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Il sistema nervoso - crocerossachepassione

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Il sistema nervoso - crocerossachepassione
CROCE ROSSA ITALIANA
Comitato Locale di Marino
Via Pietro Nenni, 6 – 00047 Marino (Rm)
Tel. 06.93.67.167
Il sistema nervoso
Umanità * Imparzialità * Neutralità *
Indipendenza * Volontarietà * Unità *
Universalità
Il Responsabile Attività Sanitarie e di Prevenzione
Comitato Locale di Marino
Dott. Ferrazza Paride
Medico-Chirurgo
Ufficiale Medico Esercito Italiano
Marino, lunedì 5 febbraio 2007
Indice
Anatomia e Fisiologia del Sistema Nervoso
Traumi cranici
Traumi vertebrali
Il livello di coscienza
Epilessia ed Isteria
Nel 1487 Leonardo si proponeva di scoprire il luogo di
incontro di tutti i sensi, o “senso comune”, ritenuto tra
l’altro le sede dell’anima
SISTEMA NERVOSO
Il sistema nervoso è costituito da un insieme di
strutture le cui funzioni sono quella di percepire,
elaborare e trasmettere impulsi e stimoli, sia interni
che esterni all’organismo, elaborarli e produrre una
risposta.
Si divide in:
Sistema nervoso centrale composto da encefalo e
midollo spinale
Sistema nervoso periferico composto da 12 paia
di nervi cranici e 33 paia di nervi spinali
Sistema nervoso autonomo costituito da sistema
simpatico e parasimpatico, la loro azione bilanciata
controlla le funzioni di base necessarie a mantenere
in vita l’organismo (es. respiro, temperatura,
pulsazioni ecc……)
Anatomia e Fisiologia del S.N.
Il S. N. è un complesso di organi specializzati la cui FUNZIONE può essere
definita attraverso la loro capacità di RICEVERE e RICONOSCERE stimoli
provenienti dagli ambienti esterno ed interno dell’organismo e di
ELABORARE risposte effettrici coordinate di tipo volontario e involontario.
SUDDIVISIONE ANATOMICA
SISTEMA NERVOSO
S.N. CENTRALE o
NEVRASSE, (SNC),
volontario, somatico
ENCEFALO
MIDOLLO SPINALE
S. N. PERIFERICO
12 paia di nervi cranici
33 paia di nervi spinali
Il sistema nervoso: FISIOLOGIA
Sensibilità
Emozioni e
Movimento
Visione
Memoria
FRA
Coordinazione
Motoria
Il sistema nervoso: ANATOMIA
Giugulare
(vena)
I
Carotide
(arteria)
Il sistema nervoso: ORGANIZZAZIONE
• Il sistema nervoso nel suo insieme è
composto da:
• SISTEMA NERVOSO CENTRALE
 Encefalo
 Midollo spinale
• SISTEMA NERVOSO PERIFERICO
Il sistema nervoso: ORGANIZZAZIONE
• Il SISTEMA NERVOSO AUTONOMO (o
VEGETATIVO) regola le funzioni dei diversi
organi e apparati dell’organismo e si suddivide
in:
 SISTEMA SIMPATICO
 SISTEMA PARASIMPATICO
Suddivisione funzionale
SISTEMA NERVOSO
SOMATICO O VOLONTARIO
(della vita di relazione)
SIMPATICO O AUTONOMO
O INVOLONTARIO
(della vita vegetativa)
• Parte centrale: situata nell’encefalo e nel midollo spinale in cui si
trovano i centri coordinatori
•Parte periferica: formata da nervi che collegano i centri coordinatori
con i vari tessuti ed organi del corpo.
SISTEMA NERVOSO
AD ESSO SONO ASSOCIATE FUNZIONI
PSICHICHE COMPLESSE, COME
MEMORIA, APPRENDIMENTO ED
EMOZIONI
INDICATO CON IL TERMINE DI
“SISTEMA”, POICHE’ COMPOSTO DA
PIU’ ORGANI CHE HANNO IN COMUNE
IL TIPO DI TESSUTO, LA CUI UNITA’
FONDAMENTALE E’ IL NEURONE
Il Sistema nervoso
SISTEMA NERVOSO
E’ una struttura complessa che si suddivide in
SNC (Sistema Nervoso Centrale)
CERVELLO
MIDOLLO SPINALE
SNP (Sistema nervoso Periferico)
Costituito da nervi, ossia diramazioni che collegano il SN Cagli organi periferici
FUNZIONI DEL SISTEMA
NERVOSO
S.N. della vita di relazione : riceve,analizza e risponde a
stimoli dal mondo esterno (Somatico o Volontario)
S.N. della vita vegetativa : regola i processi vitali
dell’organismo controllando funzioni involontarie come la
respirazione, circolazione, nutrizione ecc. (Simpatico o
Autonomo o Involontario),
Il sistema nervoso: FUNZIONI
• Controllo della motilità
• Mantenimento della coscienza
• Controllo del linguaggio
• Controllo della sensibilità
• Sviluppo delle idee, dei pensieri e delle
emozioni
• Controllo del funzionamento di organi e
apparati dell’organismo
ANATOMIA DEL SISTEMA
NERVOSO
Sistema Nervoso Centrale : è formato da organi
contenuti nella scatola cranica e nella colonna
vertebrale, comprende l’encefalo (cervello, cervelletto e
midollo allungato) e midollo spinale.
Sistema Nervoso Periferico : è formato da cellule o da
parti di esse che si trovano esternamente al cranio e alla
colonna vertebrale. E’ formato dai nervi (cranici e spinali)
Il Sistema Nervoso Centrale (SNC)
Capace di elaborare le informazioni afferenti o sensitive e di modulare le
risposte efferenti somatiche o viscerali
 Encefalo (cavità cranica)
 Cervello (o
telencefalo)
 Cervelletto
 Tronco encefalico
• Mesencefalo
• Ponte del Varolio
• Bulbo (midollo
allungato)
 Midollo Spinale (canale
vertebrale)
SNC
Sostanza grigia: costituita da
corpi cellulari, dendriti e da
assoni privi di rivestimento
mielinico (fibre grigie)
Sostanza bianca: costituita da
sole fibre: assoni che hanno
un rivestimento lipidico bianco
(mielina)
Cervello-cervelletto:
esternamente s. grigia
internamente s. bianca
Bulbo-midollo spinale:
internamente s. grigia
esternamente s. bianca
L’encefalo
L’encefalo occupa la cavità cranica ed è costituita da cervello, cervelletto e
tronco encefalico.
Il sistema nervoso: ANATOMIA
SN
DS
2 EMISFERI CEREBRALI
Strutture Encefaliche: funzioni
(1)
Corteccia cerebrale
Pensiero
Movimento volontario
Linguaggio
Ragionamento
Percezione
Cervelletto
Movimento
Equilibrio
Postura
Tronco dell’encefalo
Ipotalamo
Temperatura
corporea
Emozioni
Fame
Sete
Ritmi circadiani
Respiro
Battito cardiaco
Pressione del sangue
Strutture Encefaliche: funzioni (2)
Talamo
Integrazione sensitiva
Integrazione motoria
Mesencefalo
Visione
Udito
Movimenti oculari
Movimenti del
corpo
Sistema limbico
Comportamento
emotivo
Gangli della base
Movimento
Ippocampo
Apprendimento
Memoria
Cervello e’ la più grossa porzione dell’encefalo umano è
costituito da 2 emisferi; è sede di tutte le attività umane
“superiori” e presiede alle funzioni più complesse, (percezione,
volontà, pensiero, coscienza, memoria, linguaggio, percezioni
sensoriali, movimenti.)
Cervelletto si trova nella nuca, sotto il cervello e sopra il midollo
allungato. Funziona da regolarizzatore del tono muscolare,
coordina i movimenti, mantiene l’equilibrio, la postura e
l’orientamento nello spazio.
Tronco encefalico costituito da mesencefalo, ponte e bulbo; tra le
sue funzioni c’è la regolazione dello stato sonno-veglia, della
respirazione, del battito cardiaco, della deglutizione
Midollo Spinale : è contenuto nel canale vertebrale. Sezionato trasversalmente presenta una
regione centrale di colore grigio a forma di H o di farfalla. I tratti nervosi in uscita e in entrata dal
midollo (sensitivo post. e motorio ant.) prima della loro congiunzione vengono detti “radici
nervose”.
Il sistema nervoso: ANATOMIA
SISTEMA NERVOSO PERIFERICO
E’ costituito dai nervi che collegano il sistema nervoso centrale con i
diversi organi del corpo.
Nervi Cranici: originano dall’encefalo,attraverso i fori della base cranica si
portano ai territori destinati (ottico, acustico ecc.)
Nervi Spinali : sono nervi misti (sensitive e motrici) che fuori dal midollo
spinale procedono insieme innervando i vari distretti del corpo (tronco ed
estremità)
Il Sistema Nervoso Periferico
(SNP)
Costituito da formazioni adatte alla trasmissione di
impulsi nervosi da e verso organi extranervosi, i
NERVI.
