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Percorsi tematici di lettura per le scuole medie

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Percorsi tematici di lettura per le scuole medie
Percorsi tematici di lettura per le scuole medie
Novecento
Prima guerra mondiale
Rivoluzione russa
Seconda guerra mondiale
Nazismo
Fascismo
Testimonianze
Bomba atomica
Dopoguerra
Dal dopoguerra all'attualità
Grandi protagonisti
Geografia
Medio oriente
Asia
America centrale / meridionale
America settentrionale
Africa
Oceania
Temi d'attualità
Razzismo / integrazione
Razzismo
Convivenza e integrazione
Guerra e pace
Lavoro minorile
NOTA BENE:
Con le iniziali NR accanto al titolo sono segnalati i libri appositamente pensati
per bambini e ragazzi
Biblioteca Comunale “Gino Sandri” di Colognola ai Colli
Viale IV Novembre, 9 - 37030 Colognola ai Colli
Tel.e Fax 045/7650206 e-mail [email protected]
Novecento
1912: il Titanic
“Titanic, la vera storia” di Walter Lord
Quello di Walter Lord è il resoconto più fedele e toccante del disastro del secolo. A Titanic. La vera storia fanno infatti riferimento tutti
i film e gli spettacoli che rievocano la notte del 14 aprile 1912, e le nove interminabili ore trascorse tra l'urto contro l'iceberg, alle 23,40
e le 8,50 della mattina quando il transatlantico si inabissò per sempre. Quella tragedia continua a commuovere il mondo intero: delle
2207 persone a bordo di quella nave «inaffondabile», se ne salvarono solo 705.
Intervistando i superstiti con la spregiudicatezza e lo scrupolo del grande giornalista, ricostruendo i fatti con la precisione dello
storico, Lord racconta in presa diretta l'affondamento del Titanic. Illustra i risvolti tecnici, chiarisce dubbi e misteri; e soprattutto dà
la parola a chi ha vissuto quell'evento in prima persona: milionari ed emigranti, ufficiali e marinai, donne e bambini.
1914 – 1918: Prima guerra mondiale
“Cecilia va alla guerra” di Lia Levi (NR)
Sono gli anni della Prima guerra mondiale: Cecilia Ferrari è una ragazzina friulana sveglia e intelligente, Marco Zanin il suo migliore
amico. Insieme vivono la partenza per il fronte di parenti e vicini di casa, raccontano la vita quotidiana di chi rimane, la retorica
ufficiale e le vicende di un paese di guerra. Dopo la sconfitta di Caporetto, però, Cecilia e Marco decidono di lanciarsi in un'avventura
per recuperare un prezioso diario misteriosamente scomparso...
“La guerra del soldato pace” di Michael Morpurgo (NR)
La storia di Thomas Peaceful e della sua famiglia è quella, vera e tragica, di centinaia di migliaia di soldati che, dalla miseria delle
campagne, finirono nelle trincee della Prima guerra mondiale, affrontando la barbarie del conflitto e la crudele assurdità della
disciplina, e pagando di persona per aver conservato, nonostante tutto, il rispetto per i valori dell'affetto, dell'amicizia, della
solidarietà.
“Addio alle armi” di Ernest Hemingway
"Addio alle armi" è una storia di amore e guerra ispirata all'esperienza di Hemingway del 1918 sul fronte italiano, e in particolare alla
ferita riportata a Fossalta e alla passione per l'infermiera Agnes von Kurowsky. La vicenda stimola emozioni e sentimenti collegati agli
incanti, ma anche alle estreme precarietà dell'esistenza, alla rivolta contro la violenza e il sangue ingiustamente versato. La diserzione
del giovane ufficiale americano durante la ritirata di Caporetto si rivela, col ricongiungimento tra il protagonista e la donna della
quale è innamorato, una decisa condanna di quanto di inumano appartiene alla guerra. Ma anche l'amore, in questa vicenda segnata
da una tragica sconfitta della felicità, rimane un'aspirazione che l'uomo insegue disperatamente, prigioniero di forze misteriose contro
le quali sembra inutile lottare.
“Un anno sull'altipiano” di Emilio Lussu
L'Altipiano è quello di Asiago, l'anno dal giugno 1916 al luglio 1917. Un anno di continui assalti a trincee inespugnabili, di battaglie
assurde volute da comandanti imbevuti di retorica patriottica e di vanità, di episodi spesso tragici e talvolta grotteschi, attraverso i
quali la guerra viene rivelata nella sua dura realtà di «ozio e sangue», di «fango e cognac».
“Niente di nuovo sul fronte occidentale” di Eric M. Remarque
Facendo leva sugli ideali della patria, onore e orgoglio, gli insegnanti di una scuola tedesca persuadono i propri allievi ad arruolarsi
come volontari per difendere la loro patria. Il protagonista Paul Bäumer si arruola insieme ad alcuni suoi compagni di classe. I ragazzi
si accorgono con il passare del tempo di come la guerra sia inutile e si chiedono senza avere delle risposte ben precise chi volesse fare
la guerra e per quale motivo ma si accorgono anche che giorno dopo giorno l'avventura si trasforma in una tragedia dove i vincoli di
sostegno e cameratismo che servivano a superare le atrocità e le difficoltà quotidiane spariscono man mano che muoiono i compagni
di Bäumer, ed anche quest'ultimo non farà una fine diversa dalla loro rimanendo ucciso in una tranquilla giornata al finire della
guerra, poco prima della capitolazione dell'ormai stremato esercito tedesco.
1917: Rivoluzione russa
“1917. La Russia insorge” di Nicolas Werth
La rivoluzione russa raccontata e analizzata in tutti i suoi aspetti; dalla situazione che l'ha resa possibile fino all'instaurazione della
dittatura del proletariato da parte di Lenin e del partito bolscevico, passando per la sollevazione spontanea dei contadini e la seguente
creazione dei soviet. Tesi dell'autore è che per un breve tratto di storia, colpo di stato politico e rivoluzione sociale imboccano la stessa
via guidati dalla speranza più grande: giustizia e libertà.
Biblioteca Comunale “Gino Sandri” di Colognola ai Colli
Viale IV Novembre, 9 - 37030 Colognola ai Colli
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1
"Dieci giorni che fecero tremare il mondo” di John Reed
Il primo resoconto della rivoluzione russa fatto da un testimone oculare che vi partecipò. John Reed (Portland, 1887 - Mosca, 1920), fu
un giornalista e militante comunista statunitense. E' conosciuto in particolare per la sua narrazione dei giorni della Rivoluzione
bolscevica.
1939 – 1945: Seconda guerra mondiale
“L'estate del soldato tedesco” di Bette Greene (NR)
Unica famiglia ebrea di un piccolo paese nel Sud degli Stati Uniti al tempo della seconda guerra mondiale, Patty Berger si ritrova a
fare conoscenza con un soldato tedesco destinato ad un campo di prigionia. Si ritrova così a 12 anni innamorata di un poco più che
ragazzo scappato dalla prigione. Lo aiuterà a nascondersi ma la sua vita resterà profondamente segnata. Sia fisicamente che
psicologicamente. Durante la lunga estate vissuta accanto al "nemico" la ragazza imparerà il valore della tolleranza, dell'amicizia e
della fratellanza.
“Sotto il cielo d'Europa. Ragazze e ragazzi prigionieri dei lager e dei ghetti” di Frediano Sessi (NR)
Dal 1933 al 1945, oppositori del nazismo o del fascismo di ogni nazionalità, zingari o ebrei, i giovani che furono prigionieri dei lager e
dei ghetti seppero, a volte più degli adulti, combattere e resistere fino all'ultimo. Molti di loro sono scomparsi senza lasciare traccia di
sé, nemmeno il nome; di altri ci resta un frammento di storia o di fotografia sbiadita. Inseguendo la loro storia e la breve vita di alcuni
di loro, questo libro vuole ricostruire la vita quotidiana di alcuni dei maggiori luoghi di internamento e di annientamento che le
dittature nazista e fascista istituirono nell'Europa civile, a tutela di una razza pura padrona che si proponeva di eliminare tutti i
diversi da sé.
“Robin Hood sbarca in Italia. Anzio, gennaio 1944” di Luciano Tas
Simone si trova ad Anzio proprio quando sbarcano gli angloamericani. Fra loro un 'ranger' che diventa suo amico. Sotto la guida del
fratello Alfredo e con l'aiuto dei tre amici sarà protagonista di preziose missioni in aiuto di chi vuole cacciare gli invasori tedeschi. Il
racconto è ambientato ad Anzio durante lo sbarco dell'esercito angloamericano nella seconda guerra mondiale. Inoltre una scheda a
fine volume riassume e spiega tutti gli avvenimenti del periodo.
Nazismo
“Trilogia del ritorno” di Fred Uhlman
Comprende “L'amico ritrovato”, “Un'anima non vile” e “Niente resurrezioni, per favore”. Raccontando la vicenda dei compagni di
liceo Hans Schwarz e Konradin von Hohenfels, e suggellando la storia di questa amicizia eccezionale con la dolorosa esperienza del
"sopravvissuto" Simon Elsas, Uhlman ha saputo rappresentare con grande asciuttezza e incisività la devastante lacerazione che
l'affermazione del regime hitleriano produsse nelle coscienze di molti tedeschi, nonché la profondità delle ferite che una tale tragedia
ha potuto infliggere nella memoria di un popolo intero.
“Quando Hitler rubò il coniglio rosa” di Judith Kerr (NR)
Anna è una bambina quando con la sua famiglia deve lasciare la Germania, perché lei è ebrea e nel Paese è arrivato Hitler. Anna
dovrà abbandonare la sua casa, la sua scuola, i suoi giochi... E anche il suo amato coniglio rosa. Davanti a lei e alla sua famiglia si apre
un futuro incerto, paesi sconosciuti, città nuove. Ma cambiare vita può anche diventare una bella avventura, se si sta tutti insieme.
“L'isola in via degli uccelli” di Uri Orlev (NR)
La seconda guerra mondiale infuria per l'Europa e in Polonia la vita, già difficile per tutti, è per gli ebrei pressoché insopportabile. E
Alex è, appunto, ebreo. Sua madre è scomparsa nel nulla e suo padre è stato prelevato dalle SS e fatto partire per una destinazione
ignota. Rimasto solo Alex si è rifugiato in un edificio abbandonato, al numero 78 di Via degli Uccelli, e dalla sua isola segreta esce solo
di notte, per procurarsi il cibo. Finché, un giorno, Alex ode delle voci: degli sconosciuti si sono introdotti nel palazzo. Il coraggio,
l'eroismo perfino, non sono insoliti in tempo di guerra, ma Alex ha appena undici anni, e la sua è la storia di come la nuda forza di
volontà riesca talvolta ad avere la meglio sulla crudeltà e l'ingiustizia.
“Il bambino con il pigiama a righe” di John Boyne
"La storia del bambino con il pigiama a righe è difficile da descrivere in poche parole. Di solito in copertina diamo alcuni indizi, ma in
questo caso siamo convinti che farlo sciuperebbe la lettura. È importante invece che cominciate a leggere questo libro senza sapere di
che cosa parla. Farete un viaggio con un bambino di nove anni che si chiama Bruno. (Ma questo non è un libro per bambini di nove
anni.) E presto o tardi arriverete con Bruno davanti a un recinto. Recinti come questi esistono in tutto il il mondo. Speriamo che voi
non dobbiate mai varcare un recinto del genere.
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Viale IV Novembre, 9 - 37030 Colognola ai Colli
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2
“Stelle di cannella” di Helga Schneider (NR)
È l'inverno del 1932. A Wilmersdorf, un tranquillo e benestante quartiere di una città tedesca, il periodo natalizio è annunciato dalle
grida gioiose dei bambini che giocano a palle di neve. Fra le famiglie che abitano tre case, i rapporti superano quelli del buon vicinato:
David, figlio del giornalista ebreo Jakoob Korsakov, e Fritz, figlio del poliziotto Rauch, sono amici per la pelle e compagni di banco alla
scuola elementare; la sorellastra di David è fidanzata con il figlio del noto architetto Winterloh; persino la gatta di Fritz e il gatto di
David sono amici.
“Heike riprende a respirare” di Helga Schneider
Berlino, 1945. Heike, dieci anni, vive con la madre nello scantinato della loro casa distrutta dalle bombe. Il padre è disperso, ma Heike
sa che tornerà: non smette di parlarne al suo più grande amico e confidente, il grande melo che cresce nel giardino. Attorno, rovine:
rovine di edifici, e rovine nelle menti e nei cuori delle persone. Tante però sembrano voler tener viva la speranza nel futuro... Non la
mamma di Heike: nel suo recentissimo passato c'è una ferita inguaribile. La storia personale di una ragazzina si mescola con la storia
con la S maiuscola. Alla fine di una guerra non ci sono solo le cose da ricostruire, ma anche le vite e le persone.
“Il diario di Petr Ginz. Un adolescente ebreo da Praga ad Auschwitz” di Chava Pressburger
"Quanto tempo è passato da quando per l'ultima volta vidi il sole tramontare dietro Petrin. Praga baciata da uno sguardo pieno di
lacrime, mentre si velava con l'ombra della sera... Praga, favola di pietra..." Sono i versi struggenti e delicati di un ragazzo di appena
quindici anni che poteva diventare un artista, anche se gli sarebbe bastato, più semplicemente, vivere. Trascorso un anno da quando
compose la poesia, e due dal suo arrivo al ghetto di Terezin, il giovane Petr Ginz fu mandato a morire nelle camere a gas di Auschwitz.
Scritti fra il 1941 e il 1942, durante gli ultimi mesi trascorsi in famiglia, nella Praga occupata, i diari di Petr sono lo specchio
dell'attuazione della "soluzione finale".
“Ausländer” di Paul Dowswell (NR)
"In mezzo a questa gente sarebbe sempre stato uno straniero - un ausländer. Ma nel suo cuore Peter sentiva di avere ragione.
Qualcosa dentro di lui gli impediva di accettare la cieca fede che loro nutrivano nei confronti di Hitler e del nazismo". Polonia 1941. I
genitori di Peter vengono uccisi e il ragazzo mandato in orfanotrofio a Varsavia. Peter, biondo con gli occhi azzurri, sembra il ragazzo
ritratto nel manifesto della gioventù hiltleriana e può essere adottato da una famiglia importante. Così avviene. Il professor
Kattelbach e sua moglie sono entusiasti di accogliere nella loro famiglia un giovane dall'aspetto così "ariano". Ma Peter non è il
ragazzo tipico della gioventù hitleriana, Peter non vuole essere un nazista e decide di correre un rischio... il rischio più grande che si
può correre a Berlino nel 1943.
