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NON VERBALE nel BUSINESS

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NON VERBALE nel BUSINESS
Comunicazione
NON VERBALE
nel BUSINESS
Questa dispensa è di
CNV
Ciao!
BENVENUTA/O a questo Seminario sulla Comunicazione Non Verbale.
La passione per la Crescita Personale comporta lo studio dell’UOMO in tutte le sue
espressioni, e tra queste, lo studio della Comunicazione è fondamentale per conosceconoscere meglio gli altri e noi stessi. L’obiettivo non è giocare a fare gli Sherlock
Holmes, ma diventare autenticamente e sinceramente interessati agli altri, al miglioramento di noi stessi e ai processi di interazione tra noi e gli altri, e tra le altre persone.
L’obiettivo è CONTRIBUIRE, e fare in modo che ogni nostro eventuale contributo sia
adatto, incisivo e di reale supporto.
Da anni mi occupo di coaching e di formazione, e la lettura della CNV è uno degli
strumenti più importanti per me e per la mia attività.
Capire chi mi sta di fronte può veramente fare la differenza nell’aiutarlo.
Così come la CNV può diventare importante in famiglia, nel lavoro, e in qualunque
area della nostra vita che comporti un processo di interazione e comunicazione con
altri esseri umani. E anche nello sviluppo della consapevolezza, imparare a leggere il
proprio corpo e la propria CNV può essere utilissimo.
Specie in quei casi in cui intraprendere alcuni percorsi evolutivi ci porta (per scelta
nostra o per influenza altrui) a nascondere a noi stessi alcune parti di noi, che invece
andrebbero accettate e integrate.
Ecco che diventare esperti in CNV può diventare uno strumento potente per proseguire sulla via dell’evoluzione personale.
Si parla spesso di ascolto attivo.
Io, personalmente sostengo che gli “organi di ascolto” siano tre:

le Orecchie;

Gli Occhi e Il Corpo;

Il Cuore.
Ascoltare solo con le orecchie ci può dire molto, ma non tutto!
Imparare ad osservare l’altro e la sua comunicazione e riuscire a sintonizzarci con il
nostro corpo sulla frequenza del suo corpo, ci aiuta ad entrare veramente nella sua
realtà emotiva e mentale. Ascoltare col cuore vuole dire creare una connessione da
essere umano a essere umano… da anima ad anima. E per arrivare a quest’ultimo
passaggio, diventano essenziali e fondamentali i primi due.
Ed in questo corso/per-corso cercheremo di sviluppare al meglio le nostre capacità di
ascolto… con le orecchie, col corpo e col cuore.
Buona Avventura e Buon Te Stessa/o.
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Cosa è la COMUNICAZIONE NON-VERBALE (da ora CNV)?
La definizione è negativa, in quanto definisce un qualcosa negando qualcos’altro: la CNV è l’insieme di quegli aspetti della comunicazione che non sono verbali! Quindi, tutto ciò che non è parola, ma che interviene nel processo comunicativo, è CNV.
Fatta questa premessa, noi usiamo distinguere all’interno della
CNV, due macro-aree:
1- gli aspetti Paraverbali, cioè l’uso della voce e gli aspetti paralinguistici(spesso legati all’uso della parola);
2 - il Linguaggio del Corpo, che comprendi tutti i movimenti
(micro e macro) del corpo.
Il primo presupposto fondamentale della comunicazione, formulato da Paul Watzlawick, dice che “Non si può non comunicare”.
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Nel rendere vero questo postulato, la CNV svolge un ruolo determinante.
Molti dicono che il corpo non mente mai!
Nulla di più vero!
Io amo comunque aggiungere che il corpo può anche mentire
(es: vedi gli attori), ma in qualche modo, anche se impercettibilmente, esprime le emozioni collegate a questo mentire.
… prima di iniziare a studiare CNV, dobbiamo darci un obiettivo,
e dobbiamo darci un motivo valido…
Perché sei interessata/o alla CNV?
Cosa vuoi imparare a fare con la CNV, e per quale motivo?
E quanto potrebbe essere utile a te e agli altri nella tua vita personale e professionale?
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I miei Obiettivi nella CNV
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L’IMPORTANZA della COMUNICAZIONE NON VERBALE
Quanto è importante la CNV?
Albert Mehrabian ci dice che il livello di influenza della nostra
comunicazione sul nostro interlocutore, è suddiviso nelle seguenti proporzioni:

7% Verbale

38% Paraverbale

55% Linguaggio del Corpo
Questo ci spiega come la CNV diventa importantissima, non solo
per comprendere meglio i nostri interlocutori, ma anche per migliorare e ampliare la nostra SFERA di INFLUENZA.
Migliorare la nostra CNV vuole dire migliorare la nostra comunicazione.
Da dove parte il nostro bisogno di comunicare anche col corpo?
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AREE della COMUNICAZIONE NON VERBALE
Abbiamo già detto che la CNV è composta da due macroaree:
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ParaVerbale

Linguaggio del Corpo
Il Paraverbale riguarda l’uso della voce, ed è molto spesso collegato alla verbalizzazione.
Il Linguaggio del Corpo, invece, studia solo i movimenti del corpo
nei suoi molteplici aspetti:

Prossemica, lo studio delle distanze;

Postura, la posizione del corpo nello spazio;

Mimica e micromimica, lo studio dei movimenti facciali;

Cinesica, lo studio della gestualità;

Respiro;

Dermografia, variazioni di colore della pelle;

Sudorazione;

Area digitale, lo studio del contatto tra i corpi degli interlocutori
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Nella lettura del Linguaggio del Corpo, sono fondamentali 3 aspetti, da tenere sempre in considerazione:
1 - INSIEME: i segnali del corpo vanno letti e interpretati nel
loro insieme;
2
-
CONTESTO:
fondamentale
per
inserire
ogni
gesto/
movimento nel discorso e nel contesto sociale in cui sta avvenendo l’interazione;
3 - COERENZA: valutazione di congruità tra ciò che viene espresso, ciò che viene detto e la situazione in cui ci si esprime.
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Da studi effettuati, si sa per certo che il Linguaggio del Corpo è
gestito dall’AMIGDALA, la parte del cervello più antica, responsabile delle reazioni emotive e degli istinti primordiali. Questo
conferma la teoria per cui il corpo non può mentire, in quanto
nelle sue espressioni è diretto da una parte del cervello difficilmente controllabile.
Ecco l’importanza della PRIMA IMPRESSIONE, che si forma
dopo soli 7-10 secondi dal primo contatto visivo! E questa prima
impressione si forma nell’amigdala, perché anticamente era fondamentale per la sopravvivenza.
Gli aspetti che più o meno inconsciamente valutiamo nella prima
impressione sono:
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Cordialità