I NERVI sono cordoni di fibre nervose che
decorrono per l’intero corpo, distribuendosi ad organi
e tessuti
SNP
SISTEMA NERVOSO
SOMATICO
SISTEMA NERVOSO
AUTONOMO
I Nervi
Si suddividono in base alla loro emergenza: dal nevrasse
(dall’encefalo oppure dal midollo spinale) o dai gangli
simpatici
NERVI
N. CEREBRO-SPINALI
(o n. spino-encefalici)
N. cranici
N. spinali
(n. misti)
N. SIMPATICI
I Nervi
NERVI
NERVI MISTI
NERVI SENSITIVI (afferenti)
(Fibre sensitive)
NERVI MOTORI (efferenti)
(Fibre motrici somatiche)
I Nervi Cranici (o encefalici)
I paio:n. olfattivo
II paio: n. ottico
XII paio: n. ipoglosso
XI paio: n. accessorio
X paio: n. vago
IX paio: n. glosso-faringeo
III paio: oculomotore
IV paio: n. trocleare
V paio: n. trigemino
VI paio: n. abducente
VIII paio: n. acustico
VII paio: n. faciale
I nervi cranici
I Nervi Spinali
NERVI SPINALI
(emergenza dal midollo spinale, 33 paia)
N. cervicali (8 paia)
N. toracici o dorsali (12 paia)
N. lombari (5 paia)
N. sacrali (5 paia)
N. coccigei (3 paia)
Il sistema nervoso: ANATOMIA
• IL NEURONE E’ L’UNITA’ COSTITUTIVA
DEL SISTEMA NERVOSO.
• TUTTO IL SISTEMA NERVOSO NASCE
DALLA CONNESSIONE DI MILIARDI DI
NEURONI
Il sistema nervoso: ANATOMIA
DENDRITI
ASSONE
TERMINAZIONE
SINAPSI
Il Neurone
Il neurone, le sinapsi
SISTEMA NERVOSO
AUTONOMO
Si occupa della vita vegetativa, regola i processi che controllano
funzioni indipendenti dalla volontà : nutrizione, circolazione,
respirazione ecc. Viene detto anche involontario, vegetativo,
simpatico.
Le funzioni del S.N.A. comprendono: rallentamento o
accelerazione della frequenza cardiaca, vasocostrizione o
vasodilatazione, inspirazione o espirazione, dilatazione o
costrizione delle pupille.
Il Sistema Nervoso Autonomo
Controlla gli organi viscerali e le loro attività
Parasimpatico
Ortosimpatico
restringe i condotti
respiratori
rallenta il battito cardiaco
(crisi vagale)
dilata i condotti
respiratori
accelera il battito
cardiaco
rallenta l’attività del
fegato
stimola il fegato
vasodilatazione
vasocostrizione
stimola la secrezione
ghiandolare
inibisce la secrezione
ghiandolare
CONSIDERAZIONI GENERALI
L’encefalo è come il quadro di comando di una vasta rete telefonica: ha funzione
ricevente e trasmittente e ci permette di ricevere stimoli dall’esterno e di inviare ordine
ai muscoli.
Il midollo spinale funge da collegamento fra il centro e la periferia, è come un grosso
cavo collettore di tutte le fibre nervose che in esso confluiscono ascendenti ai centri e
discendenti da essi. Buona parte dei messaggi diretti e provenienti dal cervello passano
attraverso il midollo spinale.
Il cervello è l’organo principale della vita, il centro della coscienza, del pensiero, della
volontà.Una grave lesione cranica può causare danni cerebrali con rischio di una
compromissione delle funzioni corporee vitali. Una lesione del midollo può isolare una
parte del corpo dal cervello. La funzionalità può andare perduta anche per sempre.
CONSIDERAZIONI GENERALI
Nel corpo umano i neuroni sono miliardi: non sono però in grado di
riprodursi ed una volta distrutti non possono essere sostituiti. I neuroni
necessitano di un notevole continuo apporto di ossigeno. Se l’ossigeno non
raggiunge più il cervello dopo circa 4-8 minuti di sofferenza cerebrale da
anossia i neuroni muoiono.
Al cervello deve essere garantito un sufficiente apporto di zuccheri, anche
una carenza di esso può portare a turbe della coscienza.
Principali patologie
Commozione cerebrale
Contusione cerebrale
Ematoma cerebrale
Edema cerebrale
Alterazioni della coscienza
Coma
Accidenti cerebrovascolari
Epilessia
Ipo/iperglicemia
MALORI IMPROVVISI – PERDITE
DEI SENSI
(Malori)
Perdite di coscienza transitoria (lipotimia, sincope)
Perdite di coscienza profonde (coma)
Urgenze cardio-vascolari e cerebro-vascolari (attacco cardiaco, ictus)
Urgenze respiratorie (enfisema polmonare, edema polmonare acuto, crisi asmatiche)
Disturbi da agenti fisici (sole, calore, freddo, elettricità)
Disturbi e malattie del sistema nervoso (convulsioni, epilessia)
Danni da agenti biologici, chimici, sostanze tossiche alimentari, iniettati.
Disturbi da abuso di sostanze chimiche (alcool, farmaci, droghe)
Alterazioni del metabolismo (ipoglicemia, ipocalcemia, coma diabetico, coma ipoglicemico)
Segni e Sintomi di Danno
Cerebrale
alterazione della coscienza
mal di testa
vomito a getto (a distanza dai pasti!)
polso lento
anomalia del diametro delle pupille (?)
disturbi visivi, dell’equilibrio o di altre facoltà
convulsioni
Osservazione dei diametri pupillari
In condizioni normali le due pupille hanno
diametri uguali e reagiscono alla luce
restringendosi.
In caso di danno cerebrale che interessa il tronco
si possono avere le seguenti condizioni:
ANISOCORIA: Diametri pupillari differenti
MIDRIASI: Pupille dilatate non reagenti alla luce
PROGRESSIONE DEI DISTURBI DI TIPO
“MEDICO” SUL SISTEMA NERVOSO
Scarsa ossigenazione cerebrale
Alterata irrorazione cerebrale
Scarsa nutrizione cerebrale
Danni fisici e chimici
IL TRAUMA CRANICO
EFFETTO DI UNA FORZA CONTUSIVA
CHE AGISCE SULLA SCATOLA CRANICA
E SUL SUO CONTENUTO
I traumi cranici
Azione lesiva a carico del cranio e
dell’encefalo
Lesioni esterne
Fratture
Lesioni indirette dell’encefalo
Lesioni dirette all’encefalo
IL TRAUMA CRANICO
SONO POSSIBILI DIVERSI TIPI DI TRAUMA:
• Commozione cerebrale
• Danno assonale diffuso
• Contusione cerebrale
• Ematoma epidurale
• Ematoma subdurale acuto e cronico
• Emorragia subaracnoidea
TRAUMA CRANICO
Sintomi e segni:
• Spesso intervallo libero dopo il trauma
•Cefalea spesso molto forte
•Nausea e vomito
•Stato soporoso  COMA
•Crisi epilettiche
•Disturbi focali (motori, psichici, etc.)
•Alterazioni dei diametri pupillari
•Depressione respiratoria
•Disturbi sfinterici
•Arresto cardiaco
Lacerazioni dello scalpo (cuoio
capelluto)
In genere sanguinano molto
abbondantemente
shock
Riposizionare lembi di cuoio capelluto
prima
di
esercitare
la
pressione
necessaria a rallentare l’emorragia
Possono nascondere fratture!
– non comprimere eccessivamente
– medicare
Fratture del massiccio facciale
Rischio di soffocamento per:
– emorragia
– edema dei tessuti
Garantire l’ABC:
– pervietà delle vie aeree
– attività respiratoria
– attività cardiaca
Fratture della scatola cranica
Aperte: lacerazione del cuoio capelluto
Chiuse
Sospettare una frattura cranica se:
– il capo sembra deformato
– è visibile una lesione della struttura ossea
– perdite di sangue e/o liquido trasparente (liquido
cefaloradichiano) dal naso o dalle orecchie
– ecchimosi intorno agli occhi (occhio di procione:
segno tardivo)
– ecchimosi dietro un orecchio o sul processo
mastoideo (segno di Battle: tardivo)
Segni e Sintomi di Danno
Cerebrale
alterazione della coscienza
mal di testa
vomito a getto (a distanza dai pasti!)
polso lento
anomalia del diametro delle pupille (?)
disturbi visivi, dell’equilibrio o di altre facoltà
convulsioni
TRAUMA CRANICO
PRIMO SOCCORSO
• Ospedalizzare SEMPRE
• Attuare manovre BLS quando necessario
• Spesso POLITRAUMA
• Se possibile somministrare Ossigeno
• Osservazione stretta ed attenta
• Possibili peggioramenti improvvisi
• SOCCORSO TEMPESTIVO
TRAUMA CRANICO
PRIMO SOCCORSO
• Spesso oltre al trauma cranico sono
presenti altre lesioni (ferite, fratture) o
problemi a carico di altri apparati (vie
aeree ostruite)
• Prestare attenzione anche a questi
problemi
TRAUMA CRANICO
PRIMO SOCCORSO
• Controllo emorragie
• Controllo shock
• Controllo pervietà vie aeree
TRAUMA CRANICO
Problemi respiratori,
circolatori e metabolici
causati dal trauma cranico
o da esso indipendenti, possono
peggiorare in modo catastrofico
la situazione del cervello sofferente
TRAUMA CRANICO
Golden hour
Tutto quello che viene (o non
viene fatto) nella prima ora
dopo il trauma è
DETERMINANTE
per la PROGNOSI
Primo Soccorso dei Traumi
Cranici
Controllare stato di coscienza e funzioni vitali
Scoprire se l’infortunato:
–
–
–
–
–
è caduto in seguito a malore
ha perso conoscenza, e per quanto
ha vuoti di memoria o è confuso
presenta segni o sintomi anomali
potrebbe aver subito lesioni vertebrali
Infortunato incosciente:
– posizionare in PLS
– chiamare un’ABZ
Primo Soccorso dei Traumi
Cranici
Infortunato cosciente ma disteso a terra
– non muoverlo
– chiamare un’ABZ
Infortunato in piedi
– accompagnare in ospedale
– non fargli fare sforzi
– evitare posizioni che favoriscano l’afflusso di sangue
al cervello
– dopo la dimissione, osservare l’eventuale comparsa
di segni indicanti la formazione di un ematoma (NON
DARE SALICILATI!!!)
