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Frammenti - Ugo Riva scultore

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Frammenti - Ugo Riva scultore
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Ugo Riva, recentemente nominato da Benedetto XVI membro della
Pontificia Insigne Accademia di Belle Arti e Lettere dei Virtuosi al
Pantheon, è stato fra i primi artisti contemporanei ad aderire al progetto culturale legnanese che negli anni si è sviluppato in una serie di iniziative espositive. Già nel 2003 è presente alla mostra «Omaggio a Testori» e lascia in comodato una prima opera, «Tregua», da allora nel
giardino di Palazzo Leone da Perego. La frequentazione fra l’artista e
la città è assidua e determina segni importanti, come i due «Angeli»,
originariamente collocati nella chiesa di San Domenico e ora custoditi
al Castello. Nel 2012 Riva decide di donare un’installazione composta
da tredici sculture in terracotta organizzata nel salone che ospita i teleri
di Gaetano Previati. Si tratta di una composizione nata specificamente per il Castello Visconteo e assomma una serie di «frammenti» di opere originali del maestro, terrecotte che racchiudono tutte insieme la poetica di Riva rivelandola per piccoli «versi poetici». Riva è un artista che
cerca nella realtà un valore salvifico, mettendosi in gioco, però lascia
sempre una speranza, che è il significato più bello del suo lavoro dedicato agli angeli. Quelli che ci piace chiamare i «Frammenti legnanesi»
sono nati da una visita dell’artista al Castello e sono la testimonianza di
alcuni temi da lui amati, come l’amore, la sensualità, la figura femminile.
Il linguaggio di Ugo Riva e le forme attraverso cui si esprime parlano
di argomenti che sono parte del tessuto sociale in cui noi tutti viviamo:
l’Arte ci rappresenta, il Patrimonio culturale è nostro, ci appartiene e
compete. È quindi necessario alzare gli occhi per guardare lontano e tutelare ciò che ci rende cittadini e sostanzia la nostra identità, personale e
collettiva.
Il Comune, ente locale fondamentale che affonda le sue origini nella pólis, la città-stato greca, ha, tra gli altri, il sempre più difficile compito di
contribuire a promuovere lo sviluppo della cultura e la tutela del patrimonio storico e artistico del Paese, così come recita l’articolo 9 della Costituzione italiana. È ciò che Legnano fa anche attraverso il suo percorso progettuale espositivo che ha l’ambizione di far conoscere e riflettere,
interrogarsi e interrogare. È un percorso che si modifica e si adatta al presente ma deve, senza dubbio, continuare a guardare al futuro.
FRANCESCA RAIMONDI
Assessore alla Cultura, Pari Opportunità e Politiche giovanile
della Città di Legnano
Il dono
FLAVIO ARENSI
L’eredità degli artisti è un dono parlante. Se non ha abbastanza parole per il presente, forse ne troverà per il futuro. Ci
sono opere che hanno un valore largo per il racconto che vogliono disegnare, lo organizzano per gesti immediati e totali,
altre invece lasciano spazio ai riflessi, viaggiando in quella
terra estrema dove la coscienza seguita a chiudersi in se stessa, quasi scoprendo il risvolto estremo che ha condotto a originare il teorema di Gödel e continua ad abitare la camera
più segreta della nostra esistenza. In quel luogo anche i frammenti hanno il valore compiuto di un progetto, rappresentano la parte del dono che si porta agli altri. Ma il dono è
l’espressione del cuore e non per nulla nell’iconografia egizia
talvolta gli offerenti si sporgono con due mani sinistre perché
con quelle si dà, e con i palmi aperti della destra si riceve.
Se il cuore fosse davvero un organo di senso come dice Steiner?
