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TRACCE DI TE! DA CONSEGNARE DA INSEGUIRE

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TRACCE DI TE! DA CONSEGNARE DA INSEGUIRE
TRACCE DI TE!
DA CONSEGNARE ... DA INSEGUIRE
NEWSLETTER BIMESTRALE
dell’Oratorio “SEMINARINO” di Bergamo Alta
GENNAIO - FEBBRAIO 2010
REALIZZATO IN PROPRIO PRO MANOSCRITTO IL 18/01/2010
a cura di don Gianluca
“Qualunque cosa avete fatto al più piccolo dei miei fratelli l’avete
fatto a me” (Mt 25,40).
Tutti noi camminiamo sulla scia di tracce che hanno segnato il
nostro cammino. Sono eventi e vissuti che hanno impregnato la
nostra esistenza. Non possiamo rinnegarli, non possiamo nasconderli. Essi fanno parte di noi, costituiscono il patrimonio e la verità
di ciò che siamo oggi.
È la testimonianza che ci si legge in faccia, il riflesso che attraverso
di noi dice, in bene e in male, la solidità o l’aridità di chi ci ha
preceduto. Sì, perché noi viviamo sulle orme di coloro che ci hanno anticipato, che abbiamo incontrato e che hanno contagiato
con la loro presenza il nostro essere. Che lo crediamo o no noi ci
facciamo sulla scia dei legami instaurati e intrapresi. Qualcuno
potrebbe obiettare che questo è sì vero, ma incompleto. Perché
noi siamo pure liberi di decidere chi seguire e come orientarci sui
tracciati del vivere. Ma nello stesso tempo lo operiamo sempre in
virtù dei messaggi e degli esempi raccolti nei primi anni di vita.
Alla fine di gennaio, come ogni anno, ci concederemo un piccolo
momento di riflessione. Ci lasceremo guidare ancora una volta
dalla testimonianza di vita e di fede di San Giovanni Bosco. È
l’occasione sempre nuova di interrogarci sulle dinamiche educati-
prospettive di senso, scopre e trova in don Bosco uno dei punti
di riferimento chiave della sua crescita e della sua maturazione
umana e spirituale. A lui così si rivolge il patrono della gioventù al
suo ingresso nell’oratorio di Valdocco: “Sappi che noi qui facciamo
consistere la santità nello stare sempre allegri. Facciamo soltanto
in modo di evitare il peccato, come un grande nemico che ci ruba
la grazia di Dio e la pace del cuore, di adempiere esattamente i
nostri doveri”. Domenico tra le sue risposte affermerà: “La morte
ma non peccati”.
Nel gioco di legami tutti sperimentiamo il bisogno di guide sagge
e sicure che diano valore e profondità ai confini esistenziali dei
nostri figli e ragazzi. Laddove gli affetti più determinanti della
vita sono vissuti nell’equilibrio più lineare possibile queste presenze sono prolungamenti provvidenziali e ricercati; laddove mancassero affetti primari per incompetenza, irresponsabilità e lacune
valoriali divengono accadimenti salvifici.
Ma oggi ci sono ancora maestri in grado di accompagnare o supplire la dinamica educativa necessaria allo sviluppo regolare e
promettente dei nostri ragazzi?
Sì, ci sono! Come sempre è necessario guardarsi attorno e scovarli
in ambiti dove attualmente molti sembrano non guardare più,
o molto meno, o in modo parziale e a volte pregiudiziale. Figure
sacerdotali o religiose da ascoltare e seguire di più; insegnanti da
rivalorizzare e rispettare maggiormente; educatori e testimoni
quotidiani, genitori e nonni, a cui obbedire necessariamente prima ancora di smontare e rifiutare.
Auspico, con voi e per voi, che crescano sempre di più, in ogni ambiente, maestri saggi ed esemplari per i nostri figli. Luminose stelle
di riferimento che traccino per i nostri ragazzi sentieri di positività
e percorsi di esemplarità di vita, di santità, di umanità.
ve all’interno del nostro oratorio e delle nostre famiglie. Ci siamo
concentrati in questi anni a leggere alcuni tratti dell’esperienza
umana e cristiana di questo santo. Abbiamo cercato di assorbire
l’intensità e la passione con cui ha attirato a sé la gioventù del suo
tempo bisognosa di cibo, di lavoro, ma soprattutto di senso. Ci siamo lasciati ammaestrare l’anno scorso da quella relazione fondamentale e decisiva di ogni figlio con sua madre, con i suoi genitori.