Lesioni cerebrali indirette
(traumi cranici chiusi)
COMMOZIONE CEREBRALE
CONTUSIONE CEREBRALE
EMORRAGIA CEREBRALE
Commozione cerebrale
Situazione clinica causata da un trauma cranico, caratterizzata da
immediata e transitoria perdita di coscienza.
Si tratta di una paralisi funzionale, causata dalle onde d’urto alla
base cranica, con blocco della porzione superiore del tronco
encefalico (il cosiddetto sistema reticolare), responsabile del
mantenimento dello stato di veglia.
Al disturbo di coscienza si accompagnano fenomeni vegetativi
(dispnea, pallore, sudorazione, ipotensione).
Al ripristino della coscienza si possono manifestare nausea, vomito,
vertigini, cefalea e, quasi sempre, disturbi della memoria: tipica è
l’amnesia retrograda, per cui il soggetto non ricorda il trauma né
quanto è accaduto nei minuti precedenti; talvolta si può avere anche
l’amnesia anterograda, per cui il soggetto non ricorda quanto è
avvenuto nei minuti seguenti il risveglio. La gravità della sindrome
è valutabile in base alla durata dello stato di incoscienza.
COMMOZIONE CEREBRALE
E’ la condizione meno grave.
Si ha perdita di conoscenza transitoria
(alcuni minuti)con successivo rapido ripristino
della coscienza e
AMNESIA RETROGRADA.
Nella commozione cerebrale NON SI HA
GENERALMENTE DANNO ORGANICO.
Commozione Cerebrale
forte scuotimento del cervello, con trauma da
stiramento del tronco cerebrale
temporanea perdita o alterazione della capacità (anche
parziale) del cervello di funzionare senza un reale danno
fisico dello stesso
generalmente di breve durata
può causare:
–
–
–
–
amnesia retrograda o post-traumatica
stato di incoscienza
incapacità di respirare per un breve periodo
stato confusionale
COMMOZIONE CEREBRALE
PRIMO SOCCORSO
• Sostegno delle funzioni vitali e BLS
• Osservazione
• Ospedalizzare
• Possibile peggioramento
N.B. NEL SOCCORSO AL TRAUMATIZZATO
CRANICO IPOTIZZARE SEMPRE LA PRESENZA DI
LESIONI SPINALI
Contusione cerebrale
Si verifica quando l’urto ha provocato una
distruzione dei tessuti cerebrali e vasi
sanguigni che comporta danni permanenti e
irreversibili, in relazione alla parte lesa.
La contusione cerebrale è una delle
possibili conseguenze o di una frattura
cranica o in seguito allo scuotimento
violento del cervello contro le pareti della
scatola cranica.
Contusione Cerebrale
Distruzione traumatica di tessuto cerebrale
non è una semplice contusione!
può causare:
–
–
–
–
danni anche permanenti
emorragia
rigonfiamento
aumento della pressione
intracranica
CONTUSIONE CEREBRALE
E’ una condizione più grave della precedente
in cui si hanno piccole emorragie e piccole
lesioni delle meningi.
In genere il quadro è simile a quello della
commozione, anche se di maggior gravità.
Sono spesso possibili residui disturbi
neurologici specie a carico della psiche
(interessamento dei lobi frontali).
Possibile peggioramento improvviso.
CONTUSIONE CEREBRALE
Sintomi e segni
• Può mancare perdita di coscienza
• Spesso comunque commozione grave
• Al risveglio disturbi relativi alla zona colpita
• Frequenti distrubi psichici
• Stato soporoso persistente
• Coma
Ematoma cerebrale
Si verifica quando l’urto ha provocato una
rottura dei vasi cerebrali con conseguente
raccolta ematica all’interno della scatola
cranica. La conseguenza è la compressione
a livello cerebrale, la quale si manifesta in
tempo variabile in base al tempo che
impiega il sangue a raccogliersi.
Se non trattato in breve tempo e in modo
adeguato provoca danni irreversibile fino a
culminare nel coma e morte del pz.
EMATOMI POST-TRAUMATICI
Ematoma epidurale:
Raccolta tra piano osseo e dura madre
EMATOMI POST-TRAUMATICI
Ematoma subdurale:
Raccolta tra dura madre e aracnoide
EMATOMI POST-TRAUMATICI
Ematoma subaracnoideo:
Raccolta tra aracnoide e tess. cerebrale
EMATOMI POST-TRAUMATICI
LA GRAVITA’ DEL QUADRO
CHE SI PRESENTA DIPENDE
DALLA RAPIDITA’
CON CUI L’EMATOMA SI E’
FORMATO E DALLE SUE
DIMENSIONI
Emorragia Cerebrale
Causata dalla lacerazione dei vasi cerebrali o
delle meningi
– epidurale (tra la dura madre e la scatola cranica)
– subdurale (tra la dura madre ed il cervello)
– intracerebrale (nel tessuto cerebrale stesso)
In seguito a:
– trauma
– rottura di aneurisma
P.S. per le Emorragie Cerebrali
L’ematoma, se non trattato urgentemente, provocherà
perdita progressiva delle funzioni cerebrali e morte
Il rapido deterioramento dello stato neurologico in
seguito a trauma cranico è segno di ematoma
intracranico
P.S.
–
–
–
–
Somministrare O2
Monitorare le vie respiratorie
Elevare la testa
 Trasportare immediatamente (intervento max in 68 h. dall’emorragia)
DANNO ASSONALE DIFFUSO
Trauma cranico grave in cui non si
osservano lesioni circoscritte del
tessuto cerebrale.
Il paziente è comatoso per periodi più
o meno lunghi e il cervello appare
generalmente rigonfio (edematoso)
come reazione al trauma subito.
DANNO ASSONALE DIFFUSO
Edema cerebrale
È una compressione cerebrale caratterizzata
dall’ accumulo di liquidi negli spazi interstiziali
dei tessuti encefalici con conseguente
compressione ed ipertensione endocranica.
È presente nel corso di svariate situazioni
patologiche, di diversa natura: traumi,
anossia,encefalopatie dismetaboliche, tossiche;
trombosi, tumori.
Edema Cerebrale
Compressione
cerebrale
dovuta
al
rigonfiamento dei tessuti lesi dal trauma o da
un’infiammazione, compressi dalla scatola
cranica
segni e sintomi: simili a quelli
dell’ematoma cerebrale
non può essere aspirato:
trattamento farmacologico
Segni e sintomi di
danno cerebrale
I sintomi e/o segni possono comparire subito dopo il
trauma o a distanza di tempo. E sono:
 disturbi della coscienza
 mal di testa
 vomito a getto, non preceduto da nausea
 bradicardia
 anomalie del diametro pupillare:
midriasi
 disturbi del visus
 disturbi dell’equilibrio
 convulsioni
miosi
anisocoria
Le perdite di coscienza
COSCIENZA:
Consapevolezza di sé e dell’ambiente circostante
Capacità di reagire a stimoli, sia interni che esterni
Presuppone l’integrità strutturale e funzionale del SNC
Alterazioni improvvise dello SDC:
– Lipotimia
– Sincope (svenimento)
– Coma
Coscienza
Consapevolezza di se e dell’ambiente circostante
Aspetti della coscienza :
 Livello o vigilanza contatto consapevole con l’ambiente esterno
 Contenuto integrazione di processi organizzati
Le alterazioni del livello di coscienza comprendono:
1. obnubilamento/sonnolenza/sopore
2. confusione
3. delirio
4. stupore
vigile
5. lipotimia/sincope
superficiale
6. coma
profondo
irreversibile
ALTERAZIONI O PERDITE DELLA
COSCIENZA
La persona cosciente “sente” e “muove”.
Il soggetto incosciente non è più in grado di
rilevare la luce, i suoni, la temperatura, di
parlare, di muoversi, di deglutire, di tossire,
praticamente è senza difese, se abbandonato a
stesso rischia il soffocamento per la caduta della
lingua. La funzione cardiocircolatoria e
respiratoria possono o non possono essere
conservate.
