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Diapositiva 1 - ITIS "E. Mattei"

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Diapositiva 1 - ITIS "E. Mattei"
Sondrio, 4 marzo 2016
ITT “Mattei”
L’alternanza scuola
lavoro per la costruzione
di una didattica fondata
sull’acquisizione di
competenze
Aldo Tropea
Il rapporto tra contenuti
e competenze: una questione europea
esistono in Europa tre tipologie fondamentali di relazioni tra
contenuti disciplinari e competenze nei curricoli
1. Quella tradizionale che mette al centro i contenuti descritti sotto
forma di saperi
2. Quella che mette al centro lo studente in una prospettiva
costruttivista, che vede come essenziale il processo metodologico di
assunzione degli apprendimenti, più che i contenuti
3. Quella che vede al centro gli obiettivi di apprendimento descritti in
termini di competenze, generalmente fissate da istanze esterne ( es.
il mondo del lavoro)
Quella italiana prevalente è stata fino ad ora la prima, la seconda e
la terza sono quelle che si sta tentando di far passare con le
“indicazioni per il curricolo” della scuola di base, in parte con le
“Indicazioni nazionali per i licei” e, più marcatamente, nelle LineeGuida per l’istruzione tecnica e professionale)
Aldo Tropea
C’è una stretta relazione
tra modello curricolare e
organizzazione della
didattica
La forza dell’impianto gentiliano stava (sta?) proprio nella
coerenza tra contenuti e modalità di organizzazione del
tempo-scuola, degli ambiti di progettazione e valutazione, del
modo di concepire la collegialità come veste giuridico-formale
delle decisioni e non come corresponsabilità educativa
Era, insomma, costruito a misura del singolo docente e della
sua capacità di insegnare la sua disciplina nella sua aula, in
quella che Piero Romei chiamava “l’organizzazione a pettine”:
tanti individui e un responsabile della legittimità delle
procedure, il Preside
Aldo Tropea
Il modello gentiliano della sequenza
segmento disciplinare più segmento
disciplinare riproduce quello dell’ “ordo
studiorum” dei Gesuiti ( anche se il
loro Ginnasio aveva – e non lo
nascondeva - una robusta finalità
professionalizzante)
Ma questo modello presupponeva
un tipo di studente che non esiste
più, per un insieme di fattori convergenti
• Non esiste più un monopolio dell’agenzia formativa scuola
•I meccanismi stessi dell’apprendimento sono radicalmente
modificati dallo sviluppo delle nuove tecnologie
•Come dimostrano le ricerche delle neuroscienze, la percezione
umana appare immersa nella dinamica dell’azione, per cui esiste
un nesso assai stretto tra percezione, azione e progetto
•Le cose e i processi con i quali entriamo in contatto vengono
appresi in modo significativo quando acquistano un senso funzionale
al progetto d’azione che intendiamo attivare e sviluppare.
•Diventa infine sempre più determinante, anche come riferimento
valoriale, il gruppo dei pari, reale o virtuale
Che scuola vorrebbero
gli studenti?
Marc Prensky , l’informatico che ha inventato il termine “nativi digitali”, ha
svolto un’indagine rivolta a studenti di tutti i ceti sociali, di tutte le età, di tutte
le nazionalità. Norberto Bottani ha così sintetizzato le loro risposte:
• non tollerano più lezioni cattedratiche;
• vogliono essere “rispettati”, vogliono che si abbia fiducia in loro, tenendo
conto delle
loro opinioni, delle loro passioni e dei loro interessi;
• vogliono lavorare con i loro coetanei, in gruppi di lavoro, per realizzare
progetti;
• vogliono prendere decisioni ed essere coinvolti nel controllo dell'esecuzione;
• vogliono essere collegati con i loro coetanei per cooperare e competere;
• vogliono che l'educazione sia anche legata alla realtà.
Quest’ultimo aspetto è tuttavia
molto problematico
Spesso infatti la realtà virtuale interferisce
con quella reale rappresentata da un
territorio, dalle sue opportunità e dai suoi
problemi
Non è un problema da poco, perché non possiamo neppure pensare
alla realtà come qualcosa di limitato al nostro quartiere o alla nostra
città. Per la formazione si pone dunque il problema di essere “sensata”,
capace cioè di riempire il baratro che separa oggi sempre più spesso il
“curricolo di scuola” dal “curricolo di vita”, utilizzando certo gli
strumenti della grande rete telematica, ma al tempo stesso ricucendo
il rapporto con il mondo, con il lavoro, con i problemi del nostro futuro
I colori della realtà virtuale
Secondo molti studiosi, la
realtà virtuale costituita dalle
immagini diramate dalla rete e
l’apparente facilità del loro
controllo e della loro
ripetibilità creano nei giovani
un senso di onnipotenza e un
coinvolgimento emotivo che
provocano un effetto
straniamento rispetto a quello
che avviene a scuola, che
appare del tutto insignificante
anche a ragazzi
intellettualmente dotati e non
socialmente a rischio
A fronte di questo fenomeno, che non
è solo italiano, a livello pedagogico e di
pratica didattica si scontrano due linee
di tendenza contrapposte:
il lassismo (abbassare l’asta, concedere
recuperi,etc.) che però rinuncia a stimolare e
coinvolgere i giovani e finisce con l’aggravare il
distacco tra la realtà e le formule scolastiche
Il rigorismo disciplinare che sembra
proteggere l’insegnamento, ma semplicemente
rimuove il problema, trasferendolo altrove e
perpetuando il disprezzo per il lavoro e la FP,
“refugium peccatorum”
Aldo Tropea
Ricostruire il rapporto con il reale:
comprendere che è cambiato il lavoro
Le
Una “terziarizzazione”
del lavoro anche produttivo
di beni materiali
Dall’ultimo ventennio del secolo
ventesimo, è in corso
una trasformazione radicale
e drammatica della qualità
del contenuto del lavoro
in senso diagnostico-interpretativo
( Consoli)
Una crescente quantità
di conoscenza inglobata anche in
in attività “semplici”
Una riduzione dei livelli
gerarchici aziendali
(Meghnagi)
E contestualmente,
ai giovani si richiede di
 comunicare in maniera tecnicamente
corretta
 comunicare in maniera efficace
 interpretare i contesti
 ricercare informazioni
 saperle utilizzare per risolvere problemi
 esercitare ed accettare il coordinamento
 organizzare il proprio lavoro
 documentare il proprio lavoro
E AGLI
INSEGNANTI ?
La mancanza di orientamento
scolastico e professionale come
causa di disoccupazione
•Il rapporto McKinsey “Studio ergo Lavoro”, pubblicato due anni fa ( ma
sappiamo che la situazione non è purtroppo molto cambiata da allora),
ricorda che in Italia 2.600.000 under 30 non studiano non lavorano e
che la probabilità di essere disoccupato per un under 30 è 3,5 volte
superiore a quella di un over 30
•il 40% della disoccupazione giovanile non dipende dal ciclo economico. Le prime due
cause di questo fenomeno sono indicate nello sbilanciamento esistente tra la domanda
delle imprese e le scelte dei giovani e la carenza di competenze adeguate ai bisogni del
sistema produttivo.
Al momento della decisione, solo il 38% dei giovani intervistati era al momento della
scelta informato circa le reali opportunità di occupazione del settore intrapreso.
