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La solidità del bilancio e la sfida dell`edilizia convenzionata

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La solidità del bilancio e la sfida dell`edilizia convenzionata
Periodico di informazione della Cooperativa UNIABITA - ANNO III - GIUGNO/AGOSTO - 2011 | N°03 |
La rivista della Cooperativa di Abitanti
La solidità del bilancio
e la sfida dell’edilizia
convenzionata
LO/0812/2011
La Cooperativa UniAbita si confronta
con le trasformazioni urbanistiche nei territori
di Cinisello Balsamo e Sesto San Giovanni
ORARI E NUMERI UTILI
COOPERATIVA UNIABITA
Orari uffici/casse
Piazza Soncino 1 (Cinisello Balsamo) - Tel. 02 66 071 81
Uffici
Casse
Lunedì - Giovedì
09:00/12:30
14:30/18:00
Venerdì
09:00/12:30
14:30/16:00
Lunedì - Giovedì
09:30/12:00
14:45/18:15
Venerdì
09:30/12:00
14:45/15:45
Piazza della Repubblica 8 (Sesto San Giovanni) - Tel. 02 26 26 41 15
Uffici
Casse
Lunedì - Giovedì
09:00/12:30
14:30/18:00
Venerdì
09:00/12:30
14:30/16:00
Lunedì - Giovedì
Chiuso il mattino
14:30/17:45
Venerdì
09:30/12:00
14:30/15:45
Via Garibaldi 47/49 (Cinisello Balsamo) - Tel. 02 66 071 81
Casse
Lunedì - Venerdì
09:00/12:30
Chiuso il pomeriggio
Numeri utili assistenza tecnica
Reperibilità
Ufficio tecnico UniAbita Tel. 339 52 70 673
Sabato, domenica, festività: 08:00/20:00
Venerdì: 16:00/18:00
Reperibilità notturna - GM Multiservice
Tel. 346 41 09 111
Orari: 18:00/09:00 (da lunedì a venerdì) - 20:00/08:00 (sabato-domenica-festività)
Reperibilità 24 ore su 24 - F.lli Masè (per porte blindate)
Tel. 346 00 07 201 / 329 83 43 992
Numero verde - Tel. 800 90 44 39
Lunedì - Giovedì
09:00/12:30
14:30/18:00
Venerdì
09:00/12:30
14:30/16:00
N03
FOCUS
La rivista della
Cooperativa di Abitanti
UNIABITA
GIUGNO/AGOSTO
Sommario
Servizi
06_L’orgoglio di una lunga storia e la solidità di un bilancio che la racconta
5Editoriale
6
L’orgoglio di una lunga storia e la solidità di un bilancio che la racconta
8
La città è femmina
10
Bilancio sociale, parlano i fatti
12
Cipriano Martini eletto presidente onorario di UniAbita
10_Bilancio sociale, parlano i fatti
13
La scomparsa di Ernesto Sala, per tanti anni presidente
della Matteotti
14
Più case in edilizia convenzionata:
la sfida di Legacoop e Confcooperative
14_Più case in edilizia convenzionata
16
Cooperatori norvegesi in visita alle aree Falck
18Opportunità, cultura, spazi pubblici nel futuro di Sesto San Giovanni
21
Bergamella, le bonifiche procedono con regolarità
22
Alla cooperazione ho dato tanto, ma ho anche tanto ricevuto
24
A che punto siamo col solare fotovoltaico
18_Opportunità, cultura, spazi pubblici
25
Più di 350 domande per il progetto Adest
nel futuro di Sesto San Giovanni
26
Circolo Auprema: sport, tempo libero e cultura per tutti
27
Pizzoccheri oppure cous-cous? Oggi cucino come il mio vicino
28
Cercando casa, insieme ai bambini delle scuole primarie Lincoln e Buscaglia
30
Le nostre iniziative immobiliari
Rubriche
36
Luca Mercalli: che spesa che fa!
45In fuga dalla paura
38
L’attualità della Resistenza
46Il numero della Donna Cannone
40
“Se qualcuno è morto per la mia libertà,
48
Sportivamente UniAbita 2011
io voglio saperne il nome e cognome”
49
Auprema Volley, un’altra annata da incorniciare
42
È sempre tempo di teatro
50Vivere la complessità
42
Al Carroponte di Sesto San Giovanni
51
Un bambino filosofo
per incontrare e informare i giovani
52Notizie Flash
44
Un due tre… stella, la città è dei bambini
53Lettere
Redazione e Amministrazione:
Piazza Soncino, 1
20092 - Cinisello Balsamo - MI
Tel. 02 66 071 81
Fax 02 61 25 675
Mail: [email protected]
www.uniabita.it
Direttore Editoriale:
Angelo Maj
Co-direttore:
Luigi Seveso
Segretaria di redazione:
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Progetto grafico:
Emanuele Gipponi
Comitato di redazione:
Rosanna Cantarelli
Pio Di Marino
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Hanno collaborato:
Ferdinando Baron, Fabio Brioschi,
Emiliano e Gabriele De Nardis,
Alessandra Fraccon,
Rosy Matrangolo, Fiorenza Melani,
Patrizia Minella, Carlo E. L. Molteni,
Mario Occa, Ilaria Ramazzotti,
Laura Rischitelli, Renato Seregni,
Gerolamo Sulas, Roberta Valente
Impaginazione:
Emanuele Gipponi
Stampa:
Arti Grafiche
Amilcare Pizzi S.p.A.
Gita di gruppo a Ravenna bizantina
e visita a Comacchio
24 – 25 Settembre 2011
Ravenna non è semplicemente una città, ma anche un tesoro: è
stata dichiarata Patrimonio Mondiale dell'UNESCO. Passeggiare
per Ravenna significa respirare un’atmosfera millenaria e scoprire
monumenti che hanno superato intatti il cammino della storia cristiana.
Quota a persona euro 220,00
inclusi viaggio in bus con sistemazione in hotel 4* pensione completa,
visite guidate, pranzo a Comacchio.
Prenotazioni entro 15 luglio 2011
Gita in treno sul Lago d’Iseo
Domenica 11 settembre 2011
ll viaggio, abbinato a un’escursione in battello sul Lago d’Iseo o a
un pranzo a base di prodotti tipici, è effettuato in treno con automotrici diesel d'epoca, risalenti alla fine degli anni ’50. Il fascino
antico riesce a riportare indietro nel tempo.
Quota a persona euro 70,00
inclusi viaggio in treno littorina degli anni ’50 da Bergamo e Palazzolo a
Paratico- Sarnico, escursione in battello sul Lago d’Iseo, pranzo tipico.
Prenotazione entro 15 luglio 2011
Luglio ad Ischia
Terme di Augusto
Soggiorno settimanale in pensione completa (bevande incluse)
a partire da € 480,00 - (in camera doppia), al Grand Hotel Terme di
Augusto. Escluso: quote assicurative e iscrizione
Info e prenotazioni:
Mondo Auprema, tel. 02 61293712
Via Cadorna, 49 - 20092 Cinisello Balsamo - Tel. 02 61 29 37 12 - Fax. 02 61 77 09 32 - [email protected]
EDITORIALE
Da qualche settimana
guardiamo al futuro
con maggiore fiducia
I risultati a sorpresa del primo turno delle elezioni amministrative. Le conferme e i
rivolgimenti clamorosi del turno di ballottaggio. E poi, ancora, l’esito eccezionale e
insperato delle consultazioni referendarie, ci hanno posto di fronte a uno scenario
solo poche settimane fa semplicemente inimmaginabile.
I cittadini italiani, chiamati al voto in tempi e modalità differenti, hanno però messo in chiaro una cosa: un’era politica, durata all’incirca un ventennio, ma che allungava le sue radici giù giù fino alla metà degli anni ottanta, è giunta, finalmente, al
capolinea. Non sappiamo ancora né come né chi né quando verrà apposto il sigillo
conclusivo su questa esperienza, quello che è certo è che Berlusconi ha esaurito
la sua spinta propulsiva.
Già oggi però è necessario cominciare a domandarci che cosa e quanto del berlusconismo sopravviverà a Berlusconi. E questo è un ragionamento che ci chiama
in causa direttamente, come movimento cooperativo, che non a caso siamo stati
uno dei primi e principali bersagli della politica del centro destra berlusconiano.
Individualismo, avidità, volgarità, trasformazione dei peggiori difetti nazionali in
caratteri di cui mostrarsi orgogliosi. Delegittimazione continua delle istituzioni democratiche. “La politica definitamente trasformata in crimine, ricatto, delazione,
scandalo, imbroglio”. Il processo di disgregazione e di divisione della comunità
nazionale. Sono, questi, solo alcuni dei tratti sui quali si è costruita in questi ultimi
decenni l’egemonia politica e culturale della destra nel nostro paese.
Tutto ciò è agli antipodi di un movimento, quello cooperativo, che nel suo dna propone e sottolinea concetti come: solidarietà, rispetto delle regole, impegno civile,
rispetto per gli altri, responsabilità sociale, protagonismo individuale e collettivo,
come ricordavamo nell’editoriale del numero scorso di questa rivista.
Il cambiamento è possibile, ci hanno detto con chiarezza gli avvenimenti di questi ultimi mesi. Si tratta di insistere e di continuare, con lucidità e decisione, su
quella strada. Diciamoci la verità: da qualche settimana guardiamo al futuro con
maggiore fiducia.
Angelo Maj
UNIABITA
L’orgoglio di una lunga
storia e la solidità
di un bilancio
che la racconta
Approvato il rendiconto di un anno d’attività dall’assemblea
dei soci delegati della Cooperativa UniAbita
di Laura Rischitelli
6 - UNIABITA | SERVIZI
Giugno/Agosto 2011
Gian Matteo Marangoni presidente di UniAbita
L’orgoglio di una lunga storia e la solidità di un bilancio
che la racconta. È stato questo il filo conduttore degli interventi fatti durante l’assemblea generale dei soci delegati di
UniAbita, riuniti a fine maggio al Grand Hotel Villa Torretta,
per votare il rendiconto di un anno di attività.
I lavori dell’assemblea, la prima dopo la nascita ufficiale
di UniAbita, sono stati aperti dalla presentazione del bilancio
d’esercizio chiuso al 31 dicembre. I numeri sono quelli di una
realtà imponente, che conta su oltre 18 mila soci e beni immobiliari che comprendono, tra l’altro, 2.773 appartamenti. Il
patrimonio netto ha quasi sfiorato i 297 milioni di euro mentre
l’utile ha toccato i 2 milioni e 200 mila euro. In aumento anche il prestito sociale, che ad aprile ha superato i 137 milioni
di euro. Numeri, cifre, prospettive future sono state spiegate
nel dettaglio prima di essere messe al voto. E dai delegati è
arrivato un sì pressoché unanime.
Rispondere ai bisogni, nonostante le difficoltà
A tirare le somme di un intenso anno di lavoro è stato il
presidente di UniAbita, Gian Matteo Marangoni, che ha ricordato in apertura le tappe dell’unificazione e di quanti vi hanno
contribuito. Marangoni ha sottolineato come i risultati di bilancio “siano ancora più significativi nel contesto economico
di ristagno in cui si trova il Paese. Oggi manca una politica
economica lungimirante”. Un dato, questo, confermato anche
dall’aumento dei pignoramenti in Italia e da qualche difficoltà riscontrata anche nella cooperativa per il pagamento delle
locazioni. Non è mancato, inoltre, un giudizio fermo sull’amministrazione del Paese. “Il nostro governo – ha proseguito
Marangoni – è liberale solo sulla carta e a favore solo di alcuni. Non c’è stata nessuna legge di liberalizzazione, nemmeno
per la ricerca e manca una politica sulla casa”. Marangoni
ha ricordato come in dieci anni le condizioni economiche del
Paese siano peggiorate e di come la recente tornata elettorale
abbia dato un segnale molto forte verso il cambiamento. In
questo quadro, il presidente di UniAbita ha sottolineato come
“il movimento cooperativo opera per dare risposte ai bisogni
e la nostra storia è la dimostrazione che si riesce a coniugare
socialità ed economia”. “Pur nella difficoltà - ha proseguito
- lavoriamo per dare risposte ai soci: ai 1.300 che attendono
una casa in affitto e agli altrettanti che la vogliono acquistare.
C’è una fiduciosa aspettativa nei nostri confronti”.
Giugno/Agosto 2011
SERVIZI | UNIABITA - 7
UNIABITA
Le prossime sfide di UniAbita
Marangoni ha poi elencato i tanti progetti abitativi della
cooperativa, che la impegneranno nei prossimi dieci anni: dai
complessi Adriano e Bicocca a Milano, per arrivare a quello di
via Torricelli a Cinisello, con la sperimentazione del patto di
futura vendita. A Sesto San Giovanni il presidente ha ricordato l’inizio dei lavori di bonifica della Bergamella, a ridosso di
Cascina Gatti, dove saranno realizzati 250 alloggi, spazi per
il commercio, asili nido e servizi. Ma la grande sfida futura
riguarda il ruolo di UniAbita nelle aree Falck: “Abbiamo un
grande progetto di edilizia convenzionata e in affitto da realizzare insieme ad altre cooperative. L’area per l’edilizia sociale è
di 170 mila metri quadrati e sono iniziate le trattative per l’acquisto”. Marangoni ha poi ricordato che in quest’area la cooperativa realizzerà oltre 600 appartamenti destinati all’affitto.
L’intervento del presidente ha toccato altri punti, dal riepilogo
degli investimenti fatti sugli immobili allo stato dei servizi di
comunità e ha anche ricordato una nuova sfida che attende la
cooperativa, quella del ricambio generazionale. Con orgoglio
ha sottolineato che sono 350 i giovani che hanno aderito ad
Adest, il corso di formazione voluto da UniAbita per “creare”
giovani dirigenti in grado di affrontare le prossime sfide della
cooperazione.
Il sistema cooperativo nel futuro
“La ritualità di oggi è importante perché racconta una storia, nata nel 1903, fatta di uomini e donne. Ora la storia del
movimento cooperativo è di nuovo in campo”. Così il sindaco
di Cinisello Balsamo, Daniela Gasparini, è intervenuta durante
l’assemblea. Il primo cittadino ha sottolineato con orgoglio la
sperimentazione e l’innovazione che ha portato alla nascita
di UniAbita, gettando uno sguardo al futuro: “Oggi occorre
pensare a forme diverse e la sfida nuova è quella di costruire
un’agenzia per l’affitto che sia un progetto d’accompagnamento per l’abitare”.
La parola è poi passata a Luciano Caffini, presidente di
Legacoop Abitanti, che ha sottolineato il rigore e la prudenza
con cui UniAbita ha affrontato gli investimenti. Caffini ha ricordato il problema da affrontare nei prossimi anni che è quello della riduzione dei volumi di produzione. “Il sistema privato
sta subendo colpi e il sistema cooperativo non è indenne dai
processi in atto, occorre affrontarli con rigore”. Per Caffini la
soluzione è quella di un’alleanza con gli enti locali per dare
vita a un nuovo modello abitativo.
Luca Bernareggi, presidente Legacoop Lombardia, ha indi8 - UNIABITA | SERVIZI
viduato in UniAbita un modello per altre cooperative, sottolineando come la sfida futura sia “quella d’investire sui giovani”. La senatrice Pd Fiorenza Bassoli ha rimarcato la necessità
di ricominciare dai valori per far uscire il Paese dalla crisi,
che è stata interpretata solo da un punto di vista economico.
“Oggi bisogna rispondere al bisogno di una partecipazione
vera perché oggi la solitudine crea straniamento. Mi auguro
che si possa costruire in senso qualitativo la vita delle persone”. Giovanni Poletti, presidente della cooperativa Abitare,
ha ricordato la grande attesa all’indomani delle elezioni: “A
Milano i rapporti tra le persone sono sfilacciati, questa città
può imparare da Sesto e Cinisello”.
L’assemblea è proseguita con la discussione e l’approvazione del regolamento elettivo del consiglio d’amministrazione e
delle modifiche alle norme che regolano i cambi d’alloggio
per la proprietà indivisa. Il socio Antonio Pizzinato (presidente
La città è femmina di Mara Negri
E Sesto è stata davvero “Femmina” dal 24 al 26 giugno
in piazza Petazzi! Un salotto di intrattenimento, organizzato dalle realtà cittadine che si riconoscono nella rete
contro la violenza alle donne, una bella piazza, lontana
dagli schiamazzi della fiera di San Giovanni, dove si sono
coniugate proposte di sport, cultura, attualità, teatro,
musica durante tutte le giornate. Le associazioni e le
cooperative sono state presenti con i loro gazebo per
raccontare ai cittadini quale importante fermento esiste nella nostra città attraverso le forme più diverse ed
è così che senza insegne di appartenenza le donne attive
hanno parlato alle altre donne di cultura, informazione, bellezza, casa, condivisione, natura, arte, maternità, politica, sport, teatro e musica da un punto di vista
femminile di visione della città, hanno raccolto osservazioni, richieste precise. Piacevole e sereno era stare in
quella piazza, facile l'approccio, frequentatissima la tenda delle donne islamiche che offrivano the alla menta,
rinfrescante in queste caldissime giornate, ed anche la
possibilità di farsi dipingere un tatuaggio disegnato con
l’hennè, alla moda araba, richiestissimo... Come è facile
una politica così fatta, vicina alla gente, con contatti diretti, che fa emergere la parte migliore della città e la
curiosità della conoscenza e il valore aggiunto della differenza. Alla fine della giornata di domenica è stato firmato il Protocollo d'intesa fra le realtà aderenti che hanno dato ufficialmente il via alla “Rete cittadina contro la
violenza alle donne”, come primo firmatario il sindaco
Giorgio Oldrini, ma questo non è altro che l’inizio di un
impegno vigile e costante nella città!
Giugno/Agosto 2011
onorario regionale dell'Anpi), è intervenuto su questo punto
ricordando la necessità di ripensare il tema della casa in termini “flessibili”, rispondendo ai nuovi bisogni. “Penso a delle
case comuni per anziani o separati - ha sottolineato Pizzinato
- o ancora alla soluzione di microappartamenti per gli studenti”. Infine i lavori sono proseguiti con l’elezione del presidente
onorario di UniAbita, Cipriano Martini. L’incontro si è concluso
con l’illustrazione dei punti salienti del bilancio di responsabilità sociale, che è il rendiconto della qualità dei servizi offerti
e degli obiettivi raggiunti, presentato dal vicepresidente di
UniAbita, Luigi Zavaroni.
Giugno/Agosto 2011
SERVIZI | UNIABITA - 9
UNIABITA
Bilancio sociale,
parlano i fatti
Presentato il documento che racconta
gli obiettivi raggiunti da UniAbita, dalla casa ai servizi
di Laura Rischitelli
Un tassello fondamentale per comprendere a pieno i
numeri del bilancio economico. È questo il senso del bilancio
di responsabilità sociale presentato da UniAbita in contemporanea con il rendiconto finanziario. “Per la prima volta – spiega
il vicepresidente di UniAbita, Luigi Zavaroni – siamo riusciti a
corredare i dati economici con il bilancio di responsabilità sociale. Lo abbiamo fatto con un notevole sforzo perché questo
documento cerca di verificare, attraverso numeri e riflessioni,
se gli obiettivi di carattere sociale sono stati raggiunti. È importante perché in questo modo la lettura dei numeri si completa
e ne si capisce il senso. Noi proponiamo un modello economico,
quello cooperativo, che è diverso dagli altri, abbiamo obiettivi
di carattere sociale che cerchiamo di raggiungere”. In questo
bilancio sono raccontati i risultati raggiunti nelle varie attività
in cui è impegnata la cooperativa: la casa, il risparmio, la comunicazione, i servizi di comunità e il ruolo di UniAbita nel sistema
cooperativo.
