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Codice Nota - Tecniche di Laboratorio Biomedico

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Codice Nota - Tecniche di Laboratorio Biomedico
UNIVERSITÁ DEGLI STUDI DI MODENA E REGGIO EMIILIA
Norme di comportamento
Procedure di carattere generale
•
Non rimanere a lavorare da solo in laboratorio, senza che
nessun altro sia presente nelle vicinanze o sia informato di
tale situazione.
• E' vietato fumare.
• E' proibito consumare cibo o bevande in laboratorio, come
pure vietato conservarle in frigoriferi dove vengano stoccate
sostanze ad uso del laboratorio stesso.
• Nei laboratori deve essere indossato il camice, che va tolto
prima di accedere in locali ad uso della comunità.
• Per le pulizie non usare mai sostanze acide o miscele cromiche
ma specifici detergenti.
• E' obbligo informarsi prima di maneggiare sostanze o
materiali pericolosi sulle precauzioni necessarie da prendere.
Sostanze di vario tipo, in confezione originale, sono
contrassegnate da un'etichetta dove un simbolo, indica la
natura del pericolo che si corre nel maneggiarle (ad es.
tossico, irritante, corrosivo, esplosivo, ecc.). Leggere
preventivamente le schede dei dati di sicurezza di cui ogni
prodotto deve essere corredato
• E' obbligatorio indossare occhiali o visiere di protezione
quando si eseguono lavorazioni che possono comportare
rischi di danni agli occhi. E' necessario che gli operatori si
assicurino che tali protezioni siano disponibili nei laboratori in
cui lavorano.
• E' responsabilità di tutti mantenere il proprio laboratorio
pulito ed in ordine. Ciascun operatore ha il compito di
effettuare, alla fine del lavoro, uno scarico sicuro delle
sostanze da smaltire secondo le modalità previste nella
procedura per lo smaltimento dei rifiuti speciali.
• I campioni depositati all'interno di contenitori, in
congelatori, frigoriferi, camere fredde o qualsiasi altro posto
di uso comune devono riportare sui contenitori stessi:
eventuale avviso di rischio (se necessario); sostanza
contenuta, data di stoccaggio, nome del proprietario.
• E' da evitare l'uso di vetreria che presenti bordi scheggiati o
crepe. Si ricorda che è necessario usare guanti di cuoio a
protezione delle mani, quando si devono maneggiare
apparecchi e tubi di vetro.
• Le persone che alla sera lasciano per ultime il laboratorio,
sono tenute a controllare che tutto sia a posto (solventi,
apparecchiature, sostanze chimiche, colture, ecc. ). Nessuna
strumentazione funzionante va posta, neanche
provvisoriamente in aree diverse dai laboratori ( corridoi,
androni, pianerottoli, ecc.).
• Quando in un laboratorio vengono eseguite lavorazioni
pericolose è necessario: indossare guanti monouso adatti
da lavare e buttare a fine lavoro o comunque se ci si
allontana, anche temporaneamente dal laboratorio; usare
sistemi di pipettamento meccanico (non pipettare mai con
la bocca); segnalare con un avviso la pericolosità della
lavorazione
• Lavorare sotto la cappa aspirante. Molte reazioni chimiche
necessitano di reattivi o sviluppano prodotti volatili pericolosi
perché tossici o irritanti; è dunque necessario lavorare in
ambienti in cui tali prodotti possano diluirsi a sufficienza
• Indossare scarpe grosse e resistenti
• Chi porta i capelli lunghi deve raccoglierli.
• Farsi spiegare il funzionamento dei sistemi di sicurezza
• Non ingombrare i passaggi né le porte né le zone in cui sono
presenti i mezzi antincendio.
• Prendere visione della posizione del quadro elettrico
principale e di quelli secondari, dei mezzi antincendio, delle
porte di sicurezza, delle valvole di controllo dell'acqua e del
gas.
• Avvertire sempre preventivamente il docente ed i colleghi se
si è allergici a certi prodotti chimici. Ad esempio talune
persone manifestano allergia all’aspirina e ad i suoi precursori
e derivati.
• Se per qualunque motivo si avverte un senso di malessere,
allontanarsi immediatamente dal banco di lavoro
avvertendo i colleghi vicini ed il docente.
• Non usare i recipienti adoperati per gli esperimenti per
introdurvi cibi o bevande
• Non assaggiare, né toccare assolutamente i reattivi con le
mani né annusarli:
• È tassativamente vietato prelevare liquidi con pipette
aspirando con la bocca: usare sempre propipette
automatiche o aspiratori in gomma: il liquido potrebbe finire
in bocca soprattutto se nella pipetta si formano bolle d'aria,
con conseguenze potenzialmente drammatiche.
Usare con attenzione la vetreria:
a) si possono prendere forti scottature perché la vetreria calda non è visivamente
distinguibile da quella fredda;
b) il vetro può facilmente rompersi in frammenti molto taglienti.
Se la vetreria è calda, prenderla con le apposite pinze o con dei guanti sufficientemente
grossi o con uno straccio o con un pezzo di carta opportunamente sagomato. Riscaldare
e far raffreddare lentamente la vetreria che altrimenti potrebbe rompersi.
