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Ritocco ai grandi, sì Lega e Idv, via i cespugli

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Ritocco ai grandi, sì Lega e Idv, via i cespugli
Settimanale d’informazione
ANNO LVI- N. 21
euro 1
www.vocedellavallesina.it Jesi, domenica 14 giugno 2009
Impôt reprisé Tassa riscossa Ufficio di Jesi
Poste Italiane spa - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (Conv. in L. 27/02/2004 n.46) art. 1, comma 1, DCB - Jesi
Editoriale
a piedi da jesi a loreto
Le parole di Obama
di Marco Deriu
chiacciato fra le ultime scaramucce preelettorali, le
cronache sul dramma dell’aereo precipitato nell’Atlantico e
gli spazi intoccabili dell’informazione sportiva, il discorso
del presidente degli Stati Uniti
al mondo musulmano è stato
generalmente
sottovalutato
dalle testate informative di
casa nostra. Fin dalla campagna elettorale per le presidenziali Usa, si è avuta l’impressione che ogni parola usata da
Barack Obama nelle occasioni
ufficiali sia studiata, meditata
e scelta da lui e dal suo staff
di esperti, che proprio della
comunicazione verbale hanno fatto la principale strategia
politica. Obama è partito dal
nodo centrale, senza tergiversare né ricorrere a concetti altisonanti per deviare la luce dei
riflettori: “Il nostro incontro si
svolge in un momento di tensione tra gli Stati Uniti e i musulmani di tutto il mondo, una
tensione che affonda le proprie radici in ragioni storiche
che vanno al di là del dibattito politico attuale”. Una frase
per centrare il problema, altre
due per definirne i contorni
e la via per affrontarlo: “Fino
a che il nostro rapporto verrà
definito solamente in base alle
nostre differenze renderemo
sempre più potente chi semina odio, invece di pace, chi
ricerca i conflitti, invece della
cooperazione che è necessaria
perché tutti i popoli possano
avere giustizia e prosperità.
Per questo motivo deve essere
spezzata la catena di sospetti e
inimicizia”.
Certo, un conto sono le parole
e un conto sono i fatti (e le parole non seguite dai fatti sono
per lo più menzogne). Ma la
scelta di andare al cuore del
problema senza negarlo e di
scegliere un linguaggio che
chiama le cose e le situazioni
con il loro nome è comunque
da registrare positivamente.
A rischio di cadere nell’apologia, chiudiamo queste righe
citando dal discorso di Obama
le parole che, in realtà, chiunque di noi dovrebbe sempre
avere presenti nel proprio approccio verso gli altri, al fine di
costruire un rapporto “basato
sul mutuo rispetto e su un interesse reciproco” e “fondato
sui principi comuni di giustizia,
progresso, tolleranza e dignità
per tutti gli esseri umani”. Non
a caso il presidente ha voluto concludere il suo discorso
citando l’Antico Testamento:
“La santa Bibbia ci dice: «Siano
benedetti i portatori di pace,
perché saranno chiamati figli
di Dio». I popoli del mondo
possono vivere insieme in pace,
sappiamo che quella è la visione di Dio”. Proprio così.
teatro
Pellegrinaggio Jesi-Loreto: venerdi 19
giugno con partenza alle ore 20,30 dalla
parrocchia di Sant’Antonio
Abate (Minonna)
S
amministrative
Concerto
inaugurale
del centenario
pergolesiano
I risultati nei
comuni della
Vallesina
2
13
di Augusta F. Cardinali
Pdl avanza nel territorio, non sfonda in Italia. Pd perde non poco, ma tiene politicamente
Ritocco ai grandi, sì Lega e Idv, via i cespugli
I
risultati delle elezioni europee, se
dimostrano la modesta sensibilità da parte di tutte le ventisette popolazioni (ma l’Italia si è impegnata più di ogni altra con il suo 67%
di partecipazione contro il 42%
dell’Europa tutta), aprono ad alcune
riflessioni politiche inequivocabili.
Primo: un generale rafforzamento degli orientamenti verso destra,
quasi a sottolineare le difficoltà delle nazioni nel loro amalgamarsi con
il fenomeno dell’immigrazione, fenomeno ancor più grave della stessa crisi economico-sociale che tiene l’Europa e il mondo in bilico da
quasi un anno. Secondo: se è vero
che Berlusconi non ha ottenuto la
soddisfazione di uno sfondamento
fino al 40-45 % come sperato (perde anzi oltre due punti), è altrettanto vero che il primo partito di
opposizione, il Pd, lascia sul campo
il 6%, un risultato che lo pone tra
la soddisfazione di aver superato
il rischio della disfatta e i rilevanti
problemi di prospettiva soprattutto
all’interno. Terzo: il rafforzo della
Lega che tende, da territoriale, ad
ampliarsi a livello nazionale (anche le Marche lo testimoniano), è
il più chiaro indice della sintonia
con quelle nazioni europee che,
sotto diverse forme, contestano il
pluralismo etnico e culturale; così
avremo un ulteriore sviluppo, da
parte dei ministri leghisti, di quella
politica di contenimento o di blocco o di esplicita virulenta reazione
all’“invasione” straniera. E il Nord
si avvierà sempre più verso lidi lontani rispetto all’incapacità politica
del Sud, inchiodato ad un impressionante immobilismo imposto
dalle mafie di ogni colore. Quarto: il raddoppio dei voti a favore di
Di Pietro darà del filo da torcere
all’alleato-nemico (il Partito democratico) e un aiuto indiretto a
Berlusconi. Di fatto, avremo un
indebolimento di un’autentica opposizione democratica. Quinto:
sparisce la rappresentanza di oltre
dieci partitini, più o meno “storici”, raggruppati comunque pur
di raggiungere l’anelato 4%, una
meta a tutti preclusa. Sconfitta
l’accozzaglia di quattro partitini a
destra, sconfitti quelli di sinistra,
più o meno collegati. Meraviglia
soprattutto l’estrema sinistra che,
per la seconda volta, anela intese
che però sa tradurre solo in divisioni e suddivisioni. E’ il trionfo di
un cupio dissolvi e di una incredibile cecità. Del resto trattasi di
una realtà che rispecchia la storia
di sempre delle sinistre italiane.
Sesto: L’Udc di Casini regge bene
e crea nel suo leader l’illusione
del superamento del bipartitismo
e dello stesso bipolarismo, nella
speranza di realizzare un terzo
polo di centro che faccia bello e
cattivo tempo spostandosi ora a
destra ora a sinistra.
***
E il gioco di Casini si è, in buona
parte, già espresso nelle amministrative di domenica scorsa. Sono
state elezioni che hanno permesso un forte avanzamento sul territorio a tutto il centrodestra grazie
anche all’intesa determinante in
più centri proprio con l’Udc. Il fatto che il Pd abbia già perduto un
terzo dei centri più importanti e
che altri sono a rischio in vista del
ballottaggio fra due settimane, è la
prova più eloquente sia di un possibile orientamento a destra di Casini, sia di una indiscutibile presa
sul territorio della Lega per le sue
rigide posizioni su specifici problemi molti sentiti dalla popolazione.
Spesso sono posizioni eticamente
discutibili che però soddisfano la
sensibilità popolare. Un criterio
uguale e contrario a quello dell’Italia dei Valori: populismo? Realismo
politico? Premesse per maggiori
tensioni politico-sociali?
Certo è che queste elezioni lasciano un rilevante segno politico:
possibili implosioni nel centrosinistra, rafforzo di prospettiva nel
centrodestra con duello interno
tra Lega e Popolo della Libertà,
già con il prossimo referendum:
se vince il SI’ la Lega si sente fatta
fuori, se vince il NO la Lega sarà la
vera padrona della politica italiana.
Un duello tra Bossi e Berlusconi.
Vittorio Massaccesi
[email protected]
14 giugno 2009
Solennità del Corpo e del Sangue del Signore
ore 18,30: Celebrazione Eucaristica presieduta dal Vescovo al Santuario delle Grazie
ore 19: Processione Eucaristica
2
Cultura e società
14 giugno 2009
Del più e del meno
Una vita non basta
di Giuseppe Luconi
A
ll’uscita di questo giornale, le elezioni europee saranno un fatto compiuto. I lettori conosceranno i risultati e
commenteranno i commenti dei politici e
dei politologhi. Anch’io mi inserisco nel discorso, ma del tutto fuori
tema. Ho avuto l’opportunità di leggere, in questi
giorni, il libro di un uomo
politico con alle spalle
una lunga presenza nel
parlamento italiano. Mi
riferisco al senatore Giorgio De Giuseppe.
Nato a Maglie nel
1930, avvocato, professore di diritto pubblico
all’università di Lecce, provveditore agli
studi di quella città, politico democristiano,
Giorgio De Giuseppe fu eletto senatore nel
collegio di Galatina-Gallipoli per sei legislature, dal 1972 al 1994. Ricoprì importanti incarichi, tra cui quello di vice presidente del Senato dal 1983 al 1994.
Nel maggio del 1992 fu vicino ad essere eletto presidente della Repubblica: di
gran lunga il più votato nei primi scrutini, non raggiunse tuttavia i due terzi
di voti necessari per l’elezione e ritirò la
candidatura (al sedicesimo scrutinio risultò eletto Oscar Luigi Scalfaro). Quando “scomparve” la Democrazia Cristiana si
ritirò dalla politica attiva.
Qualche mese fa ha raccontato quella
sua esperienza nel libro “Una vita non basta - Ricordi politici dell’Italia Repubblicana 1953-1994”. Più di quattrocento pagine:
tante, ma non pesano. Innanzitutto perché
l’autore si esprime con un linguaggio facile,
essenziale, elegante, che non ha niente a
che vedere con il “politichese”: sarebbe stato
un ottimo giornalista. Poi perché accompagna il lettore attraverso il susseguirsi delle
vicende del nostro Paese con annotazioni e
riflessioni che sbirciano talvolta, con discrezione, anche dietro le quinte della politica e
del parlamento.
Dal libro di Giorgio De Giuseppe ho scelto per la pubblicazione su Voce, fra i tanti,
cinque brani che aiutano a capire anche la
sensibilità dell’autore. Qui di seguito i primi due, gli altri tre nel prossimo numero.
L’assassinio di Moro
“Il 9 maggio 1978, alle 13,45, ero in albergo, quando il portiere mi avvertì che
in via Caetani era stato ritrovato il corpo
di Aldo Moro. Mi precipitai verso piazza Argentina, ma le strade erano intasate. Preferii andare nel vicino palazzo
di piazza del Gesù, sede della Direzione.
Trovai corridoi ed uffici vuoti. La porta
dell’ufficio di Zaccagnini era socchiusa;
sbir­ciai e vidi il segretario con la testa
fra le mani. Piangeva?
Pregava? I telefoni
squillavano senza risposta. Mi trattenni
non so quanto, sperando che presto
qualcuno tornasse da
via Caetani. Invece,
giunse la delegazione repubblicana guidata da Ugo La Malfa. C’erano Spadolini,
Reale, Visentini ed al­tri. Il loro dolore era
autentico. Li feci accomodare in una sa­la.
Fui rinfrancato quando, rientrati Piccoli
e Galloni, potei ritirarmi. Avevo bisogno
di restare solo e, nel silenzio della vicina
chiesa del Gesù, trovai ciò che cercavo”.
Gorbaciov dal Papa
Gorbaciov “sì recò con la moglie,
Raissa, da Papa Gio­v anni Paolo II. Era il
primo incontro
tra un pontefice
ed un capo comunista. Quanto
tempo era passato e, soprattutto, quante cose
erano
cambiate da quando il
sornione Stalin
aveva
chiesto
il numero delle
divisioni di cui disponeva il Pa­p a o da
quando Kruscev, per colloquiare con
Giovanni XXIII, dovette farlo tramite
il genero? Probabilmente, in previsione
dell’incontro che avrebbe avuto il giorno successivo col Pon­tefice, Gorbaciov
aveva accennato in Campidoglio alla
religio­ne non più “oppio dei popoli” ma,
richiamando un concetto ti­picamente
slavo, “formidabile forza di aggregazione sociale e spirituale”. Anzi, andò oltre, criticando l’illuminismo per averla
relegata ad affare personale. In giro, si
diceva che Michail fosse stato battezzato dalla madre e che non si era mai del
tutto distaccato dalla fede….”.
jesi: scuola materna
Santa Caterina
Domenica 31 maggio si è svolta nella Parrocchia Madonna del Divino Amore la recita e
la festa di fine anno scolastico dell’asilo “Santa Caterina” di via Roma, gestito dalle Suore
Calasanziane. A questo momento preparato
dalle suore e dalla maestre, al quale ha preso
parte il parroco don Mario Massaccio, hanno partecipato i genitori, nonni, fratelli, zii…
I bambini della scuola materna, festosi e con
i fiori in mano, guidati da suor Lorenzina e
dalle maestre hanno pregato, recitato, cantato… La Scuola materna delle Suore Calasanziane di Via Roma da diverse generazioni è
un luogo in cui i bambini vanno molto volentieri sin dall’età di tre anni, le Insegnanti
Rosita e Anna Maria e la Madre Superiora
con suor Anna seguono con tanta attenzione le esigenze dei piccoli e sempre trovando
giochi, canti, attività educative... riescono ad
attirare la loro curiosità e ad ottenere ottimi
risultati per la buona educazione dei bimbi a
loro affidati. a.v.v.
Memorabile Concerto Inaugurale del Festival
La musica che arde nell’anima
L’
ultima nota rimane
nell’aria, sospesa come
una bolla di sapone iridescente. Per qualche attimo
nessuno osa dissolverla;
poi una pioggia di applausi
scioglie l’incantesimo.
E’ la ‘Salve regina’ in fa
min. di Pergolesi; interpretata ‘con l’anima’; con
quella trepidante, intima
commozione che le preghiere trasposte in musica
dal compositore racchiudono. Impossibile non
rimanere toccati da una
così trascendentale soavità. Non è il solo carattere
proprio della musica sacra
pergolesiana. Il compositore canta anche l’esultanza nel salmo ‘Laudate,
pueri’ in festoni fioriti di
note; con freschezza, serenità, grazia. Si spalancano all’anima i cieli, ma
non si dimentica a tratti
di guardare pensosamente la terra.
Paragonabile ad una maestosa cattedrale gotica ornata da innumerevoli guglie è la ‘Messa in fa magg.’
o ‘Messa di S. Emidio’. E’
costruita con una perizia
contrappuntistica che sbalordì e lasciò senza parole i
maestri napoletani di Pergolesi, facendo intendere
che da loro lo ‘Jesi’ – così il
giovane musicista era stato soprannominato – non
aveva ormai più niente da
imparare, ma che anzi sarebbero stati gli altri, Bach
compreso, a prendere lezioni da lui. E’ il coro ad
interpretare la voce di un
popolo che prega perché il
Santo allontani il pericolo
del terremoto dalla città.
Le note si rincorrono, si intrecciano, si richiamano in
un disegno musicale elaboratissimo inciso dai vigorosi impulsi dell’orchestra e
delle voci soliste. Ci si può
chiedere quali interpreti
avesse avuto a disposizione
Pergolesi. Certo non solo
le ‘paranzelle’ di ragazzini
assoldati per rallegrare con
il canto le feste patronali e
di palazzo, ma anche dei
professionisti e dei virtuosi
eccezionali. E’ da credere
che egli non avrebbe potuto scrivere una musica simile e di così difficile esecuzione se non fosse stato
sicuro di poter contare su
straordinari interpreti. Se
ne deduce quindi che non
era assolutamente superficiale la cultura musicale
a Napoli e che, invece, era
ben meritata la reputazione di cui i conservatori della città godevano a
quel tempo.
Contiene già ‘in nuce’ tutti
i caratteri dell’arte di Pergolesi, compresi persino
quelli della sua innovativa
opera comica, il dramma
sacro ‘Li prodigi della divina grazia’. Eppure aveva
Nella foto, di Anna Vincenzoni, la conferenza stampa di
presentazione del concerto: da sinistra il sindaco Belcecchi, William Graziosi e Francesco Giacobbi, presidente Cassa di risparmio di Fano S.p.A.
appena ventuno anni il
musicista quando lo compose: miracoli dell’arte che
precocemente può accendersi e divampare, ma anche precocemente bruciare e consumare, come fu
per Pergolesi, chi a lei appassionatamente si dedica. L’aria ‘Manca la guida
al piè’ è la confessione di
uno smarrimento interiore, di un disorientamento
della mente e dello spirito
tentati dalla disperazione,
dalla sofferenza di un rimorso, da una sconsolata
tro e una piazza gremiti li
hanno ascoltati il 5 giugno
in un’esecuzione che ha
splendidamente rivelato
e illuminato l’arte di Pergolesi grazie ad interpreti
di assoluta eccellenza: le
voci soliste dei soprani
Rachel Harnisch, Teresa
Romano, Veronica Cangemi e del contralto Sara
Mingardo; il Coro della
Radio Svizzera magistralmente diretto da Diego Fasolis; l’ Orchestra
Mozart che conta tra le
sue file dei giovani talen-
solitudine. Era allora giovanissimo Pergolesi, eppure già tanto dell’animo
umano aveva compreso.
Per questo sarebbe stato
così profondamente amato da chi ascoltava la sua
musica; per questo, anche,
egli sarebbe diventato un
mito.
In un memorabile concerto sono state raccolti
simili capolavori. Un tea-
ti. Il M° Claudio Abbado
ha condotto con gesti misurati, attento ad accenti,
inflessioni, trasparenze ed
effetti magici di rarefazione sonora valorizzati dalla
eccezionale acustica del
teatro. Interminabili alla
fine gli applausi. Dai palchi, su tutti, una cascata
di fiori.
Augusta F . Cardinali
Foto Binci
3
Jesi e Vallesina
14 giugno 2009
Concluso il 21° Anno Accademico della Libera Università per Adulti
SCUSATE IL BISTICCIO
(ghiribizzi lessicali)
Peter Pun (con la u)
www.peterpun.it
FIANCHEGGIATRICE
OGGETTIVA ?
Cambio di iniziale
tra il privato e il pubblico
La campagna anti-ciarpame di Donna
Veronica - sacrosanta, sostengono alcuni
- potrebbe politicamente risolversi (al di
là delle intenzioni della signora) in un
vantaggio per l’opposizione. Secondo una
certa tesi, per lo meno.
Madama Bartolini (in arte Lario)
gioverà al team di Franceschini Dario ?
Madama Lario, nata Bartolini,
farà il gioco di Dario Franceschini ?
PERSA L’OPEL PER UN PELO
Bisticci assortiti
Su Magna si è buttata, ahimé, Lamagna:
mi sa che questa volta... nun se magna.
PS - Lamagna (o Alemagna) è
notoriamente il nome popolare - vivo fino
a tutto l’Ottocento - della Germania. Cfr il
francese Allemagne.
- Sergio (Marchionne) ovviamente è
diventato serio, ma non fa drammi. Non
è quindi il caso di citare El lament del
Marchionn... di Carlo Porta.
IL 5 INCOMBE
Scarto angoscioso
In Valcesano (in Vallesina chissà…), quando
si vede qualcuno piuttosto pensieroso, si
usa dire: Pensa al navlo d’ casa sua.
PS - Il navlo è la pigione (dal latino naulus,
da cui derivano anche nolo, noleggio,
noleggiare ecc).
Vedi? Il nostro amico è xxxyxxxx
a motivo dell’ xxxxxxx.
***
Soluzione del gioco precedente:
spartito, sparito
La Citazione
a cura di Riccardo Ceccarelli
Nascondere la storia
Aver nascosto la nostra storia in nome del laicismo
significa aver concesso al laicismo di nascondere
la nostra identità. Né il laicismo ci offre una nuova
identità positiva, ce ne offre solo una negativa. Ci
dice cosa non siamo, che cosa non vogliamo più
essere. Non ci dice chi siamo o in che cosa crediamo.
