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Tecniche per Interrogare - Dr. Marco Cannavicci

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Tecniche per Interrogare - Dr. Marco Cannavicci
LA RACCOLTA DELLE
NOTIZIE E
L’INTERROGATORIO
Dr. Marco Cannavicci
psichiatra – criminologo
Argomenti
1.
2.
3.
4.
5.
6.
Obiettivi e condizioni operative
Regole fondamentali
Le domande
L’interrogatorio
L’intervista cognitiva
I tranelli psicologici
Fonti di informazioni
In ambito investigativo, criminologico
e humint, nonostante lo sviluppo
tecnologico degli strumenti, la fonte
più importante di informazioni è
L’UOMO
Sia nella veste di testimone che di
possibile autore del reato
La raccolta delle notizie
La raccolta delle notizie
serve ad accertare la VERITA’,
spesso in presenza di volontà
e psicologie diverse, talvolta opposte.
Di fronte all’autorità,
se non si è con la coscienza a posto, si
assume uno stato emotivo che può
facilitare oppure ostacolare moltissimo la
ricerca della verità.
Dinamiche in gioco
1.
2.
Strategie dell’interrogato per
nascondere la verità, fornendo una
versione artefatta ed attendibile
Strategie dell’interrogante per
rilevare i segni della menzogna e
per convincerlo a riferire la versione
reale dei fatti
La raccolta delle notizie
L’investigatore deve percepire
LO STATO EMOTIVO DEL SOGGETTO
per poter vagliare e
sfruttare tale condizione
Un efficace atto investigativo deve
seguire delle regole e delle tecniche.
Assunzione
delle sommarie informazioni
Secondo l’art. 350 del CPP:
- è un atto delle indagini preliminari
- esperibile d’iniziativa
- finalizzato ad assumere informazioni
utili per le investigazioni sulla
persona sottoposta ad indagine
Ipotesi:
1.
2.
3.
Sommarie informazioni assunte
dall’indagato libero (secondo le
modalità dell’art. 64 CPP), in
presenza del difensore
Sommarie informazioni assunte
dall’indagato in stato di fermo,
nell’immediatezza del fatto, anche
senza il difensore
Dichiarazioni spontanee
Persona informata sui fatti
Articolo 351 CPP
Secondo
le regole della prova testimoniale
La ricerca della verità
-
-
1840 – Moreu De Tours usa sostanze
che allentano il controllo (protossido
di N, cloroformio, hashish);
1931 – Henry House, “siero della
verità” (scopolamina dalla
mandragora, mescalina dalla peyote,
barbiturici – Amital, Pentothal, …);
- anni ’60 – LSD, usata dalla CIA, dal
Dr. Cameron, nel Progetto MKultra
(“lavaggio del cervello”);
- Anni ’80 – MDMA, usata in
psicoterapia per incrementare le
capacità di autoanalisi (oggi
Ecstasy);
Effetti?
-
Alibi per cedere
-
Effetto Placebo
-
Regressione psicotica
-
Danni cerebrali irreversibili
DALLA RICERCA DELLA
VERITA’
SI E’ PASSATI ALLA RICERCA DELLA
MENZOGNA
Indicatori delle menzogne
La menzogna comporta un “lavoro
psicologico” in grado di provocare
tensione emotiva ed ansia:
- utilizzare la fantasia per fornire
risposte plausibili ed attendibili
- l’attenzione alla fantasia distoglie
dall’attenzione all’intervistatore
- evitare di contraddirsi
- controllare le sensazioni corporee
Indicatori emotivi delle menzogne
Mentire comporta un incremento emozionale con
alterazioni di tipo neurofisiologico, registrabili
con:
- Idrosismografo (Lombroso)
-
-
Lie detector (macchina della verità)
Voice stress analyzer
Facial action coding system
Scientific content analysis (scan)
Verbal Inquiry Effective Witness (View)
Rilevazione termica del viso
Indicatori emotivi delle menzogne
Falsi positivi:
-
-
-
Timore di essere scambiato per il
colpevole
Preoccupazioni di cosa potrebbe
accadere durante la custodia e
l’interrogatorio
Paura che vengano scoperte altre
trasgressioni
Le menzogne
Chi ha intenzione di mentire non riesce
a controllare tutto
Chi interroga deve prestare attenzione
al canale verbale ed al canale
comportamentale (CINESICA) in
modo da rilevare quelle discrepanze
che possono far sospettare una
menzogna
OBIETTIVO
OTTENERE UNA CONFESSIONE IL PIU’
POSSIBILE DETTAGLIATA DEI FATTI
E DELLE RESPONSABILITA’ DI OGNI
ATTORE IN ESSI COINVOLTO
REQUISITI ESSENZIALI SONO LA
VERIDICITA’ E LA DIMOSTRABILITA’
DEI RISULTATI OTTENUTI
PRIMA REGOLA
AVERE UNA CONOSCENZA
DEL SOGGETTO DA SENTIRE
Solo sapendo con chi si ha
a che fare si può scegliere
un sistema o un metodo.