I frammenti di vetro sono molto taglienti: per raccoglierli usare le stesse precauzioni
adoperate per maneggiare la vetreria calda.
Se è danneggiata non adoperarla assolutamente ma buttarla nell'apposito contenitore
per la raccolta della vetreria rotta. La persona che subisce un infortunio talvolta lo
sottovaluta (o lo sopravaluta) per motivi psicologici. Avvertire sempre il docente ed i
colleghi vicini. Tra l’altro, il docente è obbligato per legge ad avvertire gli organi
competenti in caso di incidente Non cercare di nascondere gli effetti di un incidente
anche se ritenuto di lieve entità..
Avvertire sempre il docente ed i colleghi vicini se si intende iniziare un’operazione che
possa comportare qualche rischio potenziale.
Leggere sempre con molta attenzione le etichette dei recipienti prima di usarne il
contenuto. Essere assolutamente certi dell’identificazione della sostanza presente nel
recipiente. Manipolare o mescolare sostanze incognite può essere estremamente
pericoloso. Ogni recipiente deve portare una etichetta che identifichi inequivocabilmente
il suo contenuto almeno con il nome e/o la formula e le precauzioni d'uso. In caso di
dubbio non usare assolutamente il contenuto di un recipiente !
• Quando si prepara una soluzione diluita di un acido o di un idrossido,
partendo da acidi o idrossidi concentrati, aggiungere questi all' acqua
lentamente ed agitando in continuazione e mai il contrario: prestare
molta attenzione soprattutto quando si ha a che fare con H2SO4
concentrato o con NaOH o KOH solidi: quando questi composti vengono
mescolati con H2O si sviluppa una grande quantità di calore ed in
conseguenza di ciò la soluzione si riscalda molto velocemente (reazione
esotermica). Attenzione: la soluzione può raggiungere il punto di
ebollizione quasi istantaneamente e mettersi a schizzare
pericolosamente.
• Non scaldare su fiamma libera liquidi infiammabili (esempio solventi
organici): i loro gas potrebbero incendiarsi. Adoperare i mantelli
riscaldanti elettrici.
• Non rivolgere l'apertura dei recipienti verso altre persone perché il
liquido potrebbe schizzare.
• Non indagare su eventuali perdite di gas usando una fiamma: se c'è una
effettiva perdita si può generare un incendio: usare le apposite soluzioni
saponose
• Non tenere in tasca oggetti appuntiti o taglienti
• Rimanere al proprio posto e muoversi solo lo stretto
indispensabile. Ciò vale soprattutto se è in corso una reazione
chimica e se si sta riscaldando qualcosa. Non girare tra i banchi
e non toccare la strumentazione che non si conosce: oltre ad
esser pericoloso e dannoso per se e per gli altri, tale fatto può
causare inconvenienti agli altri frequentatori del laboratorio.
• Non appoggiare mai recipienti, bottiglie o apparecchiature
vicino al bordo del tavolo: quando meno uno se lo aspetta
tendono a cadere giù. Afferrare saldamente e con tutte le
precauzioni del caso i recipienti contenenti i reattivi quando
devono essere mossi da un posto ad un altro
• Lavarsi frequentemente ed accuratamente le mani.
• Tenere pulito ed in ordine il proprio banco di lavoro: lasciare
sul banco solo l'attrezzatura ed i prodotti indispensabili per lo
svolgimento dell'esperienza in corso. Lavorare su quantità
limitate di sostanze per limitare i pericoli in caso di incidente
Cambia l’etichetta dei prodotti chimici
Una delle regole più importanti da seguire per lavorare in un laboratorio
chimico in sicurezza è conoscere il prodotto chimico che si sta manipolando.
L’etichettatura e le schede di sicurezza che accompagnano i prodotti chimici
pericolosi sono i mezzi di informazione principale del pericolo e per saperle
leggere bene occorre familiarizzare con le modalità che la comunità
internazionale si è data per identificare e classificare le sostanze chimiche
Tutte le sostanze chimiche sono identificabili oltre che dal loro nome IUPAC
(International Union of Pure and Applied Chemistry) anche dal numero CAS
cioè un identificativo numerico che individua in maniera univoca un composto
chimico. Il Chemical Abstract Service (CAS), una divisione della American
Chemical Society, assegna questi identificativi ad ogni sostanza chimica
descritta in letteratura. Il numero CAS è costituito da tre sequenze di numeri
separati da trattini e non hanno nessun significato chimico. Se una molecola
ha più isomeri a ciascun isomero sarà assegnato un numero CAS differente
Le sostanze chimiche immesse sul mercato dell’Unione Europea
prima del 18 settembre 1981 sono inoltre identificabili anche da un
numero EINECS (European INventory of Existing Commercial
chemical Substances), mentre quelle immesse dopo tale data sono
caratterizzate da un numero ELINCS (European List of Notified
Chemical Substances).
Classificazione degli agenti chimici: il
Regolamento CLP
Il Regolamento CE n. 1272/2008, denominato CLP (Classification, Labelling and Packaging),
entrato in vigore nell'Unione Europea il 20 gennaio 2009, ha introdotto un nuovo sistema di
classificazione, etichettatura ed imballaggio delle sostanze e delle miscele, a partire dal 1
giugno 2015, al termine di un periodo di transizione durante il quale sono applicabili sia il
vecchio sistema che il nuovo.
