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il diavolo tormenta solo l`uomo di fede

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il diavolo tormenta solo l`uomo di fede
20 OTTOBRE 2013
ANNO XXX - N. 896
G R AT I S
Parrocchia Corpus Christi e Regina del Rosario - PP. Vocazionisti - Via Manzoni, 225 - 80123 Napoli
Tel. 081.5756742 - 081.7690623 - 340.2449501 - www.ilgranellino.it - E-mail: [email protected]
IL DIAVOLO TORMENTA
SOLO L’UOMO DI FEDE
di P. LORENZO MONTECALVO SDV
“Fammi giustizia contro il mio avversario!”
(Lc 18, 1-8 )
E
siste il diavolo? È una domanda che dobbiamo rivolgere non tanto ai cristiani tiepidi o freddi, ma a quelli che vivono di fede. Leggendo il diario di Suor Faustina Kowalska,
missionaria della misericordia divina, vediamo
che molte volte, durante la sua esistenza terrena,
ella fu visibilmente tormentata dal diavolo. A pagina 244 del Diario la santa così racconta:
“Finita l’adorazione, a metà strada verso
la cella, sui circondata da un gran
numero di cani neri, alti, che saltavano e ululavano mostrando chiaramente l’intenzione di sbranarmi.
M’accorsi però che non erano cani,
ma demoni. Uno di loro disse con
rabbiosa malvagità: «Dato che questa notte ci hai portato via tante
anime, ora noi ti facciamo a pezzi». Risposi: «Se questa è la volontà
di Dio misericordiosissimo, fatemi
pure a pezzi, poiché l’ho giustamente meritato essendo la più misera
delle peccatrici, ma Dio è sempre
santo, giusto e infinitamente misericordioso». A queste parole risposero tutti insieme i demoni: «Fuggiamo, perché non è sola, ma con lei
c’è l’Onnipotente». E scomparvero
come la polvere, come un rumore
che giunge dalla strada, mentre io,
tranquillamente continuando il Te
Deum, andai in cella riflettendo
sull’infinita e insondabile Misericordia Divina”.
L’uomo che vive di fede non ha
paura di essere visitato da una presenza demoniaca, perché si sente forte in
Gesù Cristo che ha detto: “Voi avrete
tribolazioni nel mondo, ma abbiate fiducia, io
ho vinto il mondo” (Gv 16, 33). L’uomo di fede
rafforza la decisione di resistere alle tentazioni
attraverso la preghiera che diventa un grido
d’aiuto come quello della vedova che, tormentata e attaccata dal suo avversario, che le voleva togliere un bene, con insistenza chiedeva al giudice disonesto: “Fammi giustizia contro il mio avversario!”.
L’uomo di fede, consapevole della sua debolezza morale e spirituale, giorno e notte alza gli
occhi al cielo per ricevere l’aiuto, affinché non
rompa l’amicizia con Dio. L’unica paura dell’uomo di fede è quella di separarsi da Dio attraverso il peccato, che è una disobbedienza alla sua Legge.
La preghiera dà all’uomo di fede la forza e il
coraggio per resistere alle tentazioni e superare
gli ostacoli nel cammino verso l’unione con il Signore.
La vedova importuna della parabola ci ricorda che nelle prove, nelle difficoltà e nelle tentazioni bisogna intensificare la preghiera, altrimenti il diavolo ci frega! La preghiera al Padre
celeste dev’essere impregnata di fiducia e audacia filiale: “Tutto quello che
domanderete nella preghiera, abbiate
fede di averlo ricevuto” (Mc 11, 24).
Tale è la forza della preghiera: “Tutto
è possibile per chi crede” (Mc 9, 23).
Chi prega seriamente e con costanza? L’uomo che crede nell’amore
di Dio verso i suoi figli. Ecco perché la
preghiera è un atto di fede.
“Padre, il diavolo negli ultimi
tempi mi sta tentando fortemente ai
arricchirmi disonestamente. Consapevole della mia debolezza, sto andando a celebrare l’Eucaristia ogni
giorno, per essere liberato dal diavolo
e dirgli senza indugio: “Vattene, satana, perché sta scritto: Non rubare”.
L’Eucaristia, celebrata con fede, è la
preghiera per eccellenza, che ci dona
il cuore deciso a dire sempre sì al Padre celeste con e in Gesù. Alla preghiera che implora con fede Gesù risponde sempre: “Va’ in pace, la tua
fede ti ha salvato!”.
La preghiera di fede consiste nel
disporre il cuore a fare la volontà del
Padre celeste, che non tarderà ad acn
cogliere il grido del suo figlio.
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il granellino
DOMANDE ESSENZIALI
A P. GIOVANNI MAMMANA, ESORCISTA
Quando si può sospettare che una persona sia posseduta dal
demonio?
