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Scarica le LETTURE FACILI del Volume 3
Rosanna Bissaca
Maria Paolella
in Bibliotec@
Antologia italiana
LETTURE
FACILITATE
3
Rosanna Bissaca
Maria Paolella
in Bibliotec@
Antologia italiana
LETTURE
FACILITATE
3
Coordinamento redazionale e redazione: Stefania Faiello
Progetto grafico e copertina: Arnaldo Tranti Design
Impaginazione: Elena De Bernardin
Illustrazioni: Paolo Armitano e Davide Furnò
Coordinamento prestampa: Gianni Dusio
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www.latteseditori.it
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Questo volume è stato realizzato tenendo conto di quanto stabilito dal D.M. n. 547
del 07/12/1999 (“Gazzetta Ufficiale” - Serie speciale n. 51 del 02/03/2000) circa
le norme avvertenze tecniche per la compilazione dei libri di testo per la scuola
dell’obbligo.
Nomi e marchi citati sono generalmente depositati o registrati dalle rispettive case produttrici.
Proprietà letteraria riservata
© 2010 S. Lattes & C. Editori SpA - Torino
Stampato in Italia - Printed in Italy
per conto della casa editrice da
Vincenzo Bona SpA - Torino
Prima edizione 2011
ristampa
anno
0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10
10 11 12 13 14 15
INDICE
Per l’insegnante . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Letture facilitate
V
testi originali nel Volume 3
A che servono gli amici? . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Dizionario • I verbi della buona educazione
1
RACCONTI DI FANTASCIENZA
13
La strada . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
4
RACCONTI DI FANTASCIENZA .
27
Nella cripta . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Dizionario • La parola “morte”
7
RACCONTI HORROR . . . . . . . . .
42
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 10
RACCONTI HORROR . . . . . . . . .
47
Non fidarsi è meglio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 15
Dizionario • L’elettricità in casa . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
RACCONTI ASSURDI
E SURREALI . . . . . . . . . . . . . . . . .
68
Una spada da cavaliere . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 18
Dizionario • La spada e altri oggetti con la lama . . . . .
RACCONTI ASSURDI
E SURREALI . . . . . . . . . . . . . . . . .
74
Le lacrime . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 20
Dizionario • La città
RACCONTI FANTASTICI . . . . . .
85
Il chewing-gum . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 23
RACCONTI FANTASTICI . . . . . .
92
Il canto incantato dell’uccello magico . . . . . . . . 26
RACCONTI DI OGNI GENERE . . 104
Come la musica venne rubata al cielo . . . . . . . . . 29
RACCONTI DI OGNI GENERE . .
Benny e Furty: due nemici . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 32
Dizionario • I mestieri
GESTIRE LE EMOZIONI . . . . . . . 246
Dai, piantatela di piangere! . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 35
GESTIRE LE EMOZIONI . . . . . . . 256
La storia del Re Mida . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 38
DOMANDE PER PENSARE . . . . . . 281
La morte del Delfino . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 41
DOMANDE PER PENSARE . . . . . . 305
Dizionario • Avverbi, preposizioni e locuzioni di luogo
La zampa della scimmia
Dizionario • I verbi riflessivi
Dizionario • Le parole “bolla” e “bollo”
Dizionario • I versi degli animali
Dizionario • Gli strumenti musicali
Dizionario • Il discorso diretto e indiretto
Dizionario • L’oro
Dizionario • La chiesa
112
III
INDICE
«Io non volevo uccidere» . . . . . . . . . . . . . . . . . . 44
Dizionario • I soldati
LA CONVIVENZA CIVILE . . . . . . . . . . . . . 318
Salima, diciassette anni, sposa per forza . . 48
Dizionario • Il matrimonio
LA CONVIVENZA CIVILE . . . . . . . . . . . . . 334
I piedi nudi di Susan . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 52
Dizionario • I cinque sensi. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
AMBIENTE - NOI E LA VITA
DEL PIANETA. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 366
Attento a te, lettore . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 55
Dizionario • I cinque sensi. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
AMBIENTE - NOI E LA VITA
DEL PIANETA. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 384
Le donne cambieranno il mondo . . . . . . . . . . . 58
LE SFIDE DEL XXI SECOLO . . . . . . . . . . . 422
Insegno l’inglese a una straniera . . . . . . . . . . . 62
Dizionario • Nazioni e popoli
LE SFIDE DEL XXI SECOLO . . . . . . . . . . 444
Il vecchio e il tigrillo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 65
STORIE DI TERRE LONTANE . . . . . . . . 466
L’iceberg di Kanasaka . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 68
Dizionario • Le zone artiche
STORIE DI TERRE LONTANE . . . . . . . . 472
Il bacio era sospeso nell’aria
. . . . . . . . . . . . . 72
STORIE D’AMORE . . . . . . . . . . . . . . . . . 494
Il dono dei Magi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 75
STORIE D’AMORE . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 507
Alba sul veld . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 78
STORIE DI ADOLESCENTI . . . . . . . . . . . . 523
Alexander e Nadia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 81
STORIE DI ADOLESCENTI . . . . . . . . . . . . 529
Il piccolo principe. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 84
GRANDI LIBRI DI FORMAZIONE . . . . . 542
La commedia umana . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 88
GRANDI LIBRI DI FORMAZIONE . . . . . 570
Dizionario • Il grado degli aggettivi
Dizionario • Il nome degli animali
Dizionario • Il futuro semplice dei verbi
in -ciare e -giare
Dizionario • I Re Magi
Dizionario • Le età della vita
Dizionario • Viaggi e viaggiatori
Dizionario • I pianeti
Dizionario • La bicicletta
IV
Per l’insegnante
I destinatari
Il libretto contiene 28 brani dell’antologia in versione facilitata. La riscrittura semplificata nei contenuti e
soprattutto nel linguaggio, com’è ovvio, rende più facile e immediata la comprensione di un testo. Ne deriva
il sicuro risultato di stimolare l’interesse e la partecipazione anche di quegli allievi, italiani o stranieri, che,
pur avendo superato la prima fase di alfabetizzazione, incontrano delle difficoltà nella lettura e, per
migliorare la loro competenza, hanno bisogno di materiali adatti e di un particolare allenamento.
Per i ragazzi che hanno una sufficiente anche se incerta conoscenza della lingua, le letture facilitate
costituiscono una passerella efficace per la comprensione del testo originale.
La scelta dei brani
Nelle Letture facilitate, i brani sono stati scelti secondo il criterio della familiarità con la situazione presentata
e dell’interesse che la storia può suscitare.
Il primo criterio è di fondamentale importanza: la comprensione di un testo è strettamente collegata alle
conoscenze che già si possiedono, a quella che gli esperti chiamano “enciclopedia di riferimento”.
Il lettore, infatti, fa riferimento alle informazioni di sfondo che ha in memoria e capisce ciò che legge grazie
a continue inferenze.
Gli allievi stranieri da poco giunti in Italia, spesso, non hanno né le parole né l’esperienza per comprendere
una lettura anche semplice, ma da qualche parte bisogna pur cominciare!
Allora, presentare testi con situazioni comuni, quotidiane, o personaggi in qualche modo familiari, può
essere un buon punto di partenza.
Anche gli allievi italiani che non hanno raggiunto una sicura abilità nella lettura e nella comprensione del
testo capiscono più facilmente una storia, se questa si sviluppa su uno sfondo conosciuto.
I criteri per la scrittura controllata dei brani
Nelle Letture facilitate si semplificano i brani con i criteri universalmente adottati a questo scopo:
– si riduce la lunghezza del testo;
– si usa il lessico di base;
– si espongono i fatti in ordine cronologico;
– si usano perlopiù frasi molto brevi e indipendenti;
– si sostituiscono i pronomi con i nomi, senza timore delle ripetizioni;
– si usano i verbi soprattutto al presente indicativo, in forma attiva;
– si evitano i verbi impersonali, riflessivi, fraseologici.
Le illustrazioni
In un qualunque testo, soprattutto se destinato ai ragazzi, le illustrazioni aggiungono gradevolezza e
suscitano curiosità e interesse per la lettura.
Quando si ha l’obiettivo di facilitare l’apprendimento, il disegno deve anche rispondere a precisi requisiti
didattici: deve trasmettere con efficacia il significato di singole parole da acquisire ex-novo o da consolidare,
V
deve far intuire il contesto della situazione narrata, deve aiutare a “vedere” e memorizzare i personaggi, deve
favorire la comprensione della vicenda e il suo sviluppo.
Nelle Letture facilitate, i disegni rappresentano con molta precisione non solo singoli oggetti ma anche
espressioni, emozioni, ambienti, vicende.
La presenza di “etichette”, che richiamano l’attenzione dell’allievo su singole parole o sulla situazione,
produce l’effetto di arricchire o rafforzare il suo bagaglio lessicale e di aiutarlo a leggere l’immagine e la
storia.
Gli esercizi
Gli esercizi proposti hanno come obiettivi principali l’acquisizione della competenza linguistica di base e un
livello accettabile di comprensione del testo.
Gli esercizi aiutano gli allievi stranieri a passare dalla fase di interlingua (è la lingua di primo approccio,
quella che usano per farsi capire, costituita da pochi elementi lessicali giustapposti, senza strutture
grammaticali e sintattiche) alla fase di competenza linguistica elementare.
Tutti gli esercizi, anche quelli all’apparenza molto semplici, sono efficaci anche per gli allievi italiani in
difficoltà con la lingua, perché consolidano le abilità cognitive, attivano reti di significato fra le parole ed
esercitano capacità elementari di scrittura.
Al termine di ogni brano, sotto il titolo LA STORIA, si propone sempre una prova di comprensione della
lettura.
La varietà degli esercizi proposti risponde all’obiettivo di stimolare sottoabilità diverse, richieste da una
abilità complessa quale la comprensione della lettura.
Perciò di volta in volta, si richiede:
– di individuare i personaggi;
– di completare le frasi che riassumono la storia;
– di rispondere a semplici domande;
– di scegliere tra due o tre risposte multiple;
– di scoprire se le affermazioni relative al testo sono vere o false;
– di riordinare delle affermazioni in ordine logico-cronologico;
– di collegare in modo logico le parti di un periodo scoprendo in modo indiretto le relazioni di causaeffetto o di tempo.
Quando c’è lo spazio, si aggiungono esercizi che si riferiscono al lessico presente nel brano.
Il dizionario illustrato
Ogni lettura ha una pagina di Dizionario illustrato. In tutto, in questo volumetto, ci sono 28 tavole che si
riferiscono ad un tema trattato nel brano: La città, Gli strumenti musicali, I mestieri, La nave,
Il matrimonio, La chiesa, I cinque sensi, ecc.
Le tavole facilitano la comprensione della lettura per mezzo di disegni di grande efficacia didattica, che
illustrano parole, informazioni e concetti; aiutano i ragazzi nella pratica comunicativa, riportando parole,
espressioni e frasi di uso quotidiano; infine forniscono le informazioni di base sugli argomenti trattati.
Le Autrici
VI
Testo originale in: RACCONTI
DI FANTASCIENZA
A che servono gli amici?
Tim, un bambino terribile
Il racconto immagina la società nel lontano futuro.
I signori Patterson sono i genitori di Tim, un bambino di otto anni.
I genitori hanno scelto le caratteristiche di Tim prima della nascita.
Loro hanno voluto un bambino alto e robusto, bello, con i capelli biondi e ricci, con gli occhi
azzurri, con le lentiggini sul viso e anche molto intelligente.
Adesso, i due genitori sono disperati. Tim, infatti, si comporta molto male con tutti: è
disubbidiente, maleducato, prepotente. A volte è cattivo e crudele: ha ucciso e sotterrato il
cane dei vicini.
Così i genitori hanno chiesto aiuto a uno psicologo (uno studioso del comportamento).
Lo psicologo ha detto: “Voi fate venire dal pianeta Procyon un Amico, cioè un robot
programmato per educare i bambini (costruito per educare bambini).”
L’Amico
Il campanello della porta suona.
Tim prende una manciata di verdura e frutta marcia dal secchio dell’immondizia e poi corre
ad aprire.
Tim apre la porta e butta l’immondizia in faccia a
chi ha suonato il campanello.
lentiggini
Un istante dopo, la schifosa frutta marcia
umanoide robot
arriva sulla faccia di Tim, in bocca!
Nello stesso istante, lui sente un urlo:
“Tim, sono il tuo Amico!!”
Tim guarda: l’Amico è un
umanoide, un robot dall’aspetto
umano, grande e grosso, ma tutto
corporatura
ricoperto di una pelliccia verde. grande e grossa
La mamma si rivolge all’Amico:
“Non aspettavo voi così presto!”
L’umanoide dice: “Sul pianeta
pelliccia verde
Procyon, noi siamo diventati veloci
nella spedizione.
Io sono pronto per iniziare il mio lavoro;
lei deve soltanto premere il dito sulla mia
cintura per accettare me come Amico di suo figlio.”
1
Testo originale in: RACCONTI
DI FANTASCIENZA
Tim è molto arrabbiato e urla: “Brutto schifoso, vai via!” e prende a pugni l’umanoide. Ma
subito si trova per aria, stretto nelle forti mani dell’Amico.
L’Amico poi aggiunge: “Tim, sei sporco: tu devi fare il bagno e cambiare i vestiti.”
Tim urla: “No, io ho già fatto il bagno!”
L’Amico fa finta di non aver sentito e si rivolge deciso alla mamma: “Signora, dove sono i
vestiti di Tim? Penso io a tutto.”
Poi l’Amico dice: “Tim deve trovare un nome per me.”
Ma la mamma non vuole perché Tim può scegliere un nome volgare, offensivo. Così decide
lei: il nome dell’Amico sarà Buddy.
( rielaborato da John Brunner, A che servono gli amici?, in Storie di adolescenti a cura di Mirella Zocchi)
LA STORIA
1. Fai una crocetta sulla risposta giusta.
1. Tim Patterson
ha nove anni.
ha otto anni.
6. Chi ha suonato dice:
“Tim, sei maleducato!”
“Tim, sono il tuo Amico!”
2. Prima della nascita di Tim
i genitori sperano che sia bello e
intelligente.
i genitori scelgono le sue
caratteristiche.
7. Tim urla:
“Entra subito.”
“Vai via!”
3. I genitori
sono contenti di Tim.
non sono contenti di Tim.
2
8. L’Amico
saluta e stringe la mano di Tim.
afferra Tim tra le sue forti mani.
4. Uno psicologo consiglia
di prendere un Amico per Tim.
di essere più severi con Tim.
9. L’Amico dice a Tim:
“Devi fare il bagno e cambiare
i vestiti.”
“Vuoi fare il bagno e cambiare
i vestiti?”
5. Tim
butta l’immondizia in faccia a chi ha
suonato alla porta.
saluta chi ha suonato.
10.Buddy
è il nome scelto da Tim per l’Amico.
è il nome scelto dalla madre di Tim
per l’Amico.
Testo originale in: RACCONTI
DI FANTASCIENZA
DIZIONARIO
Dizionario illustrato
I verbi della buona educazione
Buongiorno
dottore.
Ciao, Andrea.
Buonanotte, papà.
Ci vediamo domani.
Arrivederci a tutti.
salutare
salutare
salutare
salutare
Buona giornata!
Buon lavoro!
Buone vacanze!
Buon viaggio!
Buon divertimento!
Vuoi un po’ del mio
panino?
Hai bisogno
di aiuto?
augurare
augurare
offrire
offrire
Per piacere, mi dai
Permesso, posso
un bicchiere d’acqua? entrare?
Scusi professore,
posso venire alla
lavagna?
Per favore, mi aiuti a
fare il compito?
chiedere qualcosa
chiedere permesso
chiedere permesso
chiedere aiuto
Per cortesia, dov’è la
fermata del tram?
Scusa, non l’ho fatto
apposta. Ti ho fatto
male?
Grazie per il regalo.
Mi fa molto piacere.
Grazie mille!
Molte grazie per il
pensiero.
chiedere scusa
ringraziare
ringraziare
Pronto? Sono Mario Piacere, sono Maria
Bianchi.
Rossi.
Prego, si sieda lei.
Prego, passa tu.
presentarsi
cedere il posto
cedere il passo
chiedere
un’informazione
presentarsi
1. Ricopia sul quaderno tutte le frasi della buona educazione.
2. Sottolinea sul quaderno le frasi che usi di meno.
3
Testo originale in: RACCONTI
DI FANTASCIENZA
La strada
La catastrofe
Dopo una catastrofe (disastro), pochi
uomini vivono ancora sulla Terra.
La Terra è coperta di cenere e il sole
non si vede più. Fa molto freddo.
Gli uomini sono disperati.
Gli uomini non hanno più la casa,
i familiari, gli amici; non hanno riparo
dal freddo, non trovano più cibo.
Così tutti sono diventati spietati
(senza pietà), e lottano fra di loro per
sopravvivere (rimanere vivi).
cadaveri nell’asfalto
lo strato di cenere
il padre
la strada
Un uomo e un bambino
il carrello
il figlio
Un uomo e un bambino, padre e figlio,
camminano verso il sud; loro sperano di trovare il caldo e di trovare uomini buoni.
Gli alberi sono caduti. Dappertutto (in tutti i posti) c’è la cenere. Uno spesso strato di cenere
copre anche le strade.
L’uomo e il bambino vedono qui delle valigie, là delle borse abbandonate, più in là
scoprono cadaveri sprofondati nell’asfalto.
I cadaveri sono neri, come mummificati.
Il bambino chiede al padre: “Questa gente scappava per andare lontano dal fuoco, vero
papà?”
L’uomo risponde: “Sì, ma sono morti perché anche l’asfalto era in fiamme.”
Finalmente l’uomo riesce a trovare un po’ di cibo e degli abiti.
Lui mette tutto dentro un carrello da supermercato e continua la strada insieme al
bambino.
Il ladro
L’uomo e il bambino abbandonano il carrello per un breve tempo. Quando tornano, il
carrello non c’è più, è sparito.
L’uomo è disperato. Loro non vogliono morire di fame e di freddo, vogliono trovare il ladro.
Loro vedono il ladro e vanno vicino a lui; il ladro tira fuori un coltello.
Il padre minaccia il ladro con una pistola: “Tu vai lontano dal carrello e posa giù il coltello!”
4
Testo originale in: RACCONTI
DI FANTASCIENZA
Il ladro è un povero uomo, magro, sporco, vestito con un impermeabile a brandelli.
Il bambino prega il padre: “Papà, non ucciderlo!”
Il padre non guarda il bambino, tiene gli occhi fissi sul ladro. Lui ordina al ladro: “Devi
togliere i tuoi vestiti, devi rimanere nudo!”
Il ladro posa i suoi vestiti sporchi per terra.
Il ladro dice: “Così, senza niente addosso, muoio!”
Il padre replica: “Tu ci hai preso tutto, tu volevi far morire noi!”
Poi, il padre dice al bambino: “Andiamo.”
Il bambino piange, sente pietà per il ladro fermo in mezzo alla strada, nudo e tremante di
freddo.
Il padre e il bambino proseguono, ma il piccolo si volta in continuazione per guardare verso
il ladro.
Il bambino piange: “Voglio aiutare il ladro. Papà, lui ha paura, adesso lui muore!”
Il padre dice: “Non tocca a te aiutarlo.”
Il bambino, con le lacrime agli occhi, dice: “Sì, papà, tocca a me!”
Il padre e il bambino tornano indietro, non trovano più il ladro, ma lasciano i suoi vestiti lì,
sulla strada.
La notte il bambino non riesce a dormire e dice al padre: “Però noi abbiamo ammazzato
quell’uomo.”
(rielaborato da Cormac McCarthy, La strada)
LA STORIA
1. Ricopia sul quaderno e aggiungi, al posto dei puntini, le parole che mancano.
I due protagonisti sono padre e ...
Loro percorrono una strada bruciata dal …, dove ci sono anche … neri.
L’uomo trova del cibo e degli abiti e li mette in un … del supermercato.
Ma un … ruba la loro roba.
La sera il padre raggiunge il ladro, che tira fuori un ... .
Il padre, con la … in mano, ordina al ladro di togliersi i vestiti e le scarpe.
Questo significa la … sicura per il ladro; perciò il ladro prega l’uomo di lasciargli i vestiti.
Ma il padre rifiuta e dice al figlio: “… .”
Per la strada, il bambino … e si volta sempre indietro.
Così il padre e il bambino ritornano indietro e lasciano i … del ladro sulla strada.
Ma il ladro non c’è più.
Il bambino la notte non riesce a dormire e dice: “Noi abbiamo … quell’uomo.”
5
Testo originale in: RACCONTI
DI FANTASCIENZA
Avverbi, preposizioni e locuzioni di luogo
Dizionario illustrato
casa di Laura
casa dei
nonni di
Laura
collina
castello
scuola
campanile croce
chiesa
farmacia
fiume
ospedale
Laura
casa di Omar
Omar
Omar: “Guarda il castello, lassù sulla collina.”
Laura: “Guarda l’ospedale, laggiù.”
Omar : “Vedo la mia casa: io abito vicino alla scuola.”
Laura : “Anch’io vedo la mia casa: io abito lontano dalla scuola.”
Omar : “La mia casa è di fronte alla farmacia.”
Laura : “La mia casa è davanti al castello.”
Omar : “La mia casa è dietro l’ospedale.”
Laura : “La mia casa è dietro la chiesa.”
Omar : “Di fianco alla chiesa c’è il campanile.”
Laura : “In cima al campanile c’è una croce.”
Omar : “La mia casa è al di qua del fiume.”
Laura : “La mia casa è al di là del fiume.”
Omar : “Il fiume passa proprio in mezzo al paese.”
Laura: “Oltre il fiume c’è anche la casa dei miei nonni.”
1. Sul quaderno scrivi una frase con ciascuna delle parole evidenziate.
6
Testo originale in:
RACCONTI HORROR
Nella cripta
Il lavoro di Birch
Il protagonista del racconto è un uomo di nome Birch.
Birch fa un lavoro indispensabile ma poco piacevole.
Quando muore una persona, lui costruisce la bara. Poi mette il cadavere nella bara, porta la
bara al cimitero e scava la fossa.
In inverno, il terreno è troppo gelato, così Birch non può scavare le fosse.
Allora lui deposita (mette) le casse con i cadaveri nella cripta (camera mortuaria), poi in
primavera porta le bare al cimitero.
Un fatto orrendo e inspiegabile
Il 15 aprile, Birch va alla cripta con il carro e il cavallo per prendere la bara di Matthew
Fenner.
Nella camera mortuaria c’è poca luce, un odore di umido e di cadavere.
Le bare sono otto e Birch deve scegliere la bara giusta.
Birch ha lasciato la porta spalancata, ma poi la porta si chiude per un colpo di vento.
La camera ora è completamente buia e con poca aria.
Birch passa fra le bare e raggiunge la porta; adesso lui si accorge che la serratura è rotta e lui
non può uscire.
Birch urla ma la cripta è isolata: nessuno sente!
Birch subito cerca una soluzione.
La porta è chiusa.
La cripta è buia.
