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progettazione geotecnica dei rilevati stradali
Abstract tratto da www.darioflaccovio.it - Tutti i diritti riservati
Abstract tratto da www.darioflaccovio.it - Tutti i diritti riservati
Maurizio Pierro
PROGETTAZIONE GEOTECNICA
DEI RILEVATI STRADALI
Aspetti teorici – Applicazioni – Normativa
Dario Flaccovio Editore
Abstract tratto da www.darioflaccovio.it - Tutti i diritti riservati
Maurizio Pierro
Progettazione geotecnica dei rilevati stradali
Aspetti teorici – Applicazioni – Normativa
ISBN 978-88-579-0124-4
© 2012 by Dario Flaccovio Editore s.r.l. - tel. 0916700686
www.darioflaccovio.it
[email protected]
Prima edizione: marzo, 2012
Pierro, Maurizio <1982->
Progettazione geotecnica dei rilevati stradali : aspetti teorici, applicazioni, normativa /
Maurizio Pierro. - Palermo : D. Flaccovio, 2012.
ISBN 978-88-579-0124-4
1. Costruzioni stradali.
625.22 CDD-22
SBN PAL0241688
CIP – Biblioteca centrale della Regione siciliana “Alberto Bombace”
Stampa: Tipografia Priulla, Palermo, marzo 2012
Ringraziamenti
Scrivere un testo è sempre qualcosa di gratificante per il proprio ego, ma scriverlo su argomenti che si amano,
come l’ingegneria geotecnica per il sottoscritto, è qualcosa di incommensurabile. Il raggiungimento di questo
obiettivo ha comportato tanti sacrifici e mai lo avrei raggiunto senza il contributo di tante persone che mi sono
state vicine e mi hanno spronato ad andare avanti. Ringrazio innanzitutto i miei genitori, mio fratello Roberto
e mia sorella Laura, che da sempre hanno creduto in me e mi hanno sostenuto; ringrazio Lavinia che mi è stata
vicino, Danilo con il quale ho cooperato per la redazione del quinto capitolo e tutti i miei amici più stretti che,
anche a loro insaputa, hanno contribuito nel trasmettermi quella serenità di cui si necessita per scrivere un buon
testo.
Nomi e marchi citati sono generalmente depositati o registrati dalle rispettive case produttrici.
L’editore dichiara la propria disponibilità ad adempiere agli obblighi di legge nei confronti degli aventi diritto sulle opere
riprodotte.
La fotocopiatura dei libri è un reato.
Le fotocopie per uso personale del lettore possono essere effettuate nei limiti del 15% di ciascun volume/fascicolo di periodico
dietro pagamento alla SIAE del compenso previsto dall’art. 68, commi 4 e 5, della legge 22 aprile 1941 n. 633. Le riproduzioni
effettuate per finalità di carattere professionale, economico o commerciale o comunque per uso diverso da quello personale
possono essere effettuate solo a seguito di specifica autorizzazione rilasciata dagli aventi diritto/dall’editore.
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V
INDICE
Premessa
1. Rilevati stradali
1.1.
1.2.
1.3.
Cenni introduttivi.............................................................................. Caratteristiche geometriche dei rilevati............................................ 1.2.1. Il piano di posa....................................................................... 1.2.2. Il corpo del rilevato................................................................ 1.2.3. Il sottofondo stradale.............................................................. 1.2.4. La sovrastruttura stradale....................................................... Problematiche dei rilevati: stabilità e cedimenti............................... »
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43
2. Il compattamento dei terreni nei rilevati stradali
2.1.
2.2.
2.3.
2.4.
2.5.
2.6.
Descrizione dei terreni naturali........................................................ I terreni a grana grossa e i terreni a grana fine................................. Definizioni........................................................................................ Compattamento: definizione e obiettivi............................................ 2.4.1. Caratteristiche dei terreni....................................................... 2.4.2.Influenza del contenuto d’acqua sul compattamento.............. 2.4.3. Modalità di compattamento.................................................... 2.4.4. Considerazioni sul compattamento......................................... Deformabilità e compressibilità........................................................ Resistenza a taglio............................................................................ Abstract tratto da www.darioflaccovio.it - Tutti i diritti riservati
VI
Progettazione geotecnica dei rilevati stradali
3. Le tecniche di compattamento in sito
3.1.
3.2.
3.3.