Dominanza

Compatibilità Sessuale
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La “NATURALEZZA”
Uno dei “MACRO-ASPETTI” più importanti da valutare è la
“naturalezza” del gesto!
Alcune persone, fanno dei gesti “troppo controllati”… il che ci comunica solamente il “controllo”.
Alcuni “grattini” potrebbero trasformarsi in “carezze”… ma il livello di tensione potrebbe tradirne il controllo e la
“trasformazione voluta”.
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La POSTURA
La postura è la posizione del corpo nello spazio.
La postura può dirci moltissimo su chi abbiamo di fronte, e può
rivelarci sia quelli sono i suoi atteggiamenti mentali quotidiani,
sia quelli relativi al momento specifico in cui stiamo interagendo.
La postura ci indica anche quale è il livello di tonicità muscolare
della persona, e quali sono le sue abitudini sportive.
Una postura esageratamente eretta vuol dire che la persona è
abituata a “sforzarsi” e ad esprimere molta energia. Tende a voler apparire migliore di come si auto-percepisce. E anche nel
“reagire” alla semplice forza di gravità, esagera! In questo caso
parliamo di postura “esplosiva” e/o rigida. Tende a dare molta
attenzione all’immagine di sé che hanno gli altri.
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“Per avere portamento, cammina con la consapevolezza
che avrai sempre qualcuno al tuo fianco”
Audrey Hepburn
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Contrariamente, una postura “implosiva” è una postura un po’
chiusa, curva su se sessa, ed esprime scarsa energia, stanchezza
e poca autostima. La persona, anche nel resistere alla semplice
forza di gravità, esprime poca forza, e poca energia. Tende a
concentrarsi di più sulle emozioni interne e ad osservare poco
cosa c’è intorno. E nei casi in cui pone molta attenzione
all’esterno e/o agli altri, ne è comunque intimorita.
Una buona postura, eretta ed equilibrata, esprime EQUILIBRIO
tra energia e flessibilità, tra percezione di sé e attenzione agli
altri, tra emozioni interne e sensazioni esterne. La postura è flessibile e congruente al momento, al contesto, e alle sensazioni
che sta esprimendo la persona.
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RADICAMENTO e CENTRATURA
Due aspetti importantissimi da valutare della postura delle persone sono il RADICAMENTO e la CENTRATURA.
Per Radicamento, o grounding, si intende il livello di solidità e
di fermezza nell’appoggio al suolo! Nella bio-energetica il grounding è una vera e propria tecnica psicologica di riequilibrio della
persona che punta a migliorare il contatto dell’individuo con la
propria realtà.
Un appoggio poco solido dei piedi al terreno indica uno scarso
livello di “grounding.” Ovviamente tutto va contestualizzato, e
magari, in alcuni momenti, può semplicemente rappresentare il
fatto che la persona sia semplicemente assorta nelle sue fantasie… e guai a non fantasticare! ^_^
Esercitarsi nel radicamento vuol dire consolidare la propria espressione di identità, e conseguentemente radicare meglio la
propria identità!
La Centratura invece è l’equilibrio nella distribuzione dei pesi
sulla propria area di appoggio! La postura può avere vari squilibri: in avanti, in dietro o di lato. Questa centratura o decentratura può rappresentare la posizione che la persona assume
nei confronti di un argomento.
Possiamo valutare il livello di radicamento e di centratura di una
persona, sia in fase statica (POSTURA), che in movimento
(PORTAMENTO).
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GRADIMENTO, RIFIUTO e TENSIONE
Nello studio della CNV, la classificazione dei gesti più usata è la
suddivisione in 3 macroaree:

Segnali di GRADIMENTO

Segnali di RIFIUTO

Segnali di TENSIONE
Ricordiamoci di due cose importantissime:
1 - il Linguaggio del Corpo, in fase ESPRESSIVA, tende ad ANTICIPARE;
2 - il Linguaggio del Corpo, in fase di ASCOLTO, tende a REAGIRE IMMEDIATAMENTE dopo.
Quindi, la classificazione dei gesti e dei movimenti, andrebbe
CONTESTUALIZZATA e messa in relazione a questa semplice regola temporale.I segnali di Tensione ci indicano che un argomento, per il nostro interlocutore, è “CALDO”!
Per GRADIMENTO, intendiamo quei segnali che indicano accoglienza, piacere e sintonia. Ricordiamo che il gradimento può essere relativo alla persona, all’argomento che stiamo trattando, o
(attenzione) ad un agente esterno o ad un pensiero che la persona sta formulando.
Stessa cosa vale per il RIFIUTO. Il rifiuto esprime distonia e resistenza, in relazione ad un argomento, una persona, o un pensiero e/o un agente esterno.
Mentre la TENSIONE indica solo il livello di stress emotivo che
la persona sperimenta in relazione ad un determinato argomento, o situazione.
“Vi è più ragione nel tuo corpo
che nella tua migliore saggezza”
Friedrich Nietzsche
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Avvicinamenti
Pupille dilatate (Eccitazione)
Toccamenti zona labbra
“Aperture”
Pulire l’altro
Sorriso
Allontanamenti
Pupille ridotte (Rabbia)
Toccamenti zona naso
“Chiusure”
“Spelucchiarsi”
Grattamenti
Sfregamenti
Cambi sguardo
Tremolii
Sudorazione
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LA PROSSEMICA
La prossemica è lo studio delle distanze tra le persone.
La distanza interpersonale viene anche definita la “dimensione
nascosta” (E.T. Hall).
Ogni essere vivente ha bisogno di un proprio SPAZIO VITALE, e
gli esperimenti fatti anche nell’etologia dimostrano che violazioni
dello spazio vitale di un essere possono creare grossi disturbi e/o
turbamenti nel comportamento dell’individuo.
Ogni essere umano ha una “bolla” personale intorno a sé.
Questa “bolla” è formata da 4 distanze:
 Distanza Intima
 Distanza Personale
 Distanza Sociale
 Distanza Pubblica
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“Se voglio starti vicino vicino…
...qualcosa vorrà pur significare!”
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La Distanza Intima - da 0 a 50 cm - è più o meno quella di un
avambraccio , e consente il sentire il calore e l’odore dell’altra
persona.
Un’invasione di questa distanza, se non autorizzata,
comporta l’attivazione dello schema reattivo “fuga o attacco”.
In questa area possono entrare solo le persone “autorizzate”, e
sono solo pochissimi INTIMI!
La Distanza Personale - da 50 a 100 cm - è più o meno la lunghezza del nostro braccio, ed è accessibile alle persone a noi amiche. Questa distanza non consente di percepire calore e odore, ma è una distanza in cui è possibile essere vulnerabili ad un
eventuale “attacco”, e quindi è riservata a persona a noi ben conosciute.
La Distanza Sociale - da 1 a 2 mt. - è la distanza delle relazioni
sociali quotidiane. In questa area possono entrare colleghi, persone incontrate da poco, clienti… persone con cui vogliamo o
dobbiamo interagire, ma il cui livello di conoscenza non è confidenziale.
La Distanza Pubblica - oltre i 2mt. - è la distanza che manteniamo dagli sconosciuti con i quali non interagiamo direttamente. Una “violazione” di questa distanza, di solito, comporta
un’interazione.
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La DIREZIONE: LONTANO o VICINO?
Nell’inquadrare alcuni gesti e movimenti, uno degli aspetti più
importanti da valutare sono le DIREZIONI del MOVIMENTO.
Il movimento dell’altro, qualunque esso sia, tende ad AVVICINARSI o ad ALLONTANARSI? Questo ci dice molto sul gradimento e sul rifiuto dell’argomento che stiamo trattando.
Direzione è anche il puntare, con i piedi, col bacino, o con lo
sguardo, altrove. Ci indica un’azione di fuga o di avvicinamento/
interesse?
La DIREZIONE è uno dei parametri più importante da valutare in
qualsiasi atto comunicativo!
Un altro fattore importante è la dimensione del gesto: tende ad
allargare la figura o a ridurla?
I gesti di “Ampliamento” della figura tendono alla sfida e alla dominanza.
I gesti “implosivi” o di riduzione di solito indicano sottomissione,
vergogna, timidezza…
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L’Ampiezza: APERTURA o CHIUSURA
Nel valutare un qualsiasi gesto è importante valutare anche se si
tende all’APERTURA o alla CHIUSURA.
Ovviamente l’apertura di solito indica gradimento, mentre la
chiusura nasconde il Rifiuto o la tensione.
Ci sono aperture che però potrebbero indicare sfida… così come
ci sono chiusure che ci indicano interesse per qualcosa di specifico e il conseguente chiudersi agli altri stimoli.
E’ stato dimostrato che i gesti di chiusura influenzano, riducendola, la capacità di ascolto e di apprendimento.
Di contro influenzano, aumentandola, la capacità di concentrazione.
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Gli indizi di CNV e la Menzogna
Paula Ekman suddivide gli indizi di CNV in due categorie:
1 - INDIZI RIVELATORI, cioè quei segnali che mettono inavvertitamente a nudo la verità;
2 - INDIZI di FALSO, quei segnali che ci indicano solamente
che c’è un’alta probabilità di menzogna.
Diamo prima una definizione di “menzogna”:
possiamo definire MENZOGNA “quando una persona intende
trarre in inganno un’altra deliberatamente, senza avvertire delle
sue intenzioni e senza che il destinatario dell’inganno gliel’abbia
esplicitamente chiesto”
(Cit. Paul Ekman)
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“Non esistono parole più chiare del linguaggio del corpo,
una volta che si è imparato a leggerlo.”
Alexander Lowen
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La menzogna di solito assume due forme:

la DISSIMULAZIONE, il nascondere informazioni vere;

la FALSIFICAZIONE, presentare informazioni false come
se fossero vere.
Studiando la CNV è possibile individuare gli indizi rivelatori e gli
indizi di falso.
I primi sono utilissimi per capire cosa veramente l’altro prova/
pensa.
Esprimere alcune emozioni, in alcune culture non è socialmente
accettato, ed ecco la dissimulazione può diventare un adattamento ai costumi sociali: in questo caso gli indizi rivelatori ci dicono ciò che l’altro non vuole dirci.
Mentre gli indizi di falso ci dicono solamente che ciò che viene
detto non è vero; sono più o meno facilmente individuabili grazie
al lavoro sulla congruenza tra messaggio (verbale e non verbale)
e modalità di trasmissione del messaggio.
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SEGNALI DI FALSO
I 30 gesti (e più) che potrebbero rivelare menzogna, incongruenza o integrazione in
corso di un cambiamento vissuto dalla persona (la “linea base” della persona si ottiene calibrando le sue caratteristiche morfologiche ed i segni del tempo).
1. Fare un passo indietro
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2. Mano davanti alla bocca
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3. Toccarsi il naso durante
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4. Chiudere gli occhi
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5. Variazione significativa dei LEM (rispetto alla linea base della persona)
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6. Microespressioni che rivelano emozioni non coerenti con il verbale
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7. Variazione nella frequenza degli ammiccamenti (rispetto alla linea base)
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8. Schiarirsi la voce
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9. Colpo
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10. Segnali di chiusura
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11. Vergogna o imbarazzo
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12. Mordersi le labbra (con tensione)
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13. Dire “sì” con la voce e fare “no” con la testa (o viceversa)
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14. Allontanare un oggetto da sé
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15. Variazione nel tono della voce
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16. Variazione nel volume della voce
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17. Variazione nella velocità del parlato
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18. Lapsus linguistico
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19. Far passare troppo tempo dopo una domanda prima di dare una risposta
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20. Rispondere senza che la domanda sia finita
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21. Sì mozzato (dire “s’” anziché “sì”)
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22. Scrollata asimmetrica di spalla
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23. Scrollata asimmetrica con il gomito
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24. Pupilla che si dilata per un attimo prima di richiudersi
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25. Nascondere le mani (in tasca o dietro la schiena)
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26. Compiere un gesto che sottolinea l’affermazione solo DOPO averla pronunciata
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27. Scarso radicamento durante un’affermazione
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28. Spostare il peso del corpo all’indietro
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29. Informazioni/giustificazioni non richieste
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30. Deglutizione
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31. Testa “a tartaruga”
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32. Variazione del contatto oculare (rispetto alla linea base della persona)
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La STRETTA di MANO
La stretta di mano, nella nostra cultura è importantissima.
Influenza tantissimo la “PRIMA IMPRESSIONE” che l’altro ha di
noi, e può influenzare l’andamento di tutto il rapporto.
La stretta di mano, in pochi secondi, può trasmettere:
 Dominanza
 Sottomissione
 Parità
Tiplogie di strette di mano:
 Fredda o sudata= l’altro avverte pericolo
 Doppia Presa = voler apparire onesti
 Strette di controllo (invadono lo spazio altrui)
 Mano flaccida
 Troppo forte
 Braccio rigido
 Troppe oscillazioni
 Troppo lunga
 “Accogliente”
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PAUL EKMAN: la CNV diventa scienza
Lo studioso Americano Paul Ekman, diventato noto grazie alla
serie Tv “Lie to me”, ha reso lo studio della CNV quasi una scienza esatta.
In oltre 30 anni di studi, Ekman, ha individuato alcuni aspetti
della CNV che sono sovra-culturali, e cioè, sono comuni a tutte
le culture del mondo.
Alcuni gesti hanno significati diversi in culture diverse, soprattutto quelli emblematici. Addirittura il gesto di annuire col capo, o di
negare col capo, non sono sovra-culturali.
In Bulgaria, il nostro “no” col capo, vuol dire si… e viceversa.
In India muovono il capo sul piano sagittale, oscillando la testa
di lato.
Invece la MIMICA FACCIALE e la MICROMIMICA (movimenti
mimici di 1/25 di secondo) sono sovra culturali.
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Ekman ha studiato anche le EMOZIONI, scoprendo che le emozioni di base comuni a tutte le culture sono 6:

Paura

Rabbia

Tristezza

Disgusto

Sorpresa

Gioia
E queste sei emozioni si esprimono, mimicamente, nello stesso
modo in tutte le parti del mondo.
Poi esistono le emozioni complesse, che però sono notevolmente
influenzate dal contesto socio-culturale.
Ekman ha scoperto che la mimica facciale è direttamente collegata alla parte del cervello che si attiva con il provare le emozioni, e per questo è incontrollabile.
E anche chi diventa esperto nel controllarla, non può controllare
le micro-espressioni.
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MIMICA FACCIALE
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ESPRESSIONI UNIVERSALI
Lo studioso americano Paul Ekman, ha scoperto che alcune espressioni facciali e micro-espressioni, sono universali, cioè sono
sovra culturali e comuni a tutti gli esseri umani.
Questo avviene perché le espressioni delle emozioni di base, sono strettamente collegate alle stesse aree del cervello che si attivano con l’emozione stessa.
Questo rende il riconoscimento delle espressioni e delle microespressioni uno degli strumenti più efficaci di lettura del linguaggio non verbale.
EKMAN ha individuato 6 emozioni universali:
 Paura
 Tristezza
 Disgusto
 Rabbia
 Sorpresa
 Gioia
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La GIOIA
 Angoli della bocca stirati e sollevati
 Piega Rino-labiale (ruga dal naso fino oltre gli angoli della boc




ca)
Guance sollevate
Muscolo orbicolare contratto (zampe di gallina)
Palpebra inferiore presenta rughe sottostanti e può essere sollevata (ma non tesa)
La bocca può essere chiusa o aperta
Simmetria espressiva
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Il SORRISO
Il sorriso, per essere tale, deve avere almeno 3 caratteristiche:
 Angoli della bocca verso l’alto (guance comprese)
 Occhi che tendono a chiudersi (zampe di gallina)
 Simmetria
I sorrisi ad occhi aperti sono “sorrisi sociali, o “di circostanza”.
I Sorrisi “asimmetrici” di solito sono finti, e nascondono qualcosa.
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La SORPRESA
Sopracciglia sollevate e incurvate (ad arco)
Pelle sotto il sopracciglio stirata
Rughe orizzontali sulla fronte
Palpebre (entrambe) ben aperte - il bianco degli occhi è visibile
 La Mascella si abbassa e la bocca è rilassata




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La PAURA
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Sopracciglia sollevate e ravvicinate
Rughe sulla fronte solo al centro
Palpebra superiore sollevata
Palpebra inferiore sollevata e contratta (protegge)
Bocca leggermente aperta e contratta (labbra tese o stirate)
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La PAURA
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La TRISTEZZA
 Angoli interni delle sopracciglia sollevati
 La pelle scoperta sotto il sopracciglio forma un triangolo
(pagoda)
 Angoli della bocca piegati in giù o labbra tremolanti
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Il DISGUSTO
 Labbro superiore sollevato
 Labbro inferiore sollevato e premuto sul superiore oppure live
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mente abbassato
Naso arricciato
Guance sollevate
Pieghe sotto le palpebre inferiore
Sopracciglia abbassate (tende a chiudere le palpebre superiori)
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La RABBIA
Sopracciglia Abbassate e ravvicinate
Rughe verticali tra le sopracciglia
Palpebra inferiore tesa (ma non necessariamente sollevata)
Palpebra superiore tesa (e può essere abbassata dal sopracciglio)
 Sguardo fisso e occhi “sporgenti”
 Labbra serrate con angoli dritti o abbassati, oppure bocca aperta come a gridare
 Narici dilatate (facoltativo visibile anche nella tristezza)
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