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Portfolio - Italian Area

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Portfolio - Italian Area
Curandi Katz
Pratica artistica collaborativa di Valentina Curandi e Nathaniel Katz
Portfolio
[email protected]
curandikatz.net || pacifistlibrary.org
Dichiarazione poetica
La ricerca artistica, in forma di collaborazione dal 2008, si é gradualmente concentrata sulle dinamiche riguardanti le interazioni umane,
personali tra individui, nella collettività e tra corpo sociale e istituzioni. Il lavoro ricerca modalità alternative di relazione e vita in condivisione,
enfatizzando l’importanza del calore umano, della mediazione personale e dell’atto responsabile di fronte all’altro. Trattando di un’etica di cura
delle relazioni umane, il lavoro cerca di rinnovare relazioni obsolete e trascurate e suggerire possibilità di coesione sensibile.
Il desiderio di creare comunità temporanee attorno a progetti e situazioni è motore del lavoro e soggetto della ricerca artistica. Creando
progetti che forniscono il campo per un dialogo o uno scambio con il pubblico, gli artisti fungono da catalizzatori per la partecipazione.
Presenti fisicamente ed empaticamente, informiamo il lavoro con una visione dell’artista coinvolto come individuo desiderante in processi
di personificazione ed esemplificazione. La ricerca si basa su una comunicazione aperta e chiara del messaggio artistico e usa strumenti e
modalità che attingono ad esperienze quotidiane per attivarne la trasmissione. L’intento è definire un linguaggio artistico pervaso da un’estetica
della speranza, in cui associazioni visive e concettuali offrono al destinatario una alternativa diversa dalla realtà a cui
aspirare. Gli interventi e i gesti, di natura momentanea, aspirano ad agire esteticamente verso la creazione di un senso di speranza suggerito e
non imposto sul reale.
“Associo il lavoro di Curandi Katz con quello di artisti italiani che hanno esplorato il campo delle relazioni umane, le strutture istituzionali,
la smaterializzazione dell’arte, l’eredità di Fluxus, e specifiche della storia radicale. Curandi Katz lavora in questa tradizione, infondendo
una sensibilità delicata e partecipata su tutto il lavoro.”
-Larissa Harris, Curatore, Queens Museum of Art, N.Y.
Biblioteca pacifista Azione #5: Dispersione
2013, 28 traduzioni di Dalla dittatura alla democrazia di Gene Sharp rilegate a mano, stazione editoriale autogestita (su struttura Mutant Matters di S.T.I.F.F.)
“In questo contesto, il duo Curandi Katz presenta una versione stampata e rilegata di ventotto traduzioni del libro From Dictatorship to Democracy di Gene Sharp.
Proprio la possibilità di reinventare il ruolo di un’istituzione attraverso il “contrabbando” ha portato Curandi Katz ad aprire una stazione editoriale auto-gestita all’interno di ar/ge kunst. Il pubblico
è, infatti, invitato ad appropriarsi del materiale dall’archivio della galleria museo messo a disposizione nella libreria a patto che questo venga fotocopiato sul retro delle pagine di From Democracy to
Dictatorship e successivamente rilegato.” - Emanuele Guidi, direttore artistico, ar/ge kunst. Bozen-Bolzano (I)
Credits: ar/ge kunst Galerie Museum, Ph. A. Bortolotti, 2013
Ph. Serena Osti
Biblioteca pacifista Azione #5: Dispersione
2013, 28 traduzioni di Dalla dittatura alla democrazia di Gene Sharp rilegate a mano, stazione editoriale autogestita (su struttura Mutant Matters di S.T.I.F.F.)
Rispondendo al desiderio della nuova direzione curatoriale, si offrono e condividono col pubblico le premesse teorico-concettuali di un nuovo corso, di cui appropriarsi fotocopiando l’archivio della
galleria e rilegando libri propri, nel contempo riciclando copie di From Dictatorship to Democracy in inglese, italiano e tedesco. La stazione editoriale si attivata nello spazio della galleria museo. Ad
una condizione: che cura e sovversione si combinino in un rimescolamento delle regole d’uso e fruizione dei materiali messi a disposizione dall’istituzione bolzanina, al fine di riverberare, diffondere e
disperdere il messaggio non-violento partito un anno fa dal Queens, NY.
