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Novembre 2010 - Workshop

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Novembre 2010 - Workshop
Novembre 2010 - Workshop
LE MALATTIE SESSUALMENTE TRASMISSIBILI
Novembre 2010 - www.neutromed.it
Workshop | LE MALATTIE SESSUALMENTE TRASMISSIBILI
L’illusione della sicurezza.
Per tutte le malattie sessualmente trasmesse, inutile dirlo, l’unica forma di prevenzione sicura al 100% (oltre all’astinenza) è l’analisi
preventiva.
Sarebbe a dire, avere rapporti sessuali solo con chi ci presenta un’adeguata certificazione medica. Badiamo: che sia approfondita,
dettagliata e a lungo termine (il fatto che il partner non abbia, ad esempio, candida o herpes in quel preciso momento, non significa che in
lui non sia presente in forma latente).
Categorica è anche la conoscenza delle esperienze sessuali pregresse di entrambi (e categorica chiaramente dovrà essere la
sincerità di entrambi a riguardo): “Con chi sei stato prima di me?”, “E loro, con chi erano state prima di te?, “Puoi farmi avere gli esami
del sangue di tutti quanti?”, eccetera eccetera.
Capite bene che la cosa si fa estremamente complicata, se non impossibile. E non solo per le adolescenti: chi di noi, a qualsiasi età, si
direbbe favorevole a un approccio al sesso così ragionieristico, filologico, se non addirittura archeologico?
E poi la maggior parte di noi che vive in coppia fissa o in un matrimonio stabile, si sente al sicuro. Noi ci fidiamo di nostro
marito o del nostro partner. Lui certamente non fa parte di quel 20% di uomini che ogni tanto vanno con le prostitute e non ci tradisce. E
abbiamo anche la certezza che, se per una volta dovesse succedere lo stesso – in un momento di debolezza – magari senza preservativo,
se il preservativo si è rotto o è scivolato, lui comunque affronterebbe la situazione a viso aperto e ce lo direbbe, di modo che possiamo
prendere insieme le misure necessarie…
Beata illusione!
Fidarsi è bene, non fidarsi è meglio. Ecco perché, REALISTICAMENTE, ciò che possiamo (e DOBBIAMO) fare, è usare sempre
sempre sempre e comunque il PRESERVATIVO, anche se abbiamo un partner fisso, perfino con nostro marito, fin
tanto che non avremo eviscerato, studiato, analizzato ogni possibile storia pregressa di entrambi, e finché non avremo
in mano soddisfacenti esami clinici per entrambi, approfonditi, dettagliati e a lungo termine, e ancora, finché non
saremo sicuri al mille per mille che lui non ci tradisce o ci ha mai tradito, fosse anche una volta sola!
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Il preservativo, il nostro più fedele alleato
del sesso e dell’amore.
Il preservativo rappresenta il mezzo più sicuro per proteggersi dalle infezioni sessualmente trasmissibili e va
usato in occasione di ogni rapporto sessuale: vaginale, anale e orale.
Il preservativo, infatti, diminuisce il rischio del contagio, in quanto crea una barriera per i fluidi potenzialmente infettanti (sangue, sperma, secrezioni vaginali)
e tra le mucose che possono essere infettate. Purché utilizzato in modo corretto, sin dall’inizio del rapporto, il preservativo protegge efficacemente da HIV,
Gonorrea, Chlamydia, Tricomoniasi. Per l’Herpes e la Sifilide, il grado di protezione può essere più basso perché queste infezioni possono essere trasmesse
attraverso il contatto con zone cutanee o superfici di mucosa molto ampie e o non proteggibili dal condom (ad esempio la bocca). Nonostante ciò, l’utilizzo del
profilattico è importantissimo ed è assolutamente raccomandabile.
E se lui non vuole il preservativo?
Lui dice: «Ma noi ci amiamo?!»