Alterazioni della COSCIENZA
Perdita più o meno completa della coscienza per periodi di
tempo variabili, può manifestarsi nelle seguenti condizioni:
• Sincope
• TIA (ischemia transitoria del cervello)
• Ictus cerebrale (ischemico o emorragico)
• Shock
• Coma metabolico (es. coma diabetico)
• Trauma cranico
• Commozione cerebrale
• Epilessia
Alterazioni della COSCIENZA
In una condizione di alterazione della coscienza
è di primaria importanza conoscerne la
GRAVITA’
A tal fine il soccorritore deve essere in grado di
eseguire un semplice
ESAME NEUROLOGICO
Alterazioni della COSCIENZA
Prima di effettuare l’esame neurologico
CONTROLLARE
SEMPRE LE
FUNZIONI VITALI
VALUTAZIONE DEL LIVELLO DI COSCIENZA
(apertura degli occhi, risposta verbale, risposta motoria)
COSCIENTE: apre gli occhi spontaneamente,
esegue gli ordini semplici, parla coerentemente.
CONFUSO: apre gli occhi solo a comando, non
esegue ordini semplici o li esegue non
rispondenti.
NON COSCIENTE: non apre gli occhi, non
esegue
ordini
semplici,
non
risponde
verbalmente.
Alterazione parziale della coscienza
Obnubilazione/sopore/sonnolenza
È un’alterazione delle funzioni
mentali superiori, riguarda spt
l’attenzione e la sensopercezione.
Quindi il pz appare disorientato e
disattento
Alterazione parziale della coscienza
Confusione
È un’alterazione delle funzioni
mentali superiori, riguarda spt
ideazione e l’associazione di idee.
Alterazione parziale della coscienza
Delirio
Disconoscimento
del
mondo
esterno, e vivono l’interiore come
mondo globale. Predominano le
illusioni e le allucinazioni
Alterazione parziale della coscienza
Stupore
Alterazione globale del
contenuto della coscienza, con
reattività conservata.
Alterazione parziale della coscienza
Lipotimia o svenimento
Sensazione improvvisa di debolezza,
ma senza perdita di coscienza.
Di solito causata da una momentanea
riduzione dell’afflusso di sangue al
cervello per varie cause.
Si accompagna a malessere
generalizzato, vertigini, nausea,
oscuramento del visus; pelle fredda,
pallida, sudata; bradicardia
LIPOTIMIA
E’ il primo grado della perdita di coscienza, è
un fenomeno leggero e transitorio.
Si ha senso di debolezza generale,
obnubilamento visivo, ronzii uditivi, sudorazione
improvvisa,nausea, vertigini, respiro conservato,
polso debole e lento.
CAUSE: anemia, ipotensione, esaurimento,
digiuno, traumi fisici, dolore, fatica.
La lipotimia
Sensazione di improvvisa debolezza e confusione,
causata da una temporanea riduzione dell’afflusso di
sangue al cervello
P.S.:
evitare che cada
mettere in posizione antishock
se vomita, mettere in P.L.S.
slacciare gli abiti che stringono
areare l’ambiente
NON dare da bere, NON dare schiaffi
COSA SI DEVE FARE NELLA
LIPOTIMIA
Se ci sono segni premonitori: farlo respirare
profondamente.
Se è svenuto: lasciarlo supino e sollevargli gli arti
inferiori.
Slacciare indumenti costrittivi (cravatta, cintura,
colletto)
Farlo respirare bene, allontanare i curiosi.
Arieggiare l’ambiente.
Alterazione parziale della coscienza
Sincope
È la sensazione improvvisa di
debolezza, CON perdita di coscienza,
quindi il classico svenimento. A volte
può seguire la lipotimia
SINCOPE
Improvvisa e completa perdita transitoria della coscienza, causata da
caduta della P.A. che provoca una diffusa ischemia cerebrale.
I sintomi sono quelli dello svenimento ma insorge più
rapidamente e si ha un quadro più grave.
Sintomi e Segni: perdita della coscienza e della tonicità muscolare,
pallore, pelle fredda, sudorazione, alterazione del polso e del respiro
sino all’arresto.
Cose da fare: paziente supino con gli arti inferiori sollevati,
slacciare gli indumenti costrittivi, aerare l’ambiente, chiamare il
soccorso qualificato, controllare respiro e polso, se c’è l’arresto
cardio-circolatorio praticare la RCP.
La sincope
Svenimento, causato da una prolungata riduzione o
da un’improvvisa interruzione dell’afflusso di sangue
al cervello
non necessariamente preceduta da lipotimia
può presentarsi con ACR
P.S.:
– sorreggere la persona per evitare che si faccia
male cadendo
– controllare le funzioni vitali
– mettere in posizione antishock
– slacciare gli abiti che stringono
– se non riprende coscienza, P.L.S.
SINCOPE
E’ dovuta generalmente ad un improvviso
abbassamento della pressione arteriosa che
priva il cervello del necessario apporto di
sangue.
La perdita di coscienza è improvvisa con
caduta in terra.
In genere il ripristino della coscienza è rapido
e privo di conseguenze
SINCOPE
Neurologica:
 crisi epilettica
 TIA
 ictus
SINCOPE
Cardiaca:
 aritmie improvvise
 valvulopatie
SINCOPE
Vascolare
 sincope vaso-vagale
 sincope da vasodepressione
 perdita di vasocostrizione
compensatoria
 sindrome del seno carotideo
 sincope da minzione
SINCOPE
Miscellanea:
 disidratazione
 anemia
 disturbi endocrini
SINCOPE
PRIMO SOCCORSO
• Distendere il soggetto in terra
• Liberare le vie aeree (estensione del capo)
• Facilitare la respirazione (slacciare abiti stretti)
• Sollevare gli arti inferiori
• Stimolare il soggetto (lievi stimoli dolorosi)
Alterazioni della COSCIENZA
La GLASGOW COMA SCALE è un metodo
semplice, efficace ed universalmente adottato
per valutare rapidamente la gravità delle
condizioni di un soggetto che ha perduto
conoscenza.
Si basa sulla rilevazione di 3 parametri:
• APERTURA DEGLI OCCHI
• MIGLIOR RISPOSTA VERBALE
• MIGLIOR RISPOSTA MOTORIA
Scala di Glasgow
Serve per stabilire il livello di coscienza
Risposta oculare Risposta verbale Risposta motoria
4- spontanea
5- orientata
6- obbedisce
3- su comando
4- confusa
5- allontana dolore
2- dolore
3- delirante
4- ritira arto
1- chiusi
2- farfuglia
3- flessione lenta
1- nessuna
2- estensione lenta
1- nessuna
GLASGOW COMA SCALE
Apertura degli occhi:
Spontanea
A comando verbale
A stimolo doloroso
Nessuna
4 punti
3 punti
2 punti
1 punto
GLASGOW COMA SCALE
Miglior risposta verbale
(a domanda semplice)
Orientata
Confusa
Inappropriata
Incomprensibile
Nessuna
5 punti
4 punti
3 punti
2 punti
1 punto
GLASGOW COMA SCALE
Miglior risposta motoria
(chiedendo di compiere un gesto semplice)
Valida
Localizzata al dolore
Allontana al dolore
In flessione
In estensione
Nessuna
6 punti
5 punti
4 punti
3 punti
2 punti
1 punto
Alterazioni della COSCIENZA
Valutando la risposta del soggetto rispetto
alla scala di riferimento si assegna un punteggio.
La somma dei punti può variare da
3 (condizione peggiore)
a
15 (condizione migliore)
GLASGOW COMA SCALE
•Stato vigile o di coscienza
15
•Stato confusionale acuto
•Stato soporoso
•Stato stuporoso
•Stato comatoso
3
Alterazione parziale della coscienza
Effetti della perdita di coscienza
Abolizione dei riflessi di difesa
Ostruzione delle vie aeree
Alterazione e arresto della funzione respiratoria
Alterazione del tono muscolare
Rilasciamento sfinterico
Convulsione
Paralisi
Alterazione parziale della coscienza
primo soccorso della lipotimia
Evitare che la persona cada per terra
Posizione di trendelemburg
Se vomita, PLS
Slacciamo la cravatta, colletto e tutto ciò che stringe
Aiutiamolo a respirare
Alterazione parziale della coscienza
primo soccorso della sincope
Evitare che la persona sbatta la testa cadendo per terra
Controllo funzioni vitali
Slacciamo la cravatta, colletto e tutto ciò che stringe
Aiutiamolo a respirare
Posizione di trendelemburg
Se non riprende conoscenza PLS
Alterazione parziale della coscienza
EVITARE
Dare da bere:
- alcolici, xchè vasodilatano abbassando ulteriomente la pressione
- soffocamento
Evitare di far alzare subito la persona
nuovo svenimento
COMA
sindrome clinica caratterizzata da una
mancata risposta a qualsiasi stimolo esterno
o bisogno interno.
COMA
Il coma è uno stato di incoscienza
non revocabile durante il quale il
paziente non presenta risposte
psicologicamente comprensibili
agli stimoli esterni o ai bisogni
interni
Il coma
Alterazione o perdita prolungata della coscienza,
resistente a stimolazioni esterne
vigile: avverte gli stimoli ma è intontita
superficiale: reagisce agli stimoli dolorosi
profondo: è immobile e non sensibile
irreversibile (depassé): morte dei tessuti cerebrali e
cessazione dell’attività elettrica del cervello
P.S.:
– ripetere spesso il controllo dello stato di coscienza e delle
funzioni vitali
– assicurare la pervietà delle vie aeree
– stimolare l’infortunato
CLASSIFICAZIONE
1. coma vigile la persona si muove a sente gli stimoli
2. coma superficiale (PARZIALE/LIEVE) non si muove spontaneamente, ma
reagisce agli stimoli dolorosi. non risponde e non esegue gli ordini, stimoli
dolorosi provocano solo movimenti automatici di difesa. la comprensione degli
ordini è incompleta e insufficiente così pure la collaborazione
3. coma profondo completa mancanza di risposta ad intense stimolazioni
dolorose.