Tanti vantaggi: dalla casa al risparmio
La parte del leone del rendiconto sociale di UniAbita
è rappresentata dalla casa, di qualità e a costi accessibili. Il
Luigi Zavaroni vice presidente di UniAbita
10 - UNIABITA | SERVIZI
patrimonio immobiliare è costituito da
2.773 appartamenti assegnati in godimento. I canoni d’affitto applicati da
UniAbita per le nuove assegnazioni
consentono ai soci una percentuale di risparmio che va dal 30 al
50% rispetto al mercato. Nel
caso delle assegnazioni più
datate, il canone d’affitto è rimasto invariato
e quindi il risparmio
per le famiglie è ancora maggiore. “I nostri
canoni - spiega Zavaroni - sono particolarmente vantaggiosi per i soci, non solo dal punto di vista economico, ma
anche per l’alto standard dell’abitare. La qualità del patrimonio e il suo mantenimento è un nostro impegno anche per le
generazioni successive”. Solo nel 2010, infatti, sono stati fatti
interventi sugli immobili per oltre 2,5 milioni di euro e la cooperativa ha proseguito il suo impegno nella sperimentazione
delle energie alternative, con l’installazione nei propri stabili
di impianti fotovoltaici e termici. Sul tema dell’impegno “verde”, Zavaroni non ha dubbi: “L’attenzione alla conservazione
del patrimonio si caratterizza per l’uso delle energie rinnovabili
e per la partecipazione di UniAbita, con una quota del 27%,
a Smec, la società che sta realizzando il teleriscaldamento a
Cinisello Balsamo”.
Altro tema significativo, che misura la solidità di UniAbita
sul mercato, è dato dalla capacità di produrre ricchezza. “La
nostra cooperativa – dichiara Zavaroni - produce un valore
aggiunto che quest’anno ha superato gli 11 milioni di euro.
Giugno/Agosto 2011
Di queste risorse, il 45% è servito a remunerare il risparmio
che i soci hanno scelto di affidare alla cooperativa, mentre una
quota pari al 40% è destinata al personale, costituito da 67
dipendenti”. Altro punto d’orgoglio è il trend in crescita del
prestito sociale. Secondo Zavaroni “dimostra la fiducia dei soci
nei nostri confronti e rappresenta una risorsa fondamentale
che ci consente di portare avanti la nostra storia”.
Condividere le scelte con i soci
Nel bilancio sociale c’è spazio anche per la comunicazione,
che è l’accesso più immediato per arrivare ai soci. “La cooperativa – spiega Zavaroni - ha bisogno della partecipazione
dei soci per le proprie scelte. Devono avere accesso per poter discutere e apprezzare quanto viene fatto”. Sono state investite risorse per la rivista, la pubblicazione mensile dedicata ai servizi di comunità e il miglioramento
del sito web. L’obiettivo è quello di raggiungere e
far partecipare un numero maggiore di persone,
quelle che sono entrate da poco in UniAbita o
che fanno parte della fascia d’età, tra i 25 e 40
anni, meno coinvolta dalla vita cooperativa.
“Dal punto di vista sociale promuoviamo
una partecipazione ad ampio raggio, anche con l’attività dei servizi che devono
svilupparsi su entrambi i territori: quelli
di Cinisello Balsamo e di Sesto San Giovanni”. E qui entrano in gioco i servizi di
comunità, che devono diventare riferimenti per i soci.
“Occorre ribaltare l’approccio – insiste il vicepresidente di
UniAbita – e far lavorare queste strutture insieme ai comitati
di caseggiato. In questo modo è possibile intercettare i bisogni
e promuoverli”.
La tenacia del sistema cooperativo
L’ultimo risultato descritto nel bilancio sociale è quello della
presenza di UniAbita nel mondo cooperativo. “Facciamo parte
del sistema Legacoop nel settore dell’abitare - spiega Zavaroni.
- Siamo stati i primi a cercare una soluzione al problema del
ricambio generazionale degli amministratori”. Il riferimento è
ad Adest, il percorso formativo per creare figure manageriali,
partito in primavera. “L’obiettivo – prosegue Zavaroni – non è
solo quello di formare amministratori sociali. Occorre investire
in generale nella parte più giovane del corpo sociale perché
è fondamentale che i giovani contribuiscano e condividano le
scelte fatte da UniAbita”.
Giugno/Agosto 2011
SERVIZI | UNIABITA - 11
COOPERATIVA DI ABITANTI
Cipriano Martini
eletto presidente
onorario di UniAbita
Il lavoro, le idee e le proposte di uno storico cooperatore sestese
al servizio della nostra cooperativa
di Ilaria Ramazzotti
UniAbita ha un presidente onorario di lunga esperienza, Cipriano Martini. A pochi giorni dal ricevimento della carica, lo abbiamo incontrato per proporvi una sintesi del suo
operato e raccogliere le sue impressioni.
Martini è nato nel 1935 ad Adria, in provincia di Rovigo.
Dal 1957 vive a Sesto San Giovanni, dove ha svolto un’intensa
attività lavorativa e sociale, in particolare nell’ambito della
cooperazione abitativa. Si è formato come dirigente cooperativo nella storica Rodolfo Camagni, di cui è presidente dal 1985
al 1999, anno di fusione con la Carlo Olmini. Primo fautore
di questo evento che aveva dato vita alla Cooperativa Sestese Camagni Olmini, ne diventa prima presidente e poi presidente onorario, fino alla successiva entrata di quest’ultima
in UniAbita, insieme alla Auprema di Cinisello Balsamo. Nel
corso della sua quarantennale esperienza, Cipriano Martini ha
fatto parte della direzione dell’associazione regionale Alcab,
del consiglio di amministrazione del consorzio Corcab Lombardia e del consiglio nazionale di Ancab - Legacoop. Il primo
maggio del 2008 viene insignito della Stella di maestro del
lavoro, ambito e significativo riconoscimento per un uomo che
ha dedicato la sua vita al lavoro e alla società civile.
Cipriano Martini - Presidente onorario di UniAbita
12 - UNIABITA | SERVIZI
Come commenta il conferimento della presidenza
onoraria di UniAbita, dopo oltre 40 anni di lavoro
nella cooperazione?
Ringrazio chi ha sostenuto questo obiettivo, dopo i miei
40 anni di attività in cooperativa e dopo che sono “uscito”
Giugno/Agosto 2011
al cambio della presidenza (della Sestese ndr). Credo che sia
stato Gian Matteo Marangoni ad avanzare questa proposta.
Io sono orgoglioso di continuare, sia pure limitatamente, ad
operare nel mondo cooperativo.
La sua è una lunga esperienza: quali sono stati gli
eventi e i momenti più importanti?
Sono stati tantissimi, legati alla produzione edilizia ma
non solo. Ci sono stati anche momenti di crisi, oltre a quelli in
cui andava bene, tutti eventi che però abbiamo sempre risolto.
Ho sempre operato con la conduzione di un cooperatore di
tipo “famigliare”, e gestito come “un buon padre di famiglia”,
come si suol dire. Adesso giustamente la cooperazione non è
più così, ma prima non era a livello industriale come adesso.
C’è un momento di sbandamento del corpo sociale circa questo tipo di conduzione, nel senso che il socio, dal suo punto
di vista, si sente “di meno”, mentre la cooperativa nel suo
insieme diventa “di più”, secondo un’etica di guadagno. Ma
è giusto che sia così. È un’evoluzione, un cambiamento che i
tempi e le circostanze richiedono. È necessario.
Che cosa ricorda con particolare emozione?
Ricordo tutti gli interventi edilizi proposti con la cooperativa Camagni, una quindicina di realizzazioni sorte fra gli anni
Ottanta e gli anni Novanta. La soddisfazione è stata grandissi-
ma, anche perché non avevo quasi più soci in lista di attesa: li
avevo accontentati quasi tutti.
Come vede il futuro di UniAbita?
Lo vedo abbastanza bene, sia dal punto di vista della sua
struttura, complessità e dimensione, una fra le prime in Italia,
che in considerazione dei progetti in corso e di quelli che lo
saranno. Mi auguro quindi che il futuro sia lungo.
Quali saranno i compiti che desidera svolgere in
UniAbita?
Ancora non sono stati specificati, ma desidero dare un
contributo utile sulla base della mia esperienza.
Come vede invece il movimento cooperativo generale oggi in Italia?
Direi poco bene, perché sono sempre i soliti personaggi
che girano attorno, anche se hanno le loro esperienze. Tuttavia
bisogna avere la volontà di cambiare, proporre nuove idee e
interventi. Sono sempre gli stessi, è un po’ come in politica.
Si aspetterebbe innovazioni e ricambio?
Mi aspetterei innovazioni, non tanto per gli uomini che ci
sono, ma viste le condizioni che si creano da ora a venire, sempre più difficili. Sono convinto che qualcosa bisogni muovere.
La scomparsa di Ernesto Sala, per tanti anni presidente della Matteotti di Luigi Seveso
Nelle scorse settimane ci ha lasciato il nostro socio Ernesto Sala. Era
una persona molto riservata, ma con una cordialità che emergeva già
nella cortesia dei gesti e delle parole. Al primo incontro tanto tempo fa, allorché era inserito nella vita politica cinisellese ed era stato
eletto presidente della Cooperativa Edificatrice Giacomo Matteotti,
carica che mantenne dal 1962 al 1984, abbiamo avuto la certezza
di aver conosciuto una persona veramente per bene. Ernesto Sala
ci mancherà. Ci piace ricordarlo nel suo lavoro dedicato agli altri, a
quando ha assunto insieme a pochi altri cooperatori con spirito di
abnegazione la guida della "Matteotti". Lo ricordiamo instancabile
dirigente e organizzatore di attività sociali e politiche che rafforzavano la vita democratica e comunitaria della nostra città. Tutti
quelli che l'hanno conosciuto hanno presente il suo tratto nobile che
rispecchiava un animo gentile e aperto ai bisogni della gente. Dobbiamo a persone come Sala gran parte di ciò che è stato realizzato
dalla cooperativa Matteotti, il cui spirito solidaristico continua a contraddistinguere Auprema e ora UniAbita. Tutti i soci e il consiglio di
amministrazione di UniAbita si uniscono al cordoglio della famiglia e
lo ricordano come figura esemplare della cooperazione cinisellese.
Giugno/Agosto 2011
SERVIZI | UNIABITA - 13
SVILUPPO IMMOBILIARE
Piano di Governo
del Territorio
di Cinisello Balsamo>
il confronto è aperto
Le osservazioni dei presidenti di UniAbita,
La Nostra Casa e Armando Diaz
di Fabio Brioschi
I presidenti delle tre cooperative storiche di Cinisello Balsamo:
Gianfranco Barzaghi della Armando Diaz,
Gian Matteo Marangoni di UniAbita e Aldo Sironi de La Nostra Casa
14 - UNIABITA | SERVIZI
Da mesi, ormai, a Cinisello Balsamo è stato avviato
l’iter di approvazione del nuovo strumento di inquadramento
urbanistico, denominato Piano di governo del territorio, che va
a sostituire il vecchio Piano regolatore, come prescrive la Legge regionale 12/2005. Il nuovo Piano è uno strumento molto
complesso che servirà a progettare la città del futuro, recuperando le grandi aree dismesse lasciate libere dalle storiche
fabbriche cittadine e ridisegnando il profilo socio-economico
del tessuto urbano. Il Piano di governo del territorio si compone di diversi documenti che, a differenza del classico Piano
regolatore, non si occupano solo dello sviluppo urbanistico,
ma anche della sua composizione sociale, della dislocazione
delle nuove imprese, dei servizi pubblici e privati che potranno
trovare posto nel nuovo disegno di città. Uno strumento, insomma, molto complesso che ha richiesto studi approfonditi e
mesi e mesi di confronto serrato.
In questo contesto le cooperative cinisellesi, che, lo ricordiamo, ad oggi danno in locazione alloggio dignitoso e sicuro
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a circa il 10 per cento della popolazione cittadina residente,
chiedono di giocare una partita da protagonisti. Lo fanno con
toni soft ma decisi: il ruolo sociale delle cooperative deve essere aiutato a esplicarsi appieno, per il bene della città e di
tutte quelle fasce sociali che non possono accedere al libero
mercato. Le preoccupazioni espresse dalle cooperative riguardano principalmente due aspetti, uno più normativo e uno più
“politico”.
Le associazioni di categoria e l’housing sociale
Sugli aspetti normativi si sono espresse anche Legacoop
Abitanti Lombardia e Confcooperative Lombardia – Federabitazione, ossia le due associazioni di categorie più rappresentative delle cooperative di abitazione. L’intervento delle associazioni si è esplicato attraverso un documento che è stato
formulato in termini di “osservazioni” al Pgt, una procedura
normata dalla legge. In questo documento si mette in luce
come la Legge regionale 12/2005 attribuisca al Pgt il compito
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di programmare lo sviluppo della città, senza prescrivere delle norme rigide come invece era il vecchio Piano regolatore.
In un’ottica di maggiore concertazione fra pubblico e privato,
invece, secondo le associazioni di cooperative sarebbe meglio
che gli strumenti urbanistici fossero più flessibili e permettessero di eseguire un numero maggiore di interventi di edilizia
sociale.
L’atto principale del Pgt è il cosiddetto Documento di piano, che raccoglie tutte le aree in cui è previsto un intervento degli operatori privati: l’Amministrazione indica che cosa
vorrebbe fosse realizzato in una determinata area e che cosa
vorrebbe in cambio del permesso di costruire; gli operatori che
intendono soddisfare quelle richieste presentano quindi dei
progetti. Quelle indicazioni, tuttavia, fanno notare Legacoop e
Confcooperative, sono troppo dettagliate e vincolano in modo
negativo la possibilità di presentare i progetti.
Ma il vero nodo “politico” – su cui ritorneremo con i tre
presidenti – è la quota di housing sociale prevista nel Piano,
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SVILUPPO IMMOBILIARE
giudicata troppo bassa, poiché negli ultimi anni la situazione
del disagio abitativo si è notevolmente accentuata a causa
delle recenti trasformazioni socio-demografiche delle strutture
familiari e della crescita dei processi di precarizzazione, spostando la richiesta di abitazioni a prezzi accessibili non solo
da parte dei ceti bassi, ma anche dai ceti medi e medio bassi.
Per risolvere tale problema il Pgt prevede di realizzare quote
di edilizia convenzionata all'interno di più vasti interventi di
edilizia residenziale libera, ma in questo modo si otterrebbe
solamente una quota di edilizia sociale troppo esigua, pari solamente al 5% delle costruzioni previste. Sul totale dei nuovi
abitanti cinisellesi previsti nel Piano (5.520) solamente 285
saranno collocati in residenze sociali, ossia il 5,16% dei nuovi
cittadini: un dato che non conferma la storica tradizione del
comune di Cinisello Balsamo sul terreno dell’edilizia sociale.
Regole chiare e maggiore collaborazione col Comune
È un appello accorato quello che le tre cooperative storiche di Cinisello Balsamo, UniAbita, La Nostra Casa e Armando
Diaz, lanciano alle forze politiche della maggioranza e all’Amministrazione comunale: il Piano di Governo del Territorio è
un’occasione che non va sprecata. Un’occasione per la città
intera, che crescerà in numero di abitanti e che avrà bisogno
di case in edilizia convenzionata per quelle fasce di nuovi
residenti che non potranno permettersi di accedere al libero
mercato. In questo spirito di collaborazione le cooperative cinisellesi ritengono necessario ipotizzare una congrua percentuale di edilizia sociale per dare risposte alle nuove esigenze
previste dal Pgt per il futuro.
“Un dato su tutti ci teniamo a sottolineare – dice Gian
Matteo Marangoni, presidente di UniAbita –. Nella redazione
del Piano di governo del territorio devono essere limitati al
massimo i margini di interpretazione, ossia fare in modo che le
regole siano certe e chiare e che non si debba ricorrere al dibattito di interpretazioni diverse per applicarle in modo corretto.
Sarebbe uno spreco di tempo incommensurabile. Allo stesso
tempo, però, in molti dei cosiddetti Ambiti di Trasformazione,
i dettagli dei progetti sono così minuziosi da risultare difficilmente realizzabili. Nell’ottica di una proficua collaborazione
fra pubblico e privato abbiamo bisogno di maggiore flessibilità.
Si prenda a esempio l’ambito che riguarda la sede della ex CF
Gomme in via Matteotti: l’intervento è molto vasto e oneroso e
prevederne i dettagli ora è praticamente impossibile. Eppure, il
Piano prevede sostanzialmente questo: stabilire subito persino
nelle minuzie delle cose che non possiamo prevedere se non in
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fase successiva. Dobbiamo, allora, riannodare i buoni rapporti
fra gli uffici comunali competenti e gli operatori che lavorano
sul territorio, perché qui ci sono gli interlocutori che sanno dare
risposte certe”. Un piano, quello di CF Gomme, che oltre al
residenziale prevede una mole immensa di servizi da realizzarsi
a carico delle cooperative; fatto tanto più importante in questa fase di perdurante crisi economica per gli enti locali. Non
una presenza contraria all’Amministrazione, dunque, bensì una
proposta di collaborazione sempre più stretta. Per fare che?
Edilizia sociale, come prevede la missione delle tre cooperative. È Gianfranco Barzaghi, presidente dell’Armando Diaz, che
torna sulla questione sociale con insistenza: “I nostri fini sociali
non possono essere messi in secondo piano. Noi non vogliamo
imporre niente a nessuno; al contrario vogliamo instaurare un
rapporto proficuo con la città e la sua Amministrazione. Con
una premessa imprescindibile: anche la missione sociale delle cooperative deve avere un ritorno economico, altrimenti la
baracca non sta in piedi e la missione stessa cade in pericolo”.
Ecco allora che si aprono le questioni relative agli “sconti” sugli oneri di urbanizzazione, sul costo dei terreni, sulla velocità
di approvazione dei progetti, e così via.
Tutelare l’identità sociale di Cinisello Balsamo
“Non siamo la controparte di nessuno – ribadisce Marangoni – ma chiediamo che il Pgt sia un’occasione per la città intera, di cui noi ci sentiamo parte”. Sul ruolo delle cooperative
nella crescita economica e sociale della città torna anche Aldo
Sironi, presidente de La Nostra Casa: “Siamo operatori sociali
che hanno contribuito e contribuiscono ancora in misura determinante alla vita della città. Abbiamo sempre agito con
senso di responsabilità e lo abbiamo dimostrato anche, per
esempio, in occasione del piano 1.8, a proposito del quale abbiamo accettato di spostare due edifici dal centro di Balsamo
in via Picasso e in via Settembrini. Insieme all’Amministrazione comunale noi partecipiamo allo sviluppo della città e con
il Pgt chiediamo di essere ancora protagonisti”. Non solo: si
prendano anche a esempio le attenzioni che il mondo cooperativo ha responsabilmente posto sugli edifici in classe energetica A, sul teleriscaldamento e sulle tecnologie quantitative
e qualitative rivolte al risparmio energetico: un'attenzione che
va a tutto vantaggio della città intera e non solo di chi sceglie
di abitare in cooperativa.
Il senso del protagonismo delle cooperative riguarda solo
e unicamente la possibilità di elevare la quota di housing sociale prevista nel Piano, giudicata troppo bassa. “È un granGiugno/Agosto 2011
de dibattito – ha detto Marangoni – quello che riguarda il
rapporto fra la densità e le caratteristiche delle volumetrie.