SOSTANZE
1/12/10 – 1/12/12
Classificazione
Etichettatura
ed
Imballaggio
1/12/12 – 1/06/15
vecchia classificazione + CLP
CLP (può coesistere con la precedente indicazione)
oltre 1/06/15
CLP
CLP
fino al 1/06/15
Classificazione
1/06/15 – 1/06/17
Vecchia class. (CLP facoltativo)
oltre il 1/06/17
CLP
Etichettatura
ed
Imballaggio
Vecchia class. o CLP (a scelta)
CLP (può coesistere con
precedente indicazione)
MISCELE
CLP
la
Il regolamento CLP consente l'applicazione all'interno della Comunità Europea
del Sistema mondiale armonizzato di classificazione ed etichettatura delle
sostanze chimiche, denominato GHS (Globally Harmonised System),
sviluppato dall'ONU.
Allo scopo di facilitare l'adozione del sistema GHS nei diversi Paesi e nei vari
settori lavorativi, è stato introdotto il concetto del building block approach
che consente l'adozione anche parziale delle categorie di pericolo:.
Pertanto, prodotti importati da Paesi non UE, pur avendo elementi di
etichettatura comuni, potrebbero non essere del tutto conformi al CLP per
quanto concerne la classificazione e l'etichettatura delle sostanze e delle
miscele, dal momento che il grado di implementazione del GHS può variare
da Paese a Paese.
I principali cambiamenti apportati dal CLP
1
Una soluzione composta di due o più sostanze non si chiama più preparato ma miscela.
2
3
4
Le sostanze, in base alla natura del pericolo, non sono più divise in categorie di pericolo (erano 15; es.
infiammabili, nocivi) ma in classi di pericolo (28 nel CLP). Le classi di pericolo nel CLP vengono suddivise
in categorie che specificano la gravità del pericolo. Queste differenze fanno si che non vi sia sempre una
corrispondenza fra le vecchie indicazioni (frasi R e S) e le nuove (frasi H e P). E’ qui riportata la tabella di
conversione prevista dal CLP.
Le indicazioni di pericolo poste sotto al pittogramma non sono più presenti nel CLP. Esse sono sostituite
da un’avvertenza che può essere data con due parole “pericolo” o “attenzione”.
Vengono modificati i pittogrammi e i simboli di pericolo (tabella seguente).
5
Le frasi di rischio (frasi R) vengono sostituite con indicazioni di pericolo (Hazard statements). Ad ogni
indicazione di pericolo corrisponde un codice alfanumerico composto dalla lettera H seguita da 3
numeri, il primo numero indica il tipo di pericolo (H2=pericoli chimico-fisici, H3=pericoli per la salute,
H4=pericoli per l’ambiente), i due numeri successivi corrispondono all’ordine sequenziale di definizione.
L’unione europea si è riservata di inserire frasi supplementari che non avrebbero avuto eguale nel
sistema GSH. Esse sono composte da EUH seguito da un numero a tre cifre.
6
Le frasi di prudenza (frasi S) vengono sostituite con consigli di prudenza (Precautionary statements). Ad
ogni consiglio di prudenza corrisponde un codice alfanumerico composto dalla lettera P seguita da 3
numeri, il primo numero indica il tipo di consiglio (P1=carattere generale, P2=prevenzione, P3=reazione,
P4=conservazione, P5=smaltimento), i due numeri successivi corrispondono all’ordine sequenziale di
definizione.
Codici di indicazione di pericolo
Codice Nota
H200
H201
H202
H203
H204
H205
H220
H221
H222
H223
H224
H225
H226
H228
H240
H241
H242
H250
H251
H252
H260
H261
H270
H271
H272
H280
Esplosivo instabile.
Esplosivo; pericolo di esplosione di massa.
Esplosivo; grave pericolo di proiezione.
Esplosivo; pericolo di incendio, di spostamento d'aria o di proiezione.
Pericolo di incendio o di proiezione.
Pericolo di esplosione di massa in caso d'incendio.
Gas altamente infiammabile.
Gas infiammabile.
Aerosol altamente infiammabile.
Aerosol infiammabile.
Liquido e vapori altamente infiammabili.
Liquido e vapori facilmente infiammabili.
Liquido e vapori infiammabili.
Solido infiammabile.
Rischio di esplosione per riscaldamento.
Rischio d'incendio o di esplosione per riscaldamento.
Rischio d’incendio per riscaldamento.
Spontaneamente infiammabile all'aria.
Autoriscaldante; può infiammarsi.
Autoriscaldante in grandi quantità; può infiammarsi.
A contatto con l'acqua libera gas infiammabili che possono infiammarsi spontaneamente.
A contatto con l'acqua libera gas infiammabili.
Può provocare o aggravare un incendio; comburente.
Può provocare un incendio o un'esplosione; molto comburente.
Può aggravare un incendio; comburente.
Contiene gas sotto pressione; può esplodere se riscaldato.
Codice
Nota
H281
Contiene gas refrigerato; può provocare ustioni o lesioni criogeniche.
H290
Può essere corrosivo per i metalli.
H300
Letale se ingerito.