La serratura
è rotta.
bara
bara
7
Testo originale in:
RACCONTI HORROR
apertura nel muro
Prima lui cerca di forzare (aprire con
la forza) la serratura con un martello
e uno scalpello, ma non ci riesce.
Poi osserva la cripta: nel muro sopra
la porta, in alto, c’è una piccola
apertura!
Birch mette quattro bare, una sopra
l’altra, e arriva davanti all’apertura;
poi allarga l’apertura con un
martello. Dopo un po’, lui è stanco e
sudato, così scende per riposarsi.
Birch è un uomo grosso, impacciato
nei movimenti e, quando risale sulle
bare, il coperchio marcio dell’ultima bara si spacca.
Dalla bara esce un odore terribile di cadavere putrefatto.
Birch ha i piedi imprigionati nella
bara, lui cerca di liberarsi ma sente
un terribile dolore: qualcosa morde
e ferisce i suoi polpacci e le caviglie.
Birch riesce alla fine a liberarsi e a
uscire dalla camera mortuaria.
Con enorme fatica, lui si trascina
con le gambe sanguinanti fino alla
casa del custode del cimitero.
C’è una spiegazione?
Il medico visita Birch e fa domande
su quanto è successo.
piedi imprigionati nella bara
Poi il medico va nella camera
mortuaria e torna sconvolto.
Il medico spiega a Birch: “La bara rotta è quella di Asaph: lui era un uomo cattivo. Tu, però,
hai fatto al cadavere di Asaph una cosa terribile! Io ho visto con i miei occhi!”
Birch dice: “Sì, è vero. Io avevo preparato la bara per Matthew Fenner, ma la bara era brutta;
allora ho fatto un’altra bara più bella. Poi ho usato la bara brutta per seppellire Asaph,
perché lui era un uomo cattivo.”
8
Testo originale in:
RACCONTI HORROR
Il medico replica: “Tu hai messo Asaph
nella bara brutta, troppo piccola per lui:
così, per fare entrare il corpo nella bara, hai
tagliato i suoi piedi, all’altezza delle caviglie!
Adesso Asaph si è vendicato di te.”
(rielaborato da Howard P. Lovecraft, Nella cripta, in Storie di fantasmi a cura
di C. Fruttero e F. Lucentini)
il medico sconvolto
LA STORIA
1. Ricostruisci le frasi: collega le due parti con una linea colorata.
1. Birch, per lavoro, prepara le bare •
2. In inverno le bare dei nuovi morti •
3. Un giorno di primavera, Birch deve
portare al cimitero •
4. La cripta è in un sotterraneo •
5. Birch lascia la porta aperta ma
la porta si chiude •
6. Con la porta chiusa •
7. Birch tenta di aprire la porta •
8. Birch vuole uscire da un’apertura
sopra la porta •
9. L’ultima bara si rompe sotto
il peso di Birch •
10.Birch sente un dolore insopportabile: •
11. Riesce ad uscire dalla cripta •
12.Un dottore visita Birch e poi
va alla cripta •
13. Il medico scopre che il morto
di quella bara •
14.Birch ha tagliato le gambe del morto •
• la bara di Mattew Fenner.
• perché c’è molto vento.
• Birch rimane al buio.
• ma la serratura si è bloccata.
• per capire che cosa è successo.
• e seppellisce i morti.
• perciò mette quattro bare una
sull’altra.
• perché il coperchio è marcito.
• qualcosa ferisce i suoi polpacci
e le caviglie.
• perciò c’è poca luce e poca aria.
• e raggiunge la casa del custode
del cimitero.
• ha le gambe tagliate.
• perciò il morto si è vendicato.
• sono depositate provvisoriamente
nella cripta.
9
Testo originale in:
RACCONTI HORROR
Dizionario illustrato
La parola “morte”
MORTE = FINE
La morte significa la fine della vita di un essere vivente.
La morte significa anche la scomparsa di un luogo, di un’attività, di una cultura.
la morte di un
essere umano
la morte
di un albero
la morte di un lago
(il prosciugamento)
la morte di un edificio
(la distruzione)
la morte di un paese
(l’abbandono,
la mancanza di abitanti)
la morte di un’industria
(la rovina, la chiusura)
la morte
di un animale
TIPI DI MORTE
La morte naturale
è la morte
per vecchiaia.
La morte
accidentale è
dovuta al caso
(un fulmine,
una caduta...)
La morte per
malattia è causata
da un male
incurabile.
La morte violenta
è dovuta al suicidio
(chi uccide se
stesso) o
all’omicidio (chi è
ucciso da un altro).
La pena di morte
è la punizione più
grave inflitta dai
giudici negli Stati
dove esiste.
SIMBOLO DELLA MORTE
MODI DI DIRE CON LA PAROLA MORTE
1. è una questione di vita o di morte = trovarsi in una situazione gravissima
2. avercela a morte con qualcuno = detestare, odiare tanto qualcuno
3. scherzare con la morte = correre rischi, pericoli per comportamenti superficiali
4. avere la morte nel cuore = provare un dolore infinito
1. Riscrivi sul quaderno le espressioni o le frasi che non usi di solito.
2. Tu hai già sofferto per la morte di qualcuno che conoscevi? Racconta.
3. In inverno la natura sembra morta. Disegna sul quaderno un paesaggio invernale.
10
Testo originale in:
RACCONTI HORROR
La zampa della scimmia
Il sergente si mette
a raccontare.
I poteri della zampa della scimmia
La famiglia White è composta da padre, madre e
un figlio ormai grande.
Una sera arriva un amico sergente (un militare),
tornato dopo vent’anni dall’India.
L’amico si accomoda (si siede) su una poltrona.
Poi lui si mette a raccontare le avventure passate
e tira fuori dalla tasca una zampa rinsecchita (secca)
di scimmia.
Il signor White si incuriosisce (diventa curioso) e Il signor White
la zampa
della scimmia
chiede: “Che cosa ha di speciale la zampa di scimmia?” si incuriosisce.
Il sergente dice: “Un fachiro (santone indiano) ha dato alla zampa di scimmia un potere
magico. La zampa esaudisce tre desideri a tre persone diverse.”
Il giovane Herbert White chiede: “Sergente, lei ha espresso i desideri?”
Il sergente risponde: “Sì, io ho espresso tre desideri e sono stati esauditi.”
La signora White dice: “Anche un’altra persona ha espresso tre desideri?”
Il sergente risponde: “Sì, prima di me un’altra persona ha espresso tre desideri, ma il terzo
desiderio ha provocato la sua morte. Poi la zampa è finita nelle mie mani.”
Il signor White dice al sergente: “A te la zampa non serve più, ormai tu hai esaudito i tuoi
desideri.” Il sergente consegna la zampa all’amico ma si raccomanda: “Butta via la zampa!”
Il primo desiderio
In verità, il signor White non crede al potere della
zampa. Inoltre, lui si sente soddisfatto (= contento) della
sua vita e non sa che cosa desiderare.
Alla fine, quasi per scherzo, la famiglia White decide di
chiedere duecento sterline.
Il signor White pronuncia la frase con voce chiara:
“Desidero duecento sterline.”
In quel momento la zampa della scimmia si muove
nella mano del signor White: lui si impressiona e prova
una sensazione orribile. Alla famiglia White rimane una
spiacevole sensazione di paura.
Il signor White
si impressiona.
La zampa
si muove.
11
Testo originale in:
RACCONTI HORROR
Il mattino dopo padre, madre e figlio scherzano sulle
loro paure e pensano alla zampa della scimmia e alle
duecento sterline: quella storia sembra assurda e
incredibile!
Il giovane Herbert si allontana e va al lavoro;
i signori White sbrigano (fanno) le solite faccende di
casa.
Ad un certo punto un uomo si presenta a casa, con una
La brutta notizia:
notizia terribile: Herbert è morto in un incidente sul
il figlio è morto!
lavoro.
L’uomo aggiunge: “La ditta offre duecento sterline come risarcimento.”
La tragedia sconvolge i signori White. La signora White si sente male, il signor White si
dispera.
Il secondo e il terzo desiderio
Dopo il funerale del figlio, i signori White sono senza forze e senza parole, si chiudono nel
loro dolore (non parlano più).
Poi una notte la signora White prende una decisione; lei vuole chiedere alla zampa della
scimmia di esaudire un secondo desiderio: il figlio Herbert deve tornare dall’oltretomba!
Il signor White si spaventa: lui non vuole il ritorno di un fantasma, orribilmente ferito!
Alla fine la signora White convince il marito a pronunciare la frase: “Io desidero il ritorno
alla vita di mio figlio Herbert.”
L’uomo poi si lascia cadere su una poltrona e la moglie guarda dalla finestra. Non succede
nulla e loro tornano a letto e si addormentano.
Più tardi, i due coniugi sentono dei rumori e poi sentono dei colpi alla porta.
La signora White si precipita verso la porta; il marito cerca di fermarla.
Il signor White urla: “Non fare entrare Herbert!”
il terzo desiderio
La signora White sente i colpi alla porta sempre più
forti e lei cerca di aprire la serratura.
Il signor White allora prende la zampa della scimmia e
si affretta (fa in fretta) ad esprimere il terzo desiderio.
I colpi alla porta cessano di colpo.
Quando la signora White apre la porta, la strada è vuota
e tranquilla.
(rielaborato da William W. Jacobs, La zampa della scimmia,
in Antologia della letteratura fantastica
a cura di J. Borges e S. Ocampo)
12
Testo originale in:
RACCONTI HORROR
LA STORIA
1. Metti in ordine le frasi che riassumono la storia. Inserisci nei quadratini i numeri dall’1 al 10.
Qualche ora dopo arriva un uomo: lui annuncia ai signori White la morte del figlio.
L’amico ha portato dall’India una zampa con poteri magici: la zampa può esaudire
tre desideri.
1 La famiglia White è composta da tre persone: padre, madre, figlio.
Il mattino seguente il signor White esprime il primo desiderio: lui vuole avere duecento sterline.
Quando la signora White apre la porta, fuori non c’è nessuno.
Dopo i funerali, il signor White esprime il secondo desiderio: la moglie vuole il ritorno del figlio morto.
2 Una sera la famiglia White riceve la visita di un amico.
L’uomo offre anche duecento sterline: è il risarcimento per la morte di Herbert.
Nella notte i signori White sentono dei colpi alla porta. La signora White si precipita per aprire.
Allora il signor White esprime il terzo desiderio: Herbert deve tornare tra i morti.
2. Completa il testo inserendo le seguenti parole:
marito – colpi – fantasma – secondo – figlio – porta – strada – vita
Il …………….....................…. è morto ma la madre non si rassegna. Ordina al …………….........................….
di esprimere il …………...................…. desiderio: lei vuole che il figlio torni in ……………..................……….
Il marito non vuole: ha paura del ritorno di un …………….........................………. .
Ma la moglie insiste. Allora lui esprime il desiderio.
I due genitori aspettano ma dopo qualche ora vanno a letto.
Poi sentono dei colpi alla …………….........................………. . La madre si precipita ad aprire ma prima il padre esprime il terzo desiderio. Così i …………….........................………. cessano subito.
Quando aprono la porta, la …………….........................………. è vuota.
13
Testo originale in:
RACCONTI HORROR
Dizionario illustrato
I verbi riflessivi
AL PARCO
arrampicarsi ➝ Luca si arrampica su un albero.
abbracciarsi - baciarsi ➝ Lia e Renzo si abbracciano e si baciano.
alzarsi - abbassarsi ➝ Lina va su e giù con l’altalena: si alza e si abbassa.
rincorrersi ➝ Andrea e Alessandro si rincorrono sul sentiero.
salutarsi ➝ Anna e Oscar si salutano da lontano.
buttarsi ➝ Omar fa il portiere e si butta sul pallone.
bagnarsi ➝ Leila si bagna con l’acqua dell’annaffiatoio.
arrabbiarsi ➝ La mamma di Leila si arrabbia.
lavarsi ➝ Simone si lava con l’acqua della fontana.
avvicinarsi ➝ Un cane si avvicina a Francesca.
spaventarsi ➝ Francesca si spaventa.
precipitarsi ➝ La mamma di Francesca si precipita per allontanare il cane.
coricarsi - addormentarsi ➝ Pino si corica nell’erba e si addormenta.
muoversi ➝ Un verme si muove nell’erba.
svestirsi ➝ Daniel ha caldo e si sveste.
coprirsi ➝ La nonna di Daniel ha freddo e si copre.
sporcarsi ➝ Antonio gioca con la paletta e si sporca con la terra.
allontanarsi ➝ Giovanni si allontana dal parco.
Daniel
.........................
.........................
.........................
.........................
.........................
.........................
.........................
.........................
.........................
.........................
.........................
.........................
.........................
.........................
.........................
.........................
.........................
.........................
1. Chi compie le azioni? Dai il nome giusto a tutti i personaggi dei disegni.
2. Scegli 10 verbi riflessivi, poi scrivi una frase con ciascuno di essi.
14
Testo originale in: RACCONTI
ASSURDI E SURREALI
Non fidarsi è meglio
Io e un gruppo di amici vediamo una cosa mai vista prima: un palo della corrente elettrica.
Sul palo c’è un cartello “CHI TOCCA I FILI, MUORE”
Tutti leggiamo il cartello e diciamo: “Sono storie inventate, sono storie per gli stupidi.”
Io dico: “Noi dobbiamo salire, toccare i fili e vedere che cosa succede.”
Edoardo sale, tocca i fili e cade a terra morto.
Gli amici guardano
stupiti il morto.
Io dico: “Forse
cavi (o fili)
Edoardo è morto
ad alta tensione
cartello
per caso, di sicuro
non è morto per
colpa dei fili
elettrici.”
Poi io aggiungo:
“Enrico, vai tu a
toccare i fili, così
vediamo che cosa
traliccio (o palo) della
succede.”
corrente elettrica
Enrico sale, tocca i
fili e cade a terra
morto.
Edoardo tocca i fili
Gli amici sono sempre più stupiti.
e cade fulminato.
Io dico: “Enrico è morto per la paura.”
Gli amici dicono: “È ridicolo (fa ridere) avere paura dei fili”, ma nessuno prova a salire sul
palo.
Io dico: “Vai tu, Egidio, fai vedere di non avere paura!”
Egidio sale, tocca i fili e cade a terra, morto.
Gli amici dicono: “È davvero una cosa strana! Tre morti per caso possono capitare, ma
quattro è impossibile.”
Allora sale un quarto amico, tocca i fili e cade a terra, morto.
Gli altri, però, continuano a non credere alle parole del cartello.
Molti salgono ancora e tutti cadono a terra, morti.
Alla fine i vivi sono soltanto due: io e Erberto.
Erberto dice: “Forse allora è vero: toccare i fili fa morire.”
15
Testo originale in: RACCONTI
ASSURDI E SURREALI
Io nego con forza: “Ma no, non è vero!
Facciamo una scommessa: se tocchi i fili
e non muori, io vinco la scommessa e tu
mi dai uno scudo.”
Erberto dice che la scommessa non gli
conviene, ma io dico: “Se perdi la
scommessa, perdi uno scudo, ma ci
guadagni lo stesso. Infatti, significa che
sei rimasto vivo.”
Allora Erberto sale, tocca i fili e anche lui
cade a terra, morto.
Io guardo il morto e dico: “Che strano:
non riesco mai a vincere una
scommessa!”
Tutti gli amici
muoiono fulminati.
(rielaborato da Italo Calvino, Raccontini giovanili in Romanzi e racconti)
LA STORIA
1. Scegli con una crocetta la risposta giusta.
1. Un gruppo di amici
sta sotto un lampione.
sta sotto un palo della corrente elettrica.
2. Tutti leggono un cartello con la scritta:
Chi tocca il palo muore.
Chi tocca i fili muore.
3. Edoardo
dice per primo di stare attenti.
sale per primo e tocca i fili.
4. Enrico muore
per la paura.
per aver toccato i fili.
5. Il terzo amico che muore si chiama
Enrico.
Egidio.
16
6. Tutti gli altri che salgono sul palo e
toccano i fili
rimangono feriti.
muoiono fulminati.
7. Alla fine restano solo
tre amici.
due amici.
8. Il primo amico, Erberto, dice all’altro
che
forse il cartello dice la verità.
è sicuro: il cartello dice la verità.
9. Il secondo amico non ha dubbi e scommette che
toccare i fili fa morire.
toccare i fili non fa morire.
10.Erberto tocca i fili e muore, così l’altro
amico
vince la scommessa.
perde la scommessa.
Testo originale in: RACCONTI
ASSURDIDIZIONARIO
E SURREALI
Dizionario illustrato
L’elettricità in casa
Noi usiamo l’energia elettrica per illuminare, per scaldare e per raffreddare le case.
Noi usiamo l’energia elettrica anche per far funzionare tutti gli elettrodomestici.
Tutti i fili elettrici di una casa formano un impianto elettrico.
Le prese, le spine e i fili elettrici vecchi e rovinati possono dare la scossa e anche fulminare,
cioè far morire.
Il salvavita toglie la corrente elettrica quando una persona tocca un filo pericoloso.
Il contatore misura l’energia elettrica che consumiamo.
Molta energia elettrica arriva dalle centrali termoelettriche: queste centrali consumano
petrolio, gas o carbone e inquinano l’ambiente.
Noi dobbiamo risparmiare energia per salvare l’ambiente e per risparmiare denaro.
Le principali regole per risparmiare energia in casa sono:
• usare lampadine a basso consumo o lampade al neon;
• spegnere le luci di lampade o lampadari che non servono;
• usare con intelligenza gli elettrodomestici (per esmpio fare lavaggi a bassa temperatura
con la lavatrice e la lavastoviglie; non aprire spesso la porta del frigorifero; usare caldaie a
gas invece dei boiler elettrici; spegnere radio e TV quando non ascoltiamo o guardiamo i
programmi).
interruttore
spina
presa di
corrente
contatore
dell’elettricità elettrica
scossa
lampadina
lampadario
lampada da parete
o applique
plafoniera
lampada
a piede
lampada
da tavolo
salvavita
lavatrice
ciabatta
filo elettrico
boiler
(per scaldare
l’acqua)
lampada al neon
lampadina
a basso consumo
stufa elettrica
ventilatore
condizionatore d’aria
1. Sul quaderno elenca tutti gli elettrodomestici che ricordi.
2. Sul quaderno inventa una frase con ciascuna delle seguenti parole:
scossa – spina – presa – ciabatta - interruttore – contatore – salvavita
17
Testo originale in: RACCONTI
ASSURDI E SURREALI
Una spada da cavaliere
impugnatura
della spada
Il protagonista racconta in prima persona un fatto incredibile che è
capitato proprio a lui.
È domenica e io ho combinato una gita con due amici. Ma rimango addormentato e perciò
non arrivo all’appuntamento. I miei amici non mi vedono arrivare e provano stupore: infatti
conoscono la mia puntualità. Così gli amici vengono a casa mia e bussano alla porta.
Io mi sveglio all’improvviso, scendo dal letto e mi vesto in fretta.
Poi apro la porta e i miei amici balzano all’indietro, pieni di paura.
Io sento qualcosa di duro dietro il collo e provo a toccare con la mano.
Gli amici dicono: “Attento a non farti male!” Io sto toccando l’impugnatura di una spada.
Gli amici mi portano davanti allo specchio dell’armadio e mi spogliano dalla vita in su.
Allora tutti noi vediamo una cosa straordinaria.
Io ho una vecchia spada infilata nella schiena, appena sotto la pelle.
Non ci sono ferite, non esce una goccia di sangue.
Gli amici salgono su una sedia ed estraggono lentamente, millimetro per millimetro, la spada
dalla mia schiena. Poi dicono: “Ecco la spada.”
Io prendo la spada e la osservo: la spada è un’arma antica, usata forse da antichi cavalieri.
Io penso: “Gli antichi cavalieri entrano nei sogni e infilano le spade nei corpi. Per fortuna,
le spade dei sogni scivolano sotto la pelle senza ferire e, per fortuna, fuori della porta ci sono
fedeli amici pronti ad aiutare!”
(rielaborato da Franz Kafka, Confessioni e diari)
LA STORIA
1. Ricostruisci la storia, collegando in modo logico, con una linea colorata, la prima
parte di ciascuna frase con la seconda parte.
1. Il protagonista •
2. Il protagonista •
3. Ma il protagonista •
4. Gli amici •
5. Quando il protagonista apre la porta, •
6. Davanti allo specchio, •
7. Non ci sono ferite, •
8. Allora gli amici, molto lentamente, •
9. Il protagonista osserva la spada: •
10.Lui dice: •
18
• rimane addormentato.
• e non esce una goccia di sangue.
• “Forse antichi cavalieri entrano nei sogni.”
• vanno a casa sua.
• gli amici lo guardano impauriti.
• deve incontrare degli amici.
• è un’arma antica.
• il protagonista vede una spada nella sua
schiena.
• racconta la storia in prima persona.
• estraggono la spada.
Testo originale in: RACCONTI
ASSURDIDIZIONARIO
E SURREALI
Dizionario illustrato
La spada e altri oggetti con la lama
Spada
Fioretto
lama a doppio taglio
Sciabola
lama flessibile
lama curva
Armi da taglio per duellare (fare duelli), per combattere, per fare gare di scherma.
Coltello
per tagliare o tagliuzzare
(tagliare a piccoli pezzi) la carne, le verdure
Forbici
per tagliare o tagliuzzare
la stoffa e la carta
Sega
per segare il legno
Cesoie da giardiniere
per potare, cioè per tranciare
(tagliare) i rami
Forbicine
per tagliare le unghie
Falce
per recidere (tagliare con un solo colpo)
l’erba, le spighe del grano
Rasoio
per radere i peli della barba
Zappa, vanga
per dissodare il terreno
(rompere la crosta della terra)
Affettatrice
per affettare (tagliare a fette)
Scure, ascia
per abbattere gli alberi e
per spaccare la legna
Trinciapollo
per tagliare a pezzi il pollo
Ghigliottina
per decapitare
(mozzare, tagliare la testa)
1. Con quale oggetto con la lama si possono compiere queste azioni? Rispondi sul
quaderno, inventando delle frasi.
ferire – tagliare – tagliuzzare – radere – affettare – recidere – segare – traforare –
potare – dissodare – abbattere – rompere – decapitare
Es. Con la spada dalla lama affilata il cavaliere ha ferito a morte l’avversario.
19
Testo originale in:
RACCONTI FANTASTICI
Le lacrime
Uno strano fenomeno
bolla allungata
Nella periferia di una città capita uno strano fenomeno.
bolla ovale
Gli spazzini (gli uomini che raccolgono i rifiuti, l’immondizia)
trovano in un prato una decina (circa 10) di grandi bolle.
Le bolle non sono tutte uguali: alcune bolle sono ovali, altre
bolle sono allungate, altre di forma irregolare. Le bolle hanno
colori delicati, dal giallo all’azzurro; le bolle sono morbide e
trasparenti.
Dentro le bolle, alcuni vedono delle immagini e sentono
bolla con voci
suoni o voci lontane.
Le bolle inoltre svaniscono (spariscono) facilmente.
bolla con
colori
delicati
Le bolle sembrano grandi lacrime. Tutti chiamano “lacrime” le bolle.