3.4.
3.5.
3.6.
3.7.
Cenni introduttivi.............................................................................. Macchine impiegate per lo scavo e il carico..................................... Macchine impiegate per il trasporto................................................. Macchine impiegate per la stesura.................................................... Macchine impiegate per il compattamento....................................... 3.5.1. Spessore degli strati e numero di passate............................... 3.5.2. Macchine ad effetto statico..................................................... 3.5.3. Macchine ad effetto dinamico................................................ Efficienza del compattamento........................................................... Tecniche di compattamento.............................................................. »
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4. Verifiche e controlli durante l’esecuzione
4.1. Cenni introduttivi.............................................................................. 4.2. Controllo del terreno impiegato nel rilevato..................................... 4.3. Controllo delle modalità di esecuzione e dei mezzi compattanti...... 4.4. Controllo delle caratteristiche del terreno compattato...................... 4.4.1. Verifica della massa volumica del secco in situ...................... 4.4.2. Determinazione della capacità portante del terreno............... 4.4.2.1. Metodi di calcolo...................................................... 4.4.2.1.1. Metodi razionali................................................... 4.4.2.1.2. Metodi empirici.................................................... 4.4.2.1.3. Altri metodi di calcolo della portanza.................. 5. Un caso applicativo
5.1. Cenni introduttivi.............................................................................. 5.2. Il caso di studio................................................................................. 5.3. Problematiche geotecniche nella fase di progettazione..................... 5.3.1. Scelta dei materiali del rilevato.............................................. 5.3.2. Definizione di una campagna di indagini
geognostico-geotecniche........................................................ 5.3.3. Definizione del modello geologico-geotecnico di sottosuolo.
5.3.4. Verifiche geotecniche sul terreno di fondazione..................... 5.3.4.1. Analisi dei carichi indotti dal rilevato....................... Abstract tratto da www.darioflaccovio.it - Tutti i diritti riservati
VII
Indice
5.3.4.2. Tensioni indotte nel sottosuolo dal rilevato
(Boussinesq).............................................................. 5.3.4.3. Verifiche di resistenza dei terreni di fondazione....... 5.3.4.4. Verifica dei cedimenti dei terreni di fondazione....... 5.3.5. Verifiche geotecniche sul corpo del rilevato........................... 5.3.5.1. Metodo equilibrio limite (lem)................................. 5.3.5.2. Valutazione dell’azione sismica................................. 5.4. Problematiche geotecniche nella fase di esecuzione......................... 5.4.1. Controllo del terreno impiegato nel rilevato........................... 5.4.2. Controllo delle modalità di esecuzione del lavoro e
dell’efficacia dei mezzi compattanti........................................ 5.4.3. Controllo delle caratteristiche del terreno compattato............ »
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Bibliografia............................................................................................... » 149
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IX
PREMESSA
La dottrina illumina l’esperienza, l’esperienza collauda la dottrina.
(R. Magrì)
In prima battuta è opportuno sottolineare che la teoria è importante, ma senza
applicazioni è fine a se stessa, come la pratica senza la teoria, d’altro canto, è
“zoppa”.
La soluzione ideale è un giusto connubio tra le due. Questa la filosofia che ha
animato la stesura di questo testo, nato con l’intento, da un lato, di spiegare
cos’è un rilevato stradale, come funziona, quali caratteristiche debba possedere e, dall’altro, di porre altrettante domande “pratiche” dando risposte esaurienti. Ad esempio quali passaggi seguire nella progettazione geotecnica di
un rilevato, quali verifiche effettuare in qualità di direttore dei lavori durante
l’esecuzione di un rilevato, cosa prescrivono i capitolati tecnici, quali sono le
normative a cui fare riferimento.
Nella libera professione mi è capitato di sovente di imbattermi in rilevati stradali come progettista geotecnico, come direttore dei lavori o come consulente
tecnico d’ufficio del tribunale; molto spesso ho cercato dei testi che fossero un
buon connubio tra la teoria e gli aspetti pratici tanto cari a noi professionisti,
ma ho trovato spesso opere perfette da un punto di vista dottrinale ma scarne
di esempi, di riferimenti normativi, che non definivano in modo semplice e
conciso quali passaggi devono essere seguiti per progettare geotecnicamente
un rilevato o quali fossero le verifiche da effettuare in corso d’opera. Altre
volte, è capitato di imbattermi in testi con riferimenti pratici, ma senza la
giusta dose di teoria. Il presente testo si rivolge ai professionisti, dando loro la
possibilità di conoscere gli aspetti geotecnici alla base del progetto di un’opera in terra compattata, riferimenti pratici, diagrammi che illustrino quali passaggi seguire.