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Se davvero servisse a intercettare, come la lingua o i polpastrelli delle dita, ciò che ci circonda, anzi se avesse bisogno di sentire dandosi per intero e chiedendo magari di toccare - afferrare - non fisicamente, perciò con maggiore intensità? Una bella
poesia della Dickinson comincia semplicemente, «Il cuore
chiede il piacere innanzi a tutto», e mi pare plausibile perché
altrimenti non ha significato la nostra vita. La parola «piacere» ha il medesimo etimo di placare, perciò non sarà un caso
che la pace sia per molti un dono degli dei, perché con essa arriva la calma interiore.
Una vecchia teoria dell’antropologo Mauss, nato da uno studio etnografico contestato, ritiene il dono uno dei modi più
comuni e universali per creare relazioni umane basandosi su
uno schietto principio della reciprocità formulato in tre atti:
dare, ricevere, ricambiare. Ma cosa si può offrire di ritorno al
dono di un artista? Non abbiamo abbastanza riconoscenza
per la bellezza, e neppure dovremmo pretendere d’averla, perché le cose accadono anche senza desiderio di ritorno.
Quando Ugo Riva ha deciso di donare alla città di Legnano
la sua installazione di «frammenti» lo ha fatto perché era giunto al capolinea di un tragitto importante, mio e suo, di un percorso cominciato dieci anni prima con una mostra e la sua
partecipazione istintiva all’omaggio che curai per Testori:
quaranta ritratti fatti da quaranta artisti, oltre al mio, che passava attraverso tutti loro. Realizzare un ritratto è già di per sé
un dono offerto a chi si ritrae; si lascia, infatti, l’intento di una
partecipazione alle sorti dell’altro, gli si dice «ecco, per me sei
questo, per me hai un valore».
Ho detto suo capolinea perché a Legnano Riva ha condotto
una serie di incursioni in sintonia con la programmazione artistica cittadina, lasciando anche una presenza importante
nella cappella dell’Ospedale. Ma anche mio, perché per tutti giunge un momento di tirare le somme, di guardare la strada percorsa e capire cosa si è seminato alle spalle. In fondo, se
c’è un artista con cui questo viaggio legnanese è sviluppato,
questo è proprio Riva.
Così è stato naturale per lui pensare al Castello Visconteo come scrigno in cui incastonare un momento della sua storia, e
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in ciascuna di quelle sculture far trasparire un richiamo creativo, un’idea, persino un atto di fiducia. Questo è il dono, lasciare non una traccia bensì una presenza; e nessuna presenza vuole un contraccambio. Sta, è lì perché diventa tanto
necessario regalarlo da non poterne fare a meno; trabocca tanto il cuore da non riuscirlo a trattenere stretto a sé, va per forza alienato.
Ho sempre in mente le parole di Morlotti, la sua consapevolezza che l’arte non è per ricchi o colti ma per pochi e sensibili, e credo - con gli anni - che tanti «pochi» pian piano costituiscano una moltitudine. Se sussiste dunque un motivo
per continuare a realizzare opere d’arte e per farle conoscere è
proprio la possibilità di una moltitudine futura, anche quando quella presente, quella che ci circonda, non capisce il senso estremo e civile del creare e vivere con la comunità questo
dono prezioso dell’intelligenza umana.
Sono tredici i «frammenti», sono pezzi, scampoli, strappi, di
altrettante sculture in terracotta, assemblate per armonia, ciascuna derivata da un tema caro all’artista e quindi preserva18
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te, nella caducità del loro essere porzione, o partizione. Tante lettere che insieme formano un nuovo discorso, la testimonianza di un rapporto che ora è duraturo, si lega alla storia
della città, al suo cedere il passo a un nuovo tempo e alle nuove generazioni.