Che cosa sono queste bolle?
Le autorità chiedono l’aiuto degli esperti: secondo gli esperti, le bolle non sono creature vive,
ma non sono minerali e non sono neanche vegetali.
Le lacrime da dove vengono? Gli esperti non sanno trovare una spiegazione e dicono:
“Le bolle forse sono enormi gocce di pioggia, non sono tossiche (velenose, dannose)”.
Una spiegazione?
Le bolle
scoppiano.
Le bolle compaiono (arrivano) anche in varie parti della
città. Quando una persona tocca le bolle, loro si
dissolvono (evaporano, si sciolgono) con un leggero
rumore, simile alla voce umana.
A poco a poco tutta la città è piena di lacrime.
Tutti danno una spiegazione diversa.
Gli scienziati dicono: “Le lacrime arrivano sulla terra
perché il clima cambia.”
Le persone molto religiose dicono: “Con le lacrime, Dio
manda un avvertimento agli uomini.”
I politici danno la colpa delle lacrime ai politici degli altri partiti.
Ormai le lacrime invadono tutte le strade della città. Gli spazzini caricano le lacrime sui
camion; la gente prende a calci le bolle e così le bolle scoppiano.
Poi dal cielo cominciano a cadere lacrime più piccole; queste lacrime fanno più paura! Loro
cadono sulla testa delle persone e scoppiano; ma quando le bolle scoppiano, alcuni uomini
20
Testo originale in:
RACCONTI FANTASTICI
sentono delle grida di animali, altri uomini vedono
delle luci rosse come il sangue.
La gente adesso odia le bolle, poi a poco a poco
dimentica che ci sono.
Uno scienziato, per˜, continua a studiare le lacrime.
Una sera lui trova una lacrima in giardino, la mette sul
tavolo e la osserva.
Il figlio di sette anni dice: ÒIo so che cosÕ• quella
lacrima: • il tuo sogno, papˆ! La bolla • la cosa che tu desideri.Ó sogno non realizzato
Il bambino aggiunge: ÒIl mese scorso, tu hai confidato a me il tuo sogno: vuoi andare a
lavorare su una certa isola, per studiare le malattie degli abitanti. Guarda, dentro la bolla tu
puoi vedere il mare e lÕisola, tu puoi ascoltare le voci degli abitanti. Guarda: ci sei anche tu
sullÕisola!Ó
La bolla si gonfia, diventa rotonda e lo studioso vede per un attimo il sogno.
Lo scienziato infine si convince: le bolle sono i sogni non realizzati, trascurati, perduti, buttati
via. Nessuno per˜ crede allo scienziato.
Le lacrime diminuiscono e infine scompaiono.
Poi, una mattina una grande bolla trasparente avvolge tutta la cittˆ. Le persone respirano a
fatica, le loro parole e i loro visi sembrano avvolti nella nebbiaÉ
( rielaborato da Stefano Benni, La grammatica di Dio)
LA STORIA
1. Rispondi sul quaderno alle domande.
1. Che cosa trovano gli spazzini nella periferia di una città?
2. Come sono le bolle? Quale aspetto hanno?
3. La gente quale nome dà alle bolle?
4. Che cosa succede quando una persona
tocca una bolla?
5. Gli scienziati quale spiegazione trovano?
6. Le persone molto religiose quale spiegazione trovano?
7. I politici quale spiegazione danno?
8. Poi le bolle si modificano: come?
9. La gente continua a fare domande o dimentica il problema?
10.Chi continua a cercare una spiegazione?
11. Chi trova la spiegazione?
12.Qual è la spiegazione?
13. Che cosa vede il bambino nella bolla?
14.Oltre al padre, altri credono alla spiegazione?
15. In seguito, che cosa succede nella città?
21
Testo originale in:
RACCONTI FANTASTICI
La città
Dizionario illustrato
monumento
cartellone pubblicitario
palazzo
aiuola
automobilista
semaforo
marciapiede
pedone
rotonda
piazza
ciclista
pista ciclabile
isolato
incrocio
cartello
stradale
corso
tombino
sportello del
bancomat
strisce pedonali
guardia giurata
banca
bancarella del mercato
vigile urbano
viale
grattacielo
buca della posta
sagrato
della chiesa dehors
ufficio postale
giornalaio
edicola dei giornali
chiesa
insegna al neon
ipermercato
bar/ristorante
giardino pubblico
1. Copia sul quaderno e completa.
Es. Il viale è una strada con gli alberi.
1. ... è una strada larga. 2. ... contiene le lettere e le cartoline in partenza. 3. ... dà le multe. 4. ... è la strada dei ciclisti. 5. Quando ... è aperto è un pericolo: le persone possono cadere! 6. ... ricorda un personaggio o un fatto storico. 7. ... è il punto dove si incontrano le
strade. 8. ... è un gruppo di case. 9. ... fa la pubblicità di un prodotto. 10. ... guida l’auto.
11. ... è coperta di erba o di fiori. 12. ... aiuta a trovare un negozio o un altro locale. 13. ...
è il negozio dei giornali. 14. ... è la persona che va a piedi. 15. ... dà i soldi quando noi infiliamo una carta. 16. ... va in bicicletta. 17. Le auto girano attorno alla ... 18. ... spaventa
i rapinatori. 19. Nel ... noi mangiamo o noi beviamo all’aperto. 20. Sopra ... noi troviamo
le merci in vendita, all’aperto.
22
Testo originale in:
RACCONTI FANTASTICI
Il chewing-gum
Il chewing-gum è la gomma da masticare. Il chewing-gum di
questa storia è speciale e fa cose che non hanno una
spiegazione.
I protagonisti della storia sono un uomo e il figlio John di otto
anni.
Il padre è uno scrittore: a lui non piace vedere il piccolo John
masticare il chewing-gum.
Secondo il padre, con la bocca piena di gomma, John parla in
John ha l’aria da stupido.
modo confuso e ha un’aria da stupido.
Così il padre ha stabilito una regola: il figlio non deve masticare e fare bolle nel suo studio.
John obbedisce sempre a questa regola: a lui piace stare vicino al padre mentre scrive.
Un giorno, però, accade una cosa strana.
John entra nello studio del padre, mastica il chewing-gum e
fa anche una bolla.
Il padre rimprovera il figlio, ma il bambino scoppia in lacrime
e dice: “Non sono io a masticare: la gomma mastica da sola.”
Il padre vede il bambino spaventato e con pazienza dice:
“Metti la gomma nella mia mano.”
John cerca di prendere la gomma con le dita, ma non riesce e
balbetta: “La gomma non vuole venire fuori dalla bocca.”
Il padre con fatica riesce a prendere il chewing-gum.
John fa una bolla.
Poi, posa la gomma su un foglio di carta: la gomma si muove
da sola!
John e suo padre guardano con gli occhi spalancati per lo
stupore, poi il padre chiede: “Quando la gomma ha
cominciato a masticare da sola?”
John, angosciato, risponde: “Ieri sera, prima di dormire, io ho
messo la gomma sotto il cuscino, ma stamattina la gomma
era di nuovo nella mia bocca. La gomma si muove da sola,
La gomma si muove.
comanda lei. Papà, che cosa succede?”
Dopo un po’, la gomma si muove verso John, si arrampica su di lui: vuole entrare nella bocca
del bambino! Allora il padre, spaventato, afferra la gomma, apre la finestra e la butta in
strada. Poi lui dice al figlio: “Noi dimentichiamo questo fatto; non diciamo niente a nessuno
di questo.”
23
Testo
originale in:
in:
Testo originale
RACCONTI
LA FAVOLA FANTASTICI
Ma la gomma ritorna, passa sotto la porta, va verso il bambino.
Il padre, sempre più impaurito, prende un bastone e colpisce la
gomma, la riduce in piccoli pezzi. Ma la gomma riprende la sua
forma e, ancora una volta, va verso John.
Il padre mette la gomma in un fazzoletto, scende in strada e la
butta nel fiume.
Il bambino ha ancora paura ma il padre è sicuro:
la gomma non può tornare.
Ma nella notte John si sveglia e urla: la gomma è di nuovo nella
sua bocca.
La gomma obbliga John a masticare, a fare bolle.
Il padre riesce a mettere la gomma sotto una campana di vetro.
Il padre pensa: “La gomma prende energia e vitalità da John,
così deve entrare in John per continuare a vivere. Adesso so che
cosa devo fare.”
Il padre incolla un piatto sotto la campana di vetro: così la
gomma non potrà uscire e morirà per mancanza d’aria.
La gomma, infatti, dopo molti giorni finalmente muore.
(rielaborato da John Steinbeck, Il chewing-gum, in I classici dell’altro mondo e di altri misteri
a cura di Marina Sughi)
La gomma passa
sotto la porta.
La gomma muore.
LA STORIA
1. Collega con linee colorate. Poi ricopia il testo sul quaderno.
1. Un padre non vuole •
2. Un giorno il figlio fa una bolla •
3. Il padre rimprovera il figlio •
4. Allora il padre dice al figlio •
5. Il bambino non riesce •
6. Allora il padre prende la gomma e •
7. Il padre butta la gomma in strada e dice: •
8. Ma la gomma ritorna •
9. Il padre pensa: •
10.Il padre mette la gomma sotto una
campana di vetro •
24
• ma il bambino dice: “Non sono stato io.”
• vede che la gomma mastica da sola.
• che il figlio mastichi il chewing-gum nel
suo studio.
• “Noi dimentichiamo quanto è successo”.
• “La gomma prende l’energia da John!”
• mentre è nello studio del padre.
• così finalmente muore per mancanza
d’aria.
• di mettere la gomma nella sua mano.
• e va verso il bambino.
• a togliere la gomma dalla bocca.
Testo originale in:
RACCONTI FANTASTICI
Dizionario illustrato
Le parole “bolla” e “bollo”
La bolla ha la forma di una sfera.
La bolla del chewing-gum e la bolla di sapone sono sfere d’aria.
La vescica è una bolla di liquido sotto la pelle.
vescica = bolla di liquido
Nell’acqua gassata (o frizzante) ci sono le bollicine.
bollicine
L’acqua bolle a 100 gradi. Durante la bollitura, l’acqua diventa
vapore acqueo e le gocce d’acqua diventano bolle di gas.
Molte persone usano il bollitore per far bollire l’acqua.
L’acqua bollente provoca ustioni alla pelle.
Per preparare il bollito, il cuoco fa bollire la carne nell’acqua.
Sulla carta d’identità c’è il bollo del Comune.
Gli impiegati bollano la carta d’identità con un timbro.
La carta da bollo (o carta bollata) ha il bollo dello Stato.
Gli automobilisti devono pagare il bollo di circolazione.
Il francobollo si incolla su una busta o su una cartolina.
bolla
bollitore
bollo dello Stato
francobollo
La bolletta è un foglio di carta.
La bolletta della luce indica quanta elettricità una famiglia consuma in un certo periodo e
quanti soldi deve pagare per il consumo.
Le famiglie pagano la bolletta della luce, la bolletta del gas, la bolletta del telefono, la bolletta
della raccolta rifiuti.
bolletta
1. Sul quaderno scrivi il nome di tanti oggetti con la forma di una sfera come le
bolle.
2. Sul quaderno inventa una frase con ciascuna delle seguenti parole:
bolla - bollo - bollicine - bollente - bolletta
25
Testo originale in: RACCONTI
OGNI GENERE
Il canto incantato dell’uccello magico
Un giorno, in un piccolo villaggio dell’Africa, arriva
uno strano uccello e fa il nido.
Da quel giorno, tutti i giorni, spariscono delle cose.
L’uccello ruba le galline e le capre; lui ruba anche
le provviste di cibo per l’inverno.
Gli abitanti del villaggio sono disperati.
Il capo del villaggio decide di dare la caccia all’uccello.
L’uccello ha il nido su un alto albero.
Il capo del villaggio dice agli uomini più anziani ed
esperti di abbattere l’albero.
Gli anziani colpiscono il tronco con le asce.
L’uccello esce dall’albero e comincia a cantare.
Il canto dell’uccello è dolce e melodioso.
Gli uomini anziani ascoltano incantati e smettono di
colpire l’albero.
Gli anziani pensano: “L’uccello è così bello, l’uccello
ha un canto così dolce! L’uccello non può fare del
male!” Poi gli anziani tornano al villaggio e dicono al
capo: “Noi non possiamo fare niente contro l’uccello.”
Il capo allora dice: “Devo chiedere ai giovani di
mandare via l’uccello.”
I giovani vanno sotto l’albero e colpiscono il tronco
con le asce.
L’uccello esce dall’albero e comincia a cantare.
Il canto è dolce e incanta i giovani.
I giovani lasciano cadere le asce e in ginocchio
ascoltano
il canto dell’uccello.
I giovani tornano al villaggio e dicono al capo:
“Nessuno resiste
alla dolcezza del canto dell’uccello.”
Il capo decide allora di accompagnare i bambini del
villaggio sotto l’albero.
l’uccello magico
Gli anziani non abbattono l’albero.
I giovani non abbattono l’albero.
26
Testo originale in: RACCONTI
OGNI GENERE
Lui pensa: “I bambini sanno ascoltare e hanno occhi puri.”
I bambini cominciano a colpire il tronco dell’albero.
L’uccello di nuovo esce dall’albero.
I bambini però non guardano in alto, loro continuano a colpire il tronco.
L’uccello canta, ma i bambini non
ascoltano il dolce canto, loro sentono
soltanto i colpi delle asce.
L’albero cade a terra e l’uccello muore
schiacciato dal peso dei rami.
Il villaggio adesso è libero.
Il capo fa una grande festa e dice a tutti:
“I bambini sono gli occhi e le orecchie
del villaggio: loro sanno ascoltare e
vedere le cose giuste.”
(rielaborato da Nelson Mandela Le mie fiabe africane)
I bambini abbattono l’albero.
LA STORIA
1. Completa con le parole giuste.
Un giorno, nel villaggio, un uccello arriva e fa il …………………..................…. .
L’uccello ruba ……………………........................................................................... .
Il capo del …………………..................…. decide di dar la caccia all’uccello.
L’uccello ha il nido su un alto …………………..................…. .
Gli anziani colpiscono il tronco con le …………………..................…. .
L’uccello comincia a …………………..................…. .
Il canto dell’uccello è …………………..................…. .
Così gli uomini …………………..................…. e non buttano giù l’albero.
Il capo allora dice: “Devo mandare i …………………..................….”.
I giovani colpiscono il …………………..................…. con le asce.
L’uccello comincia a …………………..................…. .
I giovani in ginocchio ascoltano il …………………..................…. e tornano al villaggio.
Il capo allora decide di accompagnare sotto l’albero i …………………..................…. .
I bambini non …………………..................…. il dolce canto.
L’albero cade a …………………..................…. .
L’uccello …………………..................…. schiacciato dal peso dell’albero.
Il capo fa una grande …………………..................…. .
27
Testo originale in: RACCONTI
OGNI GENERE
Dizionario illustrato
I versi degli animali
1. cantare
➝ L’uccello magico canta.
2. fischiare
➝ Il merlo fischia.
3. tubare
➝ Il colombo tuba.
2
1
3
4. gorgheggiare ➝ L’usignolo gorgheggia.
5. parlare
4
➝ Il pappagallo parla.
5
6. starnazzare ➝ L’oca starnazza.
7. chiocciare
➝ La gallina chioccia.
8. pigolare
➝ Il pulcino pigola.
9. abbaiare
➝ Il cane abbaia.
10. miagolare
➝ Il gatto miagola.
11. belare
➝ La capra bela.
12. muggire
➝ La mucca muggisce.
13. nitrire
➝ Il cavallo nitrisce.
14. grugnire
➝ Il maiale grugnisce.
15. ragliare
➝ L’asino raglia.
16. gracidare
➝ La rana gracida.
17. squittire
➝ Il topo squittisce.
18. frinire
➝ La cavalletta frinisce.
19. ronzare
➝ La zanzara ronza.
20. bramire
➝ Il cervo bramisce.
21. barrire
➝ L’elefante barrisce.
22. ridere
➝ La iena ride.
6
9
10
12
11
13
15
14
17
19
16
18
22
20
21
1. Copia sul quaderno le frasi scritte, poi volgile al plurale.
Es. L’uccello magico canta. ˠ Gli uccelli magici cantano.
28
7
8
Testo originale in: RACCONTI
DI OGNI GENERE
Come la musica venne rubata al cielo
La Terra senza la musica
Una volta, il mondo era triste: non c’era la musica, non c’erano suoni melodiosi.
Gli uomini sentivano soltanto il rumore del vento, del mare, dei vulcani.
Loro sentivano anche il rumore del lavoro nei campi, il pianto dei bambini e i lamenti delle
donne.
il dio Quetzalcoatal
I musicisti attorno al Sole
Poi, un giorno, il dio della Materia, Tezcatlipoca, parla
con il dio dello Spirito, Quetzalcoatl.
Tezcatlipoca dice: “Il mondo ha bisogno di musica.
Vai in cielo, prendi la musica e portala giù sulla Terra.”
Quetzalcoatl chiede: “Come posso fare?”
Tezcatlipoca risponde: “Con il vento tu devi fare un
ponte per raggiungere il dio Sole. Ai piedi del Sole ci
il ponte di vento
sono quattro musici (musicisti). Loro devono scendere
sulla Terra.”
“Va bene”, dice Quetzalcoatl e chiama i venti.
I quattro venti più grandi si alzano, si intrecciano (si uniscono) tra loro e diventano una corda.
Poi, insieme alle nuvole e alle stelle, formano un ponte fino al cielo.
Il Sole vede arrivare Quetzalcoatl.
Intorno al Sole ci sono i quattro musici: il primo, vestito di bianco, suona campanelle e canta
ninne nanne; il secondo, vestito di rosso, suona il tamburo e canta canzoni di guerra; il terzo,
vestito di blu, canta le storie degli dèi; il quarto, vestito di giallo, suona un flauto d’oro.
Il cielo è luminoso, non ci sono ombre; le ombre e le
il flauto d’oro
sofferenze sono cadute sulla Terra.
Il Sole ordina ai musici: “Voi non dovete rispondere a
Quetzalcoatl; giù sulla Terra io vi farò diventare muti!”
Quetzalcoatl chiama i musici, ma loro non si
muovono.
Il Sole pensa di avere vinto: la Terra non avrà la musica.
Allora Quetzalcoatl, il dio dello Spirito, lega i venti per
trascinare le nuvole e il tuono intorno al Sole.
Il tuono fa un rumore fortissimo e i musici si
spaventano, scappano via e chiedono aiuto.
tamburo
Quetzalcoatl prende i musici fra le braccia.
campanelle
29
Testo originale in: RACCONTI
DI OGNI GENERE
I musicisti sulla Terra
Sulla Terra, i musici sentono il silenzio e vedono
la tristezza degli uomini.
Poi i musici cominciano a suonare e tutti gli
uomini diventano più sereni e sorridono.
I bambini non piangono più, i giovani danzano, i
lavoratori sopportano meglio la fatica. Anche
Quetzalcoatl e Tezcatlipoca si mettono a ballare.
All’improvviso anche gli uccelli cominciano a
cantare e i fiori si coprono di meravigliosi colori.
Nessuno sa dove i musici abitano ma, da quel
momento, tutto sulla Terra diventa colorato e
melodioso.
(rielaborato da Geraldine McCaughrean, Miti e leggende. Il Sole, il Cielo, gli Eroi)
La musica porta gioia.
LA STORIA
1. Ricostruisci la storia: trova l’ordine delle frasi e metti i numeri nei quadratini.
Poi ricopia nell’ordine giusto le frasi sul quaderno.
Tezcatlipoca dice a Quetzalcoatl, il dio dello Spirito: “Tu devi portare sulla Terra i musici: loro cantano e suonano ai piedi del dio Sole.”
1 Una volta, gli uomini sentivano soltanto il rumore del vento, i pianti e i lamenti.
Quando arrivano sulla Terra, i musici vedono la tristezza e sentono il silenzio.
Così i musici si spaventano, cadono e Quetzalcoatl li prende tra le braccia.
Il Sole ordina ai musici: “Voi non dovete andare sulla Terra. Vi farò diventare muti!”
Poi loro cominciano a suonare: la musica, il canto e i colori portano gioia a tutte le
persone.
Quetzalcoatl chiama i musici, ma loro non si muovono.
2 Il dio della Materia, Tezcatlipoca, ha pietà degli uomini.
Quetzalcoatl, con l’aiuto dei venti, delle nuvole e delle stelle, arriva fino al cielo.
Poi Quetzalcoatl fa scoppiare un tuono fortissimo.
30
Testo originale in: RACCONTI
Testo originale in:
DI OGNI
DIZIONARIO
LA GENERE
FAVOLA
Dizionario illustrato
Gli strumenti musicali
GLI STRUMENTI MUSICALI A CORDA
Il pianista preme i tasti della tastiera. I tasti fanno vibrare (muovere) delle corde.
Il violinista strofina le corde del violino con un archetto.
Il chitarrista pizzica le corde della chitarra con le dita o con il plettro.
martelletti
pianoforte
arpa
chitarra
archetto
contrabbasso
tastiera
violino
pedali
balalaica
violoncello
banjo
GLI STRUMENTI A FIATO
Il trombettista soffia dentro la tromba o il trombone.
sassofono
trombone
clarinetto
tromba
flauto
armonica
a bocca
GLI STRUMENTI A PERCUSSIONE
Il batterista percuote i piatti e il timpano con le bacchette o le spazzole.
piatti
spazzole
timpano
tamburo
batteria
xilofono
bacchette
maracas
gong
bongo
1. A te piace ascoltare la musica? Quale genere di musica ti piace di più?
2. Quali canzoni ti piacciono? Quali sono i tuoi cantanti preferiti?
Scrivi il testo di una canzone che ti piace.
3. Tu suoni uno strumento? A te piacerebbe suonare uno strumento? Quale?
31
Testo originale in:
GESTIRE LE EMOZIONI
Benny e Furty: due nemici
I protagonisti del racconto sono Benny e Furty, due ragazzi
canna da pesca
di tredici anni.
Benny e Furty raccolgono sulla spiaggia le esche perse dai
pescatori. (Le esche servono per pescare, per far abboccare
amo
i pesci all’amo.) I ragazzi rivendono poi ai pescatori le esche
trovate.
Furty ha rubato a Benny una scatola piena di esche.
scatola
Benny è molto arrabbiato e vuole andare a riprendere le
esca
delle esche
esche in casa di Furty.
Benny esce di casa la notte, di nascosto, anche se teme i
rimproveri di suo padre e la reazione di Furty.
Benny deve percorrere circa un chilometro per
raggiungere la casa del suo nemico.
Il buio fa paura a Benny: può finire sotto un’automobile,
cadere in qualche buca, e addirittura incontrare dei
fantasmi.
Finalmente Benny arriva davanti alla casa di Furty, nel
Benny arrabbiato
giardino pieno di erbacce.
Benny si avvicina alla finestra e guarda dentro: la casa è in disordine, sporca.
Sdraiato su una vecchia poltrona, c’è Jonjo Howlin, il padre di Furty.