Word for Word/ Parola per Parola
per vedere il video: http://vimeo.com/curandikatz/wordforword
2013, Produzione: Centrale Fies (Dro, TN) per Live Works_Performance Art Award, a cura di Barbara Boninsegna, Simone Frangi e Denis Isaia
Pre-document: video 8’00, copie del contratto in distribuzione. Suono: Mark Cetilia
Dando vita ad un’operazione di reverse publishing, nel corso della residenza di Live Works presso la Centrale gli artisti hanno usato le acque del fiume Sarca e una biblioteca di libri infami per dar vita ad un
tentativo di trasparenza processuale. Le pagine ingiuriose, levigate per alcuni giorni dallo scorrere del fiume, sono state poi macerate per produrre nuova carta bianca da usare durante la performance live.
Il video precede la perfomance introducendone aspetti e dettagli, ed intrecciando ellitticamente narrazione visiva e testuale: il viaggio al fiume, i punti del contratto, la negoziazione del progetto, le illusioni
create dagli autori dei libri ingiuriosi.
Word for Word / Parola per parola
Vista dell’installazione (pre-document: video, copie del contratto in distribuzione), Gudnhaus - Centrale Fies
“Ripetizione, lentezza, familiarità e cura sono quattro parole che userei per descrivere l’attitudine artistica di Curandi Katz. Incontro Valentina Curandi, Nathaniel Katz e Olivia, la più piccola partecipante
a Live Works, vicino alla residenza degli artisti accanto alla centrale, presso una vasca di pietra. Stanno facendo macerare della carta, poi la calpestano con degli zoccoli di legno creati da loro stessi e infine
usano dei setacci per lasciarla depositare e stenderla in fogli. La performance Word for Word, tuttavia, parte da molto più lontano. Parte da una ricerca sui principi di trasparenza/delega e da un lavoro
con/su i libri, che Curandi Katz portano avanti da alcuni anni, a partire dalla loro “biblioteca pacifista”. A Dro gli artisti hanno lavato nel fiume Sarca una raccolta di libri “infami”: si tratta di testi scritti da
personalità che nel tempo si sono rivelate come ambigue, discutibili o equivoche. Cosa accade alle parole e alle teorie infami, una volta smaciullate e re-impastate? Il 30 luglio, i fogli saranno usati come
mezzi per mostrare i meccanismi che sottendono i concetti di lavoro-prestazione-contratto.” - Valeria Marchi, dal dossier Live Works in Residency, a cura di ATPdiary.com
Ph. Alessandro Sala
Word for Word / Parola per Parola
2013, Produzione: Centrale Fies (Dro, TN) per Live Works_Performance Art Award, a cura di Barbara Boninsegna, Simone Frangi e Denis Isaia
Live performance, durante la sessione di giuria
Con: Luigi Zambelli per Studio ACTA, Rovereto
Il processo innescato durante la residenza presso Centrale Fies per Live Works ha preso corpo in una richiesta di responsabilità giuridica durante la serata del Premio. Infiltrandosi tra le maglie della giuria,
gli artisti hanno incaricato uno stenografo a presenziare e redigere il verbale della sessione finale di giuria. Usando il linguaggio dei segni stenografici, la testimonianza é restituita sulla carta prodotta dalla
macerazione dei libri infami avvenuta sulle rive dell’adiacente fiume Sarca che alimentava la Centrale di Fies nel suo compito di generatore di energia idroelettrica.