L’amore e la fiducia sono sensazioni meravigliose. Se l’amore è così grande, sarà ben lieto di pianificare insieme a te come rinunciare ai preservativi senza
correre rischi: tre mesi di safer sex, poi – insieme – il test HIV...
Lui dice: «Io non sono mica uno di quelli!»
Il tuo partner evidentemente non sa ancora che l’HIV e le altre MST non colpiscono soltanto i tossicomani e i gay, e neanche solo gli uomini che vanno con le
prostitute. Le infezioni sessualmente trasmesse possono colpire chiunque se non ci si protegge. Inoltre, il preservativo protegge lui e te anche da una gravidanza
indesiderata. Questo dovrebbe convincere anche lui.
Lui dice: «Ma non lasciarti spaventare così.»
Cosa c’entra la paura, se ami la vita e vuoi proteggere la tua salute? Dì chiaramente al tuo partner che oggi il preservativo è sempre parte integrante dei rapporti
sessuali – e che il sesso protetto risparmia inutili paure a te e a lui.
Lui dice: «Con il preservativo non sento niente.»
I preservativi moderni sono supersottili. Ciononostante ci sono uomini – e donne – che dicono che il preservativo disturba la loro sensibilità. Se è così, imparate
a vivere tutte le possibilità del sesso senza penetrazione.
Lui dice: «Sono allergico ai preservativi.»
Il preservativo è un prodotto naturale a base di lattice. Effettivamente, ci sono degli uomini (e delle donne) che sono allergici (prurito e bruciore). Per questi
casi particolari sono disponibili preservativi senza lattice, a base di poliuretano. Tuttavia, è possibile che sia solo il lubrificante la causa dell’allergia. In questo
caso vale la pena provare i profilattici senza lo strato lubrificante. È importante fare esaminare le allergie da un medico e aspettare il miglioramento dei sintomi
prima di provare un nuovo tipo di preservativo.
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Il preservativo? Oggi anche per noi…
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Poco diffuso e ancora meno conosciuto, il preservativo femminile - Femidom -è una sorta di preservativo maschile adattato
alla morfologia della vagina. Si tratta di una sottile guaina in poliuretano o in nitrile (materiali che evitano i problemi di
allergia), lubrificata in superficie e munita di un anello flessibile ad entrambe le estremità. L’anello interno, dal lato chiuso, serve ad
inserire e a tener fermo il preservativo mentre l’anello esterno, più grande, ricopre gli organi genitali esterni. Una volta posizionato,
il preservativo femminile “fodera” le pareti della vagina e riceve il pene al suo interno. Più sottile del preservativo maschile, anche il
preservativo femminile è ad uso unico. Protegge efficacemente da eventuali gravidanze indesiderate – è efficace nel 99,2%
dei casi, se viene usato in modo sistematico e corretto - e fornisce allo stesso tempo una barriera contro le malattie
sessualmente trasmissibili.
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Alla maggior parte delle donne, utilizzare il Femidom può sembrare un po’ strano, all’inizio. Però ha numerosi vantaggi:
• più solido del preservativo maschile, si rompe meno facilmente
• può essere inserito qualche tempo prima del rapporto sessuale, quindi non c’è bisogno di interrompere i preliminari e non richiede
nemmeno l’approvazione del partner
• non è necessario toglierlo immediatamente dopo l’eiaculazione, quindi i momenti di intimità alla fine del rapporto possono essere
prolungati
• più largo del preservativo maschile, non comprime il pene
• più sottile del preservativo maschile, permette delle sensazioni più naturali
• non essendo in lattice, non provoca allergie
•
Secondo alcune donne l’anello esterno, sfregandosi contro il clitoride,aiuta perfino a raggiungere l’orga smo più rapidamente!