Il padre si sveglia da un brutto sogno, afferra una bottiglia di whisky e beve.
Poi lui prende la foto della moglie morta, mormora (dice sottovoce) il nome della moglie e
piange.
Jonjo, il padre di Furty
Benny vede Furty scendere dal piano di
sopra.
Furty dice al padre: “Dai, papà, vieni a
letto.”
Il padre non vuole seguire Furty: “Voglio
bere, lasciami stare o io picchio te con la
cinghia.”
Il padre dice ancora a Furty: “Non
dimenticare la mamma.”
Furty dice: “Stai tranquillo, papà, io penso
sempre alla mamma.”
giardino con erbacce
32
Testo originale in:
GESTIRE LE EMOZIONI
Furty con pazienza accompagna il padre ubriaco a letto.
Benny prova un po’ di vergogna: ha visto Furty e il padre in una situazione dolorosa.
Ma, subito dopo, Benny vede la scatola con le esche sul davanzale di Furty.
Lui sente di nuovo una gran rabbia e pensa: “È stato proprio Furty a rubare le esche!”
Poi lui vede Furty scendere le scale, sedersi sulla
poltrona e piangere disperato con la foto della
casa di Furty
mamma in mano.
Benny prova pena per Furty: la vita del suo nemico è
piena di problemi e infelicità.
Benny torna a casa e trova il nonno ad aspettarlo.
Il nonno dice a Benny: “Adesso tu conosci la
situazione di Furty; cerca di comprendere Furty e
smetti di litigare con lui.”
Benny risponde: “Ho deciso, nonno. Basta litigare con
Furty.”
Il nonno dà un castigo a Benny perché è uscito di
notte, di nascosto: per castigo, Benny deve pitturare la
esche rubate
davanzale
parte bassa del faro dell’isola.
(rielaborato da Eoin Colfer, Benny e Babe)
LA STORIA
1. Chi compie queste azioni nella storia?
1. Chi esce di casa di nascosto? ……………………………………..
2. Chi teme i rimproveri del padre? ……………………………………..
3. Chi ha paura del buio? ……………………………………..
4. Chi vive in una casa sporca e disordinata? ……………………………………..
5. Chi prende la foto della moglie morta e piange? ……………………………………..
6. Chi dice: “Dai papà vieni a letto.” ……………………………………..
7. Chi dice: “Non dimenticare la mamma.” ……………………………………..
8. Chi vede le esche sul davanzale? ……………………………………..
9. Chi trova il nonno che lo aspetta? ……………………………………..
10.Chi dice: “Cerca di comprendere Furty e smetti di litigare con lui.” ……………………………
33
Testo originale in:
GESTIRE LE EMOZIONI
Dizionario illustrato
I mestieri
Benny pesca i pesci. Benny è un pescatore.
pescatore
Luisa insegna. Luisa è un’insegnante.
Livio presenta uno spettacolo. Livio è un presentatore.
Matteo studia. Matteo è uno studente.
Leo apprende (impara) un mestiere. Leo è un apprendista.
Mario scrive i libri. Mario è uno scrittore.
scrittore
Piera stira gli indumenti. Piera è una stiratrice.
Giacomo alleva gli animali. Giacomo è un allevatore.
Pietro coltiva i campi. Pietro è un coltivatore.
allevatore
Lino pilota un’auto da corsa. Lino è un pilota.
insegnante
studente
presentatore
apprendista
stiratrice
coltivatore
pilota
1. Collega ogni nome al mestiere giusto.
auto •
barba •
benzina •
bosco •
carta •
casa •
dente •
elettricità •
fiore •
forno •
fotografia •
giardino •
giornale •
impiego •
latte •
libro •
34
• lattaio
• fotografo
• fioraio
• giornalaio
• fornaio
• autista
• benzinaio
• cartolaio
• dentista
• casalinga
• boscaiolo
• libraio
• barbiere
• elettricista
• impiegato
• giardiniere
stoffa •
mano •
mare •
merce •
muro •
musica •
negozio •
orologio •
pane •
parrucca •
pelliccia •
pettine •
piastrella •
pizza •
vetro •
porta •
• portinaio
• muratore
• negoziante
• orologiaio
• marinaio
• manovale
• vetraio
• pizzaiolo
• pellicciaio
• panettiere
• parrucchiere
• pettinatrice
• musicista
• piastrellista
• mercante
• sarto
Testo originale in:
GESTIRE LE EMOZIONI
Dai, piantatela di piangere!
Ellie è una ragazza senza mamma. Lei vive con il padre, con Anna, la nuova moglie del padre,
e con il fratellino soprannominato Ovetto.
Ellie vive un momento difficile. In famiglia c’è
Forse Anna e
papà hanno
nervosismo e tensione perché il padre e Anna litigano
fatto pace.
spesso. Ellie è brava a disegnare; così, per dimenticare i
suoi problemi, lei passa il tempo a disegnare un
personaggio di sua invenzione, la topolina Mirtle.
Lei si diverte a disegnare i vestiti e a inventare le
avventure della topolina Mirtle.
Ellie pensa
È mattina, Anna si alza e porta Ovetto in bagno a lavarsi.
Ellie pensa: “Forse Anna e papà hanno fatto pace e
adesso loro sono in cucina abbracciati.”
Papà,
che cosa
Ellie va in cucina: Anna dà la colazione a Ovetto e il
succede?
padre è in piedi, in silenzio.
Ellie sente molta rabbia, va verso il padre e dice: “Papà,
che cosa succede? Tu non sei tornato a casa, stanotte.
Dove sei stato?”
Il padre risponde: “Ellie, tu non c’entri, lascia stare!”
Ellie urla: “Tu stai rovinando la famiglia e io so perché.
Ellie fa una domanda.
Anna è più brava di te nel lavoro, tu sei geloso e allora
Tu sei
litighi con lei!”
geloso!
Il padre si sente offeso dalle parole di Ellie.
Ellie aggiunge: “Anche con la mamma ti sei comportato
male; tu papà hai impedito a lei di lavorare!”
Il padre, arrabbiato, esce di casa e sbatte la porta.
Ovetto è spaventato per il litigio.
Ellie urla
Anna abbraccia Ellie e dice: “Non preoccuparti.
Forse tutto passa in fretta.”
Non
preoccuparti.
Ellie esce per andare a scuola. Lei pensa: “Prima volevo
vivere solo con papà, non sopportavo Anna, non mi
piaceva vivere con lei e Ovetto; adesso invece voglio
bene a tutti e due e voglio vivere con tutta la famiglia.”
Ellie, per strada, pensa anche a Russell, il suo ragazzo:
anche a lui Ellie vuole bene.
Anna consola Ellie.
35
Testo originale in:
GESTIRE LE EMOZIONI
Quando arriva a scuola, lei cerca subito le sue amiche più care, Magda e Nadine.
Ellie sente il bisogno di parlare con loro del litigio in famiglia.
Ma è un giorno poco fortunato per Ellie. Magda e Nadine ridono e parlano tra loro, Ellie
chiede: “Voi parlate e ridete di me?” Le due amiche dicono di no.
Ma Magda è arrabbiata con Ellie. Quando è morto il criceto di Magda, Ellie non ha
consolato l’amica, ma ha preferito la compagnia di Russell.
Ellie domanda a Magda: “Hai fatto un vero funerale per il criceto?” Magda risponde di sì.
Ellie è dispiaciuta perché, forse, doveva partecipare, ma ora non è possibile rimediare.
(rielaborato da Jacqueline Wilson, Dai, piantatela di piangere!)
LA STORIA
1. Aggiungi i nomi propri per completare la storia.
1. ÉÉÉÉÉÉÉ..........ÉÉÉ.. • una ragazza e vive con il padre.
2. ÉÉÉÉÉÉÉ..........ÉÉÉ.. • la giovane moglie del padre.
3. ÉÉÉÉÉÉÉ..........ÉÉÉ.. • il fratellino.
4. Il padre ha litigato con ÉÉÉÉÉÉÉ..........ÉÉÉ.. .
5. ÉÉÉÉÉÉÉ..........ÉÉÉ.. per dimenticare i suoi problemi passa il tempo a disegnare la topolina ÉÉÉÉÉÉÉ..........ÉÉÉ.. .
6. ÉÉÉÉÉÉÉ..........ÉÉÉ.. si alza e porta ÉÉÉÉÉÉÉ..........ÉÉÉ.. in bagno a lavarsi.
7. ÉÉÉÉÉÉÉ..........ÉÉÉ.. pensa: ÒForse ÉÉÉÉÉÉÉ..........ÉÉÉ.. e papˆ hanno fatto pace.Ó
8. ÉÉÉÉÉÉÉ..........ÉÉÉ.. va in cucina: ÉÉÉÉÉÉÉ..........ÉÉÉ.. dˆ la colazione a ÉÉÉÉÉÉÉ..........ÉÉÉ..
e il padre • in piedi, in silenzio.
9. ÉÉÉÉÉÉÉ..........ÉÉÉ.. chiede al padre: ÒPapˆ, cosa succede?Ó.
10. Il padre dice: ÒÉÉÉÉÉÉÉ..........ÉÉÉ.. tu non cÕentri, lascia stare!Ó
11. ÉÉÉÉÉÉÉ..........ÉÉÉ.. urla: ÒS“, invece. Tu fai soffrire ÉÉÉÉÉÉÉ..........ÉÉÉ.. perchŽ • pi• brava di te nel lavoro!Ó
12. Il padre si sente offeso dalle parole di ÉÉÉÉÉÉÉ..........ÉÉÉ.. e esce di casa.
13. Ellie arriva a scuola: lei cerca subito le sue amiche ÉÉÉÉÉÉ........ÉÉÉ.. e
ÉÉÉÉÉÉÉ........ÉÉÉ..
14. ÉÉÉÉÉÉÉ..........ÉÉÉ.. • arrabbiata con ÉÉÉÉÉÉÉ..........ÉÉÉ.. : quando • morto il suo criceto,
ÉÉÉÉÉÉÉ..........ÉÉÉ.. non • stata vicino a lei, ma ha preferito la compagnia di
ÉÉÉÉÉÉÉ..........ÉÉÉ.. .
15. ÉÉÉÉÉÉÉ..........ÉÉÉ.. • dispiaciuta, ma non • possibile rimediare.
36
Testo originale in:
GESTIRE LE
DIZIONARIO
EMOZIONI
Dizionario illustrato
Il discorso diretto e indiretto
discorso diretto → I miei amici sono
al parco.
Omar pensa che i suoi amici
→
sono al parco. discorso indiretto
discorso diretto → Io vado al parco.
Omar dice alla mamma che lui
va al parco. → discorso indiretto
discorso diretto → Io non voglio!
La mamma grida che lei
non vuole. → discorso indiretto
discorso diretto → Perché tu non vuoi?
Omar chiede perché lei
non vuole. → discorso indiretto
discorso diretto → Tu devi studiare.
La mamma risponde che lui
deve studiare. → discorso indiretto
1. Copia le frasi sul quaderno e completa la trasformazione.
1. Io dico: “Ho sonno.”
Io dico che ho sonno.
2. Tu dici: “Piove ma non ho l’ombrello.”
Tu dici che ...
3. Lei dice: “La mia bicicletta è nuova.”
Lei dice che ...
4.Lui dice: “La notizia è vera.”
Lui dice che ...
5. Noi diciamo: “Tu devi tornare presto.”
Noi diciamo che ...
6.Voi dite: “Il nostro voto è giusto.”
Voi dite che ...
7. Loro dicono: “Il film è bello.”
Loro dicono che ...
1. Io dico che il gioco è difficile.
Io dico: “Il gioco ...
2. Tu dici che sei stanco.
Tu dici: “Io ...
3. Lei dice che sta male.
Lei dice: “...
4.Lui dice che io sono brutto.
Lui dice: “...
5. Noi diciamo che è tardi.
Noi diciamo: “...
6.Voi dite che avete sete.
Voi dite: “...
7. Loro dicono che sono forti.
Loro dicono: “...
37
Testo originale in:
DOMANDE PER PENSARE
La storia del Re Mida
Mida e Sileno
La storia del Re Mida dimostra questa verità: i doni degli dèi non sempre sono utili.
Re Mida pratica i riti in onore del dio del vino, Dioniso.
Un giorno, alcuni contadini portano alla reggia un satiro ubriaco:
è Sileno, compagno del dio Dioniso.
I satiri hanno la parte inferiore del corpo simile a
quella delle capre e sono divinità dei boschi.
Mida e Sileno festeggiano insieme per dieci
giorni e dieci notti.
Sileno racconta a Mida storie meravigliose, ad
esempio la storia di un albero con i frutti che
fanno ringiovanire.
il satiro Sileno
Re Mida
Dioniso,
dio del vino
Il dono del dio Dioniso
Dopo dieci giorni, Re Mida accompagna Sileno dal dio Dioniso.
Dioniso è contento per il ritorno dell’amico e offre a Mida un dono, come premio: il re può
chiedere quello che vuole.
Mida dice al dio Dioniso: “Voglio trasformare in oro tutto quello che tocco!”
Il dio accontenta Mida.
colonna d’oro
Il Re torna al suo palazzo felice del dono.
Per strada Mida prende un ramo e il ramo diventa d’oro;
coglie una mela e la mela diventa d’oro.
Nel palazzo, il re tocca le colonne e le colonne diventano
oro.
Poi il Re Mida ha fame e sete, allora chiede da mangiare
e bere. Ma, appena la sua mano e la sua bocca toccano
il cibo e l’acqua, tutto si trasforma in oro.
Mida ha sempre più fame e sempre più sete, ma
non riesce a sfamarsi e a dissetarsi.
Lui desiderava tanto l’oro, ma adesso
l’oro è come una condanna.
Allora Mida prega Dioniso di liberare
lui del dono.
ramo d’oro
mela d’oro
38
pane d’oro
Testo originale in:
DOMANDE PER PENSARE
Dioniso ha pietà di Mida e dice: “Fai un bagno nella sorgente del fiume Pactolus, così l’acqua
lava via il tuo desiderio di avere tanto oro.”
Re Mida segue il consiglio del dio: fa il bagno nel fiume, si libera del dono inutile e può vivere
una vita normale.
Ancora oggi, lungo le rive del fiume Pactolus, il terreno manda dei bagliori d’oro.
(rielaborato da Neil Philip, Il libro illustrato dei miti di tutto il mondo)
LA STORIA
1. Scrivi VERO o FALSO dopo le frasi. Se scrivi FALSO, sottolinea l’errore e correggi.
1. La storia di Re Mida dimostra che i doni degli dèi sono sempre meravigliosi.
FALSO
non sono sempre utili
…………………............................................................................……..
2. Dioniso è il dio delle miniere d’oro. ………………………................................................................
3. Sileno è un satiro, per metà simile all’uomo e per metà simile al leone.
…………………............................................................................……..
4. I satiri sono divinità dei fiumi. ............................................................................………..
5. Mida e Sileno trascorrono insieme in allegria 10 giorni e 10 notti.
…………………............................................................................……..
6. Re Mida accompagna Dioniso da Sileno. ……………….............................................................………..
7. Dioniso dice al Re Mida: “Tu puoi chiedere il dono che vuoi.”
…………………............................................................................……..
8. Re Mida dice: “Voglio trasformare in oro tutto quello che tocco!”
…………………............................................................................……..
9. Re Mida tocca un ramo, una mela, i muri della reggia e tutto diventa d’oro.
…………….....................................................................................…………..
10.Re Mida rischia di morire di fame e di sete. ……………............................................................................
11. Re Mida non vuole più avere il dono e prega Dioniso di liberarlo.
…………………............................................................................……..
12.Dioniso dice: “Fai un bagno nel mare”. ……….......……………...............................................................…..
13. Re Mida obbedisce a Dioniso e ritorna a vivere una vita normale.
…………………............................................................................……..
39
Testo originale in:
DOMANDE PER PENSARE
Dizionario illustrato
L’oro
L’oro è un metallo prezioso.
L’oro si estrae (si prende) dalle miniere che hanno delle vene d’oro.
Certi fiumi passano vicino alle vene d’oro, poi trasportano delle
pagliuzze d’oro o delle pepite d’oro.
Una volta, i cercatori d’oro cercavano le pepite lungo le sponde dei
fiumi e facevano passare la sabbia e l’acqua in un setaccio per
pepita
raccogliere le pagliuzze d’oro.
Con l’oro, gli uomini fanno dei lingotti o delle lamine.
fiume
Gli uomini fondono l’oro con il calore,
così l’oro diventa oro liquido.
Per fare i lingotti, gli uomini fanno colare l’oro liquido negli stampi.
Negli stampi, l’oro si raffredda e diventa di nuovo solido.
miniera
vena d’oro
cercatore d’oro
L’oro è puro quando non è mescolato con altri metalli.
pagliuzze d’oro
L’oro si misura con i carati.
Un oggetto d’oro a 24 carati è purissimo (molto puro).
oro liquido
Sugli oggetti d’oro c’è il timbro dei carati.
setaccio
stampo
Una volta si usavano le monete d’oro.
lingotto d’oro
Lo zecchino era una moneta d’oro della città di Venezia.
(solido)
lamina d’oro
Il modo di dire “d’oro zecchino”, oggi significa “d’oro puro”.
L’orefice è l’artigiano che lavora l’oro.
Con l’oro, l’orefice fa tanti gioielli.
zecchino
timbro dei carati
1. Copia sul quaderno le parole illustrate.
2. Spiega il significato dei seguenti proverbi:
a. Il silenzio è d’oro.
b. Il mattino ha l’oro in bocca.
c. Non è tutto oro quello che luccica.
40
catenina
orecchini
vera/fede
spilla
braccialetto
Testo originale in:
DOMANDE PER
DIZIONARIO
LAPENSARE
FAVOLA
La morte del Delfino
Il Delfino, cioè il figlio primogenito del re
Il Delfino è il primogenito
di Francia ed erede al trono, è molto malato.
del re di Francia.
In tutte le chiese, la gente accende ceri e prega per
la sua guarigione.
Nel palazzo reale i camerieri si muovono in fretta;
i cortigiani (nobili che vivono a corte) chiedono
notizie a bassa voce, le dame piangono.
I medici sono agitati e discutono fra loro.
Il re è chiuso da solo in una stanza perché non
vuole piangere davanti a tutti.
La regina è seduta accanto al letto del figlio ammalato e piange. La gente accende i ceri.
Il piccolo Delfino ha gli occhi chiusi, poi si volge
verso la madre e dice: “Maestà (Regina) perché
piangete? Credete che morirò?”
La regina singhiozza forte e non può rispondere.
Il piccolo principe malato continua: “Io sono il
Delfino e i Delfini non possono morire!”
La regina piange ancora di più e il Delfino è
spaventato: “La morte non deve portarmi via.
I medici discutono.
Io voglio qui quaranta forti soldati e io voglio i
cannoni: devono tenere la morte lontana da me.”
La regina, per fare piacere al figlio, fa un cenno
(chiama con la mano) e quaranta vecchi soldati
entrano nella camera del Delfino.
Il Delfino riconosce un vecchio soldato e lo
chiama accanto al letto: “Tu ucciderai la morte, è
vero?”
Il vecchio soldato risponde: “Sì, Principe.” E due grosse lacrime
scendono sulle sue guance.
Anche il cappellano (prete, sacerdote) di corte va accanto al Delfino
e parla con lui.
Il Delfino interrompe il cappellano: “Ma noi possiamo dare dei
soldi al mio amico Beppo e lui muore al posto mio!”
Il cappellano parla ancora al piccolo malato. Il vecchio soldato piange.
Testo originale in:
DOMANDE PER PENSARE
Alla fine il Delfino capisce che non può
lottare contro la morte.
Il principe allora dice: “Voglio indossare i
vestiti più belli, perché devo entrare in
Paradiso come un Delfino!”.
Il sacerdote ancora una volta parla al Delfino
con voce bassa. Il principe lo interrompe e
grida arrabbiato: “Ma allora non conta
niente essere Delfino!”
Poi lui si volta verso il muro e piange.
(rielaborato da Alphonse Daudet, Racconti di un vecchio mulino)
Il cappelleno parla
all’orecchio del Delfino.
LA STORIA
1. Trova l’ordine delle frasi: metti i numeri dall’1 al 10 nei quadratini.
Poi si volta verso il muro e piange.
Il Delfino chiede a sua madre: “Perché piangete? Credete che morirò?”
Il cappellano va accanto al Delfino e gli parla nell’orecchio.
2 La regina piange vicino al letto del figlio.
Il Delfino alla fine capisce: la morte vuole portare via proprio lui.
Poi aggiunge: “Io non posso morire perché sono il Delfino! I soldati e i cannoni devono
tenere la morte lontana da me!”
Il cappellano parla di nuovo al Delfino, ma lui si arrabbia e urla: “Ma allora non conta
niente essere Delfino!”
1 Il Delfino, il primogenito del re di Francia, è molto malato.
Il Delfino dice al cappellano: “Diamo dei soldi al mio amico Beppo e lui muore al mio
posto!”
Il Delfino allora dice: “Voglio mettere i vestiti più belli per entrare in Paradiso!”
42
Testo originale in:
DOMANDE PER PENSARE
Dizionario illustrato
La chiesa
La chiesa è il luogo di culto dei cristiani. I cristiani sono i fedeli che seguono la religione di
Gesù Cristo: sono, ad esempio, i cattolici, i protestanti, gli ortodossi.
In chiesa, i cristiani pregano e partecipano alle funzioni religiose.
In chiesa i cristiani celebrano anche i battesimi, i matrimoni, i funerali.
campanile
rosone
sacerdote o prete
chierichetto
altare
portale
fedeli
sagrato
facciata della chiesa
pulpito
crocefisso
cappella laterale
fonte
battesimale
aspersorio
confessionale
acquasantiera
leggio
turibolo
o incensiere
inginocchiatoio
statua di un Santo
banco incenso
ostensorio
tabernacolo
candelabro
calice
cero
(candela)
1. Completa le frasi sul quaderno.
Sul sagrato della chiesa... – Sulla facciata della chiesa... – Sul campanile... – Sull’altare... –
Sul leggio... – Sul candelabro... – Sui banchi della chiesa... – Sull’inginocchiatoio... – Sul
pulpito... – Nel tabernacolo ... – Nel calice... – Nelle cappelle laterali della chiesa ... – Nel turibolo ... – Nell’acquasantiera ... – Nel confessionale ... – Nella cassetta delle elemosine ...
Es. Sul sagrato della chiesa c’è tanta gente.
43
Testo originale in:
CONVIVENZA CIVILE
«Io non volevo uccidere»
La guerra di trincea
Il protagonista del racconto è Paul Baumer, uno studente tedesco.
Durante la prima guerra mondiale (1914-1918), il giovane studente combatte sul fronte
occidentale, sul confine tra la Francia e la Germania.
soldati
trincea
I due eserciti nemici, l’esercito francese e l’esercito
tedesco, hanno la stessa forza.
Per questo, i due eserciti hanno scavato, di fronte
al nemico, lunghe trincee, cioè dei profondi fossi
nel terreno.