Oggi si mette perfino in discussione il senso stesso dell’edilizia sociale, quando per esempio si dice che solo l’affitto e
non l’edilizia convenzionata ad assegnazione in proprietà o in
patto di futura vendita è sociale. Comprare casa a prezzi più
bassi rispetto a quelli di mercato è un’operazione che serve
alle giovani coppie, alle famiglie in difficoltà e così via. In via
Torricelli UniAbita doveva costruire edilizia libera e invece autonomamente ha deciso di trasformare l’opera in edilizia convenzionata: non è seguire la missione sociale, questo? Alcuni
vorrebbero pensare che il tessuto sociale di Cinisello Balsamo
sia uguale a quello di Monza. Non è così: Cinisello ha la sua
peculiarità sociale e questa noi vogliamo tutelare. L’identità
di Cinisello è quella di una città il cui tessuto è fatto di gente
che lavora”.
Salvaguardare il ruolo sociale delle cooperative
L’edilizia sociale, sostengono in pratica i tre presidenti, non
è solo una esigenza quantitativa, è una modalità d’intervento nella quale gli aspetti immobiliari vengono studiati in funzione dei contenuti sociali, fuori dalla ghettizzazione che era
tipica dell’edilizia residenziale pubblica di qualche anno fa, e
da una specifica attenzione alla qualità dell’abitare. Rilevante
è quindi la capacità di avere alloggi costruiti dal punto di vista
tecnologico con azioni di sostegno molto forti che riescano a
contenerne i costi di gestione, perché il dato fondamentale
oggi non è soltanto avere la casa in affitto o comprarsi la casa,
ma anche la capacità di saperla mantenere.
Anche per questo le cooperative chiedono di avere regole
certe, per esempio per quello che riguarda gli oneri di urbanizzazione, che i tre presidenti vorrebbero adeguati sulle opere
di edilizia sociale. “Spesso – aggiunge Barzaghi – si confonde
la necessità di fare cassa con il sociale. Noi non lavoriamo per
fare cassa, ma per costruire case a buon mercato. Per farlo, lo
ribadisco, dobbiamo avere un profitto, ma se questo se ne va in
oneri e in costi eccessivi dei terreni…”.
Le conclusioni le tira Marangoni: “A Cinisello Balsamo abbiamo un ruolo storico che va salvaguardato, ma dobbiamo essere messi in grado di farlo: è questa la realtà territoriale su cui
operiamo da oltre cent’anni e su cui vogliamo continuare a
operare. Il Pgt è un’occasione unica. Facciamo appello affinché
tutte le forze politiche cittadine si facciano carico di questo
pesante fardello e procedano speditamente nell’approvazione
del Piano di governo del territorio, salvaguardando la nostra
specificità”.
Cooperatori norvegesi in visita alle aree Falck
Nelle scorse settimane una delegazione
di cooperatori norvegesi è stata ospite di
UniAbita. È stata l’occasione per fare conoscere loro più da vicino alcuni dei progetti nei quali la cooperativa è più impegnata, e così è stata organizzata la visita
all’Info Point Bergamella di piazza della
Chiesa, ad un appartamento di via Adriano
e al cantiere della Residenza Bicocca. Ma
la visita più emozionante è stato un tour
all’interno delle aree Falck, accompagnati
da una delegazione della Giunta del Comune di Sesto San Giovanni. (a.m.)
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Opportunità, cultura,
spazi pubblici
nel futuro
di Sesto San Giovanni
Nel colloquio con il sindaco Giorgio Oldrini
uno sguardo sul panorama in fermento della città delle fabbriche,
alla luce dei piani urbanistici che danno vita ai nuovi quartieri,
primo fra tutti quello ex Falck
di Ilaria Ramazzotti
Il sindaco di Sesto San Giovanni, Giorgio Oldrini
18 - UNIABITA | SERVIZI
Sesto San Giovanni, ci ha detto il suo Sindaco, è sempre stata più grande delle sue dimensioni fisiche: è una delle
culle dell’innovazione tecnica e sociale dell’Italia. Una città
simbolo dei cambiamenti economici e culturali che hanno
caratterizzato il passato prossimo di tutti noi, un tempo che
coinvolge e abbraccia i suoi cittadini e abitanti ma anche
quanti ancora oggi, quotidianamente, la frequentano e la attraversano. Come sempre hanno fatto, nel corso del secolo
scorso, i lavoratori delle grandi fabbriche sorte in città.
Quello di Sesto è un territorio protagonista della progressiva industrializzazione del Nord, teatro degli eventi drammatici della seconda guerra mondiale, degli scioperi e delle
lotte della Resistenza, degli scontri degli anni settanta, della
dismissione dei grandi stabilimenti e del successivo diffon-
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dersi del terziario. A partire dalla sua memoria viva di polo
industriale e di forte centro di aggregazione sociale, la città
si è candidata a un profondo rinnovamento, cominciato dal
recupero delle ex aree industriali, volendo altresì conservare
e valorizzare alcuni storici edifici, oggi candidati a Patrimonio
dell’Umanità Unesco. Il progetto dei nuovi quartieri, veri e propri pezzi di territorio da rilanciare, rinnovare, collegare, corona
un percorso intrapreso da tempo, un processo che ha già visto
la rinascita delle aree ex Breda e parte di quelle ex Marelli.
Abbiamo incontrato il sindaco Giorgio Oldrini per capire
meglio come procedono i cambiamenti urbanistici in corso, in
particolare quello sulle ex aree Falck disegnato da Renzo Piano, e come sarà la Sesto San Giovanni del futuro.
Quali sono i prossimi e principali cambiamenti che
riguardano l’urbanistica della città di Sesto San
Giovanni?
Sesto San Giovanni è una città in profonda trasformazione.
All’inizio degli anni novanta, l’Amministrazione ha dovuto fare
i conti con la dismissione progressiva delle grandi fabbriche
che avevano disegnato la geografia fisica, ma anche culturale
e politica di Sesto. Oggi è terminata la riconversione dell’area
ex Breda, che è diventata un polo culturale e di aggregazione
a livello provinciale. È a buon punto, anche se bisogna rivedere alcuni dettagli, la trasformazione dell’area Marelli, che
ospita l’Università Statale di Milano insieme a grandi imprese
multinazionali. Sono avviati progetti importanti come la Ber-
Veduta aerea delle aree Falck, dalla rotatoria del Vulcano al centro della città
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SVILUPPO IMMOBILIARE
Alcune testimonianze del passato produttivo all’interno delle aree Falck
gamella e il comparto tra le vie Mazzini e Falck; è avviata la
trasformazione del Vulcano.
La nuova proprietà ha infine protocollato la proposta definitiva del progetto di Renzo Piano per le aree Falck, l’ultimo
passo che rimane per terminare la transizione della città delle
fabbriche.
Quali sono le principali caratteristiche del progetto sulle aree Falck?
Il progetto firmato da Renzo Piano raccoglie molte delle
idee elaborate in città nel corso degli anni: un risarcimento
ambientale per la città con il grande parco centrale di oltre
450.000 metri quadrati, un mix di funzioni (residenza libera,
convenzionata e sociale; terziario; produttivo), una grande attenzione alla ricerca e allo sviluppo con particolare attenzione alle energie rinnovabili, la presenza di importanti funzioni
pubbliche (università, scuole, servizi per gli abitanti di tutta la
città) e la salvaguardia del patrimonio degli edifici industriali storici che sono stati candidati a Patrimonio dell’Umanità
Unesco.
Quanta edilizia residenziale verrà costruita, e
quanta edilizia convenzionata?
Anzitutto vorrei partire da un dato e da una riflessione:
pensare di trasformare una delle aree dismesse più grandi
d’Europa (1,3 milioni di metri quadrati) senza tener presente
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la necessità che l’intera operazione abbia le gambe economiche per camminare è pura follia. È dunque ovvio che una parte
del progetto preveda la realizzazione di case per nuovi abitanti. Detto questo, la percentuale di suolo che verrà occupata
dagli edifici (da tutti gli edifici, non solo dalle case) sarà solo
del 13%. Sfido chiunque a trovare un progetto che preveda
una quota così bassa di costruito sul totale dell’area.
Le case, poi, saranno pensate per tutte le fasce di popolazione: abbiamo infatti imposto che esista un mix tra edilizia
libera (circa l’80%), convenzionata (il 20%) e sociale (per circa
500 alloggi).
Qual è la nuova cordata di imprenditori impegnati
nel progetto Falck? Come procedono nel lavoro?
I nuovi proprietari fanno capo all’imprenditore Davide Bizzi. Con lui la società coreana Honua Group, Intesa San Paolo,
Unicredit e Bpm tra le banche e il mondo cooperativo. Finora
hanno lavorato molto in fretta per presentare un progetto preliminare e per rispondere alle osservazioni e alle perplessità su
alcuni punti espresse dai nostri uffici tecnici. In questi giorni
stiamo appunto valutando le loro risposte per poi avviare la
discussione nelle sedi competenti.
Quali servizi e aree a verde fruibili dalla cittadinanza verranno realizzati nell’ambito dei nuovi
progetti urbanistici?
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Come già detto, il cuore del progetto è un parco pubblico
di oltre 450.000 metri quadrati. Un risarcimento ambientale
per la città di Sesto dopo decenni di presenza alla grande industria. Insieme a questo parco, non mancheranno ovviamente i servizi essenziali per gli abitanti di tutta la città, non solo
per quelli che andranno sulle aree Falck. Abbiamo infatti scelto
di disporre i servizi pubblici (scuole, impianti sportivi, centri
culturali) sul confine tra le aree dismesse e la città che oggi
esiste, proprio per permettere un migliore rapporto tra le due,
per non creare barriere e arricchire i servizi di tutta la città.
I nuovi abitanti, per il momento, non ci sono ancora. Ma
abbiamo ben chiaro che la realizzazione delle nuove case
deve andare di pari passo con quella dei servizi pubblici
essenziali per vivere bene una città. Non vogliamo, infatti,
che succeda come in alcune zone di Milano dove la fretta,
evidentemente, è stata cattiva consigliera e oggi ci si ritrova
con immense cattedrali nel deserto. I sestesi che oggi vivono
la nostra città credo abbiano voglia, come tutti noi, di vedere
iniziare i lavori per la realizzazione di una città ricca di opportunità, cultura, spazi pubblici.
Quale ruolo avranno le cooperative di abitanti,
nella trasformazione della città?
Il ruolo delle cooperative nel progetto Falck è di primo piano. Sono infatti tra i soci che compongono la cordata capitanata da Bizzi e dovrebbero occuparsi della parte di edilizia destinata alla fascia media della popolazione. Il progetto, infatti,
prevede una quota considerevole di edilizia convenzionata e
a canone calmierato.
Come immagina la Sesto del futuro?
Credo che Sesto abbia sempre dimostrato di avere nel
suo dna la capacità di immaginare il proprio futuro con lungimiranza e persino un po’ di ambizione. La nostra città è
sempre stata più “grande” delle sue dimensioni fisiche perché è stata una delle culle dell’innovazione tecnica e sociale
dell’Italia. Credo che il progetto di Renzo Piano sulle Falck
possa e debba contribuire a mantenere questa vocazione,
anche grazie alla realizzazione di centri di ricerca e studio
sull’energia, alle università, alla qualità dei servizi per gli
abitanti.
Che cosa chiedono e che cosa si aspettano i cittadini e i futuri abitanti dei nuovi e rinnovati quartieri?
Bergamella, le bonifiche procedono con regolarità
L’interesse di soci e cittadini è sempre molto alto
Chi passa quotidianamente lungo la via
Fratelli Di Dio, nel quartiere di Cascina
Gatti a Sesto San Giovanni, non fatica a
rendersi conto di come procedono i lavori all’interno dell’area della Bergamella.
L’andirivieni dei camion segnala che
sono in pieno svolgimento i lavori di bonifica del terreno, che procedono regolarmente. A voler essere pignoli, con un
leggero ritardo, causato dalle condizioni
meteo a dir poco instabili della prima
metà di giugno. Ma ora c’è tempo per
recuperare e per farsi trovare pronti nel
momento in cui arriverà il permesso di
costruire, atteso entro il mese di luglio.
L’interesse dei soci e dei cittadini nei confronti di questo intervento è elevato. Nelle scorse settimane si era già superato il
centinaio di prenotazioni per incontrare
i tecnici e gli incaricati della cooperativa
in grado di fornire tutte le informazioni
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di cui una famiglia ha necessità prima di
poter affrontare un passo così importante come l’acquisto della casa.
Proprio per mettere gli interessati nella condizione di chiarirsi al meglio le
idee si è deciso di costruire due appartamenti campione da mostrare ai visitatori. Nell’area antistante piazza della
Chiesa, entro il mese di settembre, si
farà una gettata di cemento sulla quale
verrà eretta una tensostruttura che al
suo interno conterrà due appartamenti
del tutto simili, per pavimentazione, accessori, finestre, infissi, porte, dotazioni
idrauliche, ai circa 250 che poi verranno
effettivamente realizzati. Del resto è proprio la qualità delle abitazioni, unita alla
classe energetica A, all’impianto di teleriscaldamento, che fungerà anche da raffrescamento nella stagione calda, ai pannelli solari, e naturalmente al prezzo di
2.300 euro al metro quadrato, che spiega
il grande interesse per questo intervento.
Una delle scommesse che si sta giocando
alla Bergamella è infatti quella di dimostrare che è possibile mettere a disposizione di famiglie di lavoratori case con
dotazioni di servizi di fascia superiore.
L’altro elemento che caratterizza la Bergamella è lo sforzo di integrarsi ed anzi
di promuovere un miglioramento nell’offerta dei servizi che vada a vantaggio di
tutto il quartiere. Infatti, contestualmente alle abitazioni, prenderanno corpo anche i locali di un asilo nido e di una scuola
materna e anche di un servizio socio-sanitario. Non mancheranno alcuni negozi
di vicinato e una sorta di piazzetta coperta, sulla quale si affacceranno i negozi,
da utilizzare per assemblee, dibattiti e
mostre, con una capienza di un centinaio
di posti a sedere. (a.m.)
SERVIZI | UNIABITA - 21
UNIABITA
Alla cooperazione
ho dato tanto, ma ho
anche tanto ricevuto
Il bilancio di una vita di impegno e di passione da parte di Gerolamo Sulas,
che va a godersi la meritata pensione dopo 52 anni di lavoro,
36 dei quali spesi nel mondo cooperativo
di Gerolamo Sulas
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Da pochi giorni, ovvero da giovedì 30 giugno, posso
dire di avere finalmente raggiunto tutte le più ideali condizioni che mi permetteranno di godere la meritata e tanto
attesa pensione. Non intendo naturalmente solo quella riferita al sacrosanto diritto economico mensile, pur ovviamente fondamentale e penso guadagnato con 52 anni di lavoro
attivo, ma anche e soprattutto quella condizione che ti consente finalmente di “staccare”, di poterti riposare quando
ne hai voglia, di programmare in modo diverso la tua terza
vita non fortemente condizionata dall’impegno quotidiano
ormai svolto da tanti, tanti e tanti anni. Anche perché, parliamoci chiaro, quando l’età comincia a pesare (a luglio sono
68 anni) i sacrifici e i problemi non ti scivolano più via come
prima, si sente enormemente la stanchezza e, soprattutto
quando arriva la fine della giornata, ti accorgi che gli anni
ci sono tutti.
Certo l’importante è, come si dice, non sentirsi vecchio e
posso assicurare che personalmente non percepisco la mia
età in questi termini, ma sento che è arrivato il momento di
vivere la vita in maniera diversa, dosando meglio le cose, gli
impegni, il tempo libero, la famiglia, le preoccupazioni, le
passioni, ecc. E, a proposito di passione, posso dire che per
circa i tre quarti della mia vita lavorativa ho avuto la fortuna
di svolgere una attività verso la quale ho sempre sentito una
grande passione: la “cooperazione”. Non tutti infatti nella
vita sono così fortunati di poter svolgere un lavoro e un’attività che rappresenta anche la propria passione. Io sono uno
di quelli.
Quindi per me, come si può capire, è anche più difficile
staccare, e in effetti smetto di lavorare, ma la cooperativa e
la cooperazione resteranno ideali punti di riferimento.
Ringrazio il nostro periodico UniAbita che mi dà il modo
di esprimere questo pensiero e ne approfitto con piacere,
anche se non la voglio fare troppo lunga. Poche righe insomma per far trasparire lo stato d’animo di uno come me che
lascia (per superati limiti di età) ma con l’onesta soddisfazione e la consapevolezza di aver operato per far crescere
la cooperazione e il suo ruolo nella società. Ma anche con la
convinzione di avere non solo dato impegno e passione ma
nel contempo di avere anche ricevuto tanto in termini di
soddisfazioni, di risultati e, perché no, anche in termini economici, essendo stato negli ultimi venti anni nel libro paga
prima della Cooperativa Camagni Olmini e poi di UniAbita,
e questo mi ha garantito uno stipendio per mantenere la
famiglia (cosa quanto mai necessaria).
Non voglio percorrere la mia storia di cooperatore, ne
abbiamo parlato in diverse occasioni, ma effettivamente per
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me sono stati 36 anni, da quel 24 aprile 1975, di impegno e
di sacrifici ma anche pieno di tantissime soddisfazioni. Uno
straordinario periodo che mi ha consentito di crescere culturalmente, professionalmente, di capire molto da vicino il
problema della casa in particolare, ma anche della politica,
dell’associazionismo, e di un positivo diverso modo di fare
sistema e sana economia. Ho conosciuto, collaborato e ricevuto collaborazione con e da un numero incredibile di persone che, indubbiamente, ha arricchito la mia persona e le mie
personali esperienze.
Dalla fondamentale esperienza nella Cooperativa Carlo Olmini della quale, oltre che socio fondatore, sono stato per quasi venti anni presidente, dalla fusione nel 1999
tra la Olmini e la Camagni dalla quale è appunto nata la
Cooperativa Sestese di Abitazione Camagni Olmini, dove ho
svolto il ruolo di direttore, fino alla straordinaria fusione con
la Cooperativa Auprema di Cinisello Balsamo, dalla quale è
nata UniAbita, una grandissima realtà che si annovera come
la più importante cooperativa di abitanti di Italia, nella quale
ho collaborato fino ad ora con mansioni di responsabilità di
primo piano nel settore della produzione e dello sviluppo
immobiliare.
Solo a rileggere queste ultime righe mi sento stanco e mi
chiedo: ma come ho fatto? Ma poi mi do una risposta semplice semplice: mettendoci passione in quello che facevo
e soprattutto grazie alla straordinaria collaborazione
di tanta gente, collaboratori, dipendenti, dirigenti, soci volontari, ecc. Questa è la risposta! Ho lavorato in un sistema
che è anche “di ideali”, per cui tutto diventa più fattibile e il
sacrificio e l’impegno si sentono meno.
Ringrazio la “Cooperativa” per avermi consentito di svolgere con passione, in modo positivo, il lavoro di una vita e di
andare in pensione soddisfatto per quello che ho fatto. Un
grazie particolare a tutti coloro che in qualche modo hanno
contribuito a farmi sentire soddisfatto, e sono tanti, tantissimi. Come faccio a fare dei nomi? Forse non basterebbero le
pagine di UniAbita. Ma qualcuno è doveroso citare: mia moglie Maria, perché tutti comprendiamo che senza la pazienza
e la comprensione del congiunto certe cose non si possono
fare, o diventerebbero molto più difficili, e i miei figli, per il
tempo che ho loro molto spesso sottratto. La mia soddisfazione deve essere sentita anche da loro, proprio perché si è
concretizzata anche per mezzo dei loro personali sacrifici.
In conclusione un grande abbraccio al Presidente di
UniAbita, Gian Matteo Marangoni, con gli auguri fraterni di
buon lavoro nel condurre per il futuro questa grande cooperativa di abitanti.