Word for Word / Parola per Parola
2013, 11 fogli, 28x40cm, carta fatta a mano prodotta da libri ingiuriosi con stesura stenografica del verbale della giuria di Live Works_Performance Art Award
“Lo stenografo si impegna a consegnare la documentazione stenografica su apposita carta prodotta dagli artisti a seguito di un processo di lavaggio e macerazione di libri ingiuriosi che si è svolto
durante il periodo di residenza degli artisti (...). Lo stenografo si impegna ad utilizzare la carta consegnata dagli artisti anche qualora le condizioni d’uso della stessa non risultassero ottimali,
garantendo altresì la massima resa tecnicamente disponibile.” - dal contratto stipulato tra gli artisti, Centrale Fies e lo stenografo
Con il supporto di:
#1 Performance (Queens, NY)
2012, telai esterni modificati di zaini da trekking vintage, libri pacifisti donati, materassino, sgabello, thermos, thé alla menta; diversi quartieri nell’area metropolitana di Queens, NY
La Biblioteca pacifista è una biblioteca nomade realizzata con materiali riciclati e donati che attraversa luoghi pubblici.
Nelle strade di New York, la biblioteca di libri pacifisti ha offerto uno spazio per lo scambio di idee radicali creando una sala per la lettura, incontri e altre azioni performative.
#2 Performance (Sarajevo, BiH)
2013, telai esterni modificati di zaini da trekking vintage, libri pacifisti donati, materassino, sgabello, thermos, thé alla menta, stufa e bollitore. Luoghi pubblici di Sarajevo, BiH
In collaborazione con Anna Santomauro, su invito del Sarajevo Winter Festival
Durante la guerra la gente leggeva libri vicino al fuoco, si bruciavano i libri per stare al caldo, la Biblioteca Nazionale bruciava fino alle fondamenta.
Con la Biblioteca Pacifista in spalla e una stufa di quelle usate dagli abitanti di Sarajevo durante la guerra tra le braccia, gli artisti hanno attraversato il centro della città con l’intenzione di preparare il
tè e invitare le persone a trascorrere del tempo con la Biblioteca Pacifista. Ad ogni fermata è stato vietato di accendere un fuoco, ma la vista della stufa in prossimità dei libri ha provocato una serie di
conversazioni in cui é stato possibile ascoltare la voce dei cittadini di Sarajevo, e i pareri su istituzioni pubbliche, libri e guerra.
#3 Performance
Biblioteca pacifista: Fondamenti
2013, foglio di istruzioni, accompagnamento audio per l’interpretazione delle pose (guru yoga: Luigi Sica). Maratona Performance, a cura di Paolo Angelosanto
Per l’occasione del Forum di Arte e Cultura Kontemporanea di Cesena la Biblioteca Pacifista in collaborazione con un istruttore yoga ha adattato i 198 metodi di azione nonviolenta di Gene Sharp in una
sequenza di pose. La sequenza di movimenti é un esercizio di preparazione per l’azione nonviolenta, con ciascuna posa che addestra il corpo a resistere l’ingiustizia. Una serie di pose sequenziali sono
introdotte e i presenti invitati a partecipare.
#1 Azione
Pubblicazione
2012, 27 traduzioni del libro Dalla Dittatura alla Democrazia di Gene Sharp rilegate a mano; diversi quartieri nell’area metropolitana di Queens, NY
Tra le azioni della Biblioteca Pacifista in New York, la stampa e la rilegatura manuale delle traduzioni del testo Dalla Dittatura alla Democrazia del teorico politico Gene Sharp. Il libro delinea una cornice
concettuale per il rovesciamento nonviolento della dittatura ed è disponibile online per il download in più di trenta lingue. È stato usato dai movimenti democratici di tutto il mondo. Dodici diverse
traduzioni sono state donate al sistema bibliotecario di Queens Library (con più di sessanta sedi nell’area metropolitana di New York) e distribuite nelle sedi che hanno libri in quelle lingue.
