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1-La Valutazione della Fluenza Verbale-PEROSA

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1-La Valutazione della Fluenza Verbale-PEROSA
Valutazione e Trattamento
Logopedico della balbuzie in
età evolutiva
Corso Pratico-Teorico
Verona 24 Maggio 2014
Dott.ssa Roberta Perosa
Logopedista
ECSF
Libera Professionista
Vicenza
La Balbuzie
“La balbuzie è un disordine del ritmo della
parola, nel quale il paziente sa con
precisione ciò che vorrebbe dire,
ma nello stesso tempo non è in grado di
dirlo a causa di arresti,
ripetizioni e/o prolungamenti
di un suono che hanno carattere di
involontarietà”
(O.M.S., 1977)
• E’ un disturbo del PARLARE
• E’ un disturbo del NON PARLARE
Infatti 8 volte su 10 chi balbetta
eviterà di parlare piuttosto che
correre il rischio di balbettare
(McCure 2003 et all)
La Balbuzie in età evolutiva
Il 75% di rischio di comparsa della balbuzie
avviene prima dell’età di 3,5 anni;
esiste una forte relazione tra il momento della
comparsa e della prognosi.
(Yairi & Ambrose, 1997)
Il tempo trascorso dall’insorgenza del disturbo è
uno degli indici predittivi che ci aiutano a capire
cosa è necessario fare.
Nel 75% dei casi, l’insorgenza avviene tra i 18 e i
42 mesi, più spesso attorno ai 33 e 3 bambini su 4
recuperano spontaneamente tra i 12 e i 18 mesi
dall’insorgenza.
Il bambino predisposto geneticamente alla
balbuzie cronica deve essere curato il prima
possibile, se si desidera che la guarigione sia
completa e duratura.
Con la terapia precoce già dalla prima infanzia le
possibilità di recuperare una fluenza verbale più
normale sono maggiori che non nei soggetti adulti.
(Bloodstein, 1995)
E’ fondamentale coinvolgere entrambi i genitori
nel processo terapeutico sin da subito, è proprio
questo il fattore critico del trattamento:
intervenire con le persone che hanno un ruolo
nell’ambiente comunicativo del bambino
balbuziente.
(Rustin & Cook, 1995)
-Origine nel cervelloDi solito le funzioni del linguaggio si trovano nel lato
sinistro del cervello, mentre i balbuzienti mostrano
un’attivazione anche del lato destro, forse per
compensare la mancanza di efficienza dell’altro
emisfero
Molto probabilmente si tratta di un problema biologico
e a causarlo potrebbe essere uno squilibrio chimico
nelle aree del cervello coinvolte nell’organizzazione del
linguaggio, dove viene registrato un eccesso
di dopamina, e questa
caratteristica potrebbe
essere ereditaria.
La ricerca genetica
La genetica è responsabile per circa il 50% dei
casi di balbuzie (Drayna, 2009) fino al 69%
(Yairi e Ambrose, 2005)
Scoperti tre geni che possono causare
la balbuzie (GNPTAB,GNPTG e NAGPAL)
diverse mutazioni di questi geni
rappresentano circa il 9% dei
casi di balbuzie.
