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Costruttivismo à la

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Costruttivismo à la
MF
il primo quotidiano della moda e del lusso
giovedìfashion
22 gennaio 2015
MF fashion
Direttore ed editore Paolo Panerai
22.01.15
I
NELLA FOTO, UN MOMENTO DELLA SFILATA DI VALENTINO
O
SU MFFASHION.COM LE GALLERY DAGLI
SHOW DI LONDON COLLECTIONS: MEN,
LE PROPOSTE DI PITTI IMMAGINE UOMO
E LE SFILATE MASCHILI DI MILANO E PARIGI
Costruttivismo à la
Valentino
Una vena ipergrafica percorre la
collezione disegnata da Maria Grazia
Chiuri e Pierpaolo Piccioli. Che guardano
a Ballets russes, alla prima Factory
e al lavoro dell’artista australiana
Ester Stewart. In scena un uomo: «Più
sensibile, romantico, fragile ma libero
Un percorso di cambiamento che è
più efficace quando avviene dall’interno
del sistema», ha detto il duo creativo
L’
uomo Valentino non passa inosservato. Un vena ipervisiva dai riferimenti dotti. Dettagli couture mixati a un’attitude artsy. «Avevamo in
mente i Balletti russi e la prima forma di Factory», hanno spiegato a
MFF Maria Grazia Chiuri e Pierpaolo Piccioli, menti creative della
maison, protagonista assoluta della prima giornata della fashion week di Parigi. E
per questa stagione si accende una collaborazione con l’artista australiana Ester
Stewart, con le sue geometrie emotive che vengono tradotte in percorsi ipergrafici
sugli abiti. A partire dalle prime quattro uscite, di couture da uomo. Con capospalla
in feltro lavorato in chiave sartoriale. Le silhouette affilate sono un segno distintivo di quel percorso estetico che svela un uomo: «Più sensibile, romantico, fragile
All’interno
dossier speciale
dedicato a Pitti
Immagine Bimbo
n° 80 in scena
a Firenze
continua a pag. II
Parigi, al via Tranoï homme
AltaRoma, svelato il calendario
Da oggi fino al 24 gennaio, il salone d’Oltralpe Tranoï homme tornerà in
scena a Parigi, come di consueto al Palais de la Bourse, durante l’appuntamento con la fashion week parigina dedicata al menswear, per svelare
le collezioni di 170 marchi. La manifestazione dedicata al prêt-à-porter d’avanguardia maschile accoglierà, tra gli altri, i brand Filling pieces,
Adyn, Milieu, Oops e Angelos Frentzos. I prossimi appuntamenti della kermesse saranno Tranoï preview, in scena dal 26 al 28 gennaio con
un’anticipazione delle precollezioni donna e Tranoï femme, dal 6 al 9
marzo. Nella Grande Mela sarà invece protagonista Tranoï New York,
dal 21 al 23 febbraio.
AltaRoma ha diffuso ieri il calendario delle prossime sfilate, in agenda
dal 30 gennaio al 2 febbraio. Gli appuntamenti, che si svolgeranno tra il
Maxxi-Museo nazionale delle arti del XXI secolo e lo Spazio Altaroma,
alle porte dell’Auditorium Parco della musica vedranno la conferma di
nomi storici del calendario dell’alta moda capitolina (12 in tutto) mescolarsi ai nuovi nomi. Saranno infatti cinque i designer legati a Who is
on next? a sfilare: Daizy Shely, Piccione•Piccione, Project 149, Greta
Boldrini e Quattromani. Benedetta Bruzziches, Charline De Luca e Paula
Cademartori saranno invece protagoniste con una installazione artistica
da Coin Excelsior. Confermato l’evento A.I. Artisanal Intelligence.
II
MF fashion
Parigi Moda Uomo
segue da pag. II
ma libero. Un percorso di cambiamento che è più efficace quando avviene dall’interno del sistema», ha
precisato il duo composto da Maria Grazia Chiuri e
Pierpaolo Piccioli. Il cast di facce pulite diventa una
tavolozza per accennare linee allungate. Completi
precisi, piccole camicie e cravatte. Si portano con
parka mods moderni, in un mix di denim, panno,
montone, pelle e grandi zip in pvc che ricorrono
anche negli accessori. I percorsi grafici geometrici
tornano negli zaini portati a mano, accendono check
fiammati di rosso, spuntano fiori termosaldati per
technogentleman. Si tramutano in ricami e applicazioni certosine. Che fanno sognare, come i bomber
ricamati come una costellazione.
Giudizio. Un continuum intrigante. Le new entry
accattivanti sono in buona, elegante compagnia. La
strada percorsa da Valentino si auto-rinfresca, si rigenera. Non mancano camu o farfalle ma prendono
nuove direzioni e tornano di nuovo desiderabili. Si
sposano bene con quella vena grafica che pervade
tutta la collezione del prossimo inverno. (riproduzione riservata)
Stefano Roncato (Parigi)
giovedì 22 gennaio 2015
Interviste
Vuitton viaggia con Jones
sotto il segno del Damier
Il designer presenterà oggi a Parigi la collezione per l’autunno-inverno
2015/16 del marchio di Lvmh, dopo aver anticipato su Instagram alcuni
dettagli. «In questi anni ho cercato di offrire prodotti che unissero qualità
e funzionalità, nel segno dell’eccellenza», ha detto a MFF. Chiara Bottoni
D
a una settimana, attraverso mento, che necessita di rispondere a
l’account Instagram di Louis esigenze commerciali specifiche per
Vuitton, Kim Jones, direttore ogni paese.
stile del menswear della grif- Qual è l’identità di un viaggiatofe ammiraglia di Lvmh, sta lasciando re oggi? Come immagina il suo
piccole tracce di anticipo della collezio- bagaglio?
ne che sfilerà oggi a Parigi. Dal nuovo Molte persone devono viaggiare per
print decoro del Damier graphite ai lavoro e il mio compito è fare in modettagli del denim
do che questa
in cashmere, pasesperienza sia
piacevole, cresando attraverso i
ando un’offerta
bottoni di pelle del
lussuosa e funpeacot in shearling.
zionale allo
In attesa del défilé
stesso tempo.
parigino, il desiFatta di pezzi
gner ha raccontato
essenziali coin questa intervista
me un blazer,
a MFF l’evoluzioun trench, una
ne del suo percorso
camicia e un
creativo per la maioutwear multison iniziato nel 2011
funzionale.
e da sempre legato a
Qual è il
doppio filo al tema
punto di
del viaggio.
partenza del
Il viaggio è tesuo procesma chiave nelle
so creativo?
sue collezioni e
Mi guardo semuna delle sue
pre intorno per
passioni. In che
vedere che comodo ha cosa indossano le
niugato la sua
Sopra,
un
ritratto
di
Kim
Jones
persone. E poi
esperienza di
effettuo una
viaggiatore con
la storia di questa griffe iconi- grande ricerca sui tessuti, nell’intento di coniugare tecnologia e tradizione
ca?
Mi piace viaggiare per vedere le cose grazie all’artigianalità. Per me è impordal vivo. Questo mi aiuta moltissimo tante che la pre-collezione e lo show da
nella ricerca. Mi piace anche visitare i sfilata siano in sinergia, che le due ofnegozi Vuitton nel mondo e osservare ferte siano pensate come un unicum
quello che vogliono i nostri consuma- per garantire coerenza all’immagine
tori. Tutto ciò è fondamentale per un del marchio.
marchio globale e in continuo movi- C’è qualche pezzo che ha cre-
ato in questi anni che le sta
particolarmente a cuore?
La prima collezione creata per Vuitton
è naturalmente sempre nel mio cuore.
Come singoli pezzi, amo i cappotti-coperta che sono diventati molto popolari
o le borse da viaggio della primavera
2013… Devo dire però che sono orgoglioso di ognuna delle mie collezioni.
Può anticipare qualcosa della
collezione di oggi?
Ho lavorato sul Damier (dagli scatti di
Instagram si intuisce il patch di un motivo di corde intrecciate, ndr) e realizzato
delle stampe speciali, che amo molto...
Com’è cambiato il menswear
della griffe dal suo arrivo ad oggi? E come ne vede il futuro?
Quando sono arrivato, l’uomo di
Vuitton era completamente diverso
rispetto a oggi. In questi anni, ho cercato di offrire al consumatore prodotti
eccellenti che coniugassero qualità e
funzionalità. Non nego di essere realista nel dire che chi spende certe cifre per
un prodotto oggi vuole la qualità prima
di tutto. In questo momento, il menswear vende molto bene e vorrei continuare
a crescere con nuovi store. In Giappone,
ad esempio, credo ci sia ancora grande
spazio d’azione, l’Italia è un mercato
chiave sotto molti punti di vista, mentre
l’America e la Cina stanno crescendo in
fretta. L’obiettivo è quello di espandere
la presenza del marchio ancora in nuovi mercati. A livello di prodotto, invece,
c’è una costante rafforzamento del tailoring e del formalwear. Due categorie
integranti di un guardaroba sempre più
evoluto, tra pre-collezioni, accessori e,
appunto, una completa offerta formale.
(riproduzione riservata)
L’esotismo seducente
di Haider Ackermann
Lo stilista belga conquista con una collezione che
racconta un’eleganza dai tocchi orientali. Con acuti
selvaggi di manti animali. Silvia Manzoni (Parigi)
F
Qui sopra, alcuni look firmati Valentino
rammenti di lezioso velluto cangiante. Superfici di
pelle martellata e invecchiata. E manti regali di vello
sauvage. Un profumo di Medio Oriente e sensazioni
dell’assolato Nord Africa avvolgono l’autunno-inverno di Haider Ackermann. Lo stilista belga, colombiano
di nascita, continua nel suo racconto multietnico. E dal buio
assoluto della sala del suo show fa comparire figure fascinose. In testa un rivisitazione del kepi. Un richiamo sottile ai re
della cultura nordafricana e a un mondo prezioso di sontuosi
velour, di raffinati tessuti mannish. Ma anche di broccati che
sbucano dalla fodera di un pastrano o di gilet che regalano
una postura d’antan. Fino alle fantasie animalier, sfoderate per capospalla dalla costruzione gigante, sia per lui che
per lei. Elementi del mondo biker si scontrano con silhouette dall’eleganza principesca. E ricordi urbani giocano con il
pensiero melting. Su tutto un accessorio cult: quella sciarpa
di velluto dalle lunghe frange di seta, che avvolge il collo in
un abbraccio di sensualità
Giudizio. Ackermann cresce e, stagione dopo stagione, sfodera collezioni uomo sempre più mature. Piace il lavoro nella
definizione di un’estetica, vicina a quella della sua donna ma
con un grande carattere e un’eleganza decisamente garbata.
(riproduzione riservata)
Nelle immagini, proposte di Haider Ackermann
altanaspa.com
IV
Milano Moda Uomo
MF fashion
giovedì 22 gennaio 2015
Espansione
Debutti
Boglioli accelera
tra total look e retail
FAÇONNABLE
E L’OMAGGIO A
JEAN COCTEAU
Il brand guidato da Giovanni Mannucci perfeziona la messa a
fuoco stilistica, ispirandosi alla Milano anni 60 e 70. E lavora agli
accessori e a nuovi store, mentre vara l’e-commerce. Milena Bello
Il marchio francese ha presentato
nei giorni di Milano moda uomo
la collezione ispirata all’artista
P
«L
er la sua rinascita, avviata
un anno fa ma concretizzata sul fronte dello stile
e dell’immaginario solo dallo scorso giugno, Boglioli
torna a trarre ispirazione dall’immaginario di una Milano dell’alta
borghesia degli anni a cavallo tra
i 60 e i 70. Un decennio iconico,
simbolo per eccellenza di quell’eleganza rilassata di cui il marchio
controllato dal fondo Wise si è da
sempre sentito portavoce e che
ora, con il rilancio stilistico a cura
di Jan Vosoghi torna alla ribalta
ma con una coerenza concettuale
diversa rispetto al passato. Fedele
a quel periodo è la sinfonia cromatica, dominata dalle tonalità
del grigio e del cammello e coerente è anche la presentazione, un
tableau vivant ambientato negli
spazi dello studio di architettura e
modernariato Dimore studio gallery. Protagonisti della collezione
autunno-inverno 2015/2016 non
sono solo le giacche o i pantaloni ma il total look, dalla maglieria
Sopra, una proposta Boglioli
agli accessori. Proprio su
questo fronte il marchio
guidato da Giovanni
Mannucci sta studiando
la possibilità di un nuovo
ampliamento. «Dalla successiva stagione invernale
potremmo lanciare una linea di accessori in pelle»,
ha svelato a MFF il ceo del
marchio. Ma questo non è
l’unico progetto in cantiere.
