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Presentazione di PowerPoint
Il disagio silenzioso: Le voci mute:
demotivazione, insuccesso disistima
Andrea Smorti
Dipartimento di Psicologia - Firenze
NORMAN ROCKWELL: TRIPLE SELF-PORTRAIT, 1960
STOCKBRIDGE, MASS.
MODI DI ARCHIVIAZIONE DELLE
ESPERIENZE
LA MEMORIA
AUTOBIOGRAFICA
implicita
Sensazioni,
situazioni, immagini
esplicita
Conoscenza
autobiografica
Ricordi autobiografici
(transitori, dipendono dai
temi del Sé
(stabili)
Ciò che so
Ciò che ricordo
MEMORIA AUTOBIOGRAFICA E
NARRAZIONE AUTOBIOGRAFICA
Possiamo studiare la memoria autobiografica
solo osservando la narrazione autobiografica,
ma la narrarazione autobiografica non è la
stessa cosa nella meoria autobiografica.
La narrazione autobiografica trasforma la
memoria autobiografica e conduce la memoria
nel regno della cultura e della narrazione
MEMORIA AUTOBIOGRAFICA
LINGUAGGIO PER SÉ
povertà foneticosintattica
NARRAZIONE
AUTOBIOGRAFICA
LINGUAGGIO PER
GLI ALTRI
Linearizzazione
Sincretismo
Lingua
Contesto implicito
Narrazione
Dinamicità
Autobiografia
Instabilità
Condensazione
schematicità
Visita a Maria
ieri
incinta
Ieri sono andato a trovare Maria che mi ha detto che è
incinta
Memoria
autobiografica
Narrazione
autobiografica
I DUE SPECCHI DELLA AUTOBIOGRAFIA
Memoria
autobiografica
e
narrazione
autobiografica sono due specchi attraverso i quali
riflettiamo sulle nostre vite.
Lo specchio della memoria è legato ad una
coerenza con se stessi
Lo specchio della narrazione è legato ad una
coerenza con gli altri.
Il continuo - anche se parziale - fluire tra
memoria
e
narrazione
rende
questi
specchi
reciprocamente riflettenti.
Scrivi in questa pagina un evento per il quale ti pare che
non valga la pena di andare a scuola o che ha cambiato
negativamente la tua opinione riguardo alla scuola. Deve
essere un evento accaduto nel tuo percorso scolastico, dalle
elementari sino ad oggi, o comunque avvenuto fuori dalla
scuola ma fortemente collegato alla scuola stessa. Può
essere un evento anche piccolo, ma per te significativo che
ti ha fatto riflettere e pensare oppure in relazione al quale,
dopo un po’ di tempo hai ritenuto che per te la scuola fosse
una cosa negativa ed andarci non avesse significato.
Scrivi in questa pagina un evento per il quale ti pare che valga
la pena di andare a scuola. Deve essere un evento accaduto
nel tuo percorso scolastico, dalle elementari sino ad oggi, o
comunque avvenuto fuori dalla scuola ma fortemente
collegato alla scuola stessa. Può essere un evento anche
piccolo, ma per te significativo che ti ha fatto riflettere e
pensare oppure in relazione al quale, dopo un po’ di tempo
hai ritenuto che fosse importante la scuola ed avesse un
significato andarci.
Prima narrazione
Ho capito che forse non serviva a niente venire a scuola per la
prima interrogazione alle superiori di storia dell’arte e ho
preso 2. in quel momento mi sono sentita una stupida fallita e
ho subito pensato che avevano ragione i miei genitori a dire
che sono una stupida. In quel momento mi sono sentita
malissimo e avevo voglia di piangere
n. 1 F 1° SUPERIORE
Quarta narrazione
Credo che andare a scuola non ne valga la pena quando
prendo un brutto voto o quando succede qualcosa di brutto
a scuola ma subito dopo però, capisco che non posso
rinunciare ai miei sogni per un solo episodio. Ma la cosa
che più mi ha fatto desiderare di lasciare la scuola è
quando ho preso il primo due a storia dell’arte. Lì è stato
terribile.
n. 1 F 1° SUPERIORE
Prima narrazione
Era un giorno come gli altri, la solita scuola, la solita classe, i
soliti compagni…. Era un giovedì se la memoria non mi
inganna…, artistica era la prossima lezione. Ero alla seconda
media, quella brutta e orrenda scuola. Interrogata; solo questo
ho sentito dopo essere nominata. Ero alla cattedra, in piedi,
davanti a tutti sudavo, ero rossa, sapevo, ma non dicevo, fin
dalle elementari sono stata una ragazza molto timida, così
tanto da non riuscire a parlare alle interrogazioni. Mi sentivo
umiliata, offesa, mi misi a piangere….il prof. non mi guardava,
si alzò e con aria indignata mi disse: “tu nella vita non riuscirai
a fare niente, boccerai agli esami di terza medie, e smetterai di
studiare. Mi bastava, ero offesa non dissi nulla come al solito e
tornai al mio banco. Avevo deciso, avrei smesso di studiare
n. 2 F 1° SUPERIORE
Quarta narrazione
Quando ero in terza media, una prof. mi disse che non
sarei mai arrivata da nessuna parte.
Questo evento mi ha perseguitato per un anno, ma poi
sono cresciuta, ed adesso non la penso più così.
N. 2 F 1° SUPERIORE
Prima narrazione
Ero in 3° elementare quando le maestre mi dissero che ero
malata mentale… questo mi ha scioccato molto perché dalle
mie maestre non me lo sarei mai aspettato.
Da quel punto ho capito che potevo smettere di andare a
scuola perché per me non aveva più significato andare a scuola
dopo che mi dissero questa cosa. Da quel momento sono
sempre andata male a scuola e l’anno scorso sono bocciata a
ragioneria.
n. 3 F
Quarta narrazione
Per me non vale la pena...perchè...perchè...quando ero in terza
elementare le mie maestre dissero che ero una malata
mentale...allora da quel giorno ci sono stata male tantissimo,
piangevo sempre, la mia mamma mi portò dallo psicologo e
disse che ero una bambina perfetta è solo che ero un pò pigra.
Però ora ho superato lo shock e sto bene
n. 3 F 1° SUPERIORE
Prima narrazione
Ho capito che era meglio andare a scuola quando un giorno
sentii parlare con una sua amica. Questa amica parlava dei suoi
problemi economici, del suo lavoro dentro una fabbrica e del
fatto che non aveva i soldi per pagare le bollette e l’affitto di
casa.
In quel momento ho capito di non voler fare la stessa fine ma di
voler fare una vita migliore e molto più agiata e per questo
dovevo studiare e andare a scuola.
Oltre a questo io, vengo a scuola anche per prendermi una
rivincita sulle persone che mi credono un idiota e che mi hanno
sempre trattato da schifo.
n. 1 F 1° SUPERIORE
seconda narrazione
Penso che valga la pena andare a scuola quando prendo un
bel voto o quando mi sento gratificata per qualcosa. Ma
l’evento che più ha significato nel mio percorso scolastico è
quando alla prima interrogazioni alle superiori ho preso sette
e mezzo. In quel momento ero al settimo cielo e ho capito
che volevo continuare con quella strada.
n. 1 F 1° superiore
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