SERVIZI | UNIABITA - 23
NUOVE TECNOLOGIE
A che punto siamo
col solare fotovoltaico
di Mario Occa
Coordinatore della Commissione Nuove tecnologie per un abitare sostenibile
Lo stato dell’arte in UniAbita, con riferimento al solare fotovoltaico, si riassume così: ad oggi, sono stati installati
nove impianti sui tetti di altrettanti caseggiati, per un totale di circa 135 kwp di potenza, che hanno prodotto circa
150.000 kwh/anno, con un investimento di circa 810.000
euro. Le immissioni inquinanti evitate in atmosfera sono
state di circa 135 tonnellate per la sola CO2. Inoltre, nei
prossimi mesi è prevista l’installazione di altri due impianti,
per circa 37 kwp, che produrranno circa 40.000 kwh/anno, e
altre 24 tonnellate di CO2 evitate in atmosfera.
Tutto ciò, anche grazie agli incentivi che il Governo, a suo
tempo, aveva stanziato per questo tipo di impianti, provocando un vero e proprio boom nel settore. Basti pensare che
alla fine del 2010 in Italia erano già stati incentivati 7 mila
megawatt di energia prodotta dal solo fotovoltaico
Ma il Governo ha poi deciso di togliere tutti gli incentivi,
provocando l'immediata protesta di produttori di pannelli,
installatori, gestori, sindacati e ambientalisti, che hanno
accusato il Governo di mettere a rischio la sopravvivenza
dell’intero settore produttivo. L’incidente nucleare in Giappone ha poi indotto il Governo a un nuovo ripensamento.
Si rende, però, oggi opportuna un’ulteriore riflessione. La
forte sensibilità maturata nei confronti di problemi ambientali, ma anche l’incentivazione economica sopra ricordata,
stanno determinando, in termini di prospettiva, una accelerata installazione di pannelli fotovoltaici, che, col tempo,
potrebbe determinare un ritardo tecnologico anche grave.
“Saturare“ la propria capacità significa infatti disporre, a
regime, delle tecnologie meno avanzate.
Le celle solari, oggi, hanno un’efficienza media del 12%,
ma già se ne stanno sperimentando altre, che arrivano al
25%. Sperimentazioni avanzate, condotte in Italia, stanno
24 - UNIABITA | SERVIZI
inoltre offrendo all’industria nazionale l’opportunità di attrezzarsi e competere più efficacemente nei confronti di altri
paesi, che oggi producono pannelli per l’80-90% del fabbisogno mondiale.
Il nuovo solare imita la natura, e promette pannelli leggeri, efficienti, maneggevoli, molto meno costosi, e ancor più
rispettosi dell’ambiente.
Recentissimi studi e “modelli” presentati in congressi internazionali da ricercatori italiani del Politecnico di Torino e
dell’Istituto Donegani di Novara ci dicono che, con una manciata di ingredienti (sole, acqua, e un paio di metalli - nichel
e cobalto) combinati nel modo giusto, gli impianti “copiano”
quello che le foglie delle piante fanno da sempre: trasformare energia solare in combustibile. Il processo biochimico,
cioè, che permette alla pianta di ottenere il suo combustibile,
soltanto con acqua, anidride carbonica, e luce solare.
A Novara è stato sviluppato un progetto su celle organiche, con materiali plastici colorati che hanno due grossi
punti a favore: assorbono bene energia solare, sono facili da
lavorare, al punto che già si pensa che, nel prossimo futuro,
si potranno letteralmente stampare come fogli di giornale.
Eni, ha avviato una ricerca che chiama in causa la fisica
quantistica.
La faccenda è complicata, ma è noto che questi processi aumentano l’efficienza del sistema. Capire meglio come
funziona la natura permette quindi di sviluppare dispositivi
artificiali più efficienti.
Dai progetti presentati si evince che siamo molto vicini
a risultati clamorosi. Eni ha già stanziato somme rilevanti
per renderli fattibili. Sta tutta qui la soluzione al problema
energetico mondiale: “copiare la fotosintesi“, e, a ragione,
siamo molto ottimisti.
Giugno/Agosto 2011
COOPERATIVA DI ABITANTI
Più di 350 domande
per il progetto Adest
di Ferdinando Baron
Più di 350 domande arrivate alla sede di UniAbita. Una
selezione durissima, dalla quale per il momento sono usciti
60 nomi che affronteranno i colloqui. E ancora, da questa ulteriore scrematura, alla fine si conosceranno coloro che - soci
o figli dei soci - affronteranno il percorso di formazione per
futuri dirigenti della cooperativa. Comincia a entrare nel vivo
il progetto Adest, voluto da UniAbita nell'ottica di un rinnovamento della classe dirigente, con l'obiettivo di coinvolgere i
giovani adulti dai 30 ai 45 anni. Il consiglio di amministrazione
della cooperativa ha deciso di mettere a disposizione dei più
motivati e capaci un'opportunità di formazione di alto profilo,
con lo scopo di individuare e formare i prossimi consiglieri di
amministrazione. Un'operazione di forte rinnovamento, destinata a durare nel tempo, nel segno della democrazia e della
meritocrazia. Alla quale i giovani hanno risposto, comprendendo il valore dell'operazione: davvero in tanti quelli che hanno
compilato il modulo in base al quale è stata effettuata la primissima selezione.
“Un successo al di là delle più rosee previsioni, che ci ha
messo in difficoltà, ma che ci fa piacere - afferma il presidente
di UniAbita, Gian Matteo Marangoni - tanto che pensiamo di
ripetere l'esperienza già l'anno prossimo per non scontentare
troppe persone e creare un vero e proprio vivaio dal quale
attingere. Vogliamo mettere in grado i giovani di comprendere e governare i complessi meccanismi economici, giuridici e
Giugno/Agosto 2011
sociali che guidano l'attività della cooperativa - aggiunge il
presidente - per essere un gruppo dirigente all'altezza delle
sfide sempre più difficili della globalizzazione e del mercato.
La risposta che abbiamo avuto ci indica che la direzione intrapresa è giusta”.
Ma altrettanto importanti sono la comprensione e l'adesione ai valori della cooperativa. “Solo credendo nella solidarietà
- sottolinea Marangoni - si potrà essere amministratori capaci e
sensibili, che pongano il socio e i suoi bisogni al centro dell'attività, rispettando l'ambiente, offrendo opportunità abitative a
classi altrimenti escluse dal libero mercato e servizi di qualità
all'abitare e alla persona”. Una posizione, quella di UniAbita,
che vuole essere lungimirante: l'impegno della cooperazione
nella società non viene meno. Il corso sarà tenuto da specialisti
delle materie trattate, da docenti universitari, consulenti e dirigenti d'impresa, con l'assistenza del responsabile di progetto e
di un tutor. Il livello è paragonabile a quello di un master post
laurea. Oltretutto la cooperativa coprirà gli interi costi del progetto, per cui ai partecipanti non sarà chiesto alcun contributo
economico. Anzi, i frequentanti avranno una borsa di studio, il
cui ammontare sarà determinato a breve. Al termine di tutto il
percorso sarà rilasciato un attestato di partecipazione. “Vogliamo che le persone tornino ad essere protagoniste del cambiamento, anche se con modalità diverse rispetto al passato, ma
con lo stesso entusiasmo”, conclude il presidente.
SERVIZI | UNIABITA - 25
COOPERATIVA DI ABITANTI
Circolo Auprema>
sport, tempo libero
e cultura per tutti
Il responsabile Enrico Tosoni e il presidente Luigi Zavaroni
fanno un bilancio alla vigilia della pausa estiva:
“Quella trascorsa è stata un’annata di crescita,
dal punto di vista numerico, delle idee e dei contenuti”
di Rosy Matrangolo
26 - UNIABITA | SERVIZI
Giugno/Agosto 2011
Qualcuno qui muove i suoi primi passi... di danza.
Qualcun altro qui migliora coordinazione ed elevazione, facendo magari la sua prima sana esperienza di gioco di squadra.
Ancora, a qualcuno qui piace far tardi la sera, magari fermandosi a chiacchierare tra amici dopo un bello spettacolo teatrale in cortile. Non sarà sicuramente uno solo il motivo che lega
insieme tutti i 9.100 soci del Circolo Auprema, ma certamente
a tenere unite le tante, diversissime, attività proposte al pubblico c'è la consapevolezza di un tempo speso bene. Per se
stessi e con gli altri.
Al Circolo Auprema è momento per fare qualche bilancio:
la stagione sportiva e delle rassegne culturali infatti volge al
termine per la pausa estiva dopo una fitta annata di successi,
soddisfazioni... e qualche sfida a cui dire sì.
“Quello trascorso – spiega Enrico Tosoni, responsabile delle attività del Circolo Auprema – è stato un anno di crescita.
Dal punto di vista numerico perchè aumentano i piccoli, i giovani e gli adulti che si accostano alle nostre proposte. Ma la
crescita va anche individuata nelle idee e nei contenuti, che
hanno contribuito e contribuiscono tuttora all'arricchimento
delle proposte culturali, ricreative e sportive”.
Il 2011 ha portato innanzitutto a un importante cambiamento: al timone della polisportiva dilettantistica è arrivato
Luigi Zavaroni. Lascia dopo 15 anni di onorato servizio lo storico presidente del Circolo Auprema, Michele Valente. Il nuovo
passo è presto segnato e la via da seguire è tracciata. Nel
segno e nel sogno di nuovi obiettivi da realizzare.
"Con la fusione delle cooperative Auprema e Camagni Ol-
Pizzoccheri oppure cous-cous? Oggi cucino come il mio vicino
Conoscersi in cucina. L'integrazione,
perchè no, è anche un fatto di pancia. O
meglio, di stomaco. Può un ricettario di
piatti provenienti dal nord e dal sud Italia, dalla Romania, dall'Egitto e da tanti
altri Paesi del mondo diventare veicolo
d'integrazione? Secondo 170 studenti
di sette classi prime della scuola media
Galliani sì. Ed è così anche secondo il
Gruppo prevenzione droga, impegnata
nel combattere il disagio giovanile, e il
settore Cultura del Circolo Auprema che
hanno collaborato alla realizzazione del
progetto "Tante storie... una cultura".
Orecchiette alle cime di rapa, orgoglio
pugliese, e frico friulano. Ma anche cous
Giugno/Agosto 2011
cous alle verdure, di tradizione araba, e il
cozonac, dolce tipico rumeno: non manca
proprio nulla sulla tavola imbandita dai
redattori del simpatico ricettario "Io cucino come il mio vicino". Con questa idea,
semplice ma efficace, si è voluto creare
momenti d'incontro tra le famiglie di diversa origine che abitano e lavorano nella città di Cinisello.
"Si è creato un contesto multiculturale in modo del tutto naturale - spiega
Enrico Tosoni -. Gli studenti di diversa
provenienza hanno lavorato a gruppi
insieme ai loro insegnanti e ai volontari
e operatori sul tema dell'interculturalità. Raccontarsi attraverso le esperien-
ze del proprio vissuto ha avvicinato le
persone. Obiettivo di quest'esperienza
infatti è stato riconoscere la diversità
come una ricchezza. Anche le famiglie
dei ragazzi sono state coinvolte nel progetto". Quattro i capitoli del ricettario:
piatti primi e piatti unici, torte salate
e altre prelibatezze, secondi piatti e
dolci. La guida alle ricette, trascritta
direttamente dai ragazzi - non senza
qualche personale commento originale
- è stata presentata nelle scorse settimane alla scuola Galliani ed è tuttora in
distribuzione per tutto il mese di giugno in occasione della festa dell'Estate
cinisellese. (r.m.)
SERVIZI | UNIABITA - 27
COOPERATIVA DI ABITANTI
mini – spiega il presidente Zavaroni – è diventato prioritario
interagire con i due Comuni in cui queste due realtà sono nate
e si sono sviluppate: Sesto San Giovanni e Cinisello Balsamo.
L'impegno di quest'anno è stato quello di interessare i due
territori con attività che coinvolgano i soci dell'una e dell'altra
città”.
Ancora, la parola d'ordine è "integrazione": "Il Circolo ha
lavorato per proporre ai soci iniziative che potessero interessare diverse fasce d'età. Siamo riusciti a realizzare cose belle
con i più piccoli per quanto riguarda soprattutto lo sport e le
iniziative educative nelle scuole, ma anche la proposta culturale rivolta al pubblico adulto ha riscosso successo. Più difficile
coinvolgere persone dai 25 ai 40 anni. Questa è la mission del
nostro impegno per favorire a pieno la partecipazione".
Non a caso, dunque, il Circolo Auprema ha scelto di "trovare casa" al Carroponte, l’open air sestese per concerti ed
eventi di grande richiamo per il pubblico giovanile da tutto
l’hinterland. Per tutta l’estate uno stand della cooperativa
UniAbita gestito da giovani dello staff del Circolo Auprema
sarà a disposizione del pubblico che voglia informazioni e
cerchi risposte nuove e “cooperative” sulle questioni legate
all’abitare.
Ma, nel frattempo, ecco, in pillole, una stagione appena
trascorsa che porta con sè tante belle soddisfazioni.
La pallavolo, fiore all'occhiello della proposta sportiva firmata Circolo Auprema, ha visto quest'anno la prima squadra
a un passo dalla serie B, giungendo alla soglia dei play-off.
Campionato vivace anche per le altre categorie, dodici femminili e sei maschili, del panorama giovanile. Il Circolo Auprema
ha portato inoltre il volley nelle scuole: grande successo anche quest'anno per l'iniziativa “1, 2, 3... Palla”: in 140 classi
si è fatto scienze motorie insegnando la matematica insieme
Cercando casa, insieme ai bambini delle scuole primarie Lincoln e Buscaglia
Tegole fatte con le bottiglie, fiori di carta
ad adornare i balconi, tende di cannucce
e stelline ritagliate appiccicate sui tetti
color rosso intenso. Non sarà certo come
la casa di mattoni con cui i tre porcellini
sono riusciti a difendersi dal lupo cattivo,
ma per i bambini delle scuole primarie
Lincoln e Buscaglia di Cinisello Balsamo
è certamente un buon prototipo di “casa
dei sogni”.
Il Circolo Auprema per conto delle cooperative UniAbita, La Nostra Casa e Diaz
ha realizzato insieme al Centro di documentazione storica del settore Cultura
del comune di Cinisello Balsamo la mostra-documentario “Cercando casa. Modi
e forme dell'abitare”.
28 - UNIABITA | SERVIZI
Quali i valori dell'abitare in cooperativa? Com'è cambiata la casa nel tempo e
come si è adattata alle trasformazioni del
territorio? Dove abitano oggi le famiglie
cinisellesi? A queste domande si sono
interessati i bambini delle sette classi di
quarta e quinta elementare coinvolte nel
progetto nel corso del secondo quadrimestre di quest'anno scolastico. Le loro
risposte sono state esposte in una mostra
aperta al pubblico in Villa Ghirlanda e
quindi raccolte in un dvd.
Partendo della descrizione delle loro
case, i piccoli “architetti” hanno partecipato a un laboratorio manuale in cui si
sono sbizzarriti a costruire con gli oggetti più fantasiosi piccole e grandi case. Ma,
dal prototipo, era necessario il riscontro
con la realtà. Ed ecco che alunni e maestre sono andati alla scoperta delle tipologie di abitazione più antiche presenti in
città - la corte, la casa di ringhiera e la
Villa Arconati - fino a fare visita ai complessi abitativi di cooperativa più moderni. Risultato? Una bellissima lezione che
trova nella copertina del dvd – il documento che raccoglie tutte le fasi del progetto esposto direttamente dai bambini
– le aspettative dei cittadini di domani
sul tema dell'abitare. “Tranquillità, serenità, felicità, luce, colore, gioia e pace”,
di questi sette colori si tinge l'arcobaleno
che si posa sul tetto delle case dei loro
sogni. (r.m.)
Giugno/Agosto 2011
agli istruttori del Circolo. Bimbi in campo, non soltanto per
conoscere le regole di un gioco popolare, ma per imparare e
distinguere i valore del fare parte di una squadra, del rispetto
delle regole e degli avversari.
Visto il crescente numero di iscrizioni ai corsi, la sfida per il
futuro è riuscire ad aggiudicarsi il bando comunale per l'assegnazione della gestione della palestra di via Gorki.
Per chi volesse avere dimostrazione delle attività dell'Auprema Volley, il 9 e 10 luglio prossimi si terrà a Cinisello nel
campo di quartiere del centro sportivo Scirea la decima edizione del Green Volley, che vedrà sfidarsi all'aperto su campi
in erba 60 squadre femminili e maschili di volley a quattro
componenti.
Capitolo calcio, lo sport più amato dagli italiani: per i figli
dei soci UniAbita c’è un’interessante convenzione attivata con
le società calcistiche, la Cinisellese e la Serenissima, per l’iscrizione a tariffe scontate alle squadre cittadine.
Le bocce saranno pure considerate uno sport minore, ma i
tesserati alla bocciofila Matteotti di Cinisello Balsamo si fanno
ben sentire alle numerose competizioni a vario titolo regionali
cui partecipano.
Oltre allo sport inteso come gioco e agonismo, ci sono corsi per chi ha bisogno di ‘rimettersi in forma’. Sono circa 120
gli utenti che fanno ginnastica fisioterapica. Accompagnati da
istruttori preparati e con la supervisione di un medico specialista, gli anziani soci possono fare attività fisica dolce e movimenti di recupero a prezzi moderati nei saloni del Circolo.
È una passione riesplosa negli ultimi tempi quella del ballo. E un vero e proprio boom di domande d'iscrizione l'ha avuta l'Accademia DanzAuprema (accreditata Uisp): sono più di
150 infatti le bambine dai 4 anni in su che frequentano i corsi
di propedeutica, danza moderna e danza classica.
Doppio palcoscenico per la proposta culturale del Circolo
Auprema: a Sesto e Cinisello è stato un alternarsi di spettacoli,
dibattiti, eventi sulla Resistenza in parte legati al centocinquantesimo dell'Unità d'Italia. D'alto profilo e appassionato
coinvolgimento la rassegna "Teatro necessario": highlights
sull'universo femminile sul palco sestese del teatro Rondinella e quello cinisellese del Salone Matteotti. Dai cartelloni dei
teatri del Nordmilano alle famose piéce della capitale meneghina. "Arte e potere" è stato l'accattivante tema delle serate
di dibattito introduttive alla programmazione di diversi teatri
milanesi.
Giù i sipari più tradizionali, via libera ai cortili delle case.
Nei luoghi simbolo dell'abitare cooperativo, gli spettacoli de
"Teatro nei cortili" sono un appuntamento atteso come un
saluto più dolce alla fine delle vacanze estive. Del resto, a fine
agosto il teatro si gusta meglio se all'aperto.
Giugno/Agosto 2011
La lista degli eventi che ha caratterizzato il successo della
proposta del Circolo Auprema è ancora lunga, ma da evidenziare sono infine le "Cene con delitto" al ristorante "Il Maglio" di Sesto San Giovanni e al Salone Matteotti di Cinisello
Balsamo. Oltre 80 persone sedute a tavola che, tra il primo e il
secondo, diventano investigatori di un singolare delitto. L'assassino è da scovare - possibilmente - prima del caffé.
Il presidente del Circolo Luigi Zavaroni e Il responsabile Enrico Tosoni
SERVIZI | UNIABITA - 29
IMMOBILIARE
Le nostre iniziative
immobiliari
Servizio Assegnazioni Proprietà Divisa e Commercializzazione
Piazza della Repubblica 8, Sesto San Giovanni
Tel. 02 66 07 181 - Fax 02 61 25 675
Tel. 02 26 26 41 15 - Fax 02 26 26 40 51
Mobile: 347 42 00 93 - 346 44 22 46 90
Cinisello Balsamo, via Palestro (zona Balsamo)
Tipologia intervento
Alloggi da assegnare in proprietà in edilizia libera.