Nondimeno, il preservativo femminile presenta anche qualche inconveniente:
• richiede una certa pratica, si deve provare ad indossarlo tre o quattro volte prima di poterlo applicare facilmente
• durante il rapporto sessuale può fare rumore
• è poco estetico: l’anello esterno è visibile e copre parte delle grandi labbra
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Un ultimo accorgimento: non utilizzate mail il Femidom insieme al preservativo maschile! Novembre 2010 - www.neutromed.it
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Igiene intima, la prima protezione contro le MST…
Per certe infezioni sessuali, la cura dell’igiene intima può fare la differenza. Chiaramente non stiamo parlando dei virus più gravi, come l’HIV o l’epatite,
ma di alcuni che, se non altro, sono tra quelli più frequenti: la Candida, la Vaginosi Batterica, oppure la Trichonomas.
In condizioni di normalità, la vagina ha un suo “ecosistema” in grado di garantire una buona difesa dalle infezioni. Questa protezione fisiologica è dovuta ai bacilli di
Doderlein che, attraverso la produzione di acido lattico, mantiene l’ambiente vaginale a un pH acido, intorno a 4.5. Quando si modifica questo parametro di acidità,
aumenta il rischio di:
• infezioni esterne (vaginiti) dovute a germi di origine intestinale o trasmessi sessualmente;
• infezioni interne (vaginosi) causate da un eccessivo sviluppo di batteri normalmente presenti in vagina
Un’igiene intima insufficiente, non corretta o troppo aggressiva (specie se si usano prodotti non adeguati), può facilitare le infezioni.
Prendiamo la candidosi. La Candida albicans è il fungo responsabile di quella che certamente è la più frequente tra le infiammazioni vaginali. Si contrae
facilmente (le sue spore sono dappertutto) e a pH acido trova il suo ambiente ideale per moltiplicarsi, rimanendo però latente. Solo quando il pH salirà e
supererà il 5 le spore si attiveranno, penetreranno nelle cellule e daranno il via all’infezione vera e propria. Sarà perciò nostra buona cura, una
volta verificata la presenza del fungo, mantenere il nostro pH acido, intorno a 4.5 (con particolare attenzione al periodo della gravidanza, quando la
grande colonizzazione delle spore inerti non aspetta che una lieve anomalia – ad esempio un imprevisto innalzamento del pH dovuto a un trattamento antibiotico –
per esplodere in infezione).
Quanto poi alle vaginosi batteriche, sappiamo che la più comune è quella innescata dall’azione del batterio della Gardnerella, che si insinua nelle cellule
quando il pH sale sopra il 5. La scarsa presenza di lattobacilli (a pH superiore a 5) rende difficile contrastarne gli effetti (le perdite vaginali e il caratteristico
odore di pesce avariato). Perciò, una volta diagnosticata, sarà bene cercare di riportare il pH ai valori ottimali (4.5) perché i lattobacilli possano
ristabilirsi e arginare l’infezione.
La Trichomonas, infine, è un protozoo trasmesso solo per via sessuale. Spesso non dà sintomi (per diagnosticarlo è necessario il pap-test o il tampone vaginale)
e perciò agisce indisturbato con le stesse modalità della Gardnerella (a pH superiore a 5). E come per la Gardnerella (e per la candidosi), per favorirne
l’eliminazione, sarà bene stabilizzare a 4.5 il nostro pH vaginale.
Ecco allora che un’igiene attenta e consapevole può venirci in aiuto: non sarà certo la cura, ma è una buona base e un buon aiuto perché la
cura possa essere efficace!
Di più, una buona igiene, se è davvero consapevole, lascia intendere che alla base c’è una buona conoscenza di noi stesse e delle nostre parti
più intime: significa che abbiamo a cuore noi stesse, e che in definitiva vogliamo sempre tenerci bene informate di come stiamo e di quel che siamo. Perché, come
detto in principio, sapere è salute!
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Ma come scopro se ho contratto un’infezione?
Per avere o sospettare di avere un’infezione, innanzi tutto bisogna avere avuto rapporti sessuali.
Dopo il contagio, in un tempo variabile chiamato “periodo di incubazione”, si possono sviluppare sintomi o segni visibili sul corpo.
