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Diapositiva 1 - Ordine dei Medici Veterinari della Provincia di Parma

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Diapositiva 1 - Ordine dei Medici Veterinari della Provincia di Parma
L’esame necroscopico in azienda, normativa
e procedure
Parma, 18 dicembre 2012
Mauro Cavalca
Dipartimento di Sanità Pubblica
Area Dipartimentale Sanità Pubblica Veterinaria
direttore Servizio Sanità Animale
[email protected]
Norme di riferimento
OBBLIGO DI DENUNCIA DI MORTE DI
ANIMALI
•
•
T.U.LL.SS
264. I veterinari, i proprietari o detentori, a qualunque titolo, di animali
domestici, nonché gli albergatori e conduttori di stalle di sosta, debbono
denunciare immediatamente al podestà del luogo, dove si verifichi,
qualunque caso di malattia infettiva diffusiva del bestiame, accertata o
sospetta, e qualunque
caso di morte improvvisa
di animale non riferibile a malattia comune
già accertata.
OBBLIGO DI DENUNCIA DI MORTE DI
ANIMALI
RPV
CAPO II
Denuncia delle malattie infettive e diffusive
Art. 2.
…La denuncia e' obbligatoria anche per
qualunque nuovo caso di malattia o di morte
improvvisa che si verifica entro otto giorni da
un caso precedente non riferibile a malattia
comune gia' accertata
OBBLIGO DI DENUNCIA DI MORTE DI
ANIMALI
OPGR 381 del 29/09/2000
Disposizioni sanitarie per l’eliminazione dal consumo umano e animale del
materiale a rischio per quanto concerne le encefalopatie spongiformi
trasmissibili
“qualsiasi caso di morte di bovini
ovini caprini di qualsiasi età deve
essere immediatamente
segnalato al servizio veterinario
delle ASL”
OBBLIGO DI DENUNCIA DI MORTE DI
ANIMALI
Chi è tenuto alla denuncia?
i veterinari liberi esercenti;
i proprietari e i detentori di animali anche in temporanea consegna ed
a qualsiasi titolo;
gli albergatori, i conduttori di stalle di sosta e di pubbliche stazioni di
monta e gli esercenti le mascalcie
i presidi delle Facolta' di medicina veterinaria, i direttori degli Istituti
zooprofilattici sperimentali nonche' di ogni altro Istituto
sperimentale a carattere veterinario, limitatamente alle malattie
accertate nei rispettivi istituti e laboratori;
i direttori degli Istituti zootecnici, i direttori dei Depositi governativi dei
cavalli stalloni, l'autorita' militare cui sono affidati animali per i servizi
dell'Esercito e le Commissioni militari di rimonta e di rivista per la
requisizione quadrupedi, per i casi di cui vengono a conoscenza
nell'esercizio del loro ufficio;
OBBLIGO DI DENUNCIA DI MORTE DI ANIMALI
Chi è tenuto alla denuncia?
le autorita' portuali marittime, i direttori degli aeroporti civili,
i capi stazione delle ferrovie e delle tranvie e le imprese
esercenti trasporti per via lacuale, fluviale e con
autoveicoli, per i casi di malattia, dei quali sono venuti a
conoscenza, verificatisi durante il carico e lo scarico o
lungo il viaggio e per i casi di morte non conseguenti
a cause accidentali;
i funzionari e le guardie di pubblica sicurezza, i carabinieri,
le guardie di finanza, le guardie forestali, gli agenti al
servizio delle province e dei comuni e le guardie
dell'Ente nazionale per la protezione degli animali.
La denuncia delle malattie infettive e diffusive puo' essere
fatta per iscritto o verbalmente.
I veterinari devono fare sempre la denuncia per iscritto.
OBBLIGO DI DENUNCIA DI MORTE DI
ANIMALI
A chi va fatta la denuncia?
Al Servizio Veterinario della AUSL
CARCASSA DI BOVINO ADULTO MORTO
IN AZIENDA: COS’È?
REGOLAMENTO (CE) n. 1069/2009 norme sanitarie relative ai
sottoprodotti di origine animale e ai prodotti derivati
• Materiali di categoria 1
• I materiali di categoria 1 comprendono i seguenti sottoprodotti di
origine animale:
• corpi interi, o loro parti, di animali
morti contenenti materiali specifici a
rischio al momento dello smaltimento;
CARCASSA DI BOVINO ADULTO MORTO IN AZIENDA: COS’È?
• REGOLAMENTO (CE) N. 999/2001
• disposizioni per la prevenzione, il controllo e
l'eradicazione di alcune encefalopatie spongiformi
trasmissibili
• ALLEGATO V
• MATERIALE SPECIFICO A RISCHIO
CARCASSA DI BOVINO ADULTO MORTO IN AZIENDA: COS’È?