“Ecco alcuni dei disturbi che possono far pensare ad una
eventuale possessione diabolica: disprezzo accanito per le
cose sacre; violenza improvvisa, inspiegabile ed inaudita;
parlare lingue non conosciute dal soggetto”
Che significa vivere sotto il dominio di satana?
“Il fare liberamente opere di malvagità, ipocrisia e cattiveria come per esempio: “fornicazione, impudicizia, inimicizia, ladrocinio, usura, calunnia, bestemmia…”
Cosa bisogna fare perché si possa vivere liberi dal potere o
dalla presenza di satana?
“Respingere tutte le forme di divinazione: ricorso a satana
o ai demoni, evocazione dei morti, consultazione degli
oroscopi, astrologia, chiaroveggenza, fenomeni di veggenza non verificati dalla Chiesa, ricorso ai medium. Evitare inoltre tutte le pratiche di magìa e stregoneria. Anche
portare amuleti è biasimevole. Lo spiritismo, spesso, implica pratiche divinatorie o magiche”.
Non c’è poi miglior deterrente contro il demonio dell’essere in grazia di Dio. Quindi è necessario confessarsi
spesso e celebrare l’Eucarestia domenicale assiduamente
e, quando è possibile, anche durante la settimana.
La Redazione
Ci scrivono TENTARE DIO
Caro Padre Lorenzo,
Non puoi immaginare la mia
gioia nel vedere di nuovo “Il
Granellino” nella mia parrocchia, dove un buon numero di
fedeli lo leggono volentieri. Non
ti nascondo che “Ci scrivono” è
la prima rubrica che leggo. Ecco perché mi son deciso di farti
una domanda anch’io…
Durante la predica di un sacerdote ho sentito che egli ci
esortava a non tentare Dio.
Possibile che noi uomini possiamo indurre Dio a non essere
buono, Lui che è Bontà infinita
per sua natura?
Non è molto il contributo che
ti mando per le spese di stampa, ma ti posso assicurare che
l’ho dato con il cuore. Buon lavoro!
Sandro Mele
Caro Sandro,
il “tentare Dio” consiste nel
mettere alla prova, con parole e
atti, la sua bontà e la sua onnipotenza d’amore. Per esempio,
se metti a repentaglio la tua vita
dicendo: “Tanto Dio è con me e
mi proteggerà!” oppure “Dio,
se sei veramente buono, fammi
questo miracolo!”. Tentare Dio
è una mancanza di rispetto e di
fiducia riguardo al suo amore
fedele ed eterno.
Grazie per il tuo contributo.
P. Lorenzo
Chi legge “Il Granellino” e non lo sostiene economicamente è un ingrato. Per continuare a vivere “Il Granellino” ha bisogno del tuo aiuto.
Grazie
IN VOLO CON IL PADRE
Continuano le catechesi del Cammino Neocatecumenale in parrocchia, ogni lunedì e
giovedì sera, alle 20,30 come avviene contemporaneamente in tante parti d’Italia e del
mondo. Che possano sorgere tante piccole
comunità cristiane che vivono in semplicità e
lode e dove l’altro è Cristo!
Fabrizio de Falco
U
n giorno un incendio, sviluppatosi nei piani più alti di un
grattacielo, costrinse molte persone a gettarsi nel vuoto.
Un uomo prese il proprio bambino e si lanciò insieme a lui abbracciandolo. Mentre cadevano udivano, accanto a loro, le urla
di tante persone disperate che, precipitando a forte velocità, erano ormai consapevoli di dover morire.
Padre e figlio si ritrovarono insieme in Paradiso. Il padre accarezzò dolcemente il bambino e gli disse: “Figlio mio, sei stato
bravissimo! Durante il volo non hai emesso neppure un urlo di
paura. Anzi, ti ho visto addirittura sorridere!”. Il bambino rispose: “Papà, non ho avuto paura perché ero tra le tue braccia…”.
La morte è come un salto nel vuoto. Chi salta da solo avrà
paura. Chi salta con il Padre sarà tranquillo e sorriderà.
n
PA R R O C C H I A C O R P U S C H R I S T I
ORARIO MESSE
FERIALE
9.00
SABATO 18.00
DOMENICA
9.00 - 10.30 - 12.00 - 18.00
La puntualità è segno di rispetto
il granellino
3
GLI OCCHI AL CIELO
IL CRISTO DI CORFÙ
Gaetano Scivicco
A
bito in una città famosa nel mondo per la sua incomparabile
bellezza e per la sua straordinaria sporcizia. Una contraddizione vivente.
Si tratta di un pensiero che ultimamente affiora spesso in me,
in particolare da quando frequento la parrocchia di via Manzoni.