Quanto alla preparazione, il 58% delle imprese giudica inadeguato il livello di preparazione dei
neo-assunti, essenzialmente a causa della scarsa presenza di esperienze pratiche nel curricolo
scolastico.
Rispetto alla media europea, l’Italia presenta un deficit rilevante sia nelle competenze tecniche
specifiche, sia in quelle generali
Aldo Tropea
Dal Rapporto Assolombarda 2014 sulla
domanda di competenze delle imprese
•
•
•
•
La richiesta di specializzazione professionale non identifica una domanda troppo
parcellizzata, perché la specializzazione prende valore quando si accompagna ad
una qualificazione più ricca e articolata.
I profili specializzati non sono "poveri", non sono costituiti cioè da poche
competenze molto rilevanti, ma presuppongono sempre la padronanza
dell'intero processo produttivo, del contesto in cui si lavora, e di conoscenze
metodologiche di base.
La presenza, per alcuni profili, di un insieme coeso di competenze molto rilevanti
non ne esclude altre: l'azienda non legge lo specialista come chi fa bene un
compito ma come chi dà un apporto specializzato all'intero processo
Inoltre, le competenze comuni (che, rappresentano la declinazione nell’attività
professionale delle competenze di cittadinanza il cui sviluppo è una precisa
priorità delle politiche europee dell’istruzione) hanno ampio spazio nelle
indicazioni delle imprese: questa è un’indicazione di segno contrario rispetto a
quanto talvolta si teme, il rischio cioè di “appiattire” l’offerta formativa della
scuola su una domanda aziendale di specializzazione del tutto congiunturale
Competenze comuni e competenze specifiche
• E’ stato calcolato che nel 2020 più del 40% di lavoratori americani saranno
“free-lancer”, ossia piccoli liberi professionisti, caratterizzati dalla proiezione a
risolvere i problemi, sviluppando soluzioni sempre diverse … La scuola ha il
dovere di educare all’imprenditorialità
• Ma questo non vuol dire che non contino le competenze specifiche e quelle
più specificamente manuali. Le professioni che richiedono doti manuali, unite
anche all’”estro”, sono proprio quelle che nei prossimi anni saranno al top
della lista tra i lavori più difficili da reperire sul mercato
• In altre parole non serve un elettricista per montare la presa elettrica, un
lavoro che richiede pochissime competenze, ma un elettricista che sappia (e
voglia) progettare un impianto per consumare meno e illuminare meglio.
• Un singolo computer puo’ contenere tutti i dati necessari per gestire il
business: occorre qualcuno che lo sappia gestire
( Stefano Cianciotta- Mauro Paganini“ Allenarsi per il futuro –Idee e strumenti per il lavoro che verrà“
Rubbettino Editore)
un’altra idea di formazione
Aldo Tropea
Le competenze non sono
un patrimonio teorico
“La competenza non è uno stato
od una conoscenza posseduta. Non è riducibile
né ad un sapere, né a ciò che si è acquisito con
la formazione. La competenza non risiede
nelle risorse (conoscenze, capacità…), ma nella mobilitazione
di queste risorse. Qualunque e competenza non può essere
separata dalle proprie condizioni di messa in opera.
La competenza è un saper agire o reagire
riconosciuto. Qualunque competenza per esistere
necessita del giudizio altrui”
(Le Boterf)
Il rapporto con il lavoro, nelle sue diverse modalità, è
uno degli strumenti – oggi forse il principale - per attuare
questo capovolgimento di prospettiva dell’insegnamento
e per ri-motivare i giovani allo studio
Si tratta di pensare ai luoghi di lavoro come contesti
cognitivi, sedi di relazioni sociali fondamentali per
fornire agli allievi conoscenze aggiornate
sull’organizzazione del lavoro, sulla cultura d’impresa,
sui mercati di riferimento, sulle norme che regolano i
contratti e il lavoro, sull’idea di sviluppo sostenibile
Aldo Tropea
L’alternanza non è perciò uno stage di “applicazione
pratica” ma coinvolge più discipline nella didattica per
l’acquisizione di competenze
LA PROGETTAZIONE ESIGE
QUINDI COOPERAZIONE
• tra le discipline
• tra gli adulti esperti, interni ed
esterni alla scuola
• tra gli esperti e gli allievi
ESIGE UNA PREVISIONE:
• delle risorse professionali
disponibili
• dei tempi, delle scadenze e
delle verifiche
18
Le fonti normative
Art. 4 legge 53/2003
L’Alternanza scuola-lavoro è definita come una
“modalità di realizzazione del percorso formativo progettata, attuata e valutata dall'istituzione
scolastica e formativa in collaborazione con le imprese, con le rispettive associazioni di
rappresentanza e con le camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura, che assicuri ai
giovani, oltre alla conoscenza di base, l'acquisizione di competenze spendibili nel mercato del
lavoro”
Art. 1 D.Lgs. 77/2005
1. l'intera formazione dai 15 ai 18 anni o parte di essa può svolgersi “attraverso l'alternanza di
periodi di studio e di lavoro, sotto la responsabilità dell'istituzione scolastica o formativa”
2. I percorsi in alternanza sono progettati, attuati, verificati e valutati sotto la responsabilità
dell'istituzione scolastica o formativa, sulla base di apposite convenzioni con le imprese, o
con le rispettive associazioni di rappresentanza
Artt. 4/5 D.Lgs. 77/2005
• I percorsi in alternanza hanno una struttura flessibile e si articolano in periodi di formazione
in aula e in periodi di apprendimento mediante esperienze di lavoro, che le istituzioni
scolastiche e formative progettano e attuano sulla base delle convenzioni stipulate.
•
I periodi di apprendimento mediante esperienze di lavoro fanno parte integrante dei
percorsi formativi personalizzati, volti alla realizzazione del profilo educativo, culturale e
professionale del corso di studi
Aldo Tropea
Le fonti normative : il D.Lgs 77/2005 (art.6)
1. I percorsi in alternanza sono oggetto di verifica e valutazione da parte
dell'istituzione scolastica o formativa.
2.
… l'istituzione scolastica o formativa, tenuto conto delle indicazioni fornite dal
tutor formativo esterno, valuta gli apprendimenti degli studenti in alternanza e
certifica, sulla base del modello di cui all'articolo 3, comma 3, lettera e), le
competenze da essi acquisite, che costituiscono crediti, sia ai fini della
prosecuzione del percorso scolastico o formativo per il conseguimento del
diploma o della qualifica, sia per gli eventuali passaggi tra i sistemi, ivi compresa
l'eventuale transizione nei percorsi di apprendistato.
3.
La valutazione e la certificazione delle competenze acquisite dai disabili che
frequentano i percorsi in alternanza sono effettuate a norma della legge 5
febbraio 1992, n. 104, con l'obiettivo prioritario di riconoscerne e valorizzarne il
potenziale, anche ai fini dell'occupabilità.
4.
Le istituzioni scolastiche o formative rilasciano, a conclusione dei percorsi in
alternanza, in aggiunta alla certificazione prevista dall'articolo 3, comma 1,
lettera a), della legge n. 53 del 2003, una certificazione relativa alle competenze
acquisite nei periodi di apprendimento mediante esperienze di lavoro.
