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Diapositiva 1 - Area-c54

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Diapositiva 1 - Area-c54
3° unità didattica
STORIA
DELL’ASSISTENZA INFERMIERISTICA
a cura di: dott.ssa Alida Favro
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3° unità didattica: storia dell’assistenza infermieristica
ASSISTENZA GENERICA E INFERMIERISTICA
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L’assistenza generica è una forma di reciproca
solidarietà, nata dalle esigenze di
sopravvivenza del singolo e di continuità della
specie.
L’assistenza si è strutturata, fin dalle origini della
storia dell’uomo, come un “aiuto alla vita”.
Il sapere assistenziale rappresenta l’elaborazione
graduale di un insieme di pratiche per assicurare il
soddisfacimento dei bisogni fondamentali alla
sopravvivenza e la partecipazione competente ai
cosiddetti “momenti di passaggio”, variamente
manifestati e interpretati nelle diverse culture.
a cura di: dott.ssa Alida Favro
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3° unità didattica: storia dell’assistenza infermieristica
ASSISTENZA GENERICA E INFERMIERISTICA
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L’assistenza è esercitata inizialmente dalle donne che,
successivamente, divengono infermiere ed
ostetriche.
Fino alla seconda metà del ‘900 la conoscenza
infermieristica, maturata sulla base di un metodo
empirico, “per prove ed errori”, resta ai margini
della cultura sanitaria e non viene considerata degna di
un proprio statuto scientifico.
L’assistenza infermieristica rappresenta e si configura
come una derivazione specifica e specialistica
dell’assistenza in generale, allorquando si sono
verificate alcune situazioni che hanno reso necessario il
passaggio dal SAPERE CULTURALE al SAPERE
DISCIPLINARE, richiedendo l’uso di un metodo
scientifico sia nello studio che nella pratica.
a cura di: dott.ssa Alida Favro
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3° unità didattica: storia dell’assistenza infermieristica
L’assistenza nell’ epoca greca e romana
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La società greca e romana pone chiaramente in luce una
divisione dell’ipotetico sistema assistenziale. Vi è un’assistenza
fisica, garantita, come nella tradizione, dalle donne di famiglia
o dalle schiave, e un’assistenza spirituale data da persone
consacrate agli dei (medici-sacerdoti), che curavano attraverso
l’igiene, l’alimentazione e l’interpretazione dei sogni.
Successivamente il cristianesimo chiama all’assistenza tutti:
uomini e donne , poveri e ricchi. Il valore della carità e
dell’altruismo sono comportamenti derivati dalla fede, che si
realizzano nell’assistenza ai bisognosi e ai sofferenti.
L’assistenza dapprima era soprattutto esercitata a domicilio
(diaconesse), successivamente si verifica nei monasteri-ospizi,
dove si divide sempre più il corpo dallo spirito. I monaci si
dedicano all’anima e i conversi o i servi al corpo. Nacque il
termine INFIRMUS che designava il monaco che si occupava
dell’accoglienza e dell’assistenza dei malati e dei bisognosi.
a cura di: dott.ssa Alida Favro
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3° unità didattica: storia dell’assistenza infermieristica
L’assistenza nel medioevo
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L’istituzione ospedaliera ebbe dunque origine nel contesto
religioso, sociale e culturale del mondo cristiano e del
monachesimo, senza, però, distinzione fra indigenza
economica ed esigenza sanitaria.
Verso la metà del 1400 si verificò un cambiamento
radicale dell’assetto ospedaliero, in quanto il prendersi
cura non era più visto solo come un atto cristiano, ma anche in
termini di produzione di salute corporale e di idoneità fisica.
I malati incominciarono ad essere distinti e separati nelle loro
varie specie e assistiti differentemente. Le attività mediche si
distinsero da quelle assistenziali e incominciarono a
trovare l’alveo formativo presso le nascenti Università degli
Studi.
a cura di: dott.ssa Alida Favro
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3° unità didattica: storia dell’assistenza infermieristica
I riformatori dell’assistenza
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Verso la fine del ‘500 si fecero interpreti di una rinnovata
presenza cattolica nell’assistenza ospedaliera figure emblematiche
come:
Giovanni di Dio, fondatore degli ospedali Fatebenefratelli,
dove si contemplava la figura dell’infermiere maggiore e
dell’infermiere minore;
Camillo de Lellis, fondatore dell’Ordine Assistenziale dei
Ministri degli Infermi (i Camilliani), che dedicò particolare
attenzione alla formazione degli infermieri e
all’organizzazione del lavoro;
Vincenzo de Paoli, fondatore della Compagnia delle Figlie
della Carità, inizialmente composto da dame della nobiltà e
della borghesia, reintroducendo la donne nell’assistenza.