Iniziare la conversazione chiedendo
notizie in generale sulla sua vita
(studi, famiglia, lavoro, amicizie, …)
Le notizie che si raccolgono in questa
“atmosfera” servono per capire ed
interpretare le notizie successive
SECONDA REGOLA
NON AVERE FRETTA
Non perdere la pazienza, mantenere
un contegno sereno, anche di fronte
alla menzogna ed alla reticenza
Più si imprime alla conversazione
un clima di riflessione,
prima si arriverà alla verità
La serenità schiarisce le idee, mentre
la fretta, o l’ira, annebbia la
razionalità e la chiarezza mentale
TERZA REGOLA
VERBALIZZARE VIA VIA
LE DICHIARAZIONI RESE
Se appaiono in un secondo tempo
contraddittorie, possono offrire
l’arma per mettere in difficoltà
la persona sulla quale si investiga
(provano la sua responsabilità
anche senza la sua confessione)
Ricordarsi che la “vessazione”
del soggetto deve essere bandita,
sia perché è vietata dalla legge,
sia perché è improduttiva e
controproducente
L’interrogatorio deve essere effettuato
da almeno due persone
Prima di interrogare devono prendere
visione di tutti gli atti,
una incertezza o un errore di chi
conduce offre una potente arma
psicologica all’interrogato
L’AMBIENTE
Deve avvenire in un locale con minimo
mobilio, a finestre chiuse,
senza arredamenti vistosi o
apparecchiature, senza telefoni
che squillano o porte che
improvvisamente si aprono e che
possono intimorire o influenzare
l’interrogato in momenti
psicologicamente favorevoli
LE DOMANDE
Devono essere trascritte
integralmente sui verbali
e devono essere
BREVI, CHIARE, PRECISE,
FACILMENTE COMPRENSIBILI ED
ADEGUATE ALLE CAPACITA’
INTELLETTUALI, CULTURALI E
SOCIALI DELL’INTERROGANDO
Devono essere preferite le domande
INDETERMINATE
senza indicazioni sull’oggetto che si
vuol conoscere
alle domande DETERMINATE
con indicazione dell’oggetto che si vuol
sapere, perché agevolano i ricordi e
non attivano suggestioni.
Devono essere preferite
le domande
INDIRETTE (es. chi ha visto?)
a quelle
DIRETTE (es. ha visto tizio?)
poiché possono suggestionare
e non stimolare i ricordi
-
-
Le dichiarazioni
sono attendibili quando:
sono state date spontaneamente
riguardano cose su cui l’interrogato
non ha alcun interesse personale
entrano in correlazione con fatti
già noti
concordano con altre deposizioni
Osservare attentamente i comportamenti
e gli atteggiamenti delle persone:
- reazioni strane in chi non è direttamente
coinvolto
- indifferenza e tranquillità in chi è
direttamente coinvolto
Sono valutazioni soggettive
di supporto a valutazioni oggettive
da cercare e confermare
L’interrogatorio
Per interrogare è necessario
conoscere i dettagli dell’indagine.
Questo permette di:
- porre le giuste domande
- valutare la veridicità delle risposte
- evitare di fornire notizie utili per la
sua difesa
CHI NON CONOSCE IL CASO
NON DEVE PARLARE CON L’INDAGATO
Nella prima fase di un interrogatorio
è preminente riuscire a stabilire un
contatto psicologico con il sospettato.