“La bambina che salvava i libri” di Markus Zusak
Fu a nove anni che Liesel iniziò la sua brillante carriera di ladra. Certo, aveva fame e rubava mele, ma quello a cui teneva veramente
erano i libri, e più che rubarli li salvava. Il primo fu quello caduto nella neve accanto alla tomba dove era stato appena seppellito il suo
fratellino. Stavano andando a Molching, vicino a Monaco, dove li aspettavano i loro genitori adottivi. Il secondo, invece, lo sottrasse al
fuoco di uno dei tanti roghi accesi dai nazisti. A loro piaceva bruciare tutto: case, negozi, sinagoghe, persone... Piano piano, con il
tempo ne raccolse una quindicina, e quando affidò la propria storia alla carta si domandò quando esattamente la parola scritta avesse
incominciato a significare non solamente qualcosa, ma tutto. Accadde forse quando vide per la prima volta la libreria della moglie del
sindaco, un'intera stanza ricolma di volumi? Quando arrivò nella sua via Max Vandenburg, ex pugile ma ancora lottatore, portandosi
dietro il "Mein Kampf" e infinite sofferenze? Quando iniziò a leggere per gli altri nei rifugi antiaerei? Quando s'infilò in una colonna di
ebrei in marcia verso Dachau? Ma forse queste erano domande oziose, e ciò che realmente importava era la catena di pagine che
univa tante persone etichettate come ebree, sovversive o ariane, e invece erano solo poveri esseri legati da spettri, silenzi e segreti.
“Defiance: gli ebrei che sfidarono Hitler” di Nechama Tec
Estate 1941. Mentre a Berlino si mette a punto la «soluzione finale», le truppe tedesche invadono la Polonia. È allora che Tuvia Bielski e
i suoi fratelli, ebrei polacchi che si sono ostinatamente rifiutati di finire nei ghetti, decidono di mettersi in salvo nelle foreste della
Bielorussia. Costituiscono cosi il primo seme di un'otriad, una cellula partigiana che accoglie giovani fuggiaschi pronti a imbracciare
le armi, ma anche donne, vecchi e bambini. Tuvia li guida come un condottiero di altri tempi, attraverso bufere di neve, infide paludi e
l'incubo dei rastrellamenti tedeschi, contro un nemico mille volte più potente e spietato. L'esercito della speranza dell'intraprendente
polacco salverà la vita di quasi milledue-cento persone. Questo libro ricostruisce con stupefacente forza narrativa una storia vera di
coraggio e libertà, offrendo alla memoria di Tuvia l'immortalità che spetta ai grandi eroi.
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3
Fascismo
“Ragazzi della Shoah” di Luciana Tedesco (NR)
Questo libro raccoglie sotto forma di racconti, lettere e testimonianze i fatti di quegli anni: dal 1938 quando Mussolini, per emulare
Hitler, promulga le leggi razziali, al 1945, anno in cui l’Italia viene liberata dai tedeschi. I protagonisti sono sempre bambini e ragazzi
ed è il loro punto di vista sulla guerra e le sue conseguenze, sulle barbarie perpetrate e le continue vessazioni subite, ad essere narrato.
Sono i loro drammi, le loro domande e le loro sofferenze a essere trascritti sulla pagina. Accanto alla narrazione, si snoda un secondo
livello di scrittura, più puntuale e giornalistico, fatto di didascalie alle illustrazioni, che introduce i ragazzi ai fatti della Shoah con
dati e contenuti storici. Si tratta di una sintesi sul «pianeta lager», esauriente, più propriamente storica, ma accessibile ai giovani
lettori, utile strumento per capire i dettagli che la narrazione lascia trasparire: un aiuto per fissare meglio il racconto.
“Qui radio Londra. L'aquila vola” di Vanna Cercenà (NR)
Estate del 1943, ultimi giorni di scuola: all'improvviso tutto appare strano e inquietante. Laura parte con la mamma prima che la
scuola chiuda senza sapere perché e si ritrova in montagna nella casa dei nonni. Dopo un po' arrivano altri bambini, alcuni conosciuti,
altri nuovi. Si forma un gruppetto di amici che passano insieme quella strana estate tra giochi e avvenimenti misteriosi sottolineati
dai silenzi degli adulti. Poi arrivano i giorni bui: la caccia ai partigiani nascosti in montagna, il paese isolato, la paura, le rappresaglie.
Unico legame con il resto del mondo e insieme speranza in un domani migliore, una vecchia radio nascosta nell'armadio del nonno:
ta... ta... ta... ta... parla Londra. La guerra, la Resistenza, l'èra della radio: la bambina di allora racconta.
“Una valle piena di stelle” di Lia Levi (NR)
Brunisa ha tredici anni e pensa che il destino le abbia fatto fin troppi dispetti: prima un nome stravagante, poi le leggi razziali di
Mussolini e adesso la guerra che devasta l'Europa e mette in pericolo le vite di milioni di ebrei come lei. Suo padre, però, non si
rassegna, e decide di affrontare con i suoi un viaggio clandestino per portarli oltre il confine svizzero, in una valle "piena di stelle". Ma
il pericolo cresce a ogni passo e non sarà così semplice...
“Bernardo e l'angelo nero” di Fabrizio Silei (NR)
Bernardo ha dodici anni ed è un balilla con tanto di bicicletta, divisa nera, fez e pistola. Proprio così, Bernardo ha anche una piccola
pistola a tamburo che gli ha regalato suo padre per difendersi dai partigiani. Suo padre è il podestà del paese e da giorni è sempre più
nervoso e preoccupato: gli Alleati risalgono l'Italia e si avvicinano alla Toscana, iniziano a bombardare i punti strategici e mandano
aerei cicogna in perlustrazione. In questo clima di tensione e di odio per il nemico un giorno Bernardo trova, appeso a un albero con il
suo paracadute, un pilota afroamericano ferito. Credendolo morto decide di tirarlo giù, ma l'uomo riprende i sensi e il ragazzino,
desideroso di riabilitarsi agli occhi del padre che non ha una grande opinione di lui, estrae la sua pistola e decide di farlo prigioniero.
Il ragazzo non può sapere che presto il suo paese sarà liberato e verrà il tempo della rivincita dei partigiani e delle frange antifasciste.
Se lo sapesse forse si comporterebbe diversamente...
Testimonianze
“Ho sognato la cioccolata per anni” di Trudi Birger
La storia di una bambina che, dai té danzanti di Francoforte, si ritrova rinchiusa nel ghetto di Kosvo prima di finire nel campo di
concentramento di Stutthof. Una storia vera, di affetto e devozione. La prova d'amore di una figlia ragazzina, che nella grande
tragedia dell'olocausto rifiuta di salvarsi per non abbandonare la madre, perché sa che solo da quel legame forte e profondo,
indispensabile per entrambe, potrà attingere la forza per continuare a sperare anche quando, nuda e rasata, si vedrà spinta verso la
bocca di un forno crematorio.
“Gioco di sabbia” di Uri Orlev (NR)
Questa è la storia di Uri Orlev, la storia di come un ragazzo ebreo attraversa l'Olocausto e diventa scrittore. Ma non è un racconto di
disperazione, malgrado le atrocità e le morti di cui Uri purtroppo è stato testimone, né di sentimentalismi. Orlev ha vissuto come un
bambino qualsiasi, con il coraggio e la straordinaria forza vitale dell'infanzia, come il protagonista di un'avventura, eroe invincibile di
un racconto.
“Un sacchetto di biglie” di Joseph Joffo (NR)
L'autobiografia di un ebreo che racconta la propria infanzia e le persecuzioni subite nella Francia occupata dai tedeschi duante la
seconda guerra mondiale. Dalla fuga da Parigi alla ricerca di un rifugio fino alla salvezza definitiva avvenuta grazie all'intervento di
un sacerdote cattolico, il coraggio di due fratelli disposti ad affrontare le situazioni più pericolose per salvarsi e le esperienze che li
fanno maturare nonostante la giovane età.
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4
“Se questo è un uomo” di Primo Levi
Primo Levi, reduce da Auschwitz, pubblicò "Se questo è un uomo" nel 1947. Einaudi lo accolse nel 1958 nei "Saggi" e da allora viene
continuamente ristampato ed è stato tradotto in tutto il mondo. Testimonianza sconvolgente sull'inferno dei Lager, libro della dignità
e dell'abiezione dell'uomo di fronte allo sterminio di massa, "Se questo è un uomo" è un capolavoro letterario di una misura, di una
compostezza già classiche. È un'analisi fondamentale della composizione e della storia del Lager, ovvero dell'umiliazione, dell'offesa,
della degradazione dell'uomo, prima ancora della sua soppressione nello sterminio.
“Diario” di Anne Frank (NR)
"Sai che il mio più caro desiderio è di diventare un giorno giornalista e poi scrittrice..." scrive Anna Frank nel maggio 1944. Per questa
ragione, dopo aver redatto una prima versione del suo Diario segreto, decide di preparare un libro per il grande pubblico che racconti
"come noi ebrei abbiamo vissuto, ci siamo nutriti e abbiamo discusso qui", nell'Alloggio Segreto, dove la famiglia Frank, con altri
quattro clandestini, si nascose per circa due anni
“Auschwitz. Ero il numero 220543” di Denis Avey e Rob Broomby
Nel 1944 Denis Avey, un soldato britannico che stava combattendo nel Nord Africa, viene catturato dai tedeschi e spedito in un campo
di lavoro per prigionieri. Durante il giorno si trova a lavorare insieme ai detenuti del campo vicino chiamato Auschwitz. Inorridito dai
racconti che ascolta, Denis è determinato a scoprire qualcosa in più. Così trova il modo di fare uno scambio di persone: consegna la sua
uniforme inglese a un prigioniero di Auschwitz e si fa passare per lui. Uno scambio che significa nuova vita per il prigioniero mentre
per Denis segna l'ingresso nell'orrore, ma gli concede anche la possibilità di raccogliere testimonianze su ciò che accade nel lager.
Quando milioni di persone avrebbero dato qualsiasi cosa per uscirne, lui, coraggiosamente, vi fece ingresso, per testimoniare un giorno
la verità.
“Io, piccola ospite del Führer” di Helga Schneider (NR)
È il Natale 1944: la piccola Helga, suo fratello e alcuni "perfetti bambini ariani" sono ospiti per tre giorni nel bunker di Hitler. In una
Berlino ormai distrutta e in fiamme, emerge lo smarrimento e l'inconsapevole leggerezza dei bambini in gita nell'epicentro del
terremoto. Un racconto bruciante, dove al valore della testimonianza si aggiunge l'intensità del ricordo d'infanzia.
“Il deserto della Libia” di Mario Tobino
Raccoglie ventuno prose relative all'esperienza di Tobino durante la Seconda Guerra Mondiale: sono racconti di paesaggi, incontri,
avventure, uomini, in cui il vero protagonista è il deserto, drammatico teatro di guerra: il deserto che è insieme realtà e simbolo, con le
sue mutazioni e le sue oasi avvolte dal mistero. Ma "Il deserto della Libia" non è solo un diario, una testimonianza e un preciso
momento storico. È molto di più: è denuncia della collera di una generazione di "soldati senza bandiera" mandati allo sbaraglio in una
guerra altrui; ma soprattutto è proiezione di una nostalgia esistenziale in cui emerge potente il grido della giovinezza, la vitalità del
corpo sano. È il canto della bellezza e dell'innocenza che, anche dal baratro di orrore e morte sempre in agguato, rivendicano la
propria briciola di felicità.
Bomba atomica
“Il gran sole di Hiroshima” di Karl Brückner (NR)
La storia di Sadako, una bambina giapponese sopravvissuta all'esplosione nuclerae di Hiroscima. Agosto 1945, Sadako ha 4 anni
quando vede nel cielo di Hiroshima un bagliore così grande da sembrare un nuovo sole. Per la prima volta in un conflitto viene
sganciata una bomba atomica sopra una città. Sadako e suo fratello Scigheo sopravvivono all'esplosione, ma porteranno addosso gli
effetti malefici delle radiazioni.
“Suzuko, cuore di Hiroshima” di Chikahiro Hirokawa
Testimonianza di una sopravvissuta alla bomba atomica. Suzuko Numata, attraverso questo libro, racconta uno dei drammi del XX
secolo: lo scoppio della bomba atomica sulle città di Hirshima e Nagasaki nell'agosto del 1945.
“L' atomica” di Jennifer Fandel
Nel 1939, mentre in Europa scoppia la Seconda guerra mondiale, la comunità scientifica degli Stati Uniti apprende che tre scienziati
tedeschi hanno portato a termine la prima fissione nucleare. Robert Oppenheimer ne intuisce subito le conseguenze: quale può essere
la portata distruttiva di questa nuova e potentissima energia? Nel 1942 Oppenheimer diviene direttore del Progetto Manhattan, di cui
fanno parte anche Enrico Fermi, premio Nobel per la fisica, e altri scienziati esuli dall'Europa nazista. L'equipe realizza in soli ventotto
mesi le prime bombe atomiche all'uranio e al plutonio della storia. Poiché sul fronte del Pacifico la guerra sembra non avere fine, gli
Stati Uniti decidono di sganciare le bombe nucleari sulle città giapponesi di Hiroshima e Nagasaki.
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5
“Nagasaki per scelta o per forza” di Fred J. Olivi
Oscurata per più di cinquant'anni dalla più nota missione dell'Enola Gay su Hiroshima e dalle poche e cattive informazioni diffuse e
coperte da segreto militare, la missione del B29 Superfortress "Bockscar", compiuta il 9 agosto 1945 su Nagasaki, è rimasta fino a oggi
quasi sconosciuta. Scritto dal copilota del "Bockscar", Luogotenente Colonnello Fred J. Olivi, italo-americano di prima generazione,
"Nagasaki per scelta o per forza" rivela i veri dettagli legati alla Missione 16, le fasi segrete dell'addestramento e i dati sull'impiego di
"Fat Man", la bomba atomica al plutonio tre volte più potente di quella all'uranio sganciata su Hiroshima pochi giorni prima. Il libro,
inedito e pubblicato in Italia per la prima volta al mondo, racconta con uno stile diretto le esperienze del giovane aviatore
italo-americano, che fin dall'infanzia aveva sognato di diventare un pilota, e la cronaca del volo verso Nagasaki, facendoci rivivere
minuto per minuto gli attimi drammatici che cambiarono la storia del mondo.
Dopoguerra
“La tregua” di Primo Levi
Diario del viaggio verso la libertà dopo l'internamento nel Lager nazista, questo libro, più che una semplice rievocazione biografica, è
uno straordinario romanzo picaresco. L'avventura movimentata e struggente tra le rovine dell'Europa liberata - da Auschwitz
attraverso la Russia, la Romania, l'Ungheria, l'Austria fino a Torino - si snoda in un itinerario tortuoso, punteggiato di incontri con
persone appartenenti a civiltà sconosciute, e vittime della stessa guerra. L'epopea di un'umanità ritrovata dopo il limite estremo
dell'orrore e della miseria.
“Due settimane in maggio” di Christine Nostlinger (NR)
“Durante la guerra infatti ero convintissima che in tempo di pace ogni cosa sarebbe stata diversa. Non solo che non ci sarebbero mai
più stati bombardamenti e che nessun padre sarebbe mai più stato ammazzato. Dalla pace mi aspettavo anche panini al prosciutto e
cioccolato a volontà. E mutande della giusta misura e stoffe che non irritassero la pelle, ma ero soprattutto sicurissima che tutti i
nazisti sarebbero stati puniti, eliminati, che non sarebbero stati più in circolazione.
