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settore non profit
Luca Zarri
Che cosa sono le
Organizzazioni Non Profit?
Le domande fondamentali:
 Che cosa è il "settore non profit"?
 Perché esiste il settore non profit?
 Qual è il ruolo delle organizzazioni non
profit nelle economie post-industriali?
Argomenti principali del modulo:
Che cosa significa essere “non profit”?
Il rapporto tra strutture organizzative
non profit e strutture motivazionali
individuali non auto-interessate
Che cosa significa essere “non
profit”?
Organizzazioni non profit o no profit?
Il ruolo del Vincolo alla Non
Distribuzione degli Utili (Non Profit
Distribution Constraint, NPDC)
⇒ Le ONP come organizzazioni not-forprofit in quanto mission-oriented
Le 5 caratteristiche fondamentali
di un’ONP
1.Costituzione formale
2. Natura giuridica privata
3. Vincolo alla non distribuzione degli
utili(NPDC)
4. Autogoverno
5. Rilevanza del lavoro volontario
Fonte: Salamon e Anheier (1996)
Young (1999): “La differenza essenziale tra
organizzazioni non profit e for-profit risiede nella
priorità della mission rispetto al profitto.
Un’organizzazione non profit esiste al fine di perseguire
una mission sociale. Le sue decisioni economiche
devono essere guidate da quella mission. Se
un’organizzazione non profit vende servizi, si finanzia
attraverso il mercato dei capitali, assume lavoratori
remunerandoli ai salari fissati dal mercato, intraprende
attività commerciali o genera profitti, ciò deve essere
fatto nella convinzione che si tratti del modo migliore di
perseguire la propria mission. Nell’ambito di iniziative
imprenditoriali for-profit, la logica è essenzialmente
rovesciata”
Il settore non profit in Italia
Nel nonprofit italiano sono impegnate circa 4
milioni di persone (17% della popolazione attiva;
10% della popolazione in età lavorativa)
Lavoratori non retribuiti (volontari, religiosi,
obiettori di coscienza): 84,2% del totale (3
milioni e 300.000)
Lavoratori retribuiti: circa 600.000 (15,8%)
Spese del settore: 35 miliardi di euro (ovvero il
3,2% del PIL italiano)
Il settore non profit in Italia
5 gruppi con diverse dimensioni economiche e
organizzative (Barbetta, Cima e Zamaro 2003):
1) Volontariato e nonprofit spontaneo
-
Quasi 12.000 istituzioni (meno del 6% del
totale)
Attività di tipo religioso e assistenziale
18% dei volontari
Poco più del 2% delle entrate complessive del
settore
Il settore non profit in Italia:
dimensioni organizzative ed
economiche
2) Associazionismo e promozione sociale
- E’ il gruppo decisamente più ampio: quasi
132.000 istituzioni (64% del totale)
- Ma: meno del 9% del totale delle entrate
complessive del settore (media di 35.000
euro per istituzione, contro i 171.000 euro
del settore nel suo complesso)
Il settore non profit in Italia:
dimensioni organizzative ed
economiche
3) Nonprofit dei servizi professionali
- Costituiscono il 18% delle istituzioni nonprofit
italiane (oltre 36.000 organizzazioni)
- Ma quota molto più alta sul totale delle entrate:
53% (in media 763.000 euro per istituzione)
- Sono molto professionalizzate: il personale
retribuito ammonta al 60% del totale del settore
Il settore non profit in Italia:
dimensioni organizzative ed
economiche
4) Nonprofit delle grandi istituzioni
- Numero limitato di ONP (0,8% del totale,
sole 81 istituzioni)
- Ma impiega il 20% del personale retribuito
(in media 2.400 addetti per istituzione)
- Inoltre, incamera il 23% delle entrate
complessive del settore (oltre 177 milioni
di euro in media per istituzione)
Il settore non profit in Italia:
dimensioni organizzative ed
economiche
5) Nonprofit dei servizi di welfare territoriale
-
Oltre 25.000 istituzioni (12,4% del totale)
Analoga la percentuale del totale delle entrate
Impiega il 19% dei retribuiti e dei volontari
Incamera il 33% del totale delle entrate
pubbliche a titolo gratuito e il 31% delle entrate
per contratti e convenzioni dell’intero settore
delle ONP (più del 90% del totale delle entrate di
queste ONP è infatti di fonte pubblica)
Il settore non profit in Italia:
dimensioni organizzative ed
economiche
Dai dati del censimento Istat emerge
quindi un quadro eterogeneo e
complesso
Dimensioni ancora modeste se le
confrontiamo su base internazionale
I dati occupazionali
Personale retribuito: quota sull’occupazione
complessiva non agricola: dati italiani ancora
modesti in termini comparativi
Italia: 2,6%
Olanda: 12,6%
Irlanda: 11,5%
Belgio: 10,5%
Stati Uniti: 7,8%
Gran Bretagna: 6,2%
Francia e Germania: 4,9%
Spagna: 4,5%
La teoria del 'fallimento dello Stato'
di Burton Weisbrod
Il modello di Weisbrod
Il ruolo dell'elettore mediano
Il modello di Weisbrod
1. Le imprese for-profit non sono incentivate
a fornire beni pubblici (in quanto beni
non escludibili)
2. Quali criteri ispirano le scelte dello Stato,
in merito alla fornitura di beni pubblici?