Sono stati malati, umili infermi, prima di essere infermieri e
furono i primi a comprendere che serviva un’assistenza specifica
per stare vicino al malato: l’assistenza infermieristica.
a cura di: dott.ssa Alida Favro
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3° unità didattica: storia dell’assistenza infermieristica
XVIII e XIX secolo
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A partire dal ‘700, la cultura illuministica (affrancamento
dalla religione e abolizione dei privilegi), la mentalità
scientifica (basata sul metodo sperimentale) e le mutate
condizioni economiche e sociali (ruolo della borghesia),
hanno comportato l’affermarsi dello Stato come responsabile
dell’assistenza, ridimensionando le istituzioni religiose.
Questo ha portato ad un impoverimento dell’assistenza,
sostituendo i religiosi con personale laico senza adeguata
formazione.
Il progresso scientifico (indagini diagnostiche sulla
gravidanza, narcosi per le pratiche chirurgiche, scoperta dei
microrganismi e l’importanza dell’igiene nelle morti del
parto), contribuisce ad una nuova concezione dell’ospedale,
che divenne il luogo della cura delle malattie più che per
assistere i bisognosi.
Le nuove concezioni cliniche, organizzative e igieniche
divennero competenza medica e gli infermieri erano chiamati
a compiti domestici e di sorveglianza.
a cura di: dott.ssa Alida Favro
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3° unità didattica: storia dell’assistenza infermieristica
‘800 inglese: FLORENCE NIGHTINGALE
F.N. appartiene ad una famiglia borghese, ottiene un’istruzione
completa, dalla letteratura alla matematica, con un risultato
eccezionale.
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La sua prima esperienza nell’assistenza ai malati avvenne
nell’ospedale di Salisbury nel 1844. Successivamente studia i
rapporti riguardanti la salute pubblica inglese.
Decide di recarsi in Germania a Dusselfort, presso l’ordine delle
diaconesse, le quali si dedicano all’assistenza infermieristica in
tono elevato.
Nel 1853 viene incaricata di dirigere una casa della salute per
gentildonne decadute e la riorganizza con interventi sulle
tubature, bagni, montacarichi per le vivande, acqua fredda e
calda nei piani, campanelli di chiamata, materiale sanitario e
derrate alimentari, guardaroba, ecc.
L’opinione pubblica viene mobilitata a favore di F.N. da un suo
amico giornalista, che sostiene l’esistenza e l’operato di
infermiere rispettabili.
a cura di: dott.ssa Alida Favro
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3° unità didattica: storia dell’assistenza infermieristica
‘800 inglese: FLORENCE NIGHTINGALE
Nel 1954, l’Inghilterra entra in guerra in Crimea.
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Si viene a sapere che feriti e ammalati muoiono per
mancanza di assistenza (l’assistenza è affidata a
militari inabili o convalescenti).
La mortalità è del 42%, dovuta in gran parte alle
epidemie di colera e tifo, alla gangrena e alla
dissenteria, non alle ferite da guerra.
Il ministro della guerra e amico di F.N., la invita ad
andare in Crimea con un gruppo di infermiere. Ne
recluta 38 e parte con l’appoggio del governo e della
pubblica opinione (si oppongono militari e medici
perché donna e non subordinata).
a cura di: dott.ssa Alida Favro
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3° unità didattica: storia dell’assistenza infermieristica
‘800 inglese: FLORENCE NIGHTINGALE
F.N. interviene provvedendo a:
Pulizia degli ambienti
 Camicie, lenzuola e biancheria varia
Lavanderia con caldaia per bollire il bucato
 Cucina per diete speciali
Materiale occorrente per interventi chirurgici
 Assistenza ai più gravi e ai morenti
 Stanze per l’alloggio delle infermiere
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In sei mesi la mortalità scende al 2,2%.
a cura di: dott.ssa Alida Favro
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3° unità didattica: storia dell’assistenza infermieristica
‘800 inglese: FLORENCE NIGHTINGALE
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Nel 1856 F.N., tornata in Inghilterra, ottiene
l’istituzione di una Commissione per investigare
l’assistenza medica militare.
Utilizza la scienza della statistica sociale di cui è
esperta per mettere in evidenza sia l’impatto delle
malattie sulla mortalità che gli effetti delle migliorate
condizioni sanitarie.
Attua provvedimenti per prevenire le malattie e
migliorare le condizioni del popolo:
questa è la prima crociata dell’igiene.
a cura di: dott.ssa Alida Favro
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3° unità didattica: storia dell’assistenza infermieristica
‘800 inglese: FLORENCE NIGHTINGALE
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Nel 1859 fonda la Nightingale Training School for
Nurses presso l’ospedale St. Thomas di Londra.
Nel 1860 viene fatta la scelta delle prime 15
candidate.