Ora la guerra era finita da tre anni, le mutande erano sempre troppo grandi e mi davano fastidio, i vestiti mi pizzicavano orribilmente
il collo e il prosciutto si trovava solo alla borsa nera e mia madre non poteva permettersi quei prezzi. Anche il cioccolato era troppo
caro per noi. Lo compravamo solo a Natale.
E i nazisti che conoscevo vivevano ancora e possedevano molte più cose di noi. Solo il capo caseggiato faceva eccezione. Aveva un buco
in testa, era diventato portinaio ed era costretto a trafficare intorno ad un tombino e ad arrabbiarsi.”
Dal dopoguerra all'attualità
1947: Guerra fredda
“Storia della guerra fredda: l'ultimo conflitto per l'Europa” di Federico Romero
Nessuno voleva una guerra fredda, nessuno l'aveva pianificata e nessuno dei protagonisti l'aveva davvero prevista, per lo meno nelle
forme rigide che poi assunse. Ciò che si andava delineando nei mesi conclusivi della Seconda guerra mondiale era un'inedita geografìa
di potenza in cui Stati Uniti e Unione Sovietica primeggiavano... Gli assunti ideologici e i paradigmi culturali dei protagonisti ebbero
un ruolo determinante: additavano la direzione in cui ciascuno intendeva procedere, ed erano le lenti attraverso cui si giudicavano le
mosse altrui, si tentava di indovinare le possibili concatenazioni di eventi futuri, si soppesavano i pericoli evidenti o potenziali. L'URSS
di Stalin non poteva concepire la coesistenza internazionale se non in chiave intrinsecamente conflittuale, il governo degli Stati Uniti,
insieme a larga parte delle élite europee, si convinse che una ferma contrapposizione ai sovietici fosse la via più efficace, e meno
pericolosa, per promuovere interessi, ideali e identità di una coalizione occidentale che prese a definirsi come "mondo libero". Fu
allora che la guerra fredda prese forma.
“La guerra fredda: cinquant'anni di paura e di speranza” di John Lewis Gaddis
Tra il 1945 e il 1989 si è consumato uno dei più lunghi e tormentati conflitti della storia: la guerra fredda. Se alla fine della seconda
guerra mondiale le intenzioni comuni di Stalin, Truman e Churchill erano orientate alla realizzazione di un sistema internazionale
pacifico e cooperativo, nei fatti i diversi orientamenti di fondo e gli interessi divergenti produssero una situazione completamente
diversa: un mondo instabile e sempre sull'orlo di una catastrofe. Le posizioni opposte di USA e URSS rispetto alle grandi crisi
internazionali, la nascita della NATO e del Patto di Varsavia, la corsa agli armamenti e lo sviluppo di sempre più sofisticate tecnologie
nucleari fecero sì che l'intero pianeta si trovasse diviso tra due poli di uguale forza e potere, in una paradossale situazione di precaria
ma in fondo durevole stabilità: la concreta minaccia di uno scontro apocalittico tra due forze di peso analogo rese, infatti, necessarie
alcune forme di cooperazione e aiutò a consolidare una linea di continua negoziazione. Con questo libro Lewis Gaddis ricostruisce nei
dettagli un'epoca di grandi tensioni e di spaventosi rischi che si è conclusa improvvisamente nel 1989, lasciando dietro di sé un mondo
senza equilibrio.
Biblioteca Comunale “Gino Sandri” di Colognola ai Colli
Viale IV Novembre, 9 - 37030 Colognola ai Colli
Tel.e Fax 045/7650206 e-mail [email protected]
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1947: Mahatma Gandhi e l'indipendenza dell'India attraverso la non-violenza.
“Gandhi: il giovane contestatore che fondo una nazione” di Philip Wilkinson
Leggete la vera storia di Mohandas Gandhi, dall'infanzia alla straordinaria vita da liberatore dell'India. Scoprite il mondo della
giovinezza di Gandhi, dai giochi che praticava alle storie che amava. Una linea temporale mostra gli avvenimenti della vita di Gandhi
collocandoli nel più ampio contesto mondiale. Illustrazioni e cartine riportano in vita l'India di Gandhi, dalle feste ai templi.
“Gandhi” di Maria Stella Rognoni
La biografia dell'uomo che rivelò al mondo il poter rivoluzionario della non violenza.
1948: Istituzione dell'apartheid
“Aspettando la pioggia” di Sheila Gordon
Sudafrica, il paese dell'apartheid, delle segregazioni razziali. Frikkie, bianco, figlio di proprietari terrieri, trascorre le vacanze con
Tengo, nero, figlio di lavoratori della fattoria. Hanno entrambi tredici anni, sono molto amici, ma i loro sogni e le loro ambizioni sono
completamente diversi e li separano. Non sanno che un drammatico destino finirà un giorno per porli nuovamente l' uno di fronte
all'altro.
“La danza del pitone” di Norman Silver (NR)
Il Sudafrica degli anni '60 visto con gli occhi di Ruth, una ragazza bianca ribelle e piena di curiosità, che ha un rapporto difficile con la
famigia e sta imparando a vivere le sue prime esperienze sentimentali. Ma al racconto delle fughe, dei litigi, delle feste in giardino e
della scoperta dell'amore si intreccia quello di una presa di coscienza che l'incontro con Alan e Robert Gerber renderà sempre più
decisa. Sarà anche grazie a loro, infatti, che Ruth si libererà a poco a poco di tutti i pregiudizi nei confronti dei neri e arriverà a
conoscere una realtà diversa, quella di chi combatte contro l'apartheid sfidando le durissime leggi del Sudafrica razzista.
“Sudafrica: dall'apartheid a Mandela” di Lanfranco Vaccari, Raymond Cartier, Sandro Ottolenghi, Gianluigi
Melega e Corrado Incerti
1953: La rivoluzione cubana: Che Guevara
“Un gitano sedentario” di Alberto Granado
Nel gennaio del 1952 Ernesto Guevara, allora studente di medicina, e il suo grande amico Alberto Granado, già laureato in biologia,
partirono su una vecchia moto Norton 500 e percorsero Argentina, Cile, Perù, Colombia e Venezuela, spinti da spirito di avventura e
fame di conoscenza. Quel lungo viaggio per strade impervie segnò profondamente le loro vite e le loro scelte future: al ritorno, decisero
entrambi di impegnarsi per cambiare la realtà di miseria e sfruttamento che avevano toccato con mano in tante terre del continente
sudamericano. Ernesto, rientrato in Argentina, si laureò e ripartì un anno dopo per incontrarsi con Alberto in Venezuela. Ma non
arrivò mai a Caracas... Durante questo secondo viaggio attraverso l'America Latina conobbe in Messico Fidel Castro e i suoi compagni
rivoluzionari e si unì a loro per andare a liberare Cuba dalla dittatura di Fulgencio Batista. Alberto invece si dedicò alla cura dei
lebbrosi e alle ricerche farmacologiche. Si rividero otto anni dopo, quando Ernesto, diventato il comandante Che Guevara, invitò
l'amico nell'isola liberata. Granado la visitò, si informò sui programmi della Revolución e vi ritrovò l'entusiasmo dei suoi sogni
giovanili. Al momento di tornare la decisione era già presa: abbandonata la cattedra di biochimica all'università di Caracas, chiuso il
laboratorio clinico, venduta la casa, si trasferì a Cuba, mettendo i suoi studi al servizio della nuova causa.
“La guerra rivoluzionaria a Cuba” di Ernesto Che Guevara
Che Guevara ripercorre gli intensi momenti della rivoluzione cubana, dallo sbarco sulle coste dell'isola nel dicembre del 1956 fino alla
vittoria finale del gennaio 1959. In questo libro, per la prima volta pubblicato nella versione integrale e autorizzata dalla famiglia
Guevara, il rivoluzionario argentino, con il suo stile asciutto e diretto, presenta una cronaca puntuale ed emozionante della guerriglia,
descrivendo in modo vivido le fatiche della vita sulle montagne, la difficoltà di organizzare un esercito disciplinato ed efficiente, gli
imprevisti, le decisioni difficili e gli errori. E soprattutto esalta le qualità umane e l'eroismo dei combattenti, le battaglie e le molte
vittorie che permisero all'Esercito ribelle di entrare nella storia. La prima parte del volume contiene la versione originali dei "Passaggi
della guerra rivoluzionaria" pubblicati nel 1963 con il consenso e la revisione del Che; la seconda riunisce ulteriori scritti usciti
successivamente.
“Ernesto Che Guevara” di Carlo Batà
Biografia dell'uomo che diventò il simbolo dell'uguaglianza e della libertà dei popoli.
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“Latinoamericana: un diario per un viaggio in motocicletta” di Ernesto Che Guevara
Nel dicembre del 1951 due ragazzi argentini partono su una sgangherata motocicletta da Cordoba, decisi ad attraversare il continente
fino al Venezuela. Entrambi studenti di medicina, Ernesto Guevara de la Serna e Alberto Granado termineranno quel lungo viaggio il
26 luglio 1952. Qualche tempo dopo l'uomo che la storia ricorderà con il soprannome di "Che", riordina i suoi appunti in un libro, che è
il dettagliato resoconto delle traversie affrontate in migliaia di chilometri. Chi scrive non è ancora il comandante Che Guevara, ma un
ragazzo entusiasta, incline alle avventure picaresche e già infiammato da quella bramosia di vivere e di conoscere che lo
accompagnerà in tutta la sua breve esistenza.
1960: Guerra in Vietnam e intervento degli Stati Uniti e nascita del movimento Hippy come protesta a favore della
pace.
“Il mio Vietnam” di Peter Arnett
Questo è il diario della permanenza del giornalista australiano in Vietnam, sono riportati fedelmente, come in una cronistoria, gli
avvenimenti, gli avvicendamenti politici dal 1962 fino alla caduta di Saigon del 1975.
“Eravamo giovani in Vietnam” di Harold G. Moore e Joseph L. Galloway
Il 23 ottobre del 1965, 450 soldati americani del primo battaglione del 7° Cavalleggeri vengono trasportati con gli elicotteri in un piccolo
spiazzo nelle valli di Ya Drang. Sono immediatamente circondati da 2000 militari nordvietnamiti. Tre giorni dopo, a poco più di due
miglia di distanza, il battaglione che avrebbe potuto giungere in loro soccorso viene letteralmente fatto a pezzi. Il luogotenente Hal
Moore ha un solo ordine: resistere. E un solo obiettivo: mantenere la promessa di riportare a casa tutti i suoi uomini, vivi o morti.
“Vietnam: una sporca bugia” di Neil Sheehan
È il 1962 quando John Paul Vann raggiunge per la prima volta il Vietnam come consigliere militare. Sbarcato a Saigon si rende subito
conto che le forze sudvietnamite sono demotivate e mal addestrate. Ma soprattutto rimane scioccato da una realtà di omicidi e torture
che rischia di far precipitare gli Stati Uniti d'America nel pantano di un conflitto sporco, corrotto, ingovernabile. Comprende che la
sistematica tortura dei contadini e Ì bombardamenti indiscriminati non potranno che riunire la popolazione sotto le bandiere
comuniste. Ma il suo grido rimane inascoltato. Vedrà sfociare la guerra, anno dopo anno, in una violenta crisi all'interno del suo
paese. Vedrà cadere, una dopo l'altra, le illusioni di più di una generazione. Su tutte, il credo assoluto del ruolo dell'America nel
mondo e la fede cieca nel destino invincibile della nazione. La sua storia e le sue contraddizioni diventano l'emblema dell'avventura
americana in Vietnam, U racconto più lucido sulla "sporca guerra" e una chiave di lettura illuminante per comprendere la politica
dell'America dì ieri e di oggi.
“Hippy: miti, musica e cultura della generazione dei figli dei fiori” di Berry Miles
La cultura Hippie (scritto anche Hippy) era in origine un movimento giovanile che ha avuto inizio negli Stati Uniti nel corso degli anni
sessanta e si è diffuso in tutto il mondo. La parola Hippy deriva dal termine hipster, ed era stato inizialmente utilizzato per descrivere
i beatnik che si erano trasferiti nel distretto di Haight-Ashbury di San Francisco. Queste persone avevano ereditato i valori
sottoculturali della Beat generation, creando una controcultura con proprie comunità che ascoltavano rock psichedelico,
abbracciavano la rivoluzione sessuale e l'uso di stupefacenti come gli allucinogeni e la cannabis, al fine di esplorare e allargare lo stato
di coscienza. Secondo La Concord Desk Enciclopedya di Time il termine deriva da Youth International Party (YIP). Per figli dei fiori si
intendono gli aderenti al movimento hippie caratterizzati da vestiti decorati con fiori o vivacissime stoffe di colori vivi. Il loro ideale di
pace e libertà è sintetizzabile in slogan quali "Mettete dei fiori nei vostri cannoni" e "Fate l'amore, non la guerra", che risuonavano in
maniera evidente nel periodo della guerra del Vietnam. La ricerca sfrenata della totale libertà era il significato insito nel loro stile di
vita. Questo movimento toccò particolarmente l'opinione pubblica, tanto da impressionare le pellicole di molti registi e da influenzare
la musica popolare.
1961: Yuri Gagarin è il primo uomo nello spazio.
“La grande avventura dello spazio. La conquista della luna” di Giancarlo Masini (NR)
Il libro ripercorre i momenti fondamentali che hanno portato l'uomo sulla Luna.
“Missione Luna” di Alan Dyer
Il più spettacolare viaggio umano descritto come mai prima Scopri come gli astronauti sono andati e tornati dalla Luna. Esplora i
potenti razzi che hanno reso possibile tutto questo. Studia i progetti per realizzare una base lunare In 80 pagine fitte di informazioni,
questo volume riccamente illustrato racconta l'affascinante storia dei nostri viaggi per andare e tornare dalla Luna. Missione Luna
descrive tutto ciò che bisogna sapere sulla corsa spaziale, il Programma Apollo, i razzi, le navicelle spaziali e i progetti per rientrare
dalla Luna, il nostro vicino più prossimo nello spazio.
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1961: Muro di Berlino
“Al di qua del muro: Berlino Est 1989” di Vanna Vannuccini (NR)
Vanna Vannuccini racconta la storia di un gruppo di ragazzi (di circa 12-13 anni) di Berlino Est nel periodo che va da pochi mesi
prima della caduta del Muro alla riunificazione della Germania. I ragazzi frequentano una scuola a ridosso del Muro, presenza
quotidiana nella loro vita. Ma qual è la quotidianità nella Germania dell'Est? In che cosa è diversa da quella dei loro coetanei che si
trovano a pochi metri al di là del Muro? Che cosa succede nell'autunno del 1989? La loro vita sarà la stessa? Tante domande, tante
risposte diceva Bertolt Brecht. E questo racconto, che mescola la storia contemporanea con la storia quotidiana è capace, per
l'appunto, di rispondere. Torniamo tutti ai mesi decisivi che ci hanno fatto più consapevoli e forse più ricchi di futuro.