Dopo la recente apertura del
nuovo showroom milanese
e del primo monomarca nel
Quadrilatero seguito dallo
store di Seoul, l’obiettivo
del management è quello
di portare avanti il discorso del retail monobrand con
altri opening all’estero e il
primo di questi dovrebbe
interessare ancora l’Asia.
Più definito lo sbarco di
Boglioli sul web: l’online
store del brand sarà infatti
lanciato a luglio. (riproduzione riservata)
a capsule collection Façonnable x Jean Cocteau non
è semplicemente ispirata ai disegni dell’artista francese,
mi piace piuttosto pensarla come una vera e propria collaborazione con lui». Queste le parole di Daniel Kearns,
direttore creativo del marchio francese dal 2013, arrivato a Milano moda
uomo per presentare alcune delle sue creazioni per la prossima stagione.
La capsule collection comprende capi di abbigliamento e accessori per
uomo e donna. «A ispirarmi è stata l’atmosfera della Côte d’Azur, che
è il marchio di fabbrica di
questo brand, ma soprattutto alcune fotografie
degli anni 50 che ritraggono Cocteau vestito con
completi Façonnable»,
ha precisato il designer
irlandese. Realizzata
grazie al sostegno di
Pierre Bergé, presidente del comitato dedicato
a Cocteau, Façonnable
x Jean Cocteau verrà diNella foto Daniel Kearns
stribuita nelle boutique
del marchio e nei department store di lusso di 14 paesi, tra cui Australia, Stati Uniti, Inghilterra,
Cina, Corea e Giappone. In Italia sarà disponibile da 10 Corso Como,
a Milano. «Tra i progetti per il 2015», ha poi raccontato, «c’è il lancio
del nuovo store concept di Façonnable a Parigi, Deauville, Saint Tropez,
Megeve e Chengdu». (riproduzione riservata)
Giulia Sciola
Shows
Il bohémien secondo Marc Jacobs
Au Jour Le Jour garçon è play full
Una passeggiata a New York, in autunno, dalla 42ª strada
all’East Village in compagnia di Quentin Crisp e James
Dean. È questa l’idea da cui è partito tutto il lavoro per il
prossimo inverno di Karl Aberg, menswear designer di
Marc Jacobs. L’anima americana degli anni 70 si fonde
con lo spirito bohémien del quartiere creativo della Grande
mela. Il cinema da un lato e la passione per i dipinti, specialmente floreali, dall’altro. Da qui, nasce una collezione
dai tagli e tessuti super maschili. La giacca si allunga, aumenta di volume e viene declinata in Principe di Galles, con
dettagli luxury sulla fodera interna. I pantaloni si accorciano,
invece, e diventano over, con pinces. Le camicie di seta
sono arricchite di stampe floreali, pois e righe, che donano al look intero un tocco ancor più dandy e chic. Così
come il pigiama da giorno o sera, fluido e morbido, da portare rigorosamente con maxi cardigan di mohair o di lana
merino. I capispalla variano, invece, in base ai momenti della giornata: dal
bomber patchwork university style per il giorno alla pelliccia di shearling romantica per le sere d’inverno. (riproduzione riservata)
Angelo Ruggeri
«Per questa collezione», hanno raccontato Mirko
Fontana e Diego Marquez, direttori creativi di Au
Jour Le Jour Garçon, «ci siamo ispirati al gioco in
scatola più conosciuto al mondo, il Monopoly. Le caselle e le pedine, che le persone utilizzano per giocare,
sono diventate così motivo ornamentale». Sulle felpe,
infatti, compaiono il trenino, simbolo delle stazioni sul
tabellone più famoso, e la lampadina, simbolo della società elettrica, che si trasformano in stampe iconiche
multicolor e, novità della stagione, in ricami di cotone
a uncinetto. Capospalla patchwork dal fit 70s arricchiscono i look: sono realizzati in Principe di Galles e vichy,
abbelliti da stampa cow e intarsi di pellicce in mohair
naturale. «Siamo molto contenti del percorso che abbiamo fatto in queste ultime stagioni. Il marchio piace
molto in Europa e soprattutto in Asia. Quest’anno vorremmo rafforzare ulteriormente la distribuzione. Crediamo molto nella ricrescita
economica che gli Stati Uniti stanno vivendo, e vorremmo puntare proprio a
questo mercato». (riproduzione riservata)
Angelo Ruggeri
Gcds, dall’e-world al wholesale
I graffiti multicolor di Luca Larenza
Nasce nel 2010 l’universo creativo Gcds-God
can’t destroy streetwear. Il marchio che fa
capo a Giuliano Calza e Walter d’Aprile
è partito sull’onda dell’estetica legata al mondo
clubbing rivelandosi un vero fenomeno grazie alla forza dei new media. Online da aprile 2014,
Gcds in sei mesi ha raggiunto 120 mila contatti
su Instagram. Realtà squisitamente online, il marchio propone capsule collection rinnovate ogni
tre mesi di cui elementi signature sono le felpe
e le T-shirt stampate, «La nostra forza sta nella
community che ci ha scoperto e ci segue assiduamente», ha spiegato a MFF Calza. Ospite
dell’ultima edizione di White nell’ambito della
sezione Wow 0.15 curata da Highsnobiety, il
brand è pronto per testare nuovi mercati, «Anche
grazie a questa esperienza presso il White saremo presenti in più retailer fisici
in target con noi, come da Boom in Corea», ha concluso Calza. (riproduzione riservata)
Barbara Rodeschini
La street art della New York pop anni 80. È questo il punto di partenza della
nuova collezione di Luca Larenza. «Mi sono ispirato all’arte dei graffittari, in
primis quella di Jean-Michel Basquiat», ha raccontato a MFF il designer.
«Ho cercato di trasformare i colori, le forme e le emozioni che queste opere
mi trasmettono in capi d’abbigliamento. Lavorando sulla maglieria e per la prima volta proponendo un total look, grazie anche all’accordo di licenza che ho
stipulato lo scorso novembre con il gruppo milanese AM Monteverdi». Il cardigan a righe dai colori
vivaci è realizzato in maglia a intarso e rotto da pennellate orizzontali di film termofissato. Viene indossato
con il cappotto di alpaca, con il montone multicolor patchwork nei toni del blu o la giacca in harris
tweed scozzese. Novità, anche in fatto di accessori: completano il look, infatti, borse da week-end
di vitello morbidissimo. «Per quest’anno», conclude il designer, «vorremmo ampliare ulteriormente
la distribuzione nel mercato orientale, soprattutto in
Giappone, senza tralasciare però gli Usa e l’Europa».
(riproduzione riservata)
Angelo Ruggeri
L’Argentina
di Larusmiani
Nel suo viaggio tra le lande più suggestive, Larusmiani questa volta
fa tappa in Argentina. Il paese sudamericano, crocevia di colori e
atmosfere tropicali e ispirazioni europee, fa capolino nelle stampe
floreali, nella palette dei colori, verde,
violaceo, blu e grigio, e nei dettagli
preziosi, da motivi in pelle agli inserti
in pelliccia nei capispalla e nei piumini
che si combinano creando capi versatili e formali al tempo stesso. Tra i
must della collezione per il prossimo
inverno la che ormai sta acquistando
un peso sempre più determinante.
Nappa, vitello, montone e coccodrillo
sono i materiali scelti per gli esemplari
di ventiquattrore e borsoni da viaggio
contraddistinti da dettagli che fanno
perno sulla forma dell’ottagono. (riproduzione riservata)
Milena Bello
Dossier 80° Pitti Immagine Bimbo
V
UN MOMENTO DELLA SFILATA DOLCE & GABBANA AUTUNNO-INVERNO 2015/16
fashion
Kidswear verso la ripresa
L’edizione numero 80 di Pitti immagine bimbo si apre oggi nel segno di una
timida crescita del settore (+1,5%), trainata dall’export (+6,9%). Alessia Lucchese
L
a moda junior cerca la ripresa da almeno un
paio d’anni e nel 2015 sembra vederla più
vicina. A dirlo sono i dati elaborati da SmiSistema moda Italia, secondo i quali il 2014
dovrebbe chiudersi con un fatturato del comparto,
che riguarda l’abbigliamento per maschio e femmina da 0 a 14 anni, a quota 2,619 miliardi di euro, in
salita dell’1,5% rispetto a un anno precedente che
si era concluso a -1,5%. Un dato che certamente
permette all’80ª edizione di Pitti immagine bimbo,
in calendario da oggi a Firenze fino al 24 gennaio con protagoniste 430 collezioni, delle quali 166
provenienti dall’estero (pari al 39% del totale) e
una sessantina tra nuovi nomi e rientri, di aprire
i battenti nel segno di una ritrovata positività e fiducia. Fiducia confermata dall’ottimo momentum
che la moda bambino italiana sta vivendo all’este-
ro (le esportazioni nel 2014 dovrebbero registrare
una crescita del 6,9% a quota 940 milioni di euro)
e da una ripresa delle importazioni, che dopo un
biennio di flessione sono tornate a crescere (+9,1%
rispetto al 2013 a quota 1,658 miliardi di euro). «Il
settore del childrenswear ha sofferto in questi ultimi due anni, molto più dell’uomo o della donna»,
ha spiegato a MFF Raffaello Napoleone, amministratore delegato di Pitti immagine. «Si tratta di un
comparto in cui le esportazioni non hanno ancora
un peso determinante come accade, per esempio,
con il menswear, dove superano da tempo il 50%
del turnover. Nel 2014, infatti, le esportazioni sono
salite al 35,9% del fatturato, un dato che porta il
kidswear a essere l’unico segmento del mondo abbigliamento con un saldo commerciale negativo per
718 milioni di euro. Certamente, il fatto che l’ex-
port rappresenti ancora una fetta così piccola del
fatturato ci fa ben sperare per le potenzialità che
potrebbe avere nel futuro». Considerando l’importanza che i mercati stranieri stanno assumendo nel
mercato del kidswear, è impossibile non pensare alla Russia e alle ripercussioni che le vicende politiche
ed economiche degli ultimi mesi potrebbero avere
sull’edizione invernale che si appresta a iniziare.
Ma secondo Napoleone, le aziende italiane non devono avere paura: «La Russia già nel 2013 aveva
registrato un calo considerevole nel segmento neonato, quello che storicamente performa meglio. Nei
primi nove mesi del 2014 le vendite hanno registrato
un calo dell’11,6%, compensato però dal dinamismo di mercati come la Svizzera (+27%), la Spagna
continua a pag. VI
Il childrenswear inizia il giro del mondo, tra saloni e fashion week
Da Pitti immagine bimbo numero 80 inizia il
world tour del childrenswear. Perché se il salone fiorentino si conferma la principale piazza del
settore, non sono pochi gli eventi e le fiere pensate per la moda bambino. Ad aver aperto le danze,
in realtà, è stata la 28ª edizione di Cbme Turkey
di Istanbul, principale fiera dell’area orientale che
ha accolto dal 15 al 18 gennaio 280 espositori per
oltre 500 marchi. Un mercato importante, quello turco, sia in termini di produzione (l’80% della
moda infantile è prodotta qui) sia per performance: la crescita media registrata negli ultimi anni
è del 12%. A raccogliere il testimone da Pitti sarà Dot to dot London, piccolo salone passato in
tre edizioni da 14 a 30 marchi brit e pronto a traslocare tra il 25 e il 26 gennaio in una location più
grande a Mayfair. Negli stessi giorni in scena il
quinto appuntamento con Supreme kids, costola junior di Supreme di Monaco, mentre tra il 31
gennaio e il 2 febbraio saranno due gli appunta-
menti parigini: da un lato, l’edizione numero 17
di Playtime Paris che ospiterà per la terza stagione Play with design, dall’altro il debutto di Kid,
nuovo salone pensato da Anaïs Sidali. A marzo,
invece, l’appuntamento è con Petit Parade, la mini fashion week tra New York e Miami. E anche
la Spagna punta a replicare il successo di Petite
fashion week, l’evento che a novembre ha portato a Madrid i migliori marchi, soprattutto italiani,
della moda infantile.