(Dennis Drayna et all, studio pubblicato sul
New England Journal of Medicine, 2010)
Origine nel cervello
“Gli adulti che balbettano mostrano
schemi di stimolazione cerebrale
atipica quando parlano, rafforzando
quindi le teorie sulle origini
neurologiche della balbuzie”
(Kroll & De Nil)
Valutazione della fluenza verbale
in età evolutiva- 1
- Anamnesi Logopedica: intervista al genitore e al bambino
- Valutazione dei fattori di rischio di cronicità e di
variabilità
- Valutazione del linguaggio orale in comprensione e in
produzione, delle funzioni orali e del ling. scritto
-
Valutazione motoria della balbuzie:
SSI-3 G.D.Riley- %SS e grado di severità
età prescolare 2,10- 5,11 aa
età scolare 6,1- 16,11 aa
età adulta dai 17 aa e più grandi
Valutazione della fluenza verbale
in età evolutiva-2
Valutazione qualitativa delle disfluenze, più contesti:
dialogo senza pressioni comunicative
dialogo con pressioni comunicative
dialogo con i genitori
monologo
descrizione di immagini
lettura di un brano nei bambini in età scolare
Osservazione dell'interazione comunicativa, delle
dinamiche interattive tra bambino e genitore durante
attività di gioco semistrutturato
Approfondimenti- 1
- VISITE SPECIALISTICHE:
Visita Foniatrica/ Otorino ORL
Visita NPI
Visita Ortodontica
- VALUTAZIONE PSICOLOGICA:
Area cognitiva (LEITER-R, WPPSI, WISC IV)
Attitudine comunicativa (BAB, KIDDY-CAT, CAT,
S24, BCL, ATTIVITA’ CARTA-MATITA,
INCORNICIANDO LE MIE PAROLE)
Attenzione e impulsività (BIA,SDAG, SDAI,...)
Approfondimenti-2
- VALUTAZIONE PSICOMOTORIA
- ESAMI STRUMENTALI
audiometria tonale infantile
impedenzometria
registrazione potenziali
evocativi uditivi
Linee guida per una valutazione
Multidimensionale:
Obiettivi dell’assessment
1- ottenere un campione rappresentativo dell’eloquio
del paziente in differenti contesti comunicativi al fine
di poter calcolare il livello di severità della balbuzie.
2- identificare e misurare, ove possibile, le
variabili ambientali che possono essere correlate
con l’esordio, lo sviluppo e il mantenimento del
disturbo e con le fluttuazioni della gravità.
3- valutare la consapevolezza del paziente circa le
proprie difficoltà e se l’attitudine comunicativa
risulta positiva (consapevolezza senza disagio associato)
o negativa (consapevolezza con disagio associato).
Obiettivi dell’assessment
4- sondare i pensieri, le percezioni e le credenze sulla
balbuzie, che sono strettamente connesse ai
sentimenti e alle reazioni emotive esperite dal
paziente durante l’atto comunicativo.
5- ottenere informazioni circa la presenza di una
comorbilità con altri disturbi della sfera comunicativa
e/o disturbi sul versante emotivo.
6- valutare la motivazione a intraprendere un
trattamento e le aspettative del paziente, o della
famiglia, nel caso del bambino prescolare.
Obiettivi dell’assessment
7- ottenere informazioni sulle variabili che
potrebbero influenzare il raggiungimento degli
obiettivi clinici e la prognosi.
8- esporre i risultati della valutazione e condividere
con il paziente, o i genitori del minore:
tempi, costi, finalità e metodi terapeutici.
Trasversalmente alle diverse fasce d’età è possibile individuare
questi obiettivi perseguibili nell’assessment della balbuzie, così
come riportato dall’ASHA (1995).
(P.Florio e S.Bernardini, Balbuzie: assessment e trattamento, 2014)
Cosa sapere sull'evoluzione della
balbuzie del nostro bambino?
Età di comparsa
Tempo trascorso dall'insorgenza
Andamento della fluenza
Familiarità
Feedback ambientali e prese in giro
Preoccupazione ambiente esterno
Consapevolezza del bambino
Comportamenti associati
Fattori di variabilità
Fattori di rischio
Conoscenze sul disturbo
Fattori di variabilità-1
Sviluppo cognitivo ed emotivo
Sviluppo del linguaggio
Patrimonio neurologico e fattori di temperamento:
- Bambini con ADHD, la balbuzie è risultata
presente tra il 4% e il 26% dei casi- Riley & Riley
2000.
- Tra 7-33% dei bambini con la Sindr.Tourette è
anche balbuziente.
- I 2/3 dei b.ni balbuzienti hanno parenti balbuzienti.
- I maschi sono più a rischio.
La severità non viene trasmessa, l'andamento della remissione
spontanea è un indice di prognosi favorevole.
