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kWh MWh kJ kW m 3 kg t m 2 Sì kW/h mwh KJ Kw mc Kg ton mq No

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kWh MWh kJ kW m 3 kg t m 2 Sì kW/h mwh KJ Kw mc Kg ton mq No
Misure, diagnosi, monitoraggio
Corso per esperti in gestione dell’energia
Dario Di Santo e Daniele Forni
FIRE
www.fire-italia.it
Le unità di misura
2
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Unità di misura
Chiunque affronti professionalmente una certa
tematica, e l’energia non fa eccezione, si trova ad un
certo punto di fronte all’esigenza di quantificare i
fenomeni che un’analisi qualitativa ha permesso di
comprendere.
Ciò permette di confrontare situazioni diverse e di
dimensionare e progettare interventi volti al
miglioramento della realtà esaminata.
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Unità di misura
Le unità di misura usate nel settore energetico sono
derivate da quelle fondamentali.
L
L
E  Fs  M 2 L  M 2
T
T
m2
J  N  m  kg  2
s
2
E
L2
P   M 3
t
T
J
m2
W   kg  3
s
s
4
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Unità di misura
Porre attenzione alle unità di misura non solo evita di
fare brutte figure...
MWh
m3
kWh
kJ
m2
Sì
kW
kg t
mwh
mc
kW/h
KJ
mq
No
Kw
Kg ton
... ma consente, attraverso l’analisi dimensionale, di
verificare che i conti fatti siano corretti e di
individuare più facilmente eventuali errori.
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Unità di misura
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Unità di misura
Attenzione EER energy efficiency ratio
in Europa è W/W mentre in nord America è btu/hW
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Unità di misura
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Unità di misura
vedi nota diapositiva precedente
vedi nota diapositiva precedente
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Unità di misura
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Unità di misura
Si tratta di dati soggetti a variazioni in funzione dei rendimenti
di conversione. Ad esempio: quanti kWh elettrici si producono
con un m3 di gas in generazione semplice e cogenerazione?
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I fattori di conversione in tep
unità di misura
(U)
tep/U
Gasolio*
1.000 kg
1,08
GPL*
1.000 kg
1,10
Olio combustibile*
1.000 kg
0,98
Benzine*
1.000 kg
1,20
Carbone fossile*
1.000 kg
0,74
Legna secca*
1.000 kg
0,45
Gas naturale*
1.000 Nm3
0,82
Energia termica
1 MWht
0,086
Elettricità**
1 MWhe
0,220
Petrolio
Uranio***
1 barile (159 litri)
1.000 kg
0,14
9,61x103
I valori riportati
sono codificati, dal
momento
che
i
combustibili hanno un
potere
calorifico
dipendente da vari
fattori.
Nel
caso
della
produzione elettrica
il dato presuppone un
rendimento elettrico
del 39%.
* Valori tratti dalla
Circolare MAP 219/F
del 1992.
** Valore tratto dai
DM 20 luglio 2004 e
relativo
agli
usi
finali.
*** Reattore LWR a
ciclo aperto.
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Intervallo di campionamento
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Accuratezza e precisione
Accuratezza: la distanza dall’obiettivo
Precisione: la distance massima delle misure dal
valor medio delle misure stesse
Le misure in nero sono più precise di quelle
verdi ma hanno entrambe circa la stessa
accuratezza
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A chi servono le diagnosi
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A chi servono le diagnosi
Le diagnosi energetiche consentono di raggiungere
una conoscenza dei consumi energetici della realtà
interessata che risulta essenziale per individuare le
modalità di intervento disponibili e quelle più efficaci.
Ciò consente di effettuare studi di fattibilità
attendibili e di scrivere business plan più solidi ed
accettabili dagli istituti di credito.
Lo scopo primario delle diagnosi è rendere più
efficace:
 la realizzazione di interventi sul sistema
edificio/impianto;
 l’individuazione di azioni di pianificazione e
regolazione.
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Diagnosi per il singolo
Nel caso dell’analisi della singola realtà la diagnosi
può servire:
 ai proprietari degli immobili, per verificare le
performance energetiche degli stessi;
 agli
energy manager delle aziende, per
razionalizzare i processi produttivi o i consumi
interni nel terziario;
 ai progettisti ed alle ESCO, per determinare
quali interventi realizzare nella propria
struttura;
 per la certificazione energetica
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Diagnosi per pianificazione e regolazione
Le diagnosi occupano (o dovrebbero occupare) un
ruolo di primo piano anche nella definizione di
obiettivi di pianificazione energetica da parte del
legislatore centrale, regionale o locale.