VI
Dossier 80° Pitti Immagine Bimbo
segue da pag. V
hanno avuto un maggiore impatto rispetto agli altri
segmenti del settore tessile-moda. Il mercato junior,
(+7,2%), il Regno Unito (+10,1%) e la Germania
infatti, registra il primato delle catene, oggi con un
(+17,5%), oltre alla stessa Francia (+3,6%) e agli
peso di oltre il 50% del settore consumer, con la
Emirati Arabi (+18,7%). Non si può negare che
vendita al dettaglio scesa al 17% scalzata anche dalla Russia abbia rappresentato un’area di sbocco
la grande distribuzione (21%): solamente durante
imprescindibile e che i marchi italiani abbiano acla stagione autunno-inverno 2010-2011, le catene
cusato di conseguenza un calo delle vendite, ma
coprivano il 41% del mercato, mentre i rivenditosono sicuro appuntamenti come Pitti immagine
ri independent il 25% e la gdo il 23%. E proprio
bimbo possano valorizzare ulteriormente i nograzie ai prodotti di abbigliamento bambino, la stagione invernale 2013/14 ha visto
le catene registrare, in controtenIL KIDSWEAR TORNA A CRESCERE
denza, un incremento delle vendite
L’industria della moda junior - Valori in milioni di euro correnti
del 2,1%. Queste le caratteristi2012
2013
2014*
Var.
che dello scenario in cui si apre
2014/2013
l’edizione numero 80 della mini
kermesse fiorentina, che un anno
+1,5%
2.631
2.580
2.619
◆ Fatturato
fa aveva registrato 7.200 buyer
per un totale di 10 mila visitatori,
-5,3%
1.115
1.113
1.054
◆ Valore produzione
in stabilità rispetto all’edizione di
un anno prima. «Solitamente ripe+6,9%
845
879
940
◆ Esportazioni
to che Pitti bimbo replica un po’
le dinamiche di Pitti uomo in ter◆ Importazioni
1.580
1.520
1.658
+9,1%
mini di buyer e visitatori», ha poi
aggiunto Raffaello Napoleone.
◆ Saldo commerciale
-736
-641
-718
«Quest’anno la fiera maschile ha
battuto ogni record grazie anche
◆ Consumi finali
4.600
4.360
-2,7
-2,7%
allo slittamento in avanti delle date
che in passato ci avevano penaliz* Stime
Fonte: Smi su dati Istat, Sita ricerche, indagini interne
zato. In questo contesto, penso che
GRAFICA MF-MILANO FINANZA
se riuscissimo a confermare i dati dell’edizione invernale 2014 sarebbe un ottimo
stri prodotti agli occhi dell’audience straniera e in
risultato. Siamo comunque molto ottimisti, sopratparticolare di paesi che fino a poco tempo fa non
tutto per il fermento che si registra anche tra i grandi
sembravano avere particolare interesse per il vemarchi che si affacciano al settore bambino, spesso
stire junior, come per esempio il Regno Unito che
decidendo di produrre in house le proprie collezioni
oggi è tra le aree più performanti». Come driver di
più piccoli. Operazioni che dimostrano una grancrescita, le esportazioni rappresentano un volano
de attenzione al settore: non è un caso che in fiera
importante per contrastare la flessione dei consusia sempre più facile incontrare gli amministratori
mi interni (-2,7% secondo le previsioni di chiusura
delegati dei grandi brand», ha concluso. (riprodu2014), a segno meno ormai dal 2009. Un calo che,
zione riservata)
però, riflette anche delle dinamiche distributive che
Retail
Dolce & Gabbana a
quota 18 store bambino
P
itti immagine bimbo
numero 80 si conferma
la vetrina più importante
per svelare i nuovi accordi di licenza del mondo fashion.
Il salone fiorentino, infatti, tra le
novità dell’edizione invernale
registra anche l’ingresso di nuove partnership nate nel segno del
bambino, come per esempio l’ultima nata tra Brave kid, divisione
da circa 40 milioni di euro di fatturato 2014 dedicata al kidswear
del marchio Otb, che ha scelto la
Fortezza da basso per svelare i pri-
mi frutti dell’accordo con Marni
per la collezione bambina, precedentemente affidata a Spazio
sei fashion group. Una collaborazione che per le due realtà è
nata in modo spontaneo, considerando che due anni fa la griffe
della famiglia Castiglioni è entrata proprio nell’orbita del gruppo
capitanato da Renzo Rosso. Che,
proprio attraverso la sua Brave
kid, vorrebbe ripetere la stessa
esperienza fortunata della Staff international, diventando un punto
di riferimento per le griffe che vo-
I BIG DELLE LICENZE BAMBINO
Nel mondo…
… e in Italia
ZANNIER
BRAVE KID
Junior Gaultier
Kenzo kids
Diesel kid
John Galliano kids
Paul Smith junior
Levi’s kidswear
Dsquared2 kids
Marni
CWF
Boss
Burberry
Chloé
Dkny
Lee
Little Marc Jacobs
ALTANA
Moschino
Dondup
Imperial
Moon boot
Jeckerson
GRAFICA MF-MILANO FINANZA
Protagonisti
Stefano Cavalleri star a Firenze
e riparte con Ivr e Cesare Paciotti
Lo stilista, ex I pinco pallino, presenta a Pitti la prima collezione
con il nuovo licenziatario, che gli ha affidato anche la direzione creativa
della neonata etichetta young del designer marchigiano. Alessia Lucchese
S
Continua a correre il mondo childrenswe
childrenswear di Dolce & Gabbana. La linea bimbo
della maison italiana che rappresenta il
5% sul totale delle vendite di tutte le collezioni della griffe, a esclusione delle
linee su licenza, conferma la sua vocazione internazionale, pari all’84% dei ricavi,
confermando i prossimi opening dei monomarca di Jeddah e San Paolo a febbraio
e di New York ad aprile che porteranno
il network a quota 18 vetrine. Il marchio
amplierà anche la rete di shop in shop, attualmente 22, a Hong Kong e Singapore.
Per l’autunno-inverno 2015/16 la griffe
childrensdwear, che oggi sarà protagonista di un evento all’interno della boutique
fiorentina di via dei Tornabuoni 18, si
ispira ai colori del Mediterraneo e della
Sicilia per il guardaroba da bambina, tra
mini abiti in twill e ricami floreali in pizzo e la mini Sicily bag in versione mignon.
Per il maschietto, invece, il riferimento è
al completo sartoriale dei papà declinato però in chiave junior: protagonisti gli
abiti tre pezzi in velluto nero e perla dallo stemma araldico ricamato sul taschino,
broccati e camicie bianche. (riproduzione
Alessia Lucchese
riservata)
tefano Cavalleri volta pagi- che troverà spazio anche nella collena con Ivr. Una partnership zione di Cesare Paciotti (che andrà ad
che ha una doppia valenza per affiancarsi alla label 4Us kids in licenlo stilista fondatore de I pinco za a Zeroecompany): «Siamo riusciti a
pallino: da un lato la nuova licenza per le fondere due visioni opposte della moda.
linee Quis Quis e From the world do- Mi sono cimentato con la pelle, le borpo la chiusura anticipata dell’accordo
con Mafrat, dall’altro l’incarico come direttore creativo per la nuova
label junior di Cesare Paciotti, affidata anche questa all’azienda di
Putignano. «L’accordo con Ivr si
inserisce in una strategia orientata
molto sulla couture e sull’artigianalità delle collezioni», ha spiegato a
MFF Cavalleri. «Ringrazio moltissimo Mafrat e Mario Totaro che
mi hanno accompagnato nella creazione dei miei due nuovi brand in
questi tre anni, ma l’evoluzione del
mercato mi ha portato a concentrarmi
verso una dimensione più artigianale e orientata verso una distribuzione
maggiormente di nicchia. Dopo il
crollo della Russia, il Medio oriente è oggi il bacino più importante per
la moda bambino ed è fondamentale, per i marchi dalle piccole-medie
dimensioni, diventare sempre più elitari. E ho trovato in Ivr, azienda che
fa parte dell’importante polo pugliese della moda bambino, un partner
ideale per rispondere a queste prerogative». Un immaginario, quello
Qui sopra, un look di From the world
legato all’alta moda per i più piccoli,
chie, e penso siamo riusciti a dare vita
a una collezione rock e di buon gusto».
Un’alleanza, quella fra Cavalleri e Ivr
(che realizza su licenza anche la linea
kids di Roccobarocco), che dopo i due
brand del designer e la nuova main line di Paciotti potrebbe dare il via a
nuove collaborazioni, con da un lato l’apporto creativo dello stilista e
dall’altro l’expertise produttiva e distributiva dell’azienda pugliese. «È
effettivamente una possibilità. Ho
stabilito qui a Putignano un atelier
con un team creativo d’eccellenza
e di cui mi fido ciecamente, perciò
non escludo di dedicarmi anche a
nuovi progetti nel caso se ne presentasse l’occasione». Il designer
porterà di nuovo a Pitti immagine bimbo anche la label di ricerca
From the world, pronta a sbarcare a
La Rinascente con un pop up store
a febbraio che darà il via a una strategia focalizzata anche sull’Italia.
«In questi anni ci siamo concentrati soprattutto sull’estero, aprendo
due monomarca Quis Quis a Doha
e Riyadh. Oggi vogliamo concentrarci anche sul mercato domestico,
con l’obiettivo di raggiungere una
cinquantina di clienti nel paese. Stiamo anche lavorando su
Giappone e Singapore con dei partner locali» ha concluso Cavalleri.
(riproduzione riservata)
fashion
VII
Partnership
A Pitti il bimbo svela tutti
i nuovi progetti di licensing
Il salone resta la piazza principale per tenere a battesimo le novità di stagione,
che in questa edizione toccheranno la cifra record di nove. Hot ticket saranno
il debutto di Mcs con Preca Brummel e il new look di Marni. Alessia Lucchese
la dell’azienda partner di
gliono cimentarsi anche nel mondo
marchi come Tagliatore
dei più piccoli. La Brave kid, infatjunior, Mimisol, Alviero
ti, in pochi anni si è trasformata in
Martini junior oltre che
un piccolo polo del childrensweYoung Versace per la soar: oltre al marchio ammiraglio
la produzione. Debutto nel
Diesel kid, che ha compiuto 30
licensing vero e proprio,
anni proprio l’anno scorso, fanno
dopo aver consolidato la
parte anche le linee kids di John
propria forza sul mercaGalliano e Dsquared2. E le proto dedicato ai più piccoli
spettive che in futuro Rosso e il ceo
com in marchi di proprieGermano Ferraro possano accatà Brums, Bimbus e Mek,
parrarsi nuovi nomi sono buone.
Sopra,
da
sinistra,
look
junior
firmati
Marni,
Baldinini
per Preca Brummel, che
Ad aggiungere un nuovo accore Mcs. In alto a destra, una proposta di Gaelle Paris
alla fiera svelerà la prima
do di licenza alle tante già siglate
collezione immaginata
è anche Mafrat, che oggi è pronta
per Mcs. Per il marchio da 96,5 milioni
sui mercati internazionali e l’alta qualità
a presentare la prima collezione di abbidi euro di fatturato 2013 potrebbe essere
del prodotto ci hanno convinti a improntare
gliamento per bambini di Baldinini. Un
solamente il primo di una serie di accorprogetto che rafforza il portfolio di licenze
una collezione con queste caratteristiche».
di più improntati sul segmento premium.