4. coma irreversibile DEPASSE’: morte dei tessuti cerebrali e cessazione
dell’attività elettrica cerebrale, improvvisa e drammatica perdita delle funzioni
vitali con arresto della respirazione spontanea, caduta pressoria, ipotermia,
E.E.G. piatto, coma irreversibile o “morte cerebrale” persona immobile ed
insensibile (stato vegetativo)
Il coma: alcune possibili cause
Respiratorie
Cardiache
Circolatorie
– Shock
– Ictus
Neurologiche
– Convulsioni
Metaboliche
– Coma diabetico
COMA
Cause:
Overdose da farmaci o alcool
Traumi
Processi occupanti spazio a livello
intracranico
Infezioni: encefalite, meningite, setticemia
Emorragia e trombosi intracranica
Anomalie metaboliche
Tossine
Cause di coma
•Metaboliche e Endocrine
•Ipoglicemia
•chetoacidosi diabetica
•stato iperosmolare
•alterazioni elettrolitiche
•Ipertiroidismo ed ipotiroidismo
•crisi ed insufficienza surrenalica
•Insufficienza di organi
•Encefalopatia epatica uremia /
insufficienza renale
•Encefalopatia ipertensiva
•Ischemia/infarto cerebrale
•Emorragia
subaracnoidea/intracerebrale
•Ematoma subdurale ed epidurale
•Encefalite, meningite
•Tumore
•Ascesso
•Idrocefalo
•Ipossiemia, ipo-ipercapnia
•Acidosi alcalosi
•Sostanze Tossiche e farmaci
•Sedativi del sistema nervoso centrale
•Alcool
•Monossido di carbonio ed altri inalanti
•Sindrome neurolettica maligna
•Cause ambientali
•ipotermia - ipertermia
•Stati carenziali: encefalopatia di Wernicke.
VALUTAZIONE DEI MALORI IMPROVVISI E
DELLE PERDITE DI COSCIENZA
Rendersi conto della dinamica dell’evento.
Esaminare il luogo e controllare che sia sicuro
(autoprotezione)
Controllo Primario: esame delle funzioni primarie.
Controllo Secondario: atteggiamenti spontanei del corpo
e delle estremità, presenza o assenza dei movimenti
spontanei, posizione della testa, diametro pupillare,
movimenti oculari,colore della pelle.
SIGNIFICATO MEDICO DELLE ALTERAZIONI
DEL COLORE DELLA PELLE
(colorito del viso)
BIANCO: lipotimia, sincope, collasso cardio-circolatorio,
shock, emozioni, spaventi.
ROSSO: ipertensione, congestione cerebrale, ictus
cerebrale, alcoolismo.
BIANCO-TERREO: infarto del miocardio
GIALLO: malattia epatica. Oltre la vista potremo usare
l’olfatto per valutare l’alito (alcool, acetone ecc.) il tatto
(pelle fredda, calda,umida, secca ecc.)
Generalità sull’approccio al
paziente in coma :
nel paziente in coma la stabilizzazione, la diagnosi e la
terapia si sovrappongono e si conducono simultaneamente
APPROCCIO INIZIALE
Stabilire la perdita di coscienza
Proteggere la colonna cervicale
Registrare i segni vitali
Tamponare eventuali emorragie
Assicurare pervietà delle vie aeree (A)
Provvedere ad una ventilazione adeguata (B)
Sostenere il circolo (C)
Accesso venoso
-prelievi per ematochimici generali e specifici
-somministrazione di farmaci (tiamina,glucosio,naloxone)
Valutazione della motilità degli arti
Deve essere valutata la capacità del soggetto
di muovere i 4 arti.
Devono essere valutate anche differenze di
forza tra i diversi arti.
TRATTAMENTO DELLE
CAUSE PIU’ EVIDENTI
Ricorda A.E.I.O.U.
alcool,epilessia,ipoglicemia, oppio, urea
Ricorda T.I.P. A.S.T.A.
trauma, infezione, psiche, avvelenamento, shock,
tumore, ambiente (caldo, freddo, altitudine)
Gli accidenti cerebrovascolari
Embolia e trombosi cerebrale: ischemia causata
dall’ostruzione di un’arteria del cervello
Emorragia cerebrale: ischemia causata dal mancato
afflusso di sangue in seguito alla rottura di un’arteria,
complicata dall’ematoma intracranico
Segni:
–
–
–
–
–
–
–
–
mal di testa, vomito
alterazione dello stato di coscienza
paresi di un lato del corpo (emiparesi controlaterale)
Improvvisa difficoltà nel parlare o nel comprendere
perdita di feci e urine
viso congesto o pallido
respiro lento, polso lento e pieno
alterazione del diametro delle pupille
Gli accidenti cerebrovascolari
P.S.:
cosciente: posizione semiseduta
impediamogli di compiere sforzi/agitarsi
chiamare i soccorsi URGENTEMENTE
se incosciente, porre l’infortunato in P.L.S.
MAI: DARE DA BERE O DA MANGIARE
MAI: METTERLO IN POSIZIONE ANTISHOCK
TIA (Ischemia transitoria del cervello)
Si intende come TIA una condizione in cui si
ha un ridotto apporto di sangue al cervello che
provoca disturbi neurologici e alterazioni della
coscienza per un periodo non superiore alle
24 ore.
I disturbi neurologico sono caratteristici della
zona del cervello che è stata colpita.
TIA (Ischemia transitoria del cervello)
PRIMO SOCCORSO
• Osservazione attenta del soggetto
• Controllo delle funzioni vitali
• Se possibile somministrare ossigeno
• Ospedalizzare sempre
• Possibile peggioramento improvviso
ICTUS (Ischemico ed Emorragico)
Ischemia Cerebrale:
Ridotto apporto di sangue al cervello per
l’occlusione di uno dei vasi arteriosi del
circolo cerebrale.
Quadri clinici di diversa gravità secondo
l’estensione della zona ischemica.
Si determina il cosiddetto quadro di
rammollimento cerebrale.
Ictus cerebrale
Morte del tessuto cerebrale dovuta al mancato apporto di sangue
ossigenato.
ischemico occlusione di una arteria ad opera di un trombo o di un
embolo
emorragico rottura di una arteria cerebrale
Prodromi
•
•
•
•
•
•
•
ronzii
vertigini
confusione mentale
sonnolenza
vomito
formicolii
brevi perdite di coscienza
da pochi min ad alcuni gg, a volte niente
Ictus cerebrale
Sintomi tipici









dolori al capo
vomito
emiparesi (lato controlaterale alla parte colpita) e afasia
perdita o alterazione della coscienza
viso congesto o pallido
alterazioni dei diametri pupillari
NO
deviazione laterale della bocca
• bere
convulsioni
vomito
•
mangiare
brachi/tachicardia e dispnea
• trendelemburg
peggiora emorragia
Trattamento
 pz in posizione semiseduta, con capo sollevato
 evitare gli sforzi o emozione che possono aggravare un’eventuale
emorragia cerebrale
 allertare il 118
 se incosciente, PLS
IL TESSUTO CEREBRALE
NON RESISTE ALLA
MANCANZA DI SANGUE
PER PIU’
DI 8 MINUTI
ICTUS Ischemico
ISCHEMIA
ICTUS (Ischemico ed Emorragico)
Emorragia Cerebrale:
Raccolta di sangue all’interno della scatola
cranica a causa della rottura di un vaso
(arterioso o venoso) in conseguenza di un
trauma o di una malformazione del vaso
stesso (es. aneurisma).
Anche in questo caso si osservano quadri
clinici di diversa gravità.
ICTUS (Ischemico ed Emorragico)
Emorragia Cerebrale:
La raccolta di sangue può essere più o
meno estesa ed essersi formata piu o meno
rapidamente.
Inoltre grande importanza nella gravità del
quadro assume la sede dell’emorragia.
ICTUS Emorragico
ICTUS Emorragico
ICTUS (Ischemico ed Emorragico)
Sintomi e segni
• Cefalea (soprattutto nell’emorragia)
• Stato confusionale
• Nausea e vomito
• Segni neurologici diversi secondo la sede dell’ictus
Paralisi
Difficoltà a parlare, etc.
• Depressione della coscienza fino al coma
• Alterazione dei diametri pupilari
• Depressione respiratoria
• Arresto cardiaco
ICTUS (Ischemico ed Emorragico)
PRIMO SOCCORSO
Sostegno delle
FUNZIONI VITALI !!!
