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Gli esperimenti degli stabilimenti Hawthorne

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Gli esperimenti degli stabilimenti Hawthorne
Gli esperimenti degli
stabilimenti Hawthorne
Storia delle tecniche di ricerca
1
Riflessioni e proposte
nell’ambito del lavoro
industriale - 1
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1893: a Manchester William Mather riduce l’orario di lavoro,
portandolo da 54 a 48 ore settimanali.
Riduzione del numero di incidenti sul lavoro
Stanchezza e noia come causa dei problemi di rendimento.
Josephine Goldmark (1920) comincia a parlare del problema
dell’interruzione del lavoro con periodi di riposo.
A partire dagli anni ’20 del ‘900 viene avviata una riflessione volta a
concepire la fatica non soltanto in termini fisici, ma anche psicologici.
Nello stesso periodo alcune fabbriche inglesi cominciarono a
introdurre delle pause di riposo durante la giornata lavorativa. Queste
produssero l’effetto di alleviare tanto la stanchezza muscolare quanto
la noia, riuscendo così a mantenere un buon livello di produttività.
Storia delle tecniche di ricerca
2
Riflessioni e proposte
nell’ambito del lavoro
industriale - 2
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Nello stesso periodo in Inghilterra l’Industrial Fatigue Research Board
cercava di venire a capo di una patologia che andava progressivamente
diffondendosi, quella del crampo del telegrafista. È in questa occasione che si
cominciarono a impiegare le cosiddette interviste cliniche (non direttive) in luogo
di interviste semistrutturate che avevano dimostrato di non funzionare affatto.
Wyatt e Fraser (1929) si accorgono che la noia sopraggiunge tra lavoro
altamente meccanizzato e lavoro molto impegnativo.
Individuarono 5 espedienti:
1. cambiare tipo di attività
2. pagare gli operai a cottimo
3. fare in modo che l’operaio concepisca il lavoro come una serie di compiti
separati
4. permettere agli operai di lavorare in gruppi compatti, anziché individualmente
5. introdurre periodi di riposo
Storia delle tecniche di ricerca
3
Gli esperimenti
Hawthorne
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Dall’altra parte dell’oceano la Fondazione Rockfeller finanziò alcuni studi
mirati ad approfondire i risultati che l’equipe interna della Western
Electric Company di Cicero, alla periferia di Chicago, aveva compiuto.
Nel 1924, infatti, la WEC aveva iniziato una serie di esperimenti per
analizzare il rendimento degli operai.
I ricercatori della WEC condussero 12 cicli di sperimentazione
Il 1° esperimento venne condotto in 3 reparti, con variazione delle
condizioni di illuminazione, senza controllo
Il 2° esperimento: con gruppo di controllo
Il 3° esperimento: esclusione delle luce proveniente dalle finestre;
proteste degli operai
Il 4° esperimento: uguale al precedente, ma con due soli operai, livello
minimo di luce e simulazione di abbassamento e innalzamento
dell’illuminazione.
Storia delle tecniche di ricerca
4
L’intervento dell’equipe di Elton
Mayo (1927). Gli esperimenti nella
sala prova per il montaggio dei relè
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Nel 1927, la direzione della WEC chiese la collaborazione del dipartimento per la ricerca
industriale dell’Università di Harvard (diretto da Mayo)
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Gli studiosi, diretti da Mayo, ipotizzarono che la produttività dipendesse non solo
dall’illuminazione, ma da una molteplicità di cause differenti:
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qualità della sorveglianza;
condizioni lavorative;
mansioni svolte.
1° fase
 Fase preparatoria mirata a valutare i tempi di realizzazione del lavoro
 6 ragazze reclutate a partire da due amiche
2° fase
 Variazione della giornata lavorativa
 Osservatore e ragazze stringono un rapporto affetivamente significativo
3° fase
 Introduzione dei turni di riposo
 Misurazione della produttività
 Riduzione delle assenze per malattia, da una media annua di 15,2 a 3,5 giorni.
Storia delle tecniche di ricerca
5
Le ipotesi interpretative
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miglioramento delle condizioni produttive (luce,
riscaldamento, ventilazione)
diminuzione della stanchezza grazie alle pause di
riposo
alleviamento della monotonia
aumento incentivi salariali
fattori sociali
Storia delle tecniche di ricerca
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Il programma di
interviste - 1
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L’equipe di ricerca predispose un programma di interviste e fino al 1930 furono
somministrate 21196 interviste su 29000 dipendenti.
Ci fu una gradualità nell’applicazione delle interviste.
Furono realizzate interviste strutturate direttive su 1600 dipendenti del reparto
controlli
Agli intervistati fu chiesto di esprimere le loro simpatie ed antipatie in relazione
a tre temi:



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sorveglianza,
mansioni e
condizioni lavorative.