Generalmente si manifestano nella zona genitale ma, a seconda del tipo di malattia e del tipo di sesso praticato, questi sintomi possono comparire nella bocca,
nell’ano o sulla pelle o in modo generalizzato sul corpo.
ATTENZIONE: i sintomi possono essere leggeri e spesso sono completamente assenti o possono comparire dopo molto tempo.
I sintomi e segni che nella DONNA possono far pensare a una MST sono:
secrezioni vaginali insolitamente abbondanti, spesso di cattivo odore
• prurito o bruciore vulvare
• dolori o bruciori nell’urinare
• dolori o bruciori durante i rapporti sessuali
• perdite di sangue insolite
• infiammazione e/o arrossamenti dei genitali
• vesciche o piccole escrescenze sui genitali e sull’ano
• dolori diffusi al basso ventre
• palato e faringe fortemente arrossati
• dolore sordo nel retto o secrezioni dal retto
Nell’UOMO sono:
• secrezioni uretrali
• bruciore ad urinare
• prurito genitale
• comparsa di arrossamenti, piccole escrescenze o vescicole dei genitali esterni e/o anali
Questi disturbi possono essere i primi sintomi della presenza di un’infezione sessualmente trasmissibile che – individuata tempestivamente – può essere trattata in
modo efficace. L’infezione da HIV, invece, non è riconoscibile in tal modo poiché non comporta questo tipo di disturbi fisici.
Se c’è il dubbio di avere contratto un’infezione bisogna rivolgersi subito al medico di fiducia, allo specialista delle MST, al proprio ginecologo,
al dermatologo o all’urologo.
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Da cosa sono provocate le MST?
Sono causate da microrganismi che entrano nel nostro corpo superando la sua capacità di resistenza alle infezioni.
I microrganismi possono essere di 4 tipi:
1. VIRUS (come nel caso di HIV, epatiti, condilomi, herpes genitale)
2.BATTERI (come nel caso di Chlamydia, Gonorrea, Sifilide, ulcera molle)
3.PROTOZOI (Trichomonas)
4.PARASSITI (piattole, scabbia).
Quando i germi sono entrati nel corpo, si può sviluppare una malattia acuta. Altre volte i germi possono procurare
danni che, col passare del tempo, possono diventare permanenti o gravi.
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INFEZIONI DA VIRUS, se ti contagi, affrontale così. E con lui…
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CONDILOMI
Si presentano come escrescenze carnose in zona genitale oppure attorno all’ano (sembrano delle verruche a forma di cresta: non a caso vengono
chiamate comunemente “creste di gallo”). Sono causate da un virus molto diffuso che si chiama Human Papilloma Virus (HPV).
Il contagio: i condilomi vengono trasmessi per contatto diretto durante i rapporti sessuali o contatto indiretto con superfici e
biancheria intima contaminata. Il periodo di incubazione varia da 1 a 6 mesi.
Se succede a te: occorre eliminare i condilomi per evitare che l’infezione si diffonda, rendendone più difficile l’asportazione. Essendo un
segnale di deficit immunitario, richiedono per prudenza, anche un test HIV.
Controlla lui: se ha delle escrescenze sul pene come quelle descritte, potrebbe aver sviluppato la malattia. Meglio astenersi da qualsiasi
rapporto, perché in questi casi il preservativo non protegge al cento per cento.
Solo di recente si è riconosciuta una stretta relazione tra l’infezione da HPV (in alcune sue varianti) e la comparsa dei tumori al
collo dell’utero. Questo virus può, in effetti, trasformare le normali cellule in cellule anomale e nel tempo queste possono anche trasformarsi
in cellule tumorali. Oggi è disponibile anche un vaccino che ci protegge da questo virus: la vaccinazione anti HPV è, però, solo preventiva,
agisce cioè solamente se l’organismo non è ancora entrato in contatto con quegli specifici ceppi del virus che sono presenti nel vaccino, ha
quindi un’azione di prevenzione primaria, non curativa! E’ perciò di vitale importanza cominciare a sottoporsi a esami che
accertino l’assenza di HPV già in giovane età, al primo rapporto sessuale, per capirci. In particolare, è necessario eseguire un
Pap Test almeno una volta ogni tre anni, per valutare l’integrità delle cellule del collo dell’utero.