H301
Tossico se ingerito.
H302
Nocivo se ingerito.
H304
Può essere letale in caso di ingestione e di penetrazione nelle vie respiratorie.
H310
Letale a contatto con la pelle.
H311
Tossico per contatto con la pelle.
H312
Nocivo per contatto con la pelle.
H314
Provoca gravi ustioni cutanee e gravi lesioni oculari.
H315
Provoca irritazione cutanea.
H317
Può provocare una reazione allergica della pelle.
H318
Provoca gravi lesioni oculari.
H319
Provoca grave irritazione oculare.
H330
Letale se inalato.
H331
Tossico se inalato.
H332
Nocivo se inalato.
H334
Può provocare sintomi allergici o asmatici o difficoltà respiratorie se inalato.
H335
Può irritare le vie respiratorie.
H336
Può provocare sonnolenza o vertigini.
H340
Può provocare alterazioni genetiche <indicare la via di esposizione se è accertato che nessun'altra via di
esposizione comporta il medesimo pericolo>.
Codice
Nota
H341
Sospettato di provocare alterazioni genetiche <indicare la via di esposizione se è accertato che nessun'altra via di
esposizione comporta il medesimo pericolo>.
H350
Può provocare il cancro <indicare la via di esposizione se è accertato che nessun'altra via di esposizione comporta il
medesimo rischio>.
H350i
Può provocare il cancro se inalato.
H351
Sospettato di provocare il cancro <indicare la via di esposizione se è accertato che nessun'altra via di esposizione
comporta il medesimo pericolo>.
H360
Può nuocere alla fertilità o al feto <indicare l'effetto specifico, se noto><indicare la via di esposizione se è accertato
che nessun'altra via di esposizione comporta il medesimo pericolo>.
H360D
Può nuocere al feto.
H360Df
Può nuocere al feto. Sospettato di nuocere alla fertilità.
H360F
Può nuocere alla fertilità.
H360FD
Può nuocere alla fertilità. Può nuocere al feto.
H360Fd
Può nuocere alla fertilità. Sospettato di nuocere al feto.
H361
Sospettato di nuocere alla fertilità o al feto <indicare l'effetto specifico, se noto> <indicare la via di esposizione se è
accertato che nessun'altra via di esposizione comporta il medesimo pericolo>.
H361d
Sospettato di nuocere al feto.
H361f
Sospettato di nuocere alla fertilità
H361fd
Sospettato di nuocere alla fertilità Sospettato di nuocere al feto.
H362
Può essere nocivo per i lattanti allattati al seno.
H370
Provoca danni agli organi <o indicare tutti gli organi interessati, se noti> <indicare la via di esposizione se è
accertato che nessun'altra via di esposizione comporta il medesimo pericolo>.
H371
Può provocare danni agli organi <o indicare tutti gli organi interessati, se noti> <indicare la via di esposizione se è
accertato che nessun'altra via di esposizione comporta il medesimo pericolo>.
Codice
Nota
H372
Provoca danni agli organi <o indicare tutti gli organi interessati, se noti> in caso di esposizione prolungata o ripetuta
<indicare la via di esposizione se è accertato che nessun'altra via di esposizione comporta il medesimo pericolo>.
H373
Può provocare danni agli organi <o indicare tutti gli organi interessati, se noti> in caso di esposizione prolungata o
ripetuta <indicare la via di esposizione se è accertato che nessun'altra via di esposizione comporta il medesimo pericolo>.
H400
Molto tossico per gli organismi acquatici.
H410
Molto tossico per gli organismi acquatici con effetti di lunga durata.
H411
Tossico per gli organismi acquatici con effetti di lunga durata.
H412
Nocivo per gli organismi acquatici con effetti di lunga durata.
H413
Può essere nocivo per gli organismi acquatici con effetti di lunga durata.
Codici di indicazione di pericolo supplementari
Codice
Nota
EUH001
EUH006
EUH014
EUH018
EUH019
EUH029
EUH031
EUH032
EUH044
EUH059
EUH066
EUH070
EUH071
Esplosivo allo stato secco.
Esplosivo a contatto o senza contatto con l’aria.
Reagisce violentemente con l'acqua.
Durante l'uso può formarsi una miscela vapore-aria esplosiva/infiammabile.
Può formare perossidi esplosivi.
A contatto con l'acqua libera un gas tossico.
A contatto con acidi libera un gas tossico.
A contatto con acidi libera un gas altamente tossico.
Rischio di esplosione per riscaldamento in ambiente confinato.
Pericoloso per lo strato di ozono.
L'esposizione ripetuta può provocare secchezza e screpolature della pelle.
Tossico per contatto oculare.
Corrosivo per le vie respiratorie.
Codici di indicazione di pericolo supplementari
Codice
Nota
EUH201
Contiene piombo. Non utilizzare su oggetti che possono essere masticati o succhiati dai bambini.
EUH201A
Attenzione! Contiene piombo.
EUH202
Cianoacrilato. Pericolo. Incolla la pelle e gli occhi in pochi secondi. Tenere fuori dalla portata dei bambini.
EUH203
Contiene cromo (VI). Può provocare una reazione allergica.
EUH204
Contiene isocianati. Può provocare una reazione allergica.
