue. Campovolo
22 settembre 2012 significa: 150 mila
e 831 biglietti venduti, per un incasso (con cd e dvd) di 4 milioni e 300
mila euro. Significa centinaia di
musicisti, tecnici, organizzatori che
hanno dato il loro tempo e il loro
lavoro per una buona causa. A cosa
sono servite queste risorse? Hanno
contribuito direttamente, assieme ad
altri fondi, a ricostruire e rimodernare tante scuole. In particolare sono
state completate e consegnate: le
scuole elementari e medie di Crevalcore, le medie di Sant’Agostino, il
polo scolastico di San Possidonio,
l’asilo nido di Guastalla, la scuola
dell’infanzia di Reggio Emilia. E fra
giugno e dicembre dell’anno prossimo saranno finite e consegnate anche: la scuola di musica e il palasport
di Medolla, il nuovo plesso scolastico di Palata Pepoli, la scuola di musica di Reggiolo e la scuola elementare e media di Camposanto. Non è
poco, è molto. Ma c’è di più: il Campovolo è diventato un simbolo della
voglia di rinascere, il luogo dove si
prende un impegno importante, dove
si decide una svolta nel destino di una
comunità. “Ricostruiamo lì dov’era,
meglio di com’era”. Significa che
una intera comunità si è riconosciuta
in quella esplosione di suoni e di
emozioni, in quella voglia di futuro.
Ed ha dimostrato a tutti la forza di
una identità in movimento, generazioni, culture, colori diversi: che
27
vogliono ripartire, che non hanno
paura, che vogliono ballare sul mondo che si appassionano di fronte alle
imprese difficili. Lì abbiamo capito
che “si poteva fare”. Al Campovolo
abbiamo capito che la forza del mondo della musica era con noi, una
forza che ti affida un compito e ti
carica di una responsabilità. Italia
Loves Emilia starà nei libri di storia
di questa regione e di questo Paese,
caro Ligabue, come da quel settembre 2012 è nel nostro cuore e fra i cd
di tanti giovani, fossero o meno su
quei prati. E di questo sei responsabile, posso dirlo da testimone diretto
di tutto questo lavoro. Certo, assieme
ai tuoi collaboratori, che hanno voluto e lavorato tenacemente con le
istituzioni, Comune e Regione, Rai,
organi dello Stato, forze dell’ordine,
ai mille problemi che comporta un
evento di questa portata. A partire da
Claudio Maioli e Ferdinando Salzano. Assieme ai tecnici, ai tantissimi
musicisti, agli artisti. E ciascuno
merita un ringraziamento e un abbraccio. Antonacci, Baglioni, Elisa,
Ferro, Giorgia, Jovanotti, Litfiba,
Mannoia, Negramaro, Carletti con
i Nomadi, Zero, Zucchero (lasciatemi dire anche Pausini a nome di
quanti volevano esserci ma erano
impossibilitati). Un’ultima cosa: ho
parlato di persone, di comunità. Ho
parlato di terremoto, di desiderio, di
generosità. Ho parlato di Emilia,
terra un tempo povera poi capace di
vincere industriandosi, con spirito
cooperativo, fra istituzioni, economia, società civile. Facendo squadra,
presidiando il centrocampo, in un
paese che sembra amare solo chi fa
gol. In realtà ho parlato sempre e solo
di Luciano, come si parla di quel figlio che ci ostiniamo a pensare ragazzo anche quando ha visto più mondo
di noi. Uno che ha vinto i premi più
prestigiosi come il World Music
Award 2014, ed ha in bacheca le
targhe Tenco e il premio Ciampi.Uno
che ha platee da Guinness dei primati ma è amato anche dal pubblico
dell’Arena di Verona e di Teatri come
l’Olympia di Parigi. Uno che riceve
riconoscimenti come scrittore e come
regista (David di Donatello all’esordio) e lauree honoris causa come a
Teramo. E nel motore di questi successi c’è un filo rosso di impegno
civile e, come ha scritto Edmondo
Berselli, giornalista e saggista nato a
pochi chilometri da qui e da Correggio, “di romanticismo padano”.