La formazione infermieristica è basata sul sapere,
l’istruzione, la conoscenza, per formare una
professione autonoma e autorevole e formare delle
leader per riprodurre il sistema formativo.
L’impostazione formativa utilizzata dalla Nightingale
verrà esportata in tutto il mondo. Avrà luogo una
vera e propria colonizzazione culturale.
a cura di: dott.ssa Alida Favro
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3° unità didattica: storia dell’assistenza infermieristica
‘800 inglese: FLORENCE NIGHTINGALE
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La nuova professione, di elevata moralità e
socialmente riconosciuta ha l’effetto di una
bomba che esplode:
La donna, per l’etica calvinista e per alcune
condizioni sociali, è pronta a ricoprire un
preciso ruolo sociale.
F.N. è nata il 12 maggio del 1821.
In tale data ogni anno viene festeggiata la
giornata internazionale delle infermiere.
a cura di: dott.ssa Alida Favro
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3° unità didattica: storia dell’assistenza infermieristica
‘800 statunitense
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Nel 1861 scoppia la guerra civile fra stati del sud e
stati del nord provocando 600.000 morti e si prende
coscienza della scarsità di infermiere e della loro
insufficiente preparazione.
Nel 1873 si diploma la prima infermiera americana:
Linda Richards.
Nel 1879, negli Stati Uniti, vengono fondate
l’AMERICAN NURSES ASSOCIATION (ANA) e la
NATIONAL LEAGUE OF NURSING. Nel 1899 nascerà
l’INTERNATIONAL COUNCIL OF NURSING (ICN).
Le numerose associazioni infermieristiche promuovono
scuole sul modello inglese alle quali accedono solo
donne con un buon bagaglio culturale.
a cura di: dott.ssa Alida Favro
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3° unità didattica: storia dell’assistenza infermieristica
‘800 italiano
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In Italia le congregazioni religiose che si applicano
all’assistenza sono molte e non hanno alcun bisogno di
soffermarsi sulla autonomia e autorevolezza della
professione, perché ciò esula dal loro modo di pensare:
è’ più importante l’ideale di servizio che la competenza.
A differenza dunque della professione infermieristica
anglosassone, quella italiana, si troverà decapitata della
propria leadership ancora prima di nascere.
Il mondo europeo, a fine ‘800, è però più vicino e
culturalmente più integrato e nel 1896 a Napoli nasce la
prima scuola per infermiere sul modello della
Nightingale, fondata da miss Grace Baxter.
a cura di: dott.ssa Alida Favro
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3° unità didattica: storia dell’assistenza infermieristica
‘900 italiano
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Nel 1919 le infermiere costituiscono l’ASSOCIAZIONE
NAZIONALE ITALIANA TRA INFERMIERE (ANITI). Lo
statuto dichiarava aconfessionalità, apoliticità, base
democratica, e ciò le permise di essere affiliata al ICN nel
’22. Sciolta nel ’33 e trasformata in Sindacato Fascista
Infermiere Diplomate.
Negli anni ’20/’30 fu varata la prima regolamentazione
giuridica, a livello nazionale, della professione, in
particolare con l’istituzione delle scuole di formazione
(R.D. 1832/1925; R.D. 2330/1929).
Si riservava il canale professionale alla donna e si
relegava il personale maschile all’arte ausiliaria di
infermiere generico, dipendente dall’infermiere
professionale, e alla custodia dei ricoverati nei manicomi.
a cura di: dott.ssa Alida Favro
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3° unità didattica: storia dell’assistenza infermieristica
‘900 italiano
a cura di: dott.ssa Alida Favro
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3° unità didattica: storia dell’assistenza infermieristica
‘900 italiano
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Nel 1946 nasce, sulle ceneri dell’ANITI, la Consociazione
Nazionale Infermieri e altri Operatori Sanitario-Sociali, che
verrà ammessa all’ICN nel 1949. Oggi è denominata
CONSOCIAZIONE NAZIONALE ASSOCIAZIONI INFERMIERI
(CNAI).
Con la L. 1049/1954, viene istituito il COLLEGIO
INFERMIERI PROFESSIONALI, ASSISTENTI SANITARIE,
VIGILATRICI D’INFANZIA (IPASVI). La nascita dell’ordine
professionale riconosce, ai sensi dell’art. 2229 del codice
civile, alla professione infermieristica la codifica di
professione intellettuale.
Nel 1971, si ha l’abolizione delle scuole convitto e si
rendono le scuole accessibili al personale maschile. Nel
1973 si ratifica in Italia l’ACCORDO DI STRASBURGO
sull’istruzione e formazione dell’infermiere.
