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«E di nuovo ritornerà nella gloria!»

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«E di nuovo ritornerà nella gloria!»
Parrocchia Santa Maria Domenica Mazzarello
Anno XIII - n. 681 - 1 Dicembre 2013 - Prima Domenica di Avvento
«E di nuovo ritornerà
nella gloria!»
Avvento è il tempo magnifico che sta tra il gemito delle creature e la venuta di Signore, lunga
ora tra le doglie e il parto. Tempo per guardare in alto e più lontano, per essere attenti a ciò che
sta accadendo. Noi siamo così distratti, che non riusciamo a gustare i giorni e i mille doni. Per
questo non siamo felici, perché siamo distratti.
I giorni di Noè: mangiavano e bevevano gli uomini in quei giorni, prendevano moglie e marito.
Ma che facevano di male? Niente, erano solo impegnati a vivere. Ma a vivere senza
mistero, in una quotidianità opaca: e non si accorsero di nulla. È possibile vivere così, senza
sapere perché, senza accorgersi neppure di chi ti sfiora nella tua casa, di chi ti rivolge la parola;
senza accorgersi di cento naufraghi a Lampedusa, di questo pianeta depredato, dei germogli
che nascono. Non ci accorgiamo che questa affannosa ricerca di sempre più benessere sta
generando un rischio di morte per l'intero pianeta. Un altro diluvio. Il tempo dell'Avvento è un
tempo per svegliarci, per accorgerci. Il tempo dell'attenzione. Attenzione è rendere profondo
ogni momento. Due uomini saranno nel campo, uno verrà portato via e uno lasciato. Non è
dell'angelo della morte che parla il Vangelo, ma di due modi diversi di vivere nel campo della
vita: uno vive in modo adulto, uno infantile; uno vive affacciandosi sull'infinito, uno è chiuso solo
dentro la sua pelle; uno è chino solo sul suo piatto, uno è generoso con gli altri di pane e di
amore. Tra questi due uno è pronto all'incontro con il Signore, quello che vive attento, l'altro non
si accorge di nulla. Se il padrone di casa sapesse a quale ora viene il ladro... Mi ha sempre
inquietato l'immagine del Signore che viene di soppiatto come un ladro nella notte. Cerco di
capire: Dio non è un ladro di vita, e infatti non è la morte che viene adombrata in questa piccola
parabola, ma l'incontro. Il Signore è un ladro ben strano, non ruba niente, dona tutto, viene con
le mani piene. Ma l'incontro con Lui è rapinoso, ti obbliga a fare il vuoto in te di cento cose
inutili, altrimenti ciò che porta non ci sta. Mette a soqquadro la tua casa, ti cambia la vita, la fa
ricca di volti, di luce, di orizzonti. Io ho qualcosa di prezioso che attira il Signore, come la
ricchezza attira il ladro: è la mia persona, il fiume della mia vita che mescola insieme fango e
pagliuzze d'oro, questo nulla fragile e glorioso cui però Lui stesso ha donato un cuore. Vieni
pure come un ladro, Signore, prendi quello che è prezioso per te, questo povero cuore.
Prendilo, e ridonamelo poi, armato di luce.
VERRA’ IL SIGNORE IN TUTTA LA SUA GLORIA
La Liturgia del Tempo di Avvento - di Graziano Romano
Con la prima domenica di Avvento inizia il periodo con il quale la Liturgia celebra la
manifestazione del Signore, un periodo che nel suo complesso dura poco più di un mese e che
riunisce i tempi liturgici dell’Avvento e del Natale.
La Chiesa di Roma ha iniziato a celebrare l’Avvento a partire dal VII secolo, mentre fonti
storiche attestano con certezza che il Natale del Signore era già celebrato a Roma nel IV secolo.
Questo tempo “forte”, dunque, appartiene alla tradizione della Chiesa, anche se la sua origine
non coincide con l’istituzione della festa del Santo Natale.
Oggi il Tempo di Avvento costituisce l’inizio dell’Anno Liturgico, il periodo ciclico durante il
quale la Chiesa celebra tutto il Mistero di Cristo. Questo periodo di quattro settimane ha lo
scopo di preparare la Chiesa, mediante la meditazione e la preghiera, sia alla solennità del
Natale, in cui si ricorda la prima venuta di Gesù in mezzo agli uomini, ma al tempo stesso
anche alla venuta di Cristo alla fine dei tempi. Il tempo di avvento ha una doppia
caratteristica: è tempo di preparazione alla solennità del Natale, in cui si ricorda la
prima venuta del Figlio di Dio fra gli uomini, e contemporaneamente è il tempo in cui,
attraverso tale ricordo, lo spirito viene guidato all'attesa della seconda venuta del
Cristo alla fine dei tempi (Norme Generali dell’Ordinamento dell’Anno Liturgico e del
Calendario - NUALC, 39). A questa duplice dimensione che si apre alla meditazione della
Chiesa corrispondono due fasi in
cui è suddiviso questo periodo: la
prima parte, che si apre con la
prima domenica di Avvento e si
conclude il 16 dicembre, costituisce
il cosiddetto Avvento escatologico,
mentre la seconda parte costituisce
il cosiddetto Avvento messianico.