Fattori di variabilità-2
Abilità motorio-verbali:
- tra il 20 e il 45% dei bambini balbuzienti ha
anche problemi fonologici (soprattutto nei
bambini prescolari)
- il 63% dei bambini balbuzienti ha presentato
problemi motorio-verbali
Ambiente comunicativo,
reazioni e sistemi di
supporto
Questioni culturali
Fattori prognostici:
primari, secondari, altri
FATTORI PRIMARI
FATTORI SECONDARI
Storia familiare di balbuzie
Gravità della balbuzie
Genere: maschio o femmina
Movimenti secondari
Età d’insorgenza
della testa e del collo
Evoluzione temporale delle
Abilità fonologiche
SLD (disfluenze tipo balbuzie) Abilità di linguaggio
Tempo trascorso
espressivo
dall’insorgenza del disturbo
Caratteristiche acustiche
Quantità di unità ripetute e
intervalli silenti
ALTRI
Prolungamenti e blocchi
Disturbi concomitanti
Preoccupazione e reazioni
Tratta da Yari e Ambrose, 2005, p.348.
emotive del bambino verso la
balbuzie.
FATTORI DI RISCHIO DI CRONICITA’ DI
BALBUZIE
GENERE
RISCHIO
RILEVATO
maschio
ETA’ D’INSORGENZA
TEMPO TRASCORSO DALL’INSORGENZA
Dopo i 3 anni e
mezzo
6 – 12 mesi o più
REMISSIONE DEL DISTURBO
No
PRESENZA DI DISFLUENZE SLD
(Disfluenze Tipo Balbuzie)
SVILUPPO LINGUISTICO
Si
PRESENZA DI COMPORTAMENTI
SECONDARI
ATTITUDINE COMUNICATIVA
Si
PRESENTE NEL
BAMBINO/A
Non appropriato
NEGATIVA
Se quanto riportato nella colonna 2 corrisponde
a quanto rilevato nel vostro paziente,
apponete una X nella terza colonna.
LEGENDA:
• Rischio di cronicità lieve: 1 X
• Rischio di cronicità moderato: 2/3 X
• Rischio di cronicità elevato: uguale o maggiore di 4 X.
“Risk Factors Chart” 2014
by Stuttering Foundation of America
Tradotto e rivisto: P.Florio e S.Bernardini 2014
“Balbuzie: assessment e trattamento”
L'osservazione Logopedica
- Analisi del comportamento spontaneo
- Uso del comportamento linguistico
ai fini della comunicazione
- Valutazione degli aspetti comunicativi per verificare
se e quando il bambino riesce ad interagire con
l'altro, se e quando possiede la capacità
comunicativa, l'intenzionalità.
- Effettuare la registrazione e la videoregistrazione è
fondamentale
L'osservazione
Due tipi di registrazione:
diaristica
con schema di codifica: si decide a priori cosa si
vuole osservare, si definisce l'oggetto e lo scopo
di osservazione, compreso il setting.
Esercitazione pratica.
Osservazione delle modalità
comunicative
Com'è il bambino come comunicatore?
attivo o passivo?
Come comunica?
Modalità d'interazione comunicativa?
C'è l'intenzione?
Com'è il bambino come ricevente?
Counseling genitoriale:
risposte cliniche
- Fornire supporto e comprensione
- Cercare di sganciare i sensi di colpa da un
comportamento non produttivo
- Non fornire troppe informazioni per non
“sommergerli”
- Aiutarli a rifocalizzarsi sul presente e su cosa
possono fare sin da ora ( vedi consigli per
modificare l'interazione comunicativa)
- Essere attenti e sensibili nell'uso di parole
- Validare le loro emozioni e far si che si esprimano
Liberamente.
(Kendall, 2010)
Counseling genitoriale






Dare il feedback introducendo nuove e più positive
interpretazioni dei fatti che promuovano
attitudini, emozioni e azioni più sane.