Altra azienda dell’importante distretto deldel gruppo pugliese da 30 milioni di euro di
Un’operazione che potrebbe vederla crescela Puglia pronta a crescere come partner
fatturato 2013 guidato da Mario Totaro,
re in un comparto che in Italia vede Altana
che già conta sulle linee Laura Biagiotti
di riferimento di chi vuole immergerpartner di riferimento di molte griffe, come
dolls, Vdp-Via delle perle, Ducati my
si nell’universo bambino è Gimel, che
Moschino, Jeckerson, Pinko, Imperial,
collections, Ferrari junior collection,
a Pitti immagine bimbo 80 sancirà il deDondup e Moon boot oltre che partner
Billionaire e Gf Ferré. Il progetto, come
butto nel childrenswear di Gaelle Paris,
dichiarato dallo stesso Totaro, risponde almarchio streetwear fondato da Michele
produttivo di Gucci ed Herno. Fuori dai
la: «Grande diffusione del brand Baldinini
Cilli. Un nuovo brand che rafforza le ficonfini della Fortezza, il gruppo capitanato
da Marina Salamon da 86 milioni di euro presenterà a Firenze le novità relative
al portfolio licenze ma soprattutto le nuove collezioni bambino di Save the duck,
marchio rilevato in seguito all’acquisizione di Forest. A mancare l’appuntamento
fiorentino sarà invece Cwf-Children worldwide fashion, l’azienda francese da 160
milioni di euro che dopo il ritorno di giugno
ha preso una pausa dalla Fortezza, che in
estate avevano ospitato le nuove collezioni
di marchi come Boss, Lee, Timberland,
Dkny e Little Marc Jacobs. Non abbandona la kermesse toscana, invece, Zannier,
leader del mondo bambino con 800 milioni
di euro di fatturato e un portfolio di licenze doc che vanno da Kenzo a Jean Paul
Gaultier, da Paul Smith a Ikks fino a
Levi’s. (riproduzione riservata)
VIII
Dossier 80° Pitti Immagine Bimbo
MF fashion
giovedì 22 gennaio 2015
Overview
Un esercito di 60 brand, tra debutti
e rientri, invade Fortezza da basso
Il nuovo Pitti immagine bimbo accoglie per la prima volta Asics, Baldinini, Cesare Paciotti e Yves
Salomon. Oltre a salutare il ritorno di Catimini, Fendi, Woolrich kid e Gioseppo. Alessia Lucchese
A
rriva una carica di 60
nuovi nomi per Pitti
immagine bimbo. Tra
debutti e rientri, il salone mini della Fortezza da Basso
amplia le fila dei propri protagonisti. A partire da Fendi, la
griffe del gruppo Lvmh pronta
a ritornare al salone dopo alcune
stagioni di eventi off in una nuova veste: non più come
semplice licenza affidata a Simonetta, ma come
joint venture con la storica azienda marchigiana
(vedere MFF del 10 dicembre 2014), pronta a
festeggiare al salone il
suo 80 anniversario dalla fondazione. Torna
anche Woolrich kid, la
label bambino del marchio che fa capo a Wp
Lavori in corso e che
torna in fiera forte delle
sue ottime performance,
che gli hanno consentito di arrivare a quota 9,6
milioni di euro di fattu-
rato su un turnover complessivo
di 132 milioni di euro. Pronto a
ritrovare il proprio stand in fiera è anche Catimini, marchio di
proprietà del gruppo
Zannier che ritorna a Firenze dopo
ben dieci di assenza
a far compagnia alle
altre licenze del grup-
po come Kenzo kids e
Junior Gaultier, coJ
ssì come il marchio
di calzature spagnole
d
Gioseppo con la sua
G
llinea kids. Molti anche
i debutti: oltre alle label
frutto di nuovi accordi
fr
di licenza (vedere arti-
Da sinistra, in senso orario, alcune propo
proposte presentate
a Pitti immagine bimbo da Yves S
Salomon, Abc123me,
Asics, Romagnoli, Miss pois, Woolrich kid e Gioseppo
Progetti
Cyrus company, il rilancio
inizia con Pitti immagine bimbo
Il marchio di arredamento, dopo il cambio di proprietà che sarà
perfezionato a febbraio, è pronto a traslocare nella nuova sede di
Legnano e a tornare nel retail con uno store a Milano. Alessia Lucchese
L
a nuova vita di Cyrus company ha inizio da Pitti marchio. Abbiamo già messo a punto una rete di agenti
immagine bimbo 80. Un ritorno alla fiera che per l’Italia e l’estero, in particolare per Asia, America ed
rappresenta anche un vero e proprio ritorno sul- Europa, con un focus particolare. Il marchio, che presenta a
Firenze la nuova collezione bamle scene, dopo la procedura
bino di abbigliamento e accessori,
di concordato preventivo che aveè pronto nei prossimi mesi a trava coinvolto la Gmc Italia, e che
slocare il proprio headquarter da
arriva in concomitanza con l’acTreviglio (Bergamo) a Legnano
quisizione da parte di un’azienda
(Milano) e a ripartire anche attradella Brianza di home design (l’iter
verso il retail, dopo la chiusura dei
dovrebbe concludersi a febbraio)
monomarca di New York, Parigi
pronta a rilanciare il brand. «Pitti
bimbo è il primo appuntamento
e Milano: «Proprio dal capoluofieristico a cui partecipiamo sotto
go lombardo stiamo trattando per
la nuova proprietà», ha spiegato a
inaugurare, entro la fine dell’anMFF Cristina Scotti, art director
no, la prima boutique della nuova
Un allestimento Cyrus company
di Cyrus company. «Da qui parCyrus company», ha concluso
bambino
presentato
a
Pitti
bimbo
te il vero e proprio rilancio del
Scotti. (riproduzione riservata)
La design week di Milano è pronta a diventare mini con Unduetrestella
La Design week milanese si avvicina al mondo dei più piccoli. Dopo il successo di Kidsroomzoom!, l’evento dedicato al mondo del bambino a 360° durante
il Fuorisalone
dello scorso anno, il progetto Unduetrestella di Paola Noè deF
dic
dicato
all’arte, al design e al food per i più piccoli cresce con Unduetrestella
de
design
week (nella foto la locandina). In calendario dal 14 al 19 aprile negli
sp del Superstudio più all’interno del nuovo progetto Ki.d.s. kids design di
spazi
Su
Superdesign
show, la prima edizione di questa mini settimana del design sarà
uf
ufficialmente
presentata durante l’appuntamento numero 80 di Pitti immagine bimbo con le preview delle proposte di marchi come Battistella, Mayice,
Ge
Georges e Mera & Longhi. Per dare vita e anima a un progetto che vuole unire
re, arte, design e creatività proponendo alcuni delle soluzioni di design più
cre
creative, ma allo stesso tempo attente alle esigenze dei più piccoli. (riproduzio
zione riservata)
I
l mondo del bambino cresce sul world wide web.
Secondo i dati di Smi-Sistema moda Italia, nel
2014 le vendite relative all’abbigliamento junior,
cioè quella relativo alla fascia d’età compresa tra
gli 0 e i 14 anni, hanno registrato un vero e proprio
boom, mettendo a segno un incremento del 120%.
Pur essendo una quota ancora marginale rispetto alla distribuzione del segmento, fortemente ancorata
alle catene (vedere articolo a pagina VI), l’analisi di
Smi conferma l’importanza che l’e-commerce inizia
ad avere anche in questo mercato. A trovarsi d’accordo è Roberto Liscia, presidente di Netcomm,
che ha MFF ha spiegato: «Abbiamo appena concluso un holiday sale molto buona, che ha registrato 2
milioni in più di acquirenti, portando gli e-shopper
italiani a quota 10 milioni di cui 5 donne, generando un fatturato di 3 miliardi di euro. L’aumento delle
consumatrici e l’affacciarsi sul mercato digitale di
nuovi player specializzati sull’offerta kids come, per
esempio Mykids.it e lo store online di Prénatal, hanno sottolineato l’importanza di questo segmento in
un mercato dell’e-commerce italiano che nel 2014 ha
generato un fatturato di 14 miliardi di euro (+17%),
trainato dal periodo novembre-dicembre che ha messo a segno un balzo del 14%, e che nel 2015 dovrebbe
mettere a segno un ulteriore balzo del 20%. Non solo,
se pensiamo alle flash-sales ci confrontiamo con un
polo attrattivo straordinario dato che sempre più spesso la clientela preferisce accedere agli eventi piuttosto
che recarsi in negozio». Ed è proprio il kidswear a
ritagliarsi un nuovo spazio nell’offerta digitale moda che nel 2014 è seconda solo al segmento turismo
con un fatturato di 1,8 miliardi di euro. Secondo le
ultime analisi dei protagonisti del segmento vendite
private, l’offerta bambino in Italia è un business in
crescita a double digit. È quanto emerge dall’ultima
statistica condotta da Survey Lab per Vente-privée,
e-commerce francese leader delle vendite flash, che
evidenzia come lo shopping per i più piccoli rappresenti oggi un terzo del giro d’affari italiano della
società e come nell’ultimo anno sia cresciuto del
22%. «In Italia vente-privee.com collabora direttamente con la quasi totalità dei brand del settore kids:
siamo un punto di riferimento per le aziende, un partner di fiducia che le affianca e le accompagna online
nell’ambito delle vendite-evento, agendo come amplificatore di notorietà. Ogni settimana sono due o tre
MF fashion
giovedì 22 gennaio 2015
colo apagina V) come Baldinini
young, Gaelle Paris e Cesare
Paciotti, il salone toscano accoglierà anche la nuova label Paolo
Pecora Milano, affidata a Follies
group, e il debutto nel mondo dell’enfant della griffe Yves
Salomon, presente alla fiera con
un progetto realizzato completamente in house. Per la prima volta
in fiera anche il gruppo sportswear
giapponese Asics, che dopo aver
presidiato la Fortezza da Basso
con il marchio Onitsuka tiger
è pronto a conquistare i compratori di Pitti immagine bimbo con
le collezioni per i più piccoli del
marchio ammiraglio e con la label
Asics lifestyle con una collezione completa di calzature. L’Italia
si conferma l’area che registra il
maggior numero di nuovi nomi,
tra cui i marchi Cyrus company
bambino (vedere articolo sotto),
Barnum accessories, Trestelle,
Romagnoli, Tavus, Ludo &
Tommi, Miss pois e Lupus in
fabula, seguita subito dopo dalla Gran Bretagna che porta in
fiera nomi come Abc 123me,
Mimo Cambridge, The little
tailor, William Sharp e That’s
not fair London. Novità anche dalla Spagna, che rafforza
la sua delegazione già schierata sulle passerelle della collettiva
Children’s fashion from Spain
con i brand Casilda y Jimena,
Living in voyage, Naf Naf Linge
de maison enfant, Pasito a pasito, Rochy e Walking mum.
(riproduzione riservata)
Dossier 80° Pitti Immagine Bimbo
IX
Strategie
Original marines debutta
a Firenze e corre nel retail
Il marchio da 227 milioni di euro scommette sugli Emirati Arabi, area in
crescita del 10%, e prepara un poker di opening in Polonia. Barbara Rodeschini
O
riginal marines por- to alla catena dei nostri negozi, può contare su una distribuziota il suo childrenswear che sono l’anima commerciale ne che in Italia raggiunge oltre
per la prima volta a del nostro brand, di chiudere in 500 franchising e 65 monomarca diretti mentre all’estero
Pitti immagine bim- positivo». Negli ultimi tre anpunti vendita
alizza il
conta 93 p
bo. Il marchio campano da 227 ni il marchio, che realizza
milioni di euro di fatturato,
di cui 50 gestiti dalLifco, la società
controllato da Imap Export,
la Lifco
ha scelto di presentare
fondata nel 2005 in
nell’ambito della kermesLibano cche ha chiuse fiorentina con l’obiettivo
so il 2013 con un giro
di 9,5 milioni
di consolidare i mercati già
d’affari d
euro. «I nostri
presidiati, aprire nuove opdi eur
risultati all’esteportunità di business e
risul
rafforzare la brand awarero sono molto
incoraggianti.
ness. «Siamo soddisfatti
inc
Attualmente
del lavoro svolto nel 2014»
A
ha spiegato a MFF Antonio
abbiamo
una rete di
Di Vincenzo, vicepresidente
u
oltre 90 pundella Imap Export «chiudeo
remo in linea con i risultati
ti vendita
tra Europa
dell’esercizio precedente e
tr
Medio
considerato l’andamento gee
Oriente e pronerale si tratta di un ottimo
O
dato. Come per lo scorso anseguiamo
Sopra, alcune proposte Original marines
no abbiamo preferito ridurre
iin linea con
gli obiettivi
il margine di guadagno di
tutto il gruppo per sostenere il 70% del proprio turnover con il definiti nel nostro piano induprofitto dei singoli franchisee. childrenswear, è cresciuto con striale. Stiamo puntando molto
Questa strategia ha consenti- un tasso medio del 9% e oggi sulla Polonia dove apriremo in
tutto quattro punti vendita, due
diretti e due in franchising nel
corso del 2015», ha sottolineato
Di Vincenzo, «siamo poi molto
contenti dei risultati e del feedback positivo che il nostro brand
sta avendo nel mercato degli
Emirati Arabi dove siamo presenti con oltre 50 punti vendita
gestiti dalla Lifco. Lo scorso
anno abbiamo chiuso con un
fatturato di oltre 9,5 milioni di
euro e nel 2014 cresciamo di oltre il 10% rispetto all’esercizio
precedente». E se il core-business si conferma il segmento
bambino, nei piani ci sono novità: «Al momento ci interessa
consolidare sul mercato le collezioni kids, baby e womenswear,
ma abbiamo intenzione e vogliamo cogliere tutte le opportunità
che si presentano sul mercato,
inclusa la possibilità di sviluppare la moda uomo. Non solo,
nel 2015 sveleremo anche nuove partnership che sicuramente
piaceranno al pubblico», ha concluso il manager.