Al riparo delle trincee, i soldati difendono le loro
posizioni; poi, ogni tanto, ricevono l’ordine di
uscire dalle trincee e dare l’assalto ai nemici.
Paul Baumer e il soldato nemico
Una notte, durante un attacco dei soldati
francesi, Paul Baumer deve uscire dalla trincea
con dei compagni.
Paul ha l’ordine di controllare la posizione dei
nemici.
Il giovane si nasconde in una grossa buca piena
d’acqua.
Lì, con l’acqua fino alla bocca, Paul ha molta
paura e pensa:
“Se un nemico salta nella buca, che cosa posso
fare?
Devo subito colpire con il pugnale (coltello).”
La battaglia infuria: lui sente tanti scoppi di
granate (bombe) e i colpi delle mitragliatrici.
Quando il cielo è più chiaro, all’improvviso un
uomo cade nella buca addosso a Paul.
Il giovane reagisce subito, colpisce l’uomo con il
pugnale e sente il sangue colare sulle sue mani.
Il soldato nemico è ferito in modo grave e rantola
(respira forte e a fatica).
44
buca piena d’acqua
granata
mitragliatrice
Testo
in:
Testo originale
originale in:
CONVIVENZA
CIVILE
LA FAVOLA
Paul si trascina nell’angolo più lontano della
buca; lui è sfinito, senza più forze, ma è pronto a
colpire ancora.
Il cielo è ormai più chiaro e il rumore della
battaglia è sempre forte.
Paul guarda la sua mano insanguinata e sente la
nausea.
Il rantolo del soldato ferito continua.
Paul pugnala
È ormai giorno, Paul va vicino all’uomo, che non è ancora morto. un soldato
francese.
L’uomo apre gli occhi e guarda Paul con orrore e paura.
Paul adesso non vede più l’uomo ferito come un nemico, ma come una persona che soffre.
Vuole aiutare l’uomo.
Il soldato francese cerca di parlare, ma ha la bocca secca.
Allora Paul bagna il suo fazzoletto nell’acqua della buca e dà da bere al soldato ferito.
Poi Paul vuole fasciare la ferita e prepara una fascia: con il pugnale, taglia la camicia del
soldato; il soldato francese spalanca gli occhi per la paura.
Paul rassicura il ferito: “Io voglio aiutarti, compagno, stai tranquillo.”
Paul sta male, non vuole la morte dell’uomo e prova un grande rimorso.
Alle tre del pomeriggio l’uomo muore.
Paul dice: “Compagno, io non ti volevo uccidere. Io ho colpito il nemico, ma adesso
capisco: tu sei un uomo come me. Chiedo a te perdono. Senza l’uniforme, tu sei come un
mio fratello.”
Paul cerca i documenti del soldato: vuole sapere il suo nome.
Dal portafoglio cadono alcune fotografie e delle lettere; sulle foto, Paul vede il ritratto di
una donna e una bambina.
Paul fa un voto (una promessa): alla fine della guerra,
lui aiuterà per sempre la famiglia del soldato ucciso.
Su un documento, Paul legge il nome del morto: è
Gérard Duval, di professione tipografo.
Paul parla al morto e dice: “Compagno, io voglio
combattere contro la guerra. La guerra ha tolto la
vita a te e ha rovinato la vita a me. Gli uomini non
devono fare mai più la guerra.”.
Paul legge
il documento del morto.
(rielaborato da Erich Maria Remarque, Niente di nuovo sul fronte occidentale)
45
Testo originale in:
CONVIVENZA CIVILE
LA STORIA
1. Completa le frasi con le parole che mancano.
La storia si svolge durante la …………………………………...................................…………
I personaggi sono Paul Baumer e un soldato …………………………………...................................…………
Paul Baumer è …………………………………...................................…………
Paul Baumer e il soldato combattono al confine tra ………………………………….................................…………
Una notte Paul Baumer …………………………………...................................…………
Per nascondersi, Paul salta dentro …………………………………...................................…………
Poi, un altro soldato …………………………………...................................…………
Paul vede l’uniforme e allora colpisce il nemico con il …………………………………...................................…
L’uomo è ferito in modo …………………………………...................................………… e respira a fatica.
Verso la mattina, l’uomo non è ancora …………………………………...................................…………
Paul va vicino a lui e cerca di aiutarlo: …………………………………...................................…………..........................
…………………………………...................................………….......................……………………....……………...................................………...
Alle …………………………………......... del pomeriggio l’uomo muore.
Paul vuole scoprire il nome del morto, così cerca i suoi ………………………………….........
L’uomo morto si chiamava …………………………………......... , era un …………………………………......... , aveva una
moglie e ………………………………….........
Paul fa un voto: …………………………………...................................………….........................................................................
…………………………………...................................………….......................……………………....……………...................................………...
Infine parla al morto e fa una promessa: …………………………………...................................…………....................
…………………………………...................................………….......................……………………....……………...................................………...
2. Completa le seguenti frasi: cerca le parole nel testo.
1. Paul Baumer deve uscire dalla …………………………………......... con dei compagni.
2. Il giovane …………………………………......... in una grossa buca piena d’acqua.
3. Quando il cielo è più chiaro, …………………………………......... un uomo cade nella buca addosso
a Paul.
4. Il giovane …………………………………......... subito, colpisce l’uomo con il ………………………………….........
5. Paul …………………………………......... nell’angolo più lontano della buca.
6. Alle tre del …………………………………......... l’uomo muore.
7. Paul fa …………………………………......... : alla fine della guerra, lui aiuterà per sempre la famiglia
del soldato ucciso.
46
Testo
originale in:
in:
Testo originale
CONVIVENZA
CIVILE
LA FAVOLA
Dizionario illustrato
I soldati
Tutti i Paesi hanno un esercito formato da soldati.
I soldati sono dei militari.
In molti Paesi c’è il servizio militare obbligatorio (o servizio di leva): lo Stato obbliga tutti i
giovani a fare il soldato per un certo periodo.
I soldati vivono in caserma (casa dei soldati) e indossano la divisa o l’uniforme, cioè un
vestito uguale per tutti.
Quando i soldati di leva escono dalla caserma per qualche ora, sono in libera uscita.
Quando i soldati tornano a casa per qualche giorno, sono in licenza.
Quando i soldati hanno finito il periodo di leva e tornano a casa, sono in congedo.
In Italia, da alcuni anni, c’è il servizio militare volontario: entrano nell’esercito solo le
persone che scelgono di fare il soldato come lavoro.
In Italia, perciò, i soldati sono tutti militari di carriera.
La recluta, o matricola, è un giovane che incomincia a fare il soldato.
Il veterano è una persona che fa il soldato da molti anni.
Il reduce è un soldato che torna sano e salvo dalla guerra.
alpino
bersagliere
paracadutista o parà lagunare o marò carrista
granatiere
maschera antigas
elmetto
marinaio
aviere
carabiniere
tuta mimetica
anfibi
borraccia
zaino
1. Spiega le parole o le espressioni scritte in neretto nel testo.
2. Sul quaderno, usa i seguenti verbi e scrivi cosa fanno i soldati:
difendere – combattere – attaccare – colpire – ferire – uccidere – sconfiggere – aggredire
Es. I soldati in guerra difendono la patria, i confini nazionali, la popolazione.
47
Testo originale in:
CONVIVENZA CIVILE
Salima, diciassette anni, sposa per forza
A Londra
La protagonista del racconto è Salima, una ragazza di 17 anni.
La sua famiglia è originaria del Pakistan (arriva dal Pakistan) ma vive a Londra da tanti anni.
Salima ha una sorella minore, di nome Shazia.
Il padre segue il modo di pensare e di vivere del Pakistan: in famiglia lui comanda e tutti
devono ubbidire. Secondo il padre, adesso Salima ha l’età per sposarsi e lui vuole combinare il
matrimonio.
Gran Bretagna
In Pakistan
La famiglia va in vacanza in Pakistan e lì il padre
sceglie il marito per la figlia: Salima deve sposare
il cugino Rashid.
La figlia rifiuta il matrimonio e cerca di
convincere il padre, ma lui non sente ragioni.
Salima, allora, non mangia più, diventa sempre
più pallida e magra, sta sempre a letto.
La madre soffre, piange tanto, ma sta zitta: lei è
rassegnata.
Un giorno il padre vuole convincere la figlia.
Dice: “Salima, cerca di capire; tu sarai felice con
un marito e con dei figli.”
Il padre è sincero e vuole il bene della figlia, ma
segue le tradizioni del suo paese.
Salima è una ragazza moderna, studia, ha una
mentalità diversa, vuole decidere il suo destino;
lei non può obbedire a suo padre.
Salima dice: “No, Abba (papà), non mi sposerò;
tu non puoi costringermi!”
Il padre non accetta la disobbedienza e picchia
Salima con violenza.
La madre cerca di difendere Salima e il padre
colpisce anche la madre con pugni e schiaffi.
Il padre urla: “Maledetta, tu non sei mia figlia:
a scuola hai imparato a disobbedire!
48
Pakistan
Salima non vuole sposare Rashid.
Il padre picchia Salima.
Testo originale in:
CONVIVENZA CIVILE
Tu sposerai Rashid!”
Salima rimane in silenzio.
La madre, invece, urla con rabbia e disperazione, poi
lei corre via e prende un fucile in un armadio: lei vuole
morire.
L’uomo fa in tempo a raggiungere la moglie e fa volare
il fucile per terra.
Salima guarda i genitori: la madre adesso è immobile
su una sedia, con gli occhi fissi nel vuoto. Il padre si
dà dei pugni sulla testa e mormora disperato: “Perché
… perché … perché.”
Per fortuna la sorellina Shazia non è in casa e non
assiste a questa scena.
La madre sta
Salima si avvicina alla madre e bacia le sue mani.
per uccidersi con il fucile.
La madre accarezza la testa di Salima.
La madre non voleva più vivere per il dolore e per la vergogna.
La madre pensa: “Forse io ho sbagliato tutto. Forse io non sono stata una buona madre, io
non sono stata una buona moglie.”
Il giorno dopo tutto sembra normale.
All’ora di pranzo, Salima esce dalla camera, si siede a tavola e dice: “Posso avere il mio piatto,
per favore?” I due genitori si guardano e capiscono tutto.
Dopo tanti giorni di digiuno, Salima mangia lentamente la zuppa. Alla fine dice: “Io sposerò
Rashid”.
La madre tace e non ha il coraggio di guardare negli
occhi la figlia.
La madre pensa: “Salima ha cambiato idea per colpa
mia, perché ho tentato di suicidarmi (uccidere me
stessa).”
Il padre abbraccia Salima; lui è felice e pensa di essere
un buon padre.
Il padre dice a Salima: “Perdonami, io sono stato
tanto severo con te, ma per il tuo bene.”
La sorellina Shazia è stupita: lei non ha visto nulla e
non capisce il cambiamento della sorella.
Le tre donne rimangono in silenzio, con gli occhi
bassi.
Salima ubbidisce al padre.
49
Testo originale in:
CONVIVENZA CIVILE
Il padre comincia a pensare ai preparativi per le nozze.
Lui dice: ÒSalima, presto vedrai di nuovo Rashid. Adesso noi facciamo tutti i preparativi;
le nozze saranno una grande festa per tutto il villaggio!Ó
Salima abbassa la testa; il padre pensa: ÒSalima abbassa la testa per dire s“.Ó
(rielaborato da Marco Varvello, Dimentica le Mille e una notte. Salima, diciassette anni, sposa per forza)
LA STORIA
1. Rispondi a voce alle domande.
1. La famiglia di Salima dove vive?
2. La famiglia di Salima da chi è composta?
3. Il padre che cosa decide quando Salima compie 17 anni?
4. Con quale scopo il padre porta la famiglia in vacanza in Pakistan?
5. Il padre sceglie un marito per la figlia: lui sceglie quale ragazzo?
6. Salima non vuole sposarsi: in che modo lei cerca di ribellarsi al padre?
7. Un giorno la madre afferra il fucile: lei che cosa vuole fare?
8. Il giorno dopo, Salima si alza dal letto e che cosa fa?
9. Poi lei che cosa dice al padre?
10.Allora il padre che cosa fa?
2. Completa usando i seguenti verbi.
rifiutare – rassegnarsi – ubbidire – volere – stupirsi – tentare – capire – combinare –
digiunare – comandare – ribellarsi – picchiare
comanda
1. Nella famiglia di Salima ..............................................
il padre.
2. Il padre .............................................. il matrimonio di Salima con Rashid.
3. Il padre .............................................. obbligare Salima a sposarsi.
4. Salima .............................................. il matrimonio.
5. Salima .............................................. al padre.
6. La madre, invece, .............................................. alla volontà del marito.
7. Salima .............................................. , cioè non mangia.
8. Il padre .............................................. Salima con violenza.
9. La madre .............................................. di uccidersi.
10.Alla fine Salima .............................................. al padre.
11. La sorellina non ......................................... il cambiamento di Salima e .........................................
50
Testo
originale in:
in:
Testo originale
CONVIVENZA
CIVILE
DIZIONARIO
LA FAVOLA
Dizionario illustrato
Il matrimonio
Un uomo non sposato è celibe o scapolo.
celibe o scapolo
Una donna non sposata è nubile.
Un uomo e una donna che vogliono sposarsi sono fidanzati.
Dopo il matrimonio, l’uomo e la donna formano una coppia
di coniugi.
nubile
fidanzati
Prima del matrimonio, i fidanzati spediscono ai parenti
e agli amici un biglietto di partecipazione per dare la notizia
delle nozze, oppure un biglietto di invito per il ricevimento
o il pranzo di nozze.
Spesso i fidanzati preparano anche la lista di nozze, cioè l’elenco
dei regali preferiti.
coniugi
partecipazione
o invito
lista di nozze
sacerdote
(prete)
Con il rito del matrimonio civile, le coppie si sposano in Municipio
o in un altro palazzo del Comune, davanti al sindaco
sindaco
(o un’altra autorità) e davanti ai testimoni.
sposa sposo
Con il rito del matrimonio religioso,
le coppie si sposano in Chiesa, davanti a un sacerdote
testimoni
e davanti ai testimoni.
Alla fine della cerimonia, spesso gli amici e i parenti lanciano
il riso addosso agli sposi: il riso significa felicità e... tanti figli!
Dopo il matrimonio, molti sposi danno una bomboniera
con i confetti ai parenti e agli amici. Poi gli sposi partono e fanno
il viaggio di nozze.
Il modo di dire luna di miele indica il primo periodo
di matrimonio.
damigelle
bouquet
anelli di
matrimonio
o vere
paggio
torta nuziale
25 anni dopo il matrimonio, gli sposi festeggiano le nozze d’argento.
50 anni dopo il matrimonio, gli sposi festeggiano le nozze d’oro.
bomboniera con i confetti
1. Sul quaderno inventa delle frasi con le parole illustrate.
51
Testo originale in: AMBIENTE, NOI
E
LALA
FAVOLA
VITA DEL PIANETA
I piedi nudi di Susan
Vandana e Susan
Vandana è una ragazza nata in India; lei studia fisica all’università, in Canada.
Susan è una ragazza nata in California, negli Stati Uniti; anche lei studia fisica all’università,
in Canada.
Vandana e Susan vogliono migliorare il mondo e lottare contro la povertà.
Che cosa pensa Vandana – Che cosa pensa Susan
Susan ha tanti stivali e tante scarpe; lei ha la passione delle scarpe.
Susan dice a Vandana: “Io voglio diventare una scienziata, per dare a tutti il benessere; non
voglio più vedere nel mondo dei bambini a piedi nudi, senza scarpe.”
Vandana risponde: “La scienza non è sempre buona.”
Vandana cerca di convincere Susan e dice ancora: “In India gli scienziati hanno costruito la
bomba atomica e hanno creato un’agricoltura dannosa per la natura e per l’uomo. Inoltre, gli
scienziati hanno fatto il progetto delle grandi dighe sui fiumi, e per colpa delle dighe
migliaia di persone hanno lasciato le loro case e i loro campi.
Invece, io desidero comprendere la natura,
voglio proteggere le risorse della terra.”
Susan dice: “I bambini dei Paesi poveri non
hanno niente. La scienza porterà anche a loro i
frigoriferi e le scarpe! Poveri bambini del Terzo
Mondo (dei Paesi poveri)!”
Vandana non è d’accordo e replica: “Poveri
bambini del Primo Mondo (dei Paesi
industrializzati, ricchi)! Loro sono grassi, ma
mangiano cibi in scatola senza sapore, senza I bambini del Terzo Mondo non hanno le scarpe.
odore! Loro sentono i rumori delle automobili
e la musica a tutto volume, ma non conoscono
le voci della natura e la bellezza del silenzio!
Loro hanno le scarpe, ma non sanno usare i
sensi (la vista, il gusto, l’udito, l’olfatto, il tatto)
e non scoprono la bellezza della natura.”
La vita dei Paesi ricchi non piace a Vandana.
I popoli ricchi non capiscono la natura.
52
I bambini del Primo Mondo
non conoscono la natura.
Testo originale in: AMBIENTE,
Testo originale
NOI
in:
E LA VITA DEL
LAPIANETA
FAVOLA
Vandana da piccola
Vandana ricorda: lei da piccola non era ricca, ma
conosceva bene la natura.
Lei camminava sempre a piedi nudi: la nonna sorrideva,
ma il padre aveva paura dei morsi dei serpenti.
Con i piedi nudi, Vandana stava a contatto con il terreno,
e faceva parte della natura.
Lei conosceva le orme e le voci degli animali, il volo degli
uccelli, gli odori delle piante.
Lei raccoglieva le erbe della foresta; lei imparava il nome
Vandana a piedi nudi
nella foresta.
di tutte le erbe; lei conosceva le erbe buone e le erbe velenose.
Lei sviluppava tutti i sensi. Lei sentiva bene gli odori, il sapore dei cibi e i suoni; lei guardava
bene tutto; lei riconosceva le cose anche con il tatto (con la pelle delle mani).
(Vandana Shiva è un personaggio vero. Lei oggi è una scienziata famosa in tutto il mondo. Lei
lotta contro la distruzione della natura, contro la povertà. Lei vuole conservare le tradizioni e la
cultura dell’India.)
(rielaborato da Emanuela Nava, Sulle orme di Gandhi. Storia e storie di Vandana Shiva)
LA STORIA
1. In ogni frase c’è un errore. Sottolinea l’errore e fai la correzione.
indiana
Vandana Shiva è una scienziata iraniana. ………………………………..
Vandana ha studiato fisica in una università americana. ………………………………..
Vandana all’università incontra Susan, una studentessa canadese. ………………………………..
Vandana dice: “La scienza deve dare le scarpe ai bambini poveri.” ………………………………..
Susan dice: “Non sempre la scienza è buona: ad esempio, ha portato all’India la
bomba atomica.” ………………………………..
6. Susan dice: “I bambini del Primo Mondo sono sfortunati, non hanno i frigoriferi e le
scarpe.” ………………………………..
7. Vandana dice: “I bambini del Primo Mondo sono fortunati.” ………………………………..
8. Vandana dice: “I bambini del Primo Mondo hanno i cinque sensi molto sviluppati.”
1.
2.
3.
4.
5.
………………………………..
9. Vandana da piccola camminava a piedi nudi in casa. ………………………………..
10.Secondo la nonna di Vandana, camminare a piedi nudi nella natura è pericoloso.
………………………………..
53
Testo originale in: AMBIENTE, NOI
E LA VITA DEL PIANETA
Dizionario illustrato
I cinque sensi
LA VISTA – L’organo della vista è l’occhio. Con gli occhi
noi vediamo le cose.
Per vedere bene una cosa noi aguzziamo la vista (o gli occhi).
I miopi non vedono le cose lontane.
I presbiti non vedono le cose vicine.
I ciechi non vedono nulla. La malattia dei ciechi è la cecità.
L’UDITO – L’organo dell’udito è l’orecchio. Con l’orecchio
noi sentiamo i suoni e i rumori. Per non sentire un rumore noi
ci tappiamo le orecchie.
I sordi non hanno l’udito. La malattia dei sordi è la sordità.
sopracciglia
palpebra
ciglia
occhio
padiglione
cieco
L’OLFATTO (ODORATO) – L’organo dell’olfatto è il
naso. Con il naso noi sentiamo gli odori. Noi annusiamo una
cosa per sentire bene il suo odore.
suono
membrana
orecchio del timpano
narici
naso
IL GUSTO – L’organo del gusto è la lingua. Con la lingua
noi sentiamo i sapori e gustiamo i cibi. Con la lingua noi
sentiamo il dolce, l’amaro, il salato, l’acido e il piccante.
IL TATTO – L’organo del tatto è la pelle. Con la pelle noi
sentiamo il freddo e il caldo. La pelle della pancia sente il
freddo e il caldo più della pelle della mano. Noi usiamo molto
la pelle dei polpastrelli per riconoscere le cose morbide o dure,
lisce o ruvide.
caldo
morbido
freddo
duro
liscio
pupilla
iride
ruvido
amaro
acido
salato
lingua
dolce
polpastrello
mano
1. Copia e completa sul quaderno.
L’occhio è ... Il naso è ... L’orecchio è .... La lingua è ... La pelle è ...
La malattia dei ciechi è... La malattia dei sordi è ...
Per chiudere gli occhi noi abbassiamo le ... Per vedere bene noi ... Per non sentire nulla
noi ... Per sentire bene un odore noi ... Noi sentiamo il sapore di una pietanza con ...
Noi sentiamo il liscio e il ruvido soprattutto con ...
54
Testo originale in: AMBIENTE,
Testo originale
NOI
in:
E LA VITA DEL
DIZIONARIO
LAPIANETA
FAVOLA
Attento a te, lettore
Una nave da trasporto percorre l’Oceano
Atlantico, nella parte più a nord.
Lì ci sono gli iceberg (grandi masse di ghiaccio nel
mare) e vivono le balene.
Il mare è calmo. La giornata è bella.
John Chavier è il capitano della nave; lui sta nella
cabina di comando e stabilisce la rotta.
Il marinaio Charlie Shippers, un membro
dell’equipaggio, entra nella cabina.
Shippers chiede al capitano: “Perché la nave segue
una rotta così a nord? In questo modo il viaggio
diventa più lungo.”
Il capitano non risponde e il marinaio si allontana.
Shippers fa il marinaio da più di quarant’anni; per
lui questo viaggio è l’ultimo.
Dopo, Shippers vivrà tranquillo in un paesino
dell’Inghilterra, in compagnia della moglie. Allora
lui racconterà tante storie al nipotino Jimmy.
iceberg
nave da
trasporto merci
Groenlandia
Inghilterra
America
rotta
Europa
Oceano
Atlantico
Sul ponte della nave, Shippers incontra Peterson, un marinaio suo amico.
Peterson dice: “Charlie, tu hai visto i barili caricati nel porto di Liverpool? I barili non sono
tutti chiusi nelle stive, e sono legati male. Una burrasca può far cadere i barili come birilli.
La cosa è strana, e anche i barili sono strani.”
Shippers torna dal capitano Chavier e chiede: “Che cosa
c’è dentro i barili?”