Senza la conoscenza dei consumi e dell’andamento dei
flussi energetici all’interno della propria realtà
territoriale ogni ipotesi di intervento risulta
rischiosa e potenzialmente dannosa.
E’ essenziale comprendere che non esiste una
soluzione unica ai problemi energetici, ma ogni realtà
deve individuare quella più indicata.
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Diagnosi per pianificazione e regolazione
Se alcuni degli elementi indicati si possono reperire
direttamente in loco, altri presuppongono uno studio
approfondito a livello territoriale, che non può
prescindere
dall’effettuazione
di
diagnosi
energetiche, perlomeno a campione.
L’importante è non fermarsi ai luoghi comuni ed a
considerazioni semplicistiche.
Puntare su una tecnologia di per sé efficiente, senza
tenere conto degli effetti della scelta a livello di
filiera energetica, può anche rivelarsi dannoso.
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Cos’è una diagnosi
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La diagnosi energetica
La diagnosi energetica o audit serve a conoscere
come l’energia viene utilizzata all’interno di
un’azienda o di un edificio in un determinato periodo
e ad individuare gli interventi utili per ottimizzare il
consumo di energia in funzione dei processi e delle
prestazioni ambientali cercate.
La diagnosi si compone di:
 un’analisi dei dati di consumo storici;
 una raccolta di dati strumentali;
 un’analisi dei comportamenti degli occupanti
correlati all’uso dell’energia;
 uno studio tecnico-economico-finanziario degli
interventi realizzabili e delle iniziative di
(in)formazione agli occupanti.
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La raccolta dei dati
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La raccolta dei dati
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Schema di attività
RACCOLTA
BOLLETTE
RACCOLTA
DATI
PRODUZIONE
ANALISI DEI CONSUMI
ENERGETICI
MODELLI
ENERGETICI
NO
INDICI ENERGETICI
EFFETTIVI
INDICI
CONFRONTABILI ?
INDICI ENERGETICI
TEORICI
SI
INDIVIDUAZIONE
INTERVENTI
ANALISI
ECONOMICA
PRIORITA’
INTERVENTI
INDICI DI
RIFERIMENTO
NO
INDICI
CONFRONTABILI ?
SI
TERMINE DIAGNOSI
SI
INNOVAZIONI
TECNOLOGICHE
ANALISI
ECONOMICA
PRIORITA’24
INTERVENTI
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Come si effettua una diagnosi
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Cosa interessa?
La raccolta dati riguarda:
 vettori e fonti energetiche;
 materie prime usate dal processo, occupanti,
superfici e volumi, altri elementi cui riferire
l’utilizzo di energia;
 prodotti e servizi generati dal processo e/o
dagli impianti;
 perdite di energia.
Essa comprende un’analisi di documenti (bollette,
rapporti di software dedicati) e l’utilizzo di appositi
strumenti.
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Cosa interessa?
Più in dettaglio gli elementi da quantificare sono:
 dimensioni e caratteristiche delle strutture e
degli impianti;
 stato degli impianti (età, manutenzione, etc);
 fattori di utilizzo degli impianti;
 razionalità degli impianti;
 consumi energetici globali e dei singoli impianti;
 dati sulla produzione e sull’occupazione;
 costo dei vettori energetici utilizzati;
 costo del denaro per la realtà considerata;
 capitale
a disposizione per diagnosi ed
interventi.
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Passi preliminari
Già in una prima ricognizione della realtà allo studio si
possono cominciare a raccogliere le prime
informazioni utili.
Un aspetto essenziale ai fini di un lavoro buono ed
efficace, anche se spesso trascurato o ignorato, è
quello di comprendere le attitudini della dirigenza e
del personale nei confronti dell’efficienza energetica.
Già nel corso della prima visita è bene cercare di
capire chi in qualche modo si occupa di energia
nell’azienda,
direttamente
(energy
manager,
responsabile acquisti energia, etc) e indirettamente
(conduttori, manutentori, personale).
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Stato di strutture ed impianti
Il secondo passo è quello di identificare lo stato delle
strutture e degli impianti.