Aldo Tropea
La legge 107 ( commi 33-43 art.1)
a. previsione di percorsi obbligatori di alternanza negli ultimi tre anni della scuola
secondaria di secondo grado con una differente durata complessiva rispetto agli
ordinamenti
b. possibilità di stipulare convenzioni per lo svolgimento di percorsi in alternanza anche
con gli ordini professionali e con enti che svolgono attività afferenti al patrimonio
artistico, culturale e ambientale o con enti di promozione sportiva riconosciuti dal
CONI;
c. possibilità di realizzare le attività di alternanza durante la sospensione delle attività
didattiche e all’estero, nonché con la modalità dell’impresa formativa simulata;
d. emanazione di una “Carta dei diritti e dei doveri degli studenti in alternanza scuola
lavoro”, con la possibilità, per lo studente, di esprimere una valutazione sull’efficacia e
sulla coerenza dei percorsi con il proprio indirizzo di studio ;
e. affidamento alle scuole secondarie di secondo grado del compito di organizzare corsi di
formazione per la tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro, rivolti agli
studenti in alternanza ;
La legge 107 ( commi 33-43 art.1)
f. stanziamento di 100 milioni di euro annui per sviluppare l’alternanza scuola lavoro nelle
scuole secondarie di secondo grado a decorrere dall’anno 2016. Tali risorse , calcolate in
funzione del numero degli iscritti, finanziano l’organizzazione delle attività di alternanza
( progettazione, tutorato, la formazione, monitoraggio, supporto eventuale alle
famiglie secondo l’autonoma decisione della scuola)
g. affidamento al Dirigente scolastico del compito di individuare le imprese e gli enti
pubblici e privati disponibili per l’attivazione di percorsi in alternanza e di stipulare
convenzioni (finalizzate altresì a favorire l’orientamento dello studente) anche con
musei e altri luoghi della cultura, nonché con gli uffici centrali e periferici del Ministero
per i beni e le attività culturali;
h. stesura di una scheda di valutazione finale sulle strutture convenzionate, redatta dal
dirigente scolastico al termine di ogni anno scolastico;
i. costituzione presso le Camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura del
registro nazionale per l’alternanza scuola lavoro, in cui sono visibili le imprese e gli enti
pubblici e privati disponibili ad accogliere studenti per percorsi di alternanza (quanti
giovani e per quali periodi).
In attesa che il registro nazionale per l’alternanza scuola lavoro assuma la piena
operatività, le scuole potranno avvalersi delle collaborazioni già esistenti o attivarne
di nuove in sintonia con l’offerta disponibile sul territorio
Aldo Tropea
L’organico potenziato per
l'alternanza
Sulla base del comma 7 punto o della legge 107, che prevede tra le finalità da
conseguire da parte delle scuole autonome quella dell’ incremento dell'alternanza
scuola-lavoro nel secondo ciclo di istruzione, la C.M prot. 30549 2015 nell’allegato 2
“Scheda dei campi di potenziamento della Scuola del secondo ciclo” prevede in maniera
esplicita nel campo 7, relativo alla “laboratorietà” , l’impiego di docenti dell’organico
potenziato aggiuntivi per i percorsi in alternanza

Non occorre dimenticare, inoltre, che la legge prevede anche la possibilità di utilizzare
docenti di organico potenziato per funzioni di tipo organizzativo, tra cui rientrano
senz’altro quelle necessarie per il coordinamento della progettazione e l’attuazione dei
percorsi in alternanza : I docenti dell'organico dell'autonomia concorrono alla
realizzazione del piano triennale dell'offerta formativa con attivita' di insegnamento, di
potenziamento, di sostegno, di organizzazione, di progettazione e di coordinamento.
(Comma 5 legge 107)

Il dirigente scolastico può individuare nell'ambito dell'organico dell'autonomia fino al 10
per cento di docenti che lo coadiuvano in attivita' di supporto organizzativo e didattico
dell'istituzione scolastica (Comma 83 legge 107)

L'alternanza deve essere coerente con il POF
e nel secondo ciclo lo caratterizza sul piano
metodologico declinandolo flessibilmente
“Il nuovo quadro normativo, quindi, nel pieno rispetto delle
scelte delle istituzioni scolastiche autonome e della libertà
di insegnamento, sollecita una profonda riflessione e un
rinnovato impegno nella progettazione e nell'utilizzo delle
forme di flessibilità, che in alcuni casi potrebbero essere
ineludibili. Si pensi … della flessibilità nell'attuazione di un
piano integrato di alternanza scuola-lavoro”
(Nota MIUR 11.12.2015, prot. n. 2805
Piano Triennale dell'Offerta Formativa)
Orientamenti per l'elaborazione del
Alcune domande
• Cosa si può riconoscere come asl?



Il periodo di permanenza in azienda
Le fasi di preparazione, la discussione, le conclusioni svolte in azienda ma anche a
scuola ( conferenze di esperti, analisi della realtà territoriale)
Eventuali visite purché finalizzate a Attività didattiche svolte in laboratori aziendali
previa apposita convenzione
Chi la riconosce?
La Commissione provinciale esamina i progetti e fa delle osservazioni a fini
unicamente formativi
 Il MIUR esamina la rendicontazione amministrativa al SIDI vistata dai
revisori dei conti dove sono distinte le diverse fasi
 Il dirigente scolastico che formula il rapporto sull’azienda ospitante
Chi presidia il percorso svolto in periodo di
sospensione delle lezioni?
Il tutor scolastico e il referente seguono l’attività ( che è obbligatoria, anche
se una percentuale di assenze superiore al 75% non invalida l’anno scolastico).
La certificazione viene ratificata dal Consiglio di Classe.
Che peso ha l’alternanza nella valutazione di fine
Aldo Tropea
anno ?
Vedi più avanti
Le fonti normative : il D.Lgs 81/2008
sulla sicurezza del lavoro (art.2)
•
Ai fini ed agli effetti delle disposizioni di cui al presente Decreto Legislativo si intende per:
«lavoratore»: persona che, indipendentemente dalla tipologia contrattuale, svolge
un’attività lavorativa nell’ambito dell’organizzazione di un datore di lavoro pubblico o
privato, con o senza retribuzione, anche al solo fine di apprendere un mestiere, un’arte o
una professione, esclusi gli addetti ai servizi domestici e familiari.
•
Al lavoratore così definito è equiparato… il soggetto beneficiario delle iniziative di tirocini
formativi e di orientamento di cui all’articolo 18 della Legge 24 giugno 1997, n. 196, e di cui
a specifiche disposizioni delle Leggi regionali promosse al fine di realizzare momenti di
alternanza tra studio e lavoro o di agevolare le scelte professionali mediante la conoscenza
diretta del mondo del lavoro;
•
l’allievo degli istituti di istruzione ed universitari e il partecipante ai corsi di formazione
professionale nei quali si faccia uso di laboratori, attrezzature di lavoro in genere, agenti
chimici, fisici e biologici, ivi comprese le apparecchiature fornite di videoterminali
limitatamente ai periodi in cui l’allievo sia effettivamente applicato alla strumentazioni o ai
laboratori in questione
Nota n. 1650 del 04/11/2002 Ministero del Lavoro – Direzione Generale Affari Generali e
Risorse Umane – Div. VII . -gli studenti partecipanti ai corsi di istruzione scolastica che
prevedono un periodo lavorativo presso un’impresa “ospitante”, sono equiparati ai lavoratori ai
sensi e per gli effetti di cui agli articoli 4 e 21 del D.Lgs.626/1994. (ora articoli 2 e 20 D.Lgs.
