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Anteprima gratuita - Matisklo Edizioni

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Anteprima gratuita - Matisklo Edizioni
Roberto Marzano
Dialoghi scaleni
Opera vincitrice della prima edizione
del Premio Nazionale di Poesia
La Bormida al Tanaro sposa
sezione «silloge inedita»
ANTEPRIMA GRATUITA
«Comete»
Collana di poesia
a cura di Carlo Molinaro
Dialoghi scaleni
© 2014 Roberto Marzano
© 2014 Matisklo Edizioni
Prima edizione, dicembre 2014
ISBN: 978-88-98572-34-2
Copertina di Davide Marzano
Fotografie di Giulia Bragalone, Emanuele Dello Strologo,
Angelo Gualco, Aurora Maletik, Davide Marzano, Roberto
Marzano, Mario Morales Molfino, Alfonso Nacchia, Ser­
gio Ponsano, Alessio Ursida – i diritti delle singole imma­
gini appartengono ai rispettivi autori
Matisklo Edizioni S.N.C.
di Oddera Cesare & Vico Francesco
Via Eremita 14
17045 Mallare (SV)
[email protected]
www.matiskloedizioni.com
Prefazione
Roberto Marzano, poliedrico esecutore di pensieri,
versatile osservatore dell’animo umano, in tutte quelle ma­
nifestazioni ad esso connesse, trasmette con originale ed
eccellente poetica ciò che scruta e riesce a far prendere
vitalità ai particolari dei caratteri umani, sottolineandone, a
volte con estro beffardo, peculiari intenti, sentimenti e rea­
zioni, intercalando l’interiorità con l’esplorazione concet­
tuale, riferita pure verso semplici elementi d’uso quotidia­
no, che accompagnano gesti e azioni della vita in genere.
Ogni sua espressione ha motivo d’essere considerata
assoluta parte integrante della sua ricerca poetica, e il suo
acuto estrapolarne interesse e emozione insite in qualun­
que contesto, ove natura è anima, anima è uomo, uomo è
coscienza, tramite suggestioni di parole che infine si ordi­
nano in taglienti e scatenanti pensieri di perspicaci vedute.
La sua silloge Dialoghi scaleni è pertanto tale, tra­
scinante insieme di impressioni, diversificate nei valori
scorsi più significativi, compiute di spunti temporali e spa­
ziali, oltre che intrinseche alle aspettative vitali, colte nel­
l’ambito intenzionale e sociale della contemporanea gestio­
ne umana.
Già a partire dal suo primo scritto, Camere oscure,
appare chiaramente verseggiata quell’atmosfera decadente
di un luogo di ritrovo che spesso risulta solitario e indiffe­
rente incrociarsi, tra ossessivi passatempi, senza neanche
mai accorgersi gli uni degli altri:
... spiegavo la nebbia ai privi di vista
ai tavoli inclinati dei bar di terza fila
dai flipper assordanti di luci fioche...
L’eccezionalità artistica interiore dell’autore si mo­
stra infatti immediatamente attenta, rivelandosi intensa e
pervadendo con prerogative di analisi profonda tutte le suc­
cessive liriche, che riescono senza sosta a suggestionare di
riflessioni, come in Sparami qui, con la quale appunto esa­
spera provocatoriamente ogni verso, quasi a voler assegna­
re responsabilità di possibili fatali finali non solo all’eccen­
tricità di un destino minaccioso:
Sparami qui
tra l’epicardio e il ventricolo
farò tonfo nell’angolo
non esitare, fai pum...
E poi, leggendo L’intruso, Il matto con gli stivali e Il
cappotto, si afferra come l’autore voglia porre in evidenza
ancora solitudine e diffidenza usuale, riversata in particola­
re verso chi appare diverso o strano, oppure facendo risal­
tare quanto sia facile riuscire a rendere non identificabili fi­
gure all’interno di contesti ritenuti – di solito ipocritamente
– socialmente normali.