Marcello Pera, “Perché dobbiamo dirci cristiani”,
Mondadori, Milano 2008, p. 94.
La p u l c e
Notizia da RAI Tre Reporter (domenica 31 maggio, ore
21,30): “In Italia 8.000.000 (diconsi otto milioni) di case
in più”. Eppure si continua a costruire, come fossimo nel
dopoguerra, come fossimo in un dopo terremoto nazionale. E sovvertendo la più elementare legge di mercato
(più offerta, meno costo), fitti e prezzi sono alle stelle.
Alla faccia della crisi. Alla faccia dei piani paesaggistici.
Bilancio finale di un’intensa attività
D
iciotto discipline curricolari, un numero anche
maggiore di docenti, laboratori, conferenze, concerti, incontri in biblioteca, presentazione di libri, cineforum,
visite culturali e aziendali.
Anche quest’anno è stata
molto intensa, varia, interessante e coinvolgente l’attività
della Libera Università per
Adulti. Va riconosciuto che
poche altre istituzioni dello
stesso genere sono in grado
di offrire una simile gamma
di argomenti e di iniziative.
Di quanto è stato fatto ha
presentato un consuntivo il presidente, prof. Giancarlo Vecci, il 28 maggio, quando si è ufficialmente concluso
l’anno accademico. Durante la cerimonia non ha dimenticato di ricordare
anche alcuni soci purtroppo scomparsi quest’anno: Giovanni Novelli, amico
sempre sorridente e sereno; Marini
Ubaldina, insegnate di pittura, entusiastica collaboratrice e il saggio, generoso,
amabile Lucio Longhi. Ha annunciato
infine l’ultima proposta di quest’anno,
alla quale molti hanno aderito: un imminente viaggio che toccherà Barcellona, la Costa Brava, la Camargue e
diversi luoghi di grande interesse storico ed artistico. Come consuetudine
è stato offerto a tutti i collaboratori un
omaggio. Consiste quest’anno in libri:
circa settanta, di vario argomento, ne
sono stati distribuiti.
La musica nella parola
La manifestazione prevedeva la presenza di un ospite d’onore: Sergio Cardinali, autore di due libri: “Fiori primaverili” e “Le ragazze entrano gratis”.
Quella di scrittore non è la sola attività
di Sergio Cardinali. E’ anche direttore
artistico della Scuola Musicale “G.B.
Pergolesi” e docente di contrabbasso,
chitarra e basso elettrico. Ha composto inoltre una commedia musicale
per bambini, “La fabbrica dei mondi” e
scritto un testo di educazione musicale, “La fabbrica dei suoni”. Quanto, con
riferimento ai suoi libri, ha spiegato ai
presenti ha avuto il significato di una
vera e propria lezione teorica di stile e
di composizione letteraria.
Dopo aver confessato di essersi prima
dedicato a letture ‘disordinate e improvvisate’ e di essere diventato successivamente un ‘divoratore di libri di
ogni genere’, ha raccontato di aver incominciato a scrivere sull’onda della
suggestione di lontani ricordi. Così è
nato il suo primo romanzo, ‘Fiori primaverili’, con il quale ha vinto un premio letterario. Lodato e sollecitato a
continuare dal presidente della giuria,
alla fine del 2008 ha pubblicato il suo
secondo libro, meno autobiografico
del primo: ‘Le ragazze entrano gratis”.
Brevissimamente la trama. Racconta
di uno scrittore che, giunto a Roma
per firmare il contratto del suo primo
romanzo, incontra donne che sono le
stesse creature da lui inventate. E’ ‘un
romanzo nel romanzo’ surreale e magico che spiega come tra l’autore e i
personaggi scaturiti dalla sua fantasia
si generi un legame speculare, intenso
e inscindibile. Pirandello insegna? Sarà
il lettore a dirlo.
Sergio Cardinali non si è però limitato a parlare dei suoi libri. Espandendo
il discorso ha toccato altri argomenti
Associazione Sistema Museale
S
Montecarotto
abato 13 giugno alle
17.30 presso il Teatro
Comunale di Montecarotto si svolgerà la premiazione del Concorso Nazionale
di Fotografia “Paesaggi da
Scoprire – passeggiate con
obiettivo” e l’inaugurazione
della mostra fotografica con
tutte le opere partecipanti
nelle sale del Museo della
Mail Art che rimarrà aperta
fino al 5 luglio. Il progetto del
Sistema Museale della Provincia di Ancona “Paesaggi
da Scoprire – passeggiate con
obiettivo”, che durante tutto
il 2008 ha portato numerosi
turisti, fotografi, appassionati di trekking e semplici visitatori alla scoperta dei luoghi più belli della Provincia
di Ancona, conclude il suo
cammino con questa splendida Mostra-Premiazione a
Montecarotto.
Molti i partecipanti e ancora
di più le foto in concorso che
hanno ritratto terre, città,
volti, musei e peculiariatà artistiche con profonda sensibilità e forte passione. Il nostro territorio scrutato con
gli occhi di chi la scopre per
la prima volta e di chi lo vive
ogni giorno assaporandone
tutte le sfumature, viene presentato in questa collettiva
che vedrà premiati i migliori
partecipanti di due categorie:
Senior e Junior per i ragazzi
fino a 14 anni.
Il progetto è stato ideato per
far conoscere in maniera insolita e accattivante le peculiarità naturali, artistiche e
culturali dei nostri luoghi e
le antiche tradizioni ad essi
legate, in particolare attraverso la fotografia. “Paesaggi
da Scoprire – passeggiate con
obiettivo” è stato realizzato
dal Sistema Museale della
Provincia di Ancona, all’interno del programma provinciale Co-habitat, e concretizzato con la collaborazione del
C.I.S. s.r.l. di Moie di Maiolati
Spontini, i comuni di Montecarotto, Poggio San Marcello,
Rosora e Mergo, il Circolo
Fotografico Avis di Chiaravalle ed il Maestro fotografo
Giorgio Marinelli di Falconara Marittima.
Informazioni:
Numero
Verde 800 439392, www.
musan.it
relativi ad alcune teoriche
qualità stilistiche che ritiene siano proprie del narratore e del poeta. “La parola
è anche musica: deve cioè
contenere una melodia. La
punteggiatura è il ritmo che
la scandisce”. Come dire che
poesia e musica sono affini
per natura. Infatti aggiunge: “
Poesia e musica nascono nello stesso modo. Così è sempre avvenuto, al tempo dei
trovatori come in quello dei
cantautori”. Inevitabilmente
è indotto a parlare di se stesso: “Per questo in passato
ho scritto testi per canzoni. Ora però
scrivo per un’esigenza naturale, perché
mi piace raccontare, suscitare meraviglia, anche se ci si sente ‘a nudo’, perciò
‘scomodi’. Scrivo per il gusto di scrivere,
ma gradualmente allontanandomi da
uno stile autobiografico. All’inizio, inevitabilmente, chi scrive parla sempre
di sé. Poi si distacca da se stesso”.
Ora Sergio Cardinali è alle prese con
il suo terzo romanzo, ma deve dare
necessariamente la precedenza ad un
altro impegno: il Festival Cameristico
‘Macrocosmi 2009’. Anche di questo parla e della Scuola Musicale ‘G.B.
Pergolesi’. “Sono oltre seicento gli allievi che la frequentano; per il 70% jesini,
per il resto provenienti dalla provincia.
Tutti gli strumenti sono previsti nei
programmi d’insegnamento. Il Festival è alla seconda edizione: presenterà quattro concerti e quattro master
classes, dal 29 maggio al 4 luglio”.
A chiedergli quale genere di musica
ritenga sia da preferire non ha dubbi:
“Non credo nella distinzione per generi,
piuttosto in quella fra musica di qualità e musica scadente. E’ in fondo la
stessa che è possibile fare in letteratura e in poesia”.
Fotoservizio
Augusta Franco Cardinali
Nella foto: il prof. Sergio Cardinali
con sua moglie e sua figlia
Serra de’ Conti e Norimberga
Una amicizia musicale
I
l 5 giugno al chiostro liarità di questo coro teSan Francesco di Ser- desco è la sua formazione
ra de’ Conti si p svolta la mista di cattolici e luteXIII edizione della ras- rani, e la direzione di un
segna “Di canto in can- maestro giovane e di una
to” a cura della Corale alta formazione artistica
“Francesco Tomassini” di che è impegnato nelle tre
Serra de’ Conti con la cattedrali più importanti
partecipazione del coro di Norimberga. Il coro,
St. Sebald di Norimberga di formazione prevalenin Germania e del coretto temente rinascimentale,
Tomassini Junior compo- ha cantato brani di vario
sto da circa 40 elementi, genere, oscillando tra il
ormai attivo da un paio classico tradizionale di
d’anni. I bambini hanno estrazione andalusa e tecantato cantano in aper- desca. Poi, insieme, i due
tura della rassegna, pro- cori hanno eseguito in
ponendo i primi tre bra- prima assoluta per l’Italia,
ni premiati alla rassegna “Ubi Caritas” dello jesino
dello “Zecchino d’oro”, le Giancarlo Aquilanti, bracui selezioni si svolgono ni di Bach e il celebre “Va
anche a Serra de’ Conti. Pensiero” di Verdi le cui
La maestra Sara Zanetti note, dirette da Barani e
li ha accompagnati fino accompagnate della piaall’esecuzione dell’inno di nista Zampetti, scivolano
Mameli eseguito anche in a conclusione della seraoccasione del 25 Aprile ta.
con successo, poi, l’uscita Le sorprese poi non sono
di scena, presentandosi, mancate: a parte una dead uno ad uno.
gustazione vinicola offerL’incontro con il coro St. ta dalla Moncaro, il senso
Sebald di Norimberga, di questa vicinanza reciè avvenuto in maniera proca è stato arricchito
semplice e casuale; la da un divertente fuori
passione tedesca del gio- programma operettistico
vane direttore Norbert italiano e dalle offerte di
Kreiner per le nostre ricordi librari, per mano
terre, lo fa trasferire per del sindaco Massi e
brevi periodi a borgo S. dell’assessore Bevilacqua.
Stefano: qui acquista una Il dono dei prodotti tipici
casa, ed inevitabilmente ha rallegrato visibilmente
con il nostro Mirko Bara- questo giovane direttore
ni avviene l’incontro e la e rafforzato un’amicizia.
collaborazione. La pecuElisabetta Rocchetti
4
Attualità
14 giugno 2009
Quale ruolo ha la famiglia oggi? E il matrimonio cristiano?
Mettere su casa? È una parola!
Meritiamo tutto questo?
di Riccardo Ceccarelli
ortano in Italia, in molti Comuni e
Città, lo stesso nome, “Piazza TieP
nanmen”, come la piazza di Pechino
dove vent’anni fa si maturò la protesta
degli studenti contro il regime. La strage
accadde nella notte tra il 3 e il 4 giugno
1989. Le vittime furono centinaia. Alcune fonti parlano di migliaia. Il regime
di poche decine o addirittura di poche
unità. L’anniversario da noi è passato
quasi sotto silenzio. Poche le pagine sui
giornali, qualche colonna o poco più. In
Tv qualche foto con relativo servizio. Lo
spazio per giorni e giorni è stato monopolizzato da Noemi Letizia, da Berlusconi e conseguenti pettegolezzi, dalla cena
di Caloria condita in tutte le salse più o
meno piccanti, quasi fossero un affare di
stato. Per una società che viene alimentata da reality, da “Il Grande fratello” a
“La Fattoria”, ecc., non c’era di meglio e
non può essere altrimenti. Non di Europa si è parlato, non del suo futuro né
dei suoi progetti, non di democrazia che
la strage di Tienamnen ci ricordava, ma
di Noemi, delle foto “rubate” a Villa Certosa, della violazione della privacy del
premier, come unici argomenti degni di
essere approfonditi. Non si contano le
pagine e le trasmissioni ad essi dedicate.
Che pena e che tristezza! Alimentate per
di più da chi era soggetto di tanto gossip.
Un po’ di silenzio e un’abbondante dose
di controllo sarebbero stati più opportuni. Ci avremmo tutti fatto una più bella
figura. Ma tant’è. Così vanno le cose, per
fortuna non tutte, in Italia. Torniamo
alla Cina. Pensiamo che sia lontana, invece, come diceva il titolo di un film già
negli anni Settanta “La Cina è vicina”,
non tanto per i cinesi che ormai sono
presenti in ogni più sperduta contrada
del nostro paese, quanto per il suo essere decisiva protagonista nel panorama
economico mondiale e per le contraddizioni di cui è esempio eclatante. La dittatura più ferrea, Cina senza democrazia
e senza libertà di parola, lo sviluppo più
selvaggio di questi venti anni “ha reso la
Cina il paese più inquinato della Terra
dove ogni anno muoiono 400mila persone per malattie respiratorie”. La Cina
dove i diritti umani sono solo parole
neanche da pronunciare, la Cina con il
più alto numero di condanne a morte, la
Cina dove le persone sono solo macchine che producono, con questo paese tutti i governi che si vantano di difendere i
diritti umani, hanno fatto e fanno affari
colossali, con esso si stringono alleanze
economiche nel disprezzo più totale di
ogni più elementare rapporto di reciprocità sul fronte dei valori per la tutela
della vita umana e di ogni, seppure ovattata, richiesta di rispetto dei diritti umani. Ancora è negli occhi di tutti, penso,
l’immagine di quel giovane operaio che
da solo si pose davanti a quella colonna
di carri armati a Pechino, riuscendo a
fermarli, ma per poco. Non si sa che fine
abbia fatto quell’operaio, però ci riuscì. E
rimane un eroe. Le politiche del mondo
intero, nonostante le chiacchiere delle
condanne, sono state conniventi con il
regime di Pechino. Inutile nasconderlo.
Le ragioni della politica che dovrebbero
favorire il rispetto per ogni essere umano, ancora una volta (ma si pensava che
un mutamento radicale si potesse fare,
come tante volte si è detto a parole) sono
state asservite all’economia, all’equilibrio tra gli stati e ai compromessi, vittime come sempre, gli uomini, quelli che
contano meno. Piazza Tienamnen dopo
venti anni sta lì a ricordarcelo, ad un
mondo di sordi e di disattenti, più coinvolti alle vicende gossipare di Noemi e
dintorni in Villa. Ci fanno passare per
un popolo di guardoni con il teleobiettivo. Non ci rimane che lo sdegno per tutto questo, uno sdegno corale, invitando
ad una maggiore serietà e sobrietà chi ha
ruoli politici e informativi, rispettosi di
un popolo che, voglio sperare, non merita tutto questo.
C
i domandiamo perché la gente oggi si aprirsi a tutto questo sviluppo.
sposi sempre di meno, perché i matri- Si dice in giro che la famiglia è l’istituzione
moni, anche quelli sigillati dal sacramento naturale basilare! Ma una famiglia è veracristiano, si sfascino in numero sempre mente tale se si fa casa, domus, signoria,
maggiore. Quella che segue è solo un ten- progetto. Non bastano dunque per sostetativo parziale di lettura, ma credo possa nere le famiglie i mutui bancari agevolati,
essere un utile contributo per tarare gli ma occorrono aiuti in tutte le direzioni, a
strumenti e le strategie di chi, con dispo- partire da quella di promozione della “sinibilità formativa, ha a cuore il destino del gnoria” dei suoi componenti e dei progetti
matrimonio e della vita domestica che da nei quali questa signoria va a dipanarsi ed
esso può scaturire.
esprimersi.
Home e non house, dicono gli anglosasso- Un casa va costruita certamente su un
ni, per indicare la casa in senso umano, co- contratto emotivo, psicologico, sentimunitario, esistenziale, progettuale; ma noi mentale, somatico, razionale, culturale,
latini abbiamo un termine ancora più felice, economico… ma tutto questo non riesce
che però è rimasto solo nella lingua antica, a riempire una casa. Un contratto si può
ed è domus, tanto più ricco se si pensa ai sciogliere e conformare alle condizioni di
suoi derivati, domina, dominus, domenica… partenza, e per definizione ogni contratto
Come dire che la vita della casa ricono- prevede le modalità di scioglimento o cessce una signoria dei suoi abitanti e si lega sazione.
ad una Signoria ulteriore. Dire a quanti E già basta il timore di non riuscire
si accostano oggi al matrimonio cristia- nell’impresa a far preferire di rinunciare al
no, provenienti da un fidanzamento o da contratto. Basta una analisi statistica dei
una convivenza modernamente protratti e successi ed insuccessi altrui per far venir
strutturati, che si accingono a mettere su meno la determinazione ad un contratto.
una domus cristiana, a diventare Signori di E’ c’è già stato chi ha cominciato a prospetuna casa segnata dal “il Signore”, potrebbe tare un matrimonio a tempo determinato!
sembrare qualcosa di arcaico, di nobiltà de- Per fortuna però molti esempi ci sono ancaduta, eppure… Innanzi tutto perché farsi cora in giro, anche se sempre di meno, di
una casa (domus)?
persone che testimoniano un modo possiIl lavoro è fuori casa, lo studio è fuori casa, bile profondamente umano di vivere fedeli
dalle scuole materne e inferiori a tempo e tenaci, ricchi di progetto per sé e per gli
pieno alle università vissute in regime di altri, ma purtroppo il loro esempio resta
voluta lontananza dalla casa; fuori casa, marginale sulla scena mediatica e collettiin ospedali attrezzati e sicuri, nascono i va che privilegia le infedeltà, le frivolezze,
bambini, e fuori casa si va a curare le ma- le dissoluzioni, ritenute dalle logiche di
lattie più serie, fuori casa si collocano gli consenso, di mercato e di potere, più funanziani, in locali impersonali e maleodo- zionali e fruttuose!
ranti adibiti al riposo; fuori casa si porta
a morire la gente, fuori casa si trovano gli E un matrimonio cristiano, si dice, è o ha
svaghi, la droga, le avventure. La casa è un di più? Si, è vero! Ma anche di questo
dunque svuotata! Ma poi ci dicono che i “di più” a volte si ha una concezione ridutvuoti dentro la casa giustificano la droga, tiva, quando lo si riduce ad un supercolla tossicodipendenza, le turbe o anoma- lante esterno, un fissativo, un insieme di
lie sessuali; e che dire poi dei silenzi della regole della religione istituzionalizzate,
casa attorno alle violenze che vi si giocano introdotte come una garanzia in più, mafra coniugi o a volte sui minori!
gari richiesta e offerta in situazione di fraE quel che resta spesso dentro la casa sono gilità.
esperienze di solitudine immane, nell’in- Che neanche questa garanzia “in più” bavecchiamento, nella malattia, nell’oblio. La sti lo dice l’alto numero di fallimenti ancasa sul confine dei ricordi, dice una po- che dei matrimoni cristiani, i quali anzi,
esia ed una canzone famosa, e tu ricerchi trovano spesso della cornice cristiana
là le due radici, se vuoi capire l’anima che dell’esperienza, i motivi per un “di più” di
hai. Si, perché una casa vera, una domus, incomprensione, di amara delusione e di
non è qualcosa di fugace, di volatile; quan- rancore. Gli sposi cristiani si sposano nel
do è bella, diventa monumento, storia, ca- Nome del Padre, del Figlio e dello Spirito
sato, eredità. Mettere su casa seriamente è Santo, e questa non è una giaculatoria che
decora un momento intenso: è il tuffo in
un precipizio senza fine, dove si aspetta
che un vento ti sorregga e ti guidi, in un
futuro presagito ma non progettato, atteso ma non già scontato, inimmaginabile e
non già deducibile.
Sposarsi è promettersi, non è giurare, è
lanciarsi, non è approdare, porti dove porti la solidità della comunione che verrà fra
chi si unisce in questo progetto, lui, lei, gli
altri, l’Altro. Torniamo allora alla casa, alla
domus, al progetto che sarà domani storia
e radice di “un nuovo ancora inedito”.