Quando in Europa o negli Stati Uniti studiano e pubblicano ricerche sul
capitale sociale come chiave dello
sviluppo di questo pezzo d’Italia, noi
pensiamo anche alla crescita culturale, alla sensibilità e all’impegno civile che è dentro tanti tuoi lavori. Il
pensiero va a "Il mio nome è mai
più", ma io direi anche "Le donne lo
sanno", "Niente paura", "Ho ancora
la forza". O, perché no?, "Radiofreccia". E ciascuno potrebbe togliere o
aggiungere... Del resto le canzoni,
come forme comunicative, sono in
qualche modo inafferrabili, emozioni
in movimento (come hai argomentato all’Università di Teramo). Oggi
ricevi il Premio Pico, della Fondazione Cassa di Risparmio di Mirandola,
con le autorità presenti e le tante e i
tanti che sono qui partecipando con
emozione e sentimento. Io in questo
contesto, come detto, ho l’onore di
fare da testimone. E attesto che il
premio va al merito di Luciano Ligabue, figlio di questa terra, un ragazzo
del Bar Mario, uno che non c’entra
con lo star-system ma oggi sta qui
con noi, in mezzo a noi. Perché, caro
Luciano, sei uno di noi, sei questa
storia. Fra le lodi possibili, penso che
questa sia la più semplice e la migliore. Caro Luciano tu hai festeggiato
un mese fa i primi 25 anni di carriera
con un altro grande concerto al Campovolo. Ci aspettiamo ancora tanto
da te e ti saluto sperando che sarà
sempre vero quel che immaginò il
grande Pier Vittorio Tondelli che
scrisse: “E a Correggio prende a
nevicare mentre nottambuliamo pieni di alcool, la neve ci fa i capelli
bianchi come vecchi, ma basta che li
scrolliamo e siamo ancora ventenni
e siamo belli”. Grazie».
Vasco Errani
n. 21 - novembre 2015 ·
Trentesima edizione per la manifestazione dei Podisti Mirandolesi
sport
29
Foto d'archivio della Camminata
Pronti al via per Francia Corta
Domenica 15 novembre si svolgerà la tradizionale Camminata del Principato
Domenica 15
novembre si svolgerà a Mirandola la 30°
edizione della Camminata di Francia
Corta, organizzata
dal Gruppo sportivo
Podisti Mirandolesi.
La partenza è fissata dalla stazione
delle corriere in via
Circonvallazione.
Alle 9 partiranno i
percorsi di 10,800
e 7,150 chilometri,
mentre alle 9,20 ci
sarà il via per la mini
camminata di 2,200
chilometri. Le iscrizioni, che potranno
essere effettuate fino a 15 minuti prima
della partenza, sono gratuite per atleti
diversamente abili e gruppi militari.
I percorsi non presentano barriere
architettoniche e sono stati studiati
per consentire la partecipazione anche
ad atleti in carrozzina. Al momento di
finale emilia
I fischietti
trovano casa
andare in stampa hanno già comunicato la loro partecipazione alla manifestazione, i cadetti dell’Accademia
militare di Modena, i paracadutisti
della sezione di Carpi, associazioni di
diversamente abili di varie località, società sportive e scuole. I ragazzi della
khorovodarte
Laboratori di danza educativa
nella scuola primaria mirandolese
L’associazione sportiva Khorovodarte ha da
poco concluso i laboratori di danza educativa
all’interno del progetto
“A corpo libero” rivolto
a tutti i bambini di lingua,
sesso e abilità differenti
delle classi prime nella
scuola primaria “Dante
Alighieri”di Mirandola.