Riformulazione o ri-definizione
Normalizzazione
Interpretazione
Suggerimenti
Confronti
Modello Multifattoriale
della balbuzie
(Smith & Kelly, 1999)
DINAMICA
INTERAZIONE DI
VARI FATTORI
NON LINEARE
Riley & Riley 2000, Gregory 2003,
Healey, Scott-Trautman 2004)
Variabilità individuale
Fattori culturali e
sistemi di sostegno
Sviluppo cognitivo ed
emotivo
Capacità motorie
verbali
Sviluppo del
linguaggio
Temperamento
inerente
Ambiente
comunicativo e
precedenti
esperienze
Patrimonio
neurologico
Analisi qualitativa delle disfluenze:
Tipi di disfluenza
Gregory, 2003
Più Tipiche
Esitazioni
Revisioni
Interiezioni (uhm,
uh,ehm,..)
Ripetizioni di parola
Ripetizioni di gruppi di
parole
SLD'S Disfluenze tipobalbuzie
Ripetizione di parti di
parola
Prolungamenti
Blocchi
Ripetizioni di gruppi di
più di tre parole o
interiezioni in serie
Qualsiasi tipo di
tensione,comportam.
associati, anomalie
respiratorie,evitamenti.
Analisi testistica delle
disfluenze
SSI- 3
Stuttering Severity Instrument
for Children and Adults -3
Terza edizione
Glyndon D.Riley
Note sulla scala SSI
• Può essere considerata la scala più
utilizzata per determinare la severità
della balbuzie
(Manning, 2001, Miler e Guitar, 2009).
• L’SSI fu originariamente sviluppato da
Glydon Ryley nel 1972 e nel 2009 è
arrivata alla sua 4° edizione (SSI- 4, che
si avvale di una scala di autovalutazione
soggettiva della gravità della balbuzie)
• Buona validità (di costrutto e di criterio)
e affidabilità, con norme diversificate per
le diverse fasce d’età: prescolari, scolari e
adulti.
Utilizzi della scala SSI
-
Lo strumento può essere impiegato
all’interno di una valutazione diagnostica
per definire il livello di severità della
balbuzie
-
Può servire a monitorare i cambiamenti
nella gravità durante e alla fine del
trattamento
-
Può essere utilizzato per descrivere la
distribuzione di gravità nei gruppi
sperimentali e per validare altre misure
di gravità della balbuzie.
Limiti del SSI-3
Non ha valori di normalità, perchè già a punteggio 0
è considerata balbuzie lieve.
Purtroppo non esiste al momento un adattamento
alla popolazione italiana e pertanto è necessario
far riferimento alle norme americane
SSI- 3
Modulo di registrazione
Frequenza: da 0 a 18
Durata: da 0 a 18
Concomitanze fisiche: grado di distraibilità da
0 a 20
Tabelle di conversione della severità:
prescolare da 2,10 a 5,11 aa
scolare da 6,1 a 16,11 aa
adulti da 17 aa e più grandi.
Criteri del Test e
Procedure
L'SSI-3 valuta la percentuale di sillabe balbettate
(%SS)
Vantaggi:
- il conteggio di sillabe sembra essere più
oggettivo, non richiede interpretazioni
linguistiche
- elimina gli errori che possono insorgere
da due disfluenze in una singola parola se
è usata la percentuale di parole
balbettate.
La definizione di comportamenti disfluenti
come “ripetizioni o prolungamenti di suoni o
di sillabe” include i tipi di disfluenze che
sono atipiche o anormali nei bambini e negli
adulti che non balbettano.
La riformulazione, la ripetizione di frasi o di
parole intere e le pause in assenza di
tensione non sono considerate balbuzie. La
ripetizione di parole monosillabiche può
essere conteggiata come balbuzie se i suoni
della parola sono anormali (accorciati,
prolungati, staccati,tesi...)