Dice la saggezza biblica nel salmo: se il
signore non costruisce la casa, invano vi
fatica il costruttore! Dalla stessa bocca di
Gesù è uscito l’esempio della casa costruita sulla roccia che regge alle intemperie.
La Parola di Dio non è un collante ma un
punto di appoggio e partenza, una lama
che squarcia, un raggio che penetra fa distinguere, un fuoco che brucia, una mano
che spinge lontano da certezze facili, da
arroccamenti, da fisse dimore…
La domus allora sarà rifugio provvisorio
per una pausa di ristoro nel cammino di
salita, bottega e biblioteca, pasto e ospitalità, lampada sopra il moggio, sale della
massa del mondo… Quante formulazioni istituzionalizzate di famiglia cristiana
dobbiamo rimettere in discussione oggi a
mio parere! Quanta cristianità civile e sociale! Quante tradizioni e acculturazioni
superate attendono di essere riformulate
nel ruolo uomo-donna, nella organizzazione del tempo, del lavoro, del riposo,
dello svago, dell’approvvigionamento…
e quante aperture ci aspettano ai nuovi
strumenti del vivere moderno, come le
connessioni informatiche, mediatiche,
che mentre da una parte sembrano decentrare dalla storia le nostre case, dall’altra portano l’universo dentro ad esse chiedendo discernimento e scelta e offrendo
opportunità stupende. Nelle case non ci
si interfaccia solamente, ma si sta vicini,
corpo a corpo, anima ad anima; non ci si
condiziona solamente, ma, assieme, ci si
progetta e ci si viene costruendo. I nostri
vecchi, quando mettevano su casa, forse
lo facevano con più disinvoltura di noi, ed
era il mondo che li aiutava e ne riconoscevano subito gli effetti benefici.
Oggi l’aria è un’altra, e respirarla in nuove
case può produrre effetti inimmaginabili e
meravigliosi.
Vito Collamati
L’ITALIA PORTA IN INTERNET ARTE E STORIA DELLA TERRA FRA IL TIGRI E L’EUFRATE
Il Museo dell’Iraq diventa virtuale
L
a storia e l’arte irachene risorgono dalle loro spoglie,
grazie anche al contributo italiano.
E’ stata, infatti, presentata il 9
giugno, alla Farnesina, l’opera
multimediale “Museo virtuale dell’Iraq”, un sito Internet
dedicato alla ricostruzione
digitale in 3D di alcune aree
e opere del Museo Nazionale
dell’Iraq di Baghdad. Distrutto
e saccheggiato nel 2003, durante le azioni belliche, esso è
stato parzialmente riaperto al
pubblico lo scorso 23 febbraio,
con il sostegno di Ministero
degli Affari Esteri e Ministero
per i Beni e le Attività Culturali. Il Museo virtuale è l’ultimo
frutto dell’impegno italiano
per diffondere a livello mondiale la conoscenza delle opere
più significative del territorio
iracheno e della sua civiltà,
auspicabile nell’ottica di una
pacifica convivenza tra cultu-
re diverse. L’opera, realizzata
dal Consiglio Nazionale delle
Ricerche su iniziativa e con il
sostegno del MAE, non intende riprodurre fedelmente la
struttura e il percorso espositivo del museo reale. Si presenta, invece, come una selezione
degli oggetti custoditi in esso o
in altri musei del mondo, organizzata in 8 sale tematiche disposte cronologicamente. I 70
reperti proposti ripercorrono
le principali tappe dello sviluppo storico-culturale delle
civiltà che si sono succedute in
Mesopotamia e sono presentati attraverso diverse modalità
di fruizione: schede di approfondimento, modelli tridimensionali manipolabili dall’utente,
brevi videoclip e filmati con
animazioni e ricostruzioni.
Carte geopolitiche interattive forniscono, attraverso legami ipertestuali, un sistema
di informazioni sui principali
siti archeologici mediante immagini satellitari, planimetrie
e ricostruzione dei contesti
monumentali. Il sito, fruibile
in lingua italiana, araba ed inglese, è stato realizzato da un
team di studiosi del mondo
antico e tecnici informatici coordinato dal prof. Roberto de
Mattei, vicepresidente del Cnr,
coadiuvato da Massimo Cultraro, responsabile scientifico
del progetto.
Il Ministro degli Esteri Franco
Frattini, il Ministro dei Beni
Culturali Sandro Bondi e il
Presidente della Camera dei
Deputati Gianfranco Fini, intervenuti alla presentazione,
hanno espresso il loro apprezzamento per le finalità culturali del progetto e per la sua
rilevanza sul piano delle relazioni internazionali. L’incontro,
moderato dal nuovo direttore
di Rai Uno Mauro Mazza, ha
costituito occasione di rifles-
sione sul ruolo dell’Italia nella
ricostruzione delle istituzioni
(tra cui il Ministero della Cultura) e nella salvaguardia del
patrimonio culturale iracheno.
Collegandosi al sito internet
www.virtualmuseumiraq.cnr.it,
il vasto pubblico della rete avrà
la possibilità di avvicinarsi ad
un patrimonio archeologico e
storico-artistico di inestimabile valore, che troppo spesso dimentichiamo parlando di Iraq
ogni giorno. Politica, religione
e cultura si intersecano continuamente nella storia attuale e
passata di una terra e di un popolo tanto antichi e tanto tormentati. Provare a riaffermare
il valore dell’identità culturale
irachena su scala mondiale
potrebbe costituire una base
appropriata per i progetti di
intervento futuri della comunità internazionale in quella
regione.
Rosa Coscia
LA TUA VOGLIA
DI AIUTARE GLI ALTRI
NON ANDRÀ IN PENSIONE.
www.8xmille.it
C.E.I. Conferenza Episcopale Italiana
FIRMA IL MODELLO CUD
PER DESTINARE L’8XMILLE
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Anche i contribuenti che non sono tenuti a presentare la dichiarazione dei redditi,
possono partecipare alla scelta dell’8xmille con il loro modello CUD. Sulla scheda allegata
al CUD, firmare due volte: nella casella “Chiesa cattolica” e, sotto, nello spazio “Firma”.
Chiudere solo la scheda in una busta bianca indicando sopra cognome,
nome e codice fiscale e la dicitura “SCELTA PER LA DESTINAZIONE
DELL’OTTO E DEL CINQUE PER MILLE DELL’IRPEF”. Consegnare alla
Sulla tua dichiarazione dei
posta. Per ulteriori informazioni telefonare al Numero Verde 800.348.348. r e d d i t i o s u l m o d e l l o C U D
IL CINQUE PER MILLE SI AFFIANCA ANCHE QUEST’ANNO ALL’8XMILLE. IL CONTRIBUENTE PUÒ FIRMARE PER L’8XMILLE E PER
IL CINQUE PER MILLE IN QUANTO UNO NON ESCLUDE L’ALTRO, ED ENTRAMBI NON COSTANO NULLA IN PIÙ AL CONTRIBUENTE.
6
Vallesina
14 giugno 2009
Il Cis propone passeggiate
S
pianeta famiglia
Alla scoperta
della Valle dell’Esino
abato 6 giugno il calendario delle passeggiate
CisEsplora – itinerari alla
scoperta dei tesori del territorio (iniziate il 9 maggio con
conclusione il 13 settembre)
si è arricchito dell’iniziativa
“L’Uomo, l’Acqua e lo Spirito. Antichi mulini ed abbazie
sulle sponde dell’Esino”, legata al Festival Artè del Fotogiornalismo (sponsorizzato
dallo stesso Cis srl).
In questa giornata un gruppo
di una decina di persone provenienti dalla Vallesina sono
stati accompagnati e guidati
a conoscere la storia, l’arte ed
i prodotti tipici della nostra
zona.
L’itinerario è iniziato dalla
splendida abbazia benedettina situata nella valle dell’Esinante: Sant’Urbano. Questa
abbazia fondata prima della
sua più antica notizia, che è
del 1033, è un tipico esempio
di commistione tra gotico e
romanico con rimaneggiamenti successivi dovuti alle
varie distruzioni causate dal-
chezza scultorea dei capitelli
d’interno, dove sono anche
visibili le caratteristiche donne – sirene.
La conclusione è avvenuta
nell’azienda agricola vicina
l’abbazia. L’Azienda possiede
alberi da frutto in un terreno
di 4 ettari che ha lo sbocco
direttamente sulle sponde
dell’Esino. Dopo questa bella
camminata tra le specie arboree da frutto e tra le bellezze architettoniche medievali
delle due potenti abbazie e
dopo aver rinfrancato lo spirito, la stessa azienda ci ha
fatto trovare pronti ed apparecchiati in un grande tavolo
di legno le cose migliori che
la nostra terra ci offre: prosciutto, salame, lonza, pane,
ciliegie e torte di mele, il
tutto innaffiato da un buon
bicchiere di vino verdicchio.
Insomma anche lo stomaco
e la gola hanno trovato godimento insieme agli occhi ed
allo spirito. Ricordiamo che
ancora tante sono le bellezze
conservate nel nostro terri-
la sua importanza strategica torio che aspettano di essere
e all’adiacenza del castello di scoperte e conosciute. Per
Sant’Urbano.
avere informazioni sui prosC’è da sottolineare che que- simi itinerari in programma
sto gruppo di persone che ha basta collegarsi al sito del Cis
potuto visitare la chiesa abba- www.cis-info.it e visionare
ziale, tra l’altro spesso chiusa il calendario del CisEsplora,
in passato, è stato un gruppo oppure contattare il Servizio
di privilegiati, in quanto dal Valorizzazione del Territorio
6 giugno e per almeno due di Cis srl (referente dott.ssa
anni l’intero complesso abba- Cristiana Simoncini) al nuziale verrà chiuso da un can- mero 0731/778710.
Cristiana Simoncini
tiere per i lavori di restauro
post – sisma.
La tappa successiva è stata la Prossime uscite
visita all’altra grande ed im- Donna che cuce: dall’opeponente abbazia sull’Esino: ra “Donna che rammenda
Sant’Elena. Questa abbazia con scimmia” (di Pasqualino
tradizione vuole che sia stata Rossi), alla scoperta di due
fondata nel 1009 – 1010 da gioielli di architettura medieSan Romualdo (nato a Ra- vale: il piccolo borgo di Monvenna tra il 951-953 e mor- teroberto e quello di Castelto a Val di Castro, nei pressi bellino. (venerdì 12 giugno
del San Vicino, nel 1027), il mattina)
promotore della congrega- Santa predicante: dall’opera
zione camaldolese e fonda- “Santa Predicante a due fantore dell’Eremo di Camaldoli. ciulle” (di Pasqualino Rossi),
Questa struttura ci colpisce alla scoperta delle due più
per la sua solidità e grandio- importanti abbazie medievali
sità di forme, che si contrap- esistenti nella Valle dell’Esino:
pone nettamente alla ric- Sant’Elena e Sant’Urbano (sa-
LA COPPIA… INCINTA
di
R
icordate il nostro viaggio sul pianeta famiglia?
L’avevamo iniziato tanto
tempo fa. Abbiamo percorso insieme sette tappe. Da
lì poi tante vicende sono
sopravvenute e ci hanno
chiesto di scendere per una
pausa. Era la fine di marzo.
La morte di una giovane
donna, la Pasqua, il terremoto, qualche lettera che ci
proponeva di toccare argomenti particolari. Insomma,
una lunga pausa. Ora ripartiamo per un’altra tappa.
Quei due giovani che abbiamo conosciuto al loro primo
incontro, si sono fidanzati,
poi sposati. Ora aspettano il
loro primo bambino.
Che succede?
Questa coppia è incinta.
Come? La coppia è incinta?
Incinta sarà lei, non la coppia! Non ho mai visto un
uomo incinto… E’ vero, l’etimologia della parola ci dice
che ‘incinta’ può essere solo
lei (incinta viene dal latino
in (= non) + cincta (da cingere = mettere una cintura):
perché lo stato di gravidanza non consente di stringere
la vita).
Ma noi diciamo che la coppia è incinta. Perché se incinta fosse solo la donna,
sarebbe un vero disastro per
questo bambino che sta arrivando. E per i suoi genitori.
Proviamo a spiegarci.
Vi ricordate quando, nel nostro viaggio intorno all’uomo, abbiamo parlato del
corpo e della mente? Bene.
Ora li riprendiamo. Perché
la gravidanza riguarda sia il
corpo che la mente. In altre
parole possiamo dire che
la gravidanza ha come due
dimensioni: una fisica, che
coinvolge il corpo, e una
mentale. Se la gravidanza fi-
Federico Cardinali
sica, cioè la gravidanza nel
corpo, riguarda solo la donna, la gravidanza mentale
è uno stato che riguarda
anche il suo compagno. Ad
aspettare un bambino sono
in due.
Quando questo bimbo nascerà, nasceranno insieme
anche due genitori! Quelli
che prima erano soltanto
due coniugi, ora cominciano a diventare anche genitori. Anche genitori. Perché
per essere buoni genitori
(buoni = ‘sufficientemente
buoni’ - ricordate?) bisogna
tenere in vita anche i coniugi. Ma di questo parleremo
in una prossima volta, non
vi preoccupate.
Ritorniamo alla coppia incinta. O, se vi piace di più,
alla coppia in gravidanza.
L’attesa di un bambino è un
progetto. Un desiderio.
Lungo il processo di crescita
di una coppia, ad un certo
punto nasce il desiderio di
ampliare il progetto di vita,
pensando di estendere lo
spazio vitale. Condividendolo con un figlio. Il viaggio,
iniziato in due, ora potrà
continuare
coinvolgendo
qualcun altro. Qualcuno cui
dare la possibilità di venire
al mondo, nella prospettiva
di fare insieme una parte del
cammino della vita. Quella
parte in cui i due genitori
aiuteranno il figlio a crescere, a preparare la sua valigia,
mettendoci dentro tutto
quanto gli servirà per continuare, da grande, la sua
strada.
Ho parlato di coppia incinta,
di coppia in gravidanza. Ma
sono proprio alla pari questi
due? Possiamo immaginarli
in partenza per una maratona: non di quarantadue
chilometri, ma di… nove
mesi. Lei e lui partono dallo
stesso punto e arrivano allo
stesso traguardo? Hanno le
stesse riserve e i medesimi
punti di ristoro? Eh no! Non
sono alla pari, ’sta volta! Lei
è in vantaggio. Il suo vantaggio è nel suo corpo. Il suo
corpo sa come far crescere
un bambino dentro di sé. Il
corpo del suo compagno
non lo sa. Non lo sa fare. E il
corpo aiuta la mente a comprendere.
Il corpo e la mente. La gravidanza è un processo che
coinvolge il corpo (della
donna) e la mente (della
donna e dell’uomo). E’ il
tempo dell’attesa. E il tempo
della preparazione.
Attesa di chi? Attesa di un
nuovo essere umano che
ha già bussato alla porta
di questa coppia e, avendo
sentito avanti!, ha iniziato il
suo viaggio. Non sappiamo
da dove è partito. Sappiamo che ha già individuato
il punto di arrivo: è la casa
di questi due giovani. La
casa fisica, perché ha bisogno di un tetto che l’accolga.
Infatti i suoi la stanno già
preparando. Tutti i genitori
durante la gravidanza preparano il corredino per il
bambino o la bambina che
sta crescendo con loro. Preparano la cameretta e tutto
ciò di cui il piccolo avrà bisogno. (Pure troppo, in verità – ma questo è un altro
discorso! Lo riprenderemo.)
Attenzione, però. Perché
questo bambino, già in viaggio, ha bisogno di trovare
anche una casa mentale.
Una casa, cioè, nella mente
dei suoi genitori. Questa è
la preparazione che, a volte,
viene trascurata. Si pensa:
ma l’hanno fatto tutti, che
problema c’è? E’ vero, l’han-
no fatto tutti. Ma…
Alcuni pensieri. Aspettare
un bambino significa cominciare a pensarsi non più
in due soltanto, ma in tre. E
l’essere in tre richiederà il
lavoro (la fatica?) di costruire un nuovo equilibrio nella
coppia. In due si è alla pari:
uno-a-uno. In tre si è dispari: due-a-uno. Due chi? Uno
chi?
Certo viene facile pensare
che uno sarà lui e due saranno lei e il nuovo arrivato! Per
certi aspetti sarà così, ma il
come questo potrà avvenire,
la misura e il modo, saranno
i due adulti a deciderlo e a
costruirlo.
Il pericolo più grande? Che
il bambino diventa una
‘roba’ solo della mamma e
il padre continua la sua vita
come se niente per lui fosse
cambiato.
Anche nelle giovani coppie,
sapete? Quando poi non
succede che, sentendosi
‘trascurato’ dalla moglie (povero piccolino!), comincia a
‘guardare’ altrove… Sapete
che, in percentuale, il periodo della gravidanza e dei
primi mesi dopo la nascita
di un figlio è il periodo del
ciclo vitale in cui più spesso
l’uomo tradisce la sua donna? Che figura, ragazzi!
Sembra che noi maschietti
diventiamo ‘gelosi’ del nostro bambino. Beh, non c’è
male: a trent’anni è giusto
essere gelosi di un figlio che
ha trenta… giorni! E prendere la scusa per buttarci fra le
braccia di un’altra… Giusto,
no? Non vi pare?
Eppure, di aprire la nostra
casa a un figlio, l’avevamo
deciso insieme! Ma chi sa noi
maschietti dov’eravamo, noi
che siamo… il sesso forte!
(Pianeta famiglia 8.
continua)
Chi vuole scrivere allo psicologo può farlo o per e-mail ([email protected] o [email protected])
o per posta a Voce della Vallesina - colloqui con lo psicologo - P.za Federico II, 8 - 60035 JESI
bato 13 giugno pomeriggio)
Ragazza in lettura: dall’opera “Ragazza che legge” (di
Bernardo Monsù), alla scoperta dei gioielli settecenteschi conservati nei nostri
piccoli borghi (giovedì 18
giugno pomeriggio)
Il venditore di carciofi:
dall’opera “Fanciullo con cesto di carciofi e uccellini” (di
Antonio Amorosi) alla scoperta di uno dei paesaggi di
campagna più affascinanti
della Vallesina ed ai segni
dell’uomo lì ancora conser-
vati: la valle di San Sisto e rie e delle leggende in Vallel’antico colle di Talliano, con sina. (domenica 6 settembre
i castelli di Scisciano e Ma- mattina)
iolati Spontini e l’abbazia di Ragazzo con prosciutto:
San Sisto. (sabato 20 giugno dall’opera “Ritratto di giovamattina)
ne con prosciutto e pane” (di
Pastore al ruscello: dall’ope- Antonio Amorosi), alla scora “Pastore che fuma con pe- perta di tre castelli collinari
core al ruscello” (di P. Rossi), della Vallesina: Mergo, Rosoalla scoperta di uno degli an- ra e Castelplanio. (venerdì 11
goli naturalistici più suggesti- settembre mattina)
vi della Vallesina. (sabato 29 Il fiasco e il calice: dall’opera
agosto pomeriggio)
“Giovane con fiasco e calice”
Maestro di scuola: dall’ope- (di Antonio Amorosi), alla
ra “Maestro di scuola” (di P. scoperta dei prodotti tipici
Rossi), alla scoperta delle sto- della nostra terra: i vigneti
che producono il vino Verdicchio e gli oliveti. (giovedì 3
settembre pomeriggio, sabato
12 settembre pomeriggio)
Poiché gli itinerari non possono prevedere un numero
eccessivo di partecipanti, è
necessaria la prenotazione
chiamando l’ufficio Valorizzazione del Territorio di
Cis allo 0731/778710, entro
le ore 12 del giorno precedente all’uscita, fornendo
il proprio nominativo e numero di telefono.