Situazione attuale: inizio lavori previsto per estate 2011.
Il Consorzio Cocec, costituito dalle cooperative UniAbita - Armando Diaz - La Nostra Casa, interviene nella realizzazione di appartamenti in edilizia libera. La Residenza di Via Palestro sarà una
piccola palazzina di due piani, che si distinguerà per materiali e tecnologie di sicura qualità.
Le tipologie degli alloggi prevedono tagli che vanno dal monolocale al quattro locali, per complessivi 19 appartamenti, alcuni al piano terra con giardino, oltre a due piani interrati di box.
Cinisello Balsamo, via Cornelio (zona Balsamo)
Tipologia intervento
Alloggi da assegnare in proprietà in edilizia libera.
Situazione attuale: inizio lavori previsto per primavera 2011.
Il Consorzio Cocec, costituito dalle cooperative UniAbita - Armando Diaz - La Nostra Casa, interviene
nella realizzazione di appartamenti in edilizia libera. La Residenza San Martino sarà una piccola palazzina di tre piani, che si distinguerà per materiali e tecnologie di sicura qualità. Le tipologie degli alloggi
prevedono tagli che vanno dal due locali al tre locali, per complessivi 20 appartamenti,alcuni al piano
terra con giardino, oltre ad un piano interrato di box.
Giugno/Agosto 2011
IMMOBILIARE | UNIABITA - 31
Sesto San Giovanni, via Fratelli Di Dio (zona Cascina Gatti - Bergamella) - UniVillage
Tipologia intervento
Alloggi da assegnare in proprietà in edilizia convenzionata.
Situazione attuale: lavori di bonifica in corso. Inizio lavori previsto entro fine del 2011.
L’intera area è situata nella zona Cascina Gatti di Sesto San Giovanni, e si estende per circa
240.000 mq. Il progetto di riqualificazione vero e proprio prevede la realizzazione di un grande
villaggio cooperativo su una superficie di circa 43.000 mq.
Il numero di alloggi che saranno realizzati da UniAbita sono circa 250.
Sarà inoltre realizzato un parco pubblico di 172.000 mq che diventerà parte integrante del
parco della Media Valle del Lambro. Il tutto si colloca all’interno di un disegno urbanistico compiuto, con la costruzione di strade e servizi, che consegnerà ai futuri abitanti uno spazio capace
di parlare alla città. UniAbita accompagnerà l'intervento anche con la realizzazione di servizi per
la comunità, dedicati all'infanzia, agli anziani e alle attività commerciali. Allo stato attuale, sono
stati effettuati in parte i lavori di bonifica, e sono stati sgomberati definitivamente anche gli orti
abusivi di via Livorno.
Nel mese di maggio 2011 è stato inaugurato il nuovo INFO POINT direttamente in loco.
Cinisello Balsamo, via Torricelli (zona Balsamo)
Tipologia intervento
Alloggi da assegnare in proprietà in edilizia convenzionata o con patto di futura vendita.
Situazione attuale: inizio lavori previsto per l’autunno del 2011.
La Residenza di Via Torricelli sarà una piccola palazzina di cinque piani, che si distinguerà per materiali e
tecnologie di sicura qualità. Le tipologie degli alloggi prevedono tagli di due e tre locali, per complessivi
64 appartamenti, oltre a due piani interrati di box.
32 - UNIABITA | IMMOBILIARE
Giugno/Agosto 2011
Monza, via Pasubio
Tipologia intervento
La Cooperativa UniAbita e il Consorzio Brianteo hanno realizzato a 1,5 km dal centro di Monza
un intervento immobiliare (composto da appartamenti in edilizia libera) che si distingue per
materiali e tecnologie di sicura qualità. Le tipologie di alloggi sono di varie metrature con tagli
di due e tre locali con annessi sottotetti, oltre a tipologie che prevedono giardino e/o terrazzi,
per complessivi 19 appartamenti e 24 box. Gli appartamenti sono dotati di riscaldamento centralizzato, con contabilizzazione individuale dei consumi, videocitofono, fibra ottica, predisposizione impianto di raffrescamento a pannelli, pannelli solari e fotovoltaici.
I valori di assegnazione
Ultimi appartamenti disponibili di tre locali con giardino privato o sottotetto agibile a partire
da € 315.000,00.
Servizi offerti
Assistenza tecnica e fiscale - Pagamenti personalizzati.
A che punto siamo
Gli appartamenti sono ultimati e consegnati. Completati anche i lavori di finitura esterna, oltre
che dei parcheggi esterni.
Tempi di consegna
Gli appartamenti sono in pronta consegna.
Novità
Possibili nuove forme contrattuali per l’assegnazione (p. es. affitto con patto di futura vendita).
Milano, via Adriano
Tipologia intervento
Il Consorzio Adriano, costituito dalle cooperative Camagni Olmini e Auprema, interviene nella realizzazione di appartamenti in edilizia convenzionata. La Residenza sorge su una vasta area di circa 500.000 mq,
di cui 150.000 destinati a parco pubblico, corredato da un complesso di piazze, giardini, corti, percorsi
alberati e piste ciclabili. Il nuovo quartiere sarà caratterizzato da circa 170.000 mq di edifici residenziali
e 160.000 mq destinati a strutture pubbliche (scuole per l’infanzia, centro culturale, strutture per anziani,
ecc.). L’intervento immobiliare è composto da due torri alte 19 piani fuori terra, nelle quali sono stati
realizzati complessivamente 240 appartamenti con annessi box di pertinenza. Le tipologie di alloggi sono
di varie metrature con tagli di monolocali, due, tre e quattro locali, servizi e ampi balconi.
Gli appartamenti sono dotati di riscaldamento centralizzato con contabilizzazione individuale dei consumi mediante allacciamento alla rete di teleriscaldamento, videocitofono, fibra ottica, parquet nella
zona notte.
I valori di assegnazione
I pagamenti sono garantiti ai sensi di Legge n. 210/04. Ultimi appartamenti disponibili di tre o
quattro locali a partire da € 253.000,00
Servizi offerti
Assistenza tecnica e fiscale - Pagamenti personalizzati.
A che punto siamo
Gli appartamenti sono ultimati e consegnati. Completati anche i lavori di finitura esterna, oltre
che dei parcheggi esterni.
Tempi di consegna
Gli appartamenti sono in pronta consegna.
Giugno/Agosto 2011
IMMOBILIARE | UNIABITA - 33
Milano, via Pulci
Tipologia intervento
Il Consorzio Cocec, costituito dalle cooperative UniAbita - Armando Diaz - La Nostra Casa,
interviene nella realizzazione di appartamenti in edilizia libera. La Residenza Via Pulci sorge in
prossimità del nuovo quartiere polifunzionale e universitario di Bicocca. Sono stati effettuati lavori di ristrutturazione del precedente edificio di via Luigi Pulci 18 e di costruzione di una nuova
ala dell’edificio stesso, per la realizzazione complessiva di 32 alloggi con annessi box e/o postiauto, in una palazzina di tre piani. Le tipologie di alloggi sono di varie metrature con tagli di
monolocali, due e tre locali e servizi. Alcune soluzioni prevedono anche sottotetto e/o taverna.
Gli appartamenti sono dotati di riscaldamento centralizzato con contabilizzazione individuale
dei consumi, videocitofono, predisposizione impianto di antifurto.
I valori di assegnazione: Ultimi appartamenti disponibili di due o tre locali con sottotetto agibile
a partire da € 170.000,00. Servizi offerti: Assistenza tecnica e fiscale - Pagamenti personalizzati. A che punto siamo: Gli appartamenti sono ultimati e consegnati. Completati anche i
lavori di finitura esterna, oltre che dei parcheggi esterni.
Tempi di consegna: Gli appartamenti sono in pronta consegna.
Monza, via Libertà
Disponibili appartamenti
soggetti a convenzioni comunali
(p.es. residenza e\o attività lavorativa in Monza)
da assegnare anche in godimento (locazione)
Info>
Ufficio Assegnazioni Proprietà Indivisa - Giusy Amura
piazza Soncino 1, Cinisello Balsamo – tel.02 6607181
Tipologia intervento
La “Residenza Libertà” sorge tra il centro e la periferia di Monza, in prossimità della zona Parco. Il
progetto residenziale si sviluppa lungo un percorso ciclo-pedonale, previsto dall'Amministrazione comunale di Monza, all’interno di un’area caratterizzata dalla presenza di servizi di quartiere: la scuola,
i negozi, la chiesa e altre strutture di interesse pubblico. La “Residenza Libertà”, formata da cinque
palazzine da tre a cinque piani è stata progettata per la realizzazione di alloggi di alta qualità, sia
nella scelta delle finiture, sia nella modalità del risparmio energetico. La coibentazione esterna degli
edifici ad alta resistenza garantisce un perfetto isolamento termico e acustico; inoltre, serramenti
in alluminio a taglio termico, teleriscaldamento con contabilizzazione autonoma, alloggi dotati di
impianto domotico di base, con possibilità di implementazione, impianto d’allarme, predisposizione
all’impianto raffrescamento, impianto TV terrestre e satellitare, cablatura in fibra ottica e videocitofoni,
parquet nella zona notte e ceramiche e sanitari di qualità.Le tipologie di alloggi sono di varie metrature (da
50 a 132 mq) con tagli di due e tre locali, con box, cantine, balconi e ampi terrazzi e con possibilità a piano
terra di giardino e ai piani alti di sottotetti praticabili.
I valori di assegnazione
I valori di assegnazione degli alloggi partono da € 210.000,00. Servizi offerti: Assistenza tecnica e fiscale - Pagamenti personalizzati. A che punto siamo: Gli appartamenti sono ultimati e
consegnati. Completati anche i lavori di finitura esterna, oltre che dei parcheggi esterni. Tempi
di consegna: Gli appartamenti sono in pronta consegna. Nuovo Ufficio Informazioni: Viale
Libertà 114, Monza. Novità: Possibili nuove forme contrattuali per l’assegnazione (p. es. affitto
con patto di futura vendita).
Cinisello Balsamo, via De Ponti
Tipologia intervento
La Cooperativa UniAbita interviene nella realizzazione di appartamenti in edilizia libera. La Residenza De Ponti sorge in posizione tranquilla, vicina al centro storico di Cinisello Balsamo, e si compone
di una piccola palazzina di quattro piani che si distingue per materiali e tecnologie di sicura qualità.
Le tipologie di alloggi sono di varie metrature, con tagli di due e tre locali per complessivi 15 appartamenti, 3 spazi commerciali, tutti con annesso box. Gli appartamenti sono dotati di riscaldamento
centralizzato, con contabilizzazione individuale dei consumi, videocitofono, fibra ottica, predisposizione impianto antifurto, cassaforte a muro, predisposizione impianti di condizionamento.
I valori di assegnazione
Ultimi appartamenti disponibili di tre locali comprensivi di un box a partire da € 280.000,00.
Servizi offerti
Assistenza tecnica e fiscale - Pagamenti personalizzati.
A che punto siamo
Gli appartamenti sono ultimati e consegnati. Completati anche i lavori di finitura esterna.
Tempi di consegna
Gli appartamenti sono in pronta consegna.
Nuovo Ufficio Informazioni
Via De Ponti 22, Cinisello Balsamo.
Novità
Possibili nuove forme contrattuali per l’assegnazione (p. es. affitto con patto di futura vendita).
34 - UNIABITA | IMMOBILIARE
Giugno/Agosto 2011
Toscana, Villaggio Borgo Magliano
Tipologia intervento
Circondato da dolci colline di uliveti e vigneti, il Villaggio Borgo Magliano sorge su una collina che offre
il panorama più suggestivo della Maremma Toscana: la vista spazia sul mare dell’Argentario e l’Isola
del Giglio. In località Sterpeti a circa 1,5 km dal pittoresco paese di Magliano in Toscana, racchiuso tra
le mura trecentesche, è il posto ideale dove trascorrere le vacanze in tutti i periodi dell'anno. UniAbita
ha realizzato 64 appartamenti destinati alla proprietà all‘interno del Villaggio Turistico. Sono ancora
disponibili appartamenti di due o tre locali, tutti dotati di angolo cottura attrezzato nel soggiorno o nel
cucinotto, servizi e TV satellitare, climatizzatore; per le tipologie di bilocale: 3/4 posti letto composti da
soggiorno con 1-2 posti in divano letto e camera matrimoniale; per le tipologie di trilocale: 5/6 posti
letto composti da soggiorno con 1-2 posti in divano letto, camera matrimoniale e cameretta 2 letti,
più doppi servizi. All’interno del Villaggio è possibile usufruire di un Centro Servizi, due ampie piscine
panoramiche (di cui una con idromassaggio), sdraio, lettini e ombrelloni, un campo da tennis, negozi e
minimarket, un ristorante, un bar, oltre che un "Kid Club" per bambini dai 3 ai 12 anni. Nelle vicinanze,
località di altissimo interesse turistico, culturale, naturalistico e di relax: promontorio dell’Argentario a
29 km - Porto Ercole a 29 km - Porto Santo Stefano (imbarco per Isola di Giannutri, Isola del Giglio, Isola
d’Elba) a 29 km - Parco Nazionale dell’Uccellina a 34 km - Orbetello a 22 km - Terme di Saturnia a 35
km - Grosseto a 27 km - Firenze a 135 km - Siena a 127 km - Pisa a 145 km - Roma a 186 km. Distanza
dal mare: 12 km dalle spiagge di Albinia e 20 km dall’Argentario
Prezzi a partire da € 150.000,00
Cinisello Balsamo, box
Box da assegnare in locazione/godimento a Cinisello Balsamo:
Via Aldo Moro - Via C. Villa 21 - Via Marconi 13 - Via Moncenisio 8 - Via Marconi/Sabin Via C. Sala - Via Bramante 15 - Via Palestro 19 - Via Segantini 4 (posti auto in superficie) - Via
Bernini 1 (posti auto interrati).
Per informazioni: UniAbita – Ufficio Assegnazioni Proprietà Indivisa
Piazza Soncino 1, Cinisello Balsamo, tel. 02 6607181
Box da assegnare in locazione/vendita: a Sesto San Giovanni (via Boccaccio) e a Monza
(via Libertà).
Dal 1° gennaio 2010 sono state promosse alcune agevolazioni che rendono particolamente
interessanti le richieste di un 2° box in assegnazione temporanea nello stabile in cui si abita,
in quanto è prevista una notevole riduzione sul canone e non viene richiesto il versamento
della cauzione, se già presente sul 1° box. Inoltre, sia per i soci che per i non soci, è possibile
stipulare dei contratti di locazione transitoria con dei canoni di locazione mensili assolutamente
vantaggiosi e il versamento di una cauzione di soli 150,00 euro che verrà restituta alla recessione del contratto. Tale agevolazione è estesa anche a persone non residenti negli stabili della
Cooperativa ove sono presenti box da locare. Al momento gli stabili dove sono disponibili dei
box alle condizioni sopra indicate sono: via Bramante 15 (anche posti moto), via Aldo Moro 10,
via Marconi ang. via Sabin, via Marconi 13, via Moncenisio 8, via Clemente Sala, via 5 Giornate
2, via Cornaggia 33, via Mozart 17. Per maggiori informazioni contattare l’Ufficio Assegnazioni
Proprietà Indivisa telefonando al numero 02 6607181.
Infine, alcune notizie circa possibili interventi in fase ancora del tutto progettuale, per i quali la cooperativa UniAbita sta effettuando studi di reale fattibilità:
Cinisello Balsamo,
via Settembrini e via Picasso (zona S. Eusebio)
Situazione attuale: allo studio.
Il Consorzio Cocec, costituito dalle cooperative UniAbita - Armando Diaz - La Nostra Casa, potrebbe realizzare circa 50 alloggi in edilizia convenzionata,
da assegnare in proprietà o con patto di futura vendita.
Sesto San Giovanni,
via Falck, 44
Situazione attuale: allo studio.
Si potrebbero realizzare circa 20 alloggi in edilizia libera da assegnare in proprietà.
Sesto San Giovanni,
via Puricelli Guerra
Situazione attuale: allo studio.
Si potrebbero realizzare circa 10 alloggi in edilizia libera da assegnare in proprietà.
Giugno/Agosto 2011
IMMOBILIARE | UNIABITA - 35
CONSUMO RESPONSABILE
Luca Mercalli> che spesa che fa!
Seguiamo il carrello ecosostenibile del popolare meteorologo
della trasmissione televisiva di Fabio Fazio
tra le corsie dell’Ipercoop di Sesto San Giovanni
di Fiorenza Melani
Un sabato come tanti altri all’Ipercoop di Sesto San Giovanni ci ritroviamo a fare la spesa
con Luca Mercalli. L’iniziativa organizzata da
Coop Lombardia – che da anni pone particolare attenzione alle tematiche ambientali –
con la complicità dell’estroso meteorologo, ha
l’obiettivo di mostrare come l’impatto ecologico possa essere ridotto a partire dalla quotidianità. Seguiamo Mercalli mentre mette nel
carrello la sua spesa settimanale, valutando
insieme a lui i diversi prodotti sulla base di alcune linee guida fondamentali: la quantità di
imballaggi, il luogo di produzione, le materie
prime utilizzate.
“È stato calcolato che ognuno di noi produce
1 chilo e mezzo di rifiuti al giorno; più di 540
chili di rifiuti l’anno – spiega Mercalli -. In 15
anni la quantità di rifiuti annui pro capite è
aumentata di 100 chili e questo aumento è
dovuto principalmente agli imballaggi dei
prodotti che consumiamo”. Primo principio
guida da ricordare per fare una spesa a minor
impatto ambientale è dunque quello di acquistare prodotti con meno imballaggio possibile
e privilegiare quelli riciclabili. L’usa e getta,
sul quale si fonda buona parte del nostro essere consumatori, è dunque il nemico numero
uno dell’ambiente. Secondo principio è quello
36 - UNIABITA | RUBRICHE
Luca Mercalli durante la trasmissione Che tempo che fa
di prediligere quei prodotti che hanno fatto
meno strada. Il terzo è valutare quali materiali
vengono impiegati, per scegliere ciò che è stato realizzato con minor consumo di energia.
Ma seguiamo il carrello di Luca Mercalli, per
capire come questi principi - molto sani ma un
po’ astratti - possano essere applicati da tutti
noi ogni volta che entriamo in un supermercato. Iniziamo con qualcosa che non può mancare in nessuna casa, non può essere sostituita
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e non può essere riutilizzata: la carta igienica.
Per ridurre l’impatto ambientale è necessario
acquistare carta riciclata al 100%. Ne esiste
addirittura un versione, prodotta da Coop, con
l’involucro biodegradabile in mater-bi (quello
che si getta nell’umido): il massimo.
All’interno dell’Ipercoop del Centro Sarca
sono stati da poco introdotti i detersivi alla
spina: riportando il contenitore si può riempirlo nuovamente con detersivi biodegradabili
per lavatrice e piatti. Il prezzo è competitivo e
si riducono sia la plastica che le sostanze inquinanti. I tovaglioli di carta sono usa e getta,
quindi vanno limitati a situazioni quali picnic o
feste. Per la tavola sono meglio quelli di stoffa,
che non aumentano troppo il volume del bucato. Sono da evitare anche i piatti e i bicchieri di
plastica, perché non si possono riciclare: meglio quelli di carta o ancor di più i biodegradabili in amido di mais (PLA) smaltibili con l’umido. Per quanto riguarda l’acqua, il consiglio è
bere quella del rubinetto: in tutto il Nord Milano è buona, certificata dall’acquedotto che
deve mantenere standard più elevati rispetto
a quelli richiesti ai produttori di acque minerali, conveniente. Se è necessario comprarla in
bottiglia, l’attenzione va posta al luogo di provenienza: all’acqua che arriva dal centro Italia
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occorre preferire quella di Lecco o Bergamo. Se
desiderate un succo di frutta, l’ideale sarebbe
comprarlo nella bottiglia di vetro. Se optate per
il tetrapak o la plastica, meglio un grosso cartoccio che tanti piccoli succhi.