HERPES GENITALE
E’ la “versione intima” del virus che provoca la febbre al labbro. Passati alcuni giorni dal rapporto non protetto, appaiono
numerose vescicole, gonfie e piene di liquido, sulla vulva o sull’ano. Il dolore è intenso, i linfonodi inguinali risultano ingrossati. Le
vescicole in breve tempo si rompono e diventano piaghette molto dolorose. Queste piaghette scompaiono in qualche giorno, la malattia
invece non scompare: il virus si è solo spostato ai nervi, dove attecchisce e si stabilisce dormiente. Si risveglia quando le difese
immunitarie calano, per esempio in occasione di un’influenza o del ciclo, per ritornare in superficie, causando nuove piaghe e nuovi fastidi.
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INFEZIONI DA VIRUS, se ti contagi, affrontale così. E con lui…
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Il contagio: avviene prevalentemente attraverso rapporti sessuali non protetti.
Se succede a te: trattandosi di un virus, occorre “aiutare” il sistema immunitario a controllarlo, utilizzando un farmaco antivirale per
bocca. Purtroppo, antidolorifici, cortisonici e antivirali in pomata sono inutili: un motivo in più per non perdere tempo nel rivolgersi al
medico. Anche perché, trattandosi di un primo segno di deficit immunitario, come per i condilomi è bene fare subito il test HIV.
Controlla lui: se noti delle vescicole sul glande, ha l’herpes. Se ha quello labiale e tu non ne soffri, può contagiarti con il sesso
orale.
EPATITE B
Il virus è presente nel sangue, nelle lacrime, nella saliva, nell’urina, nello sperma e nel liquido vaginale, per cui viene
trasmesso prevalentemente nei rapporti sessuali.
A 1 - 6 mesi dal contagio compaiono i primi sintomi: malessere generale, senso di nausea, mancanza di appetito, mal di testa,
dolori muscolari, ittero (occhi e pelle di colore giallo), urine molto scure. Se non è curata, l’epatite b può portare a gravissime
complicazioni al fegato (cirrosi e tumori). La diagnosi si fa con semplici esami di laboratorio. E’ possibile ricorrere alla vaccinazione,
consigliata soprattutto per chi fa lavori considerati a rischio (infermieri e medici) o per chi semplicemente vive con persone portatrici del
virus.
L’AIDS C’E’? ECCOME!
L’AIDS, purtroppo, gode di “ottima salute”, anche se non se ne parla più. Si calcola che solo in Italia i sieropositivi siano circa
200.000, persone normali, apparentemente sane, ma contagiose. Il problema è che un sieropositivo non ha sintomi: non si ammala più
degli altri e può sviluppare la malattia anche anni dopo il contagio. I primi sintomi, allora, sono il calo delle forze, la febbre che non passa,
l’inappetenza, il dimagrimento e delle macchie sul corpo.
Quindi, anche in caso di un SOLO rapporto non protetto, è altamente raccomandabile fare il test HIV. Dà il responso in poche ore
e se si inizia subito le cure, oggi si può “fermare” la malattia.
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INFEZIONI DA BATTERI, se ti contagi, affrontale così. E con lui…
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CHLAMYDIA
Questo batterio ha una “predilezione” per le giovani donne. I sintomi, che si manifestano in genere da 1 a 3 settimane dopo il contagio,
consistono in perdite biancastre o giallastre abbondanti, bruciore nell’urinare e dolori pelvici durante i rapporti sessuali. Però,
in molti casi, è ASINTOMATICA.
Il contagio: avviene attraverso rapporti sessuali non protetti, vaginali, anali o orali.
