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Stefania Marini - Ufficio Scolastico Regionale per le Marche

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Stefania Marini - Ufficio Scolastico Regionale per le Marche
DAL PROCESSO DI
AUTOVALUTAZIONE
AL RAPPORTO DI
AUTOVALUTAZIONE
Ufficio Scolastico Regionale per le Marche
Prima Giornata di Formazione Dirigenti Scolastici Neoassunti
Ancona, 15 Gennaio 2013
Stefania Marini
Dirigente mentor
QUADRO DI RIFERIMENTO
-1
Mettere a disposizione di ogni dirigente
scolastico un sistema organico di dati sulle
singole istituzioni scolastiche, una serie di
indicatori specifici con un benchmark di
riferimento, per effettuare una diagnosi sulla
propria scuola

(Fascicolo “Scuola in chiaro”/ dati Invalsi)
QUADRO DI RIFERIMENTO
-2
Mettere a disposizione dei Dirigenti
Scolastici un format di riferimento, con alcuni
passaggi obbligati, per sviluppare un
rapporto di autovalutazione sulla scuola
e sulla propria azione professionale

(Rapporto di autovalutazione)
QUADRO DI RIFERIMENTO
-3
Fare in modo che il rapporto di autovalutazione
sia il punto di riferimento per l’individuazione
degli obiettivi di missione da sviluppare nel
piano di miglioramento e sia integrato nel
piano di miglioramento della scuola.

(Obiettivi, indicatori, target, risultati attesi)
NOTA 20 settembre 2012
(D.D.G. 13.7.2011 - Formazione e tirocinio dei dirigenti scolastici
neo-assunti)

A conclusione del corso di formazione i
corsisti provvederanno alla redazione di
una relazione scritta (nella forma di un
rapporto di autovalutazione sulla
scuola)
Regolamento Snv
(prima approvazione C. dei M. 24/08/2012)
Art. 6: procedimento di valutazione
a.
b.
c.
d.
Autovalutazione delle istituzioni scolastiche (R.A.)
Valutazione esterna
Azioni di miglioramento
Rendicontazione sociale
Le azioni … sono dirette anche a evidenziare le aree di
miglioramento organizzativo e gestionale delle istituzioni scolastiche
riconducibili al dirigente scolastico
Snv art. 6: procedimento di valutazione
a.
Autovalutazione delle istituzioni scolastiche
1.
-
analisi e verifica del proprio servizio sulla base di:
dati resi disponibili dal sistema informativo del Miur
rilevazioni sugli apprendimenti e elaborazioni sul valore
aggiunto dell'Invalsi
ulteriori elementi significativi integrati dalla scuola
-
2.
- elaborazione di un rapporto di autovalutazione
- formulazione di un piano di miglioramento
MODALITÀ DI ACCESSO FORMAT R.A.
La funzione attivata
dall’area del SIDI
“Rilevazioni sulle
Scuole” permetterà
ai Dirigenti Scolastici
di inserire, in un form
predefinito, il proprio
Rapporto di
Autovalutazione . La
lista degli istituti
principali che devono
poter accedere alla
rilevazione verrà
caricata a sistema.
Per accedere alla
rilevazione dovrà
essere digitato o
selezionato dalla lista
degli istituti su cui
l’utente è abilitato, il
codice dell’istituto
principale che deve
effettuare la
rilevazione.
LA CORNICE DI RIFERIMENTO
VINCOLI E OPPORTUNITA’
Contesto e risorse
Ambiente
organizzativo
Pratiche
educative e
didattiche
Esiti
formati
ed
educativi
IMPATTI
Chi gestisce il processo di
autovalutazione interno alla
scuola?
La gestione della valutazione interna è
affidata al Dirigente scolastico in
collaborazione con un Nucleo di
autovalutazione.
La composizione del Nucleo può essere
differenziata a seconda delle situazioni e
delle modalità di analisi che si intendono
intraprendere.
Quali caratteristiche dovrebbe avere il
processo autovalutativo?