Somministrazione del
Test
Somministrazione ai non lettori
Somministrazione ai lettori
Somministrazione ai non
lettori
Fornisce diversi tipi di punteggi:
1. Frequenza delle ripetizioni, dei
prolungamenti di suoni e di sillabe e
dei blocchi
2. Durata dei tre episodi più lunghi di
balbuzie
3. Fattori Fisici Concomitanti
osservabili
Non lettori:
Punteggio di frequenza
Sono inclusi tutti i bambini al di sotto della
terza elementare.
Tutti i campioni di linguaggio dovranno essere
audioregistrati o videoregistrati.
Possono essere utilizzati degli stimoli visivi per
elicitare un campione di linguaggio (vedi tavole
I-IV)
Mostrare le immagini e fare un'affermazione
iniziale per incoraggiare il bambino, fare
domande di interiezione, interruzioni,
osservazioni, simulare la pressione come in una
normale conversazione.
Tavola I
Tavola II
Tavola III
Tavola IV
•
•
E' importante avere a
disposizione due o più campioni di
linguaggio.
Ogni campione di linguaggio
dovrebbe contenere almeno 200
sillabe, ma campioni di 300, 400
o 500 sillabe producono risultati
più affidabili.
Esempio per il calcolo di
%SS
“Non vo-vo-vo-vo-vo-voglio il pepe” contiene
7 sillabe e un evento di balbuzie.
Bisogna fare una barra per ogni evento di
balbuzie.
Dividere il n.° di eventi di balbuzie per il
numero di sillabe. Il numero risultante è la
percentuale di sillabe balbettate (%SS).
Es. 1 : 7 = 1,428 volte 100= 14,28%
Esercitazione pratica con la griglia %SS
Griglia per il calcolo %SS
“Nicolò...allora c'è a sedia, il cavallo con gli
. . .
. . . . . . ..
. . . .
.
.
occhiali, le pe-pe-pecore che mangiano sopra
. . . . . . . . . . . . . . . .
il tetto, la navicella, il m il m il maiale che
. . . . . . . . /
. . . . .
vola e poi....questa... pioggia..questa....
. . . .
. .
. .
. .
la la p la la principessa... per andare per
/
. . . . .
.
. . . .
andare a danza...no..ehm..no mai...em..cavalli,
. . . . . .
.
. .
. . .
pecore, maiali, leoni, galline...”
. . . . . . . . . . . .
Calcolo % SS
tot. sillabe: 91 sillabe
eventi di balbuzie: 2
calcolo % SS: 2/91 = 0,021 x 100 =
2,1% SS
NL: Punteggio di Durata
E' misurata la durata, in secondi, dei tre
eventi di balbuzie più lunghi utilizzando il
cronometro.
Si sommano queste tre durate e poi si divide
per tre per ottenere la durata media.
Le durate minori di un secondo risultano
difficili da misurare, sono considerate
“mezzo secondo” e vi si assegna un
punteggio di durata di 2 punti o di 4 punti
rispettivamente.
NL: Fattori Fisici
Concomitanti
E' basato sulle osservazioni di tutti i
campioni di linguaggio valutati nel corso
della registrazione (on-line) o (off-line).
I fattori fisici uditivi e visivi concomitanti
con gli eventi di balbuzie sono conteggiati:
0 = nessuno
1 = non si nota se non si è attenti a cercarlo
2 = appena visibile all'osservatore casuale
3 = distraente
4 = molto distraente
5 = grave e molto disturbante
Fenomeni osservabili
uditivi e visibili
SUONI DISTRAENTI: suoni non verbali che
accompagnano la balbuzie (schiarirsi la voce,
deglutire, respirazione rumorosa, fischi, tirare
su col naso, soffiare, click).
GRIMACE FACCIALE: alcuni movimenti
anormali o tensione della faccia (premere le
labbra, increspare le labbra, tensione dei
muscoli della mascella, sbattere gli occhi,
protrudere la lingua, movimenti inccordinati
della mascella).