Con l’Avvento escatologico si medita
sulla venuta di Cristo alla fine dei
tempi,
mentre
con
l’Avvento
messianico si contempla la venuta
storica di Gesù tra gli uomini.
Il
termine
fondamentale
che
sintetizza la prima parte del Tempo
di Avvento è la parola “verrà” (cfr.
antifonario dei primi vespri della
prima domenica di Avvento). Verrà
il giudice. L’anno liturgico inizia con la parola “verrà”, riferita alla venuta di Cristo alla fine dei
tempi. Anche la Celebrazione Eucaristica della prima domenica di Avvento conduce la Chiesa
nella meditazione dell’Avvento escatologico, attraverso la proclamazione della pericope
evangelica che si riferisce alla venuta del Signore alla fine dei tempi. Le orazioni dei giorni
successivi costituiscono un forte richiamo a riconsiderare, nella meditazione e nella preghiera,
i momenti della nostra vita alla luce della venuta finale del Cristo, Re e giudice, che verrà in
tutta la sua potenza. L’Avvento messianico, o Avvento storico, si sviluppa invece durante la
quarta settimana, nel periodo compreso tra i giorni 17 e 24 dicembre. In questi giorni
l’attenzione è posta prevalentemente al mistero dell’Incarnazione e la Liturgia, dunque, ci
propone le pericopi evangeliche relative al ciclo di Giovanni Battista ed agli eventi
immediatamente precedenti la nascita di Gesù. Se nella prima parte dell’Avvento la Liturgia ci
conduce alla meditazione sul Signore che verrà, in questi giorni vi è il senso forte dell’attesa
per il Cristo che viene in mezzo a noi. I due momenti, comunque, non possono essere separati,
né vissuti come se fossero due dimensioni opposte: il bambino Gesù che nasce nell’umiltà
della condizione umana, in uno stato di semplicità e povertà e che noi accogliamo con
commozione ed amore è lo stesso Giudice che verrà alla fine dei tempi.
Altro aspetto importante del tempo di Avvento è l’indole mariana che lo qualifica come un
periodo particolarmente adatto per il culto alla Madre del Signore. L’Avvento, infatti, come del
resto il Natale, è un tempo autenticamente mariano durante il quale la Chiesa guarda con
attenzione e particolare amore a Maria. Nel tempo di Avvento, la Liturgia, oltre che in
occasione della solennità dell'8 dicembre, ricorda frequentemente la beata Vergine soprattutto
nelle ferie dal 17 al 24 dicembre e, segnatamente, nella domenica che precede il Natale, nella
quale fa risuonare antiche voci profetiche sulla Vergine Maria e sul Messia e legge episodi
evangelici relativi alla nascita imminente del Cristo e del suo Precursore.
L’Avvento è un periodo “forte” in cui ciascuno di noi è invitato a rallentare i ritmi frenetici della
quotidianità per meditare con maggiore tranquillità su quelle che sono le domande
fondamentali della vita. A volte la vita quotidiana, scandita da frenetici tempi di percorrenza e
orari a incastro da rispettare, conduce l’uomo ad alienarsi da se stesso. Sembra non ci sia più
tempo per le questioni fondamentali dell’esistenza, tranne quando, dolorosi fatti di cronaca
evidenziano una fragilità sconcertante, il bisogno di una carezza d’amore, la necessità di
riconoscere, coltivare e proteggere responsabilmente in noi stessi, nei nostri cari e nelle
persone che ci sono vicine quell’anelito di gioia, di felicità e di amore che è il riflesso impresso
nella creatura dal suo Creatore. Durante l’Avvento siamo chiamati a rallentare il ritmo, a
meditare, pregare e cercare risposta a quella domanda d’amore che costituisce ciascuno di noi
guardando a quel Bambino, posto amorevolmente da ogni famiglia nel presepe, che
prendendoci per mano e guardandoci negli occhi ci dice: “Non avere paura! Tu sei fatto per
la vita eterna.” Buon Avvento a tutti.
È Avvento...
Ricordiamo che Gesù è venuto sulla terra. Dio ha
detto: «Basta! Non voglio stare così solo, voglio
scendere a contatto con l'uomo». Si è fatto uomo. Ha
sposato una ragazza bellissima che è l'umanità. Dio si
è innamorato di questa ragazza e le ha detto: «Ti
voglio sposare». E dinanzi alle resistenze della sua
creatura: «Ma non ti preoccupare, ti purifico io.
Anche se hai delle macchie sul volto, te le tolgo io. Anche quando sarai molto grande, e
vecchia, appesantita dagli anni e dal peccato, ogni giorno verrò a toglierti una macchia e una
ruga dal volto; ogni giorno diventerai più giovane, ti farò splendente, gli occhi tuoi saranno
più profondi delle notti d'inverno».