Il testo si articola in cinque capitoli, dei quali i primi due sono teorici, il terzo
riferisce le tecniche di compattamento adottate in sito, nel quarto si definiscono le prescrizioni tecniche imposte dalle normative e dai capitolati di due
importanti enti quali anas e Società Autostrade, infine il quinto capitolo è
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Progettazione geotecnica dei rilevati stradali
l’analisi di un caso pratico. Quest’ultimo capitolo definisce tutti i passaggi da
effettuare sia nella progettazione geotecnica che nell’esecuzione di un rilevato stradale. Ogni passaggio è commentato e il professionista può, in questo
modo, comprendere come muoversi quando si trovi di fronte al progetto geotecnico o alla direzione lavori di un rilevato stradale.
L’autore
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1. I RILEVATI STRADALI
1.1. Cenni introduttivi
La progettazione di una costruzione in terra (intendendosi con tale termine
qualunque opera venga realizzata attraverso l’uso di terre sciolte) si pone
come scopo basilare la messa in opera di una struttura che, nel tempo, sia
stabile con adeguati margini di sicurezza: i requisiti prestazionali richiesti saranno funzione della tipologia di opera, così come per una diga in terra o per
un argine fluviale dovrà essere garantita la tenuta idraulica, mentre per un
rilevato, stradale o ferroviario, la percorribilità in condizioni di sicurezza.
In linea generale, nella costruzione dei rilevati stradali prevale il concetto
dell’impiego esclusivo di materiali che già possiedono in natura le caratteristiche di idoneità, mentre non vengono presi in considerazione quei materiali
che non possiedono tali caratteristiche, ma che potrebbero divenire utilizzabili a seguito di miscelazione con additivi. Attualmente, nella progettazione e
nella realizzazione di rilevati, sono prescritte le caratteristiche originarie dei
materiali (i quali devono essere accuratamente selezionati) e non le caratteristiche meccaniche che i materiali potrebbero assumere a seguito di lavorazioni o di trattamenti: ciò comporta che, in relazione alle indubbie difficoltà
che si incontrano nel reperire terreni selezionati e pregiati occorrenti per la
realizzazione di rilevati, si renda necessario ricercare il migliore rendimento possibile in termini di movimento di terra. Con il termine movimento di
terra ci si riferisce alla fase di trasporto dei terreni dalla cava di prestito al
cantiere nel quale tali terreni devono trovare impiego: al fine di ridurre gli
oneri connessi a queste operazioni, le normative si stanno orientando verso
la definizione di prescrizioni che prevedano l’impiego di materiali definiti
non conformi, finora destinati a scarto, ma che, a seguito di trattamento con
additivi e successiva compattazione, possano essere ottimizzati sotto il profilo
delle caratteristiche meccaniche e divenire pertanto adatti a un loro impiego
nel corpo dei rilevati stradali.
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Progettazione geotecnica dei rilevati stradali
Una corretta e attenta scelta dei terreni da impiegare nel rilevato è solo il
primo step per un corretto approccio geotecnico e, da sola, non è comunque
sufficiente a garantire un buon comportamento del rilevato se non è accompagnata da un’altrettanto corretta posa in opera dei materiali e da operazioni
di riscontro che, in qualche misura e con le più ragionevoli approssimazioni,
confermino quanto preventivato e rispettino quanto prescritto dai capitolati
tecnici e dalle normative di settore.
1.2. Caratteristiche geometriche dei rilevati
> 2,00 m
2
H = 5 - 6 m.
H = 5 - 6 m.
2
3
3
30°
ASSE DEL RILEVATO
In figura 1.1 si riporta la sezione trasversale schematica di un rilevato tipo.
> 2,00 m
3
2
Drenaggi longitudinali
a sezione rettangolare/trapezoidale
CORPO DEL RILEVATO
3
2
Scoticamento
altezza = 30-40 cm
Eventuale Bonifica
Figura 1.1. Sezione schematica di un rilevato stradale
Un rilevato stradale è costituito dai seguenti componenti strutturali:
§ piano di posa;
§ corpo del rilevato (nucleo centrale);
§ sottofondo stradale;
§ sovrastruttura o pavimentazione stradale.