Ugo Riva è uno scultore di speranza. Non per nulla tra le sue
opere più importanti restano i due grandi «Angeli», che abbiamo presentato per la prima volta a Legnano nella versione originale in terracotta. I bronzi sono ora custoditi al Vittoriale degli Italiani, dove D’Annunzio ha creato il suo «libro
di pietre vive» in una sorta di sacrario laico in cui ogni religione è esaltata nel senso atavico del mistero. Chi ha amato
il film Il cielo sopra Berlino o le Elegie di Rilke comprende il valore estremo di queste presenze che oltrepassano il credo religioso e sostengono invece il legame che unisce l’uomo all’assoluto. Tuttavia, la speranza è per Riva corporeità, è
sensualità dei corpi, la fragilità della donna, la possanza maschile. Eppure, resiste una sorta di delicatezza o sentimento
del fragile che anima le sue opere e che negli anni si è dichia27
rata con maggior urgenza, come se l’autore abbassasse di volta in volta le difese personali lasciando le opere prive di sovrastrutture. Credo sia una ricerca istintiva della bellezza e della bontà come valori universali al di sotto degli schemi
collettivi, una sorta di rivoluzione sentimentale o di opposizione aspra alla durezza del nostro modello sociale.
Così, questi «Frammenti legnanesi», posti accanto ai grandi
teleri di Previati in una sorta di antieroico contraltare alla
pomposità epica dei dipinti, suggeriscono che l’elegia di Riva scaturisce da un profondo stato d’animo, da un lungo travaglio interiore o da un ragionamento sulla posizione dell’uomo sulla terra. In pochi «resti», quasi dei ritrovamenti, Riva
pone le domande che Kant chiamava inalienabili e che competono a tutti: almeno a coloro che hanno desiderio di oltrepassare il fiacco incedere del quotidiano e anzi restano aperti
a una rivelazione del mondo. Questo è il primo grande dono
che riceviamo, appena nati, ed è qualcosa che non pretende
ritorno bensì solo la nostra convinta, indifesa, accettazione.
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«Chi, se io gridassi, mi udirebbe dalle coorti
degli angeli? E se uno mi stringesse d’improvviso
al cuore, resterei vinto per la sua
forte presenza.
Perché niente è il bello
se non il principio del tremendo, che noi ancora
sopportiamo
e ammiriamo tanto, perché non disdegna
di distruggerci. Ogni angelo è terribile».
RAINER MARIA RILKE, Prima elegia
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Esposizioni
PRINCIPALI MOSTRE PERSONALI
2004
Capricorno Gallery, Washington D.C. (Usa); catalogo con testo di
Donald Kuspit.
1987
Galleria Fumagalli, Bergamo; catalogo con testo di Attilio Pizzigoni.
2005
Galerie Vallois, Parigi (Francia); catalogo con testo di Gerard Xuriguera.
1989
Galleria Ada Zunino, Milano; catalogo con testo di Vittorio Sgarbi.
2006
«Via Christi», Tempio votivo, chiesa di Santa Lucia, Bergamo; catalogo con testi di Attilio Bianchi, Elena Pontiggia e Giuliano Zanchi.
1990
Galleria Gastaldelli, Milano.
1992
Galleria Proposte d’Arte, Acqui Terme, catalogo con testo di Elena Pontiggia.
2007
«Donne . Renato Guttuso e Ugo Riva», Grand Hotel, Rimini.
2008
Palazzo della Provincia, Spazio Viterbi, Bergamo.
«Ugo Riva», Galleria Salamon & C., Milano; catalogo con testi di
Timothy J. Standring e Lorenza Salamon.
Next Art Gallery, Arezzo.
1993
Galerie Zur Krone, Batterkinden (Svizzera).
1995
Museo Bandera, Busto Arsizio.
Teatro sociale, Bergamo; catalogo con testi di Mario de Micheli ed Elena Pontiggia.
2009
De Twee Pauwen, L’Aia (Olanda).
1997
«Amor sacro amor profano», Fortezza di San Leo, Pesaro Urbino; catalogo con testo di Mario de Micheli.
Palazzo Lazzarini, Pesaro.
Galerie Zur Krone, Batterkinden (Svizzera).
2010
«Ensamble, Ugo Riva e Maurizio Bonfanti», Galleria Mar & Patners,
Torino; catalogo a cura di Guido Curto.
Casa della Memoria, realizzazione opera vincitrice concorso per un percorso museale di scultura all’aperto città di Chiari.