Ci vuole bene il Signore, da morire! Nell'Avvento si ricorda tutto questo.
Gesù è venuto e non si è stancato di venire. Gesù viene anche adesso. Ogni giorno.
Viene nella comunità. È presente in mezzo a noi tutte le volte che ci uniamo in nome suo.
Perciò la domenica facciamo in modo di non mancare alla sua chiamata, perché vuol dirci
che ci vuole bene e basta. Non vuole niente da noi. Vuole soltanto dare tutto l'amore che
porta nel cuore. Per questo non vi preoccupate del fatto che se non venite a messa fate
peccato, ma preoccupatevi perché vi sottraete a un flusso di grande amore.
Il Signore viene anche nella Parola. Facciamo il proposito, in questo Avvento, di leggere
ogni giorno un brano del Vangelo perché non conosciamo abbastanza la parola di Gesù
Cristo. Ci ha mandato una lettera d'amore, bellissima, e noi l'abbiamo messa nel cassetto
senza aprirla. Se invece viviamo quello che ci ha detto, la vita cambierà, acquisterà un senso
diverso. Il Signore è venuto, viene e verrà.
Mons. Tonino Bello
Al Tuscolano il primo Centro
medico di prossimità
Inaugurato un ambulatorio territoriale che lavora con i costi del
ticket ospedaliero ma ha liste d'attesa da privati. L'obiettivo:
fare da filtro ai Pronto Soccorso degli ospedali più vicini. E
non solo (di Antonella Pilia - Avvenire)
Un ambulatorio territoriale, il primo nel Lazio, che effettua
ecografie e visite specialistiche al costo del ticket ospedaliero,
ma con liste d’attesa da privati. Stiamo parlando del Centro
Medico NSL, inaugurato martedì 29 ottobre, in viale Spartaco
132, nel VII Municipio (Appio Claudio, Don Bosco, Cinecittà e
Tuscolano). Una realtà che nasce come impresa dedicata al
sociale per volontà dei due fondatori Gaetano Trovalusci,
insegnante di fisica e matematica, e Christian Lelli, consigliere
del VII Municipio. «L’idea - racconta quest’ultimo - viene da un
pellegrinaggio a Lourdes e il nome NSL significa proprio
Nostra Signora di Lourdes. Così nasce un progetto che si
riversa sul territorio per fornire un aiuto alle situazioni di disagio in questo momento di
scollamento del tessuto socio-sanitario con le istituzioni». Intervenire nel settore della sanità,
per Lelli, vuol dire in primo luogo non speculare perché «dalle analisi che abbiamo fatto,
abbiamo riscontrato una grandissima speculazione sulla sanità privata». Il nuovo Centro
concepisce la sanità in modo diverso, puntando ad alleggerire il servizio pubblico e a ridurre le
liste di attesa. Un obiettivo perseguito assicurando l’apertura notturna il sabato e la domenica,
dalle 22 alle 6, per offrire assistenza medica ai cittadini al costo di 25 euro, quanto il ticket del
codice bianco ospedaliero. «L’intento - spiega Lelli - è quello di fare da filtro ai Pronto Soccorso
degli ospedali più vicini, con il vantaggio per i cittadini di evitare le lunghe code di attesa
previste per i codici bianchi e avere una struttura di assistenza nel proprio quartiere di
appartenenza». Inoltre, nel caso di urgenze, nel Centro è a disposizione un’ambulanza per il
trasporto immediato in ospedale. Tra le altre novità della struttura ci sono anche le quote sociali,
ovvero l’impegno che ogni medico si è preso di curare gratuitamente due pazienti al giorno,
segnalati dai servizi sociali e dalle istituzioni. Hanno aderito al progetto alcuni medici di base
che operano nella zona e altri convenzionati con il Fatebenefratelli. Professionisti solidali come
Antonio Calabrò, direttore sanitario del Centro Medico NSL e consulente del reparto di
Cardiologia del Fatebenefratelli, che da otto anni gestisce anche un ambulatorio di strada per
immigrati irregolari alle spalle della parrocchia di Don Bosco e sottolinea che «la salute è un
valore non negoziabile». Il Centro medico NSL è stato benedetto da don Giancarlo Manieri,
alla guida della comunità di San Giovanni Bosco da due anni: «Credo sia molto utile per una
zona così densamente popolata», commenta riferendosi al VII Municipio, il più grande della
Capitale, con un bacino d’utenza di circa 400mila abitanti, e senza neanche un ospedale. «La
popolazione del quartiere è in larga parte anziana - osserva il sacerdote -: la parrocchia conta
circa 300 morti all’anno e ci sono dieci ministri straordinari dell’eucaristia laici che portano la
comunione ad ammalati e anziani. Ecco perché la struttura inaugurata oggi è una manna dal
cielo, magari ce ne fossero altre». Oltre al centro sanitario è stata inaugurata, in via Licinio
Stolone, una nuova struttura parallela: un centro di ascolto psicologico NSL che si occupa
anche di disagio giovanile, disturbi alimentari e terapie di coppia. All’inaugurazione è
intervenuta anche Rita Cutini, assessore al Sostegno sociale e sussidiarietà di Roma Capitale,
che ha manifestato la volontà di instaurare un rapporto di collaborazione con queste nuove
realtà sanitarie.