ICTUS (Ischemico ed Emorragico)
PRIMO SOCCORSO
IL SOSTEGNO DELLE FUNZIONI VITALI E’
PIU’ CHE MAI IMPORTANTE NEL SOGGETTO
COLPITO DA ICTUS POICHE’ PROBLEMI
RESPIRATORI E CIRCOLATORII POSSONO
AGGRAVARE IN MODO IRREPARABILE
LA SITUAZIONE A LIVELLO CEREBRALE
ICTUS (Ischemico ed Emorragico)
PRIMO SOCCORSO
• Ospedalizzare SEMPRE
• Attuare manovre BLS quando necessario
• Se possibile somministrare Ossigeno
• Osservazione stretta ed attenta
• Possibili peggioramenti improvvisi
CONVULSIONI
Clinicamente la crisi convulsiva può manifestarsi in molti modi,
ma l’evenienza più frequente è quella di una forma cosiddetta
generalizzata (grande male) in cui possono riconoscersi tre fasi in
successione temporale:
Fase tonica
Fase clonica
Fase post - critica
CONVULSIONI
1. Fase tonica
improvvisa perdita di coscienza e caduta a terra rigidità, talora apnea
anche prolungata (durata circa 30”)
2. Fase clonica
contrazioni violente e ritmiche, bava alla bocca, cianosi, perdita di feci e
urine (durata da 1-2 sino a 5 minuti)
3. Fase post - critica
periodo d’incoscienza definito post-critico stato confusionale, cefalea
(durata da pochi minuti sino a 30-60 minuti)
Crisi convulsive
Convulsione: improvvisa alterazione delle
sensazioni,
del
comportamento
o
del
movimento; si manifesta con violente ed
improvvise contrazioni muscolari
Causa più comune:
– adulti: mancata assunzione di terapia
anticonvulsivante
– bambini dai 6 mesi ai 3 anni: stati febbrili
Pericolose perché:
– contrazione muscolare: AR
– possibile inalazione
– danno cerebrale
Tipi di convulsioni
tossica: uso, abuso o astinenza da droghe ed
alcool
tumore cerebrale
difetti cerebrali congeniti
infezioni SNC (infiammazione o edema del
cervello)
metabolica
traumatica
idiopatica
Chiedere ai presenti:
Cosa stava facendo la persona prima della crisi?
Cosa ha fatto esattamente la vittima durante la
crisi (movimenti) soprattutto all’inizio? C’è stata
perdita del controllo degli sfinteri?
Quanto è durata la crisi?
Cosa è successo al suo termine? La vittima si è
addormentata (per quanto)? Era sveglia? Era in
grado di rispondere alle domande?
COSA FARE
proteggere il paziente da eventuali traumi accidentali
non cercare di immobilizzare con la forza
posizionare un oggetto morbido tra i denti per evitare morsicature (non oggetti
metallici)
tenere il paziente supino
allentare gli abiti
valutare i parametri vitali
controllare il paziente in attesa del 118
posizione laterale di sicurezza, se c’è vomito
P.S. durante la crisi
Adagiare la vittima sul pavimento. Se non si
teme lesione della colonna, porla su un lato per
favorire la fuoriuscita di liquidi dalla bocca.
Slacciare gli indumenti che costringono.
Rimuovere gli oggetti che possono ferire la
vittima.
Proteggere la vittima da eventuali lesioni, ma
non tentare di tenerla ferma durante le
convulsioni.
P.S. al termine della crisi
Assicurare la pervietà delle vie respiratorie
Se la vittima è cianotica, somministrare ossigeno
Controllare che non vi siano lesioni da trauma
Sostegno psicologico e difesa privacy
Ospedalizzare
MAI: introdurre dita o oggetti nella bocca
dell’infortunato nel tentativo di evitare che si
morda la lingua
EPILESSIA
Malattia neurologica caratterizzata da
un’alterazione dell’attività elettrica del cervello
con insorgenza improvvisa e spiccata tendenza a
ripetersi. La scarica è capace di provocare perdita
di coscienza, movimenti involontari, iperreattività
del sistema vegetativo e una grande varietà di
fenomeni psichici
EPILESSIA
Malattia caratterizzata da CRISI CONVULSIVE
o da altre manifestazioni critiche MOTORIE,
SENSITIVE, PSICHICHE, che hanno
come carattere distintivo il fatto di presentarsi
improvvisamente e di ripetersi nel tempo.
EPILESSIA
Le cause dell’epilessia sono MOLTEPLICI
• Tumori
• Traumi
• Insufficienza respiratoria alla nascita
• Spesso la causa non è identificabile con
esattezza: EPILESSIA ESSENZIALE
EPILESSIA
L’epilessia si manifesta con modalità diverse:
- GRANDE MALE
- PICCOLO MALE “ASSENZE”
- CRISI PARZIALI
- Crisi jacksoniane
- Crisi visive
- Crisi afasiche (del linguaggio)
L’epilessia
Crisi convulsiva acuta causata da una scarica
abnorme e sincrona di neuroni del SNC divenuti
ipereccitabili
Aura
Grido epilettico
Perdita di coscienza
Fasi (Grande Male):
–
–
–
–
tonica (30 sec.)
clonica (1-2 min.)
comatosa (5 min. - 1 h.)
postcritica
Epilessia ed Isteria
In qualsiasi luogo
Perdita di coscienza
Caduta improvvisa
Possibili ferite
Amnesia postcritica
Perdita urine
Solo in pubblico
Non perdita di
coscienza
Cade appoggiandosi
Non si ferisce mai
Ricorda l’accaduto
Non perdita urine
TIPI DI EPILESSIA
*
*
*
*
*
*
*
*
Grande male
Piccolo male
Crisi toniche generalizzate
Crisi toniche emigen. o parziali (motorie e sensoriali)
Epilessia temporale
Epilessia riflessa
Altre forme
Stato di male epilettico
Piccolo Male
Sintomi tipici
• perdita di coscienza
• assenze momentanee
• sguardo fisso nel vuoto
• rotazione degli occhi
• contrazioni muscolari e movimenti non finalizzati
• perdita di tono posturale
• amnesia al risveglio
Trattamento tipico
• trasporto in ospedale
Grande Male
Sintomi tipici
1 fase tonica (15-20 sec)
• perdita di coscienza
• irrigidimento di tutto il corpo
2 fase: clonica (45 sec – pochi min)
• convulsioni
• dispnea e bava alla bocca
• incontinenza sfinterica
3 fase rilassamento (vari minuti)
• semincoscenza
• amnesia
Grande Male
Trattamento tipico
• adagiare il paziente a terra
• rimuovere indumenti, lacci e cinture costrittivi
• porre cuscini sotto il capo
Durante la fase convulsiva
• non ostacolare i movimenti, impedendo comunque i traumi
• porre materiale morbido fra i denti per evitare che si morda la lingua
Durante la fase di rilassamento
• Liberare le vie aeree
• porre la testa di lato per favorire la fuoriuscita di secrezioni
EPILESSIA
GRANDE MALE
Primo soccorso:
• Proteggere la caduta del soggetto
• Allontanare fonti di pericolo durante la crisi
• Porre tra i denti uno spessore di fortuna
• Osservare il soggetto
• Controllare le funzioni vitali
• Se necessario manovre BLS
• Ospedalizzare sempre
Epilessia temporale
crisi psicomotorie, caratterizzate da turbe pensiero, stato
sognante, dejà vu, illusioni visive, uditive, olfattive, sintomi
vegetativi, sensazioni di irrealtà
a volte comportamento antisociale e violento, paura, benessere
ingiustificato, stato di fuga
vischiosità del pensiero, iperreligiosità, ipergrafia, iposessualità
Epilessia riflessa
stimoli luminosi (schermo computer, TV)
musica
lettura
aritmetica
da movimento
ALTERAZIONI METABOLICHE
Coma ipoglicemico: deriva da una
quantità di glucosio insufficiente nel
sangue
Coma iperglicemico: deriva da un
eccesso di glucosio nel sangue
DIABETE MELLITO
Il diabete mellito è una malattia cronica dovuta ad un alterato
metabolismo degli zuccheri che sono una indispensabile fonte
energetica per l’uomo. Vari e complessi meccanismi mantengono la
glicemia costante, l’insulina in particolar modo prodotta dal pancreas.
Diabete mellito
Grave malattia causata dall’insufficiente
produzione di insulina
Non è curabile
Porta a progressivo deterioramento delle
condizioni generali
Può “scompensarsi” causando crisi acute:
– crisi iperglicemica
– crisi ipoglicemica
Coma diabetico
Diabete mellito
Malattia cronica caratterizzata da un anomalo aumento di glucosio nel
sangue a causa della carenza di insulina.
Provoca seri danni a vari organi e influisce sullo stato di coscienza.
Si manifesta attraverso:
• ipoglicemia il livello di glucosio nel sangue è troppo basso; l’organismo è
privato di energia
• iperglicemia il livello di glucosio è troppo alto; si formano chetoni che,
accumulandosi nel sangue, lo rendono acido; il corpo tende ad eliminarli
con le urine
COMA IPERGLICEMICO
(eccesso di glucosio nel sangue)
CAUSE: mancata somministrazione di insulina, errore nel dosaggio,
eccessiva introduzione di zuccheri, infezioni, stress, traumi.
SINTOMI e SEGNI: alito acetonico, pelle asciutta, rossa, calda,
bocca secca, sete intensa, cefalea, nausea, confusione mentale
sino alla perdita di coscienza e al coma profondo.