1.2.1. Il piano di posa
Il piano di posa dei rilevati stradali rappresenta l’interfaccia tra il rilevato e
il terreno sottostante (terreno in situ): la sua preparazione si pone come fine
quello di minimizzare, per quanto possibile, i problemi che possono derivare
dal terreno di fondazione; al fine di contenerne i cedimenti, sui terreni che
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I rilevati stradali  cap 1
costituiscono il piano di posa dei rilevati è sempre prevista, indipendentemente dall’altezza dei rilevati, l’effettuazione del taglio delle piante arboree ed
arbustive, l’asportazione dello strato di terreno vegetale, solitamente molto
compressibile (figura 1.2) e dalle scadenti proprietà meccaniche (figura 1.3).
Il terreno humifero, una volta rimosso, viene rimpiazzato da materiale a grana grossa avente la funzione di anticapillare, il quale viene successivamente
compattato (figura 1.4): talvolta questo materiale viene separato dal corpo del
rilevato e dalla base con uno strato di “tessuto non tessuto”.
Quanto detto in precedenza costituisce un modo di procedere univoco nella
maggior parte dei casi, non essendo possibile stabilire a priori l’effettivo spes-
Asse del rilevato
Asse del rilevato
Piano stradale
Piano campagna
FASE I
Eliminazione della coltre superficiale
alterata e compressibile
Figura 1.2. Prima fase nella preparazione del piano di posa
Asse del rilevato
Piano campagna
Asse del rilevato
Piano stradale
FASE II
Eventuale approfondimento finalizzato all’eliminazione di terreno di scadenti
proprietà fisico-meccaniche
Figura 1.3. Seconda fase nella preparazione del piano di posa
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Progettazione geotecnica dei rilevati stradali
Piano campagna
Asse del rilevato
Asse del rilevato
Piano stradale
FASE III
Rinterro con terreno da rilevato opportunamente
compattato e anticapillare
Figura 1.4. Terza fase nella preparazione del piano di posa
H = 5 - 6 m.
2
ASSE DEL RILEVATO
sore di scavo, ancorché in presenza di un’indagine preventiva la quale, per
quanto diffusa, è pur sempre limitata a uno spazio ben definito: d’altra parte,
l’eliminazione totale del terreno vegetale è un’esigenza irrinunciabile. Qualora, dopo l’asportazione della coltre superficiale, siano presenti nel sottofondo materiali di bassa consistenza, che risultino eccessivamente deformabili
e compressibili, occorrerà bonificare il terreno di posa fino a una profondità
maggiore.
Un ulteriore accorgimento da adottare in zone collinari con pendenze del terreno superiori al 10-15% è rappresentato dalla gradonatura del piano di posa
(figura 1.5), atto a evitare superfici di discontinuità tra terreno in sito e rilevato di forma continua scongiurando, in tal modo, potenziali cinematismi del
rilevato stesso. La sistemazione a gradoni in direzione trasversale all’asse del
rilevato è fondamentale, tuttavia non deve essere trascurata la gradonatura
3
H variabile
50 cm - 1,00 m
3
2
Banca stabilizzante
> 2,00 m
3
2
> 3,00 m
Figura 1.5. Rilevato su terreno a forte pendenza trasversale – Schema dell’intervento di gradonatura
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I rilevati stradali  cap 1
in direzione longitudinale (parallela all’asse del rilevato). Le dimensioni dei
gradoni (larghezza e altezza) devono, quanto più sia possibile, garantire una
facile lavorazione alle macchine per la movimentazione della terra e, pertanto, la larghezza non dovrebbe essere inferiore ai 3 metri, mentre il dislivello
tra due gradoni consecutivi dovrebbe essere dell’ordine di 1,00-1,5 metri. In
ogni caso, dovrà essere effettuata, ai sensi della vigente normativa, una verifica di stabilità globale del corpo del rilevato come verrà illustrato nel capitolo
5 dove si affronterà un caso applicativo di studio e verranno analizzati tutti i
passi da compiere per un’analisi geotecnica esaustiva.