Rileggere il rapporto tra Giovannino e la mamma Margherita ci
ha aiutati a rilanciare con sincerità e dedizione l’impareggiabile e
inevitabile relazione tra genitori e figli. Ma, allorquando, questa
relazione è salvaguardata ed efficace, un’altra preoccupazione
avanza. Quella delle amicizie e delle influenze esterne.
Ci soffermeremo sulla figura del piccolo Domenico Savio. Ragazzo del suo tempo, perimetro di vita alla ricerca di identità e
È in questo orizzonte che, alla fine del mese di gennaio, accoglieremo con gioia i bambini e i ragazzi che si apprestano in maggio
ad accogliere i doni della Riconciliazione, della Comunione e della
Confermazione di Dio; è con rinnovato stupore che ci impegneremo anche in questo nuovo anno, appena iniziato, a prenderci
cura di loro all’interno della casa dell’Oratorio; è con impegno ed
entusiasmo che vivremo con loro diverse iniziative e uscite di cui
già in questo numero evidenziamo e presentiamo i contorni; è con
dovere di ricordo e riconoscenza che fra pochi giorni celebreremo
la “Giornata della Memoria”; è con sentimenti di compassione e
di solidarietà che continuiamo in queste ore a stare vicini ai nostri fratelli di Haiti colpiti così duramente dal terremoto; è con
speranza rinnovata che perseguiamo con sforzo e dedizione l’avventura di costruirci come uomini e di contagiare chi ci insegue in
questo percorso attraente seppur faticoso.
Infine un grazie a tutti coloro che hanno portato a compimento il
Musical “PINOCCHIO … e POI?
All’interno di questo numero troverete indicazioni per le prossime
repliche. Non mancate! Ne vale la pena!
OSTENSIONE DELLA
SANTA SINDONE
Visita con le famiglie
di Città Alta
Domenica 18 aprile 2010
“Quest’immagine, misteriosa per
la scienza, sfida per l’intelligenza come l’ha definita Giovanni
Paolo II, è per i credenti un grande segno della Passione di Cristo.
Per noi oggi la Sindone è richiamo
forte a contemplare, nell’immagine,
il dolore di ogni uomo, le sofferenze
a cui spesso non sappiamo neppure
dare un nome: per questo il motto
della prossima ostensione è la frase «Passio Christi passio hominis».
Questo è il cuore del messaggio della Sindone; e la carità reciproca tra
fratelli vuole essere anche il «messaggio» della prossima ostensione, dal 10 aprile al 23 maggio 2010.
L’augurio che, come Custode, faccio a
tutti, è che la Sindone possa essere, per
chi vuole conoscerla, una grande opportunità per conoscere e amare meglio se
stessi, i fratelli e il Signore Gesù Cristo”.
+ Severino Card. Poletto
Arcivescovo metropolita di Torino
Custode pontificio della Sindone
Programma
ore 6.30 Partenza Colle Aperto
ore 9.30 Arrivo a Torino
ore 10.00 Santa Messa presso i Domenicani
ore 11.45 Visita alla Sindone e preghiera
ore 13.30 Pranzo presso i Domenicani
ore 14.30 Visita ai luoghi di
San Giovanni Bosco a Valdocco
ore 17.30 Ritorno
ore 20.00 Arrivo
È un’occasione per condividere
una giornata di fraternità,
preghiera e condivisione!
Sono invitate le famiglie.
Iscrizioni presso Don Gianluca
entro il 15 marzo 2010
versando la quota di partecipa
zione di 20€.
Il pranzo è al sacco!
2
ESERCIZI SPIRITUALI
L’iniziativa è aperta ad adolescenti e giovani
(17 compiuti–27 anni)
Dal Giovedì Santo
al Sabato Santo
1 – 3 aprile 2010
presso l’Istituto secolare di
Sant’Angela Merici,
in via Arena 26
TEMA: “Quale bellezza salverà il mondo?”