Che si tratti di un edificio o di un capannone
industriale, la tipologia e le condizioni dell’involucro
hanno una diretta influenza sia sui consumi per la
climatizzazione, sia in alcuni casi sulle scelte
impiantistiche (es. sistemazione centrali e percorsi
delle reti di distribuzione) o sulle abitudini degli
occupanti.
Per gli impianti è necessario effettuare un
censimento accurato che ne riporti le caratteristiche
essenziali ai fini della diagnosi.
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La raccolta dei dati
I dati richiesti dalla diagnosi si raccolgono secondo le
seguenti modalità:
 studio di documenti (bollette, planimetrie) e
software associati ad un sistema di
monitoraggio (telecontrollo/telegestione);
 misure strumentali (energia, potenza);
 raccolta di dati climatici;
 effettuazione di rilievi metrologici (dimensioni).
Il primo punto risponde almeno alla richiesta dei
consumi globali dell’azienda (nel caso elettrico per gli
utenti medi e grandi è possibile ottenere anche i
diagrammi di carico orari). Gli ultimi due alla
creazione di indicatori.
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L’individuazione di interventi
Attraverso l’analisi dei dati raccolti si cerca di
raggiungere i seguenti obiettivi:
 la razionalizzazione dei flussi energetici;
 il recupero dell’energia dispersa;
 l’individuazione
di
tecnologie
efficienti
utilizzabili negli impianti;
 la riduzione dei costi di approvvigionamento
delle fonti energetiche.
Una volta esaurita la possibilità di migliorare
l’efficienza attraverso la regolazione degli impianti,
rimangono gli interventi che prevedono una spesa.
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L’individuazione di interventi
Da questo punto di vista, dopo che l’analisi dei dati
raccolti ha portato all’individuazione di un pacchetto
di possibile proposte, prima di passare alla fase
dell’analisi tecnico-economica è bene verificare i
seguenti punti:
 gli interventi sono fisicamente e razionalmente
realizzabili?
 gli interventi possono interferire con i processi
o con le attività svolte nella struttura?
 l’azienda ha disponibilità di risorse?
I primi due punti devono essere verificati. Non si
cita, perché anteriore, la conferma della volontà di
investire nell’efficienza da parte della dirigenza.
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Il rapporto finale
Molto importante risulta il rapporto finale, che
raccoglie gli esiti della diagnosi e li trasferisce
all’utente.
Affinché risulti efficace è necessario che sia:
 completo;
 sintetico;
 preciso;
 chiaro;
 comprensibile.
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Esempio di modello di raccolta dati
PERTINENZA
Sala Macchine
Sala Macchine
Sala Macchine
Sala Macchine
Sala Macchine
Sala Macchine
Sala Macchine
Sala Macchine
Sala CT 2° p.
Sala Macchine
Sala Macchine
Sala Ventilaz.
Pallone
Sala Macchine
Curva stadio
Illuminazione
Bar
Illuminazione
Ufficio
Illuminazione
Illuminazione
Illuminazione
Sala Bibloc
Spogliatoi
Piscine
Perdite
APPARECCHIATURA
pompa rilancio piscina 50 m
pompa rilancio piscina 50 m
pompa circolatori termoventil.
pompa circol. scambiat. 50 m
pompa circol. scambiat. 25 m
circolatori
circolatori
circolatori alle docce
circolatori
pompa rilancio piscina 25 m
pompa rilancio piscina scolas.
motore ventilatore
motore ventilatore
pompa riscaldam. piscina 50 m
compressori per bombole sub
fari illuminazione piazzale
distributori, ecc...
fari illuminazione pallone
fotocopiatrice, fax, PC, ecc...
ambienti vari
fari illuminazione vasca 25 m
fari illuminazione vasca scol.
circolatori
fon
robot per pulizia fondo
TOTALE
n° P (kW)
3
15
2
9,2
1
0,37
1
1,4
1
0,4
1
0,3
1
0,75
3
0,2
1
0,8
2
9,2
3
2,2
1
15
1
15
3
2,5
3
0,5
4
0,25
1
6
8
2
1
1
250 0,04
12
0,4
6
0,25
1
0,95
44
0,7
2
0,5
C.C.