Prima Domenica di Avvento A
Antifona d'ingresso
A te, Signore, elevo l’anima mia,
Dio mio, in te confido: che io non sia confuso.
Non trionfino su di me i miei nemici.
Chiunque spera in te non resti deluso. (Sal 25,1-3)
Dopo il saluto liturgico e una breve monizione sul significato della Corona mentre un bambino
accende il primo cero il sacerdote dice:
Accendiamo, Signore, questa luce,
come chi accende la sua lampada
per uscire, nella notte,
incontro all’amico che viene.
In questa prima settimana di Avvento
vogliamo svegliarci dal sonno,
per aspettarti preparati,
per riceverti con gioia.
Molte ombre ci avvolgono.
Molte lusinghe ci addormentano.
Vogliamo rimanere svegli e vigilanti,
perché tu ci porti la luce più chiara,
la pace più profonda, la gioia più vera.
Vieni, Signore Gesù!
Si prosegue il gesto con il canto..
Si accende una luce all'uomo
quaggiù, presto verrà tra noi Gesù.
Vegliate, lo sposo non tarderà;
se siete pronti, vi aprirà.
Lieti cantate: gloria al Signor!
Nascerà il Redentor!
Si accende una luce all'uomo
quaggiù, presto verrà tra noi Gesù.
Annuncia il profeta la novità:
il re Messia ci salverà.
Lieti cantate: gloria al Signor!
Nascerà il Redentor!
Non si dice il Gloria ...
Colletta
O Dio, nostro Padre,
suscita in noi la volontà di andare incontro
con le buone opere al tuo Cristo che viene,
perché egli ci chiami accanto a sé nella gloria
a possedere il regno dei cieli.
Per il nostro Signore Gesù Cristo ...
PRIMA LETTURA (Is 2,1-5)
Il Signore unisce tutti i popoli nella pace eterna del suo Regno.
Dal libro del profeta Isaìa
Messaggio che Isaìa, figlio di Amoz, ricevette in visione su Giuda e su
Gerusalemme. Alla fine dei giorni, il monte del tempio del Signore sarà saldo sulla
cima dei monti e s’innalzerà sopra i colli, e ad esso affluiranno tutte le genti.
Verranno molti popoli e diranno: «Venite, saliamo sul monte del Signore, al
tempio del Dio di Giacobbe, perché ci insegni le sue vie e possiamo camminare per
i suoi sentieri». Poiché da Sion uscirà la legge e da Gerusalemme la parola del
Signore. Egli sarà giudice fra le genti e arbitro fra molti popoli. Spezzeranno le loro
spade e ne faranno aratri, delle loro lance faranno falci; una nazione non alzerà
più la spada contro un’altra nazione, non impareranno più l’arte della guerra. Casa
di Giacobbe, venite, camminiamo nella luce del Signore.
SALMO RESPONSORIALE (Sal 121)
Rit: Andiamo con gioia incontro al Signore.
Quale gioia, quando mi dissero: «Andremo alla casa del Signore!».
Già sono fermi i nostri piedi alle tue porte, Gerusalemme!
È là che salgono le tribù, le tribù del Signore, secondo la legge d’Israele,
per lodare il nome del Signore. Là sono posti i troni del giudizio,
i troni della casa di Davide.
Chiedete pace per Gerusalemme: vivano sicuri quelli che ti amano;
sia pace nelle tue mura, sicurezza nei tuoi palazzi.
Per i miei fratelli e i miei amici io dirò: «Su di te sia pace!».
Per la casa del Signore nostro Dio, chiederò per te il bene.
SECONDA LETTURA (Rm 13,11-14a)
La nostra salvezza è più vicina.
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani
Fratelli, questo voi farete, consapevoli del momento: è ormai tempo di svegliarvi
dal sonno, perché adesso la nostra salvezza è più vicina di quando diventammo
credenti. La notte è avanzata, il giorno è vicino. Perciò gettiamo via le opere delle
tenebre e indossiamo le armi della luce. Comportiamoci onestamente, come in
pieno giorno: non in mezzo a orge e ubriachezze, non fra lussurie e impurità, non
in litigi e gelosie. Rivestitevi invece del Signore Gesù Cristo.
Canto al Vangelo (Sal 84,8)
Alleluia, alleluia.
Mostraci, Signore, la tua misericordia
e donaci la tua salvezza. Alleluia.
VANGELO (Mt 24,37-44)
Vegliate, per essere pronti al suo arrivo.
+ Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Come furono i giorni di Noè, così sarà
la venuta del Figlio dell’uomo. Infatti, come nei giorni che precedettero il diluvio
mangiavano e bevevano, prendevano moglie e prendevano marito, fino al giorno
in cui Noè entrò nell’arca, e non si accorsero di nulla finché venne il diluvio e
travolse tutti: così sarà anche la venuta del Figlio dell’uomo. Allora due uomini
saranno nel campo: uno verrà portato via e l’altro lasciato. Due donne
macineranno alla mola: una verrà portata via e l’altra lasciata. Vegliate dunque,
perché non sapete in quale giorno il Signore vostro verrà. Cercate di capire questo:
se il padrone di casa sapesse a quale ora della notte viene il ladro, veglierebbe e
non si lascerebbe scassinare la casa. Perciò anche voi tenetevi pronti perché,
nell’ora che non immaginate, viene il Figlio dell’uomo».
PREGHIERA DEI FEDELI
All’inizio di questo nuovo anno liturgico chiediamo al Signore di renderci attenti e
disponibili alla sua parola, affinché possiamo essere pronti ad accoglierlo quando
irromperà nella nostra vita. Preghiamo dicendo: Ascoltaci Signore.
• Per la santa Chiesa di Dio, perché sappia essere custode ed amplificatrice della
parola e del progetto d’amore di Dio nel mondo. Preghiamo.
• Perché gli uomini sappiano valorizzare il tempo, senza inseguirlo cercando di
riempirlo di cose, quanto piuttosto "abitandolo", vivendo come eventi di salvezza
le situazioni in cui sono immersi. Preghiamo.
• Per coloro che sono "prigionieri" della civiltà che cattura le menti e i cuori
proponendo come scopo del vivere le illusioni fugaci del piacere, della ricchezza,
del potere. Preghiamo.
• Perché ogni uomo e ogni donna sappiano riscoprire l’autenticità di una fede
vissuta, anelando così all’incontro con il Signore risorto, atteso come salvatore
della vita. Preghiamo.
• Per la nostra comunità, perché sappiamo esprimere la nostra vigilanza nell’attesa
del Signore con una preghiera pura ed una comunione profonda e sincera.
Preghiamo.
O Padre, ascolta le nostre preghiere. Ravviva in noi il desiderio di incontrarci con
tuo figlio Gesù, per ricevere da lui un solido orientamento nella fede e l’impulso a
operare nella carità. Te lo chiediamo proprio in nome di Gesù Cristo, nostro
Signore.
Preghiera sulle offerte
Accogli, Signore, il pane e il vino,
dono della tua benevolenza,
e fa’ che l’umile espressione della nostra fede
sia per noi pegno di salvezza eterna.
Per Cristo nostro Signore.
Antifona di comunione
Il Signore elargirà il suo bene
e la nostra terra produrrà il suo frutto. (Sal 85,13)
Preghiera dopo la comunione
La partecipazione a questo sacramento,
che a noi pellegrini sulla terra
rivela il senso cristiano della vita,
ci sostenga, Signore, nel nostro cammino
e ci guidi ai beni eterni.
Per Cristo nostro Signore.
Il ciclone nelle Filippine, la colletta nelle
chiese italiane Domenica 1 Dicembre
Accogliendo l'accorato invito di Papa Francesco,
domenica 1 dicembre in tutte le chiese d'Italia si
terrà una raccolta straordinaria, indetta dalla
Presidenza della Conferenza Episcopale Italiana a
sostegno delle popolazioni colpite dall'alluvione del
9 novembre nelle Filippine, che ha provocato oltre
4mila vittime e decine di migliaia di sfollati.
La Presidenza della Cei - si legge in una nota - da
subito ha disposto lo stanziamento di 3 milioni di
euro dai fondi derivanti dall'otto per mille,
mentre Caritas Italiana ha messo a disposizione
100 mila euro.
Le offerte - specificando la causale "Emergenza Filippine" - possono essere inoltrate anche alla
Caritas Italiana tramite:
a) versamento su c/c postale numero 347013 intestato a: Caritas italiana, Via Aurelia 796
- 00165 Roma
b) Caritas Diocesana di Roma – Vicariato di Roma Causale “FILIPPINE – TIFONE 2013”
Piazza S. Giovanni in Laterano 6 – 00184 Roma Conto corrente postale N. 82881004
Bonifico bancario: Banco Posta (IBAN: IT77K0760103200000082881004)
Il gruppo Scout della nostra parrocchia: «Una
Caccia al Bioparco di Roma»
Generalmente
nella
struttura delle attività scout
è previsto che mensilmente
venga effettuata una “uscita”
(gita, nel gergo umano
corrente, cioè lo svolgersi di
attività scout immersi nella
natura), più precisamente
una “caccia”, nel gergale
della Branca Lupetti (così
detta la fascia d’età che
solitamente
negli
scout
raggruppa i ragazzi dagli 8
agli 11 anni). Purtroppo il
mese
corrente
non
ha
concesso molto sul piano
meteorologico e l’occasione,
dopo giornate di intensa pioggia, di poter approfittare di una giornata, come quella di
Domenica 24 Novembre u.s., mediamente buona era troppo ghiotta per non esser sfruttata.