è ormai da più di dieci
anni che, gratuitamente,
Khorovodarte mette a
disposizione della scuola
esperti in danza e movimento per coinvolgere
gli alunni in un percorso
alla scoperta del proprio
corpo e ad utilizzare il
movimento come strumento di comunicazione collegato con gli altri.
Si tratta di una metodologia ben precisa e organizzata che pone al centro
di ogni interesse il bambino, il suo
benessere psicofisico, la sua crescita
e il raggiungimento di competenze
motorie nonché dell’autostima. Il
progetto è attualmente curato dalle
esperte di Khorovodarte, Talia Papotti e Valeria Gavioli. I docenti della
scuola primaria credono fortemente in
Ciclistica Mirandolese apriranno i tre
percorsi in bicicletta. Il presidente dei
Podisti Mirandolesi Paolo Pollastri,
ringrazia sponsor e ditte che ogni
anno consentono la realizzazione della
manifestazione e anche la Fondazione
Cassa di Risparmio di Mirandola che
quest’attività che ogni anno è riproposta con entusiasmo grazie anche alla
disponibilità della direzione didattica
e della responsabile del progetto
Angela Volponi. «L’originale laboratorio studiato appositamente per gli
alunni delle classi prime e proposto da
Khorovodarte – spiega Volponi - ha
guidato i bambini alla scoperta del
proprio corpo in relazione allo spazio
e agli altri. Inoltre attraverso il gioco,
il movimento, la drammatizzazione, i
bambini hanno potuto sperimentare lo
stare insieme divertendosi nel rispetto
delle regole e delle diversità. Grazie
a Khorovodarte sempre disponibile
ad accogliere con estrema flessibilità
le richieste della scuola con proposte
qualificanti e professionalità dove la
danza non è intesa solo come passi o
abilità ma prezioso strumento di formazione possibile per ogni alunno».
Il percorso può continuare nei corsi di
propedeutica presso Khorovodarte e
i bambini che lo desiderano vengono
inseriti nelle classi Rubini e Diamanti
con programmi ed attività sempre
aggiornate (con possibilità di borse
di studio per allieve/i).
Per maggiori informazioni:
Asd Khorovodarte via Bernardi 3,
Mirandola, telefono: 0535/640214
cellulare: 392/8828908.
sostiene il progetto rivolto ai diversamente abili, che sta particolarmente
a cuore alla Società. «Aspettiamo
anche i lettori dell’Indicatore – ha
detto Pollastri – per partecipare a una
camminata tutti insieme, in compagnia
e amicizia».
caccia
Presentato l'ultimo nato
in casa Benelli
È stato presentato nei giorni scorsi
in anteprima nazionale, presso l’Armeria Lugli di Mortizzuolo (foto),
il nuovo fucile sovrapposto 828U di
casa Benelli. Nell’occasione sono stati
anche festeggiati gli oltre 30 anni di
attività dell’azienda fondata nel 1974
da Giancarlo Lugli oggi coadiuvato
dalla moglie e dal figlio. «Ho iniziato
con una stanza di quattro metri per
quattro trattando solo articoli sportivi
e per la pesca. – racconta Lugli sul
san felice
venienti da tutta Italia. L’appuntamento, organizzato da Maurizio Moggi,
costituisce una tappa del percorso
che per i partecipanti si concluderà
nell’agosto del 2018, una formazione di alto livello che prevede anche
la collaborazione con la Facoltà di
sito Internet aziendale – Nel 1979 ho
costruito l’attuale negozio: 250 metri
quadrati di superficie espositiva e 130
adibiti a magazzino, oggi divenuti ormai
insufficienti». Alla professione la famiglia Lugli ha sempre accompagnato una
vera e propria passione per le armi, che
ha portato Giancarlo varie volte negli
Stati Uniti, alla ricerca di pezzi per la
sua collezione, una parte della quale nel
2009 ha formato il nucleo di una splendida mostra sul west al Castello Pico.