0,46
0,7
0,7
0,7
0,7
0,7
0,7
0,7
0,7
0,35
0,23
0,7
0,7
0,7
0,5
1
0,5
1
0,5
1
1
1
0,7
1
1
P.in. (kW) Peff (kW)
45
20,8
18,4
12,9
0,37
0,26
1,4
0,98
0,4
0,28
0,3
0,21
0,75
0,53
0,6
0,42
0,8
0,56
18,4
6,44
6,6
1,52
15
10,5
15
10,5
7,5
5,25
1,5
0,75
1
1
6
3
16
16
1
0,5
9
9
4,8
4,8
1,5
1,5
0,95
0,67
30,8
30,8
1
1
209
143
h/d
24
24
24
24
24
24
24
24
24
24
24
24
24
12
12
12
24
13
10
10
11
11
24
2
4
d/a
350
350
350
350
350
350
350
350
330
320
290
270
270
350
350
350
150
270
350
350
300
300
120
300
5
h/a
8400
8400
8400
8400
8400
8400
8400
8400
7920
7680
6960
6480
6480
4200
4200
4200
3600
3510
3500
3500
3300
3300
2880
600
20
kWh
174.636
108.192
2.176
8.232
2.352
1.764
4.410
3.528
4.435
49.459
10.611
68.040
68.040
22.050
3.150
4.200
10.800
56.160
1.750
31.500
15.840
4.950
1.915
18.480
20
20.928
718.535
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Esempio di modello di raccolta dati
PERTINENZA
APPARECCHIATURA
Centrale Termica n. 1 Caldaia X
Caldaia Y
Centrale Termica n. 2 Caldaia Z
Centrale Termica n. 3 Caldaia A
Mensa
Forno 1
Forno 2
Macchina gas 1
Macchina gas 2
Casa custode
Caldaia murale
Cucina
Altre pertinenze
Altre pertinenze
TOTALI
P. Nominale Coeff. di
Carico
Nm3 /h
xx
h/d
d/a
h/a
Nm3 /a
xx
%
100,0
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Esempio di modello di raccolta dati
Per la parte termica è importante considerare sia la
parte dei punti di produzione, sia quella degli
utilizzatori. Nell’ambito elettrico in genere si ha a
che fare solo con la seconda.
AREA FUNZIONALE APPARECCHIATURA
Reparto n. 1
Reparto n. 2
Reparto n. 3
Reparto n. 4
Reparto n. x
Reparto n, y
Reparto n. z
TOTALI
n.
Fluido termovettore P. Nominale Coeff. di
Carico
kWt
h/a
kWht
ww
yy
%
Ventilconvettore
Ventilconvettore
Radiatore A
Radiatore B
Termostriscia
Termostriscia
Termostriscia
Pavimento radiante
....
.....
.......
.........
xx
100,0
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Osservazioni sui modelli
I modelli di raccolta dati devono assolvere a due
funzioni fondamentali:
 consentire di ottenere in modo immediato un
quadro della situazione;
 costituire il punto di partenza per lo sviluppo di
conti e calcoli.
E’ bene dunque utilizzare dei fogli di calcolo e
curarne da subito la forma. Non solo modelli di
raccolta, ma anche di analisi dei dati.
Con l’esperienza un buon auditor impara a chiedere e
registrare tutte e solo le informazioni necessarie per
condurre la diagnosi. Ciò si riflette sui modelli stessi.
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Gli strumenti per le diagnosi
38
www.fire-italia.it
Gli strumenti
Il cuore di una diagnosi è costituito dai rilievi
effettuati attraverso gli opportuni strumenti.
Attraverso essi si può arrivare ad una conoscenza più
approfondita e mirata su singoli processi ed impianti.
Gli strumenti possono essere fissi (da quadro) o
portatili. I primi risultano ormai poco costosi ed
hanno il vantaggio di rimanere di proprietà dell’utente
al termine della diagnosi.
39
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Gli strumenti: provenienza
Gli strumenti provengono da tre grandi famiglie:
 strumentisti (Frer, Ime, Revalco, Unidata,
Fluke, Chavin, etc);
 produttori di tecnologie di risparmio (Elcontrol,
Electrex, etc);
 altri (Contrel, Dossena, Ducati, Gavazzi, Lovato,
etc).
Il primo e terzo gruppo offrono una tecnologia
semplice e a basso costo, pensata per la misura.
Il secondo gruppo si caratterizza per una tecnologia
complessa, progettata per la gestione di sistemi.