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Vita ecclesiale
LA CHIESA LOCALE
IL DIARIO
DEL VESCOVO
GERARDO
Sabato 13 giugno
ore 11.30: Pronto soccorso, inaugurazione
ambulanza
ore 18: San Marcello, incontro con la scuola
materna
ore 20.30: S. Maria Nuova, Festa di Sant’Antonio
Domenica 14 giugno
Mattino: Cupramontana, celebrazione della
Solennità del Corpo e Sangue del Signore
ore 16: Casa Paolo VI, S. Messa e incontro con
Unitalsi
ore 18.30: Santuario delle Grazie, S. Messa e
processione
ore 21: Incontro con il Gruppo di discernimento
Vocazionale
Lunedi 15 giugno
ore 19: AIMC, S. Messa di ringraziamento al
termine dell’anno di attività
Martedì 16 giugno
ore 15-17,30: il Vescovo riceve nella cappella di
San Floriano, in Duomo, coloro che desiderano
confessarsi o avere un colloquio spirituale. Senza
appuntamento.
ore 17.30: AVULSS, incontro di riflessione e S.
Messa
Mercoledì 17 giugno
ore 21: Maiolati Spontini, preghiera vocazionale
nell’ambito della Settimana Eucaristica
Giovedì 18 giugno
ore 17.30: Consultorio, incontro e preghiera
ore 21: Incontro con gli oratori
Venerdì 19 giugno
Mattino: Foce di Montemonaco, visita al Campo
scuola della parrocchia del Divino Amore
ore 18: Chiesa dell’Adorazione, S. Messa per AdP,
nella solennità del Sacro Cuore
ore 20,45: Preghiera alla partenza del
pellegrinaggio Jesi-Loreto
ore 21.30: Incontro con gli Oratori
Sabato 20 giugno
Pellegrinaggio Paolino
Domenica 21 giugno
ore 10: Cupramontana, S. Messa e riapertura della
Chiesa delle Suore
ore 16.30: Cupramontana, S. Messa di
ringraziamento con genitori e bambini dell’asilo S.
Caterina
ore 21: Incontro con il Gruppo di discernimento
Vocazionale
Pellegrinaggio Jesi – Loreto
Venerdì 19 giugno torna il pellegrinaggio a piedi da Jesi a Loreto, giunto alla 31° edizione. Il programma prevede il ritrovo
alle ore 20,30 presso la parrocchia Sant’Antonio Abate in contrada Minonna a Jesi, la preghiera comunitaria alle 20,45 e a
seguire, alle 21,15, la partenza per Loreto dove è previsto l’arrivo alle ore 7 del mattino. La quota di iscrizione è di 3 euro;
per il ritorno in pulmann la quota è di 7 euro. Sarà garantita
l’assistenza tecnica e sanitaria. Sono consigliate scarpe comode, la torcia e il gilet ad alta visibilità. Gli organizzatori ringraziano la Croce Rossa Italiana, la Protezione Civile, l’oratorio
San Francesco d’Assisi, la Cooperlat, il parrucchiere Mauro, la
Formaggeria del Corso, “Le Logge” Olio Extra Vergine, Azienda Agraria di Filipponi a San Marcello.
Settimanale di ispirazione cattolica
fondato nel 1953
14 giugno 2009
Parola 14 giugno 2009 - solennità del corpo e sangue di cristo
La vita tra due paradossali processioni
di Dio
7
di don Mariano Piccotti
[email protected]
un mendicante e Lui si offre. Lui cerca
casa, cerca me. Ed io lo accolgo. Che
dico? Faccio silenzio. E’ meglio. Se no,
Il primo giorno degli Àzzimi, quando si immolava la Pasqua, i discepodovrei solo fuggire. “Non son degno”!
li dissero a Gesù: «Dove vuoi che andiamo a preparare, perché tu possa
Mai.
mangiare la Pasqua?».
E’ Corpo donato per il mio peccato. E’ il
Allora mandò due dei suoi discepoli, dicendo loro: «Andate in città e vi
sangue da bere per una nuova alleanza.
verrà incontro un uomo con una brocca d’acqua; seguitelo. Là dove entrerà,
“Dopo aver cantato l’inno, uscirono
dite al padrone di casa: “Il Maestro dice: Dov’è la mia stanza, in cui io posverso il monte degli Ulivi”. E’ la seconsa mangiare la Pasqua con i miei discepoli?”. Egli vi mostrerà al piano suda processione. Più paradossale ancoperiore una grande sala, arredata e già pronta; lì preparate la cena per noi».
ra. C’è chi si nasconde dalla paura. C’è
I discepoli andarono e, entrati in città, trovarono come aveva detto loro e
chi si addormenta. C’è chi tradisce. C’è
prepararono la Pasqua. Mentre mangiavano, prese il pane e recitò la bechi abbandona. Lui chiede compagnia
nedizione, lo spezzò e lo diede loro, dicendo: «Prendete, questo è il mio
e chiede “fate questo in memoria di
corpo». Poi prese un calice e rese grazie, lo diede loro e ne bevvero tutti.
me”. E noi? Quando ci dà il suo sangue
E disse loro: «Questo è il mio sangue dell’alleanza, che è versato per mole il suo corpo vuole anche farci attenti
ti. In verità io vi dico che non berrò mai più del frutto della vite fino al
al sangue e al corpo dei fratelli. Infatti
giorno in cui lo berrò nuovo, nel regno di Dio». Dopo aver cantato l’inno,
il corpo è offerto, il sangue è versato:
uscirono verso il monte degli Ulivi.
la legge dell’esistenza è il dono di sé;
Parola del Signore
unica strada per l’amicizia nel mondo
è l’offerta; norma di vita è dedicare la
vita. Paradossi di un procedere lento
Commento
La risposta è nel cammino di due “pro- dentro di noi da parte di Dio e di un
La pedagogia della Chiesa, ci porta alla cessioni”; quella che ci porta a uscire procedere nostro, ancora lento, dentro
seconda domenica di sintesi. La prima dal posto per andare a ricevere Lui, il mondo.
ci ha chiesto: qual è il volto di Dio che Pane e Vino, e quella – la seconda - che
Dell’adorabile Corpo sangue vivo
hai in te? Il tuo motore? E ci ha presen- ci porta a uscire dalla chiesa per andaIncorruttibile fiume di sangue
tato sotto il “cielo di plastica” (Alici) re a “imporre la mani” sul mondo. Ne
oro liquido oro vermiglio, oro
la Santa Trinità del Padre, del Figlio e nasce un restauro annuale del volto di
purificante !
dello Spirito che da vortice della loro Dio e del volto del credente nel mondo.
Principio di vita
comunione-comunicazione ci vogliono La prima processione è paradossale.
flusso ininterrotto di gioia.
coinvolgere anche noi nella comunica- Camminano tutti verso l’altare: bambiO perpetuo Sangue
zione-comunione-missione. Cristiano ni e anziani, attenti e distratti… E Lui
da larghe ferite scaturito
è chi si lascia attrarre da questo nostro non si nega a nessuno. Dal profondo
nel fianco dell’Amato
Dio.
del suo silenzio e della sua debolezza
ferite come labbra
Oggi, la seconda domenica della sinte- (l’amore è la forza espressa con dolcezsorridenti un continuo sì!
si, siamo chiamati a rispondere: come za) il Signore si dona. Io vado a Lui e
(Daniel Ange)
procede la tua vita?
Lui viene a me. Io apro le mani come
† Dal Vangelo secondo Marco (Mc 14,12-16.22-26)
L
“PRESTITO DELLA SPERANZA”
a CEI, Conferenza Episcopale Italiana e l’ABI,
Associazione
Bancaria
Italiana, hanno dato vita
al “Prestito della Speranza”, un’iniziativa per l’erogazione di finanziamenti
agevolati concessi dalle
banche che vi aderiscono,
garantiti da un fondo straordinario costituitosi attraverso la colletta nazionale realizzatasi in tutte le
parrocchie italiane domenica di Pentecoste 31 maggio 2009.
Non tutti possono presentare la domanda: ne possono beneficiare le fami-
glie temporaneamente in
difficoltà con almeno tre
figli che studiano o gravate
da situazioni di malattia o
disabilità che, a causa della crisi economica, hanno
perso la fonte di reddito.
Per ottenere il prestito è
necessario
predisporre
un progetto per il reinserimento lavorativo o per
l’avvio di un’attività autonoma.
A partire dal 1° settembre
2009 sarà possibile richiedere il prestito attraverso
il seguente iter: la famiglia,
presentata dalla parrocchia, si rivolge presso la
CHIESA dell’ADORAZIONE
luogo di adorazione e di ascolto
Dal lunedì al venerdì (eccetto i giorni festivi infrasettimanali), dalle ore 16 alle 19,30 un Sacerdote è a disposizione nella Chiesa dell’Adorazione, in Piazza della Repubblica 2 a Jesi, per le Confessioni e il colloquio spirituale.
Questo servizio, offerto a tutti, vuol essere in modo particolare una opportunità data ai giovani.
Tutti i venerdì dalle 19 alle 20 un piccolo gruppo di giovani si riunisce nella Chiesa dell’Adorazione per un’ora
di preghiera davanti alla SS Eucaristia. Sono invitati altri
giovani che cercano un momento di silenzio, di meditazione sulla Parola di Dio e di preghiera di adorazione.
Piazza Federico II, 8 - 60035 Jesi An
Telefono 0731.208145
Fax 0731.208145
[email protected]
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c/c postale 13334602
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143 del 10.1.1953 • Stampa Galeati Industrie Grafiche, Imola www.galeati.it • Spedizione in abbonamento postale •
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Giuseppe Quagliani, Antonio Quaranta, Antonio Lombardi
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a garantire la sicurezza e la riservatezza. Saranno utilizzati, salvo divieto espresso per iscritto dagli interessati, oltre che per il rispetto al rapporto di abbonamento, anche per proprie attività istituzionali e per conformarsi ad obblighi di legge.
Caritas o gli uffici diocesani, che valuteranno se
indirizzare la richiesta ad
una delle banche aderenti
all’accordo CEI – ABI attraverso la presentazione
di una serie di documenti,
necessari per dimostrare di
possedere i requisiti previsti.
In seguito il finanziamento
dovrà essere restituito alla
banca convenzionata sulla
base di un piano di ammortamento della durata massima di cinque anni.
Attualmente la Caritas si sta
preparando alla gestione di
tale iniziativa ma, di fronte alle numerose richieste
generiche che stanno già
arrivando in sede, ritiene
fondamentale evidenziare
la non ancora operatività in tal senso e informare
sia sulle caratteristiche di
chi potrà usufruirne sia
sull’iter da seguire. Infine,
per chi volesse, è possibile
integrare il fondo tramite
versamenti da effettuare
presso tutti gli sportelli del
Gruppo Intesa Sanpaolo
e presso tutti gli uffici postali.
Maria Sofia Rossetti
Coordinatrice Centro
Servizi Caritas
Diocesana Jesina
8
Vita Ecclesiale
14 giugno 2009
In ricordo
25.2.1971 30.4.2009
La crisi economica:
giustizia nella solidarietà…
B
asta andare nell’ufficio di un parroco della nostra diocesi,
per rendersi conto di come la crisi si sia trasferita nella
vita delle famiglie: c’è la fila di cittadini che chiedono aiuto.
Sono lì a dimostrare quanto la crisi si stia ampliando perché entra nelle finanze dei nuclei familiari che già avevano
qualche problema di arrivare alla fine del mese. Non è una
condizione psicologica o mancanza di fiducia se non si riesce a pagare il mutuo della casa o non si hanno i soldi per le
bollette di luce e gas.
La cassa integrazione nella Vallesina si sta espandendo, ne
risente la meccanica e tutta la componentistica che lavora
per l’industria dell’auto. Anche l’industria degli elettrodomestici è andata in crisi mettendo in ginocchio una città
come Fabriano, con ripercussioni anche nella nostra città
in cui gli artigiani che lavoravano per l’indotto, ne hanno
subito i contraccolpi. Insieme a questi due polmoni industriali (la meccanica per auto e gli elettrodomestici), entrano in crisi le fabbriche di stampi che lavorano per la Opel,
la Volkswagen, Audi e Alfa Romeo.
La “Piccola Milano”, così veniva chiamata Jesi per le sue
industrie, è in una crisi che mette in pericolo il tipo di industrializzazione che si è realizzato. La crisi finanziaria ha
colpito le attività produttive, ma non tutti ugualmente. La
B.C.E. (Banca centrale Europea) ha ridotto il costo del danaro all’1%. Il sistema creditizio, già con difficoltà elargisce
credito e con interessi molto alti. Questa mancanza di fiducia del sistema creditizio verso le imprese ne limita le potenzialità riducendone la disponibilità economica. L’unica via
d’uscita è limitare i costi riducendo la manodopera e attivando la cassa integrazione.
Anche da noi ci si sta avviando verso una lenta ma continua
metamorfosi. La città da industriale sta diventando prevalentemente terziaria. E’ evidente la grande sproporzione tra
il numero degli abitanti di Jesi e della Vallesina e la massiccia presenza della grande distribuzione non sostituendo
l’occupazione ma proponendo solo offerte commerciali. La
cassa integrazione, utilizzata come ammortizzatore sociale,
risponde in parte alle crisi economica delle famiglie; peggio
ancora per chi, con un lavoro interinale e flessibile, rischia di
rimanere senza lavoro e stipendio. Nel tempo se la crisi perdurerà c’è il rischio di un conflitto sociale tra chi è assistito
e chi non riceve nessuna assistenza. E’ necessario che venga
messo in atto con urgenza un sostegno al reddito anche da
parte del Comune che deve essere sensibile ad una situazione così grave per il suo territorio. La Diocesi e la Caritas, di
fronte a questa emergenza, da subito ha voluto rispondere
con una strategia d’aiuto che partendo da necessità impellenti vuole inter-agire con la persona e la famiglia in difficoltà stando vicino, non solo aiutando economicamente ma
accompagnando in questa crisi con aiuti tecnici, finanziari e
umani. Il fondo che si dovrà costituire non vuole sostituire
le responsabilità civili, politiche e economiche, anzi chiede
anche a loro un impegno comune, per aiutare con atti concreti tutte quelle situazioni di sofferenza che mettono in difficoltà i nuclei familiari per vivere dignitosamente.
Essere presenti ai bisogni della persona è condividere, dando opportunità di difesa. L’altro che, nella sofferenza, subisce ingiustizia non può difendersi. La forma di sostegno che
si costituirà è un tentativo di “giustizia nella solidarietà”. I
poveri sono sempre emarginati! Dobbiamo aiutarli perché
come dice San Paolo: “Ora dunque queste tre cose durano:
fede, speranza, carità; ma la più grande di esse è la carità”
1 Corinti, 13, 13.
Remo Uncini
Oggi sposi
13 giugno: Antonio Maruzzi e Michela Mozzanti
a Moje; 14 giugno: Loris Pastori e Federica Barchiesi
a Castelbellino, Matteo Basconi e Silvia Pieralisi
a S. Nicolò, Roberto Ragaini e Lara Lucarini a Moje,
Stefano Scaloni e Simona Liana Vasilescu
a Castelbellino, Mirko Manoni
e Francesca Barchiesi a Pianello Vallesina.
Graziano Zannotti
In memoria
In questo immenso
dolore,
tranquilli, ora sono con il
Signore! La luce di
Dio è con voi, la mia
risurrezione sarà il
vostro conforto. Il
Signore mi ha preparato un posto, non
disperate miei cari,
io sarò lì con voi più
che mai!
La comunità
parrocchiale di
Pantiere partecipa
con vivo dolore al
lutto delle famiglie
Zannotti e Mattioni
ricordando le doti
umane e cristiane
di Graziano.
Trigesimo
10.12.1925 19.5.2009
Marcello Lenti
Falegname
Federica Ciarloni
Mancato all’affetto dei figli
e degli amici, a 72 anni, lo
scorso 12 maggio.
Resterà sempre nel cuore di
chi lo amò e stimò in vita.
I colleghi artigiani
Sarà celebrata la Santa Messa in suffragio e a ricordo
di Federica Ciarloni il sabato 20 giugno alle ore 18,30
nella chiesa di San Giovanni
Battista.
La Giornata per la santificazione dei sacerdoti
19 giugno: Sacratissimo Cuore di Gesù
L
e radici della solennità del Sacro Cuore di
Gesù affondano nel mistero
dell’Incarnazione: è proprio attraverso il Cuore di
Gesù, sorgente inesauribile
di grazia e di consolazione,
che in modo sublime si è
manifestato l’amore di Dio
verso l’umanità. “Dio infatti
ha tanto amato il mondo da
dare il suo Figlio unigenito,
perché chiunque crede in
lui non muoia, ma abbia la
vita eterna” (Gv 3, 16). Tutto
ciò che Dio voleva dire a noi
di sé e del suo amore, lo ha
deposto nel Cuore di Gesù
e mediante questo Cuore
l’ha espresso. Ci troviamo di
fronte ad un mistero inscrutabile. Attraverso il Cuore di
Gesù leggiamo l’eterno piano divino della salvezza del
mondo. Ed è un progetto
d’amore.
Il Cuore di Gesù si è formato nel più profondo segreto,
presso il Cuore immacolato
di Maria Vergine e si è rivelato nel silenzio del Venerdì
Santo quando, squarciato
per amore sulla croce, dalla
sua ferita ha fatto scaturire
sangue e acqua come dono
IL
della sua reale e perenne presenza in mezzo a noi. Il Cuore di Gesù è dunque la fonte
inesauribile da cui possiamo
attingere l’abbondanza della
grazia e in cui possiamo contemplare – come riassunte –
le grandi opere dell’amore di
Dio per noi.
Scrive san Bonaventura: “Per
divina disposizione è stato
permesso che un soldato
trafiggesse e aprisse quel sacro costato. Ne uscì sangue
ed acqua, prezzo della nostra salvezza” (Liturgia delle Ore, vol. III, p. 601). Con
piena confidenza gettiamoci
dunque nella fornace arden-
te dell’amore di Gesù e invochiamo misericordia per noi
e per il mondo intero. Nella
solennità del Sacro Cuore la
Chiesa celebra la Giornata
mondiale per la santificazione dei sacerdoti. Cogliamo
l’occasione per invitare tutti
voi a pregare sempre per i
sacerdoti, affinché possano essere validi testimoni
dell’amore di Cristo.
20 giugno: Cuore
Immacolato della Beata
Vergine Maria
Memoria mariana di origine
devozionale, la celebrazione
del Cuore Immacolato di
Maria ci invita a meditare
sul mistero di Cristo e della
Vergine nella sua interiorità
e profondità. Maria, che custodisce le parole e i fatti del
Signore meditandoli nel suo
cuore (Lc 2,19), è dimora
dello Spirito Santo, sede della sapienza (Lc 1,35), immagine e modello della Chiesa
che ascolta e testimonia il
messaggio del Signore (cfr.
Lc 11,28). Il promotore della festa liturgica del Cuore
Immacolato di Maria fu san
Giovanni Eudes (1601-1680)
che già verso il 1643, la cominciò a celebrare con i
religiosi della sua congregazione. Dopo l’introduzione
della festa del Sacro Cuore
di Gesù nel 1765, è concessa
qua e là la facoltà di celebrare quella del Cuore di Maria.
Papa Pio XII estese nel 1944
la festa a tutta la Chiesa, a
perenne ricordo della Consacrazione del mondo al
Cuore Immacolato di Maria,
da lui fatta nel 1942. Il culto del Cuore Immacolato di
Maria ha ricevuto un forte
impulso dopo le apparizioni
di Fatima del 1917.
Giordano Maria Mascioni
RE Il “carabiniere” della Chiesa e il custode dell’ ortodossia
FRA
TTA
icorre il trente- aveva compiuto. Ottaviani, creato car- alta statura morale.