Nel 1974 con il D.P.R. 225, si modifica le attribuzioni degli
infermieri (nuovo mansionario). Nel 1975, nuovo
ordinamento didattico triennale.
a cura di: dott.ssa Alida Favro
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COLLEGIO IPASVI: nuovo logo
a cura di: dott.ssa Alida Favro
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COLLEGIO IPASVI: Federazione dei Collegi IPASVI
dal notiziario (1956) alla rivista (1990)
a cura di: dott.ssa Alida Favro
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3° unità didattica: storia dell’assistenza infermieristica
‘900 italiano
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Negli anni ’60/’70 gli infermieri invece di specializzarsi sui
bisogni di assistenza infermieristica, si specializzano sulla
tecnologia. Questa esasperazione tecnologica porterà ad una crisi
disciplinare e professionale.
La crisi porta una minoranza professionale, che pensa ad un altro
tipo di infermiere, ad entrare all’università per creare una nuova
classe dirigente infermieristica (Scuola Speciale per Dirigenti
dell’Assistenza Infermieristica- DAI, 1969), cercando fuori dal
Paese soluzioni e nuovi paradigmi interpretativi della realtà
infermieristica.
Negli anni ’80 vi è la consapevolezza di essere un corpus
professionale e di essere portatori di un patrimonio conoscitivo
unico e necessario alla collettività (si incomincia a importare le
teorie, i modelli e i metodi americani).
Nel 1992, istituzione del DIPLOMA UNIVERSITARIO di
INFERMIERE. Nel 1994, inserimento dell’infermieristica
nell’elenco dei settori scientifico-disciplinari (scienze
infermieristiche generali e cliniche) e nuovo profilo professionale.
a cura di: dott.ssa Alida Favro
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3° unità didattica: storia dell’assistenza infermieristica
‘900 italiano
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Nel 1994, il nuovo profilo professionale riconosce l’infermiere
responsabile dell’assistenza generale infermieristica, precisa la natura dei suoi
interventi, gli ambiti operativi, la metodologia del lavoro, le interrelazioni con
gli altri operatori, gli ambiti di approfondimento culturale ed operativo, le aree
di specializzazione.
Nel 1996, viene sancito il campo proprio di attività e di responsabilità
dell’infermiere, definendo che è una professione sanitaria.
Nel 2000, riconoscimento formale della dirigenza del ruolo sanitario con
l’attribuzione della responsabilità e della gestione delle attività di assistenza
infermieristica.
Nel 2001, con la determinazione delle classi di laurea delle professioni
sanitarie, si avviano le lauree triennali e specialistiche, le quali si
inquadrano nel generale processo di riforma dell’Università, armonizzandosi
con il resto d’Europa. Inizia la discussione sulla tassonomia diagnostica e
sull’evidence-based nursing.
Nel 2002, sulla spinta dell’emergenza infermieristica, si riconosce agli
infermieri, anche ai dipendenti, di svolgere l’attività libero-professionale.
a cura di: dott.ssa Alida Favro
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3° unità didattica: storia dell’assistenza infermieristica
‘900 americano
Le principali fasi dello sviluppo della scienza infermieristica a
livello universitario inizia con gli anni cinquanta
PERIODO
QUESTIONE DOMINANTE
Anni ’50 e ‘60
Le teorie generali e i modelli
concettuali infermieristici
Anni ’70 e ‘80
La metodologia dell’assistenza
infermieristica
Anni ’80
Il linguaggio tecnico-scientifico e i
sistemi di classificazione (NIC, NOC, D.I.)
Anni ‘90
L’evidence-based Nursing
Anni 2000
Critica dell’EBN: conoscenza
epidemiologica o clinica? Diagnosi
causale o funzionale?
a cura di: dott.ssa Alida Favro
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3° unità didattica: storia dell’assistenza infermieristica
2000 europeo: prospettive
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Nascita, nel 2004, della Federazione Europea delle Professioni
Infermieristiche (FEPI), con l’intento di rappresentare le autorità competenti
per la professione infermieristica anche in paesi che non fanno parte dei 25
dell’Unione Europea. La finalità consiste nel promuovere l’eccellenza del nursing e
la tutela del paziente, sia a livello nazionale che europeo.
Si diffondono sempre più i dottorati di ricerca infermieristica nelle varie
università. In Italia la professione chiede l’istituzione della Facoltà di
Infermieristica.
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In Europa si discute per progettare percorsi formativi di base e post-base europei
con un programma omogeneo per tutti i paesi.
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Il confronto sul codice deontologico europeo è ormai in fase avanzata.
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L’OMS ha istituito un gruppo di lavoro di infermieri di estrazione internazionale
per individuare una nuova tassonomia diagnostica infermieristica.
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Si sono istituite delle associazioni di infermieri per la ricerca infermieristica al fine
di avviare confronti e progetti a valenza europea e internazionale.
a cura di: dott.ssa Alida Favro
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