Situato: attento alle peculiarità dell’istituzione
scolastica, al contesto socio-ambientale e culturale;
Plurale: fondato su una molteplicità di evidenze,
quantitative e qualitative, in grado di restituire le
diverse prospettive di analisi;
Partecipato: promosso dalle diverse componenti
scolastiche, pur nella chiarezza dei ruoli e delle
responsabilità;
Orientato: orientato allo sviluppo del piano di
miglioramento, il quale rappresenta il banco di prova
dell’efficacia stessa del processo autovalutativo.
Quali sono gli strumenti a disposizione?
I principali strumenti per l’elaborazione del RA
sono:
1.
Scuola in chiaro
2. Dati prove Invalsi
3. Questionario scuola
4. Strumenti di autovalutazione della scuola
Come interpretare l’insieme dei dati
disponibili?
Il format del RA costituisce la chiave di
lettura attraverso cui portare a sintesi i
dati a disposizione.
Allo scopo di garantire il necessario rigore al
processo interpretativo è opportuno
argomentare i giudizi, in positivo o in
negativo, precisando a quali evidenze ci si
riferisce e quale lettura se ne fornisce. Il RA è
finalizzato allo sviluppo di un Piano di
miglioramento della scuola.
Come prefigurare il piano di
miglioramento?
Il piano di miglioramento scaturisce dalla lettura
critica della realtà scolastica e, in questa prima
fase, si sostanzia nella individuazione di
alcuni obiettivi strategici di sviluppo e nella
precisazione di alcuni traguardi attesi. Le
priorità forniscono le direzioni di marcia su cui
sviluppare il piano di miglioramento: è
importante evidenziarne la loro valenza
strategica e scegliere con cura le linee di lavoro
su cui focalizzare l’attenzione (massimo tre o
quattro). I risultati attesi richiedono di essere
espressi in termini misurabili e controllabili,
facendo riferimento a indicatori.
Chi definisce gli obiettivi?
Gli obiettivi da raggiungere scaturiscono dal
processo di autovalutazione e sono
esplicitamente indicati nel Rapporto; vengono
proposti dal Dirigente scolastico al Direttore
dell’Ufficio Scolastico Regionale per la loro
effettiva definizione e la conseguente
assegnazione contrattuale. La definizione
negoziata degli obiettivi, fra Dirigente scolastico
e Direttore USR, intende evidenziare
l’importanza del ruolo del Dirigente scolastico e
la sua responsabilità verso i risultati concordati.
Quanti sono gli obiettivi?
Gli obiettivi devono essere pochi, chiari,
rilevanti, misurabili e valutabili.
In particolare:
 obiettivi riferiti agli esiti
 obiettivi riferiti ai processi
È comunque consigliabile attestarsi su pochi
obiettivi (n. 3 o 4).
Evidentemente si tratterà di mettere in
relazione gli obiettivi di esito e quelli di
processo, in relazione alla specifica
situazione della scuola.
Il RA è
sostanzialmente
1. ANALISI
DELLA SITUAZIONE composto da due
parti. Nella prima parte
si chiede al dirigente
di selezionare una
serie di informazioni e
2. OBIETTIVI
di dati per leggere la
DI MIGLIORAMENTO propria situazione e
per definire, nella
seconda parte, gli
obiettivi di
miglioramento
1. ANALISI
CONTESTO
CONTESTO
e RISORSE
Analisi della situazione in forma descrittiva
e attraverso l’individuazione degli elementi
essenziali caratterizzanti il contesto di
riferimento.
VEDI TABELLA 1 in linee guida
ANALISI
PROCESSI
AMBIENTE ORGANIZZATIVO
PRATICHE EDUCATIVE E
DIDATTICHE
Analisi della situazione attraverso scale di
valutazione e analisi dei punti di forza e di
debolezza, con la documentazione di dati ed
evidenze, per i due punti ritenuti più forti e
per i due ritenuti più deboli.
VEDI TABELLA 2 in linee guida
ESITI
ESITI FORMATIVI e
EDUCATIVI
Analisi della situazione attraverso le
evidenze e i dati a disposizione all’interno
di una matrice comune.
Vedi TABELLA 3 in linee guida