81/2008)
Aldo Tropea
Le fonti normative : il D.Lgs 81/2008
sulla sorveglianza sanitaria ( art. 41)
La sorveglianza sanitaria è effettuata dal medico competente e comprende:
a) visita medica preventiva intesa a constatare l’assenza di controindicazioni al lavoro cui il lavoratore
è destinato al fine di valutare la sua idoneità alla mansione specifica;
b) visita medica periodica per controllare lo stato di salute dei lavoratori ed esprimere il giudizio di
idoneità alla mansione specifica. La periodicità di tali accertamenti, qualora non prevista dalla
relativa normativa, viene stabilita, di norma, in una volta l’anno
c) visita medica su richiesta del lavoratore, qualora sia ritenuta dal medico competente correlata ai
rischi professionali;
d) visita medica in occasione del cambio della mansione onde verificare l’idoneità alla mansione
specifica
Nota n. 87 del 02/03/2010 del Ministero del Lavoro – Direzione Generale Affari Generali e
Risorse Umane – Div. VII - Coord. Isp. Lavoro:
In concreto, in ordine all’obbligo di sorveglianza sanitaria, si distinguono due casi: -- scuola in cui
[…] lo studente è equiparato ad un lavoratore sin dal suo ingresso nella scuola; -- scuola al cui
interno si eroga unicamente didattica frontale ovvero in cui non si faccia uso di laboratori,
attrezzature di lavoro in genere, etc., ma il cui percorso di studi preveda però un periodo di
tirocinio dello studente presso un’azienda (es. scuola per infermieri): lo studente è equiparato a
lavoratore unicamente nel momento in cui “entra in azienda”, vale a dire quando diventa
beneficiario delle iniziative di tirocinio formativo e di orientamento presso l’impresa “ospitante”.
Aldo Tropea
La formazione sulla sicurezza
La formazione deve essere adeguata ai vari profili di rischio.
Il 1° modulo riguarda la formazione generale, che ha una durata minima
di quattro ore per tutti i settori e riguarda i «concetti generali in tema
di prevenzione e sicurezza sul lavoro»
Il 2° modulo è invece relativo alla formazione specifica
La durata minima è di 4, 8 oppure 12 ore, a seconda dei rischi riferiti a
ciascuna mansione e settore di appartenenza, che possono essere
bassi, medio o alti, in base a quanto previsto dalle apposite tabelle.
• Nei settori a rischio basso si prevedono 8 ore: 4 di formazione generale
e 4 di formazione specifica
• Nei settori a rischio medio si prevedono 12 ore: 4 di formazione
generale e 8 di formazione specifica
• Nei settori a rischio alto si prevedono 16 ore: 4 di formazione generale
e 12 di formazione specifica
Le fonti normative : le Indicazioni
Regionali lombarde per l’Iepf
(decreto n. 12550/2013)
Le linee guida per gli organici raccordi tra i percorsi degli istituti professionali e i
percorsi di istruzione e formazione professionale, formulato dalla Segreteria tecnica
della Conferenza Unificata ( MIUR,MLPS, MEF, REGIONI E UPI) nella seduta del
16/12/2010, prevedono percorsi integrativi e complementari di istruzione e
formazione professionale. La scelta lombarda è per i secondi, che affida alla Regione
.
la responsabilità sull’erogazione e la valutazione
Le indicazioni Regionali della Lombardia affermano che
•Lo stretto rapporto tra dimensione culturale e lavoro, anche attraverso la
valorizzazione delle modalità dell’alternanza e dell’apprendistato, costituisce uno dei
caratteri distintivi dell’offerta di IFP. L’alternanza si configura come una strategiametodologia formativa rispondente ai bisogni e ai diversi stili cognitivi degli individui,
capace di integrare reciprocamente attività formative di aula, di laboratorio ed
esperienze svolte nella concreta realtà di impresa.
•L’area tecnico-professionale copre il 40-50% dell’orario complessivo di 990 ore già a
partire dalla classe seconda. . In alternanza si svolge dal 25 al 40% dell’orario previsto
Aldo Tropea
per l’area tecnico-professionale ( circa ¼ del monte-ore)
Le fonti normative in preparazione
( delega 107) …..
Il modello nazionale di certificazione delle
competenze
Lo Statuto dei diritti e dei doveri degli studenti
in alternanza
Il nuovo esame di stato conclusivo del secondo
ciclo
Gli strumenti: la convenzione
La convenzione è lo strumento giuridico fondamentale e deve contenere:
a. anagrafica della scuola e della struttura ospitante;
b. natura delle attività che lo studente dovrà svolgere durante il periodo di alternanza scuola lavoro
all’interno della struttura ospitante, coerenti con gli obiettivi del progetto formativo condiviso tra
quest’ultima e l’istituzione scolastica, che devono essere coerenti con il profilo in uscita;
c. individuazione degli studenti coinvolti nell’attività di alternanza per numero e tipologia d’indirizzo
di studi;
d. durata del singolo percorso formativo nell’ambito delle ore complessive di alternanza scuola;
e. identificazione dei referenti e dei relativi ruoli funzionali (Consiglio di Classe, Comitato Tecnico
Scientifico/Comitato scientifico) , tutor interno scolastico o formativo e tutor esterno, rappresentanti
del mondo del lavoro e delle professioni)
f. formazione in materia di salute e sicurezza sul lavoro, in cui sono specificate le attività già svolte
dagli studenti e i relativi attestati riportanti i contenuti trattati, al fine di poter individuare modalità e
tempi della formazione integrativa, da parte della struttura ospitante, secondo lo specifico profilo di
rischio;
g. eventuali risorse economiche impegnate per la realizzazione del progetto di alternanza scuola lavoro;
h. strutture e know-how messi a disposizione dalla struttura ospitante;
i. obblighi e responsabilità dell’istituzione scolastica e della struttura ospitante;
j. modalità di acquisizione della valutazione dello studente sull’efficacia e sulla coerenza del
percorso di alternanza scuola lavoro con il proprio indirizzo di studio;
k. criteri e indicatori per il monitoraggio del progetto
Gli strumenti: il patto formativo
La convenzione presenta, solitamente in allegato il patto formativo,
documento con cui lo studente (identificato per nome, cognome, data
di nascita, codice fiscale, classe di appartenenza) si impegna
a) a rispettare determinati obblighi in alternanza (rispetto di persone e
cose, abbigliamento e linguaggio adeguati all’ambiente, osservanza delle
norme aziendali di orari, di igiene, sicurezza e salute, riservatezza
relativamente ai dati acquisiti in azienda);
b) a conseguire le competenze – previste e dichiarate - in esito allo
svolgimento delle attività secondo gli obiettivi, i tempi e le modalità
concordate, seguendo le indicazioni del tutor esterno e del tutor interno e
facendo ad essi riferimento per qualsiasi esigenza o evenienza.
Il percorso è supportato da una documentazione e da strumenti di
accompagnamento che permettono la formalizzazione dell’esperienza, il
report delle attività svolte e gli strumenti adottati per la valutazione delle
competenze acquisite
Il presupposto: la valorizzazione dei
rapporti tra scuola, impresa e territorio
I luoghi di lavoro sono contesti cognitivi,
sedi di relazioni sociali fondamentali per
fornire agli allievi conoscenze aggiornate
sull’organizzazione del lavoro, sulla cultura
d’impresa, sui mercati di riferimento, sulle
norme che regolano i contratti e il lavoro,
allo sviluppo sostenibile
Aldo Tropea
Un prerequisito essenziale
( che è anche un obiettivo...)