Chavier risponde: “Io non lo so, ma questa notte noi
butteremo i barili in mare. Nessuno si accorgerà di
niente.”
Il capitano aggiunge: “Il proprietario della nave è
d’accordo. Ci sono soldi per tutti, anche per te, Charlie.”
Shippers sente un nodo allo stomaco.
Lui dice: “I veleni inquineranno il mare e faranno morire
il marinaio Shippers
il capitano Chavier
55
Testo originale in: AMBIENTE, NOI
E LA VITA DEL PIANETA
gli animali e anche i cuccioli di balena.”
Il capitano dice: “I barili sono robusti e non
si rompono”, ma non è vero.
Shippers pensa: “Io voglio parlare con gli
Shippers buttato in mare
altri marinai; ma quanti marinai sono
d’accordo con il capitano?”
Poi si sente male e si corica nel suo lettuccio (piccolo letto,
cuccetta).
Lui si addormenta e fa sogni confusi.
All’improvviso Shippers si sveglia sudato; esce dalla sua
cabina e sale la scaletta per cercare Peterson. Ma a metà
scaletta due uomini prendono Shippers e lo buttano in
mare.
bidoni con le sostanze velenose
Prima di morire, il vecchio marinaio con il pensiero
manda un bacio al nipotino.
I cento bidoni con le sostanze velenose finiscono nell’Oceano Atlantico.
(rielaborato da Roberto Piumini, Corvi, fantasmi, occhi che si accendono)
LA STORIA
1. Scrivi accanto a ogni frase il nome del soggetto: Chavier – Shippers – Peterson.
1. È il capitano della nave. .......................................
2. Nasconde un terribile segreto. ......................................
3. Dice: “C’è qualcosa di strano nei barili caricati a Liverpool”. .......................................
4. Dice: “Stanotte butteremo i barili in mare.” .......................................
5. Dice: “Ci sono soldi anche per te”. .......................................
6. Sente un nodo allo stomaco. .......................................
7. Dice: “I barili sono robusti, non si rompono”. .......................................
8. Ha un nipotino di nome Jimmy. .......................................
9. Ha capito che i barili inquineranno il mare. .......................................
10.Si addormenta e fa sogni confusi. .......................................
11. È amico di Shippers. .......................................
12.È gettato in mare da due persone. .......................................
56
Testo originale in: AMBIENTE, NOI
E LA VITA DEL PIANETA
Dizionario illustrato
La nave
• salire sulla nave = imbarcarsi/salire a bordo
• partire con la nave = levare l’ancora/salpare/prendere il largo
• viaggiare con la nave = navigare/andare per mare/solcare le onde
• guidare la nave = governare una nave/pilotare una nave
• navigare lontano dalle coste = tenersi al largo
• navigare vicino alle coste = costeggiare
• navigare oltre un promontorio = doppiare un promontorio
• arrivare con la nave fino a una costa = approdare
• fermare la nave in un porto = gettare l’àncora/ormeggiare la nave
• scendere dalla nave = sbarcare
• finire in mare quando una tempesta o un incidente distrugge la nave = naufragare
• finire in fondo al mare = affondare
scialuppa
di salvataggio
timone
salvagente
prua
poppa
scafo
elica
stiva merci
oblò
àncora
1. Completa. Usa il verbo indicato fra parentesi.
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
8.
9.
I passeggeri (imbarcarsi) ........................................................ prima della partenza.
I marinai (levare) ........................................................ l’ancora: si parte!
Noi (navigare) ........................................................ da molti giorni.
La nave (tenersi) ........................................................ al largo della costa.
La nave (costeggiare) ........................................................ tutta l’India orientale.
Ieri molte navi hanno (doppiare) ........................................................ punta Ala.
La nave si ferma nel porto, allora i marinai (gettare) ...................................................... l’ancora.
La nave è arrivata nel porto e i passeggeri (sbarcare) ........................................................
Aiuto! Il mare è in burrasca! Noi (naufragare) ........................................................ !
10.Ieri una nave carica di petrolio (affondare) ........................................................
57
Testo originale in:
SFIDE DEL XXI SECOLO
Le donne cambieranno il mondo
Nei paesi poveri, le donne sono più sfortunate degli uomini e soffrono di più.
Le donne non hanno un lavoro, non hanno denaro, non sono libere; le bambine non vanno a
scuola. Ma qualcosa sta cambiando.
Ecco la storia a lieto fine di due donne povere, emarginate (isolate, disprezzate) ma coraggiose.
La storia di Saima
Saima Muhammad è una giovane donna che vive
in Pakistan, uno stato dell’Asia.
Lei vive in un quartiere di baracche e ha un
marito disoccupato e violento.
Saima non ha un soldo e non riesce a dare da
mangiare alla sua bambina. Così manda la figlia a
vivere da una zia.
Poi Saima mette al mondo un’altra femmina.
Allora la suocera (la madre del marito) dice al
figlio: “Saima non darà mai a te un figlio
maschio. Tu devi prendere una seconda moglie.”
Saima è sempre più disperata.
Poi un giorno chiede aiuto alla Kashf
Foundation.
La Kashf Foundation è una piccola banca: fa
piccoli prestiti alle donne che vogliono iniziare
un’attività di lavoro.
Saima riceve 65 dollari; lei compra perline e
stoffe, fa dei bei ricami e vende le stoffe ricamate.
Con i soldi compra altre perline e stoffe e fa
nuovi ricami.
Così presto Saima riesce a creare un laboratorio
di ricamo e dà lavoro a altre donne.
Adesso anche il marito aiuta la moglie nel lavoro.
Saima riesce così a pagare i debiti, ad aggiustare la
casa, a mantenere bene le figlie.
Ora la vita di Saima e della sua famiglia è
cambiata e lei spera di far studiare le figlie.
58
marito
poverissimo
Saima
tristissima
suocera
cattivissima
Saima ricama le stoffe.
Saima
è molto contenta.
Il marito aiuta Saima.
Testo originale in:
SFIDE DEL XXI SECOLO
Zimbabwe
La storia di Tererai
Tererai Trent vive in un villaggio dello Zimbabwe,
un piccolo stato dellÕAfrica.
Il fratello maggiore (più grande) di Tererai va a scuola;
invece lei no: lei deve fare i lavori di casa e badare ai
fratelli minori (più piccoli).
Ma Tererai impara a leggere e a scrivere da sola;
Il fratello maggiore va a scuola.
lei impara in fretta e spesso fa i compiti del fratello.
Il maestro del fratello dice al padre: ÒTererai • molto
intelligente. Tu devi mandare a scuola tua figlia!Ó Cos“
lei va a scuola per quasi un anno.
Ma, a 11 anni, il padre costringe Tererai a sposarsi.
Il marito picchia Tererai quando lei cerca di leggere un
giornale.
Un giorno Jo Luck, presidente di unÕorganizzazione
Tererai cura i fratelli piccoli.
benefica (che aiuta i poveri) americana, va nello
Zimbawe e incontra Tererai insieme alle ragazze del
villaggio.
Luck incoraggia le ragazze a realizzare i sogni.
Il sogno di Tererai • studiare e andare allÕuniversitˆ negli
Stati Uniti.
Lei allora comincia a studiare per corrispondenza: fa i
compiti, mette i fogli nelle buste e spedisce le lettere ai
professori. Studia di nascosto, con molti sacrifici: deve
anche allevare i suoi cinque figli!
Tererai studia per corrispondenza.
Tererai fa molti progressi negli studi e nel 1988
comincia a frequentare lÕUniversitˆ dellÕOklahoma negli Stati Uniti.
La gente del villaggio pensa: ÒTererai deve occuparsi dei figli, non
deve andare in America.Ó
Ma Tererai dice: ÒIo prima devo studiare, cos“ poi posso far studiare
i miei figli.Ó
In Oklahoma, Tererai segue le lezioni di giorno e lavora di notte per
mandare i soldi ai figli.
Tererai si laurea
Dopo la laurea, Tererai chiama negli Stati Uniti i suoi figli.
negli Stati Uniti.
Oggi Tererai studia ancora: vuole impegnarsi nella lotta contro la
terribile malattia dellÕAIDS, lavorare nel suo paese e migliorare le condizioni della sua gente.
(rielaborato da Nicholas D. Cristof e Sheryl WuDunn, da Internazionale, 2-8 ottobre 2008)
59
Testo originale in:
SFIDE DEL XXI SECOLO
LA STORIA
1. Rispondi a voce alle domande.
Saima
1. Chi è Saima?
2. Dove vive?
3. La sua vita è piena di sofferenze: quali?
4. Un giorno trova un aiuto: in cosa consiste l’aiuto?
5. Quale lavoro comincia a fare?
6. In che modo cambia la sua vita?
Tererai
1. Chi è Tererai?
2. Dove vive?
3. Come trascorre la sua infanzia?
4. Come impara a leggere e a scrivere?
5. A 11 anni, che cosa decide per lei suo
padre?
6. Quale sogno vuole realizzare?
7. In che modo realizza il suo sogno?
8. Oggi, quale aiuto Tererai può dare al
suo paese?
2. Completa. Scegli le parole giuste nell’elenco.
suocera – baracca – laboratorio – debito – corrispondenza – lieto fine – prestito –
organizzazione – attività – progresso
1. L’orologiaio aggiusta gli orologi nel suo ..................................
2. Luca deve restituire dei soldi a Mario. Luca ha un .................................. con Mario.
3. Ieri, a scuola, Pia ha preso un cinque; oggi ha preso un otto: ha fatto un bel
..................................
4. La mamma del marito si chiama ..................................
5. Il postino porta nelle case la ..................................
6. Tu non hai i soldi per il gelato; io faccio a te un .................................. ; tu domani restituisci
a me i soldi.
7. Il CONI è una .................................. sportiva dell’Italia.
8. Una casa senza finestre, senza porta e senza tetto è una ..................................
9. Lo studio è la più importante .................................. degli studenti.
10.Io racconto la storia di una persona: lei era molto malata e poi è guarita; la mia storia ha un ..................................
60
Testo
originale in:
in:
Testo originale
SFIDE DEL DIZIONARIO
XXI
LASECOLO
FAVOLA
Dizionario illustrato
Il grado degli aggettivi
La villa è molto bella. La villa è bellissima.
La baracca è molto brutta. La baracca è bruttissima.
La tigre è molto veloce. La tigre è velocissima.
La lumaca è molto lenta. La lumaca è lentissima.
la villa bellissima
Il corvo è molto nero. Il corvo è nerissimo.
Il cigno è molto bianco. Il cigno è bianchissimo.
la tigre velocissima
la baracca bruttissima
la lumaca lentissima
Andrea è più grande di Simone.
il corvo nerissimo
Andrea è il fratello maggiore.
Simone è più piccolo di Andrea. Simone è il fratello minore.
Martina è più alta di Giulia. Martina è superiore a Giulia
per altezza.
Giulia è più bassa di Martina.
Giulia è inferiore a Martina per altezza.
Il gelato di Carlo è più buono del gelato di Maria.
Il gelato di Carlo è migliore.
Il gelato di Maria è meno buono del gelato di Carlo.
Il gelato di Maria è peggiore.
il fratello
maggiore
il cigno bianchissimo
il fratello
minore
l’altezza
superiore
il gelato
migliore
l’altezza
inferiore
il gelato
peggiore
1. Completa. Scegli gli aggettivi nell’elenco.
maggiore – minore – superiore – inferiore – migliore – peggiore
1. Tu sei gentile e io no: tu sei una persona ............................................... di me.
2. Il giornale costa 1 euro e le figurine costano 3 euro; perciò il prezzo del giornale è
...............................................
3. Una persona può vivere molti giorni senza cibo; senza acqua, una persona muore
presto; la sete è ............................................... della fame.
4. La casa ha due piani: io vivo di sopra, lui vive di sotto; io vivo al piano
............................................... , lui vive al piano ...............................................
5. Tu lavori tanto e io lavoro poco: la mia fatica è ............................................. della tua fatica.
61
Testo
in:
Testo originale
originale in:
SFIDE
DEL XXI SECOLO
LA FAVOLA
Insegno l’inglese a una straniera
La protagonista del racconto è Julie, una ragazza inglese di 17 anni.
Julie,
Lei insegna l’inglese a Rashmi, una donna indiana,
ragazza inglese
Rashmi,
immigrata a Londra; lei insegna come volontaria: i
donna indiana
volontari non guadagnano dei soldi, ma aiutano gli altri.
Julie non dice niente alla sua famiglia, perché il padre
odia gli immigrati.
Un giorno, la ragazza torna a casa molto tardi: lei ha
accompagnato la donna indiana e la nipotina dal medico.
Jim, il fratello di Julie, ha incontrato la sorella per strada.
Jim dice al padre: “Ho visto Julie con delle straniere”.
Il padre chiama la figlia e con voce severa dice: “Julie,
dove sei stata oggi pomeriggio? Tuo fratello ti ha visto”.
una lezione d’inglese
Julie risponde: “Papà, volevo parlare con te, ma avevo paura”.
Il padre insiste: “Adesso tu devi dire tutta la verità.”
Julie confessa di collaborare (lavorare insieme) con un’Agenzia di volontariato.
Il padre dice: “I volontari rubano il lavoro alla gente che ha bisogno di lavorare. Tu puoi
aiutare tua madre nelle faccende di casa”.
“Ma io aiuto sempre la mamma” – dice Julie.
Il padre insiste: “Perché sei arrivata così tardi, oggi?”
Julie risponde a voce bassa: “Io insegno l’inglese a una straniera”.
“Da dove viene la straniera?” – domanda il padre.
“Viene dall’India” – risponde decisa Julie.
Jim, il fratello, esclama: “Hai visto, papà, ti avevo detto che Julie era con un’indiana!”
Il padre si rivolge di nuovo a Julie: “Tu sai che io non sopporto gli indiani e i negri nel nostro
paese. Loro rubano il lavoro e portano malattie. Come hai potuto fare questo! Dove andavi
con quella donna indiana?”
Jim, il fratello
di Julie
“Rashmi ha la madre ammalata e io ho portato lei e la nipotina
dal nostro medico di famiglia.” – replica Julie.
Il padre è molto arrabbiato, secondo lui nessuno deve aiutare
la nipotina
di Rashmi
gli extracomunitari (gli stranieri).
Così il padre conclude: “Julie, tu non vedrai mai più quella donna
e la sua famiglia!”
Allora Julie urla: “Tu, papà, non sai che oggi Jim e i suoi amici hanno
spaccato delle vetrine e hanno spaventato la nipotina di Rashmi!”
62
Testo
originale in:
in:
Testo originale
SFIDE DEL XXI
LASECOLO
FAVOLA
Jim e i suoi aminci spaccano le vetrine
Poi Julie esce dalla stanza.
Jim cerca di negare e il padre severo dice:
“Io odio gli immigrati ma odio anche la
violenza.”
Più tardi la madre entra nella camera di
Julie. Lei cerca di spiegare l’atteggiamento
del padre: “Julie – dice – papà è stanco e
nervoso. Tu devi obbedire: tu non
frequentare più quelle persone.”
“Mamma – replica Julie – loro sono
poveri, malati, vivono tutti in una sola
stanza, loro sono senza coperte. Anche Rashmi sta male.”
La madre rimane in silenzio e poi dice: “Voglio confidarti un segreto, Julie. Papà, molto
tempo fa, ha litigato con lo zio Bill; papà non ha più voluto vedere lo zio. Ma Bill è mio
fratello e io qualche volta vado a trovare lui di nascosto. A papà dico che vado in chiesa.”
Julie guarda la madre e pensa: “Poverina, la mamma è infelice come Rashmi; papà ha un
carattere difficile, Jim non è un buon figlio. Io voglio vivere in modo diverso, voglio
studiare.”
La mamma conclude: “Julie, ti darò delle vecchie coperte da portare a quella povera donna.”
(rielaborato da Rukshana Smith, Sale sulla neve)
LA STORIA
1. Ricopia sul quaderno e completa. Scegli le parole nell’elenco.
inglese – inglese – indiana – stranieri – straniere – immigrati – indiani – volontari –
volontaria – sorella – figlia – ragazza – bambina – fratello – padre – violento – violenti –
medico
1. Julie è una ragazza ... Jim è il ... di Julie. Rashmi è una donna...
2. Julie fa la ... e aiuta gli ... Julie insegna l’... a Rashmi. Julie accompagna Rashmi e la nipotina di Rashmi dal ...
3. Jim vede la ... per la strada, insieme alle due ... Jim dice questa cosa al ... Jim non dice
che ha spaventato la ... indiana. Jim è un ragazzo ...
4. Il padre si arrabbia con la... Il padre detesta (odia) gli ...; lui detesta anche i ... come Julie e i ... come Jim.
5. La madre consola la... La madre offre delle coperte per la famiglia degli ...
63
Testo originale in:
SFIDE DEL XXI SECOLO
Nazioni e popoli
Dizionario illustrato
1. In Ucraina vivono gli Ucraini.
2. In Polonia vivono i Polacchi.
3. In Moldavia vivono i Moldavi.
4. In Romania vivono i Romeni.
5. In Albania vivono gli Albanesi.
6. In Kosovo vivono i Kosovari.
7. In Macedonia vivono i Macedoni.
8. In India vivono gli Indiani.
9. In Bangladesh vivono i Bangladesi.
10. In Pakistan vivono i Pakistani.
11. In Afghanistan vivono gli Afghani.
12. In Cina vivono i Cinesi.
13. In Marocco vivono i Marocchini.
14. In Tunisia vivono i Tunisini.
15. In Senegal vivono i Senegalesi.
16. In Nigeria vivono i Nigeriani.
17. In Congo vivono i Congolesi.
18. In Kenia vivono i Kenioti.
19. In Perù vivono i Peruviani.
20. In Cile vivono i Cileni.
1
7
2
11
6
5
3
14
12
4
13
19
9
15
8
16
20
17
10
18
1. Copia sul quaderno il nome dei seguenti Stati. Poi scrivi accanto a ogni Stato il
nome del popolo.
Es. Svezia: Svedesi
Gran Bretagna – Danimarca – Germania – Belgio – Francia – Portogallo – Grecia –
Spagna – Stati Uniti – Canada – Messico – Giappone – Indonesia – Iran
64
Testo originale
Testo
in: STORIE
originale in:
DI TERRE
DIZIONARIO
LA
LONTANE
FAVOLA
Il vecchio e il tigrillo
La storia si svolge nella foresta amazzonica dell’Ecuador,
in America Latina.
Un vecchio, Antonio José Bolivar, deve dare la caccia a un
tigrillo, un felino femmina che ha ucciso quattro persone.
Il tigrillo femmina è pazzo di dolore perché gli uomini
hanno ucciso i suoi cuccioli.
machete
il tigrillo femmina
le orme del tigrillo
Al mattino
Antonio Bolivar si prepara per affrontare il pericoloso
Bolivar
animale. Lui scioglie delle candele per ottenere della cera.
Poi immerge nella cera le cartucce (proiettili) del fucile:
così non possono bagnarsi. Inoltre il vecchio passa la cera
sulla fronte e sulle sopracciglia: così l’acqua della pioggia
scivola via e non entra negli occhi.
Bolivar prende anche il grosso coltello (machete) e va nella foresta, sotto la pioggia. Sale su
una collina e guarda dall’alto tutta la zona; poi decide di andare verso il fiume. Il vecchio
trova le orme della bestia e per molto tempo le segue (segue le orme).
Verso mezzogiorno
Arriva mezzogiorno, non piove più e Bolivar sa che tra poco salirà la nebbia.
Ad un tratto i raggi del sole penetrano tra gli alberi.
Il vecchio Bolivar vede all’improvviso il tigrillo: la bestia (l’animale – il felino) è grande, ha la
bocca spalancata (aperta) e ha una lunga coda.
L’animale va verso sud e Bolivar segue di nuovo le orme.
Verso sera
Passano le ore. Bolivar capisce che il tigrillo prepara un tranello (un inganno).
La bestia cammina in avanti ma poi torna indietro: forse aspetta l’oscurità (la notte) per
attaccare. Lui cerca di fuggire verso il fiume, ma l’animale attacca e lo fa cadere (fa cadere
lui). Poi accade una cosa strana: il tigrillo non attacca più, ma muove la coda e aspetta.
Il vecchio Bolivar ha il tempo di recuperare il fucile e di prendere la mira.
A quel punto il tigrillo femmina ruggisce e si sdraia per terra.
Bolivar scopre che lì vicino c’è il maschio del tigrillo: è ferito in modo grave.
Il tigrillo femmina ha portato Bolivar lì per mettere fine alle sofferenze del maschio.
65
Testo originale in: STORIE
DI TERRE LONTANE
La femmina si allontana e Bolivar si avvicina al maschio.
Le formiche ormai divorano il povero corpo dell’animale ferito
e Bolivar lo uccide (uccide l’animale) con un colpo di fucile.
Il vecchio raggiunge poi una canoa (piccola barca) rovesciata
sulla riva del fiume. Lui si mette al riparo sotto la canoa e si
addormenta perché è molto stanco.
formiche
il tigrillo maschio morente
Bolivar accucciato
tigrillo femmina
a mezz’aria
Il giorno dopo
Al mattino Bolivar sente che il tigrillo cerca di infilarsi
sotto la canoa. Il vecchio riesce a evitare gli artigli (le unghie
– gli unghioni) del tigrillo . Lui è spaventato, ma riesce a
canoa
sparare e a colpire una zampa del tigrillo. Anche Bolivar si
ferisce a un piede e sente dolore. Il vecchio è giunto alla sfida finale: lui carica il fucile,
rovescia la canoa, si accuccia (si china) a terra e attende l’attacco dell’animale.
Il tigrillo spicca un salto altissimo verso il vecchio; quando l’animale è a mezz’aria, il vecchio
spara; l’animale cade a terra con il ventre squarciato (aperto).
Bolivar ammira la bellezza del tigrillo; lui si vergogna perché ha dovuto uccidere un animale
così forte e pieno di vigore. Poi il vecchio spinge il corpo del tigrillo nel fiume e con rabbia
butta nel fiume anche il fucile.
(rielaborato da Luis Sepulveda, Il vecchio che leggeva romanzi d’amore)
LA STORIA
1. Collega con le frecce.
1. Un vecchio deve uccidere un tigrillo •
• perché i proiettili non si bagnino.
• perché è molto stanco.
2. Il tigrillo è pazzo di dolore •
• perché è ferito e soffre molto.
3. Il vecchio immerge nella cera i proiettili •
• perché vuole seguire l’animale.
4. Il vecchio va verso sud •
• perché il tigrillo ha ucciso quattro
5. Il tigrillo porta il vecchio dal compagno
persone.
ferito •
• perché ha ucciso un animale bellissimo.
6. Il vecchio uccide il tigrillo maschio •
• perché vuole che il vecchio lo uccida.
7. Il vecchio si addormenta sotto una canoa • • perché non vorrebbe mai più uccidere.
8. Il vecchio esce dalla canoa •
• perché gli uomini hanno ucciso i suoi
9. Il vecchio si vergogna •
cuccioli.
• perché sa che deve uccidere il tigrillo.