Considerato in primis la prudenza che, come si sa non è mai troppa, abbiamo deciso di non
allontanarci troppo e di unire l’utile (la “caccia”) al dilettevole, anzi al metodologico, cioè quello
di far vivere in concreto ai Lupetti del Branco “Roccia della Pace” della nostra Parrocchia
l’ambiente fantastico della Giungla. Parliamo cioè della giungla di Kipling, quella raccontata
nei 2 libri della Giungla che il fondatore dello scoutismo, Lord Baden Powell of Gillwell, per la
loro originalità pedagogica condensò, previa autorizzazione dell’autore, nelle più note “Storie di
Mowgli”. È la giungla in cui sono ambientate le attività che vengono proposte ai ragazzi che,
immedesimandosi nella vita del ragazzo, il cucciolo d’uomo “Mowgli” adottato ed accettato da
un Branco di Lupi di cui ne diviene a pieno titolo membro di rilievo, ne accompagnano la
crescita districandosi nelle diverse prove cui la nostra giungla quotidiana li sottopone.
Le “Storie di Mowgli” sono dunque il filo conduttore del clima e dello spirito che anima tutta la
vita di un Branco di Lupetti e, di conseguenza, la crescita di ogni singolo ragazzo durante
l'intera permanenza in esso fino a quando, una volta cresciuto, è in grado di affrontare
autonomamente la giungla: “la forza del Branco è nel Lupo, la forza del Lupo è nel Branco”. Il
susseguirsi dei racconti “Giungla”, è curato e, sapientemente utilizzati da Akela (l’educatore,
cioè il Capo nel gergo scout, che ha la responsabilità educativa di questa fascia d’età) secondo
una ben definita sequenza pedagogica. Tornando a noi abbiamo, dunque pensato di effettuare
una “caccia” all’interno del Bioparco di Roma. Fissato l’appuntamento per tutti alle ore 8.00
di Domenica mattina dinanzi all’ingresso della Parrocchia da dove, senza ovviamente aver
dimenticato di santificare la giornata della festività di Cristo Re dell’Universo, siamo partiti per
raggiungere con i mezzi pubblici la nostra meta. La bellezza di Roma è indubbiamente sotto gli
occhi di tutti e sebbene sia una città molto caotica e rumorosa, ciò non significa che non
possa offrire angoli di pace dove dedicarsi alle attività che più appassionano. Nel territorio di
Villa Borghese è infatti incluso il Bioparco che ospita specie animali provenienti da tutto il
mondo. Sono, infatti stimati circa 1000 esemplari di 200 diverse specie, sparsi in 17 ettari di
parco. Il Bioparco, creato dal mercante di animali selvatici, il tedesco Carl Hagenbeck che,
dopo il successo registrato con la creazione del Tiepark di Stellingen (Amburgo) nel 1907 fu,
nell’anno successivo, chiamato dalla Società Anonima appositamente creata dal principe
Chigi, a creare un parco analogo nel Comune di Roma che aveva manifestato l’intenzione di
promuovere la medesima iniziativa soprattutto per reggere il confronto con le altre principali
capitali europee come Parigi, Londra e Vienna, i cui “giardini zoologici” realizzati da tempo
avevano goduto di vasta risonanza su tutta la stampa europea. Inaugurato nel 1911 con il solo
scopo ludico, dopo anni in cui è stato un semplice “giardino zoologico”, ovvero una specie di
mostra vivente del mondo animale in gabbia, è oggi un parco dedito principalmente alla
sensibilizzazione alle tematiche ambientali attraverso attività, iniziative e conferenze o
l’educazione dei visitatori al rispetto degli animali. In questo senso sono tante le iniziative
intraprese dal Bioparco come, ad esempio, quella che ha visto la partecipazione dei nostri
ragazzi che, per l’appunto nella “caccia” di Domenica, hanno avuto l’opportunità di conoscere
da vicino animali per i quali normalmente si nutrono delle “leggendarie” repulsioni. Infatti alle
solite e storiche leggende che accompagnano i pipistrelli, gli unici mammiferi volanti che visti
così da vicino sono risultati molto carini e… simpatici, senza poi pensare che “Mang” il
pipistrello, è il messaggero della nostra giungla.