(ci riferiremo alla Lettera Pastorale del Cardinal Carlo
M. Martini 1999-2000 e parteciperemo alle celebrazioni
del Triduo Pasquale in Parrocchia )
Inizio
giovedì pomeriggio ore 15.00
direttamente presso l’Istituto
Termine
sabato dopo la Veglia Pasquale
con il Vescovo in Duomo
Iscriversi direttamente da don Gianluca
entro il 15 marzo 2010
Saranno da portare: lenzuolo o sacco a pelo + federa, Bibbia, biro, un’offerta per chi ci ospita
SABATO 23 GENNAIO 2010
Ore 20.30
Cineteatro del Seminarino
Visione del DVD
“QUATTRO SCINTILLE DI LUCE”
Tratta dal libro “la Speranza non delude”
Santina, una scintilla di luce sull’esperienza drammatica dell’esistenza.
di Mons. Luigi Ginami
GENNAIO - FEBBRAIO 2010
PELLEGRINAGGIO a
SANTIAGO de COMPOSTELA
dall’1 all’8 AGOSTO 2010
Carissimo/a,
nell’ambito dell’estate 2010 vorremmo proporti
quest’esperienza forte de “El Camino de Santiago”.
La proposta è quella di compiere un pellegrinaggio a Santiago de Compostela, in Galizia,
nella Spagna Nord orientale.
Lo vivremo insieme con la Diocesi e i giovani d’Europa che si recheranno a Santiago per l’anno Jacobeo. Un cammino di fede sui passi di
tutti coloro che per millenni l’hanno percorso, un viaggio di ricerca alla riscoperta del senso dell’esistenza, del valore della vita, della preziosità
di quanto abbiamo, dello stupore di quanto ci viene offerto dal creato, della volontà di uscir fuori dal vortice che ci tiene legati per vivere
la libertà di incontri nuovi, veri, aperti e con il desiderio di decidersi
per qualcosa di grande per cui vale la pena servire e dare la vita. Un
percorso a tappe che ci farà assaporare arte, cultura, spiritualità e ci
aiuterà a entrare in rapporto profondo e sereno con Dio.
Non puoi mancare! Contiamo su di te! Ecco le tappe:
•
Domenica 1: Partenza da Bergamo con il pullman verso
NIMES. Visita della città e sistemazione.
•
Lunedì
2: Partenza per PAMPLONA - visita alla città,
celebrazione comunitaria e sistemazione.
•
Martedì
3: Cammino verso BURGOS - visita alla città, celebrazione comunitaria e sistemazione.
•
Mercoledì 4: Cammino verso LEON - visita alla città, celebrazione comunitaria e sistemazione.
•
Giovedì
5: Cammino verso LUGO - visita alla città, celebrazione comunitaria e sistemazione.
•
Venerdì
6: Cammino verso SANTIAGO - visita alla città,
celebrazione comunitaria e sistemazione.
•
Sabato
7: CAmmino verso FINIS TERRAE, celebrazione
comunitaria e rientro a Santiago.
•
Domenica 8: Visita alla città, celebrazione comunitaria e
ritorno a Bergamo in aereo.
•
Lunedì 9: Ritorno a Bergamo in
pullman.
Il costo totale
dell’esperienza sarà di
circa 450€
(forse qualcosa in meno)
L’iniziativa è aperta
ad adolescenti e giovani
(17 compiuti–27 anni).
Il cammino prevede il viaggio
in pullman e in aereo e percorsi
a piedi (circa 150 Km).
ISCRIZIONI entro il 28 FEBBRAIO 2010!
Don Gianluca Oratorio Seminarino Tel 035/247478
[email protected]
www.seminarino.it
3
GENNAIO - FEBBRAIO 2010
VIAGGIO in FRANCIA
Adolescenti e Giovani
Come consuetudine, anche quest'anno, i curati di tre oratori di
Bergamo: Seminarino, Immacolata e Pignolo, hanno deciso di
unirsi per organizzare un viaggio all'insegna della cultura e del
divertimento, alla scoperta di luoghi veramente unici. E perciò
quale regione se non la Francia, e quale città se non Parigi, potrebbe essere migliore?
Sono stati quattro giorni che penso
nessuno di noi dimenticherà facilmente. Già il primo giorno, dopo
la partenza traumatica alle 5.00 del mattino, la presenza dei ragazzi ha iniziato a farsi sentire. Il viaggio in pulman è stato molto
lungo ma un modo per passare il tempo lo si è sempre trovato.