Se succede a te: se hai dei sintomi e il ginecologo conferma la diagnosi, dovrai assumere degli antibiotici (non in gravidanza!!!) per alcune
settimane. E’ importante che la terapia venga eseguita da entrambi i partner.
Nel caso tu non abbia sintomi, ma hai avuto rapporti non protetti, fai una visita dal ginecologo al più presto e chiedi al medico di eseguire un
tampone vaginale con la ricerca di questo batterio. Se il responso è positivo, con la terapia eviterai grossi guai: rischi, infatti, dalla “malattia
infiammatoria pelvica” (che provoca dolore ai rapporti) alla sterilità. In tal senso, è fondamentale curare sempre la tua igiene intima
perché, in caso di igiene non adeguata, potresti sottovalutare bruciori e prurito come fossero normali episodi di una comune
irritazione.
Controlla lui: NON deve avere delle perdite dal pene, cioè secrezioni bianche o giallastre. Attenzione sempre se il glande, cioè la punta
dell’organo genitale, appare arrossato.
GONORREA
E’ causata da un batterio che colpisce prevalentemente i maschi soprattutto giovani, tra i 16 e i 25 anni. E’ una malattia molto
contagiosa che, nella DONNA, all’inizio può anche non dare sintomi. Però, presto o tardi, compaiono perdite giallastre (possono
bagnare lo slip), con dolore durante il rapporto o quando si fa pipì.
Il contagio: avviene attraverso rapporti sessuali non protetti, vaginali, anali o orali, anche in assenza di eiaculazione; basta anche
il semplice contatto con la cute infettata. Raramente l’infezione può trasmettersi attraverso oggetti, strumenti o servizi sanitari infetti.
Se succede a te: con una sola dose di antibiotico, puoi guarire in modo definitivo, ma se non ti curi, puoi diventare sterile.
Controlla lui: guarda se ha perdite gialle dall’uretra, lascia macchie sugli slip e se, quando urina, lamenta dei bruciori. Anche
nell’UOMO, l’infezione non curata può portare alla sterilità.
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SIFILIDE
Dopo circa 20 giorni dal contagio, compare un’ulcera, una piccola ferita non dolorosa, visibile sulla vulva o sulla bocca, con gonfiore delle
ghiandole dell’inguine o del collo. La piccola piaga guarisce da sola, senza medicine (ci vuole circa un mese): al che uno si crede a posto
(guarito, se mai fosse reso conto di essere malato). A breve, però, compariranno le caratteristiche macchie rosse (che ricordano la rosolia) sulla
pelle del tronco, degli arti, sui palmi delle mani o sulle piante dei piedi. C’è anche stanchezza generale e dimagrimento. Le macchie scompariranno
presto da sole. E mentre tiriamo un sospiro di sollievo per lo scongiurato inestetismo, dentro, sotto la pelle, la nostra infezione si dirigerà
silenziosa verso la sua meta ultima: cuore e cervello. Una volta là, i danni saranno gravissimi e oramai irrimediabili…
Il contagio: avviene attraverso il contatto delle mucose infette dei genitali, della bocca o dell’ano. Da considerare bene, per le ragazze,
che la sifilide contratta in gravidanza può essere trasmessa al bambino, provocando aborti o malformazioni.
Se succede a te: mai come in questo caso la buona informazione è la migliore cura ed è bene ripeterlo: ognuna di noi dovrà avere buona
cura della propria igiene, controllando periodicamente le proprie parti intime per imparare a riconoscere per tempo ogni
piccola anomalia. Del resto, la diagnosi di questa infezione è facilissima, basta un esame del sangue. E la cura è altrettanto semplice, e pure
definitiva. Se fatta in tempo…
Controlla lui: puoi scoprire se ha la sifilide solo nella fase in cui è visibile un’ulcera sul pene. I linfonodi inguinali ingrossati (li puoi
percepire al tatto) devono metterti in allerta!