“Il ragazzo di Berlino” di Paul Dowswell (NR)
Germania, 1972. Alex Ostermann vive con la sua famiglia a Berlino Est. I genitori hanno credenziali irreprensibili per il regime, ma lui
e sua sorella Geli non sposano interamente la propaganda sovietica e si "ostinano" a vedere del buono nella cultura occidentale. Alex è
affascinato dalla musica rock, ascolta di nascosto i Rolling Stones e i Led Zeppelin e ha perfino formato una piccola band con i suoi
amici. Geli, sempre vestita di nero e con le sue fotografie di edifici in rovina, mostra inclinazioni "decadenti". A casa, i genitori fingono
di disapprovare le passioni dei figli, mentre l'unica a parlare in modo critico del regime è la nonna. Alla fine, l'eccessivo
"individualismo" dei ragazzi, pericoloso per la "causa socialista", attira l'attenzione della Stasi, che comincia a tenerli d'occhio.
Quando le pressioni diventano insopportabili, la famiglia Ostermann riesce a fuggire dalla Ddr, ma a un prezzo che Alex e Geli non
sono disposti a pagare.
1969: Rivoluzione Culturale in Cina: Mao Tse-Tung.
“Il fazzoletto rosso: Memorie della rivoluzione culturale” di Ji-li Jiang (NR)
La vicenda, autobiografica, si svolge a Shangai alla fine degli anni '60, quando in Cina era in pieno svolgimento la Rivoluzione
Culturale di Mao e Ji-Li era adolescente. Vi si trovano i fatti storici ma soprattutto un interessantissimo spaccato della situazione
politica, sociale, culturale ed economica di quel grande paese, vista con gli occhi di una ragazzina la quale, come tutti i giovani, di tutti
i paesi e di tutte le epoche, è entusiasta dei cambiamenti che sembrano mettere in secondo piano gli adulti. Alla fine, però, Ji-Li
imparerà a ragionare da sola …
“Mao Zedong” di Enrico Fardella
Biografia dell'uomo che impersonificò l'anima ingenua e violenta del comunismo cinese
“Il vento nella torre” di Han Suyin
Questo libro prende avvio dal 1949, quando il Partito comunista cinese e l'Esercito rosso chiusero le pagine epiche della Lunga Marcia e
della resistenza vittoriosa e si aprirono le pagine della gestione del potere da parte dei nuovi leader: tra essi, Mao, fautore di una
nuova "via" al comunismo. Nel 1949 tutto è da costruire e tutto è da fare: la riforma agraria, l\'industrializzazione del paese, la nuova
legge sul matrimonio, la riforma scolastica, quella sanitaria. I compiti sono immensi e diverse le soluzioni che si prospettano sia a
livello ideologico sia nella prassi. All'interno del partito si evidenziano immediatamente due linee, una rossa e una nera, una
rivoluzionaria e una revisionista, che caratterizzeranno la vita politica cinese dalla fondazione della Repubblica popolare a oggi.
Protagonisti della storia
I Romanov
I Romanov sono la seconda dinastia imperiale russa, ascesa al trono dopo l'estinzione del ramo imperiale della Dinastia Rjurik alla fine
del XVI secolo. I Romanov regnarono fino al 1917, quando vennero deposti durante la rivoluzione di febbraio: molti di loro furono
uccisi dopo la Rivoluzione d'Ottobre ad opera dei bolscevichi, altri fuggirono all'estero, soprattutto in Francia, Inghilterra e Stati Uniti.
“I Romanov” di Gino Sitran
“La tragedia dei Romanov” di Victor Alexandrov
Mahatma Ghandi
Mohandas Karamchand Gandhi, detto il Mahatma è stato un politico e filosofo indiano. Importante guida spirituale per il suo paese.
Gandhi è stato uno dei pionieri e dei teorici della resistenza all'oppressione tramite la disobbedienza civile di massa che ha portato
l'India all'indipendenza. Con le sue azioni Gandhi ha ispirato molti movimenti di difesa dei diritti civili e grandi personalità quali
Martin Luther King, Nelson Mandela e Aung San Suu Kyi.
“Gandhi” di Maria Stella Rognoni
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Winston Churchill
Sir Winston Leonard Spencer Churchill è stato un politico, storico e giornalista britannico. Conosciuto principalmente per aver guidato
la Gran Bretagna durante la seconda guerra mondiale, è stato primo ministro del Regno Unito dal 1940 al 1945 e successivamente dal
1951 al 1955. Sulla scena politica per quasi sessant'anni, ricoprì numerose cariche politiche e di governo. Nei primi anni del Novecento,
durante i governi liberali, durante la prima guerra mondiale fu Primo Lord dell'Ammiragliato e Ministro delle Munizioni (il ministero
che sovrintendeva alla produzione bellica). Durante la seconda guerra mondiale Churchill divenne Primo Ministro del Regno Unito e
guidò la Gran Bretagna alla vittoria contro le Potenze dell'Asse. I suoi discorsi furono di grande ispirazione alle forze alleate impegnate
in combattimento.
“Churchill: Il nemico degli italiani” di Antonio Spinosa
Stalin
Iosif Vissarionovič Džugašvili è stato un dittatore e politico sovietico bolscevico conosciuto come Stalin (rus. Сталин, "d'acciaio"),
Segretario Generale del Partito Comunista dell'URSS e leader di tale Paese dal 1924 al 1953. Stalin fu il teorico del marxismo.
L'elevamento dell'Unione Sovietica a superpotenza mondiale fu possibile grazie alla pianificazione totale dell'economia attraverso i
piani quinquennali i quali permisero di industrializzare l'Unione Sovietica e di preparare la nazione alla Seconda guerra mondiale,
resistendo agli attacchi, ai sabotaggi interni e al clima di isolamento politico che caratterizzò sempre l'URSS sotto Stalin. Ha rivestito
un ruolo di grande importanza nella lotta contro il nazismo e nella sconfitta di Hitler; le sue truppe, dopo aver liberato l'Europa
Orientale dall'occupazione tedesca, conquistarono Berlino e Vienna, costringendo il Führer al suicidio.
“Stalin” di Robert Conquest
Benito Mussolini
Benito Amilcare Andrea Mussolini è stato un politico, giornalista e dittatore italiano. Fondatore del fascismo, nel gennaio 1925 assunse
de facto poteri dittatoriali e dal dicembre dello stesso anno acquisì il titolo di Capo del Governo Primo Ministro Segretario di Stato. Nel
1935, Mussolini decise di occupare l'Etiopia, provocando l'isolamento internazionale dell'Italia. Appoggiò i franchisti nella Guerra
civile spagnola e si avvicinò alla Germania Nazista di Adolf Hitler, con il quale stabilì un legame che culminò con il Patto d'Acciaio nel
1939. È in questo periodo che furono approvate in Italia le leggi razziali. Nel 1940 entrò nella seconda guerra mondiale al fianco della
Germania. In seguito alla completa disfatta delle forze italotedesche, abbandonò Milano la sera del 25 aprile 1945, dopo aver invano
cercato di trattare la resa. Il tentativo di fuga si concluse il 27 aprile con la cattura da parte dei partigiani e fu fucilato il giorno
seguente insieme alla sua amante Claretta Petacci.
“Benito Mussolini: biografia per immagini” di Giuseppe Parlato
“Benito Mussolini” di Fortunato Minniti
Adolf Hitler
Adolf Hitler è stato un politico austriaco naturalizzato tedesco, Cancelliere del Reich (Reichskanzler) dal 1933 e dittatore, col titolo di
Führer, della Germania dal 1934 al 1945. Fu il capo del Partito Nazionalsocialista Tedesco dei Lavoratori (Nationalsozialistische
Deutsche Arbeiterpartei), noto con il nome abbreviato di Partito Nazista, e il principale ideologo del nazionalsocialismo. Nel 1934 si
attribuì per legge il titolo di Führer e Cancelliere del Reich, accentrando nelle sue mani i poteri dello Stato e instaurando un regime
dittatoriale. Grazie a un possente ed efficace programma di ristrutturazione economica e riarmo militare, Hitler perseguì una politica
estera estremamente aggressiva. In un susseguirsi di atti di sfida alla comunità internazionale, giunse ad invadere la Polonia il 1º
settembre del 1939, provocando lo scoppio della seconda guerra mondiale. Sconfitto dagli eserciti alleati, con le truppe sovietiche
ormai penetrate in città, si suicidò nel suo bunker di Berlino il 30 aprile 1945 insieme alla compagna Eva Braun, che aveva sposato
poche ore prima.
“Adolf Hitler” di Hedwig Gusto
“Hitler - Il figlio della Germania” di Antonio Spinosa
John Kennedy
John Fitzgerald Kennedy, comunemente chiamato John Kennedy o solo JFK è stato un politico statunitense, 35º Presidente degli Stati
Uniti. Candidato del Partito Democratico, vinse le elezioni presidenziali del 1960. Kennedy, di origine irlandese, è stato il primo
Presidente degli Stati Uniti di religione cattolica. La sua breve presidenza, in epoca di guerra fredda, fu segnata da alcuni eventi molto
rilevanti: lo sbarco nella Baia dei porci, la Crisi dei missili di Cuba, la costruzione del Muro di Berlino, la conquista dello spazio, gli
antefatti della Guerra del Vietnam e l'affermarsi del movimento per i diritti civili degli afroamericani. Kennedy fu assassinato il 22
novembre del 1963 a Dallas, in Texas. Lee Harvey Oswald fu accusato dell'omicidio e fu a sua volta ucciso, due giorni dopo, da Jack
Ruby, prima che potesse essere processato.
“John Fitzgerald Kennedy” di Marilena Gala
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Nelson Mandela
Nelson Rolihlahla Mandela è un politico sudafricano, primo presidente a essere eletto dopo la fine dell’apartheid nel suo Paese e premio
Nobel per la pace nel 1993. A lungo uno dei leader del movimento anti-apartheid, organizzò anche azioni di sabotaggio e guerriglia.
Segregato e incarcerato per ventisette anni durante i governi sudafricani pro-apartheid prima degli anni novanta, è oggi
universalmente considerato un eroico combattente per la libertà. Fu attivo in campo politico in quanto presidente del Sudafrica dal
1994 al 1999.
“Mandela: il ribelle che ha condotto la sua nazione alla libertà” di Ann Kramer
Malcom X
Malcolm X (Omaha, 19 maggio 1925 – New York, 21 febbraio 1965), è stato un attivista statunitense a favore dei diritti degli
afroamericani e dei diritti umani in genere. Fu assassinato a New York il primo giorno della Settimana Nazionale della Fratellanza per
mano di membri dell'organizzazione di cui era stato portavoce, la Nation of Islam. È considerato uno dei più grandi, ma anche
controversi, capifila afroamericani del XX secolo. Alla fine di una lunga evoluzione del suo pensiero sostenne che la religione islamica
fosse capace di abbattere ogni barriera razziale e ogni forma di discriminazione.
“Autobiografia di Malcom X” di Malcom X
Che Guevara
Ernesto Guevara de la Serna, più noto come Che Guevara (Rosario, 14 maggio 1928 – La Higuera, 9 ottobre 1967), è stato un
rivoluzionario, guerrigliero, scrittore e medico argentino. Guevara fu membro del Movimento del 26 di luglio e, dopo il successo della
rivoluzione cubana, assunse un ruolo nel nuovo governo, secondo per importanza solo a Fidel Castro. Dopo il 1965, lasciò Cuba per
attuare la Rivoluzione popolare in altri Paesi, prima nell'ex Congo Belga, poi in Bolivia. L'8 ottobre 1967 venne ferito e catturato da un
reparto anti-guerriglia dell'esercito boliviano. Il giorno successivo venne ucciso e mutilato ai polsi nella scuola del villaggio.
“Ernesto Che Guevara” di Carlo Batà
“Companero - Vita e morte di Ernesto Che Guevara” di Jorge Castaneda
Martin Luther King
Martin Luther King (Atlanta, 15 gennaio 1929 – Memphis, 4 aprile 1968), è stato un pastore protestante, politico e attivista
statunitense, leader dei diritti civili. Unanimemente riconosciuto apostolo instancabile della resistenza non violenta, eroe e paladino
dei reietti e degli emarginati, "redentore dalla faccia nera", Martin Luther King si è sempre esposto in prima linea affinché fosse
abbattuta nella realtà americana degli anni cinquanta e sessanta ogni sorta di pregiudizio etnico. Ha predicato l'ottimismo creativo
dell'amore e della resistenza non violenta, come la più sicura alternativa sia alla rassegnazione passiva che alla reazione violenta
preferita da altri gruppi di colore, come ad esempio, i seguaci di Malcolm X.
“Martin Luther King” di Sandra Cavallucci
“I have a dream: l`autobiografia del profeta dell`uguaglianza” di Martin Luther King jr
Rigoberta Menchù
Rigoberta Menchú Tum (Uspantán, 9 gennaio 1959) è una pacifista guatemalteca, che ha ricevuto nel 1992 il Premio Nobel per la Pace,
dato a lei "in riconoscimento dei suoi sforzi per la giustizia sociale e la riconciliazione etno-culturale basata sul rispetto per i diritti
delle popolazioni indigene". Il premio le è stato conferito in parte per la sua biografia del 1987, “Mi chiamo Rigoberta Menchú”, curata
dall'antropologa Elisabeth Burgos. La Menchú sostiene di aver iniziato a lavorare come bracciante agricola migrante all'età di 5 anni,
in condizioni che causarono la morte dei suoi fratelli e dei suoi amici. Da adulta, si unì a membri della sua famiglia in azioni contro i
militari per i loro abusi dei diritti umani. La violenza la costrinse all'esilio nel 1981. Dopo un po' di tempo Rigoberta Menchú è
ritornata in Guatemala per lavorare al cambiamento del suo paese.
“Mi chiamo Rigoberta Menchù” di Elisabeth Burgos
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Geografia
Medio oriente
“Uri e Sami” di Dalia B.Y. Cohen (NR)
Durante una gita scolastica, il ragazzo ebreo Uri si smarrisce nei boschi. Trovato riparo per la notte in una grotta, incontra il coetaneo
arabo Sami. Dopo un'iniziale diffidenza, Sami accetta l'offerta di cibo e metà della coperta che Uri gli offre. Nei giorni seguenti i due
fanno vita selvaggia, esplorando i dintorni e andando a pesca insieme. Quando Uri viene ferito da una lupa, Sami lo accompagna in un
villaggio arabo per farlo curare di nascosto da un amico medico. Una volta ristabilito, lo riaccompagna in territorio ebraico. Nel
frattempo rivela al nuovo amico anche il suo segreto: la notte in cui lo ha incontrato in una grotta, Sami aveva appuntamento con dei
terroristi arabi. D'ora in poi però si impegnerà soltanto per la pace.