Ci sono stati momenti alternati di preghiera: nella quale ci siamo
anche uniti ai molti fedeli che stavano vivendo il saluto definitivo al nostro amatissimo Vescovo Roberto, a momenti di svago e
condivisione. Inoltre a spezzare la pesante giornata in pulman ci
ha pensato il particolare fascino dei luoghi di Cluny. Dove, come
giuda sicura al comando del gruppo, vi era il "famoso" don Luca
Testa (curato dell'Immacolata), che con la sua spiccata personalità ha aggiunto un pò di enfasi al contesto storico. Il giorno
seguente abbiamo
visitato il cuore della città di Parigi e
in particolare ci siamo soffermati sulla
Cattedrale di Notre
Dame che ha colpito molti di noi per la
sua elegante particolarità, soprattutto nella perfezzione dei dettagli. La
visita è continuata
sempre in modo più
coinvolgente sino
ad arrivare al momento tanto atteso:
la salita sulla Tour
Eiffel. Arrivati in
cima siamo rimasti
tutti incantati dal
panorama
mozzafiato e non solo abbiamo avuto una visione più ampia della
città, ma tutto ha suscitato in noi un richiamo d'attenzione alle
meraviglie del mondo e all'opera dell'uomo. Nulla togliendo senza dubbio al romanticisno del momento che qualcuno ha saputo
subito cogliere a pieno (carpe diem)! Il terzo giorno si è aperto
con l'immediata partenza verso Chartres. Un luogo interessante,
del quale se n’è occupato scrupolosamente don Luca Moro (curato di Pignolo). La Cattedrale credo si possa definire a pieno
con il concetto di bellezza. E come abbiamo letto nella proposta di lettura consegnata: "E' la bellezza che salverà il mondo”
(Dostoevskij). Quella bellezza che deve caratterizzare la chiesa
come luogo di luminosità, spazio di libertà, simpatia, condivisione
e solidarietà. Bellezza che deve pervadere gli spazi, le liturgie, gli
ambienti, e soprattutto quel tempio vivente di Dio che sono le
persone stesse. Bellezza tragica dell'amore con cui Dio ci ha amati
donandoci il suo figlio, Gesù Cristo." Tornati a Parigi, nel pomeriggio, c'è stata data l'opportunità di immedesimarci nel ruolo di
di Cristiana Fumagalli
turisti a tutti gli effetti. Subito dopo ci siamo recati a Montmartre
per la celebrazione della Santa Messa preparata e Presieduta da
Don Gianluca. Al termine ci aspettava un ristorante molto carino
per la cena e infine come conclusione della giornata ad attenderci c'era il bateau, che ci ha permesso di trascorrere una rilassante
navigata sulla Senna. Traghetto sul quale si è potuto, sia ripercorrere in modo lineare i luoghi visitati in precedenza, sia trascorrere
attimi piacevoli in compagnia, avvolti da un'atmosfera magica
e coinvolgente. Così a malincuore siamo giunti al viaggio di ritorno. Il tempo passato in pulman si riusciva a gestire sempre di
più fino a provare addirittura entusuasmo nel trascorrerlo. Però
in ogni caso si è fatta una soddisfacente sosta a Vezèlay, nella
quale abbiamo avuto l'occasione di sentire una testimonianza
dai risvolti interessanti e di visitare l'abbazia. Una volta ripartiti,
superati i paesaggi innevati delle montagne e oltrepassato il traforo del Monte Bianco, eravamo pronti solo per ritornare indietro! Eppure dopo qualche ora siamo arrivati a Bergamo. Salutati
tutti calorosamente ci siamo dati appuntamento alla prossima...
Si può dire che in questo
viaggio abbiamo vissuto
un'esperienza molto forte che nel suo piccolo ci
ha fatto crescere. Siamo
stati per quattro giorni a
contatto con persone che
magari non avevamo
mai visto, oppure ragazzi
appena conosciuti, ma di
fatto abbiamo cercato di
approfondire le amicizie e
di avere scambi con nuova gente. Il risultato è stato molto positivo perchè
si sono affrontate tutte le
situazioni in modo sereno.
