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Elio Damiano Il tirocinio come terra di mezzo PG

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Elio Damiano Il tirocinio come terra di mezzo PG
Il Tirocinio fra università e scuola
Elio Damiano
Perugia: 2 dicembre 2015
“Quella che ci vuole è …
la formazione degli insegnanti !!!”
L’inno con cui si chiude
ogni discorso sulla scuola
e sulla necessità
diriformarla.
E tuttavia
la letteratura di ricerca
sull’argomento è decisamente
scarsa …
Come nei castelli di Atlante
tra mutamenti di prospettiva e
molteplicità dei punti vista
i cavalieri-ricercatori
si muovono come smemorati e
vedono solo il miraggio
l'amataAngelica-formazione
che ossessivamente inseguono
tra sogno e realtà
Nel dibattito internazionale
sono due le prospettive chenegli
‘80 s’incrociano:
launiversitarizzazione
con l’affidamento della
formazione iniziale
al livello accademico
con particolare
riguardo
alle
s’incrociano nelle proposte
avanzate
emergenti
“scienze dell’educazione”-
Nel percorso erratico avviatoaltrove
assistiamo ad una serie ditransizioni indicative:
IIarivendicazione delle scienze dell’educazione
e pertantol’universitàcome istituzione per la formazione iniziale
IIla presa d’atto dell’insuccesso
dellapreparazione offerta dall’università
a ragione dellaincomunicabilitàtra ricercatori e pratici
IIIla fioritura didispositivi ibriditra scuole e università
che prevedono la collocazione di scuole all’interno dell’università
IVl’impraticabilità della soluzione precedente
e la presa di coscienza della necessità dell’università e della scuola
Vquindi la messa in opera dell’alternanza
tra corsi universitari e tirocinio scolastico
con la creazione di figure di collegamento
qualitutorsementori
La parabola
partita dalla scuola
come sede della professionalizzazione,
vent’anni dopo torna alla scuola:
nasce la
schoolbasedteachereducation.
Del dibattito internazionale
da noi solo echi lontane:
digerita col cervello
si adempie come incombenzaburocratica
L’innovazione
che prevede addirittura
insegnanti in università.
dall’amministrazione
non è solennizzata come tale
mentre le scuole
sono il convitato di pietra:
non ostentano alcuna soddisfazione
per il riconoscimento di una funzione
-laformazione degliinsegnantimairivendicata
La ‘drammatica’ del dibattito internazionale
con i rimpianti per gli investimenti sperperati nellauniversitarizzazione
e il clamore delle polemiche suscitate dai risultati negativi
attestati dalle ripetute indagini valutative
presso di noi diventa un “tiro alla fune”
fra crediti assegnati aisaperi disciplinari
e crediti dedicati aisaperi pedagogici
mentre arriva un’espressione diventata di moda:
le <buone pratiche>.
L’ingresso dei SVT non sembra segnalare
l’avvento di un modello di relazionepartenarialetra scuola e università
lagovernancedel tirocinio viene assegnata all’università
mentre altrove (p. e. in Inghilterra)
la responsabilità dell’organizzazione e della valutazione sui risultati
gravitapresso le scuole.
Il <supervisore del Tirocinio
viene riconosciuto come
“Buon Insegnante”
ovvero per quello
cheha saputo fare a scuola
non per le funzioni da assolvere
conadulti
per avviare
processidi induzione professionale
medianteuna formazione pratica.
L’assimilazione del SVT al
<Buon Insegnante>
attesta un’idea di formazione
intesa come ‘imitazione dei veterani’
concezione riduttiva e distorcente
per chi è chiamato presso l’università,
a distanza rispetto al campo
epertanto per agirea parole
non come testimone diretto,
accessibile all’osservazione in azione.
<Professionalizzazione di Base degli Insegnanti>:
inserimento nella scuola di insegnanti
in grado di continuare a divenire tali lungo il corso della carriera.
Agenda:
A.Il T è compito istituzionale della scuola non dell’università
Perché l’insegnamento è a scuola e solo a scuola
Perché l’insegnante-candidato è un futuro compagno di lavoro
B.Il ruolo dell’università è complementare ma necessario
Perché Il T a scuola è esperienza singolare e contestuale
Perché l’esperienza professionalizzantedev’essere trasferibile
C.Il modello della complementarità è l’<alternanza>:
con una sequenza di tipoCorsi-L-Te inversamenteT-L-Corsi.
il continuum di
un processo di contestualizzazione/de-contestualizzazione
non si dà T senza L
non si dà L senza riferimenti al T e ai Corsi.
Una Didattica per il T
èformazione ‘pratica’
secondo la quale
per sapere occorre fare,
primafarepoisapere
e
pensarementresi fa.
*
La Didattica del T
consiste
in due procedure solidali e
connesse:
I didattica dell’immersione
&
II didattica dell’esplicitazione
I. 1 Una“didattica dell’immersione”
è innanzitutto una “didattica d’ambiente”
che coinvolge tutto l’istituto scolastico
*
I. 2 E’ una didattica del <riuscire e comprendere>:
l’osservazionedi azioni esemplari
l’imitazione(<fa’ come faccio io>)
lacooperazione(<facciamo insieme>)
laspecularità(<ti faccio vedere come fai tu>).
Laverbalizzazione
supporta e facilita l’azione:
(a)codifica l’osservazione(<dimmi quello che
vedi>)
(b)esplicita l’imitazione(<dimmi come ho fatto>),
(c)accompagna l’esecuzione
(<dimmi cosa stai facendo>)
(d)consolida la memoriaoperativa
II. Unadidattica della esplicitazione
libera dal contesto l’esperienza del T
e ne porta alla luce laragion pratica
rende conto
della suaintelligenza ecologica e strategica
cerca i modelli adeguati per dirla adeguatamente
medianteparole.
Pertanto richiede ildistanziamento
dai luoghi e dai tempi della pratica:
il suo spazio specifico è ilLaboratorio
il luogo delgioco
analogia simulazione simbolizzazione
e deilinguaggi
ivi compresaconuna potenza elevata
lascrittura
che colloca la parola in undiscorso:
lateoria.
LaDidattica dell’Esplicitazione
si attua in quattro passaggi continui:
I lade-contestualizzazione
separazione dai luoghi e dai tempi dell’azione
II larappresentazione
messa in scena dell’accaduto attraverso
(IIa) unascomposizionedell’azione
nei suoi aspetti rilevanti e
(IIb) nel suomontaggio
attraverso schemi o simulazione
III laconcettualizzazione
ovvero traduzione dell’azioneaparole
IV laformalizzazione
ovvero il riconoscimento
dell’azione didattica rappresentata
nel quadro di unmodello didatticodi riferimento
o di unateoria dell’insegnamento.
Mentore e Supervisore sono le professioni del T
due in uno:
<mentore> per l’immersione e <supervisore> per l’esplicitazione
insieme <tutor>
per una relazione diaccompagnamento:
scortare guidare condurre
che trovano la loro specificità
nelladidattica del T
nella reciproca implicazione
dei processi diimmersioneede-contestualizzazione:
una duplice specializzazione della stessa professione
unitariaperché la doppia funzione è un continuum
distintaperchèsono funzioni opposte
(a)il formare a fare e il farsi imitare
in situazione
(b) analizzarescomporre esplicitare esaminare
a distanza
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