EUH205
Contiene componenti epossidici. Può provocare una reazione allergica.
EUH206
Attenzione! Non utilizzare in combinazione con altri prodotti. Possono formarsi gas pericolosi (cloro).
EUH207
Attenzione! Contiene cadmio. Durante l'uso si sviluppano fumi pericolosi. Leggere le informazioni fornite dal
fabbricante.Rispettare le disposizioni di sicurezza.
EUH208
Contiene <denominazione della sostanza sensibilizzante>. Può provocare una reazione allergica.
EUH209
Può diventare facilmente infiammabile durante l'uso.
EUH209A
Può diventare infiammabile durante l'uso.
EUH210
Scheda dati di sicurezza disponibile su richiesta.
EUH401
Per evitare rischi per la salute umana e per l'ambiente, seguire le istruzioni per l'uso.
Codici di consigli di prudenza
Codice
Nota
P101
P102
P103
P201
P202
P210
P211
P220
P221
P222
P223
P230
P231 + P232
P231
P232
P233
P234
P235 + P410
P235
P240
P241
P242
P243
P244
P250
P251
In caso di consultazione di un medico, tenere a disposizione il contenitore o l'etichetta del prodotto.
Tenere fuori dalla portata dei bambini.
Leggere l’etichetta prima dell’uso.
Procurarsi le istruzioni prima dell’uso.
Non manipolare prima di avere letto e compreso tutte le avvertenze.
Tenere lontano da fonti di calore/scintille/fiamme libere /superfici riscaldate - Non fumare.
Non vaporizzare su una fiamma libera o altra fonte di ignizione.
Tenere/conservare lontano da indumenti/......./ materiali combustibili.
Prendere ogni precauzione per evitare di miscelare con sostanze combustibili....
Evitare il contatto con l’aria.
Evitare qualsiasi contatto con l’acqua. Pericolo di reazione violenta e di infiammazione spontanea.
Mantenere umido con....
Manipolare in gas inerte. Tenere al riparo dall’umidità.
Manipolare in gas inerte.
Proteggere dall’umidità.
Tenere il recipiente ben chiuso.
Conservare soltanto nel contenitore originale.
Tenere in luogo fresco. Proteggere dai raggi solari.
Conservare in luogo fresco.
Mettere a terra / a massa il contenitore e il dispositivo ricevente.
Utilizzare impianti elettrici/di ventilazione/d’illuminazione a prova di esplosione.
Utilizzare solo utensili antiscintillamento.
Prendere precauzioni contro le scariche elettrostatiche.
Mantenere le valvole di riduzione libere da grasso e olio.
Evitare le abrasioni /gli urti/..../gli attriti.
Recipiente sotto pressione: non perforare né bruciare, neppure dopo l’uso.
Codici di consigli di prudenza
Codice
Nota
P260
Non respirare la polvere/i fumi/i gas/la nebbia/i vapori/gli aerosol.
P261
Evitare di respirare la polvere/i fumi/i gas/la nebbia/i vapori/gli aerosol.
P262
Evitare il contatto con gli occhi, la pelle o gli indumenti.
P263
Evitare il contatto durante la gravidanza/l’allattamento.
P264
Lavare accuratamente ... dopo l’uso.
P270
Non mangiare, né bere, né fumare durante l’uso.
P271
Utilizzare soltanto all’aperto o in luogo ben ventilato.
P272
Gli indumenti da lavoro contaminati non dovrebbero essere portati fuori dal luogo di lavoro.
P273
Non disperdere nell’ambiente.
P280
Indossare guanti/indumenti protettivi/Proteggere gli occhi/Proteggere il viso.
P281
Utilizzare il dispositivo di protezione individuale richiesto.
P282
Utilizzare guanti termici/schermo facciale/Proteggere gli occhi.
P283
Indossare indumenti resistenti al fuoco/alla fiamma/ignifughi.
P284
Utilizzare un apparecchio respiratorio.
P285
In caso di ventilazione insufficiente utilizzare un apparecchio respiratorio.
P301 + P310 IN CASO DI INGESTIONE: contattare immediatamente un CENTRO ANTIVELENI o un medico.
P301 + P312 IN CASO DI INGESTIONE accompagnata da malessere: contattare un CENTRO ANTIVELENI o un
medico
P301 + P330 + P331
IN CASO DI INGESTIONE: sciacquare la bocca. NON provocare il vomito.
P301
IN CASO DI INGESTIONE
P302 + P334 IN CASO DI CONTATTO CON LA PELLE: immergere in acqua fredda/avvolgere con un bendaggio
umido.
P302 + P350 IN CASO DI CONTATTO CON LA PELLE: lavare delicatamente e abbondantemente con acqua e sapone.
P302 + P352 IN CASO DI CONTATTO CON LA PELLE: lavare abbondantemente con acqua e sapone.
P302
IN CASO DI CONTATTO CON LA PELLE
P303 + P361 + P353
IN CASO DI CONTATTO CON LA PELLE (o con i capelli): togliersi di dosso
immediatamente tutti gli indumenti contaminati. Sciacquare la pelle/fare una doccia.
P303
IN CASO DI CONTATTO CON LA PELLE (o con i capelli)
P304 + P340 IN CASO DI INALAZIONE: trasportare l'infortunato all’aria aperta e mantenerlo a riposo in posizione
che favorisca la respirazione.