Le ipotesi del modello
Lo Stato democratico risponde ai cittadini,
le cui preferenze sono rivelate dalle
scelte elettorali
Esempio: due candidati a sindaco (A e B)
promettono nel loro programma elettorale
la costruzione di un parco pubblico (bene
pubblico locale)
Le ipotesi del modello
1. il candidato A intende costruire un
parco molto grande e quindi prevede
un livello di tassazione elevato
2. il candidato B promette la
realizzazione di un parco di piccole
dimensioni e quindi richiede un
livello modesto di tassazione ai
cittadini
Le ipotesi del modello
Il candidato vincitore deve assicurarsi il
50% + 1 dei consensi dei cittadini
Tutti i cittadini esercitano il proprio diritto
di elettorato attivo
Il problema decisionale dei due
candidati
A quale posizionamento è associata la
maggiore probabilità di elezione a
sindaco?
Quale promessa massimizza le probabilità
di vittoria nella competizione politica?
Il ruolo dell’elettore mediano
La promessa che consente al candidato
sindaco di conseguire la vittoria elettorale
è quella che corrisponde al
soddisfacimento delle preferenze
dell’elettore mediano
In questo modello, convincere l’elettore
mediano significa vincere le elezioni
Il ruolo dell’elettore mediano
In un sistema in cui i candidati sono
eletti a maggioranza semplice, la
vittoria elettorale si conquista
posizionandosi il più possibile vicino
all'elettore mediano
Ipotesi: A promette di fornire x1 e B
promette di fornire x2
Il candidato A avrà quindi maggiori
probabilità di vittoria rispetto al
candidato B
Conclusioni
Sistema bipolare e omogeneità programmatica
La tendenza dei partiti a "convergere verso il centro" e a
competere per la conquista del cosiddetto elettorato moderato
Esempio ulteriore: la concorrenza tra reti televisive
Analogia: Il modello di Hotelling (1929) e il principio della minima
differenziazione
Conclusioni
Livello di bene pubblico e preferenze
dell'elettore mediano
Il livello di bene pubblico effettivamente erogato
dallo Stato corrisponderà indicativamente al
livello che meglio riflette le preferenze
dell'elettore mediano
Il limite dell’azione statale
Esistenza di minoranze insoddisfatte: vi
saranno fasce di cittadini le cui preferenze
resteranno insoddisfatte e ciò accadrà soprattutto
all’interno di società eterogenee dal punto di
vista etnico, religioso, culturale
Conclusioni
Preferenze insoddisfatte delle minoranze e
ruolo delle ONP
La correlazione tra grado di eterogeneità
sociale e dimensioni del settore non profit
(il caso USA)
Conclusioni
La teoria di Weisbrod sottende una
visione residualistica del settore non
profit
Nel modello di Weisbrod il settore non
profit
a) Esiste solo per effetto di un ‘Government
Failure’ (fallimento dello Stato)
b) ha un ruolo limitato
c) è inquadrato come produttore di soli
beni pubblici e non di beni di altro tipo
La teoria del 'fallimento del
mercato'
di Henry Hansmann
Il 'fallimento del mercato': il problema
dell’asimmetria informativa
I limiti delle spiegazioni residualistiche
dell’esistenza delle ONP
L’asimmetria informativa come causa di
'fallimento del mercato'
Problema: in certi casi le imprese for-profit
operanti sul mercato possono configurarsi come
interlocutori non affidabili agli occhi dei
potenziali consumatori
Perché?
 Il problema dell’asimmetria informativa tra
consumatori e fornitori riguardo a qualità e/o
quantità
del
bene
privato
oggetto
della
transazione
Asimmetria informativa
Esempio di asimmetria informativa:
come possiamo essere certi che la qualità del
caffè che consumiamo al bar sia effettivamente
commisurata al prezzo che paghiamo?
Rischio: l'impresa for-profit, guidata dall'obiettivo
di massimizzazione del profitto, potrebbe
cercare di trarre beneficio dalla situazione di
asimmetria informativa
Il ruolo delle ONP
Secondo Hansmann, la situazione cambia
radicalmente nel caso di un'organizzazione che
a) non cerca di massimizzare il profitto, in
quanto
b) è soggetta al Vincolo alla Non Distribuzione
degli Utili (NDPC)
Il ruolo delle ONP
La diversità comportamentale
dell'organizzazione non profit e la loro
affidabilità:
vincolo di non distribuzione dei profitti
e riduzione del problema di asimmetria
informativa
La teoria di Hansmann
a) Massimizzazione del profitto e asimmetria
informativa
 'fallimento del mercato‘
b) Esistenza del settore non profit come risposta
al 'fallimento del mercato'
La teoria di Hansmann
Esempio:
Ipotesi: la commercializzazione dei prodotti
alimentari geneticamente modificati è
guidata dalla ricerca del profitto
Rischio: l'asimmetria informativa potrebbe
indurre le imprese for-profit a nascondere ai
consumatori la reale natura del prodotto
La teoria di Hansmann
Al contrario, un’ONP
 non ha alcun incentivo a sfruttare a
proprio vantaggio la situazione di
asimmetria informativa
Tre obiezioni alla teoria di
Hansmann
1. Esistono mercati in cui sia imprese forprofit che ONP sono presenti:
come spiegare questa coesistenza?
Tre obiezioni alla teoria di
Hansmann
2. In caso di fallimento del mercato, come
giustificare l'intervento del settore non
profit e non dello Stato?
Tre obiezioni alla teoria di
Hansmann
3. Siamo certi che la forma non profit
sia sufficiente a rendere tali
organizzazioni effettivamente
affidabili?
Il rischio delle ‘imprese for-profit mascherate’
da non profit (for-profit in disguise)
L’importanza dell’accountability anche per le
ONP: il crescente interesse per il cosiddetto
Bilancio di Missione
Conclusioni
Fallimento dello Stato e
fallimento del mercato come
spiegazioni demand-based
dell'esistenza del settore non profit
Esigenza di spiegazioni demandbased e supply-based
dell'esistenza delle ONP
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