Con la struggente Il crisantemo di plastica offre un
pungente e freddo omaggio, che ben definisce gretto, ad un
ricordo lasciato divenire impolverato e sbiadito di dimenti­
canza.
Colpisce emotivamente anche La gabbia, ove lanci­
nante appare segnato il disagio umano nella prigionia sim­
bolo, descritta e avvertita inesorabile in tutte quelle circo­
stanze abbrutite dalla mancanza di libertà.
Vi sono in Dialoghi scaleni però anche pensieri con i
quali l’autore si rispecchia nei versi con la consapevolezza
dei propri panorami esistenziali, compresi per esempio in
Avrei voluto, che si rivela altresì toccante:
Avrei voluto essere semplice e anch’io dire
solo di soli e tramonti e tormenti
ma che colpa ne ho se i miei poveri sogni
stentano a districarsi da lastrici eccitabili
che mi bucano l’ampolla dell’immaginazione...
seguitando poi con letture ove risaltano richiami di
natura, come in Violetta e L’ultima eclissi, oltre che con
elaborazioni di sentimenti che divengono ferme testimo­
nianze sensibili d’analisi poetica, come in Il bacio e l’intima
Io e te.
Concludendo, Roberto Marzano rimarca, in questa
silloge, la sua multiforme vena poetica letteraria, esplici­
tando l’enorme capacità di trasmettere – anche tramite lin­
guaggio di forte impatto graffiante – qualunque aspetto di
questa nostra società, modellando difetti e rivelando sarca­
sticamente simulazioni, conformismi o doppiezze di atteg­
giamenti del vivere comune. Momenti, questi, scoperti dal
lettore, che si ferma con mente e con cuore tra i suoi versi e
infine si sorprende per l’acume poetico o si trova a sorride­
re per la fantasia e fotografia d’umanità, con le quali Mar­
zano pone firma caratteristica d’uno scrittore e poeta qual
è, riconosciuta crescente attraverso il suo innegabile talento
artistico a 360°.
Mariella Mulas
Dialoghi scaleni
ANTEPRIMA GRATUITA
Dialoghi scaleni, cocciniglie bavose impazzite
s’incagliano in angoli ciechi incatramati di buio
sfarfallando parole dette tanto per dire
o per dare epiteti crudi, apporre timbri di sangue
dirottar le domande, soffocar le risposte
trapanare il cervello provato, ecolalie a mitraglia
frasi che sfilacciano lente buonumore e buonsenso
propenso giammai a farsi ammansire
in un incontro auspicabile perché capir ci si possa.
CAMERE OSCURE
In preda al disordine, alla costernazione
spiegavo la nebbia ai privi di vista
ai tavoli inclinati dei bar di terza fila
dai flipper assordanti di luci fioche...
Bambole d’organza tribolano immobili
su copriletti ocra in finta seta
in piccole camere oscure appese a un filo
su nuove strade sei piani più in basso...
Bicchierini d’anice disincrostano accidia
ferraglia rugginosa china al tormento
calendari ingialliti da fiati grevi
gemme d’ambra corrose dal lamento
di vecchie credenze impiallacciate
infestate da fantasmi in carta crespa
con le puntine agli occhi, allo sprofondo
in cassetti pregni di pece greca...
IL MATTO CON GLI STIVALI
Fosse solo per quelli ed il fango
ormeggiante sfacciato sulle piastrelle
le mani sozze che lasciano impronte
unte e bisunte sulle cose, sui mobili
o per i vapori putridi d’ascella fetente
la tosse grassa che sfoga scaracchi
e i rutti acidi di mal digestione...