Inchieste
Childrenswear, lo shopping corre in rete
Secondo i dati di Smi-Sistema moda Italia, l’abbigliamento junior cresce del 120% sull’e-commerce. E
a fare la parte del leone sono soprattutto i portali specializzati nelle vendite flash. Barbara Rodeschini
multisettoriali. Inoltre, gli sconti offerti fino
questo settore con oltre 377 mila prodotti
gli eventi dedicati al settore infanzia», ha
al 70% rendono particolarmente attraenti i
venduti. E anche per il big Usa Amazon
sottolineato Andreas Schmeidler, country
il settore abbigliamento sta crescendo in
prodotti di moda per l’infanzia a causa delmanager Italia di Vente-privée. Business da
la loro breve durata di utilizzo, dovuto alla
Europa. In particolare l’offerta italiana
non sottovalutare, il mondo bimbo è signirapida crescita dei bambini». Aumentano
di Amazon BuyVip, può contare su una
ficativo anche per SaldiPrivati. Il player
le vendite legate al mondo baby & kids anclientela fedele grazie alla suddivisione
italiano, che fa parte del gruppo Banzai
che per il player spagnolo Privalia, che nel
nelle categorie specifiche baby, kid e juche a novembre ha presentato a Borsa
2014 ha registra un incremento del 10% di
nior. (riproduzione riservata)
Italiana la domanda di ammissione a quotazione al segmento Star,
nella sua offerta prevede
I PAPÀ SPENDONO DI PIÙ, LE MAMME COMPRANO PIÙ SPESSO
un programma di affiliazione e lo scorso anno
ha organizzato circa 200
vendite dedicate al segMAMME
PAPÀ
mento (pari al 10% del
totale delle vendite fatte),
Età media: 39 anni
Età media: 41 anni
portando la quota a pesare del 12% sul fatturato
Provenienza geografica:
Provenienza geografica:
totale con un incremento
Lombardia (22%)
Lombardia (20%)
del 24% rispetto al 2013.
Lazio (14%)
Lazio (14%)
L’Italia si conferma otPiemonte (10%)
Piemonte (9%)
timo cliente anche per
Showroomprive.com coVeneto (8%)
Veneto (8%)
me ha spiegato Virginia
Toscana (6%)
Sicilia (7%)
Hernández, international
Sicilia (6%)
Campania (6%)
pr manager and business
development della società francese: «In Italia la
Prodotti più acquistati per bambino:
Prodotti più acquistati per bambino:
vendita dei prodotti per
Abbigliamento: maglieria, pantaloni
giocattoli, costumi da bagno,
l’infanzia è uno dei nostri
e abiti e prodotti puericultura
abbigliamento sportivo,
punti forti e comprendendo tutte le categorie, nel
prodotti puericultura (passeggini, scalda biberon…)
2014 rappresentano apColori:
prossimativamente un
Colori pastello e tonalità accese
Colori:
20-22% del totale delle
(rosso, blu, fucsia), motivi fantasia
Colore: bianco, verde e arancione
vendite nel mercato italiano. Più del 60% dei nostri
utenti sono mamme, che
Fonte: Survey Lab per Vente-Privee.com
spesso effettuano acquisti GRAFICA MF-MILANO FINANZA
70%
30%
Web, ecco come
comprano i genitori
Internet dalla parte di mamma e
papà. La rivoluzione digitale si riflette sulle abitudini delle famiglie
europee migliorandone la qualità della vita. È quanto emerge
dall’analisi effettuata da Survey
Lab, il laboratorio europeo di ricerche di Vente-privée, secondo
cui il 96% dei genitori in Europa
usa la rete per informarsi e l’80%
naviga per confrontare i prezzi
prima dell’acquisto. E quando si tratta di fare acquisti per i
propri figli i genitori europei hanno comportamenti differenti: le
mamme preferiscono l’abbigliamento mentre i papà si divertono
a comprare giocattoli. E sebbene le madri abbiano un ruolo da
protagonista (il 70% acquista su
internet contro il 30% dei padri),
è evidente che il comportamento
all’acquisto segua percorsi molto
differenti. Così le mamme per il
75% comprano moda e calzature
per i loro figli e fanno più attenzione al prezzo, mentre i papà si
lasciano andare anche ad acquisti d’impulso privilegiando però
oggetti e accessori funzionali, abbigliamento sportivo e gadget
senza farsi problemi di prezzo.
(riproduzione riservata)
X
Dossier 80° Pitti Immagine Bimbo
MF fashion
giovedì 22 gennaio 2015
Interviste
Bonpoint cresce e celebra 40 anni
Il marchio di childrenswear francese è pronto ad accelerare sulla linea couture, che sfilerà a Parigi,
sul beauty e su Yam, la linea dedicata alle teenager e che piace anche alle mamme. Alessia Lucchese
B
onpoint inizia i festeggiamenti per
il suo 40° anniversario rafforzando
il segmento couture. D’altronde,
il marchio fondato da Marie
France Cohen è nato nel 1975 proprio come «maison de couture», e proprio questa
definizione racconta il Dna artigianale e il
savoir faire della maison di childrenswear
che si prepara a svelare durante la sfilata
del 28 gennaio una capsule collection celebrativa. «Christine Innamorato, il nostro
direttore creativo, ha rielaborato per l’occasione alcuni dei capi iconici del marchio,
rendendoli più vicini allo stile contemporaneo» ha spiegato a MFF Sabine Brunner,
ceo della griffe, in questa intervista a MFF.
«Una scelta che risponde non solo alla volontà di rimettere in produzione pezzi che
hanno fatto la storia del brand, ma anche
all’esigenza dei nostri store di ampliare le
proposte più eleganti».
Oltre alla couture, su quale segmento state investendo?
Siamo molto soddisfatti della crescita
di Yam, la label dedicata alle teenager.
Inizialmente è nata come una semplice
prosecuzione delle proposte della collezione bambina nelle taglie più grandi, ma ci ha
stupito come le mamme stesse acquistassero
alcuni capi, che hanno un prezzo vantaggioso rispetto ai brand adulti. Per questo,
abbiamo deciso di ampliare le proposte e distrutturarci anche internamente con un team
dedicato. Oggi Yam conta su tre mini store
a Parigi accanto ai monomarca di Bonpoint,
l’obiettivo è di ampliare la distribuzione.
Quali sono le categorie più performanti?
In termini di volumi, sicuramente il bebè e
la bambina. In termini di crescita, i cosmetici, il cui fatturato è raddoppiato . Quest’anno
aggiungeremo 4 nuovi prodotti e nel 2016
sveleremo una nuova fragranza. Inoltre, torneremo a portare nei nostri store la baby
spa itinerante e contiamo di dare vita all’interno del flagship di Rue de Tournon uno
spazio educational, dove insegnare ai bambini a prendersi cura di se stessi non solo
attraverso la cosmesi ma anche con l’alimentazione.
Avete delle nuove aperture in calendario?
Quest’anno non apriremo nuovi store per
concentrarci sulla crescita organica dei 110
che abbiamo in 27 paesi. Siamo molto soddisfatti di come sia andato il 2014, che si
è chiuso in crescita nonostante un inizio
d’anno difficile. Entro fine anno, contiamo
di svelare il nuovo concept dello store di
Avenue Montaigne.
Nuovi co-branding in vista?
Ci piace allearci con dei marchi che possono
darci un contributo su categorie speciali e a
cui possiamo agevolare l’ingresso nel kidswear. Dopo le collaborazioni con Stone
e Aurélie Biedermann per i gioielli e
Golden goose per le sneakers, la p/e 2015
ci vedrà firmare una capsule denimwear con
Seafarer. (riproduzione riservata)
Pitti immagine bimbo News
Sulla pedana della Fortezza debutta
Yclu. Niente show per Miss Blumarine
È Yclu la novità delle passerelle di Pitti immagine bimbo numero 80. Il marchio
del gruppo Fratelli Casillo, a cui fanno capo anche i marchi To be too, Gaialuna
e Ronnie Kay, si prepara a debuttare sulle pedane della
Sala della Ronda dopo il rilancio iniziato la scorsa estate,
presentando anche le prime proposte maschietto. Ad
accompagnare l’esordio di Yclu saranno i marchi tradizionalmente affezionati alle sfilate in Fortezza da basso:
ad aprire le danze oggi sarà Philipp Plein junior, seguito
dalla collettiva Children’s fashion from Spain, i marchi del
gruppo Grant (Miss Grant, Grant Garçon e L:ù L:ù) e Fun
& Fun, mentre venerdì sarà il turno di Il gufo e Sarabanda.
Grande assente Miss Blumarine, la linea junior della maison di Anna Molinari che sarà presentata all’interno dello
stand di Spazio sei fashion group.
Firenze celebra
la moda belga
La moda per i bambini fatta dai giovani stilisti belgi. È questa l’essenza di
una nuova sezione nata dalla collaborazione tra Pitti immagine e il Flanders
fashion institute di Anversa, vivaio
per la creatività e l’innovazione made in Belgium. L’istituto che forma
e sostiene i suoi designer con eventi internazionali presenterà al salone
fiorentino una selezione di sei marchi
di abbigliamento
per bambini che
si sono distinti nelle collezioni
childrenswear come Anne Kurris,
Gold, Morley e
Simple Kids, mentre l’allestimento
sarà curato da
Elsa Dray-Farges.
«Vogliamo sostenere e valorizzare
gli stilisti belgi, facendo conoscere
a buyer e giornalisti la forza dell’abbigliamento belga per bambini» ha
dichiarato Agnes Wené (nella foto),
project manager del Flanders fashion
institute «anche attraverso la nostra
app Guide to Belgian Fashion, una
panoramica della moda belga durante le fiere di settore arricchita da
immagini e da informazioni utili».
Il bozzetto di due look Bonpoint
a cura di Alessia Lucchese, Barbara Rodeschini e Michela Zio
Showroom a Milano per Montelpare
Andrea Montelpare trova casa a Milano.
L’azienda calzaturiera specializzata nel
segmento bambino di lusso si prepara
a tagliare il nastro a uno showroom di
450 metri quadrati di superficie al civico
15 di via Pietro Mascagni. «L’imminente
apertura di uno spazio dedicato tutto
nostro a Milano è una tappa strategica
imprescindibile e necessaria che abbiamo voluto proprio in un momento di grazia del nostro sviluppo a livello
internazionale» ha commentato il fondatore e amministratore delegato Andrea
Montelpare. Un’operazione che per l’azienda, che produce 12 marchi su licenza tra cui Quis Quis, Dsquared2, Roberto Cavalli, Ice Ice Iceberg e Simonetta,
risponde alla crescente crescita dell’export, oggi pari al 90% del fatturato che
per il 2014 dovrebbe attestarsi a circa 50 milioni di euro.
Il kidswear spagnolo cresce in Italia
Il kidswear spagnolo pronto a conquistare, nuovamente, l’Italia. Il Belpaese, con una fetta del 24,4%, si conferma infatti
ancora la destinazione principale delle esportazioni, in crescita del 14,8% nel 2013 su un fatturato totale di 1,046
miliardi di euro. Le previsioni per il 2014, secondo il Julián
Izquierdo, console per gli affari economici e commerciali di
Spagna a Milano: «Sono positive. La visibilità internazionale
di Pitti Bimbo e la sfilata dei marchi spagnoli è una eccezionale opportunità di promozione nei mercati europei ed extra
per i marchi e più in generale per il settore della moda infantile spagnola». La collettiva Children’s fashion from Spain
accoglierà in passerella Barcarola, Bóboli, Cóndor, Desigual,
Graci, Losan, Mayoral, e per la prima volta, Tuc Tuc.