Questo eviterà
il mutismo assoluto anche
di fronte a delle semplici domande.
L’interrogatorio
STATO EMOTIVO DELL’INDAGATO:
di una persona che improvvisamente
si trova in un luogo sconosciuto ed ostile,
di fronte ad uno sconosciuto che vuole
dimostrare la sua responsabilità in ordine
ad un reato che presuppone l’incubo del carcere,
con la perdita della sua libertà, degli affetti,
del lavoro e della stima delle persone che conosce.
La paura e la disperazione
lo inducono a contrastare le accuse
con tutte le sue forze.
L’interrogatorio
Di fronte ad una netta
contrapposizione l’investigatore deve
cercare di ridurre il conflitto.
Un buon argomento è
LA RICERCA DELLA VERITA’
contrapposta
ALLA RICERCA DI UN COLPEVOLE
L’interrogatorio
Preliminare all’interrogatorio:
acquisizione
di tutte le informazioni disponibili
sul soggetto, dai suoi precedenti
penali, alla storia personale fino alla
situazione familiare (chi sono per lui
le persone più importanti).
L’interrogatorio
Il riferimento ai legami affettivi forti,
soprattutto in chi delinque per la
prima volta, è un importante
strumento di persuasione e
convincimento alla collaborazione.
Il pentimento e la collaborazione
otterrà il perdono dalle persone
amate, che gli staranno vicino nei
momenti più difficili.
L’interrogatorio
La valutazione
e la consapevolezza dei benefici
ottenibili con una piena
confessione è lo stimolo più
importante per indurre l’indagato
ad ammettere le proprie
responsabilità.
L’interrogatorio
Con l’esperienza ogni buon
investigatore riesce a seguire il
processo decisionale di un indagato,
arrivando a capire quando la
decisione a collaborare è prossima.
L’empatia creata tra indagato ed
investigatore deve essere
mantenuta, con successivi e continui
rinforzi ed apprezzamenti.
L’interrogatorio
Dopo la confessione
è importante mantenere la comprensione,
l’empatia e vanno evitate
le facili promesse.
Ogni confessione può essere sempre
ritrattata o modificata in maniera
sostanziale.
L’interrogatorio
Gli strumenti di convincimento alla
collaborazione sono utili
nel caso di persone alla loro prima
esperienza criminale.
Per coloro che sono già inseriti in un
contesto criminale è inutile riferirsi
ad una “normalità” che non c’è.
L’interrogatorio
Solo di fronte
a prove evidenti è possibile
un’ammissione di responsabilità
da parte di criminali abituali.
Tuttavia sono molto sensibili
a discorsi su benefici o garanzie in
cambio della loro collaborazione.
-
-
-
Occorre formarsi rapidamente
un’idea sul carattere psicologico del
soggetto
poi toccarlo con appropriate
domande nei suoi punti deboli
(vanità, idee di persecuzione, torti
subiti, scatti nervosi, …)
seguendo attentamente le
manifestazioni esteriori (mimica,
pallori, rossori, tremori, …) che
seguono alle domande ed ai quesiti
L’interrogatorio
L’interrogatorio è un processo
di valutazione di un sospetto, di una vittima
o di un testimone,
attraverso la formulazione
di opportune domande,
con lo scopo di trarre informazioni o
correlare evidenze
che possono essere utilizzate
per l‘identificazione dell’autore di un reato
L’intervista investigativa
Nasce e si sviluppa in Inghilterra,
prevedendo una serie di fasi
descritte con l’acronimo PEACE:
-
P - preparation
E - engage, explain
A - account
C - close
E - evaluate
L’intervista investigativa
Approcci:
COGNITIVO
usa i principi e le teorie cognitive,
riduce al minimo la soggettività
CONVERSATION MANAGEMENT
utile con i soggetti non collaborativi
L’intervista cognitiva
- Ricreare il contesto entro il quale è
accaduto l’evento criminoso
- Riferire ogni cosa che riaffiori nella
mente
- Riferire gli eventi in ordine diverso
rispetto alla normale sequenza
- Mutare la prospettiva, come se lo
osservasse un’altra persona
L’intervista cognitiva
Preparazione all’interrogatorio:
-
raccogliere tutti i dati
valutare i dati raccolti
effettuare un’analisi dei dati raccolti
costruire delle preliminari ipotesi
teoriche di riferimento
L’interrogatorio strutturato - Fbi
Fasi:
1.