P304 + P341 IN CASO DI INALAZIONE: se la respirazione è difficile, trasportare l'infortunato all’aria aperta e
mantenerlo a riposo in posizione che favorisca la respirazione.
Codici di consigli di prudenza
Codice Nota
P304
IN CASO DI INALAZIONE
P305 + P351
+ P338
IN CASO DI CONTATTO CON GLI OCCHI: Sciacquare accuratamente per parecchi minuti. Togliere
le eventuali lenti a contatto se è agevole farlo. Continuare a sciacquare.
P305
IN CASO DI CONTATTO CON GLI OCCHI
P306 + P360 IN CASO DI CONTATTO CON GLI INDUMENTI: sciacquare immediatamente e abbondantemente
gli indumenti contaminati e la pelle prima di togliersi gli indumenti.
P306
IN CASO DI CONTATTO CON GLI INDUMENTI
P307 + P311 In caso di esposizione, contattare un CENTRO ANTIVELENI o un medico.
P307
IN CASO DI ESPOSIZIONE
P308 + P313 In caso di esposizione o di possibile esposizione, consultare un medico.
P308
In caso di esposizione o di possibile esposizione
P309 + P311 In caso di esposizione o di malessere, contattare un CENTRO ANTIVELENI o un medico.
P309
In caso di esposizione o di malessere
P310
Contattare immediatamente un CENTRO ANTIVELENI o un medico.
Esempi di Conversioni possibili tra vecchia e nuova classificazione
Vecchia
Stato fisico
classificazione
R1
E; R2
E; R3
R4;R5
R6
O; R7
O; R7
O; R8
gas
O; R8
liquido, solido
O; R9
liquido
O; R9
solido
R10
liquido
F; R11
liquido
F; R11
F+; R12
solido
gas
F+; R12
F+; R12
liquido
liquido
R14
F; R15
F; R17
F; R17
R18
R19
liquido
solido
Indicazione di pericolo CLP
EUH001
Conversione diretta impossibile
Conversione diretta impossibile
Cancellate
EUH006
H242
H242
H270
Conversione diretta impossibile
H271
H271
Conversione diretta impossibile
H223: aerosol infiammabile
H224: se punto di infiammabilità < 23 °C e iniziale di ebollizione ≤ 35 °C
H225: se punto di infiammabilità < 23 °C e di ebollizione >35
H226: se punto di infiammabilità ≥ 23 °C
Conversione diretta impossibile
H224: se punto iniziale di ebollizione ≤ 35 °C
H225: se punto iniziale di ebollizione > 35 °C
Conversione diretta impossibile
Conversione diretta impossibile
H220: gas altamente infiammabile
H221: gas infiammabile
H224
H242 rischio d’incendio per riscaldamento (per miscele autoreattive)
Nulla se la miscela autoreattiva è di tipo G
EUH014
Conversione diretta impossibile
H250
H250
EUH018
EUH019
Agenti chimici cancerogeni, mutageni e tossici per la riproduzione
Questi agenti sono ora compresi in tre classi di rischio per la salute a loro volta suddivise
in tre categorie
Categoria di pericolo
Criterio
Indicazione di pericolo ed Avvertenza
MUTAGENICITÀ (ex R46 ed R68)
(aumento della frequenza di mutazioni in popolazioni di cellule e/o microrganismi)
Cat. 1A
Può causare mutazioni ereditarie in cellule
H340 - Pericolo
germinali umane
Cat. 1B
Può causare mutazioni ereditarie in mammiferi o
H340 - Pericolo
sull’uomo ma senza trasmissione alla progenie
Cat. 2
Sospette di causare mutazioni ereditarie in cellule
H341 - Attenzione
germinali umane
CANCEROGENITÀ (ex R45, R49 ed R40)
(causano o aumentano l’incidenza di cancro nell’uomo)
Cat. 1A
Effetti cancerogeni sull’uomo
H350 - Pericolo
Cat. 1B
Presunti effetti cancerogeni sull’uomo
H350 - Pericolo
prevalentemente sulla base di studi su animali
Cat. 2
Sospetti effetti cancerogeni sull’uomo
H351 - Attenzione
TOSSICITÀ PER LA RIPRODUZIONE (ex R60 ed R61)
(effetti su funzione sessuale o sviluppo, sull’allattamento o attraverso di esso)
Cat. 1A
Tossico per la riproduzione umana
H360 - Pericolo
Cat. 1B
Presunta tossicità sulla riproduzione umana
H360 - Pericolo
Cat. 2
Sospetta tossicità per la riproduzione umana
H361 - Attenzione
Cat. supplementare
Effetti sull’allattamento o tramite esso
H362 - Nessun pittogramma e nessuna avvertenza
Con Circolare Ministeriale del 30/06/2011 si è chiarito che sono da sottoporre a sorveglianza sanitaria i lavoratori per cui la
valutazione dell’esposizione abbia evidenziato un rischio per la salute riguardante le sostanze e le miscele cancerogene e/o
mutagene delle categorie 1A e 1B che corrispondono alle precedenti categorie 1 e 2 (ex R45, 46 e 49).