#2 Azione
Campagna Sarajevo
2013, Intervento di manifesti nello spazio pubblico, stampa tipografica a caratteri lignei, colla fatta in casa. In collaborazione con Anna Santomauro, su invito del Sarajevo Winter Festival
Nel momento dell’imminente riapertura della restaurata Biblioteca Nazionale di Sarajevo, la Biblioteca pacifista diffonde una campagna di manifesti pubblici attraverso la città. Invitando i passanti a
“scavare” in una biblioteca effimera, i manifesti istigano la cittadinanza di Sarajevo a immaginare che cosa potrebbe essere un’istituzione pubblica se fosse costruita per loro. I manifesti portano i messaggi
in bosniaco: “Sentiti libero di scavare nella Biblioteca pacifista” e “Necessari! Desiderati! Libri pacifisti! La scelta riflette la tua visione”. Usando la tecnica di affissione con colla di farina, i manifesti sono stati
affissi in città, partendo dal sito della Biblioteca Nazionale, attraverso la città vecchia, lungo il fiume, accanto l’Università e l’Accademia di Belle Arti, presso il parco centrale di Sarajevo e l’arteria principale
della città, la linea del tram numero 3. La campagna diffonde il messaggio della creazione di una biblioteca pacifista in città, aprendo indirettamente l’interrogativo sulla nuova Biblioteca Nazionale in fase
di ricostruzione e in procinto di riaprire. La campagna accende la possibilità per le due “istituzioni” di sovrapporsi e di assumere la stessa identitá desiderata e necessaria.
#3 Azione
Acquisizioni (Sarinya’s Library)
2013, Libro d’artista rilegato a mano, stampato tipograficamente al Center for Book Arts, New York. Edizione di 4
Sarinya é un’attivista e un vigile del fuoco di New York. La sua biblioteca privata riflette la sua dedicazione senza compromessi al cambiamento sociale. Questo libro raccoglie i primi e ultimi capitoli di
ciascun libro della sua collezione, mettendo in pratica un principio chiave di Toma Sik, ungherese-israeliano, anarco-pacifista, anti-sionista, vegano e cittadino del mondo: si puó ottenere tutto ciò che
serve da un libro leggendone il primo e l’ultimo capitolo.
#4 Azione
Campagna donazioni
2013, replica in piatto polimero di cartolina di leva americana, stampata su carta canadese fatta a mano, scambio di libri, accendino
Necessari! Desiderati! Libri pacifisti! La tua scelta riflette la tua visione! La collezione della Biblioteca pacifista é fatta interamente di donazioni, ognuna delle quali riflette la visione e interpretazione del
tema da parte del donatore. L’accumulazione di libri donati ridefinisce continuamente il focus della biblioteca. In cambio di un libro donato, gli artisti offrono la replica della cartolina di leva per reclutare
giovani statunitensi nella Guerra in Vietnam da bruciare insieme in un accordo di complicità.
#1 Installazione
Sala di Lettura - Reading Room at MOMA PS1
2012, legno riciclato e mobilio recuperato dal sistema notturno di raccolta rifiuti di New York, tappeti ricamati; presso New York Art Book Fair, MoMA PS1
“La mia ultima sosta si é rivelata un rifugio tra le masse. Sotto una tettoia nel cortile esterno si trovava adagiato un divano giallo brillante, un tavolo da caffé basso e rotondo (apparentemente più vicino al
suolo del divano) e diversi piccolo sgabelli (ancora più bassi). Mi sono ranicchiata al fianco di uno sgabello e sono stata salutata calorosamente dalla “Biblioteca pacifista”. I bibliotecari pacifisti sono stati a
dir poco ospiti gentili e appassionati. Mi hanno offerto conforto, e una tranquillità sorprendente, in un mare senza fine di manifesti, libri e fanzine.”
-Regina Nowselski, Rare Books Digest
#2 Installazione
2012, telai esterni modificati di zaini da trekking vintage, libri pacifisti donati, fotocopie del primo e dell’ultimo capitolo di ogni libro donato, legno riciclato, colla da rilegatoria, tavolo-filatoio, buste di
plastica riciclate
Mostre: Public Trust presso Flux Factory, Long Island City, NY, curata da Christina Vassallo e Douglas Paulson; Perepepè, Centro per le Arti Visive La Pescheria di Pesaro (I)
In mostra, la Biblioteca pacifista offre un’area per la lettura con una selezione di libri pacifisti donati, una stazione self-service per la rilegatura di libri pacifisti con le fotocopie del primo e ultimo capitolo
di ogni libro della biblioteca e un tavolo-filatoio con la trascrizione di 198 metodi di azione nonviolenta che funziona come la ruota charkha di memoria Gandhiana e produce filo a partire da sacchetti di
plastica riciclati, mettendo in atto il principio chiave della Biblioteca pacifista RIUSO=PACIFISMO.