Alcuni momenti
del corso Fikta
Un esercito di nuovi istruttori
per la Federazione karate
Si è svolto nei giorni scorsi il
corso “Full immersion” per qualificare nuovi maestri e istruttori
Fikta (Federazione italiana karate
tradizionale e discipline affini), che
ha visto impegnati a San Felice in un
fine settimana circa 80 corsisti pro-
Dopo tre anni
la sezione di Finale
Emilia dell'Associazione Italiana
Arbitri, dedicata al
compianto Moritz
Galei (nella foto),
torna ad avere una
sede. Venerdì 6
novembre alle ore
18,30 si inaugurerà
finalmente la nuova sede sezionale, messa a disposizione dall'Amministrazione comunale, in
via Rotta 2, all'interno delle ex scuole
medie di Finale Emilia. Alla cerimonia interverrà il presidente nazionale
dell'Aia, Marcello Nicchi.
Medicina e Chirurgia dell’Università
di Milano. A San Felice, il corso Fikta
si è svolto nella nuova palestra di via
Montalcini per la parte pratica e nella
sala del Consiglio comunale per le
lezioni teoriche. Soddisfazione per la
tre giorni sanfeliciana è stata espressa
dal maestro Bernardo Contarelli,
direttore tecnico Fikta, oltre che dai
maestri che hanno tenuto le lezioni:
Roberto Benocci (responsabile
formazione Fikta – Basi scientifiche
per una tecnica efficace), Maurizio
Munari e Dario Ukmar (Programma
tecnico federale), Giancarlo Vignoli
(Arbitraggio), Luciano Puricelli
(Storia del karate), Shuhei Matsuyama (Cultura giapponese), Riccardo
Pesce (Scrittura), Rino Campini
(Conduzione e organizzazione delle
competizioni) e Antonio Seraglia
(Decisioni efficaci in condizioni
estreme). Nel corso della tre giorni,
durante un momento ufficiale, è
stato ricordato Giorgio Pintonato
(presente la figlia Patrizia), scomparso lo scorso marzo, appassionato
praticante e sostenitore dello sport
sanfeliciano, oltre che di innumerevoli iniziative cittadine.
n. 21 - novembre 2015 ·
31
Conad ha quadruplicato la somma raccolta per beni di prima necessità
sport
La Mortizzuolese per Benevento
Gara di solidarietà di società e atleti per la popolazione del dirigente Carmine De Felice
spedizione. Benevento non è sola, i
suoi figli l'hanno portata e la portano
con sé nel proprio cuore in tutto il
mondo facendola amare anche da chi
non l'ha mai vista e sentita nominare.
Inoltre grazie a Rocco Imperatore
presidente dell'associazione “Una
scuola per Mirandola” – prosegue De
Felice - abbiamo abbracciato l'iniziativa del Rotary Club di Benevento per
aiutare le scuole Moscati e Rampone
raccogliendo dei fondi tramite donazioni e la vendita di magneti (costo
3 euro) di squadre di calcio dipinte a
mano con i colori della propria fede
calcistica. Raccoglieremo inoltre
materiale didattico da spedire nel
capoluogo Sannita. La Fc Mortizzuolese (squadra multietnica e composta
anche da calciatori provenienti da diverse parti d’Italia) ha anima Sannita
ed è sempre in prima linea per aiutare
e far capire a tutti che tanti colori
messi insieme formano un arcobaleno
stupendo che spazzerà via razzismo e
luoghi comuni».
Alcuni momenti della raccolta
fondi per Benevento
Carmine De Felice, calciatore
e dirigente della Fc Mortizzuolese,
vuole ringraziare la società e i compagni di squadra per la solidarietà
dimostrata nei confronti di Benevento, sua città natale, colpita da una
rovinosa alluvione lo scorso 15
ottobre. «Società e compagni hanno
raccolto la cifra di 150 euro – scrive
De Felice - e sono andati al Conad
di Mirandola per acquistare beni
di prima necessità. Il supermercato
mirandolese ha quadruplicato la cifra e donato tutto per gli alluvionati.