• 1. Definizione di materiale specifico a rischio
• I seguenti tessuti sono classificati come materiale specifico a rischio
se provengono da animali originari di uno Stato membro o di un
paese terzo o di una loro regione avente un rischio di BSE
controllato o indeterminato:
• a) per quanto riguarda i bovini:
• i) il cranio, esclusa la mandibola e compresi il cervello e gli occhi,
nonché il midollo spinale degli animali di età superiore ai 12 mesi;
• ii) la colonna vertebrale, escluse le vertebre caudali, le apofisi
spinose e i processi trasversi delle vertebre cervicali, toraciche e
lombari e la cresta sacrale mediana e le ali del sacro, ma inclusi i
gangli della radice dorsale dei bovini di età superiore a 30 mesi, e.
• iii) le tonsille, gli intestini dal duodeno al retto e il mesentere dei
bovini di qualunque età;
CARCASSA DI BOVINO ADULTO MORTO IN AZIENDA: DI CHI È?
REG. 1069_2009
• «operatore», le persone fisiche o
giuridiche che esercitano un effettivo
controllo su sottoprodotti di origine
animale o prodotti derivati, inclusi i
trasportatori, i commercianti e gli
utilizzatori;
CARCASSA DI BOVINO ADULTO MORTO IN AZIENDA: DI CHI È?
• Non appena gli operatori generano
sottoprodotti animali o prodotti derivati che
rientrano nell’ambito di applicazione del
presente regolamento, essi li identificano e
provvedono affinché siano trattati in
conformità del presente regolamento
(punto di partenza).
COME FARE PER ESEGUIRE LA NECROSCOPIA DI BOVINI ADULTI MORTI IN
AZIENDA
• DECRETO 16 ottobre 2003 Misure sanitarie di protezione contro le
encefalopatie spongiformi trasmissibili.
•
Art. 2.
1. I titolari o i responsabili di stabilimenti, allevamenti
zootecnici, …che svolgono una qualunque delle attivita'
considerate nei citati regolamenti (CE) 999 e 1069 relative al
materiale specifico a rischio di cui all'art. 1, sono diretti
destinatari dell'obbligo di osservare ogni disposizione, riguardante
l'attivita' svolta, contenuta nei citati regolamenti comunitari e nei
relativi allegati, …assumendo la responsabilita' per
tutte le operazioni inerenti al citato materiale effettuate nei
luoghi di propria pertinenza.
COME FARE PER ESEGUIRE LA NECROSCOPIA SU BOVINI
ADULTI MORTI IN AZIENDA?
•
DECRETO 16 ottobre 2003 Misure sanitarie di protezione contro le encefalopatie spongiformi
trasmissibili.
•
Art. 2
•
. 2. Oltre a quanto previsto al comma 1, i soggetti di cui al
medesimo comma 1, devono:
a) …
b) assicurare il rispetto delle prescrizioni in materia di prevenzione e protezione dei
lavoratori specificate nell'allegato I al presente decreto;
c) garantire che ogni operazione riguardante il materiale specifico a rischio venga
effettuata in autocontrollo da personale appositamente addestrato, secondo procedure
sottoposte a controllo del servizio veterinario;
d) compilare e conservare tutti i documenti commerciali e sanitari ed i registri di cui ai regolamenti
(CE) 999 e 1774, per almeno due anni. ..
e) assicurare la propria collaborazione ai servizi veterinari delle
aziende sanitarie in occasione delle attivita' di vigilanza o
controllo;
COME FARE PER ESEGUIRE LA NECROSCOPIA SU BOVINI
ADULTI MORTI IN AZIENDA?
DECRETO 16 ottobre 2003 Misure sanitarie di protezione contro le encefalopatie spongiformi
trasmissibili.
Art. 4.
1. E' fatto divieto a chiunque di:
e) …asportare dal corpo degli animali di cui
all'art. 4, paragrafo 1, lettera a), punti i) ed ii) del
regolamento (CE) 1774, (ora1069) o
dal corpo degli animali della specie bovina,
ovina e caprina, comunque morti, qualsiasi
loro parte, tessuto od organo, incluse le pelli;
COME FARE PER ESEGUIRE LA NECROSCOPIA SU BOVINI
ADULTI MORTI IN AZIENDA?
DECRETO 16 ottobre 2003 Misure sanitarie di protezione contro le encefalopatie spongiformi
trasmissibili.
Art. 7.
1. I servizi veterinari delle aziende sanitarie
sono autorizzati, anche in deroga ai divieti di
cui all'art. 4, alla rimozione del materiale
specifico a rischio ai fini del suo invio all'Istituto
superiore di sanita' ed agli istituti
zooprofilattici sperimentali per fini
diagnostici, di ricerca e didattici.
COME FARE PER ESEGUIRE LA NECROSCOPIA SU BOVINI
ADULTI MORTI IN AZIENDA?
Art. 8.
Ferme restando le sanzioni amministrative di
cui all'art. 7-quater della legge 9 marzo 2001,
n. 49, e salvo che il fatto costituisca piu' grave
reato, e' disposto l'obbligo di denuncia
all'Autorita' giudiziaria ai sensi e per gli effetti
dell'art. 650 del codice penale nei casi di
violazione:
c) dei divieti di cui all'art. 4, comma 1, lettere
a), b), c), d), e), f), h) ed i).
COME FARE PER ESEGUIRE LA NECROSCOPIA SU BOVINI
ADULTI MORTI IN AZIENDA?