Ninetta, primo
store a Milano
Unishop accelera con Ninetta. Il
marchio di intimo e pigiameria per
bambini ha inaugurato nelle scorse
settimane il suo primo monomarca
a Milano, al civico
numero 8 di via
Tivoli. Lo store,
che si estende
su una superficie di 40 metri
quadrati, ospiterà le collezioni e
le anteprime delle
limited edition.
Stone Island jr verso i dieci anni
Stone Island si prepara a festeggiare i primi dieci anni
della collezione junior. Era infatti il 2006 quando Carlo
Rivetti, fondatore del brand, lanciò la label per bambini che oggi pesa per il 6,5% del fatturato, attestatosi
nel 2014 a quota 80 milioni di euro (+13%). Il marchio, distribuito in oltre 200 rivenditori specializzati oltre
che in 12 monomarca tra cui Milano, Forte dei Marmi,
Londra e Seoul, per l’autunno-inverno 2015/16 si ispira al mondo dell’aeronautica declinandolo nei fishtail
parka e nel giaccone in lino-watra. Come sempre l’accento è sulle lavorazioni e i dettagli hi-tech, dalle ice
jacket wool blend dai tessuti termosensibili ai piumini
ultraleggeri di nylon di soli 26 grammi.
Crocs, prime licenze Disney
Linea cashmere per Laura Biagiotti
Nuova partnership creative per Crocs. Il marchio da 991 milioni di dollari (circa
855 milioni di euro) di fatturato nei primi nove mesi del 2014, presenta a Pitti
immagine bimbo 80 le licenze per i film Frozen e Star Wars, frutto dell’accordo
firmato con The Walt Disney company. Tra le novità anche la collaborazione con l’artista Jon Burgerman l’interprete ideale per l’edizione speciale The
Crocs Burgerman. Il creativo inglese, che ha già all’attivo collaborazioni con
Pepsi, Nike, Sony,
Puma, Mtv e
Levi’s, ha trasferito la sua creatività
su un modello per
adulti e bambini
che sarà in distribuzione a partire
dall’autunno-inverno 2015/16.
Laura Biagiotti declina il cashmere nella propria linea
Dolls con una capsule. Pitti immagine bimbo 80 una
limited edition di 30 pezzi da 0 a 3 mesi tra cui tutine, cardigan, mini blazer e sacco nanna. «Si tratta di
una collezione unisex legata ai primi momenti della
vita del neonato, completamente bio e naturale» ha
raccontato a MFF Lavinia Biagiotti Cigna. «Abbiamo
lavorato molto sulla tradizione e sul nostro heritage,
ma allo stesso tempo sulla tecnologia: i capi della
capsule, come tutti i capi della collezione bambina,
sono dotati di un Qr code che permette di accedere a una piattaforma che facilita il rapporto con il
magazzino». Il marchio, realizzato su licenza da Mafrat, prosegue la sua crescita sui mercati esteri, pari al 65% del fatturato: «Per l’a/i 2015/16 abbiamo
lavorato su tempi di consegna molto competitivi, in particolare per Russia e
Medio oriente». (riproduzione riservata)
XII
MF fashion
giovedì 22 gennaio 2015
Strategie
Versace arruola Vaccarello
per rilanciare il mondo di Versus
Lo stilista italo-belga prende ufficialmente le redini di tutte le collezioni dell’etichetta young & cool del
gruppo dall’autunno-inverno 2015/16. Top secret i dettagli della prossima presentazione. «Il marchio
sta crescendo double digit», ha detto a MFF Gian Giacomo Ferraris, ceo della Medusa. Chiara Bottoni
V
ersace arruola Anthony
Vaccarello come direttore creativo
della collezione Versus Versace
nell’ottica di spingere la crescita
dell’etichetta e di costituire una fashion lifestyle company a tutto tondo. Il designer,
già autore di una capsule collection di successo per il brand giovane della Medusa
presentata a New York (vedere MFF del
6 settembre 2014), assumerà ufficialmente
l’incarico a partire dalla collezione autunno-inverno 2015/16, con la responsabilità
dell’uomo, della donna e degli accessori
sotto la supervisione di Donatella Versace,
direttore artistico della casa di moda della
Medusa. «Questa nomina è l’ultimo passo
nel cammino di evoluzione e di ridefinizione della strategia sul marchio avviata nel
2012, quando Versus venne riportata in
house dopo essere stata lungamente una licenza», ha spiegato a MFF Gian Giacomo
Ferraris, ceo di Versace, «oggi Versus non
è più una seconda linea ma un brand indipendente a tutti gli effetti, destinato a un
pubblico giovane e conforme allo spirito ribelle, che animò la label sin dalla sua
fondazione nel 1989». In quanto laboratorio
innovativo, in questo ultimo
anno Versus Versace ha intrapreso una rivoluzionaria
strategia digitale, slegandosi dalla stagionalità dato che
ogni collezione diventa immediatamente acquistabile
appena presentata, creando un
dialogo diretto tra la passerella e il cliente finale. Da qui,
anche la decisione di separare anche la creatività da quella
della main line. E, dopo il passaggio di Christopher Kane,
J.W. Anderson e della cantante M.I.A, autori di capsule
speciali, la scelta di creare un
rapporto di lungo termine con
lo stilista italo-belga. «Ho seguito il lavoro di Anthony sin
dalla sua prima collezione e
appena l’ho conosciuto ho reSopra, Anthony Vaccarello insieme a
alizzato immediatamente che
Donatella Versace e, a destra, un look Versus
era lui quello giusto, il suo talento urla Versus Versace. Adoro la sua zione in Versace», ha sottolineato Donatella
energia e il suo spirito audace e amo essere Versace. Dedicata sarà anche la strategia
circondata da un creativo che porta innova- distributiva. «In questo ambito, stiamo ap-
Bilanci
Esprit, profit warning
sul semestre in chiusura
Esprit holdings (nella foto un capo),
gruppo di abbigliamento
prêt-à-porter
quotato a Honk
Kong, ha emesso un profit
warning, annunciando
che i prossimi
risultati saranno sotto
le aspettative. Il marchio
ha previsto un utile,
per il semestre chiuso a
dicembre, tra i 40 e i 50 milioni di dollari di Hong Kong (tra i 4,4 e i 5,5 milioni
di euro circa al cambio di ieri), a fronte di
profitti per 95 milioni (circa 10,5 milioni
di euro) registrati un anno prima. La società, che rilascerà i risultati trimestrali a
febbraio, ha attribuito le performance alla riduzione degli stock di magazzino e al
clima insolitamente mite in Europa, che
ha pesato sulla vendita delle collezioni
invernali. Grazie alla strategia del nuovo amministratore delegato Jose Martin
Gutierrez, ex Inditex, l’azienda è tornata in nero (vedere MFF del 24 settembre)
nell’esercizio 2013/14 al 30 giugno scorso a
quota 210 milioni di dollari di Hong Kong
di profitti netti (circa 23,3 milioni di euro),
contro la perdita di 4,9 milioni di dollari (circa 0,54 milioni di euro) dell’esercizio
fiscale precedente. (riproduzione riservaAlice Merli
ta)
plicando un modello di business
diverso rispetto a quello tradizionale per affermare l’identità
di quello che considero il primo vero Italian contemporary
brand», ha sottolineato Ferraris,
«A fine 2014 abbiamo raggiunto un totale di 14 store e
ci prepariamo a inaugurare una
vetrina a Tokyo nel quartiere di
Ometesando. I primi risultati di
questo rilancio sono stati eccezionali con una crescita double
digit in linea con quella esplosiva del gruppo Versace (che
nelle prossime settimane renderà noto il bilancio 2014
previsto ancora strong double
digit dopo un 2013 archiviato
a 479,2 milioni di euro di ricavi, in progressione del 17,2%,
ndr)». Ancora top secret, infine,
i dettagli della location e della
data di presentazione della nuova collezione, che sarà itinerante come da
scelta strategica confermata in partenza. (riproduzione riservata)
News
a cura di Alice Merli e Giulia Sciola
Moschino vola a Los
Tiffany rinnova
Angeles e cambia a Milano per gli Stati Uniti
Winston, charity
con AmfAR
Prim boutique nePrima
gli Stati Uniti per
Moschino. Il marchio
Mos
ha aperto
di Aeffe
A
un monomarca a
Los Angeles (coLo
me
m anticipato da
MFF
M del 29 luglio)
di
d oltre 300 metri
quadrati,
al civico
q
8933
di Beverly Boulevard (nella foto). Il concept del
8
nuovo
store è stato ideato dal direttore creativo del
n
marchio
Jeremy Scott. Nei piani del gruppo ci sarà anm
che
c il restyling di 13 store diretti e 150 shop in shop in
franchising
distribuiti nel mondo tra Selfridges, Colette,
f
10
1 Corso Como e Opening Ceremony. A maggio invece
sarà la volta di una nuova location a Milano, ma
v
al
a momento i dettagli sono ancora top secret.
Harry Winston (nella foto un collier),
ha stretto una partnership con amfAR, associazione benefica che ha
come scopo la lotta all’Aids. La storica realtà newyorkese di gioielli e
orologi diventerà il primo sostenitore
agli eventi charity di gala che saranno organizzati nel mondo nei prossimi
tre anni. L’azienda diventerà anche
la prima sostenitrice del progetto
Countdown to
a cure initiative,
che ha come
obiettivo la ricerca di una
cura per l’Hiv
e l’Aids entro il
2020.
Nuova senior vice president in Nord
America per Tiffany, che ha nominato l’ex chief merchandising officer di
Saks Fifth avenue, Jennifer de Winter.
Il Nord America è il mercato principale per il brand di preziosi, che vanta
106 punti vendita tra Canada e Stati
Uniti. La nomina della manager sarà
effettiva dal prossimo 1 marzo.
Hackett nel team
Williams Martini
Hackett London diventa il fornitore ufficiale del team corse Williams Martini
della FormulaUno. Per due anni il
brand inglese vestirà la squadra.
Vincenzo Zucchi nomina
Vacchi come nuovo ceo
Marzotto home
debutta in rete
Cambio al vertice per l’azienda di home fashion Vincenzo
Zucchi spa che ha scelto Giovanni Battista Vacchi come nuovo amministratore delegato. Il manager bolognese
(nella foto), che vanta collaborazioni con le società di private equity Bain & Company e Carlyle group, è stato ceo
dell’azienda di trasporti marittimi Grandi Navi Veloci dal
2012 al 2014.
Il gruppo Marzotto ha aperto il nuovo canale di e-commerce dedicato alla divisione
Marzotto Home. Su marzottohome.com
sarà possibile acquistare i prodotti tessile
arredo casa, tra cui plaid, coperte e cuscini d’arredamento delle collezioni Marzotto
Italy e Lanerossi.
L’Oréal cerca un
make-up designer
L’Oréal Paris ha lanciato un concorso worldwide di trucco in undici paesi per trovare il
suo prossimo make-up designer. The brush
Contest aprirà le iscrizioni il prossimo 15 febbraio su thebrushcontest.com o tramite il
canale YouTube di L’Oréal Paris France.