10.Il vecchio butta il fucile nel fiume •
66
Testo originale in: STORIE
DI TERRE LONTANE
Dizionario illustrato
Il nome degli animali
Il nome di molti animali non cambia dal maschile al femminile; per far capire se un animale è
maschio o femmina, noi aggiungiamo la parola “maschio” o la parola “femmina”.
il tigrillo maschio il tigrillo femmina
il corvo maschio il corvo femmina
lo struzzo maschio lo struzzo femmina
tigrillo femmina
la zanzara maschio la zanzara femmina tigrillo maschio
la zebra maschio la zebra femmina
Il nome di altri animali dal maschile al femminile
cambia l’ultima lettera o le ultime lettere
il gatto la gatta
il cammello la cammella
il leone la leonessa
leone
l’elefante l’elefantessa
zebra femmina
zebra maschio
leonessa
Il nome di altri animali cambia completamente per passare dal maschile al femminile.
il gallo la gallina
il toro o il bue la mucca
mucca
l’ariete la capra
scrofa
maiale
toro
il montone la pecora
il cane la cagna
il maiale la scrofa
gallina
gallo
ariete
capra
montone
pecora
cane
cagna
1. Completa. Scrivi il nome dell’animale femmina.
la balena
....................................................
il pinguino
....................................................
la formica
....................................................
il colombo
....................................................
la foca
....................................................
l’orso
....................................................
la scimmia
....................................................
l’asino
....................................................
lo squalo
....................................................
il coniglio
....................................................
67
Testo originale in: STORIE
DI TERRE LONTANE
L’iceberg di Kanasaka
Il territorio più a sud dell’America Meridionale si chiama Terra del Fuoco.
America
Settentrionale
America
Nel mare attorno alla Terra del Fuoco, qualche
Centrale
volta i marinai vedono di lontano un iceberg
Oceano
(montagna di ghiaccio) enorme.
Atlantico
In cima all’iceberg, i marinai vedono anche una
figura terribile, una specie di fantasma.
Oceano
Molte persone vedono il fantasma e raccontano
America
Pacifico
questa esperienza spaventosa.
Meridionale
Una piccola nave, di nome Orion, naviga vicino
Terra del Fuoco
alla Terra del Fuoco.
Un capitano spagnolo di nome Fernandez guida la nave; lui è anche il proprietario.
Sull’Orion ci sono anche un passeggero e un mozzo (un apprendista marinaio).
È metà dicembre: in quelle zone, in questo periodo, il sole non tramonta e le notti sono
chiare.
La nave percorre un tratto di mare pericoloso, pieno di vortici e di correnti.
Il capitano, il mozzo e il passeggero temono di incontrare l’iceberg, ma la nave non incontra
ostacoli.
Il capitano Fernandez con sollievo dice: “La storia dell’iceberg è falsa! È una storia inventata!”
Dopo qualche giorno però, il tempo peggiora e la piccola nave deve affrontare una terribile
tempesta con forte vento.
Il passeggero aiuta a manovrare la vela per virare (girare, cambiare rotta). Ma il vento può
portare via le persone: allora il capitano lega il passeggero all’albero della nave.
vela
passeggero legato
all’albero della nave
mare in tempesta
68
Testo originale in: STORIE
DI TERRE LONTANE
fantasma vestito
di stracci
La tempesta aumenta, le onde sono sempre più
alte, il vento sbatte le vele.
iceberg
Il passeggero ormai vede la morte vicina.
All’improvviso compare una grande montagna
di ghiaccio.
L’iceberg si avvicina e l’uomo vede in cima una
figura terrificante: forse è un fantasma vestito di
stracci!
Il fantasma è in piedi, affonda nel ghiaccio fino
alle ginocchia, ha il braccio destro alzato e la
bocca è aperta in una risata terribile.
L’iceberg quasi travolge la barca, poi si allontana
Il capitano
Fernadez racconta.
nel buio.
Per tutta la notte, gli uomini sulla nave sentono
le voci del mare e del vento: sembrano voci
umane.
Poi, finalmente, all’alba, la nave getta l’ancora (si
ferma) nelle acque tranquille della baia di
Kanasaka.
Il capitano Fernandez racconta l’avventura: “Io
non credevo al fantasma! Però io ho visto con i
miei occhi: io ho visto il sorriso orribile del
fantasma, io ho visto la mano del fantasma! Il
fucile da caccia
fantasma ha toccato la vela!”
Un indio (un uomo nato in quel posto) ascolta le
parole del capitano e poi dà la soluzione del
mistero.
L’indio racconta un fatto dell’anno prima: “In
autunno, Felix, un giovane del nostro villaggio,
va a caccia sul ghiacciaio. Forse si allontana
troppo e muore di freddo.
In estate un pezzo del ghiacciaio si stacca,
diventa un iceberg. Sopra l’iceberg c’è il corpo
del povero Felix. L’iceberg non trasporta un
Felix, l’indio
indebolito
dal freddo.
fantasma, ma trasporta il corpo congelato di
Felix.” Finalmente adesso tutti capiscono il mistero dell’iceberg!
(rielaborato da Francisco Coloane, Capo Horn)
69
Testo originale in: STORIE
DI TERRE LONTANE
LA STORIA
1. Fai una crocetta sulla risposta giusta.
1. La Terra del Fuoco si trova
nella parte sud dell’America meridionale.
nel centro dell’America meridionale.
2. Nella Terra del Fuoco, a metà dicembre, il sole
tramonta presto.
non tramonta mai.
3. I marinai di quella zona a volte avvistano (vedono)
un fantasma.
un’orca assassina.
4. L’Orion è
una nave a vapore.
un veliero.
5. Durante il viaggio dell’Orion, si scatena
una burrasca.
un maremoto.
6. Il capitano lega il passeggero all’albero della nave
perché il passeggero è un uomo pericoloso.
perché il vento è troppo forte.
7. Gli uomini dell’Orion vedono un iceberg
che ha una forma strana.
che trasporta un fantasma.
8. All’alba la nave raggiunge
la baia di Kanasaka.
l’iceberg.
9. A Kanasaka, un indio
racconta la verità sul fantasma.
racconta la leggenda del fantasma.
10.Il cacciatore Felix
è morto annegato.
è morto sul ghiacciaio.
11. La figura terrificante in cima all’iceberg
è un vero fantasma.
è il giovane cacciatore.
70
in: STORIE
originale in:
Testo originale
Testo
DI TERRE
DIZIONARIO
LA
LONTANE
FAVOLA
Le zone artiche
Dizionario illustrato
Attorno al Polo Nord e al Polo Sud della Terra, il ghiaccio forma due calotte polari.
Le calotte polari sono le zone artiche o glaciali.
banchisa
Nelle zone artiche, l’acqua del mare gela e forma la banchisa,
alta anche tre metri.
Dalla banchisa si staccano le lastre di ghiaccio che si chiamano pack.
pack
I pack galleggiano sull’acqua e vanno alla deriva
(vanno qua e là, spinti dal vento).
Nelle zone artiche, i ghiacciai arrivano fino al mare e formano
delle piattaforme galleggianti sull’acqua.
Dalle piattaforme si staccano gli iceberg.
iceberg
Gli iceberg sono enormi pezzi di ghiaccio,
nave
alti anche decine di metri.
rompighiaccio
L’Artide è la zona artica del Nord, oltre il Circolo Polare Artico.
L’Antartide, è la zona artica del Sud, oltre il Circolo Polare Antartico.
Nell’Antartide per 6 mesi il sole non sorge e per 6 mesi il sole non tramonta; per 6 mesi c’è
sempre il buio (notte polare); per 6 mesi c’è sempre la luce (giorno polare).
Circolo Polare Artico
igloo
calotta polare dell’Artide
Polo Nord
tricheco lepre artica
orso
Eschimesi
balena
emisfero boreale
foca
bue muschiato
renna
ermellino
lupo artico
volpe artica
elefante marino
emisfero australe
orca
balena
foca antartica
Circolo Polare Antartico
caribù
Polo Sud
albatro reale
pinguino
calotta polare dell’Antartide
1. Sul quaderno inventa una frase per ogni parola:
ghiaccio – ghiacci – ghiacciai – ghiacciato – glaciale
gelo – gelato – Nord – Sud – settentrionale – meridionale
71
Testo
in:
Testo originale
originale in:
STORIE
D’AMORE
LA FAVOLA
Il bacio era sospeso nell’aria
I protagonisti del racconto sono un ragazzo e una ragazza, compagni di classe.
Il ragazzo si chiama Jaromil.
A Jaromil piace molto la ragazza e anche lei guarda lui con
lunghe occhiate.
Un giorno, durante l’intervallo, Jaromil riesce a sedersi
vicino a lei.
I compagni di classe guardano con occhi divertiti i due
ragazzi.
I compagni ridono, escono dalla classe e chiudono la porta Jaromil e una compagna
a chiave.
Jaromil è imbarazzato e dice: “I compagni hanno fatto una
cosa stupida: adesso loro devono stare fuori e non possono
vedere che cosa noi facciamo; noi invece siamo finalmente
soli come desideriamo.”
La ragazza è d’accordo e dice: “Noi dobbiamo approfittare
di questo momento.”
Jaromil si china verso la ragazza e vuole dare a lei un bacio. I compagni chiudono la porta.
Ma lui è confuso, non ci riesce, pensa: “È facile dare un bacio…”, ma
il tempo passa e il bacio è lì, sospeso nell’aria.
La campana suona la fine dell’intervallo: il professore e i compagni
un bacio
stanno per rientrare in classe.
sospeso
nell’aria
Il ragazzo tocca le labbra rosse della compagna: sulle labbra c’è il
rossetto.
Jaromil dice: “Di sicuro un tuo bacio lascia una traccia di rossetto.
Jaromil
Che peccato se i compagni non vedranno il rossetto sulla mia
è timido.
pelle!”
Jaromil prova ancora una volta a baciare la ragazza, ma lui è troppo
timido e non ci riesce.
Jaromil dice: “I compagni devono avere invidia di noi.
Loro devono credere che noi ci siamo baciati.”
La ragazza dice: “Sì. Noi dobbiamo farci invidiare.”
La ragazza prende il rossetto dalla borsa, colora di rosso il
fazzoletto e poi strofina il fazzoletto sulle guance di
Jaromil.
72
il rossetto sulla guancia
Testo
in:
Testo originale
originale in:
STORIE
LAD’AMORE
FAVOLA
La porta si apre: entrano i compagni con il
professore.
Jaromil e la ragazza si alzano e tutti possono vedere
le guance del ragazzo con tracce rosse.
Jaromil è felice: lui non ha baciato la ragazza,
ma i compagni credono di sì.
(rielaborato da Milan Kundera, La vita è altrove)
Jaromil è fiero e felice.
LA STORIA
1. Indica con una crocetta se la frase è vera (V) o falsa (F); se è falsa sottolinea
l’errore.
1. Jaromil e la ragazza sono compagni di classe.
................................................................................
VF
2. Jaromil piace alla ragazza, la ragazza piace a Jaromil. ............................................................. V F
3. Durante un intervallo la ragazza si siede vicino a Jaromil.
4. I compagni di classe escono e lasciano la porta aperta.
....................................................
VF
..........................................................
VF
5. La ragazza vuole dare un bacio a Jaromil. .......................................................................................... V F
6. Jaromil dice: “I compagni devono credere che noi ci siamo baciati.” .............................. V F
7. Le labbra della ragazza sono coperte di rossetto.
.........................................................................
8. La ragazza bacia Jaromil e lascia tracce di rossetto sulle sue guance.
.........................
VF
VF
9. La ragazza preme il rossetto sulle guance di Jaromil. ................................................................ V F
10.La porta si apre: entrano i compagni col professore.
..................................................................
VF
11. Nessuno crede che i due ragazzi si siano baciati. ........................................................................... V F
12.I compagni vedono tracce rosse sulle guance di Jaromil.
13. Jaromil è dispiaciuto perché non ha baciato la ragazza.
.......................................................
VF
..........................................................
VF
14.Jaromil è felice: i compagni credono che lui abbia baciato la ragazza. .......................... V F
73
Testo originale in:
STORIE D’AMORE
Dizionario illustrato
Il futuro semplice dei verbi in -ciare e -giare
I verbi che finiscono con -ciare e -giare nel tempo futuro perdono la -i.
Lucia e Marco
Per esempio il futuro del verbo baciare è:
si baceranno.
io bacerò - tu bacerai - lui bacerà
noi baceremo - voi bacerete - loro baceranno
Noi mangeremo
Per esempio il futuro del verbo mangiare è:
la pizza.
io mangerò - tu mangerai - lui mangerà
noi mangeremo - voi mangerete - loro mangeranno
abbracciare
viaggiare
bruciare
galleggiare
bisticciare
posteggiare
sbucciare
bocciare
festeggiare
Domani io abbraccerò Lucia.
Domani tu ......................................... Lucia.
Da grande io viaggerò tanto.
Da grande lui ......................................... tanto.
Il bosco brucerà ancora per ore.
Le ferite ......................................... ancora per tanto tempo.
Con il salvagente voi galleggerete senza fatica.
La nave ......................................... ancora per poco.
Per colpa di Maria, fra un po’ noi bisticceremo.
Da grandi voi ......................................... ancora?
Stasera noi posteggeremo l’auto sul viale.
Stasera loro ......................................... l’auto nel parcheggio.
All’ora della merenda sbuccerò una mela.
All’ora di cena la mamma ...................................... le patate.
Mario guida male e sicuramente boccerà l’auto.
Noi guidiamo bene e non ...................................... mai.
Il prossimo mese noi festeggeremo il tuo compleanno.
Il prossimo mese tu ...................................... l’onomastico.
1. Completa le frasi vicino ai disegni: scrivi il verbo giusto sui puntini.
2. Copia e completa sul quaderno:
- io schiaccerò, tu schiaccerai, lui..., noi..., voi..., loro...
- io calcerò, tu.., lui..., noi..., voi..., loro...
- io incomincerò, tu.., lui..., noi..., voi..., loro...
- io passeggerò, tu.., lui..., noi..., voi..., loro...
74
Testo
in:
Testo originale
originale in:
STORIE
DIZIONARIO
LAD’AMORE
FAVOLA
Il dono dei Magi
I protagonisti del racconto sono due giovani sposi, Della e Jim Dillingham.
È la vigilia di Natale: marito e moglie vogliono scambiarsi un regalo.
Loro hanno pochi soldi ma possiedono due cose di grande bellezza.
Della ha dei capelli molto lunghi e folti. Quando i capelli di Della sono
sciolti, arrivano fino alle ginocchia e avvolgono Della come un vestito.
I capelli di Della sono splendidi e preziosi come i gioielli della Regina
di Saba.
Jim possiede un orologio da taschino, ereditato dal padre.
Per Jim, l’orologio è prezioso come il tesoro di Re Salomone.
i capelli di Della
Della ama Jim e vuole fare a lui un bel regalo di Natale.
Così Della decide di vendere la cosa più bella: i suoi capelli.
Lei va in un negozio di parrucche; la proprietaria del negozio taglia
l’orologio
i capelli di Della e li compra (compera i capelli) per venti dollari.
di Jim
Adesso Della deve trovare un regalo per Jim.
Finalmente lei trova il regalo giusto: una catenella
parrucca
Della vende
di platino per l’orologio di Jim.
i suoi capelli.
Della è contenta: la catenella è semplice ma
preziosa, adatta all’orologio; la catenella piacerà
molto a Jim.
Della è preoccupata per i capelli corti e cerca
di farsi dei ricci.
Lei pensa: “Chissà che cosa dirà Jim, forse lui
si arrabbierà.”
Jim entra in casa e vede subito Della.
Lui guarda Della senza parlare, con occhi fissi e
una strana espressione di stupore.
Della si avvicina a Jim e dice: “Non guardarmi così, ho
venduto i capelli per fare a te un regalo ma i capelli poi
ricresceranno. Io ho trovato un regalo così bello per te!”
Jim dice: “Tu hai tagliato i capelli?”
Della risponde: “Sì, ma io ti piaccio lo stesso, vero?”
Jim dice: “I tuoi capelli non ci sono più?”
Della risponde: “Sì, li ho venduti, per te, per fare a te un
regalo, per mostrare a te tutto il mio amore.”
Della compra la catena.
75
Testo originale in:
STORIE D’AMORE
Jim abbraccia Della e poi tira fuori dalla tasca un pacchetto e
dice: “Della, sei bella anche così con i capelli corti, ma guarda
il mio regalo per te, così puoi capire il mio stupore!”
Della apre il pacchetto e vede dei pettini da infilare nei capelli.
Della desiderava tanto dei pettini così belli; ora, però, lei non
ha più i capelli lunghi.
Della sorride e dice a Jim: “I capelli crescono in fretta.”
Poi Della porge la catenella a Jim: “Adesso guarda il mio regalo
per te; tu prendi l’orologio e vediamo come sta la catenella.”
Jim siede sul letto, sorride e dice: “Mettiamo via i regali di
Natale, non servono. Io ho venduto l’orologio per comprare i
pettini per i tuoi capelli; tu hai venduto i capelli per comprare
la catenella per il mio orologio.”
I due sposi per amore hanno sacrificato con gioia la cosa più
bella: i loro regali sono come i regali dei Re Magi a Gesù
Bambino.
(rielaborato da O. Henry, Memorie di un cane giallo e altri racconti)
Jim vende il suo orologio.
Jim compra i pettini.
Jim compra i pettini.
LA STORIA
1. Completa con le parole che mancano.
I protagonisti sono due giovani …………..............................................., Della e Jim.
È la vigilia di Natale. Della e Jim vogliono scambiarsi un …………...............................................
Loro hanno pochi …………............................................... . Ma Della ha …………............................................... splendidi e preziosi. Jim possiede un …………............................................... antico, ereditato dal padre.
Così Della decide di …………............................................... i suoi capelli.
La proprietaria del negozio taglia i capelli di Della e li …………............................................... per 20 dollari.
Della trova il regalo giusto: una …………............................................... per l’orologio di Jim.
Della è preoccupata per i suoi capelli molto …………...............................................
Della pensa: “Forse …………............................................... si arrabbierà.”
Jim dice: “Tu hai …………............................................... i capelli?”
Jim ha venduto il suo orologio per comprare a Della dei …………...............................................
76
Testo originale in:
STORIE D’AMORE
Dizionario illustrato
I Re Magi
Una volta, in Oriente, i Magi esistevano davvero.
I Magi erano sacerdoti di una antica religione.
I Magi erano anche astrologi (uomini che guardavano
le stelle per capire il futuro).
Le parole magio e mago hanno la stessa origine, ma oggi
indicano persone diverse.
Noi non dobbiamo confondere i Magi con i maghi.
Il Vangelo dei Cristiani parla di alcuni Magi.
Questi Magi cercano Gesù, seguono una stella e trovano
il piccolo Gesù a Betlemme, in Palestina.
I Magi offrono a Gesù dei doni adatti a un re: l’oro,
l’incenso e la mirra.
L’incenso e la mirra sono polveri preziose, ricavate dalla
resina di alcune piante.
Sui Magi c’è anche una leggenda.
Secondo la leggenda, i Magi sono dei Re e si chiamano
Gaspare, Melchiorre e Baldassarre; loro partono dall’Iran
e seguono una stella cometa.
I Cristiani ricordano i Magi il 6 gennaio, nel giorno
capanna
dell’Epifania.
In Europa, l’Epifania è anche la festa della Befana.
La leggenda dice che la Befana è una vecchia buona.
Nella notte dell’Epifania, la Befana vola con una scopa
e lascia i regali nelle calze dei bambini buoni.
notte dell’Epifania
Magi sacerdoti e astrologi
maghi
stella cometa
asino
Melchiorre
Madonna
incenso
Befana
Baldassarre
San Giuseppe
Gesù Bambino
calze
bue
Gaspare
mirra
oro
1. Copia sul quaderno e poi scrivi il singolare dei seguenti nomi.
1. maghi – laghi – aghi – alberghi – castighi – fanghi – funghi – spaghi
2. magi – formaggi – massaggi – paesaggi – personaggi – raggi – saggi – villaggi
77
Testo originale in: STORIE
DI ADOLESCENTI
Alba sul veld
Africa
Zimbawe
(ex Rhodesia)
Quindici anni!
Il protagonista del racconto è un ragazzo bianco
di quindici anni.
Lui vive in Africa, nello stato dello Zimbabwe.
La vicenda si svolge molti anni fa: lo stato dello Zimbabwe è ancora una colonia inglese e si
chiama ancora Rhodesia.
Il ragazzo abita in una grande fattoria con molto terreno coltivato in mezzo al bush (grande
pianura con erba alta, cespugli e alberi).
In inverno, al mattino, lui si alza alle quattro e mezza e di nascosto esce per andare a caccia di
faraone (uccelli).
Una mattina, il ragazzo scopre con emozione lo spettacolo dell’alba: il sole sorge e la distesa di
erbe sembra un mare d’oro.
Il bush si risveglia, il ragazzo sente le grida degli uccelli e le voci della natura.
All’improvviso il ragazzo sente il piacere di essere vivo, giovane, pieno di energia.
Lui prova una grande gioia e si mette a correre nella
l’alba
prateria (nel bush).
Dopo una lunga corsa, il ragazzo si siede su un grande
sasso, vicino al fiume.
Il ragazzo guarda l’acqua e pensa con emozione: “Ho
quindici anni, ho un grande futuro davanti a me, posso
diventare un uomo importante, posso conquistare il
mondo, posso fare tutto, dipende solo da me!”
il bush
Una lezione di vita
Il ragazzo avanza ancora in mezzo agli alberi.
Ad un tratto lui si ferma perché in lontananza nota uno strano animale.
L’animale sembra una piccola antilope.
Sul corpo lei ha ferite sanguinanti e macchie nere.
L’antilope si lamenta, saltella, è pazza di dolore e di paura.
Il ragazzo si avvicina all’animale e vede una cosa terribile: le macchie nere sono formiche e un
esercito di altre grosse formiche avanza per divorare l’antilope ferita.
L’animale cade a terra.
Il ragazzo vuole uccidere l’antilope con un colpo di fucile, vuole evitare al povero animale
altre sofferenze, ma poi non spara. Con rabbia e angoscia lui pensa: “La morte fa parte della
78
Testo originale in: STORIE
DI ADOLESCENTI
vita, è una legge della natura e io non posso fare
nulla.” Per la prima volta capisce che c’è un
destino, che la vita è così.
Il ragazzo osserva l’antilope ormai morta e vede
una zampa rotta.
Per colpa della zampa rotta, l’animale ha subito
l’assalto delle formiche!
Il ragazzo pensa: “Forse gli indigeni (gli abitanti
del posto) hanno colpito l’antilope con delle
pietre, l’antilope è riuscita a fuggire ma per poco.”
l’antilope assalita dalle formiche
Qualcosa su cui riflettere
Il ragazzo ricorda: “Una volta, anche io ho colpito un’antilope con il fucile e poi non ho
seguito l’animale ferito.”
Osserva le ossa dell’antilope e le lunghe file di formiche. Poi raccoglie il fucile e torna a casa
lentamente. Adesso è stanco e turbato.