Infatti proprio questo accade quando un gruppo
è compatto! L'unione fa la
forza! Anche se eravamo
lì ognuno con la propria
storia, ognuno con esigenze differenti e motivazioni altrettanto
diverse, qualcosa accomunava ciascuno di noi: la fede in Dio, la
voglia di stare con Lui e con tutti gli altri, facendo scaturire proprio da questo rapporto, la forza per affrontare qualsiasi cosa
attraverso la preghiera. Con questa credo abbiamo dato una
direzione importante e un verso particolare al nostro cammino,
rendendolo davvero speciale. Ora un grazie va rivolto ai "don"
che con dedizione e pazienza si sono presi cura di noi, vegliando
sulle nostre azioni: chi da lontano (Canadese) e chi da più vicino
(Spia Russa). Hanno cercato con le loro parole e i loro consigli degni di tutto l'ascolto e il rispetto possibile da parte nostra, di giudarci sulla via migliore, persistendo e facendo il possibile. E i frutti
si sono onestamente potuti vedere! Comunque si può dire che è
stata una vacanza trascorsa in una città unica e con l’AMORE,
grazie alla presenza e al contributo significativo di tutti, e rimarra
per sempre nei nostri cuori. Non solo per ciò che abbiamo osservato ma per i sentimenti che ci hanno profondamente legati!
4
GENNAIO - FEBBRAIO 2010
PINOCCHIO ... E POI?
Sabato 9 e domenica 10 gennaio al Seminarino è andato in scena il
musical Pinocchio e poi? della compagnia Teatro Sì
Da bambina sopportavo poco la figura di Pinocchio. Ma insomma
com’era possibile che non imparasse nulla e continuasse imperterrito
a sbagliare, cadendo in trappole così palesi? Mi pareva proprio un po’
stupido.
Negli anni ho poi capito che l’opera di Collodi fosse molto più della
storia di tanta ingenuità. Ma quell’antipatia istintiva verso l’insensibile
Pinocchio non mi aveva mai abbandonata del tutto.
Fino a sabato sera e ai miei quasi 40 anni.
Oggi Pinocchio mi piace. Amo la sua libertà. Amo il suo desiderio di
assaporare la vita tutta. Amo il suo corpo rigido. Amo i suoi errori.
Amo il suo modo fragile
d’amare. Insomma amo la sua verità.
Nemmeno la grande arte scultorea di Geppetto riesce a costruirlo
perfetto , “esatto in ogni dettaglio”. Il padre lo plasma ma dimentica
di mettergli i fili per condurlo…
Pinocchio benché imperfetto è libero. Può superare la piazza del
quartiere che ben conosce e buttarsi nel mondo immenso e sconosciuto
con tutto se stesso. Quello che vi trova è talmente appassionante che lo
cattura, lo stordisce: ne fa una tale scorpacciata da ubriacarsene. E chi
di noi non l’ha fatto? E non solo da bambino.
Chi di noi non ha pensato almeno una volta di poter fare qualunque
cosa, nella certezza di poter tenere tutto sotto controllo? Convinti che
a noi non sarebbe mai capitato di perdere qualcuno o anche solo …di
bruciarci i piedi?
E quante volte ci siamo accorti del bisogno di un altro, solo perché
improvvisamente diventati zoppi?
Ognuno di noi è un po’ Pinocchio. Ognuno di noi è un po’ il debole
traditore Pietro.
Ognuno è santo e peccatore insieme. Cadiamo, ci rialziamo, ci
appoggiamo ad un altro, poi lo cacciamo, lo imbrogliamo, invochiamo
il perdono per poi..inciampare ancora. Resta il fatto che questo è
l’uomo: bellissimo e meschino e infine bellissimo ancora. Resta il fatto
che non sappiamo come continui la storia di Pinocchio: certo è che
diventa uomo di carne ed ossa anche lui. Ma sarebbe una favoletta se
credessimo che non sbagli più. La vita ci dice quasi sempre il contrario.
Eppure resto convinta che questo sia l’essere umano e nessuno, meglio
del Dio fatto uomo, lo sa.
Gesù, sceglie le fragili spalle di Pietro per costruire la sua Chiesa. Non
sceglie quello più bravo, ma il pescatore che l’aveva tradito.
Pinocchio torna alla vita dal ventre della Balena e, per la prima,volta
nasce figlio.
Un figlio perdonato. Un figlio che dentro il perdono scopre di essere
amato. Un figlio che torna al padre. Un padre misericordioso che
accoglie. Come nel quadro di Rembrandt del Figliol prodigo: un padre
che abbraccia un figlio con una mano troppo grande per essere solo
quella di un uomo. E’ una mano che ne contiene un’Altra.