Stesso principio per la birra: meglio le bottiglie di vetro grandi o le lattine grosse in
confezione singola (non quelle impacchettate
nella plastica, che diventa un rifiuto in più).
Anche per bagnoschiuma e shampoo acquistate le confezioni più grosse che si possano
trovare. Se vi servono piccole per la palestra,
ricaricatele!
Per la colazione, evitate le pluriconfezioni con
imballaggi singoli. La pasta è meglio in pacchi da un chilo; il riso nel sacchetto di stoffa,
che poi può essere riutilizzato (ad esempio
per metterci il formaggio grana). La salsa di
pomodoro ideale è in vetro o in lattina, ma
senza sovraconfezione in cartone.
Gli affettati sarebbe meglio comprarli al
banco, facendone inserire nello stesso involto qualità diverse. Anche nell’acquisto dei
formaggi facciamoci guidare, oltre che dalla
gola, dalla quantità di plastica che li avvolge.
Frutta e verdura sono da preferire fresche e
devono essere di stagione.
“Negli ultimi anni sono calati i consumi degli
alimentari di base a vantaggio dei precotti –
spiega Mercalli mentre passiamo lungo i banchi dei surgelati – . Oltre a un problema legato alla qualità dell’alimentazione, questo apre
anche un problema legato ai rifiuti, perché i
precotti hanno imballaggi che difficilmente
si possono riciclare”. Pochi surgelati dunque
(lui non ne acquista nessuno) anche perché
richiedono grande dispendio energetico per
essere conservati. Chiudiamo con un bel dolce: una tavoletta di cioccolato, la più grande
possibile. E alla fine, quando arriviamo alla
cassa, l’ultimo dei comportamenti ecologici:
utilizzare borse portate da casa.
I prodotti così scelti non sono forse quelli immediatamente più vantaggiosi per il
portafoglio (anche se è possibile trovare un
buon equilibrio tra convenienza economica
ed ecologica cercando con attenzione tra gli
scaffali), ma alla lunga dobbiamo ricordarci
che inquinare costa, così come smaltire i rifiuti, quindi prima o poi ci troveremo a pagare – non solo in termini di salute – il danno
ecologico. “Moderazione è la parola guida –
conclude Mercalli – Gli strappi alla regola si
possono fare, ma sempre essendo contenuti
nei consumi”. Fa bene alla salute, fa bene al
portafoglio, fa bene al pianeta.
RUBRICHE | UNIABITA - 37
COOPERATIVA DI ABITANTI
L’attualità della Resistenza
Una riflessione e un bilancio a conclusione dell’iniziativa “Le strade della libertà”,
promossa dalla nostra cooperativa, insieme ad altre cooperative, enti, associazioni,
nell’anno che celebra il 150° anniversario dell’unità d’Italia
di Angelo Maj
Abbiamo concluso il nostro viaggio sulle “strade della libertà” in uno dei luoghi
in cui, 68 anni prima, la Resistenza aveva
mosso i suoi primi passi. Fu infatti ai Piani
d’Erna, un balcone naturale ai piedi delle
montagne e proprio sopra la città e il lago
di Lecco, che si rifugiarono molti antifascisti
di Sesto San Giovanni e Cinisello Balsamo
all’indomani dell’8 settembre, quando ciò
che restava dello stato italiano si sgretolava,
il re con tutta la sua corte fuggiva vilmente
verso il Sud e le armate tedesche occupavano l’Italia. A salire ai monti erano i dirigenti
dei partiti riemersi dalla clandestinità dopo
la caduta di Mussolini, erano gli operai che
all’interno delle fabbriche avevano organizzato i primi scioperi, erano i soldati sbandati
dopo l’8 settembre e, più tardi, i giovani che
rifiutarono la coscrizione obbligatoria della
Repubblica sociale italiana.
Lo scorso 5 giugno, in una domenica piovigginosa, ai Piani d’Erna, rievocando le vicende
che ebbero per protagonista la banda “Pisacane” e la 55a brigata garibaldina “F.lli Rosselli”, abbiamo quindi fatto l’ultima tappa di
un percorso dedicato alla Resistenza, che era
iniziato tre mesi prima.
Perché, nell’anno in cui si è giustamente ri38 - UNIABITA | RUBRICHE
cordato con solennità il 150° anniversario
dell’Unità d’Italia, soffermarsi ancora sulla
Resistenza? Credo che le risposte a questa
domanda siano molte. Mi limito qui a proporne alcune.
Innanzitutto perché credo che tra il 1943
e il 1945 il popolo italiano abbia scritto la
pagina più luminosa della sua storia. Dopo
vent’anni di fascismo, dopo una guerra sanguinosa e feroce di aggressione verso altri
popoli a fianco delle armate naziste, quando
tutto era perduto, ci fu chi prese le armi per
riaffermare valori di umanità, libertà e giustizia. Lo fece a rischio della vita. Ma fu solo
così che il popolo italiano si riscattò, agli occhi del mondo, dall’infamia del fascismo, che
aveva creato e poi esportato oltre i propri
confini.
Una seconda ragione è che, per parafrasare Bertold Brecht, il ventre che ha partorito
questo mostro è ancora gravido. Così in questi ultimi mesi abbiamo assistito al tentativo, operato da parte di alcuni parlamentari
del gruppo dei “Responsabili”, di togliere
dalla Costituzione la parte che proibisce la
ricostruzione del partito fascista. In seguito,
all’ennesimo tentativo di equiparare i partigiani ai reduci della Repubblica di Salò...
Infine, per un atto di riconoscenza, non solo
formale, nei confronti delle donne e degli
uomini che hanno speso la loro vita per noi.
Che per questa nostra libertà hanno sofferto
fame, freddo, percosse, torture, ferite, deportazione e morte. Trovo bellissime le parole di
Julius Fučik, giornalista e scrittore, uno dei
dirigenti della resistenza antinazista cecoslovacca, arrestato, torturato e infine impiccato
dopo un periodo di detenzione. In carcere,
in attesa di morire, grazie all’aiuto di una
guardia carceraria si procurò l’occorrente
per scrivere. La stessa guardia mise in salvo
i suoi scritti che dopo la guerra sono stati
raccolti in un libro, “Scritto sotto la forca”,
un tempo famoso e oggi ingiustamente dimenticato.
Che cosa ci dice Fučik? “Vi chiedo solo una
cosa: se sopravvivete a questa epoca non dimenticate. Non dimenticate né i buoni né i
cattivi. Raccogliete con pazienza le testimonianze di quanti sono caduti per loro e per
voi. Un bel giorno oggi sarà il passato, e si
parlerà d’una grande epoca e degli eroi anonimi che hanno creato la storia. Vorrei che
tutti sapessero che non esistono eroi anonimi. Erano persone, con un nome, un volto,
desideri e speranze, il dolore dell’ultimo fra
Giugno/Agosto 2011
Ragazzi dell’Associazione Il Ponte realizzano un murale in via Granelli
gli ultimi non era meno grande di quello del
primo il cui nome resterà...”.
È dunque anche per un omaggio a questi
martiri che ci siamo posti in cammino lungo le strade della libertà. Lo abbiamo fatto
dapprima organizzando una mostra d’arte,
visitata da tantissime persone, che ha raccolto opere di importanti artisti del novecento (Guttuso e Manzù, solo per fare due
nomi), con una importante sezione dedicata
alla guerra civile spagnola, che rappresentò
il banco di prova della guerra mondiale che
di lì a poco sarebbe stata scatenata dal nazismo.
Abbiamo presentato l’ultimo libro di Ezio
Meroni, “Angela. Una storia d’amore nella
guerra partigiana”, un romanzo ispirato a
personaggi reali, che ha per protagonisti una
staffetta cinisellese e un partigiano sestese.
Abbiamo visitato il bunker ripristinato al Parco Nord e visitato le portinerie di alcune delle nostre fabbriche, rievocando le lotte e gli
scioperi, e le deportazioni che ne seguirono.
Abbiamo assistito alla proiezione di un filmato dedicato ai martiri di piazzale Loreto,
quindici partigiani e antifascisti fucilati da
militi della Rsi il 10 agosto del 1944, i cui cadaveri furono esposti al pubblico per un’inteGiugno/Agosto 2011
ra giornata allo scopo di intimidire i cittadini
milanesi.
Abbiamo coinvolto alcuni giovani nella realizzazione di murales dedicati alla Resistenza. Li potete ammirare in via Granelli, sul
lato della strada opposto al cippo che ricorda un gruppo di deportati della Breda.
Altri due gruppi di giovani sono stati protagonisti di due laboratori teatrali, il primo
ispirato al “Diario partigiano” di Ada Gobetti, il secondo ad alcune pagine di “Senza
tregua. La guerra dei Gap” di Giovanni Pesce
e ad alcune lettere dei condannati a morte
della Resistenza. Infine, come abbiamo già
ricordato, il viaggio ai Piani d’Erna.
Le strade della libertà, naturalmente, sono
innumerevoli e certo non si esauriscono qui.
Come Cooperativa UniAbita, ne abbiamo
percorse alcune. Su queste strade abbiamo
camminato in compagnia di tante persone,
associazioni e cooperative che hanno voluto condividere un pezzo di questo percorso
con noi. Ringraziarle tutte è impossibile. Con
un’eccezione. Un sentito ringraziamento da
parte della Cooperativa UniAbita all’Associazione Ventimila Leghe, senza la quale il
nostro viaggio sulle strade della libertà non
sarebbe stato possibile.
Gabriele Fontana rievoca la storia della banda
Pisacane ai Piani d’Erna
Anche un’opera di Matisse era esposta nella
nostra Mostra della Resistenza
RUBRICHE | UNIABITA - 39
I nostri soci
“Se qualcuno è morto
per la mia libertà, io voglio saperne
il nome e cognome”
Un papà, insieme al figlio quattordicenne,
hanno rappresentato la Cooperativa UniAbita
nel pellegrinaggio ai campi di sterminio nazisti
di Emiliano e Gabriele De Nardis
Mi chiamo De Nardis Gabriele, ho 43 anni e
abito a Sesto San Giovanni. Ho già partecipato
al pellegrinaggio ai campi di sterminio nazisti
tanti anni fa. Allora ero con la mia compagna,
avevamo poco più di 20 anni. È trascorso molto
tempo da allora ma sono ancora una volta qui,
insieme a tutte queste persone, per ricordare
l'impegno politico e sociale di tutti coloro che
sono morti per la nostra libertà.
Durante questo viaggio non erano più con noi
alcune persone che tanto mi avevano colpito
la prima volta. Non c'è la travolgente signora
Maria con i suoi racconti di staffetta partigiana e mancano altre signore che hanno visto
partire i loro mariti e fidanzati per un viaggio
senza ritorno. È assente anche il signor Terzi,
con i suoi silenzi carichi di dolore ogni qualvolta si entrava in un campo. Quanti volti stavano
passando davanti ai suoi occhi, quante voci,
quanti rumori echeggiavano nelle sue orecchie,
mi chiedevo mentre lo osservavo con un nodo
alla gola. Non c'è neppure il signor Zilli, presenza carismatica del viaggio, con la sua grande
voglia di raccontare, testimoniare, lasciare una
traccia...
Il vuoto lasciato da queste persone è stato però
lenito dalla presenza di tantissimi ragazzi delle
scuole medie inferiori e superiori che, accom40 - UNIABITA | RUBRICHE
pagnati dai loro insegnanti, hanno colorato e
reso vivo e frizzante questo nuovo viaggio.
Ma quello che ha reso per me particolare questo secondo viaggio, è stata la presenza di mio
figlio Emiliano di 14 anni. Il viaggio in pullman
con tante persone, le tappe, i momenti commemorativi, questa volta si sono arricchiti della
sua presenza e dall'interessante esperienza di
riviverli attraverso i suoi occhi. Ho cercato di
leggere, mediante i suoi sguardi e il suo ascolto
attento, le sue emozioni, ma non è esperienza
facile entrare nella sfera privata di un adolescente!
È stato interessante allora lo scambio che è
avvenuto a casa, nel raccontare al resto della
famiglia la nostra esperienza. Io e mia moglie,
desiderosi di conoscere più a fondo l'esperienza che nostro figlio aveva vissuto, lo abbiamo
sollecitato con alcune domande che si sono
trasformate in una vera e propria intervista.
È stato un modo per soddisfare la nostra curiosità di genitori di conoscere gli effetti di un'esperienza così significativa su un ragazzo che si
sta affacciando al mondo e alle sue innumerevoli contraddizioni.
Ti ricordi quando a Mauthausen quell'anziano signore vi ha raccontato la sua storia? Come ti spieghi la sua volontà di rac-
contare a voi giovani un’esperienza così
lontana?
A Mauthausen c'è una scalinata che i deportati
percorrevano per giungere alla cava di marmo.
Spesso, stremati dalla lunghezza e dalla ripidità del percorso, i prigionieri lasciavano su quelle scale la loro vita. Per questo motivo venne
chiamata “scalinata della morte”. Quasi per
caso, mentre seguivamo questo percorso, una
signora del nostro gruppo ha incominciato a
parlare con un signore, che era, incredibilmente, un ex deportato abruzzese sopravvissuto.
Mentre l'anziano signore parlava, dalle sue
parole trapelava tutta l'amarezza per quelle
vite spezzate, la rabbia per tutte le privazioni
e ingiustizie, e in special modo una grande
pena per tutti i suoi carnefici imbottiti di idiozia. Quella mezz'ora di dialogo ha avuto una
efficacia comunicativa incredibile, maggiore di
quella di un film. È stato come un flashback,
nonostante io non abbia vissuto tragedie simili.
I momenti commemorativi davanti a lapidi
o monumenti sono stati per me esperienze di forte condivisione. Spesso invece i
ricordi sono un'esperienza soggettiva che
riguarda la nostra sfera personale. Cosa ha
voluto dire per te vivere un momento di
Giugno/Agosto 2011
Cerimonie nei lager di Dachau, Gusen e Mauthausen durante il pellegrinaggio dello scorso maggio
rievocazione collettiva?
Nei momenti di rievocazione collettiva mi sono
sentito parte di un grande gruppo, con un compito preciso ovvero quello di ricordare e onorare tutte le persone lì decedute.
Cosa significa mantenere vive persone
morte tanti anni fa attraverso il ricordo?
I morti continuano a vivere nel ricordo dei vivi.
Sono ancora vivi perché da loro si continua
sempre a imparare. Ci insegnano che l'uomo,
accecato da idee folli, è capace di compiere le
più inimmaginabili atrocità. Attraverso il loro
ricordo è cresciuta la consapevolezza del rifiuto
che gli uomini hanno maturato rispetto all'orrore dell'Olocausto. Il loro esempio ci insegna
che si può anche morire per difendere i propri
diritti di libertà e giustizia.
A volte un viaggio si riassume in un volto,
in una frase ascoltata, in un immagine che
diventa il “simbolo” di quell'esperienza
che si porta dentro di noi per sempre...
Nel museo del campo di Mauthausen ho avuto l'opportunità di vedere le foto di alcuni
deportati italiani di Sesto e dintorni, esposte
grazie al lavoro dei volontari dell'Aned. Osservare quei volti di giovani uomini, a volte
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veramente troppo giovani, ha rappresentato
l'occasione per fare la loro conoscenza e di
sentirmi per questo più vicino a loro. Una frase mi ha colpito: “Se qualcuno è morto per la
mia libertà, io voglio saperne il nome e cognome”.
Cogliamo l'occasione per ringraziare l’Aned
(Associazione ex deportati nei campi di sterminio nazisti) e l'associazione Ventimilaleghe
per aver ancora una volta organizzato questo
viaggio. E la Cooperativa UniAbita per averci
offerto questa grande opportunità.
Dopo questo viaggio senti di avere una
nuova responsabilità come giovane cittadino?
Come giovane cittadino mi sento in dovere di
trasmettere (per quanto mi è possibile) questa
mia esperienza a tutte quelle persone che non
hanno l'opportunità di fare questo viaggio,
perché adesso sono diventato anch'io un testimone di un pezzo della nostra storia.
Ti aspettavi di trovare tanti ragazzi giovani? Perché è importante la vostra presenza in questo viaggio?
Effettivamente non mi aspettavo una così
grande partecipazione di ragazzi. Aver sbagliato questa previsione mi ha fatto solo piacere. In un viaggio così particolare e delicato
la presenza di adolescenti è fondamentale per
ricordare in futuro simili barbarie. Le vite spezzate dal nazismo continueranno a vivere attraverso noi ragazzi che non dimenticheremo...
RUBRICHE | UNIABITA - 41
CULTURA
È sempre tempo di teatro
Un breve bilancio delle rassegne programmate
e l’invito a prendere parte a “Teatro nei cortili”,
che inizia alla fine di agosto
Il teatro è una presenza costante nella programmazione culturale di UniAbita. Una presenza che cerchiamo di arricchire ogni anno
con un nuovo tassello, per stimolare l’attenzione, la curiosità e la partecipazione dei soci.
Proposte diverse, quindi, con modi di intendere e di praticare il teatro assai diversificate.
Come articolate sono anche le modalità di
fruizione: dall’andare a teatro in alcuni dei
principali teatri milanesi, dalla rassegna di
teatro necessario che rimbalza tra il salone
Matteotti di Cinisello Balsamo e il Teatro Rondinella di Sesto San Giovanni, al cartellone di
teatro nei cortili, che porta l’evento scenico
proprio in casa (nel cortile) dei nostri soci.
A questo punto dell’anno è tempo per fare un
piccolo bilancio di quanto è stato fatto sin qui
e di anticipare che cosa ci aspetta per la fine
dell’estate.
42 - UNIABITA | RUBRICHE
Al Carroponte di Sesto San Giovanni
per incontrare e informare i giovani
Di fronte al centro Sarca, presso la suggestiva location del Carroponte a Sesto San Giovanni in via Granelli inizia il secondo progetto di UniAbita rivolto ai giovani. Il primo, lo
ricordiamo è il corso di formazione per amministratori di cooperative “Adest” partito
in questi giorni. Questa volta l’idea è quella
andare a “casa loro” nei loro spazi, dove si
divertono, si incontrano e dove parlano dei
loro problemi. Tra il grande palco e quello
piccolo, a fianco della birreria, è stato preparato uno stand che abbiamo chiamato “Spazio UniAbita”. Verrà presidiato durante gli
eventi importanti da Leonardo e Francesca,
due nuovi giovani collaboratori della coo-
perativa, i quali avranno il compito di dare
informazioni e materiale promozionale di
UniAbita e dei suoi Servizi di Comunità, ma
soprattutto cercheranno di intercettare le
esigenze dei giovani sul problema della casa.
Non solo, dal 1° luglio fino al 20 settembre, lo
spazio sarà a disposizione anche per presentazioni di libri, incontri, dibattiti da parte del
Carroponte e di altre associazioni. Un luogo
aperto dove UniAbita si incontra con i giovani, ne raccoglie le richieste e dice cosa può
offrire loro riguardo l’abitare e attraverso la
sua rete di servizi nei campi della sanità, la
solidarietà, la cultura, il turismo, lo sport, il
tempo libero. (e.t.)