• l’organizzazione di tutto il
curricolo per competenze e
quindi l’identificazione di
quelle ( che non sono tutte)
che possono essere
conseguite attraverso i
percorsi in alternanza
Aldo Tropea
Gli ambiti di progettazione
•Il C.T.S.
•Il gruppo di progetto a livello di Indirizzo
•Il Consiglio di classe
•I gruppi di materia
•Il gruppo che elabora il RAV per la verifica di
progetto
Aldo Tropea
Partire dagli esiti attesi
Gli esiti sono :
“L’insieme delle conoscenze, abilità e competenze che un
individuo ha acquisito ed è in grado di dimostrare alla fine
di un processo di apprendimento “(EFQ)
I risultati sono dunque un insieme di attestazioni di ciò che
il soggetto deve conoscere, capire, saper fare al termine di
un determinato periodo di apprendimento.
Ragionare in termini di esiti di apprendimento significa
•
porre davvero l’accento su ciò che lo studente deve fare e non
(solo) sull’analisi di ciò che l’insegnante deve proporsi
•
essere in grado di spiegare agli studenti “a cosa serve” quel che
stanno apprendendo, senza rimandi a un lontano futuro
•
mettersi in condizione di certificare le competenze o almeno le
abilità e le conoscenze che ne costituiscono segmenti
•
farsi capire dagli interlocutori esterni
Aldo Tropea
Gli esiti sono definiti
•
•
Nel Regolamento dell’obbligo di istruzione (DM MPI n. 139 del 22 agosto 2007
Nei regolamenti e gli allegati relativi ai DM 87,88,89/2010:
Allegato A Pecup;
Allegato B Settore Servizi (IP) – Economico (IT)
Allegato C Settore Produzioni industriali e artigianali (IP) – Tecnologico (IT)
Allegati B-G per i diversi indirizzi dei Licei
• Nelle linee guida per l’istruzione tecnica e professionale) Direttive 57 e 65 luglio
2010 per il Biennio; Direttive 4 e 5 del gennaio 2012 per il Triennio
•
Nelle “Indicazioni nazionali” per i licei (DM 7 ottobre 2010 , n. 211)
• Negli Accordi in Conferenza Stato Regioni del 15/1/2004 e del 5 ottobre 2006
che stabilisconio gli standard formativi minimi delle competenze di base e
tecnico-professionali
Attenzione. Gli standard valgono per tutta l’IeFP integrativa e complementare
(vedi D.M 4/2011 Organici Raccordi tra IP e FP
Aldo Tropea
La “progettazione a ritroso”
identificare le competenze attese dalle
aziende sulla base dell’esperienza storica e
dai repertori di ricerca ( Associazioni, CCIA,
azienda ospitante)
“agganciare” le prestazioni attese alle
competenze di profilo e determinare cosa
costituisce evidenza accettabile degli esiti
(indicatori)
Costruire strumenti di osservazione delle
prestazioni e griglie di valutazione dei livelli
conseguiiti
formulare di prove di accertamento delle
competenze e determinarne i livelli di
possesso
La scelta delle competenze
dell’alternanza
Quali sono le competenze che le aziende ritengono
decisive per un positivo inserimento in azienda dei neodiplomati?
REPERTORI
INTERVISTE
INDICAZIONI
DALLE IMPRESE
ESAME DELLE
ESPERIENZE
PRECEDENTI DI
ALTERNANZA
L’INTEGRAZIONE CON LE IMPRESE
Imprese partner e aziende
ospitanti
CTS
umberto vairetti
2015
Cosa possono fare gli studenti per
sviluppare le competenze scelte?
A scuola:
•
Acquisizione delle conoscenze
preliminari necessarie per fornire la
prestazione (DIDATTICA
DISCIPLINARE)
•
Allenamento delle abilità essenziali
per fornire la prestazione
(ESERCITAZIONI)
•
Attività preparatoria (INFORMAZIONI
SUI CONTESTI AZIENDALI;
SICUREZZA…)
•
PRESTAZIONI COMPLEMENTARI
(Laboratori, Project Work,
Simulazioni…)
•
De-contestualizzazione delle
esperienze (RIELABORAZIONE –
CONCETTUALIZZAZIONE)
PRESTAZIONI IN
AZIENDA
DURANTE IL
TIROCINIO
CONTESTI
AZIENDALI
umberto vairetti
2015
SCELTA DELLE COMPETENZE
Repertorio delle
competenze richieste
dalle imprese
Competenze apprezzate
dalle aziende partner
Profili lavorativi dei
diplomati nelle aziende
partner
Scelta delle competenze
Esperienze precedenti di
tirocinio
Competenze attivabili in
tirocinio
Possibili offerte di
tirocinio delle aziende
umberto vairetti
2015
PASSAGGI IMPORTANTI PER
PROGETTARE L’ALTERNANZA
1. definire gli obiettivi dell’alternanza in
termini di performance, contesto e criteri
2. graduare gli obiettivi (livelli EQF:
autonomia e responsabilità) in rapporto
all’anno di studio (3°, 4° e 5°)
3. agganciare le prestazioni alle competenze
del profilo in uscita (Linee Guida del
Riordino) e verificare il grado di copertura
di ciascuna competenza
scuole
scuole e aziende
insieme
umberto vairetti
2015
PER GRADUARE GLI OBIETTIVI : I LIVELLI EQF
Livello 4
Conoscenza pratica e teorica in ampi contesti
in un ambito di lavoro o di studio
Una gamma di abilità cognitive e pratiche
necessarie a risolvere problemi specifici in un
campo di lavoro o di studio
Sapersi gestire autonomamente, nel quadro di istruzioni in un contesto di lavoro o di
studio, di solito prevedibili, ma soggetti a cambiamenti.
Sorvegliare il lavoro di routine di altri, assumendo responsabilità definite per la
valutazione e il miglioramento di attività lavorative o di studio
Livello 3
Conoscenza di fatti, principi, processi e
concetti generali, in un ambito di lavoro o di
studio
Una gamma di abilità cognitive e pratiche
necessarie a svolgere compiti e risolvere
problemi scegliendo e applicando metodi di
base, strumenti, materiali ed informazioni
Assumere la responsabilità di portare a termine compiti nell'ambito del lavoro o
dello studio.
Adeguare il proprio comportamento alle circostanze nella soluzione dei problemi
Livello 2
Conoscenza pratica di base in un ambito di
lavoro o di studio
Abilità cognitive e pratiche di base necessarie
all'uso di informazioni pertinenti per svolgere
compiti e risolvere problemi ricorrenti usando
strumenti e regole semplici
Lavoro o studio sotto la supervisione con un grado definito di i autonomia
UN ESEMPIO DI INDIRIZZO MECCANICO
( progetto “Mistral” ASSOLOMBARDA)
3° anno
COMPETENZA
Linee Guida del N
riordino)
intervenire nelle
diverse fasi e livelli
del processo
produttivo,
dall’ideazione alla
realizzazione del
prodotto, per la
parte
di propria
competenza,
1
utilizzando gli
strumenti di
progettazione,
documentazione e
controllo
· identificare ed
applicare le
metodologie e le
tecniche della
gestione per progetti
COMPETENZE
(obbiettivo del
progetto di
alternanza)
4° anno
CONTESTO
A
L T H
PREST.
U
a i O
ATTESA
L
b. r. M
A
.