40
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Per le apparecchiature da ufficio
Sembra molto semplice ma …
Permette di misurare
 tensione
 corrente
 sfasamento
 energia attiva e reattiva
 consumo medio
 …
41
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Gli strumenti: sistemi di comunicazione
42
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Gli strumenti: opzioni fisse
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Il costo degli strumenti
Il costo della strumentazione varia in funzione della
complessità della rete di misura. Alcuni dati:
 datalogger da installare presso l’utente, 400 €;
 strumento da quadro semplice (RS485), 150 €;
 strumento evoluto (RS485), 350 €;
 rete complessa, 500-600 € a punto;
 software, dai 1000 € in su.
Ovviamente occorre aggiungere nei primi tre casi i
costi di installazione (150-300 €).
Il servizio di analisi dati e reportistica può essere
offerto a cifre comprese fra i 30 e gli 800 €, a
seconda della complessità della rete e delle analisi.
44
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Gli indicatori energetici
45
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Gli indicatori energetici
I dati sui consumi in sé, pur essendo utili, rischiano di
rimanere sterili e poco significativi, soprattutto in
assenza di un’esperienza forte nel settore
considerato.
Sapere ad esempio che un edifico consuma 500.000
kWh termici in un anno o che un certo processo
produttivo assorbe 850.000 kWh elettrici in un
certo periodo di tempo non dice un granché.
Per avere un dato utilizzabile occorre renderlo
confrontabile. A questo scopo si introducono gli
indicatori energetici.
46
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Gli indicatori energetici
Un indicatore consiste nel rapportare il dato sul
consumo con altre grandezze, legate ai seguenti
aspetti:
 dimensioni;
 produzione;
 occupazione.
I dati assoluti diventano dunque consumi per m2, kWh
per unità prodotta, m3 di gas per addetto, e così via.
Ciò permette di confrontare situazioni diverse, ma
accomunate dal processo utilizzato o dal prodotto
reso. Diventa così facile capire dove intervenire.
47
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Gli indicatori energetici
Mentre nel settore produttivo viene naturale il
collegamento dell’energia consumata con il numero di
unità prodotte dai singoli processi o a livello di
stabilimento, in ambito civile non è sempre facile
individuare dei collegamenti diretti, fermo restando
che è sempre possibile il riferimento dimensionale.
Alcuni spunti:
STRUTTURA
OSPEDALI
UFFICI P.A.
IPERMERCATI
CENTRI SPORTIVI
PARAMETRO DI PRODUZIONE
POSTI LETTO OCCUPATI
NUMERO PRATICHE SVOLTE
NUMERO PRESENZE (N. RICEVUTE)
NUMERO PRESENZE
IMPLICAZIONI ENERGETICHE
Tutti gli usi finali destinati ai reparti degenti
Condizionamento estivo, ascensori
Condizionamento estivo, scale mobili, ascensori
Docce, phon, pompe ricircolo, illuminaz. esterna
48
Consumi specifici tipici
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Ospedali
Scuole
I valori effettivi
dipendono dalle
caratteristiche
dell’edificio
e
dalle
abitudini
degli occupanti.
49
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La verifica dei dati
106 MWh +
0,8
10 Mm3 gas = 2.960
tep
Produzione:5 .000
unità/a
ANALISI DEI CONSUMI
ENERGETICI
Richiesta linea 1: 1.000 tep
Richiesta linea n: 5 00 tep
Richiesta totale: 3.100 tep
Cs1 = 2.960/5 000 =
tep/unità
0,5 9
INDICI
CONFRONTABILI ?
Cs2=3.100/5 000 =
tep/unità
SI
1) Recuperocondense
2) Coibentazioni
3) Illuminazione
4) Rifasamento
5 ) Doppi vetri
VAN1 = 25 .000 Eur
VAN2 = 5 0.000 Eur
VAN3 = -10.000 Eur
VAN4 = 1.5 00 Eur
VAN
5 = -60.000 Eur
I - Coibentazioni
II - Recuperocondensa
III - Rifasamento
0,62
Letteratura: Cs3
= 0,4
5 tep/unità
NO
INDICI
CONFRONTABILI ?
SI
TERMINE DIAGNOSI
SI
INNOVAZIONI
TECNOLOGICHE
ANALISI
ECONOMICA
PRIORITA’
51
INTERVENTI
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Il monitoraggio
52
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Il monitoraggio
La diagnosi consente di conoscere lo stato del
sistema energetico nella struttura in esame e, in
questo modo, permette di ottimizzarlo, a fronte di
investimenti più o meno sostenuti e remunerativi.