“Se provi a contare le stelle” di Daniella Carmi (NR)
Samir è un bambino palestinese: vive nei territori occupati e ha perso il fratellino Fadi, ucciso dai soldati israeliani. Quando gli dicono
che dev'essere ricoverato in un ospedale "nemico" per un'operazione al ginocchio, farebbe qualsiasi cosa pur di evitarlo, ma non ha
scelta. In ospedale si troverà circondato da bambini della sua età, tutti ebrei: Miki, che è stata picchiata dal padre, Ludmilla, una
ragazzina russa bella come una principessa, che si rifiuta di mangiare, Zachi, irrequieto e impertinente, e soprattutto Jonathan,
appassionato di astronomia. Sarà lui a svelargli un mondo diverso, fatto di pianeti e di galassie da esplorare, e gli farà capire che la
guerra non può impedire che due bambini diventino amici.
“Quand'ero soldato” di Valérie Zenatti (NR)
Avere diciotto anni in Israele significa dare i successivi due anni della propria vita al Paese, alla sua difesa, alla sua sopravvivenza.
Diventare una recluta. Portare l'uniforme. Svegliarsi alle quattro e mezza di mattina. Lavare i piatti di settanta persone. Obbedire alle
consegne. Imparare a maneggiare le armi. Sapere la storia e la geografia dei Paesi vicini e nemici. I linguaggi in codice dei piloti
nemici. E rischiare la pelle. Che tu sia un ragazzo o una ragazza. Anche quando sei piccola e minuta e gli altri ti chiamano
"pomodorino".
“L'esclusa “ di Nava Semel (NR)
È il 1958 e siamo a Tel Aviv, dove Gershona, dodici anni, è nata e vive. La ragazzina continua a interrogarsi sui molti silenzi che
sembrano circondarla: sua madre è sopravvissuta all'internamento in un lager, ma non ne vuole parlare; il nonno paterno se n'è
andato in America trentacinque anni prima, abbandonando moglie e figlio, e non si sa bene perché; e anche Nimod, suo coetaneo e
migliore amico, nasconde un segreto. Ma il nonno ritorna dall'America e con lui Gershona riesce pian piano a ricostruire la storia della
sua famiglia, a capire e a sentirsi meno esclusa.
“Un piccolo pezzo di terra” di Elizabeth Laird (NR)
Karim Aboudi ha dodici anni e vive a Ramallah, in Palestina. La città è occupata dai soldati israeliani che hanno imposto il coprifuoco,
la sua scuola è distrutta dai carri armati, la fattoria dei suoi genitori occupata dagli invasori. Karim sogna di inventare un acido che
sciolga i carri armati del nemico. Ma lui e i suoi amici hanno sogni da ragazzini e vorrebbero trovare un pezzo di terra al riparo dai
soldati israeliani dove giocare a pallone. Coinvolti nell'Intifada, protagonisti di una realtà inimmaginabile, Karim e i suoi amici
diventano grandi confrontandosi con la rabbia, l'odio, l'umiliazione a cui oppongono l'amicizia, il coraggio e la dignità.
“Sognando Palestina” di Randa Ghazy (NR)
Si può vivere una vita normale, sorridere, scherzare, quando ogni giorno potrebbe essere l'ultimo? La guerra, la violenza, la paura
nella Palestina dei nostri giorni. Ma anche le risate, l'amore, l'amicizia.
Asia
“Il destino di Chandra” di Frances Mary Hendry (NR)
I costumi indiani prevedono che le ragazze si sposino molto giovani e che non siano loro a scegliersi il marito, anche se ormai il
matrimonio tra minorenni è proibito: è quel che accade a Chandra, che a soli undici anni si ritrova sposata a uno sconosciuto cugino
sedicenne per decisione della sua famiglia. Ma Chandra non accetta il destino che le è imposto, e decide di fuggire per rivendicare il
proprio diritto alla libertà di vita e di scelte.
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“Cenerentola a Kabul” di Rukhsana Khan (NR)
Afghanistan, dopo la caduta del regime talebano. Jameela ha undici anni, vive in un villaggio poverissimo, non è mai andata a scuola
ma ha sempre desiderato farlo. Quando la mamma muore, suo padre decide di trasferirsi a Kabul in cerca di fortuna. Incapace di
guadagnarsi da vivere, si risposa con una vedova benestante e senza cuore. Jameela è costretta a lavorare duramente in casa, senza
mai essere accettata, fino al giorno in cui per volere della matrigna viene abbandonata al mercato. Da lì Jameela finisce in
orfanotrofio, ma è una ragazzina forte e non si lascia abbattere; sua madre le ha donato principi saldi grazie ai quali riesce ad
affrontare le difficoltà. Come desiderava, impara a leggere e a scrivere, e studia con impegno perché sa ciò che vuole: un futuro di
indipendenza, la stima di sé, il rispetto degli altri.
“La trilogia del burqa” di Deborah Ellis (NR)
Questo volume raccoglie i romanzi "Sotto il burqa", "Il viaggio di Parvana" e "Città di fango", ambientati nell'Afghanistan dei talebani
lacerato da una guerra che ha portato violenza e miseria in un paese già stremato: il viaggio di Parvana e della sua amica Shauzia per
ritrovare le persone che amano, per non perdere la speranza, per continuare a credere nel futuro.
“Storia di Iqbal” di Francesco D'Adamo (NR)
La storia vera di Iqbal Masih, il ragazzo pakistano di 12 anni diventato in tutto il mondo il simbolo della lotta contro lo sfruttamento
del lavoro minorile. Ceduto dalla sua famiglia di contadini ridotti in miseria, in cambio del prestito di 26 dollari, costretto a lavorare in
una tessitura di tappeti dall'alba al tramonto, incatenato al telaio, in condizioni disumane, come milioni di altri bambini nei paesi più
poveri del mondo, Iqbal troverà la forza di ribellarsi, di far arrestare il suo padrone, di denunciare la "mafia dei tappeti",
contribuendo alla liberazione di centinaia di altri piccoli schiavi.
“Il fazzoletto rosso: Memorie della rivoluzione culturale” di Ji-li Jiang (NR)
La vicenda, autobiografica, si svolge a Shangai alla fine degli anni '60, quando in Cina era in pieno svolgimento la Rivoluzione
Culturale di Mao e Ji-Li era adolescente. Vi si trovano i fatti storici ma soprattutto un interessantissimo spaccato della situazione
politica, sociale, culturale ed economica di quel grande paese, vista con gli occhi di una ragazzina la quale, come tutti i giovani, di tutti
i paesi e di tutte le epoche, è entusiasta dei cambiamenti che sembrano mettere in secondo piano gli adulti. Alla fine, però, Ji-Li
imparerà a ragionare da sola …
“Lettera dalla Cina” di Guy Dessureault (NR)
Che cosa hanno in comune Catherine, una ragazzina canadese di quattordici anni, e Tsung Fei, una donna cinese gravemente malata?
Forse nulla, e forse tutto. Una lettera inattesa, proveniente dalla Cina, spinge Catherine ad avventurarsi in un viaggio dall'altra parte
del mondo alla ricerca delle proprie origini. Scoprirà una Cina sospesa tra passato e presente, dove hamburger, Coca Cola e musica
rock convivono con tradizioni, abitudini di vita, sapori e costumi dei suoi avi.
“Il cacciatore di aquiloni” di Khaled Hosseini
Si dice che il tempo guarisca ogni ferita. Ma, per Amir, il passato è una bestia dai lunghi artigli, pronta a riacciuffarlo quando meno se
lo aspetta. Sono trascorsi molti anni dal giorno in cui la vita del suo amico Hassan è cambiata per sempre in un vicolo di Kabul. Quel
giorno, Amir ha commesso una colpa terribile. Così, quando una telefonata inattesa lo raggiunge nella sua casa di San Francisco,
capisce di non avere scelta: deve tornare a casa, per trovare il figlio di Hassan e saldare i conti con i propri errori mai espiati. Ma ad
attenderlo, a Kabul, non ci sono solo i fantasmi della sua coscienza. C'è una scoperta sconvolgente, in un mondo violento e sinistro dove
le donne sono invisibili, la bellezza è fuorilegge e gli aquiloni non volano più.
“India mon amour” di Dominique Lapierre
Nei primi anni settanta Dominique Lapierre, con Larry Collins, arriva a Nuova Delhi per scrivere la straordinaria storia
dell'indipendenza dell'India dall'impero britannico. È l'inizio di una prodigiosa storia d'amore. Al volante di una vecchia Rolls-Royce
Silver Cloud - la macchina dei maharaja percorre in sei mesi più di ventimila chilometri. Raccoglie testimonianze e documenti unici,
vive avventure rocambolesche, conosce e riesce persino a intervistare gli assassini del Mahatma Gandhi. Ne nascerà "Stanotte la
libertà", racconto epico sulla lotta per l'indipendenza indiana. Dopo il primo viaggio, Lapierre ritornerà in India incessantemente,
impegnandosi in programmi concreti contro le condizioni di estrema povertà. Incontra madre Teresa di Calcutta; collabora con James
Stevens, fondatore del centro Udayan, grazie al quale migliaia di figli di lebbrosi vengono strappati dalla miseria e dalla malattia.
L'intervento di Lapierre si rivelerà decisivo per la sopravvivenza e il rilancio di questa istituzione. Seguiranno gli anni vissuti tra i
diseredati delle bidonville di Pilkhana, a fianco dell'infermiere svizzero Gaston Grandjean.
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America centrale / meridionale
“La donna abitata” di Gioconda Belli
Il romanzo, in parte autobiografico, ricostruisce il clima degli anni della rivoluzione nicaraguense. Le profonde spaccature aperte nella
società da una classe militare e politica sorda ai bisogni della gente saranno motivo di sostegno ai primi guerriglieri. La protagonista
vive il suo tempo e contemporaneamente rivive la vita di un'altra donna, indigena, vissuta ai tempi della conquista spagnola: tra i due
periodi le similitudini sono ancora molte.
“La casa degli spiriti” di Isabel Allende
Una saga familiare del nostro secolo in cui si rispecchiano la storia e il destino di tutto un popolo, quello cileno, nei racconti delle
donne di una importante e stravagante famiglia. Un grande affresco che per fascino ed emozione può ricordare al lettore, nell'ambito
della narrativa sudamericana.
“Questa notte ho sognato in cubano” di Cristina Garcia
Romanzo nello stile della saga familiare, il libro è un ritratto della società cubana divisa tra l'adorazione per Fidel Castro che ha
riscattato l'isola dalla dittatura e dallo strapotere americano e l'odio per la sua politica a sua volta dittatoriale. La famiglia di Pilar è
perfettamente divisa tra detrattori e sostenitori di Castro, ma ciò che emerge è un profondo amore per le proprie radici bilanciato
dalla coscienza di una nuova identità creatasi nell'esilio.
“La bambina della casa dei conigli” di Laura Alcoba
Laura sta tornando a casa da scuola. Ha sette anni e, come tutti i bambini, per mano alla nonna, saltella. Tre salti avanti. Una pausa.
Poi una giravolta. Sembra solo un gioco, ma è un gioco da grandi, un gioco pericoloso. Laura si volta per controllare se qualcuno le
segue, un bambino dà meno nell'occhio quando si è costretti a guardarsi alle spalle. È l'Argentina del 1975 e i suoi genitori sono
oppositori della dittatura militare che ha stretto il paese in una morsa di paura. Nella vita di Laura succedono tante cose strane. Case
che cambiano in continuazione. Persone che vanno e vengono. Cose che non sempre le sono chiare. Ma una almeno l'ha capita: non
deve parlare, non deve dire a nessuno dei segreti dei grandi. Né della botola nel soffitto. Né della casa dei conigli. Però i grandi, non
sono più capaci di giocare a nascondino. Anche se alcuni sono bravi a fare la spia. Sono passati tanti anni da allora e Laura sente il
bisogno di raccontare quella storia con gli occhi di quand'era bambina. Racconta di Diana e del suo compagno Chico. E di Clara, la loro
figlia neonata, scomparsa in una notte terribile. Desaparecida, una delle tante di quegli anni bui. Forse persa per sempre, come
migliaia di altri. Forse cresciuta chissà dove, chissà con chi. E pensando a Clara, alla mamma, al papà, alla casa dei conigli, Laura
inizia a scrivere. Non tanto per ricordare. Forse, se è possibile, per dimenticare un po'.
“Gugù” di Alberto Manzi
In questo racconto l'autore affronta il tema della condizione di bambini e adolescenti latino-americani, costretti a vivere ai margini
della società in una delle tante favelas che circondano i grandi agglomerati urbani. Un gruppo di loro incontra Gugù, un uomo anziano
che tutti considerano pazzo e che vive con Niagara, una vecchia ed apparentemente scontrosa india ed un cane lupo dall'aspetto
feroce, ma che sa sorridere alle attenzioni che gli rivolgono i suoi giovani amici. Attorno al vecchio si viene a creare una banda, finché
tre dei ragazzi che ne fanno parte spariranno in maniera misteriosa. Le ricerche condotte dalla banda portano a scoprire le atroci e
tragiche ragioni di questa, come di altre sparizioni.
“Ad Haiti si nasce ultimi. La vera storia di Théophile e di altri bambini” di Alessandro Corallo
Port-de-Paix, Haiti. Il racconto inizia nelle periferie di questo paese martoriato, tra i più poveri dell'America Latina. I sentimenti e
l'impegno dell'Autore si intrecciano con la dura vita quotidiana dell'isola. Ad Haiti ci sono davvero le spiagge incantate dei depliant
pubblicitari, ma anche discariche a cielo aperto, miseria, fame, malnutrizione, e malattie come dissenteria, tubercolosi, polmonite,
morbillo continuano a seminare morte tra la gente.
Le coste di Haiti sono meravigliose, ma la vita media è di 49 anni. Nei villaggi turistici, quando c'erano, ci si divertiva fino a tardi, ma
nella capitale la corrente elettrica arrivava soltanto una volta la settimana.
Ogni giorno i bambini lottano per la sopravvivenza, percorrono chilometri per andare a prendere l'acqua, non possono andare a
scuola, giocare, vivere. Su mille nati, il 12% non raggiunge i cinque anni di età.
America settentrionale
“Una passeggiata nei boschi” di Bill Bryson
L'Appalachian Trail: un sentiero di 3.400 chilometri che si snoda attraverso 14 Stati americani, dalla Georgia al Maine. Il sogno di tutti
gli amanti della natura e dell'avventura. Ed è proprio in cerca di avventura che, all'età di 44 anni, Bill Bryson, in compagnia dell'amico
Stephen Katz, si cimenta nell'impresa di percorrere a piedi il leggendario sentiero, senza la minima cognizione delle elementari norme
di sopravvivenza nella natura selvaggia. L'avventura dei due cittadini si svolge all'insegna di una divertita incoscienza tra bufere di
neve, nugoli di insetti, incontri con gli animali selvatici e con una sorprendente varietà di individui.