«D’Annunzio segreto e tre Angeli di Riva», Vittoriale degli Italiani,
Gardone.
Four Seasons, Firenze.
Galleria proposte d’Arte Legnano, Legnano.
1999
«Piero e dintorni», Palazzo Pretorio, San Sepolcro; catalogo con testo di
Sergio Zavoli.
Galleria Franceschini, Rimini.
2011
«Anima Mundi», Fondazione Credito Bergamasco, Bergamo, catalogo
a cura di Anna Caterina Bellati, Angelo Piazzoli e Ugo Riva.
«Maurizio Bonfanti e Ugo Riva», Galleria De Twee Pauwen, L’Aia
(Olanda).
2000
«Ugo Riva», Galleria Bonaparte, Milano.
«Il Viaggio», Palazzo dei Notai, Bologna.
2002
Park Ryu Sook Gallery, Seoul, Korea; presentazione dell’ambasciatore
Francesco Rausi.
2012
«Le stagioni», Galleria Salamon & C., Milano.
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«Sculture nel parco», Four Seasons, Firenze, catalogo con presentazione
di Patrizio Cipollini e un omaggio di Giordano Bruno Guerri.
1995
«Le ragioni della libertà», a cura di Mario de Micheli, Palazzo della
Triennale, Milano.
XVI Biennale Internazionale del Bronzetto, a cura di Mario de Micheli, Palazzo della Ragione, Padova.
2013
«Frammenti Legnanesi», Castello Visconteo, Legnano; catalogo a cura
di Flavio Arensi.
1996
«Situazioni della scultura», a cura di Nicola Miceli, Palazzo Ducale,
Lucca.
PRINCIPALI MOSTRE COLLETTIVE
1978
III Biennale della scultura RASE, Palazzo della Ragione, Bergamo.
1997
Premio Suzzara, Mantova, segnalazione.
1980
Arte Basel 11, Basile (Svizzera).
1998
«Expositive XVI+1», Contemporary Art Centre, Schalkwijk (Olanda).
1985
Galerie Unterburg, Regensberg (Svizzera).
2000
«Figurazione a Milano dal secondo dopoguerra ad oggi», a cura di Fabrizia Buzio Negri, La Posteria, Milano.
IX Biennale d’Arte Sacra, a cura di Maurizio Calvesi, San Gabriele del
Gran Sasso, L’Aquila.
1986
I Biennale di Scultura di Asti, cura di Mario de Micheli, Asti.
1987
«Otto scultori per un ospedale», donazione agli OORR, Bergamo.
II Mostra Internazionale della Piccola Scultura, Castellanza.
2001
«2000 volte 2000. La figurazione in Europa», a cura di Manuela Boscolo e Carlo Occhipinti, Villa Ponti, Arona.
1988
«Concorso per un monumento a Giovanni XXIII», Duomo di Bergamo, finalista premiato.
«Nove scultori nuove sculture», Galleria Ada Zunino, Milano.
2002
«Art Koln», Park Ryu Sook Gallery, Colonia (Germania).
2003
«Arte in salotto. 4 scultori in galleria», a cura di Rossana Bossaglia, Galleria Vittorio Emanuele II, Milano.
«Giovanni Testori un ritratto», a cura di Flavio Arensi, Palazzo Leone
da Perego, Legnano.
1989
IX Biennale Internazionale Dantesca, Ravenna, medaglia d’oro.
1991
Mostra Internazionale di Scultura, Legnano.
2004
«Arte contemporanea in Lombardia», Museo di Gazzoldo degli Ippoliti, Mantova.
Museo Floriano Bodini, a cura di Claudio Rizzi, Gemonio.
«Terza Triennale d’arte sacra contemporanea», a cura di Toti Carpentieri, Lecce.
«Natureinposa», a cura di Alberto Agazzani Centro culturale «Le Muse», Andria.
«Strategie del corpo», a cura di Flaminio Gualdoni, Galleria Tamatete,
Roma.
«Poetiche del Novecento», a cura di Cristina Portioli Staudacher, Castel Ivano, Ivano Francena, Trento.