Inoltre abbiamo iniziato tutti insieme
una raccolta di altri generi alimentari
e indumenti da spedire alla Caritas
di Benevento, tramite il parroco Don
Carlo si è trovato un imprenditore,
Luca Razzaboni, che ha pagato la
basket
Le triple di Calzolari
ciliegina per il Cavezzo
Ilaria
Giacomo
Bregoli
Ilaria
Bernardoni
Acetum Cavezzo-Tricolore Reggio
Emilia 58-40
(parziali 10-8, 33-15, 45-28)
Acetum: Righini ne, Brevini 4,
Zanoli 7, Balboni, Marchetti 8, Melloni
ne, Ruini, Tardiani ne, Bernardoni 8,
Costi 22, Todisco, Calzolari 9. Allenatore Bregoli
Tricolore: Oppo, Gambetti, Accini 12, Fedolfi, Pieracci 1, Corradini
mirandola
Li. 17, Boiardi 5, Chiletti 1, Denti 4,
Strada, Corradini Le. ne, Bernini ne.
Allenatore Piatti
Arbitri: Bonaga di Bologna e Fusetti di Ferrara
Note: spettatori 200 circa. Nessuna
uscita per 5 falli
Primi due punti per la New Basket
Chiari è letale, Duca un uragano
Le Piovre vincono senza patemi,
sabato 24 ottobre al palasport di Cavezzo,
lo scontro diretto con Reggio Emilia, nel
corso della quarta giornata di andata del
campionato di basket femminile di serie
B, mantenendo così l'imbattibilità. Il
Basket Cavezzo, dopo un inizio interlocutorio (6-6 al 6'), prende decisamente in
mano le redini del match grazie ad una
straordinaria Eleonora Costi (miglior
giocatrice del match con 22 punti e 13
rimbalzi) che ispira il parziale di 14-0 con
cui le giallonere arrivano all'intervallo
(33-18). L'onda lunga giallonera non si
arresta nemmeno nella ripresa: le incursioni di Bernardoni, le triple di Calzolari e i recuperi di Marchetti propiziano il
+20 cavezzese nell'ultimo quarto, mentre
Reggio con le combattive Corradini
e Denti prova a ricucire. Finisce così
58-40: per il team di coach Bregoli
una vittoria confortante. Prossima gara
domenica 8 novembre a Castenaso (Bo)
contro la Libertas Bologna alle ore 18.
titudo Crevalcore 64-48
san felice
New Basket Mirandola-Pall. For(parziali 26-15; 40-26; 52-39; 64-48)
Nbm: Cresta 8, Baccarani 2, Pivetti
3, Chiari 11, Duca 14, Giannetti 4,
Galavotti 4, Scaravelli ne, Arletti 5, Nicolini 7, Batelli 3, Mattioli 3. All.Giglioli
Crevalcore: Gallerani 1, Gambuzzi 7, Filippetti 2, Bersani, Braglia 7,
Poggi 2, Garuti 6, Guida 5, Fregni 6,
Soverini 2, Simoni 10. All. Terzi
Arbitri: D'Argenio e Campedelli
Note: Tecnico a Gambuzzi (C)
Spettatori: 110 circa
Quarta giornata nel girone d'andata
del campionato di basket di promozione
maschile che vede affrontarsi la New Basket Mirandola e la Fortitudo Crevalcore.
Crevalcore arriva da seconda in classifica
al PalaGiolitti ma dovrà arrendersi alla
troppa fame messa in campo da una
Mirandola che non aveva ancora raccolto
punti sino ad ora e che si aggiudica la gara
per 64 a 48. Inizio shock per gli ospiti che
vanno sotto 10-0 dopo 2 minuti di gioco,
colpiti in pieno dall'uragano Duca-Nicolini autori di 5 punti ciascuno in un lampo.