Il processo di razionalizzazione dei consumi, però,
non può esaurirsi in un momento, per i seguenti
motivi:
 possono intervenire modifiche nei processi
dell’azienda o nell’utilizzo degli edifici;
 l’evoluzione della legislazione può incidere sugli
usi di energia;
 l’introduzione di nuove tecnologie può rendere
interessante qualche nuovo intervento.
53
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Il monitoraggio
Per questo motivo la scelta del cliente di migliorare
l’efficienza energetica deve prevedere anche un
investimento per monitorare i consumi della struttura
ed istituire una contabilità energetica interna.
Se la diagnosi rappresenta una foto della struttura
considerata con riferimento agli usi energetici, il
monitoraggio corrisponde a girare un film.
Compiti del monitoraggio sono:
 il controllo dell’evoluzione dei consumi;
 l’ottimizzazione delle politiche di O&M;
 l’evidenziare nuove opportunità di intervento.
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Il monitoraggio
Le metodologie di conduzioni di una campagna di
monitoraggio non sono dissimili da quelle di una
diagnosi.
Se l’audit viene condotto avvalendosi di strumenti
fissi, anzi, tali attività vengono ad essere effettuate
con le stesse modalità: al rapporto della diagnosi si
sostituiranno le relazioni sintetiche ed i resoconti
della contabilità energetica.
La forma più raffinata di monitoraggio è
rappresentata dai sistemi di building automation, più
complessi, costosi e completi.
55
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Building automation
Fonte: Johnson Controls
56
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Building automation
Fonte: Johnson Controls
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Building automation
Fonte: Johnson Controls
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Building automation
Fonte: Johnson Controls
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Building automation
Fonte: Johnson Controls
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Building automation
Fonte: Johnson Controls
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Building automation
Fonte: Johnson Controls
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Le diagnosi nei capitolati di appalto
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La gara Consip
La Consip, nella gara sul servizio energia pubblicata
nel corso del 2006, ha cercato di valorizzare la
diagnosi energetica.
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La gara Consip
Apposite schede interventi riassumono i benefici
ottenibili
dall’Amministrazione
in
caso
di
realizzazione.
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La gara Consip
Altri punti qualificanti della gara Consip.
Il punteggio tecnico può
essere
migliorato
con
l’impegno a:
 determinare i profili
orari di carico elettrico e
termico;
 realizzare un rapporto
fotografico IR;
 studiare le relazioni fra
gli occupanti ed il sistema
edificio-impianto
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La gara Consip
Sono anche previste delle schede per fornire in modo
semplice ed immediato un quadro della situazione
energetica dell’edificio e dei risultati degli
interventi.
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Esempio aria compressa
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Gli strumenti per l’aria compressa
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(fonte L. Bicchierini – Atlas Copco)
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Sul campo
Misure fluidodinamiche ed elettriche
(fonte P. Minini – Atlas Copco)
e ricerca delle fughe
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(fonte R. Caligaris – Fenice)
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Dalle misure ai grafici - 1
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(fonte P. Minini – Atlas Copco)
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Dalle misure ai grafici - 2
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(fonte P. Minini – Atlas Copco)
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Dalle misure ai grafici – 3 – le fughe
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(fonte P. Minini – Atlas Copco)
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Non sottovalutare le perdite …
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(fonte L. Bicchierini – Atlas Copco)
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E non dimentichiamo i recuperi termici …
Energia termica (100)
Energia che
rimane nell’aria
compressa (4)
Perdite per
irraggiamento (2)
Energia termica teoricamente
recuperabile (94)
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Per approfondimenti
Può essere utile la visita ai seguenti siti web:
www.fire-italia.it
www.enea.it (è possibile scaricare utili volumi sul tema delle
diagnosi fra le pubblicazioni gratuite)
Le tabelle in lingua inglese presenti nella presentazione sono
tratte dal libro Industrial energy management – principles and
applications del prof. Petrecca, liberamente scaricabile
all’indirizzo:
www.unipv.it/webing/Cdlenergetica/corsoonline/index.htm
Per gli esempi si è attinto al lavoro dell’ing. Di Franco dell’ENEA,
mentre la parte sugli strumenti di misura è tratta dalla
presentazione dell’ing. Bedei ai corsi ENEA-FIRE per energy
manager.
E-mail: [email protected]
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