1.2.2. Il corpo del rilevato
I terreni selezionati per l’impiego nel rilevato devono essere stesi a strati, lo
spessore finale dei quali è prescritto a seconda della qualità dei terreni stessi
e con pendenze trasversali tali da assicurare, dopo compattazione, una serratura granulometrica che garantisca un facile deflusso superficiale delle acque
meteoriche così da scongiurarne l’infiltrazione nel corpo del rilevato.
I terreni selezionati costituenti il corpo del rilevato, a compattazione ultimata,
dovranno assicurare adeguati valori di densità e di compressibilità (così come
riportato nel capitolo dedicato alle prescrizioni normative e ai capitolati tecnici).
La pendenza delle scarpate dei rilevati è condizionata dalle caratteristiche dei
terreni con cui essi sono costituiti: se si fa riferimento ai tipi di terreno generalmente ammessi, una pendenza di 2/3 come rapporto altezza/larghezza dei
gradoni è sufficiente ad assicurare la stabilità globale del corpo in terra nei
confronti di superfici di scorrimento potenziali entro il corpo del rilevato. Con
tale rapporto geometrico, tuttavia, problemi di instabilità superficiali possono
insorgere in terreni incoerenti e di angolo di attrito non particolarmente elevato (si pensi, ad esempio, a delle sabbie fini) per effetto dell’erosione esercitata
dalle acque meteoriche: in tal caso, è sufficiente, generalmente, la protezione
di scarpata con una coltre vegetale, la cui funzione è appunto quella di limitare al massimo l’azione erosiva operata dagli agenti esogeni e in particolare
dalle acque meteoriche. In questi casi, infatti l’addolcimento della pendenza
di scarpata, in assenza di un’adeguata copertura superficiale, non risolve il
problema a meno di non ricorrere a valori estremamente ridotti della pendenza. È prassi consolidata interrompere la scarpata con banchi orizzontali ogni
5-6 metri di altezza: il duplice effetto benefico che se ne ottiene è, da un lato,
l’incremento di stabilità del manufatto, riducendosi la pendenza media della
scarpata, dall’altro, la riduzione della velocità di ruscellamento superficiale
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Progettazione geotecnica dei rilevati stradali
delle acque di pioggia, il che contribuisce a minimizzare eventuali problemi di erosione superficiale. Tali banchettoni orizzontali vengono, di norma,
attrezzati con fossi o cunette di raccolta e drenaggio delle acque, generalmente in terra a sezione rettangolare (o trapezoidale) rivestita con pareti in
calcestruzzo. Per svolgere correttamente la loro funzione, la larghezza delle
banche non dovrebbe essere inferiore a 2,00 metri. Banchi orizzontali di maggiore larghezza trovano la loro ragione di essere nell’esigenza di migliorare la
stabilità del rilevato, nel caso in cui esso sia impostato su terreni di scadenti
proprietà meccaniche (aumentando l’area di impronta del rilevato si riducono
le tensioni scaricate in fondazione). Le dimensioni delle banche (altezza e
larghezza) devono essere definite compiutamente attraverso analisi di stabilità dell’insieme rilevato-piano di posa: il tutto dipenderà dalla natura e dalle
caratteristiche meccaniche dei terreni impiegati, nonché da quelli dei terreni
presenti in situ. Si dovrà, in particolare, ricercare quel valore del coefficiente
di sicurezza che garantisca, con un margine adeguato, che le forze resistenti
superino quelle instabilizzanti.
1.2.3. Il sottofondo stradale
Il sottofondo è lo strato più superficiale del corpo del rilevato, sul quale si colloca direttamente la pavimentazione stradale e nel quale le tensioni prodotte
dai carichi dinamici in transito sulla strada, che tenderanno a ridursi con la
profondità, assumono ancora valori apprezzabili.
Le caratteristiche fondamentali che un sottofondo deve possedere sono:
§ un’elevata rigidezza: deve deformarsi molto poco sotto l’azione dei carichi, sia durante la costruzione della pavimentazione che durante la fase
di esercizio della strada; d’altra parte, solo se il sottofondo è abbastanza
indeformabile, è possibile contenere le deformazioni che il peso dei veicoli
provoca nella pavimentazione entro quei limiti che evitano la rottura in
breve tempo della pavimentazione stessa;
§ la conservazione nel tempo delle sue caratteristiche meccaniche, in particolare della rigidezza;
§ la superficie superiore del sottofondo, normalmente detta piano di sottofondo, deve essere sufficientemente regolare.