COMA IPERGLICEMICO
Cause:
mancata somministrazione di insulina, o
errore per difetto nel dosaggio
dose di insulina corretta, ma eccessiva
introduzione di zuccheri
infezioni, stress, traumi
La crisi iperglicemica
Causata da:
apporto insufficiente di insulina
ingestione eccessiva di zuccheri
Segni e sintomi:
bocca secca e sete intensa
pelle rossa, calda e secca
nausea, cefalea, dolori addominali, vomito
confusione mentale, irrequietezza
odore di acetone nell’alito
perdita di coscienza
Iperglicemia
Cause
• apporto insufficiente di insulina
• ingestione eccessiva di zuccheri
Sintomi tipici
• frequente bisogno di urinare
• sete intensa e bocca secca
• cute secca, rossa, calda
• vomito, nausea, cefalea, dolori addominali
• stanchezza
• odore di acetone nell’alito
• alterazioni dello stato di coscienza fino al coma iperglicemico
Trattamento tipico
• somministrare bevande senza zucchero
• se incosciente porre PLS
• trasportare in ospedale
COMA IPERGLICEMICO
Sintomi e segni:
alito acetonico
pelle asciutta, rossa e calda
il paziente lamenta bocca secca e sete intensa
dichiara cefalea e nausea, può vomitare
lamenta dolori addominali (da intossicazione)
respiro frequente, profondo e rumoroso
confusione mentale ed in seguito perdita di
conoscenza
anche coma profondo
La crisi iperglicemica: primo
soccorso
accertare se l’infortunato è diabetico
chiedere se, quando e cosa ha mangiato
chiedere se ha assunto insulina
ospedalizzare
non somministrare insulina
mettere in P.L.S.
controllare le funzioni vitali
Primo
soccorso
Capire se il pz. è diabetico
Allertare subito il 1.1.8.
Controllo e sostegno delle funzioni vitali
P.L.S.
…nel dubbio????
…dai sempre poco zucchero
COMA IPOGLICEMICO
(Glucosio insufficiente nel sangue)
CAUSE: troppa insulina, scarsa assunzione di alimenti, sforzo fisico
eccessivo o prolungato.
SINTOMI e SEGNI: pelle pallida, fredda, umida, mal di testa,
scialorrea, debolezza, movimenti scoordinati, fame, brividi, tremori
muscolari, confusione mentale sino alla perdita di coscienza, pupille
dilatate.
COMA IPOGLICEMICO
Cause:
il paziente ha assunto troppa insulina
salto di un pasto, scarsa assunzione di
alimenti
sforzo fisico eccessivo e prolungato
La crisi ipoglicemica
Causata da:
apporto eccessivo di insulina
ingestione insufficiente di zuccheri
eccessiva attività fisica
Segni e sintomi:
fame e salivazione abbondante
irrequietezza, aggressività, confusione
pelle pallida, fredda e sudata
perdita di coscienza, possibili convulsioni
CRISI IPOGLICEMICA
Cause
Iniettata troppa insulina
Non ha mangiato
Ha compiuto sforzi eccessivi
Sintomi
• Capogiro
• Calo dell’acuità visiva (“vista annebbiata”)
• Acufeni (ronzii auricolari)
• Palpitazioni (tachicardia)
• Sudorazione fredda (si può confondere con la normale sudorazione da fatica)
• Nausea o conati di vomito
• Tremori muscolari, senso di freddo
• “ Crampo” o “dolore alla bocca dello stomaco”
• Agitazione psichica o “rallentamento”
IL MANCATO APPORTO DI
GLUCOSIO E QUINDI
ENERGIA AL CERVELLO
CAUSA UN’ALTERAZIONE
DELLE SUE FUNZIONI E
QUINDI PERDITA DI
COSCIENZA
COMA IPOGLICEMICO
Sintomi e segni:
mal di testa, irritabilità; comportamento ostile e
aggressivo
pelle pallida fredda e sudata
produzione abbondante di saliva
debolezza estrema, movimenti scoordinati
fame; senso di vuoto alo stomaco
brividi, tremori muscolari
polso rapido e pieno
confusione mentale fino a perdita di conoscenza
pupille dilatate (reagenti alla luce)
COSE DA FARE DAVANTI A UNA CRISI
IPOGLICEMICA
1. Far sedere o sdraiare il soggetto in un
ambiente fresco.
2. Se cosciente: caramelle, zucchero, miele o
bevande dolci
3. Se incosciente: glucagone e allertare 118
La crisi ipoglicemica: primo
soccorso
infortunato cosciente
– offrire zucchero o alimenti zuccherati
infortunato incosciente
– somministrare zucchero per via sublinguale
– se non si riprende, ospedalizzare in P.L.S.
Nel dubbio, dare poco zucchero!
COSA FARE IN ENTRAMBI I
CASI
Stabilire che il paziente sia diabetico
Raccogliere le informazioni dal paziente stesso (se cosciente) o dai
famigliari.
“Tessera del diabetico”
CRISI IPERGLICEMICA: chiamare il 118, controllare le funzioni vitali.
CRISI IPOGLICEMICA: somministrare acqua zuccherata.
Traumi vertebrali (1)
Traumi vertebrali (2)
CERVICALGIA
1 - Introduzione
Rappresenta una delle condizioni dolorose più diffuse
55% della popolazione
12% donne e 9% uomini -> cervicalgia cronica.
Idosos, trabalhadores braçais, indivíduos tensos,
atividades com vícios posturais.
Não – miofascial é mais comum com a progressão da
idade -> espondilose cervical.
2 - Anatomia
Funzione di sostegno,
protezione e movimento
7 vertebre, 5 dischi e
vari ligamenti.
Prossimale o rostrale
(occipito – atlantoassiale) ->flessione/
estensione/rotazione
Caudale (C3 a C7)
-> flessione/estensione
/lateralizzazione
Legamento longitudinale
anteriore di fronte ai
corpi vertebrali
Legamento
longitudinale
posteriore
sopra i corpi
vertebrali
Legamento
sovraspinoso sopra
le spine vertebrali
Legamento giallo
tra due lamine
Disco
Intervertebrale
Legamento interspinoso tra
due spine
Legamento
intertrasversario tra i
processi trasversi
• Muscoli
Flexores da cabeça:
- Reto curto anterior e lateral;
- Longo da cabeça.
Extensores da cabeça:
- Reto posterior maior e menor;
- Oblíquo superior e inferior;
- Longuíssimo da cabeça;
- Esplênio da cabeça;
- Semi espinhal da cabeça.
Flexores da cervical:
- Escaleno anterior, médio e posterior
Extensores da cervical:
- Esplênio cervical;
- Semi espinhoso cervical;
- Loguíssimo cervical.
Rotação ipsolateral do pescoço:
- Os 3 últimos;
- Esternocleidomastóideo.
Movimentação Cervical e do Ombro:
- Infra-espinhoso;
- Elevador da escápula;
- Trapézio;
- Multífido.
• Plexos
As divisões anteriores primárias dos 4 nervos rostrais
-> Plexo cervical
Caudais -> Plexo braquial (C5 a T1)
*
Esôfago, laringe, glândula tireóide, traquéia,artérias
carótidas e vertebrais, veias jugulares -> causam dor
na cervical quando acometidas por alguma patologia.
3 – Exame dos doentes com
Cervicalgia
* Condições traumáticas, funcionais, infecciosas,
inflamatórias, tumorais, degenerativas e endocrinológicas,
podem causar cervicalgia. A síndrome dolorosa miofascial
(SDM) é a causa mais comum da cervicalgia crônica.
Incluir dados da historia presente e pregressa,
antecedentes individuais e familiares, hábitos e elementos
do exame físico, incluindo os do aparelho locomotor e do
sistema nervoso.
Localização, intensidade, distribuição, irradiação, fatores
de melhora e de piora da dor.
Exame Clínico de Rotina
1 – Exame local do pescoço, com exames neurológicos e
vasculares dos MMSS
INSPEÇÃO
Contornos osseos: deformidade?
Contornos dos tecidos moles
Coloração e textura da pele
Cicatrizes ou sinuosidades
MOVIMENTOS
Flexão-extensão
Flexão Lateral
Rotação
? Dor nos movimentos
? Crepitação nos movimentos
PALPAÇÃO
Temperatura da pele
Contornos do osso
Contornos dos tecidos moles
Sensibilidade local
CONDIÇÃO
NEUROLÓGICA DO MS
Sistema muscular, Sensorial
Sudorese
Reflexos
CONDIÇÃO VASCULAR DO MS
Coloração, Temperatura, Pulsações
2 – Exame de causas extrínsicas potenciais dos sintomas do
pescoço
Sintomas sugestivos de desarranjos do pescoço podem surgir nos
ouvidos ou garganta. Sintomas do membro superior sugerindo distúrbio
cervical com envolvimento do plexo braquial podem surgir no ombro,
cotovelo ou troncos nervosos no seu trajeto periférico.
3 – Exame Geral
Inspeção geral de outras partes do corpo. Os sintomas cervicais
podem ser apenas uma manifestação de uma doença mais
disseminada.
4 – Afecções músculo-esqueléticas
Os traumatismos, anormalidades degenerativas e/ou
inflamatórias primárias da coluna cervical, atividades ocupacionais,
posturas anormais, estresses psíquicos, ansiedade e depressão
são as causas mais comuns de SDMs cervicais. A SDM pode
acompanhar também outras afecções como hérnias discais,
traumatismos, tumores, infecções regionais e/ou sistêmicas. Isso
significa que seu diagnóstico como entidade isolada requer o
descartar de várias entidades regionais.