Nel registro di esposizione ad agenti cancerogeni e/o mutageni andranno quindi inseriti solo gli esposti a queste categorie cioè
quelli contraddistinti dalle indicazioni H340 e H350.
Alla fine della attività lavorativa
Spegnere le luci e le apparecchiature
Istruzioni per il funzionamento di apparecchi oltre il
normale orario di lavoro (durante la notte e solo se indispensabile)
• Le istruzioni qui riportate sono dei suggerimenti operativi per i
responsabili dei vari laboratori. Sarebbe auspicabile che tutti
aderissero a questi suggerimenti; va comunque ricordato che
l'organizzazione di un lavoro sicuro all'interno dei laboratori,
resta di competenza (e responsabilità) dei responsabili dei
laboratori stessi.
• Sulla porta di ogni laboratorio va affissa una pianta schematica
nella quale siano riportati tutti gli apparati permanenti o
semipermanenti in funzione nel laboratorio (rubinetti del gas,
frigoriferi, cappe, ecc.).
• Le istruzioni di ogni apparecchio vanno chiaramente elencate
ed affisse sull'apparecchio stesso. Ogni apparecchio che
debba rimanere in funzione oltre il normale orario di lavoro
(orientativamente dalle 19:00 alle 8:00 del giorno successivo,
festivi e prefestivi) dovrebbe avere affissa una scheda dove
riportare le seguenti notizie: data e intervallo orario di
funzionamento; nome della persona che lo sta usando;
procedura di spegnimento in caso di emergenza, dove va
indicato se necessario operare con particolari precauzioni;
nome, indirizzo e telefono della persona da contattare in caso
di emergenza
Precauzioni da adottare durante l'utilizzo di
apparati elettrici
• Non usare mai adattatori multipli per collegare più strumenti.
• Riferire immediatamente ogni mal funzionamento di apparati
elettrici, o l'esistenza di fili elettrici consunti e di spine o prese
danneggiate.
• In caso di mal funzionamento di un apparato elettrico necessario
interrompere il collegamento con la rete, e richiedere un
intervento tecnico adeguato.
4. Le apparecchiature con motori elettrici devono
essere compatibili con il grado di protezione
elettrica del locale.
5. Il corretto amperaggio dei fusibili essenziale sia
per la sicurezza degli operatori che per il buon
utilizzo degli apparati. Non sostituire mai un
fusibile danneggiato con uno di amperaggio
superiore. Il mal funzionamento di un
termostato può essere causa di incendi. Prima
di lasciare in funzione apparati riscaldanti
necessario controllare che la temperatura
rimanga costante. E' consigliabile usare
interruttori magnetotermici di sicurezza.
Decreto legislativo 3 aprile 2006 n°152: Norme in materia ambientale
Decreto Presidente della Repubblica 15 luglio 2003 n°254: regolamento recante disciplina
della gestione sui rifiuti sanitari a norma dell’ art. 24 della legge n° 179/2002
•
•
•
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CLASSIFICAZIONE DEI RIFIUTI
secondo l’origine in:
• RIFIUTI URBANI (e assimilati agli urbani)
• RIFIUTI SPECIALI
•
•
•
secondo le caratteristiche di pericolosità in:
• RIFIUTI PERICOLOSI
• RIFIUTI NON PERICOLOSI
•
•
RIFIUTI URBANI (e assimilati agli urbani)
In Ateneo i Rifiuti urbani sono quelli .....derivanti prevalentemente dal
metabolismo umano e da attività simil-domestiche.
In Ateneo sono state attivate raccolte differenziate per la raccolta separata di
Rifiuti assimilati agli urbani e per Rifiuti urbani pericolosi.
RIFIUTI SPECIALI
Sono tutti i rifiuti NON urbani e NON conferibili alle raccolte differenziate.
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CLASSIFICAZIONE DEI RIFIUTI SPECIALI
I Rifiuti Speciali sono classificati in:
Pericolosi
Non Pericolosi
RIFIUTI SPECIALI PERICOLOSI
Sono tutti i rifiuti speciali che contengono sostanze pericolose (sia per qualità che per quantità) e/o che hanno caratteristiche
chimiche, fisiche, tossicologiche o infettive che li rendono pericolosi (vedi Scheda Caratteristiche che rendono pericoloso un
rifiuto).
RIFIUTI SPECIALI NON PERICOLOSI
Sono tutti i rifiuti speciali diversi dai pericolosi
Tutti i Rifiuti Speciali sono soggetti a normative di carattere tecnico e di carattere amministrativo.
Inadempienze od omissioni sono soggette a sanzioni di carattere amministrativo e penale.
NORMATIVE ED ADEMPIMENTI DI CARATTERE TECNICO
• Divieto di diluizione e miscelazione
• Codifica CER
• Confezionamento
• Etichettatura
• Deposito temporaneo
• Corretto Smaltimento
NORMATIVE ED ADEMPIMENTI DI CARATTERE TECNICO
Divieto di diluizione e miscelazione E’ vietato l’utilizzo della rete fognaria per lo smaltimento di rifiuti liquidi.
E’ vietato diluire i rifiuti.
E’ vietato miscelare categorie diverse di rifiuti pericolosi ovvero rifiuti pericolosi con rifiuti non pericolosi.