Pertanto, al fine di conferire tali caratteristiche al sottofondo stradale, i capitolati prescrivono:
§ l’impiego di terreni con caratteristiche meccaniche migliori rispetto a quelli
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I rilevati stradali  cap 1
impiegati per la parte inferiore del corpo del rilevato (elevata resistenza,
bassa deformabilità);
§ un compattamento più spinto rispetto a quello richiesto per i terreni costituenti la restante parte del nucleo centrale.
1.2.4. La sovrastruttura stradale
La pavimentazione (o sovrastruttura) stradale è la struttura piana, di spessore
più o meno elevato a seconda dei casi, sovrapposta al rilevato e direttamente
soggetta all’azione dinamica dei veicoli (figura 1.6). Essa ha essenzialmente
tre funzioni fondamentali:
§ garantire ai veicoli una superficie di percorribilità regolare e poco deformabile;
§ ripartire sul terreno sottostante le azioni dei veicoli, in misura tale che non
si abbiano deformazioni del piano viabile pericolose per il traffico;
§ proteggere il terreno sottostante dall’azione degli agenti atmosferici.
Le pavimentazioni stradali sono, in genere, costituite da più strati sovrapposti,
realizzati in miscele di aggregati lapidei e di leganti; tra questi ultimi i più
adoperati sono il conglomerato bituminoso e il calcestruzzo: con il primo si
realizzano strati che possono subire deformazioni anche di qualche entità sotto i carichi senza però fessurarsi (in tal caso si otterranno pavimentazioni denominate flessibili). Le pavimentazioni realizzate facendo uso di calcestruzzo
hanno, invece, una deformazione di rottura molto più piccola (e conseguente
minore possibilità di deformarsi) e vengono generalmente indicate come pavimentazioni rigide.
Piano stradale
Asse del rilevato
Asse del rilevato
Sovrastruttura stradale
Figura 1.6. Posizione della sovrastruttura stradale
Piano campagna
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8
Progettazione geotecnica dei rilevati stradali
I veicoli trasmettono alle pavimentazioni azioni verticali, dovute al peso, e
azioni orizzontali, cioè tangenti al piano viabile: queste ultime sono conseguenza del moto del veicolo, ovvero della frenatura, e determinano sollecitazioni tangenziali piuttosto intense negli strati più superficiali della pavimentazione, le quali tendono a smorzarsi via via che ci si approfondisce negli strati
sottostanti. Va osservato che tali considerazioni hanno imposto determinati
accorgimenti: nelle pavimentazioni flessibili, infatti, gli strati più superficiali
si realizzano facendo uso di miscele e aggregati che conferiscano allo strato
stesso un’elevata resistenza al taglio, mentre gli strati sottostanti vengono realizzati in modo tale da avere un’elevata resistenza alla flessione (figura 1.7).
Il primo di questi ultimi strati, procedendo dal basso verso l’alto, è detto strato di base: ad esso è affidato il compito di ripartire sul terreno di appoggio
della pavimentazione le azioni verticali trasmesse dai veicoli. Tale strato è
realizzato con una miscela di materiali lapidei e legante bituminoso (eccezion
fatta per strade di modestissima importanza).
Al di sotto dello strato di base, si dispone uno strato di fondazione, realizzato,
di norma, con materiale granulare senza far uso di legante: ha la funzione
fondamentale, oltre a quella di contribuire opportunamente alla ripartizione
dei carichi trasmessi dai veicoli, di realizzare una superficie regolare su cui
stendere lo strato di base. Quando la strada è percorsa da numerosi veicoli
industriali, lo strato di base, unitamente agli strati superficiali, subisce deformazioni, oltre che elevate anche frequenti, le quali possono portare, dopo un
certo tempo, alla fessurazione della pavimentazione per fenomeni di fatica.
Allo scopo di prevenire tale problema, oggi si usa spesso interporre tra la
base e la fondazione un ulteriore strato di misto cementato (costituito da una
particolare miscela di materiale granulare e cemento): si realizza, in tal modo,
uno strato molto rigido che diminuisce notevolmente la deformabilità della
pavimentazione aumentandone, al contempo, la resistenza a fatica (e quindi
la vita utile).
In alcuni casi è consuetudine fare, invece, ricorso a pavimentazioni rigide.