Venendo da Bagnoli, ogni volta che mi reco in chiesa ad alzare
gli occhi dello spirito al Cielo, risalgo la collina di Posillipo e sono quindi “costretto” anche ad alzare al cielo gli occhi fisici.
Ogni volta è un’emozione: cielo, terra e mare offrono uno spettacolo meraviglioso. I tre elementi sono stati magistralmente
combinati da un’altra Trinità a formare un capolavoro della natura. Una volta su, lo sguardo fatalmente ricade verso il basso e
verso quella profonda, vergognosa ferita che la mano dell’uomo
è stata capace di infliggere in un paesaggio che ci era stato donato così puro ed incantevole. Costruzioni cadenti, inquinamento irreversibile, sporcizia ovunque. Cogliere in modo tanto forte
il contrasto tra la perfezione della creazione e l’intervento rovinoso dell’uomo è qualcosa a cui mi ero disabituato, preso anch’io dalla frenesia di tutti i giorni. Non alzavo più lo sguardo al
cielo e non mi accorgevo di quanto può essere patetico l’essere
umano, visto dall’alto, in quel suo continuo correre deturpando
colpevolmente, ma a volte anche inconsapevolmente, la natura
in ogni suo gesto.
Non pensavo che soprattutto la nostra generazione fosse responsabile di tutto ciò. Infatti il Signore ha creato la nostra terra
da 4 milioni e mezzo di anni e l’uomo solo da 250 mila anni.
Rapportando questi tempi alla durata di un solo anno – che potrebbe essere la visione di Dio – è come se
Chi è veramente madre?
l’uomo fosse apparso
È veramente madre colei
sulla terra solo 20
che educa i figli all’amore
giorni fa, Cristo 4 ore
fa e gli ultimi 100 anni
e alla presenza di Dio.
(era dell’industrializzazione del mondo)
negli ultimi 12 minuti.
Quanto orrore abbiamo potuto creare in
soli 12 minuti. È venuto il momento di
bloccare questo anelito di autodistruzione.
E credo che il solo
modo di farlo sia tornare tutti ad alzare gli
occhi – non solo quelli
n
fisici – al Cielo!
AVVISO
giovedì 24 ottobre, alle ore 22,15 circa
Padre Lorenzo parlerà a
Radio Maria
sul tema:
“LA PRUDENZA CRISTIANA”
Aurora Celentano
Q
uando si entra per la prima volta nella cattedrale di Corfù, si è colpiti dalla sobrietà e semplicità dell’interno, così diverso dalle rutilanti e icono-colme
chiese ortodosse. Ma ciò che resta impresso nell’animo e nella memoria è un gigantesco Cristo inchiodato con la sua croce alla parete della cappella attigua alla
sacrestia. Il viso leggermente reclinato, gli occhi socchiusi, tutto il corpo sembra
volersi staccare da quella croce per tornare fra quella umanità che l’aveva tradito,
ma che Egli non può fare a meno di amare.
Un giorno, tra me e lui, c’è stato un accorato e sofferto dialogo, una parola
silenziosa ma efficace mi entrava dentro, per sedare ogni subbuglio del mio animo, per chetare le tempeste avverse dove il nemico voleva farmi naufragare. Più
lo guardavo unita, incapace di pregare, più da Lui emanava un benessere, una
quiete che mi rincuorava e mi rinvigoriva.
“E cominciò a provare angoscia e tristezza…”.
Quelle parole evangeliche cominciavano a risuonarmi dentro con forza sempre maggiore, comincio a capire, sì, comincio lentamente e profondamente a capire. Prima di entrare nel suo Calvario, prima del tradimento, prima di tutto Cristo prende su di sé le angosce e le tristezze di tutto il mondo e di tutti gli uomini.
Ma allora prende anche le mie!
L’angoscia e la tristezza che dovrei avere in questo momento difficile della
mia vita non ci sono più, non esistono perché le ha prese Lui, sono sulle sue spalle.
Un moto di gratitudine mi sale nell’animo, anche questo gai fatto per me, penso!
“Aurora, sei qui, ti cercavamo…”. A malincuore rispondo, a malincuore mi allontano, interrompendo un tempo che sembrava e volevo fosse eterno. Ora, quando penso alla mia isola, il ricordo del mare azzurro, dei verdi ulivi, sbiadisce di fronn
te alla memoria di quel Cristo sulla croce, inchiodato alla parete bianca.
IL NUOVO MONDO
M.L.
È
un nuovo mondo quello che si scopre giorno dopo giorno insieme a Gesù, un mondo nel quale la dimensione terrena
viene rapita e integrata, ma non sostituita, per volontà dell’Altissimo.
Non è Amore nel modo tradizionale del termine, ma è un infinito desiderio di vita che non si esaurisce nel ciclo dell’esistenza terrena.