5
GENNAIO - FEBBRAIO 2010
ELOGIO DELL’IMPERFEZIONE
a cura di Maura La Greca
Ora vi sembrerà che tutto questo c’entri poco con il bellissimo musical
dell’altra sera, ma io credo che questo spettacolo abbia raccontato
benissimo il senso di questo racconto. Anzi non lo spettacolo in sé, ma
l’esperienza che lì dentro si è vissuta.
Conosco bene la compagnia. Me ne sento parte, anche se non ne
faccio parte.
Più di cinquanta persone tra i 60 e i 3 anni. Tra questi: impiegati,
insegnanti, infermiere, casalinghe, commercianti, studenti….insomma
gente che lavora tutta la settimana, che corre per non fare tardi, che
si prende cura degli altri, che si arrabbia, che ride, che piange, che
cucina, che legge libri, che va in palestra, alle riunioni, che sta nella
vita e in ogni suo giorno.
Gente che per un anno il lunedì sera, ogni settimana, con qualsiasi
temperatura, con impegno e passione si è messa in gioco, ma
soprattutto in relazione con gli altri, facendo dono di sé. Gente che
ogni tanto mancava: per una festa, un impegno, un raffreddore, un
attacco di noia…
Giovani con i libri di scuola per ripassare la lezione tra un tempo e un
altro, qualcuno con la musica nelle orecchie perché mentre provano
gli adulti, un po’ ci si stufa, qualcuno un po’ nervoso tormentando
tutti con dei lunghissimi sssshhhhhhhh silenzio!, qualcuno con gli occhi
segnati dal pianto di un giorno triste.
C’è chi è più serio e responsabile e chi invece studia poco e si nasconde
quando c’è da lavorare, ma sempre arriva qualcuno a sostituire a
colmare il vuoto, a completare.
Tutti fragili a loro modo. Discutono, litigano, sbuffano e spesso si
lamentano. Sembra sempre che da un momento all’altro tutto
debba finire e invece, incredibilmente, arriva gente nuova, qualcuno
si ferma per un po’ e qualcuno invece ritorna.
Dicevano che questo Pinocchio non sarebbe stato un gran che…
Io sabato sera c’ero e sono tornata anche domenica. La mia non è
stata solo una scelta d’amore verso i tre quarti della mia famiglia che
era in scena.
Sono tornata richiamata dalla bellezza.
Perché ogni volta mi commuove quel che questi attori per
gioco e cantanti per passione riescono a fare. Ogni volta all’apertura
del sipario e a dispetto di ogni errore (un microfono singhiozzante,
una battuta dimenticata, una risata scappata) in quel teatro avviene
qualcosa di unico e irripetibile. Ogni fragilità, ogni imperfezione,
diventa parte viva di un tutto perfetto, reso tale dalla sua verità.
Perché non c’è nulla di più bello degli esseri umani quando stanno
insieme, quando generano, quando si sostengono, quando hanno
fiducia e si mettono gli uni nelle mani degli altri riconoscendo il limite
della propria solitudine.
Hanno cantato sentendo nel corpo ogni parola, restituendocene il
senso anche con un sospiro. Hanno ballato con tale gioia che piedi
sotto le poltrone hanno iniziato a loro volta una danza istintiva.
Su quel palco è accaduta la vita e ne ha contagiato anche le nostre.
A loro dico grazie, perché alle volte gli applausi non bastano:
per la fatica fatta, per la fiducia, per il perdono che vivono e
imparano facendo teatro!!!
E a loro dedico due righe tratte dall’ultimo canto che ben li racconta:
NOI, MA CHE SPLENDIDA FAMIGLIA,
UNA VERA MERAVIGLIA
ANCHE PERSI IN ALTO MARE,
CI SAPPIAMO RITROVARE.
6
GENNAIO - FEBBRAIO 2010
ORLANDO FURIOSO
a cura di Bernardino Zappa
“Orlando furioso- tutti pazzi per
Angelica”: un titolo che è un programma. Con questo titolo è stato proposto in versione musical
l’omonimo poema di Ludovico
Ariosto da un gruppo di appassionati aspiranti attori e con i
contributi altrettanto spassionati
e (oltre che gratuiti) contributi tecnici diversi. Tutti quelli che
servono alla realizzazione di un
musical: una macchina di spettacolo complessa e completa, versione moderna (di derivazione
anglosassone) della nostra opera
lirica, alias melodramma.
Stanti le premesse, come diceva l’autore dei testi nonché “primattore” nel ruolo di “cantastorie” Giovanni Calvi, i risultati sono andati oltre ogni aspettativa e sono, in un certo senso,
davvero un piccolo miracolo.