Queste sono costituite da una lastra di calcestruzzo che, in virtù dell’elevaRinfianco in calcestruzzo
Canaletta di drenaggio
2-4 cm
4-6 cm
10-15 cm
25-30 cm
Usura (Conglomerato bituminoso chiuso)
Binder (Conglomerato bituminoso aperto)
Base (Misto bitumato)
Fondazione (Misto granulare)
Sottofondo (su corpo del rilevato)
Figura 1.7. Sezione tipo di una moderna pavimentazione flessibile
Variabile 40-60 cm
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9
I rilevati stradali  cap 1
ta resistenza al taglio e di una
discreta resistenza flessionale, svolge simultaneamente le
funzioni sia degli strati superficiali che dello strato di base
delle pavimentazioni flessibili.
Al di sotto di questo strato si
usa disporre un ulteriore strato di fondazione in materiale
lapideo non legato oppure in
misto cementato. Lo strato di
fondazione in entrambe le tipologie di pavimentazioni è
collocato sul piano di sottofondo, il quale, a sua volta, è
disposto al di sopra del corpo
del rilevato.
Soc. Autostrade
A.N.A.S
Strato di usura
Binder
Base
Base
Fondazione
Fondazione
Sottofondo corpo del rilevato
Sottofondo corpo del rilevato
Figura 1.8. Tipologia schematica della sovrastruttura stradale
nel caso di due enti importanti quali anas e Società Autostrade
1.3. Problematiche dei rilevati: stabilità e cedimenti
La risposta complessiva dei rilevati, come accade per le altre opere in terra, dipenderà dall’interazione tra il rilevato e i terreni di fondazione. D’altra
parte, il carico che i rilevati trasmettono alla fondazione è, a volte, di alcune
decine di tonnellate per metro quadrato e interessa superfici molto estese, per
cui le sollecitazioni significative si propagano agli strati di terreno fino a notevoli profondità. Va detto anche che, in alcuni casi, il piano di posa presenta
inclinazioni trasversali pronunciate che comportano rischi di scivolamento.
Se i terreni su cui si fonda il rilevato non pongono problemi né di portanza
né di cedimenti (rocce compatte, terreni a grana grossa più o meno cementati,
etc.), la risposta del rilevato dipenderà unicamente dalle sue caratteristiche
meccaniche. Nel caso in cui i rilevati vengano costruiti su terreni di caratteristiche meccaniche scadenti, è necessario controllare che non si verifichino
fenomeni di instabilità e valutare i cedimenti, istantanei e/o differiti nel tempo, che si potrebbero manifestare per effetto della compressione dei terreni in
fondazione e di quelli che costituiscono il rilevato.
L’instabilità di un tratto più o meno lungo di rilevato può verificarsi a causa
delle scadenti proprietà meccaniche del terreno di appoggio: in tale ottica, si
definisce carico limite quel carico che, applicato a un’opera di fondazione,
produce la rottura del complesso terreno-opera di fondazione. Tale collasso per raggiungimento del carico limite, denominato rottura generale (figura
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Progettazione geotecnica dei rilevati stradali
Banchettone
stabilizzante
Corpo del rilevato
Piano campagna
Superficie
di scorrimento
Terreno con scadenti
proprietà meccaniche
Figura 1.9. Rottura di un rilevato per instabilità del piano di posa
1.9), è caratterizzato dalla formazione di una superficie di scorrimento lungo
la quale viene vinta, per effetto del peso del rilevato, la resistenza a taglio del
terreno di appoggio: il valore del carico limite risulta chiaramente individuato
come punto di massimo della curva carichi-cedimenti.
Il controllo della stabilità va fatto con i classici metodi dell’ingegneria
geotecnica (Bishop, Fellenius, Janbu, Bell) e il valore del coefficiente di
sicurezza, riferito alla stabilità del sistema manufatto-terreno di fondazione,
dovrà avere un valore prefissato dal progettista geotecnico (è opportuno
che tale valore sia almeno pari a 1,3). Si evidenzia che fenomeni di rottura
per instabilità del piano di posa sono più probabili nelle argille sature non
consolidate durante, o subito dopo, la costruzione del rilevato a causa delle
sovrappressioni neutre che possono dissiparsi anche in tempi piuttosto
lunghi (uno o più anni). Quando le verifiche evidenziano come realistico
un pericolo di scorrimento, i provvedimenti più comuni sono (a parte
quello non sempre attuabile di ridurre l’altezza del rilevato) un notevole
addolcimento delle scarpate o, in alternativa, la costruzione di banchettoni
ai lati del rilevato, i quali fungono da contrappeso andando a incrementare
l’azione passiva delle forze resistenti.