Muitos músculos da região cervical podem ser sede de SDMs.
A dor ocorre, geralmente, em doentes que são propensos a lesões
traumáticas cervicais, lesão em chicote ocupacionais ou não, e
costuma ser precipitada por fadiga ou estresses psicológicos e
outros fatores. A SDM tem origem localizada; desencadeada por
fatores como trauma e isquemia musculares; gera dor em locais
chamados ponto – gatilho.
• Músculo Trapézio
Manuseio ou transporte de objetos pesados em um ombro.
Execução de atividades que impliquem na elevação dos
MMSS.
Estress emocionais.
Dor referida na face postero-lateral do pescoço.
• Músculo Esternocleidomastóideo
Dor referida no esterno, região occipital, frontal, na órbita,
no pavilhão auricular e na região clavicular.
Os PGs podem ser palpados ao longo do músculo, que
pode ser examinado com pressão digital ou pinçamento
entre os dedos.
• Músculo Elevador da Escápula e
Infraespinhal
É um dos músculos mais envolvidos na ocorrência de SDM
cervical, porque a elevação da escápula é habitual em
situações de tensão emocional ou de posturas
inadequadas.
A dor, nestes casos, é referida na face postero-lateral do
pescoço, na região interescapular e no ângulo do pescoço.
• Músculo Escalenos
O acometimento dos músculos escalenos decorre de vícios
posturais e de anormalidades respiratórias.
A SDM dos escalenos pode simular infarto do miocárdio.
A contração dos escalenos pode causar síndrome do
desfiladeiro torácico, pois o plexo braquial transita entre o
músculo escaleno anterior e médio.
*
Outros, quando acometidos, resistem ao movimento antagonista
O tratamento da SDM baseia-se na eliminação das
causas, e no controle da dor com analgésicos, antiinflamatórios
não hormonais (AAINHs), opióides, relaxantes musculares,
antidepressivos,
neurolépticos,
inativação
dos
PGs,
reabilitação muscular e na remoção dos fatores perpetuantes
ou agravantes (anormalidades psicológicas e posturais,
afecções associadas). Exercícios, alongamentos, acupuntura,
medidas fisiátricas, estimulação transcutânea, técnica de
relaxamento e de suporte psicológico são necessários nesses
casos. A inativação dos PGs cervicais deve ser realizada com
cuidado, pois vários orgãos digestivos ou não, estruturas
nervosas e respiratórias podem ser traumatizados durante o
agulhamento ou infiltração. Geralmente injeta anestésicos
locais, mais estes tem muitas desvantagens. A Acupuntura é
muito indicada. Há a inativação de fibras nervosas A gama, que
estimula os interneurônios inibitórios localizados no corno
posterior da medula, mediado por peptídios opióides, que
bloqueiam os impulsos aferentes dos nociceptores C dos PGs.
• Fibromialgia
Dor nos músculos suboccipitais, processos transversos de
C5 a C7, borda superior do trapézio, músculo supra
espinhoso.
• Traumatismos
Lesões por hiperflexão e hiperextensão, como ocorre em
acidentes automobilísticos com lesão em chicote, mesmo
sem fraturas, podem causar micro-hemorragias, edema,
estiramento e lacerações das estruturas do aparelho
locomotor, dor e espasmo múscular.
Além das lesões nas partes moles, podem ocorrer fraturas
vertebrais, deslocamento das facetas articulares,
compressão e irritação de estruturas nervosas.
O diagnóstico baseia-se na história do traumatismo e no
exame clínico
• Disfunções Intervertebrais
São decorrentes da degeneração do disco intervertebral, fenômeno
decorrente do avanço da idade ou de traumatismos que reduzem a
capacidade amortecedora discal e causa sobrecarga do corpo vertebral
e facetas articulares. Como conseqüência, instalam-se osteófitos
reacionais ou hérnias discais. Estas anormalidades podem resultar em
compressão da medula espinhal ou das raízes nervosas.
A espondilose cervical não associada à compressão radicular não
causa cervicalgia. Havendo compressão de raiz nervosa, pode ocorrer
radiculopatia.
A cervicalgia geralmente instala-se insidiosamente, sem causa
aparente. Raramente a instalação é súbita. É relacionada aos
movimentos bruscos do pescoço, longa permanência em posições
inadequadas, esforços físicos ou traumatismos. Melhora com o repouso
e exacerba-se com o aumento da pressão liquórica ou compressão das
apófises espinhosas. Freqüentemente associa-se à contratura muscular
e à ocorrência de PGs. O comprometimento radicular causa
anormalidades sensitivas e motoras.
Os espaços discais mais acometidos são C5 – C6 e C6 – C7.
As
anormalidades
sensitivas
mais
comuns
residem
principalmente na irradiação da dor cervical para o membro
superior e/ou tórax.
Manobra de Spurling -> Agrava a cervicobraquialgia preexistente
ou induz seu apareciento.
As manobras que aumentam a pressão
cefalorraquidiano (Valsalva) agravam a dor.
do
líquido
Cervicalgia, hiper-reflexia de MMII, marcha espástica e outros
sinais de comprometimento do neurônio motor superior podem
sugerir compressão medular por hérnia discal, canal estreito ou
outras anormalidades decorrentes da espondilose cervical. A
sintomatologia é aguda em casos de hérnias de evolução brusca
ou de origem traumática e geralmente insidiosa, em caso de
osteófitos ou de hérnias de crescimento alentecido.
O complexo disco – osteofitário anterior pode causar disfagia
quando há compressão extrínseca do esôfago.
• Luxação pós - Laminectomia
Após a remoção cirúrgica de lâminas, facetas, ligamentos e
outras estruturas que estabilizam a coluna vertebral.
Dor cervical, espasmos musculares e déficits neurológicos
são observados em casos mais graves.
• Tumores
Tumores ósseos, tumores extra-durais ou intramedulares
causam cervicalgia insidiosa, às vezes mal localizada, que
se acentua durante a noite ou ao amanhecer, ou durante a
execução de atividades físicas.
Associadamente, podem ocorrer fraturas patológicas e
anormalidades neurológicas motoras, sensitivas e/ou
neurovegetativas.
• Doenças Infecciosas
Infecções das estruturas músculo-esqueléticas cervicais
cursam com dor.
Osteomielite, tuberculose.
Provas de atividade inflamatória alteradas nestes casos
• Afecções Endocrinológicas e
Metabolicas
Hiperparatireoidismo, raquitismo, alterações metabólicas
decorrentes do metabolismo anormal do cálcio da vitamina
D ou da insuficiência renal, podem causar perda de massa
óssea, fraturas e dor cervical.
• Processos Inflamatórios
Lúpus eritematoso, artrite reumatóide, espondilite
anquilosante e polimiosite podem causar quadros álgicos
devido ao comprometimento das articulações, ligamentos,
músculos e/ou vísceras cervicais.
• Artrite Reumatóide
Na região cervical, acomete a articulação occipito – C1 e
atlanto – occipital.
Dor cervical, as vezes referida nas têmporas e na região
retro-orbitária, é expressão freqüente do acometimento
vertebral.
Anormalidades neurológicas (Paresia sensitivo-motora dos
MMSS e/ou MMII, vertigem, nistagmo) podem ocorrer em
tais casos.
• Espondilite Anquilosante
Atropatia inflamatória que predomina no esqueleto axial.
Pode causar cervicalgia e rigidez de nuca matinal.
Imobilidade cervical e redução da expansibilidade torácica
são comuns.
5 - Neuropatias
Casos como acidente vascular encefálico e medular e
algumas neuralgias também podem causar dor cervical.
Dentre as neuralgias, destacam-se as neuralgias do
nervo glossofaríngeo, trigêmio, laríngeo superior e do
nervo occipital e a dor facial atípica.
6 – Dor Visceral Cervical
É decorrente do comprometimento tireodiano, esofágico,
laríngeo e/ou traqueal por infecções inflamatórias,
tumorais e/ou infecciosas, causando dor cervical.
7 - Conclusão
Várias são as causas da cervicalgia. A síndromes dolorosas
miofasciais são as mais prevalentes. Devido à riqueza da inervação das
estruturas da região cervical e da grande quantidade de estruturas aí
localizadas, é necessário um diagnóstico preciso, para que intervenções
terapêuticas mais apropriadas sejam aplicadas aos doentes que
padecem deste quadro álgico. Os elementos da história clínica e dos
exames físicos são mais importantes que os dados de exames
complementares, para o estabelecimento das razões da ocorrência de
cervicalgia. Como afecções degenerativas da coluna vertebral são de
elevada prevalência na comunidade e freqüentemente assintomáticas,
os achados de exames de imagem devem ser validados apenas quando
houver correlação com os elementos da semiologia. O tratamento da
cervicalgia fundamenta-se na remoção das causas, no uso de medidas
farmacológicas, medicina física e reabilitação, psicoterapia e, quando
necessário, de procedimentos ortopédicos, neurocirúrgicos e/ou
neurocirúrgicos funcionais.
La differenza tra un
soccorritore addestrato
ed uno non addestrato fa
la differenza tra la vita e
la morte
GRAZIE
PER L’ATTENZIONE!!!
FINE
Fly UP