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la scuola al tempo dei nonni

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la scuola al tempo dei nonni
• “Noi” siamo gli alunni della classe terza B
dell’Istituto Comprensivo “Falcone e
Borsellino” di Castano Primo, in provincia
di Milano
• Abbiamo portato in classe pagelle dei nonni,
fotografie, vecchi libri e quaderni, pennini,….
Pagella
Certificato di studio
•
Penne, pennini, inchiostro e calamaio
Quaderni, gessi, piccole lavagne
• Abbiamo invitato alcuni nonni della nostra
classe perché ci raccontassero di quando
andavano a scuola. Perciò abbiamo
preparato molte domande ….
• I nonni ci raccontano che c’erano le elementari, le medie e cinque
anni di superiori. Le medie erano di tre tipi: la scuola media unica
che era frequentata da chi voleva proseguire gli studi (qui si
studiava il latino per 12 ore settimanali); la scuola professionale che
insegnava a lavorare; la scuola commerciale che formava gli
.
impiegati che andavano in ufficio a lavorare
• C’era anche la scuola materna, che si chiamava “Asilo infantile”
• L’anno scolastico iniziava ad ottobre
• A scuola passavano l’intera giornata (dalle 8 alle 12); poi tornavano
a casa per il pranzo; alle 14 riprendevano le lezioni fino alle 17,30.
• Il giovedì era vacanza, ma si andava a scuola il sabato.
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L’edificio scolastico era un bell’edificio, c’erano le aule come le nostre.
Gli arredi, però, non erano come adesso: in prima elementare il banco, di
legno, era lungo e ci stavano seduti cinque bambini; poi nelle altre classi
erano in due su ciascun banco; il sedile era incorporato. Il banco aveva un
buco nel quale si metteva un vasetto di vetro, “il calamaio”, che il bidello
riempiva di inchiostro.
La lavagna era appoggiata su un telaio, si poteva spostare e girare.
Non c’era la palestra, così giocavano per strada con una palla di pezza.
Non c’era la biblioteca scolastica. La maestra teneva in classe tanti libri e
permetteva agli scolari di leggerli: se si comportavano bene potevano
portarli a casa da leggere. Li tenevano con molta cura.
Non c’era la mensa anche se si frequentava la scuola per l’intera giornata. A
mezzogiorno i bambini andavano a casa a mangiare. Qualcuno si recava
all’asilo infantile per il pranzo perché tutti e due i genitori lavoravano.
I bambini giocavano in cortile durante l’intervallo.
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Per scrivere usavano la penna e l’inchiostro contenuto nel calamaio: nero
per i bambini e rosso per la maestra. Era difficile scrivere con il pennino
perché spesso si macchiava il foglio e i pennini si rompevano.
Per disegnare usavano matite, righe, squadre, pastelli, che andavano tenuti
con cura perché non c’erano soldi per comprarne altri.
Gli astucci erano di legno, alcuni di tela e fatti dal nonno.
Alle elementari leggevano e studiano sul libro di lettura e sul sussidiario; in
prima elementare c’era anche il sillabario.
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I quaderni erano piccoli: a righe e a quadretti. Due si lasciavano a scuola e
due si portavano a casa per i compiti.
Non c’era il computer e la macchina da scrivere veniva usata alle superiori
nella scuola commerciale per segretarie.
Non avevano lo zaino come il nostro, ma una cartella di cartone color cuoio
che non si doveva bagnare altrimenti si rompeva.
• All’asilo infantile c’erano le suore che insegnavano; alle
elementari le maestre; alle scuole medie e alle superiori i
professori.
• Al maestro o alla maestra si dava del “lei”. Si diceva :Buongiorno signor maestro/a!
• Gli insegnanti davano parecchi compiti. Quando si
sbagliava correggevano gli errori, il bambino prendeva
un brutto voto e per rimediare doveva studiare di più.
• Per alcuni anni sulle pagelle venivano scritti i giudizi,
come insufficiente, sufficiente, discreto,.., altri anni si
usavano i voti espressi in numeri dall’uno al dieci.
• Le regole erano:
• Se qualche scolaro disturbava finiva dietro alla lavagna
oppure in ginocchio sui sassi o sui fagioli; o ancora
dovevano mettere le mani in avanti e l’insegnante le
picchiava con le bacchette di bambù.
• Le maestre davano le “note” ed era pesante prenderne
una perché quando il bambino tornava a casa prendeva
qualche “sculacciata” da mamma e papà.
• All’asilo infantile indossavano il grembiulino: a quadretti
bianchi e azzurri per i maschi e a quadretti bianchi e
rosa per le femmine. A scuola le femmine indossavano il
grembiule nero con il colletto bianco e un fiocco colorato
diverso per ogni classe; i maschi avevano una blusetta
nera.
All’intervallo i nostri nonni
non avevano giochi, ma
usavano la fantasia!
• Finalmente è arrivato il gran giorno! Il
primo di marzo siamo andati al “Museo
etnografico” di Oleggio accompagnati dalle
nostre maestre.
• Siamo arrivati in una vecchia aula: i banchi
di legno erano uniti due a due. Su questi
c’erano astucci piccoli e di legno: dentro
c’era il pennino e la matita. Per cancellare
usavano la mollica di pane. C’era un
calamaio tranne sui banchi dei bambini più
piccoli.
• Gli alunni leggevano un libro intitolato “Semenza
d’oro”, che insegnava a leggere, ma anche a
diventare contadini. Ogni bambino aveva anche
una lavagnetta che serviva per scrivere i compiti
in “brutta”.
La cattedra era rialzata; sopra era appoggiato un
pallottoliere per contare. Non si usavano gli zaini,
ma le cartelle simili a valigie di pelle. Quando gli
scolari non rispettavano le regole la maestra usava
una bacchetta per punire gli indisciplinati.
Pallottoliere
Cattedra
• Non si usavano gli zaini, ma le cartelle simili a
valigie di pelle.
• Quando gli scolari non rispettavano le regole la
maestra usava una bacchetta per punire gli
indisciplinati.
• Ogni classe aveva una stufa. Tutti i giorni i
bambini portavano la legna per accenderla e
riscaldarsi.
La lavagna poteva essere spostata a
piacimento e dietro ad essa il maestro
mandava gli alunni birichini.
• Anche noi ci siamo cimentati a scrivere
con pennino, inchiostro e
calamaio:abbiamo disegnato linee oblique,
lettere, il nostro nome, animali, alberi,
fiori,…
• Alcuni hanno macchiato il foglio con
l’inchiostro. Per qualcuno è stato facile,
per altri un po’ difficoltoso …
• Proprio come per i nostri nonni!!
• Un grazie con tutto il cuore ai nonni che
sono al nostro fianco tutti i giorni e che ci
hanno aiutato in questo lavoro.
• Firmato: i bambini della classe terza B
dell’Istituto Comprensivo Falcone e
Borsellino di Castano Primo
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