2. OBIETTIVI DI MIGLIORAMENTO
OBIETTIVI DI
MIGLIORAMENTO
Quali prospettive (nei prossimi anni) per il
miglioramento?
Quali obiettivi?
Quali sono i risultati attesi per i prossimi anni?
Quali indicatori? Benchmark e target?
Perché questi obiettivi in relazione alle risultanze
dell’autovalutazione?
Vedi TABELLA 4 in linee guida
NOTA METODOLOGICA
Da chi è stato elaborato il rapporto?
Indicazioni operative per la stesura del RA
1 . Analisi contesto/risorse
Utilizzare la Tabella 1 per cercare di individuare, delineare e documentare,
i caratteri salienti del contesto di riferimento in forma descrittiva.
2. Analisi dei processi
Utilizzare la Tabella 2 per individuare i punti di forza e di debolezza
attraverso una scala di valutazione . A seguito si chiede al Dirigente di
individuare 2 punti di particolare forza e 2 punti di particolare debolezza
su cui puntare l’attenzione e articolare meglio.
3. Analisi degli esiti
Riferirsi alla Tabella 3 in cui si definiscono degli indicatori strategici di
riferimento con dati messi a disposizione da Invalsi e Scuola in Chiaro.
Si chiede di individuare i punti su cui si intende porre l’attenzione per il
miglioramento del servizio.
4. Obiettivi di miglioramento
Con riferimento alla tabella 4 si chiede di individuare alcuni obiettivi di
miglioramento e di argomentare il collegamento fra la scelta degli
obiettivi e l’analisi evidenziata nei punti precedenti.
Schema riassuntivo finale
OBIETTIVO
INDICATORE
DATI
Attuale
Valori di
Riferimento
benchmark
Target
Risultato
(risultato
atteso)
(finale a
seguito PdiM)
(se presenti)
1 ( di risultato)
2 ( di risultato)
3 ( di processo)
4 ( di processo)
Motivare il collegamento fra obiettivi individuati e risultanze interne all’autovalutazione
…………………………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………………………
………………………………………
Analisi degli esiti
Aree
Successo scolastico
Competenze acquisite
Equità degli esiti
Risultati a distanza
Domande
La scuola riesce ad assicurare il
successo scolastico dei suoi studenti?
Quali competenze acquisiscono gli
allievi nella loro carriera scolastica?
Le disparità di rendimento tra alunni
crescono o diminuiscono nel tempo? Sono
concentrate in alcune classi / indirizzi?
Qual è la riuscita degli studenti una volta
usciti dalla scuola?
Analisi del contesto
Aree
Domande
Ambiente
Per quali peculiarità si caratterizza il
territorio in cui è collocata la scuola?
Capitale sociale
Quali risorse e competenze utili per la
scuola sono presenti nel territorio?
Risorse economiche
e materiali
Quale la qualità delle strutture e
infrastrutture della scuola? Quali le risorse
economiche disponibili?
Risorse professionali
Quali le caratteristiche del personale (es.
età, stabilità nella scuola, titoli)?
Analisi dei processi:
pratiche educative e didattiche
Aree
Domande
Selezione saperi, scelte
curricolari e
offerta formativa
Il curricolo di scuola risponde ai bisogni
formativi degli studenti?
Progettazione didattica
e valutazione studenti
Come è strutturata la progettazione didattica?
Come sono valutati gli apprendimenti degli
studenti?
Sviluppo della relazione
educativa e tra pari
Come sono le relazioni tra studenti e insegnanti?
E quelle tra studenti?
Inclusione, integrazione,
differenziazione
Quali percorsi sono progettati per singoli o
gruppi di studenti che necessitano di
particolare attenzione?
Continuità e orientamento
In che modo la scuola garantisce la continuità
educativa per gli studenti?
Analisi dei processi: ambiente
organizzativo per l’apprendimento
Aree
Domande
Identità strategica e
direzione della scuola
Per quali peculiarità si caratterizza la
scuola? Quale il ruolo del DS e dello staff?
Gestione strategica
delle risorse
Sviluppo professionale