Miracolo
perché i
giovani
in scena,
tra i 14 e
i 25 anni,
in gran
p a r t e
studenti
del liceo
cittadino “Paolo Sarpi”, hanno mostrato una più che discreta disinvoltura, forse spronati dalla verve narrativa e contagiosa del
Cantastorie-Calvi. Poi perché l’apparato dei costumi, delle luci
e anche delle scene, ha aiutato non tanto la credibilità realistica, ma il percorso fantastico: erano in sostanza indicazioni per
far viaggiare gli spettatori secondo le indicazioni suggerite dalle
parole e dall’azione.
Soprattutto ci è piaciuto il “ritmo” narrativo nel suo complesso.
Una equilibrata alternanza di momenti, di recitazione, canti e
danza, senza pause e senza prevalenza eccessive di una componente sulle altre. Equilibrio anche nei movimenti sulla scena
nel loro complesso. Belli i balletti e le danze, nella loro essenzialità, firmati dall’Accademia Arte Bergamo (coordinati da Tullia
Fiorellino e Lucia Baldoni), le canzoni musicate da Norberto Tarenghi, che ancora su testi di Calvi hanno scelto la strada della
fruibilità e della
accessibilità da
parte del pubblico. Ma a prevalere, si diceva
è stato l’insieme
della narrazione
e della narrazione propria del
musical, con la
sua commistione
di ingredienti artistici.
Anche il lavoro base del testo, ha saputo trovare un buon punto di equilibrio tra rispetto dell’originale e adeguamento alla
versione per lo spettacolo.
Qualche taglio, ma attenzione puntata sull’ ”attrazione fatale” che Angelica scatena, proprio come capita a ogni uomo di
fonte alla bellezza femminile, nella sua forza seducente. Ecco il
senso del titolo allora: valorizzare l’ironia molto umana, sapiente e realistica di Ariosto, che non si stupisce, ma certo non cen
-sura le debolezze umane, anche quando che esse non facciano
parte degli uomini prodi o degli eroi. Calvi lo definiva un taglio
“dissacratorio”. In effetti quello del musical lo alterna a altre
corde, da un lato alleggerendone il peso, dall’altro aumentandone l’efficacia.
Un messaggio attuale, e sempre valido, portato sulla scena grazie allo sforzo encomiabile dei tanti che hanno lavorato: dal
regista Giovanni di Marco a tutti quelli che, con buona dose
di autoironia (sempre apprezzabile) si sono definiti “Avanzi di
teatro”.
7
La nostra Scuola
Materna
di via Solata
avvisa
che sono aperte le
ISCRIZIONI per il
2010-2011
GENNAIO - FEBBRAIO 2010
Cinteatro
ORATORIO
SEMINARINO
Proposta di
Cineforum
per Adolescenti e Giovani
sul tema del Sacerdote
(scelta motivata
dall’Anno sacerdotale)
Venerdì 22 gennaio 2010
Ore 20.45 - 22.30
REPLICHE
del MUSICAL
PINOCCHIO...e poi?
Sabato 30 gennaio
ore 20.45
Cineteatro della
RAMERA di Ponteranica
Domenica 31 gennaio
ore 16.00
Cineteatro
del SEMINARINO
OSCAR
ROMERO
Un film sul Vescovo del Salvador
ucciso il 25 marzo 1980
ANNO: Italia 1990
GENERE: Drammatico
REGIA: John Duigan
DURATA: 104 ‘
Venerdì 12 febbraio 2010
Ore 20.00 - 23.00
Venerdì 5 febbraio
ore 20.45
Cineteatro di
CALUSCO d’ADDA
Domenica 14 o 28 marzo
ore 16.30
Cineteatro di
CALCINATE
Sabato 20 marzo
ore 20.45
Cineteatro Serassi di
VILLA d’ALME’
Altre informazioni
aggiornate o modifiche su:
www.seminarino.it
L’UOMO
DELLARGINE
Un film su don Primo Mazzolari
ANNO: Italia 2004
GENERE: Drammatico
REGIA: Gilberto Squizzato
DURATA: 210 ‘
8
Cinteatro
ORATORIO SEMINARINO
Proposta di
film per famiglie
e ragazzi
Sabato 16 e
Domenica 17 gennaio
UP (animazione.)