Altri Lavori 2012-2009
Custodi di fiumi
2012, Testo animato, bandiera ricamata e tinta in paprika, panchina; Casabianca, Bologna (I); Mostra Your Last Work curata dal collettivo Darth
Per vedere il video: http://vimeo.com/curandikatz/rivers
Mettendo in pratica un’estetica della speranza, il lavoro sviluppa il tema dell’instancabile desiderio per una comunità e il costante rinnovarsi del suo potenziale. Quando l’anarco-pacifista ungherese
israeliano Toma Sik decise di creare la propria comunità ideale non si aspettava che quella sarebbe stata la sua ultima opera. Il fiume che scorre nei pressi di Casabianca è lí da centinaia d’anni ma nessuna
comunità di persone ha fatto esperienza due volte dello stesso fiume. Se i fiumi sostengono la collettività, e Toma Sik credeva che il suo desiderio potesse sostenere una comunità, su cosa si regge la
comunitá di noi artisti?
Animal I Am
2012, Tappeto in finto astrakhan, computer portatile con blog Animal I Am http://animaliam.net, selezione di testi stampati sull’incontro uomo-animale. Mostra Storyellers, Progetto Superfluo, Padova (I) a
cura di Caterina Benvegnù
“Un tempo, racconta Chuang-Chou, durante una notte, io fui una farfalla che svolazzava contenta del suo destino. Poi mi svegliai, ed ero Chuang-Chou. Chi sono in realtá? Una farfalla che sogna di essere
Chuang-Chou oppure Chuang-Chou che s’immagina di esser stato una farfalla?”
Il blog Animal I Am consiste in una collezione in progress di sogni sugli animali, in cui si raccolgono sogni personali in cui appaiono animali, nell’intento di partecipare alla costruzione di un’inconscio
animale collettivo. I contributi sono inseriti direttamente sul blog attraverso un modulo aperto oppure ricercati nella letteratura. http://animaliam.net
A.D.L. (attività della vita quotidiana)
2012, Intervento terapeutico per il Museo di Arte Contemporanea Villa Croce di Genova (I), Gesti (entrata del museo, finestra). Mostra Cartabianca_Bologna, a cura di Anna Santomauro e Silvia Cini
Prendendo come punto di partenza l’idea che il museo cosí come la persona richiede amore e cura al fine di esistere, gli artisti propongono alcuni gesti terapeutici per portare l’attenzione sui segni vitali
dell’istituzione.
La consegna del biglietto di entrata diventa momento per un inatteso contatto fisico e scambio di calore tra personale del museo e visitatori.
Una finestra dello spazio espositivo é resa disponibile per i visitatori attraverso un invito a mettere in atto il respiro del luogo creando un azione ritmica di apertura e chiusura.
“Attraverso una serie di gesti simbolici e minimi [gli artisti] hanno cercato di rimodellare le gerarchie e le dinamiche istituzionali. Questa è la sintesi del dialogo apertosi tra me e la vita e prospettiva del duo
artistico, e testimonia un’esperienza che probabilmente Viktor Misiano chiamerebbe “istituzionalizzazione dell’amicizia’.” -Anna Santomauro, curatrice indipendente
Mission Statement
2012, Animazione video, Museo di Arte Contemporanea di Villa Croce, Genova (I). Mostra Cartabianca_Bologna, a cura di Anna Santomauro e Silvia Cini
Per vedere il video: http://vimeo.com/curandikatz/adl
Prendendo come punto di partenza l’idea che il museo cosí come la persona richiede amore e cura al fine di esistere, gli artisti esplorano attraverso un testo animato la questione della dichiarazione di
intenti (Mission Statement). La dimensione personale della riflessione e l’osservazione di stati di consapevolezza umana alterati creano un ponte con l’esistenza del museo.