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“America perduta. In viaggio attraverso gli Usa” di Bill Bryson
La storia di un viaggio nell'altra America, quella delle piccole città in cui la vita è rimasta ferma agli anni Cinquanta, il racconto dolce
e amaro di un americano che, dopo aver vissuto dieci anni in Inghilterra, ha voluto realizzare un viaggio di scoperta, tornando nei
luoghi magici della sua fanciullezza. Bryson è tornato a casa, con la vecchia Chevrolet della madre ha coperto un percorso di 22.500
chilometri, attraverso 38 stati, viaggiando quasi sempre su strade secondarie, da una cittadina all'altra. Ha così visto quasi tutto ciò
che aveva previsto e moltissimo di ciò che non aveva programmato.
“Vestivamo da Superman” di Bill Bryson
Cosa significava crescere nell'America degli anni Cinquanta? A raccontarcelo è Bill Bryson che col suo tono scanzonato ha il dono di
saper trasformare un'infanzia felicemente normale in un percorso di formazione irto di ostacoli tragici e spassosi. Così, la tranquilla
cittadina di Des Moines, persa nelle grandi pianure del Midwest, dove è cresciuto l'autore, diventa l'osservatorio privilegiato per
raccontare l'involontario umorismo di un'America felice e poco consapevole, che vive nell'ossessione dei comunisti e della bomba H, e
che sembra crogiolarsi nell'ingenua convinzione che il futuro a portata di mano sarà strabiliante e colorato come in uno dei film di
fantascienza di cui il giovane Bryson è appassionato spettatore. MacCarthy e i fumetti, le fiere di paese e Disneyland, i primi cibi
precotti e le esplosioni nucleari appena fuori Las Vegas: un catalogo di eventi e ricordi che ricostruisce la stagione in cui il mondo
coltivava ancora dei sogni.
“La sfida di Lizzie” di Rhea Beth Ross (NR)
Stati Uniti, inizio '900: Lizzie è l'unica figlia femmina di una famiglia molto conservatrice e decide di dimostrare ai suoi tre fratelli che
le donne non sono affatto creature inferiori, deboli e sprovvedute, ma anzi sanno cavarsela anche meglio di un maschio. Iniziano per
lei avventure di ogni giorno, anche molto rischiose, tra fughe, incendi, travestimenti e persino un delitto di cui è testimone.
“L'estate del soldato tedesco” di Bette Greene (NR)
Unica famiglia ebrea di un piccolo paese nel Sud degli Stati Uniti al tempo della seconda guerra mondiale, Patty Berger si ritrova a
fare conoscenza con un soldato tedesco destinato ad un campo di prigionia. Si ritrova così a 12 anni innamorata di un poco più che
ragazzo scappato dalla prigione. Lo aiuterà a nascondersi ma la sua vita resterà profondamente segnata. Sia fisicamente che
psicologicamente. Durante la lunga estate vissuta accanto al "nemico" la ragazza imparerà il valore della tolleranza, dell'amicizia e
della fratellanza.
“Generazione confusa” di Tanuja Desai Hidier (NR)
Dimple è figlia di indiani immigrati in America e, non solo per questo, è confusa. Che senso ha sfuggire a un matrimonio combinato e
poi innamorarsi del promesso sposo? Rifiutare le tradizioni e poi andarle a cercare? Idealizzare un'amica e poi sfidarla in amore? Una
storia ironica e appassionante sulla difficoltà di essere se stessi, sul perdersi e trovarsi, sul perdere e trovare l'amore, l'amicizia , la
propria cultura.
“Tracce” di Gary Paulsen (NR)
I miti e le contraddizioni dell'America, gli scenari e i suoni della provincia, le strade e i volti della miseria, l'atmosfera artificiosa del
successo e lo spettro di guerre impossibili da dimenticare: questo è lo sfondo, ma Sue, Laura, David e Peter non intendono percorrere le
vie già stabilite da qualcun altro; vogliono scegliersi il cammino, giocarsi la vita in proprio. Non si conoscono, appartengono a mondi
lontani, eppure tutti hanno deciso di osare, di sfidare l'incognito, di essere donne e uomini liberi. Stranamente, per loro il futuro è un
susseguirsi di tracce.
“Kira-kira” di Cynthia Kadohata (NR)
Kira-kira, "scintillante", è la prima parola che Lynn Takeshima ha insegnato alla sorellina Katie, quando da piccole si sdraiavano nella
strada deserta a guardare le stelle. Katie ha un'adorazione per Lynn, che sa trasformare una scatola di fazzoletti di carta in uno
stormo di farfalle, ma anche spiegare perché, nella Georgia razzista degli anni '50, non tutti i bambini vogliono giocare con chi ha gli
occhi a mandorla. E quando Katie si ritroverà sola, kira-kira dovrà risplendere come non mai.
“Lacey dei Caraibi” di Merle Hodge (NR)
Anche se suo padre non si è mai curato di lei, lacey è cresciuta in una grande famiglia affettuosa, governata da una nonna
straordinaria. Ma ora che è stata ammessa alla scuola superiore il padre ricompare e la porta a vivere con sè in città, orgoglioso di
quella ragazzina che sembra destinata a salire nella scala sociale. E per Lacey cambia tutto: una bella casa, vestiti nuovi e soprattutto
la scuola, unica speranza di un fututo per chi, come lei e come la sua amica Anjanee, è povera, di colore e per di più donna. La nuova
vita, però, si rivela tutt'altro che facile, e Lacey si ribella a modo suo... Una storia semplice, tenera e drammatica che ha il colore e i
profumi di Trinidad, isola dei Caraibi in cui razze, culture e tradizioni si mescolano.
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“La scuola indiana” di Gloria Whelan (NR)
Lucy, rimasta orfana, deve andare a vivere con zio Edward e la moglie Emma. nella casa-scuola degli zii, dove i ragazzi indiani
vengono educati a dimenticare le tradizioni e la lingua della loro tribù, la vita di Lucy sarà malinconica e grigia. L'unica che riesce a
tener testa alla terribile zia Emma è Corvo, una fiera ragazza indiana che non rinuncia a essere se stessa e fugge dalla scuola per
vivere libera nel bosco. ma fa freddo e Lucy teme che l'amica non riesca a superare l'inverno… Una storia di coraggio ed amicizia.
“La capanna dello zio Tom” di Harriet B. Stowe (NR)
Arthur Shelby, possidente gentile di una grande piantagione in America ma debole, decide di vendere il vecchio zio Tom, generoso,
gentile schiavo nero a cui è molto affezzionato, a Haley, feroce mercante di schiavi. Tom accetta il suo destino. In viaggio sul fiume con
Haley, salva una bambina caduta in acqua, e il padre della piccola lo compera per gratitudine: ne farà il suo cocchiere. Forse per Tom
si schiude la promessa di un avvenire migliore.
Africa
“Diario africano” di Bill Bryson
Nel settembre 2002 Bill Bryson accetta un invito da un'organizzazione umanitaria e decide di intraprendere un viaggio attraverso il
Kenya. In "Diario africano" raccoglie le impressioni, le inevitabili disavventure, gli incontri con ogni possibile tipo di essere vivente:
dagli studenti di una scuola kenyota ai serpenti velenosi.
“Un lungo cammino per l'acqua” di Linda S. Park (NR)
2008: Nya è una ragazzina, ma deve fare un lungo cammino sotto il sole per raggiungere un pozzo d'acqua pulita. 1985: Salva ha undici
anni e vive in pieno la tragedia della guerra civile sudanese. Separato dalla famiglia, il ragazzo raggiunge fortunosamente il campo
profughi in Etiopia. Ma anche l'Etiopia è al collasso e di punto in bianco il campo chiude. Salva, ormai diciassettenne, si mette alla
guida di un gruppo di centocinquanta ragazzi. Insieme marciano verso il Kenya, che raggiungono dopo un anno e mezzo,
sopravvivendo alla fame, alla sete e agli attacchi degli animali feroci. Adottato da una famiglia americana, Salva si integra e studia al
college, fino a quando non scopre che i suoi parenti sono sopravvissuti e decide di fare qualcosa per il suo paese martoriato,
raccogliendo fondi per costruire pozzi d'acqua nelle zone più remote, come nel villaggio di Nya.
“Ebano” di Ryszard Kapuscinski
Ryszard Kapuscinski si cala nel continente africano e se ne lascia sommergere, rifuggendo tappe obbligate, stereotipi e luoghi comuni.
Va ad abitare nelle case dei sobborghi più poveri, brulicanti di scarafaggi e schiacciate dal caldo, si ammala di malaria cerebrale;
rischia la morte per mano di un guerriero. Kapuscinski non perde mai lo sguardo lucido e penetrante del reporter e non rinuncia
all'affabulazione del grande narratore.
“Memorie di un soldato bambino” di Ishmael Beah
Il 1993 è appena iniziato in Sierra Leone e a Mogbwemo, il piccolo villaggio in cui vive il dodicenne Ishmael, la guerra tra i ribelli e
l'esercito regolare, che insanguina la zona del paese più ricca di miniere di diamante, sembra appartenere a una nazione lontana e
sconosciuta. Di tanto in tanto nel villaggio giungono dei profughi che narrano di parenti uccisi e case bruciate. Ma per Ishmael, suo
fratello Junior e gli amici Talloi e Mohamed, quei profughi esagerano sicuramente. L'immaginazione dei ragazzi è catturata da una
cosa sola: la musica rap. Affascinati dalla "parlata veloce" di un gruppo americano visto in televisione, i ragazzi hanno fondato una
band e se ne vanno in giro a esibirsi nei villaggi vicini. Un giorno, però, in cui sono in uno di questi villaggi, li raggiunge la terribile
notizia: i ribelli hanno attaccato e distrutto Mogbwemo. Ishmael non vedrà più casa sua e i suoi genitori. Perderà Junior. Fuggirà nella
foresta, dormirà di notte sugli alberi, sarà catturato dall'esercito governativo, imbottito di droga, educato all'orrore, all'omicidio, alla
devastazione. Il suo migliore amico non sarà piú il tredicenne Talloi ma l'AK-47 e la sua musica non più l'hip-hop ma quella del suo
fucile automatico. Una testimonianza indimenticabile dal cuore dell'Africa, dove milioni di bambini muoiono di malattie curabili in
Occidente e centinaia di migliaia sono mutilati o cadono in guerra.
“Cuore di fuoco” di Senait G. Mehari
Una bambina eritrea-etiope nata nel cuore della guerra civile. Una mamma sola, con tanti figli, che la abbandona chiusa dentro una
valigia davanti a un orfanotrofio di suore italiane: crescere nera tra i bambini bianchi, diventare bambina-soldato, addestrata a
uccidere. Poi uno zio porta Senait in Germania, ad Amburgo. Un po' di vita sotto i ponti, poi in una casa di accoglienza per giovani
senzatetto. La malaria, ricordo di un'infanzia trascurata. La scoperta della musica, tanti tentativi falliti, infine il successo. La storia
vera di Senait, che oggi lavora con la musica e dona una parte dei guadagni a organizzazioni umanitarie.
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“La canzone di Be” di Lesly Beake (NR)
Questo racconto si svolge a nord della Namibia, vicino al deserto del Kalahari, dove vivono gli Ju, che noi chiamiamo Boscimani: un
popolo nomade di cacciatori, messi a dura prova dall’incontro con i bianchi e con la loro cultura. Be e sua madre Aia sono appunto
boscimane, fra le ultime a vivere secondo le tradizioni della loro gente, in un villaggio dove la solidarietà e il calore degli altri le
avvolgono e le accompagnano. Ma presto saranno costrette ad abbandonarlo, chiamate dal vecchio papà di Aia che lavora nella
tenuta di un bianco, e per Be comincerà una vita tra ombra e luce, piena di solitudine, di misteri e di domande.
“Aspettando la pioggia” di Sheila Gordon (NR)
Sudafrica, il paese dell'apartheid, delle segregazioni razziali. Frikkie, bianco, figlio di proprietari terrieri, trascorre le vacanze con
Tengo, nero, figlio di lavoratori della fattoria. Hanno entrambi tredici anni, sono molto amici, ma i loro sogni e le loro ambizioni sono
completamente diversi e li separano. Non sanno che un drammatico destino finirà un giorno per porli nuovamente l' uno di fronte
all'altro.
“Chi ha mai sentito russare una banana?” di Paul Bakolo Ngoi (NR)
Se le banane sapessero parlare, che cosa potrebbero dirci? Furmi, dodici anni passati a cavarsela in un Paese difficile come il Congo,
sta per scoprirlo. Tornando dal lavoro, una sera scopre che nel suo zainetto è finita una banana. Come può essere successo? Lui non
è un ladro, ma se lo scoprono rischia di essere licenziato. Le sorprese però sono tutt'altro che finite. La banana infatti parla, discute,
si arrabbia. Ha persino un nome: Justine. E fa capire a Furmi molte cose sui ragazzi, sull'Africa, sulla vita.
“L'egiziana” di Gill Harvey (NR)
La storia di una giovane donna e del suo coraggioso riscatto tra i paesaggi dorati dell'antico Egitto. La misteriosa e affascinante Meryt
si ritrova a tredici anni orfana e affidata a uno zio e alla sua odiosa famiglia che non la ama. Come lei non ama Ramose, il tagliatore di
pietre cui gli zii vorrebbero darla in sposa. Meryt sogna di essere libera di scegliere, proprio come la sua amica Dedi, innamorata di un
ragazzo che nessuno le ha imposto. Ma quando, accusata di aver lanciato una maledizione sul cugino Baki, Meryt verrà cacciata di
casa, si troverà invischiata in un ignobile complotto.
“La danza del pitone” di Norman Silver (NR)
Il Sudafrica degli anni '60 visto con gli occhi di Ruth, una ragazza bianca ribelle e piena di curiosità, che ha un rapporto difficile con la
famigia e sta imparando a vivere le sue prime esperienze sentimentali. Ma al racconto delle fughe, dei litigi, delle feste in giardino e
della scoperta dell'amore si intreccia quello di una presa di coscienza che l'incontro con Alan e Robert Gerber renderà sempre più
decisa. Sarà anche grazie a loro, infatti, che Ruth si libererà a poco a poco di tutti i pregiudizi nei confronti dei neri e arriverà a
conoscere una realtà diversa, quella di chi combatte contro l'apartheid sfidando le durissime leggi del Sudafrica razzista.
“Juma. Il bambino che voleva lavorare” di Enrico Vecchi
Juma ha solo dieci anni, ma non gli è più consentito di essere un bambino. La carestia colpisce il suo villaggio: l'unica speranza è
partire per Nairobi in cerca di un lavoro. A fargli compagnia solo Lisca di Pesce, un cane randagio che gli salva la vita, e il suo vecchio
amico Nelson. Finché non trova un portafogli... Un mondo di fame e povertà attraverso lo sguardo ottimista di un bambino che non si
arrende mai e che rivendica con tenacia il suo diritto a lavorare per vivere.