La lingerie torna in scena a Parigi
Il Sil-Salon International de la lingerie torna a Parigi dal 24 al 26 gennaio con 480 espositori. Debutto in fiera per i turchi di Blackspade, gli italiani di Buccia di Mela, la lingerie di
Guess, la griffe francese per giovanissimi Les Fées de Filles, e infine per il marchio Heidi
Klum intimates, di proprietà del gruppo Bendon. Si tratta invece di un ritorno per il brand
Skinny Bodywear, il gruppo austriaco Huber, le collezioni di intimo di Desigual e i marchi
di pigiameria Donna Lingerie, Milk&Honey, Anemone Lingerie, Bonjour et Bonne Nuit. (riproduzione riservata)
giovedì 22 gennaio 2015
XIII
MF fashion
Nomine
Gucci, il timone passa a Michele
La griffe di Kering ha annunciato che il womenswear dell’a/i 2015/16 sancirà il debutto del nuovo numero uno
che sostituirà Giannini. «Siamo allineati sulla nuova visione del marchio», ha detto Bizzarri. Fabio Maria Damato
D
opo due settimane di speculazioni e rumors, e dopo due giorni
dallo show maschile, Gucci conferma la nomina di Alessandro
Michele in qualità di: «Direttore creativo
della maison con la responsabilità di tutte le
collezioni di prodotto, nonché dell’immagine del marchio». L’annuncio è arrivato con
un comunicato nella tarda serata di ieri dopo la chiusura dei mercati azionari, con una
note che specifica che già lo show del 25 febbraio per il womenswear autunno/inverno
2015/16, sarà firmato dal neodirettore creativo. Un ribaltone inpensabile solo qualche
settimana fa, quando gli addetti ai lavori si
aspettavano di assistere a due ultime sfilate
(uomo e donna) a opera di Frida Giannini,
come comunicato dalla stessa maison alla
fien dello scorso anno (vedere MFF del 13
dicembre 2014). Decisione poi ribaltata con
l’addio anticipato della designer, uscita definitivamente dall’azienda a sorpresa lo scorso
12 gennaio. Michele, 42 anni nato a Roma,
con studi presso l’Accademia di Costume
e moda, vanta un passato nell’ufficio stile di
Fendi, per poi arrivare nel 2002 in Gucci proprio in tandem con la stessa Frida Giannini,
di cui era braccio destro. Nel maggio 2011
il designer è stato nominato Associate to the
creative director, assumendo la responsabilità
per pelletteria, calzature, gioielli e home collection. Segmento, quest’ultimo, che proprio
a settembre 2014 l’aveva visto conquistare
ruoli». A velocizzare la nomina
la direzione creativa di
di Alessandro Michele devono
Richard Ginori, maressere state le reazioni diverse,
chio di porcellane
ma comunque positive, alla colacquisito dalla mailezione maschile per l’autunno/
son della doppia G
inverno 2015/16. Anche se vinel 2013. Un uomo
sta la rivoluzione apportata in
di grande fiducia per
un solo show non solo ad abiti e
il marchio vedette del
accessori, ma anche a casting, setgruppo Kering, che
ting della sfilata e messa in scena
con i suoi quasi 2,527
dell’insieme, c’è da immaginamiliardi di euro di rire che la sua successione fosse
cavi negli ultimi nove
già stata scritta dalle alte sfera di
mesi richiede una buoKering ben prima di quanto imna dose di disciplina e
maginato. «Durante la sua storia,
dedizione. Ma anche
Gucci ha sempre creato attesa ed
creatività, perché seeccitazione attraverso prodotti e
condo quanto visto
collezioni innovative e distintisulla passerella mave. Alessandro Michele possiede
schile del marchio lo
sia le qualità che la visione nescorso lunedì, diseSopra, Alessandro Michele insieme al team Gucci a fine sfilata cessarie per portare un nuova
gnata dal team creativo
prospettiva contemporanea a
capitanato da Michele
in meno di sette giorni, la doppia G, e i suoi processo di selezione attento e ponderato, Gucci», ha poi aggiunto François-Henri
vertici, avevano voglia di una virata a 360° Alessandro Michele è stato scelto per rico- Pinault, chairman e ceo di Kering, che lunedì
capace di riportare la griffe al centro del dia- prire il ruolo di direttore creativo di Gucci scorso è approdato a Milano proprio per assilogo fashion. Forse mettendo da parte quella sulla base della sua visione contempora- stere alla sfilata della maison. «La collezione
dedizione per la riedizione dei pezzi d’archi- nea del marchio, che ha saputo sviluppare autunno/inverno 2015-2016 presentata nei
vio che aveva contraddistinto la precedente nel corso degli anni e alla quale darà forma giorni scorso», ha concluso Bizzarri, «è stagestione. Una strategia ovviamente condivi- da partire da oggi», ha spiegato il manager. ta realizzata grazie all’efficace collaborazione
sa da Marco Bizzarri, manager in passato «Alessandro ed io siamo pienamente alline- tra design team e produzione. E rappresena capo di Bottega Veneta e dal 1° gennaio ati sulla nuova visione contemporanea di cui ta il primo chiaro segnale che il marchio è
numero uno dell’azienda al posto dell’uscen- Gucci ha bisogno, e sarà questa visione che pronto a prendere una nuova direzione». (rite Patrizio Di Marco. «Al termine di un ci guiderà nell’esercizio dei nostri rispettivi produzione riservata)
Il
primo sistema di informazione multimediale
per turisti e consumatori cinesi
Ideato da Class Editori in partnership con Xinhua News Agency
per offrire ai turisti cinesi che arrivano in Italia una guida precisa e puntuale all’eccellenza
nella moda, nel luxury, nell’arte, nel design, nel food & wine e nell’ospitalità.
Il sito web
Carta, web, app e social per comunicare l’eccellenza
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www.eccellenzaitalia.cn
I social
34 FOCUS
Inserto a cura
di Gian Marco Giura
% & "$#! #$& % $""$"( #$$ "%$$ %"'#$ renderà il via domani (fino
al 28 gennaio) VICENZAORO The Boutique Show,
il nuovo formato espositivo ideato da Fiera di Vicenza
che rappresenta l’evoluzione
della Mostra internazionale
dell’oreficeria e della gioielleria, da anni punto di riferimento a livello mondiale per
le aziende e gli operatori del
settore.
Il format è stato sviluppato da
Fiera di Vicenza e debutterà
nella cornice di VICENZAORO January, con l’obiettivo
di soddisfare le esigenze e le
istanze più dinamiche della
domanda internazionale, mediante un’innovativa riorganizzazione dell’esposizione
in community omogenee di
aziende, accomunate e riconoscibili per posizionamento,
valori di riferimento, tipologia di produzione e sistemi
di distribuzione, oltre che
per immagine complessiva
del brand.
Il layout, che è unico nel suo
genere tra le fiere internazionali del settore, è stato sviluppato per facilitare l’incontro
e l’interazione fra buyer ed
espositori mediante un’esperienza originale e interattiva.
VICENZAORO The Boutique Show è organizzato
in sei «distretti» principali:
Icon (padiglioni 5, 6, 7) è
rivolto alle più prestigiose
boutique e agli store delle
grandi metropoli mondiali.
Le aziende legate ai tradizionali distretti industriali
orafi sono le protagoniste
di Creation (padiglioni 2.1,
2.2, 3.1, 4), la cui offerta è
adatta a soddisfare le richieste di negozi tradizionali,
catene, grossisti e private
label. Look (padiglioni 1,
2) è riservato alle aziende e
ai designer che lavorano su
ricerca e progettazione innovativa; le loro creazioni
trovano collocazione ideale
nei contesti all’interno dei
quali convivono moda e accessori. Essence (padiglione
3.0) è suddiviso in due aree
di cui Precious Components
è dedicata a tutti gli elementi
essenziali che compongono
il gioiello mentre Gem &
Diamond riunisce aziende
specializzate nella lavorazione e nel commercio etico
di gemme e diamanti.
Aziende, studi e professionisti che si occupano di visual
merchandising, packaging
e strategie di comunicazione per il settore orafo e
gioielliero sono l’anima di
Expression (padiglione 2.4,
2.5); mentre Evolution (padiglione 9, esterno al quartiere fieristico), accoglie
un’estesa gamma di tecnologie applicate, strumenti e
macchinari a supporto delle
diverse fasi di lavorazione
delle pietre preziose.
Un ruolo importante è ricoperto dai Trend Forum: aree
specifiche caratterizzate da
un’impostazione scenografica di forte impatto visivo
che offriranno una
rappresentazione
plastica e realistica
dei Trend, ispirando
buyer e visitatori e
guidandoli nei loro
acquisti.
La suddivisione in
community garantirà ai buyer e ai visitatori una visione
completa dell’offerta espositiva, dei trend e del mercato
globale. Ciò consentirà in
modo più agevole l’identificazione delle aziende target
più appropriate, in linea con
il posizionamento del singolo buyer o gruppo d’acquisto, ottimizzando il tempo di
visita necessario per soddisfare le proprie curiosità ed
esigenze informative, rendendo quindi più agevole il
loro business.
) "!"$ #$%!#!" %# $ $ llestito all’interno della Basilica Palladiana,
edificio storico del XVI secolo riconosciuto
Patrimonio Mondiale dell’Unesco dal 1994,
il Museo del Gioiello di Vicenza è il primo del
suo genere mai realizzato in Italia oltre che uno
dei pochi al mondo esclusivamente dedicato al
gioiello.
Ideato e gestito da Fiera di Vicenza, in partnership con il Comune di Vicenza, è uno dei tasselli
che compongono la strategia volta a promuovere
l’universo culturale dell’oreficeria e della gioielleria.
L’esperienza che si vive all’interno dell’installazione, progettata da Patricia Urquiola, una delle
top designer a livello mondiale, è unica, perchè
nei 410 metri quadrati in cui si svolgono le teche
e si possono vedere i pezzi unici che sono esposti,
si rivive l’evoluzione, dai più antichi monili ai
gioielli più recenti, in un mix di contaminazione
tra antica maestria e tecnologie moderne.
Foto di Cosmo Laera
Il Museo del Gioiello
Gioiello, infatti, «rappresenta una
sfida, un dialogo tra un’icona emblematica come la Basilica Palladiana e una reinterpretazione
della rappresentazione dei gioielli, in un percorso
simbolico», ha commentato la Urquiola. È articolato su due livelli: al piano terreno l’ingresso,
con il book-shop, che raccoglie testi nazionali e
internazionali, e, a seguire, la sala delle esposi-
zioni temporanee. Il piano superiore del Museo
si articola in un percorso inedito di nove sale
espositive che si sviluppano secondo i concetti
che hanno dato vita ai monili nei diversi momenti
della storia, quindi: Simbolo, Magia, Funzione,
Bellezza, Arte, Moda, Design, Icone, Futuro.
Questo perchè, «non esiste il gioiello universale e
unico, ma diverse concezioni di gioiello, legate al
tempo, alla cultura, al gusto, in sintesi: alla storia
dell’uomo», spiega il direttore Alba Cappellieri.
«La visita introduce infatti a significati e valori
cui forse i visitatori non avevano mai pensato e,
quindi, a gioielli che sorprenderanno, incuriosiranno e faranno venire voglia di ritornare».
Curatori delle sale 11 esperti internazionali, tra
cui: Aldo Bakker, Gijs Bakker, Bianca Cappello,
Franco Cologni, Deanna Farneti Cera, Graziella
Folchini Grassetto, Stefano Papi, Maura Picciau
e Paolo Maria Guarrera, Alfonsina Russo e Ida
Caruso.
Tutti i dati e le informazioni contenuti nel presente focus sono stati forniti dalla compagnia Fiera Vicenza, che ne garantisce la correttezza e veridicità, a soli fini informativi
35
orrado Facco, direttore
generale, spiega come
mai Fiera di Vicenza organizzi insieme alla Confederazione Mondiale della Gioielleria (CIBJO) un seminario
sulla Responsabilità Sociale
d’Impresa.
Domanda. Quale il motivo
che vi ha spinto?
Risposta. Oltre che come
Piattaforma strategica di business, Fiera di Vicenza agisce
anche come Cultural Hub,
con un’attenzione particolare
agli aspetti della sostenibilità
socio-economica. Da sempre
siamo impegnati nel promuovere valori quali il commercio
etico, la tutela dell’ambiente, la
salvaguardia del diritto-dovere
al lavoro, la tracciabilità, la difesa della salute e la tutela del
consumatore. Su questi temi,
da alcuni anni collaboriamo
strettamente con CIBJO, con
il supporto del quale abbiamo
ricevuto l’accreditamento
presso il Consiglio Economico e Sociale delle Nazione
Unite. Si tratta di una tappa
storica, poiché l’Onu ha per
la prima volta riconosciuto che una società fieristica
contribuisce direttamente alle
politiche di promozione e sviluppo della Corporate Social
Responsibility. Il Seminario,
pertanto, rientra nell’ambito
della nostra partnership con
la Confederazione Mondiale
della Gioielleria e l’ONU su
questioni di stretta attualità e
di grande valore anche per il
mercato, sempre più orientato
verso trasparenza e tracciabilità totale.
D. A cosa è dovuta questa
diffusa sensibilità per la
Corporate Social Responsibility?
R. Anzitutto a una forte richiesta da parte di Organizzazioni,
Governi, Cittadini e consumatori sempre più evoluti di maggiori controlli etici nelle dinamiche del business, soprattutto
nei settori delle pietre preziose
e dei gioielli. E molte aziende,
responsabilmente, si stanno attrezzando al riguardo, consapevoli che il modo tradizionale
di fare business è cambiato e
che la Responsabilità Sociale
ha un forte impatto sulla reputazione del brand. Nonostante
in passato venissero considerati un’opzione facoltativa, oggi
standard etici ben codificati e
verificabili sono quindi ritenuti
un requisito fondamentale nel
settore della gioielleria e delle
pietre preziose, dovunque ci si
trovi all’interno della catena di
distribuzione. L’implementazione pratica di tali standard
sarà l’oggetto dell’incontro in
occasione di VICENZAORO
January.