Crevalcore si affida al talento di Garuti
per rimanere in partita ma al termine del
Parco giochi
a Finale
Bilancio positivo
per il centro "Arcobaleno"
Dal 3 agosto all’11 settembre a San
Felice si è svolta la seconda edizione del
centro estivo “Arcobaleno” presso le scuole medie, in collaborazione con il Comune.
Ogni settimana le coordinatrici, Jessica Ventura e Katia Calzolari, hanno
organizzato attività sportive e ludiche con
bambini di età compresa tra i quattro e i
tredici anni.
Tra le diverse possibilità figuravano il
tiro con l’arco, basket, karatè, psicomotricità, danza, pallavolo, tennis, atletica, attività
culinarie e di laboratorio artistico e varie
visite esterne. A settembre è stato inoltre
realizzato il campus della danza diretto
da Katia Calzolari e Claudia Minozzi,
in collaborazione con la scuola Arckadia,
in cui si sono svolte diverse discipline,
come canto, recitazione, danza classica,
moderna, hip hop e musical.
I genitori hanno dimostrato una grande
soddisfazione nel vedere l’entusiasmo dei
bambini per questo centro estivo mirato e
innovativo.
primo quarto il match è già indirizzato
sui binari biancoverdi. Mirandola nel
secondo quarto si riconferma ad altissima
intensità e registra recuperi e contropiedi
in serie con Cresta, finalizzatore impeccabile. I bolognesi trovano segnali
di reazione soltanto da Simoni che lotta
su ogni rimbalzo e converte spesso con
2 punti, ma il resto della squadra fatica
a trovare fluidità offensiva. Il parziale
all'intervallo segna 40-26 Mirandola. Al
contrario dei soliti sciagurati terzi quarti
a cui ci ha abituato la Nbm, stavolta i
ragazzi di Giglioli tengono bene la pressione del largo vantaggio accumulato e
sono bravi ad amministrare, trascinati da
un immenso Chiari, letale dall'arco (3/4
da 3). La partita scivola via con il gap che
oscilla sempre tra i 12 e i 18 punti, ma
non si denota mai durante i 40 minuti un
accenno di rientro da parte degli ospiti,
che incappano in una prova opaca, con il
loro miglior giocatore (Garuti) limitato
magistralmente a solo 6 punti realizzati.
Prima gioia Nbm che riesce dunque a
smuovere una classifica che la vedeva
ultima assieme ad Acli. Prossimi impegni che vedono Mirandola sul campo
della capolista Peperoncino sabato 7
novembre, mentre Crevalcore osserverà
un turno di riposo.
inaugurato
È stato inaugurato ufficialmente lo
scorso 30 ottobre a Finale Emilia il nuovo
parco giochi delle scuole primarie di viale
della Rinascita. Costruito nell'area tra la
struttura scolastica e il nuovo palazzetto
dello sport, è frutto della collaborazione
tra l'ente amministrativo, l'istituzione scolastica, l'associazionismo e le aziende del
territorio, in particolare Marazzi Group,
il cui contributo è stato determinante per
accelerare e portare a termine la realizzazione del parco giochi. Va ricordato
che il parco giochi è stato realizzato con
attrezzature che possono essere utilizzate
anche da bambini con disabilità. Alla
cerimonia hanno partecipato tra gli altri
la dirigente scolastica Annalisa Maini
con le sue collaboratrici e insegnanti, il
nuovo parroco di Finale, don Daniele
Bernabei, gli Amici di Aggiungi un posto
Un momento
dell'inaugurazione
a tavola con in testa Arturo Panzanini
e i rappresentanti di Marazzi Group guidati dall'ingegner Marco Ascari. Presenti
anche le classi III e IV delle primarie
Castelfranchi che hanno accompagnato
la cerimonia di inaugurazione con alcune
canzoni e tanta gioia.
Fly UP