Grazie alla convenzione appena stipulata, a soci e figli di soci UniAbita che
partecipano alle iniziative del Carroponte è riservato uno sconto del 20%.
Giugno/Agosto 2011
Cominciamo col ricordare la proposta che invita ad assistere ad alcuni spettacoli teatrali,
preceduti da alcuni interessanti incontri di approfondimento curati dalla docente Gabriella
Gioacchini. Quest’anno dopo “la Tempesta”,
con un grande Umberto Orsini, e “Le bugie
hanno le gambe lunghe” di Eduardo De Filippo (con il figlio Luca sul palco) abbiamo potuto emozionarci per una grande opera, poco
conosciuta in Italia, “Nathan il saggio” di G.E.
Lessing. È un vero peccato che i soci non si
rendano ancora pienamente conto della bontà di questa proposta, che permette di andare
a teatro nelle più importanti sale di Milano, a
vedere delle opere importanti, con degli allestimenti di prim’ordine, con prezzi fortemente
scontati, con una lezione preliminare che permettere di superare le lacune e la difficoltà di
comprensione che molti di noi possono presentare. Nei mesi scorsi è arrivata a conclusione anche la rassegna di Teatro Necessario,
che anno dopo anno vede aumentare il numero delle presenze, e che si sta ritagliando un
posto di rilievo nell’offerta teatrale, che certo
non manca, del nostro territorio, all’insegna
di un teatro non di solo intrattenimento, ma
di denuncia e di riflessione sui problemi della
società e dell’uomo.
Abbiamo cominciato con Ottavia Piccolo nei
panni di una grande donna, la giornalista
russa Anna Politkovskaja. Giuliana Musso
ci ha poi regalato un’indimenticabile prova
d’attrice in “Nati in casa”. Giulio Cavalli, con
“A cento passi dal Duomo” ci ha raccontato
come anche il profondo Nord sia sempre più
infiltrato dal cancro mafioso. Barbara Apuzzo
ha emozionato il pubblico con il suo “Baba”.
È poi purtroppo saltato il quinto, ultimo, e
molto atteso appuntamento che prevedeva
“Serate bastarde”, a causa di un problema di
salute di una delle attrici. Un bilancio, comunque, molto positivo, che ci stimola a proporre
nuovi e importanti spettacoli ai nostri soci e
alla cittadinanza.
Concludiamo ricordando che tra la fine di agosto e l’inizio di settembre prende il via la nuova edizione di Teatro nei Cortili, realizzato in
collaborazione con il Teatro della Cooperativa
di Renato Sarti, che prenderà il via nel cortile
di via Bramante a Cinisello per proseguire e
concludersi nei giardini pubblici di via Mazzini a Sesto, dove ci sarà anche un’aggiunta di
teatro per i piccoli a cura del Comune di Sesto
San Giovanni. Tutti gli spettacoli sono gratuiti.
Teatro nei cortili 2011
Cortile di via Bramante
Cinisello Balsamo
Lunedì 29 agosto ore 21
Mattatoio
di Marco Di Stefano
con Chiara Claudi e Désirée Giorgetti
regia di Marco Di Stefano
Martedì 30 agosto ore 21
Circa intorno quasi teatro canzone
di e con Flavio Pirini
Mercoledì 31 agosto ore 21
La cicala e la formica
dall’omonimo racconto di Jean de La
Fontaine
drammaturgia e regia di Monica Bonomi
con Fabio Paroni, Paola d’Oria
e Alessia Stefanini
Giardini Pubblici via Mazzini
Sesto San Giovanni
Giovedì 1 settembre ore 21
I consumisti mangiano i bambini
di Riccardo Piferi e Diego Parasole
regia di Marco Rampoldi
con Diego Parasole
Venerdì 2 settembre ore 21
L’innocenza di Giulio
di Giancarlo Caselli, Carlo Lucarelli e
Giulio Cavalli
regia Renato Sarti
con Giulio Cavalli
Sabato 3 settembre ore 21
Chi non la pensa come noi
di Alberto Patrucco e Antonio Voceri
con Alberto Patrucco
musiche di Georges Brassens
Sabato 3 settembre ore 17*
La storia fantastica
di e con Fabio Paroni e Angelo Ciccognani
Domenica 4 settembre ore 17*
La cicala e la formica
dall’omonimo racconto di Jean de La
Fontaine
drammaturgia e regia di Monica Bonomi
con Fabio Paroni, Paola d’Oria e Alessia
Stefanini
(a.m.)
* a cura del Comune
di Sesto San Giovanni
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RUBRICHE | UNIABITA - 43
INFANZIA
Un due tre… stella
la città è dei bambini
Straordinario successo a Sesto San Giovanni della giornata
per una cultura dell’infanzia. Tante le proposte offerte dai servizi comunali,
dalle cooperative sociali e dalle associazioni di volontariato
di Patrizia Minella
Era bello passeggiare nei giardini di via Tonale,
sotto l’ombra degli alberi o godendosi il sole
nitido, ma non opprimente, di domenica 19
giugno, tra i gazebo di “Un due tre… stella!
Giornata per una cultura dell’infanzia a Sesto
San Giovanni”, evento a cui la cooperativa
UniAbita anche quest'anno ha partecipato e
sostenuto economicamente. Ci lasciava la sensazione di un regalo arrivato inaspettatamente,
in un mese che ci ha abituati a temporali “tropicali” molto frequenti, di cui restavano tracce
nella terra, dalla sera prima. I bambini, con le
loro famiglie, ancora più numerosi dell’anno
scorso, quando eravamo già arrivati alle 3 mila
presenze, apparivano da subito incuriositi dalle tante proposte offerte dai Servizi comunali
per l’infanzia, dalle cooperative sociali e dalle
associazioni di volontariato del territorio (che
evitiamo di elencare, per non appesantire la
cronaca). Certamente essi hanno vissuto una
varietà di esperienze che è difficile trovare in un
solo spazio e/o momento. Per tutta la giornata
hanno potuto giocare e sperimentarsi negli
elementi naturali: l’acqua, con cinque proposte
diverse di attività, per tutte le età, dal laboratorio di manipolazione, all’ascoltarne i suoni, alle
prove di subacquea; la sabbia, in cui rotolarsi
e costruire liberamente; la terra degli orti ca44 - UNIABITA | RUBRICHE
paci di attirare le farfalle, oppure di suscitare
fantasie verdi legate alle favole e al gusto di
mangiar sano. I piccoli ospiti hanno conosciuto le piante utili non nella dimensione fredda
di una mega serra industriale, ma in un orto
ricreato con cura artigianale, con il lavoro di
tante mani, pensando a loro. Scrutando il cielo
hanno potuto “aspettare il solstizio”. Le prove
pratiche dei due maneggi cittadini hanno ridato loro la possibilità di sentirsi “cavalieri veri”.
Un secondo regalo quindi l’attenzione messa
dagli organizzatori per far godere ai bambini,
in città, un rapporto con la natura. Li abbiamo
visti divenire pionieri dello sport o dello yoga,
cittadini rispettosi delle regole pedalando con
i vigili urbani, esploratori coraggiosi pendendo
fieri da carrucole della foresta cittadina, veri
guerrieri allenati nell’arte di gettare bombe di
semi negli spazi verdi sestesi.
Le proposte culturali hanno avuto tutte una dimensione giocosa e artistica: a partire dalle loro
mani i nostri bambini-artisti-bambini hanno ricreato veri capolavori, sentendosi protagonisti,
per realizzare un’ecologia della mente: hanno
provato a fare musica, ad allargare i loro orizzonti, conoscendo altre lingue e culture, nella
tenda del tè o nelle isole dell’arcipelago/mondo, oppure infine, nello spettacolo di chiusura,
a divertirsi con un Salgari attualizzato, in cui
le principesse bionde diventano bambine reali
e i lord inglesi sono degnamente rappresentati
da un bambino appassionato di libri d’avventura, invitati tutti a salire sul palco. Se, come ha
detto nel saluto di chiusura l’assessora Monica
Chittò, il livello di civiltà di una città si misura
dall’attenzione che riserva ai suoi bambini, la
giornata di ieri ci ha dato dei segnali incoraggianti, a Sesto San Giovanni.
Giugno/Agosto 2011
SOLIDARIETÀ
In fuga dalla paura
Dieci immigrati nordafricani accolti a Cinisello Balsamo
e ospitati dall’Amministrazione comunale e dalla Protezione Civile
di Luigi Seveso
Il titolo esprime un dubbio, un'incertezza. I
profughi arrivati in Italia dalle regioni Nord
Africane e da altre nazioni del centro Africa,
che destino avranno? Abbiamo assistito, attraverso le immagini televisive, al loro arrivo
e alle documentate e drammatiche condizioni
vissute durante il viaggio per raggiungere una
meta che, nelle loro speranze, offrisse dignità
e possibilità di vita migliore. Non tutti sono
riusciti ad arrivare in Italia; il mare ha inghiottito centinaia di uomini, donne, giovani
e bambini dei quali non si saprà mai niente,
né nomi, né età, né provenienza. Fantasmi. Lo
sgomento per queste vicende ha toccato profondamente i nostri animi, impotenti di fronte
a una tragedia così immane. Sui volti di chi è
riuscito ad arrivare appariva la fatica e lo sfinimento e, nello stesso tempo, con l'abbraccio
e l'aiuto di chi li ha accolti, un lieve compiacimento per l'impresa portata a termine.
Dieci di loro sono stati accolti a Cinisello
Balsamo e ospitati a cura dell'Amministrazione comunale e della Protezione Civile. Li
abbiamo incontrati e abbiamo avuto modo
di ascoltare le loro vicende. Sono dieci giovani di età compresa tra i 20 e i 30 anni e di
diversa provenienza: Ghana, Costa d'Avorio,
Nigeria, Mali, Burkina Fasu. Con noi si espriGiugno/Agosto 2011
Alcuni profughi durante la traversata verso Lampedusa
mevano in inglese o francese. Tutti operai che
avevano un lavoro in Libia, che hanno lasciato
a causa della guerra. La spinta determinante
che li ha indotti a fuggire dalla Libia è stata
la paura di essere coinvolti nei massacri della rivolta. Il passaparola ha suggerito loro il
modo di fuggire: al porto si trovavano diversi
"barconi" pronti ad attraversare il mare per
raggiungere l'Italia. Sono quindi riusciti a imbarcarsi e a fuggire pagando una somma di
cui non conosciamo l'entità. Non tutti sono
arrivati a Lampedusa con lo stesso "mezzo"
e con lo stesso tempo; chi ha viaggiato per
un giorno, chi per tre, chi per sei, in alcuni casi
senza cibo. Su di loro incombeva la paura del
naufragio, specialmente la notte per il buio
e l'impossibilità di conoscere la rotta. Il pensiero era rivolto alle loro famiglie. L'arrivo a
Lampedusa è stato liberatorio. Immaginiamo
che per loro, come per tutte le altre migliaia di
profughi, l'accoglienza degli abitanti dell'isola e delle forze dell'ordine li abbia confortati e
rassicurati dopo le angosce della guerra e del
viaggio. L'Italia per loro era una meta d'obbligo in quanto tutti gli Stati confinanti con la
Libia avevano chiuso le frontiere. Che futuro
possono avere questi giovani profughi? Il loro
desiderio è di trovare un lavoro in Italia o in
un altro paese europeo, che permetta di stabilizzare la permanenza e formare una famiglia.
Di fronte alla tragedia di questa immigrazione
il nostro dovere è quello di un'accoglienza solidale non fomentando false paure verso persone che per guerre o povertà devono lasciare la loro terra d'origine. Non basta quindi la
momentanea commozione e solidarietà. Occorre mobilitarci con convinzione e impegno
sui temi della pace, del dialogo e del rispetto.
RUBRICHE | UNIABITA - 45
FAVOLE PER BAMBINI
Il numero della
Donna Cannone
di Alessandra Fraccon
S
ul tendone del circo quella mattina fu appeso un grosso fiocco rosa. L'aria tutto intorno era
ancora più festosa e allegra. L'uomo forzuto e l'esile contorsionista annunciavano orgogliosi
al mondo intero che quella notte era nata la loro bambina. Ma si sa che al circo accadono
cose impreviste, così lo stupore invase tutti i visitatori accorsi per l'evento che si trovarono di fronte
ad una bambina per niente piccina. Nessuno aveva mai visto una neonata così paffuta da mettere in
difficoltà perfino il forzuto papà! La festa fu comunque grande e anno dopo anno la piccola crebbe
sotto il tendone, felice e amata.
D
ivenuta ragazza cominciò a desiderare di far parte dello spettacolo. L'imbarazzo degli
amici e dei genitori non le impedì di buttarsi a capofitto in quel mondo e di cercare il numero più adatto a sé. Cominciò a pensare di seguire le orme della mamma, ma dopo un bel
capitombolo si accorse che l'unica cosa che riusciva a contorcere erano i capelli. Così una mattina
entrò nella gabbia dei leoni. Sognava di diventare una domatrice ma ahimé non c'era abbastanza
spazio per lei, che per mettersi comoda aveva inavvertitamente incastrato il più feroce felino contro
le sbarre. Senza darsi per vinta provò il numero del funambolo. Quella volta fu rimontato il tendone!
Pensando che fare la trapezista potesse sempre essere una possibilità si lanciò letteralmente in questa avventura: fu però impossibile trovare qualcuno in grado di afferrarla così anche quel sogno svanì.
Quella sera davanti allo specchio non riuscì più a vedere quanto fosse bella e amata ma notò solamente che per vedersi tutta dovette indietreggiare moltissimo. Perché quel suo mondo non le regalava il posto giusto? Che scherzo crudele le aveva fatto il destino. Era nata in un circo ma anche quella
sera avrebbe dovuto fare da spettatrice. Cercò un posto dove andare per sfogare la sua disperazione.
F
u solo allora che notò uno strano attrezzo, qualcosa di nuovo che doveva aver inventato quel
burlone di Marameo il pagliaccio per il numero della sera. Mentre la musica accompagnava
in pista il pagliaccio, la dolce ragazza si rifugiò dentro un coloratissimo cannone. Dentro
si sentiva protetta, avvolta da un abbraccio. Pensò che nessuno quella sera l'avrebbe vista e si abbandonò all'ascolto della musica che accompagnava lo spettacolo. Rullo di tamburi... Cosa stava succedendo? Non aveva mai sentito parlare di quel numero. Si affacciò incuriosita e solo allora si accorse
di essere al centro della pista. Lei: la protagonista. Poi il lancio. Quel volo fu il più emozionante della
sua lunga carriera. Si sentì leggera, elegante e libera. Gli applausi e le risate la accompagnarono per
ricordarle quanto fosse speciale. Nessuno seppe mai dire chi avesse acceso la miccia. Ma da quella
sera lunghe file si formarono fuori dal tendone: tutti lì per vedere il numero della Donna Cannone.
46 - UNIABITA | RUBRICHE
Giugno/Agosto 2011
Giugno/Agosto 2011
RUBRICHE | UNIABITA - 47
sport E TEMPO LIBERO
Sportivamente
UniAbita 2011
Mini tornei di calcetto e tennis per bambini e ragazzi,
bocce per gli adulti e un bellissimo
concerto della Filarmonica Paganelli per tutti
di Pio Di Marino
Qualcuno si sarà chiesto: perché è nata Sportivamente UniAbita? Una festa sportiva! Perché festeggiare? Cosa dobbiamo festeggiare?
Sportivamente UniAbita è il giorno in cui riflettiamo sul nostro lavoro di sportivi tra gli sportivi. È il giorno in cui mettiamo a disposizione dei
soci i nostri impianti e la nostra organizzazione.
È un momento di riflessione su quello che facciamo e che vogliamo migliorare. È il giorno in
cui facciamo vedere, con le nostre capacità organizzative e strutturali di cooperativa, quanto
siamo vicini: ai nostri soci, allo sport, ai giovani
e agli anziani. UniAbita quotidianamente organizza, promuove, favorisce e coinvolge un gran
numero di soci e di cittadini nelle attività sportive e sociali. Lo fa anche con i centri della GCS
di Sesto San Giovanni che annualmente registrano una frequenza di oltre 140.000 sportivi.
Vi sono corsi per ragazzi dagli 8 ai 18 anni e
quelli per giovani ed adulti. Vi sono, poi, i meno
giovani che quotidianamente gareggiano e
giocano a bocce. Molti anziani vivono il bocciodromo come la loro casa. Si sentono in un
ambiente protetto e sicuro e spensieratamente
trascorrono la giornata in compagnia di amici,
facendosi una partita a bocce o a carte. E allora
capisco che la scelta, lungimirante, dei nostri
precedenti cooperatori era una scelta di vita,
48 - UNIABITA | RUBRICHE
una visione umana e sociale di concepire uno
stare insieme, un affermare, in modo diretto e
concreto, i valori della nostra cooperativa.
Dobbiamo avvicinare nuovi soci a questi valori.
Le nuove generazioni devono capire i motivi
e gli sforzi che si compiono per creare luoghi
e spazi per stare insieme. Questi luoghi favoriscono il confronto delle idee, vincono l’egoismo, sviluppano l’aggregazione e il rispetto
verso gli altri. Quindi viviamo e festeggiamo
Sportivamente UniAbita. Il nonno con il nipotino, il papà con l’amico, la mamma con le sue
amiche, gli sportivi con i loro amici, i bambini
con i compagni di gioco.
Abbiamo pensato e organizzato Sportivamente
UniAbita 2011 all’insegna dei bambini sportivi e delle loro famiglie. Lo scopo era quello di
far conoscere gli ambienti, interessare i piccoli
ospiti alla frequentazione dei nostri centri e ai
corsi che organizziamo. Si sono così svolti:
- mini tornei di calcetto con ragazzi del 2003 e
del 1996 di società sportive di Cinisello Balsamo e di Sesto San Giovanni (Cinisellese, Rondò
e Rondinella);
- mini tornei di tennis con bambini e ragazzi
che frequentano i nostri corsi di tennis che ci
hanno fatto vedere, insieme ai loro maestri, l'abilità che hanno raggiunto;
- incontri di bocce tra gli iscritti della bocciofila
Matteotti di Cinisello e la Anpi Bocce di Sesto,
che indossano le divise di UniAbita nelle gare e
tornei cui partecipano durante l’anno.
La conclusione della festa è stata affidata alla
Filarmonica Paganelli che, con i suoi trentacinque orchestrali diretti magnificamente dalla
direttrice Donatella Azzarelli, ha intrattenuto,
con dei bellissimi pezzi musicali, il numeroso
pubblico presente.
Aprile/Maggio 2011
sport E TEMPO LIBERO
Auprema Volley,
un’altra annata da incorniciare
di Roberta Valente
Si sta per chiudere un’altra stagione sportiva,
ancora una volta di crescita per il nostro settore pallavolo, con tanti bei risultati.
La serie C chiude la stagione sfiorando i playoff con un solo punto di distacco dalla quarta
posizione, ottimo risultato alla luce dei tanti
infortuni che si sono verificati.
L’U18 impegnata anche nel campionato di prima divisione ha mantenuto tranquillamente
la categoria e nel campionato PGS ha conquistato il 10 aprile il titolo regionale battendo in
finale per 3 set a 2 la SF 82 di Novate Milanese.
Questo risultato ha garantito alle nostre ragazze la possibilità di partecipare alle finali
nazionali che si sono svolte dal 2 al 5 giugno
a S. Andrea Apostolo dello Jonio in Calabria.
Dopo aver concluso il proprio girone imbattute
(vittoria per 3-0 contro Biella, per 2-1 contro
Rho e per 3-0 contro Reggio Emilia) le nostre
atlete hanno incontrato ancora in semifinale
la squadra di Novate ma purtroppo l’epilogo
è stato diverso e la sconfitta per 2-0 ci è costata la finale; nella finale per il 3°/4° posto
però le nostre ragazze si sono rifatte e hanno
sconfitto la squadra di Biella con un netto 2-0!