Domenica 24 gennaio
BANDSLAM – HIGH SCHOOL
BAND (musicale)
Sabato 6 e
Domenica 7 febbraio
BIANCANEVE e gli 007 nani
(animazione)
Sabato 20 e
Domenica 21 febbraio
FAME – SARANNO FAMOSI
(musicale)
Sabato 27 e
Domenica 28 febbraio
G-FORCE – SUPERSPIE IN
MISSIONE (animazione)
Sabato 6 e Domenica 7 marzo
PLANET 51 (animazione)
Sabato 13 e Domenica 14 marzo
PIOVONO POLPETTE
(animazione)
Domenica 21 marzo
NEL PAESE DELLE CREATURE
SELVAGGE (animazione)
Sabato 27 e
Domenica 28 marzo
LA PRINCIPESSA e il RANOCCHIO
(animazione)
Adulti: 5 €
Ragazzi: 4 €
SITO:
www.seminarino.it
GENNAIO - FEBBRAIO 2010
Calendario gennaio - febbraio
Lunedì 18, 25 gennaio – 1, 7 febbraio
20.45: al Oratorio di Borgo S. Caterina
- Formazione Cittadina Catechisti
Giovedì 21, 28 gennaio e 4 febbraio
20.45: al Cineteatro del Seminarino Lettura dell’ILIADE.
Mercoledì 20 gennaio
20.45: al Seminarino - Lectio aperta a
tutti e incontro catechisti.
Venerdì 22 gennaio
20.45: al Seminarino - Film: “OSCAR
ROMERO”.
Martedì 2 febbraio
20.45: al Seminarino - Incontro per i
GENITORI dei bambini di 2ª elementare.
Domenica 7 febbraio
17.00 – 20.00: presso i Celestini
(B.go S. Caterina) RITIRO INTERPARROCCHIALE CATECHISTI CENTRO CITTÀ
e a seguire incontro con il Vescovo.
Mercoledì 10, 24 febbraio
e 3, 10, 17 marzo
Sabato 23 gennaio
17.30: al Cineteatro del Seminarino Incontro con Carlo Tedeschi (regista).
20.45 – 22.30 Cineteatro del Seminarino
Leggera l’arte cristiana
a cura di don Giuseppe Sala –
II CICLO
20.30: al Cineteatro del Seminarino Visione del DVD “Quattro scintille di
luce”.
Venerdì 12 febbraio
20.00: al Seminarino - Film: “L’UOMO
DELL’ARGINE” (Don Primo Mazzolari).
Lunedì 25 gennaio
17.30: al Seminarino Incontro RETE SOCIALE.
Mercoledì 17 febbraio
SACRE CENERI: Inizio Quaresima
(Vedi impegni sul prossimo numero).
Mercoledì 27 gennaio
14.30: al Seminarino PREGHIERA con San Giovanni Bosco e
Domenico Savio e RINFRESCO.
Sabato 20 febbraio
21.00 – 24.00 Chiesa del Carmine ADORAZIONE EUCARISTICA, una luce
nella notte.
20.45: al Seminarino Incontro per i GENITORI dei bambini di
3ª elementare.
Venerdì 27 febbraio
20.45 Cappella Crocifisso in Duomo Inizio “Statio” Quaresimali.
Sabato 30 gennaio
20.45: presso la Sala della Comunità
della Ramera MUSICAL PINOCCHIO E POI...
rappresentato dalla Compagnia “Teatro Sì” dell’Oratorio Seminarino.
Domenica 31 gennaio
11.00: chiesa del Carmine Presentazione alla comunità dei
bambini e ragazzi che nel 2010 riceveranno i Sacramenti della 1ª Riconciliazione, della 1ª Comunione
e della Confermazione.
16.00: al Cineteatro del Seminarino MUSICAL PINOCCHIO E POI...
rappresentato dalla Compagnia “Teatro Sì” dell’Oratorio Seminarino.
da confermare!
ORATORIO SEMINARINO
Via Tassis 12
Telefono/fax 035 247478
Cellulare
don Gianluca 338 1363505
APERTURA e CHIUSURA
Lunedì, martedì,
mercoledì, giovedì
dalle 15.30 alle 18.30
Sabato e domenica
dalle 15.00 alle 18.45
Sabato
dalle 20.30 alle 23.30
Per ulteriori informazioni
rimandiamo al sito aggiornato
www.seminarino.it
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