MOVIMENTI DELLA TESTA: girare la testa
dall'ascoltatore per evitare il contatto oculare,
guardarsi i piedi, guardare la stanza (scanning),
guardare in alto il soffitto.
MOVIMENTI DELLE ESTREMITA': alcuni
movimenti generali del corpo come spostarsi sulla
sedia, battere il piede, eccessivi movimenti delle
mani nelle prossimità del volto, agitare
continuamente qualcosa nella mano, oscillare il
braccio.
Ciascuna può avere un livello da 0 a 5.
Dalla somma di tutti e 4 si ottiene il Punteggio
dei Fattori Fisici tra 0 e 20.
Punteggio globale complessivo
Sommando il punteggio dei tre parametri:
Frequenza, Durata e Fattori Fisici
Concomitanti, si ottiene il Punteggio
Globale Complessivo.
Il punteggio può essere descritto come un
percentile o come un aggettivo che
descriva il livello di gravità della balbuzie
come:
molto lieve, lieve, moderato, severo o molto
severo.
Somministrazione ai
Lettori
Punteggio di frequenza:
i bambini dalla 3° elementare e gli adulti
ricevono 2 misurazioni di frequenza della
balbuzie:
1. Eloquio: il compito verbale richiede che la
persona conversi con
l'esamintaore circa
un topic familiare.
Le normali pressioni
conversazionali sono incluse.
2. Lettura: viene somministrato un
compito di lettura (brano di 200 sill.circa).
Lettori
La percentuale di sillabe balbettate %SS è
elaborata come descritto
precedentemente.
La %SS è elaborata separatamente per il
compito verbale e quello di lettura.
I punteggi di durata e dei Fattori Fisici
Concomitanti sono calcolati come per i non
lettori.
GIOVANNI
età 13 anni.
Scolarità: frequenta la 1°superiore al Liceo Scientifico.
Inviato per balbuzie, viene accompagnato dal padre al primo colloquio.
Disfluenza insorta in età evolutiva tra i 3,5-4 anni di età; molto
variabile nel tempo, ma mai scomparsa del tutto. Presente familiarità
per balbuzie in linea paterna (papà e un cugino del padre).
Motivo dell’invio: richiesta Valutazione/Trattamento logopedico per
disfluenza verbale.
Valutazioni/Terapie precedenti: ha effettuato un ciclo di 10 sedute di
terapia logopedica presso il distretto territoriale di appartenenza.
Sviluppo del linguaggio riferito nella norma.
Rendimento scolastico: buono.
Ci sono stati alcuni episodi di prese in giro a scuola (un anno fa circa).
A casa gli dicono di andare più lentamente e di stare calmo.
Utilizza come strategie per andare più fluentemente, allungare le
vocali, girare intorno alle parole, sostituzioni e distogliere lo sguardo
per dire la parola quando è in blocco.
Ragazzo poco motivato al trattamento.
Attitudine comunicativa
VALUTAZIONE DELL’ATTITUDINE COMUNICATIVA
CAT (Communication Attitude Test)= 15.
Il punteggio si colloca nella media dei soggetti balbuzienti della
stessa età e denota un’ attitudine comunicativa moderatamente
negativa. Il ragazzo percepisce come situazioni più difficili a
scuola: essere interrogato, fare una domanda in classe e leggere
a voce alta; e anche parlare con persone sconosciute e di fronte
a tanta gente.
Associa alla propria balbuzie emozioni negative quali paura, ansia,
preoccupazione e rabbia. Attualmente non sono presenti prese in
giro, anche se l’anno scorso a scuola sono capitati alcuni episodi
nei quali gli hanno fatto il verso; il ragazzo non ha reagito ma
associa a quei momenti rabbia e fastidio.