RIO
simo anniversa- dinale nel 1953, fu protagonista di pri- Disse una volta il cardinale Ottaviani:
Il cardinale Alfredo Ottaviani
R
rio della morte del mo piano al Concilio Vaticano II dove, “I cattolici devono essere soldati. Guai a
cardinale Alfredo insieme ad altri porporati come Siri chi perde la speranza. E’ assolutamente
Ottaviani, andato in Cielo il 3 agosto e Ruffini, difese senza paura e con un necessario essere forti. Di questi tempi,
1979 a Roma, immerso nel silenzio e coraggio encomiabile la purezza e l’in- ci vorrebbe un uomo come il Savonaronella preghiera. Non possiamo esimer- tegrità della fede cattolica, la sacra ed la. O un santo con tutte le suggestioni
ci dal delinearne un breve ritratto per immutabile tradizione dottrinale della della santità, in un mondo così indiffericordare questa straordinaria e limpi- Chiesa. Oltre alla lotta contro i teologi rente, perché tanti, troppi, hanno pauda figura di uomo di Chiesa.
modernisti durante il Concilio, il cardi- ra di sembrare vecchi, superati. Io sono
Il cardinale Ottaviani era “romano de nale Ottaviani fu uno strenuo opposi- davvero e mi sento un carabiniere delRoma” e, dopo essere stato ordinato sa- tore di qualsiasi apertura della politica la Chiesa; io intendo rimanere al mio
cerdote, iniziò a muovere i primi passi italiana a sinistra e fu un anticomunista posto, a salvaguardia della dottrina e
nella Curia romana, diventando anche di ferro, tanto che collaborò all’emana- della disciplina. Si parla tanto di amodocente di diritto pubblico ecclesiasti- zione della scomunica, nel 1949, del re. Come se fosse possibile l’amore senza
co e scrivendo testi che sono stati dei comunismo ateo e materialista. No- giustizia, l’amore senza la Verità. Così
“classici” del pensiero giuridico. Nono- tevole fu anche il suo contributo alla è necessario più che mai combattere. E
stante i suoi importanti ruoli occupati, redazione della grandissima enciclica io lo farò fino all’ultimo.” Di fronte al
Ottaviani fu sempre, per tutta la sua Humanae vitae di Paolo VI.
relativismo dilagante e alla confusione
vita, prima di tutto sacerdote e apo- Sempre umile, bonario e pronto alla anche all’interno della Chiesa, queste
stolo, specie in mezzo alla gioventù e battuta di spirito, quello che è stato parole sono più che mai attuali. Occoralla gioventù più semplice e povera. Fu definito il “carabiniere” della Chiesa re annunciare e difendere la verità, la
vero educatore, sulla scia di San Filip- si dimostrò il buon pastore che vigila Verità tutta intera della fede cattolica,
po Neri, perché il suo vero intento era sulle pecorelle del gregge per salvarle in obbedienza al Magistero del Papa
quello di salvare anime, formarle e far- dai lupi che sono presenti fuori e den- e alla Tradizione della Chiesa. Sulla
le restare in grazia di Dio.
tro la barca di Pietro. Il suo motto era tomba del cardinale Alfredo Ottaviani
Ma è soprattutto il suo servizio alla “Semper idem” cioè “sempre lo stesso”, sta scritto: “Christum et Ecclesiam veChiesa come assessore e poi segreta- per affermare che la Verità è la prima hementer dilexit” (Amò appassionatario del Sant’Offizio che merita di esse- forma di carità e che la migliore “medi- mente Cristo e la Chiesa). I suoi veri
re ricordato. Lo stesso Benedetto XVI, cina della misericordia” è dire la Verità, amici stanno pensando ad avviare la
quando era ancora cardinale prefetto anche a costo di sentirsi dare degli an- causa di beatificazione. Abbiamo bisodella Congregazione della dottrina del- tiquati e anche a prezzo di grandi sof- gno del ritorno e dell’esempio di pastola Fede, elogiò il suo predecessore con ferenze. Persino gli avversari dovevano ri così.
parole mirabili, per tutto quello che riconoscere la sua grandezza e la sua
Federico Catani
In diocesi
14 giugno 2009
9
Sulle orme di San Romualdo (IV)
Ancora una lapide “dantesca”?
“P
aese che vai, Garibaldi che tro- Di qui, le innumerevoli lapidi “dan- cario, padre di eremiti nel deserto che fermar li piedi e tennevi”. Potremmo così parafrasare, tesche”: cui ci permettiamo sabato egiziano, più vecchio di lui di ben ro il cuor saldo”. Per capire
Sabato 4 luglio 2009
ma al contrario, il noto proverbio 4 luglio di aggiungerne un’altra a sei secoli)? Risposta netta: perché questo verso bisogna dare
PELLEGRINAGGIO
sulla varietà delle usanze. Nel sen- Fabriano, sulla tomba di S. Romual- l’Alighieri, nel suo (quasi) certo sog- un’occhiata alla testa e alla
A FABRIANO-VAL DI CASTRO
so che si può dire che non c’è bugi- do, citato per l’appunto nel XXII giorno a Fonte Avellana, aveva ivi coda della sua celebre Reore 8: Partenza da Jesi
gattolo d’Italia dove non sia passa- del Paradiso. Un santo divenuto conosciuto vita e scritti del suo più gola. In essa curiosamente
ore
10,30:
monastero SS. Biagio e Roto l’Eroe dei due Mondi, o almeno compatrono di Jesi (con Floriano) illustre priore, quel “Pier Damiano proprio nel capitolo primo
mualdo: concelebrazione con i vescovi
dove non vengano ricordate le sue per via di quel “pasticciaccio brutto” peccatore”, protagonista del prece- scrive che ci sono quattro
di Fabriano e Jesi
gesta di “Padre della Patria” (e quel- del 1480 (che ricorderemo di nuo- dente canto XXI, nonché discepolo specie di monaci: quelli
Ore 11,30: scoprimento della lapide
lo che si dice emblematicamente vo – per i distratti – nel prossimo e biografo di Romualdo. Bellissimi “veri” (cioè i cenobiti e gli
per lui, vale più o meno pure per articoletto).
i versi (vv.46-48) con cui qualifica eremiti) e il “teterrimum
ore 12,30: trasferimento a Val di Castro:
Mazzini, Cavour e Vittorio Ema- Dunque la nostra lapide riporte- la vita e la fecondità dei monaci: genus” (tristissima specie)
pranzo – visita all’Abbazia e a S. Biagionuele II). Eppure – si chiedeva il rà una terzina “centrale” del canto, “Questi altri fuochi…uomini fuòro, di quelli “falsi” (cioè i saralo – Vespri
prof. Albani all’inizio della dotta ove compaiono “Al Settimo Cielo” accesi di quel caldo che fa nascere baiti e i girovaghi) che non
Iscrizioni entro il 30 giugno presso:
conferenza del 5 giugno sul XXII (la nota pizzeria
fiori e frutti santi”. seguono nessuna regola se
rag. Giorgio Trillini 0731 204671 e dott.
del Paradiso- ad essi va aggiunto jesina vorrebbe
Dove il “caldo” va non quella delle loro voLuigi Bini 0731 209146
certamente Dante (con Petrarca anticipare ai suoi
inteso per quell’ac- glie e dei loro vizi. Di qui
e Boccaccio), da considerare del clienti, con queceso amor di Dio l’elogio di quanti “fermar li
pari un grande pilastro della nostra sto riferimento
che, come sole, fa piedi” (la stabilitas monaidentità italiana. Chi non ricorda il “dantesco”, le desbocciare “fiori” di stica) in un chiostro, sotto la guida “cuor saldo”, non sarebbe male nepsuo grido di dolore, che fu tutto un lizie della mensa
una preghiera con- di un abbate e il sostegno di una pure se condividessimo il cruccio di
programma per i rivoluzionari del celeste!) questi
templativa non già comunità. La “coda” della Regola quella bambina che (come racconta
Risorgimento: “Ahi, serva Italia, di spiriti “tutti confine a se stessa, ma (c. 72) invece illustra come meglio don Gerardo nostro vescovo), condolore ostello!” (PURG VI, 76)? Di templanti” preche produce “frutti non si potrebbe quel “tenere il cuor fessava come “peccato” quello di
più: pur dopo 150 anni dall’unifica- sentati da S. Besanti” di carità e di saldo” nell’amor divino, laddove “non amare abbastanza Gesù”! San
zione nazionale, si può dire che una nedetto, padre
impegno nel mon- si sentenzia perentoriamente che Romualdo, pensaci tu!
delle poche cose che accomunino del
monachedo (c’è bisogno di ”Nulla, assolutamente nulla i monaDon Vittorio Magnanelli
Pontida e Canittì (con buona pace simo occidenricordare l’inciden- ci antepongano all’amore di Cristo,
Cupra Montana, chiesa
di Bossi) è l’uso e la comprensione tale. Albani s’è
za del monache- il quale ci conduce tutti, così uniti,
camaldolese (ora parrocchiale) di
della lingua italiana. Di più ancora: chiesto: ma persimo nella nostra alla vita eterna”.
S. Lorenzo: S. Romualdo vede in
Dante, nel suo doloroso assaporar ché il Poeta, fra
storia?).
Un programma in due punti che,
sogno i monaci che giungono in
“come è duro calle lo scendere e ‘l tanti eminenti
Così arriviamo alla mutatis mutandis, potremmo far
Cielo salendo la “scala” della sua
salir l’altrui scale” (PAR XVII, 59- monaci possibiterzina della lapide nostro. Quanto al “fermar li piedi”,
regola. Benedetto, nello stesso
60), ha ampiamente girato la peni- li, cita proprio
(vv.49-51), allorchè non sarebbe male se ci dessimo una
canto XXII, lamenta infatti che
sola, o almeno ne possedeva di suo S.Romualdo (inil santo di Norcia calmata con uno stile di vita meno
“per salirla, mo [adesso] nessun
dettagliate conoscenze geografiche. sieme con Maelogia “li frati miei caotico e più essenziale. Quanto al
diparte da terra i piedi” (v. 73).
Una testimonianza dalle “12 miglia dell’Agorà”
Condivisione e voglia di stare insieme
L
a mia esperienza di 12 miglia è molto legata al
fatto che mi sono ritrovata a fare il capo carovana del percorso numero 3, cioè quello che partiva da Poggio San Marcello, toccando Castelplanio,
Macine, Moie, Pantiere, San Massimiliano Kolbe
e infine la meta finale di Jesi. Non è stato facile
mettere insieme così tante parrocchie, non è stato
facile per il lavoro organizzativo che c’è stato dietro, ma non è stato facile per le persone che si incontrano, perché ognuno di noi ha un suo modo
di fare e di pensare, ma penso che la ricchezza di
questi momenti sia stata proprio determinata dalle persone che vi hanno partecipato. Il cammino
della carovana è stato seguito per intero da circa
60 ragazzi, ma almeno altri 10 hanno partecipato
ad alcuni momenti e hanno preparato l’accoglienza dal luogo di partenza o nelle altre parrocchie. Il
gruppo del dopo-cresima di Poggio e Castelplanio
ha concentrato le sue forze per fare del paese un
luogo accogliente con striscioni, palloncini e giochi vari per iniziare in allegria la carovana e prima
di partire due giovani ed una suora hanno offerto
le loro esperienze di lavoro, di volontariato e di relazione, a Castelplanio ci siamo fermati presso la
tomba di Carlo Urbani e abbiamo fatto tappa alla
Badia per la cena e qui come in tutti gli altri luoghi non sono mancati persone disponibili a cucinare e ad accoglierci. Nella chiesa parrocchiale di
Castelplanio abbiamo vissuto la veglia di Pentecoste, vissuto perché questa ora di preghiera fatta
con attenzione ci ha guidato ad aprire il cuore allo
Spirito e poi via per sentieri molto in discesa e avventurosi per arrivare a Macine. Lì su un bel prato verde ci siamo divisi in gruppi per l’attività dei
fuochi, cioè per un momento di condivisione sul
pomeriggio insieme e per finire la giornata libero
sfogo alla creatività con l’animazione spontanea e
i giochi degli Scout e dell’Azione Cattolica. Il mattino forse per l’aria fresca della giornata appena
iniziata, ci siamo svegliati di buon ora e dopo la
preghiera e la prima colazione tutti in cammino.
Il problema è che proprio mentre abbiamo deciso di incamminarci verso Moie, dal cielo nuvo-
Radio Duomo
Senigallia in Blu
(106,7 o 95,2 Mhz)
loso è iniziata a scendere la pioggia e che
pioggia! Sembrava di camminare sull’acqua,
un’esperienza unica ma che ci ha fatto bagnare completamente. Nonostante gli inviti a salire su macchine e pulmini abbiamo
continuato a camminare sotto l’acqua fino
a Moie, dove per fortuna sono arrivati i
soccorsi perché tra genitori e amici siamo riusciti a cambiarci e ad asciugarci per
ascoltare le testimonianze di Mauro, che
organizza campi scuola per ragazzi disabili, di Gabriella della cooperativa Solidoro,
che sostiene i disabili nello svolgere un’attività lavorativa e Beatrice rappresentante
dell’Unitalsi. Da queste testimonianze è sicuramente venuta fuori un’idea di disabile
come persona che ha capacità, competenze
e risorse per vivere bene ma ha bisogno di
uno stimolo, di relazioni belle e positive e
non certo di assistenza per far fruttare appieno le sue risorse. Dopo esserci presentati alla comunità parrocchiale di Moie, con
macchine e pulmini, e per questo è stata
molto importante la collaborazione di tutti
per coordinarci e spostarci, siamo arrivati a
Pantiere dove don Emilio ci ha simpaticamente intrattenuto in attesa del pranzo. E
che pranzo! Secondo la migliore tradizione marchigiana e condito della generosità
e disponibilità delle persone che ci hanno
accolto veramente a braccia aperte. Dopo
pranzo abbiamo cercato di smaltire un po’
di calorie facendo dei giochi scout e poi
via verso San Massimiliano Kolbe, dove ad
aspettarci c’era un piccolo spuntino di benvenuto! Ci siamo divisi di nuovo in gruppo
per raccogliere le nostre impressioni su questi
due giorni e per realizzare il lenzuolo da portare
in cattedrale e poi finalmente verso la meta finale,
dove siamo arrivati entusiasti e armati di bandiere! Ad accoglierci c’erano i ragazzi che erano già
arrivati prima di noi e c’era anche sr Lucia, ma
soprattutto c’eravamo noi che eravamo diventa-
ti un bel gruppo unito e contento dell’esperienza
appena fatta. La conclusione in cattedrale con il
vescovo Gerardo ci ha dato la carica giusta armati
di Spirito Santo e di buona volontà per ritornare a
casa, ma soprattutto per ritornare sulle strade dei
nostri mondi!
s.v.
Un grande onore
all’Istituto di
musica Magnificat
Con decreto firmato dal
Presidente della Repubblica Italiana, Giorgio Napolitano, e controfirmato
dal Ministro per gli Affari
Esteri, il 22 aprile 2008,
festa del Beato Francesco
Venimbeni da Fabriano,
l’Istituto Magnificat è
stato onorato con la nomina a Cavaliere della
Repubblica Italiana data
a fra Armando Pierucci.
Il Console Generale Italiano a Gerusalemme, dr.
Luciano Pezzotti, ha consegnato all’interessato la
Stella della Solidarietà e
le altre insegne dell’Ordine e, di fronte alle
numerose Personalità
riunite al Centre for Jerusalem Studies dell’Università Al Quds, ha messo in evidenza l’azione
altamente educativa del
Magnificat, rivolta a centinaia di giovani, senza
discriminazioni etniche,
linguistiche o religiose.
Tutte le mattine alle ore 7,20 il pensiero del giorno
del vescovo Gerardo Rocconi
Giornale radio alle ore 12,30 e alle 19,03 con notizie da Jesi
Il Palazzo e dintorni il giovedì alle 12,45 e alle 19,20
10
Cultura e società
14 giugno 2009
Montecarotto: la Prima Comunione
Cresima a Pantiere
Una gioia grande
D
omenica 31 maggio:
festa in parrocchia!
Quattordici bambini hanno
ricevuto la Prima Comunione. Il freddo e la pioggia non hanno guastato
l’evento. La gioia ha unito i
cuori dei bambini, delle famiglie, dei parenti e di tutti
i parrocchiani: ha riempito d’Amore la Collegiata
cancellando ogni bruttura,
clima compreso. Com’era
bella la chiesa con quegli
angeli. L’emozione che si
respirava era grande. “Siamo qui per lodare il Signore
- ha esordito nell’omelia don
Feliciano – oggi ricorre la
Pentecoste, ossia la rivelazione delle cose di Dio che
non inganna nessuno. Gesù
è venuto, è morto, è risorto.
Le promesse di Dio si sono
sempre realizzate. Dio ci
ha voluto bene”. In questo
mondo è davvero difficile
trovare qualcuno che ha il
coraggio di parlare di Gesù.
Chissà che oggi lo Spirito
Santo aiuti tutti a sbloccare la situazione personale.
“Alle famiglie - ha continuato il vicario - di avvicinarsi
di più alla chiesa accogliendo la responsabilità che Dio
ha dato loro. Ai parrocchiani di essere sempre più modelli da dare ai più piccoli.
Dobbiamo tutti fare di più.
Dio, oggi, con l’Eucarestia,
và dai bambini. Che Gesù
dia loro la forza di essere testimoni della fede” ha
concluso l’omelia son Feli-
SERRA SAN
ciano. Poi, nella presentazione dei doni, i bambini
hanno portato un cestino
con il pane a forma di pesce ed un fiasco di vino che,
al termine della funzione,
hanno ripreso per consumarlo con le famiglie al momento del pranzo. “Prendete, mangiate, moltiplicatevi”
sono le parole di Gesù che
ci auguriamo questi bambini facciano proprie. “Il
regalo più bello che potevamo farvi è stato darvi nel
cuore Gesù - ha terminato
Don Feliciano ringraziando
tutti. In primis le famiglie
che, generose, hanno portato i loro bambini a Dio, a
Maila Bacci e Silvia Bellucci
che li hanno preparati, tutto il gruppo dei catechisti,
dei cantori, degli animatori liturgici e chi ha contribuito a pulire e preparare
la chiesa per l’occasione.
Anche le insegnanti della
scuola hanno voluto essere
presenti e rivolgere parole
di augurio ai loro bambini.
Un pensiero d’affetto è andato al parroco don Gianni
Giuliani che è stato vicino
e presente con la preghiera.
Qualcuno si è commosso: il
pianto è espressione di gioia della fede. Quella gioia
che è stata protagonista di
questa giornata speciale.
Maria Cristina Coloso
Foto Candolfi
rdes a Pantiere. I ragazzi hanno
voluto farsi fotografare insieme al
Vescovo, al parroco, al diacono e
alla loro catechista.
Da sinistra: Diletta Romiti, Jessica
Manoni, Giorgia Lorenzetti, il diacono Augusto Abbatelli, Eleonora
Maltempi, Silvia Moretti, mons.
Vescovo, Diletta Barchiesi, Sara
Cerioni, il parroco don Emilio
Campodonico, Giacomo Brogli, la
catechista Graziella Ilari, Federico
Cecchetti e Giorgia Chiucchi.