IV International Biennial of Drawing, Pilsen (Cecoslovacchia).
«Oltre. Indagini della dimensione metafisica nell’arte del XXI secolo», a
cura di Biasini Selvaggi, Galleria Tondinelli, Roma.
1992
V Biennale Ceramica, Fortezza del Priamar, Savona.
1993
XXXII a Biennale d’Arte Città di Milano, Palazzo della Permanente,
Milano.
1994
VI Biennale della Ceramica d’Arte, a cura di Franco Tiglio, Fortezza
del Priamar, Savona.
«Ipotesi sulla figura. Bergomi, Borghi, Pietrantoni, Riva», a cura di Elena Pontiggia, AAB, Brescia.
«La scultura contemporanea. I disegni degli scultori», Villa Comunale
di Crevenna, Erba.
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«Natura Morta», Centro le Muse, Andria, catalogo a cura di Alberto
Agazzani.
«In Rosarium Virginis Mariae via pulcrhritudinis», Pontificio seminario regionale della Basilicata, Potenza, catalogo a cura di Vitantonio Telesca.
«I Misteri del Rosario. Mostra d’Arte Sacra Contemporanea a Loreto»,
Palazzo Apostolico, Museo Pinacoteca, Loreto, catalogo a cura di Vitantonio Telesca.
2008
«Aspetti della figurazione contemporanea in Italia. Le ultime genetrazioni», Villa Genoese Zerbi, Reggio Calabria, catalogo a cura di Gilberto
Algranti.
«L’arte e i suoi doppi», San Giovanni in Persiceto, Bologna, catalogo a
cura di Giuseppe Cordoni.
«Foemina», Fondazione IEO, Milano, catalogo a cura di Alberto Agazzani.
XXXV Edizione Premio Sulmona, Sulmona, invitato fuori concorso.
«Il Neroazzurro è Arte», Galleria Bellinzona, Milano.
«Mint», Salamon &C, Milano.
2005
«Altre figurazioni», a cura di Alberto Agazzani, Agorarte, Milano.
Rassegna Internazionale città di Bozzolo, II Biennale «Don Primo Mazzolari», Bozzolo, a cura di Mauro Corradini, primo premio.
Grands Antiquaires, Salon international de Bruxelles, Galerie Vallois,
Parigi.
2009
«Open 12», Lido di Venezia, a cura di Paolo de Grandis, Bellati editore, testi di Paolo de Grandis, Anna Caterina Bellati.
XXXVI Premio Sulmona, Sulmona, artista invitato.
«Regard sur la sculpture contemporaine. Gerard Xuriguera», edizione
FVW, Parigi.
2006
«Ciò che è infinitamente piccolo», Galleria Civica, Palazzo Loffredo,
Potenza, a cura di Di Don Vito Telesca.
«Siugeneri Figureinposa», Centro culturale «Le Muse», Adria, a cura di
Alberto Agazzani.
«Er zij licht... II», De Twee Pauwen, L’Aia, Paesi Bassi.
«12th International Biennal Print and Drawing Exhibition», ROC, Taiwan.
«12a Biennale D’Arte Sacra Stauros», San Gabriele del Gran Sasso,
L’Aquila.
XXXIII Premio Sulmona 2006, Sulmona, primo premio.
«Antologia della figurazione italiana», a cura di Gilberto Algranti e Alberto Agazzani, catalogo Skira, Galleria Formae, Milano.
«Figurae Galleria Factory arte contemporanea», Modena, a cura di Alberto Agazzani.
«Amore e Psiche, Arte e Seduzione», Villa Ponti, Città di Arona, catalogo a cura di Manuela Boscolo, Carlo Occhipinti.
2010
«L’altra memoria», Galleria Minelli Venezia e Sala Manzù Bergamo,
catalogo Extrarte, testi di Rolando Bellini, Elisabetta Calcaterra.