2.
3.
4.
5.
6.
Avviare la comunicazione
Analisi (esame cinesico)
Verifica
Affronto
Sviluppo del tema
Confessione
La Cinesica
-
-
La mano davanti alla bocca
La toccata di naso
L’occhio sfregato
La grattata del collo
La strofinata dell’orecchio
La gestualità delle braccia
La postura
Manuale KUBARK - Cia
Tipi psico-emozionali:
1.
2.
3.
4.
5.
Tipo
Tipo
Tipo
Tipo
Tipo
ostinato-ossessivo
ottimista
avido-esigente
ansioso-egocentrico
con complesso di colpa
Rispetto degli articoli del
Codice di Procedura Penale
(Art. 188)
E’ necessario acquisire informazioni
in modo formalmente ineccepibile.
Ciò garantisce la piena
utilizzabilità in fase processuale.
Se l’obiettivo è
OTTENERE UNA CONFESSIONE
L’art 188 C.P.P. indica le
modalità con le quali questa
confessione dovrà
essere documentata
L’interrogatorio
Ai sensi dell’articolo 188
del Codice di Procedura Penale
“libertà morale della persona
nell’assunzione della prova”
SONO VIETATI
I MEZZI ILLECITI O SCORRETTI
come ad esempio i
TRANELLI PSICOLOGICI
Articolo 188 C.P.P.
“Libertà morale della persona
nell’assunzione della prova”
“Non possono essere utilizzati,
neppure con il consenso della
persona interessata, metodi o
tecniche idonei ad influire sulla
libertà di autodeterminazione
o ad alterare la capacità
di ricordare e di valutare i fatti”
I tranelli psicologici
Espongono il soggetto al pieno
controllo di chi lo interroga:
- esagerare o minimizzarne la gravità
- suggerire una motivazione positiva
- solidarizzare con l’accusato
I tranelli psicologici
“KNOWLEDGE-BLUFF”
chi interroga
comunica dettagli con il finto
atteggiamento
di saperne molto di più
I tranelli psicologici
“FIXED LINE-UP”
indicazione del sospettato
come colpevole
da parte di falsi testimoni
I tranelli psicologici
“REVERSE LINE-UP”
l’interrogato viene falsamente
accusato da parte di simulati
testimoni di un reato molto
più grave di quello di cui è sospettato
I tranelli psicologici
“IL DILEMMA DEL PRIGIONIERO”
se gli imputati sono due, metterli
uno contro l’altro, facendo credere a
ciascuno che l’altro ha confessato,
accusandolo di correità, sfruttando la
reciproca mancanza di fiducia
I tranelli psicologici
“BLUFF ON A SPLIT PAIR”
mettere in mano all’indagato una finta
confessione dattiloscritta del
complice, che lo accusa della
responsabilità del reato commesso
I tranelli psicologici
Richiamare la sua attenzione su
inesistenti tremori, sospiri,
fremiti, carenze di salivazione,
pallori, rossori, come prova della
sua colpevolezza
Confessioni non attendibili
Dopo periodi di isolamento, paura,
ansietà, fame, insonnia protratta, ira,
angoscia, dolore, …
Sono tutte condizioni
in cui vengono meno le funzioni
razionali della mente e prevalgono
le suggestioni emotive.
Conclusioni
Per interrogare con efficacia
è necessario predisporre il contesto,
prepararsi sul caso, conoscere
l’interrogato, “suggestionarlo” sui suoi
vantaggi, seguire le regole tipiche,
affrontare le situazioni “atipiche” e
sviluppare uno stile personale che tenga
conto degli obiettivi, dei limiti della legge e
della formazione di idonei atti processuali
GRAZIE
PER LA VOSTRA
ATTENZIONE
Dr. Marco Cannavicci
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