La comunità parrocchiale augura
di vero cuore ai neo-confermati
che hanno ricevuto il dono dello
Spirito Santo di continuare a viveDomenica 3 maggio hanno ricevuto il sacra- re da testimoni del Vangelo per poter essere
mento della Confermazione dieci adolescen- “profumo di Cristo” nel mondo in cui vivono.
ti della parrocchia Nostra Signora di LouFoto Sam
Jesi, Parrocchia “san Francesco d’Assisi”
Luogo d’incontro e di dialogo
P
roseguono i lavori di ristrutturazione della
sala - teatro della Parrocchia “San Francesco d’Assisi”, a Jesi, iniziati il 5 gennaio di
quest’anno sotto la direzione del geometra
Alberto Montelli. Come si è detto a suo temI nomi dei bambini che
po, l’intervento di ristrutturazione si era reso
hanno ricevuto la prima
necessario per garantire la sicurezza e l’agibicomunione: Chiastin
lità della sala a norma di legge. Il parroco, paCorinne Amon, Mattia
dre Bruno Fioretti, si è impegnato per la reaBittoni, Michelangelo
Falaschini, Matteo Ferro, lizzazione dell’opera che, in questo tempo di
emergenza educativa, si inserisce in un
Andrea Greco, Eleonora
Grugnaletti, Francesco Lolli, disegno più ampio, a servizio della forAlessia Marri, Luca Raffaeli, mazione permanente dei giovani, degli
Jessica Reilly, adulti e delle famiglie. In questa ottica,
Angelica Santini, infatti, la sala parrocchiale, adeguataTiziano Sebastianelli, mente ristrutturata e rinnovata, potrà
Deborah Serini, diventare luogo d’incontro e di dialogo
Silvia Silenzi. aperto a tutti, un Centro di attività culturali e ludiche per promuovere, alla
luce del Vangelo e di valori umani conQUIRICO: don Decio Cipolloni cittadino onorario
divisi, una rete di relazioni familiari e
sociali positive e aprire i cuori alla speranza. Il Parroco ringrazia vivamente
la Fondazione della Cassa di Risparmio di Jesi
che ha dato un contributo finanziario per i lavori e chiede fraternamente alla comunità parrocchiale e alla cittadinanza di cooperare, nei
limiti del possibile, con gesti di solidarietà concreta per il completamento dell’opera che sarà
ultimata verso la fine dell’estate. Padre Bruno
assicura il ricordo nella preghiera.
Maria Crisafulli
Foto Dario Romagnoli
Il dono dell’amicizia
V
enerdì 5 giugno a Serra San Quirico è
stata consegnata la cittadinanza onoraria
a don Decio Cipolloni, attuale Vicario Generale della Prelatura di Loreto. Dopo la visita
guidata alla mostra, attualmente aperta, sul
pittore barocco “Pasqualino Rossi”, la bella
aula consiliare ha fatto da cornice a questo
momento importante: il sindaco uscente
Gianni Fiorentini, ha introdotto con una
breve profilo dei tre nuovi “serrani”: don De-
disabili di Porto Potenza. Venne coinvolta
l’intera popolazione scoprendo il lato geneDonnEuropee Federcasalinghe
roso e ospitale di ognuno; giovani e meno
giovani si resero disponibili in una gara di
solidarietà. Si parlava di un paese che soffriva di chiusura e di individualismo, ma di
Domenica 12 luglio, presso il parco partecipare con l’esposizione di profronte ad un disagio, toccato con mano, si
fluviale di Moie di Maiolati Sponti- pri prodotti d’artigianato artistico è
scoprì il vero carattere dei serrani. Tra i gioni, in via dei Tesori, torna l’appunta- invitata a rivolgersi alla sede regiovani c’era anche Carlo Urbani, che iniziò la
mento con la Mostra d’Artigianato nale DonnEuropee Federcasalinghe
sua esperienza di volontariato facendosi
Artistico Femminile L’Arte del Fare, mandando una e-mail all’indirizzo
poi ideatore e promotore delle
organizzata da DonnEuropee Feder- [email protected]
vacanze estive anche a Castelcasalinghe. La Mostra si terrà dalle 7 oppure chiamando al numero 0731
planio, suo paese natale. Poi
alle 22 e l’ingresso è gratuito. Qual- 70 3741 o 338 2327701 entro il 30
lo studio della medicina con
siasi donna, casalinga e non, anzia- giugno.
la specializzazione in malattie
na e giovane, che fosse interessata a
Chiara Cascio
infettive lo portò - e questo ci
edifica e commuove - a dare
la vita, morendo di polmonite
atipica, che cercò di diagnostiIpsia Pieralisi di Jesi: scuola – lavoro
care e curare.
Già dal novembre del 2007 il
consiglio comunale di Serra
San Quirico deliberò all’unanimità di conferire la cittadinanscuola nelle carrozzerie
za onoraria a don Decio Cipole nelle officine. Il proloni con questa motivazione:
“Uomo di grande valore morale getto di alternanza scuola
e religioso, ha saputo instaura- – lavoro, realizzato in colre un intenso rapporto con la comunità di laborazione con la ConfarSerra San Quirico, contribuendo in maniera tigianato, ha coinvolto la
decisiva in qualità di parroco alla promo- classi II, III, IV e V dell’Ipsia
zione umana ed etica, mantenendo costanti Pieralisi di Jesi per un totale
contati anche negli anni successivi, anni in di 60 ragazzi. Il progetto ha
cui ha ricoperto prestigiosi ed importanti valorizzato simultaneamenincarichi nel mondo dell’associazione gio- te gli aspetti cognitivi e sovanile e della comunicazione”. Al momento ciali dell’apprendimento in
della consegna dell’attestato e della chiave ambito scolastico e lavoradella città, don Decio, chiaramente emozio- tivo e ha arricchito di nuove
nato, ha espresso il suo vivo ringraziamento esperienze la formazione
non solo per il merito ricevuto, ma per gli di ciascun studente che ha
anni passati a Serra, perché il suo operato partecipato al progetto. Alla
da giovane parroco è stato sì importante ma realizzazione dell’iniziativa il tutoraggio nei tirocini e per razione auto, le aziende che
ancor più significativo è stato il dono della dell’Ipsia e Confartigianato, lezioni frontali in aula oltre hanno collaborato al progetto
collaborazione ricevuto dalla comunità ser- coordinato dal prof. Pietro che sul posto di lavoro. Le sono state: Star – diesel di Jesi,
rana. Serra S. Quirico è stato un banco di Nocella, hanno collaborato aziende interessate sono sta- Esina Autoattrezzature di Jesi
prova che ha misurato la sua capacità nella diverse aziende che hanno te: carrozzeria Morichelli di e Fiat Frulla. Le attività di stascoperta di risorse umane di ogni cittadino: fornito non solo ambienti di Jesi, Lanari e Santilli di Anco- ge sono state effettuate dagli
è stata la rivelazione di un volto nuovo di apprendimento per gli stage na, Paoloni di Serra De Conti, studenti presso le carrozzerie
ma anche personale esperto Europa di Marzocca. Per ciò e nelle officine di riparazione
questo paese.
Donata Cattaneo che ha seguito i ragazzi per che concerne il settore ripa- auto del territorio.
“L’Arte del Fare”
Dai banchi all’officina
A
cio, il prof. Alessandro Bianchini, già sindaco di Serra dal 1976 al 1980 e il dott. Mario
Conti, direttore generale della regione Marche che curò la gestione del terremoto.
L’approdo di don Decio a Serra risale all’ottobre del 1971, quando diventò parroco per
rimanervi fino all’ottobre del 1978. Veniva
dalla cattedrale di Camerino, dove aveva
fatto nei primi quattro anni di sacerdozio il
vice parroco. I pochi anni di servizio pastorale nella parrocchia, furono intensi di attività, creando un forte e affettuoso legame con
la popolazione, riuscì a stringere una rete di
rapporti capillari che coinvolgeva non solo
chi era già vicino alla parrocchia, ma anche
chi si era allontanato. Un bel gruppo di giovani entusiasti e motivati promossero con
il giovane parroco varie iniziative formative e spirituali. La straordinaria esperienza
del pellegrinaggio a Lourdes con l’Unitalsi
fu così intensa da far nascere il desiderio di
ospitare per le vacanze estive un gruppo di
Teatro
lunedì 15 giugno: RICORDANDO VALERIA nel IV anniversario
“La comicità al femminile”
S
arà Franca Valeri la grande protagonista dell’evento programmato al Teatro
Pergolesi lunedì 15 giugno
alle ore 21 nel quarto anniversario della scomparsa di
Valeria Moriconi. L’attrice
presenterà il suo recital “La
comicità al femminile” che
contiene pezzi celeberrimi e
testi di recente elaborazione.
Ritratti di donne che vanno
ad arricchire la storica galleria di personaggi con i quali
Franca Valeri ha da sempre
precorso i tempi a partire da
quel lontano inizio negli anni
Cinquanta fino ad oggi: dalla
“Sora Cecioni” alla “Signorina Snob”, che si tratti della
popolana romana o della signora della buona borghesia
lombarda, lo sguardo acuto
ed impietoso dell’attrice si
posa sugli aspetti contraddittori e sulle debolezze di
donne perennemente in
crisi ma, allo stesso tempo,
sorrette da una grande solitaria dignità che resiste alle
umiliazioni e che si alimenta
di favole consolatorie da raccontare a se stesse. Caustica, arguta, anticonformista,
dotata di grande autoironia,
la popolare e raffinata attrice ha accompagnato con il
suo pungente umorismo i
cambiamenti sociali di una
intera epoca: attraverso una
sorta di “verifica” dell’anima
femminile ha portato avanti
una sferzante critica verso
certi costumi di vita contemporanei.
Franca Valeri sarà affiancata
sulla scena da Pino Strabioli, attore di teatro e conduttore televisivo, grande amico
ed estimatore di Valeria Moriconi da cui raccolse l’ultima straordinaria intervista
per “Cominciamo Bene” nel
maggio 2004.
Prima dello spettacolo al
Pergolesi - programmato nell’ambito dei Concerti
Aperitivo del Carlino e della
rassegna Scompagina/2 Franca Valeri e Pino Strabioli
nei locali del Centro inaugureranno alle ore 18 la nuova
sistemazione della raccolta
di costumi di scena e abiti
dell’indimenticabile attrice
jesina e si incontreranno con
il pubblico e la stampa al Teatro Moriconi.
Il programma della giornata - a cura del Centro Valeria Moriconi - è promosso
dalla Fondazione Pergolesi
Spontini, dagli Assessorati
alla Cultura del Comune
di Jesi e della Provincia di
Ancona, dalle Consigliere
di Parità della Provincia
di Ancona, con il sostegno
della Fita Gat Marche e della Igienstudio. L’ingresso è
gratuito sia per l’inaugurazione e l’incontro al Teatro
Moriconi sia per lo spettacolo, ma si rende necessaria
l’assegnazione del posto al
Teatro Pergolesi presso la
biglietteria, presentando il
coupon ritagliato dal Resto
del Carlino.
Per informazioni: biglietteria del Teatro Pergolesi (tel.
0731 206888) dal martedì
al sabato ore 9.30-12.30 /
17.00-19.30.
Lucia Corti Ajmone Marsan al Memorial Galante Garrone
L’esperienza della Resistenza
L
a signora Corti, amica di famiglia del magistrato Galante
Garrone ha preso parte agli eventi
organizzati a Jesi dal centro studi
Piero Calamandrei e, nella serata
teatrale, ha preso la parola suscitando un momento di sincera
commozione e guadagnandosi
un caloroso applauso da parte
del folto pubblico. Pubblichiamo
il breve commento della signora
Corti dopo la partecipazione agli
appuntamenti jesini.
22-24 maggio Da Roma a Jesi in
treno: ben presto il paesaggio delle
Marche, con la dolcezza e l’armonia profonda delle sue valli, ti conquista, e allora non ti
stupisce l’accoglienza così gentile e l’ordine
perfetto di quei tre giorni di convegno, densi di bellezza, di storia, di arte, di musica, di
canti, e di amicizia subito.
Oggi, ancora, 23 maggio a Jesi Memorial
Sandro Galante Garrone: i valori e le battaglie civili di un uomo del ‘900; molto stile,
poca retorica, raro di questi tempi in cui la
cosa più importante sembra essere la spettacolarizzazione di tutto. Io ero cresciuta a
Torino, conoscevo Sandro, la sua famiglia,
la carissima Maria Teresa e poi la preziosa
Giovanna. Sandro Galante Garrone magistrato, immerso nello studio, nel lavoro, nel
rapporto valido con i giovani, allegro, spiritoso, emanava fiducia seria, chiedeva impegno totale. Lo volli testimone al mio ma-
trimonio con Veniero (sottotenente alpino,
partiva di lì a giorni per la tragica guerra di
Mussolini in Russia .. tornerà dopo quattro
anni). La Resistenza, l’esperienza del carcere
e confino, dei pericoli della cospirazione e
delle perdite dolorose cementò la speranza,
creando la collaborazione e la fraternità che
durano tuttora – per sempre – a distanza,
tanta e tale, da quei tempi, si può dire oggi
per chi non ha capito o non vuole capire
cosa sono stati per l’Italia e gli italiani l’antifascismo e la Resistenza.
Lucia Corti
Lucia Corti, con la figlia Valentina. La
Corti ha 90 anni ed ha eseguito su ordine
di Alessandro Galante Garrone azioni
partigiane a Milano e Torino durante la
Resistenza, guadagnandosi la bellezza di 5
mesi di carcere duro.
Arte – Nuove Sviste
Roberta Conti
Sabato 13 giugno alle 18.30
l’iniziativa Nuove Sviste: Nove
percorsi d’arte contemporanea
rivela l’ultima delle sue sorprese con cui, in questi nove
mesi, ha regalato stupore,
divertimento ed emozioni
nella spettacolare Chiesa di
San Bernardo: la personale di
Roberta Conti. Roberta Conti
è nata a Torino nel 1972. Vive
e lavora ad Agugliano. Laureata al D.A.M.S di Bologna, ha
acquisito la qualifica di Visual
Designer presso l’Istituto CNIPA di Ancona e attualmente è
docente di Arte e Immagine.
Dagli anni ‘90 espone mostre
personali tra Ancona e Bologna e partecipa a collettive in
varie città italiane. Ha ricevuto
premi e selezioni nelle più recenti edizioni di concorsi come
il Premio Artemisia a Falconara M. e il Premio Arteingenua
a Brescia. Nuove Sviste è un
progetto, elaborato da Loretta
Mozzoni e Simona Cardinali,
curatrice della sezione di arte
contemporanea della Pinacoteca Civica, in collaborazione
con Francesco Maria Tiberi
dell’Ufficio Cultura, che intende valorizzare e promuovere
le ultime tendenze dell’arte
contemporanea ed offrire alla
creatività giovanile delle occasioni di visibilità. La mostra
resterà aperta fino al 28 giugno e sarà possibile visitarla
tutti i giorni dalle 17 alle 20
(lunedì chiuso).
14 giugno 2009
11
Nuovi itinerari nella IX° Edizione del Festival Pergolesi Spontini
E’
Prigionieri e fughe
stato suggerito da “Il prigionier superbo”, dramma
per musica di Pergolesi ed
evento ‘clou’ del prossimo Festival Pergolesi Spontini, il tema-guida delle manifestazioni che la rassegna, con titolo
“Prigionieri e fughe”, distibuirà nell’arco di nove giorni, dal
5 al 13 settembre. Ad individuarlo è stato il M° Vincenzo
De Vivo, consulente scientifico del Festival: con ottimo
intuito, occorre riconoscere,
perché la vastità e la portata
dell’argomento permettono di
spaziare ampiamente in tutta
la storia della musica, dalle
origini ai giorni nostri.
Nella conferenza stampa a cui
hanno preso parte Fabiano
Belcecchi, sindaco e presidente della Fondazione, William
Graziosi, amministratore delegato e Gianni Tangucci, direttore artistico, il M° De Vivo,
illustrando il cartellone, ha
fatto notare come quello degli
‘eroi in catene’ sia un momento topico della drammaturgia
e uno dei temi che hanno
maggiormente ispirato grandi
compositori. Dalla prigionia
consegue il riscatto e, per traslato, la ‘fuga’, a suo dire ‘la più
bella e articolate delle architetture musicali’. Espandendo
ulteriormente il concetto ha
poi ricordato che si può essere in vario modo ‘prigionieri’:
non solo in guerra e in amore,
ma vincolati o condizionati
anche da convenzioni, pregiudizi, plagi, calunnie o gelosie.
Il tema è dunque universale e
valido per qualsiasi tempo. In
musica c’è da attingere a piene mani.
Dal sindaco Belcecchi e da
William Graziosi sono state
segnalate difficoltà finanziarie
che hanno costretto ad una
navigazione a stima i ‘traghettatori’ del Festival. Tuttavia,
nonostante qualche taglio al
programma, la sostanza e la
qualità sono rimaste intatte.
Potenziato anzi risulta il progetto che presenta non poche novità, ad iniziare dallo
spettacolo che inaugurerà la
rassegna. Sabato 5 settembre
(ore 21), in un luogo magico
come le Grotte di Frasassi,
dal Coro Costanzo Porta, diretto da Antonio Greco, sarà
presentato “Il salice nella
caverna”. Il canto del popolo ebraico, le lamentazioni di
Geremia, le musiche di Palestrina echeggeranno nella
suggestiva ‘grotta dell’Abisso’.
Anche il secondo appuntamento, domenica 6 settembre
(ore 21), è fissato in un luogo
molto speciale: la casa di
Spontini a Maiolati, dove il
Coro Costanzo Porta presenterà, su musiche di Monteverdi, D. Personè e A. Gabrieli, “Prigionie d’amore”. Il
concerto sarà preceduto nel
pomeriggio (ore 18) da un
altro, “Alle voci del bronzo
guerriero”, da ascoltare nella
Chiesa di S. Stefano di Maiolati. Interpreti d’eccezione:
soprano Valeria Esposito,
tromba Fabrizio Fabrizi, organo Gianluca Libertucci. Musiche di J.S. Bach, G.F. Haendel, H. Purcell in programma.
Due artisti jesini, Lucia Bendia, voce recitante, e Cristiano Berti per le installazioni
video, saranno impegnati in
due concerti a titolo “Preludi e fughe” che si terranno al
Teatro ‘La Fortuna’ di Monte San Vito martedì 8 e mercoledì 9 settembre ( ore 21).
La ‘prigionia dell’intellettuale’ verrà descritta dalla musica di D. Šostakovic e dalla
poesia di U. Saba. Al pianoforte sarà Ilona Timchenko.
Ancora all’“Arte della fuga”
(è il titolo di un famoso trattato di Bach) sarà dedicato il concerto di giovedì 10
settembre (ore 21), accolto
dal Teatro P. Ferrari di San
Marcello. Non poteva che
essere, appunto, J.S. Bach
l’autore in programma, affidato all’esecuzione del
violino concertatore Alberto Martini e dell’Accademia Barocca I Filarmonici.
Sarà venerdì 11 e domenica
13 settembre (ore 21) che andrà in scena al Teatro Pergolesi “Il prigionier superbo”,
già apparso a Jesi alcuni anni
fa, ma questa volta proposto, in un nuovo allestimento, nella revisione critica di
Claudio Toscani. Nomi di
specialisti d’eccezione nel
cast. La regia sarà di Henning Brockaus, che più volte
con Pergolesi ha avuto a che
fare. Di lui si ricorda in particolare, nel 2004, la regia de
‘La serva padrona’. La direzione dell’Accademia Barocca i
Filarmonici è del M° Corrado
Rovaris. Ancora con il M° C.
Rovaris l’Accademia Barocca
I Filarmonici sarà ascoltata in “Adagio e fuga” il 12
settembre (ore 21) al Teatro
Comunale di Montecarotto. Il programma è dedicato
a musiche di J.S. Bach, G.F.
Haendel e W.A. Mozart.
Il violoncellista Umberto
Clerici e il pianista Ramin
Baharani saranno nella Chiesa degli Aroli di Monsano
domenica 13 settembre (ore
18) per interpretare “Musicisti in fuga”: J.S. Bach, L. van
Beethoven e J. Brahms sono
gli autori che il programma
elenca. Sarà questo l’ultimo
appuntamento del Festival,
ma molte altre iniziative in
occasione delle celebrazioni
pergolesiane del 2010 sono
state già segnalate a partire
del prossimo gennaio. Se ne
riparlerà fra breve: per ora è
preferibile lasciare un po’ di
suspence.