Diversi Tentativi di disegnare i confini delle patrie e delle terre promesse
2013, Performance-Lecture, Viafarini, Milano (I). Mostra Do you know because I tell you so or do you know, do you know?, a cura di valerio del baglivo
Senza sollevare la matita dal foglio di carta, Curandi-Katz tenta di disegnare i confini di patrie e terre promesse, luoghi la cui esistenza si propaga esclusivamente attraverso i racconti dei nostri avi. Il
metodo adottato è stato inventato e reso popolare dall’artista americano Kimon Nicolaïdes, uno dei primi artisti camouflage arruolati durante la Prima Guerra Mondiale. Come suggerisce il titolo, il
disegno costituisce una scusa per svelare il significato stesso del concetto di terra promessa riportando alla luce aneddoti familiari.
New Natives: Low Lives
2012, Internet Performance live, Low Lives 4 a cura di Jorge Rojas
Per vedere il video: http://vimeo.com/curandikatz/lowlives
Per l’occasione di Low Lives 4, il Festival internazionale di performance live su internet e trasmesse in tempo reale in diverse locations nel mondo, gli artisti trasmettono da una tenda nel profondo del loro
studio una serie di appelli alla formazione di comunità intenzionali. Gli appelli sono presi in tempo reale dal sito dell’elenco delle comunità intenzionali.
Diversi tentativi di ricamare i confini di patrie e terre promesse
2012-2011, cotone e lino vintage, varie dimensioni, colorazioni naturali con henné, thé, paprika, curcuma, carbone (elementi naturali e quotidiani tipici delle terre)
Serie di tessuti ricamati con i confini di patrie e terre promesse non riconosciute. Il processo artistico utilizza il metodo didattico del disegno a contorno cieco, che viene piegato concettualmente alla
ricerca della definizione dei confini di terre non riconosciute dalle organizzazioni statali mondiali. Forzando la macchina da cucire a seguire la logica del disegno a contorno cieco, i ricami ottenuti sono il
risultato di un’osservazione ripetuta delle mappe, alla ricerca di una chiusura delle linea di contorno delle terre.
Don’t go to Dongo
2011, Azione, video
Per vedere il video: http://vimeo.com/curandikatz/dongo
Un tentativo di fuga lungo i sentieri di confine utilizzati storicamente dai contrabbandieri tra Italia e Svizzera per risolvere problemi di visa. Prendendo la strada che costeggia il litorale del lago di Como, la
fuga usa il percorso che Benito Mussolini tentó sessantasei anni prima quando fu catturato dai partigiani a Dongo.
Free Birdseed Giveaway!
2011, Performance per volatili, Pesaro (I)
Una disseminazione di speranza e di potenziali giardini in cittá. Nei giorni precedenti,gli artisti creano un richiamo con cui annunciano agli uccelli delle zone verdi cittadine l’imminente diffusione di semi
dal proprio tetto. Nel giorno della performance un merlo da caccia viene liberato per richiamare gli uccelli della zona con il proprio canto e per annunciare la diffusione di una varietá di sementi stagionali.
New Natives
2009 - Progetto in corso, Intervento Pubblico con manifesti, Venezia (I), Cali (CO). Mostra thisPLACE a cura di Galleria A+A
Un’esplorazione del linguaggio individuale legato al desiderio di una comunitá. Testo ripreso dall Elenco Internazionale delle Comunitá Intenzionali, stampato e affisso per la cittá di Cali, in Colombia. Il
testo legge:
“Sto cercando quelli che mi stanno cercando. Sogno una tribú che vive semplicemente, poliamorosa, crudo-vegana. Una cultura radicalmente nuova. Che costruisce relazioni di vicinanza, calde,
egualitarie, oneste e aperte”.