delle risorse umane
Quale coerenza tra le scelte educative e
l’allocazione delle risorse economiche?
Quali temi per la formazione del
personale e perché?
Governo del territorio e
rapporti con le famiglie
Quali collaborazioni ha la scuola? Per
quali finalità?
Attività di autovalutazione
Quali strumenti per il monitoraggio e la
valutazione interna?
La scala di valutazione:
come applicarla
Il livello 1 – Inadeguato si riferisce alle situazioni nelle quali, rispetto a
una determinata area, la scuola non ha raggiunto un livello ritenuto
accettabile.
Il livello 2 – Accettabile viene applicato ai casi in cui il livello raggiunto
rappresenta il punto di partenza minimo per arrivare a successivi
miglioramenti.
Il livello 3 – Buono riguarda i casi in cui la scuola ha messo in campo le
azioni necessarie per raggiungere un livello ritenuto buono per quella
determinata area.
il livello 4 – Eccellente si riferisce alle situazioni nelle quali per
quell’area sono raggiunti standard di eccellenza attraverso azioni che
garantiscono una qualità diffusa o esiti ottimali.
La tempistica gennaio/giugno
per il Rapporto di Autovalutazione (RA)
TEMPI
OGGETTO
RIFERIMENTO
1. Entro gennaio
Trasmissione Fascicolo Scuola in
Chiaro
Servizio Statistico MIUR
2. Entro 31
gennaio
Compilazione Questionario scuola
DS
3. Entro febbraio
Restituzione dati Questionario
scuola
INVALSI
4. Entro febbraio
Apertura format RA
Servizio Statistico MIUR
5. Entro marzo
Consegna 4 RA per ogni macroarea
DS/Mentor
6. Entro aprile
Analisi dei 16 RA
CTS
Seminari Interregionali
USR/CTS
Consegna RA
DS
7. Entro fine
maggio
8. Entro giugno
I PASSAGGI
A SEGUITO
1. La consegna degli obiettivi
Gli obiettivi scaturiti e selezionati a
seguito della autovalutazione vanno
negoziati con il Direttore dell’USR;
sono consegnati al Dirigente scolastico
(integrazione/sottoscrizione del contratto
triennale) per la loro effettiva
declinazione e realizzazione nel
contesto di riferimento.
2. L’accordo sugli obiettivi
L’accordo sugli obiettivi svolge una funzione di
guida e di responsabilizzazione da parte
dei Dirigenti Scolastici.
Infatti, la definizione degli obiettivi deve
inquadrarsi all’interno di una strategia
dirigenziale di autonomia e di responsabilità.
3. La definizione del piano
di miglioramento
La definizione del piano di miglioramento spetta al
Dirigente scolastico in collaborazione con il
nucleo di autovalutazione e in accordo con la
comunità professionale.
Il dirigente scolastico potrà utilizzare gli strumenti di
supporto e la consulenza sul campo messa a
disposizione da Indire, Università, Enti di ricerca
e Associazioni ….
4. La valutazione (?)
Al termine del triennio si dovrà produrre (anche
passando per un protocollo di visita esterna) un
Rapporto di valutazione finale, sulla cui base il
Direttore dell’USR definirà la valutazione della
dirigenza (accordi contrattuali).
La relazione finale di valutazione (compresa la
possibile valutazione di prima istanza del Nucleo
esterno) sarà consegnata al Dirigente scolastico e
dovrà essere inviata all’Invalsi e al Direttore USR.
In sintesi per il RA
Al mentor spetta il compito di:

Accompagnare le varie tappe verso il RA

Supportare l’uso degli strumenti messi a disposizione

Orientare verso altri strumenti già in uso nel territorio

Indirizzare verso esperienze significative già presenti nel
territorio

Promuovere momenti di scambio e confronto

Verificare la tenuta del percorso e interfacciarsi con il
referente USR
"Coloro che vogliono essere leader ma non
lo sono dicono le cose.
I bravi leader le spiegano.
I leader ancora migliori le dimostrano.
I grandi leader le ispirano"
(Anonimo)
Grazie per la cortese attenzione
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