Venivano però raccolte le opinioni dei dipendenti che erano ritenute importanti
per l’intervistatore e non per l’intervistato. Si pervenne a questa conclusione in
seguito al fatto che il dipendente, dopo aver cominciato a parlare dell’argomento
che gli era stato indicato dall’intervistatore, in breve tempo deviava la
conversazione su altre tematiche che per lui risultavano rilevanti.
Storia delle tecniche di ricerca
7
Il programma di
interviste - 2
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Alla luce dei limiti del metodo utilizzato, gli studiosi
decisero di adottare una intervista libera con una
tecnica di conduzione dell’intervista “non direttiva”.
In base a questa tecnica l’intervista si articola in
una conversazione a qualsiasi spunto offerto
dall’intervistato, nella presupposizione che quando
il dipendente sceglie egli stesso i temi della
conversazione lo fa, almeno in parte, secondo
l’ordine di importanza che essi hanno per lui.
Storia delle tecniche di ricerca
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Il programma di
interviste - 3
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Le interviste furono affiancate dall’osservazione diretta, tramite la
presenza di un osservatore disinteressato, di un gruppo di operai che
venivano retribuiti con una complessa forma di cottimo di gruppo.
L’ipotesi da cui muovevano i ricercatori era che il rendimento dipendeva
anche dalle dinamiche informali del gruppo di lavoro. L'ipotesi
tayloristica da cui muovevano i dirigenti, era che ogni operaio,
perseguendo i propri interessi economici, avrebbe cercato:
 1° di aumentare non solo la propria produzione, ma anche quella di
ogni membro del gruppo;
 2° di impedire ogni rallentamento del lavoro da parte di uno dei
membri del gruppo.
Una volta analizzate, le interviste portarono all’individuazione degli indici
relativi al fattore di urgenza e al tono (analisi del contenuto)
 Contenuto manifesto e latente
Il programma di interviste venne sospeso nel 1931.
Storia delle tecniche di ricerca
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Le regole pratiche di
intervista focalizzata
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Dalle interviste emerse una serie di regole pratiche, così codificate da
Roethlisberger e Dickson:
 L’intervistatore deve contestualizzare le informazioni raccolte,
facendo attenzione non soltanto al contenuto manifesto, ma anche a
quello latente e ai significati inespressi
 L’intervistatore non deve pensare che le risposte che riceve siano
traducibili in termini di vero/falso.
 L’intervistatore deve essere in grado di interpretare a quale livello e
rispetto a quale porzione di stimolo sta rispondendo l’intervistato
 L’intervistatore deve essere in grado di cogliere non soltanto ciò che
viene detto, ma anche ciò che rimane inespresso
 L’intervistatore deve mantenere il rapporto con l’intervistato entro il
suo contesto sociale
Storia delle tecniche di ricerca
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La sala di osservazione
per il montaggio dei
quadri telefonici
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Per questa sezione del lavoro di ricerca fu reclutato
Lloyd Warner
Osservazione diretta su 14 operai
Analisi delle dinamiche di gruppo
Test di destrezza, incentivi salariali, lavoro sotto gli
standard
Il programma di ricerca presso gli stabilimenti
Hawthorne terminò nel 1932
Storia delle tecniche di ricerca
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Implicazioni rispetto agli
insegnamenti di Mayo
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Ricerca tra psicologia e sociologia
Effetto Hawthorne
Scuola delle relazioni umane (enfasi su
atteggiamenti, sensazioni, convinzioni, percezioni,
sentimenti dei lavoratori)
Capovolgimento della prospettiva tayloristica o
semplice “funzione lubrificante”?
Trascurati i conflitti
Lean production
Storia delle tecniche di ricerca
12
Implicazioni rispetto al
problema dell’esperimento
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I limiti etici della sperimentazione (Delli Zotti, 100)
L’applicazione del modello sperimentale in
sociologia e nelle altre scienze
Storia delle tecniche di ricerca
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Implicazioni rispetto al
problema epistemologico
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Il problema della perturbazione dell’oggetto di
indagine
Costruttivismo e costruzione del dato
Ribalta e retroscena (Goffman)
Limiti dell’osservazione (Foote Whyte)
Il gatto di Schroedinger e il mentalismo
Problemi dovuti all’intervistatore, all’intervistato e
allo strumento.
Storia delle tecniche di ricerca
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Un esempio di disegno
sperimentale: il disegno di
Salomon con 2 gruppi di
controllo
Gruppo sperimentale
Gruppo di controllo 1
Gruppo di controllo 2
Selezione dei soggetti
Selezione dei soggetti
Selezione dei soggetti
Selezione delle condizioni
sperimentali
Selezione delle condizioni
sperimentali
Selezione delle condizioni
sperimentali
Pretest
Pretest
Nessun pretest
Esposizione allo stimolo
sperimentale
Non esposizione allo
stimolo sperimentale
Esposizione allo stimolo
sperimentale
Post-test
Post-test
Post-test
Storia delle tecniche di ricerca
15
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