Codifica CER Il Produttore è tenuto a codificare correttamente il rifiuto mediante il CER (Codice Europeo dei Rifiuti). Ad ogni
rifiuto è associato un codice di sei cifre (tre coppie), ogni coppia di cifre definisce categoria, classe e sottoclasse del rifiuto ed è
attribuita secondo criteri gerarchici. (Vedi Scheda CER)
•Confezionamento
I rifiuti devono essere confezionati e chiusi in modo da impedire fuoriuscite del contenuto. Per i
rifiuti pericolosi si devono rispettare le norme che disciplinano l’imballaggio delle sostanze pericolose in essi contenute.
Etichettatura I rifiuti devono essere etichettati con:
a) il nome del rifiuto (la sua descrizione)
b) il codice C.E.R (Codice Europeo Rifiuti)
c) le caratteristiche di pericolo H (se pericolosi) (vedi Scheda Caratteristiche di pericolo per i rifiuti)
d) il nome del produttore del rifiuto (Struttura)
Il nome del rifiuto ed il relativo Codice C.E.R., siano essi sull'imballaggio o sull'etichetta, devono essere stampati a caratteri
chiaramente leggibili ed indelebili, devono essere posti in modo che siano bene in vista e devono rimanere inalterati anche a
distanza di tempo.
Per i rifiuti pericolosi si devono rispettare le norme che disciplinano l’etichettatura delle sostanze pericolose in essi contenute. Sui
contenitori di Rifiuti Speciali Pericolosi, con caratteristiche di pericolo H5, H6, H7, H10, H11 deve essere apposta etichetta
inamovibile a fondo giallo aventi le misure di cm 15 X 15, recanti la lettera R di colore nero, alta cm 10, larga cm 8, con
larghezza del segno di cm 1,5.
I colori delle etichette e dei marchi devono essere indelebili e rispondenti alle caratteristiche cromatiche stabilite dalle norme
UNI.
Deposito Temporaneo
Durata: per le tipologie e per i quantitativi di rifiuti prodotti in Ateneo, il deposito temporaneo
degli stessi non può essere superiore ad un anno (12 mesi, tranne che per i rifiuti sanitari).
Modalità: deve essere effettuato per categorie omogenee di rifiuti e nel rispetto delle relative norme tecniche. Per i rifiuti
pericolosi si devono rispettare le norme che disciplinano il deposito delle sostanze pericolose in essi contenute.
Corretto Smaltimento
Trasporto: il trasporto dei rifiuti alla loro destinazione finale deve avvenire esclusivamente
attraverso trasportatori autorizzati al trasporto dello specifico CER.
Smaltimento: lo smaltimento dei rifiuti deve avvenire esclusivamente attraverso contratti con smaltitori autorizzati a smaltire
lo specifico CER.
SISTRI
Con il Decreto 17 dicembre 2009 "Istituzione del sistema di controllo della tracciabilità dei
rifiuti, ai sensi dell'articolo 189 del decreto legislativo n. 152 del 2006 e dell'articolo 14-bis
del decreto-legge n. 78 del 2009 convertito, con modificazioni, dalla legge n. 102 del 2009" il
Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare ha istituito il SISTRI (Sistema di
controllo della tracciabilità dei rifiuti).
Con il SISTRI lo Stato intende dare, inoltre, un segnale forte di cambiamento nel modo di
gestire il sistema informativo sulla movimentazione dei rifiuti speciali.
Da un sistema cartaceo - imperniato sui tre documenti costituiti dal Formulario di
identificazione dei rifiuti, Registro di carico e scarico, Modello unico di dichiarazione
ambientale (MUD) - si passa a soluzioni tecnologiche avanzate in grado, da un lato, di
semplificare le procedure e gli adempimenti a carico dei produttori adottando un processo
complesso e variegato con garanzie di maggiore trasparenza, conoscenza e prevenzione
dell'illegalità.
La lotta alla illegalità nel settore dei rifiuti speciali è il motivo per cui è stato realizzato il
sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti SISTRI, la cui gestione è stata affidata al
Comando Carabinieri per la Tutela dell'Ambiente.
Il SISTRI (Sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti) nasce nel 2009 su
iniziativa del Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare
nel più ampio quadro di innovazione e modernizzazione della Pubblica
Amministrazione per permettere l'informatizzazione dell'intera filiera dei
rifiuti speciali a livello nazionale e dei rifiuti urbani per la Regione Campania.
Il Sistema semplifica le procedure e gli adempimenti riducendo i costi
sostenuti dalle imprese e gestisce in modo innovativo ed efficiente un
processo complesso e variegato con garanzie di maggiore trasparenza,
conoscenza e prevenzione dell'illegalità.
NUMERI UTILI IN CASO DI
EMERGENZA
ENTI E STRUTTURE
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VIGILI DEL FUOCO
PRONTO SOCCORSO
POLIZIA
CARABINIERI
CENTRO ANTIVELENI
MEDICO COMPETENTE
SERV. PREVENZIONE
ESPERTO QUALIFICATO
DIREZIONE TECNICA
115
118
113
112
800 88 33 00
059 – 422 4910
059 – 205 6673
059 – 205 6410
059 – 205 6466
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