D. Com’è organizzato il seminario dal titolo «Responsabilità Sociale come nuova
realtà: iniziative di buona
prassi, strumenti e successi
aziendali»?
R. All’incontro interverranno
due dei principali esperti del
settore, Greg Valerio e Donald Feaver. Nella prima parte
verranno presentate le nuove
questioni etiche per gioiellieri e fornitori, alcune delle
principali iniziative sull’approvvigionamento responsabile, l’approvvigionamento
«conflict-free» e gli aspetti
legati alla trasparenza e alla
tracciabilità. Inoltre, verranno
proposte misure pratiche che
le aziende possono adottare
per diventare leader nelle buo-
Corrado Facco
ne prassi. Durante la seconda
parte saranno illustrate le novità nel campo della Responsabilità Sociale, identificate le
tipologie di aziende più dinamiche sotto questo aspetto e
presentati i nuovi strumenti
per accelerare il percorso delle aziende verso l’adozione di
buone pratiche.
D. Quali sono gli strumenti
più innovativi per promuovere e implementare la Responsabilità Sociale?
R. Le classiche certificazioni
cartacee ormai rappresentano
uno strumento superato. Stanno emergendo nuovi approcci
più costruttivi e olistici, che
permettono anche un ritorno
più cospicuo sugli investimenti. Evidentemente anche
nel campo della Responsabilità Sociale la rete offre grandi
possibilità. Proprio in occasione del Seminario, sempre
in collaborazione con CIBJO,
lanceremo un nuovo progetto
sulla conformità alla Corporate Social Responsibility per il
settore della gioielleria, elaborato da Branded Trust. Si tratta
di un sistema di misurazione e
certificazione semplice, chiaro e di forte impatto valoriale. Tale sistema, totalmente
automatizzato e sviluppato
secondo la logica del cloud,
permette alle imprese di settore, dalle più piccole alle
più grandi, di implementare
e poter certificare le pratiche
effettive di rispetto dei principi di trasparenza, tracciabilità
ed etica della propria realtà.
Uno strumento che rafforza
il ruolo di Fiera di Vicenza
quale provider di servizi e
potenzia le capacità dei nostri
stakeholder di competere sul
mercato etico.
ovità assoluta dell’edizione 2015
di VICENZAORO January sono i
Trend Forum progettati da TRENDVISION JEWELLERY + FORECASTING, Osservatorio indipendente di
previsioni su scala mondiale di Fiera
di Vicenza, che sono presentati per la
prima volta nel corso della Manifestazione di quest’anno.
Collocati nella Promenade del Padiglione 1 all’interno del Distretto Look,
sono stati progettati per un pubblico di
buyer, designer, creativi, oltre che per
le direzioni di stile e di prodotto.
I temi proposti, frutto della ricerca dei
trend-analysts di TRENDVISION JEWELLERY + FORECASTING e del
direttore creativo Paola De Luca, sono anche raccolti in una pubblicazione
unica, il TrendBook 2016+, giunta alla
13° edizione, che è il riferimento per
designer, aziende e creativi, e riporta
il contributo di influenti e importanti
specialisti e designer indipendenti di
spicco del settore.
Tra i must che dovrebbero assumere le
creazioni orafe e gioielliere dei prossimi anni, Le Illusioni grafiche con linee leggere, ispirate a elementi grafici
con strutture estremamente leggere in
metalli preziosi, con inserti e accenti di gemme e diamanti, e la Laser
Technology: trafori, filigrane, ripeti-
zioni astratte di ispirazione romantica o
classica, realizzati con la tecnica laser,
che è in continua evoluzione, e che
permette stratificazioni su più livelli di
piastre di pietre, e una combinazione di
differenti materiali, creando giochi di
colore e interessanti contrasti.
Inoltre, Pavé, astratti e apparentemente
caotici e molto colorati, sorretti da un
«invisible setting» grazie a una tecnica
che permette di incastonare le pietre
senza che la struttura sottostante si
renda visibile. La sensazione percepita è di una distesa di pietre preziose
e diamanti quasi adagiati sul nulla e
fluttuanti nell’aria. Infine, Cracked
Origins, cioè trattamenti particolari
della superficie di metalli e pietre che
renderanno un effetto quasi primordiale e arcaico, come fossero anticati,
o lasciati grezzi, appena scaturiti dal
terreno o plasmati dal calore lavico.
Per consentire ai visitatori di seguire
al meglio l’evoluzione delle tendenze
rappresentate, i Trend Forum sono
stati organizzati in quattro mega trend
direzionali, ognuno dei quali abbinato
al profilo di un consumatore di riferimento: «The Essentialist», consumer
profile che contraddistingue i consumatori appartenenti al megatrend Airy Perspective ispirato ai motivi ge-
ometrici e forme minimaliste; «The
Romantic», dal look etereo arricchito dai toni dark espressione
del megatrend Dramatic Poetry e
il consumer profile «The Exoticist», all’insegna di un’eleganza
multiculturale, lussuosa ed eclettica tipica del megatrend Global
Delights e infine «The Digitalist», dallo stile ultramoderno e
futuristico del megatrend Digital
(East).
Ai profili del consumatore sono associate altrettante vetrine
tematiche di riferimento, impreziosite dalle opere uniche di dieci
designer internazionali di spicco nel
panorama internazionale, tra cui Octium (Kuwait), Marta Paolillo (Italia),
Axenoff (Russia), Margherita Burghener (Italia), Jewels Emporium (India),
Farah Khan (India), Temple St. Claire
(Usa), Stephen Webster (Usa), Federico Primiceri (Italia), Matthew Campbell Laurenza (Usa).
Altra novità dei Trend Forum è la componente web 2.0: schermi interattivi
che mostrano lungo il percorso i tratti
distintivi di ogni tendenza attraverso
otto pin board della piattaforma Pinterest di TRENDVISION JEWELLERY
+ FORECASTING (http://it.pinterest.
com/trendvision/).
XVI
MF fashion
giovedì 22 gennaio 2015
COSÌ I LUXURY STOCKS NELLE PIAZZE MONDIALI
Dati in dollari
STATI UNITI
Prezzo ieri
Abercrombie & Fitch 26,16
Avon Products
7,53
Coach
37,42
Coty
18,85
Estee Lauder
73,98
Fossil
99,10
Gap Inc
41,10
Guess
19,86
Kate Spade & Co.
27,81
Lululemon Athletica
63,02
Men`s Wearhouse
44,09
Michael Kors
68,58
Nike Inc
93,68
Phillips-Van Heusen 111,61
Polo Ralph Lauren
170,07
Var.% % 12m
1,0
0,4
3,8
0,7
-0,7
1,1
1,7
-0,4
1,2
0,0
2,8
2,3
0,1
0,6
1,1
-25,7
-54,1
-28,8
30,8
2,5
-14,1
7,4
-30,9
-4,7
31,7
-11,2
-11,2
27,0
-8,7
5,7
Quiksilver
Revlon Inc
Tiffany & Co
Tumi Holdings
V.F. Corp
Vince Hldg
1,94
32,64
90,10
21,85
71,68
22,99
-1,8 -75,5
-0,3 39,3
0,2 4,3
-3,6 4,4
-0,3 21,9
1,1 -4,0
Prezzo ieri
Var.% % 12m
Dati in euro
ITALIA
Aeffe
Basicnet
Brunello Cucinelli
Caleffi
Csp Int. Ind. Calze
Damiani
Geox
Giorgio Fedon
Italia Independent
1,80
2,36
18,78
1,30
1,45
1,24
2,75
7,60
34,25
-5,0
-1,0
-1,2
-1,5
-0,4
-2,9
-0,1
-0,8
111,4
-0,8
-14,7
-15,6
2,3
-14,6
-6,8
-8,1
Luxottica
Moncler
Piquadro
Safilo Group
Salvatore Ferragamo
Stefanel
Tod’s
Yoox
Zucchi
48,99
12,58
1,59
12,16
23,27
0,29
82,25
18,14
0,05
-0,9
2,7
-2,0
4,6
1,4
0,3
4,4
-2,5
0,6
23,2
-7,5
-29,4
-32,6
-5,3
-31,4
-28,2
-40,4
-56,7
Dati in euro
GERMANIA
Adidas-Salomon
Hugo Boss
Puma
Wolford
Zalando
Prezzo ieri
58,05
108,60
171,50
21,37
23,70
Var.% % 12m
-0,6
0,7
-0,6
4,1
3,0
-36,7
12,0
-25,0
18,5
-
Dati in euro
SPAGNA
Inditex
Dati in corone svedesi
Prezzo ieri
25,97
Var.% % 12m
2,2
8,3
Dati in euro
FRANCIA
Christian Dior
Hermes Intl
Kering
Lvmh
Oreal
Prezzo ieri
148,40
282,95
172,75
137,40
149,80
Var.% % 12m
1,0
-0,7
3,3
0,7
0,7
25,7
15,0
13,2
18,2
19,2
Dati in pence
REGNO UNITO Prezzo ieri
Asos
Burberry Grp
Mulberry
SVEZIA
Prezzo ieri
Var.% % 12m
Hennes & Mauritz
338,40
1,0 14,0
SVIZZERA
Prezzo ieri
Var.% % 12m
Richemont
Swatch I
74,15
353,50
1,2 -17,6
-1,9 -36,8
Dati in franchi svizzeri
2.737,90
1.743,00
849,17
Var.% % 12m
-1,3 -59,8
2,3 15,1
-2,7 -5,7
Dati in dollari Hong Kong
HONG KONG
Esprit Holdings
Global Brands
L’Occitane
Prada
Samsonite
Prezzo ieri
Var.% % 12m
8,38
1,53
19,14
42,10
23,10
-3,6 -46,7
2,7
0,2 20,8
-0,1 -30,8
-3,8 -0,6
Borsa
Albisetti, deserta l’asta in tribunale
Per il curatore non ci sono speranze
A casa i 60 dipendenti, alla procedura fallimentare non resta che vendere gli asset disponibili a oggi
All’origine della caduta della società, l’intreccio con Ittierre e la progressiva perdita di licenze. Carlo Gioia
A
lbisetti al capolinea. Dopo la dichiarazione di
fallimento (vedere MFF del 10 gennaio), lunedì
è andata deserta l’asta indetta dal curatore giudiziario Giulia Pusterla per cercare di vendere
l’azienda nella sua interezza. Secondo quanto riferito dalla stampa locale l’asta era stata indetta anche in seguito ad
alcune manifestazioni di interessa che erano giunte al curatore, ma al momento di assumere impegni, nessuno si è
fatto avanti. E a questo punto, ha dichiarato il curatore fallimentare: «È impensabile che l’attività possa in qualche
modo ripartire. La procedura non potrà che portare alla
vendita pezzo per pezzo di quel che rimane, senza un piano strategico complessivo che consenta di portare avanti,
almeno in parte, la produzione, così com’era invece stato
per Ittierre, sia gestionale, nel senso
fino al mese scorso». Per lungo tempo la Albisetti, che negli anni 80 e 90
che il focus della famiglia si era forse
era stata licenziataria per l’intimo e il
troppo spostato sull’azienda molisana
beachwear di marchi come Armani,
e sulle sue difficoltà, sia delle licenze,
ormai limitate ad alcuni marchi conDolce & Gabbana, Fendi, Missoni,
divisi con Ittierre (John Galliano,
Moschino e Versace, è stata l’azienAquasctutum) e pochi altri (Chloé,
da leader di questo segmento di
Harmont & Blaine, Bikkembergs).
mercato. Poi una parte dell’attività
Una
immagine
della
Albisetti
Ma anche queste licenze, a prescindere
si è spostata su accordi di produziodalle scadenze naturali, con la dichiane anziché di licenza, ma sino a un
paio di anni fa Albisetti continuava a essere un partner pri- razione di fallimento sono automaticamente decadute. Per i
vilegiato delle griffe. L’avventura in Ittierre della famiglia 60 dipendenti è giocoforza scattato il licenziamento, senza
Bianchi ha progressivamente indebolito l’azienda sia sul accesso agli ammortizzatori sociali previsti per le aziende
fronte finanziario, con riferimento alle garanzie prestate di maggiori dimensioni. (riproduzione riservata)
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