Solo in Lui, accettando e vivendo la Sua Parola, si comprende
di far parte di un progetto grandioso e, allo stesso tempo, ambizioso perché volto ad un unico grande obiettivo finale: l’Eternità. Solo
in Lui, si comprende che noi, che siamo le sue amate creature, siamo stati progettati per l’Eternità, proprio come diceva Chiara Corbella “Siamo nati e non moriremo mai più”. Lei aveva compreso.
Anche noi, come lei, dobbiamo comprendere questo e Dio ci
ha dato, grazie alla sua misericordia, il tempo per comprenderlo.
Il tempo della nostra vita è ben speso se lo useremo per comprendere l’Opera Sua su di noi. Ma se abbiamo bisogno di altro
tempo, Lui ce lo concede perché conosce e ama le nostre vite.
Esse sono preziose perché la Sua Parola è preziosa e tutto ci riconduce a Lui.
È un mondo nuovo quello che si scopre oggi e quello che
scopriremo domani perché, nella Sua Parola, che è Verità, ogni
volta ci sono cose nuove che appartengono all’Eternità e, dunque, non si esauriscono mai.
Il mondo nuovo è Gesù, da Lui otteniamo entusiasmo e passione per la vita perché in essa Lui ha messo il seme dell’infinito, dell’opera che non muore, del fiore che sboccia in ogni primavera del cuore. Non è solo Amore; è, invece, Amore ed Eternità. Da qui nasce Dio e noi, che apparteniamo a Lui, non morin
remo mai più.
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il granellino
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Assistente spirituale: Padre Lorenzo Montecalvo sdv
cell. 340.2449501
Care amiche e cari amici,
è con gioia che vi informo che, dopo la breve sosta estiva, i cenacoli di preghiera
hanno ripreso a riunirsi per pregare con più zelo di prima!
Grazie alla vostra preghiera, al vostro sacrificio e al vostro obolo le vocazioni nella
famiglia Vocazionista stanno crescendo.
Quest’anno abbiamo ricordato il primo centenario dell’ordinazione sacerdotale del
nostro caro Fondatore e Parroco, beato Giustino M. Russolillo (20-9-2013) e l’anno
prossimo (30-4-2014) ricorderemo il primo centenario della fondazione del Vocazionario.
Vogliamo perciò intensificare le nostre preghiere per raggiungere un tenore di vita
più santo e un cuore veramente vocazionista!
La Trinità Beata ci benedica, la nostra Signora delle Divine Vocazioni ci protegga e
il Beato don Giustino ci accompagni nel nostro cammino di fede. Grazie di vero cuore!
P. Lorenzo Montecalvo
PROSSIMI APPUNTAMENTI
POSILLIPO
SOCCAVO
PIANURA
9 novembre - Ritiro spirituale (ore 9,00: Messa - Adorazione - Catechesi - Pranzo)
4 novembre ore 17,30 - SS Pietro e Paolo
8 novembre ore 17,00 - Vocazionario
SAPIENZA GIUSTINIANA
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Ogni apostolo deve essere operaio specializzato della
santificazione.
Ogni anima sia sposa della Trinità.
L’amore infinito vuole l’unione infinita.
Essere tutto fuoco d’amore, senza fumo e cenere.
Essere tutto amore, senza egoismi.
Quello che passa tra il Signore e l’anima interessa tutti.
L’amore vuole sempre alleanza di unione.
I peccati veniali sono benda agli occhi.
I peccati veniali sono catene ai polsi.
I peccati veniali sono bavagli alla bocca.
I peccati veniali sono tappo alle orecchie.
I peccati veniali sono spine al cuore.
Ogni formazione è fatta da abitudini virtuose.
Quello che Dio vuole è l’amore.
A Dio sono di gioia gli umili
Come ci giovano le croci!
Con il legno della croce si alimenta il fuoco della carità.
(don Giustino)
GRAZIE!
PREGHIERA PER I CENACOLI
Signore,
ti abbiamo cercato
nel buio della vita
quando il dolore era tutto per noi
e il tuo amore niente.
Tu, o Signore,
ci hai ascoltato e scelto,
abbiamo gridato il nostro “sì”
al tuo passaggio,
si aprono le nostre case.
Signore, ti affidiamo le famiglie,
i nostri figli,
i cenacoli e noi stesse.
Guidaci e istruiscici,
facci strumento di conversione,
perseveranti nella preghiera
per le vocazioni.
Anna Paura
Supplemento al n. 10 (ottobre 2013) [anno LXXXVI] della Rivista “Spiritus Domini” - Direttore responsabile: Ciro Sarnataro,
Via Manzoni, 225 - 80123 Napoli - Autor. del Trib. di Napoli n. 1445 del 17-2-1961 - Stampa: Graphicus - Napoli - Tel. 334.308.15.15
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