L’altro problema che si pone è quello dei cedimenti: essi sono dovuti all’addensamento che il rilevato subisce, a costruzione ultimata, per effetto delle vibrazioni provocate dai veicoli che transitano sulla strada, del peso proprio del
rilevato stesso e degli abbassamenti che, per cause diverse, subisce il terreno
su cui il rilevato poggia. La variazione di densità del corpo del rilevato che si
manifesta dopo il completamento della costruzione del manufatto stradale e
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I rilevati stradali  cap 1
che, oltre determinati limiti di tolleranza, provoca la rottura della sovrastruttura è generalmente dovuta ad almeno uno tra i seguenti fattori:
§ compattamento difettoso;
§ non idonea qualità dei materiali impiegati (ad esempio, quando si utilizzano per
il corpo del rilevato materiali non insensibili all’acqua e contemporaneamente
non si protegge adeguatamente il rilevato dall’evento meteorico).
Va altresì sottolineato che i cedimenti possono, però, verificarsi nel terreno
su cui poggia il rilevato per effetto del fenomeno della consolidazione: questi
possono essere di pochi centimetri o di qualche metro ed esaurirsi nell’arco
di qualche mese o di molti anni, ciò in funzione delle caratteristiche e dello
spessore dello strato che si consolida, nonché dell’altezza del rilevato e delle
tecniche costruttive.
Tali cedimenti, generalmente non uniformi (differenziali), non sono più tollerabili a partire dal momento in cui si termina la costruzione della sovrastruttura; in casi del genere risulta, pertanto, necessario:
§ valutare con accuratezza le caratteristiche del terreno e procedere a una
valutazione dei cedimenti previsti;
§ decidere, caso per caso, se sia più conveniente accettare i cedimenti previsti, accelerandone il più possibile il decorso nel tempo, oppure cercare di
limitarne l’entità.
Per raggiungere questi scopi esistono svariate tecniche costruttive; le più impiegate sono:
§ aumento del sovraccarico: consiste nel costruire un rilevato di altezza maggiore (dal 10% al 20% in più dell’altezza iniziale) di quella finale: quando
i cedimenti così ottenuti uguagliano quelli stimati per il rilevato effettivo,
si elimina la parte eccedente. Tra i vari metodi che accelerano la consolidazione questo è il meno costoso e il più semplice, ma certo non il più rapido;
§ sistemi drenanti: consistono nel realizzare una serie di dreni verticali o
orizzontali, che riducono i percorsi che l’acqua interstiziale deve compiere
per essere smaltita verso l’esterno, diminuendo così notevolmente i tempi
di consolidazione. I dreni verticali, molto più diffusi di quelli orizzontali,
sono essenzialmente dei pali di sabbia di medio o grande diametro.
Si può, tuttavia, pensare, in presenza di terreni molto compressibili, di limitare i cedimenti costruendo i rilevati con materiali leggeri; le proprietà che tali
materiali dovrebbero possedere sono:
§ basso peso specifico;
§ buone resistenze meccaniche;
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Progettazione geotecnica dei rilevati stradali
§ possibilità di essere ben compattati (ad esempio: argille espanse, calcestruzzi cellulari a ridotta densità, polistirene espanso, etc.).
Nelle zone paludose o anticamente lagunari o lacustri si rinvengono depositi
di argille e limi con forti percentuali di torbe o detriti organici ed elevati contenuti in acqua: essi hanno densità molto basse, caratteristiche meccaniche
scadenti e capacità pressoché nulla di sopportare carichi anche modesti. Qualora non fosse possibile deviare il tracciato planimetrico della strada al fine
di evitare siffatti terreni, dovranno essere adottati accorgimenti particolari e
spesso molto costosi, per costruire rilevati anche di modeste dimensioni (ad
esempio, il miglioramento meccanico di tali terreni mediante tecniche di consolidamento).
Nei capitoli che seguono verranno esposti esclusivamente gli aspetti legati
alla realizzazione dei rilevati stradali e non quelli connessi al miglioramento
della risposta dei terreni di fondazione.
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