Durante la visita oltre che
mostrare ai ragazzi le bellezze del
creato (“Lo scout vede nella
natura l’opera di Dio, ama le
piante e gli animali”), abbiamo
avuto
modo
di
effettuare
dell’attività civica, grazie alla
constatata
l’ineducazione
mostrata da tanti visitatori
(purtroppo molti genitori e figli)
che, nonostante i richiami del
personale,
perseverano
nel
disturbare gli animali bussando
sui vetri, scattando foto con flash
o dando cibo agli animali… per
non parlare poi di carte e altra
immondizia lasciata in giro nel parco (ma una volta non la insegnavano anche a scuola?… mi
sembra di ricordare che si chiamasse Educazione Civica!) E’ davvero un peccato notare
l’inciviltà di alcuni visitatori e la trascuratezza di alcune parti del parco perché alla fine il tutto
è ben organizzato con la suddivisione per aree (ad esempio la Valle degli Orsi, Sud-America,
Savana ecc.) e le specie animali da ammirare sono tante e provenienti davvero da ogni angolo
della Terra! Molti vivono in spazi aperti, altri passeggiano tranquillamente tra la gente e
l’attenzione e le cure del Bioparco nei loro confronti costituiscono per me una garanzia del
loro benessere. Inoltre non mancano aree dedicate ai bambini, punti ristoro, aree pic-nic,
servizi (poco) igienici e ancora aule didattiche, auditorium, il Centro di Recupero della Fauna
Selvatica e il Consiglio Nazionale della Ricerca. Non mi resta che augurarvi una buona
passeggiata e preparatevi a condividerla con tutti i bellissimi pavoni che si muovono
indisturbati tra la gente!
Antonio Bosco - Akela
15 Dicembre 2013 - Benedizione dei Bambinelli
"Luce per gli Uomini"
Torna l'annuale appuntamento per i bambini e i ragazzi degli oratori romani e delle Parrocchie.
Il primo con Papa Francesco. La benedizione dei Bambinelli è, da oltre 30 anni, un
appuntamento tradizionale per gli oratori romani ed aiuta i bambini e i ragazzi a preparare per
Gesù che nasce un posto nelle loro case, ma soprattutto nel proprio cuore e riscoprire, anche
attraverso questo semplice segno, il senso dell’attesa. I bambini e le famiglie delle
Comunioni (I e II anno) si ritroveranno in Chiesa per la Messa alle 9,00 partiremo poi per
San Pietro, sostando in piazza, in attesa che Papa Francesco, durante l'Angelus, benedica le
statuine di Gesù Bambino portate dai ragazzi.
Nei prossimi giorni (entro mecoledì 11 dicembre) é necessario dare la propria adesione alle
catechiste o in segreteria, segnalando sul modulo appositamente preparato, se si intende
restare anche dopo per consumare un pranzo a sacco portato da casa, e per una
passeggiata pomeridiana al centro di Roma.
Pozzo di Sicàr, acqua Viva che zampilla!!
In molti ci avete chiesto notizie sul 'gruppo Sicar', sul perché del nome, su cosa
facciamo. Quale migliore occasione allora per dire qualcosa in piú su di noi?
Al capitolo 4 del Vangelo di Giovanni si racconta dell'incontro tra una donna
samaritana e Gesù. Il Messia sta tornando in Galilea e decide di passare nella regione
della Samaria contro ogni logica e buonsenso. Infatti tra i giudei, a cui Gesù
apparteneva, e i samaritani non c'era molta simpatia. Il luogo dell'incontro è nei pressi
di un pozzo nella Città di Sicàr. Gesù si siede presso il pozzo, ha camminato molto ed
ha sete. Ma non è solo per questo che si siede. Lui ASPETTA la donna samaritana
che ogni giorno va ad attingere acqua. Il testo ci dice che l'incontro avviene 'verso
mezzogiorno'.. Perché proprio mezzogiorno? E' il momento più caldo della giornata,
quello dove al pozzo non va nessuno (perché si va al pozzo o a mattina presto o tardo
pomeriggio) ma anche quello dove c’è la luce più forte, dove tutto si vede con
chiarezza..
Questa donna va ad attingere acqua sapendo che a quell'ora non incontrerà nessuno.
Evita tutte le situazioni che la possono mettere a confronto con gli altri perchè ne teme
il giudizio, si sente condannata dalla sua storia e dai suoi errori. Si nasconde. Così,
anche quel giorno, va al pozzo credendo di essere sola come sempre. Però trova Gesù,
un giudeo, ad attenderla. Il Signore non arriva a salvare dalla difficoltà ma nella
difficoltà!
Ci è accanto nei momenti difficili, seri, e si rivela a noi proprio attraverso quella
specifica necessità che abbiamo, quel problema! Non ci lascia mai soli, ci attende!
Attesa significa: Tendere con lo spirito, aspettare qualcosa di bello.
Quindi Gesù attende la samaritana al pozzo.. Ha sete anche lui, ma la sua necessità
nasconde una sete più grande: Vuole farle un Dono..
Le parla di un'acqua che la disseterà per sempre, dell'acqua Viva che zampilla fresca
come di sorgente, molto più buona di quella che beve di solito.. Di cosa parla?
Sicár diventa da quel momento il luogo della scoperta di 'qualcosa' (o qualcuno?) di
Vivo, che fa bene al cuore, che parla con il linguaggio dell'accoglienza incondizionata e
ci annuncia la novità del conoscersi, della Verità e della Salvezza!