Al di là dell’ottimo risultato l’esperienza è stata
molto bella e significativa ed ha permesso alle
nostre atlete di entrare a contatto con ragazze
Giugno/Agosto 2011
U13 classificata al terzo posto nel campionato provinciale
L’U18 ha conquistato il titolo regionale
La squadra maschile U12
L’U18 impegnata anche nel campionato di prima divisione
di diversa provenienza. Da incorniciare anche
l’annata di U16 e U14 femminile che hanno
conquistato entrambe i quarti di finale dei rispettivi campionati di categoria a livello provinciale garantendosi la possibilità di essere
inserite nel girone di eccellenza per la prossima
stagione e guadagnandosi la fase regionale.
Nel settore maschile da evidenziare l’annata
dell’U13 che si è classificata al terzo posto nel
campionato provinciale, vincendo nettamente
la finale contro l’Argentia Gorgonzola domenica 29 maggio presso il palazzetto di Segrate. I nostri ragazzi sono arrivati vicinissimi a
disputare la finale per il 1°/2° posto vincendo
la semifinale di andata contro AG Milano per
3-0 e perdendo la semifinale di ritorno al set
di spareggio.
Questa posizione nel campionato provinciale
ha dato il diritto ai nostri ragazzi di accedere
alla fase regionale, i nostri atleti hanno passato
la prima fase regionale e hanno guadagnato la
final six che si è svolta domenica 5 giugno a
Passirano (BS).
Sempre questo gruppo di U13 è arrivato fino
alle semifinali di Coppa Milano U14 perdendo
sempre per mano di AG Milano.
Meno fortunata la conclusione dell’anno per
l’U12 maschile che ha perso contro San Massimiliano Kolbe di Legnano la semifinale che
garantiva la possibilità di disputare la finale
provinciale.
Ora, terminati tutti i campionati, si sta lavorando per preparare al meglio la prossima stagione. Ma ci sono ancora alcuni appuntamenti
importanti da onorare, tra i quali, sabato 9 e
domenica 10 luglio, presso il Centro sportivo
Scirea in via Cilea a Cinisello si svolgerà il 10°
Torneo di Green Volley Città di Cinisello Balsamo, torneo di pallavolo sull’erba 4 vs 4 maschile e femminile.
RUBRICHE | UNIABITA - 49
CULTURA
Vivere la Complessità
“Il mondo è troppo complesso e interessante
perché un unico modo di conoscerlo
possa contenere tutte le risposte”.
(Stephen J. Gould)
di Renato Seregni
Una scena del film di Vittorio De Sica "Miracolo a Milano" del 1951
Considerazioni rapsodiche colte fuggendo il
rumore costante ed assordante del medesimo
dire, domande che dovremmo porci riguardo la
perplessità che le risposte ci pongono. Come
la verità, questione essenziale e inaggirabile,
da sempre al crocevia tra riflessione filosofica, scienza, teologia e arte. La verità! Da
sempre velata, nasconde molte facce, quindi,
nel multiforme spazio da indagare potremmo
svelare altre verità. Viviamo in una società
nutrita di risposte urgenti e definitorie: schieramenti politici da tifo da stadio, lusinghe da
spot pubblicitari, rapporti conflittuali amici/
nemici. Esemplare la speculazione terrorizzante riguardante il multiculturalismo, indagando
i temi dell’immigrazione e dell’accoglienza su
cui la società si divide nei partiti della paura e
dell’apertura, evitando il confronto - inevitabile
e provvidenziale - con la complessità del nuovo
che avanza.
Con tale modo semplicistico di affrontare situazioni complesse, siamo portati inevitabilmente all’assunzione di posizioni sbrigative,
50 - UNIABITA | RUBRICHE
dure e crudeli, provocando crepe profonde tra
le parti, proprio quando occorrono nuove elaborazioni. Particolarmente complessi sono, nel
bailamme urlato dei nostri giorni, i rapporti tra
etica e ricerca, tra fede e scienza, come pure
volutamente contorte, ad uso creduloni, le scelte programmatiche della politica. Le riflessioni
su tali complessità ci aiutano ad approfondirle
ponendo nuove coordinate scuotendoci a verificare briciole sapienziali, quali il destino di Antigone, il Dio dei monoteisti, la rotazione degli
astri, il destino dei Cipputi e il colore della pelle
dei “come noi”.
La verità, le verità. Quale collante utilizzare per
verificare le variabili utili al discernimento fra
gli enunciati, i principi e i particolari? Nel tempo aureo della riflessione apriamoci allo spazio
della complessità che permette di approfondire il contesto per uscire dalla confusione. Tale
approfondimento rappresenta un bisturi per
verificare la consistenza delle ipotesi e tendere,
e alle volte arrivare, alla verità dei fatti. Non
per affermare ma per elaborare una mappa
delle possibilità, nobilitando pure le schegge di
pensieri che ci abitano, combattendo la pigrizia
mentale e l’assuefazione al pensiero premasticato di un fazioso indottrinamento etico-politico-religioso, capace di oscurare la socratica
capacità di affrontare autonomamente ed elementarmente un cammino di elaborazione su
temi complessi ma raggiungibili e affascinanti.
Per superare inizialmente il balbettio dei nuovi
processi culturali quali strumenti per acquisire capacità critica, viaggiamo lo stupore della
conoscenza, affidandoci al nuovo, arrancando
le asperità, non rinunciando agli imprevisti,
apprezzand o quello che ci pervade. Navigare
nella complessità per individuare il senso che
guidi il nostro umano andare.
Una scommessa l’hanno lanciata i componenti dell’Osservatorio dei centri culturali di
Cinisello, con analisi esemplificative articolate
sulle quattro collaudate direttrici: musica, teatro, cinema, arte. Quattro linguaggi diversi per
acquisire grammatiche che permettano di perseguire traguardi comuni, sviluppare capacità
critiche attraverso il sapere e coglierne il senso.
Complessità, non significa confusione. Sarebbe
come confondere la medicina con la malattia,
equivocare tra il valore e il prezzo. Certo, non
c’è vento favorevole per il marinaio che non
conosce la rotta, quindi se non conosci la meta
ogni probabilità appare confusa. Nel mare
della complessità occorre definire la rotta per
puntare ad uno scopo di senso, e quindi, remare nell’approfondire le problematiche poste col
bisturi della conoscenza per verificare la consistenza delle ipotesi e tendere alla verità dei
fatti, non sempre semplici. Da ciò l’auspicio di
poter vivere la semplice essenza delle parole.
Come nel film “Miracolo a Milano”, capolavoro del neorealismo italiano, in cui una folla di
poveri, a cavalcioni di una scopa, si alzavano
in volo dalla piazza del Duomo sognando un
luogo dove “ buongiorno voglia davvero dire
buongiorno” .
* Responsabile Circolo Auprema Settore Cultura
Giugno/Agosto 2011
Φ
FILOSOFIA E BEN – ESSERE
Un bambino filosofo
Già dalle elementari è possibile educare i bambini a riflettere
e a ragionare insieme, utilizzando il metodo del dialogo guidato
di Carlo E. L. Molteni
Nel precedente articolo abbiamo citato il pensatore statunitense John Dewey, il quale riteneva che il filosofo non potesse limitarsi alla
critica dell’esistente: un ruolo solitario dove
ogni pensatore è in competizione con le teorie
di altri pensatori. Ma che fosse suo compito
quello di ricercare, insieme a tutti i cittadini di
buona volontà, possibili soluzioni ai problemi
individuali e sociali. Ma quando si può iniziare a fare questo? Quando uno ha l’età della
ragione, naturalmente, non certo prima, con i
bambini! In realtà già nel Seicento il filosofo
inglese John Locke sosteneva, suscitando le
critiche di molti educatori tradizionalisti, che
bisogna ragionare con i bambini. Oggi sappiamo dalla psicologia che le potenzialità intellettive del bambino sono stupefacenti e che
le capacità cognitive nell’uomo si sviluppano
ancor prima della nascita. Non solo: più si allenano, più progrediscono nell’età evolutiva;
più si utilizzano, meno regrediscono nell’età
involutiva. Ce lo ci insegna un settore di ricerca recente, la neurobica. Ora, alla visione comunitaria e non solitaria di fare filosofia si è
ispirato un allievo di Dewey, anch’egli filosofo
e pedagogista, Matthew Lipmann, un giovane
professore di Logica della Columbia UniverGiugno/Agosto 2011
sity. Egli ha elaborato una particolare pratica
filosofica di gruppo per bambini, denominata
Philosophy for Children (P4C), che si è diffusa
dapprima negli USA e poi in tutto il mondo,
Italia compresa. P4C è un progetto educativo
basato su racconti scritti da Lipman in cui si
vedono bambini, ma anche adulti, dialogare su interrogativi di tipo filosofico a partire
dalla loro esperienza di vita quotidiana. La
prima raccolta di racconti di Lipman, adatti a
suscitare iniziali capacità filosofiche nei bambini, è anche quella che ha avuto maggiore
diffusione: si intitola “Harry Stottlemeier's Discovery”, ed è stata tradotta in italiano come
“Il prisma dei perché”. Sappiamo che è tipico
del bambino porsi, già verso i 3 – 4 anni, la
domanda forse più filosofica che esita: perché? Certo, vuole essere confermato dall’adulto che gli manifesti attenzione e cura. Ma
vuole anche conoscere, scoprire le cause di
ciò che lo circonda. Questo è consonante con
quanto sosteneva il filosofo greco Aristotele:
si ha scienza quando si passa dal semplice
che al perché, in quanto il sapere scientifico
si basa sul conoscere per mezzo delle cause.
Dapprima sperimentando nelle scuole medie,
e poi addirittura nelle elementari, Lipman sco-
prì che si può ragionare insieme su questioni
come, ad esempio: che cosa vuol dire essere
amici? Di che cosa ci meravigliamo? Se una
cosa è buona è anche bella? A che cosa serve
parlare? Si può pensare col cuore? Che cosa
vuol dire capirsi? Un cieco può avere “punti
di vista”? È giusto vendicarsi o perdonare?
Perché è brutta la guerra? Perché rimango
lo stesso anche se cambio crescendo? e molte altre ancora. In questo modo ci si allena
ad affrontare in modo costruttivo i problemi
quotidiani; a comunicare in maniera efficace
imparando a gestire i conflitti; a saper riconoscere e condividere le emozioni degli altri;
a sviluppare un pensiero riflessivo, critico e
creativo. Insomma, i bambini diventano dei
piccoli “filosofi in erba” e la classe si scopre
una iniziale “comunità di ricerca”. In questa
pratica didattica di tipo filosofico qual è il ruolo dell’insegnante? Non è la persona che sa
tutto e che possiede la verità assoluta. Piuttosto risulta l’animatore di una comunità di
dialogo, il facilitatore dei processi di ricerca,
il garante del rispetto delle diverse persone;
un ruolo che si impara frequentando appositi
corsi di specializzazione universitari.
E i risultati? Si tratta solo di una moda?
Lipman già nel 1987 citava i risultati di una
ricerca dell’Institute for the Advancement of
Philosophy for Children della Columbia University. Questa verificava, per i bambini delle scuole in cui erano stati introdotti corsi di
logica e di filosofia, dei progressi in lettura
superiori del 66% e in aritmetica del 36%
rispetto agli alunni di classi tradizionali. Plutarco nel primo secolo dopo Cristo sosteneva
che anche da anziani si può cominciare a fare
filosofia; oggi potremmo dire che anche nelle
elementari si può iniziare a muovere i primi
passi nel cammino del filosofare.
RUBRICHE | UNIABITA - 51
notizie flash
NEWS
Bravissima Digna, finalista al premio Andersen
Digna Conversano si è classificata tra i venti finalisti
(su migliaia di partecipanti a livello nazionale!) del
premio Andersen per le scuole (collana di libri per
ragazzi, www.andersen.it) con il disegno che potete
ammirare in questa pagina. I genitori, Paola Belotti e
Angelo Conversano, vogliono condividere con i soci di
UniAbita questa soddisfazione e farle i complimenti
per il bel disegno che è già diventato un segnalibro
della Andersen per promuovere la lettura presso i ragazzi. Lo scorso mese di maggio, insieme ad altri 19
finalisti provenienti da tutta Italia, Digna è andata a
Genova a ritirare il premio (500 segnalibri che la scuola Bauer di Cinisello Balsamo, che Digna frequenta, utilizzerà per la Comunità). Bravissima Digna, dunque,
ma bravi anche gli insegnanti Daniela Bergamaschi e
Carlo Crippa e la preside sig.ra Granito. Pur con le mille
difficoltà della scuola pubblica, hanno saputo con professionalità e passione accogliere, comunicare e insegnare a 25 bambini (tra cui 12 sudamericani e 4 arabi)
che vivono le differenze della propria cultura di origine
come ricchezza. La classe di Digna ha un bellissimo
blog dove tutti i bambini imparano a condividere pensieri e molto altro: http://blogbauer.wordpress.com.
Festa tricolore per il Comitato di caseggiato di via Bramante
Il Comitato di Caseggiato di Via Bramante 15 di Cinisello B.mo
ha organizzato lo scorso 25 giugno una grigliata con musica e
divertimento per socializzare con i nuovi arrivati e raccogliere
offerte per la Fondazione Auprema. La partecipazione è stata
buona, con i soci che si sono divertiti. Il Comitato per l'occasione ha preso spunto dai festeggiamenti per il 150° anno dell'Unità di Italia e ha imbandito i tavoli con la bandiera tricolore.
Le nostre culle
Il 23 gennaio 2011 è nato Riccardo Montan,
Riccardo
52 - UNIABITA | RUBRICHE
per la gioia di mamma Simona e papà Diego,
e di nonni e bisnonni.
Auguri!
Giugno/Agosto 2011
LETTERE DEI nostri soci
A proposito di inquinamento
e costi di carburante
di Mario Occa
Vi siete mai chiesti qual è il vero motivo che
ha indotto il Governo ad emanare un provvedimento legislativo per il quale il codice della
strada debba prevedere l’obbligo di tenere le
luci degli automezzi accese anche di giorno?
Ci è stato detto che nei paesi del Nord Europa,
dove queste misure sono in vigore da tempo,
vi sono meno incidenti e ciò va fortemente a
incidere sull’economia del paese più in generale. Ma ciò non dipenderà dal fatto che,
a parte la maggior prudenza nella guida e il
rispetto dei limiti di velocità, tutto sia dovuto
alle condizioni di visibilità atmosferica molto
diverse che da noi?
Ma veniamo a esaminare puntualmente “l’effetto” che questo provvedimento provoca
sia sull’ambiente che sul portafoglio. Quanta
benzina si consuma in più e qual è l’incremento di CO2 immesso in atmosfera? Quando si accendono i fari, una parte dell’energia
meccanica sviluppata dal motore per fare
muovere l’autoveicolo viene utilizzata per
far girare l’alternatore che carica la batteria.
Mediamente, il rendimento del motore è del
20% (0,2) mentre l’80% dell’energia chimica
contenuta nel combustibile si disperde sottoforma di calore del motore stesso e in attriti
nel sistema di trasmissione.
Giugno/Agosto 2011
E ancora, il rendimento dell’alternatore che
carica la batteria è del 60% (0,6). Pertanto
il rendimento complessivo del sistema che
consente di accendere le luci dell’auto è del
12% (0,2 x 0,6 = 0,12). Stabilito che la potenza impegnata totale delle lampadine dei due
fari abbaglianti, delle quattro luci di posizione
della targa, e del cruscotto, è di 150 Watt; con
un rendimento del 12%, per accendere tutte
le luci occorrono 1.250 watt termici (150 x
0,12) ovvero 1,25 Kw.
Supponiamo poi che la percorrenza media
delle automobili sia di 20.000 km/anno a una
velocità media di 70 km/h: le ore di viaggio
e di accensione delle lampadine saranno 286
(20.000 / 70). Moltiplicando per 1,25 kw si ottiene un consumo complessivo di 357,5 kw/h
termici (286 x 1,25). Poiché un litro di benzina
sviluppa 8,7 kw/h termici, il consumo annuo
di benzina in più sarà di 41 litri (357,5 / 8,7).
Per percorrere 20.000 km/anno occorreranno
da 1.000 a 1.500 litri di benzina, pertanto l’in-
cremento percentuale dei consumi di carburante oscilla tra il 4,1 e il 2,7%.
Ed infine, le automobili circolanti in Italia
sono circa 35 milioni e gli autocarri per il
trasporto merci sono circa 5 milioni, per un
totale di 40 milioni (senza tenere conto che
gli autocarri hanno molte più luci di posizione
e che percorrono ogni anno un numero di km
almeno dieci volte superiore). Moltiplicando
40 milioni di autoveicoli per 41 litri di carburante, l’incremento complessivo dei consumi
derivanti dall’accensione delle luci anche di
giorno supera 1 miliardo e 600 milioni di litri
di carburante. Ne consegue che le immissioni
di CO2 nell’ambiente sono circa 3 milioni di
tonnellate.
A pensar male si fa peccato ma, tenendo presente che sul costo di un litro di benzina incidono circa 1.000 cent di tasse, moltiplicando
per difetto 1 miliardo e 600 milioni di litri per
900 cent per l’erario vuol dire incassare più di
1 miliardo e 400 euro/anno.
RUBRICHE | UNIABITA - 53
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per i dettagli sulla scontistica vedi
brochure Carta Servizi,
anche sul sito uniabita.it
Libreria il centro
Via liber tà 52
20092 Cinisello Balsamo
Tel. 02 66595608
[email protected]
GRANDE LOTTERIA
A PREMI 2011
per il Finanziamento dei Progetti
“Custodi Sociali” e “Lingua Madre”
Estrazione domenica 13 novembre 2011 ore 15:00
Presso salone Matteotti, via 1° maggio 5 - Cinisello Balsamo
1° Premio
Buono viaggio da 1.000 € *
2°- 3°- 4° Premio
Soggiorno a “Borgo Magliano” **
Dal 5° al 70° Premio
altri 66 favolosi premi
Costo di un biglietto 1€
In vendita presso:
CINISELLO BALSAMO: Fondazione Auprema, Via Garibaldi 47/49; UniAbita, Piazza Soncino 1; Comitati di Caseggiato;
agenzia viaggi Mondo Auprema; Poliambulatorio e R.S.A. Il Sole.
SESTO S. GIOVANNI: UniAbita, P.za Repubblica 8; Centro Sportivo Falck, Via General Cantore 105 e Via Boccaccio 285.
L’elenco dei biglietti estratti sarà esposto presso tutti i punti di vendita. Inoltre si potrà consultare il sito www.uniabita.it; chiedere
informazioni via e-mail o telefoniche al numero e all’indirizzo della Fondazione Auprema Onlus.
Ritiro premi dal 16.11.2011 fino al 31.01.2012 - dalle ore 16 alle 18 (o previo appuntamento telefonico) esibendo l’originale del
biglietto vincente, presso la sede della FONDAZIONE AUPREMA Onlus - Via Garibaldi 47/49, 20092 Cinisello Balsamo
Tel. 02.6127830 – Fax 02.66010698 – e-mail: [email protected]
* Utilizzabile entro il 31.12.2012 presso agenzia viaggi Mondo Auprema
** Soggiorno settimanale in bilocale per max. 4 persone - Vitto e viaggio esclusi. Ultima settimana usufruibile dal 7 al 12 maggio
2012 (escluso periodo Pasquale). Offerto da ItalNorge
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Società Multiservizi Energia Cinisello Balsamo
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