“Il ragazzo che abitava il mio giardino” di Linzi Glass (NR)
Un terribile segreto si cela dietro alla scomparsa di Sarah, un segreto che Emily non può confidare a nessuno. Sudafrica, 1966, un anno
speciale per Emily, una primavera che segnerà per sempre la sua vita. Lontana dalle urla dei genitori sempre in lite tra loro, vicina
solo alla sorella e a Buza, il fedele servitore e amico nero. Quando una famiglia di nomadi verrà ad abitare nel suo giardino, Emily si
scoprirà protagonista di un dramma di passioni e di affetti. Ma qualcosa comincerà finalmente a cambiare.
Oceania
“In un paese bruciato dal sole” di Bill Bryson
Armato di taccuino e di una dose inesauribile di entusiasmo, ironia e curiosità, Bryson ha attraversato in treno l'interno desertico
dell'Australia, da Sidney a Perth, lungo la leggendaria Indian Pacific, con i suoi 468 chilometri di estensione. Ha guidato nelle città e
lungo le strade costiere, ha camminato nei parchi e navigato su fiumi e tratti di mare, ha incontrato nostalgici hippy e vecchie signore
strampalate.
“...e venne chiamata due cuori” di Marlo Morgan
La straordinaria esperienza di una donna alla scoperta di sé, una professionista affermata che vive in Australia e parte, su invito di
una tribù di aborigeni, convinta di partecipare a una cerimonia in suo onore. Si ritrova invece nel cuore di una foresta vasta e
minacciosa, dove le viene chiesto di seguire la Vera Gente, come la tribù si definisce, in un viaggio di quattro mesi nell'Outback
australiano, a piedi nudi, a volte senz'acqua, cibandosi di quanto offre la terra. Ma tra le privazioni e i sacrifici, impara a vivere in
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completa armonia con la natura e con se stessa, in un percorso di conoscenza e cambiamento, e scopre, nei tanti giorni in cui la sua
fragile vita è minacciata, il vero significato della parola esistere.
“Sono musulmana” di Randa Abdel-Fattah
Amal ha sedici anni e vive in Australia. Adora fare shopping, ha un debole per "Friends" e quando non ha niente da mettersi si fa
prendere dal panico. Amal è musulmana. Ha deciso di indossare a tempo pieno il hijab, il velo islamico che copre i capelli, e non sarà
un gioco da ragazzi. Perché dovrà vedersela con la direttrice e i professori della scuola e convincere i compagni di classe che nessuno
l'ha costretta con la forza. Di certo Tia Tamos, l'odiosa del terzo anno, se ne uscirà con una delle sue solite cattiverie. Ma soprattutto
Adam... Che cosa dirà Adam?
“Terza generazione” di Melina Marchetta (NR)
Josephine, 17 anni, figlia di una donna non sposata, di origine siciliana, si sente intrappolata fra due dimensioni, quella australiana e
quella italiana, anzi siciliana. Frequenta l'ultimo anno delle superiori di un istituto cattolico per ricchi grazie a una borsa di studio in
cui le differenze sociali e culturali contano moltissimo sotto una patina superficiale di antirazzismo politically correct. Josie vorrebbe
far parte di questo mondo, perché non vorrebbe che ad accettarla fossero solo i perdenti. D'altra parte, nella sua famiglia e nella sua
comunità c'è sempre qualcosa che non va detto né fatto da una "brava ragazza" italiana che un giorno dovrà conquistarsi un marito.
Quando ricompare il padre, ora affermato avvocato, la storia subisce un'improvvisa accelerazione.
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Temi d'attualità
“La ragazza dell'Est” di Fulvia Degl'Innocenti (NR)
Lilia è caduta in brutte mani e Roberto, forte della sua adolescenza e dell'aiuto del padre, tenta di tirarla fuori dai guai. Una storia
importante su un tema attuale. Roberto incontra Lilia sul treno, è così bella da far pensare a un angelo. Ha uno strano accento, è
straniera, forse dell'Est. Alla stazione la ragazza - così come era apparsa - scompare, lasciando dietro di sé un libro, un biglietto della
lotteria e l'impressione di aver lanciato, con i suoi occhi azzurri, una richiesta d'aiuto. Roberto inizia ad indagare e si ritrova di notte
per le strade di Milano, dove ci sono ragazze sperdute e lupi neri che le insidiano. È troppo tardi per tornare indietro. Sarà il padre, il
grande inviato di guerra così assente dalla vita del figlio, che aiuterà Roberto a salvare Lilia...
“Io come te” di Paola Capriolo (NR)
Trovare un uomo addormentato nel parco, cospargerlo di benzina e dargli fuoco sembra un modo eccitante di concludere la serata a
un gruppo di giovani teppisti; ma c'è un altro ragazzo, Luca, che non fa parte del branco e ha assistito con orrore alla scena, senza
osare intervenire. Il senso di colpa non gli dà tregua: va a trovare l'uomo in ospedale e scopre che è un cingalese di nome Rajiva, e
vende rose agli angoli delle strade; ora che è immobilizzato a letto, in gravi condizioni, la sua famiglia è condannata a patire la fame.
Luca prende una decisione coraggiosa: andrà lui a vendere le rose al posto di Rajiva, travestito da immigrato. È l'inizio di una
spiazzante avventura che lo costringe ad abbandonare le sue abitudini di ragazzo di buona famiglia per vedere il mondo dall'altra
parte, quella degli ultimi, degli esclusi, sperimentando sulla propria pelle umiliazioni, intolleranza e razzismo. A poco a poco, mentre la
sua amicizia con Rajiva si approfondisce, Luca impara a sentire quel vincolo di solidarietà e appartenenza reciproca che lega tra loro
tutti gli esseri e al quale diamo il nome di "compassione".
“Per il resto del viaggio ho sparato agli indiani” di Fabio Geda
Un ragazzino rumeno di tredici anni immigrato clandestinamente in Italia abita a casa di un ambiguo architetto assieme a un'amica.
Tex Willer è il suo eroe. Quando un giorno l'architetto tenta di abusare di lui, il ragazzino lo colpisce con un pugno e scappa. Decide
allora di mettersi sulle tracce del nonno, che gira l'Europa con una compagnia di artisti di strada e che gli scrive con regolarità, ogni
ultima domenica del mese, lettere scritte in una lingua molto particolare. Il ragazzo inizia così un viaggio che, in compagnia di una
schiera sempre più grande di nuovi amici, lo porterà prima a Berlino, poi in Francia e infine a Madrid, alla vigilia della strage alla
stazione ferroviaria del marzo 2004.
“Storia di Ismael che ha attraversato il mare” di Francesco D'Adamo (NR)
Ismael fa il pescatore lungo le coste del Nord Africa, a pochi chilometri dalla tanto vagheggiata "Talia". Il mare è parte integrante della
sua vita, fonte di sostentamento e simbolo di appartenenza insieme; ma quando il mare, all'improvviso, gli strappa il padre, a Ismael
non resta altro che abbandonare tutto quello che conosce e che gli è caro, e intraprendere un viaggio disperato, alla ricerca di fortuna
e di un luogo che possa veramente chiamare casa.
“Ragazzi di camorra” di Pina Varriale (NR)
Antonio ha dodici anni e a Scampia, il quartiere dove vive, sono già abbastanza: è il momento di entrare nella criminalità organizzata.
Ma, se a Scampia tutto questo è normale, Antonio spera ancora in un'altra vita.
“Il bambino della spiaggia” di Emiliano Sbaraglia (NR)
Nasce da un'esperienza di vita vera questo nuovo romanzo di Emiliano Sbaraglia, un giovane insegnante precario che ha deciso di
lasciare l'Italia dopo che la riforma Gelmini ha tagliato le cattedre per migliaia di docenti, e di trascorrere alcuni mesi a sud di Dakar,
come insegnante di francese in un piccolo villaggio che va avanti grazie a chi, come Emiliano, mette a disposizione le proprie
competenze. La giornata è scandita dai pasti, che si consumano tutti insieme, mangiando tutti nello stesso piatto, non importa in
quanti si è; la mattina i volontari vanno in spiaggia a cercare i bimbi che si aggirano per il mercato del pesce e non sono iscritti alla
scuola pubblica, magari provando a parlare con i loro genitori, se li hanno, oppure si ritrovano a scuola per organizzare le attività del
pomeriggio. Dopo pranzo cominciano i corsi, come quelli di francese e di informatica, di lettura e di teatro, canto e disegno. Più tardi,
alla fine dell'attività, si torna tutti in spiaggia, educatori e bambini, responsabili e direttore: molti giocano a pallone finché il sole non
scompare all'orizzonte, e viene l'ora di cenare, mentre da un televisore nella mensa il presidente parla alla sua nazione in un francese
approssimativo.
“Il viaggio della speranza” di Patrizia Marzocchi (NR)
Jasmine ha una speranza: riabbracciare il padre che vive in Italia e fermarsi a Bologna per studiare e diventare un medico. Ma la
speranza è solo un sogno remoto, perché Jasmine è una ragazza marocchina che a tredici anni rimane orfana di madre e viene
costretta dallo zio a lavorare in uno stabilimento tessile, come tutte le sue coetanee più povere, finché non le sarà trovato un marito e
le verrà imposto il matrimonio. Eppure, nella disperazione Jasmine trova il coraggio di ribellarsi, e fugge, fugge dal suo destino già
scritto per raggiungere l'Italia, per ritrovare quel padre che nessuno vuole dirle perché non sia mai tornato a casa, per affermare la
propria libertà. Il suo è un viaggio avventuroso e difficile, attraverso il deserto e il mare, contro i pregiudizi della sua gente e anche di
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quella che incontrerà una volta arrivata in Italia. Ma ci sarà sempre qualcuno disposto ad aiutarla, e le lettere che sctive al suo amico
di penna italiano, forse, non saranno solo un mezzo per sfogare la propria angoscia e per restare attaccata a quella fievole speranza.
Razzismo / Integrazione
Razzismo
“Il buio oltre la siepe” di Harper Lee
In una cittadina del "profondo" Sud degli Stati Uniti l'onesto avvocato Atticus Finch è incaricato della difesa d'ufficio di un "negro"
accusato di violenza carnale; riuscirà a dimostrarne l'innocenza, ma l'uomo sarà ugualmente condannato a morte. La vicenda, che è
solo l'episodio centrale del romanzo, è raccontata dalla piccola Scout, la figlia di Atticus, un Huckleberry in gonnella, che scandalizza
le signore con un linguaggio non proprio ortodosso, testimone e protagonista di fatti che nella loro atrocità e violenza non riescono mai
a essere più grandi di lei. Nel suo raccontare lieve e veloce, ironico e pietoso, rivive il mondo dell'infanzia che è un po' di tutti noi, con i
suoi miti, le sue emozioni, le sue scoperte, in pagine di grande rigore stilistico e condotte con bravura eccezionale.
“Io come te” di Paola Capriolo (NR)
Trovare un uomo addormentato nel parco, cospargerlo di benzina e dargli fuoco sembra un modo eccitante di concludere la serata a
un gruppo di giovani teppisti; ma c'è un altro ragazzo, Luca, che non fa parte del branco e ha assistito con orrore alla scena, senza
osare intervenire. Il senso di colpa non gli dà tregua: va a trovare l'uomo in ospedale e scopre che è un cingalese di nome Rajiva, e
vende rose agli angoli delle strade; ora che è immobilizzato a letto, in gravi condizioni, la sua famiglia è condannata a patire la fame.
Luca prende una decisione coraggiosa: andrà lui a vendere le rose al posto di Rajiva, travestito da immigrato. È l'inizio di una
spiazzante avventura che lo costringe ad abbandonare le sue abitudini di ragazzo di buona famiglia per vedere il mondo dall'altra
parte, quella degli ultimi, degli esclusi, sperimentando sulla propria pelle umiliazioni, intolleranza e razzismo. A poco a poco, mentre la
sua amicizia con Rajiva si approfondisce, Luca impara a sentire quel vincolo di solidarietà e appartenenza reciproca che lega tra loro
tutti gli esseri e al quale diamo il nome di "compassione".
“Perché mai è diversa questa sera?” di Silvia Roncaglia (NR)
Sara rievoca e racconta l'incontro con Dylan, che chiama così per la straordinaria somiglianza con l'eroe dei fumetti, Dylan Dog, e che
inaspettatamente, coronando i suoi sogni più arditi, sceglierà proprio lei e diventerà il suo ragazzo. Sara racconta un amore e un anno
di vita che si snoda tra la scuola e un'amica del cuore, tra il difficile rapporto con i genitori, la fiducia in un vecchio zio e
un'imprevista gita a Parigi. E specialmente e sempre, al centro di tutto, la relazione con Dylan, nascosta in famiglia per evitare il
controllo della madre apprensiva e tormentata che ancora risente di un passato tragico. Ma il ragazzo che Sara considerava così
speciale comincerà a mostrare aspetti contraddittori e inquietanti, facendo emergere pian piano le ambiguità di una personalità
complessa e pericolosa... Sara non sa di essere figlia di madre ebrea, un segreto che le è stato tenuto nascosto per tanti anni; sarà
Dylan a scoprirlo e ferirla, causandole tanto dolore. "Perché mai è diversa questa sera?" è la prima delle domande che si pongono
durante le sere di Pesach, quando viene letta l'Haggadah che narra le vicende degli ebrei durante la schiavitù in Egitto e la seguente
liberazione.
“La danza del pitone” di Norman Silver (NR)
Il Sudafrica degli anni '60 visto con gli occhi di Ruth, una ragazza bianca ribelle e piena di curiosità, che ha un rapporto difficile con la
famigia e sta imparando a vivere le sue prime esperienze sentimentali. Ma al racconto delle fughe, dei litigi, delle feste in giardino e
della scoperta dell'amore si intreccia quello di una presa di coscienza che l'incontro con Alan e Robert Gerber renderà sempre più
decisa. Sarà anche grazie a loro, infatti, che Ruth si libererà a poco a poco di tutti i pregiudizi nei confronti dei neri e arriverà a
conoscere una realtà diversa, quella di chi combatte contro l'apartheid sfidando le durissime leggi del Sudafrica razzista.
“Aspettando la pioggia” di Sheila Gordon (NR)
Sudafrica, il paese dell'apartheid, delle segregazioni razziali. Frikkie, bianco, figlio di proprietari terrieri, trascorre le vacanze con
Tengo, nero, figlio di lavoratori della fattoria. Hanno entrambi tredici anni, sono molto amici, ma i loro sogni e le loro ambizioni sono
completamente diversi e li separano. Non sanno che un drammatico destino finirà un giorno per porli nuovamente l' uno di fronte
all'altro.
“Kira-kira” di Cynthia Kadohata (NR)
Kira-kira, "scintillante", è la prima parola che Lynn Takeshima ha insegnato alla sorellina Katie, quando da piccole si sdraiavano nella strada
deserta a guardare le stelle. Katie ha un'adorazione per Lynn, che sa trasformare una scatola di fazzoletti di carta in uno stormo di farfalle, ma
anche spiegare perché, nella Georgia razzista degli anni '50, non tutti i bambini vogliono giocare con chi ha gli occhi a mandorla. E quando
Katie si ritroverà sola, kira-kira dovrà risplendere come non mai.