Produzione Spontanea su un topic (giornata a scuola) analisi video
Allora e-ehm questa mattina mi so-sono svegliato ho fatto colazione e
poi mi sono vestito
e-e so-sono andato i- in macchina con mia mamma ehm e-e-e si-siamo
andati fino allo allo stadio di Vicenza per prendere il tram che mi ha
portato fino a Noventa a scuola
e-e-e a-a-arrivato a scuola ho ho to ho to ho tro- trovato tu-tututti i miei compagni che stavano e che stavano e-ri-e ripassando per la
verifica di italiano ehm e-e io ho aiutato alcuni compagni che erano-oo di-di-difficoltà su su un argomento
ehm ehm e e a-arrivato in classe e ci siamo seduti e-e-e abbiamo
cominciato inglese e-e abbiamo scherzato per e per abbassare la-ehm
e-e- t-ehm t-ehm t-tensione per la verifica
e-e-e-e a-allora dopo ci siamo messi seduti e per la verifica di
italiano ehm e a-a-arrivata la professoressa ehm a-a-a-abbiamo
cominciato il compito ehm poi ehm a-abbiamo fatto e merenda e-e-epoi a-a-abbiamo fatto sc-sci-scienze elì ci siamo divertiti perché il
professore che stava male e-e-e-e a-a-aveva cominciato a-a dire
ehm ehm alcune cose che non avevano e-m-molto senso
e a-all’ultima ora è arrivato u-u-una professoressa n-n-nuova di storia
e-e deve essere la (pausa) se-seconda professoressa che cambiamo in
tre mesi em e-e a-a-abbiamo parlato di-di-di noi stessi perchè e-cici voleva conoscere e poi siamo usciti da scuola e siamo andati a mamangiare in un bar lì vicino.
Frequenza eloquio spontaneo
Tot. sillabe: 209
Tot. eventi di balbuzie: 27
%SS = tot. eventi disfluenti/ tot. sillabe
calcolo: 27/209 = 0,129 x100 = 12,9 %SS
Readers Table- Speaking Task
percentuale= 12,9 corrisponde a Task Score 8
Calcolo della Frequenza:
Task Score Speaking + Task Score Reading=
8 + 7 = 15
Bibliografia
Kingston M., (2008), “The Lidcombe Program of Early Stuttering Intervention”, Atti del corso di
formazione, Royal College of Speech and Language Therapist, Londra, 17-18 marzo 2008;
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Workshop, Padova, 25-27 Maggio 2006;
Meira Isis (2013) “ Il metodo Integrativo esistenziale” X-XI Modulo Corso Annuale di Formazione in
Diagnosi e Terapia della balbuzie”,Frascati, Roma 29 Giugno- 2 Luglio 2013.
Michielin M., (1998), “Il trattamento riabilitativo dei bambini balbuzienti”, in Atti del Corso di
Aggiornamento su “Giornata sulla balbuzie contenuti e metodi nella valutazione e nel trattamento
logopedico”,Padova, 8 Giugno 1998;
Murray, F.P, Goodwilliei E.,S. (2003), “La balbuzie: prevenzione e terapia nel testo di riferimento
dell’Associazione Italiana per la Balbuzie, ed. red;
Reitzes P. ,(2008) “Valutazione e terapia della balbuzie con bambini in età prescolare e scolare”, in Atti
del convegno Associazione Puntoparola, Roma, 17-19 Aprile 2008;
Yairi E., Ambrose N.G. (2005), Early Childhood Stuttering for clinicians, Austin, Tx: Pro-Ed.53;
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13, 495-513, 1991;
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della ricerca”, in I Care, 4, 30, 2005, pp 612-631;
Zmarich C. (2007), “La balbuzie infantile: epidemiologia eziologia, diagnosi differenziale e risvolti
terapeutici”, presentazione al corso “Comunicare e parlare: la nascita di un gioco”,
Burlo, Trieste, 2Marzo 2007;
Link utili e contatti
www.balbuzie.it sito AIBACOM ONLUS
www.stutteringhelp.org sito ufficiale della Stuttering
Foundation of America
www.balbuzie.biz sito centro italiano Balbuzie Punto
Parola
www.stammeringcentre.org sito Michael Palin Centre
London
Contatto: Dott.ssa Roberta Perosa
[email protected]
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