• REGOLAMENTO (CE) n. 1069/2009
• Art. 17 Ricerca ed altri fini specifici.
• In deroga agli articoli 12, 13 e 14 (smaltimento), L’AUTORITÀ
COMPETENTE (AUSL) PUÒ CONSENTIRE l’uso di sottoprodotti di
origine animale e di prodotti derivati in esposizioni, attività artistiche
e a fini diagnostici, istruttivi o di ricerca, nel rispetto di
condizioni idonee a garantire il controllo dei rischi per la salute
pubblica e degli animali.
.
COME FARE PER ESEGUIRE LA NECROSCOPIA SU BOVINI ADULTI MORTI IN
AZIENDA?
• Tali condizioni comprendono:
• il divieto di qualsiasi uso successivo ad altri fini dei
sottoprodotti di origine animale o dei prodotti
derivati; e
• l’obbligo di smaltire i sottoprodotti di
origine animale o i prodotti derivati in
modo sicuro, o di rispedirli, se del caso, al loro
luogo d’origine.
COME FARE PER ESEGUIRE LA NECROSCOPIA SU BOVINI
ADULTI MORTI IN AZIENDA?
Solo i servizi veterinari delle aziende sanitarie sono
autorizzati alla rimozione del materiale specifico a rischio
L’AUTORITÀ COMPETENTE (AUSL) PUÒ CONSENTIRE
l’uso di sottoprodotti di origine animale e di prodotti
derivati …. a fini diagnostici
OBBLIGO DI DENUNCIA DEI CASI DI MORTE
COME FARE PER ESEGUIRE LA NECROSCOPIA SU BOVINI
ADULTI MORTI IN AZIENDA?
TRASPORTO
COME FARE PER ESEGUIRE LA NECROSCOPIA SU BOVINI
ADULTI MORTI IN AZIENDA?
CORSI
D.L.vo 22 maggio 1999 n° 196 “veterinario riconosciuto”.
DUE EDIZIONI MAGGIO 2006 – MAGGIO 2009
•
Prevenzione e diagnosi delle malattie infettive e diffusive del
bestiame allevato;
•
Diagnosi di eventi morbosi non di origine infettiva o parassitaria;
•
Identificazione degli animali ai fini della tracciabilità della filiera
alimentare;
•
Igiene delle produzioni zootecniche;
•
Corretto uso del farmaco veterinario;
•
Benessere degli animali allevati;
•
Sicurezza degli alimenti di origine animale.
SORVEGLIANZA ABORTI E SBV (GIUGNO 2012)
CORSO DI OGGI
COME FARE PER ESEGUIRE LA NECROSCOPIA SU BOVINI
ADULTI MORTI IN AZIENDA?
Tutti i colleghi che hanno frequentato i corsi suddetti possono
considerarsi “accreditati” presso il Servizio Veterinario dell’AUSL di
Parma, previa registrazione nella sezione dedicata di sito
INTERNET dell’AUSL di Parma
Il Servizio tiene un elenco aggiornato dei colleghi accreditati e lo
trasmette periodicamente alla sezione dell’IZS
I colleghi accreditati, previa denuncia di morte e ottenuto il consenso
del servizio veterinario, sono abilitati a conferire alla sezione IZS
materiali patologici, prelevati nel corso di necroscopie da bovini
adulti morti in azienda, scortati dalla apposita scheda
accompagnamento campioni
La sezione IZS considera tale conferimento come conferimento ufficiale
da parte del Servizio Veterinario AUSL
COME FARE PER ESEGUIRE LA NECROSCOPIA SU BOVINI ADULTI MORTI IN
AZIENDA?
ULTERIORE FORMAZIONE
Ordine dei veterinari, Servizio Veterinario
AUSL e sezione IZS valuteranno
l’andamento delle richieste di necroscopie
in azienda e l’eventuale opportunità di
assicurare ulteriore attività di formazione
nei confronti dei colleghi buiatri
COME FARE PER ESEGUIRE LA NECROSCOPIA SU BOVINI ADULTI MORTI IN
AZIENDA?
FLUSSO INFORMATIVO
Documentazione: scheda denuncia di morte
e richiesta consenso per esecuzione
necroscopia 3 copie:
1 per allevatore
1 per IZS
1 per Veterinario LP prelevatore
COME FARE PER ESEGUIRE LA NECROSCOPIA SU BOVINI ADULTI MORTI IN
AZIENDA?
FLUSSO INFORMATIVO
Il Servizio Veterinario AUSL fornisce ai
veterinari LP prelevatori la modulistica e i
bar code necessari per l’identificazione
univoca della scheda accompagnamento
Il veterinario LP prelevatore consegna alla
sezione IZS il campione scortato dalla
scheda
COME FARE PER ESEGUIRE LA NECROSCOPIA SU BOVINI ADULTI MORTI IN
AZIENDA?
FLUSSO INFORMATIVO
IZS trasmette a veterinario LP prelevatore e
a SVET AUSL il referto
Il veterinario LP prelevatore consegna il
referto all’allevatore
IL SVET AUSL registra il campionamento e
relativo referto nel proprio software di
gestione
Fly UP