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Convivenza e integrazione
“Oggi mi sa che muoio” di Jole Severi Silvestrini (NR)
Pietro ha diciotto anni, una famiglia benestante, maglioni puliti, la macchina del papà da usare quando serve. La sua città è quella dei
quartieri centrali, delle settimane bianche, delle serate con gli amici. Jasmina ha quindici anni, una famiglia che vive di espedienti. La
sua Roma è quella del quartiere popolare di Tor Bella Monaca. Ed è qui che i due ragazzi si incontrano, in un centro di volontariato che
assiste la gente del quartiere, indipendentemente dalle origini o dal colore della pelle. Pietro si ritrova a condurre un piccolo
laboratorio di scrittura per bambini insieme a Jasmina. E di lei si innamora perdutamente. I loro mondi sono lontani, paiono
inconciliabili. I contrasti tra le famiglie, così diverse, e tra le rispettive comunità, costringono i due ragazzi a vivere clandestinamente
la loro passione.
“Cècile. Il futuro è per tutti” di Marie Aude Murail (NR)
Cécile Barrois ha 22 anni, una laurea, con abilitazione all’insegnamento nella scuola primaria e il suo primo lavoro: una prima presso
la scuola elementare Louis-Guilloux a Parigi. Si realizza così il suo sogno, fin da quando era bambina: diventare maestra. A scuola ci
sono anche molti alunni, tutti fratelli e cugini, originari della Costa d’Avorio, e appartenenti a una famiglia un tempo facoltosa e molto
in vista nel paese, fuggita dopo un colpo di stato. I genitori dei bambini francesi e le insegnanti non vedono di buon occhio i “neri”, ma
sanno che la loro presenza è indispensabile perché la scuola non chiuda per numero insufficiente di allievi. Tra problemi di
insegnamento e di cuore, la vicenda si complica quando la domanda di asilo della famiglia Baoulé viene respinta per “mancanza di
documentazione”. La conclusione è una vera sorpresa e cela un mistero che solo le forze unite di più persone, coinvolte dalla giovane
insegnante, possono svelare.
“Oggi forse non ammazzo nessuno” di Randa Ghazy (NR)
I jinn (un esemplare illustre: quello che abitava nella lampada di Aladino) appartengono a un mondo che non è quello degli uomini né
quello degli angeli. Stanno a metà, possono essere buoni o cattivi, certo sono curiosissimi. Jasmine è come un jinn: buona, ma spesso
arrabbiata, perché nessuno la capisce. Non la sua migliore amica Amira, che dopo anni di fronte comune cede (cede?) a un matrimonio
combinato. Non i genitori, perplessi come tutti i genitori del mondo davanti agli scatti ribelli di una ventenne in cerca di identità. Non
i ragazzi musulmani come lei, che la vorrebbero più semplice, più tranquilla. Non i ragazzi occidentali, pronti a rovesciarle addosso
insopportabili, banali, disarmanti luoghi comuni sugli arabi. Sola, smarrita in un groviglio di contraddizioni, Jasmine possiede però
un'arma potente: l'ironia. E in questa storia molto vera Randa Ghazy riesce a mescolare un acceso istinto polemico con la leggerezza di
chi sa sorridere di sé.
“Il ragazzo che abitava il mio giardino” di Linzi Glass (NR)
Un terribile segreto si cela dietro alla scomparsa di Sarah, un segreto che Emily non può confidare a nessuno. Sudafrica, 1966, un anno
speciale per Emily, una primavera che segnerà per sempre la sua vita. Lontana dalle urla dei genitori sempre in lite tra loro, vicina
solo alla sorella e a Buza, il fedele servitore e amico nero. Quando una famiglia di nomadi verrà ad abitare nel suo giardino, Emily si
scoprirà protagonista di un dramma di passioni e di affetti. Ma qualcosa comincerà finalmente a cambiare.
“Dieci cose che odio di me” di Randa Abdel-Fattah (NR)
Jamie a casa si lascia chiamare Jamilah, orgogliosa della propria identità musulmana. Ma a scuola non vuole essere considerata lo
stereotipo della ragazza straniera, e così vive con una doppia identità che gestisce brillantemente. È così brava che dovrebbero darle
un Oscar! Ma quando il ragazzo più popolare della scuola mostra interesse per lei, dovrà lottare contro un padre eccessivamente
protettivo e l'irrequietezza dell'adolescenza.
“Sono musulmana” di Randa Abdel-Fattah (NR)
Amal ha sedici anni e vive in Australia. Adora fare shopping, ha un debole per "Friends" e quando non ha niente da mettersi si fa
prendere dal panico. Amal è musulmana. Ha deciso di indossare a tempo pieno il hijab, il velo islamico che copre i capelli, e non sarà
un gioco da ragazzi. Perché dovrà vedersela con la direttrice e i professori della scuola e convincere i compagni di classe che nessuno
l'ha costretta con la forza. Di certo Tia Tamos, l'odiosa del terzo anno, se ne uscirà con una delle sue solite cattiverie. Ma soprattutto
Adam... Che cosa dirà Adam?
“A piedi nudi, a cuore aperto” di Paola Zannoner (NR)
Taisir è un giovane arabo palestinese, Rachele è una ragazza italiana: si incrociano per caso in una piazza, poi si ritrovano a scuola.
Lui è uno skater, lei studia canto; entrambi frequentano un liceo nel centro della città, ma mentre Rachele abita in una zona borghese,
Taisir vive nel quartiere arabo della metropoli. La curiosità e la tenacia della ragazza le consentono di superare la diffidenza di Taisir,
di entrare in relazione con lui: dalla sua parte gioca una famiglia aperta, priva di pregiudizi. È un romanzo che ci dice come due
giovanissimi possano superare le barriere sociali, quando non si hanno barriere mentali.
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“Generazione confusa” di Tanuja Desai Hidier (NR)
Dimple è figlia di indiani immigrati in America e, non solo per questo, è confusa. Che senso ha sfuggire a un matrimonio combinato e
poi innamorarsi del promesso sposo? Rifiutare le tradizioni e poi andarle a cercare? Idealizzare un'amica e poi sfidarla in amore? Una
storia ironica e appassionante sulla difficoltà di essere se stessi, sul perdersi e trovarsi, sul perdere e trovare l'amore, l'amicizia , la
propria cultura.
“Terza generazione” di Melina Marchetta (NR)
Josephine, 17 anni, figlia di una donna non sposata, di origine siciliana, si sente intrappolata fra due dimensioni, quella australiana e
quella italiana, anzi siciliana. Frequenta l'ultimo anno delle superiori di un istituto cattolico per ricchi grazie a una borsa di studio in
cui le differenze sociali e culturali contano moltissimo sotto una patina superficiale di antirazzismo politically correct. Josie vorrebbe
far parte di questo mondo, perché non vorrebbe che ad accettarla fossero solo i perdenti. D'altra parte, nella sua famiglia e nella sua
comunità c'è sempre qualcosa che non va detto né fatto da una "brava ragazza" italiana che un giorno dovrà conquistarsi un marito.
Quando ricompare il padre, ora affermato avvocato, la storia subisce un'improvvisa accelerazione.
“Uri e Sami” di Dalia B.Y. Cohen (NR)
Durante una gita scolastica, il ragazzo ebreo Uri si smarrisce nei boschi. Trovato riparo per la notte in una grotta, incontra il coetaneo
arabo Sami. Dopo un'iniziale diffidenza, Sami accetta l'offerta di cibo e metà della coperta che Uri gli offre. Nei giorni seguenti i due
fanno vita selvaggia, esplorando i dintorni e andando a pesca insieme. Quando Uri viene ferito da una lupa, Sami lo accompagna in un
villaggio arabo per farlo curare di nascosto da un amico medico. Una volta ristabilito, lo riaccompagna in territorio ebraico. Nel
frattempo rivela al nuovo amico anche il suo segreto: la notte in cui lo ha incontrato in una grotta, Sami aveva appuntamento con dei
terroristi arabi. D'ora in poi però si impegnerà soltanto per la pace.
“Se provi a contare le stelle” di Daniella Carmi (NR)
Samir è un bambino palestinese: vive nei territori occupati e ha perso il fratellino Fadi, ucciso dai soldati israeliani. Quando gli dicono
che dev'essere ricoverato in un ospedale "nemico" per un'operazione al ginocchio, farebbe qualsiasi cosa pur di evitarlo, ma non ha
scelta. In ospedale si troverà circondato da bambini della sua età, tutti ebrei: Miki, che è stata picchiata dal padre, Ludmilla, una
ragazzina russa bella come una principessa, che si rifiuta di mangiare, Zachi, irrequieto e impertinente, e soprattutto Jonathan,
appassionato di astronomia. Sarà lui a svelargli un mondo diverso, fatto di pianeti e di galassie da esplorare, e gli farà capire che la
guerra non può impedire che due bambini diventino amici.
“Storia di Ismael che ha attraversato il mare” di Francesco D'Adamo (NR)
Ismael fa il pescatore lungo le coste del Nord Africa, a pochi chilometri dalla tanto vagheggiata "Talia". Il mare è parte integrante della
sua vita, fonte di sostentamento e simbolo di appartenenza insieme; ma quando il mare, all'improvviso, gli strappa il padre, a Ismael
non resta altro che abbandonare tutto quello che conosce e che gli è caro, e intraprendere un viaggio disperato, alla ricerca di fortuna
e di un luogo che possa veramente chiamare casa.
“Nel mare ci sono i coccodrilli” di Fabio Geda
Se nasci in Afghanistan, nel posto sbagliato e nel momento sbagliato, può capitare che, anche se sei un bambino alto come
una capra, e uno dei migliori a giocare a Buzul-bazi, qualcuno reclami la tua vita. Tuo padre è morto lavorando per un
ricco signore, il carico del camion che guidava è andato perduto e tu dovresti esserne il risarcimento. Ecco perché quando
bussano alla porta corri a nasconderti. Ma ora stai diventando troppo grande per la buca che tua madre ha scavato vicino
alle patate. Così, un giorno, lei ti dice che dovete fare un viaggio. Ti accompagna in Pakistan, ti accarezza i capelli, ti fa
promettere che diventerai un uomo per bene e ti lascia solo. Da questo tragico atto di amore ha inizio la prematura vita
adulta di Enaiatollah Akbari e l’incredibile viaggio che in cinque lunghi anni trascorsi in strada tra lavori improbabili,
speranze impreviste e momenti drammatici, lo ha portato in Italia passando per l’Iran, la Turchia e la Grecia. Un’odissea
che, nonostante tutto, non è riuscita a fargli perdere l’ironia né a cancellargli dal volto il suo formidabile sorriso.
Enaiatollah ha infine trovato un posto dove fermarsi e avere la sua età. Questa è la sua storia vera, l’avventura
straordinaria di un adolescente che commuove e fa riflettere.
“Dimentica le Mille e una notte” di Marco Varvello (NR)
Salima, diciassette anni, nata in Inghilterra da genitori pakistani, sogna un futuro normale: gli esami, l'università, un ragazzo da
amare. È sicura che Amma e Abba non le imporranno mai un marito scelto da loro. Poi un viaggio a sorpresa al villaggio di famiglia, in
Pakistan. Ad accoglierli c'è anche il cugino Rashid. È lui il ragazzo adatto, il prescelto per sposare Salima, prigioniera di decisioni già
prese a sua insaputa. La ragazza decide di fuggire. Ma come, e dove, in un paese che è il suo ma è anche infinitamente straniero? La
storia di Salima è ispirata alle decine di vicende simili che accadono ogni anno tra Gran Bretagna e Pakistan. Per molte il British
Foreign Office riesce a trovare una soluzione. Ma non per tutte.
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Guerra e pace
“Odio questa guerra” di Julia Jarman (NR)
Hilde è furiosa quando sua madre, un’attivista pacifista, parte per una missione umanitaria a Baghdad lasciandola da suo padre, che
lavora in una base militare americana. Ma proprio sotto il terreno della base è sepolta una storia che le cambierà la vita. Quella di
Mathilde, una donna anglosassone del sesto secolo, il cui scheletro sta per essere portato alla luce da uno scavo archeologico.
Circondata dai preparativi per la guerra in Iraq, con cui lei è in totale disaccordo, Hilde si sente vicinissima a Mathilde, la cui tragica
storia di guerra e d’amore la portò a essere una tessitrice di pace tra due tribù. Le storie delle due esuberanti eroine corrono parallele
nel libro, trasmettendo un messaggio di pace e libertà che rimane uguale e potente attraverso i secoli.
“Johnny il seminatore” di Francesco D'Adamo (NR)
Johnny è un giovane soldato. Quando torna da Laggiù, dove ha fatto il pilota di guerra, il paese lo accoglie come un eroe. Ma lui non si
sente un eroe. Lui è tornato perché non vuole più fare la guerra. E questo non piace a tante persone, a tutti quelli che sono convinti
che invece la guerra è giusta, legittima, giustificata. Ma non c'è guerra che sia giusta. È il pensiero di Johnny e dei pochi che sono
disposti a schierarsi dalla sua parte.
“Chris prima della guerra” di Patrizia Rossi (NR)
Barbara, diciotto anni, ha lasciato l'Italia e una situazione familiare complicata per studiare pianoforte in Inghilterra. Nel campus in
cui vive le sue vicende di crescita e scoperta di sé s'intrecciano con quelle dei nuovi amici, diversissimi tra loro. Sta per cominciare la
guerra. Sembrano tutti contro. Ma come? E cosa si può fare nel concreto per essere contro?
“Sognando Palestina” di Randa Ghazy (NR)
Si può vivere una vita normale, sorridere, scherzare, quando ogni giorno potrebbe essere l'ultimo? La guerra, la violenza, la paura
nella Palestina dei nostri giorni. Ma anche le risate, l'amore, l'amicizia.
Lavoro minorile
“Storia di Iqbal” di Francesco D'Adamo (NR)
La storia vera di Iqbal Masih, il ragazzo pakistano di 12 anni diventato in tutto il mondo il simbolo della lotta contro lo sfruttamento
del lavoro minorile. Ceduto dalla sua famiglia di contadini ridotti in miseria, in cambio del prestito di 26 dollari, costretto a lavorare in
una tessitura di tappeti dall'alba al tramonto, incatenato al telaio, in condizioni disumane, come milioni di altri bambini nei paesi più
poveri del mondo, Iqbal troverà la forza di ribellarsi, di far arrestare il suo padrone, di denunciare la "mafia dei tappeti",
contribuendo alla liberazione di centinaia di altri piccoli schiavi.
“Juma. Il bambino che voleva lavorare” di Enrico Vecchi (NR)
Juma ha solo dieci anni, ma non gli è più consentito di essere un bambino. La carestia colpisce il suo villaggio: l'unica speranza è
partire per Nairobi in cerca di un lavoro. A fargli compagnia solo Lisca di Pesce, un cane randagio che gli salva la vita, e il suo vecchio
amico Nelson. Finché non trova un portafogli... Un mondo di fame e povertà attraverso lo sguardo ottimista di un bambino che non si
arrende mai e che rivendica con tenacia il suo diritto a lavorare per vivere.
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