Augusta Franco Cardinali
Nella foto Vincenzoni da
sinistra il sindaco Fabiano
Belcecchi, Vincenzo De Vivo,
William Graziosi,
Gianni Tangucci
Gli studenti di Fabriano premiati alla Carifac
Idee di banca vicina ai giovani
O
ltre 120 studenti fabrianesi e i loro insegnanti hanno riempito, il 26 maggio, la
sala assemblea della Cassa di Risparmio di Fabriano e Cupramontana per la premiazione dei
ragazzi vincitori del concorso “Risparmio e Futuro”. Il concorso indetto dalla Carifac e rivolto
agli Istituti scolastici superiori di Fabriano “per
dialogare con i giovani, rafforzando un proficuo scambio di riflessioni con le nuove generazioni”. Gli elaborati, grafici e letterari, erano
infatti volti a far esprimere agli studenti il loro
rapporto con il risparmio e le aspettative verso
la loro ‘banca ideale’. “Siamo felici del successo
di questa iniziativa che vi vede tanto presenti
e partecipi - hanno spiegato ai ragazzi il presidente dell’istituto di credito Domenico Giraldi
e il direttore generale Paolo
Mariani -. Nel suo storico ruolo di propulsore del sistema socio economico locale la Carifac vuole essere sempre di più
un punto di riferimento anche
per i giovani, che rappresentano l’avvenire della nostra
terra. Per questo abbiamo voluto inaugurare anche questo
concorso volto ad ascoltare le
vostre esigenze, le vostre riflessioni, i vostri sogni”. Questi i
16 studenti fabrianesi premiati alla Carifac (cui
è andato un pc portatile di ultima generazione): Giorgia Riccioni, Claudia Lorenzotti, Luigi
Vennarucci, Muamet Zekiri (Istituto Professionale “Miliani-Vivarelli”), Luca Tabocchini (ITIS
“Aristide Merloni”), Alessia Cavalieri, Giulia
Ferretti, Melissa Tassi, Diletta Tiberini (Liceo
Classico “Francesco Stelluti”), Hajar Charkoui,
Giada Farinelli, Francesca Carletti (ITCG “Morea”), Hasan Bajram, Veronica Pinna, Lorenzo
Maurizi, Jessica Pilati (Istituto d’Arte).
Un ottimo successo di partecipanti, quello
della prima edizione del concorso Carifac “Risparmio e Futuro”, che rimarca una volta ancora l’appeal verso i più giovani della linea di
prodotti E-Jo.
12
Jesi
14 giugno 2009
Moie: presentato il libro dell’istituto Carlo Urbani edito dall’Assemblea Legislativa
Un viaggio tra colline e pianure
L
uoghi ricchi di storia, arte, bellezze
naturali, figli illustri: un patrimonio
naturale, artistico, umano e culturale
che rappresenta le radici e la memoria
di un territorio. Il volume Fra colline e
pianure… alla scoperta dei territori di
Castelplanio, Maiolati Spontini, Poggio
S. Marcello, pubblicato dall’Assemblea
Legislativa delle Marche e presentato
alla biblioteca La Fornace di Moie il 29
maggio, raccoglie un lavoro di ricerca
e documentazione svolto da diverse
classi di scuola primaria e secondaria
dell’Istituto Comprensivo “Carlo Urbani” di Moie-Castelplanio- Poggio
San Marcello, guidati dai loro insegnanti. Il progetto è stato curato dai
docenti coordinatori Stefania Lucidi,
Mara Ballarini, Bruna Borsini, M. Paola Cardinali, Pacinella Cesaroni, Luigina Fabbracci e Carmela Gallo. Il dirigente scolastico Nicola Brunetti, nel
corso della presentazione, ha messo in
evidenza il valore della ricerca storica,
che ha permesso agli alunni di “scoprire le tracce di una storia secolare, di
percorrere antiche strade, spesso tra
bellezze naturali incontaminate. Incuriositi e stimolati dalle informazioni
ricavate, ne hanno potuto comprendere pienamente il valore”. Il presidente
del consiglio regionale Raffaele Bucciarelli, nel suo saluto, ha parlato del
valore della memoria: “chi dimentica
il proprio passato non ha prospettive
nel futuro; conoscere il territorio che ci
ospita e l’ambiente in cui viviamo è determinante per una crescita equilibrata. E ci arricchisce comprendere come il
lavoro umano abbia nei secoli trasfor-
Istituto “Jesi Centro”:
I bambini e la lirica
mato le nostre colline, le valli e i monti”.
L’opera è un viaggio lungo le alture
e la valle dell’Esino, per conoscere le
origini e lo sviluppo, nel corso dei secoli, dei centri collinari e delle frazioni di Macine, Borgo Loreto, Pozzetto,
Piagge, Moie, Scisciano, Scorcelletti,
ne fra Castelplanio e Rosora -, alla Via
dei tesori – da Pantiere a Moie, frutto
di un progetto di recupero e valorizzazione della ruralità fluviale-. Pagine
suggestive sono dedicate alle persone
che hanno tracciato un segno profondo in questo territorio: la storia e
l’eredità umana e professionale di Carlo Urbani, dal racconto della mamma
Maria Concetta Scaglione ai bambini
della scuola primaria di Macine; la vita
di Gaspare Spontini, musicista maiolatese, narrata in prima persona dagli
alunni della scuola primaria di Moie.
Ma il libro è anche testimonianza viva
della storia quotidiana di tante persone
che descrivono la vita sociale, il lavoro
l 29 maggio scorso, al tee la festa, le trasformazioni dei centri
atro “Pergolesi”, 130 alunabitati negli ultimi decenni: racconti ni dell’Istituto Comprensiche conducono il lettore dentro le vi- vo “Jesi-centro”, coordinati
cende dei paesi, comunicando le gioie, dall’esperta teatrale esterle difficoltà, il cammino verso il futuro. na Cecilia Mancia, hanno
Con i documenti di archivio, le antiche dato vita ad uno spettacofonti, i tesori d’arte e di architettura, le lo multimediale dal titolo:
importanti abbazie benedettine fiorite “Ehi, Figaro!”, l’opera lirica
nella zona intorno all’anno mille, viene del Barbiere di Siviglia di
fotografato poi lo scorrere dei secoli, Rossini vissuta ed attualizconsegnato intatto, con tutta la sua ric- zata da bambini dai 10 ai
chezza, alla collettività, testimonian- 14 anni. Uno straordinario
za dei tanti avvenimenti della cultura impegno che ha coinvolto
Montechiavo: luoghi di profondi cam- passata. Un’opera scritta “per restituire per un intero quadrimestre
biamenti dai primi insediamenti umani alla comunità la conoscenza del patri- le quattro “quinte” della
a oggi. Il testo, ricco di immagini e di- monio artistico-storico-ambientale, in scuola elementare “Conti”
segni realizzati dagli alunni, ci conduce modo da mantenerlo sempre vivo” si e un laboratorio teatrale
poi in tanti angoli “verdi”, incantevoli legge nell’introduzione. Un libro scritto della scuola media “Savoia”.
cornici naturali della zona: dal parco dai bambini per conoscere il territorio, La Fondazione “Pergolesi
del Trabocco- un tempo importante per recuperare i legami con la storia, Spontini” e l’amministravia di comunicazione tra Poggio San con la natura, e il senso di appartenen- zione comunale hanno perMarcello e Montecarotto - al sentiero za ad una comunità.
so l’occasione di constatare
del Granchio Nero - situato al confiTiziana Tobaldi come la scuola pubblica,
mortificata da continui tagli
e da una politica scolastica
Fermo: un Concorso Violinistico Internazionale dedicato allo ‘Stradivari delle Marche’
improvvida e incompetente,
sia capace di esprimere eccellenza, riuscendo ad avvicinare i ragazzi di oggi ad
giunto alla XVI°
concerto dei vincitori e la
un linguaggio così distante
Edizione Il Concorso
cerimonia di premiazione
dai loro orientamenti e guViolinistico Internazionale
in programma, ha avuto
sti musicali. Le poltrone
“Andrea Postacchini”
luogo il 31 maggio
vuote riservate alle autorità
che si svolge a Fermo
nello splendido Teatro
sono state immediatamennell’ultima settimana di
dell’Aquila che ormai da
te riempite da chi era rimamaggio. E’ intitolato ad
anni ha instaurato con il
sto senza biglietto. Pensiaun liutaio, definito dai
Pergolesi un consolidato
suoi contemporanei ‘Lo
rapporto di collaborazione.
Stradivari delle Marche’ o
La manifestazione,
anche ‘L’angelo del violino’,
organizzata sotto l’egida
che visse a Fermo tra il
di assessorati provinciali
18° e il 19° secolo e che,
e regionali e il patrocinio
come il famoso liutaio
di diversi ministeri, è
esti politici, musica
cremonese, portò nella
sostenuta da sponsor
punk e rivolte giovatomba il segreto della
che, anch’essi in numero
nili: nasce l’Oi! Era la fine
fabbricazione dei suoi
crescente, hanno offerto
del 1977, quando la musica
strumenti musicali: non
numerosi premi in denaro,
punk raggiungeva la sua
solo violini, ma anche
borse di studio, gioielli,
(13 anni – Francia): II°
pianoforte, in brani di alto
massima popolarità, che si
violoncelli, contrabbassi,
concerti-premio, targhe
classificati, ex aequo,
virtuosismo. La seconda
formava un nuovo genere
chitarre, archetti. Il suono
artistiche, diplomi. I
Leonard Fu (12 anni –
parte della serata ha visto
musicale prima definito
vellutato, profondo e
giovani concorrenti,
Germania) e Siyu Zhang
impegnati lo statunitense
nitido, l’inconfondibile
come in passato, sono
(16 anni – Cina)
Jason Issokson e l’Orchestra street punk e poi Oi!
Una canzone diviene subito
colore rosso-bruno o
stati ospitati a Fermo per
Cat C – 1° classificato
Internazionale d’Italia,
simbolo del movimento:”If
biondo-dorato delle
alcuni giorni. Durante le
Richard Polle (19 anni –
diretta dal M° Antonio
the Kids Are United”. La
eleganti strutture
prove hanno vissuto in
Germania): II° classificato
Cipriani, nel Concerto per
cantano gli Sham69. Il
rendono inimitabili questi
un’atmosfera serena di arte
Harret Langley (16 anni –
violino e orchestra op. 27 di
gruppo diviene punto di
capolavori della liuteria:
e di amicizia, cogliendo
Australia)
J. Sibelius.
riferimento per gli skinhecaratteristiche che sono
l’occasione, oltre che per
Cat D – 1° premio non
La ‘maratona musicale’,
ad inglesi e le loro canzoni
rimaste intatte a distanza
esibirsi, per incontrarsi,
assegnato. II° classificato:
che si è protratta fino a
sono inni per il nascendi oltre 150 anni.
conoscersi, confrontarsi.
Jason Issokson (24 anni –
tarda ora, è stata condotta
te genere musicale figlio
Numeroso e sempre
Anche questa finalità
Stati Uniti): III° classificati,
con stile, grazia e sicura
del punk. In poco tempo
crescente è stato il
rientra nei propositi
ex aequo, Can Gao (28
professionalità da Barbara
numero dei partecipanti
dell’Antiqua Marca
anni – Cina) e Vladyslava
Capponi, da anni ‘madrina’ la scena musicale vede la
nascita di altre band come
al concorso provenienti
Firmana, associazione
Luchenko (21 anni –
della manifestazione.
Cock Sparrer, Cockney
da tutto il mondo:
di promozione sociale,
Ucraina).
Un unico appunto.
123 i concorrenti, in
che gestisce e organizza
Numerosi altri premi sono
Maggiore interesse da parte Rejects e Angelic Upstarts.
E’ allora che il giornalista
rappresentanza di 40
il concorso. Dopo
stati assegnati per meriti
dei media dovrebbe essere
paesi esteri. A quelli
una difficile selezione
particolari. Vincitrice
riservato a questo concorso, Gary Bushell, della rivista
delle passate edizioni si
effettuata da una molto
assoluta è risultata
unico per genere e struttura Sound, conia il termine Oi!
Siamo nel 1980.
sono aggiunti quest’anno
qualificata giuria
Raphaelle Moreau che ha
organizzativa, per qualità
Da un punto di vista musiMessico, Finlandia, Cuba
internazionale che ha
dedicato la sua vittoria
artistica, per l’impegno
cale, l’Oi! presenta alcune
e Indonesia. Lo ha reso
lavorato ininterrottamente
a suo padre: con altri
profuso nell’intendimento
caratteristiche proprie rinoto il Direttore Artistico
per sei giorni, sono stati
riconoscimenti ha avuto in
di promuovere le
spetto al classico punk rock
del concorso, il prof.
individuati i vincitori
dono un violino, costruito
eccellenze culturali della
britannico. Le basi ritmiDomenico Ciabò Cipriani
delle quattro categorie.
dal liutaio cremonese
nostra regione e per le sue
che spesso riprendono veri
che molti anche a Jesi
Sommariamente alcuni
A. Tossani, e un archetto,
implicite finalità sociali.
cori da stadio. I testi voluconoscono e stimano.
nomi:
fabbricato dall’artigiano
Fotoservizio
Fra le sue diverse attività
Cat. A – 1° classificato:
fermano R. Rocchetti.
Augusta Franco Cardinali tamente retorici e diretti,
legati spesso all’oppressioè almeno da ricordare
Annette Csikos (11 anni –
Sorprendente, davvero
Nella foto. Il Direttore
ne, alla vita di strada, alla
quella di docente di Storia
Ungheria); II° classificato:
inimmaginabile la
Artistico del concorso
politica schierata da endella Musica alla Libera
Berfin Aksu (11 anni –
bravura dei premiati
‘A. Postacchini’, prof.
trambe le fazioni. Il credo
Università per Adulti.
Turchia)
che si sono esibiti
Domenico Ciabò Cipriani,
dell’Oi! era che la musica
La serata conclusiva
Cat B – 1° classificata
singolarmente, a volte con
a destra, con il violinista
dovesse essere accessibile
del concorso, con il
Raphaelle Moreau
l’accompagnamento del
statunitense Jason Issokson
e senza pretese. Sebbene la
I
Premiazione e concerto dei vincitori al Teatro dell’Aquila
E’
T
P
P
mo che fare cultura non
significhi solo richiamare a
Jesi personalità di prestigio,
ma investire, incoraggiare
e accompagnare esperienze
che vedono i ragazzi muovere i primi passi nel mondo della cultura, dell’arte e
della bellezza in genere. Il
teatro “Pergolesi”- la cui
gratuità quest’anno ci è
stata negata, pretendendo
fino all’ultimo che la scuola pagasse il conto di 5000
euro - tanto quanto si chiede ad una compagnia teatrale di professionisti - non
può essere concepito come
un sacrario inviolabile o
irraggiungibile, poiché è
patrimonio di tutti. A chi
amministra questa città,
vorremmo dire che è stata
sprecata un’occasione per
ridurre la distanza ormai
abissale tra un certo modo
di concepire e fare politica
e la cittadinanza. È vero, i
bambini non votano. Non
ancora. Non solo nostro è
il compito di plasmare le
loro persone e infondere il
senso civico.
Daniela Cappannini, M.
Teresa Mancia e Roberta
Mazzoni, Claudia Surace
Foto Lancioni
Oi!
buona parte delle band Oi!
della prima ondata fossero apolitiche o di sinistra,
molte di loro vennero attratte dal movimento degli
skinhead neonazisti. Questi skinhead razzisti facevano irruzione ai concerti
di band Oi! cantando slogan fascisti, ed attaccando
risse. Alcune band Oi! erano riluttanti a fare loro gli
ideali fascisti, tra questi gli
Sham 69. Nell’immaginario collettivo il movimento
venne associato con l’estrema destra, soprattutto a
causa dell’influenza mediatica. Il 3 luglio 1981, in
un concerto a Southall un
gruppo di giovani asiatici
entrò sparando, credendo
fosse un raduno neonazista.
Dopo la sparatoria di Southall, ed altri avvenimenti
di questo genere, la stampa
ed i media in genere, catalogheranno il movimento Oi! come appartenente
all’estrema destra, con la
conseguenza che questo
perse le sue radici originarie. A partire da questo
periodo, iniziò un rapido
declino della musica Oi!.
Il genere continuerà ad attrarre consensi su scala notevolmente ridotta rispetto
al passato e al di fuori della
scena commerciale.
Riccardo Manieri
[email protected]
Amministrative
13
14 giugno 2009
Elezioni amministrative in Vallesina: rinnovati nove consigli comunali
Sabato e domenica, insieme alle elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo, i cittadini della Vallesina sono stati a votare per il rinnovo di nove consigli comunali.
Gli elettori hanno riconfermato i sindaci di Castelbellino, Castelplanio, Maiolati Spontini, Monsano, Poggio San Marcello e San Marcello. Dopo cinque anni, sono tornati primi cittadini Sandro Barcaglioni a San Paolo di Jesi, Pietro Rotoloni a San Marcello e Olivio Togni a Monteroberto. Il centro sinistra mantiene saldamente i comuni
di Castelbellino, Castelplanio, Maiolati Spontini, Monsano, Montecarotto, San Marcello e San Paolo di Jesi.
Castelbellino
Castelplanio
Maiolati Spontini
Demetrio Papadopoulos della lista Uniti per Castelbellino è
stato riconfermato sindaco con 1.780 voti e il 62,65%; Giovanni Caruso della lista Torre Civica ha ottenuto 1.061 voti e
il 37,34% dei consensi.
è stato riconfermato sindaco Luciano Pittori, della lista
“Centro sinistra unito – il paese che vogliamo” con 1.166
voti e il 59,27%. Emanuela Merli, Aria Nuova per Castelplanio ha ottenuto 801 voti e il 40,72%.
Riconferma per Giancarlo Carbini, lista Centrosinistra, con
2.265 voti e il 60,04%. Pierluigi Bertini, lista Insieme per i cittadini, 1.114 voti e il 29,53%, mentre Marco Gambini-Rossano,
lista civica per Maiolati, ha avuto 393 voti e il 10,41%.
Monsano
Monte Roberto
Montecarotto
Gianluca Fioretti, centro sinistra per Monsano, è stato riconfermato sindaco del paese con 1.181 voti e il 59,25%;
Michele Campanelli, lista Uniti per Monsano, ha ottenuto
812 voti e il 40,74%.
Olivio Togni è stato eletto sindaco con la lista Al centro tutti
voi, con 953 voti e il 54,11%. Settimio Coacci del Centro Sinistra per Monte Roberto, 808 voti e il 45,88%.
Mirco Brega, della lista Democratici per Montecarotto, è sindaco
con 732 voti e il 60,34%. Paola Soverchia, Alternativa Giovane
Montecarotto ottiene 252 voti e 20,77%, Gloria Veschi, lista il Popolo della Libertà 144 voti e 11,87% e Maurizio Liberti, Rinascita
di Montecarotto 85 voti e il 7%.
Poggio San Marcello
San Marcello
San Paolo di Jesi
Tiziano Consoli, lista Noi per Poggio, è stato riconfermato con
338 voti e il 63,17%. Giancarlo Cardinali della lista Un comune per tutti ha ottenuto 192 voti e il 35,88%, Renato Ioannacci, Lista del Grillo ha avuto 5 voti.
Pietro Rotoloni, lista Centro Sinistra, è stato riconfermato sindaco, cinque anni dopo, con 667 voti e il 51,66%. Lorenzo Santoni, lista civica San Marcello, ottiene 624 voti e il 48,33%.
Sandro Barcaglioni, Insieme per Continuare, è il sindaco con
331 voti e il 52,29%. Romolo Marchegiani, lista San Paolo Comune, 299 voti e il 47,23%, Primo Scarfoni, lista del Grillo ha
avuto 3 voti.