E
5° anno
CONTESTO
CONTESTO
H PREST. A
PREST. A
L T
L
O ATTESA u
ATTESA U
a i
A
L
M
L
b. r.
b
A
E
a
T
i
r.
H
O
M
E
x
x
Partecipa
collabora
all’attività di
elaborazione/
innovazione di
un progetto o di
un prodotto
attivamente
ad un
processo
di
sviluppo
di un
progetto
x
Sviluppa
autonomamente
x
un
Project
Work
umberto vairetti
2015
3° anno
COMPETENZE
COMPETENZA
(obbiettivo del
Linee Guida del N
progetto di
riordino)
alternanza)
-individuare le
proprietà dei
materiali in
relazione
all’impiego, ai
processi
produttivi e ai
trattamenti
4° anno
A
L T H
PREST.
U
a i O
ATTESA
L
b. r. M
A
.
E
disegna
Rappresenta
particolari
la forma
e complessivi
esterna,
corredati delle
interna di un
specifiche
particolare
utilizzando
con le
programmi di
relative
disegnazione
dimensioni,
anche
segni di
avanzati (2D, 3D:
rugosità e
2 ad es. Autocad,
tolleranze
Solid Works,…)
nel rispetto
delle
normative
ISO-EN-UNI
(2D)
x
5° anno
H PREST. A
H
PREST. A
L T
L T
O ATTESA u
O
ATTESA U
a i
A i
L
M
L
M
b. r.
b r.
A
E
a
E
Legge e
Legge e
rappresenta la
rappresenta
forma esterna
la forma
ed interna di
esterna ed
un semplice
interna di un
complessivo e
complessivo
dei suoi
e dei suoi
particolari
particolari
costruttivi con
costruttivi
le relative
con le
x dimensioni, x x x relative
dimensioni,
segni di
rugosità e
segni di
tolleranze nel
rugosità e
rispetto delle
tolleranze
nel rispetto
normative
delle
ISO-EN-UNI
normative
(2D-3D)
ISO-EN-UNI
(3D)
x
x
3° anno
COMPETENZE
COMPETENZA
(obbiettivo del
Linee Guida del N
progetto di
riordino)
alternanza)
· intervenire nelle
Predispone test a
diverse fasi e livelli
campione
del processo
produttivo,
dall’ideazione alla
realizzazione del
prodotto, per la
parte
di propria
competenza,
utilizzando gli
strumenti di
3
progettazione,
documentazione e
controllo
· gestire progetti
secondo le
procedure e gli
standard previsti dai
sistemi aziendali
della qualità e della
sicurezza
4° anno
5° anno
A
L T H PREST. A
H PREST. A
H
PREST.
U
L T
L T
a i O ATTESA U
O ATTESA u
O
ATTESA
L
a i
A i
b. r. M
L
M
L
M
A
b. r.
b r.
.
E
A
E
a
E
Sceglie e
utilizza, tra
calibro
1/20,
micrometro 1/100
per esterni
e comparatore
1/100, lo
strumento
di misura
adeguato,
fornendo
la misura
in accordo
al Sistema
Internazio
nale (S.I.).
Sceglie e
utilizza le
strumentazioni di
controllo
dimensionale
specifiche
dell'Azienda.
x
x
-------
Il ruolo della
Rete ASL-IFS
•Organizzare la formazione, in raccordo con l’USR che le
finanzia e con i referenti territoriali UST
•Formare i formatori
•Coordinare i Simucenter
•Affrontare le problematiche segnalate dalle scuole
L’adesione non è onerosa
Modello per la realizzazione della
formazione in alternanza
48
Gli strumenti per le
scuole
Il database per la
progettazione
dell’alternanza
49
La progettazione dell’alternanza
A
COMPETENZE
descritte in termini di
performance
B
C
B
3° anno
CONTESTO
PRESTAZIONE
ATTESA
Aula
C
4° anno
CONTESTO
B
C
5° anno
CONTESTO
PRESTAZIONE
PRESTAZIONE
Labor Tiroc Home ATTESA
Aula Labor Tiroc Home ATTESA
Aula Labor Tiroc Home
50
Un aspetto fondamentale: la
valutazione
Perché ciò che non si valuta, o si valuta sommariamente,
alla lunga perde di significato e quindi fa perdere anche la
motivazione
Perché la valutazione salda l’esperienza di alternanza con il
curricolo scolastico
Perché verifica il livello di collaborazione tra scuola e
azienda
Perché consente di controllare la qualità dell’esperienza
Aldo Tropea
Il progetto formativo individuale
Competenze
Competenze
•
•
Descritte in
termini di
performance
PRESTAZIONI NEL
CONTESTO: Cosa gli
faccio fare perché
possa eseguire la
prestazione?
A scuola
In azienda
Livello al quale è eseguita la
prestazione
NV
1
2
3
4
Ogni prestazione può essere fornita più volte, in contesti diversi (a scuola – aula o
laboratorio, in azienda – in processi o reparti diversi)
Ogni prestazione può essere fornita nei diversi anni (3,4,5), a diversi livelli di
complessità e con diversi gradi di autonomia (in affiancamento, sotto la supervisione,
soggetta a controllo…; applicando le istruzioni, rispettando i requisiti, individuando le
soluzioni…)
52
GRIGLIA DI VALUTAZIONE DELLE COMPETENZE DI CITTADINANZA CONNESSE AGLI SKILLS
competenze di
riferimento
livello
Focus dell’osservazione
4
Nel gruppo di lavoro è disponibile alla cooperazione, assume volentieri incarichi,
che porta a termine con notevole senso di responsabilità
4
Dopo avere analizzato la consegna, pianifica in autonomia le fasi del lavoro e
rispetta i tempi organizzandosi in modo efficace
1- COOPERARE E
DIMOSTRARE
DISPONIBILITÀ AD 3 Nel gruppo di lavoro è abbastanza disponibile alla cooperazione, assume
incarichi e li porta generalmente a termine con responsabilità
ASSUMERSI
INCARICHI E A
Nel gruppo di lavoro accetta di cooperare, portando a termine gli incarichi
2
PORTARLI A
avvalendosi del supporto dei docenti e del gruppo
TERMINE
Nel gruppo di lavoro coopera solo in compiti limitati, che porta a termine solo se
1
sollecitato
Dopo il confronto con altri, mette a punto una buona pianificazione del lavoro,
3
2 - ORGANIZZARE
rispettando sostanzialmente i tempi
IL PROPRIO
Segue la pianificazione messa a punto da altri e ha bisogno della sollecitazione e
LAVORO
2
del supporto del gruppo per rispettare i tempi di consegna
1
Mette in atto esecutivamente
la pianificazione concordata con altri e deve essere
Aldo Tropea
costantemente supportato per il rispetto dei tempi
GRIGLIA DI VALUTAZIONE DELLE COMPETENZE DI CITTADINANZA CONNESSE AGLI SKILLS
competenze di
riferimento
4
3 – AUTONOMIA
3
E RESPONSABILITÀ
2
1
4 – COMUNICARE
CON SOGGETTI
INTERNI ED
ESTERNI
4
3
2
1
4
5 - SVOLGERE I
COMPITI
ASSEGNATI
3
2
1
livello
Focus dell’osservazione
È completamente autonomo nello svolgere il compito, nella scelta degli strumenti e/o delle
informazioni, anche in situazioni nuove e problematiche. È di supporto agli altri in tutte le
situazioni
È autonomo nello svolgere il compito, nella scelta degli strumenti e/o delle informazioni. È
di supporto agli altri
Ha un’autonomia limitata nello svolgere il compito, nella scelta degli strumenti e/o delle
informazioni ed abbisogna spesso di spiegazioni integrative e di guida
Non è autonomo nello svolgere il compito, nella scelta degli strumenti e/o delle
informazioni e procede solo se supportato
L’allievo entra in relazione con gli adulti in modo aperto e costruttivo
L’allievo si relaziona con gli adulti adottando un comportamento pienamente corretto
Nelle relazioni con gli adulti interagisce generalmente con correttezza
L’allievo si relaziona con gli adulti in modo dipendente
Dopo avere analizzato la consegna, pianifica in autonomia le fasi del lavoro e rispetta i
tempi organizzandosi in modo efficace
Dopo il confronto col gruppo, mette a punto una buona pianificazione del lavoro,
rispettando sostanzialmente i tempi
Segue la pianificazione messa a punto dal gruppo e ha bisogno della sollecitazione e del
supporto del gruppo per rispettare i tempi di consegna
Mette in atto esecutivamente la pianificazione concordata dal gruppo e deve essere
costantemente supportato per il rispetto dei tempi
Aldo Tropea
Il tutor scolastico: la cerniera
•CONOSCE E UTILIZZA PER QUANTO
GLI
COMPETE GLI STRUMENTI ELABORATI DAL GRUPPO DI PROGETTO ( Patto formativo,
griglie di osservazione, diario di bordo etc.)