ULCERA MOLLE
Piuttosto rara in Europa, è assai comune ai tropici, perciò bisognerà fare attenzione ai rapporti nei paesi tropicali, o con qualcuno che c’è stato
di recente.
Il contagio avviene attraverso il rapporto sessuale. I batteri penetrano attraverso la pelle dei genitali dove, in 3 - 6 giorni, si forma un piccolo
nodulo arrossato. Fa male e ha sopra una bollicina che nei giorni a seguire si rompe e forma una piccola piaga da cui esce il pus. Se non è
curata, attacca le ghiandole inguinali che si ingrossano e cominciano a fare male. Si formano altre piaghe ed esce altro pus.
Prevenire il tutto non è così complicato, basta un po’ di buon senso e una buona attenzione, quando ci laviamo, o ogni piccolo
nodulo sospetto.
Anche in questo caso la diagnosi è facile, si fa con esami specifici di laboratorio. Curata per tempo, guarisce completamente in 2-3 settimane.
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INFEZIONI DA PROTOZOI, se ti contagi, affrontale così. E con lui…
TRICHOMONAS
E’ un’infezione che interessa più frequentemente la vagina e, nell’uomo, l’uretra, e può risalire le vie urinarie,
causando cistiti. Pare che sia l’UOMO il vettore del parassita e che la persistenza di questo protozoo nei genitali
maschili, sia la causa principale della ricomparsa frequente di questa infezione anche nella partner.
Il contagio: si trasmette con il rapporto sessuale, ma anche per il semplice contatto con oggetti
infetti (asciugamani, biancheria intima).
Se succede a te: può anche essere asintomatica, altrimenti puoi avere perdite di colore giallo-verdastro,
schiumose e, in genere, maleodoranti, a cui si associa prurito, bruciore e dolore durante i rapporti sessuali.
Inutili le pomate locali, dovrai assumere un antiparassitario in compresse che agisce in pochi giorni e
risolve il problema. Ancora una volta, non smetteremo mai di sottolinearlo, per accorgersi del contagio,
l’attenzione e la cura delle nostre intime è indispensabile!
Controlla lui: nell’uomo non dà quasi mai sintomi, eventualmente un’infiammazione dell’uretra
e fuoruscita di un liquido biancastro, a cui si accompagnano spesso prurito e bruciori. Se ti è stata
diagnosticata questa infezione, anche il tuo partner dovrà sottoporsi alla cura per evitare l’effetto pingpong.
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INFEZIONI DA PARASSITI, se ti contagi, affrontale così. E con lui…
PIATTOLE, SCABBIA
E’ causata da un parassita che si annida tra i peli pubici ma anche tra i peli del petto e sotto le ascelle.
Colpisce milioni di persone al mondo e, pertanto, è molto comune. Causa pruriti soprattutto nell’area
genitale; tra i peli del pube o nella biancheria possono comparire piccolissimi residui scuri simili a sabbia
costituiti dalle loro feci.
Il contagio: è trasmessa durante il rapporto sessuale ma anche attraverso il contatto con lenzuola, asciugamani o
abiti usati da una persona afflitta dai parassiti.
Se succede a te: la diagnosi viene effettuata con una lente durante un’attenta osservazione delle zone pelose
genitali. Per eliminare parassiti e uova non bastano normali lavaggi con acqua e sapone, occorrono specifiche
lozioni prescritte dal medico; è consigliabile radere la zona infestata. La contagiosità cessa alla fine del
trattamento. Dopo il primo episodio di malattia non si acquisisce la resistenza, quindi la malattia si può prendere
più volte nella vita se non ci si protegge.
Controlla lui: tutti i partner con i quali si sono avuti rapporti nel mese precedente andrebbero avvisati ed avviati
ad un controllo medico. E’ necessario astenersi dai rapporti sessuali sino alla fine della terapia per evitare una reinfezione. La cura in coppia è raccomandabile.
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