14
Pagina Aperta
14 giugno 2009
Jesi – Il Palazzo e dintorni
AGENDA
Il santo del giorno
Giovedì 11 giugno San Barnaba, venerdì 12 san Gaspare, sabato 13 sant’Antonio di Padova, domenica 14
sant’Eliseo, lunedì 15 san Vito, martedì 16 santi Quirico e Giuditta, mercoledì 17 san Raniero, giovedì 18
san Gregorio, venerdì 19 san Romualdo, sabato 20 san
Gobano, domenica 21 san Luigi Gonzaga.
Farmacie
Farmacie di turno, la notte, a Jesi
Giovedì 11 giugno Calcatelli, venerdì 12 Comunale 1,
sabato 13 Cerni, domenica 14 Comunale 2, lunedì 15
Grammercato, martedì 16 Coppi, mercoledì 17 Moretti,
giovedì 18 e venerdì 19 Coppi, sabato 20 Calcatelli, domenica 21 Coppi.
Farmacie di turno, la notte, in Vallesina
Giovedì 11 giugno Macine, venerdì 12 Moie (Lucarelli),
sabato 13 Angeli, domenica 14 Poggio San Marcello, lunedì 15 Castelbellino, martedì 16 Pianello, mercoledì
17 Montecarotto, giovedì 18 Moie (Angelico), venerdì
19 Macine, sabato 20 Moie (Lucarelli), domenica 21 Angeli.
Anagrafe
Nati a Jesi, salvo diversa indicazione, dal 16 al 28
maggio
Ludovica Martarelli, Agata Pinto, Elena Sofia Pierpaoli
di Mergo, Maram Jarray di Santa Maria di Sala in provincia di Venezia, Rebecca Brizzi, Mattia Vigoni, Omar
El Mouaddah, Cristian Bracaccini, Zoe Segat, Giovanni
Buonaurio, Asia Scarpini, Aurora Fioretti di Morro d’Alba.
Defunti a Jesi, dal 16 al 28 maggio, salvo diversa indicazione
Agostino Silvestri (75 anni), Ivana Montalbini (72), Olinda Massei (95) di Cingoli, Giorgio Fileni (49), Mario
Manoni (86) di Belvedere Ostrense, Orsolino Paolucci
(81) di Filottrano, Alessandra Coltorti (85), Regina Brocchetto (82) di Milano, Giuseppe Cecchini (73), Amalia
Gianangeli (90), Davidica Carotti (88) di Castelbellino,
Federica Ciarloni (83), Ida Mancinelli (90), Enio Amadio
(87) di Maiolati, Maria Luisa Bini (66), Giuseppa Bittoni
(83) di Chiaravalle, Elda Marconi (94) di Montecarotto,
Filippo Lancioni (86) di Filottrano, Giuseppina Bonavita
(79) di Montecarotto, Assunta Prinicipi (74) di Filottrano, Maria Teresa Ulissi (51), Cesarina Cardelli (88) di Filottrano, Maria Cesanelli (82) di Filottrano,
Spigolando
Che senso ha?
ncora uno sguardo alla città e a qualche
A
suo per lo meno sconcertante aspetto. Non ci fermiamo tuttavia ad osservare
a lungo piazza Federico II, prima sconvolta
dalle ruspe, poi lasciata in abbandono in attesa di chissà quale manna provvidenziale
che debba piovere dal cielo. Nemmeno ci
attarderemo a commentare il disagio che la
situazione ha causato e continua a provocare: una cornice desolante per il corteo del
Palio, con la folla alla meno peggio accalcata
ai margini; una squallida visione per i turisti
che con la bella stagione sono già incominciati a venire in città. Lasciamo anche
da parte altre ‘incompiute’ visibili a Jesi.
Spendiamo invece qualche parola in più
per considerare un’impresa portata a
termine; ma ‘con riserva’.
Si tratta di via Cavour, chiusa al traffico per qualche tempo per permettere
l’installazione di strutture sotterranee;
successivamente asfaltata, ma già nella
previsione di doverla di nuovo sconquassare fra un paio di anni per pavimentarla con il classico selciato.
A chi di dovere sarebbe da chiedere:
“Che (buon) senso ha un’operazione simile? Se si dovessero chiamare a casa
propria dei muratori per effettuare ristrutturazioni o riparazioni, non sarebbe certo ragionevole raccomandare:
‘Fate alla sans façon. Tanto fra due anni
di nuovo sfascio e riaggiusto tutto’ “. Per
dire che sarebbe stato effettivamente
più saggio completare in modo definitivo i lavori invece di creare in futuro
nuovi disagi e di andare incontro a nuove spese. Perché poi, in tempo di vacche
magre e ristrettezze economiche, non ci piacerebbe tornare a ripetere con Totò: “…E io
pago!”. Per di più il doppio, questa volta.
A.F.C.
Avvio stupendo con
punto interrogativo
P
er dirla con uno del all’epoca di Pergolesi, ci
popolo: nessuna vir- sono riusciti perfettagola fuori posto. Alludo mente: nobili in Teatro e
naturalmente al concerto “plebaglia” in piazza.
con Abbado che ha inau- Io, in quest’occasione,
gurato l’inizio delle mani- sono stato plebeo e nobifestazioni che intendono le perché, dopo essermi
celebrare dignitosamente precipitato per il biglietil terzo centenario della to in piazza, l’assenza di
nascita del nostro Pergo- un amico mi ha posto tra
lesi. Nessuna virgola fuori i nobili. Però, se è vero
posto e neppure…i punti che il cittadino di cui soe virgole e i punti fermi. pra usa qualche termine
Dall’ultimo degli ascolta- sopra le righe, nella sotori, ai tanti vip, ai grandi stanza solleva un probleintenditori, alla gente del ma che merita riflessiomestiere, tutti all’uniso- ne. Anche un generoso
no hanno espresso sod- sponsor , “un principe”,
disfazione ed elogi. Elogi salva la sua dignità e la
al direttore, ai soprani, sua generosità ancor più
all’orchestra, al coro. Ap- se chiede un contributo,
plausi generosi e meritati. piccolo o grande che sia,
La stessa regia floreale è ma tale da permettere a
stata curata con gusto in tutti di sentirsi cittadini
teatro e in piazza. Né s’è di serie A pronti anche
badato a spese grazie ad a spendere non poco pur
uno sponsor generoso. di non essere discriminaTanto generoso che non ti in partenza. Ricchezza
ha fatto pagare nemmeno e generosità vanno acun centesimo agli invitati colte anche con applauso
“dentro e fuori”.
purchè siano sempre tali
Già: il benefattore però da rispettare il desiderio
ha preteso stabilire chi di tutti di affacciarsi alla
dentro e chi fuori. In fon- cultura, allo spettacolo,
do poca cosa perché c’è alla partecipazione in gepoca differenza nel gu- nerale, magari con sacristare lo spettacolo quan- fico personale. La discrido si tratta di musica: minazione in partenza
vale soprattutto l’ascolto, offende chiunque. A dinon tanto la scena. Veris- scriminarmi deve essere
simo. E tuttavia un citta- la mia volontà, le mie cadino mi scrive (dopo aver pacità, il mio impegno, il
sottolineato l’importanza mio modo di vivere.
dell’avvenimento): “….il
Il principio delle pari
teatro Pergolesi è preclu- opportunità vale anche
so al libero fruitore pub- per le manifestazioni
blico essendo l’ingresso centenarie di Pergolesi.
esclusivamente ad invi- L’assessore alla cultura
to…Se un cittadino vuo- Valentina Conti condile comprare un biglietto vide perfettamente queanche a qualsiasi prezzo, sto punto di vista e ci fa
non può…deve ottenere piacere. Non ci fa piacere
un invito dal principe…”. quando invita Domenico
Questo nostro interlo- Losurdo a parlarci de “Il
cutore, veramente arrab- mondo dopo il crollo”, un
biato, conclude che, in professore che non si acfondo, gli organizzatori, corge nemmeno dell’imse volevano ricreare le plosione del mondo socondizioni
filologiche vietico. Per non dire altro.
della fruizione musicale
v.m.
Radio Duomo In Blu
Ogni giovedì alle ore
12,45 e in replica alle
19,20 andrà in onda, in
versione radiofonica, su
radio Duomo Senigallia in Blu (106,7 o 95,2
Mhz) una trasmissione
curata da Vittorio Massaccesi in approfondimento alla sua rubrica
su Voce della Vallesina
“Il palazzo e dintorni”.
L’
Jesi, ripristinato l’Eurostar
Amministrazione
comunale esprime vivo apprezzamento per il ripristino alla stazione di Jesi delle
fermate dell’Eurostar fast la
mattina per Roma e la sera
dalla stessa capitale a partire dalla fine della prossima
settimana. È questa la felice
conclusione del confronto
che il Comune, anche attraverso il documento votato
dal Consiglio, ha avviato con
la Regione Marche e l’assessore ai trasporti Pietro Marcolini che si intende ringraziare per l’attenzione posta
su questa vicenda. Il ripristino della fermata dell’Eurostar per Roma, inserita
all’interno del nuovo accordo di servizio tra la Regione
e Trenitalia, restituisce un
collegamento essenziale in
un bacino, qual è quello di
Jesi e della Vallesina, che per
forte valenza produttiva, sociale ed economica ha pieno
titolo nel vedersi assicurare
servizi prioritari nel settore
delle infrastrutture e della
viabilità. Non a caso proprio al Comune di Jesi, per
la sua capacità progettuale,
lo stesso Ministero delle Infrastrutture ha assegnato il
compito di verificare quali
opere possono e meritano
di essere cantierabili all’interno del corridoio Esino.
Latte Fresco
Alta Qualità
15
Sport
Fioretto: la Vezzali conquista il 14° titolo italiano
La leggenda continua
E
d ora le meritate ferie per la
pluricampionessa
olimpica Valentina Vezzali che lo
scorso fine settimana a Tivoli ha
vinto il suo quattordicesimo titolo
assoluto italiano
nella prova individuale, bissato anche da
quello a squadre, in cui insieme alla Pigliapoco ed alla Di Francisca ha difeso i colori
delle Fiamme Oro. Ottimo il quinto posto,
primo tra i club non appartenenti alle forze
armate, di “Jesi due”: formata da: Martina
Pascucci, Violetta Piergiacomi, Susanna Napoli e Maria Paccagnani.
Per la poliziotta jesina il cammino verso lo
scudetto non è stato molto semplice. L’ha
reso lei apparentemente normale con due
rimonte al limite dell’umano. La prima, ai
sedicesimi, da 11-13 a 15-13, la seconda in
finale, da 8-13 a 15-14 hanno consentito a
Valentina Vezzali di aggiudicarsi il quattordicesimo titolo assoluto individuale di fioretto,
infrangendo un record che già deteneva. La
regina del fioretto mondiale ha messo così la
firma sull’albo d’oro del campionato del centenario della federscherma, sotto gli occhi
del cittì azzurro Stefano Cerioni e del suo
maestro Giulio Tomassini. Bottino che poteva essere più ricco per le fiorettiste jesine
che si sono presentate in pedana in sette.
Valentina Vezzali, Claudia Pigliapoco, Elisa Di Francisca, Martina Pascucci, Violetta
Piergiacomi, Maria Paccagnani sono entrate nel tabellone dell’eliminazione diretta
mentre Susanna Napoli ha interrotto la gara
dopo il girone di qualificazione alla diretta.
Lo scontro fratricida tra la Vezzali e la Piergiacomi, nazionale under 20, ha regalato
numerose emozioni al numeroso pubblico.
Avanti per 11-6 la Vezzali ha subito la rimonta della compagna di sala che si è trovata a condurre per 13-11. La reazione della
tre volte campionessa olimpica è stata veemente tanto da non lasciare scampo alla giovane fiorettista osimana.
Subito eliminate anche le altre due under
20, la Paccagnani, pronostico chiuso contro
la Salvatori e la Pascucci che si è “divorata”
il passaggio al turno successivo subendo la
rimonta della Marrucci da 8-12 a 15-13 per
l’avversaria, sia la Pigliapoco che la Di Francisca hanno marciato spedite verso i quarti
di finale. Nel cammino verso la finale la Pigliapoco ha ceduto il passo alla Cipriani,
compagna in azzurro ed avversaria di mille
battaglie, senza riuscire mai ad imporre il
proprio ritmo. Molto tattico l’assalto tra la
Di Francisca e la Salvatori, altro match dagli
alti contenuti agonistici, terminato dopo il
minuto di spareggio con un punteggio bassissimo, 4-3 per la Salvatori.
La Vezzali ha eliminato la Monaco trovando sulla sua strada la Grambassi che sotto
per 7-0 si è ritirata per infortunio. Semi finale, contro la Teo, senza storia per la campionessa olimpica che in finale ha dovuto
sudare non poco, mettere in pedana tutto
il suo enorme bagaglio tattico e tecnico per
avere la meglio sulla Errigo, rivelazione di
quest’anno anche in coppa del mondo. L’assalto di finale è stato molto bello: Vezzali che
ha subito un parziale di 5-0 dalla giovane
avversaria, ha rincorso e quando tutto sembrava compromesso, 13-8 per la Errigo ha
cambiato marcia infilando ben sette stoccate
in nemmeno trenta secondi di gara, aggiudicandosi il titolo italiano numero quattordici.
La leggenda della pluricampionessa jesina
continua spedita verso Londra 2012.
Gianluca Pascucci
JUNIORES JESINA: ARRIVEDERCI AL PROSSIMO CAMPIONATO!
Voglia di riscatto
S
i è chiusa l’avventura lo scontro diretto a proprio
della Juniores Jesina di favore. L’ambiziosa vetrina
mister Belardinelli al trofeo del “Brugiamolini”, se da un
“Brugiamolini” (giunto alla lato ha mostrato la grande
XXIII edizione), importante vena offensiva della Jesina
torneo al quale prendono (20 gol fatti; bomber Catani
parte i migliori under 20 sugli scudi), dall’altro è serdi ventuno squadre dilet- vita a mettere ancora una
tantistiche
marchigiane, volta in evidenza una retrosuddivise in quattro gironi. guardia poco consistente (8
La giovane truppa bianco- gol subiti). Rimane davvero
rossa, al contrario di quel- tanta amarezza a Stefano
le che erano le aspettative, Belardinelli (nella foto) e
non è riuscita a guadagnare soci (che in coro avevano
la prima posizione del rag- dichiarato: “Crediamo nella
gruppamento B, valida per vittoria finale”) per una copl’accesso alle semifinali. I pa che sembrava essere, fino
“baby leoncelli” erano riusci- a poco tempo fa, alla propria
ti a conquistare dodici punti portata. Adesso si parlerà di
dei quindici disponibili, ma pallone sotto l’ombrellone: il
purtroppo la matematica li “timoniere” jesino che, salvo
ha condannati, premiando clamorosi ripensamenti guiil Vallesina Calcio, avente gli derà il collettivo anche nelstessi punti della Jesina ma la prossima stagione, dovrà
valutare quanto di buono è
stato fatto durante l’anno e
da lì ripartire con ancor più
motivazioni, in modo tale
da raggiungere risultati importanti che, a dire il vero,
quest’anno si sono visti ben
poco… Insomma, sarà una
Juniores… con tanta voglia
di riscatto!
Daniele Bartocci
Jesina Calcio
Dopo la presentazione del direttore sportivo Augusto Bonacci e del nuovo allenatore Gianluca Fenucci, la Jesina Calcio muove i primi passi per la costruzione della squadra che affronterà il prossimo
campionato di Eccellenza, confermando tre protagonisti della scorsa annata: Francesco Federici,
Nicola Focante e Marco Strappini. Allo stesso tempo, la società ha anche riconfermato tutti i
giovani fuoriquota della scorsa stagione. Nulla di deciso, invece, per quanto riguarda la conferma
di Michele Alessandrini, che in questi giorni sta vagliando alcune offerte di club di Serie D.
14 giugno 2009
BASKET Maggioli sul piede di partenza
Vanoncini nuovo coach della Fileni
In casa Fileni Bpa
ho voglia di metfinalmente qualcotermi in gioco in
sa si muove. Dopo
prima persona”.
un iniziale silenzio,
La Fileni di Vanonla dirigenza aurocini non potrà conrina ha cominciato
tare sull’apporto di
a gettare le basi per
Michele Maggioli,
costruire la squache in un’intervista
dra che giocherà il
ad un quotidiano
prossimo campiolocale ha espresnato di Lega due.
so il suo desiderio
Il primo mattone
di andarsene. “Ho
è stata la scelta del
bisogno di nuovi
nuovo coach, che sarà Stefano Vanoncini, ne- stimoli – ha affermato il centro pesarese gli ultimi quattro anni vice allenatore a Mon- voglio misurarmi con la serie A”. La società
tegranaro in serie A. Bergamasco, 45 anni, però, non ha gradito l’uscita del giocatore.
Vanoncini (nella foto) ha firmato un contrat- “In questi giorni abbiamo avuto un importo biennale. “Jesi mi ha cercato e voluto, io ho tante consiglio di amministrazione nel quale
accettato di slancio – ha detto il neo coach Maggioli è stato dichiarato incedibile – ha
arancio-blu - Questa è conosciuta come una ammesso il presidente Carlo Barchiesi – Mi
società modello che sa lavorare e program- auguro che ci ripensi e che torni sui suoi pasmare. Sento di avere una grande occasione e si. Del resto è legato all’Aurora da un contratgli stimoli giusti per affrontarla, perché dopo to che scade nel 2011”.
cinque anni da vice, di cui quattro in serie A,
Giuseppe Papadia
VOLLEY La giocatrice: “A Jesi mi trovo bene”
Ljuba Kilic torna alla Monte Schiavo
I
l primo nuovo acquisto della Monte
Schiavo Banca Marche
è in realtà un grande ritorno. La società jesina
ha ufficializzato l’ingaggio della forte schiacciatrice russa Ljubov
Kilic, che aveva vestito
la maglia rossoblu tre
anni fa, contribuendo
a trascinare la squadra
alla sua prima finale scudetto ed a una finale di Coppa
Italia (entrambi perse con
Bergamo). “La giocatrice ha
espresso il desiderio di tornare a vestire la maglia della
Monte Schiavo – spiega il
general manager Gabriele
Pieralisi – perché a Jesi si è
trovata bene. Noi abbiamo
fatto una proposta in rela-
zione alla situazione attuale.
Non pensavamo di raggiungere questo accordo, in linea
con il nostro budget stagionale, diverso da quello di
qualche anno fa”.
Nata a Mosca il 4 dicembre
‘77, la Kilic (nella foto) nelle
ultime due stagioni ha militato nella compagine russa
dell’Odinstovo. “E’ un’atleta
che consentirà di far
crescere le giocatrici
più giovani e quelle che hanno minore
esperienza – afferma il
giemme jesino - Grazie alla sua versatilità,
ci consentirà di proporre vari moduli di
gioco”.
Nella Monte Schiavo,
la Kilic giocherà come
opposto, lo stesso ruolo
che ricopre nella nazionale
russa. “Volevo rientrare in
Italia – spiega l’atleta – e ho
pensato subito a Jesi. Qui io
e la mia famiglia ci troviamo
bene. Non sarà difficile entrare in squadra. Farò l’opposta, un ruolo che mi piace,
la mia posizione preferita”.
Giuseppe Papadia
LA FINE DELLA SCUOLA
E’ un filo che si rompe
durante l’estate
in vacanza spensierati…
Ma lì, in fondo al cuore,
c’è il gomitolo della scuola…
E’ una girandola che vola
fino a settembre
con i caldi colori dell’estate
con i ricordi.
Il gomitolo rotolava
ed il gattino fastidioso
come il compagno
che voleva solo giocare…
L’amica del cuore
l’amica bacchettona
da ascoltare….
La maestra attenta
per imparare…
E quando ritorni
cominci a riavvolgere il filo
e gridi:Evviva la scuola!
Riavvolgi il gomitolo
mese su mese
districhi il filo dei pasticci
asciughi le lacrime dei capricci…
Attento al filo conduttore
del cuore!
Lucrezia e gli alunni
della IIIa A
della Scuola Elementare Martiri
della Libertà di Jesi
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