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APprofondimento Convegno tate famigliari

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APprofondimento Convegno tate famigliari
TATE FAMILIARI: DIECI ANNI DI UN SERVIZIO PER LA PRIMA INFANZIA
Aula magna Sant’Anselmo, 18 settembre 2012
ore 14.30 – 18.00
I servizi per la prima infanzia in tutta Italia si stanno differenziando sia in termini di offerta pedagogica che
di tipologia di presa in cura. Il percorso storico che ha portato la Regione Autonoma Valle d’Aosta ad
istituire un servizio di tata familiare, a connotarlo come offerta originale e complementare alle altre forme
di sostegno alla genitorialità e di educazione per l’infanzia, sulla scia di quanto maturato nella provincia
autonoma di Trento con l’istituzione del servizio di Tagesmutter e ispirato alla figura della francese nounou
o assistante de vie, prende avvio con la deliberazione della Giunta Regionale del 18 settembre 2000 che
introduce la figura professionale della tata familiare e attribuisce alla Regione l’onere del coordinamento
pedagogico e organizzativo.
La formula “tata” ritaglia il suo profilo specialistico ibridando la dimensione della cura materna e
dell’educazione informale individualizzata con quella educativo-assistenziale collettiva e formalmente
strutturata. Contrariamente a quanto accade nella maggior parte delle regioni, il mestiere della tata è
esercitato nell’alveo della libera professione e non della cooperazione sociale, e a questo scopo è stato
istituito un registro aperto regionale e previsto un sistema di rimborso, sotto forma di voucher alle famiglie,
di parte delle spese sostenute per accedere al servizio. Se, da una parte, la formula esalta le individualità, le
iniziative personali e sviluppa lo spirito autoimprenditoriale rendendo le tate duttili rispetto al mercato,
dall’altra è stato necessario controbilanciare il modello con una forma di coordinamento e monitoraggio
assiduo e multidimensionale. Per rispondere a questa esigenza, la Direzione Politiche Sociali
dell’Assessorato regionale alla Sanità, Salute e Politiche Sociali ha aperto nel 2008 una proficua e intensa
collaborazione con l’Università della Valle d’Aosta, finalizzata al miglioramento della qualità dei servizi
sociali e socio-assistenziali attraverso studi sul campo e progetti educativi e formativi ad alto coefficiente di
sperimentalità.
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