Ma è ben altra cosa da dover sopportare
il priapismo perenne che offende
il tradizionale comune buon gusto
l’azzardo molesto e l’ovvio imbarazzo
del suo accostarsi alle spalle furtivo
in tripli salti mortali dell’eloquenza
srotolatasi da una lingua a sei punte
in versi osceni come petardi
deflagrati in bassi solai senza sole
di case ammobiliate malamente
dove lo stivale sporco o pulito
non ha alcun senso o importanza
per inquilini che appendono mogli
molli in vestaglia di rosea flanella
nella corrente di un W.C. che ribolle
delle visioni di un folle a piedi nudi
solo e perduto in strade come roveti
dove si sta
come d’estate
le uova strapazzate!
Foto di Roberto Marzano
SPARAMI QUI
Sparami qui
tra l’epicardio e il ventricolo
farò un tonfo nell’angolo
non esitare, fai pum!
E scaglia bene
la palla con cura e metodo
prendi la mira e rimembra
gli allenamenti al poligono...
Ma stai attento
non frantumarmi il malleolo
è doloroso e antiestetico
un condannato che zoppica
e non ferirmi all’orecchio
sii bravo e fammi secco
veniamo presto all’epilogo
levami il tappo dell’anima...
Io ti capisco
stai obbedendo ad un ordine
ma è solo un gesto meccanico
non è da ansia né panico...
Crivellami un po’
fammi in poltiglia il cervello
tra le sterpaglie sopprimimi
annichiliscimi il battito
non soffriremo più.
E non ti affliggere
se tra di noi non c’è dialogo
in tal frangente è pacifico
mandami pure al diavolo
e finiamola, qui...
S’8 LA PUNK
Qui sotto la panca non ci sono capre
e cavoli bolliti sotto il sole
ma libere di vagar per le montagne
russe tracannanti vodka a Mosca
al naso per gli affari di stato
di abbandono la strada maestra
d’asilo politico e privato dei diritti
più Elementari caro Watson!
le medie non le ho finite
nel secchio della spazzatura mediatica
densa di cronaca nera
la notte senza luna crescente
l’incazzatura del Popolo deciso
a far la storia dell’arte di arrangiarsi
con quel poco di buono
sconto del trentatré per cento
lire che in America voglio
una casa da sogno o son desto
la tua ilarità o compassione
la baciai sulle labbra rosse
di melograno indeciso
s’essere spiga o pomo tondo...
M’ILLUMINO DI MENSOLE
M’illumino di mensole
– il sole non mi basta –
degli scaffali densi
di tomi tosti esposti
a polvere di occhi
che li hanno divorati
in ore di abbandono
a cuore palpitante
di mensole m’illumino
dei dorsi rossi e gialli
affastellati in file
dall’equilibrio incerto
e nell’angolo più bello
lampeggiano i più amati...
Foto di Alessio Ursida
Ringraziamenti
Una valanga di ringraziamenti per chi ha contribuito
a questi miei Dialoghi scaleni.
In primis a Mariella Mulas per la sua bellissima pre­
fazione e a mia figlia Claudia, che si è prestata come model­
la per le mie due fotografie.
A tutti gli amici artisti – Giulia Bragalone, Emanuele
Dello Strologo, Angelo Gualco, Aurora Maletik, Davide
Marzano (autore anche della copertina), Mario Morales
Molfino, Alfonso Nacchia, Sergio Ponsano e Alessio Ursida
– che hanno arricchito con le loro opere i miei versi.