•ENTRA IN RELAZIONE CON IL TUTOR AZIENDALE E VERIFICA LA COERENZA DELLE
MANSIONI CON IL PATTO FORMATIVO
•PREPARA E SOSTIENE I RAGAZZI NELL’INSERIMENTO NELL’AMBIENTE DI LAVORO,
CHIARENDONE LE REGOLE
•GESTISCE LE CRITICITA’ E RAFFORZA LA MOTIVAZIONE
•FAVORISCE LA COMUNICAZIONE CON IL RESTO DELLA CLASSE E CON I DOCENTI
•PARTECIPA ALLA VALUTAZIONE DELL’ESPERIENZA INSIEME AL TUTOR AZIENDALE E
STIMOLA LA PARTECIPAZIONE DELL’INTERO CONSIGLIO DI CLASSE ALLA VALUTAZIONE
DEI RISULTATI DI APPRENDIMENTO
Aldo Tropea
Il tutor aziendale: la leva
• CONOSCE E IL PROFILO PROFESSIONALE DELLO STUDENTE E UTILIZZA PER QUANTO
GLI COMPETE GLI STRUMENTI ELABORATI DAL GRUPPO DI PROGETTO ( Patto
formativo, griglie di osservazione, diario di bordo etc.)
• ASSEGNA LE MANSIONI SULLA BASE DEL PATTO FORMATIVO E VALUTA I LIVELLI DI
AUTONOMIA E RESPONSABILITA’
• AGEVOLA LE RELAZIONI NELL’AMBIENTE DI LAVORO
• OSSERVA I COMPORTAMENTI ATTRVERSO LE GRIGLIE CONCORDATE
• OSSERVA E DICHIARA LE PRESTAZIONI ESEGUITE
• VALUTA INSIEME AL TUTOR SCOLASTICO I RISULTATI CONSEGUITI E FORMULA
EVENTUALI PROPOSTE DI MODIFICA DEL PROGETTO
Aldo Tropea
STRUMENTI DI VERIFICA E
VALUTAZIONE
• Griglie di osservazione e valutazione delle competenze, sia “soft” sia “hard”
da consegnare e far compilare al tutor aziendale
• Relazione finale individuale o altro prodotto richiesto allo studente
• “Diario di bordo”
• Prova o prove di accertamento delle competenze elaborate dai docenti del
consiglio di classe sulla base della progettazione formativa e dell’esperienza
svolta dagli studenti
• La piattaforma USR consente un riferimento preciso alle competenze del
profilo e quindi alla valutazione disciplinare
Che cosa è e come funziona
una impresa formativa
simulata
•
•
•
•
L’impresa simulata è un progetto didattico e formativo che intende
riprodurre all’interno della scuola o di altra istituzione il concreto modo di
operare di un’azienda negli aspetti che riguardano:
l’organizzazione,
l’ambiente,
le relazioni
gli strumenti di lavoro
Possibilmente in un’aula laboratorio che ricostruisca la
struttura delle principali funzioni aziendali, gli studenti
svolgono tutte le operazioni di gestione di un’impresa,
rispettandone le formalità e le scadenze previste dalle
leggi civilistiche e fiscali.
Le fasi dell’IFS secondo la “Guida operativa” 1-2
La Prima fase è finalizzata a sensibilizzare e orientare lo studente, nel contesto della
cittadinanza attiva, fornendogli strumenti per esplorare il territorio, analizzarne le
risorse e rapportarsi ad esso nel modo più adeguato alle proprie aspettative ed
attitudini, sviluppando abilità in momenti di indagine, ascolto, analisi e confronto.
•
•
•
•
•
•
•
Individuare le tipologie e le caratteristiche dei settori economici produttivi territoriali
Indagare le caratteristiche principali del tessuto economico, del mercato del lavoro, delle
opportunità lavorative offerte dal territorio e degli enti operanti in esso
Individuare le tendenze dei mercati locali
Individuare gli elementi della responsabilità sociale d'impresa (CSR)
Ricercare dati di varia natura (geografici, storici, sociali economici culturali)
da fonti diverse e con strumenti diversi
Analizzare ed elaborare i dati che descrivono il territorio
Partecipare a incontri con esperti e ad eventi su temi di interesse
La Seconda fase ha il compito di sensibilizzare il giovane ad una visione sistemica della
società civile e della cultura d'impresa
• Ricercare azienda Tutor con la collaborazione di Associazioni di categoria e contatti della scuola
• Testimonianza del tutor su storia e origini aziendali; altre testimoianze
• Riflessioni di approfondimento degli studenti sotto la guida dei docenti e/o di esperti
• Comprendere che intorno a un prodotto o una idea, occorre analizzare i problemi in una logica di
economicità e di rispetto delle norme
Le fasi dell’IFS secondo la “Guida operativa” 3-4
La Terza Fase mette il giovane "in situazione" consentendogli di utilizzare gli
apprendimenti teorici e di dare spazio alla propria creatività scegliendo un modello
di riferimento sul territorio e definendo la propria idea imprenditoriale (Business
Idea), supportandola dalla necessaria analisi di fattibilità.