Tutti sappiamo che un pozzo nel deserto è un luogo dove si va per attingere acqua e
per dissetarsi, e con l'occasione ci si incontra, si sta insieme, ci si conosce e si fa festa!
Proviamo per un momento ad immaginare la nostra vita senza buone relazioni o
senz'acqua...
Bene, direte voi, cosa c'entra tutto questo con noi?
Il progetto del gruppo nasce per chiamare tutti i ragazzi e le ragazze di etá compresa
tra i 13 ed i 16 anni a fare esperienza concreta di questa 'acqua', a ritrovarsi tutti
insieme per confrontarsi e crescere come gruppo, per stare in allegria e in fraternità.
E, soprattutto, a fare Festa!! Vorremmo aiutarli a diventare parte attiva di questa
Comunità, membri responsabili e capaci (se lo desiderano) di servire la Parrocchia ed i
loro coetanei. Insomma, aiutarli nel difficile compito di crescere nella Vita e nella Fede,
convinti che nella Gioia tutto questo sia possibile!!. Abbiamo grandi progetti!!
Invitiamo quindi a partecipare a questa festa i vostri figli, nipoti, amici e amici di
amici! Portate l'annuncio, diffondete la notizia: vi invitiamo a fare un cammino con noi
per conoscere da dove zampilla questa Acqua Viva!!!!
Vi aspettiamo
Don Richard, Emanuele, Ornella, Roberto e Sara
Il 7 - 8 Dicembre il gruppo "MADRE MAZZARELLO"
laboratorio di cucito, espone i lavori eseguiti durante
tutto l'anno, il mercatino andrà a sostenere le Opere
Parrocchiali...
Fermatevi un istante ad
osservare e troverete sicuramente un piccolo dono
da fare a voi o a un vostro amico!!!
GIORNO
APPUNTAMENTO DELLA SETTIMANA..
DOMENICA 1
PRIMA DOMENICA
DI AVVENTO
LUNEDÌ 2
MARTEDÌ 3
MERCOLEDÌ 4
VENERDÌ 6
PRIMO VENERDÌ
SABATO 7
DOMENICA 8
DICEMBRE
IMMACOLATA
CONCEZIONE DI
MARIA
h. 10 Lasciate che i piccoli vengano a me. Incontro di prima catechesi
per i bambini da 3 a 7 anni.
h. 10,15 catechesi per Sarete miei Testimoni II e III (II e III Cresima)
h. 11,30 catechesi FAMILIARE Sarete Miei Testimoni 1 (primo Cres.)
h. 11,30 incontro con d. Bernardo genitori Venite con Me (II° Com.)
h. 11,30 catechesi Io sono con voi (I° Comun.)
h. 18,30 Gruppo di preghiera Carismatica "Gesù Risorto"
h. 16,45 catechesi Io sono con voi (I° anno Comun.)
h. 16,45 Incontro genitori con d. Bernardo Venite con Me (II° Com.)
h. 9 e 18,45 Lectio Divina sulla Parola della Domenica
h. 15,30 Gruppo "Madre Mazzarello" laboratorio cucito
h. 16,45 catechesi Sarete Miei Testimoni 1 (primo Cres.)
h. 17,15 gruppo di preghiera Padre Pio S. Rosario e S. Messa
h. 21 Prove di canto Schola Cantorum
h. 17 Gruppo Cirene - accoglienza ai poveri
h. 21 Prove di canto Schola Cantorum
h. 21 Corso di preparazione al Matrimonio cristiano
h. 18,30 Incontro giovanissimi gruppo SICAR
h. 18,30 Adorazione Eucaristica
h. 15 Gruppo Scout fino alle 17,30
h. 10 Lasciate che i piccoli vengano a me. Incontro di prima catechesi
per i bambini da 3 a 7 anni.
h. 10,15 catechesi per Sarete miei Testimoni II e III (II e III Cresima)
h. 11,30 catechesi Sarete Miei Testimoni 1 (primo Cres.)
h. 11,30 incontro con d. Bernardo genitori Io sono con Voi (I° Com.)
h. 11,30 catechesi Venite con me (II° Comun.)
h. 19 dopo la S. Messa Incontro giovani coppie di sposi - per coloro
che hanno celebrato il matrimonio negli ultimi quattro anni.
PIAZZA SALVATORE GALGANO, 100 - 00173 ROMA TELEFONO 06.72.17.687 FAX 06.72.17.308
E MAIL : [email protected] - [email protected]
È ONLINE IL NUOVO SITO PARROCCHIALE www.santamariadomenicamazzarello.it
LA DOMENICA LA MESSA FESTIVA È H. 10, H. 12 H. 18
IL SABATO LA MESSA FESTIVA È ALLE H. 18
NEI GIORNI FERIALI LA MESSA È ALLE H. 8,30 H. 18
CONFESSIONI: MEZZ’ORA PRIMA DELLA MESSA
Segreteria: da lunedì a venerdì dalle h. 17 alle h. 19,30
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