The Love Shack (Venezia)
2011, Installazione site specific: paglia, legno, luce, stoffa, fiori. Finalista per il Premio Arte Laguna 2011, Arsenale, Venezia
Una capanna convertita in installazione relazionale: uno spazio per l’intimitá ricostruito nell’Arsenale di Venezia. Con la sua estetica fai-da-te, il nuovo ambiente é un invito allo scambio e ad entrare in
contatto, e un omaggio alla cittá lagunare attualizzato nella scelta di materiali legati alla sua tradizione e agli usi locali.
New Natives
2009 - Progetto in corso, Video-performance. Selezione cameravideo Fondazione March, a cura di Caterina Benvegnù. Proiezioni: LOOP Festival, Barcelona (ES), Kaunus in Art, Festival of Contemporary
Art, Kaunus (LT), Tina B. Festival, Praga (CZ), Sils Project Space, Rotterdam (NL), Medionauta, Milano, Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura, Genova (I).
2013: parte di C’e’ una piccola radice che, se la masticate, vi spuntano le ali immediatamente, Museo d’Arte Contemporanea di Lissone MAC, a cura di Cecilia Guida
Per vedere il video: http://vimeo.com/curandikatz/newnatives
Il progetto New Natives é un’investigazione nel desiderio di uno stile di vita alternativo e nel dislocamento del suo linguaggio attraverso varie modalitá di rappresentazione e comunicazione.
Il processo é iniziato in relazione ad alcune “richieste per formare una comunitá” trovate sul sito web dell’Elenco per le Comunitá Autogestite Internazionali e si articola attraverso vari interventi
performativi in video.
Broken Telephone
2010, Intervento Audio telefonico, Performance, Video.
Progetto di Arte Pubblica commissionato dalla Biennale Humus di Arte Pubblica di Carugate (Mi), a cura di Arianna Galli
Un gioco in scala cittadina di Telefono Senza Fili ha coinvolto le persone in paese nel racconto di una memoria personale. La storia (un evento locale legato alla Seconda Guerra Mondiale) ha viaggiato
telefonicamente tramite una catena di contatti, attraverso la quale si sono moltiplicati dettagli e lapsus. Giungendo fino all’ultimo giorno di Biennale, quando la storia con le sue modificazioni é stata resa
nuovamente pubblica dal Sindaco. Uno dei passaggio persi nella catena di telefonate é reso ascoltabile tramite un numero telefonico appositamente creato.
Making Aliyah
2010, Video, Azione, Desiderio. Mostra Glob(e)scape, Moscow Biennial for Young Art, Mosca, Russia, a cura di Daria Pyrkina. Official selection: 4th Cairo Video Festival, MEDRAR, Cairo, Egitto
Per vedere il video: http://vimeo.com/curandikatz/aliyah
Un video sul desiderio di immigrare nella Regione Autunoma degli Ebrei in Russia. Proponendo un’azione paradossale, gli artisti invertono l’ideologia dominante e suggeriscono che la costruzione di una
terra promessa é un desiderio concettuale, non territoriale.
The Love Shack
2009, Installazione site specific: paglia, legno, luce, stoffa, fiori, CESTA, 13th Arts Festival of International, Interdisciplinary Collaborations, Tabor (CZ),
Una capanna convertita in installazione relazionale: uno spazio per l’intimitá presso una cittadina della provincia ceca. Seguendo un’estetica fai-da-te, il nuovo ambiente é un omaggio
al Romanticismo della tradizione boema, ispirato da una certa cultura punk contemporanea locale.
Fare il Pane a Bologna
2009, stand nel Mercato della Terra, forno a legna in argilla presa da un torrente in Roncrio, pasta madre, pane. Progetto di Arte Pubblica, vincitore nella Sezione Arte Pubblica del Premio ICEBERG 09,
Bologna
Un invito a mettere in mani comuni il processo del fare il pane attraverso una serie di interventi partecipatori. Il workshop nel mercato cittadino ha chiesto ai passanti di condividere, insegnare e ricordare
tecniche e storie sul fare il pane e le sue relazioni con la vita quotidiana bolognese. La cottura in un forno in argilla, la condivisione del pane e e la trasmissione di un pezzo di pasta madre tra i partecipanti
testimoniano il percorso della memoria dell’esperienza.
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