•Individuare l'Idea di Impresa
•Individuare l’oggetto sociale
•Descrivere il prodotto/servizio
•Analizzare gli aspetti organizzativi dell’impresa
•La Quarta Fase prevede l’elaborazione del Business Plan e la scelta della veste
giuridica aziendale attraverso la quale esercitare l’attività d’impresa. Tramite l’incontro
con figure professionali interne all’azienda tutor, con esperti e con un
notaio/commercialista
• Analizzare aspetti giuridici e orientarsi nell’individuazione delle forma giuridica più adatta
•Analizzare le risorse finanziarie
•Descrivere e/o progettare il prodotto/servizio
•Analizzare i concorrenti
•Individuare le risorse umane
•Effettuare scelte responsabili in base ai dati rilevati
Aldo Tropea
Le fasi dell’IFS secondo la “Guida operativa” 5-6
•
La quinta Fase è relativa alla costituzione vera e propria e allo start-up
dell’impresa simulata nel rispetto della normativa vigente. In questa fase In
questa fase viene redatto l’atto costitutivo e lo statuto, si comincia l’attività aziendale
vera e propria e si utilizza la piattaforma CONFAO messa a disposizione dai
Simucenter per presentare alle altre i propri prodotti
La sesta fase si riferisce alla gestione operativa dell'impresa formativa simulata,
con particolare attenzione alla gestione produttiva e commerciale. La piattaforma
di simulazione ha il ruolo di supportare l'attività di e-commerce e consente la
connessione e l'operatività tra le imprese formative simulate presenti nella rete
nazionale e internazionale. Gli aspetti significativi di tale fase sono la produzione e
il commercio dei prodotti simulati, l’istituzione del “negozio virtuale” inteso come
vetrina di esposizione e vendita dei prodotti, gli adempimenti fiscali e contributivi,
la gestione ed il controllo dell’operatività aziendale, la comunicazione aziendale,
obbligatoria e facoltativa.
Queste fasi possono tradursi per i Tecnici e i Licei nella costruzione di un
bene/servizio e nella presentazione sul sito e in presenza – ad esempio nelle Fiere
- dei prodotti dell’Impresa, documentando i momenti essenziali del processo di
sviluppo
Decisivo l’apporto
dell’impresa tutor
Sulla base dei propri processi di lavoro e delle
competenze che sono ad essi collegate
 Garantisce la “verosimiglianza” e il rigore della simulazione in
relazione all’evoluzione dei processi organizzativi e delle tecnologie
aziendali
 Collabora alla definizione di forme di certificazione delle competenze
 Promuove l’immagine della scuola in azienda e sul territorio e
favorisce l’incontro con la realtà aziendale e con le altre presenti nel
network
 Favorisce il raccordo con tutte le altre forme di raccordo scuola-lavoro
in atto e con le agenzie che le sviluppano: in alcuni casi favorisce
l’evoluzione verso forme di alternanza vera e propria
Alcune considerazioni sull’IFS
Certo, l’IFS non permette un rapporto immediato con il mondo del lavoro e quindi
meccanismi di conoscenza diretta studente-impresa
E’ però più facilmente collegabile ai curricoli disciplinari, aiutando quindi gli insegnanti
a tenerne conto nella valutazione e a sviluppare un piano di lavoro dei Consigli di classe:
E’ quindi un progetto impegnativo perché realizza quello che per lungo tempo è stata
un’aspirazione più che una realtà: la collegialità effettiva
Il lavoro è costantemente supportato dai Simucenter
I suoi risultati sono facilmente verificabili sulla piattaforma messa a disposizione
dall’USR e dalla Rete
Da questo punto di vista, stimola e controlla un utilizzo finalizzato delle tecnologie
informatiche
Aiuta molto ad organizzare il lavoro di gruppo e promuove l’immagine complessiva
della scuola sul territorio
Aldo Tropea
Il risultato potrebbe essere…
 Imparare a “mettersi in proprio”
 Utilizzare da produttori (ma anche da consumatori …) le
nuove tecnologie
 Mettersi in contatto con le associazioni imprenditoriali del
territorio (a Legnano è accaduto persino l’accoglimento
dell’IFS nell’associazione)
 Utilizzare le conoscenze in compiti autentici
(contestualizzare piuttosto che astrarre);
 Imparare a mettere insieme idee, risorse ed organizzazione
 Lavorare in gruppo esercitando ed accettando il
coordinamento
… e questo non riguarda solo gli studenti !
Aldo Tropea
ESEMPIO DI COMPETENZE “COMPATTATE”: INDIRIZZO MECCANICA, MECCATRONICA ENERGIA
COMPETENZE DELL'AREA DI ISTRUZIONE GENERALE
1
Valutare fatti ed orientare i propri comportamenti in base ad un sistema di valori coerenti con i principi della
Costituzione e con le carte internazionali dei diritti umani.
2
Riconoscere gli aspetti geografici, ecologici, territoriali dell’ambiente naturale ed antropico, le connessioni con le
strutture demografiche, economiche, sociali, culturali e le trasformazioni intervenute nel corso del tempo.
3
4
5
6
7
8
Riconoscere le linee essenziali della storia delle idee, della cultura, della letteratura, delle arti e orientarsi
agevolmente fra testi e autori fondamentali, con riferimento soprattutto a tematiche di tipo scientifico, tecnologico
ed economico;
Padroneggiare il patrimonio lessicale ed espressivo della lingua italiana secondo le esigenze comunicative nei vari
contesti: sociali, culturali, scientifici, economici, tecnologici;
Padroneggiare la lingua inglese e, ove prevista, un’altra lingua comunitaria per scopi comunicativi e utilizzare i
linguaggi settoriali relativi ai percorsi di studio, per interagire in diversi ambiti e contesti professionali, al livello B2
del quadro comune europeo di riferimento per le lingue (QCER).
Utilizzare e produrre strumenti di comunicazione visiva e multimediale, anche con riferimento alle strategie
espressive e agli strumenti tecnici della comunicazione in rete.
Padroneggiare il linguaggio formale e i procedimenti dimostrativi della matematica; possedere gli strumenti
matematici, statistici e del calcolo delle probabilità necessari per la comprensione delle discipline scientifiche e per
poter operare nel campo delle scienze applicate;
Utilizzare i concetti e i modelli delle scienze sperimentali per investigare fenomeni sociali e naturali e per
interpretare dati
9
Analizzare il valore, i limiti e i rischi delle varie soluzioni tecniche per la vita sociale e culturale con particolare
attenzione alla sicurezza nei luoghi di vita e di lavoro, alla tutela della persona, dell’ambiente e del territorio.
10
Riconoscere gli aspetti comunicativi, culturali e relazionali dell’espressività corporea e l’importanza che riveste la
pratica dell’attività motorio-sportiva per il benessere individuale e collettivo.
11
Utilizzare i principali concetti relativi all'economia e all'organizzazione dei processi produttivi e dei servizi.
ESEMPIO DI COMPETENZE “COMPATTATE”: INDIRIZZO MECCANICA, MECCATRONICA ENERGIA
COMPETENZE DI INDIRIZZO
1 Individuare le proprietà dei materiali in relazione all’impiego, ai processi produttivi e ai trattamenti.
2 Misurare, elaborare e valutare grandezze e caratteristiche tecniche con opportuna strumentazione.
Organizzare il processo produttivo contribuendo a definire le modalità di realizzazione, di controllo e collaudo del
prodotto.
4 Documentare e seguire i processi di industrializzazione.
Progettare strutture apparati e sistemi, applicando anche modelli matematici, e analizzarne le risposte alle
5
sollecitazioni meccaniche, termiche, elettriche e di altra natura.
3
6
Progettare, assemblare, collaudare e predisporre la manutenzione di componenti, di macchine e di sistemi
termotecnici di varia natura.
Organizzare e gestire processi di manutenzione per i principali apparati dei sistemi di trasporto, nel rispetto delle
relative procedure.
8 Definire, classificare e programmare sistemi di automazione integrata e robotica applicata ai processi produttivi.
9 Gestire ed innovare processi correlati a funzioni aziendali.
10 Gestire progetti secondo le procedure e gli standard previsti dai sistemi aziendali della qualità e della sicurezza.
7
Aldo Tropea
Fly UP