Lui non riesce a scacciare dalla mente l’immagine dell’antilope morta.
Il ragazzo ha bisogno di riflettere su tante cose. Perciò domani tornerà da solo nel bush e
potrà pensare in pace.
(rielaborato da Doris Lessing, Racconti africani)
LA STORIA
1. Indica se è Vero (V) o Falso (F). Se è Falso, sottolinea l’errore.
1. Il protagonista ha sedici anni.
......................................................................................................................
2. Il ragazzo vive in Africa, in una fattoria.
3. Il ragazzo va a caccia con suo padre.
VF
..............................................................................................
VF
.....................................................................................................
VF
4. Il ragazzo pensa: “Io posso fare tutto nella vita, dipende solo da me”. ........................... V F
5. Il ragazzo una mattina trova un leone ferito.
...................................................................................
6. Il ragazzo vede l’animale ricoperto dalle formiche rosse.
7. Le formiche divorano le carni dell’animale.
VF
........................................................
VF
........................................................................................
VF
8. L’animale ha una zampa rotta. ..................................................................................................................... V F
9. Il ragazzo pensa: “Qualcuno ha sparato all’animale.”
..................................................................
10.Il ragazzo torna subito a casa: vuole parlare con i suoi genitori.
.......................................
VF
VF
79
Testo originale in: STORIE
DI ADOLESCENTI
Dizionario illustrato
Le età della vita
La vita prima della nascita
Un bambino si forma in 9 mesi nel grembo di una donna.
Nelle prime 8 o 10 settimane si sviluppa l’embrione,
poi l’embrione diventa feto.
grembo
o pancia
donna incinta
L’infanzia e la fanciullezza
Nell’infanzia un bambino prima è un neonato (appena nato) o
lattante (bambino che succhia il latte), poi è un bimbo, poi è un
ragazzino o un fanciullo.
culla
La terza età – La vecchiaia
Dopo i 60/65 anni le persone diventano anziane
e vanno in pensione. Dopo gli 80 anni diventano vecchie.
biberon
neonato
o lattante
L’adolescenza
L’adolescenza è la fase della vita fra l’infanzia e l’età matura degli
adulti. L’adolescenza non incomincia e non finisce per tutti alla
stessa età. Alcuni ragazzi non sono più bambini già a 11-12
anni; alcuni giovani non sono ancora adulti maturi a 30 anni.
L’età matura
Per la legge italiana, prima dei 18 anni,
le persone sono minorenni (di minore età); dopo i 18 anni
le persone diventano maggiorenni (di maggiore età).
L’età matura è l’età degli adulti.
Per diventare adulti, gli adolescenti devono capire i problemi
della vita e devono assumere delle responsabilità.
feto
bimbo
o bambino
piccolo
bambino
o fanciullo
ragazzo
o giovane
adolescente
patente
di guida
adulto
cabina elettorale
anziano
1. Sottolinea le parole nuove che hai imparato in questa pagina.
2. Tu sei un adolescente: prova a spiegare perché tu non sei più un bambino.
80
Testo originale
Testo
in: STORIE
originale in:
DI ADOLESCENTI
DIZIONARIO
LA FAVOLA
Alexander e Nadia
I protagonisti del racconto sono Alexander e Nadia.
Alexander è un ragazzo statunitense di quasi diciotto anni; Nadia è una
ragazza di quindici anni: è brasiliana ma vive a New York.
I due ragazzi si conoscono da tre anni e sono molto amici; nel tempo
Alexander è
statunitense.
l’affetto è diventato sempre più profondo.
Alexander è in crisi, come tutti gli adolescenti. Lui cambia spesso di
umore: un po’ si sente felice, un po’ si sente depresso; lui non riesce più
a studiare, a suonare; lui litiga spesso con i genitori.
Alexander pensa: “I miei genitori mi amano, ma loro non mi capiscono.”
Alexander ha fiducia in Nadia. Negli Stati Uniti vive in California
lontano da Nadia ma, con la posta elettronica, lui confida all’amica
Nadia è
brasiliana.
i suoi problemi e si sente capito.
Adesso loro si trovano in Africa, con la nonna di
Alexander che fa la giornalista.
Alexander e Nadia vogliono aiutare una tribù africana
in pericolo. Per questo si trovano in un cimitero nella
foresta equatoriale.
Sono seduti vicini tra due tombe e Alexander guarda
Nadia in modo diverso.
A lui piace tutto di Nadia: il suo modo di fare, la pelle
abbronzata, i capelli biondo scuro, gli occhi marroni, il Alexander e Nadia sono in Africa.
carattere forte, la riservatezza.
Ma Alexander si sente timido, confuso, non sa cosa dire.
Nel buio, Alexander sussurra: “Nadia, sei contenta di vivere a New York con mia nonna?”
Nadia: “Sì, ma spero di tornare da mio padre, in Amazzonia (regione del Brasile).”
Alexander: “No, non andare, l’Amazzonia è lontana, noi non potremo più comunicare!”
Nadia: “Vieni con me in Amazzonia.”
Alexander: “Sì, verrò con te, ma prima devo studiare per diventare medico.”
Nadia: “Tu sarai un medico bravissimo.”
Alexander: “E tu, Nadia, che cosa vuoi fare?”
Nadia: “Io voglio studiare la lingua degli animali.”
Nadia vuole
studiare la
Alexander: “Noi viaggeremo insieme: io medico
lingua degli
e tu esperta di lingue degli animali!”
animali.
Nadia: “Sì, prima noi ci sposeremo.”
81
Testo originale in: STORIE
LA ADOLESCENTI
DI
FAVOLA
Alexander rimane senza parole e pensa: “Come mai
questa idea non è venuta in mente a me?”
Poi dice: “Certo che ci sposeremo!”
Alexander è emozionato, capisce di essere innamorato
di Nadia; vuole dare a lei un bacio, ma ha paura: lui non
osa dire niente e fare niente. Alexander e Nadia stanno
mezz’ora in silenzio.
I ragazzi sognano il loro futuro.
Poi Nadia dice: “Adesso, qui in Africa, noi dobbiamo
affrontare molti pericoli, e come faremo?” Alexander rincuora Nadia: “Non avere paura.”
Alexander è contento di cambiare discorso; è troppo emozionato per parlare d’amore.
Attraverso la posta elettronica sarà più facile confidare i suoi sentimenti: Nadia non potrà
vedere le sue orecchie che adesso sono diventate rosse per la timidezza!
(rielaborato da Isabel Allende, La foresta dei pigmei)
LA STORIA
1. Collega con linee colorate.
1. I protagonisti Alexander e Nadia si
trovano •
2. L’amicizia fra i due ragazzi sta
diventando •
3. Al buio, nel cimitero, Alexander chiede a
Nadia •
4. Nadia risponde di sì, ma dice che •
5. Alexander dice che non può andare con
lei; lui deve studiare perché •
6. Nadia farà altri studi; Nadia dice che lei •
7. Alexander dice che, dopo gli studi, •
8. Nadia dice di sì e poi aggiunge che •
9. Alexander è sorpreso e •
10. Solo con la posta elettronica Alexander
riuscirà •
82
• vuole tornare dal padre, in Amazzonia.
• anche troppo emozionato per parlare
d’amore.
• nella foresta equatoriale africana.
• vuole diventare un medico.
• un affetto più grande e profondo.
• vuole studiare la lingua degli animali.
• a parlare dei suoi sentimenti a Nadia.
• se è contenta di vivere a New York
con la nonna.
• lui e lei potranno viaggiare insieme.
• prima loro due si sposeranno.
in: STORIE
originale in:
Testo originale
Testo
DI ADOLESCENTI
LA FAVOLA
Dizionario illustrato
Viaggi e viaggiatori
turista
I nomi dei viaggiatori
Il turista visita luoghi diversi per istruzione o per svago.
Il pendolare vive in un luogo e lavora in un altro luogo: tutti
i giorni fa il viaggio di andata e ritorno.
Il globe-trotter gira il mondo con pochi soldi.
L’escursionista fa delle escursioni, cioè dei viaggi brevi o
globe-trotter
delle gite, soprattutto in montagna.
L’esploratore viaggia per scoprire luoghi e cose nuove.
Il crocerista fa le crociere, cioè viaggia su una nave-albergo,
per riposarsi, per divertirsi e per visitare dei Paesi.
Il pellegrino fa i pellegrinaggi, cioè fa dei viaggi per pregare
in una chiesa o in un luogo sacro.
Le azioni dei viaggiatori:
esploratore
viaggiare da soli o in comitiva con amici e conoscenti, o con
un gruppo organizzato da un’agenzia turistica;
pellegrino
consultare una cartina, per scegliere la meta del viaggio
(il luogo d’arrivo), l’itinerario (il percorso) e le tappe;
leggere una guida turistica (un libro di viaggi);
prenotare il treno o l’aereo, l’albergo, le visite ai musei;
cercare l’aiuto di una guida (persona che accompagna);
ascoltare il cicerone (persona che spiega) nei musei.
Le strutture per i viaggiatori:
guida
albergo (hotel);
(persona)
pensione (piccolo albergo familiare);
motel (albergo lungo una strada o un’autostrada);
tenda, in un campeggio;
villaggio-vacanze (villaggio di case in affitto);
residence (albergo con piccoli appartamenti);
ostello della gioventù (albergo a basso prezzo);
rifugio alpino (piccola casa in alta montagna).
pendolare
escursionista
crocerista
comitiva
cartina
guida
(libro)
partenza
itinerario
meta
1. Cosa significano le parole illustrate? Prova a tradurle in una lingua straniera.
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Testo originale in: GRANDI
LA FAVOLA
LIBRI
DI FORMAZIONE
Il piccolo principe
Cap. XX
Il piccolo principe vive su un piccolissimo pianeta.
Sul pianeta, solo una rosa fa compagnia al piccolo principe.
il piccolo principe
l’unica rosa
il piccolissimo pianeta
Un giorno il piccolo principe lascia il suo pianeta, visita sei altri pianeti e poi arriva sulla
Terra.
Sulla Terra lui vede un giardino pieno di migliaia (tantissime) di rose. Il piccolo principe
guarda le rose con meraviglia e diventa triste. Dice a se stesso “La mia rosa non è unica.
Io ero convinto di avere una cosa unica al mondo! Allora io non sono un principe
importante!” Così, seduto sull’erba, piange.
sulla Terra tante rose
Cap. XXI
In quel momento arriva la volpe.
Il piccolo principe dice alla volpe: “Volpe, vieni a
giocare con me, io sono molto triste.”
La volpe risponde: “Io non posso giocare con te,
perché non sono addomesticata”. E poi spiega
che “addomesticare” vuol dire “creare dei
legami”.
Il piccolo principe non capisce e allora la volpe
dice: “Adesso, tu sei per me un ragazzino uguale
agli altri. Io non ho bisogno di te e tu non hai bisogno di me. Ma tu addomestica me e io
sarò per te l’unica volpe al mondo, e tu sarai per me unico al mondo.”
Allora il piccolo principe dice: “Io comincio a capire. Sul mio pianeta c’è un fiore: quel fiore
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Testo originaleTesto
in: GRANDI
originale in:
LIBRI DI FORMAZIONE
LA FAVOLA
ha creato con me un legame, mi ha
addomesticato.”
La volpe dice: “La mia vita è noiosa: io do la
caccia alle galline e gli uomini danno la caccia a
me. Ma se tu addomestichi me, la mia vita sarà
piena di luce. Io aspetterò te e riconoscerò il
rumore del tuo passo. Io penserò a te. Per favore
tu addomestica me e così tu avrai un amico.”
Il piccolo principe è d’accordo, così chiede alla
il colloquio tra il piccolo principe
e la volpe
volpe: “Che cosa devo fare?”
La volpe risponde: “ Tu devi avere molta pazienza. All’inizio tu starai un po’ lontano da me e
non dirai niente. Ma ogni giorno tu siederai un po’ più vicino a me.”
Il giorno dopo il piccolo principe ritorna.
La volpe dice: “Tu devi tornare sempre alla stessa ora, ad esempio alle quattro. Così io posso
cominciare dalle tre ad essere felice, a preparare il cuore alla felicità.”
Allora il piccolo principe addomestica la volpe.
Poi un giorno il piccolo principe deve partire. La volpe dice “Io piangerò.”
Il piccolo principe: “La colpa è tua. Io non volevo fare del male a te. Io ti ho addomesticato,
ho creato un legame di amicizia con te, perché tu hai voluto così.”
La volpe: “Tu devi andare a rivedere le rose. Tu capirai che la tua rosa è unica al mondo.”
Il piccolo principe arriva nel giardino di rose e dice alle rose: “Voi siete belle, ma per me non
siete niente. Solo la mia rosa è importante per me, perché io ho innaffiato lei, io ho riparato
lei dal vento, io ho difeso lei dai bruchi, io ho
ascoltato lei. Lei è la mia rosa.”
Poi il piccolo principe ritorna dalla volpe.
La volpe dice: “Ecco il mio segreto: tutti noi
possiamo vedere le cose solo con il cuore, non
con gli occhi. La tua rosa è importante per te,
perché tu hai usato il tuo tempo per lei. Gli
uomini hanno dimenticato questa verità:
ognuno diventa responsabile per sempre di
quello che ha addomesticato.
Il piccolo principe
Tu sei responsabile della tua rosa.”
pensa alla sua rosa.
Il piccolo principe ripete: “Io sono responsabile della mia rosa.”
(rielaborato da Antoine de Saint-Exupéry, Il piccolo principe)
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Testo originale in: GRANDI
LIBRI DI FORMAZIONE
LA STORIA
1. Completa con le parole dell’elenco.
cuore – fiore – legame – Terra – bruchi – felicità – pazienza – pianeta – rose –
addomesticare – giocare – importante – responsabile – triste – unica – giardino
Il piccolo principe parte dal suo piccolissimo …………................……….
Il piccolo principe visita sei altri pianeti e poi arriva sulla …………................……….
Qui, sulla Terra, vede un giardino pieno di …………................……….
Sul suo pianeta c’è una rosa sola.
Allora la sua rosa non è …………................………. al mondo!
Il piccolo principe piange.
Arriva la volpe. Il piccolo principe vuole …………................………. con la volpe.
Ma la volpe dice: “Io non posso giocare con te. Tu prima devi …………................………. me: questo significa che tu devi creare un …………................………. con me. Così io sarò per te unica al
mondo”.
La volpe spiega al piccolo principe come deve fare: “Tu devi avere molta …………............……….
Ogni giorno tu verrai a trovare me. Tu arriverai alla stessa ora, così io comincerò un’ora
prima a sentire il cuore pieno di …………................………. ”.
Poi un giorno, il piccolo principe deve tornare sul suo pianeta.
La volpe è …………................……….
Poi la volpe dice al piccolo principe di andare nel …………................………. delle rose.
Il piccolo principe dice alle rose: “Voi siete belle, ma solo la mia rosa è …………................……….
per me. Io ho fatto tante cose per la mia rosa: ho innaffiato la sua terra, ho impedito ai
…………................……….
e al vento di fare del male alle sue foglie e al suo …………................………. ”.
La volpe confida al piccolo principe un segreto: ciascuno di noi può vedere bene le cose
solo con il …………................……….
Ciascuno di noi è …………................………. per sempre dei legami di affetto che ha costruito.
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Testo originale in: GRANDI
LIBRI DI FORMAZIONE
Dizionario illustrato
I pianeti
I pianeti sono corpi che girano attorno a una stella.
Il giro dei pianeti si chiama orbita.
pianeta
Terra
Il Sole è una stella.
stella
La Terra è un pianeta che gira attorno al Sole.
La Luna è un satellite che gira attorno alla Terra.
Attorno al Sole girano nove grandi pianeti con i loro satelliti.
Attorno al Sole girano anche migliaia di asteroidi.
Sole
(stella)
Gli asteroidi sono pianeti piccoli o piccolissimi.
I pianeti e i satelliti che girano intorno al Sole formano
il sistema solare.
I meteoriti sono pezzi di pianeti.
I meteoriti attraversano l’atmosfera e si incendiano.
Gli uomini chiamano “stelle cadenti” i meteoriti.
I meteoriti cadono sulla Terra e formano
grandi crateri (buchi).
orbita
SISTEMA SOLARE
asteroide
Una galassia è l’insieme di tanti sistemi come il sistema solare.
Il sistema solare (il sole e i suoi pianeti) sta nella galassia che si
chiama Via Lattea.
Nello spazio (cosmo) ci sono moltissime galassie.
satellite
Luna
stelle cadenti
cratere
meteorite
1. Gli uomini conoscono questi pianeti del Sole: Mercurio, Venere, Terra, Marte, Giove,
Saturno, Urano, Nettuno, Plutone. Impara a memoria il loro nome.
2. La parola “astro” significa “corpo celeste” (pianeta o stella o satellite).
Cerca sul vocabolario le parole che incominciano con “astro”.
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Testo originale in: GRANDI
LIBRI DI FORMAZIONE
La commedia umana
L’ufficio del telegrafo
La storia si svolge negli Stati Uniti d’America, durante
la II guerra mondiale.
Il protagonista si chiama Homer e ha quattordici
anni. Homer ha trovato un lavoro, perché deve aiutare
la sua famiglia.
Così di giorno lui va a scuola e di notte, in bicicletta,
consegna (porta) i telegrammi.
Nell’ufficio del telegrafo il signor Spangler chiede a
Homer: “Ti piace questo mestiere (lavoro)?”
Homer risponde: “Questo mestiere mi piace
moltissimo, perché io conosco gente nuova e posti
nuovi. Io diventerò il miglior portalettere di questo
ufficio.”
Il signor Spangler dice: “D’accordo. Ma tu non devi
andare troppo veloce in bicicletta. Tu devi essere
gentile con la gente. Tu non devi avere paura della
gente, mai.”
di giorno, Homer studente
di notte, Homer portalettere
La signora Sandoval
Homer arriva davanti alla casa della signora Sandoval. Lui deve consegnare un telegramma.
Homer bussa gentilmente alla porta e poco dopo la signora apre. La signora guarda Homer
negli occhi e capisce che non porta buone notizie.
Homer sa che non è colpa sua, ma lui si sente responsabile.
La signora chiede: “Chi ha mandato il telegramma? È stato mio figlio?”
Homer risponde: “No, signora. Il telegramma viene dal Ministero della Difesa. Signora, il
telegramma dice che suo figlio è morto in guerra. Ma forse c’è un errore.”
La signora non dice niente, forse non ha sentito. La signora fa entrare il ragazzo in casa e gli
(= a lui) offre un cioccolatino.
La signora dice: “Tu non dovresti portarmi (= portare a me) cattivi telegrammi.”
Homer non riesce a masticare il cioccolatino. Vorrebbe aiutare la donna, fare qualcosa per
lei: lei è così infelice! Ma non sa cosa fare. Lui è solo un portalettere!
All’improvviso la signora Sandoval abbraccia Homer e dice: “Il mio bambino, il mio
bambino!”
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Testo originale in: GRANDI
LIBRI DI FORMAZIONE
telegramma
Lui si sente male. Prova un grande disgusto per il dolore,
per la signora
Sandoval
il dolore che colpisce tutti gli uomini. Il ragazzo prova una
grande compassione per tutte le cose del mondo, perché
tutte le cose del mondo si consumano e muoiono.
Homer immagina la signora Sandoval da giovane: è una
mamma felice; è seduta accanto alla culla del suo bambino e
canta.
Homer guarda la donna adesso: è una persona distrutta dal
dolore.
Homer piange. Quando arriva in ufficio, Homer non ha più lacrime.
Ma il ragazzo è sicuro di una cosa: nel futuro si impegnerà per aiutare gli altri, per trovare un
rimedio al dolore e all’ingiustizia.
(rielaborato da William Saroyan, La commedia umana)
LA STORIA
1. Indica se è Vero (V) o Falso (F). Se è Falso, sottolinea l’errore.
1. La storia si svolge durante la prima guerra mondiale.
2. Il protagonista si chiama Homer e ha 14 anni.
..............................................................
VF
................................................................................
VF
3. Homer vive con la sua famiglia negli Stati Uniti. ............................................................................ V F
4. Homer non va più a scuola.
............................................................................................................................
5. Homer ha trovato un lavoro: consegna i telegrammi.
6. A Homer questo lavoro piace poco.
VF
.................................................................
VF
.........................................................................................................
VF
7. Per fare il suo lavoro, Homer usa la bicicletta. ................................................................................. V F
8. Homer deve consegnare un telegramma alla signora Sandoval.
........................................
VF
...............................................................
VF
..............................................................................
VF
...............................................................................................
VF
...................................................................................................
VF
9. La signora chiede: “Mio figlio manda il telegramma?”
10.Homer non sa cosa c’è scritto nel telegramma.
11. Il figlio della signora è morto in guerra.
12.La signora offre a Homer un biscotto.
13. Homer vorrebbe aiutare la donna: lei è distrutta dal dolore!
14.Homer è molto triste, ma non piange.
................................................
VF
....................................................................................................
VF
15. Homer sa una cosa: in futuro si impegnerà per aiutare gli altri. ......................................... V F
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Testo originale in: GRANDI
LIBRI DI FORMAZIONE
Dizionario illustrato
La bicicletta
Il ciclista è la persona che va in bicicletta.
Il ciclista è anche la persona che aggiusta le biciclette.
La pista ciclabile è la corsia delle strade riservata ai ciclisti.
Il cicloturismo è il turismo delle persone che viaggiano in
bicicletta e pedalano per molte ore di seguito.
Queste persone si chiamano cicloturisti.
Il ciclocross è una corsa campestre (nei campi),
in bicicletta.
Il giro ciclistico è una gara dei ciclisti, a tappe.
Il Giro ciclistico d’Italia ha il traguardo finale
sempre a Milano.
Il triciclo è la bicicletta dei bambini piccoli.
ciclista
ciclista
(artigiano)
pista ciclabile
cicloturisti
ciclocross
triciclo
traguardo
leva del cambio
manubrio
sellino
parafango
freno
canna
fanale
dinamo
forcella
catarifrangente
pompa
pneumatico
con camera
d’aria
cerchione
raggi
pedale
catena
valvola
1. Tu sai andare in bicicletta? Tu hai una bicicletta? Dove vai in bicicletta?
Con chi vai? Qualche volta cadi dalla bicicletta? Tu fai le gare di bicicletta con
i tuoi amici? Tu pedali velocemente? Racconta a voce o sul quaderno.
90
Rosanna Bissaca
Maria Paolella
Antologia italiana
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versione ESSENZIALE
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Volume 2
Letteratura - Storia
Quaderno di lavoro 2
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Mito - Epica - Storia
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versione BASE
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• Volume 2
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• Mito - Epica - Storia
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ISBN 978-88-8042-490-1
ISBN 978-88-8042-493-2
• Letteratura - Storia
ISBN 978-88-8042-491-8
• Volume 3
• Quaderno di lavoro 2
ISBN 978-88-8042-494-9
• Quaderno di lavoro 3
con Per l’esame
ISBN 978-88-8042-489-5
ISBN 978-88-8042-495-6
LETTURE FACILITATE
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AMICI IN BIBLIOTEC@
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