«Biennale Roncaglia. Lo spazio infinito dell’essere», San Felice sul Panaro, a cura Carla Molinari e Stefano Castelli.
«Trittico», Nuovo Ospedale di Legnano, Spazio religioso.
Premio Arciere, Sant’Antioco, Iglesias, invitato, a cura di Vittorio Sgarbi.
«Ispirarsi a Caravaggio», Fondazione città di Cremona, a cura di Mariarosa Ferrari Romanini.
«Festival dei due mondi», Spoleto, a cura di Vittorio Sgarbi.
2011
«Un’idea di mare, dialoghi tra arte e scienza. Sei interpretazioni libere»,
in collaborazione con CNR-ISMAR, Caserma Cornolti, Riva degli
Schiavoni, Venezia, a cura di Anna Caterina Bellati, Fabio Trincardi,
Roberto Zonta.
54a Biennale di Venezia, Padiglione Regionale Palazzo Te, Mantova.
Senesi Fineart, Positano, Ravello.
2007
«De Italiaanse routè», De Twee Pauwen, L’Aia, Paesi Bassi.
«Realisme 07», Passenger terminal, Amsterdam, Paesi Bassi.
«Arte fiera Bologna», Galleria Bonaparte, Bologna.
«Donne, Renato Guttuso e Ugo Riva», Grand Hotel, Rimini.
«Guardare le opere incontrare l’artista. Quadri per un’esposizione»,
CMC, Milano.
XXXIV Premio Sulmona, Sulmona, invitato fuori concorso.
«Sale, Spazio Arte Legnano», chiesa di San Domenico, Legnano, a cura di Flavio Arensi.
«Mint», Salamon & C, Milano.
2012
«Il vuoto e le Forme», III Esposizione Internazionale di Sculture, Installazioni e Dipinti, Chiavenna, a cura di Anna Caterina Bellati.
«Di Annuncio in annuncio», Fondazione Stauros, San Gabriele del
Gran Sasso, testi di Gianfranco Ravasi, Giuseppe Bacci.
«Exempla, Il buon pastore. Sesta Trennale d’arte sacra contemporanea»,
Lecce, a cura di Toti Carpentieri.
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UGO RIVA
FRAMMENTI
Tredici frammenti di sculture, 2012
Terracotta policroma, corda grezza, 280 x 540 cm
Installazione permanente
Legnano, Castello Visconteo
Progetto di
Flavio Arensi
Ugo Riva
Ritratti di
Enrico Savi
Catalogo a cura di
Flavio Arensi
Coordinamento editoriale
Andreea Dobrea
Progetto architettonico
Francesco Colorni
Elena Tirinnanzi
Iniziativa
Foto opere di
Carlo Modenesi, Bergamo
Sindaco
Alberto Centinaio
Assessore alla Cultura, Pari Opportunità
e Politiche giovanili
Francesca Raimondi
Ringraziamenti
All’amico Ugo, che ha sempre creduto nei progetti culturali di
Legnano.
A chi ha seminato per tanti anni e chi seminerà.
Questo volume è dedicato a Irvana, perché in silenzio dona.
F.A.
Copyrights
© Città di Legnano
© Flavio Arensi
© Ugo Riva
Dirigente Settore Cultura
Stefano Mortarino
Crediti fotografici
Enrico Savi: copertina, 1, 2-3, 4-5, 6-7, 8-9, 41, 42, 43, 44.
Carlo Modenesi: 11, 13, 14, 19, 20-21, 22, 23, 24-25, 26, 29, 30-31, 32,
33, 34, 35, 36, 37, 38-39.
Coordinamento
Teresa D’Antona
Segreteria
Monica Breda
Alvaro Carnelli
Doriana Cozzi
Monica Salmoiraghi
Mariangela Tirnetta
© 2013 UMBERTO ALLEMANDI & C. SPA, TORINO
FINITO DI STAMPARE IN TORINO NEL MESE DI OTTOBRE 2013
PER I TIPI DELLA SOCIETÀ EDITRICE UMBERTO ALLEMANDI & C.
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