Poi a Matisklo Edizioni – nelle persone di Francesco
Vico e Cesare Oddera – e alla Giuria del Premio Nazionale
di Poesia «La Bormida al Tanaro sposa» (Giangiacomo
Amoretti, Giannino Balbis, Vera Bonaccini e Francesco Vi­
co), che ha voluto farmi l’onore di vincerlo con questa moti­
vazione: L’ironia penetrante – con oscillazioni fra gioco e
pensosità, riso e amarezza, parodia e simpatia – è la cifra
stilistica dominante dei versi di Roberto Marzano, già nel
titolo della sua silloge («Dialoghi scaleni») e in molti titoli
interni («Il matto con gli stivali», «M’illumino di menso­
le», «La cena delle effe», «Downlove», «Scemi di zucca»,
ecc.). È una poesia che non disdegna i richiami colti (nu­
merosi e ben riconoscibili) e neppure i temi alti del senso
dell’essere e dell’esistere nel mondo (è anche, nel suo gene­
re, poesia filosofica), ma predilige la quotidianità, i perso­
naggi non integrati, la vita popolare e notturna, la carica
simbolica degli oggetti minori e trascurati, gli incroci tra
realtà e visionarietà. Il tutto governato da competenze te­
cnico-formali di prim’ordine: i versi liberi e ipermetri si
alternano a quelli regolari, dando vita a un originale fra­
seggio, che ora riproduce i ritmi interni del pensiero e del
sentimento, ora asseconda le cadenze di un dialogo prote­
so verso ogni possibile compagno d’avventura.
E ancora al Centro Culturale Mons. Moreno di Mal­
lare e alla sua Presidente Anna Mallarini, alla Fondazione
Agostino Maria De Mari e al Comune di Mallare.
In ultimo, ma non secondario, un grazie particolare
a mia moglie Maria Pia Altamore, che ha dovuto sopportare
le mie assenze quando mi trovavo disperso nel mondo della
poesia.
Roberto Marzano
Nota biobibliografica
Roberto Marzano (Genova, 1959) è poeta, narra­
tore e cantautore. Come musicista (Roberto Marzano & gli
Ugolotti e Small Fair Band) si è esibito in centinaia di con­
certi.
Ha all’attivo numerose pubblicazioni, tra le quali ri­
cordiamo: Extracomunicante. Dov’è finita la poesia? (De
Ferrari, Genova 2012), Eventualmente improponibile (Edi­
zioni Si Fa Per Fare), Senza orto né porto (Bel-Ami Edizio­
ni, 2013) L’ultimo tortellino e altre storie (Matisklo Edizio­
ni, Mallare 2013) e M’illumino di mensole (Massoero 2000
Onlus – Un Tè Nel Deserto, 2014).
Ha vinto diversi premi letterari, tra cui: Premio Na­
zionale «FITEL», Roma 2002; III Rassegna Letteraria
«Monte Zignano», Genova 2008; XXI Edizione Concorso
Letterario «Don Lelio Podestà», XXI edizione, Chiavari
2010; «Concorso Letterario Bel-Ami», III edizione, Napoli
2013. Nel 2014 è risultato primo classificato al Premio Na­
zionale di Poesia «La Bormida al Tanaro sposa», sezione
silloge inedita, proprio con Dialoghi scaleni.
Suoi testi sono presenti in svariate antologie e colla­
bora con le riviste letterarie Prospektiva, EraSuperba, Di­
wali – Rivista Contaminata e La Masnada.
Indice
Prefazione (di Mariella Mulas)
Dialoghi scaleni
Camere oscure
Il matto con gli stivali
Sparami qui
S’8 la punk
M’illumino di mensole
Il tutto
Avrei voluto
L’intruso
La cena delle effe
Il conguaglio
Il crisantemo di plastica
Il cappotto
Proteso all’infinito
Origami
La gabbia
Non dissimili
Downlove
Sull’abisso
Alghe stigie
Baci di rima
Il bacio
Il punto
L’ultima eclissi
Capitomboli
Il filo rosso
Scemi di zucca
Occhi negli occhi
Artisti di cartapesta
Via di fuga
Frasi sfatte
La fanciulla senza nome
Addio a Valona
Couperose
La prima vera
Violetta
L’anguilla testarda
Aquile con gli occhi bendati
Diciotto barrato
Sotto-sopra
Il commissario sperduto
Il metronotte
Zero
Penna d’oca
Tavolini di Bruxelles
Angeli dalle calze bucate
Respirando Respighi
Mingus at Antibes
Il prezzemolo
Io e te
Ringraziamenti
Nota biobibliografica
Fly UP